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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Gennaio 2010
VERSO LA NOMINA DELLA NUOVA COMMISSIONE EUROPEA  
 
Bruxelles, 11 gennaio 2010 - Inizia oggi la maratona che porterà alla nomina della nuova Commissione europea. Il Collegio deve infatti ottenere l’approvazione dal Parlamento europeo prima di entrare in carica per un mandato che scadrà il 31 ottobre 2014. Tra l’11 e il 19 gennaio prossimi, secondo un programma già prestabilito, i 26 commissari designati affronteranno un’audizione pubblica dinanzi alle commissioni parlamentari competenti. Durante le audizioni, essi risponderanno alle domande dei deputati, che dovranno valutarne le capacità, in particolare per quanto riguarda le materie di loro competenza. Le valutazioni delle commissioni saranno poi esaminate dal Presidente del Parlamento e dai presidenti dei gruppi politici. Il voto di approvazione è previsto per il 26 gennaio durante un’apposita sessione straordinaria, dopo di che la Commissione sarà nominata dal Consiglio europeo e potrà cominciare a lavorare. Come già annunciato, il lavoro della prossima Commissione si fonderà sugli orientamenti politici che il Presidente Barroso ha presentato nel settembre scorso. Egli ha messo in evidenza la necessità di una leadership dell’Ue, che le consenta di partecipare attivamente al processo di globalizzazione sulla base dei valori e degli interessi europei. Prendendo le mosse dall’interdipendenza globale, Barroso ha delineato un’agenda di cambiamenti per un’Europa che metta il cittadino al centro delle priorità. In quell’occasione il Presidente Barroso ha sottolineato cinque sfide cruciali per l’Europa: rilanciare la crescita economica oggi e garantire la sostenibilità e la competitività a lungo termine per il futuro; contrastare la disoccupazione e rafforzare la coesione sociale; trasformare la sfida di un’Europa sostenibile in un vantaggio competitivo; garantire la sicurezza degli europei; rafforzare la cittadinanza europea e la partecipazione civica. Le priorità per affrontare queste sfide saranno stabilite nell’ambito di un quadro decennale di strategia per l’Ue da qui al 2020, infondendo nuovo vigore all’economia sociale di mercato basata sull’inclusione, caratteristica distintiva del modello di vita europeo. L’assegnazione dei portafogli è stata strutturata in funzione di questo programma ambizioso. Nelle lettere che ha inviato a ciascun commissario precisando le nuove competenze, il presidente Barroso ha sottolineato il ruolo fondamentale della Commissione quale motore degli sforzi che l’Ue dovrà prodigare per affrontare le sfide di domani, come pure le nuove opportunità offerte dal trattato di Lisbona. Egli ha ribadito l’impegno a favore di un programma legislativo intelligente che rispetti i principi di sussidiarietà e proporzionalità e miri ad un chiaro valore specifico di livello europeo, con particolare attenzione alla sana gestione finanziaria e nel pieno rispetto del codice di condotta dei membri della Commissione europea. Barroso ha inoltre sottolineato la necessità di una partnership efficace con gli Stati membri e le altre istituzioni, in particolare con il Parlamento europeo. .  
   
   
IL TRATTATO DI LISBONA AL CENTRO DELLA PRESIDENZA SPAGNOLA LA RIPRESA ECONOMICA, IL RUOLO DELL´UE NEL MONDO E I DIRITTI DEI CITTADINI SONO LE ALTRE PRIORITÀ DELLA NUOVA PRESIDENZA  
 
Bruxelles, 11 gennaio 2010 - La Spagna ha assunto all´inizio dell´anno la presidenza di turno dell´Unione europea, indicando come sua principale priorità l´applicazione del trattato di Lisbona. Il trattato è entrato in vigore nel dicembre scorso, introducendo una serie di modifiche che dovrebbero contribuire a rendere più efficiente il processo decisionale europeo e aiutare l´Ue a contare di più sulla scena internazionale. Anche il ruolo della presidenza di turno semestrale dovrebbe cambiare, visto che dovrà d´ora in poi collaborare strettamente con le due nuove cariche istituzionali: il presidente dell´Ue e l´alto rappresentante per la politica estera. Come primo paese cui spetta la presidenza di turno nel quadro del nuovo trattato, la Spagna ha la possibilità di proporsi come esempio da seguire. Nei prossimi sei mesi, Madrid si adopererà per rafforzare il ruolo dell´Unione nel mondo, collaborando strettamente con il presidente dell´Ue Herman Van Rompuy per assicurare che l´Europa trovi una posizione unitaria e parli con un´unica voce. La Spagna dovrà inoltre contribuire alla costituzione del Servizio europeo per l´azione esterna, il nuovo "corpo diplomatico" dell´Ue alle dipendenze dell´alto rappresentante Catherine Ashton. A norma del trattato, la presidenza di turno deve operare in stretta collaborazione con i due paesi destinati ad assumere tale ruolo immediatamente dopo - nel caso della Spagna, il Belgio e l´Ungheria. In pratica, il "trio delle presidenze" trova espressione in un programma comune per 18 mesi. Visto che nel 2009 il tasso di disoccupazione ha toccato il 9,3% nell´Ue (il 19,3% in Spagna), la ripresa economica sarà al centro delle preoccupazioni. Si tratterà in primo luogo di adottare una nuova strategia europea per la crescita e l´occupazione e migliorare la vigilanza sul sistema finanziario internazionale. La Spagna intende dedicare particolare attenzione alla parità uomo-donna. La nuova presidenza tenterà inoltre di avvicinare l´Unione alla gente e promuovere la partecipazione popolare mediante il diritto d´iniziativa riconosciuto ai cittadini dal trattato di Lisbona. Tra i settori nei quali si sforzerà di realizzare dei progressi figurano anche la sicurezza energetica, il cambiamento climatico e l´immigrazione. . .  
   
