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Notiziario Marketpress di Mercoledì 04 Novembre 2009
NON AUTOSUFFICIENTI, INTESA DA 50 MLN REGIONE LOMBARDIA -SINDACATI FORMIGONI E BOSCAGLI: LE RISORSE IN PIU´ GIA´ DAL 2010 INCREMENTO ASSISTENZA DOMICILIARE E CURE INTERMEDIE NELLE RSA  
 
Milano, 4 novembre 2009 - Dal 2010 Regione Lombardia stanzierà 50 milioni in più per l´assistenza delle persone non autosufficienti. Fondi che verranno utilizzati per creare aree di cura intermedie nelle Rsa, incrementare il servizio dell´assistenza domiciliare e sostenere le famiglie colpite dalla crisi economica che si prendono cura di una persona non autosufficiente. Queste le importanti novità messe nere su bianco oggi in un accordo Regione-sindacati, sottoscritto dal presidente di Regione Lombardia, Roberto Formigoni, e dall´assessore regionale alla Famiglia e Solidarietà sociale Giulio Boscagli, e dai segretari generali dei sindacati lombardi (Nino Baseotto, Cgil; Gigi Petteni, Cisl; Walter Galbusera, Uil) e da quelli dei sindacati di categoria dei pensionati (Anna Bonanomi, Spi-cgil; Attilio Rimoldi, Fnp-cisl; Clara Lazzarini, Uilp). "Grazie alla profonda riforma del welfare attuata in questi anni e ai risparmi che siamo stati in grado di ottenere sulle risorse che riceviamo dallo Stato - ha spiegato il presidente Formigoni - oggi siamo in grado di presentare una decisione estremamente importante per i nostri cittadini in stato di fragilità e per le loro famiglie". "Per prima cosa - ha annunciato il presidente - intendiamo migliorare l´attività di assistenza domiciliare integrata attraverso l´incremento dell´erogazione dei voucher e dei buoni sociosanitari. La seconda novità è la creazione di aree di cure intermedie nelle Residenze sanitarie assistenziali, le Rsa, per anziani nei diversi territori della regione per la cura e assistenza delle persone non autosufficienti, incrementando progressivamente i posti letto dedicati all´accoglienza temporanea di sollievo. Un terzo impegno è l´attenzione a sostenere le famiglie coinvolte dalla crisi occupazionale che si prendono cura di familiari non autosufficienti. Abbiamo inoltre intenzione di sostenere ancora più efficacemente le famiglie che hanno a carico famigliari con malattie gravemente invalidanti come la Sla. Sono infatti alcune centinaia le famiglie in Lombardia che portano sulle spalle un carico di sofferenze altissime". "Regione Lombardia - ha commentato l´assessore Boscagli - ha sostanzialmente completato il potenziamento dei posti letti nelle Rsa, oltre 55. 000, cioè tanti quanti ne ha in totale il resto dell´Italia. Ora puntiamo a potenziare soprattutto l´assistenza domiciliare, i Centri diurni integrati, il sostegno alle famiglie che assistono in casa persone non autosufficienti. Lo facciamo affermando la centralità della persona, nel suo bisogno e nella sua fragilità. E agendo sia attraverso le Asl, sia in collaborazione con i Comuni, sapendo di affrontare un andamento demografico per cui ogni anno ci sono in Lombardia 40. 000 over 75 in più". Boscagli ha infine annunciato l´intenzione di introdurre modifiche mirate alla compartecipazione alla spesa sociale dei cittadini, per favorire quelli a basso reddito. "Per quanto riguarda le Rsa - ha spiegato l´assessore - Regione Lombardia copre in pratica circa la metà del costo della retta (compresa la spesa sanitaria), l´altra metà è pagata dalla famiglia. Il nostro obiettivo ora è quello di individuare criteri nuovi, utilizzando probabilmente il riferimento al reddito Isee, per aiutare in maniera più incisiva chi ha bisogno di un sostegno economico maggiore". .  
   
   
IL S. CARLO DI POTENZA ATTIVA AMBULATORIO DEI CODICI BIANCHI  
 
Potenza, 4 novembre 2009 - L’ospedale San Carlo di Potenza attua le linee guida del ministero del Welfare per ridurre il ricorso improprio al pronto soccorso e attiva per tre ore al giorno, con proprio personale, l’ambulatorio dei codici bianchi, una delle misure indicate dal sottosegretario Fazio, in particolare per le grandi strutture ospedaliere che hanno più di 25mila accessi annui al pronto soccorso. Presso il Pronto Soccorso (Ps) dell’Ospedale San Carlo di Potenza (che marcia su una cifra più che doppia) si registra, soprattutto nelle ore centrali della giornata, un eccessivo afflusso di pazienti definiti, secondo i criteri di accesso (triage) come codici bianchi. Tali pazienti - spiega un comunicato del San Carlo - spesso sono costretti a lunghe attese, nei casi in cui i medici del P. S. Sono impegnati nel trattamento di pazienti più gravi (codice triage arancione e rosso). Questi pazienti potranno continuare ad attendere il loro turno o potranno scegliere di avvalersi del nuovo servizio ambulatoriale, che per ora è attivo tre ore al giorno, dalle 14 alle 17. Il servizio - sottolinea la nota del San Carlo - sarà rafforzato ed esteso quando l’Asp, con cui è già stato avviato un confronto e una collaborazione sul tema, definirà i propri progetti per l’utilizzo dei medici di continuità assistenziale. Le linee guida ministeriali, infatti, prevedono che per liberare i pronto soccorsi da accessi impropri debbano essere attivati, oltre agli ambulatori per i codici bianchi, punti di pronto intervento, presidi ambulatoriali distrettuali, assistenza e ambulatori territoriali integrati, utilizzando medici di continuità assistenziale e di medicina generale. Cosa Sono I Codici Bianchi - Il metodo del Triage è utilizzato all´arrivo di tutti i pazienti in Pronto Soccorso, dove l´accesso alle cure non avviene sulla base dell´ordine di arrivo ma sulla gravità delle loro condizioni. In questo ambito permette di stabilire un ordine tra i soggetti che vi giungono, dando le apposite cure prima ai casi più gravi e di seguito ai meno gravi. Il grado di urgenza di ogni paziente è rappresentato da un codice colore assegnato all´arrivo, dopo una prima valutazione messa in atto da un infermiere specializzato e preposto a questo compito. Il “Codice Bianco” individua il paziente che non necessita del pronto soccorso e può rivolgersi al proprio medico curante. .  
   
