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VENERDI

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Notiziario Marketpress di Venerdì 20 Novembre 2009
AOSTA: MOSTRA PERSONALE DI DIEGO CESARE - VOLTI E LUOGHI – 41 ARTIGIANI SVELATI DA 1 FOTOGRAFO  
 
L’assessorato delle attività produttive e la Presidenza della Regione Valle d’Aosta, in collaborazione con l’Associazione Forte di Bard, l’Institut Valdôtain de l’artisanat de tradition (Ivat) e il Museo dell’artigianato di tradizione (Mav) comunicano che giovedì 3 dicembre al Forte di Bard alle ore 17 si terrà l’inaugurazione della mostra personale del fotografo Diego Cesare dal Titolo: Volti e luoghi – 41 artigiani svelati da 1 fotografo. La mostra, grazie alla collaborazione con l’Ivat ed all’apporto del Museo dell’artigianato valdostano di tradizione, svela al grande pubblico, attraverso un percorso di 82 immagini fotografiche, l’identità e le attività di artigiani valdostani tra i protagonisti della millenaria Fiera di Sant’orso. Accanto ai ritratti degli artigiani, tutti volutamente oltre i 75 anni, è abbinata l’esposizione di parte della loro produzione artigianale, al fine di evidenziare e valorizzare il loro lavoro, spesso silenzioso. Attraverso le immagini si può cogliere l’espressione e la particolarità di un territorio che prende voce dalle esperienze composite di testimoni eccellenti che, con le loro opere, perpetuano una tradizione millenaria, rinnovata ogni giorno nei laboratori artigiani. Questi personaggi hanno saputo traghettare, dal primo dopoguerra ad oggi, il sapere delle precedenti generazioni, nel rispetto della tradizione e della cultura che l’artigianato valdostano racchiude nella sua espressione. L’esposizione resterà allestita dal 4 dicembre 2009 al 14 febbraio 2010, e sarà visitabile dal martedì alla domenica, dalle ore 11 alle 18, nelle sei sale delle cantine al piano dell’opera Carlo Alberto, al Forte di Bard. Il costo del biglietto d’ingresso è di 2 euro .  
   
   
BOLZANO: LA FLORA ALPINA TRA FIABA E REALTÀ AL MUSEO DI SCIENZE  
 
Si svolgerà sabato 21 novembre, dalle ore 15 alle 17, presso la sede del Museo di scienze Naturali, in via Bottai,1 a Bolzano la lettura di fiabe in lingua tedesca dal titolo “La flora alpina tra fiaba e realtà” a cura dell’autrice Edith Schneider-fürchau. Il protagonista delle favole di Edith Schneider-fürchau alla fine si trasforma in un fiore alpino, offrendo un quadro completo del mondo delle piante. Le emozionanti storie narrate dalla stessa autrice si basano sempre su accurate osservazioni botaniche. Si tratta di un incontro ideale per grandi e piccini. Edith Schneider-fürchau collabora da oltre 10 anni con il gruppo di lavoro "Flora dell’Alto Adige“ del Museo di Scienze Naturali ed è autrice del libro „Bergblumenparadies Vinschgau”, pubblicato nel 2006. L´ingresso è libero. Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige, via Bottai 1, Bolzano, tel. 0471 412964, fax 0471 412979; E-mail: info@museonatura. It; web www. Museonatura. It .  
   
   
VENEZIA E ISTANBUL IN EPOCA OTTOMANA - ISTANBUL, MUSEO SAKIP SABANCI – FINO AL 28 FEBBRAIO 2010  
 
Organizzata in occasione della visita di Stato in Turchia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la mostra si inserisce nelle celebrazioni per “Istanbul 2010, Capitale Europea della Cultura” e si realizza grazie alla collaborazione tra la Fondazione Musei Civici di Venezia e il Museo Sakip Sabanci di Istanbul, con il patrocinio e il finanziamento del Ministero degli Affari Esteri/ Direzione Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale e il coordinamento dell’Istituto Italiano di Cultura di Istanbul. Curata da Giampiero Bellingeri, Nazan Ölçer e Giandomenico Romanelli, con il coordinamento di Camillo Tonini, è articolata in sezioni e presenta oltre centosettanta opere, attraverso le quali si ripercorrono i rapporti e gli scambi culturali tra le due civiltà dal Xv al Xx secolo. Di queste, centoventisei provengono dalle collezioni dei Musei Civici Veneziani (Museo Correr, Biblioteca e Gabinetto Stampe e Disegni, Museo di Palazzo Mocenigo-centro Studi di Storia del Tessuto e del Costume, Ca’ Pesaro-galleria Internazionale d’Arte Moderna, Museo Fortuny e Palazzo Ducale) e quarantacinque dai musei di Istanbul (Topkapi, Pera, Yapi Kredi “Vedat Nedim Tör” e Opere Turche e Islamiche). Si tratta di incontri e intrecci, non esaustivi in sé, ma scelti per il loro valore emblematico, avvenuti in circostanze storiche delle quali si sottolineano le caratteristiche e il contesto. Catalogo Electa (bilingue, turco e italiano) a cura di Giampiero Bellingeri e Nazan Ölçer. La mostra si inaugura mercoledì 18 novembre 2009 al Museo Sakip Sabanci di Istanbul dal Ministro degli Affari Esteri italiano, On. Franco Frattini e da quello turco, H. E. Ahmet Davutoðlu. E’ un lungo, differenziato periodo, quello ottomano, rappresentato dai materiali esposti costituiti da: libri e manoscritti (trattati veneziani di storia e letteratura ottomana, quali “Historia universale dell’Imperio dei Turchi” di Francesco Sansovino, “La letteratura turca” di G. B. Donà e di G. B. Toderini), dipinti con ritratti e vedute (Gentile Bellini, C. Vecellio, P. Liberi, B. Castelli, I. Caffi), disegni geografici (C. Buondelmonti, G. B. Agnese, Piri Reis, G. Rossini), stampe, maioliche, vetri (lampade da moschea prodotte a Venezia), cuoi lavorati (“cuoridoro”), strumenti musicali ottomani dalla collezione di Francesco Morosini, medaglie (Maometto Ii di Gentile Bellini) e monete (zecchini con contromarca ottomana), tappeti, stoffe (Collezione M. Fortuny) e abiti che documentano i continui sforzi di approfondimento della conoscenza dell’altra parte, intercorsi tra le due potenze confinanti. Al centro è prevalentemente la valorizzazione del ruolo culturale di Istanbul, così come si manifesta nei suoi riflessi in Laguna e in sintonia con il tema delle celebrazioni del 2010. Info: Fondazione Musei Civici di Venezia, www. Museiciviciveneziani. It .  
   
   
LOMBARDIA: 15 GARDEN CENTER APERTI DOMENICA CON PROPOSTE PER I BAMBINI  
 
Domenica 22, l´assessorato regionale all´Agricoltura, in collaborazione con le associazioni Promogiardinaggio e Aop Unolombardia, proporrà, dalle 15 alle 18, il progetto "Un pomeriggio tutto naturale". Quindici garden center apriranno le porte per un´iniziativa comune dedicata a famiglie e bambini. Il progetto, a ingresso gratuito, verrà sviluppato attraverso la partecipazione attiva dei più piccoli, ai quali verranno consegnati piccoli vasi con i quali potranno imparare, guidati da un esperto, a piantare bulbi di crocus di cui poi potranno seguire a casa la crescita. Luca Daniel Ferrazzi, assessore all´Agricoltura di Regione Lombardia, parteciperà all´evento presso li garden center di Origgio (Va). "L´augurio - dice Ferrazzi - è che siano in tanti a rispondere al nostro invito ad una giornata che si propone lo scopo di avvicinare i bambini al mondo del settore primario". "Domenica infatti - afferma Ferrazzi - ben rappresenta le tante iniziative che la Regione attua per promuovere nei giovani la conoscenza dell´agricoltura, con progetti di educazione alimentare, consapevole del fatto che la sinergia tra scuola e famiglie è il veicolo migliore di promozione dell´alimentazione corretta e di stili di vita più salubri". "La meraviglia e lo stupore di vedere crescere giorno dopo giorno il seme piantato - conclude Ferrazzi - credo farà scoprire a tanti bambini, la bellezza dell´agricoltura e i segreti di questo mondo che, con i suoi prodotti, entra nelle loro case molto più spesso di quanto si creda. È infatti un´agricoltura di qualità quella che oggi, possiamo dirlo, fa davvero scuola". Di seguito, i 15 Garden Center che aderiscono all´iniziativa: Centro Verde Caravaggio dei Fratelli Morandi - via Treviglio (Ss 11 Treviglio - Caravaggio) Caravaggio (Bg); Casa Nova Garden Center - via V. Veneto, 80 - Boldeniga di Bello (Bs); Società Aricola del Lago srl - via Filippo Corridoni - Varese; Centro Verde Toppi - via De Gasperi, 2 - Origgio (Va); Viridea Garden Center - corso Europa, 325 - Rho (Mi); Viridea Garden Center - via Turati, 50 (Sp 35 Dei Giovi) - San Martino Siccomario (Pv); Viridea Garden Center - viale Europa, 11 - Cusago (Mi); Viridea Garden Center - Strada provinciale 14 Rivoltana - Rodano (Mi); Flover - via F. Agello 172 (Ss 11) - Desenzano del Garda (Bs); Florarici Floricoltura - via Labirinto, 243 - Brescia; Steflor - via Erba, 2 - Paderno Dugnano (Mi); Botanic - Sp Bressana Salic Terme - Montebello Battaglia (Pv); Botanic - Centro commerciale Fiordaliso - Rozzano (Mi); Botanic - via Achille Papa - Milano; Botanic - Ss 35 Dei Giovi - Sp 26 - Vertemate con Minoprio (Co) .  
   