   
AL VIA LA PRESIDENZA SPAGNOLA: PRIMA VOLTA CON IL TRATTATO DI LISBONA  
 
Bruxelles, 11 gennaio 2010 - E´ Madrid a rappresentare l´Europa per i prossimi sei mesi: il Trattato di Lisbona lascia in piedi la presidenza semestrale del consiglio dell´Ue esercitata a turno da uno dei 27 paesi europei. Ma cosa cambierà per il Governo Zapatero rispetto a prima? La più grande novità è che il suo Paese non sarà più alla testa dei Summit europei né dei Consigli dei Ministri degli Esteri. Per il resto quasi tutto resta come prima. Compresi i rapporti con il Parlamento. Presidenza: che cos´è e cosa fa Fino all´entrata in vigore del Trattato di Lisbona, uno dei 27 Paesi dell´Ue deteneva a turno la presidenza del Consiglio dei Ministri europei e del Consiglio europeo (Capi di Stato e Primi Ministri) per sei mesi. A partire dal primo gennaio 2010, sono ufficialmente entrate in funzione le nuove figure chiave dell´Ue: il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, e l´Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza, Catherine Ashton. Questa novità implica che la presidenza di turno, che è rimasta vigente nel Trattato di Lisbona, presiederà tutte le altre riunioni del Consiglio: gli incontri fra Ministri - tranne quelli degli Esteri, gestiti dalla Asthon-, i gruppi di lavoro, e i Coreper, ovvero le regolari riunioni degli ambasciatori europei. Tre presidenze consecutive formano un trio, che deve coordinare le proprie azioni e le priorità: il primo trio è composto da Spagna, Belgio e Ungheria, i prossimi detentori della presidenza di turno. Le priorità di Madrid - E´ la presidenza che coordina i lavori degli altri Governi e Ministeri a livello europeo, e stabilisce le priorità per il semestre. Per la Spagna, i temi chiave saranno: La strategia 2020 per il rilancio economico e la sostenibilità; La supervisione dei mercati finanziari; Il piano d´azione per l´energia; La messa in atto di alcune disposizioni del Trattato di Lisbona, come il diritto d´iniziativa dei cittadini; L´immigrazione nel quadro del Programma di Stoccolma; La lotta alla violenza contro le donne e altre misure sociali La messa in atto del Servizio d´Azione esterna dell´Ue. I rapporti con il Parlamento europeo: Per il Parlamento la presidenza di turno è un interlocutore chiave, perché rappresenta gli eletti e i Governi Ue. Il compito principale del Parlamento è quello di co-legiferare insieme al Consiglio, ma anche di monitorare il suo operato e verificare che la presidenza di turno operi in modo trasparente ed efficiente. Parlamento e Consiglio co-legislatori - E´ la presidenza di turno che incontra gli attori chiave del Parlamento per negoziare con loro a nome degli altri Governi . La presidenza e il relatore del Parlamento si incontrano e stabiliscono informalmente i possibili accordi e compromessi sulla legislazione in esame, prima di proporlo alle rispettive "aule" (i colleghi parlamentari nel caso del relatore, gli altri 26 Ministri per la presidenza). Questo accade sia durante la prima lettura, per chiudere un testo in tempi brevi, sia nella seconda, quando ci sono argomenti spinosi che dividono i due "rami" legislativi, e anche in vista di una procedura di conciliazione, che deve assolutamente chiudersi con un accordo in terza lettura. Al di là delle riunioni informali, la presidenza spesso cerca il contatto con i relatori e i responsabili di un certo dossier o di una certa aerea. Anche le commissioni parlamentari organizzano riunioni, a Bruxelles e Strasburgo, con il Ministro responsabile della politica di competenza della commissione stessa. La presidenza, infine, invita i presidenti delle commissioni parlamentari o i singoli membri a partecipare a riunioni o incontri del Consiglio, a Bruxelles o nel proprio Paese. "La chiave del successo è una comunicazione costante fra i due legislatori", raccontava il relatore del complesso progetto di legge sulla certificazione e registrazione delle sostanze chimiche (Reach) Guido Sacconi (ex-Pse), che aveva dovuto incontrare a suo tempo ben 6 diverse presidenze. I poteri di controllo del Parlamento - Il Parlamento e il Consiglio intrattengono anche relazioni al più alto livello istituzionale. In occasione di tutti i vertici di Capi di Stato e di Governo (i Consigli europei) il presidente del Parlamento apre i lavori esprimendo la posizione dell´assemblea sui temi in agenda. Il prossimo - e il primo sotto la guida di Van Rompuy - si terrà l´11 febbraio. Dopo il Consiglio, Van Rompuy dovrà riportare i risultati del vertice all´Aula parlamentare, probabilmente il 24-25 febbraio. Dal canto suo, la presidenza di turno, all´inizio del suo mandato, presenta le priorità del proprio semestre in occasione della plenaria del Parlamento, come succederà il 20 gennaio, quando José Luis Rodríguez Zapatero interverrà a Strasburgo. Parallelamente, il premier spagnolo farà un bilancio del periodo di presidenza al termine dei sei mesi. In tutte le sessioni plenarie del Parlamento, inoltre, il Consiglio è rappresentato dalla presidenza di turno, generalmente dai rispettivi Ministri a seconda delle tematiche in discussione, per rispondere alle domande degli eurodeputati e esporre il proprio parere sui vari temi all´orine del giorno della seduta. Allo stesso modo il presidente del Parlamento europeo e i leader dei gruppi politici sono sempre invitati a partecipare alle riunioni con la Presidenza dell´Ue prima dell´inizio del mandato semestrale. Per la Spagna, quest´incontro ha già avuto luogo il 3 dicembre scorso a Madrid. .  
   
   
IL 2010 SARÀ L´ANNO EUROPEO DELLA LOTTA ALLA POVERTÀ E ALL´ESCLUSIONE SOCIALE UN AIUTO DIRETTO PER I POVERI  
 
Bruxelles, 11 gennaio 2010 - Dieci anni fa i leader europei si erano impegnati a sconfiggere la povertà nell´Ue entro il 2010. Si avvicina la scadenza, ma l´obiettivo appare ancora lontano. Oltre ad affliggere i paesi in via di sviluppo, la povertà è anche un problema europeo: un fenomeno complesso dalle molteplici cause che impedisce alle persone di condurre una vita normale. Spesso il problema nasce dalla mancanza d´istruzione, da una dipendenza o da un´infanzia priva di risorse culturali, sociali e materiali. Nell´ue la povertà viene misurata come percentuale delle persone con un reddito inferiore al 60% dello stipendio medio locale. Quasi 80 milioni di europei, ossia oltre il 15% della popolazione, vivono sulla o al di sotto della soglia di povertà. Un europeo su dieci vive in una famiglia di disoccupati e per l´8% dei cittadini avere un lavoro non basta a scongiurare la povertà. La situazione però non è disperata. La solidarietà è uno dei valori fondamentali dell´Europa. L´ue ha pertanto dichiarato il 2010 Anno della lotta alla povertà e all´esclusione sociale. Sono previste numerose iniziative, tra cui un incontro di persone indigenti provenienti da tutta l´Europa (a maggio) e una tavola rotonda (a ottobre). Inoltre, ciascun paese disporrà di un programma ad hoc per rispondere ai suoi problemi specifici. Sconfiggere la povertà era uno degli obiettivi principali del piano per la crescita e l´occupazione (la strategia di Lisbona), adottato dai paesi membri nel 2000. L´ue si augura che la campagna del 2010 possa fungere da catalizzatore per continuare la lotta contro la povertà, trasformando tali ambizioni in realtà. .  
   