   
INFLUENZA IN LOMBARDIA: SITUAZIONE SOTTO CONTROLLO L´ANDAMENTO DELLA MALATTIA E´ SECONDO LE ATTESE CONTINUA CAMPAGNA VACCINAZIONE, IN ARRIVO ALTRE 170.000 DOSI  
 
Milano, 4 novembre 2009 - La situazione riguardo all´influenza A/h1n1 è "sotto controllo" e oggetto di continua verifica e monitoraggio. L´andamento della malattia è "quello che ci aspettavamo anche rispetto agli studi e ai dati di altri Paesi", in particolare Messico e Canton Ticino che, insieme all´Oms, sono le tre realtà con cui la Lombardia è in costante contatto. L´assessore alla Sanità di Regione Lombardia, Luciano Bresciani, affiancato da Luigi Macchi (direttore generale vicario dell´assessorato alla Sanità) e Anna Pavan (dirigente prevenzione dell´assessorato), ha fatto oggi il punto sull´evoluzione dell´influenza A/h1n1 e sulle misure messe in atto dalla Regione per affrontarla. Bresciani ha ribadito che si tratta di una "patologia molto meno lesiva della normale influenza stagionale" con un indice di mortalità di 0,3 per 1. 000 casi, mentre quello della "normale" influenza è di 1 su 1. 000 casi. "Rinnovo l´appello - ha aggiunto l´assessore - a curarsi a casa consultando il proprio medico di famiglia che è perfettamente in grado di gestire questa patologia. Non bisogna portare il virus in ospedale, affollando le strutture di pronto soccorso, per evitare il rischio che pazienti ricoverati già instabili si possano infettare. C´è in questa situazione una corresponsabilità dei cittadini che va sottolineata". La Situazione - Grazie alle rilevazioni dei cosiddetti "medici sentinella" - il cui numero è stato potenziato e che oggi sono 150 in Lombardia - incaricati di segnalare tutti i casi, si stima che nella settimana dal 19 al 25 ottobre si siano verificati 6 casi di cosiddette sindromi simil-influenzali (non solo A/h1n1 quindi anche se è il virus più presente) ogni 1. 000 abitanti. In tutto il mese di ottobre circa 200. 000 lombardi hanno avuto febbre, tosse, raffreddore, dolori muscolari e stanchezza, ovvero i normali sintomi dell´influenza. Si tratta di un numero in linea con quanto osservato nelle stagioni invernali precedenti, di gran lunga inferiore, tra l´altro, ai picchi rilevati ad esempio nel 2000 e nel 2005. Attraverso i dati raccolti in alcune scuole-campione, si è notato inoltre che la malattia colpisce maggiormente i bambini piccoli (dai 3 ai 5 anni) che si assentano di più rispetto al 2008, mentre ad esempio per gli adolescenti (dai 16 ai 19 anni) si è registrato un calo delle assenze. Impatto Su Servizi Sanitari - Per valutare eventuali provvedimenti da assumere vanno verificati diversi indicatori, tra cui ad esempio, il numero di interventi effettuati dall´Azienda Regionale Emergenza Urgenza, la cui attività nei mesi di settembre e ottobre si è intensificata. Per quanto riguarda gli accessi al Pronto Soccorso, nelle ultime settimane all´Ospedale di Niguarda (struttura campione che partecipa al´attività di sorveglianza), circa il 20% dei pazienti sono andati al Pronto Soccorso appunto lamentando i sintomi dell´influenza. Di questi, circa il 12-13% sono stati ricoverati per polmoniti o influenza. In altri termini, su 100 persone che sono andate al Pronto Soccorso, 20 avevano l´influenza e, di queste 20, 2 o 3 sono state ricoverate. Si tratta di un numero piuttosto basso anche perché va tenuto presente che, secondo i dati raccolti negli ultimi anni, nei periodi invernali ogni giorno negli ospedali lombardi vengono ricoverati 200 pazienti per polmoniti o influenza su un totale di circa 8. 000 ricoveri complessivi al giorno. Casi Gravi - Ad oggi si sono registrati 10 casi di ricoveri in terapia intensiva (tutti pazienti già affetti da gravi patologie). Su questi 10 casi, si sono verificati 3 decessi, dovuti appunto a malattie preesistenti che avevano già causato gravi compromissioni, cui il virus A/h1n1 ha provocato una "sovra infezione". Secondo le stime, sono attesi in Lombardia circa 280 casi di complicanze respiratorie di cui circa 20 potrebbero richiede l´uso dell´Ecmo. Vaccinazioni - Dal 12 ottobre scorso è stata avviata la compagna di vaccinazione. In Lombardia sono già arrivate oltre 220. 000 dosi (71. 500 con il primo lotto e 155. 560 con il secondo lotto) mentre in questi giorni ne arriveranno altre 177. 700. La campagna è iniziata dagli operatori della sanità. Si tratta di circa 300. 000 persone tra medici, infermieri, personale delle Rsa e addetti a tutti i servizi di supporto alle strutture sanitarie. Di questi ad oggi ne risultano vaccinati 8. 300, numero destinato ad aumentare nelle prossime settimane. Dalla scorsa settimana è stata anche avviata la seconda fase delle vaccinazioni, rivolte a donne gravide al secondo e terzo trimestre e ai bambini piccoli nati pre-termine. Hanno già ricevuto la vaccinazione 84 donne e 1. 590 bambini. Successivamente il trattamento sarà offerto alle persona dai 6 mesi ai 17 anni a rischio, cioè affetti da patologie croniche (circa 31. 730) e ai circa 700. 000 adulti sotto i 65 anni con patologie a rischio. Per ricevere le informazioni sulle vaccinazioni tutte le Asl hanno a disposizione un numero di telefono da contattare. L´elenco completo è disponibile sul sito www. Sanita. Regione. Lombardia. It. .  
   