   
MILANO: SHUNGA E MANGA  
 
Arte ed Eros nel Giappone del periodo Edo e nei fumetti e disegni animati dell’attuale era Heisei. “Shunga come Ipertesto” – lettura ipertestuale delle stampe shunga, realizzata in collaborazione con il professor Takasu Jun dell’Università di Aichi Kyoiku (Università dell’alta formazione dell’educazione all’arte). Sulla scia del grande successo ottenuto dagli eventi collaterali alla mostra Samurai, Palazzo Reale e la Fondazione Mazzotta propongono un fitto carnet di appuntamenti che ruotano intorno al complesso mondo indagato in Shunga. Arte ed Eros nel Giappone del periodo Edo. Viene così offerta l’occasione di approfondire in diverse direzioni i contenuti di una mostra raffinata, innovativa e fuori dagli schemi. Nel mese di novembre, oltre alle conferenze a Palazzo Reale, verrà allestita presso Yamato Shop la mostra Shunga e manga; il mese di gennaio prevede invece la cerimonia di vestizione del kimono e una ricca rassegna di cinema erotico. I moderni fumetti giapponesi, così come i disegni animati a tema erotico, risentono fortemente dello spirito delle shunga. D’altra parte, così come queste erano stampe popolari nel periodo Edo (1603-1867), così manga e anime sono la moderna espressione di grafica e narrativa, appunto popolare. La tradizione del Giappone si evolve nei nuovi mezzi, con tematiche e riferimenti che rimangono anche classici: dai soggetti, alle ambientazioni, ai motivi dell’eros. E spesso con affinità stilistiche e narrative sorprendenti. In ogni epoca e latitudine le forme artistiche legate all’eros hanno dovuto subire i rigori del potere: le shunga un tempo, manga e anime oggi. L’esposizione si compone di tre sezioni. La prima sezione riguarda i manga (fumetti) e gli anime (disegni animati) eredi degli ukiyo-e. La seconda comprende cenni di storia dei manga e anime erotici in Giappone. Le opere e gli autori di maggior rilievo per i vari generi di manga e anime in riferimento alle antiche stampe shunga (Go Nagai, Haruka Inui, Keiko Takemiya, Gengoroh Tagame. ). L’erogekiga e il lolicon, due generi sviluppatisi negli anni Sessanta/ottanta. Il rapporto di anime e manga con la “censura”. L’arrivo e l’accoglienza del genere erotico in Italia (polemiche, censure, accuse, denunce. ). L’ultima sezione raccoglie i generi erotici di manga e anime, visti in rapporto alle shunga e alla tradizione giapponese: mostri e tentacoli; vita quotidiana; utilizzo di metafore e allegorie; ambientazione storica (con diretti riferimenti allo stile delle shunga); shonen ai (il fumetto omoerotico); lolicon (il “complesso di Lolita”, fumetti con giovanissime); ecc. La mostra, a cura di Silvio Andrei, è fino al 29 novembre 2009, presso Yamato shop, via Tadino fronte n. 5, Milano. Orario: lunedì-sabato 13. 00-19. 00; domenica 14. 30-19. 00. Informazioni: tel. 02/29527200 - www. Yamatovideo. Com - info@yamatovideo. Com.  
   
   
RIVA DEL GARDA: SUGGESTIONI SEGANTINIANE IN DUE MOSTRE NATALIZIE  
 
La Galleria civica G. Segantini di Arco e il Museo di Riva del Garda attraverso il Dipartimento del Contemporaneo del Mag – Museo Alto Garda condividono un progetto che ha come comune denominatore Segantini, declinato in due mostre: il ricordo della ricorrenza dei 100 anni dall’inaugurazione del monumento a Giovanni Segantini, realizzato ad Arco da Leonardo Bistolfi, e una ricognizione sul tema della luce, sulla scia dei maestri che lavorarono ad un tema centrale per il Divisionismo. Il Mag – Museo Alto Garda è un innovativo progetto di museo territoriale: due istituzioni (la Galleria civica G. Segantini di Arco e il Museo di Riva del Garda) che curano e realizzano assieme un progetto culturale unico, ispirato al tema del territorio. Tre diversi ambiti disciplinari sono coordinati da tre responsabili scientifici: i Dipartimenti storico archeologico, storico artistico e del contemporaneo. I primi due in capo al Museo di Riva, il terzo alla Galleria Civica di Arco. Un inedito intreccio di competenze per valorizzare il territorio e la dimensione locale, con l’ambizione di un respiro europeo. -- Leonardo Bistolfi. I Monumenti Per Giovanni Segantini, Arco, Galleria civica G. Segantini (via Segantini n. 9, 38062 Arco, tel. 0464 583653, fax 0464 583615, galleriacivica@comune. Arco. Tn. It, www. Galleriacivica-arco. It) 29. 11. 2009 - 28. 02. 2010, inaugurazione: sabato 28 novembre ore 18, a cura di Germana Mazza e Giovanna Nicoletti. Dopo la grande mostra che la Galleria civica di Arco, nel 2008, ha promosso per celebrare i 150 anni dalla scomparsa del maestro del Divisionismo, il progetto: «Leonardo Bistolfi. I monumenti per Giovanni Segantini» scandisce un altro momento storico significativo, i 100 anni dall´inaugurazione del monumento eretto dalla città di Arco in memoria di Segantini. All´indomani della scomparsa di Giovanni Segantini (avvenuta il 28 settembre 1899 sulla cima dello Schafberg, in Engadina), Arco si mobilita per onorare l´artista. Nasce un comitato pro monumento, che in breve coinvolge tutti i protagonisti della vita sociale e culturale della cittadina, per allargarsi successivamente ad altri Comuni, enti, associazioni, personaggi di spicco al di fuori dei confini del Trentino. Il nome di Leonardo Bistolfi, quale amico di Segantini e valente scultore, è suggerito da Alberto Grubicy, mercante d´arte e mecenate del pittore. L´inaugurazione del monumento avviene dieci anni più tardi, il 24 ottobre del 1909. Leonardo Bistolfi (Casale Monferrato, 1859 – La Loggia, 1933) si forma all´Accademia di Brera a Milano e all´Accademia Albertina di Torino, venendo a contatto con il movimento della Scapigliatura lombarda. Diventa in breve un apprezzato scultore, esponendo sul finire del secolo anche alla Biennale di Venezia. Per Segantini realizza due monumenti: nel 1906 quello per la tomba dell´artista a St. Moritz (attualmente collocato sulla scala di ingresso del museo segantiniano della città elvetica) e nel 1909 quello per la città natale del pittore divisionista. Due monumenti fra loro nettamente diversi, il primo simbolista, teso ad evocare “La Bellezza liberata dalla materia” attraverso una figura femminile scolpita senza veli che fuoriesce dal blocco di marmo, il secondo più tradizionale, che raffigura l´artista in abiti da montagna con una tavolozza di colori, in piedi su un profilo roccioso. Nella mostra promossa dal Dipartimento del Contemporaneo, Progetto Mag – Museo Alto Garda e allestita alla Galleria civica G. Segantini di Arco, si analizzeranno i due monumenti attraverso documenti, disegni e una ventina di bozzetti e opere preparatorie. Tra le sculture esposte, il gesso del busto di Segantini, realizzato da Paolo Troubetzkoy nel 1896, al quale probabilmente Bistolfi si richiama nel realizzare il monumento di Arco (il gesso è conservato presso il Museo di Riva), una teoria di teste in gesso collegate al monumento di St. Moritz, il bozzetto delle Alpi e altri gessi preparatori. -- La Pittura Dell’800. Verso La Luce, Riva del Garda, Museo di Riva del Garda (Piazza Cesare Battisti, 3/a, 38066 Riva del Garda (Tn), tel. 0464 573869, fax 0464 573868, museo@comune. Rivadelgarda. Tn. It, www. Comune. Rivadelgarda. Tn. It/museo), 29. 11. 2009 – 28. 02. 2010, inaugurazione: domenica 29 novembre, ore 11, a cura di Giovanna Nicoletti Una ventina di opere per rivivere la tensione verso la luce della pittura di fine Ottocento: è la proposta che il Dipartimento del Contemporaneo del Mag – Museo dell´Alto Garda – affianca alla mostra dedicata a Leonardo Bistolfi, I monumenti per Giovanni Segantini, che ad Arco celebra i cento anni dall’inaugurazione del monumento bistolfiano. Una suggestione per inquadrare l´opera segantiniana nelle tensioni del suo tempo. L´inaugurazione è domenica 29 novembre, la mostra prosegue fino al 28 febbraio 2010. È il 1863, in particolare, a segnare una svolta importante: in Francia opere-svolta di artisti come Edouard Manet e Alexandre Cabanel s´interrogano sulle possibilità espressive del linguaggio artistico, in un momento storico di rapida trasformazione, in cui la fotografia – con la sua sensazionale capacità di rendere la verità del dettaglio – spinge la ricerca verso il colore. È così che alla fine del secolo gli artisti si fanno attenti protagonisti d´una rinnovata percezione, e la pittura di paesaggio diventa il mezzo privilegiato per lo studio del vero e della luce. Il percorso proposto dal Mag è una delle possibili letture attraverso i segni affascinati dalla cultura d’oltralpe mediata dalle ricerche italiane, in particolare quelle legate alle vicende della complessa stagione tra impressionismo e divisionismo: Carlo Fornara, Enrico Cavalli, Lorenzo Peretti junior, Emilio Longoni, Giovanni Battista Ciolina, Bernardino Peretti e Giuseppe Pellizza da Volpedo testimoniano d´un momento in cui l’idea di natura e quindi di luce si sta affermando in un´arte nuova, di rottura con il passato. Specialmente per gli artisti italiani che si trovano a operare in terre di confine, infatti, le storie «straniere» s´intrecciano con le loro: il sentimento di sperimentazione e il desiderio di approfondire il proprio percorso culturale portano necessariamente e con un moto d´urgenza a guardare oltre confine. Conquistati dalla ricerca della luce in alta montagna, sulla scia del lavoro di Giovanni Segantini, gli artisti attraverso la tecnica del divisionismo mettono in luce l’esperienza delle loro escursioni nei paesaggi delle terre di confine, dove molto spesso la composizione è costruita sugli impianti segantiniani .  
   