   
UE: NUOVI STUDI METTONO IN EVIDENZA IL RUOLO DELLA RICERCA E DELLO SVILUPPO  
 
 Bruxelles, 11 gennaio 2010 - La Commissione europea ha recentemente pubblicato due studi che mettono in evidenza il futuro e lo sviluppo sostenibile. Entrambi i rapporti riguardano anche la ricerca e lo sviluppo (R&s) e il ruolo importante che essi possono rivestire nell´affrontare le sfide della società moderna. Lo studio intitolato "People, the economy and our planet" guarda allo sviluppo sostenibile da una prospettiva socio-economica e umanistica, mentre il secondo, "World in 2025", analizza le conclusioni del European Foresight Expert Group. "La ricerca affronta le questioni a lungo termine e la necessità di sostenere una società basata sulla conoscenza", ha commentato Jean-michael Baer, direttore presso la direzione generale della Ricerca. "Attraverso la collaborazione internazionale, la ricerca europea può progettare i suoi obiettivi di sostenibilità rispetto al resto del mondo in maniera positiva e partecipatoria". Il tema "Scienze socio-economiche e scienze umane" (Ssh) del Settimo programma quadro (7° Pq) è parte integrante dell´impegno della ricerca europea. Il contributo del Ssh allo sviluppo sostenibile è illustrato nello studio "People, the economy and our planet". Uno dei temi centrali dello studio è il comportamento dei sistemi complessi che si trovano sotto tensione e il supporto positivo che può essere apportato dall´innovazione in un´ampia serie di aree tecnologiche. Per creare lo sviluppo tecnologico ci sarà bisogno di un´integrazione senza precedenti della ricerca e della pratica tra le varie discipline, nonché di nuovi modi di discussione scientifica e politica, tra cui anche le scienze socio-economiche e umanistiche, recita lo studio. I temi dell´innovazione, del cambiamento e delle sfide future rappresentano una parte importante di un secondo studio intitolato "The World in 2025". La ricerca è stata condotta dal Gruppo di esperti europeo in materia di prospezione, lanciato nel 2008 dalla direzione generale della Ricerca della Commissione europea, in collaborazione con l´Ufficio dei consiglieri per le politiche europee (Bepa). Tra i membri del gruppo ci sono rappresentanti dei centri di riflessione, università, industria, la Commissione europea e organi governativi. Affrontare le sfide dell´immediato futuro - scrivono - potrebbe significare muoversi verso nuovi modelli di produzione e consumo, nonché verso un nuovo equilibrio tra i generi e le generazioni. "La ricerca europea da sola non riuscirà a rendere il mondo più sostenibile, ma non ci sono dubbi sul fatto che possa contribuirvi in larga misura", continua Jean-michel Baer. "Una società che derivi una parte maggiore del benessere e della prosperità dalla conoscenza, sarà una società più sostenibile, perché riuscirà a rendere di più sfruttando di meno". Studio "People, the economy and our planet": http://ec. Europa. Eu/research/social-sciences/pdf/people-economy-and-our-planet-sustainable-development_en. Pdf Studio "World in 2025": http://ec. Europa. Eu/research/social-sciences/pdf/the-world-in-2025-report_en. Pdf .  
   
   
SLOVENIA, TENDENZE DI MERCATO DICEMBRE 2009  
 
Lubiana, 11 gennaio 2009 - In Slovenia, nel dicembre 2009, l´indice di fiducia è stato lo stesso di novembre 2009 (-19 punti percentuali), afferma l´Istituto statistico sloveno. Nel settore manifatturiero, è aumentato di 2 punti rispetto a novembre, come quello del commercio al dettaglio, mentre nel settore edile è sceso di 1 punto percentuale su base mensile. Anche nel settore terziario l´indice di fiducia è sceso di 1 punto rispetto a novembre 2009. Per quanto riguarda il manifatturiero, tra gli indici della situazione è aumentato soprattutto l´indice di produzione (5 punti percentuali in più rispetto a novembre); nel commercio al dettaglio, gli indici sono perlopiù scesi, a differenza di quello relativo alle vendite. Le aspettative per i prossimi tre mesi sono favorevoli, eccetto quelle relative all´occupazione e ai prezzi di vendita. Il fattore che ha limitato le imprese maggiormente è stato la competizione nel settore (47 per cento), seguita dalla bassa domanda (41 p. C. ) e dagli alti costi del lavoro (38 p. C. ). Il 13 per cento delle imprese non ha registrato limiti all´attività, in dicembre. Nel settore edile l´indice di fiducia è sceso, ma le aspettative per i prossimi tre mesi sono in generale ritenuti favorevoli, eccetto per quanto riguarda le previsioni sui prezzi. Rispetto al mese precedente, le capacità tecniche erano ancora più che sufficienti, e si tratta del valore più alto registrato nel periodo. I fattori più importanti che hanno limitato le imprese sono stati la domanda insufficiente (53 per cento) e la competizione nel settore (51 p. C. ). Altri importanti fattori sono stati anche qui l´alto costo del lavoro (30 p. C. ), del capitale (29 p. C. ) e dei materiali (25 p. C. ). Situazione simile anche per quanto riguarda il settore dei servizi, che a sua volta è stato influenzato negativamente dalla domanda insufficiente (36 per cento), dai vincoli finanziari (28 p. C. ), dalla carenza di forza lavoro (4 p. C. ). Il 30 per cento delle imprese non ha registrato limiti all´attività. .  
   