   
EMILIA ROMAGNA: INFLUENZA A H1N1: LO STATO DELL´EPIDEMIA, LA VACCINAZIONE, IL POTENZIAMENTO DEI SERVIZI DI ASSISTENZIALI E DI INFORMAZIONE  
 
 Bologna, 4 novembre 2009 - Prosegue la campagna di vaccinazione contro l’influenza A H1n1 in parallelo con la fornitura, da parte del Ministero della salute, del vaccino alle Regioni e secondo le modalità e le priorità stabilite dallo stesso Ministero. Anche in Emilia-romagna l’epidemia si sta allargando: nell’ultima settimana, secondo il sistema di sorveglianza che ne monitora l’andamento, si stima che abbia colpito il 12,5 per mille della popolazione (il 40 per mille tra i minori di 14 anni). “Noi stimiamo che a tutt’oggi oltre centomila cittadini in regione hanno contratto, superato o in corso l’influenza A H1n1”, ha spiegato l’assessore regionale alle politiche per la salute Giovanni Bissoni nel corso di una conferenza stampa cui hanno preso parte anche i responsabili regionali del Servizio di sanità pubblica Pierluigi Macini e del Servizio Assistenza distrettuale Antonio Brambilla, il segretario regionale della Fimmg (la federazione dei medici di medicina generale) Stefano Zingoni e il segretario regionale della Fimp (la federazione dei pediatri di libera scelta) Alessandro Balestrazzi. “I numeri sono elevati - ha sottolineato l’assessore Bissoni - ma si sta verificando quello che avevamo previsto: una grande capacità di diffusione ma scarse complicanze di carattere sanitario. La preoccupazione che comunque c’è ritengo sia dovuta fondamentalmente a due aspetti: al fatto che siamo di fronte a una forma influenzale nuova e che, a differenza del passato, colpisce maggiormente i giovani. Non ha aiutato il ritardo nella consegna dei vaccini. Le prossime forniture - ha concluso Bissoni - ci consentiranno di far partire la campagna di vaccinazione per tutti i malati cronici al di sotto dei 65 anni. In Emilia-romagna non c’è stato l’assalto ai Pronto soccorso, c’è una pressione in più sui servizi, ma da sabato saranno messi a disposizione dei cittadini ulteriori servizi assistenziali e per le informazioni”. L’influenza A H1n1 si conferma, quindi, come una normale influenza stagionale da cui si guarisce senza gravi conseguenze tranne casi eccezionali (l’uno per mille), pur continuando a dimostrare una grande capacità di diffusione. Per garantire a tutti i cittadini, oltre alla vaccinazione, informazioni e assistenza in caso di malattia, il Servizio sanitario regionale ha previsto (al più tardi dal prossimo fine settimana) il potenziamento sia dei servizi assistenziali, anche a supporto dei medici e pediatri di famiglia che restano il punto di riferimento dei loro assistiti, sia del servizio di informazione garantito dal numero verde gratuito del Servizio sanitario regionale 800 033 033 che (dal prossimo fine settimana) sarà attivo 7 giorni su 7 dalle ore 8,30 alle 17,30. La vaccinazione contro l’influenza A H1n1: i gruppi coinvolti, i tempi, le modalità A partire da questa settimana, con la consegna di 79. 060 dosi di vaccino (68. 600 in flaconi decadose e 10. 460 in flaconi monodose) prevista per il pomeriggio di domani, inizia la proposta di vaccinazione agli adulti (dai 18 ai 64 anni) con patologie croniche o disturbi del sistema immunitario, a cui le Aziende Usl hanno inviato (la conclusione degli invii in questi giorni) una lettera di invito a domicilio. Gli interessati sono complessivamente circa 350mila. In questa prima fase si stima se ne potranno vaccinare già il 40%, tenendo conto dei vaccini disponibili da domani, e considerando anche una quota dei vaccini destinati ad operatori sanitari e socio-sanitari (a cui la proposta di vaccinazione è iniziata già dal 15 ottobre con la prima tranche di vaccini inviati dal Ministero) che possono essere utilizzati per la scarsa adesione fin qui registrata da questo gruppo di persone. La priorità sarà data alle persone con quadro clinico più problematico, e quindi più a rischio di sviluppare complicanze in caso di infezione. Saranno i medici di famiglia a comunicare ai loro assistiti la sede in cui sarà somministrato il vaccino: o presso il loro ambulatorio (se hanno aderito anche alla somministrazione del vaccino oltre che alla promozione della vaccinazione) o presso gli ambulatori vaccinali delle Aziende Usl. Con i 102. 590 vaccini che sono stati consegnati nelle scorse settimane sono già in corso le vaccinazioni ad operatori sanitari e socio-sanitari (112. 000 in totale), alle donne nel 2° e 3° trimestre di gravidanza (circa 25. 000), ai bimbi e ragazzi (dai 6 mesi ai 17 anni) con patologie croniche o disturbi del sistema immunitario (circa 20. 000). Agli operatori sanitari e socio-sanitari la vaccinazione è proposta direttamente sul luogo di lavoro. Alle donne in gravidanza la vaccinazione è effettuata negli ambulatori vaccinali delle Aziende Usl. Le interessate, per sapere come fare e dove andare, devono telefonare al numero verde del Servizio sanitario regionale 800 033 033. Ai bimbi e ai ragazzi dai 6 mesi ai 17 anni di età con patologie croniche o disturbi del sistema immunitario, le vaccinazioni sono effettuate dalle Pediatrie di comunità dell’Azienda Usl in collaborazione con pediatri e medici di famiglia. Le Aziende Usl hanno già provveduto ad inviare una lettera a domicilio proponendo la vaccinazione e specificando il servizio che la esegue. Con le successive forniture di vaccino sarà prioritariamente completata l’offerta della vaccinazione ad adulti con patologie croniche e disturbi del sistema immunitario. A seguire, la vaccinazione sarà offerta ai bimbi che frequentano i nidi e ai minori ospitati in strutture residenziali (effettuata dalle Pediatrie di comunità in collaborazione con i pediatri di famiglia), ad operatori di servizi essenziali, come addetti a servizi pubblici, personale della scuola e dei trasporti, vigili del fuoco (proposta direttamente nei luoghi di lavoro o negli ambulatori vaccinali delle Aziende Usl, secondo gli accordi stabiliti tra datori di lavoro e Azienda Usl). Agli operatori sanitari e socio-sanitari, alle persone con patologie croniche e disturbi del sistema immunitario, ad operatori di servizi essenziali, la vaccinazione contro il virus A H1n1 sarà offerta contestualmente al vaccino contro l’influenza stagionale (a loro proposto anche quest’anno come ogni anno): i due vaccini, su indicazione del Ministero della salute, sono somministrabili nella stessa seduta, uno in un braccio, uno nell’altro. La vaccinazione contro l’influenza A H1n1, presumibilmente tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio, sarà poi proposta a tutte le persone tra i 6 mesi e i 27 anni, con modalità da definire a livello delle singole Aziende Usl. Per le persone con più di 65 anni è già in corso, dai primi di ottobre, l’offerta di vaccinazione contro l’influenza stagionale, effettuata dai medici di famiglia. Gli over65enni non sono coinvolti dalla vaccinazione contro l’influenza A H1n1 poiché, in tutti i Paesi dove si sono sviluppate epidemie da A H1n1, le persone anziane sono risultate poco colpite, molto probabilmente perché hanno “una memoria immunitaria” rispetto a virus analoghi, anche se non identici, circolati in epidemie verificatesi nella prima metà del secolo scorso. L’organizzazione delle due campagne vaccinali è gestita a livello locale dalle Aziende Usl (Dipartimenti di sanità pubblica in collaborazione con i Dipartimenti di cure primarie) e coordinata a livello regionale dal Servizio sanità pubblica. Il potenziamento dei servizi assistenziali L’influenza A H1n1 si presenta con gli stessi sintomi dell’influenza stagionale ed è da privilegiare l’assistenza a domicilio. In caso di sintomi occorre rivolgersi telefonicamente al proprio medico o pediatra di famiglia: sarà lui a valutare se è sufficiente una consulenza telefonica, se occorre un accesso all’ambulatorio, una visita domiciliare, se è opportuno un ricovero o una consulenza specialistica. Non occorre recarsi al Pronto soccorso: non è necessario dal punto di vista assistenziale e provoca rischi di diffusione dell’infezione. Considerando la crescita dell’epidemia, così come previsto dal Piano pandemico regionale, la Regione ha predisposto l’attivazione di misure straordinarie con il potenziamento dei servizi assistenziali, a partire al più tardi dal prossimo fine settimana: l’ampliamento, a copertura delle 24 ore, della continuità assistenziale (guardia medica) con il coordinamento di medici e pediatri di famiglia, la predisposizione di ambulatori, vicino ai Pronto soccorso, dedicati ai soggetti che si presentano ai servizi di pronto soccorso con sintomi influenzali, l’attivazione di percorsi facilitati per la diagnostica radiologica e di laboratorio per monitorare i casi seguiti a domicilio dal medico e dal pediatra di famiglia. Il potenziamento del servizio di informazione sulle vaccinazioni e sulla malattia Anche il servizio di informazioni ai cittadini sui programmi di vaccinazione contro l’influenza A H1n1 e contro l’influenza stagionale, sulle modalità di accesso alle vaccinazioni per i diversi gruppi di persone a cui sono fortemente raccomandate, è stato potenziato. Il numero verde del Servizio sanitario regionale 800 033 033 (chiamata gratuita sia da telefono fisso che da cellulare) garantisce il collegamento con operatori sanitari dell’Azienda Usl di residenza che, negli orari di apertura del servizio, potranno fornire tutti gli approfondimenti necessari rispetto a specifiche situazioni personali. Dal prossimo week end, il servizio sarà garantito 7 giorni su 7, dalle ore 8,30 alle ore 17,30 di ogni giorno. Lo stato dell´epidemia influenzale A H1n1 Nell’ultima settimana si è assistito ad un incremento notevole della diffusione del virus registrando una diffusione più alta di quella registrata con l’influenza stagionale lo scorso anno nel periodo tra Natale e Capodanno. Considerando i nuovi casi segnalati dai medici sentinella (124 medici e pediatri di famiglia che monitorano l’infezione tra i loro assistiti) nell’ultima settimana, si stima che il 12,5 per mille della popolazione sia stato colpito. La settimana precedente la stima era del 3,5 per mille. I più colpiti sono i bambini e i giovani: nella popolazione inferiore ai 14 anni (564mila in totale), il tasso di incidenza della malattia è stimato attorno al 40 per mille. Anche le “scuole sentinella” (200 in totale - da nidi d’infanzia a scuole superiori, rappresentative della realtà regionale - che registrano, in un giorno di ogni settimana, le assenze) confermano l’incremento della diffusione della malattia: le assenze registrate nell’ultima settimana in queste 200 scuole riguardano il 13,6% della popolazione scolastica (era l’11,1% la scorsa settimana). Gli accessi al Pronto soccorso per sindromi influenzali registrano un progressivo incremento, in modo particolare per le fasce di età pediatrica. I ricoveri per influenza con sintomatologia importante sono in un numero limitato, 46 nell’intera regione nelle ultime due settimane, di cui 5 con sintomatologia respiratoria grave. Il sistema di sorveglianza sull’andamento dell’epidemia, a differenza del primo periodo epidemico dove si registravano tutti i singoli casi segnalati, è basato sul monitoraggio effettuato dai medici sentinella, oltre che su una rilevazione campionaria degli accessi al Pronto soccorso e sulla registrazione dei casi trattati in terapia intensiva. Partecipano al sistema di sorveglianza anche le scuole sentinella. .  
   
