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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 16 Dicembre 2009 |
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IL NUOVO CODICE AGRICOLO |
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“Riordino delle normative sull’attività agricola”. Si chiama così il nuovo Codice Agricolo che semplifica tutta la disciplina in materia di agricoltura e comprende un Decreto legislativo e un Dpr attuativo. Obiettivo del Codice, che dovrà passare ad un nuovo esame del Cdm e successivamente a quello delle Camere, è semplificare e accorpare il quadro legislativo dell’agricoltura italiana, rendendo fruibile a tutti una materia per ora dispersa tra il Codice Civile, le leggi speciali emanate nel corso di quarant’anni e in alcuni commi di leggi finanziarie. "Il Codice si propone d’essere una sorta di manuale tascabile per i contadini, facilmente consultabile, snello e scritto con un linguaggio comprensibile: una vera e propria rivoluzione”, ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Luca Zaia, presentando il codice dopo la prima approvazione da parte del Consiglio dei Ministri dell´11 dicembre scorso nel corso della conferenza Stampa a Palazzo Chigi. Tra le materie trattate: integrazioni al codice civile in materia di definizione di imprenditore agricolo, le relative qualifiche soggettive e le attività: imprenditori professionali, società agricole, agevolazioni, imprenditori giovani, attività agrituristica e di ospitalità lungo le vie dedicate ai prodotti tipici, impresa ittica, attività selvicolturali, vendita al dettaglio, vendita agricola telematica; disciplina del territorio e della proprietà terriera; contratti agrari. Il codice agricolo - che si prevede possa essere operativo entro febbraio prossimo - è frutto della collaborazione del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali con il Ministero della semplificazione ed è stato coordinato con la Presidenza del Consiglio. L´intero impianto legislativo dell’agricoltura italiana è un ambito in cui il legislatore è intervenuto "praticamente in ogni decennio": la prelazione agraria negli anni Sessanta, usucapione speciale negli anni Settanta, legge sull’affitto dei fondi rustici e dei contratti agrari negli anni Ottanta, e nel 2001 le leggi di orientamento in agricoltura. Questo strumento normativo rispecchia dunque l’evoluzione subita negli ultimi anni dal sistema e dall’attività d’impresa agricola, e punta a facilitare l’accesso e la consultabilità di norme al servizio dello sviluppo della risorsa agricoltura, un settore oggi più che mai capace di attrarre investimenti ed iniziative anche e soprattutto fra i giovani. "Scopo della semplificazione normativa è di rendere prevedibile ai destinatari le conseguenze delle loro condotte, come accade già nella vicina Francia con risultati evidenti e tangibili in termini di efficienza amministrativa e, quindi, di facilità del fare impresa”, ha sottolineato il Ministro. Per la stesura del Codice sono state eliminate le leggi “fotocopia” ed è stata fatta chiarezza di tutti i contrasti giurisprudenziali finora emersi, anche alla luce delle sentenze abrogative della Corte costituzionale. Il Codice non comprende né norme di regolamenti comunitari né norme statali di competenza regionale. In qualche caso, per rendere il complesso di leggi omogeneo e chiaro, è stato necessario introdurre nuove norme, tanto nel Decreto che nel Dpr di attuazione. . |
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WORKSHOP SUI LABORATORI COMUNITARI DI RIFERIMENTO |
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Il 9 e 10 febbraio 2010 il Centro comune di ricerca della Commissione europea terrà a Geel (Belgio) un Workshop sui laboratori comunitari di riferimento (Crl). L´evento ha l´obiettivo di individuare gli approcci usati, i problemi affrontati dai Crl nella parte scientifica del loro lavoro e le priorità per il futuro. Sarà data particolare attenzione all´organizzazione di test di competenza, con esempi presi da vari tipi di Crl. Il workshop offrirà anche l´opportunità ai direttori dei Crl di condividere esperienze e scambiarsi punti di vista, anche con i rappresentanti della Commissione. Tra il 2004 e il 2006 la direzione generale per la Salute e i consumatori della Commissione europea ha nominato 40 laboratori comunitari di riferimento. Insieme ai laboratori nazionali di riferimento, questi Crl guidano gli sforzi di armonizzazione in tutta l´Unione europea per la metodologia analitica nell´ambito di un dato campo. I Crl coprono tre settori principali: legislazione su prodotti alimentari e mangimi, salute degli animali e norme sul benessere degli animali. Anche se ogni tema è specifico, i Crl affrontano una serie di questioni comuni. Per ulteriori informazioni, visitare: http://irmm. Jrc. Ec. Europa. Eu/html/events/events/1002_crl_forum. Htm . |
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RICHIAMO DELLE REGIONI AL GOVERNO SUGLI INTERVENTI ANTI-CRISI PER L´AGRICOLTURA UN PIANO STRAORDINARIO E UN CODICE DI CONDOTTA PER LA GDO |
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Nell’ambito della Commissione Politiche Agricole, riunitasi a Roma lo scorso 10 dicembre, gli Assessori all’agricoltura delle Regioni italiane hanno ribadito la necessità di sollecitare il Governo affinché assuma provvedimenti, ormai inderogabili, per fronteggiare la grave crisi del comparto agricolo. Per il Piemonte era presente all’incontro l’Assessore Mino Taricco. Da un lato, le Regioni ricordano all’esecutivo il rispetto degli impegni assunti nell’incontro del 16 novembre scorso, a Palazzo Chigi, alla presenza del Sottosegretario Gianni Letta, relativi a un piano straordinario urgente di interventi per il settore; dall’altro, si richiede di definire un “codice di condotta” volontario che regolamenti i rapporti commerciali tra fornitori agricoli e grande distribuzione. “ La seduta della Commissione Politiche Agricole del 10 dicembre è stata una seduta importante per richiamare il Governo ad affrontare con rapidità e concretezza la crisi gravissima che sta attraversando l’agricoltura italiana – spiega l’Assessore regionale Mino Taricco . Tra le cose più urgenti, vorremmo ricordare al Governo l’urgenza di adottare un piano straordinario, che era stato concordato in un incontro del 16 novembre scorso e il Governo si era impegnato a definire e attuare nel giro di dieci giorni. Si tratta di una serie di misure che potrebbero porre le condizioni per un rilancio del settore. Tenendo conto anche della discussione in Parlamento della Legge finanziaria 2010, è questo il momento cruciale per stanziare congrue risorse finanziarie a dotazione del piano. Proponiamo inoltre al Governo, tra le altre cose, di adottare un codice di condotta volontario che possa regolare in maniera più equa e trasparente i rapporti commerciali tra produttori agricoli e grande distribuzione. Anche questo sarebbe un provvedimento importante per dare respiro al settore in questo momento di difficoltà, alla luce dell’enorme sperequazione nella ripartizione delle risorse all’interno della filiera . ” Il piano straordinario di interventi per il settore agricolo. I contenuti del piano straordinario sollecitato al Consiglio dei Ministri: - garantire adeguata copertura finanziaria al Piano assicurativo nazionale (Fsn) per le annualità 2008, 2009 e 2010; - attivare una sospensione/moratoria temporanea dei pagamenti contributivi (previdenziali) a carico delle aziende e delle procedure esecutive Inps in corso; - favorire l’accesso al credito con opportuni strumenti o un provvedimento straordinario, nell’ambito delle misure temporanee per la crisi autorizzate dall’Unione Europea (aiuto massimo di 15. 000 euro ad azienda con provvedimenti da adottare entro il 2010) per il consolidamento del debito (finanziamenti da tre a cinque anni) mediante l’abbattimento dei tassi da 1 a 2 punti al netto delle spese; - reintegrare i fondi Fas gia’ destinati al settore agricolo (circa 850 milioni di euro) da utilizzare per azioni non finanziabili con i Psr e altri fondi strutturali; - recuperare l’Iva per interventi pubblici nei Psr; - copertura delle agevolazioni fiscali per il carburante destinato al riscaldamento delle serre (direttiva 2093/96/Ce); - mantenimento agevolazioni fiscali per la formazione della piccola proprietà coltivatrice (legge 604/54). Un codice di condotta per le relazioni di filiera con la Gdo Alla luce dei documenti elaborati a livello comunitario, delle esperienze maturate in altri Stati e di quanto espresso dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, la Commissione Politiche Agricole propone la definizione di un "Codice di condotta" volontario che individui, da un lato, comportamenti negativi da eliminare e, dall’altro, buone pratiche commerciali da adottare, regolando i rapporti contrattuali tra Gdo e fornitori per i prodotti agroalimentari, in uno spirito di reciproca responsabilità sociale. A titolo orientativo il Codice dovrebbe trattare i seguenti temi: 1. Obbligo di contratti scritti con condizioni di fornitura di dettaglio, compresi sconti e ristorni; 2. Tempi di pagamento concordati, con precisi impegni di ricaduta sui produttori di base; 3. Prezzo minimo che copra almeno i costi diretti di produzione (sia per prodotti freschi che trasformati); 4. Promozioni concordate e straordinarie legate a congiunture climatiche e produttive; 5. Possibilità di introduzione, nei punti vendita, di "corner" gestiti direttamente dai produttori agricoli del territorio. Unitamente al Codice di condotta deve essere istituita una figura / commissione arbitrale che possa verificare e controllare il rispetto degli impegni. A favore delle catene distributive che accettano volontariamente di applicare il Codice, la Pubblica amministrazione potrà individuare modalità in grado di "premiare" i soggetti virtuosi. . . |
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AGRICOLTURA IN SICILIA: GOVERNO ACCANTO AGLI AGRICOLTORI, GIA’ OGGI PRIMI PROVVEDIMENTI CONTRO LA CRISI |
