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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 22 Ottobre 2009
SCIENZIATI SCOPRONO IL LEGAME TRA UN PARASSITA E LA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI CAUSATE DA PUNTURE DI ZANZARA  
 
Bruxelles, 22 ottobre 2009 - Un gruppo di scienziati nel Regno Unito ha scoperto come le zanzare infettate con parassiti batterici potrebbero contribuire alla prevenzione delle infezioni causate da questi insetti fastidiosi. I risultati dello studio , pubblicati nella rivista Science, fanno parte del progetto Anopopage ("Population age structure and age structure modification via Wolbachia in Anopheles gambiae"), finanziato dall´Ue con 1 milione di euro attraverso il tema "Salute" del Settimo programma quadro (7° Pq). La filariasi linfatica (o elefantiasi) è una delle malattie tropicali più trascurate, ma molto diffusa nei paesi in via di sviluppo, dove mette a rischio la vita di oltre un miliardo di persone. L´organizzazione mondiale della sanità (Oms) fa sapere che più di 120 milioni di persone sono già affette dalla malattia e oltre 40 milioni ne sono seriamente disabilitate o sfigurate. La filariasi linfatica è causata dall´infezione da nematodi parassitari della famiglia delle Filariidae (detti filarie, vermi filiformi non segmentati), diffusi dalle zanzare. Studi del passato avevano dimostrato che zanzare infettate da un ceppo del parassita batterico Wolbachia - chiamato "wMelpop" o "popcorn" - possono morire molto prima del previsto. I dati hanno rivelato che soltanto le zanzare più vecchie sono in grado di causare l´infezione, dato che i parassiti hanno bisogno di un periodo di incubazione tra l´ingestione e la trasmissione da parte della zanzara. Gli scienziati dell´Università di Oxford nel Regno Unito hanno avanzato la ricerca, esaminando il genoma di zanzare geneticamente identiche (alcune infettate da wMelpop). Il team ha scoperto che oltre a ridurre della metà la durata di vita degli insetti e limitarne la capacità di diffondere l´infezione, wMelpop inibisce direttamente la trasmissione delle filarie inducendo il sistema immunitario della zanzara ad attaccare il verme. La ricerca ha rivelato che nelle zanzare infettate da wMelpop si sviluppava un numero inferiore di filarie. "L´infezione da Wolbachia sembra aumentare in modo significativo l´attività di circa 200 geni di zanzara, molti dei quali sono coinvolti nella risposta immunitaria", ha spiegato il dott. Steven Sinkins dell´Università di Oxford e Senior Research Fellow del Wellcome Trust. "Questo prepara poi il sistema immunitario delle zanzare a combattere l´infezione da filarie, impedendo al verme di svilupparsi e raggiungere lo stadio dove diventa possibile la trasmissione all´uomo". Le ricerche hanno anche dimostrato che le infezioni da Wolbachia - tra cui anche wMelpop - possono proteggere le persone da determinati virus. Gli scienziati hanno detto che il loro lavoro suggerisce che questo effetto potrebbe essere il risultato della spinta data al sistema immunitario della zanzara. Essi stanno ora indagando se il fatto di infettare con wMelpop altre specie di zanzare, come ad esempio l´Anopheles gambiae, potrebbe provocare un risultato simile e aiutare a ridurre la trasmissione della malaria e della filariasi. "Il ceppo Wolbachia ´popcorn´ è un organismo presente in natura in determinate specie di mosche della frutta, che se introdotto nelle popolazioni di zanzare, potrebbe forse aiutarci a debellare alcune delle più gravi malattie a livello mondiale", ha detto Sinkins. Ogni anno emergono circa 500 milioni di casi di malaria, causando da 1 a 3 milioni di decessi. I maggiori responsabili di questa malattia sono le zanzare del complesso Anopheles gambiae. Nel tentativo di tenere la malattia sotto controllo, i programmi che hanno funzionato meglio erano quelli basati sugli insetticidi per eliminare i patogeni, anche se la loro efficacia è diminuita a causa dell´aumentata resistenza agli insetticidi. Gli scienziati ipotizzano che wMelpop potrebbe essere un prezioso candidato nella lotta globale alle malattie causate dalle zanzare. Per maggiori informazioni, visitare: University of Oxford: http://www. Ox. Ac. Uk/ .  
   
   
INAUGURATA RISONANZA MAGNETICA A MONASTIER (TV), RAFFORZA LA DIAGNOSI PRECOCE. ESEMPIO DI EQUILIBRATO RAPPORTO PUBBLICO-PRIVATO  
 
 Monastier, (Tv), 22 ottobre 2009 - Una nuova e sofisticata apparecchiatura per la risonanza magnetica, del costo di oltre 600 mila euro, è stata inaugurata ieri alla Casa di Cura convenzionata Giovani Xxiii di Monastier (tv) dall’assessore regionale alla sanità Sandro Sandri, che era accompagnato dal Presidente della Provincia di Treviso Leonardo Muraro, dal Presidente della struttura Massimo Calvani, dall’amministratore delegato Gabriele Geretto e dal Direttore sanitario Ugo Coli. La macchina, una “4,5 tesla total body”, è realizzata con una struttura completamente aperta, che ne consente l’utilizzo anche per pazienti claustrofobici ed obesi, ed invia ad un computer migliaia di immagini che, ad esempio, consentono di individuare un cancro alla mammella in fase precocissima e di dare al chirurgo precisissime indicazioni che gli consentono interventi il meno invasivi possibile. Ciò vale, per fare altri esempi, per tutte le patologie della prostata, del colon, delle articolazioni e del cervello. “Investimenti come questo – ha detto Sandri – dimostrano che in Veneto opera una sanità privata seria, responsabile e disposta ad investire in proprio, mettendosi però anche al servizio di tutta la gente. Questa risonanza ne è l’esempio perché, grazie alla convenzione con il servizio sanitario pubblico, potrà servire l’intera popolazione dell’area, dando un nuovo contributo ad una delle maggiori esigenze della sanità moderna e cioè la diagnosi precoce”. Una curiosa peculiarità di questa risonanza magnetica è il consumo energetico: funziona con l’energia elettrica e ne utilizza quanto un banale asciugacapelli. .  
   