   
GRECIA, COMPOSIZIONE DELLE ESPORTAZIONI ITALIANE  
 
Atene, 11 gennaio 2010 - La struttura merceologica delle importazioni greche dall´Italia, nel periodo gennaio-settembre 2009, ha interessato in prima misura il comparto delle "Macchine e attrezzature industriali, mezzi di trasporto", che ha fatto registrare una consistente riduzione delle vendite (-29,2 per cento) rispetto all´analogo periodo dell´anno precedente, informa l´Ice. Tale performance negativa è attribuibile essenzialmente alla diminuzione delle vendite italiane di mezzi di trasporto, nella misura del -36,5 per cento. Il secondo comparto in ordine d´importanza è risultato, nel periodo gennaio-settembre 2009, quello dei "Vari prodotti industriali" le cui vendite sono diminuite su base annua del 19,1 per cento. In particolare, le vendite di abbigliamento e accessori, la voce più importante dell´export italiano in Grecia, sono scese del 15 per cento, attestandosi a 369 milioni di euro; al contrario, la quota di mercato è aumentata di 1,1 punti percentuali passando dall´8,1 per cento dello scorso anno all´attuale 9,2. Il terzo comparto in ordine d´importanza è risultato, sempre nello stesso periodo di riferimento, quello dei "Prodotti industriali classificati per materie prime", costituendo il 18,2 per cento del totale delle importazioni greche dall´Italia. Circa un quinto delle vendite italiane di tale comparto è rappresentato dai manufatti di metallo, che hanno registrato una riduzione di quasi il 23 per cento. Seguono poi i comparti dei "Prodotti chimici e affini", dei "Prodotti agro-alimentari e animali vivi" e dei "Minerali e combustibili", con valori rispettivamente di 691 milioni di euro (-13,7 p. C. ), 435 milioni di euro (-3 p. C. ) e 99 milioni di euro (-45,5 p. C. ). Un ruolo marginale è rappresentato dai comparti "Materie prime non alimentari, eccetto combustibili", "Bevande e tabacco" e "Olii e grassi animali e vegetali", che insieme rappresentano il 2 per cento del totale. .  
   
   
PREVISIONI: ABI, RIPRESA LENTA DELL’ECONOMIA, PER BANCHE DIMINUISCONO UTILI E CRESCONO SOFFERENZE  
 
Roma, 11 gennaio 2010 - Segnali di ripresa per l’economia italiana che dall’anno prossimo tornerà a crescere in maniera graduale. Dal quadro macroeconomico congiunturale, contenuto nell’Afo-financial Outlook diffuso oggi dall’Abi, infatti, emerge chiaramente che nel prossimo biennio è attesa una graduale ripresa dell’economia sia nazionale sia internazionale. Secondo le stime del centro studi Abi e delle principali banche italiane in Italia il Pil – tornato a salire su base congiunturale dopo 5 trimestri di riduzioni, nel 2009 ha segnato un calo del 4,8% – tornerà a crescere dello 0,6% nel corso del 2010 e dell’1,6% nel 2011. Per quanto riguarda il settore bancario, le banche italiane continuano a mostrare una sostanziale tenuta pur scontando gli effetti della crisi economica e registrando una significativa contrazione in termini di conto economico: gli utili netti, dopo essersi dimezzati nel 2008, si sono ridotti ancora del 45% nel 2009 e pur segnando una leggera inversione di tendenza nel 2010 (+8%) si manterranno ancora lontani dai livelli pre-crisi. Confermato anche il trend di crescita delle sofferenze: +34% nel 2009, +27% nel 2010 e +9% nel 2011. Il quadro macroeconomico nell’Area Euro e in Italia Il Pil dell’Area euro, la cui caduta si era già sostanzialmente arrestata nel corso del secondo trimestre, è tornato a crescere nel terzo (+0,4%). Indicazioni confortanti provengono anche dai principali indicatori congiunturali. La produzione industriale è in graduale risalita dallo scorso maggio; anche gli indicatori di fiducia di consumatori e imprese proseguono il loro recupero. Gli effetti negativi della recessione stanno facendo sortire i propri effetti sul mercato del lavoro: nel terzo trimestre il tasso di disoccupazione è stato pari al 9,6%, e ha continuato a crescere anche successivamente (9,8% a ottobre 2009). L’economia italiana Per quanto riguarda l’Italia, i dati ufficiali degli ultimi due trimestri confermano i segnali di ripresa suggeriti dagli indicatori congiunturali nei mesi scorsi. Il Pil italiano, la cui caduta si era già quasi arrestata nel secondo trimestre (-0,5%), è tornato a crescere su base congiunturale tra luglio e settembre (+0,6%), dopo cinque trimestri consecutivi di contrazione. Con i primi dati ufficiali del terzo trimestre, anche l’economia italiana è dunque tecnicamente uscita dalla recessione. Data la Pagina 2 di 3 pesante eredità negativa lasciata dai trimestri precedenti (con un effetto di trascinamento del - 4,8%), la contrazione del Pil del 2009 è rimasta comunque vicino alla soglia del 5% prevista già la scorsa estate. Per l’Italia, le attese sull’inflazione hanno visto un tasso allo 0,8% nel corso del 2009, per riprendere la crescita all’1,6 e all’1,9% nel biennio successivo. L’industria bancaria italiana Le banche italiane continuano ad assicurare il proprio sostegno a famiglie e imprese nonostante i pesanti contraccolpi della crisi economica internazionale, la crescita delle sofferenze e il calo ulteriore degli utili. Pur in presenza di un rallentamento della dinamica degli impieghi, infatti, gli sviluppi della congiuntura creditizia si sono mostrati nell’ultimo anno e mezzo relativamente positivi se paragonati alla caduta profonda dell’attività economica. Impieghi. Il tasso di crescita dei prestiti erogati a famiglie e imprese - intorno allo 0,5% nel 2009 – tornerà a salire al 3,4% nel 2010 ed al 4,3% nel 2011. Su tutto l’arco previsionale risultano più vivaci i prestiti oltre 1 anno, che nel 2009 hanno segnato un aumento del 2,5%, risulterebbero in crescita del 4,5% circa nel 2010-2011, mentre quelli a breve che hanno chiuso l’anno con una flessione del 4,1%, dovrebbero recuperare gradualmente nel 2010 e nel 2011. Il credito alle imprese ha subito nel mese di settembre, una prima battuta di arresto con un tasso di variazione su base annua per la prima volta negativo (-0,2%), registrando una performance migliore rispetto a quella dell’Area Euro (-0,4%). Già a partire dalla prima metà dell’anno è prevista un’inversione di tendenza che dovrebbe portare i crediti alle imprese a crescere del 2,6% nel 2010 e del 3,2% nel 2011. Il credito alle famiglie è cresciuto del 3,5% nel corso del 2009, trainato dai mutui per l’acquisto di abitazioni (+4,2%) e per il biennio 2010-11 le attese sono per un consolidamento della crescita dei finanziamenti alle famiglie che dovrebbero crescere del 4,7 e del 6% rispettivamente. La scarsa vivacità dei consumi, secondo il rapporto Afo, dovrebbe portare a una sostanziale stabilità del credito al consumo. Raccolta. La provvista complessiva dopo aver avuto un incremento del 13% nel 2008 e del 6% circa nel 2009, si manterrà al 5,3% nel 2010 e al 7,5% nel 2011. In rallentamento, rispetto al 2008, il tasso di crescita delle obbligazioni: +14,5% nel 2009 fino al +7,7% nel 2011. Quanto alla raccolta sull’estero si registra una leggera flessione nel 2009 (-3,2%), mentre si tornerà ad una lieve crescita nel 2010 (+0,7%) che si consoliderà nel 2011. Sofferenze. La severità della recessione sta imprimendo una forte e preoccupante spinta al rialzo alle sofferenze bancarie: al netto delle svalutazioni segnano una crescita del 34% nel 2009, del 27% nel 2010 e del 9% nel 2011. Valutate in rapporto agli impieghi, le sofferenze nette evidenzierebbero un progressivo e graduale peggioramento fino a segnare il 2,1% nel 2011, un valore di quasi un punto percentuale in più rispetto a quello del 2008 (1,2%). Utile netto. Dopo una riduzione del 54% nel 2008, l’utile netto delle banche ha subito nel corso del 2009 un ulteriore dimezzamento (-45%); per il 2010 si prospetta invece un’inversione di tendenza con una crescita dell’8,6%. L’ulteriore superamento della fase critica è previsto per il 2011, quando si potrebbe avere un rimbalzo che riporterebbe l’utile netto su un livello pressoché Pagina 3 di 3 identico a quello del 2008, pur rimanendo quindi su valori sensibilmente inferiori a quelli precrisi. Roe, margini e costi. In questo contesto, il Return on Equity, passerebbe dal 4,4% nel 2008 al 2,4% nel 2009-10, per attestarsi nel 2011 al 3,6%. Il margine di interesse ha registrato una contrazione del 5,6% nel 2009 per risalire dell’1,3 e del 5,3% rispettivamente nel 2010 e 2011. Per il margine di intermediazione, che nel 2008 ha registrato una flessione del 7,7% e un ulteriore calo dello 0,8% nel 2009, si prospetta una ripresa del 3,6% nel 2010 e nell’ordine del 7% nel 2011. Tassi di crescita più pronunciati dovrebbero connotare il risultato lordo di gestione (-0,4% nel 2009; +7,3% nel 2010 e +13,9% nel 2011) grazie a una dinamica dei costi operativi che, considerato il contesto generale non brillante, dovrebbe risultare relativamente contenuta (-1% nel 2009, +1,4% nel 2010 e +2,7% nel 2011). .  
   