   
MILANO, PALAZZO REALE: GIAPPONE - POTERE E SPLENDORE 1568 - 1868 - 7 DICEMBRE 2009 – 8 MARZO 2010  
 
Palazzo Reale presenta, dal 7 dicembre 2009 all’8 marzo 2010, “Giappone. Potere e splendore 1568 -1868” a cura di Gian Carlo Calza, una selezione ineguagliata di oltre duecento capolavori provenienti dai più prestigiosi musei giapponesi, quali il Tokyo National Museum, il Kyoto National Museum e l’Osaka Municipal Museum of Art. In mostra tutte opere mai esposte in Italia, fra cui un “Tesoro Nazionale” e diverse “Proprietà Culturali Importanti”. La mostra, promossa dal Comune di Milano – Cultura e prodotta da Palazzo Reale con 24 Ore Motta Cultura – Gruppo 24 Ore, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ha il privilegio di illustrare per la prima volta la trasformazione della società giapponese in Stato moderno attraverso gli stessi secoli in cui tale fenomeno si verificava in Europa (1568 – 1868). “Dalla natura alla città, dal potere alla tradizione, dalle arti applicate alla ‘scienza olandese’, ossia alle prime relazioni anche conflittuali con l’Occidente, potremo ritrovare nei colori, nelle figure e nelle forme la sensibilità estetica e la profondità filosofica e letteraria di una Terra affascinante e misteriosa – spiega l’assessore alla Cultura del Comune di Milano Massimiliano Finazzer Flory - Ospitare a Milano questa importante iniziativa significa promuovere e consolidare ancora con maggiore forza le relazioni d’amicizia con il Giappone che lungo tutto quest’anno è stato per la nostra città “all’onore” con una serie di eventi, mostre, incontri, conferenze, concerti, proiezioni cinematografiche. Per vivere, in un clima di approfondimento etico, la seducente esperienza del confronto fra le culture”. Paraventi di imponenti dimensioni, rotoli verticali e orizzontali dipinti su carta e seta, ma anche preziose lacche e ceramiche, armi, tessuti e maschere racconteranno quell’affascinante capitolo della storia giapponese identificato con la nascita del mondo moderno, che si costruì intorno ai due fondamentali nuclei culturali e di potere: Edo (attuale Tokyo), capitale amministrativa, e Kyoto, capitale imperiale. La mostra chiude in modo spettacolare l’iniziativa Giappone a Milano - il quadro delle attività culturali dedicate nel 2009 dal Comune di Milano alla cultura del Sol Levante – e copre un arco di tre secoli, dal periodo di Momoyama (1568-1615) al periodo di Edo (1615-1868), individuando sei percorsi tematici: Natura, Potere, Occidente, Città, Arti Decorative e Tradizione. Partendo dal rapporto con la natura si arriva all’immagine della città e delle attività che vi si svolgevano; si passa dalla rappresentazione del potere e della religione, ai capolavori della pittura, con le correnti pittoriche più significative, e alla vita quotidiana; dall’affascinante mondo del teatro sino al rapporto conflittuale con l’Occidente. Accompagna la mostra l’ampio catalogo con testi di Gian Carlo Calza, Rossella Menegazzo, Masatomo Kawai, Hiroyuki Shimatani, Yasumasa Oka, Akira Nagoya, pubblicato da 24 Ore Motta Cultura – Gruppo 24 Ore con marchio Federico Motta Editore .  
   
   
BRESCIA: DALLA CULTURA CHAVÍN AGLI INCA - UN VIAGGIO DI 3000 ANNI  
 
Dal 4 dicembre 2009 al 27 giugno 2010, il Museo di Santa Giulia a Brescia ospita la mostra “Inca. Origine e misteri delle civiltà dell’oro”. Un’occasione unica per ripercorrere la storia delle civiltà dell’oro del Perù attraverso le oltre 270 opere esposte e i 3000 anni che separano la civiltà Chavín da quella Inca. Scoprite l’abilità di questi popoli e la loro origine. Inca a Brescia: vivi la leggenda! Popoli ancora avvolti dal mistero, che non smettono di regalarci tesori nascosti. Poco sappiamo delle genti che abitarono il Perù, ma si suppone che il territorio fosse abitato già 10. 000 anni prima di Cristo da popolazioni migrate dall’Asia, ma non è ancora possibile stabilire con esattezza in quale epoca iniziò a prendere forma una vera società organizzata. La città sacra di Caral, nella Valle di Supe e oggi Patrimonio dell’Unesco, è la più antica del Perù e fu sede della civiltà Caral-supe. Si pensa che si insediarono nella zona intorno al 3. 000 a. C. E che furono abili cacciatori-raccoglitori oltre che pescatori, poi evolutisi in agricoltori e allevatori. Inoltre la città è formata da un insieme di templi, centri culturali ed edifici che lasciano vedere i grandi traguardi scientifici, tecnologici ed artistici che riuscirono a raggiungere i suoi abitanti. Una delle prime civiltà peruviane si stabilì a Huántar (Ancash) tra il 1200 e il 200 a. C. , nel cuore delle Ande. Aveva il suo centro nel tempio Chavín de Huantár, sito archeologico nonché il centro più importante e più fastoso in cui si sono ritrovati la maggior parte dei reperti di questa civiltà. L’economia della cultura Chavín era basata sull’agricoltura ma anche sulla lavorazione dei metalli, soprattutto dell’oro, ciò che la caratterizzava erano, inoltre, le grandi costruzioni cerimoniali, labirinti sotterranei e canali. Verso la fine dell’epoca Chavín, si affacciò sulla costa sud del Perù la cultura Paracas (200 a. C. – 600 d. C. ), un’importante civiltà che si insediò nei pressi dell’odierna Nazca. La popolazione si dedicava prevalentemente alla pesca e ad un’agricoltura rudimentale, ma diede un notevole contributo alla tradizione peruviana dell’arte tessile, realizzando veri e propri capolavori con fibre di cotone e lana di camelidi. Nello stesso periodo della cultura Paracas, a nord prende forma la cultura Moche o Mochica, nei territori compresi tra Piura a nord e la vallata di Nepeña a sud. I Moche costruirono imponenti edifici a forma piramidale che erano insieme centri amministrativi e religiosi. Inoltre furono dei maestri nell’arte ceramica dove domina il naturalismo oltre a scene di guerra, di caccia o immagini di rituali religiosi. Anche i manufatti tessili e la lavorazione di oro, argento e rame raggiunge con questa cultura uno dei livelli più alti. La società dei Moche era fondata su una gerarchia militare-nobiliare di cui si ricordano molti personaggi come il famoso “Señor de Sipán” e la più recente scoperta della “Señora de Cao”. Verso il 200 d. C. , nella regione del Collao nella sierra peruviana, si sviluppa la cultura Tiahuanaco o Tiwanaku che lasciò in eredità alla futura cultura inca le terrazze per le coltivazioni, los andenes e l’utilizzo di diversi piani ecologici nell’agricoltura. Il centro urbano principale era ubicato a Pucará sulla sponda orientale del Titicaca a più di 3000 metri di altitudine ed era organizzato intorno ad un complesso cerimoniale impressionante. Nella costa sud del Perù, in una distesa desertica, sorse la civiltà Nazca (300 a. C. – 900 d. C. ) che costruì una serie di acquedotti sotterranei, rendendo così la zona meno arida. Edificarono imponenti opere come piramidi, templi, piazze e fortificazioni e furono abili agricoltori malgrado le scarsità idriche. Anche la ceramica raggiunse livelli artistici importanti, ma la civiltà Nazca è ricordata soprattutto perchè lasciò, sul terreno desertico della pampa, linee rette incrociate, figure geometriche e figure di animali che si possono ammirare nella loro interezza solo dall’alto e che rappresentano ancora un mistero per gli studiosi. Dalla valle di Ayacucho fino alle Ande si diffuse la cultura Wari (600 d. C. ), edificatori di strade e centri amministrativi poi usati dagli Inca. La popolazione si dedicava all’agricoltura e all’artigianato, soprattutto ceramica. Gli studiosi ritengono che i Wari facessero parte dell’impero Tiwanaku per la somiglianza con cui venivano realizzati gli oggetti. La raffinata cultura Chimú (700 d. C. ) si diffuse sulle rovine dei regni moche, lungo la costa del Perù. Erano abili costruttori di armi e si arricchirono grazie al commercio. Inoltre vantavano un ottimo sistema di irrigazione ed erano artigiani esperti per la lavorazione dell’oro, dei metalli e dei tessuti. La loro capitale era Chan Chan, alle porte di Trujillo, bellissima città costruita interamente con mattoni crudi. La cultura Chachapoyas (800 d. C. ) utilizzò al massimo le terre coltivate e costruì i suoi edifici sulle alture delle montagne della sierra settentrionale. La grandezza della città fortificata di Kuelap è l’esempio del magnifico adattamento di questa cultura all’ambiente. Nella Cordigliera delle Ande del Perù e con capitale Cusco (Q’osqo), ombelico del mondo, la civiltà Inca prese il sopravvento su tutte le altre, fondando il regno più vasto della terra, le cui origini risalgono al 1200 d. C. Fino alla conquista degli spagnoli intorno al 1500 d. C. Gli inca eccellevano nella costruzione di imponenti edifici in pietra, il più noto fra tutto è la cittadella di Machu Picchu. La produzione tessile fu un settore particolarmente sviluppato, con motivi geometrici o figure zoomorfe e antropomorfe, così come la creazione di oggetti di metallo, in particolare la gioielleria, il rame, il bronzo, l’argento e l’oro. Anche la ceramica stessa, modellata principalmente a mano, prediligeva i disegni geometrici, con i toni e le gamme del marrone e del seppia. Alla scoperta dei misteri delle civiltà dell’oro: gli inca in mostra a Brescia Una mostra unica, con oltre duecentocinquanta reperti, alcuni di recente scoperta e mai esposti al pubblico. Un’occasione imperdibile per conoscere la spiritualità di popoli così lontani nello spazio e nel tempo attraverso l’evocazione dei miti e dei riti che li hanno caratterizzati. Oggetti preziosi, straordinarie lavorazioni e immagini: tumi (coltelli) sacrificali, maschere funerarie, narigueras, orecchini, collari, diademi e vestiti ricoperti di placche dorate. Così le civiltà dell’oro si svelano in tutto il loro splendore, in un tripudio di espressioni, forme, stilemi, simboli capaci di affascinare. Un originale allestimento articolato in dieci sezioni – Cronologia, Le Tecniche di trasformazione del metallo, La Cosmovisione, Le Linee di Nasca, I Costumi, Le Libagioni, La Musica, La Guerra, La Morte, I Preziosi – che si snoda lungo l’intera storia delle civiltà dell’oro e offre una ricca panoramica delle culture precolombiane che sono fiorite in Perù dal 1500 a. C. Fino all’arrivo degli Spagnoli nel 1532. I pezzi esposti provengono dai principali musei peruviani: il Museo Nacional de Arqueología, Antropología e Historia del Perú, il Museo Arqueológico Rafael Larco Herrera, il Museo “Oro del Perú”-“armas del Mundo” – Fundación Miguel Mujica Gallo, il Museo Nacional Sicán, il Museo Arqueológico Nacional Brüning, il Museo Tumbas Reales de Sipán e altri ancora. Numero Verde 800 775083; web: www. Incabrescia. It www. Peru. Info/italiano .  
   