   
UDITO, 7 ITALIANI SU 10 A RISCHIO PER RUMORE OLTRE LIMITI  
 
Roma, 22 ottobre 2009 - L´udito degli italiani è messo a dura prova dal rumore. Oltre 7 italiani su 10 (fino al 75% della popolazione) sono esposti nella vita quotidiana a livelli di rumore superiori ai limiti previsti dalla legge e tollerati dal nostro organismo. Con rischi non solo per l´orecchio, ma per la salute in generale. Come ha spiegato Giancarlo Cianfrone, presidente dell´Associazione italiana per la ricerca sulla sordità (Airs), durante la presentazione della ´Giornata nazionale Airs contro la sordità´, in programma il 29 ottobre con il patrocinio, tra gli altri, della Regione Lazio, e tenutasi ieri a Roma presso il Palazzo dell´Informazione del Gruppo Gmc-adnkronos, che sostiene l´iniziativa. La giornata vede la partecipazione di 271 strutture ospedaliere, 8 in più rispetto all´edizione 2008. Secondo Cianfrone, il rumore è sicuramente una delle cause dell´aumento dei problemi di udito, di cui già soffrono circa 8 milioni di italiani. Un "fenomeno destinato ad aumentare di almeno il 2% nei prossimi decenni", secondo l´esperto, che ha anche ribadito come "più del 70% degli italiani è esposto a rumori di livello superiore a 60-65 decibel". "Un ´volume´ - ha aggiunto - che comincia a essere nocivo per lo stato di salute in generale delle persone". E non solo per l´orecchio. "Ma anche - ha aggiunto - per l´apparato endocrino, ormonale, cardiovascolare, psichico, respiratorio. Gli 80 decibel che sono invece il limite di rischio diretto per l´apparato uditivo interessano una popolazione inferiore, intorno al 30%; in questa fascia, però, i danni sono evidenti, oltre che sugli altri apparati, anche su quello acustico". L´esperto ha invitato quindi a puntare sulla prevenzione e sull´educazione. "Esistono norme in Italia, mutuate della Comunità europea, per la zonizzazione (suddivisione delle aree per livelli di rumore consentiti) dei centri abitati - ha ricordato - che andrebbero rispettati. Innanzitutto, dalle amministrazioni locali e sappiamo che, purtroppo, solo una quota del 30-35% degli enti locali si è adeguata a queste norme. Nelle discoteche, inoltre, esistono limiti di legge - ha fatto notare l´esperto - ma soltanto una parte dei locali si adegua alle indicazioni. Per l´ambiente di vita di tutti i giorni (condominio, traffico, aerei eccetera), poi, non esistono ancora norme ad hoc; siamo in una situazione un po´ da giungla ed è il singolo cittadino che deve proteggersi se ha il dubbio di essere esposto a livelli troppo elevati di rumore. Deve denunciarlo agli enti di controllo - ha concluso Cianfrone - e sottoporsi ad un esame dell´udito". E per contrastare l´insorgere di problemi all´udito, il sottosegretario al Lavoro, Salute e Politiche sociali, Francesca Martini, ha annunciato, nel corso dell´appuntamento di oggi, la costituzione di un gruppo di lavoro per la lotta alla sordità, in collaborazione con il Ministero, le associazioni dei pazienti, le Regioni e gli specialisti. "Questo gruppo di lavoro - ha spiegato Martini - deve essere creato per poter coadiuvare tutte le azioni in campo per la lotta alla sordità, in particolare quelle già stabilite dal piano sanitario nazionale per la prevenzione, che dovranno essere messe a disposizione, con grande equità, di tutti i cittadini". L´obiettivo è quello di facilitare "l´integrazione delle persone con problemi di udito, la diffusione di buone prassi, la realizzazione diagnosi precoci che permettono di vivere in autonomia nel tempo". Per il sottosegretario Martini, inoltre, serve più attenzione ai giovani per combattere la sordità, attraverso una valutazione degli effetti, nel tempo, dell´esposizione alla musica a tutto volume nelle discoteche. Ma anche attraverso maggiori controlli sull´udito a scuola. "Mi sembra importante - ha detto Martini - valutare i fattori di rischio per l´udito legati all´esposizione dei giovani ai decibel ´sparati´ al massimo nelle discoteche o alla musica ascoltata a volume elevato. Per la prevenzione bisogna certamente lavorare sulla diagnosi precoce neonatale, ma è fondamentale anche continuare con l´attività, che già si faceva quando io ero piccola, di valutazione del bambino a scuola". .  
   
   
MILANO: VENDOLA IN VISITA ISTITUZIONALE ALLA FONDAZIONE S.RAFFAELE  
 
Bari, 22 Ottobre 2009 - Oggi il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, accompagnato dall’Assessore Regionale al Bilancio Michele Pelillo, è a Milano per una visita istituzionale alla Fondazione S. Raffaele, su invito del Presidente Don Luigi Verzè. Vendola guiderà una delegazione composta dagli amministratori della Cittadella della Carità di Taranto e da giornalisti pugliesi, per visitare le strutture dell’istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, in vista della costruzione nel capoluogo jonico di un ospedale pubblico per la cura dei tumori, che sarà gestito proprio dalla Fondazione milanese. Questo il programma della giornata: Ore 11,00 – Arrivo della delegazione pugliese presso la Presidenza della Fondazione Via Olgettina, 60. Incontro del Presidente Vendola con Don Luigi Verzè. Ore 12,00 - Visita alle strutture: Centro Trasfusionale, Ciborio, Centro Commerciale e Accettazione. Presso l’Aula S. Raffaele proiezione del filmato istituzionale. Ore 14,45 - Visita ai reparti di degenza e all’Oncologia e radioterapia. Ore 15,30 - Aula S. Raffaele: saluto ai “Pugliesi del S. Raffaele” con presentazione del progetto S. Raffaele del Mediterraneo di Taranto. A seguire conferenza stampa congiunta con Vendola e Don Verzè. .  
   
   
BOLZANO: THEINER RIBADISCE L´UTILITÀ DEL SITO INTERNET SUI TEMPI DI PRENOTAZIONE  
 
Bolzano, 22 ottobre 2009 - L’assessore alla sanità ed alle politiche sociali, Richard Theiner, ha diramato ieri pomeriggio una nota in merito alle critiche espresse dal partito dei "Freiheitlichen“ riguardo al sito web dedicato dall’Assessorato ai tempi di prenotazione nel settore sanitario. L’assessore Theiner ribadisce, nella sua presa di posizione, l’utilità del sito Internet www. Asdaa. It/tempidiprenotazione nel quale si possono trovare informazioni sui tempi di prenotazione per le visite ambulatoriali a livello provinciale. Secondo i Freiheitlichen molti utenti non sarebbero in grado di utilizzare Internet per acquisire le necessarie informazioni sui tempi di prenotazione. Il sito, sottolinea l’assessore, è il risultato di una proficua collaborazione avviata dall’Assessorato provinciale alla sanità e dall’Azienda sanitaria provinciale con il Centro tutela consumatori ed utenti. Si tratta, in buona sostanza, di un’ulteriore offerta informativa che non ha comunque lo scopo di sostituirsi alle informazioni fornite dai medici e dagli appositi servizi sanitari che operano su tutto il territorio provinciale. Il portale www. Asdaa. It/tempidiprenotazione da ieri fornisce utili informazioni sui tempi di prenotazione delle visite ambulatoriali a livello provinciale e nei prossimi mesi questo strumento sarà ulteriormente ampliato e potenziato per venire incontro alle esigenze degli utenti. La Giunta provinciale da tempo è impegnata per ridurre al massimo i tempi d’attesa per le prestazioni ambulatoriali ed in questo senso è stata definita una scala di priorità cliniche che mira ad offrire la prestazione più opportuna nel momento giusto. .  
   