   
BANCHE: ABI, PIÙ EFFICIENZA ALLO SPORTELLO CON SOCIAL NETWORK E COMMUNITY  
 
Roma, 11 gennaio 2010 - Più social network e community allo sportello: anche in banca, infatti, cominciano a prendere piede blog, wiki, forum e podcast e l’imperativo categorico delle Intranet aziendali - che sempre più spesso parlano il linguaggio web 2. 0 – diventa comunicare, collaborare e condividere “in rete” applicazioni, informazioni e documenti. Grazie ai nuovi paradigmi dell’Enterprise 2. 0, del resto, proprio la Intranet diventa un fattore di efficienza sempre più importante per le banche che vogliono migliorare la loro operatività e aumentare qualità e tempestività di interventi e decisioni, riducendo i costi. Per questo, nonostante la difficile congiuntura economica, nei prossimi tre anni il 50% dei gruppi bancari italiani intervistati prevede di aumentare i propri investimenti nella rete aziendale e il 36% di lasciarli invariati. È quanto emerge dal 6° Rapporto sulle Intranet delle Banche realizzato da Abi Lab, il centro di Ricerca e Sviluppo delle Tecnologie per la banca dell’Abi in collaborazione con la School of Management del Politecnico di Milano. Allo studio – presentato a Milano al workshop annuale organizzato da Abi Lab sul tema – hanno partecipato 14 banche che rappresentano il 71% del settore in termini di dipendenti e il 66% in termini di sportelli. Ecco i principali risultati della ricerca che individua tre principali ambiti di attenzione e di investimento da parte delle banche: il Social Network & Community (ossia gli strumenti che favoriscono lo scambio di idee e il coinvolgimento nelle community allargate anche al di fuori dell’organizzazione); l’Unified Communication & Collaboration (cioè le tecnologie a supporto di una comunicazione sempre più integrata); l’Enterprise Content Management (le infrastrutture per gestire contenuti e documenti all’interno e all’esterno dell’organizzazione ottimizzandone accuratezza, accessibilità e integrità). Più investimenti nelle Intranet delle banche L’analisi dell’evoluzione del budget dedicato alla Intranet conferma l’importanza crescente riconosciuta dalle banche alla rete aziendale. Mettendo a confronto i dati degli ultimi tre anni con le previsioni di spesa per i prossimi tre, infatti, il 50% delle banche prevede un aumento dell’investimento (7 banche), mentre il 36% ritiene che rimarrà invariato (5 banche) nonostante la difficile congiuntura economica. Dall’andamento del budget arrivano dunque segnali di crescita o di continuità, mentre cambiano le logiche alla base degli investimenti: innovazione, produttività, qualità dei processi e riduzione dei costi continuano a rivestire un ruolo fondamentale, ma si vanno affermando sempre di più la focalizzazione sulla “persona” e il networking come fattore di supporto alla collaborazione e all’operatività all’interno della banca. Social Network & Community: nelle Intranet, wiki, forum, blog e avatar Forum e blog aziendali cominciano a prendere piede nelle Intranet del settore bancario italiano: rispettivamente il 46% e il 23% delle banche intervistate, infatti, ha già provveduto a integrare questi strumenti nella propria rete. Allo sportello, iniziano a farsi strada anche wiki e strumenti di collaborative real time editing per l’editing collaborativo di pagine web, documenti di testo, fogli di calcolo e presentazioni (38%); podcasting per rendere più semplice la pubblicazione di messaggi e contenuti, facilitando la discussione e i commenti (23%); folksonomy o social bookmarking/tagging per la classificazione collaborativa delle informazioni. Ancora in fase di sperimentazione, invece, i mondi virtuali per la collaborazione e la socializzazione all’interno di ambienti virtuali tridimensionali dove i singoli interagiscono mediante un alter ego elettronico (avatar). Dalla ricerca condotta da Abi Lab emerge infine come Rss, Wiki, Social Network, Social Voting e Social Bookmarking possono essere considerati strumenti “differenzianti” perché, non appena introdotti, vengono utilizzati dagli utenti delle Intranet aziendali abilitati più volte al giorno. Più collaborazione con la comunicazione integrata Sul fronte della comunicazione, le intranet hanno aperto la strada a una gestione unificata dei diversi canali di comunicazione, con importanti risparmi sui costi di set-up e di gestione. Attraverso la rete aziendale, infatti, si può accedere a strumenti di comunicazione integrata (e-mail, Voip, telefonia mobile, Sms, videofonia, instant messaging e chat); verificare la presenza delle persone sui diversi canali, inoltrando automaticamente la comunicazione su quello più adatto; realizzare meeting remoti su internet, mediante sessioni live con voce, video e chat condivise da più utenti; condividere in tempo reale slide, documenti e desktop. Se applicazioni come Voip, agende e calendari condivisi si possono considerare ormai affermate, assumono sempre più rilevanza anche web/videoconferencing, instant messaging, presenza on-line e condivisione di presentazioni durante le videoconferenze. Tra gli strumenti più interessanti per le banche, anche se ancora di nicchia, troviamo infine la web Tv, gli spazi di lavoro virtuali, il softphone e la voice mail. Meno carta più Intranet In linea con l’impegno del settore bancario a promuovere flussi e processi digitalizzati in un ottica sempre più paperless, le intranet rappresentano sempre più spesso anche una valida alternativa - efficiente e a “portata di mouse” - agli archivi di carta. Soprattutto i documenti utilizzati più di una volta al giorno vengono gestiti in maniera elettronica e resi disponibili attraverso la rete: contratti, cataloghi di prodotti e servizi bancari, ma anche norme, procedure, comunicati e informazioni organizzative. Rispetto al 2008, inoltre, sono aumentate le banche che prevedono rendere disponibile sulla Intranet anche i report di controllo di gestione e fatture. .  
   