   
I DATI SULL’INFLUENZA A DELLA RETE INFLUNET, SICILIA NELLA MEDIA  
 
Palermo, 4 novembre 2009 – Nella settimana compresa tra il 19 e il 25 ottobre 2009 sono stati 2,13 ogni 10000 assistiti i casi di influenza A rilevati in Sicilia dalla rete di oltre 50 medici sentinella che è stata attivata nella nostra regione per monitorare l’andamento dell’epidemia. Lo comunica l’assessorato regionale alla Sanità sulla base dei dati raccolti dalla rete Influnet in Sicilia che fornisce le cifre sulla incidenza settimanale del virus H1 N1 sul territorio regionale. La rete influnet è distribuita in tutte le province siciliane e fornisce una rappresentazione più attendibile rispetto al precedente sistema delle segnalazioni fino ad oggi utilizzato. E’ un dato che pone la Sicilia a un livello medio di impatto se raffrontato con quello delle altre regioni italiane nello stesso periodo. Sempre secondo le statistiche, in Sicilia, come nel resto d’Italia, la fascia di età maggiormente colpita è quella al di sotto dei 14 anni, come del resto è normale per i casi di influenza stagionale. “Il monitoraggio – ha spiegato l’assessore Russo – è costante e posso ribadire che la situazione è perfettamente sotto controllo. Nessun allarme dunque, come già precisato più volte nei giorni scorsi, perché si tratta di una normale influenza stagionale. Non c’è motivo di lasciarsi prendere dall’ansia e invito i cittadini a non affollare i pronto soccorso degli ospedali ma a rivolgersi ai propri medici di famiglia e ai pediatri”. Oggi è entrata nel vivo la “fase 2” della campagna di vaccinazione, quella che riguarda le donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza e i soggetti a rischio: secondo i primi dati sono già stati vaccinati alcune centinaia di soggetti appartenenti a queste categorie. Il numero complessivo dei vaccinati, in Sicilia, è di quasi 3. 000 unità, cifra che va rapidamente aumentando. L’assessorato regionale ricorda che tutti i cittadini potranno consultare il sito internet all’indirizzo www. Regione. Sicilia. It/sanita dove sono state inserite tutte le notizie utili riguardo alla campagna di vaccinazione e alle più elementari precauzioni da prendere. Sul sito c’è anche l’elenco completo dei centri vaccinali della Sicilia con le indicazioni su mappa per raggiungerli. Oggi, infine, la direzione del dipartimento attività sanitarie ha anche invitato le direzioni sanitarie ad un attento controllo delle modalità di accesso delle visite dei familiari ai reparti di degenza, per evitare che si possano verificare fenomeni di sovraffollamento o pericoli di contagio verso i pazienti ricoverati. .  
   