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Il presidente della regione siciliana, Raffaele Lombardo e l’assessore all’agricoltura Michele Cimino hanno incontrato ieri mattina gli operatori agricoli che manifestano per chiedere un sostegno del governo che li aiuti a contrastare gli effetti della crisi che ha colpito le aziende del settore. Nel corso della riunione, fra le richieste provenienti dal mondo agricolo, sono stati individuati alcuni strumenti di immediata applicazione che godono già di adeguate risorse finanziarie e che non contrastano con la normativa comunitaria. “ Il governo regionale – ha detto il presidente Lombardo è accanto agli agricoltori e già oggi pomeriggio la giunta approverà alcune modifiche alla finanziaria regionale per venire incontro alle richieste del comparto”. In particolare verrà rimpinguata la dotazione finanziaria del fondo di rotazione (art. 16 della finanziaria) che passerà da 15 milioni a 65 per consentire a tutte le aziende agricole di ottenere le risorse finanziarie necessarie per iniziare la prossima annata agraria. L’articolo 17 della finanziaria (credito di esercizio a tasso agevolato) verrà rivisto per consentire anche alle cooperative di produttori che si occupano di lavorazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli l’accesso al concorso nel pagamento degli interessi sul tasso di riferimento sui prestiti agrari per gli anticipi ai soci conferenti, nei limiti del regime di de minimis. L’allargamento della platea dei beneficiari - spiega l’assessore all’agricoltura Michele Cimino – non influirà sulla quantità di aiuti che erano destinati ai singoli agricoltori. Entro venerdì, inoltre, verrà emanato il decreto assessoriale sui criteri e le modalità di concessione dei prestiti a tasso agevolato ed entro il 23 dicembre il dirigente generale dell’assessorato provvederà ad approvare le disposizioni e ad emanare lo schema di convenzione da stipulare con le banche. Grazie alla riscrittura dell’articolo 18 della finanziaria, verranno concessi alle aziende agricole singolo ed associate contributi in conto interessi sui finanziamenti almeno decennali, contratti per il consolidamento delle passività pregresse. Potranno essere concessi inoltre agli agricoltori che ne faranno richiesta anche contributi in conto capitale o finanziamenti agevolati finalizzati all’aumento del capitale sociale. Per consentire l’attuazione della norma l’assessorato agricoltura stabilirà con proprio decreto le modalità e le procedure per attivazione dei canali di finanziamento. Per far fronte alle richieste la dotazione del fondo unico costituito presso l’Ircac verrà incrementata destinando i previsti 5 milioni di euro. Danni da peronospora: a fronte di una stima dei danni pari a 50 milioni di euro, il governo nazionale nella scorsa finanziaria ha stanziato una somma pari a 6,8 milioni di euro che coprono poco più di un decimo del fabbisogno. Il governo regionale si è impegnato a reperire e mettere a disposizione dei viticoltori ulteriori risorse, almeno 8 milioni di euro, che serviranno per il ristoro dei danni per l’annata 2007. Il presidente della regione Lombardo, si è inoltre impegnato a manifestare al governo nazionale l’esigenza di ampliare il limite di aiuto in regime di de minimis per portarlo a 30 mila euro, anche in virtù del fatto che già come da comunicazione della commissione per l’anno in corso è stato ampliato da 7500 a 15. 000 euro. I premi agroambientali verranno rivisti nel 2010 tenendo conto che al momento sia livello nazionale che regionale sono in corso di approvazione le nuove norme di condizionalità, quindi a norme approvate verrà effettuata la revisione dei premi e la relativa giustificazione. Ocm vitivinicola: novità in vista per i viticoltori in quanto accanto al tradizionale aiuto alla distillazione che gode di un plafond di 10 milioni di euro verrà attivato un nuovo regime di aiuto attraverso il bando “vendemmia verde”. In sostanza verrà riconosciuto un premio ai viticoltori che procederanno alla raccolta precoce del frutto. Ciò consentirà di abbassare la quantità di vino da mandare alla distillazione, abbasserà i costi di produzione ed eliminerà dal mercato i mosti di scarsa qualità, mantenendo alta la qualità dei vini immessa sul mercato. Per questa operazione è previsto un investimento finanziario di 25 milioni di euro. Il governo si è inoltre impegnato a valutare la fattibilità e l’opportunità del cosiddetto aiuto disaccoppiato e si farà promotore presso il ministero delle politiche agricole della richiesta di revisione del Piano operativo nazionale (Pon) per ottenerne l’inserimento. Nel corso della riunione sono state inoltre affrontate le tematiche relative all’abbattimento delle accise sui prodotti energetici e sulla sospensione dei pagamenti delle esposizioni bancarie e previdenziali. Il Governo tenuto conto che ha già notificato al ministero per le Politiche agricole la dichiarazione dello stato di crisi del comparto, si è impegnato a sollecitare l’emanazione degli atti di competenza. . |
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OLTRE DUECENTO TRATTORI ALLE PORTE DI BOLOGNA PER RICHIAMARE L’ATTENZIONE DELLA POLITICA SUI PROBLEMI DELL’AGRICOLTURA |
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Bologna – Oltre duecento trattori provenienti dall’Emilia e dalla Romagna sono giunti il 15 dicembre alle porte di Bologna (Borgo Panigale, San Lazzaro e via Mattei) per richiamare l’attenzione della politica sui problemi dell’agricoltura italiana. “Siamo alla paralisi dell´attività e si paventa diffuso l´abbandono delle campagne", lamentano gli agricoltori. Le organizzazioni ritengono che "il maxiemendamento alla Finanziaria, pur rappresentando un passo in avanti ottenuto anche grazie alla nostra mobilitazione, non possa bastare e senza una risposta completa ed adeguata alla crisi in atto non escludiamo iniziative forti per garantire la sussistenza reddituale di migliaia di famiglie e potremmo essere costretti alla disobbedienza fiscale della rata contributiva del prossimo gennaio 2010 per mancanza di risorse”. “Agricoltura: così si chiude” è lo slogan adottato che racchiude una serie di rivendicazioni per salvare il ‘primario’, tra cui il riconoscimento dello stato di crisi e sospensione del pagamento dei contributi previdenziali ed assistenziali,la proroga per tutto il 2010 delle agevolazioni contributive, il ripristino delle agevolazioni sul gasolio per il riscaldamento delle serre, la riattivazione del finanziamento dei contratti di filiera e la pronta disponibilità degli aiuti per la diversificazione produttiva nel settore bieticolo-saccarifero. Inoltre la stanziamento dei fondi promessi per il settore lattiero-caseario, misure a sostegno del comparto suinicolo, la semplificazione degli adempimenti amministrativi e burocratici a carico delle imprese, l’accesso al credito a tassi agevolati con garanzia , l’aumento della dotazione finanziaria per il credito d’imposta per l’imprenditoria giovanile. Infine le Organizzazioni sollecitano l’ erogazione degli aiuti di Stato fino a 15 mila euro per azienda, così come accordato dalla Commissione europea e chiedono sgravi e incentivi fiscali e contributivi per la riduzione dei costi produttivi e amministrativi per far ripartire gli investimenti. La mobilitazione è stata sostenuta dalle Centrali cooperative Fedagri-confcooperative e Legacoop Agroalimentare dell’Emilia Romagna con iniziative nelle strutture di lavorazione. “Ogni strumentalizzazione dell’iniziativa, a partire da quella politica – concludono Cia, Confagricoltura e Copagri - sarà rispedita al mittente poichè il mondo agricolo esprimerà, come sempre, le proprie opinioni con le forme che tutti dovrebbero attuare per contribuire ad abbassare i toni e dare libertà alle idee nel rispetto di tutti a partire dalle Istituzioni”. Alcuni dati sulla contrazione dei prezzi all’origine - Nel confronto tra il 2009 ed il 2008 i prezzi agricoli all´origine hanno subito una contrazione media del 15%. Il dato raggiunge punte decisamente più negative se scorporato per singole produzioni. Alcuni esempi: a marzo 2009 i prezzi all´origine dei cereali hanno fatto registrare un calo rispetto al marzo 2008 del 46,4%; così pure le quotazioni dei vini e degli oli d´oliva hanno avuto una contrazione rispettivamente del 26,2 e del 24,6%; nel confronto agosto 2009 su agosto 2008 i prezzi di frutta e ortaggi sono diminuiti 29,8% e del 15,9%; sempre ad agosto il confronto su base annua dei prezzi alla stalla del latte faceva segnare un calo del 15,1%. Tutto questo a fronte di nessun vantaggio di prezzo per i consumatori! In generale la contrazione dei prezzi all´origine per le diverse produzioni si è protratta per un tempo tale che anche un´auspicabile, e non ancora riscontrabile, ripresa delle quotazioni non basterebbe da sola a risanare le perdite subite dalle aziende agricole. A ciò va aggiunto che i prezzi dei consumi intermedi dell´agricoltura (concimi, sementi, mangimi, antiparassitari, energia, altri beni e servizi) sono aumentati su base annua (dati Inea) dell´11,3%. I maggiori aumenti si sono avuti nei concimi (quasi del 50%), nell´energia motrice (quasi del 20%), nelle sementi (oltre il 13%) e nei mangimi (quasi del 12%). I prezzi degli investimenti (macchine, attrezzature varie, tecnologia dell´informazione e della comunicazione) sono aumentati del 4,9%. Il costo del lavoro dipendente è aumentato dello 0. 7%. I ricavi per i nostri prodotti sono addirittura inferiori a quelli percepiti nell’anno 2000, con un aumento dei costi per i mezzi di produzione di oltre il 30%. Neanche la politica della qualità è riuscita a tamponare adeguatamente la perdita di reddito dei produttori: i consumi interni delle filiere Dop e Igp sono calati del 4% nel 2008 rispetto al 2007 e del 3% nel primo semestre del 2009; la domanda estera è calata nel 2008 dell’1,2%. Non va inoltre trascurato il peso opprimente, in agricoltura, della burocrazia dei diversi livelli amministrativi ed il difficilissimo rapporto con il credito. Tra le cause di questo drammatica situazione va infine considerato l’impatto di un mercato “viziato” da produzioni che concorrono con prezzi bassissimi, spesso senza nessuna garanzia sul piano igienico sanitario e frutto di sistemi di lavoro privi di tutela. Quello che serve, quindi, a tutto il settore agroalimentare italiano, al di là della propaganda su singoli ed inefficaci provvedimenti, è che la politica nazionale decolli subito con scelte determinanti e strategiche che chiariscano davvero quale è il ruolo che si vuole garantire all´agricoltura nell´economia del Paese. . |
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LOMBARDIA: 1,5 MILIONI PER GIOVANI AGRICOLTORI APPROVATO SESTO RIPARTO DELLA MISURA 112 DEL PSR 2007-2013 |
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L´assessore regionale all´Agricoltura, Luca Daniel Ferrazzi, stanzia nuovi fondi a favore dell´insediamento di giovani agricoltori. Oggi, infatti, il Burl pubblica il riparto alle Amministrazioni provinciali delle risorse finanziarie, sesto periodo, per la misura del Programma di sviluppo rurale (Psr) 2007-2013. Si tratta di domande presentate alla Regione nel periodo compreso tra il 16 aprile e il 10 settembre. "Con questo riparto - spiega l´assessore Luca Daniel Ferrazzi - finanziamo 76 domande di giovani agricoltori con uno stanziamento di 1. 520. 000 euro". "Si tratta di interventi che si inseriscono nella linea di azione di Regione Lombardia - afferma Ferrazzi - di sostenere l´impegno giovanile all´interno del settore primario". "Ancora una volta - conclude Ferrazzi - Regione Lombardia dimostra il suo impegno per il mondo agricolo e la grande importanza di uno strumento come il Psr che consente di sostenere sviluppo e crescita del settore primario". Con questo riparto, le domande finanziate sulla misura 112 salgono a un totale di 510 per 10,6 milioni di euro stanziati. Di seguito il riparto della misura 112 suddiviso per provincia, numero di domande finanziate e le risorse, in euro, destinate. Provincia- Numero Domande- Finanziamento: Bergamo- 8- 184. 000; Brescia- 12- 228. 000; Como- 3- 67. 000; Cremona- 5- 85. 000; Lecco- 6- 134. 000; Lodi- 1- 17. 000; Mantova- 12- 204. 000; Milano- 2- 34. 000; Pavia- 18- 338. 000; Sondrio- 9- 225. 000; Totale- 76- 1. 516. 000. . |
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AL VIA IL PREMIO GIORNALISTICO SCIENTIFICO “ALIMENTIAMO IL NOSTRO FUTURO, NUTRIAMO IL MONDO. VERSO EXPO 2015” |