   
CASO PROSPERINI. L´INTERVENTO DI FORMIGONI IN CONSIGLIO DALL´AUDIT INTERNO NESSUNA IRREGOLARITA´ IN PROCEDURE DI GARA DISPOSTO COMUNQUE IN VIA CAUTELATIVA IL BLOCCO DEI PAGAMENTI  
 
Milano, 11 gennaio 2010 - Come annunciato il 17 dicembre, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, è intervenuto nell´aula del Consiglio regionale sulla vicenda di Pier Gianni Prosperini, tratto in arresto il 16 dicembre. Formigoni non ha ritenuto di ripercorrere "fatti noti" tanto più che "in queste ore è emersa un´abbondanza di particolari anche grazie a un ampio utilizzo di materiale ricavato da intercettazioni telefoniche (che di per sè è coperto da segreto istruttorio e come tale non dovrebbe essere divulgato)". "Spetta ora al magistrato inquirente - ha notato Formigoni - dimostrare l´eventuale effettiva colpevolezza del nostro collega, poichè così stabiliscono le regole della civiltà giuridica. Noi seguiremo come sempre con attenzione e rispetto tale attività, ben sapendo tuttavia che ciò che spesso appare in un primo momento evidente e solare, viene rovesciato poi nel dibattimento". Il presidente della Regione ha ricordato a questo proposito l´esempio recentissimo di Alberto Stasi ("descritto unanimemente dal sistema mediatico-giudiziario come colpevole, scagionato poi come del tutto innocente"); quello di Milena Bertani, assessore nella Giunta Formigoni 2000-2005, "arrestata per flagranza di reato, costretta a dimettersi, a lasciare la vita politica e scagionata come completamente innocente nove anni dopo"; ancora, l´esempio dell´ex presidente della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco, anch´egli arrestato con enorme clamore e rinviato a giudizio oltre un anno dopo con prove sulla cui fondatezza si dovrà esprimere la magistratura giudicante; e, sempre in Abruzzo, negli anni ´92-´93, il caso della Giunta regionale arrestata nella sua interezza e completamente scagionata negli anni successivi". "Ricordo ciò - ha sottollineato Formigoni - per far presente che siamo all´inizio di un procedimento, nel quale la pubblica accusa dovrà tentare di dimostrare la colpevolezza della persona, e la difesa avrà modo di argomentare, e solo alla fine si vedrà eventualmente la colpevolezza della persona. Credo che in questo momento dobbiamo esercitare l´arte laica e religiosa del dubbio, sapendo che nella civiltà giuridica la persona è e rimane innocente fino a prova provata del contrario e fino a sentenza definitiva emessa". "Ho già espresso ieri - ha ricordato Formigoni - solidarietà a Prosperini, e gli rinnovo gli auguri di poter collaborare con la magistratrura giudicante nel dimostrare la propria innocenza ed estraneità. Ritengo anche opportuno chiedere il più possibile rapidità nelle valutazioni e negli atti, per rispetto delle persone ma anche in considerazione del periodo delicato che attraversiamo". "Per quanto riguarda - ha spiegato Formigoni - la procedure oggetto di indagine e direttamente attinenti l´attività istituzionale di Regione Lombardia: nel 2008 è stato attivato il sistema di auditing e controllo interno, la quale non ha riscontrato nessuna irregolarità nelle procedure di aggiudicazione della gara poste in atto dalle strutture amministrative. Ciò non toglie che eventualmente possano esserci state irregolarità esterne a questo procedimento di gara, e su questo appunto sarà la magistratura a indagare e a pronunciarsi". Formigoni ha poi informato che "ieri ho immediatamente dato disposizione perché siano effettuati ulteriori controlli e verifiche che contribuiranno in modo fattivo all´accertamento della verità dei fatti e i cui esiti saranno messi a disposizione della Giunta, del Consiglio e della Magistratura. Inoltre, in ossequio al principio di trasparenza cui si impronta l´azione della nostra Giunta, ho disposto ieri di attivare un fermo anmministrativo che blocchi i flussi finanziari relativi ai contratti, in via cautelativa". Intanto lo stesso Formigoni ha confermato di aver trasmesso al presidente del Consiglio regionale, Giulio De Capitani, il decreto con cui assume ad interim le deleghe che erano state affidate a Prosperini. .  
   
