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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 27 Ottobre 2009
RICERCA E INDUSTRIA, LA NUOVA FRONTIERA DELLA MEDICINA NUCLEARE INAUGURATO A MONZA IL CENTRO DI RICERCA E DIAGNOSI MEDICO-NUCLEARE FRA I PIÙ AVANZATI DELLA LOMBARDIA.  
 
Monza, 27 ottobre 2009 – È stato inaugurato ieri mattina, con un cerimonia alla quale hanno preso parte il viceministro della Salute Ferruccio Fazio, il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, il rettore dell’Università di Milano-bicocca Marcello Fontanesi, il direttore dell’Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza Giuseppe Spata e il sindaco di Monza Marco Mariani, il nuovo Centro Ciclotrone Pet/tc. Il centro di ricerca, diagnosi molecolare e produzione di radio farmaco è fra i più avanzati, in quanto a tecnologie impiegate, al momento attivi in Lombardia. Nato dall’ Accordo di Programma sottoscritto nel 2004 da Regione Lombardia, Università di Milano-bicocca e A. O. San Gerardo dei Tintori di Monza per la costituzione di un centro regionale per ricerche avanzate in campo sanitario. Il nuovo laboratorio è costato circa sette milioni di euro, quasi la metà dei quali finanziati dalla Regione Lombardia. L’altra metà è stata invece finanziata con fondi dell’Università di Milano-bicocca e del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. Il fatturato annuo previsto si aggira intorno ai due milioni di euro dei quali, circa un terzo, viene reinvestito in ricerca. Nei prossimi mesi si completerà il passaggio di amministrazione del nuovo laboratorio dal Centro di Bioimmagini Molecolari (nato nel 2005 come centro di eccellenza dell’Università di Milano-bicocca e della Regione Lombardia) alla neo costituita “Tecnomed - Fondazione dell’Università degli Studi di Milano-bicocca”. La gestione affidata alla Fondazione universitaria renderà più agile, veloce e autonomo un lavoro articolato che comprende diversi tipi di attività: dalla ricerca, allo sviluppo e trasferimento tecnologico, ai servizi. La Fondazione ha un proprio Consiglio di amministrazione e un Comitato Scientifico. Alla guida tecnico-scientifica del laboratorio la professoressa Cristina Messa, docente di diagnostica per immagini e radioterapia presso l’Università di Milano-bicocca, che ha già coordinato il Centro di Bioimmagini Molecolari in questi ultimi anni. Un nuovo modello di gestione La nuova modalità gestionale prevede la partnership con un’azienda privata, l’olandese Iba Molecular, una delle tre maggiori aziende al mondo produttrici di ciclotrone, che è stata individuata mediante gara d’appalto. Con la cessione di parte della struttura alla Iba Molecular, l’università si sgrava di una parte ingente di costi (compresi manutenzione, consumi, personale). L’azienda, dal canto suo, attraverso l’erogazione del Servizio, esercita la sua attività di produzione e commercializzazione dei radio farmaci ed entra in un più ampio network di ricerca internazionale. L’università utilizzerà il radio farmaco prodotto dall’azienda olandese sia per l’attività diagnostica erogata attraverso la Pet/tc, sia per sviluppare nuovi radio farmaci non convenzionali. I farmaci personalizzati «Abbiamo anche intenzione di sviluppare un laboratorio di preclinica, dove studiare il cosiddetto “farmaco intelligente” mediante metodi di Imaging Molecolare con Pet, che permettono di visualizzare e quantificare i fattori che caratterizzano la malattia nel singolo paziente e ne definiscono le potenzialità di risposta a specifici trattamenti, per arrivare a una terapia personalizzata», ha spiegato la professoressa Cristina Messa. .  
   
   
CONFERENZA SULLA "SEGNALAZIONE JAK-STAT: DALLA BASE ALLE MALATTIE"  
 
 Vienna, 27 ottobre 2009 - Dal 10 al 13 febbraio si terrà a Vienna (Austria) una conferenza intitolata "Jak-stat signalling: from basics to disease". La Janus chinasi/trasduttore di segnale e attivatore di trascrizione (Jak/stat) rappresenta un pathway veloce per la trasduzione del segnale dai recettori della superficie cellular ai geni bersaglio. La segnalazione Jak-stat contribuisce in molti modi all´integrità degli organismi. Interferenze in questa segnalazione è causalmente legata ad una serie di disturbi metabolici e infiammatori e al cancro. La conferenza intende rafforzare la messa in rete interdisciplinare, che contribuirà alla crescente importanza della segnalazione Jak-stat nella ricerca biomedica. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www. Jak-stat. At/index. Php?id=342 .  
   
   
MONZA, CON CICLOTRONE NASCE POLO ONCOLOGICO INAUGURATO DA FORMIGONI. 3,3 MILIONI IL CONTRIBUTO REGIONALE  
 
 Milano, 27 ottobre 2009 - "Il ciclotrone assicura a Monza lo sviluppo di un vero e proprio polo oncologico. Da oggi infatti il "San Gerardo" può esprimere tutte le sue potenzialità anche nel campo della diagnosi delle malattie oncologiche, mettendo a disposizione dei pazienti il massimo in termini di strumentazione". Lo ha affermato il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni intervenendo, ieri mattina all´inaugurazione del Centro ciclotrone per la produzione di radio farmaci per gli esami Pet dell´ospedale di Monza. "Per la realizzazione di questo Centro - ha proseguito il presidente - la Regione Lombardia ha investito 3,3 milioni di euro (pari al 48% della spesa complessiva). Esso ha tutte le carte per rappresentare un modello di efficienza gestionale ed economica: all´interno della palazzina lavoreranno, fianco a fianco, l´industria belga Iba, che si occuperà della produzione e commercializzazione dei radiofarmaci, l´università Milano Bicocca, che svilupperà la ricerca, e il personale medico e tecnico dell´ospedale che effettuerà gli esami di diagnostica per immagini". Formigoni ha posto l´accento sulla positiva realizzazione della partnership tra pubblico e privato, "che mi auguro - ha detto - possa aprire nuovi orizzonti nell´amboito della medicina nucleare. Secondo la logica sussidiaria che ci è propria, abbiamo incoraggiato e sostenuto questa impresa". "Il centro - ha spiegato Formigoni - è la terza tappa di un vero e proprio circuito della ricerca applicata presso il "San Gerardo". Il primo tassello fu la nascita, nel 2004, del laboratorio "Stefano Verri" di terapia cellulare e genica, uno dei tre centri pubblici italiani per la ricerca sulle cellule staminali (gli altri due sono a Bergamo e a Milano (Policlinico). Il secondo tassello è il centro di bioimmagini molecolari, un´eccellenza a livello italiano. Si tratta di un centro universitario che gestisce, dal 2005, tutte le attività cliniche e di ricerca nel settore della diagnostica per immagini". Lo sviluppo di questo polo oncologico è destinato ad aumentare ulteriormente l´attrattività del San Gerardo verso i piazienti provenienti da altre Regioni, già cresciuti nel 2009 rispetto all´anno precedente di ben il 16%. .  
   