   
ASTRONOMIA, STORIA, GASTRONOMIA E NON SOLO ... NEI PARCHI  
 
Il 20 novembre - astronomia al Parco Naturale Regionale dell´Aveto (Liguria) - Il Parco Delle Stelle - Nell´ambito dell´Anno Internazionale dell´Astronomia 2009, il Parco organizza una serata di osservazione del cielo autunnale alla Miniera di Gambatesa. Dalla panoramica terrazza del museo minerario si potrà osservare lo sciame meteorico delle Leonidi, una "pioggia" di stelle cadenti analoga a quella più nota della notte di San Lorenzo. Prima della serata astronomica, possibilità di visitare l´interessante miniera di Gambatesa sui trenini dei minatori. Buffet presso il punto di ristoro del museo minerario. Ritrovo alle ore 17. 30 presso la Miniera di Gambatesa (Comune di Ne - Ge). Rientro alle ore 24. 00. Costo: 17 Euro (Buffet incluso; visita miniera esclusa). Le escursioni sono a numero chiuso, variabile a seconda del grado di difficoltà. Per informazioni e prenotazioni (obbligatorie) telefonare al Parco dell´Aveto 0185/343370, entro il venerdì precedente la data dell´escursione. Altre info sul Parco dell´Aveto http://www. Parks. It/parco. Aveto -- Il 21 novembre - dagli Etruschi ai giorni nostri a Romanatura (Lazio) - A Spasso Nel Tempo - Ricerchiamo le tracce lasciate dagli antichi abitanti. Ripercorreremo la storia della Riserva dalla presenza degli Etruschi e dei Romani passando per il Medioevo fino ai giorni nostri. Il percorso è adatto a tutte le età, dura 2 ore ed è lungo 1 km, non è accessibile a passeggini nè a portatori di handicap motori. Presso la Riserva Naturale della Tenuta di Acquafredda, ritrovo alle ore 10. 00 in via dell´Acquafredda, 88. Info e prenotazioni: Soc. Coop. Trifolium - Tel. 06/7211919 (ore 9. 30-12. 30) - E-mail: info@trifoliumcoop. It. Altre info su Romanatura http://www. Parks. It/romanatura -- Il 21 novembre - storia e natura al Parco dei Cento Laghi (Emilia-romagna) - Fischia Il Vento - Lungo i sentieri del grande rastrellamento del Novembre 1944 contro le Brigate Partigiane. Grado di difficoltà: E - medio - Dislivello complessivo: salita circa 300 m - discesa circa 300 m - Tempo di percorrenza: 6 ore. Percorso: Centro Parco Monte Fuso (866m s. L. M. ), Gulghino (950m s. L. M. ) Monte Fuso (1115m s. L. M. ), Castello di Rusino (1040m s. L. M. ), Rusino (1018m s. L. M. ), Rio del Faino (954m s. L. M. ). Ritrovo e partenza: Loc. Parco Monte Fuso (Comune di Neviano degli Arduini - Pr) c/o Centro parco alle ore 8. 30. Luogo e ora (presunta) del ritorno: Loc. Parco Monte Fuso (Comune di Neviano degli Arduini - Pr) c/o Centro parco alle ore 15. 00. Numero minimo di partecipanti: 5 - massimo 25. Organizzata da: Giovanni Bosi. Guida: Giovanni Bosi. Costo a persona: 10,00 Euro adulti, 5,00 Euro dagli 11 ai 18 anni, gratuito per i minori di 11 anni. Pranzo al sacco a carico dei partecipanti. In omaggio la cartina dei sentieri partigiani. In caso di neve è necessario munirsi di ciaspole. Prenotazione obbligatoria: Giovanni Bosi - Cell. 338/4336671 - giovannidellaverrucola@hotmail. It. Altre info sul Parco dei Cento Laghi http://www. Parks. It/parco. Cento. Laghi -- Il 21 novembre - autunno al Parco Regionale di Porto Conte (Sardegna) - Escursioni Lungo Il Sentiero Di Punta Giglio - Escursione lungo i sentieri del complesso forestale di Punta Giglio prevista per sabato pomeriggio alle ore 15. 00 accompagnati da una guida del Parco. L´escursione, della durata di circa 2 ore, prevede un contributo simbolico a visitatore di 4 Euro. Per ulteriori informazioni, contattare l´Ente Parco: Tel. 079/945005 - Fax 079/946507 - E-mail: info@parcodiportoconte. It. Altre info sul Parco di Porto Conte http://www. Parks. It/parco. Porto. Conte -- Il 21 e 22 novembre - aspettando il Natale all´Area Naturale Protetta del Monteferrato (Toscana) - Decorazioni Natalizie - Sabato 21 e domenica 22 dalle ore 15. 00 alle ore 19. 00 presso il Centro Visite di Schignano - Vaiano (di fronte alla chiesa), corso di decorazioni natalizie con oggetti naturali e materiali di riciclaggio a cura di Francesca Bernini. Costo: 10 Euro a incontro comprensivo dei materiali e oggetti realizzati da portare a casa; 15 Euro per entrambe le lezioni; gratis per i bambini accompagnati da adulti. Prenotazione obbligatoria entro il 18 novembre al numero 328/8754929. Altre info sull´Anp Monteferrato http://www. Parks. It/anp. Monteferrato. -- Dal 21 al 23 novembre - gastronomia e prodotti locali al Parco delle Alpi Marittime (Piemonte) - Tuma&bodi - Lu Garùn Rus - L´associazione "Ecoturismo in Marittime" presenta la quinta edizione di "Tuma&bodi" un ciclo di serate gastronomiche mirate alla valorizzazione delle produzioni locali, attraverso un viaggio alla scoperta dei prodotti e delle ricette che appartengono alla tradizione culinaria delle nostre valli. Tuma&bodi rende protagonisti della tavola le patate e i formaggi, esaltandone le qualità e l´estrema versatilità. Dal 21 al 23 novembre appuntamento a "Lu Garùn Rus", Andonno, fr. Di Valdieri - Via Provinciale, 4 (Tel. 0171/97237): l´ospitalità e l´ambiente curato rendono questo agriturismo una meta ideale per quanti cercano la tranquillità, il piacere di raccogliere la verdura fresca nell´orto, la scoperta delle usanze contadine della valle e dei piatti tipici cucinati secondo al tradizione (Menù: Euro 25,00). Per ulteriori informazioni, contattare l´Ente Parco: Tel. 0171/97397 - Fax 0171/97542 - E-mail: info@parcoalpimarittime. It. Altre info sul Parco delle Alpi Marittime http://www. Parks. It/parco. Alpi. Marittime. -- Il 22 novembre - magica passeggiata alla Riserva Regionale Bosco della Frattona (Emilia-romagna) - Quanti Colori Ci Sono? - Lezioni di B. Os. Co: "Brevi Osservazioni Conoscitive" nel territorio della Riserva per scoprirne le peculiarità attraverso le stagioni. "Quanti colori ci sono?": tutti i colori dell´autunno in una passeggiata nell´atmosfera magica del Bosco. Richiede calzature adeguate tipo trekking. Iniziativa gratuita. Prenotazione obbligatoria. Per informazioni e prenotazioni: Cea - Centro Visita della Riserva - Complesso S. Zennaro (Ala Est) Via Pirandello 12, 40026 Imola - Tel. 0542/602183 - Cell. 329/3191331 - (Coordinatrice Dott. Ssa Alessandra Lombini) - E-mail: bosco. Frattona@comune. Imola. Bo. It - Sito web: www. Comune. Imola. Bo. It/boscofrattona. Altre info sulla Riserva Bosco della Frattona http://www. Parks. It/riserva. Bosco. Frattona. -- Il 22 novembre - antichi profumi al Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone (Lombardia) Antiche Ricette Brianzole - Ricette, ingredienti e prodotti del territorio in una cascina immersa in un ambiente immutato dai secoli passati. Piatti di antica origine e antichi profumi, cucinati e serviti in un contesto di grande suggestione. Appuntamento a Montevecchia (Lc), presso il Centro Parco Ca´ Soldato, alle ore 10. 00. Contributo da definire; prenotazione obbligatoria. Per informazioni è possibile telefonare il venerdì sera dalle ore 21. 00 alle ore 22. 30 presso il Centro Parco Ca´ Soldato allo 039/5311275 o scrivere un´e-mail all´indirizzo gev. Curone@libero. It. Altre info sul Parco di Montevecchia e della Valle del Curone http://www. Parks. It/parco. Montevecchia. -- Il 22 novembre - colori, profumi, sapori autunnali al Parco Naturale Regionale del Beigua (Liguria) - Masone - Cascina Troia - La giornata inizia con la visita al Centro di Villa Bagnara dedicata ai "sapori del Parco" e prosegue poi attraverso un accattivante percorso che transita nei pressi dei ruderi della cartiera Savoi e della Cascata del Serpente, splendido salto d´acqua inciso nella roccia per raggiungere Cascina Troia dove è prevista la sosta per il pranzo. Il paesaggio circostante è quello tipico delle vallate dell´Oltregiogo ligure: coltivi e prati da sfalcio disposti in fasce sui pendii, alternati a macchie di boschi composti in maggior parte da noccioli, frassini, aceri, ontani neri e robinia. Ritrovo alle ore 9. 30 presso il Centro Visita Villa Bagnara (Masone - Ge). Difficoltà: media. Durata escursione: giornata intera. Pranzo al sacco. Costo escursione: Euro 5,50. Le prenotazioni, obbligatorie, devono essere comunicate entro e non oltre le ore 17. 00 del giovedì precedente l´escursione agli Uffici del Parco: Tel. 010/8590300 - Cellulare Guida: 393/9896251 (sabato e domenica). Altre info sul Parco del Beigua http://www. Parks. It/parco. Beigua. -- Il 22 novembre - le grotte del Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell´Abbadessa (Emilia-romagna) - Visita Guidata Alla Grotta Della Spipola - La visita alla Grotta della Spipola è una vera esperienza speleologica, avventurosa e adatta anche ai bambini a partire dai 7 anni. Domenica ore 9. 30. Note: difficoltà media, occorre un abbigliamento particolare che verrà comunicato al momento della prenotazione. Costi: 15 Euro per i maggiorenni; 7 Euro per i minorenni. Prenotazione obbligatoria entro il venerdì precedente la visita: Tel. 051/6254821 Informazioni posso essere richieste telefonando allo stesso numero o scrivendo a info@parcogessibolognesi. It. Altre info sul Parco dei Gessi Bolognesi http://www. Parks. It/parco. Gessi. Bolognesi. Tuttoparchi-bounces@parks. It.  
   