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Agrofarma, Associazione nazionale imprese agrofarmaci che fa parte di Federchimica, bandisce per il 2010 la prima edizione del Premio giornalistico scientifico “Alimentiamo il nostro futuro, nutriamo il mondo. Verso Expo 2015” sul tema dell’agricoltura sostenibile, allo scopo di diffondere una maggiore cultura e consapevolezza sulle possibili soluzioni innovative per la lotta alla fame nel mondo. Il premio vedrà inoltre coinvolta la Fondazione Veronesi in qualità di garante scientifico. Nutrire il mondo si profila come uno dei maggiori problemi e delle più rilevanti sfide del futuro. La domanda di cibo è destinata ad aumentare vista la continua crescita della popolazione mondiale, l’Onu prevede infatti che nel 2050 saremo quasi 9 miliardi. A ciò si aggiungono altri fattori critici come lo scarseggiare delle risorse idriche, la siccità e la desertificazione che stanno rendendo zone un tempo coltivate inutilizzabili per la produzione di cibo nonché la difesa della biodiversità e dell’ambiente in generale. La lotta alla crisi alimentare, tema peraltro scelto per l’Expo 2015 che si terrà a Milano, sarà possibile solo a patto che la produttività del settore agricolo continui ad aumentare, così come è successo negli ultimi 50 anni durante i quali la produzione media di ogni coltura è cresciuta di anno in anno e il prezzo degli alimenti è diminuito in modo significativo. Questo straordinario aumento della produttività agricola e il conseguente miglioramento della qualità della vita delle persone senza intaccare ulteriormente le risorse naturali è stato reso possibile dall’introduzione in agricoltura di diverse tecnologie, meccaniche e chimiche, e dalla loro integrazione. Agrofarma e la Fondazione Veronesi, con il patrocinio dell’Unamsi - Unione Nazionale Medico Scientifica d’Informazione - hanno quindi deciso di promuovere il Premio giornalistico scientifico “Alimentiamo il nostro futuro, nutriamo il mondo. Verso Expo 2015” per incoraggiare lo sviluppo di un’adeguata cultura sulle possibili risposte alla crescente domanda mondiale di prodotti alimentari. Un premio giornalistico che si svilupperà da oggi al 2015 e che vede l’assegnazione dei premi nelle edizioni 2011, 2013, 2015. “Quello della fame nel mondo è uno dei problemi più grandi che affliggono il mondo – afferma la Prof. Ssa Chiara Tonelli, Ordinario di Genetica Università degli Studi di Milano e membro del Comitato Scientifico della Fondazione Veronesi – un problema comunque contrastabile grazie alle conoscenze della scienza e della tecnologia di questi ultimi anni. Promuovere un premio giornalistico sul tema dell’agricoltura sostenibile è un’importante occasione per sensibilizzare circa l’importanza della ricerca a sostegno di questioni quali la fame nel mondo. Ci tengo dunque a sottolineare, quale punto di partenza per diffondere una corretta informazione, la consapevolezza che affinché l’agricoltura sia davvero sostenibile, è necessario che i prodotti siano economicamente accessibili a tutti. ” “Abbiamo deciso di bandire questo premio giornalistico – afferma Luigi Radaelli, Presidente di Agrofarma – perché riconosciamo che la prima risposta alla crescente domanda di prodotti alimentari da parte di una popolazione mondiale in continua crescita sia una corretta informazione e una maggiore cultura sulle possibili soluzioni innovative per la lotta alla fame nel mondo. Tutti i mezzi tecnici, gli agrofarmaci in particolare – continua Radaelli - svolgono un ruolo chiave per produrre cibo quantitativamente sufficiente e qualitativamente adeguato: già oggi consentono di garantire a tutti i cittadini dei paesi industrializzati la possibilità di acquistare le quantità di frutta e verdura necessarie ad una dieta equilibrata, ricca di vitamine, e a prezzi accessibili e potrebbero sicuramente permettere quegli aumenti di produttività indispensabili per aiutare a risolvere i problemi alimentari dei paesi poveri. Il Premio è rivolto a tutti gli iscritti all’Albo “professionisti” o “pubblicisti” dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti e sarà conferito a tre giornalisti che si saranno distinti per aver saputo promuovere, attraverso la loro opera e il loro impegno divulgativo, un’informazione corretta ed esaustiva sull’argomento. Saranno ammessi al premio articoli in lingua italiana pubblicati su quotidiani e periodici che abbiamo per argomento l’innovazione scientifica per l’agricoltura sostenibile e la lotta alla fame nel mondo. I parametri tecnico-scientifici per la partecipazione sono stati presentati durante la conferenza stampa odierna e sono stati pubblicati nel bando del premio. Tutti gli articoli pubblicati nel periodo che va dal 1 gennaio 2010 al 30 settembre 2010 saranno vagliati da una Giuria presieduta dalla Prof. Ssa Chiara Tonelli, Ordinario di Genetica Università degli Studi di Milano e membro del Comitato Scientifico della Fondazione Veronesi, e composta dal Dott. Mario Pappagallo, capo redattore Corriere della Sera, dal Dott. Fabio Minoli Rota, Direttore Relazioni Esterne Federchimica e dal Dott. Francesco Brancati, rappresentante Unamsi. Sono previsti un premio del valore di 5. 000 Euro per il primo classificato, un premio pari a 3. 000 Euro per il secondo classificato e un premio di 2. 000 Euro per il terzo. La proclamazione e la premiazione dei vincitori avranno luogo nel mese di luglio 2011. Per ulteriori informazioni è consultabile il bando del premio. . |
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DONNE E AGRICOLTURA IN CALABRIA: TRACCIATE LE LINEE PER UN PERCORSO COMUNE CON L´ASSESSORE ALL´AGRICOLTURA |
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La consigliera regionale di Parità Stella Ciarletta esprime soddisfazione per gli impegni presi nella recente riunione dell´Osservatorio Regionale sull´Imprenditoria Femminile in Agricoltura, presieduta dall´assessore regionale all´Agricoltura Piero Amato. “Sia io che la consigliera supplente Tommasina Lucchetti – ha detto Stella Ciarletta - riconosciamo e apprezziamo la tempestività con cui l´assessore Amato ha convocato l´Osservatorio, raccogliendo così le istanze nostre e del mondo associazionistico femminile per una attivazione operativa di tale organismo. Passata la prima fase formale di costituzione dell´Osservatorio – ha spiegato la consigliera di Parità - si apre ora la parte programmatica nel corso della quale l´assessorato all’Agricoltura si è impegnato ad ascoltare e raccogliere le esigenze e le proposte del mondo imprenditoriale femminile per promuovere politiche di pari opportunità nel mondo agricolo. Non c´è dubbio - ha proseguito Ciarletta - che le donne rappresentino una risorsa fondamentale per la crescita dell´economia calabrese: bisogna prevedere, così come previsto nel Psr Calabria 2007/2013, azioni mirate per il sostegno allo sviluppo delle imprese femminili, già esistenti o di nuova creazione, al fine di favorire il networking, l’associazionismo, l’adozione di modelli di gestione innovativi, la collocazione sui mercati nazionali ed internazionali, attraverso servizi di orientamento, consulenza, formazione sia delle conduttrici che della manodopera, l’innovazione tecnologica, misure per facilitare l’accesso al credito. Che l´imprenditoria femminile in Calabria sia vivace lo dimostrano, tra l´altro, i dati relativi alle 338 domande ammesse a finanziamento dalla Regione Calabria in seno all´avviso per il finanziamento di iniziative di autoimpiego promosse da donne, e l´impegno che chiediamo all´´assessore Amato e alla Giunta Loiero è di proseguire sul percorso, già avviato con il Piano per il lavoro 2008, di valorizzazione le competenze femminili per favorire l´accesso e la permanenza delle donne nel mercato del lavoro. Da parte nostra – ha evidenziato infine Stella Ciarletta - rimane la massima disponibilità a lavorare per una programmazione condivisa e proficua”. . |
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STEFÀNO SCRIVE A ZAIA: PER LA CRISI AGRICOLA SERVONO RISORSE AGGIUNTIVE |
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“Fondo di Solidarietà Nazionale: la Finanziaria porta poche risorse nuove e sottrae quelle già degli agricoltori. Inoltre, rischia di alterare gli equilibri territoriali a svantaggio del Sud”. Sono i dubbi che l´assessore alle risorse agroalimentari, Dario Stefàno, nella sua veste di Coordinatore della Commissione Politiche Agricole nazionale, ha espresso in una lettera inviata al ministro Luca Zaia, in seguito alla lettura del maxiemendamento alla Legge Finanziaria 2010. “Sembrerebbe – scrive l’assessore pugliese – che le risorse finanziarie necessarie per la parziale copertura del Fondo di Solidarietà Nazionale, 120 milioni di euro, vengano reperite facendo ricorso quasi esclusivo alle risorse disponibili per l’attuazione dell’articolo 68. Risorse la cui destinazione è nella prerogativa delle Regioni”. “Ciò disattenderebbe – sottolinea Stefàno – gli accordi sanciti in sede di Conferenza Stato-regioni del 29 luglio scorso che con grande senso di responsabilità, poiché la competenza della copertura del Fsn è in testa al governo centrale, stabilirono di destinare al sistema delle assicurazioni risorse “di prerogativa regionale” per un massimo di 70 milioni di euro”. “Da notizie che circolano sempre più insistentemente – aggiunge l’assessore Stefàno - sembrerebbe che gli ulteriori 50 milioni destinati alle assicurazioni vengano sottratti dalla misura relativa al “Sostegno delle attività agricole che apportano benefici ambientali aggiuntivi”. “Se così fosse – spiega Stefàno - sarebbe un fatto gravissimo. Non solo perché saremmo di fronte ad una grave violazione di un impegno assunto fra Stato e Regioni dopo un articolato confronto conclusosi con una indicazione unanime, ma perché si sottrarrebbero risorse che sono già degli agricoltori, per finanziare uno strumento, quello delle assicurazioni, a cui gli stessi potrebbero avere accesso. ” “Ma - sottolinea Stefàno – c’è di più: la misura cosi come individuata nel maxiemendamento, produrrebbe inevitabilmente l’effetto di alterare l’equilibrio territoriale, sottraendo risorse ad uno strumento i cui potenziali beneficiari sono gli agricoltori del Centro e del Meridione, per destinarle a beneficiari prevalentemente ubicati al Nord del Paese”. “Ce n’è abbastanza, mi pare – conclude Stefàno – per ricordare al Ministro che le regioni rivendicano più attenzione dal governo nazionale e che per intervenire sulla crisi del comparto agricolo non serve fare il gioco delle tre carte. Servono risorse vere, nuove ed aggiuntive”. . |
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EUROPA: EMILIA-ROMAGNA E PAYS DE LA LOIRE DELINEANO LE INIZIATIVE DI COLLABORAZIONE PER IL 2010 NEI SETTORI DELLA CULTURA, DELLA FORMAZIONE E DELLA COOPERAZIONE DECENTRATA |
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Bologna – Un progetto a sostegno dell’agricoltura del Burundi, un omaggio congiunto alla figura del trombettista jazz Don Cherry, nuove prospettive di mobilità studentesca tra le due regioni europee. In questi tre ambiti – la cooperazione internazionale a sostegno dell’emergenza alimentare in Burundi, la musica e le politiche culturali, la formazione – si concretizzeranno le principali attività di collaborazione tra Emilia-romagna e Paesi della Loira nel 2010, due Regioni “gemellate” dal 1991 e che oggi hanno fatto il punto a Bologna su alcuni progetti condivisi in cantiere. L’occasione è stata la visita in Emilia-romagna di una delegazione proveniente dalla Regione francese Pays de la Loire (Paesi della Loira), guidata da Patricia Cereijo, consigliere responsabile delle relazioni internazionali, e accolta a Bologna dalla vicepresidente con delega all’Europa Maria Giuseppina Muzzarelli e dagli assessori alla Cultura Alberto Ronchi e alla Scuola e formazione Giovanni Sedioli. Al centro dell’incontro il progetto di cooperazione decentrata che vedrà le due Regioni sostenere insieme l’agricoltura del Burundi, uno dei Paesi più poveri del mondo, con cui i Pays de la Loire hanno avviato nel 2008 un accordo di cooperazione istituzionale. Ridurre la povertà delle zone agricole e contribuire alla lotta contro l’insicurezza alimentare: questi gli obiettivi del “Progetto di appoggio alle filiere agricole e alla strutturazione delle organizzazioni contadine in Burundi” che intende in particolare migliorare la produzione di riso, manioca, palma e ortofrutta e valorizzarla attraverso lo stoccaggio, la trasformazione e la commercializzazione. Le aree del Burundi interessate dal progetto sono Mpanda (Bubanza) e Mutimbuzi (Bujumbura) dove i contadini saranno supportati nell’organizzazione di una cooperativa di filiera. Il progetto, realizzato in loco dall’associazione parmense Parmalimenta già attiva nel Paese africano, ha raccolto il plauso della vicepresidente Muzzarelli per