   
VENERDI´ AL GALLIERA CONVEGNO INTERNAZIONALE MIGLIORARE IL PERCORSO DEL PAZIENTE RIDISEGNANDO L´ASSISTENZA MANCHESTER – GENOVA – FIRENZE ESPERIENZE INNOVATIVE A CONFRONTO  
 
 Genova, 22 ottobre 2009 - Venerdì 23 ottobre il Salone Congressi dell´Ospedale Galliera (via Volta, 8 ingresso principale) ospiterà il convegno “Redesigning Care: the Patient´s Journey Improvement” organizzato dal Gruppo di lavoro Lean G. E. N. O. V. A. Galliera Empowerment by New Organization and Value Analysis. “La giornata di studio – spiega Francesco Nicosia, Direttore di Dipartimento dell´Ospedale Galliera e componente del Gruppo di lavoro Lean G. E. N. O. V. A - ha l´obiettivo di illustrare alcune tecniche di miglioramento delle organizzazioni sanitarie e di confrontarle con esperti dell´Ospedale di Bolton (U. K. ), 700 posti letto con 3000 dipendenti. L´ospedale di Bolton – continua Nicosia - come il Galliera e´ una realtà in grande trasformazione ed e´ considerato l´Ospedale piu´ avanzato in Inghilterra nel campo della innovazione gestionale”. Tra i relatori due testimonial del Bolton Hospital, Joy Furnival, Ingegnere Responsabile della trasformazione, e Carol Bernstein che si occupa dei processi di cura. Nell´occasione gli ospiti inglesi illustreranno la loro esperienza e gli importanti risultati raggiunti nei 4 anni di attività col sistema "Lean". Il meeting sarà arricchito dalle esperienze genovesi realizzate presso il Galliera con l´attivazione dell´Ospedale per intensità di cura presso il Reparto di Medicina con il Tutorship e con la realizzazione del progetto di Ortogeriatria (vedi programma di seguito). Di particolare interesse sarà l´intervento di Maria Teresa Mechi che presenterà l´esperienza dell´Asl 10 di Firenze. “Lo scopo è quello di conoscere i modelli organizzativi – conclude Nicosia – che consentono di concentrare le energie aziendali per produrre il massimo valore per il paziente, attraverso un flusso di erogazione del servizio il più snello ed efficiente possibile”. .  
   
   
BOLZANO.ASSEGNI DI STUDIO PER IL PERSONALE SANITARIO  
 
Bolzano, 22 ottobre 2009 - La Provincia concede assegni di studio per la frequenza di corsi di formazione continua/ specialistica a coloro che sono già in possesso di un titolo di studio non medico in campo sanitario per l´anno scolastico 2009/2010. E´ richiesta una durata minima di almeno 14 giornate e il parere positivo del superiore diretto. Non viene presa in considerazione la situazione del reddito familiare. L´assegno di studio è pari al 50% delle tasse di iscrizione e frequenza, fino ad un massimo di € 2. 500,00 all´anno. I moduli di domanda sono disponibili presso l´Assessorato provinciale alla sanità, Ufficio formazione del personale sanitario, via Canonico Gamper 1, 3° piano, stanza 380, Bolzano e dovranno essere presentati entro i seguenti termini: * 20 novembre 2009: per i corsi che hanno inizio tra il 01. 08. 2009 e il 31. 12. 2009; * 4 maggio 2010: per i corsi che avranno inizio tra il 01. 01. 2010 e il 31. 07. 2010. Moduli e criteri possono essere anche scaricati dal portale della sanità www. Provincia. Bz. It/sanita/ alla voce "Modulistica - Assegni di studio per la frequenza di corsi di formazione specialistica in campo sanitario" oppure direttamente dal "Portale dei servizi" della Rete Civica (www. Egov. Bz. It ). Per ulteriori informazioni è a disposizione l´Ufficio formazione personale sanitario (Claudia Paulato – tel. 0471/418152–418140; E-mail claudia. Paulato@provinz. Bz. It). .  
   
   
SOCIALE, CULTURA E DISABILI, CONVEGNO A ISTITUTO SAN GIORGIO IN DARSENA IN PROGRAMMA OGGI A GENOVA  
 
 Genova, 22 Ottobre 2009 - Convegno sulla cultura accessibile, giovedì 22 ottobre, con inizio alle 10, presso la Sala Conferenze dell´Istituto Nautico San Giorgio, in Darsena, a Genova. Rendere accessibile la cultura significa garantire a circa 7 milioni di persone disabili o con difficoltà la possibilità di accedere alla vita culturale. Nel corso del convegno, organizzato dalla Regione Liguria e dalla Asl 3, alla cui realizzazione ha collaborato la Cooperativa David Chiossone, sarà fornito un quadro completo ed esaustivo sul tema dell´accessibilità alla cultura dall´analisi di nuove linee guide per la progettazione senza barriere, fino ai due casi di eccellenza nazionale ed internazionale come le esperienze di accoglienza del Louvre di Parigi e del Museo Omero di Ancona. .  
   