   
ECONOMIA PARTECIPATA: DALLA REGIONE LAZIO 15 MILIONI PER LE OPERE SCELTE DAI CITTADINI  
 
Roma, 11 gennaio 2010 - La giunta regionale del Lazio ha approvato, il 27/12/09, una delibera che recepisce l´indicazione dei cittadini consultati attraverso il metodo dell´economia partecipata su 59 interveni in 55 grandi e piccoli comuni del Lazio interessati alla ripartizione, nel triennio 2009-2011, di 15 milioni di euro per la realizzazione di opere pubbliche sul territorio. "Con questo provvedimento la giunta regionale - ha commentato l´assessore ai lavori pubblici, Vincenzo Maruccio - finanzia una serie di piccoli interventi segnalati direttamente dai cittadini: un esempio concreto di istituzioni vicine alle esigenze delle persone. Piccole e medie comunità potranno beneficiare così di opere che possono sensibilmente migliorare la qualità della vita. " Per il vicepresidente Esterino Montino "E´ il segno di un modo nuovo di decidere le opere consultando direttamente i cittadini e ascoltando i loro bisogni concreti. Questa delibera è uno dei numerosi simboli di cinque anni di governo regionale basati sulla discontinuità e l´innovazione nell´amministrazione del territorio". La delibera individua nello specifico due graduatorie che contengono i nomi dei comuni rientranti nel provvedimento e gli importi previsti per ciascun intervento finanziato. Nei piccoli comuni gli interventi vanno dalla realizzazione di impianti fotovoltaici a quella di parcheggi e strutture sportive, alla ristrutturazione di piazze ed edifici pubblici e alla manutenzione di strade e scuole. In particolare gli interventi riguardano 27 comuni della Provincia di Roma, 9 del reatino, 8 in provincia di Frosinone, 6 nel viterbese e 5 nella provincia pontina. Tra questi sono previste opere nei municipi Ii, V, Vii, Xi e Xv di Roma e, tra i capoluoghi di provincia, a Latina e Frosinone. .  
   
   
LAZIO: APPROVATO BILANCIO 2010-12, UNA MANOVRA DA QUASI 26 MILIARDI  
 
Roma, 11 gennaio 2009 - Il Consiglio regionale del Lazio ha dato il via libera al Bilancio di previsione 2010-12. Il documento, realizzato e presentato dalla Giunta in ordinaria amministrazione, il 23 dicembre 2009, persegue gli obiettivi del normale funzionamento dell´Amministrazione regionale e la prosecuzione del programma anti-crisi avviato dalla Finanziaria 2009. Si tratta di un bilancio da circa 26 miliardi di euro che si articola in documento di otto articoli. Il Bilancio 2010-12, nonostante il suo carattere transitorio, conferma gran parte degli stanziamenti destinati alle misure anti-crisi promosse nello scorso Bilancio di previsione e nell´assestamento di Bilancio 2009. In particolare, sono confermati tutti gli interventi a sostegno di persone e famiglie in difficoltà. A partire dal reddito minimo garantito, cui sono destinati 60 milioni di euro l´anno, una cifra che consentirà di sostenere circa 12mila cittadini con un reddito al di sotto di 8mila euro annui; sono confermati, inoltre, gli stanziamenti relativi al Fondo di rotazione delle imprese (60 milioni di euro l´anno) finalizzati alla ripresa economica del Lazio e del suo tessuto produttivo. Sul fronte della spesa corrente, si garantiscono i diritti soggettivi fondamentali, come quelli riguardanti la sanità, il sociale, la mobilità, il diritto alla casa, anche attraverso il mantenimento degli interventi prioritari in corso, come quelli per il trasporto pubblico gratuito per i giovani al di sotto dei 25 anni, e in sostegno della legge sulla casa. Confermati, inoltre, tutti gli stanziamenti destinati alla lotta all´usura e all´utilizzo dei beni confiscati alla mafia. In controtendenza rispetto al Governo, invece, aumentano di 2 milioni di euro le risorse destinate alle comunità montane. Aumentano anche (+2 milioni di euro) le risorse per la legge sulla disabilità. "E´ un bilancio che conferma e rafforza le iniziative anti-crisi messe in campo dalla Giunta in questi anni. Il Bilancio 2010-12 si caratterizza, infatti, come un documento prevalentemente tecnico e sobrio, ma sempre mirato a contrastare efficacemente la crisi economica - spiega l´assessore al Bilancio della Regione Lazio Luigi Nieri - arriviamo a fine legislatura portando a compimento il disegno di una regione solidale, attenta ai diritti delle persone, all´ambiente, al lavoro e allo sviluppo locale. E´ assolutamente apprezzabile, inoltre, il comportamento responsabile dell´Udc con cui, oggi, ci si è ritrovati attorno a proposte ragionevoli, come quella a sostegno delle famiglie, in questo momento di crisi economica - è quanto dichiara l´assessore al Bilancio della Regione Lazio Luigi Nieri. "In questo modo - ha concluso l´assessore Nieri - possiamo continuare il nostro lavoro, finalizzato a dare garanzie e diritti soggettivi ai cittadini del Lazio. Un lavoro che portiamo avanti con tenacia da anni. Il sostegno alle famiglie è un punto di totale convergenza". Il Bilancio prevede, tra le altre cose, la copertura del disavanzo sanitario 2008 e 2009, attraverso una rimodulazione delle risorse disponibili, e la copertura di ulteriori 250 milioni di euro di disavanzo 2009. .  
   