l’aspetto “dell’educazione alla pace e alla convivenza che affianca quello dell’emergenza agro-alimentare”. La Vicepresidente ha anche lanciato una proposta di collaborazione sul fronte delle pari opportunità e della produzione culturale legata al genere femminile. Emilia-romagna e Pays de la Loire in sintonia anche sul fronte musicale: in cantiere c’è un omaggio “italo-francese” al trombettista americano Don Cherry, uno dei più significativi innovatori della storia del jazz. Lo tributerà la città di Imola nel corso dell’edizione 2010 della rassegna musicale “Crossroads” con un concerto dal titolo “Desireless” che vedrà esibirsi due musicisti storici di Don Cherry (Aldo Romano alla batteria e il francese Henry Texier al contrabbasso) e i due giovani artisti Fabrizio Bosso (italiano, alla tromba) e Géraldine Laurent (francese, al sax alto). Dal concerto live sarà realizzato un Cd che uscirà in allegato alla rivista Musica Jazz. L’ipotesi è quella di “esportare” lo spettacolo a Nantes, replicandolo a fine agosto 2010 all’interno del cartellone di concerti del Festival “Les rendez-vous de l’Edre”. Sempre in ambito musicale è venuto l’invito da parte francese alle orchestre emiliano romagnole di partecipare a “La Folle journée”, un festival di musica classica in programma ogni inverno a Nantes con l’intento - ha spiegato la consigliera Cereijo – “di democratizzare la musica classica grazie anche ai prezzi modici dei concerti”. Nel corso dell’incontro odierno è stato toccato infine il tema della mobilità dei giovani e degli studenti tra la regione francese e l’Emilia-romagna: obiettivo condiviso è la creazione di maggiori opportunità di scambi ed esperienze all’estero durante il percorso formativo. L’assessore Sedioli ha accolto le proposte dei partner francesi di incentivare gli scambi che coinvolgono istituti universitari, scuole, centri di formazione professionale e di ricerca, specializzati nella filiera della sicurezza agro-alimentare, con un’attenzione particolare al territorio di Parma, sede dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa). Emilia-romagna e Pays de la Loire sono gemellate dal 1991 e collaborano da anni nei settori dell’economia, formazione, politiche giovanili, cultura e agricoltura. Dal 2007 fanno parte, insieme ad altre otto realtà locali, della rete “Ery” delle Regioni europee per le politiche giovanili. . |
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AGRICOLTURA, A POLICORO INIZIATIVA “FARMER’S MARKET” |
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Lunedì 21 a Policoro inizierà per la prima volta nella città jonica la sperimentazione del “Farmer’s Market” (mercato del contadino letteralmente). Nello spiazzale tra via Puglia, incrocio via Bologna all’altezza del Terminal Bus “Egeo”, verranno posizionati dei box, una decina circa, di imprenditori agricoli che potranno vendere i loro prodotti direttamente al dettaglio agli utenti. L’iniziativa è stata promossa dall’Amministrazione comunale di Policoro che in una nota fa sapere che: “In questo periodo di crisi in cui versa il settore primario dell’economia regionale abbiamo deciso di dar vita a questo vero e proprio mercato ortofrutticolo in cui i protagonisti sono direttamente gli agricoltori. Per il momento il progetto del ‘Farmer’s Market’ è sperimentale, ma con l’inizio del nuovo anno è nostra intenzione renderlo permanente in città con il coinvolgimento delle Associazioni di categoria”. . |
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BOLZANO: PROROGATE DI UN ANNO AGEVOLAZIONI STRAORDINARIE AI MACELLAI
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Per le imprese di macelleria che devono effettuare investimenti nel settore igienico-sanitario la Giunta provinciale ha deliberato, su proposta dell´assessore Thomas Widmann, di prorogare di un anno, quindi fino al 31 dicembre 2010, le agevolazioni straordinarie. Le imprese di macelleria, quelle in Alto Adige sono una novantina, di cui una ventina industriali, che macellano capi di bestiame o lavorano la carne devono effettuare entro l´anno - secondo le prescrizioni Haccp dell´Unione europea - una serie di investimenti strutturali nel settore igienico-sanitario. Allo scopo la Provincia mette a loro disposizione un contributo. Per poter proseguire nell´attività, ad esempio, le pareti dei locali vanno rivestite di piastrelle o dotate di superficie lavabile, mentre i macellai devono poter disporre di locali per gli indumenti di lavoro e di servizi igienici separati e facilmente ripulibili. Anche le superfici di lavoro, i pavimenti e le porte devono essere di materiale facilmente lavabile. L´ue impone inoltre adeguati impianti di aerazione e illuminazione. "Gli investimenti per adattare le imprese di macelleria alle nuove prescrizioni igieniche sono particolarmente impegnative per le piccole imprese, considerando che viene calcolata una spesa media di circa 100mila €", sottolinea l´assessore Widmann. Per sostenere le imprese nella realizzazione degli interventi, la Giunta provinciale intende sostenere finanziariamente queste spese con un contributo de minimis del 30%. "A causa della crisi finanziaria ed economica finora però molte imprese di macelleria non sono riuscite a realizzare gli adeguamenti richiesti, e per questo la Provincia ha trovato sensato prorogare di un anno questa agevolazione straordinaria", conclude Widmann. . |
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QUANDO SI TRATTA DI CIBO PER I BAMBINI, I GENITORI ATTRIBUISCONO MAGGIOR VALORE A NUTRIZIONE E SALUTE. IL VETRO È CONSIDERATO IL MATERIALE PURO E SALUBRE CHE CONSENTE AI CONSUMATORI DI VEDERE QUELLO CHE STANNO COMPRANDO. |
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Una nuova ricerca commissionata da O-i, produttore mondiale di packaging in vetro, a Ipsos rivela che i genitori sono favorevoli alle confezioni in vetro per gli alimenti per l´infanzia, poiché credono che preservino la freschezza dei prodotti, li mantengano sicuri e salubri e consentano una facile identificazione di quanto contenuto. La ricerca qualitativa è stata condotta su genitori (in modo predominante, madri) di bambini dai 5 mesi ai 3 anni, in 10 città al mondo fra cui Londra, Parigi, Monaco di Baviera, Varsavia. Essa era destinata a scoprire come i genitori usano gli alimenti per l´infanzia confezionati e quale livello di importanza essi attribuiscono alla praticità, sicurezza, gusto, relazione con l´ambiente e altri fattori. <<Nutrire un bambino con il suo primo cibo può essere un´esperienza altamente gratificante, ma può essere anche allo stesso tempo stressante e deludente. Abbiamo perciò voluto saperne di più sui bisogni, le preoccupazioni e le preferenze delle madri e come differiscono da paese a paese>> dice Viivika Remmel, marketing manager per il segmento food di O-i. <<Acquisire una più approfondita comprensione delle prospettive dei genitori ci aiuterà, in futuro, a sviluppare packaging più appropriati per i genitori e per i loro bambini>>. Emerge chiaramente dalla ricerca che le più alte priorità dei genitori sono la fiducia nella marca, la freschezza del prodotto e i benefici di salute e benessere come per esempio i cibi bio. La praticità è l´ulteriore più importante fattore. Per loro stessa natura, i prodotti pronti per bambini sono considerati come "cibo pratico" e, in termini generali, i genitori sono meno preoccupati della specifica praticità o della forma della confezione che del contenuto. Non sorprende che molti genitori interrogati credano che il vetro sia la miglior forma di packaging per gli alimenti dell´infanzia. Puro, non tossico e non poroso, un vasetto in vetro non necessita di rivestimenti interni ed è perciò completamente sicuro per conservare qualunque tipo di cibo. Esso conserva il sapore, la consistenza, il colore e l´aroma degli alimenti per l´infanzia. Educare le papille gustative dei piccoli Ogni madre sa che i primi sapori hanno un maggior impatto sull´abilità del bambino di gustare una grande varietà di cibi: incoraggiandoli a provare e abituarsi a nuovi sapori è il miglior modo per minimizzare i problemi del rifiuto a mangiare che possono emergere fra il secondo e il terzo anno. E´ perciò importante per i genitori che il cibo che i loro bambini mangiano sia fresco, autentico e saporito, il più vicino possibile a quello preparato in casa. Per questa ragione, molti genitori preferiscono le confezioni in vetro, particolarmente in paesi come la Francia e la Polonia, dove l´arte di conservare gli alimenti, preparati in casa, in vasi di vetro è prevalente. Secondo lo studio commissionato da O-i, le madri inoltre amano il fatto che il vetro lasci vedere il contenuto prima di acquistare il prodotto, offrendo una rassicurazione in più sull´autenticità del contenuto. In alcuni paesi, come il Regno Unito, le madri citano il cibo bio come prerequisito per acquistare una marca e ricercano anche prodotti che offrono ingredienti puri e naturali al 100%, senza additivi, conservanti o addensanti e quelli contenenti integratori. Per contro, molti dei nuovi alimenti bio, acquistati per i loro benefici salutari e di benessere, sono confezionati in vasetti di plastica, che i consumatori europei considerano i meno salubri e i meno amici dell´ambiente fra tutti i materiali da confezione, secondo la ricerca condotta nell´aprile 2009 da Feve** (la federazione dei produttori di contenitori in vetro). La stessa ricerca rivela che il numero dei genitori che preferirebbero usare alimenti per l´infanzia confezionati nel vetro è doppio rispetto a quelli che regolarmente li comprano, evidenziando una discrepanza fra il desiderio dei consumatori e l´effettiva disponibilità di confezioni in vetro. Le preoccupazioni ambientali Lo studio commissionato da O-i a Ipsos dimostra che sebbene le madri credano di essere motivate dai problemi ambientali quando si tratta di packaging, le loro decisioni di acquisto non necessariamente lo dimostrano. Mentre molte madri si considerano impegnate sui temi ambientali e riciclano per quanto possibile gli scarti domestici, ammettono tuttavia nell´indagine che le loro maggiori preoccupazioni sono altre quando si tratta di scegliere i prodotti per l´infanzia. Alcune madri pensano che i produttori stiano usando l´espressione "amico dell´ambiente" come argomentazione di marketing, per quanto riconoscano che il vetro abbia effettivamente il diritto di usare questa definizione essendo riciclabile al 100%. <<La nostra ricerca ha rivelato un´interessante fotografia dell´uso degli alimenti per l´infanzia in Europa, dimostrando l´importanza che i genitori attribuiscono nel dare ai loro bambini il miglior avvio nutrizionale possibile nella vita. Sebbene vi siano differenze fra paese e paese, i genitori mostrano una preferenza universale per l´alta qualità, prodotti naturali e autentici che siano garantiti sicuri, essi credono che il vetro apporti questi benefici>> conclude Viivika Remmel. . |
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POTENZA, VENERDI’ LA SECONDA EDIZIONE DI “PASTA DAY” |