   
VACCINI, REGIONE REPLICA A PEDIATRI DI MILANO  
 
 Milano, 22 ottobre 2009 - E´ assurdo attribuire a Regione Lombardia la responsabilità delle tariffe - variabili e spesso elevate - per le vaccinazioni ai bambini applicate da pediatri in regime privato. Regione Lombardia garantisce infatti le vaccinazioni anche negli ambulatori delle Asl e nei poliambulatori pubblici e privati accreditati. La Regione respinge dunque al mittente quanto sostenuto dalla Federazione italiana dei medici pediatri di Milano e provincia in una nota diffusa ieri. "Nella nostra regione, a differenza di altre - si legge in una Nota di Regione Lombardia - tutte le vaccinazioni, sia quelle obbligatorie sia quelle raccomandate, comprese ad esempio quelle contro le meningiti meningococciche e pneumococciche, sono garantite dagli ambulatori delle Asl. In più, grazie ad una delibera approvata dalla Giunta regionale lo scorso 7 agosto, anche i poliambulatori possono effettuare le vaccinazioni". "Va anche detto - prosegue la Nota - che siamo gli unici a disporre di una anagrafe vaccinale informatizzata e aggiornata che consente di monitorare il numero di bambini vaccinati rispetto ai residenti aventi diritto. Grazie a questo sistema, si può affermare, con sicurezza e possibilità di dimostrarlo, che il 97% dei bambini lombardi è stato vaccinato contro polio, difterite, tetano, pertosse, epatite virale B, meningite da Hib e oltre il 95% contro morbillo, parotite e rosolia. In base a questi dati si può tranquillamente dire che evidentemente le Asl svolgono efficacemente la propria azione di sensibilizzazione e somministrazione vaccinale". Anche per l´influenza stagionale il vaccino è offerto dalle Asl ai bambini con patologie a rischio, così come stabilito dal Ministero e, in questo caso, c´è anche la possibilità che lo somministri direttamente il pediatra di famiglia, con relativa retribuzione, secondo protocolli definiti in ciascuna Asl. "Se poi un genitore - si legge ancora nella Nota - decide di non avvalersi dell´Asl ma di acquistare ed effettuare la vaccinazione privatamente, la cosa è evidentemente possibile: ma in questo caso è solo responsabilità del medico o pediatra e non certo della Regione imporre tariffe variabili, anche a pazienti suoi assistiti, per i quali riceve comunque dall´Asl la quota capitaria annuale". Va segnalato a questo proposito che i pediatri ricevono una quota annua forfettaria per ogni assistito molto superiore a quella dei medici di medicina generale, avendo al massimo 800 pazienti a testa, invece dei 1. 300 dei medici di medicina generale, oltre agli incentivi regionali per i controlli/bilanci di salute, l´assistenza domiciliare, ecc. "E´ dunque del tutto evidente - conclude la Nota - che le tariffe per la somministrazione delle vaccinazioni (escluse quelle relative a quella contro l´influenza stagionale) sono stabilite unicamente dai pediatri di famiglia e dunque la Regione Lombardia non può che prendere atto delle tariffe applicate che tuttavia, stante la finalità della vaccinazione, sembrano essere francamente eccessive". .  
   
   
SANITÀ IN BASILICATA: ANISAP, NUOVA STAGIONE PER ASSISTENZA SANITARIA  
 
Potenza, 22 ottobre 2009 - L’anisap Basilicata è impegnata a rafforzare la sua azione, che ha per denominatore comune la reale salvaguardia dell’integrità operativa di tutte le strutture ambulatoriali a gestione privata, le quali costituiscono un patrimonio inalienabile, non tanto della regione in cui operano, quanto dei cittadini-utenti lucani. Indipendentemente dal loro singolo volume operativo, tali strutture e i professionisti avranno un futuro solo se, evitando improduttive diaspore rappresentative, spesso sostenute da interessi di pochi, esse continueranno ad “occupare” capillarmente il territorio con la reale “presa in carico” di ogni singolo paziente con le sue personali difficoltà e le sue attese. Sono queste le conclusioni di un incontro a cui hanno partecipato dirigenti e titolari di aziende aderenti all’Anisap Basilicata, Associazione Nazionale Istituzioni Sanitarie Ambulatoriali Private, associazione maggiormente rappresentativa a livello nazionale e locale, oltre che accreditata presso il Ministero della Salute, presieduta dal dr. Francesco Toscani. Il “territorio”, rimasto per anni condizionato dalla politica “ospedalicentrica” – è stato sottolineato - sta riacquistando la sua funzione primaria, creando intuibili difficoltà al “centralismo gestionale sanitario” che (causa la sua cultura) non ha consolidato significative presenze di strutture ambulatoriali pubbliche e private extraospedaliere. Uno Stato che ha voluto “gestire” la salute dei Cittadini invece di “garantirla” nel modo migliore, controllando competitività e concorrenza; uno stato che ha annullato (con il D. L. 229) il tentativo di “primavera assistenziale”, annunciato nel D. L. 502 del 1992 - è stato evidenziato - si trova trent’anni dopo ad effettuare un bilancio consuntivo di contenuti sicuramente deludenti. Non a caso si è aperto il concreto avvio dei Fondi assistenziali integrativi che assegnano ai Cittadini il diritto a scegliersi, secondo fiducia, professionisti e presìdi. Tuttavia i Fondi, per intuibili ragioni, non possono essere un’alternativa ai presupposti su cui si fonda il sistema sanitario italiano. Occorre continuare a impegnarsi per rendere quest’ultimo duttile e razionale, deburocratizzato, produttivo supporto alle fasce più deboli dei cittadini. L’esperienza dei poteri regionali nell’assistenza – a parere dell’Anisap Basilicata - suggerisce, certo, una revisione dei L. E. A. , ma anche una contemporanea introduzione dei L. U. A. (Livelli Uniformi di Assistenza) che riattribuiscano al Governo centrale alcuni interventi legislativi di riferimento (tariffe, requisiti minimi, tipologia di controlli ecc. ), non ultimo contrattazioni nazionali per tutte le categorie sanitarie, destinati ad uniformare le basi dell’assistenza nel Paese, evitando l’instaurarsi di venti tipi di sanità regionali, riservando tuttavia alle Regioni ampi spazi di autonomia destinati a rispondere alle esigenze socio sanitarie locali. Questi alcuni motivi per i quali è ipotizzabile una nuova stagione per l’assistenza sanitaria italiana, a partire dalla istituzione dei Distretti sociosanitari, decisa dalla Giunta Regionale, per realizzare un modello di assistenza che deve “aprirsi” al territorio per dare risposte più efficaci ai bisogni di prevenzione e tutela della salute. Sono questi gli obiettivi per i quali l’Anisap Basilicata invita la Regione a potenziare il plafond di risorse destinate a sostenere la rete di strutture sul territorio, in tal modo favorendo un maggiore avvicinamento dei servizi al cittadino utente. .  
   