   
SANITA´ IN LOMBARDIA, FIRMATO ACCORDO CON CANTON TICINO  
 
 Bellinzona/ch, 27 ottobre 2009 - Formazione, ricerca, nuove tecnologie e innovazione. Sono questi i principali ambiti su cui si svilupperà la collaborazione in campo sanitario tra Regione Lombardia e Canton Ticino. Lo prevede un "Accordo operativo" firmato questa mattina a Bellinzona (Ch) dall´assessore alla Sanità di Regione Lombardia, Luciano Bresciani e dalla direttrice del Dipartimento sanità e socialità, Consigliera di Stato del Canton Ticino, Patrizia Pesenti. L´accordo di ieri è parte dell´intesa generale tra Lombardia e Canton Ticino firmata il 29 gennaio 2008. "Con questa intesa - ha proseguito Bresciani - gli ospedali lombardi e quelli svizzeri sono più vicini. Si potrebbe dire che nasce la regione insubrica della sanità". Tra le altre cose, questo accordo permetterà di attivare una conferenza permanente con scambi di informazione ed esperienze sulla nuova influenza. "Si tratta di un accordo molto importante - ha detto la consigliera Pesenti - che ci consente di dare attuazione all´intesa generale firmata lo scorso anno". Tra gli altri temi, la consigliera Pesenti ha citato quello della formazione continua come particolarmente rilevante. Quella con il Canton Ticino è una delle alleanze che l´assessore Luciano Bresciani sta stringendo in Italia e all´estero, in particolare sul fronte dello sviluppo tecnologico. Partendo dalle università e dalle loro ricerche, la piattaforma lombarda ha già coinvolto l´industria e Finlombarda per gli aspetti finanziari. "L´obiettivo - ha sottolineato Bresciani - è quello di realizzare una macro area europea della ricerca e dello sviluppo tecnologico". A partire dalla messa in rete delle 6 facoltà di Medicina (5 pubbliche e una privata) presenti in Lombardia - che vantano 14 macro aree di ricerca, 119 aree specifiche di ricerca e 1. 234 prodotti certificati - la piattaforma tecnologica sta già dando risultati importanti: sono 39 i progetti già presentati e finanziati dall´industria, di cui 24 già attivi. La Lombardia si è dunque mossa per stringere alleanze esterne, con le Regioni italiane (come Veneto e il Friuli), cui si sono affiancati o stanno per affiancarsi gli accordi con le Regioni europee (Andalusia, Catalogna, Baden Wuerttemberg) o addirittura Stati (come Israele), così da creare una "macro area europea per lo sviluppo tecnologico". E proprio la partecipazione del Canton Ticino a questa piattaforma è stato uno degli ambiti di lavoro indicati da Bresciani come prioritario. Nello specifico, la collaborazione con il Canton Ticino si svilupperà in questi settori: - formazione continua (in particolare sistemi Ecm/cpd) - ricerca, tecnologia, sviluppo e innovazione - eventi epidemiologici - medicine alternative - figure professionali in campo sanitario e titoli corrispondenti - pianificazione e organizzazione degli interventi in ambito urgenza-emergenza, compresi gli eventi di massa. L´accordo è di durata biennale e la sua attuazione si avvarrà anche di un gruppo di lavoro che sarà creato ad hoc. .  
   
   
SALUTE: GOVERNO E REGIONI FIRMANO ‘PATTO’ TRIENNALE  
 
Potenza, 27 ottobre 2009 - Vale piu’ di 106 miliardi di euro, solo per il 2010, l’accordo che il Governo e le Regioni hanno raggiunto venerdi’ scorso sul nuovo Patto triennale per la salute. Aumento di Irap e Irpef, blocco del turn over, stop alle spese non obbligatorie, decadenza dei direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliere, nomina del governatore a commissario ad acta per le regioni in deficit sanitario. Sono alcune delle novita´ del nuovo accordo. Un’intesa che prevede anche che “nel caso di disavanzo non coperto, occorre confermare i vigenti automatismi (innalzamento aliquote Irpef e Irap), da potenziare con il blocco del turn-over e il divieto di effettuazione di spese non obbligatorie. Se lo scostamento, calcolato rispetto al finanziamento ordinario integrato delle entrate proprie effettive, e´ superiore al 5%, ovvero inferiore al 5% se gli automatismi fiscali o altre risorse di bilancio della regione non garantiscono con la quota libera da copertura integrale del disavanzo, scatta comunque l´obbligo di presentare un piano di rientro´. Il piano deve essere ´elaborato con l´ausilio dell´Aifa e dell´Agenas´ e ´valutato da una struttura tecnica di monitoraggio a composizione paritetica, presieduta da un ulteriore componente scelto di comune accordo, e dalla Conferenza Stato-regioni entro termini perentori. Il Consiglio dei ministri accerta l´adeguatezza del piano di rientro´. ´In caso di riscontro positivo - si legge nel nuovo Patto - il Consiglio dei Ministri approva il piano e la regione inzia ad attuarlo. In caso di mancata presentazione o insufficienza del piano, la regione viene commissariata e il presidente assume il ruolo di commissario ad acta per la redazione e l´attuazione del piano. Scattano, in questo caso, oltre ad automatismi come innalzamento aliquote Irpef e Irap, blocco del turn over e divieto di effettuazione di spese non obbligatorie, anche la sospensione dei trasferimenti erariali a carattere non obbligatorio e la decadenza dei direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliere´. ´Per i vigenti piani di rientro - si legge il documento - relativi alle regioni gia´ commissariate resta fermo l´assetto dalla gestione commissariale vigente, salva la possibilita´ della regione di presentare un nuovo piano ai sensi della nuovo disciplina nonche la cessazione del commissariamento a seguito dell´approvazione del nuovo piano´. .  
   