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Dopo il successo dello scorso anno ritorna venerdì 18 dicembre 2009 a partire dalle ore 16 presso il teatro del Centro di Riabilitazione “Don Uva” di Potenza, “Pasta Day”. La manifestazione nasce dalla volontà di valorizzare la pasta, indiscussa regina della tavola italiana (candidata dall’Unesco con la dieta mediterranea a patrimonio dell’umanità). Nel corso della giornata è prevista una lezione pratica di impasto che vedrà coinvolti i pazienti del centro di riabilitazione “Don Uva” di Potenza che trascorreranno così delle ore in compagnia, impegnati in un’attività inusuale per loro. Nella lezione saranno suggeriti inconsueti ed audaci abbinamenti per la presentazione dei piatti delle tradizioni regionali. Promotore dell’iniziativa il Pastificio Rustichella di Abruzzo che in questa occasione ha pubblicato con le diverse Regioni la seconda edizione del “quaderno della pasta”, e mette a disposizione diverse tipologie di pasta che saranno utilizzate nel corso delle lezioni. La manifestazione, oltre a celebrare la giornata mondiale della pasta, rappresenta l’occasione per trascorrere dei momenti in allegria e serenità presso il centro di riabilitazione “Don Uva”. Il pomeriggio sarà allietato da musica e danze con la partecipazione dell’associazione “Elletnica – danze e musiche popolari”, dell’associazione “Totarella – zampognari di Terranova del Pollino”, Giuseppe Latronico group con la partecipazione di Piero Cuscino e l’associazione Potenzialmente. A promuovere l’iniziativa la Cooperativa Sociale “Venere” in collaborazione con il “Club il Fornello”, “Solidarietà in Rete”, l’Aici (Associazione insegnanti di Cucina italiana) e l’associazione Kalos. . |
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AOSTA: CONCLUSO IL III° FORUM INTERNAZIONALE SULL´AGRICOLTURA DI MONTAGNA |
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L’assessore all’agricoltura e risorse naturali Giuseppe Isabellon ha partecipato domenica e lunedì scorsi, 6 e 7 dicembre, al Iii° Forum internazionale sull’agricoltura di montagna, tenutosi ad Alpbach, nella regione austriaca del Tirolo. L’assessore era accompagnato dal Consigliere regionale Salvatore Agostino, componente della Iii Commissione permanente Assetto del territorio. I rappresentanti politici e tecnici delle Regioni alpine firmatarie della risoluzione di Garmisch (Land Tirolo, Land Vorarlberg, Baviera, Provincia Autonoma di Trento, Provincia Autonoma di Bolzano, Regione Autonoma Valle d’Aosta e Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia), unitamente ai rappresentati di altre Regioni montane, si sono incontrati per discutere, con la Commissaria europea per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, Mariann Fischer Boel, i problemi dell’agricoltura di montagna e le possibili soluzioni da adottare dopo il 2013, al fine di garantirne un futuro sostenibile e vitale. Durante il Forum, le Regioni partecipanti hanno ribadito, da un lato, l’importante ruolo svolto dall’agricoltura di montagna in relazione al mantenimento e alla fruibilità del paesaggio, la conservazione della biodiversità, la protezione delle risorse naturali e la produzione di prodotti di alta qualità e, dall’altro, la necessità di compensare con adeguate misure tale funzione e i maggiori costi e difficoltà rispetto alle zone non svantaggiate. La conferenza è stata inoltre l’occasione, per la Commissaria europea e il suo staff, per presentare un documento di lavoro contenente un quadro comunitario delle zone agricole di montagna, dei relativi punti di debolezza e di forza, e degli attuali strumenti e misure previsti dalla normativa comunitaria vigente. Nell’esporre il punto di vista della Commissione, la Fischer Boel ha richiamato alcune delle proposte presentate dalle Regioni alpine nella risoluzione di Garmisch. In particolare la Commissaria ha affermato che, per quanto riguarda il pagamento dell’indennità compensativa, un eventuale aumento del limite massimo potrà sicuramente essere preso in considerazione nella nuova programmazione. Per quanto concerne il riconoscimento della qualità dei prodotti, altro aspetto oggetto della risoluzione, Mariann Fischer Boel ha poi affermato che la creazione di un marchio che sappia valorizzare i prodotti di montagna e garantire, allo stesso tempo, i consumatori circa la provenienza e l’alto valore in termini di genuinità e qualità, potrà rappresentare un ottimo suggerimento nell’ambito della revisione della politica agricola per la qualità. Meno ottimista è stata invece sulla richiesta di introdurre uno specifico premio per i ruminanti e un aumento delle intensità massime di aiuto con riferimento agli investimenti aziendali. L’analisi effettuata dalla Commissione, con particolare attenzione agli aspetti economici, ha fatto emergere un elemento molto importante, rilevato dalla Fischer Boel: le zone di montagna sono assai diverse tra loro, pertanto il dato medio non è sufficiente a rappresentare correttamente le singole situazioni, in termini di problematiche, esigenze e rischi. A fronte di ciò non sarebbe corretto stabilire una soluzione unica, ma sarà necessario che i singoli Stati membri e le Regioni facciano un esame attento delle proprie situazioni, cercando di individuare gli aspetti di debolezza e i punti di forza in modo tale da saper mettere in atto gli strumenti e le misure più adeguati. Sarà loro compito sfruttare al massimo tutte le opportunità che sono in gran parte già presenti e che potranno sicuramente essere ulteriormente migliorate attraverso la collaborazione tra le istituzioni comunitarie, nazionali e regionali. A conclusione del suo intervento, la Commissaria ha affermato che è necessario essere ottimisti, perché grazie al dialogo iniziato le Regioni di montagna ricopriranno un ruolo attivo e avranno certamente uno spazio importante nella discussione sul futuro della Politica Agricola Comune dopo il 2013. «Dalla scorsa primavera – rileva l’Assessore Isabellon – il futuro dell’agricoltura di montagna dopo il 2013, anno di conclusione dell’attuale Programma di Sviluppo Rurale, è stato oggetto di un’ampia riflessione, iniziata con un primo seminario internazionale tenutosi a Bruxelles nel mese di marzo e proseguita al Forum internazionale di Garmisch-partenkirchen del luglio scorso. L’incontro dei giorni scorsi ad Alpbach – prosegue Isabellon – è stata la terza importante occasione di dialogo e confronto tra le Regioni di montagna, strettamente legate tra loro da problematiche e preoccupazioni comuni. Come si sa l’unione fa la forza, ed è proprio sulla coesione che contiamo, affinché la voce dei popoli di montagna possa arrivare chiara e forte a sostegno di un mondo e di un territorio che per loro natura sono estremamente delicati. » . |
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FORESTE ABRUZZESI: PRESTO RIFORME E FONDI DEL PSR ASSEMBLEA DELLE COOPERATIVE. IL PRESIDENTE, RIVEDERE I RUOLI |
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L´aquila - "L´economia forestale può e deve costituire una delle basi di ripartenza del nostro sistema economico". Lo ha affermato il presidente della Regione, Gianni Chiodi, rivolgendosi all´assemblea delle Cooperative forestali, riunita il 12 dicembre all´Aquila su iniziativa di Forestabruzzo, Fedagri Confcooperative Abruzzo, Legacoop Abruzzo e Agci Abruzzo. "La vostra piattaforma - ha spiegato il Presidente - fotografa, purtroppo, una situazione per più versi veritiera. Le problematiche di oggi sono, però, frutto di scelte che appartengono al passato, ad un modo superato di intendere il ruolo della pubblica amministrazione. Superato, perchè spesso si è perso il senso e la sostanza delle cose, che in un settore come il vostro si traduce essenzialmente nella possibilità concreta di creare occupazione e sviluppo". Il presidente Chiodi ha assicurato il proprio impegno per rimuovere tutti gli ostacoli che al momento impediscono un´azione amministrativa al passo con i tempi e con le attese degli operatori del settore. "Sarà necessario - ha infatti aggiunto - rivedere il sistema delle competenze: Regione Abruzzo, Corpo forestale dello Stato e Consorzi forestali sono gli attori principali. Ognuno di essi ha ruoli, compiti ed esperienze diverse, ma sostanzialmente complementari. Lo sforzo dovrà essere quello di evitare, come in passato, che ci siano dannose sovrapposizioni". In proposito, Chiodi ha sottolineato l´importanza del progetto di legge regionale in materia di Consorzi forestali, presentato nelle scorse settimane: "Con esso, l´attuale maggioranza ha fatto un enorme passo in avanti per favorire l´associazionismo forestale, ottenendo in audizione anche il sostegno di Anci ed Uncem". Il Presidente ha, infine, esortato tutti a stringere i tempi. "La risorsa forestale, come i finanziamenti europei, - ha concluso - costituisce uno tra i più validi strumenti per fronteggiare la crisi in modo efficace, offrendo lavoro vero e non gracili speranze". Il Presidente ha perciò assicurato che, affinchè vengano messe celermente in circolo tutte le risorse, farà ogni sforzo possibile, accogliendo suggerimenti utili a semplificare i relativi iter burocratici. . |
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AGRICOLTURA: SPERIMENTAZIONE ORTICOLA ERSA, ESITI 16/12 |
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Udine - Affidabilità dei metodi di ricerca, velocità di trasferimento delle conoscenze agli agricoltori e sostenibilità economica delle colture. Sono i criteri che secondo il direttore generale dell´Agenzia regionale per lo sviluppo rurale (Ersa), Enzo Mirko Bellini, devono guidare l´attività sperimentale sui prodotti rurali, affinchè gli esiti del lavoro di studio e analisi delle varietà orticole praticabili nelle nostre campagne possano rappresentare un reale supporto all´attività imprenditoriale del settore primario. Con questi obiettivi prosegue l´impegno dell´Ersa nelle sperimentazioni sulle piante orticole a ciclo primaverile-estivo. Giovedì 16 dicembre, nella sede dell´Agenzia, a Villa Chiozza di Scodovacca di Cervignano, sarà infatti illustrato il rapporto sull´attività sperimentale svolta quest´anno. Come ricorda Bellini -"negli ultimi nove anni la ricerca effettata dall´Ersa nei settori orticolo e floricolo ha prodotto quindici rapporti di atrtività, sei giornate di approfondimento tecnico e tredici visite guidate nei campi sperimentali, assieme a decine di servizi pubblicati sul notiziario dell´Ersa, nonché su riviste tecniche a diffusione nazionale e internazionale". Giovedì saranno presentati i risultati delle prove effettuate nel Friuli Venezia Giulia, sulle principali colture orticole a ciclo primaverile-estivo, dal servizio Ricerca e Sperimentazione e dal Servizio Fitosanitario, Chimico Agrario, Analisi e Certificazioni dell´Ente, nonché dall´Unità di ricerca per i processi dell´industria agroalimentare Cra-iaa di Milano. In particolare, si parlerà delle prove eseguite sull´asparago bianco, sul pomodoro ovale, sullo zucchino a ciclo estivo-autunnale e sulle esperienze di controllo dell´oidio (un parassita) sullo zucchino. . |
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AGRICOLTURA, GIOVEDÌ A PISTICCI SEMINARIO TECNICO |
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Giovedì 17 alle 17,30, presso il villaggio agrituristico "Il Sigillo" a Pisticci si terrà un seminario tecnico sulla "confusione sessuale" come mezzo di lotta contro i fitofagi dei frutteti organizzato da Agrisystem. E’ quanto comunica L’alsia. Nell´occasione saranno illustrate le esperienze condotte in Basilicata - in collaborazione con il Servizio di Difesa Integrata dell´Alsia - e presentate nuove formulazioni e tecniche di applicazione dei feromoni per la "confusione sesuale". . |
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PESCA IN SICILIA: 54 MILIONI DI EURO DAL FONDO EUROPEO PER IL 2010 |