   
ALPE DI SIUSI: L’ECOPARCO DELL’ALTO ADIGE - UN’OASI NATURALE DOVE L’ATTENZIONE ALL’AMBIENTE È UNO STILE DI VITA PER UN TURISMO CONSAPEVOLE E BIO COMPATIBILE  
 
La Natura è stata generosa con l’Alpe di Siusi (Bz), regalando un panorama unico nell’arco alpino e nelle Dolomiti. Ed è compito di chi ha ricevuto questo dono rispettarlo e valorizzarlo al meglio. Il Comune di Castelrotto ed il Comune di Fiè allo Sciliar hanno da tempo iniziato un programma di tutela ambientale integrato, per preservare l’altopiano dello Sciliar, unico ed incantevole, e fare si che anche le generazioni future possano goderne. Il traffico è limitato, dalle 9 alle 17 e l’Alpe di Siusi si può raggiungere soltanto in funivia da Siusi o in autobus da Castelrotto. A livello provinciale è stata istituita la “Mobilcard” Alto Adige, una soluzione comoda e rispettosa dell’ambiente, a vantaggio sia dei residenti che dei turisti. Consente di utilizzare con un unico documento di viaggio tutti i mezzi pubblici del Trasporto Integrato Alto Adige ad un prezzo davvero conveniente, permettendo di trascorrere sull’Alpe di Siusi una vacanza di benessere lontana dal traffico quotidiano. A disposizione degli ospiti della regione turistica dell’Alpe di Siusi una fitta rete di mezzi di trasporto pubblici, che permette loro di trascorrere delle piacevoli vacanze senza auto. I controlli sulla qualità dell’aria confermano che le accortezze messe in pratica negli ultimi anni hanno portato benefici, e questo paradiso naturale ringrazia. Per la terza volta consecutiva, a dimostrazione di questo, il laghetto di Fiè allo Sciliar ha ricevuto nel 2009 la bandiera delle Cinque Vele, assegnata da Legambiente e da Touring Club Italiano alle spiagge e ai laghi balneabili più belli e puliti d’Italia. Solo tre laghi hanno ottenuto questo livello di riconoscimento in Italia. Il livello va da una a cinque vele, e le cinque vele ottenute da Fiè sono un premio per tutti. L’assegnazione non avviene solo in base alla qualità dell’acqua, ma anche di altri fattori indispensabili per il turista. Come, solo per fare qualche esempio, la qualità dell’alloggio, il mantenimento del patrimonio storico e culturale dei luoghi, la gastronomia, i paesaggi. Una vacanza ecofriendly in senso globale, quella che si può vivere all’Alpe di Siusi. E come sottolinea l’assessore all’Ambiente del comune di Fiè, Marianna Mair: “Ogni riconoscimento ottenuto è anche un impegno da mantenere”. Www. Alpedisiusi. Info . .  
   
   
TORINO: A PALAZZO DAL POZZO DELLA CISTERNA SABATO 21 NOVEMBRE PER UNA VISITA GUIDATA GRATUITA  
 
Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede storica della Provincia di Torino, apre i suoi battenti sabato 21 novembre alle 10 per una visita guidata aperta a tutti. La prenotazione è obbligatoria, telefonando ai numeri 011-8612127 / 8612901. La visita, della durata di un’ora, sarà dedicata all’androne del palazzo, al cortile d’onore, al giardino e alla parte aulica di rappresentanza del complesso di via Maria Vittoria 12. Il Palazzo Dal Pozzo della Cisterna compone parte dell’antica Isola (isolato) dell’Assunta oggi delimitata dalle vie Bogino, Giolitti, Carlo Alberto e Maria Vittoria. Il nucleo originario dell’edificio (di proprietà del conte Flaminio Antonio Ripa di Giaglione) risale al 1675. Tre anni dopo fu annessa al complesso l’area occupata oggi dal giardino, concessa e donata dalla Madama reale Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours. Nel 1685 il complesso passò alla famiglia Dal Pozzo della Cisterna che arricchì ed abbellì progressivamente l’insieme. Nella seconda metà del Settecento furono realizzati numerosi lavori di ristrutturazione ed ampliamento, voluti dal principe-mecenate Giuseppe Alfonso e approntati progettualmente dal 1773 da Francesco Valeriano Dellala di Beinasco, architetto regio. Fu così rimodellata la manica di ponente e risistemata la facciata; fu inoltre costruita ex novo una scuderia. Per l’allestimento interno, abili maestri artigiani e minutieri eseguirono decorazioni in legno, stucco e ferro. Il palazzo è un buon esempio di Barocco Piemontese, evidenziato ancora oggi nella sobria facciata sull’attuale via Maria Vittoria. Negli anni a cavallo tra fine Settecento e primi decenni dell’Ottocento la vita del palazzo subì un rallentamento: prima durante l’occupazione napoleonica, poi nel 1821, quando il principe Emanuele, coinvolto nei moti liberali, condannato a morte in contumacia, fu costretto ad espatriare. I suoi beni furono posti sotto sequestro. Nel 1832 la confisca fu però revocata e la pena capitale commutata in quella dell’esilio. Nel 1842 il principe beneficiò di un indulto. Nel 1867, Maria Vittoria, erede del padre Emanuele, scomparso nel 1864, sposò il principe Amedeo di Savoia, duca d’Aosta. Il Palazzo, diventato sede ducale, cambiò ancora una volta profilo, assumendo un più marcato ruolo di rappresentanza: furono aggiunte nuove sale, realizzati soffitti a cassettone, sistemate vetrate policrome, applicate dorature e tappezzerie in seta; il tutto arricchito da preziosi mobili e suppellettili, da numerose opere d’arte pittoriche e dalle decorazioni dei pittori Augusto Ferri e Francesco Gonin. Nel 1876, Maria Vittoria, per tre anni regina di Spagna, morì a soli 29 anni: il palazzo, insieme ad altri beni della casata, fu ereditato dai figli Emanuele Filiberto, Vittorio Emanuele e Luigi Amedeo, unitamente al loro padre Amedeo. Anche dopo la scomparsa della principessa, per volontà del marito, i lavori nel palazzo proseguirono, delineando così l’aspetto odierno del complesso. Tra il 1878 e il 1879, su progetti di Camillo Riccio e Alessandro Albert, fu completata la facciata interna. All’esterno, il muro di cinta del giardino su via Carlo Alberto fu abbattuto: al suo posto, fu installata l’attuale cancellata. Tra il 1879 e il 1883 fu realizzato lo scalone di rappresentanza e nel 1898 fu sopraelevato il terrazzo tra il cortile e il giardino. Tra il 1905 e 1906 Alfredo D’andrade e altri studiosi s´impegnarono con successo per la tutela e la salvaguardia della facciata del palazzo da manomissioni estetiche e strutturali. Nel 1940 la famiglia Savoia Aosta vendette il complesso all’Amministrazione Provinciale di Torino. L’anno dopo, la Provincia fu autorizzata a realizzare il progetto di Giovanni Chevalley per l’adattamento pubblico-istituzionale del complesso. Sul finire della seconda guerra mondiale, il 29 aprile 1945, nel palazzo s´insediò la Giunta regionale di Governo nata dal Cln (Comitato di Liberazione nazionale) per il Piemonte; il 9 ottobre dello stesso anno a Palazzo Cistyrena si installò la Deputazione Provinciale. Oggi nel palazzo è conservata un’unica, ma notevolissima, testimonianza delle decorazioni del secolo Xvii: è la volta di un ambiente, al piano terra nell’ala di levante, ora adibito a sala lettura della Biblioteca storica della Provincia. Sempre al piano terra, nell’ala di ponente, quattro grandi stanze conservano affreschi ottocenteschi del Gonin ed una graziosa scala di servizio. La restante parte aulica e di rappresentanza del complesso al primo piano (annunciata da un imponente scalone d’onore) oltre a diversi soffitti settecenteschi nell’ala di ponente, presenta la ristrutturazione, attuata a fine Ottocento, in stile toscano: i soffitti a cassettone si susseguono con rigorose simmetrie, variate da molteplici decorazioni e dorature, scandite dai giochi di luce provenienti da numerose vetrate a cattedrale istoriate. Gli arredi, in alcuni loro componenti, sono ancora quelli del Palazzo ducale. Alle pareti una serie composita di dipinti che spaziano da ritratti della famiglia Dal Pozzo della Cisterna ad opere ottocentesche e dei primi anni del Novecento di vario genere . .  
   