   
INFLUENZA: ATTIVO IN VENETO NUMERO VERDE 800 098 547 SANDRI: “SEGUIRE I CONSIGLI CHE SI RICEVERANNO”  
 
Venezia, 4 novembre 2009 - E’ stato attivato da parte della Regione del Veneto il numero verde 800 098 547 per fornire ai cittadini un servizio informativo diretto sull’influenza H1n1 e sulla campagna di vaccinazione in atto. Il servizio è gestito dall’Ulss 12 Veneziana ed è attivo dal lunedì al venerdì, dalle 10. 00 alle 13. 00 e dalle 14. 30 alle 17. 30. “Dopo una breve sperimentazione – sottolinea l’Assessore alla Sanità Sandro Sandri – il servizio è entrato a regime e, rispetto alle ore iniziali, da ieri pomeriggio è stato potenziato con il raddoppio delle linee e degli operatori. Si tratta di persone esperte ed addestrate a questo tipo di compito, per cui mi auguro che gli utenti vogliano seguire i consigli che riceveranno. Agli stessi utenti chiedo anche di avere un po’ di pazienza se dovessero trovare le linee occupate, perché le telefonate sono già moltissime, così come le domande alle quali gli operatori vengono sottoposti nel corso di ogni singola chiamata”. Sandri torna a rivolgere anche un appello alla calma e a non recarsi nei Pronto Soccorso in caso di sintomi. “Non è utile – dice – perché, lungi dall’accelerare la diagnosi e l’inizio della terapia, in realtà la rallenta per l’inevitabile attesa che può anche essere lunga. La strada giusta – aggiunge Sandri – è telefonare al proprio medico di famiglia, che sarà in grado di fare un prima valutazione telefonica della situazione e di decidere, eventualmente, di visitare la persona a domicilio, avendo riscontrato sintomi per qualche motivo preoccupanti o trovandosi di fronte ad un paziente a rischio per patologie pregresse”. Sul piano dei vaccini, Sandri conferma che “in settimana sono attese in Veneto altre 88. 000 dosi, che porteranno il totale disponibile a 204. 000. Ma stiamo anche attendendo dall’Emea il via libera per praticare la vaccinazione in una sola dose, il che ci consentirebbe di vaccinare circa 3 milioni di veneti”. .  
   
   
SANITA’, IN SICILIA VARATO PROGETTO PER LA SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO  
 
Palermo, 4 novembre 2009 – L’assessorato regionale alla Sanità ha varato il “progetto regionale di formazione continua in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro” che è destinato alla formazione specialistica degli ispettori delle Asp siciliane che operano nei servizi di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro e nel servizio impiantistico antinfortunistico. Il progetto prevede una serie di moduli formativi, che avranno inizio a dicembre e proseguiranno per tutto il 2010, su tutti gli aspetti che riguardano la promozione, la prevenzione, il controllo e la vigilanza per la sicurezza nei luoghi di lavoro. “Il tema della gravità degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali - ha spiegato l’assessore regionale Massimo Russo – ha assunto sempre maggiore rilevanza. E’ un tema delicato al quale abbiamo destinato grandi attenzioni con la creazione di un apposito servizio dell’assessorato e inserendo i temi della prevenzione e della sicurezza negli obiettivi che abbiamo assegnato ai manager delle aziende ospedaliere. Con questo progetto, che rappresenta una novità per la Sicilia, consentiremo agli operatori degli appositi servizi di avere le conoscenze più aggiornate e gli strumenti operativi per la gestione degli adempimenti e dei compiti previsti dalle normative con l’obiettivo di contribuire a una migliore sicurezza nei luoghi di lavoro”. Il 28 luglio scorso, con un decreto assessoriale, la Regione siciliana ha recepito il “patto nazionale per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Il progetto è stato realizzato dal servizio 3 del dipartimento attività sanitarie, diretto da Antonio Leonardi, con la collaborazione del Cefpas che è l’ente regionale per la formazione e l’aggiornamento del personale del sistema sanitario regionale. Su questi temi, tra l’altro, è in programma un convegno nazionale che si svolgerà venerdì 6 novembre alle 15. 00 al centro fieristico “Le Ciminiere” di Catania dal titolo “Il testo unico sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro e le novità introdotte dal decreto integrativo e correttivo n. 106 del 2009”. .  
   
   
NON AUTOSUFFICIENTI. VALDEGAMBERI SCRIVE A RESPONSABILI STRUTTURE RESIDENZIALI, DIRETTORI GENERALI ULLSS, PRESIDENTI CONFERENZE SINDACI SU ‘LIBRI DIGITALI PER ANZIANI’  
 