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Palermo - Il dipartimento regionale della Pesca ha avviato le procedure per la riapertura dei termini per i bandi del Fondo Europeo per il 2010. La ripartizione delle misure, per consentire il finanziamento delle proposte ritenute ammissibili, prevede 3,8 milioni per investimenti a bordo dei pescherecci e selettività, 10,4 milioni per il settore “acquacoltura”, 17 milioni per la trasformazione e la commercializzazione. Altri 12,8 milioni saranno destinati a porti, luoghi di sbarco e ripari di pesca. Complessivamente il Fondo europeo della Pesca metterà a disposizione risorse per circa 54 milioni di euro nel 2010. “La ridefinizione dei bandi per il prossimo anno – ha spiegato l’assessore regionale, Titti Bufardeci – consente di continuare un percorso positivo per il sostegno e il rilancio del settore della Pesca, introducendo delle modifiche di carattere procedurale nella gestione delle misure, sia per snellire i procedimenti amministrativi, sia per venire incontro alle esigenze del settore”. “Puntiamo sulla Pesca – ha concluso Bufardeci – perché crediamo che questa attività possa continuare a essere un tassello fondamentale nelle dinamiche di sviluppo socio economico dei nostri territori. La salvaguardia e il rilancio di una tradizione storica come quella della marineria siciliana, dovrà convergere con le istanze di modernità e di tutela dell’ambiente che sono le linee guida della politica comune europea della Pesca. Per queste ragioni, le risorse del Fep sono una opportunità unica per armonizzare il tessuto imprenditoriale delle marinerie siciliane e rilanciarne le attività”. . |
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“L’OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA VALLI TRAPANESI D.O.P : L’ORO LIQUIDO DEL MEDITERRANEO” A TRAPANI (SICILIA) |
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A Trapani, il 19 Dicembre 2009 prenderà avvio l’evento “L’ Olio Extra Vergine di Oliva Valli Trapanesi D. O. P: L’oro liquido del Mediterraneo” promosso dal Consorzio di Tutela dell’Olio Extra Vergine di Oliva “Valli Trapanesi” D. O. P. Con il contributo della Provincia Regionale di Trapani, della Camera di Commercio di Trapani, il patrocinio dell’Ars (Assemblea Regionale Siciliana), la collaborazione di aziende ed associazioni di categoria. Un evento dedicato all’olio che si snoderà tra la Camera di Commercio di Trapani, il Palazzo Riccio di San Gioacchino e ristoranti, pizzerie, gelaterie del centro storico. Autorità, esperti, enogastronomi, nutrizionisti, un ambiente ideale per incontrarsi o semplicemente per informarsi e conoscere un pò di più il mondo dell’olio con un convegno dal titolo “L’olio Extra Vergine di Oliva Valli Trapanesi D. O. P: territorio, qualità e proprietà salutistiche” un elogio a tinte vivaci con l’obiettivo di rafforzare le conoscenze su questo prodotto dalle caratteristiche uniche e fare il punto sull’attività del Consorzio e sulla sua produzione olivicola. Relatori del convegno di apertura previsto per le ore 10:00, presso il salone camerale della Camera di Commercio, in Corso Italia n. 26: l’ Avv. Vito Galluffo, Presidente del Consorzio di Tutela dell´Olio Extra Vergine di Oliva “Valli Trapanesi”d. O. P. , il Prof. Giacomo Dugo, Direttore del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e dell’Ambiente dell’Università di Messina, il Prof. Giovanni Curatolo, Associato di Paesaggistica Università di Palermo, Vice presidente del Consorzio Universitario della Provincia di Trapani, Gaetano Basile, giornalista enogastronomico e scrittore. Porteranno i saluti: il Dott. Giuseppe Pace, Presidente Camera di Commercio di Trapani e l’On. Avv. Girolamo Turano, Presidente della Provincia Regionale di Trapani. Moderatore Cap. L. C. Ignazio Billera, Amm. Re Unico della Trapani Eventi S. R. L. Nella splendida cornice del Palazzo Riccio di San Gioacchino, sito in Via A. Turretta, n. 2 dalle ore 17:30 si snoderanno degustazioni, percorsi sensoriali, cooking show, proiezioni. Negli stand disposti nell’atrio del Palazzo “Chiostro dell’olio”, veri e propri atelier con degustazioni di pane e olio. Per gli amanti della lettura vi sarà l’area “Leggere l’olio” con libri e pubblicazioni a tema “In relax… con l’olio”: per chi vorrà dedicarsi ad un momento di relax, sarà possibile fare massaggi all’olio d’oliva. Un’ equipe specializzata dimostrerà i benefici dell’olio extra vergine di oliva per eliminare lo stress quotidiano e rinvigorire la pelle, attraverso una serie di trattamenti cosmetici gratuiti. Spazio anche alle esperienze sensoriali con la possibilità di conoscere meglio l’olio Valli Trapanesi D. O. P. Attraverso un suggestivo laboratorio di analisi sensoriale dal titolo “Sinestesie dell’olio”. Una sequenza di sensazioni semplici e di intensità variabile. Dalle ore 20:00 l’Oil Cooking Show a cura del gastronauta Peppe Giuffrè e del giornalista Gaetano Basile che daranno vita ad un vero e proprio teatro-cucina. Passeggeri colti della cultura siciliana, insieme metteranno idealmente in scena uno spettacolo di gestualità e fragranze, davanti al pubblico con curiosità e accenni storici sull’olio. Nella zona dedicata all’Oil Cooking show sarà installato uno schermo che proietterà immagini riguardanti l’olio Valli Trapanesi D. O. P. E le sue fasi di produzione. Contemporaneamente “A tavola con l’olio…”: dalle ore 20:30 alle 22:30, ristoranti e pizzerie del centro storico di Trapani, identificati dall’immagine coordinata dell’evento, avranno sui tavoli piccole bottiglie di olio extra vergine di oliva delle Valli Trapanesi D. O. P. , a disposizione dei clienti per l´assaggio. Inoltre presso alcuni panifici “Sfizi di olio”: dalle ore 18:00 alle 20:00 verranno offerte degustazioni tematiche. Per i più golosi nelle gelaterie dalle ore 21:00 alle 22:00 “Vizi di olio” con il gelato all’olio d’oliva. All’interno dell’evento anche un appuntamento di E ti ricordi quannu. ? Alcamo Trapani Marsala in contemporanea nei centri storici, un viaggio nella cultura del passato tra tamburinai di Aspra, abbanniatura, giochi antichi e stornellatori. . |
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CRESCE L’EXPORT PER IL LEADER DELL’ACETO PONTI |
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La storica azienda italiana consolida i mercati storici e conquista Olanda e Regno Unito Bilancio positivo delle attività export nei primi 9 mesi dell’anno per l’azienda Ponti Spa, il leader mondiale dell’aceto. Da alcuni anni la storica azienda di Gemme (Novara) punta all’export con un’attenta strategia di conquista e posizionamento sui principali mercati stranieri, che ha portato il marchio italiano leader dell’aceto a conquistare importanti mercati europei. La voce export ha sempre rappresentato un dato importante nel fatturato di Ponti S. P. A. : le esportazioni rappresentano infatti il 15% circa dell’intero fatturato. Il rafforzamento della politica e strategia di espansione ha favorito la crescita di fatturato registrata a fine 2008, superando i 110 milioni di euro, che ha dato nuova forza e linfa per la conquista e il consolidamento dei mercati stranieri. Importanti risultati sono già stati raggiunti nell’arco del 2009 con l’apertura in Olanda e Gran Bretagna. Si tratta di importanti pedine per l’export dell’azienda, che ha valenze molto significative: l’internazionalità nell’uso dell’aceto come elemento base dell’alimentazione, non più solo patrimonio e tradizione italiani. Salgono così a 67 i Paesi di esportazione dei prodotti Ponti sia europei (come Austria, Belgio, Spagna e Svizzera), che mondiali (come Australia e Giappone). Oltre alla recente conquista di Olanda e Regno Unito, si è consolidata nel 2009 la presenza di Ponti su mercati storici e strategici come Germania, Russia, Ucraina, Stati Uniti e Francia. Oggetto del recentissimo e importante riconoscimento di Indicazione Geografica Protetta dall’Unione Europea, l’Aceto Balsamico di Modena è tra i prodotti più esportati: ben l’80% sul totale dell’Aceto Balsamico di Modena prodotto è infatti destinato all’export. Il provvedimento rappresenta un’attestazione del grande successo internazionale che ha avuto questo prodotto nel mondo e che proprio l’Azienda Ponti ha contribuito a trasformare da prodotto tipico estremamente locale a prodotto consumato in tutta Italia e ormai bandiera importante del Made in Italy nel mondo. Ponti S. P. A. , leader Europeo nella produzione dell’aceto di vino e autorevole firma nel mercato dei sottoli e sottaceti con il marchio Peperlizia, è una delle aziende di famiglia più note tra i marchi storici italiani, fondata nel 1867 e tuttora italiana al 100%. Anche grazie all’adesione al Consorzio Italia del Gusto, che riunisce le più importanti marche Industriali del vero Made in Italy in campo gastronomico, Ponti si affaccia a nuovi scenari e mercati. . |
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LA REGIONE CALABRIA: SOSTIENE IL RICONOSCIMENTO DELLA DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA PER IL MOSCATO DI SARACENA |
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Si è svolta il 10 dicembre in Roma, nella sede della delegazione della Giunta regionale, una conferenza stampa promossa al fine di sostenere e favorire il riconoscimento della Doc al Moscato di Saracena. Hanno partecipato all’incontro all’incontro l’assessore al Turismo Damiano Guagliardi, il sindaco di Saracena Mario Albino Gagliardi e, tra gli altri, il direttore de “Il Gambero Rosso”, il presidente dell’Associazione di produttori del Moscato di Saracena e il direttore dell’Associazione nazionale “Città del Vino”. L’assessore Guagliardi ha assicurato l’impegno della Regione a sostenere la richiesta di ottenimento della Denominazione di origine controllata (Doc) per il Moscato, prodotto enologico tra i più rappresentativi del territorio calabrese. Si tratta di un vino da molti secoli prodotto a Saracena, con particolari modalità che, tramandate di generazione in generazione, sono rimaste pressoché inalterate fino a oggi. Esistono documenti storici che ne comprovano la vetusta origine e la prelibatezza rinomata, tale da giustificarne la presenza sulle tavole papali. Nel corso degli anni, il Moscato di Saracena si è “trasformato” da prodotto fatto in casa a vera e propria eccellenza enologica, cui sono stati tributati numerosi riconoscimenti di alto prestigio. Nonostante cotanto pedigree, potrebbe frapporsi un ostacolo all’apparentemente scontato riconoscimento della doc. Difatti, la concentrazione del mosto viene ottenuta tradizionalmente non con l´appassimento delle uve, ma con la "bollitura". Detto procedimento non trova spazio nella legislatura vigente e, pertanto, non permetterebbe al Moscato di Saracena di ottenere la denominazione d´origine, in spregio al suo valore storico e culturale. L’assessore Guagliardi ha rimarcato proprio tale ultimo aspetto. “Il Moscato di Saracena, così come molti altri prodotti dell’enogastronomia calabrese – ha detto - deve essere considerato un vero e proprio bene culturale, intimamente correlato alla tradizione storica del territorio di cui è espressione. Mi impegnerò affinché tale peculiare valenza venga riconosciuta a questo vino pregiato anche da parte del ministero dei Beni Culturali”. Certamente il pregnante significato storico culturale del Moscato di Saracena costituisce la fondamentale argomentazione da sottoporre al Comitato nazionale per la tutela e la valorizzazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini del Ministero delle Politiche Agricole, affinché a questo vino, simbolo di un’antica tradizione enologica, venga concessa una deroga speciale per l´ottenimento della Doc. “Il Moscato di Saracena è già un prodotto d’eccellenza” – ha aggiunto l’assessore al Turismo – occorre solamente portare a conclusione le procedure necessarie affinché ciò sia formalizzato. L’amministrazione comunale di Saracena può contare sul pieno sostegno dell’assessorato al Turismo della Regione per il perseguimento di tale obiettivo. La promozione della Calabria deve essere realizzata anche con la valorizzazione dei suoi prodotti migliori, mediante azioni di sistema atte a far risaltare tutte le composite e variegate risorse del territorio”. “La Calabria è terra di molti tesori nascosti ha concluso Guagliardi - e Saracena ne costituisce un mirabile esempio, in quanto all’amenità del luogo coniuga, oltre ai prodotti tipici della tradizione enogastronomica, i beni ambientali del territorio (come gli itinerari naturalistico-archeologici)e la doviziosa cultura materiale e immateriale locale (gli usi, i costumi, le feste e le ritualità paesane). ” . |