   
SANITA’IN SICILIA: COSTITUITO IL COMITATO REGIONALE PER L’EMERGENZA-URGENZA  
 
Palermo 27 ottobre 2009 – L’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, ha costituito il comitato regionale per l’emergenza-urgenza, previsto dall’articolo 24 della legge di riforma del sistema sanitario regionale. Faranno parte del comitato, a titolo gratuito, i responsabili delle centrali operative del servizio 118, i direttori sanitari delle aziende sedi di centrali operative e i referenti provinciali per il servizio 118 individuati dai manager delle Asp che non siano sede di centrali operative. Il comitato regionale per l’emergenza-urgenza formula indirizzi programmatici e sviluppa e organizza progetti e servizi per assicurare omogeneità di intervento, continuità assistenziale ed efficienza operativa del sistema regionale. .  
   
   
MESSAGGIO FASULLO, NON C´È BISOGNO DI SANGUE B+ APPELLI INFONDATI METTONO IN DIFFICOLTÀ IL SISTEMA TRASFUSIONALE TOSCANO  
 
 Firenze, 27 ottobre 2009 - Si sta diffondendo di nuovo in queste ore sui telefoni cellulari di molti cittadini un appello totalmente ingiustificato per la donazione urgente di sangue B+. Il Centro regionale sangue precisa che il messaggio è del tutto infondato e non corrisponde assolutamente a nessun caso specifico. Appelli di questo genere, inoltre, risultano controproducenti, perchè mettono in difficoltà le strutture trasfusionali e spingono emotivamente le persone a un gesto di donazione che, benchè sempre apprezzabile, potrebbe essere meglio incanalato se inserito nella quotidiana programmazione e attività del sistema trasfusionale toscano. Se si ricevono messaggi del genere la cosa migliore da fare è contattare una delle associazioni di donatori (Avis, Fratres, Anpas e Cri), le strutture trasfusionali o il Centro regionale sangue per segnalare l´accaduto e chiedere le necessarie informazioni. Informazioni sulla donazione del sangue: www. Regione. Toscana. It/donareilsangue .  
   
   
SANITA’ IN SCILIA: PROROGHE FINO A SEI MESI PER CONTRATTI A TEMPO DETERMINATO  
 
Palermo 27 ottobre 2009 – I manager delle aziende sanitarie siciliane avranno la possibilità di prorogare o rinnovare, fino a un massimo di sei mesi, gli incarichi di ruolo sanitario a tempo determinato in scadenza il 31 ottobre 2009. Lo ha disposto l’assessore regionale alla Sanità Massimo Russo con una circolare inviata a tutti i manager, nella quale si fa riferimento sia alla necessità di garantire la continuità assistenziale sia ai problemi gestionali dell’emergenza pandemica influenzale. “Sto tenendo fede agli impegni assunti tempo fa – spiega l’assessore Russo -. Altro che licenziamenti! La riforma del sistema sanitario porterà, nel tempo, a nuove assunzioni, soprattutto nel settore infermieristico dove abbiamo verificato carenze di organico. Ai direttori generali, la scorsa settimana, ho assegnato precisi obiettivi del loro mandato fra cui quello di riorganizzare le piante organiche delle aziende, obiettivo che insieme alla definizione degli atti aziendali dovrà essere raggiunto entro il marzo 2010. Nel frattempo era doveroso garantire la continuità e la qualità dell’assistenza sanitaria a tutti i livelli per accompagnare il percorso di rinnovamento che abbiamo intrapreso il primo settembre con l’avvio della riforma sanitaria. E’ evidente che le proroghe dei contratti, e successivamente le assunzioni a tempo indeterminato, dovranno essere mirate e motivate, nel pieno rispetto degli obblighi previsti dalle normative vigenti e secondo le logiche di una corretta e rigorosa programmazione. Sono certo che i manager sapranno utilizzare al meglio questa opportunità per garantire servizi adeguati ai cittadini e sono altrettanto fiducioso nel fatto che gli operatori sanitari sapranno interpretare con senso di responsabilità e professionalità il senso della svolta”. I manager dovranno trasmettere all’assessorato una relazione in cui vengono specificate le motivazioni – in termini organizzativi – delle proroghe e dei rinnovi degli incarichi, alla luce soprattutto dei processi di riconversione e rimodulazione della rete ospedaliera, dando atto contestualmente dell’avvenuta ricognizione e ricollocazione del personale in servizio nel rispetto del profilo professionale e della disciplina di appartenenza. Fra i vincoli, c’è quello previsto dall’articolo 1 (comma 565) della legge finanziaria del 2007 secondo cui le aziende del servizio sanitario devono garantire che le spese del personale – al lordo degli oneri riflessi a carico delle amministrazioni e dell’Irap, non superino anche per il 2009, il corrispondente ammontare dell’anno 2004 diminuito dell’1,4 per cento. Secondo i dati elaborati dall’ufficio personale dell’assessorato, le eventuali proroghe dei contratti non metteranno a rischio il rispetto dei vincoli economici imposti dal Piano di rientro in materia di assunzione di personale. .  
   
   
«LA COOPERAZIONE È NELLA STORIA DELLA TOSCANA» LA NUOVA CLINICA COSTERÀ 5 MILIONI E SARÀ PRONTA FRA DUE ANNI MARTINI E BETORI ESPRIMONO “GRANDE SODDISFAZIONE” PER L´ACCORDO  
 