   
SANITA’ IN SICILIA, ASSEGNATI GLI OBIETTIVI AI MANAGER DELLE AZIENDE  
 
Palermo, 22 ottobre 2009 – “Operate nelle vostre aziende sanitarie come se foste voi il paziente da curare perché dovrete essere gli attori principali di una svolta che va nella direzione del pieno ed esclusivo interesse dei cittadini e che trova la migliore testimonianza nella legge di riforma del sistema sanitario approvata dal Parlamento regionale. Avete un mandato politico chiaro e inequivocabile: quello di riorganizzare le aziende, riqualificare la spesa, e potenziare l’offerta sanitaria nel rispetto delle regole e secondo i sani principi della meritocrazia. Insieme, nel doveroso clima di collaborazione e confronto che deve contraddistinguere una squadra affiatata e vincente, dovremo fare tanta strada per dare ai cittadini le risposte ai loro legittimi bisogni di salute”. E’ questo il messaggio che l’assessore regionale alla sanità Massimo Russo ha dato ai vertici delle aziende sanitarie siciliane (manager, direttori sanitari e direttori amministrativi) convocati ieri per fare il punto della situazione e per prendere visione degli obiettivi loro assegnati. Ai manager, infatti, è stato consegnato l’elenco degli obiettivi da conseguire, diversi per ogni azienda, con le scadenze assegnate per ogni singolo obiettivo e il peso che ciascun obiettivo avrà nella valutazione dell’operato dei manager. “Si è trattato di un delicato e innovativo lavoro di programmazione – spiega l’assessore -. Negli obiettivi abbiamo tenuto conto di parametri già assolutamente consolidati nelle regioni italiane più virtuose e abbiamo fatto tesoro del lavoro di analisi del fabbisogno svolto nell’ultimo anno dai tecnici dell’assessorato e delle principali criticità emerse nel sistema sanitario siciliano che – come enunciato dalla legge di riforma - deve tendere al rafforzamento della medicina territoriale e alla riduzione dei ricoveri ospedalieri inappropriati”. Fra gli obiettivi assegnati, circa una cinquantina per ogni azienda, spiccano quelli immediati (entro il prossimo 31 dicembre) relativi alla rimodulazione della rete ospedaliera secondo quanto indicato dal decreto assessoriale del luglio scorso; la riorganizzazione e la riqualificazione dei pronto soccorso finalizzata al miglioramento delle condizioni di accoglienza e alla riduzione dei tempi di trattamento dei pazienti; la revisione dei provvedimenti adottati negli ultimi mesi dalle soppresse aziende sanitarie per verificare la loro aderenza alle direttive assessoriali emanate nello scorso mese di aprile; la riduzione delle liste di attesa legate alla revisione dell’offerta specialistica e della diagnostica ambulatoriale, soprattutto per le prestazioni più critiche; la predisposizione di piani programmatici per lo sviluppo dei servizi territoriali con l’attivazione dei presidi territoriali di assistenza (Pta) e per il potenziamento degli screening. Ci sono poi obiettivi con scadenza 31 marzo 2010 che riguardano, ad esempio, la predisposizione degli atti aziendali con cui vengono definiti gli assetti organizzativi delle aziende e la revisione delle dotazioni organiche conseguenti al riassetto organizzativo; il raggiungimento degli standard previsti nella campagna vaccinale e di sorveglianza pandemica e il potenziamento e la riorganizzazione delle cure domiciliari. Fra gli obiettivi a più lunga scadenza (fine 2010) c’è quello del miglioramento di una serie di indici di appropriatezza dei ricoveri, la riduzione dei parti cesarei, che attualmente in Sicilia sono molto più numerosi rispetto alla media nazionale e la riduzione della mobilità passiva che ogni anno costa alla Sicilia circa 250 milioni di euro. Gli obiettivi delle singole aziende, che saranno esposti alle forze sindacali, saranno pubblicati la prossima settimana sul sito internet dell’assessorato (www. Regione. Sicilia. It/sanita). “E’ una scelta innovativa che abbiamo fatto in ossequio al principio della trasparenza che da sempre contraddistingue la nostra azione politico-amministrativa – aggiunge Russo -. In questo modo i cittadini siciliani potranno conoscere gli obiettivi perseguiti da questo assessorato e potranno svolgere un ruolo di controllo e di stimolo”. .  
   
   
MONTAGNE E ISOLE: OLTRE 10 MILIONI PER PROGETTI DI SALUTE SIGLATO L´ACCORDO TRA REGIONE TOSCANA E UNCEM. QUATTRO NUOVE ZONE ACCEDONO AI FONDI ANZIANI, NON AUTOSUFFICIENTI E CRONICI I PRIMI BENEFICIARI  
 
Firenze, 22 ottobre 2009 - Zone montane e isole della Toscana beneficeranno di oltre 10 milioni di euro nel biennio 2009-2010, da spendere in progetti per migliorare i servizi sanitari. Per la prima volta le risorse saranno disponibili anche per quattro distretti montani finora esclusi da questo tipo di investimenti: Val di Merse, Colline del Fiora, Val di Cecina e Colline Metallifere. Ieri , a Firenze, l´assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi ha firmato i protocolli di intesa con i rappresentanti delle Comunità Montane interessate e ha rinnovato l´accordo con l´Uncem, firmando il relativo atto insieme al presidente Oreste Giurlani. Erano presenti anche i rappresentanti delle Società della salute e delle Conferenze dei sindaci delle varie zone. «Sopratutto gli anziani, le presone non autosufficienti, con malattie cronic he, o semplicemente quelle che abitano i zone periferiche e disagiate: è a tutti loro che pensiamo mettendo in campo questi investimenti – afferma l´assessore Enrico Rossi – Soldi che vogliamo spendere per progetti specifici, tagliati su misura sulle esigenze della popolazione delle varie zone, in grado di tutelare sempre meglio la qualità della salute delle persone. Nello stesso tempo potremo sviluppare e migliorare la qualità dei servizi, in primo luogo quelli dell´emergenza urgenza, particolarmente importanti nelle zone montane, e valorizzare tutte le professionalità di cui disponiamo sul territorio». Vivo apprezzamento da parte del presidente Giurlani: «Ringrazio innanzitutto l’assessore Enrico Rossi per l’inserimento di queste quattro nuove zone nel fondo speciale – ha affermato - Il primo elemento importante della firma di questo protocollo è che viene mantenuto il fondo speciale pe r la montagna, e la Toscana è l’unica regione ad averlo. Si tratta di un fondo di importanza notevole perché queste risorse permettono di garantire servizi sanitari aggiuntivi che adesso potranno essere disponibili anche per altre zone. Oggi in via sperimentale, a partire dal nuovo Piano sanitario, mi auguro, in modo definitivo». I programmi, che potranno svilupparsi nel biennio 2009-2010, saranno messi a punto in modo integrato tra i Comuni, le Comunità montane, le Asl e le Società della salute tenendo conto, per la loro gestione, dell´avvio del progetto regionale sulla non autosufficienza. Un organismo tecnico, costituito senza alcun onere di spesa dagli enti interessati, sarà incaricato di monitorare e valutare i progetti interessati. Fondi ripartiti fra le Asl: Azienda Usl 1 Massa Carrara € 1. 128. 228,89; Azienda Usl 2 Lucca € 2. 092. 584,85; Azienda Usl 3 Pistoia € 653. 689,58; Azienda Usl 4 Prato € 345. 275,89; Azienda Usl 5 Pisa € 200. 000,00; Azienda Usl 6 Livorno € 1. 506. 935,61; Azienda Usl 7 Siena € 741. 644,00; Azienda Usl 8 Arezzo € 1. 132. 693,31; Azienda Usl 9 Grosseto € 941. 644,00; Azienda Usl 10 Firenze € 514. 964,85; Azienda Usl 12 Viareggio € 662. 331,71; Progettazione inter-aziendale € 762. 216,69; Totale risorse € 10. 682. 209,38. .  
   