   
SEGRATE: “ROSA SHOCKING” - IN SCENA LA CREATIVITÀ AL FEMMINILE - 14ESIMA EDIZIONE DELLA MOSTRA LABORATORIO - A CORNICE DELL’EVENTO, INCONTRI E INIZIATIVE IN TEMA DI ARTE ED ESPRESSIVITÀ  
 
Quattordicesima edizione per la mostra laboratorio “Rosa Shocking” che vede protagoniste l’arte e la creatività al femminile. E’un’iniziativa nata dalla collaborazione tra l’Assessorato alla Cultura e l’associazione segratese D come Donna Onlus. L’appuntamento è al Centro civico Cascina Nuova, via degli Alpini, 34 - Segrate. Dal 21 al 29 novembre. Inaugurazione sabato 21 novembre ore 17. Orari: sabato e domenica 10. 00 -19. 00. Da lunedì a venerdì 16. 00- 19. 00. Ingresso libero. A cornice dell’evento, si terranno incontri e iniziative in tema di arte ed espressività. La mostra-laboratorio Rosa Shocking è per noi donne dell’associazione – spiega Enza Orlando presidente di D come Donna - uno dei punti fermi nella nostra storia, e dà un approdo annuale per le donne che, con arte, desiderano incontrarsi e farsi conoscere. Con la mostra-laboratorio ci proponiamo di incoraggiare le donne a cimentarsi con la propria creatività, di valorizzare le doti artistiche, di incoraggiarle a uscire dal proprio privato, di salvaguardare il patrimonio artigianale, in particolare quello femminile oltre uno spazio pubblico concepito esclusivamente come “mercato”, di cogliere un’opportunità di scambio di esperienze e avviare un dialogo fondato sul “saper fare”. Un fare che si basa sulla pratica quotidiana di relazione. Dall’incontro dei diversi vissuti e dalla presentazione che ogni artista propone di Sé attraverso le proprie opere nasce anche la solidarietà. La mostra-laboratorio Rosa Shocking è un luogo dove l’artista crea la sua opera. I manufatti esposti e realizzati sono oggetti d’arte e d’artigianato: un’arte che è spazio prezioso della ricerca di Sé, che intreccia la memoria individuale alla storia collettiva delle donne, un artigianato come biografia che va oltre il rimpianto e la malinconia del tempo passato e vive di una propria autonomia tangibile attraverso opere che devono e possono uscire dalle mura domestiche. Bambole e bambole di pezza, bijoux, borse e borsette in stoffa, ceramiche e sculture fantasy, chiacchierino e punto croce, cucito, decorazioni natalizie, dècoupage, dipinti su ceramica, elfi in lana cardata, gioielli creati con i semi, lavori all’uncinetto, lavori di intaglio su legno, manufatti tinti con erbe, oggetti vintage, oggettistica in paillettes, oggettistica varia, patch-work, pittura, pizzi, porcellana, decorata a terzo fuoco, raku, ricamo, scultura, stoffine - creazioni in stoffa, tessitura a telaio/cachemire Le artiste: Paola Acerbi, Elda Airaghi, Lina Albano, Annalisa Baldassarini, Luisella Barberi, Nicoletta Bassi Maria Gabriella Britti, Felicita Canavesi, Serena Canavesi, Noemi Canò, Viola Carlevaro, Clara Chiappi Cecchi, Carlo Colnaghi, Daniela Corrà, Giuseppina Dani, Monica Fontana, Lucia Frecassi, Graziella Ghezzi, Emanuela Giuliacci, Giusy Lucchese, Mirella Mantovani, Luciana Moriggi Stefania Nava, Renata Padovese, Michela Palestra, Dina Palmieri, Giovanna Pelliccia, Pina Podda Cinzia Ronchi, Letizia Rossini, Elena Scarton, Francesca Scattolini, Patrizia Servadio, Miriam Turoldo, Jole Vidali e inoltre: Le donne del Centro islamico di Milano e Lombardia. Durante Il Periodo Espositivo. L’incontro - “La condizione umana nelle espressioni artistiche: realtà e rappresentazione dell’essere”, Venerdì 27 novembre 2009, ore 21. 00, Centro Civico Cascina Nuova, Salone 1 - Via degli Alpini 34, Segrate, Ingresso libero. L’incontro, tenuto dalla Dottoressa Ottavia Zerbi, psicologa e psicoterapeuta, a partire dal celebre quadro “La condition humaine” di Magritte, approfondirà la tematica dell’espressione di sé attraverso la produzione creativa, filtrata da ciò che vediamo del mondo e che il mondo vede di noi. Lo Spazio Della Memoria - D come Donna propone il tradizionale spazio espositivo “della memoria”: una raccolta di oggetti a testimonianza dell’antico lavoro della donna. Le Proposte Di Lettura - In occasione della mostra, la Biblioteca di Segrate propone suggerimenti di letture attraverso un percorso bibliografico sulla creatività e l’artigianato femminile. I Corsi Dimostrativi - Durante la manifestazione si tengono, a richiesta, condotti direttamente dalle artiste, “corsi dimostrativi”, volti ad avvicinare i visitatori all’arte manuale. Lo Spazio Della Solidarietà: Insieme Per L’abruzzo - La mostra-laboratorio Rosa Shocking ospita creazioni ed espressioni culturali della comunità di Castelnuovo, la frazione di San Pio delle Camere (L’aquila), dove l’Amministrazione comunale di Segrate ha realizzato un centro polifunzionale, nell’ambito del progetto “Segrate per Castelnuovo”. D Come Donna è un’associazione di volontariato femminile nata a Segrate nel 1989, che si pone l’obiettivo di portare aiuto alle donne in difficoltà e di tutelare il ruolo della donna nella realtà di ogni giorno. L’associazione offre un servizio di “telefono ascolto” avvalendosi della consulenza di diverse figure professionali e promuove iniziative aggregative socio-culturali. Il Telefono Ascolto 02-21. 33. 039 è aperto al pubblico il mercoledì e il venerdì dalle 10. 00 alle 12. 00 e il giovedì dalle 16. 00 alle 18. 00. Ogni martedì dalle 15. 00 alle 18. 00, incontri aperti tra donne presso l’associazione per uno scambio del reciproco “sapere” o semplicemente per stare in compagnia. Continuano gli incontri organizzati da Noemi Bigarella “espressioni recitative sul teatro” . .  
   
   
LUCCA: NAPOLEONE E HERMÈS - “… CHE VOLLE IN LUI DEL CREATOR SUO SPIRITO, PIÙ VASTA ORMA STAMPAR”  
 
Dal 6 dicembre 2009 al 7 marzo 2010 al Palazzo Ducale di Lucca: “Mito e bellezza” una mostra dedicata all’imperatore e alla storica casa di moda francese. Le mode non cambiano, quando lo stile è così imponente da superare il tempo e ispirarsi a uno dei maggiori condottieri che la storia abbia mai conosciuto. “Ai posteri l´ardua sentenza: nui chiniam la fronte al Massimo Fattor, che volle in lui del creator suo spirito più vasta orma stampar” scrisse Manzoni ne “Il 5 maggio” e certo non poteva pensare che a stampare una più vasta orma dell’Imperatore di Francia sarebbe stato un noto stilista. Una storia che sembra già scritta e che unisce Napoleone Bonaparte a una delle case di moda più importanti del mondo. Parliamo della maison Hermès e del percorso espositivo “Mito e bellezza”, una mostra dedicata a Napoleone ed Emile Maurice Hermès in un gioco di corrispondenze tra segni, personaggi e società, dagli apparati militari di primo e secondo Impero alla marina fino alla vita civile. Dislocata su 900 mq, l’esposizione realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e della Provincia di Lucca, promossa dal Mibac (Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana), sarà visitabile dal 6 dicembre 2009 al 7 marzo 2010 a Lucca, a Palazzo Ducale in cui governò, dal 1805 al 1814, la principessa Elisa Baciocchi, sorella di Bonaparte. L’evento è stato curato e ideato da Roberta Martinelli, direttore del Museo Nazionale delle Residenze Napoleoniche dell´Isola d´Elba e dall´architetto Velia Gini Bartoli. Sono notissimi i carrè firmati Hermès, caratterizzati da colori vivaci che donano tridimensionalità al disegno e fanno di tessuti raffinati, non un semplice decoro, ma un vero e proprio simbolo da collezione. Impossibile non riconoscerli, ma non scontato il loro rimando storico a fatti, oggetti e situazioni realmente accadute durante il Primo Impero. Moda e storia si intersecano in un racconto poemico tra gesta, imprese a cavallo, carrozze e viaggi, nel tramandare il vissuto di una società. Lo stesso foulard di seta 90x90 ideato nel 1935 da Emile Maurice Hermès, è nato su ispirazione dei mouchoir de cou, i fazzoletti da collo indossati dai soldati, ed è poi divenuto un elegante accessorio di abbigliamento femminile. Infiniti i rimandi ad esempio in Spring, uno tra i carrè più venduti, si ritrova l’esatta riproduzione della piccola carrozza del figlio di Napoleone, il Re di Roma; così come il foulard intitolato Le Geographe riporta alla spedizione in Australia che Napoleone volle nel 1800. In mostra saranno presenti 80 foulard e 140 oggetti provenienti dai più prestigiosi musei francesi, tra cui alcune opere artistiche di coloro che lavorarono per l’Impero e che ispirarono i creatori della maison francese, come gli architetti Percier e Fontane o i pittori Swebach e Carle Vernet. L’unione tra i due grandi sembrava già scritta dalla storia stessa. All’inizio del Xix secolo uno dei più importanti centri di produzione di tessuti di seta divenne francese e pochi anni dopo Thierry Hermès creò una ditta di fabbricazione e vendita di finimenti di lusso. Trasferita dopo alcuni anni a Parigi e poi definitivamente stanziata dal figlio Charles Emile Hermès al 24 di rue du Faubourg Saint – Honoré, dove si trova ancora la notissima casa di moda. Il condottiero da parte sua, da grande statista qual era non poteva tralasciare i dettagli, come la tutela delle industrie artigiane in particolare quelle della seta. Proprio da questo contesto che prende forma e vita una firma che riporta alla luce oggetti, fatti e usanze che divengono oltre che un raffinato dettaglio un vero e proprio patrimonio storico. La mostra rimarrà in esposizione dal 6 dicembre 2009 al 6 gennaio 2010, tutti i giorni, orario continuato dalle 10 alle 18. Il 25 dicembre e il 1 gennaio dalle 15 alle 18 e dal 7 gennaio al 7 marzo dalle 10 alle 18, con chiusura il martedì. La mostra sarà poi allestita a Roma nella primavera 2010 e durante il prossimo inverno sarà in esposizione a Parigi al Museo dell’Armée. Per informazioni: Apt Lucca - Ufficio informazioni ed accoglienza turistica - info@luccaturismo. It - info@mitoebellezza. It .  
   