Firenze, 27 ottobre 2009 - «Esprimo la grande soddisfazione della Regione per questa iniziativa, che permetterà un´opera di grande rilievo sociale, e che si inserisce in una storia consolidata di cooperazione della Toscana e in una storia, anche questa consolidata, di cooperazione con la Conferenza episcopale Toscana, con la quale abbiamo firmato negli anni vari protocolli in diversi settori. Ora aggiungiamo questa nuova iniziativa e ci auguriamo che ce ne siano ancora molte altre in futuro. » Con queste parole il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, ha commentato la firma del protocollo che impegna Regione Toscana e Conferenza episcopale Toscana alla realizzazione della prima clinica chirurgica pediatrica a Betlemme, nei territori dell´autonomia Palestinese. Martini ha ricordato anche le tante iniziative di cooperazione che la Toscana svolge in Palestina, e oltre a ringraziare l´arcivescovo Giuseppe Betori e il vescovo Luciano Giovannetti, per l´impegno profuso, ha voluto ricordare l´attività svolta dall´assessore Massimo Toschi, oggi assente per altri impegni all´estero, sempre sul versante della cooperazione. Toschi sarà presente a Betlemme il 27 ottobre per la posa della prima pietra della nuova clinica. L´arcivescovo Betori ha precisato che i fondi, pari a 1 milione e mezzo, che in questo momento la Cei destina alla clinica, provengono dall´8 per mille ed in particolare dal capitolo dedicato allo sviluppo. «Per l´intera operazione – ha aggiunto – sono necessari 5 milioni di euro. Abbiamo già alcuni contatti, ma devo dire che in generale in Toscana abbiamo registrato sempre molta attenzione per questi progetti sia da parte delle istituzioni, sia da parte imprenditoriale e della società civile. » L´arcivescovo Betori ha concluso con queste parole: «Ringrazio la Regione Toscana che si fa attenta alle situazioni di povertà e sofferenza presenti nel mondo. Questo rientra in un atteggiamento di queste terre che, nella loro storia, si sono sempre protettate verso una visione ampia del mondo, esportando un tempo capitali (“la Toscana banca del mondo”) che generavano nuove ricchezze, oggi condividendo nuovamente “capitali sociali” che contribuiscono a creare situazioni di pace e sviluppo fra i popoli. Le Chiese toscane sono liete di fare da ponte per questa generosità. » Il vescovo di Fiesole, Luciano Giovannetti, che in quanto presidente della Fondazione Giovanni Paolo Ii, coordinerà i lavori, ha detto, rispondendo alla domanda di un giornalista, che si conta di avere pronta la clinica nel giro di 2 anni. .  
   
   
PARTE CON "MOVIMENTI" (TOURNÉE, UN FESTIVAL E INCONTRI) IL PRIMO GRANDE PROGETTO DI PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE DEGLI SPETTACOLI PRODOTTI DAI DIPARTIMENTI DI SALUTE MENTALE DELL´EMILIA-ROMAGNA. NASCE TEATRALMENTE.IT: SITO WEB PER PRESENTARE LE PRODUZIONI E I PROGETTI  
 
Bologna, 27 ottobre 2009 – Una nuova cultura della salute, un nuovo modo di affrontare le tematiche relative alla cura e migliorare così l’intero benessere sociale. Sono i temi alla base di Movimenti – Teatri della Salute, il primo grande progetto di valorizzazione delle produzioni teatrali volute dai Dipartimenti di Salute mentale e dipendenze patologiche di Bologna, Ferrara, Forlì, Reggio Emilia e Piacenza. L’iniziativa di promozione è sostenuta dalla Regione Emilia-romagna (assessorato alla Cultura e assessorato Politiche per la salute), Servizio sanitario regionale con i Dipartimenti di Salute mentale e dipendenze patologiche delle Aziende Usl, Istituzione “Gian Franco Minguzzi”, associazione “Arte e Salute onlus”. Movimenti, all’interno della più ampia cornice del progetto “Teatro e salute mentale”, si concretizza in una tournèe di 5 compagnie, che toccheranno 13 piazze dell’Emilia-romagna, il festival Diversamente (dal 24 al 29 novembre a Bologna) e una serie di incontri. In seno al progetto di promozione nasce inoltre Teatralmente. It: un sito-palcoscenico in costante aggiornamento per presentare e promuovere i progetti teatrali prdotti dai Dipartimenti. Il complesso di iniziative è stato presentato questa mattina in Regione, nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato tra gli altri gli assessori regionali alle Politiche per la salute, Giovanni Bissoni, e alla Cultura, Alberto Ronchi. “Consideriamo questa una esperienza fondamentale per i processi di cura e riabilitazione delle persone con sofferenza psichica – ha detto l’assessore Bissoni -. Per questo investiamo risorse importanti. Credo siano soldi spesi bene perché servono a rafforzare un processo assistenziale e di sviluppo della creatività che si dimostra efficace”. “Stiamo facendo il nostro mestiere con un po’ di fantasia e la capacità di recepire le proposte che ci sono arrivate dagli operatori dei Dipartimenti di salute mentale e dai familiari delle persone con disturbi psichici”, ha aggiunto Bissoni. Ronchi ha sottolineato “il risultato dell’interazione tra progetto culturale e socio-sanitario”, quindi ha tra l’altro posto l’accento sulla valenza di “un progetto che serve anche per ricordare l’utopia realizzata di Basaglia: il nostro è un Paese che troppo spesso e troppo in fretta dimentica le cose più importanti della sua storia moderna e la Legge Basaglia, peraltro ancora attualissima, è una di queste”. Movimenti germina dalla necessità di promuovere una corretta informazione sulla salute mentale, riconoscendo il teatro come un’importante risorsa per le sue funzioni di riabilitazione e socializzazione, portando lo stesso pubblico a considerare la qualità artistica degli spettacoli proposti dalle compagnie dei Dipartimenti. Il teatro, utilizzato da alcuni anni dai Dipartimenti di salute mentale per scopi terapeutici, nel corso del tempo si è rivelato un significativo strumento per la promozione del benessere individuale, una risorsa capace di facilitare la costruzione di ponti per sviluppare comunità, cultura e occasioni di formazione. Movimenti porta compagnie miste, con attori professionisti e attori utenti dei Servizi di salute mentale, nell’ambito di processi di collaborazione tra i teatri e le compagnie del territorio capaci di coinvolgere nuovi spettatori, e di alimentare originali percorsi di creazione di cultura. Un incontro tra arte teatrale e psichiatria che si rivela fertile per entrambi, innescando un confronto in maniera dialettica, capace di vivificare anche il mondo teatrale. Il progetto Teatro e Salute Mentale Il progetto regionale Teatro e salute mentale è finanziato e promosso dalla Regione Emilia-romagna (con 600 mila euro dall’assessorato alle Politiche per la salute) e dai Dipartimenti di Salute mentale di Bologna, Reggio Emilia, Ferrara, Piacenza, Forlì, Cesena, Modena, Parma, Rimini e Imola. Il progetto è gestito e coordinato dagli stessi dipartimenti di Salute mentale. Nato nel 2008, il progetto prevede attività laboratoriali, produzioni di spettacoli teatrali, momenti di formazione per operatori del settore, azioni di sensibilizzazione rivolte a studenti e cittadini e incontri formali ed informali fra attori, associazioni di familiari. Finora, il progetto (dati giugno 2009) ha coinvolto nelle attività 281 utenti; sono state realizzate più di 2000 ore di laboratorio; agli spettacoli hanno assistito oltre 3000 spettatori (dati relativi a soli tre Dipartimenti) ai quali si aggiungono oltre 700 persone che hanno preso parte ad eventi pubblici realizzati a livello locale. .  
   