   
SANITA’: IN VENETO AL LAVORO PER RICONOSCIMENTO OSSS”  
 
Venezia, 22 ottobre 2009 - L’assessore regionale alla Sanità Sandro Sandri ha incontrato ieri i tecnici regionali degli uffici competenti per affrontare il tema del riconoscimento professionale agli Operatori Socio Sanitari Specializzati (Osss). Questa categoria di lavoratori della sanità è composta da circa 4. 500 persone operanti sia nel pubblico che nel privato. Si tratta di quegli Operatori Socio Sanitari (Oss) che hanno partecipato ai corsi di formazione supplementare ed hanno acquisito quella che nel settore viene definita “la terza esse”. “Il problema – sottolinea Sandri – mi è stato segnalato da più parti, sindacali e non, ed è necessario che venga affrontato ricercando delle soluzioni che possano costituire un riconoscimento per i lavoratori che hanno accettato a suo tempo di acquisire un’ulteriore formazione”. “I nostri tecnici – dice l’Assessore – stanno predisponendo delle ipotesi, che prossimamente verranno sottoposte ai sindacati. Intendo muovermi – conclude Sandri – nella massima collaborazione possibile con tutte le rappresentanze del settore, ed ogni eventuale decisione verrà poi assunta sentendo anche i Collegi degli Infermieri professionali”. .  
   