   
SIENA: DAL 19 DICEMBRE 2009 AL 12 APRILE 2010 NELLA SALA STORICA DELLA BIBLIOTECA COMUNALE DEGLI INTRONATI IN OCCASIONE DEI 250 ANNI DALLA SUA FONDAZIONE “ARCHITETTI A SIENA”, VIAGGIO NELLA CULTURA ARCHITETTONICA TRA XV E XVIII SECOLO  
 
Tra le opere esposte il notissimo taccuino di Giuliano da Sangallo, i disegni della cerchia di Baldassarre Peruzzi per i portici non realizzati di Piazza del Campo e i progetti di Benedetto Giovannelli Orlandi per la Cappella del Voto nella Cattedrale di Siena La Biblioteca comunale degli Intronati di Siena festeggia i 250 anni dalla sua fondazione e svela i suoi tesori con una mostra dal titolo “Architetti a Siena. Testimonianze della Biblioteca comunale tra Xv e Xviii secolo”, in programma dal prossimo 19 dicembre al 12 aprile 2010. L’esposizione – promossa dalla Biblioteca e realizzata con il contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena e della Regione Toscana – mette in mostra nella sala storica di via della Sapienza, alcune delle più significative testimonianze relative alla cultura architettonica senese dal Xv al Xviii secolo. Si tratta di opere quasi esclusivamente provenienti dai fondi antichi e dalla straordinaria collezione di disegni della Biblioteca. Correva l’anno 1759 quando il famoso economista Sallustio Bandini donò alla Sapienza di Siena la propria ricchissima raccolta libraria, costituendo così il primo nucleo della Biblioteca. Ne fu bibliotecario uno dei suoi allievi, Giuseppe Ciaccheri (Livorno 1724-Siena 1804), a cui si deve l’ordinamento e l’accrescimento delle raccolte. I suoi successori le incrementarono ulteriormente, una volta divenuta la Biblioteca di proprietà del Comune in epoca napoleonica. Ideata da Daniele Danesi, insieme a un gruppo di studiosi composto da Daniela Arrigucci, Elisa Bruttini, Giovanni Maria Fara, Emanuela Ferretti, Gianni Mazzoni, Bruno Mussari, Mauro Mussolin, Alina Payne, Matthias Quast, Bernardina Sani e coordinato da Milena Pagni e Annalisa Pezzo, la mostra “Architetti a Siena. Testimonianze della Biblioteca comunale tra Xv e Xviii secolo” ripercorre alcune tappe salienti dello svolgersi dell’idea architettonica a Siena Il percorso espositivo offre una selezione di opere, alcune delle quali assai note per l’elevato valore artistico, ma raramente considerate all’interno del contesto collezionistico di pertinenza e quindi in relazione alla propria storia, come i ben noti trattati di architettura legati all’opera di Francesco di Giorgio Martini, il taccuino di Giuliano da Sangallo, il trattato di Pietro Cataneo e i disegni della cerchia di Baldassarre Peruzzi per i portici non realizzati di Piazza del Campo. Sono testimonianze di grande interesse che figureranno accanto ad alcune rare edizioni cinquecentesche di trattati di architettura di Vitruvio, Palladio, Serlio, Vignola. Saranno esposti inoltre il raro taccuino di Oreste Vannocci Biringucci, architetto presso i Gonzaga e le opere del celebre medico e teorico di architettura Teofilo Gallaccini, il cui trattato sugli errori degli architetti, rimasto inedito per circa un secolo, fu stampato a Venezia molto dopo la sua morte. Una sezione della mostra sarà poi dedicata agli studi per la Cappella del Voto nella Cattedrale di Siena di Benedetto Giovannelli Orlandi, architetto stimato da papa Alessandro Vii Chigi e ai progetti del meno noto Giacomo Franchini, interprete locale della grande architettura borrominiana. Uno spazio importante nel percorso dell’esposizione è rappresentato dalle tecnologie visive impiegate per rendere più fruibile la mostra attraverso proiezioni e schermi che daranno al visitatore la possibilità di sfogliare virtualmente tutte le carte di alcuni volumi esposti e proporre confronti anche con materiali non presenti in mostra. All’esposizione sono inoltre collegati specifici percorsi didattici rivolti alle scuole, in particolare agli istituti d’arte e alle facoltà di architettura. “Architetti a Siena. Testimonianze della Biblioteca comunale tra Xv e Xviii secolo” è promossa dalla Biblioteca comunale degli Intronati di Siena e realizzata con il contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena e della Regione Toscana. Resterà aperta, con ingresso gratuito, presso la Biblioteca comunale degli Intronati (via della Sapienza, 5) fino al 12 aprile 2010, dal lunedì al venerdì (10. 00-13. 00/15. 00-18. 00) e il sabato (10. 00-13. 00). Info e prenotazioni 0577 280704, fax 0577 44293 e-mail antico@biblioteca. Comune. Siena. It. Catalogo Silvana Editoriale.  
   
   
ROMA: L’INFINITO, UNIVERSO E AMORE, MOSTRA DELL’ARTISTA DEMET KIZILTAS  
 
Venerdì 20 novembre, alle ore 17. 30, in Piazza della Repubblica 55/56, presso lo spazio espositivo dell’Ufficio Cultura e Informazioni dell’Ambasciata di Turchia a Roma, viene inaugurata la mostra di Demet Kiziltas, pittrice, graphic arts designer e architetto. L’artista spiega così la sua visione dell’universo : “Nel percorso vitale proteso verso l´universo, ciascuno di noi ha un ruolo specifico e predeterminato. La vis individuale si manifesta in svariate forme, quasi sempre condizionate; talvolta acquisisce autocoscienza e ci si accorge di essere una manifestazione di energia, l´illusione di un attimo nella dimensione spazio-temporale dell´infinito. L´energia dell´universo, che si evidenzia nell´evoluzione e nella mutazione continua dei suoi elementi, è la vita dell´infinito, assimilabile a quella umana. La vita da sola non ha alcun significato… ma è un´occasione per crearli. La creatività si può esprimere senza il potere, la paura, il possesso ed il giudizio. La sublimazione dell´energia e della creatività umana, l´idealizzazione del pensiero e la trasposizione figurativa dei sogni, la rappresentazione dell´estetica, delle forme, dei colori e delle emozioni danno luogo alla genesi spontanea dell´arte. E nell´intima ricerca di una fusione con l´universale, per chi riesce a creare e a dare un significato alla vita, l´arte resta l´unica magica risposta al nostro anelito di infinito. ” Gustavo Scognamiglio così sulle opere della Kiziltas: La coincidenza di visioni antitetiche, la coesistenza del finito e dell’infinito sono gli elementi essenziali che traspaiono dalla energia creativa dell’artista che cavalca sintesi cromatiche violente e morbide come i suoi stati d’animo. La ricerca parossistica di cogliere l’infinito e l’universale viene veicolata da forme geometriche definite e talvolta sfumate, pur non rifiutando rientri nostalgici nei ricordi reali e in paesaggi onirici. Il tempo non è vissuto dimensionalmente; diventa un’evoluzione di forme e colori che suggeriscono insieme implosione ed esplosione, stasi e divenire. Talvolta marcatamente metafisico, talvolta squisitamente geometrico, l’obiettivo della sua tavolozza resta l’individuazione dell’essenza dell’universo. Pino Tartaglia invece dichiara : “Sfondi scuri con sprazzi di argento e rosso, sfere e linee, universo, stelle, ricerca dell’infinito, sembrano sviluppare un continuo messaggio di ricerca di creatività attraverso il superamento dei confini materiali e degli involucri che ingabbiano l’essenza dell’essere umano. Questa ricerca infinita spazia attraverso la sua pittura in un alternarsi di forme geometriche e linee aperte, tra forma e spirito, in una sorta di rincorsa all’infinito. Nobilita quindi il conflitto, la contraddizione presenti nella natura umana, contrasto tra materia e spirito, corpo e anima. Senso della contraddizione come motore di ricerca. Tra idealizzazione e onnipotenza, tra limiti e confini, spazi immensi che aprono le porte alla generosità della persona nella creatività e nelle relazioni con il mondo e con tutti i prezzi che queste comportano. La gioia dell’artista viene rivelata senza paura in un ordine supremo che travalica la realtà in virtù di questa potenza energetica che ha bisogno di spazi incommensurabili per esprimersi, come se lo spazio esistenziale fosse una prigione dell’energia interiore, un limite insostenibile , una compressione che si libera attraverso l’esplosione dei colori. Si tratta di frammenti di luce che di per sé contengono altri principi vitali in una sorta di mosaici infiniti. Questo si avvicina molto alla sensibilità melodica dell’artista. Questo linguaggio si avvicina molto alla musica in una sorta di sinestesia, quasi che lei dipingesse accompagnata da sottofondo sonoro fatto di note dolci e delicate che contribuiscono all’armonia della sua espressione pittorica. Sembra che l’essenza del messaggio sia un “andare oltre. ”. Contrasto tra l’aspetto estetico ed estatico. La corporeità dei dipinti è interamente surrogata dalle interazioni di linee energetiche che trascendono la forma e diventano espressione della vita che pulsa nel macrocosmo. Quindi una ricerca del’infinito e il significato di essere. Il contrasto tra la gioia del legame del’infinito e l’anelito del’energia eterna che la porta ad andare ”oltre”, oltre i confini, oltre i condizionamenti, oltre i limiti dell’esistenza, e della cultura: un tema che ripropone l’antica antitesi tra natura e cultura: quindi , ricerca dell’infinito e oscillazione tra spirito e materia. Attraverso la sua pittura si rivela il tentativo estremo di superare lo spazio, la materia e il tempo per scoprire una sorta di missione archetipica affidata ad ogni essere umano e che solo l’arte ha la capacità di poterlo esprimere. ” .  
   