   
VIA MARGUTTA: I CENTO PITTORI FESTEGGIANO L’82^ EDIZIONE CON L’ISTITUZIONALIZZAZIONE DELLA CELEBRE MOSTRA LA MANIFESTAZIONE, IN PROGRAMMA DAL 29 OTTOBRE AL 1 NOVEMBRE PROSSIMI, È STATA FINALMENTE RICONOSCIUTA DA UNA DELIBERA DI GIUNTA ‘PILASTRO FONDANTE DEL TESSUTO CULTURALE DI ROMA E DEL CENTRO STORICO’  
 
Roma, 27 ottobre 2009 – Dopo il successo di pubblico registrato dall’esposizione dei Cento Pittori a Piazza Farnese, prende il via il 29 ottobre prossimo, nella ormai storica sede dell’Associazione, l’edizione numero ottantadue della celebre mostra “Cento Pittori Via Margutta”. Novità assoluta per la manifestazione in programma il riconoscimento ufficiale da parte del Campidoglio che, nel maggio scorso, con una delibera approvata dal Consiglio e fortemente voluta dall’attuale Giunta, le ha attribuito il ruolo di ‘pilastro fondante del tessuto culturale di Roma e del Centro storico’. Grazie alla tradizionale kermesse – che si protrarrà fino al 1 novembre prossimo - la strada si trasformerà, ancora una volta, in un’immensa galleria d’arte en plen air, mentre i vicoli faranno da cornice a più di 3. 000 opere tra dipinti a olio, disegni, sculture e acquerelli, realizzati da artisti rigorosamente selezionati e provenienti da ogni parte del mondo. “Dopo quasi quaranta anni dalla prima esposizione a Via Margutta dei Cento Pittori, la manifestazione, divenuta nel tempo uno degli appuntamenti pittorici più famosi della Capitale, ha raggiunto il traguardo al quale aspiravamo da sempre: la stabilità definitiva dell’evento”, ha dichiarato Alberto Vespaziani, presidente dell’Associazione, che ha poi anche aggiunto: “Da oggi, infatti, è stata decretata l’istituzionalizzazione della nostra mostra, il che significa che, a partire da quest’edizione, lo svolgimento di questo tradizionale appuntamento con l’arte sarà garantito a vita. A nome dei Cento Pittori, tengo a precisare – ha concluso Vespaziani - che quest’importante risultato è soprattutto frutto dell’impegno straordinario e costante che si sono assunti gli Onorevoli Federico Mollicone e Marco Marsilio, i quali hanno dato sempre un contributo estremamente significativo all’Associazione che rappresento, facendosi carico delle innumerevoli difficoltà incontrate durante l’organizzazione di tante mostre e consentendo di realizzarle”. "Sono cresciuto tra i colori e le luci di Via Margutta – gli ha fatto eco il presidente della Commissione Cultura del Comune di Roma, Federico Mollicone - un mondo magico, animato dall’estro creativo e dal talento artistico dei pittori che, da amministratore, sono fiero di aver contribuito a tutelare e valorizzare. Rappresentando un pilastro fondante del tessuto culturale di Roma e del Centro storico, la mostra ‘Cento Pittori Via Margutta’ non poteva quindi non meritare una tutela particolare. È per questa ragione che abbiamo deciso di riconoscere il lavoro dell’Associazione Cento Pittori e del suo presidente, Alberto Vespaziani, con l’istituzionalizzazione dell’evento, in modo da permettere stabilità alla manifestazione nonché una migliore capacità di programmazione, anche economica, della mostra". A tagliare il nastro della famosa rassegna, che - patrocinata da Comune di Roma, Provincia di Roma e Regione Lazio - è da tempo un irrinunciabile momento d’incontro per appassionati d’arte, romani e stranieri, il giornalista, conduttore e autore televisivo Tiberio Timperi, che ormai da tempo segue i Cento Pennelli e che è stato scelto come ospite d’onore dell’edizione autunnale. Accanto a lui, invitati ad inaugurare la kermesse, anche il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, l’assessore capitolino alle Politiche Culturali, Umberto Croppi, che in passato in più occasioni ha ribadito di pensare a Roma come “a una metropoli di creativi” e “a una città non solo seduta sul suo grande passato”, e Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura del Campidoglio. Tanti anche gli ospiti previsti per i quattro giorni di kermesse: tra questi Monsignor Patrizio Benvenuti, presidente della Fondazione internazionale Kepha, da sempre vicina ai Cento Pittori e impegnata a sostenere una serie di progetti di carattere socio-educativo in favore di bambini e dei giovani che vivono nei Paesi più poveri e disagiati. Un saluto e una promessa sono