Venezia, 4 novembre 2009 - L’assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi ha scritto ai responsabili dei Centri di servizio (case di riposo), ai Direttori generali e Direttori sociali delle Aziende Ullss e ai Presidenti delle Conferenze dei Sindaci del Veneto segnalando l’opportunità di aderire gratuitamente al progetto, già approvato dalla Giunta regionale, dal titolo “Un libro digitale per gli anziani”, realizzato in collaborazione con il Centro Internazionale del Libro Parlato di Feltre. L’iniziativa mette a disposizione delle strutture residenziali per anziani non autosufficienti del Veneto il catalogo degli audiolibri realizzati dal Centro feltrino, che ha realizzato il progetto con il contributo dell’Assessorato alle Politiche sociali della Regione del Veneto e della Fondazione Cariverona. “Si tratta - sottolinea Valdegamberi - di un’iniziativa unica ed innovativa in Italia, volta alla promozione in senso ampio del benessere, dell’autonomia e della socializzazione, dell’arricchimento delle cultura e del mantenimento della vita psichica e fisica dell’anziano. Il progetto, che è già stato sperimentato e prevede la dotazione alle case di riposo di apparecchiature semplificate per l’ascolto, sia individuale che di gruppo, di libri e di riviste settimanali e mensili che potranno essere scelti dal catalogo del Centro internazionale. L’obiettivo – aggiunge l’assessore - è di mantenere viva la cultura e l’attenzione degli anziani. Sono occasioni da utilizzare al meglio nelle strutture residenziali per mantenere vivace l’intelletto degli anziani ospiti e il loro interesse verso il mondo, anche perché è possibile scegliere tra un numero davvero notevole di titoli e di settori d’interesse in cui si è specializzato in questi anni il centro feltrino”. Per informazioni i responsabili dei Centri di servizio potranno prendere contatti con il Centro internazionale del Libro Parlato, chiamando il numero 0439 880425 e chiedendo del settore audiolibri digitali. .  
   
   
BASILICATA: FORMAZIONE CONTINUA PER IL PERSONALE DEL 118  
 
 Potenza, 4 novembre 2009 - Il consigliere regionale del gruppo di Alleanza nazionale verso il Pdl, Pasquale Di Lorenzo, ha presentato un’interrogazione urgente a risposta orale all’Assessore alla Sanità in merito alla formazione professionale per il personale addetto al servizio del 118. “Il servizio del 118 – afferma Di Lorenzo - svolge la propria attività in un settore di primaria e complessa importanza per la salute dei cittadini, adoperandosi per tutte le richieste di soccorso sanitario che pervengono dall’intero ambito regionale. La specificità di tali attività – aggiunge il consigliere – richiede, da parte di tutti gli operatori che le espletano, un continuo e puntuale aggiornamento che passa necessariamente attraverso percorsi formativi afferenti, anche, alla gestione delle risorse strumentali”. “A quanto sembra – sostiene Di Lorenzo - la formazione interna di questo personale è ferma da lungo tempo, come ferme sono ancora le nuove ambulanze acquistate per migliorare la qualità del servizio e per le quali vengono solo regolarmente pagate le somme necessarie per l’assicurazione e la tassa di circolazione. Per meglio comprendere le problematiche connesse anche alla formazione del personale impiegato in queste attività – continua Di Lorenzo - è stata istituita, all’inizio di questo anno, una apposita Commissione regionale di inchiesta che, però, non ha ancora reso noto i risultati conseguiti”. Alla luce di quanto premesso, il consigliere Di lorenzo interroga l’Assessore alla “Salute, Sicurezza e Solidarietà Sociale” per conoscere: “quali e quanti sono i corsi di formazione e di aggiornamento professionale riservati al personale addetto al servizio del 118 avviati e conclusi negli ultimi 5 anni e quali e quanti sono quelli già programmati per il prossimo futuro”. Di Lorenzo chiede, inoltre, di conoscere “se la Commissione d’inchiesta richiamata in premessa abbia o meno ultimato i propri lavori e, in caso affermativo, quali sono le risultanze”. .  
   
   
IL CENTRO DI AIUTO PER CHI HA UN TUMORE PIÙ UMANITÀ E QUALITÀ DI CURA PER TUTTI I TOSCANI NUMERO VERDE (800880101) PER LA CONSULENZA PSICOLOGICA E L´ACCESSO AI SERVIZI  
 
Firenze, 4 novembre 2009 - «Se il tumore butta all´aria la tua vita, noi ci siamo»: nasce con questa promessa un nuovo servizio sanitario della Regione Toscana e unico nel suo genere in Italia, il «Centro regionale di counselling e sostegno psicologico del paziente oncologico», che inizia la sua attività sabato 7 novembre. Il Centro di ascolto risponde al numero verde 800880101, dalle ore 8 alle 20 di tutti i giorni, festivi compresi. Alla sua organizzazione hanno collaborato numerose strutture: l´Istituto Toscano Tumori, il Laboratorio Management e sanità della Scuola Superiore Sant´anna di Pisa, l´Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica (Ispo), l´Azienda sanitaria 10 di Firenze e tutte le altre Asl e Aou. «L´idea – racconta l´assessore per il diritto alla salute Enrico Rossi – è maturata nel tempo, nello sforzo di migliorare continuamente i servizi. Ascoltando le testimonianze dei pazienti ci siamo resi conto di un lato critico della nostra attività in questo campo. La stragrande maggioranza dei malati di tumore, 86 su 100, ritengono che l´assistenza ricevuta sia stata ottima, ma nello stesso tempo molti di loro, il 30%, giudicano insufficiente l´aspetto della comunicazione, della presa in carico, della continuità del percorso di cura. Non si sono sentiti del tutto ascoltati, sostenuti, rassicurati, aiutati non solo nelle scelte ma anche nell´organizzazione quotidiana, pratica, della cura. Da questa riflessione nasce il Centro, che mettiamo a disposizione dei pazienti e che nello stesso tempo ci aiuterà, proprio grazie alle loro esperienze, a umanizzare e migliorare ancora i servizi». Come funzionerà il Centro? A partire da sabato 7 novembre al numero verde 800880101 risponderanno psicologi clinici, con esperienza nel ca mpo dei servizi oncologici, e telefonisti laureati e qualificati, con competenze all´ascolto e all´orientamento delle persone. Il paziente che telefonerà al numero verde potrà ricevere una serie di risposte: informazioni dettagliate sui servizi oncologici, sulle prestazioni diagnostiche, mediche, chirurgiche e di riabilitazione, sui percorsi di cura e un aiuto concreto per l´accesso alle prestazioni stesse, in modo da non essere costretto o indotto interrompere la continuità degli interventi. Il personale si incaricherà di risolvere i problemi eventualmente denunciati, contattando presso le Aziende sanitarie e ospedaliere gli operatori espressamente dedicati che attiveranno percorsi personalizzati. Il paziente verrà ricontattato entro 24-48 ore, a seconda della natura del problema. Il personale del Centro è stato formato anche attraverso visite e incontri in tutte le strutture oncologiche della regione, con le associazioni dei pazienti e con i medici di famiglia. Chi vorrà potrà telefonare anche per ricevere sostegno psicologico, così importante in patologia particolarmente impegnativa e a volte prolungata come il tumore. «Saranno gli stessi pazienti con le loro telefonate – prosegue l´assessore Rossi – a indicarci dove e come intervenire per rimediare errori, colmare lacune e sviluppare i servizi. Qualità e umanità devono andare insieme e tutti i cittadini toscani devono poter contare sulle cure migliori su tutto il territorio». Con le delibera istitutiva del Centro approvata lo scorso febbraio è stata prevista una sperimentazione biennale finanziata con 300. 000 euro per il primo anno e 340. 000 euro per il secondo anno. I tumori in Toscana Si stima che in Toscana nel 2010 saranno quasi 167. 000 le persone che nel corso della loro vita hanno avuto una diagnosi di tumore. Di queste, quasi 66. 000 hanno avuto la dia gnosi nei 5 anni precedenti. Nel 2010 i nuovi casi di tumore maligno invasivo diagnosticati saranno 25. 000. Le neoplasie più frequenti sono per gli uomini il tumore della prostata, del polmone e del colon-retto, quelle per le donne il tumore alla mammella, al colon-retto e al polmone. I tumori sono la seconda fra le cause di morte dopo quelle del sistema cardiocircolatorio. Le cure In materia di prevenzione la Toscana dispone, tramite l´Ispo, di uno dei più sviluppati e diffusi programmi di screening per la prevenzione dei principali tumori (mammella, cervice uterina, colon retto). Sul fronte della cura l´Istituto Toscano Tumori raccoglie nella sua rete tutti i servizi regionali. Il sistema dispone di 16 dipartimenti oncologici (uno per azienda) e di 23 punti di accesso ai servizi disseminati su tutto il territorio. Numerose le azioni più recenti in materia: la produzione di raccomandazioni cliniche sui principali tumori, la verifica dei livelli di appropriatezza e omogeneità delle cure su tutto il territorio regionale attraverso specifici indicatori, l´attivazione del Core Research Laboratory. Infine è stata introdotta l´oncologia nei piccoli ospedali, intervento rifinanziato quest´anno con 1 milione e 350 mila euro. .  
   