   
SALERNO: XII EDIZIONE DELLA BORSA MEDITERRANEA DEL TURISMO ARCHEOLOGICO - MOSTRA ARCHEOVIRTUAL  
 
Nell´ambito della Xii edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, promossa e realizzata dalla Provincia di Salerno e dalla Regione Campania e ideata e organizzata dalla Leader sas a Paestum dal 19 al 22 novembre, sarà presente anche quest´anno la mostra Archeovirtual, curata dall´Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali del Cnr, destinata ad ospitare le più innovative e coinvolgenti applicazioni di realtà virtuale dedicate all´archeologia. “Mai come quest´anno il valore dell´archeologia virtuale emerge chiaramente e a livello assolutamente internazionale da Archeovirtual. - spiega Sofia Pescarin, direttore scientifico della mostra - Vengono infatti proposti progetti che affrontano problematiche di accessibilità dei siti (la grotta di Santimamine), di comprensibilità dei contesti (Timeframe), di complessità dei contenuti multidisciplinari (il paesaggio di Stymphalia, il museo virtuale dell´Iraq), di interconnessione a livello europeo (Netconnect). Anche la tecnologia e la ricerca a servizio dell´archeologia virtuale si fa di anno in anno più potente, offrendo opportunità nuove di ricostruzione dei siti antichi e del paesaggio, come nel caso di Roma Antica in 3D, o dei progetti sulla Torre Vendicari e Life and Power. Di grande interesse, infine, l´utilizzo della tecnologia e dello studio inter-dicisplinare per far vivere vere e proprie esperienze di viaggio nel passato: i visitatori potranno infatti passeggiare nell´antica agorà di Atene, nella Dublino medioevale, o fra i luoghi mitici dell´Antico Egitto”. Questi gli 11 progetti in mostra, selezionati dal comitato scientifico: L´antica Agora´ Di Atene - The Ancient Agorà of Athens (Fhw, Grecia), Ricostruzione Virtuale Della Grotta Di Santimamiñe - Vr reconstruction of Santimamine´s cave (Virtualware, Spagna), Museo Virtuale Dell´iraq - Virtual Museum of Iraq (Cnr, Italia), Vita E Potere Nella Roma Imperiale - Life and Power in Imperial Rome (Cnr, Italia), Roma Antica In 3D - Ancient Rome in 3D (Altair4, Italia), Dublino Medievale - Medieval Dublin (Noho, Irlanda), Timeframe Harelbeke (Visual Dimension, Belgio), La Torre Vendicari - Vendicari Tower (Noreal, Italia), Il Museo Del Paesaggio A Stymphalia Environment museum at Stymphalia (Makebelieve, Grecia), Miti Virtuali Di Luxor E Dendara - Virtual Myths of Luxor and Dendara (Cultnat, Egitto), Netconnect (Università della Calabria, Italia). A questi 11 si affianca uno “spazio multivisione” dedicato ad altri progetti inviati al comitato scientifico. Nell´ambito di Archeovirtual sarà organizzato anche un workshop dal titolo: “Musei Virtuali: Come è andata a finire?” per discutere dello sviluppo, gestione, manutenzione e fruizione di un museo virtuale attraverso un viaggio tra le realtà sopravvissute e quelle scomparse. Oltre a Saverio Salerno Presidente del Comitato Scientifico della Provincia di Salerno, Salvatore Garraffo Direttore Cnr Itabc e Maria Mautone Direttore Dipartimento Patrimonio Culturale Cnr a cui sono affidati gli indirizzi di saluto, interverranno Davide Borra No Real, Stefano Conconi Infobyte, Cinzia Dal Maso Giornalista, Giuliano De Felice Università di Foggia, Walter Ferrara Dirigente Cultura Provincia di Napoli, Rosanna Friggeri Direttore Museo Nazionale Romano Terme di Diocleziano, Alfredo Grande León Presidente Seav Sociedad Española de Arqueología Virtual (Spagna), Freddy P. Grunert Coordinatore Affari Internazionali e Curatore Artistico Zkm Center for Art and Media Karlsruhe (Germania), Daniel Pletinckx Visual Dimension (Belgio), Athanasios Sideris Capo Dipartimento Storia e Archeologia Foundation of the Hellenic World (Grecia), Lucrezia Ungaro Direttore Museo dei Fori Imperiali. Ai lavori che verranno coordinati da Sofia Pescarin Vhlab Cnr Itabc, parteciperanno anche i responsabili museali, ricercatori, sviluppatori e comunicatori di: Museo del Corso, Ename Project, Museo Virtuale della Cappella degli Scrovegni di Giotto, Immaginare Roma Antica e Museo dei Fori Imperiali, Museo Archeologico Virtuale di Ercolano, Museo Virtuale della Via Flaminia Antica, Museo Virtuale dell’Iraq, Itinera Time Machine, Virtual Museums at the Foundation of the Hellenic World. Modererà Francesco Antinucci Dirigente di Ricerca presso Cnr Istc Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione. Per ulteriori informazioni: www. Borsaturismo. Com, www. Archeovirtual. It.  
   
   
ART MUSEUM OF ESTONIA FESTEGGIA IL 90° ANNIVERSARIO CON UN RICCO CALENDARIO DI EVENTI A PREZZO SPECIALE  
 
L’art Museum of Estonia festeggia il suo 90° anniversario e durante i mesi di novembre e dicembre sarà possibile visitare le collezioni di 4 musei di Tallinn - il Kumu Museum, il Kadriorg Art Museum, l’Adamson-eric Museum e il Niguliste Museum - al prezzo cumulativo speciale di 90Ekk (pari a circa 5. 75 euro). L’art Museum of Estonia presenta nel suo complesso 58. 824 opere e in occasione dell’anniversario sono in programma mostre speciali ed eventi culturali. Il Kumu Museum, il museo di arte moderna e contemporanea, è situato nel quartiere Kadriorg di Tallinn e nel 2008 ha vinto il premio come Museo europeo dell’anno. Progettato dall’architetto finlandese Pekka Vapaavuori, l’edificio ha un design avveniristico e polifunzionale: i suoi sette piani ospitano collezioni permanenti e mostre temporanee, un centro educativo e una sala lettura. Fino al 10 gennaio sarà possibile visitare la mostra Painting in Normandy con 60 capolavori di artisti tra cui Courbet e Monet. Il Kadriorg Art Museum si trova all’interno del Palazzo barocco Kadriorg costruito per volontà di Pietro il Grande e progettato dall’italiano Niccolò Michetti. Il museo ospita capolavori di artisti tedeschi, russi, italiani, baltici e finlandesi dal Xvi° al Xx° secolo. Fino al 29 agosto 2010 il museo ospita la mostra Baltic Biedermeier, un’interessante rassegna di opere che documenta la diffusione del movimento artistico tedesco Biedermeier degli inizi del Xix° secolo in Estonia e Lettonia. L’adamson-eric Art Museum, situato nel cuore della Città Vecchia di Tallinn, è dedicato ad uno dei più grandi esponenti dell’arte e della cultura estone. Il museo presenta dipinti, ceramiche, oggetti in cuoio e in metallo e gioielli dell’artista. Fino al 21 marzo 2010 sarà inoltre possibile visitare la mostra Under the Changing Rainbow che presenta la collezione di opere d’arte estoni del centro di letteratura estone Under and Tuglas dell’Accademia delle Scienze estone. Il Niguliste Museum si trova all’interno della Chiesa di S. Nicola, nella Città Vecchia di Tallinn e raccoglie la collezione d’arte medievale dell’Art Museum of Estonia. Fino al 10 gennaio oltre alla collezione permanente sarà possibile visitare la mostra Bernt Notke: Between Innovation and Tradition dedicata a uno dei principali artisti del ‘400 dei Paesi Baltici. Www. Visitestonia. Com.