giunti anche da parte del cantautore romano Claudio Baglioni, il quale - oltre ad aver augurato alla manifestazione di registrare il consueto successo - ha assicurato agli artisti che è suo desiderio essere presente quanto prima a Via Margutta per una kermesse firmata dall’Associazione e che non ha escluso di fare una passeggiata informale tra i cavalletti già nei prossimi giorni. Nell’edizione in programma, particolarmente attesi da pubblico e critica diversi big dell’associazione, nomi noti della pittura che hanno fatto la storia di Via Margutta e che, dal 1950, con instancabile entusiasmo, calcano i sampietrini di questa celebre strada. Insieme a loro anche scultori e il “pittore dell’aria”, Frans, così soprannominato in quanto impiega l’aerografo, ma anche un paio di figli d’arte: Patrizio De Magistris, in esposizione accanto al più celebre padre, il Maestro Leonardo, e Mario Vespaziani, nipote del Presidente dell’Associazione Cento Pittori Via Margutta e figlio del compianto artista Giorgio, fratello di Alberto e noto acquarellista. Ancora una volta, purtroppo, risulta invece limitata la presenza di tanti talenti in erba che, fin dai mesi scorsi, richiamati dal fascino della strada e dalla fama dell’Associazione, avevano chiesto di poter prendere parte all’esposizione. “La valanga di domande che da tempo continua ad arrivarci da parte di molti giovani emergenti – ha detto il presidente Vespaziani – ci ha resi particolarmente orgogliosi e ci ha in parte ripagato degli sforzi che abbiamo sempre fatto per garantire la prosecuzione di questa tradizionale esposizione. Anche per quest’edizione, e come già accaduto in passato, ci è dispiaciuto non essere riusciti ad accontentare tutti, ma non potevamo fare altrimenti: da sempre esponiamo in Via Margutta e sappiamo bene che questa strada ha caratteristiche tali per cui è indispensabile limitare il numero dei cavalletti. Tuttavia, per cercare di consentire l’ulteriore ingresso dei tanti ragazzi che aspirano ad esporre insieme agli artisti di Via Margutta, sto cercando di individuare insieme al Consiglio Direttivo una formula nuova che, grazie all’utilizzo di strutture caratterizzate da dimensioni e materiali diversi e studiate appositamente, possano consentirci quanto prima di ampliare sensibilmente lo spazio a disposizione dei colleghi più giovani senza, per questo, andare a discapito degli artisti più anziani, che rappresentano lo zoccolo duro della nostra Associazione”. “A tal proposito – ha dichiarato Alberto Vespaziani, Presidente dell’Associazione Cento Pittori Via Margutta - sarà cura mia e del Consiglio direttivo proseguire nella collaborazione che negli ultimi tempi ha caratterizzato il rapporto tra l’Associazione e i negozianti di Via Margutta in modo da cercare di individuare, anche attraverso un dialogo costruttivo, le modalità migliori con le quali operare per far sì che, soprattutto nei giorni della manifestazione, questa nobile strada possa tornare ad essere la culla dell’arte e che la cittadinanza possa contribuire con la propria presenza a renderla più viva. ” A prendere parte all’edizione autunnale della kermesse saranno in totale circa 110 pittori, tutti caratterizzati da un proprio linguaggio espressivo e da una propria tecnica artistica che va dalla figurazione all’astrattismo, passando anche per la ritrattistica, il paesaggismo, il simbolismo e il surrealismo. E, come accaduto in passato, si ripeterà ancora una volta la tradizionale trasferta degli artisti stranieri, richiamati dalla valenza della storica mostra. “Sapere che anche amici che vivono e lavorano in altri paesi desiderano partecipare a questa rassegna e vengono appositamente in Italia per farlo – ha tenuto a precisare Vespaziani – ci riempie d’orgoglio e ci stimola ad impegnarci affinché il successo e la fama di questa storica manifestazione non scemino con il passare delle edizioni”. La mostra, che, oltre a permettere come di consueto, soprattutto ai meno noti, di uscire allo scoperto per affermarsi, sarà interessante occasione per analizzare e studiare i fermenti artistici che si sviluppano di continuo e per raccogliere i diversi messaggi che ogni espositore intende “consegnare” alla collettività - rimarrà aperta tutti i giorni dalle ore 10. 00 alle 21. 00 (ingresso gratuito). .  
   