   
FULVIO MONAI. IL PAESAGGIO INTERIORE BIBLIOTECA STATALE ISONTINA GORIZIA - GALLERIA D’ARTE MARIO DI IORIO 9 - 28 NOVEMBRE 2009  
 
Gorizia, 4 novembre 2009 - S’inaugura lunedì 9 novembre 2009 alle ore 18. 00 alla Biblioteca Statale Isontina di Gorizia un’importante rassegna dedicata al pittore Fulvio Monai (Pola 1921 - Gorizia, 1999), artista di alto livello e lucido intellettuale, che fu una delle figure di spicco della vita culturale della Gorizia del secondo novecento. L’ampia rassegna, che sarà introdotta sul piano critico dall’architetto Marianna Accerboni, curatrice dell’esposizione, propone una retrospettiva dalle opere di Monai e ripercorre l’evoluzione della rappresentazione e dell’interpretazione del paesaggio nella sua pittura, dagli esordi in Istria alle opere realizzate alla fine del Xx secolo: una mostra esaustiva anche sotto il profilo delle tecniche esperite. Verranno infatti esposti un’ampia sequenza di oli dai colori morbidi e caldi e di disegni eseguiti a carboncino in bianco e nero e delle grafiche (già presenti da tempo in alcuni spazi della Biblioteca), con particolare attenzione all’acquaforte, tecnica incisoria fra le sue preferite accanto alla linoleumgrafia. Saranno visibili anche alcune carte, tra le più interessanti, dell’Archivio donato dalla famiglia alla Biblioteca e sarà consultabile l’inventario di quest’ultimo, curato da Antonella Gallarotti e che successivamente verrà pubblicato sulla rivista Studi goriziani. Nelle bacheche troverà inoltre posto il carteggio inedito intercorso dal 1976 al 1986 tra Monai e il poeta Biagio Marin, una delle personalità di altissimo livello intellettuale, così come l’architetto Max Fabiani, che presentò la sua prima esposizione, Fulvio Tomizza e Marco Pozzetto, con cui il pittore intrattenne a lungo rapporti d’amicizia. Animo fine, intelletto razionale e profondo - scrive Accerboni - Monai si è dedicato con equilibrio e passione, nel corso di tutta la sua esistenza, alla narrazione della temperie culturale a lui coeva, lasciandoci in eredità un quadro oggettivo e intenso del milieu goriziano, isontino, istriano e regionale del secondo novecento: come se osservasse da quest’angolo di mondo del Nord Est il proiettarsi della nostra cultura in ambito italiano ed europeo, grazie anche al diffuso e allora nascente concetto di Mitteleuropa. Ma se dalle pagine de Il Piccolo, di Iniziativa isontina e di altre pubblicazioni di prestigio anche di livello nazionale, cui Monai collaborò intensamente, scaturiva la sua voce critica e narrante, acuta, pacata e nel contempo appassionata, un’altro racconto, in un certo senso più intimo e soggettivo, sgorgava dal pennello di questo artista e intellettuale, che fu a Gorizia una delle figure di maggiore riferimento della vita culturale della sua epoca. Seguendo a latere, in modo indipendente e originale - prosegue il critico - l’evoluzione del linguaggio artistico d’avanguardia a lui contemporaneo, Monai maturò, dai primi anni quaranta alla fine del novecento, un idioma pittorico intenso ma insieme delicato, che lascia spazio e adito all’interpretazione lirica e onirica della natura e della realtà, sottolineandone e reperendone i valori di bellezza e spiritualità. Una ricerca - anche se l’autore non amava questo termine - che prese avvio negli anni della giovinezza, dal 1945 al ’51, attraverso l’analisi e la composizione del paesaggio, rarissimamente popolato di presenze umane, in campiture cromatiche e di luce nette, declinate prima su faesite preparata con cementite e poi su tela. Un’analisi - conclude Accerboni - che, dopo gli anni cinquanta, si fa sintesi ed evidenzia progressivamente il dato luministico nel racconto del paesaggio naturale, il quale prende il posto di quello urbano: il Carso e l’amatissima Istria, abbandonata nel ’47, sono reinterpretati quasi da lontano. E in essi, dagli anni settanta in poi, soffusi, incantati bagliori di luce evidenziano un traguardo raggiunto attraverso un percorso condotto dagli esiti dell’impressionismo alla soglia dell’informale, nel cui ambito l’uso delle macchie di colore (in francese tache) sfiora il tachisme sperimentato da Monet nella tarda maturità e l’atmosfera sfumata e luminosa guarda alla modernità di William Turner. Fulvio Monai. Pittore, saggista, critico, giornalista ed educatore, nacque a Pola nel 1921, trasferendosi successivamente a Gorizia nel ’47, dove visse fino alla morte, avvenuta nel ’99. Conseguita la maturità classica nella città natale, si è laureato all’Università di Trieste con una tesi in Storia dell’Arte. Insegnante alla Scuole Medie, dal ’51 al ’78 ha collaborato con Radio Friuli Venezia Giulia, con il quotidiano Il Piccolo e con varie riviste con note culturali, recensioni ed elzeviri. Ha pubblicato i libri Istria ritrovata e Immagini e incontri, ha scritto saggi per volumi e riviste e tenuto conferenze su temi d’arte. Ha operato nei comitati di redazione di Studi Goriziani e Iniziativa Isontina, nel consiglio direttivo del Centro Friulano Arti Plastiche e nella Commissione Diocesana per l’Arte Sacra di Gorizia. Ha curato l’organizzazione della Mostra del collezionista, di alcune mostre antologiche e delle Biennali dei Giovani a Gorizia. È stato socio fondatore dell’Associazione provinciale artisti isontini. Iniziò l’attività artistica a Pola nel ’41, esponendo per la prima volta nel ’45. Da allora prese parte a numerose mostre in Italia e all’estero (Svizzera, Austria, Finlandia, Australia, Unione Sovietica, Canada e Turchia). Ha allestito personali in Friuli Venezia Giulia, a Venezia, Milano, Roma e in Slovenia, compiuto viaggi di studio in Francia, Spagna e Grecia e partecipato, con interventi e scritti, ai convegni dell’Istituto per gli Incontri culturali mitteleuropei e della rivista istriana La Battana. Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero. .  
   