   
MILANO: ALLA GAM UNA MOSTRA DEDICATA A EMILIO LONGONI VENTITRÈ EMBLEMATICI DIPINTI ESPLICATIVI PER LA NOSTRA STORIA  
 
Milano, 22 ottobre 2009 - “Nell’ambito del progetto Milano si racconta, che segue il passo di una città che ama le distanze e non ha paura di abitarle, la Galleria d’Arte Moderna ospita una mostra di studio dedicata a Emilio Longoni, in occasione dei 150 anni dalla sua nascita, con l’esposizione di ventitré emblematici dipinti rappresentativi della sua produzione e al contempo esplicativi per la nostra storia”. Lo ha detto l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory intervenendo questa mattina alla presentazione della mostra “Emilio Longoni 2 collezioni”, in programma alla Galleria d’Arte Moderna di via Palestro 16 dal 22 ottobre, al 31 gennaio 2010. “Attraverso le opere del pittore conservate in due collezioni, quella della Galleria d’Arte Moderna e quella della Banca di Credito Cooperativo di Barlassina, generoso promotore dell’iniziativa – ha spiegato Finazzer Flory - possiamo riscoprire un originale percorso d’artista che attraversa l’esperienza del verismo, del divisionismo e del simbolismo”. La rassegna mette a confronto opere di grandissima qualità del grande maestro lombardo, vissuto tra Ottocento e Novecento, otto appartenenti alla stessa Gam e quindici di proprietà della Banca di Credito Cooperativo di Barlassina, cittadina natale dell’artista. Gli otto capolavori appartenenti alla Gam sono stati restituiti alla loro originaria luminosità, grazie ai restauri finanziati dalla Banca di Barlassina. L’incontro tra la Banca e il Museo si qualifica infine come una operazione culturale di alto livello che contribuisce a ricreare un rapporto virtuoso tra pubblico e privato, diffondendo la conoscenza di un grande artista come Longoni. La mostra, inoltre, offre una rilettura di carattere scientifico dell’opera di Longoni, curata da Giovanna Ginex che ha dedicato anni di studio all’attività dell’artista. Emilio Longoni. 2 Collezioni Percorso Mostra - Il percorso comincia dalle nature morte che Longoni inizialmente esegue per decorare boiserie o grandi stanze di importanti ville della borghesia milanese, come Villa Torelli a Ghiffa sul Lago Maggiore: variano perciò i formati ma già altissima è la perizia tecnica di Longoni, tanto che committenti importanti come la famiglia degli editori Treves gli commissionano diverse opere. Piccione del 1882, Selvaggina, realizzato per l’Esposizione a Brera del 1883, Cocomeri e poponi e Gamberi e fiaschi, splendidi dipinti eseguiti tra il 1886 e il 1887, sono tutte opere di straordinaria qualità pittorica e di intenso realismo, che indicano inoltre il gusto dell’alta borghesia milanese dell’epoca. Sino al 1891 Longoni si dedica principalmente alle nature morte, da cui ricava la principale fonte di sostentamento. Ma nel frattempo lavora anche alle figure con opere dove altresì spicca la sua maestria e l’intimo contatto interiore con i suoi soggetti d’elezione: i bambini e le fanciulle. Donnina del 1882-83, dal lucido sguardo intenso che cattura subito l’attenzione, ne è un forte esempio. Alla prima Triennale di Brera del 1891 Longoni presenta L’oratore dello sciopero, con Segantini che presenta Le due madri. Entrambi i capolavori - riuniti ora in occasione di questa mostra nelle sale della Gam - rappresentano per i due artisti la prima uscita pubblica di opere eseguite a tecnica divisionista. Longoni, infatti, con Giovanni Segantini, Vittore Grubicy De Dragon, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Giovanni Sottocornola, Giuseppe Mentessi, Angelo Morbelli e Gaetano Previati è esponente di primo piano della prima generazione di pittori divisionisti che prende avvio in Italia alla fine degli anni Ottanta dell’Ottocento. Longoni affronta inoltre la pittura a pastello, tecnica che si adatta bene alla nuova maniera pittorica, ma è anche molto complessa da eseguire. Ne nascono alcuni capolavori come Ritratto di giovinetta in rosa, dipinto a pastello del 1891-94 dove Longoni esprime un’altissima padronanza della nuova tecnica. In Melanconie del 1895, un olio su tela con la grazia e la maestria tecnica della miniatura, tratteggia con un pennello sottilissimo il volto di una fanciulla triste ed emaciata, di condizioni proletarie, sfinita dal lavoro precoce come modella e ballerina di caffé notturni, la cui pena di vivere traspare dagli occhi arrossati e lucidi. Sino ad arrivare al grande studio per Disillusa del 1914 dove, come avverrà nei paesaggi compiuti, la figura si smaterializza e si fonde con la natura circostante. Il capolavoro di questo periodo è L’oratore dello sciopero del 1890-91, dipinto per la prima Triennale del 1891 e mai più esposto in pubblico dalla mostra Arte e socialità del 1979 alla Permanente di Milano, di recente acquisito nella collezione della Banca di Credito Cooperativo di Barlassina. Il quadro, che all’epoca fece scalpore sia per la tecnica divisionista che per il soggetto di contenuto dichiaratamente sociale e politico, rappresenta un muratore a pugni chiusi che arringa la folla, mentre le forze dell’ordine, in secondo piano, caricano i manifestanti. Il titolo iniziale dell’opera è Primo Maggio e illustra infatti la prima manifestazione dedicata alla festa del lavoro, organizzata a Milano, benché vietatissima, nel 1890. Vi si riconoscono chiaramente il tiburio della chiesa di San Bernardino alle ossa, accompagnato dal campanile della limitrofa chiesa di Santo Stefano Maggiore. La grande tela bene esemplifica l’adesione di Longoni al binomio divisionismo-pittura sociale, ma solo in questo dipinto questa equazione è rafforzata dal carattere assolutamente urbano e di cronaca politica del soggetto. Longoni ha con ogni probabilità partecipato alla manifestazione, schizzando questa scena in uno dei suoi taccuini, e l’ha poi riprodotta sulla tela. Nessuno aveva sino ad allora dipinto dei pugni chiusi. Questo dipinto illustra alla perfezione il clima storico-politico degli ultimi anni dell’Ottocento a Milano, e a Milano torna ad essere di nuovo esposto in occasione di questa mostra. Negli ultimi vent’anni il percorso di Longoni si concentra soprattutto sul paesaggio. L’isola di S. Giulio, del 1895, fu con ogni probabilità il primo grande paesaggio di Longoni eseguito a tecnica divisionista ad essere presentato al pubblico. La chiesa di Barlassina è dedicata a S. Giulio d’Orta, ed il quadro, bellissimo e molto poetico, è dunque un omaggio al santo protettore della sua città natale. L’atmosfera comincia a diventare evanescente, a svaporare: si tratta di una vera e propria ricerca artistica che Longoni prosegue per tutta la vita. Dal paesaggio lacustre si passa alla montagna, fonte di ispirazione per molti artisti dell’epoca. Sono di questi anni la fondazione del Cai Club Alpino Italiano, del Touring Club, e l’ascensione in montagna diventa una salita concreta con tele e pennelli per molti artisti, che, per una sorta di disamore verso la vita caotica della città, in linea con il gusto della borghesia milanese e torinese, si rifugiano in vetta. Dopo i fatti di sangue della violenta repressione dei moti milanesi da parte del generale Bava Beccaris, nel maggio 1898, gli artisti del gruppo socialista o anarchico milanese delusi dagli avvenimenti politici e sociali si volgono ad altro. Sono di questi anni tele di Longoni come Passo Bernina, Ghiacciaio in ombra, Ghiacciaio in sole, dove nulla è concesso al dettaglio aneddottico: sono quadri materici, senza figure umane né animali, solo la montagna e l’atmosfera che vi si respira. Il divisionismo è ormai assimilato e Longoni lo governa in modo molto personale. Gli interessa la resa della luce. Sale in quota con una capannina di legno portatile per fermarsi e ripararsi sulle cime, realizza in vetta studi precisi che poi completa in studio. La sua cifra è unica e personalissima, asciutta e intensa ad un tempo. Con il 1903 si apre la linea ferroviaria Milano-tirano e nuovi scenari si offrono alla ricerca estetica degli artisti. L’indagine sulla luce e le rifrazioni delle atmosfere incontrano l’interesse di Longoni negli anni conclusivi della sua vita. Sperimenta la fusione dei colori sulla tela, ripassati con un ferro caldo. La tavolozza si essenzializza, declinando in tutte le varianti i rosa e gli azzurri. Negli anni tra il 1914 e il 1916 l’atmosfera è sempre più evanescente come nel magnifico Trasparenze alpine, dove è protagonista la nebbia, con la montagna che si riflette nell’acqua del lago glaciale d’alta quota. O Goletta di alta montagna, piccola tela di grande bellezza. O ancora Ultime nevi, dove le stesse montagne sembrano allontanarsi in una visione più rarefatta. Sul retro Longoni, da vero alpinista, disegna l’itinerario seguito per salire in quota. I paesaggi di Longoni non sono descrizioni di luoghi, ma di atmosfere e stati d’animo. Sono paesaggi interiori, frutto di una precisa ricerca e di una altissima qualità pittorica che l’artista, tra i pochi della sua generazione, manterrà intatta sino alla fine, senza ripetersi, ma trovando in ogni paesaggio uno spunto diverso per creare capolavori senza tempo che riescono ad emozionarci ancora. Il sapiente restauro degli otto dipinti conservati alla Gam, a cura di Giovanni Rossi, ha indagato sulle modificazioni delle opere avvenute nel tempo, sia per mano dello stesso Longoni per trovare nuove soluzioni in funzione degli effetti pittorici desiderati, sia quelle occorse in seguito a restauri e manomissioni di vario tipo. L’allestimento della mostra, a cura di Fabio Fornasari, prevede una stanza di cristallo collocata nella Sala del Parnaso al primo piano della Gam, con all’interno i celebrati paesaggi, all’esterno invece le nature morte e le opere di figura. La camera recupera l’idea dei celebri Panorami realizzati dai pittori di fine Ottocento per ammirare le vedute di paesaggio e fa dialogare lo spettatore con i temi della salita e dello sguardo verso il paesaggio cari a Longoni. Le indagini scientifiche multispettrali e spettroscopiche svolte dall’Università degli Studi di Bergamo, coordinate da Gianluca Poldi, hanno permesso di documentare i problemi conservativi delle opere, di approfondire la conoscenza dei materiali usati e della tecnica pittorica di Longoni, così come di precisare l’evoluzione dell’artista e le peculiarità del suo personalissimo divisionismo. I risultati di queste indagini vengono presentati in una saletta adiacente la Sala del Parnaso con pannelli che mostrano dettagli di radiografie e fotografie a raggi infrarossi. Il catalogo dell’esposizione, edito da Skira, che documenta oltre le opere in mostra anche tutte le altre tele di Longoni presenti nella collezione d’arte della Banca di Credito Cooperativo di Barlassina, presenta i testi di Giovanna Ginex, curatrice della mostra, di Maria Fratelli, conservatrice della Gam, sulle collezioni di Longoni e il Museo come luogo della sua fortuna critica, di Gianluca Poldi sulle indagini scientifiche dei dipinti, di Giovanni Rossi sui restauri e di Vivien Greene, curatrice per l’arte europea del Xix e del Xx secolo del Guggenheim Museum di New York, per uno sguardo sulla produzione pittorica internazionale nei decenni in cui si avviò e crebbe la carriera artistica di Longoni. Gli apparati in catalogo sono a cura di Tiziana Marchesi. Una mostra di studio ma anche di grande fascino dunque che, come dichiara Mario Beretta, Presidente della Banca di Barlassina, protagonista e promotrice del progetto: “…in un momento in cui tutti sembrano ripiegarsi nella paura del nuovo mondo che avanza, in cui la giusta preoccupazione e l’incertezza sembrano dominare l’orizzonte sociale ed economico, ci fa guidare dallo sguardo dei volti longoniani, dalla fatica ma anche dalla speranza, insieme certa e malinconica, che questi sguardi riescono ad evocare”. .  
   