   
CARLO PREVITALI VIZI CAPITALI LE MASCHERE GROTTESCHE DEL PECCATO BIBLIOTECA ANGELICA, GALLERIA – ROMA 6 – 28 NOVEMBRE 2009  
 
 Roma, 27 ottobre 2009 - Dopo il successo dell’esposizione milanese, presso lo storico Teatro Filodrammatici (12-31 maggio 2009), la mostra “Carlo Previtali. Vizi capitali”, a cura di Domenico Montalto e Andrea D’agostino, sarà ospitata nella prestigiosa sede della Biblioteca Angelica di Roma, alle dipendenze del Mibac Ministero per i Beni e le Attività Culturali, negli spazi adibiti a galleria. La mostra, a ingresso gratuito, sarà aperta al pubblico dal 6 al 28 novembre 2009. Carlo Previtali ha lavorato a lungo e in modo pressoché esclusivo a questo nuovo e inedito ciclo di sculture ceramiche avente a tema i sette vizi capitali. Un quadriennio operoso nel quale l’artista ha messo mano a studi grafici, bozzetti, elaborazioni plastiche che alcune volte sono riuscite di getto, baciate dalla freschezza della prima intenzione, altre volte hanno richiesto varie versioni del medesimo soggetto, in un lavorìo di rifacimenti fino alla soluzione ritenuta più valida. Superbia, avarizia, lussuria, invidia, gola, ira, accidia e, infine, la Vanitas: un piccolo corpus di rara forza espressiva, corredato dai relativi disegni, in cui l’artista rappresenta le maschere di una commedia umana in cui la deformazione fisica si fa specchio della deformazione morale, grazie all’accentuazione grottesca ed espressionistica della figura, tipica del linguaggio scultoreo dell’artista. Oltre alle otto sculture, sono presentati in mostra alcuni disegni preparatori che alzano il sipario sul “dietro le quinte” dell’operare artistico dello scultore. “[…] Non si è trattato di un progetto a freddo, di un omaggio tematico elaborato a tavolino, freddamente citazionistico, quanto di un “clima” innescato – com’è peculiare del modus operandi di Previtali – da un’iniziale suggestione fantastica e spirituale, suggerita anche da letture e conversazioni, oltre che dal confronto con l’arte del passato. […] Colori, tagli prospettici, scelte dei materiali e delle soluzioni (che vanno dal raku alla ceramica patinata a freddo, dalla ceramica monocroma al “terzo fuoco”) traducono qui, caso per caso, precise ragioni poetiche e addirittura didascaliche, che vengono illustrate, in catalogo […]”. (Brani tratti dal testo di Domenico Montalto in catalogo). “[…] Ogni vizio è stato realizzato in maniera diversa, a seconda delle sue peculiari caratteristiche che debbono riflettersi nella superficie epidermica della scultura. È il caso dell’Avarizia, l’unica lavorata a raku “nudo”, ovvero senza la presenza di smalti colorati: la tonalità spenta, così simile alla pietra, deve infatti richiamare la grettezza e la miseria umana ben evidenti dietro questo peccato. L’ira invece è una terracotta colorata a freddo: in questo caso, oltre all’importanza del colore rosso, che è caratteristico degli iracondi, è interessante notare lo sgretolarsi della materia che sembra quasi preannunciare l’esplosione della stessa figura. […] Sorprendente è poi il trattamento dell’Invidia, realizzata con platino e terzo fuoco: in questo caso, la superficie di metallo che rispecchia chi vi si pone davanti, diventa il tratto peculiare di questo peccato, che osserva e “assorbe” ciò che ha intorno per covare il suo rancore verso gli altri”. (Brani tratti dal testo di Andrea D’agostino in catalogo). L’ultima di queste opere è la Vanitas: “dove il Re e la Regina - osserva Domenico Montalto - seppur splendenti di platino, sono due scheletri, che guardano sprezzanti le cose di questo mondo. Sapendo già come va a finire”. Cenni biografici - Carlo Previtali è nato a Bergamo nel 1947. Dopo aver frequentato il Liceo Artistico, si è iscritto all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano diplomandosi nel 1975 alla scuola di scultura di Alik Cavaliere. Nel 1981 si è laureato in Architettura presso il Politecnico di Milano. La sua attività d’insegnamento si è concentrata a Bergamo quale docente di discipline plastiche presso l’Istituto d’Arte ‘Andrea Fantoni’, l’Accademia di Belle Arti ‘Carrara’, il Liceo Artistico di Bergamo e poi di Lovere (Bg). La sua attività espositiva ha inizio negli anni Sessanta con la partecipazione ad alcuni concorsi a cui seguono mostre collettive e personali sia in spazi pubblici che privati e partecipazioni alle più importanti fiere d’arte d’Italia. Fra le collettive più recenti si ricordano: ‘Tetralogia della natura’, un percorso di più esposizioni dedicato ai quattro elementi della natura presso la Galleria Marieschi di Milano; ‘Il corpo e lo sguardo presso lo Young Museum, Centro Internazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Revere (Mn); ‘Viaggio attraverso la ceramica grottesca’ al Decennale del Premio Internazionale di Vietri sul Mare (Sa); ‘Xii Biennale d’Arte Sacra’ organizzata dalla Fondazione Stauros Italiana Onlus a San Gabriele Isola del Gran Sasso (Tr) e ‘La nave dei folli’ presso il complesso dell’Oratorio dei Disciplini di Clusone (Bg). Si segnalano inoltre esposizioni organizzate presso: Galleria Arsmedia di Bergamo, Galleria d’Arte Teche Contemporanea di Montelupo Fiorentino (Fi), Galleria Della Pina Arte Contemporanea di Pietrasanta (Ms), Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Gabriele Cappelletti a Milano. Tra le personali: ‘Il dramma della Passione di Cristo’ interamente dedicata all’arte sacra tenutasi a San Giovanni Bianco (Bg) così come quella allestita nello scurolo della Parrocchiale di Vedeseta (Bg); ‘Il mito e la maschera’ presso la Galleria Arsmedia di Bergamo; ‘Sculture’ alla Galleria Pettinato di Roma; ‘Anime di terra’ allestita presso la Libreria Bocca di Milano e ‘Mondo magico’ tenutasi a Brescia nella sala Ss. Filippo e Giacomo e a Bergamo in sala Manzù con il patrocinio della Provincia, a cura di Fernando Noris. Nel 2002 ha ricevuto il primo premio per la scultura alla Ii Rassegna di Arte Sacra ‘Pulchra Ecclesia’ di Montichiari (Bs), nel 2006 ha ricevuto il ‘Premio Ulisse’ alla carriera conferito dalla Provincia di Bergamo agli scultori del territorio, nel 2008 ha presentato in sala Viterbi, con il Patrocinio della Provincia di Bergamo, il volume monografico “Carlo Previtali sculture” a cura di Domenico Montalto ed edito da Skira. Hanno scritto di lui: Lino Lazzari, Barbara Mazzoleni, Lanfranco Ravelli, Alberto Agazzani, Giovanni Serafini, Orietta Pinessi, Flavio Arensi, Enzo Biffi Gentili, Mauro Corradini, Fausto Lorenzi, Fernando Noris, Elisabetta Calcaterra, Marina Panetta, Isabella de Stefano, Andrea D’agostino e Domenico Montalto, critico e curatore di numerose esposizioni dello scultore. .  
   