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I FITOPLASMI DELLA VITE: UN FORTE IMPEGNO DELLA REGIONE PIEMONTE DUE GIORNI DI CONFRONTO A VILLA GUALINO |
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Le epidemie dei fitoplasmi della vite – prima fra tutte la flavescenza dorata - hanno avuto larga diffusione in Piemonte, come nelle altre regioni settentrionali, tanto da avere un forte impatto sulla nostra viticoltura. Proprio all’esperienza vissuta dalle imprese vitivinicole e al confronto sulle strategie messe a punto dagli enti territoriali è stato dedicato il convegno “Fitoplasmosi e impresa viticola: tra legislazione fitosanitaria e gestione aziendale” tenutosi nei giorni scorsi (10-11 dicembre) a Villa Gualino a Torino, promosso dalla Regione Piemonte. La ricerca scientifica e l’azione della pubblica amministrazione, tenuta ad applicare la legislazione in materia fitosanitaria, devono fornire all’impresa viticola gli strumenti necessari a fronteggiare la congiuntura, resa particolarmente critica dalla globalizzazione dei mercati. In particolare occorre che la normativa, lungi dal rappresentare un fardello burocratico, divenga uno strumento snello ed efficace di sostegno alle misure di lotta adottate dai viticoltori ed ai programmi d’intervento attuati sul territorio dalle Regioni e dagli altri Enti locali. Il convegno è stata l’occasione per fare il punto sulle più recenti acquisizioni scientifiche e sui risultati dell’azione di vigilanza, anche nell’ottica di rendere la legislazione più adatta alle esigenze del mondo produttivo. Ricordiamo che la Regione Piemonte, fin dal primo manifestarsi del fenomeno flavescenza dorata, ha immediatamente avviato un ampio programma articolato su cinque filoni d’intervento: applicazione del decreto di lotta obbligatoria con una stretta vigilanza sul territorio; sostegno finanziario alle aziende impegnate nelle misure di eradicazione e contenimento della malattia (con un investimento di 40 milioni di euro; ricerca, divulgazione e assistenza tecnica; controllo del materiale di moltiplicazione. L’impegno finanziario complessivo supera i 45 milioni di euro. “Questo incontro tecnico e scientifico sulle fitoplasmosi della vite, sindromi oggi al centro dell’attenzione per la loro diffusione in numerose Regioni italiane – sottolinea l’Assessore all’Agricoltura Mino Taricco – credo abbia rappresentato un contributo importante. Ricorrono i dieci anni dall’emanazione del decreto di lotta obbligatoria alla flavescenza dorata: l’impegno finanziario della Regione è stato notevole, sia per l’importo sia per l’ampiezza dell’organizzazione messa in opera che ha permesso di rendere operativi ed effettivi, anno dopo anno, i piani di lotta. E’ importante ricordare che vi sono stati risultati significativi, tanto nella lotta vera e propria, quanto nella costituzione di reti di monitoraggio e di prevenzione, che hanno permesso di ridimensionare il grande allarme sociale sul territorio. L’aver attivato una forte sinergia tra enti locali, organizzazioni di categoria e di settore credo sia stata la scelta vincente. ” . |
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VALDOBBIADENE, PATRIA DEL PROSECCO, APRIPISTA IN ITALIA DEL RICICLO DEI TAPPI IN SUGHERO NELL’AMBITO DEL PROGETTO TAPPO A CHI? PARTNER STRATEGICO AMORIM CORK, CHE HA INAUGURATO LA PRIMA AZIENDA DEL PIANETA PER LA RILAVORAZIONE DEI TAPPI IN SUGHERO |
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Il Comune di Valdobbiadene in provincia di Treviso, rinomato per la produzione del vino Prosecco, si fa apripista in Italia di un’iniziativa di riciclo dei tappi in sughero. Giovedì 3 dicembre, infatti, sulla scia del progetto Tappo a chi? promosso dal Consorzio Nazionale Rilegno per la raccolta dei tappi in sughero in alcune regioni italiane, quattro realtà attive nel territorio hanno firmato con Rilegno un protocollo d’intesa, che le impegna a collaborare per fare dell’importante distretto vitivinicolo trevigiano, un’area test non solo per la raccolta, ma anche il riciclo dei tappi in sughero. Insieme a Rilegno, protagonisti sono Savno (Servizi Ambientali Veneto Nord Orientale), Cit (Consorzio per i servizi di Igiene del Territorio) e Comune di Valdobbiadene, a cui si affianca come partner strategico Amorim Cork Italia, filiale italiana dell’Azienda portoghese leader mondiale nella produzione e distribuzione dei tappi in sughero. Nel gennaio 2008 Amorim ha inaugurato in Portogallo la prima Azienda del mondo per il riciclo dei turaccioli in sughero, consentendo di ottenere dal prodotto rilavorato materiale per altri utilizzi come l’isolamento, la coibentazione, l’abbigliamento ecc. La partnership con Amorim è dunque fondamentale per chiudere il cerchio delle operazioni di raccolta e recupero. «Dopo America, Australia e Portogallo» ha sottolineato giovedì Carlos Santos, direttore generale di Amorim Cork Italia «anche l’Italia si attiva in modo organizzato nel riciclo del sughero. Siamo orgogliosi di far parte di questo importante progetto che guarda al futuro del nostro pianeta. La nostra Azienda si impegna a acquistare i tappi raccolti. Il sughero verrà innanzitutto smistato e separato da materiali estranei quali plastica, carta o metallo. Successivamente verrà macinato e compresso e trasportato negli stabilimenti del Portogallo, dove verrà rimacinato e lavorato per poter essere riciclato». Rilegno, Cit, Savno, Comune di Valdobbiadene e Amorim hanno concordato l’attivazione di una sperimentazione della durata di un anno nel territorio del Tv1. Il Comune di Valdobbiadene, con i suoi 10. 825 abitanti e la rinomata produzione del vino Prosecco, è stato infatti individuato come area test ideale per la presenza sul territorio comunale di numerosi wine bar, enoteche e ristoranti. Savno sarà partner tecnico dell’iniziativa di raccolta dei tappi in sughero, e i principali attori coinvolti saranno proprio gli esercenti di bar, enoteche e ristoranti, che verranno contattati direttamente dal braccio operativo di Cit per la spiegazione del progetto e la compilazione del modulo di adesione. Alle attività aderenti verrà consegnato un kit per la promozione e la raccolta del sughero composto da sacchi in juta, bidoni e materiale informativo, tutto ‘targato’ Tappo a chi? Anche i cittadini potranno contribuire insieme alle attività produttive alla buona riuscita del progetto, raccogliendo i tappi e portandoli presso l’ecocentro, l’ecosportello e il Municipio di Valdobbiadene. Al termine della fase operativa sperimentale, saranno valutate eventuali modalità di estensione del servizio su tutto il territorio della Sinistra Piave, che, proprio per la coltivazione della vite e la produzione del vino, ben si presta al successo del progetto. I proventi ricavati dalla raccolta dei tappi di sughero attraverso il progetto Tappo a chi? verranno devoluti per il finanziamento di iniziative con finalità sociale, individuate d’intesa tra i sottoscrittori del protocollo, dopo la verifica della fase sperimentale di raccolta. . |
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PRESENTATO A PIEVE DI SOLIGO IL RAPPORTO ANNUALE DEL DISTRETTO DEL PROSECCO. |
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“I positivi risultati registrati quest’anno sono la conferma dell’alta qualità raggiunta dal prosecco, un prodotto che grazie ai suoi produttori è in grado di rispondere alla domanda del mercato sia in termini tecnici, sia in termini di immagine, interpretando concetti come la giovinezza, la freschezza, l’eleganza, in pratica realizzando un desiderio”. Lo ha sottolineato l’assessore alle politiche economiche della regione del Veneto Vendemiano Sartor, intervenuto a Villa Brandolini di Pieve di Soligo alla presentazione del Rapporto Annuale del Distretto del Prosecco. Questi risultati, ha poi sottolineato Sartor, coronati dal riconoscimento ottenuto quest’anno dall’area di Conegliano e Valdobbidene della Denominazione di Origine Controllata e Garantita (D. O. C. G. ), arrivano al termine di un lungo cammino compiuto dal Distretto il cui obiettivo principale è stato quello di costruire una fiducia reciproca per far vivere il distretto stesso come luogo di confronto e di scambio di esperienze. L’assessore ha poi ricordato l’impegno della Regione del Veneto a sostegno della ricerca biotecnologica, nella quale sono stati investiti oltre 12 milioni di euro con l’obiettivo di una maggiore competizione delle nostre imprese. In particolare con il progetto “approcci biotecnologici per il miglioramento degli aspetti qualitativi e salutistici del vino prosecco D. O. C. ”, si è arrivati all’innovativa scoperta di un ceppo di lievito ecotipico isolato nella zona D. O. C. Conegliano e Valdobbiadene e particolarmente interessante per le proprietà tecnologiche e le caratteristiche qualitative per la vinificazione del prosecco. La Regione del Veneto, ha poi informato, proprio per le importanti ricadute che il ritrovato avrà sull’intero territorio veneto e per le aziende produttrici di prosecco D. O. C. , sta procedendo al deposito del brevetto. “Per quanto riguarda il futuro – ha concluso Sartor – sarà importante, oltre alla ricerca, ragionare in termini di filiera creando delle sinergie tra chi produce, chi trasforma e chi commercializza”. . |
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MISURA LASER DELLA CO2: IL DISTRETTO DI CONEGLIANO VALDOBBIADENE PUNTA SULL’INNOVAZIONE E CONTRIBUISCE ALLA SOLUZIONE DI UNA PROBLEMATICA COMUNE ALL’INTERO MONDO DELLO SPUMANTE |
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Venerdì 18 dicembre h. 9. 30 Auditorium del Distretto Conegliano Valdobbiadene – V. Roma 12 Solighetto di Pieve di Soligo (Tv). Da una delle aree enologiche più importanti d’Italia, quella del Conegliano Valdobbiadene Docg Prosecco Superiore, arrivano soluzioni utili per l’intero mondo dello spumante. Venerdì 18 dicembre presso l’Auditorium del Distretto saranno infatti presentati i risultati dell’innovativo progetto per la misurazione dell’anidride carbonica ( Co2) nel vino spumante, attraverso l’utilizzo del laser. Finanziato dalla Regione Veneto, il lavoro ha visto capofila il Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Docg e ha coinvolto soggetti molto diversi tra loro, a dimostrazione che il Distretto rappresenta l’intera filiera produttiva, rafforzando le sinergie fra i diversi attori. Lo studio, avviato un paio di anni fa, è stato sviluppato dalla Facoltà di Ingegneria dell’Università di Padova e dal Parco Scientifico Galileo e si è avvalso della collaborazione di una decina di cantine e di alcune aziende del settore enologico e impiantistico. Il lavoro ha visto la realizzazione di un prototipo per la misurazione via laser della pressione dei gas del vino con un metodo non invasivo e, quindi, non dannoso per il prodotto. Tale prototipo è stato utilizzato in fase sperimentale da circa dieci aziende. Ora, una volta analizzati i risultati, si passerà all’immissione di questo strumento sul mercato. “ Il Distretto sta creando oggi le condizioni per un innovativo approccio alla ricerca, perché gli stimoli vengono dalle esigenze dei produttori. – Afferma il presidente del Consorzio di Tutela Franco Adami – Grazie ad esso, si sta creando un polo dell’innovazione, dove l’elemento distintivo è la collaborazione tra istituzioni e privati. La realizzazione di questo progetto ne è la dimostrazione”. Costituito nel 2003, nei primi anni il Distretto di Conegliano Valdobbiadene ha concentrato la propria attività sulla creazione di un’identità condivisa e del Centro Studi, luogo di raccolta e analisi dei dati economici della denominazione Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, che il 12 dicembre presenterà il Rapporto annuale. Negli anni, tuttavia, il naturale sviluppo dell’attività del Distretto è stato ricercare soluzioni alle problematiche produttive delle aziende del territorio, criticità comuni a tutto il mondo spumantistico. Da queste esigenze è nato il progetto per la realizzazione di L sensor Co2, strumento che permette la misurazione di gas nei vini tramite tecnologia Laser. L’incontro sarà quindi rivolto a tutte le aziende del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore ma anche ai colleghi delle altre aree spumantistiche italiane. . |