   
BRUNO RITTER: “VOCI DALLA MONTAGNA” CAI – CLUB ALPINO ITALIANO, SEZIONE DI MILANO (GALLERIA VITTORIO EMANUELE)  
 
Milano, 4 novembre 2009 - Il prossimo 16 novembre, presso l’Ottagono della Galleria Vittorio Emanuele Ii, al Cai (Club Alpino Italiano) di Milano, in via Silvio Pellico 6, saranno esposti dipinti ed incisioni del noto pittore svizzero Bruno Ritter. La mostra, curata da Dorian Cara, è ulteriore tributo verso l’artista vincitore, lo scorso gennaio, del Premio Internazionale e Mostra di Piccola Grafica ed Ex Libris “Arte e la Montagna”, evento organizzato dal Cai in collaborazione con il Mapp (Museo d’Arte Paolo Pini) di Milano. Tra le centinaia di opere giunte da 53 diverse nazioni, pervenute da 322 artisti ed esposte presso il Mapp, la xilografia di Bruno Ritter, intitolata Piz Lizun (2008) è stata riconosciuta meritevole di essere premiata per la particolarità tecnica, per gli alti livelli di professionalità esecutiva e perizia grafica, per l’innovazione, l’invenzione compositiva e la originale creatività espressa. Il regolamento del Premio Internazionale prevedeva anche la realizzazione di un evento espositivo che permettesse al pubblico di poter ammirare anche altro materiale della produzione dell’artista vincitore. Bruno Ritter nasce a Cham, nel cantone di Zug, lavora tra Schaffhausen e Zurigo, trasferendosi successivamente in Val Bregaglia, vicino a Malora, ed inizia - anche per amore – un pendolarismo artistico tra la vicina Svizzera e Chiavenna, dove apre il proprio atelier di pittura presso il Castello. Artista intimamente legato alla vita della montagna, nella sua produzione artistica emergono tensioni, fatte di cromie accese e bianchi abbacinanti, silenzi, natura decritta con linee pure, cupe solitudini di uomini alla ricerca dell’altro, immortali maestosità di rocce. L’intero percorso dei segni grafici e delle pennellate è determinato da una energia tesa a superare il limite fisico e mentale che la montagna ancestralmente impone. E poi ? Cosa c’è, quali risposte dietro la luce e gli orizzonti ? Ecco in tutta l’opera le concettuali ed estetiche risposte. Bruno Ritter prova a dare una propria soluzione, assolutamente convincente: l’Oltre si può costruire da soli grazie all’apertura alla realtà non dimenticando origini, tradizioni e consuetudini di luoghi puri. .  
   
   
LA FIVL ENTRA NEL CONSIGLIO DELL´AERO CLUB D´ITALIA  
 
Roma, 4 novembre 2009 - L´aero Club d´Italia (Aeci), ente di diritto pubblico federato al Coni, ha rinnovato il proprio Consiglio Federale durante l´assemblea tenutasi a Roma nella sala d´onore del Coni al Foro Italico. Gli addetti con diritto di voto erano 175. L´aeci è la federazione delle federazioni sportive aeronautiche (Fsa), che rappresentano le diverse discipline del volo a motore, volo a vela (aliante), volo libero (deltaplano e parapendio), ultraleggero, paracadutismo, aeromodellismo, volo aerostatico (mongolfiera, pallone, dirigibile), volo acrobatico in aliante e a motore, e costruttori di aeromobili amatoriali e storici. Alla presidenza, con suffragio praticamente unanime, è stato confermato per il secondo mandato consecutivo il senatore Giuseppe Leoni. Come previsto dalle norme statutarie, alla carica di consigliere federale sono stati eletti tre membri da parte dei presidenti delle Fsa, precisamente i veneti Luca Basso, presidente della Federazione Italiana Volo Libero (Fivl), Manuele Molinari, vice presidente della Federazione Italiana Volo a Vela (Fivv) e Flavio Giacosa di Torino, presidente della Federazione Italiana Volo Ultraleggero (Fivu). Tre consiglieri sono stati votati dai rappresentanti dei giudici di gara e degli atleti, cioè i lombardi Adolfo Peracchi, presidente della Federazione Italiana Aeromodellismo (Fiam), Sergio Dallan della Federazione Sportiva Italiana Volo Acrobatico (Fsiva) ed il bolognese Diego Villa, presidente della Federazione Italiana Paracadutismo Sportivo (Fipas). Demetrio Catanese di Reggio Calabria, Antonio Dentini di Arezzo ed il lombardo Marco Gavazzi sono stati eletti dai presidenti degli Aero Club locali. Giorgio Fogliani è entrato nel consiglio quale presidente della Commissione Centrale Sportiva Aeronautica. Si è provveduto anche a eleggere i revisori dei conti nelle persone di Giovanni Di Fede e Pierluigi Arnera. .