   
IL LASCITO DI GIUSEPPE GALLO PRESENTAZIONE GIOVEDÌ 29 OTTOBRE ALLA GALLERIA NAZIONALE DI PALAZZO SPINOLA DI GENOVA  
 
 Genova, 27 ottobre 2009 - Giuseppe Gallo, discendente da una famiglia patrizia genovese, ha deciso di ricordare nel suo testamento la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola destinandole alcune opere, segno tangibile della sua sensibile attenzione nei confronti di questa realtà museale. La presentazione di questo lascito, realizzata in collaborazione con la Fondazione Canevari di Genova, di cui Gallo fu per molti anni membro deputato e che è l’altro destinatario della volontà testamentaria, vuole costituire dunque un momento di gratitudine per ricordare e ripercorrere le vicende biografiche di questo giornalista, che sin dalla giovane età scrisse numerosi articoli dedicati ad alcuni episodi storici genovesi. Con l’adesione al gruppo antifascista “Giovane Italia”, Giuseppe Gallo partecipò alla pubblicazione dei giornali clandestini “Risorgere” e “Conciliatore”, e per questo nel marzo 1944 venne arrestato e deportato nel campo di concentramento di Mauthausen. Dopo la liberazione, egli raccolse i ricordi della sua drammatica prigionia in vari articoli apparsi nel “Corriere del Pomeriggio” e su “Azione”, ricoprendo nel contempo il ruolo di inviato a Roma per “Il Secolo Xix”. La giornata di studi - L’articolata esperienza professionale e privata di Giuseppe Gallo sarà per la prima volta oggetto di una serie di interventi grazie ai quali si potranno apprezzare le diverse sfaccettature della sua personalità, dalla precoce attività di giornalista, ai drammatici eventi del secondo conflitto bellico di cui fu protagonista, sino a giungere ai ruoli ricoperti dagli anni Cinquanta del Novecento, tra cui quello di Presidente dell’Associazione Ligure dei Giornalisti. Per ricordare la figura di Giuseppe Gallo, per iniziativa della Fondazione Canevari, il 29 ottobre alle ore 10. 30 verrà inoltre celebrata presso la Chiesa di Santa Maria di Castello di Genova una messa in sua memoria. Al termine della celebrazione sarà effettuata una visita guidata curata da Padre Costantino Gilardi, del convento domenicano, nel quale sono sepolti ben ventisette membri della famiglia Canevari, di cui Gallo fu discendente (www. Fondazionecanevari. Com). Programma inizio ore 15. 00 Bruno Ciliento Soprintendente per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Liguria; Francesco Surdich Preside Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Genova; Alberto D’oria Camerlengo Fondazione Canevari. Interventi: Farida Simonetti Moderatore; Ombretta Freschi Giuseppe Gallo e il giornalismo politico tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Guido Levi “Vivere con la corda al collo”. Giuseppe Gallo tra antifascismo, resistenza e deportazione. Gabriella Airaldi Giuseppe Gallo storico di Genova. Pietro Lazagna Giuseppe Gallo e la Fondazione Canevari. Laura Malfatto La Sezione di Conservazione della Biblioteca Berio e la Fondazione Canevari: un esempio di collaborazione per valorizzare un patrimonio librario. Vittorio Tigrino Una politica di recupero archivistico: gli archivi della Fondazione Canevari. Gianluca Zanelli Il lascito di Giuseppe Gallo alla Galleria Nazionale di Palazzo Spinola: i dipinti Graziano Ruffini Il lascito di Giuseppe Gallo alla Galleria Nazionale di Palazzo Spinola: la “Nobiltà di Genova” di Agostino Franzone. Saranno presenti all’incontro Mimmo Angeli, Direttore del Corriere Mercantile, Renato Tortarolo del Secolo Xix e Franco Bampi, Presidente dell’Associazione “A Compagna”. Le opere del lascito di Giuseppe Gallo alla Galleria Nazionale di Palazzo Spinola. Il nucleo di opere che l’avvocato Gallo destinò generosamente alla Galleria Nazionale di Palazzo Spinola si presenta eterogeneo sia per tipologia sia per epoca. Coinvolto e attratto dalla natura del museo, nato come dimora aristocratica e successivamente divenuto realtà museale grazie a un fondamentale munifico gesto, il donatore ha destinato alla Galleria opere pittoriche, arredi e ancora una preziosa testimonianza dell’editoria genovese seicentesca. Dei tre dipinti, il più significativo è il Ritratto di dama, riferito condivisibilmente nell’atto testamentario al celebre ritrattista genovese Giovanni Maria Delle Piane detto Mulinaretto, raffinata effigie di un’anonima nobildonna databile al secondo o terzo decennio del Settecento. A questa testimonianza si aggiungono una Madonna col Bambino, attribuita a Pellegro Piola, figlio del più noto Domenico, ma più verosimilmente ascrivibile a un anonimo pittore seicentesco specializzato nella stesura di composizioni connotate da un carattere meramente devozionale e una Veduta di città da avvicinare della produzione romana di matrice nordica del secondo quarto del Seicento. Oltre a una serie di quattro poltrone di fattura ottocentesca, è stata destinata alla Galleria Nazionale di Palazzo Spinola anche una preziosa copia della Nobiltà di Genova di Agostino Franzone, in cui sono raccolti tutti gli stemmi delle famiglie genovesi raggruppate secondo la riforma voluta da Andrea Doria negli Alberghi. Per meglio onorare il lascito di Giuseppe Gallo, l’intero volume, impreziosito dal frontespizio originale di Luciano Borzone e da una moderna legatura in pelle su cui è impresso lo stemma della famiglia Gallo, sarà consultabile sul sito del museo (www. Palazzospinola. It). .  
   
   
MOSTRA FERNANDO BIBOLLET - SUR LES SENTIERS DU VAL D´AOSTE  
 
Aosta, 27 ottobre 2009 - L’assessorato dell’istruzione e cultura, informa che venerdì 6 novembre 2009, alle ore 18. 00, nella sala espositiva Hôtel des Etats ad Aosta, verrà inaugurata la mostra del pittore piemontese Fernando Bibollet. Curata da Bruno Orlandoni, l’esposizione presenta al pubblico una ricca selezione di opere, molte delle quali riguardanti la Valle d’Aosta, realizzate prevalentemente con la tecnica dell’acquarello e del pastello. Con l’acquarello Bibollet si muove in una dimensione da atelier, meditativa e analitica, mentre con il pastello pratica una vera e propria pittura en plein air, lasciandosi trasportare dalla suggestione dei luoghi e dalle atmosfere dell’ambiente. Sotto il profilo pittorico Bibollet riunisce la tradizione del paesaggismo piemontese, che ebbe nel suo maestro Luigi Calderoni uno dei principali esponenti, e una vena informale, che lo avvicina all’astrazione. Fernando Bibollet ha trascorso l’infanzia tra il Piemonte e la Valle d’Aosta, dove con la madre e la sorella si rifugiava durante la guerra, a Promiod, sopra Châtillon. Con la Valle l’artista ha intrecciato un rapporto di frequentazione durante tutta la sua esistenza. Luogo di vacanza e di riposo già dei genitori e, agli inizi del Novecento, dei nonni paterni savoiardi, la nostra regione è stata per lui terra di amicizie durature e fonte d’ispirazione. «Le opere in mostra – evidenzia l’Assessore Laurent Viérin – suggellano il legame dell’autore con la Valle d’Aosta: il richiamo ai luoghi è forte e autentico. Così incontriamo le rocce, le montagne, i laghi e i sentieri, scopriamo una mulattiera, le acque di un torrente, osserviamo il profilo di un campanile che si staglia all’orizzonte. Ogni opera pittorica diventa un omaggio sincero alla nostra regione, raccontata attraverso dipinti di notevole qualità tecnica. Il visitatore si può così spingere Sur les sentiers du Val d’Aoste e ripercorrere le orme di questo maestro, che non mancherà di incuriosire e affascinare il pubblico. » Autentico pittore di montagna Bibollet interpreta la morfologia del paesaggio, mettendone in luce la struttura più profonda, senza rinunciare all’osservazione e alla resa delle superfici. Egli è prima di tutto un pittore dell’anima, che propone una visione della natura alpina in cui la drammaticità delle vette e il silenzio meditativo del verde di fondovalle dialogano nella costruzione di una dimensione poetica armonica. Orario: martedì - domenica dalle 9. 30 alle 12. 30 e dalle 14. 30 alle 18. 30, lunedì chiuso. Ingresso gratuito. L’esposizione, che rimarrà aperta fino al 14 febbraio 2010, sarà accompagnata da un catalogo bilingue, in vendita al prezzo di Euro 26,00. .