   
GIANFRANCO PARDI UNA FORMA DEL PENSIERO PADOVA, DAL 22 OTTOBRE AL 28 NOVEMBRE  
 
 Padova , 22 ottobre 2009 - Anfiteatro Arte apre il suo spazio patavino al raffinato intelletto di Gianfranco Pardi. Pittore e scultore milanese che con discrezione e determinazione ha studiato e approfondito per più di vent´anni il tema del confronto quotidiano tra uomo e natura. Con l’uomo intento a osservare, modificare e abitare la natura per ricavarne un luogo da riconoscere, in cui riconoscersi. Nella sua ricerca diventa baricentrico l’atto iniziale del costruire, del comporre, del definire una forma o un luogo. Un atto fatto di solo pensiero e ragione che l’artista pone all’apice dell’intera esperienza umana. Con il patrocino del Comune e della Provincia di Padova, la mostra, curata da Mattia e Lalli Munari, è stata realizzata in collaborazione con la Fondazione Marconi di Milano. In mostra circa trenta opere selezionate con cura e realizzate tra i primi anni Settanta e i primi anni Novanta. Nella sala del cemento vengono ampiamente documentate le “Architetture”, opere storiche che hanno caratterizzato e reso famoso l’artista. L’uso inconfondibile e unico nella storia dell’arte dei “tiranti” cattura lo spettatore, affascinato da una costante e metaforica tensione, a volte più drammatica di quanto sembri, che nasce dalla coscienza dei limiti istituzionali della rappresentazione, con cui l’artista deve entrare in conflitto nello stesso momento in cui vuole sfidare le regole del costruire senza giungere alla costruzione. Nella sala delle colonne sono esposte opere realizzate negli anni Ottanta. Queste appaiono arricchite da una gestualità non concreta dovuta ad un processo di informalità in via di attuazione. La sua arte propone una pittura fatta di segno dove la costruttività appare come concetto, una rappresentazione astratta fatta di linee non omogeneamente spezzate immerse in pochi ma essenziali colori. Gianfranco Pardi ha esposto in Italia e all’estero innumerevoli volte. Tra le principali esposizioni: ha partecipato nel 1986 alla Biennale di Venezia con una sala personale. Nello stesso anno ha esposto alla Triennale di Milano e alla Quadriennale di Roma. Nel 1974 e nel 1993 ha partecipato alla Biennale di Palazzo della Permanente. Nel 1998 Palazzo Reale di Milano ha ospitato una sua personale. Nel 1999 ha organizzato in Germania tre importanti mostre al Frankfurter Kunstverein di Francoforte, al Museum Bochum di Bochum e al Kulturhistorisches Museum di Stralsund. Nel 2000 e nel 2002 ha esposto alla galleria Giò Marconi di Milano e nel 2002 alla Galleria Fumagalli di Bergamo. La mostra “Gianfranco Pardi - Una forma del pensiero” è accompagnata da un catalogo edito da Anfiteatro Arte con testo critico a cura dell’artista, disponibile presso le sedi espositive di Padova e Milano dal 22 Ottobre 2009. .  
   
   
GOLF - EUROTOUR: TADINI E CANONICA AL CASTELLO MASTERS  
 
Roma, 22 ottobre 2009 - Alessandro Tadini ed Emanuele Canonica saranno i soli due italiani in campo nel Castello Masters Costa Azahar (22-25 ottobre), torneo dell´European Tour in programma al Club de Campo del Mediterraneo, a Castellon in Spagna. E´ la gara organizzata dall´iberico Sergio Garcia, della quale è campione uscente, sul campo dove è cresciuto golfisticamente. Nel field l´argentino Angel Cabrera, lo spagnolo José Maria Olazabal, l´irlandese Darren Clarke, lo svedese Robert Karlsson, gli scozzesi Colin Montgomerie e Paul Lawrie, il danese Soren Hansen e il tedesco Martin Kaymer. Compito molto delicato per Tadini che avrà bisogno di classificarsi almeno tra i primi quindici per sperare di conservare la ´carta´. Nella money list, infatti, è al 124° posto e rimarranno nel circuito solo i primi 115 in graduatoria. Il montepremi è di 2. 000. 000 di euro dei quali 333. 330 spetteranno al vincitore. In Francia Si Conclude L´alps Tour - Sul percorso del Pont Royal Gc a Mallemont, in Francia, si conclude l´Alps Tour con la disputa del Masters 13 (22-25 ottobre). In palio 50. 000 euro dei quali 7. 250 gratificheranno il vincitore. Si gioca per conquistare un posto nel Challenge Tour 2010 e per mantenere la ´carta´. In campo otto italiani: Simone Brizzolari, Alberto Campanile, Marco Guerisoli, Federico Malossini, Andrea Rota, Giacomo Tonelli, Andrea Zani e Michele Zanini. Non ci sarà Andrea Perrino, sicuro vincitore della money list, mentre coloro che lo seguono in classifica si batteranno per gli altri quattro pass per il circuito superiore. In corsa sei francesi, un inglese e un austriaco classificati nell´ordine a partire dalla seconda posizione: Julien Xanthopoulos, Baptiste Chapellan, Steve Lewton (Ing), Fabien Marty, Thomas Fournier, Uli Wienhandl (Aut), Damien Perrier ed Edouard Dubois. Alcuni degli italiani saranno in corsa per rimanere entro i cinquanta che conserveranno la carta per l´Alps Tour o per entrarvi: sono Michele Zanini (46° nell´ordine di merito), Simone Brizzolari (49°), Andrea Zani (53°), Alberto Campanile (58°) e Andrea Rota (59°). Più difficile per Giacomo Tonelli (73°), che dovrebbe classificarsi entro i primi cinque. Pga Tour: Terza Gara Delle Fall Series - Mike Weir e Rory Sabbatini sono i due concorrenti più blasonati che prendono parte al Frys. Com Open (22-25 ottobre), la terza delle cinque gare delle Fall Series che concludono il tour americano e alle quali sono interessati i giocatori a rischio di perdere la carta. Ovviamente non hanno questo problema i due citati, che partono con il ruolo di favoriti, ma non avranno vita facile, perché con la posta in palio così alta anche i giocatori che sono apparsi in difficoltà tutto l´anno cambiano marcia. Si gioca sul percorso del Grayhawk Gc a Scottsdale, in Azizona, con un montepremi di cinque milioni di dollari ($ 900. 000 al vincitore). .