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TUTTO “ROSA” IL NUOVO CONSIGLIO DELLA STRADA DEL VINO BARDOLINO |
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È la bardolinese Elena Zeni il nuovo presidente della Strada del Vino Bardolino. Con lei, un consiglio tutto al femminile: vicepresidenti sono Matilde Poggi, che ha cantina a Cavaion Veronese, e Giovanna Tantini, produttrice di Castelnuovo del Garda, ed a completare la squadra che rappresenta le aziende della zona di produzione del Bardolino ci sono Marica Bonomo, con azienda a Sommacampagna, Fabiola Perotti, che ha vigneti a Bardolino, Serena Rossi, pure bardolinese, e Claudia Benazzoli, cavaionese. Un’equipe in rosa, e del resto è rosato anche il vino, il Chiaretto, che attualmente sta riportando al successo la denominazione rivierasca. “Il nostro obiettivo – spiega la neopresidentessa della Strada – è quello di contribuire, a fianco del Consorzio di tutela, alla valorizzazione dei nostri vini, oggi di grande attualità per il loro stile autenticamente moderno, e del nostro territorio, un’area che riteniamo si presti in maniera perfetta allo sviluppo del turismo enogastronomico”. Accanto allo staff femminile che ora guida la Strada del Bardolino, ci sono tre rappresentanti delle amministrazioni comunali della zona, scelti anche loro fra i produttori di vino: Franco Cristoforetti, assessore a Cavaion Veronese, Damiano Bergamini, amministratore a Lazise, e Simone Gianfranceschi, designato dal sindaco di Bardolino. Revisori dei conti sono la veronese Chiara Benciolini, la bardolinese Susanna Girardelli, past president della Strada del Vino, e il cavaionese Tiziano Righetti. Trentadue anni, minuta e slanciata, studi artistici e giuridici (le manca la tesi in giurisprudenza), un figlio piccolino, Elena Zeni, insieme al fratello Fausto e alla sorella Federica gestisce l’azienda di famiglia e l’annesso museo del vino sulle colline di Bardolino. Si occupa della commercializzazione sui mercati italiani e asiatici, ma anche dell’accoglienza in cantina. “L’intenzione del nuovo consiglio della Strada del Bardolino – racconta – è quella di provare a lanciare finalmente delle vere occasioni di turismo enologico sul lago di Garda. Lo richiedono i tempi e la maturazione dei consumatori, che ora sono giustamente e fortunatamente più esigenti, interessati, curiosi. Il cliente di oggi è un vero appassionato. Non gli basta più assaggiare il vino, ma vuole vedere i luoghi in cui quel particolare vino viene prodotto, conoscerne la storia, incontrarne la cultura e le tradizioni anche gastronomiche, visitare le cantine, parlare con i produttori. Insieme con il Consorzio di tutela e con le amministrazioni comunali del lago e dell’entroterra vogliamo provare a far meglio conoscere e apprezzare le nostre realtà produttive, perché siamo convinti di avere le carte in regola per essere a tutti gli effetti considerati come una delle più interessanti aree vitivinicole italiane. Per questo investiremo anche sulla formazione dei nostri soci, in modo da sviluppare ancora meglio le nostre capacità di accoglienza. Se il Consorzio ha il ruolo di promuovere la denominazione, noi ci assumiamo l’impegno a dare visibilità alla zona di produzione. Del resto, si dice che l’unione fa la forza”. Le intenzioni sono già diventate concretezza: i presidenti del Consorzio di tutela del Bardolino, Giorgio Tommasi, e della Strada del vino, Elena Zeni, si sono incontrati per definire le reciproche forme di collaborazione e i rispettivi ambiti di competenza. . |
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CABREO IL BORGO 2006: IL FAMOSO SUPERTUSCAN DI AMBROGIO E GIOVANNI FOLONARI |
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Il Cabreo il borgo igt Toscana 2006, storico Supertuscan prodotto nelle Tenute del Cabreo di Ambrogio e Giovanni Folonari a Greve in Chianti, è uno dei vini la cui qualità è universalmente riconosciuta fin dal 1985, quando venne presentato il millesimo 1982. Le ultime due annate confermano questo percorso di successo con i numerosi riconoscimenti ottenuti: dai 93/100 e il riconoscimento di vinoTop 100 di Wine Spectator, ai 90/100 punti attribuiti dalla rivista Usa più quotata, Wine Advocate di Robert Parker, dalla Gold Medal vinta al Decanter World Wine Awards, alla Medaglia d’Oro all’International Wine and Spirit Competition di Londra. . |
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LA MONTINA PROTAGONISTA NELL’ATLANTE DEGLI SPUMANTI D’ITALIA – METODO CLASSICO |
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La Montina, azienda di Monticelli Brusati di proprietà della famiglia Bozza, ha ottenuto un’ulteriore riconoscimento a testimonianza dell’elevata qualità dei suoi prodotti: è stata, infatti, inserita nell’Atlante degli Spumanti d’Italia – Metodo Classico 2010. Il ritratto dell’azienda, le sue peculiarità, la storia della famiglia Bozza sono narrati in quest’opera di notevole pregio, edita da Carlo Cambi Editore, che è stata presentata sul mercato in occasione delle feste natalizie. Si tratta di un lavoro complesso e completo, composto da 2 volumi, Metodo Classico di Territorio e Metodo Classico di Vitigno, per un totale di 656 pagine racchiuse in prestigioso cofanetto, che può contribuire a fornire chiarezza e un´ulteriore promozione al movimento produttivo delle bollicine italiane. Il lettore vi scopre le migliori aziende produttrici di Spumante Metodo Classico - interpretate e raccontate dal giornalista Andrea Zanfi con la sua solita metodologia originale - e attingere altresì le informazioni complete sulla produzione degli spumanti, sui territori, sui vitigni utilizzati, sulle fasi della vinificazione, le caratteristiche dei vini selezionati, la degustazione e molto altro. Un libro da leggere, da consultare, da tenere in biblioteca, ma anche semplicemente da sfogliare e da gustare con gli occhi, grazie anche alle centinaia di splendide fotografie inedite di Giò Martorana. Un nuovo e importante tassello che consente a tutti i lettori, siano essi semplici appassionati o professionisti del mondo del vino, di avere una fotografia dettagliata del movimento spumantistico italiano e dei suoi protagonisti. . |
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FIOCCO AZZURRO IN VAL CHIAVENNA: È NATO ASTREA SPUMANTE DI ORTRUGO BRUT METODO CLASSICO |
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Fiocco azzurro in Val Chiavenna. In questi giorni nella casa dell’Associazione Vitivinicoltori Val Chiavenna è nato Astrea, spumante di Ortrugo brut metodo classico. Con questa nuova etichetta, il cui nome come sempre richiama le origini dell’era del Piacenziano e dei suoi fossili più comuni, arrivano le prime bollicine nella vallata piacentina che ospita i resti fossili di cetacei, molluschi e conchiglie di 3,5 milioni di anni fa. Astrea è stato presentato nei giorni scorsi da Fabio Buzzetti, presidente dell’Associazione Vitivinicoltori Val Chiavenna, e dai produttori associati, al fianco degli esperti Graziano Terzoni e Paolo Nuvolati. «Astrea è uno spumante di Ortrugo, brut metodo classico – ha spiegato il presidente Fabio Buzzetti – annata 2006, di colore paglierino scarico, spuma compatta e persistente, perlage molto fine. Profumo elegante con sentori di lievito e pietra focaia, sapore brut, di buona acidità che invoglia a essere ribevuto, di ottima persistenza, è ideale dagli aperitivi a tutto pasto. Il grado alcolico ha un volume del 12 per cento, gli zuccheri riduttori raggiungono il valore 0,9%, acidità totale 7,5 grammi per litro e estratto secco netto 19 grammi per litro. Astrea va rigorosamente servito nel secchiello del ghiaccio». Lo spumante della Val Chiavenna richiama fortemente le sue origini plioceniche; il fossile Astrea Bolma rugosa, studiato da Linnaeus nel 1767, è un mollusco gasteropode della famiglia dei Turbinidi e del genere Bolma che vive nella Riserva geologica del Piacenziano ma anche nei mari italiani. Il fossile è conosciuto anche con il suo sinonimo “Astrea rugosa” e volgarmente noto, a causa del suo opercolo, come “Occhio di Santa Lucia”; ha abitudini notturne, di giorno si puo’ ritrovare sotto le pietre del fondo o in cavità buie, mentre di notte esce per nutrirsi di alghe. Si riproduce tra maggio e luglio e il suo opercolo calcareo, che l’animale usa per chiudersi all’interno della conchiglia, è molto ricercato per farne orecchini e pendenti montati su metalli preziosi. Questo nuovo nettare di Bacco, che va ad aggiungersi alle altre etichette della Val Chiavenna come Solecurtus (Monterosso Val d’Arda Doc Colli Piacentini fermo), Lunatia (Gutturnio Doc Colli Piacentini fermo) e Niso (passito di Malvasia), è già a disposizione nelle cantine dell’Associazione Vitivinicoltori Val Chiavenna dove, per tutto il periodo delle feste, è possibile ordinare e acquistare il vino in confezioni natalizie, con consegna anche a domicilio, al fianco di assaggi guidati di vino, formaggi, miele e salumi tipici nelle sale di degustazione, visite alle cantine storiche, zone di produzione e ai vigneti immersi nella Riserva geologica del Piacenziano, con raccolta di fossili e presentazione della vallata anche in lingua straniera, nell’attesa dell’apertura della stagione del vino nuovo e delle damigiane, disponibili da gennaio a aprile. Www. Viticoltorivalchiavenna. It . |
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BOLZANO: SCUOLA PROFESSIONALE LAIMBURG, DIPLOMI PER ASSAGGIATORI DI GRAPPE |
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Si è concluso il percorso di formazione per assaggiatori di grappe e distillati organizzato dalla scuola professionale per la frutti-, viti-, orti- e floricoltura di Laimburg. I 20 neo-diplomati, tra cui anche alcune donne, riceveranno il proprio attestato lunedì 21 dicembre. Il percorso formativo è stato attivato grazie ai fondi dell´Unione Europea nell´ambito del programma Fesr Fondo europeo di sviluppo regionale. I partecipanti hanno potuto approfondire le proprie conoscenze circa la produzione di grappe, liquori e distillati, e hanno appreso anche i metodi per la classificazione e la valutazione dei prodotti, tanto da poter entrare a far parte della giuria del primo premio "Südtirol Aquavitae", che avrà luogo il 25 febbraio del prossimo anno. Dalla scelta delle materie prime alle tecnologie di distillazione, dalla degustazione di grappe e liquori alla gestione economica di un´impresa concorrenziale operante nel settore. Un percorso a 360 gradi nel mondo dei distillati quello che hanno concluso i 20 neo-diplomati "assaggiatori di grappe", un gruppo formato sia da uomini, che da donne. Il progetto è stato organizzato dalla scuola professionale per la frutti-, viti-, orti- e floricoltura, in collaborazione con il Centro sperimentale Laimburg e l´associazione delle distillerie altoatesine, con il sostegno della Ripartizione provinciale formazione professionale agricola, forestale e di economia domestica. Gli attestati ai neo-diplomati "assaggiatori di grappe e distillati" verranno consegnati dall´assessore provinciale Hans Berger nel corso di una cerimonia lunedì 21 dicembre 2009 alle ore 17 presso la Scuola professionale Laimburg . |
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