   
VALMARECCHIA, PROSEGUE LA TRANSIZIONE DEI SETTE COMUNI DALLE MARCHE ALL´EMILIA-ROMAGNA  
 
Bologna, 11 gennaio 2010 - «Stiamo procedendo con puntualità. Stiamo affrontando il complesso passaggi di transizione dei Comuni da una Regione all’altra con collaborazione e con un pragmatismo costruttivo che sta portando a una organizzazione efficiente dei diversi aspetti riducendo al minimo i disagi per i cittadini». Lo ha sottolineato l’assessore regionale alla programmazione e sviluppo territoriale Gian Carlo Muzzarelli chiudendo l’incontro tra la Regione Emilia-romagna, i sette Comuni dell’Alta Valmarecchia (passati dalla regione Marche all’Emilia-romagna), la Provincia di Rimini e la Comunità montana della Valmarecchia. Nell’incontro è stato fatto il punto sullo stato di avanzamento, settore per settore, della transizione dei Comuni (Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant’agata Feltria e Talamello) dalle Marche alla Emilia-romagna. Per tutti i vari settori la transizione, al 1° gennaio 2010, è stata garantita senza particolari problemi nei servizi ai cittadini grazie ad una ricognizione compiuta tra le due Regioni e le due Province in ogni comparto. Dopo l’accordo siglato tra le due Province ed il verbale d’intesa sottoscritto dalle due Regioni, si sta completando la ricognizione compiuta nei vari comparti per giungere ad un accordo definitivo fra tutte le istituzioni interessate, comprese le questioni di carattere nazionale che l’incontro col Governo dovrà risolvere. «E’ una priorità, soprattutto alla luce del rinvio proprio di oggi, – ha aggiunto Muzzarelli - un incontro, in raccordo con il Commissario di Governo il Prefetto Rosaria Cicala, con il ministro degli Interni Roberto Maroni per avere le risposte chiare sulle questioni di carattere nazionale ancora aperte come le norme di compensazione relative al Patto di stabilità, il fisco, i trasferimenti, la scuola e la sanità». Tra i temi principali affrontati quello delle risorse economiche alla luce del fatto che i Comuni stanno predisponendo, entro gennaio, i bilanci di previsione 2010. «Le risorse per la transizione debbono essere assegnate ai Comuni – ha ribadito l’assessore regionale – mentre alla Provincia di Rimini deve essere riconosciuto l’agibilità economica, finanziaria e fiscale per muovere adeguatamente nel nuovo quadro istituzionale in cui si trova ad operare». Per quanto riguarda l’urbanistica «occorre, anche per sostenere le imprese in questa fase di uscita dalla crisi, procedere – ha concluso Muzzarelli -ad una rapida gestione del territorio e delle espansioni degli insediamenti civile e produttivi. Per questo, con rapidità, affronteremo la soluzione dei due Prg in attesa di via libera». .  
   
   
BASILICATA: IN CONSIGLIO DISCIPLINA CONFLITTO DI INTERESSI  
 
 Potenza, 11 gennaio 2010 - “Materie di competenza regionale come la Sanità, le Attività Produttive, l´Energia, la Formazione Professionale e tante altre ancora che muovono interessi e centinaia di milioni di euro e che incidono nella determinazione delle regole del libero mercato debbono essere decise e disciplinate da un Consiglio regionale i cui componenti siano liberi da ogni vincolo e interesse diretto o indiretto”. E’ l’affermazione del consigliere regionale del gruppo di Alleanza nazionale verso il Pdl, Pasquale Di Lorenzo. “Questa – continua Di Lorenzo - è la principale motivazione che ci spinge a proporre una disciplina rigorosa e dettagliata in merito ai potenziali casi di conflitto di interessi in cui ogni singolo consigliere regionale può venire a trovarsi nel corso di una legislatura. Vi è la necessità che l´Ente Regione sia al di sopra di ogni sospetto e che ogni sua decisione non dia adito a dubbi o a valutazioni che non siano quelle di perseguire l´interesse generale. Una disciplina dettagliata delle materie e delle casistiche possibili che possono individuare eventuali conflitti di interesse si impone con tutta la sua urgenza ed attualità nell´interesse delle istituzioni regionali che hanno bisogno di acquisire una maggiore autorevolezza politica e, prima ancora, di essere realmente percepite dai lucani come luogo deputato alle scelte finalizzate unicamente all´interesse collettivo dei lucani. Presenteremo nella prima riunione utile della Prima Commissione – conclude Di Lorenzo - una bozza di disciplina aperto alla discussione ed al contributo di tutte le parti politiche con l´auspicio che, prima della fine della legislatura, si possa adottare un testo di legge sulla materia che entri in vigore da subito”. .  
   
   
ILLUSTRATE DAL PRESIDENTE LOIERO LE INIZIATIVE PER IL POR FESR CALABRIA 2007-2013  
 
Reggio Calabria, 11 gennaio 2010 - Il Presidente della Regione Agazio Loiero ha illustrato il 9 gennaio mattina lo stato di attuazione del “Por Fesr Calabria 2007-2013” alla data del trentuno dicembre 2009 ed il Piano di attuazione per il primo trimestre 2010. “Abbiamo messo in carreggiata una macchina – ha detto Loiero - che era completamente deragliata e abbiamo portato all’Europa una Regione irreprensibile sul piano della programmazione e dell’attuazione dei progetti. Persino io, che conosco la Calabria, fatico a definirla virtuosa come, invece, fa l’Europa che ci porta ad esempio per le altre regioni della convergenza. Sono esterrefatto dal comportamento di certi esponenti del centrodestra che hanno il coraggio di muovere critiche assolutamente infondate a questa amministrazione sulla programmazione, dimenticando lo stato pietoso in cui le giunte precedenti hanno lasciato questa regione ed il terribile ricordo che hanno lasciato di sé in sede europea. Oggi l’Europa ci stima e si fida della nostra azione, e questo è un merito, un traguardo che nessuna strumentalizzazione elettorale può cancellare. Abbiamo fatto un lavoro enorme, in questi ultimi tre anni, in maniera particolare, ed i frutti di questo lavoro – ha concluso il Presidente Loiero – non consentono strumentalizzazioni perché noi offriamo solo cifre. Le poche contestazioni che abbiamo visto sulla stampa si squagliano come neve al sole di fronte all’imponenza delle cifre ed al rispetto delle scadenze. D’altra parte con i numeri c’è poco da scherzare, non si possono inventare”. L’incontro con i giornalisti è stato aperto dal Direttore generale del Dipartimento “Programmazione nazionale e comunitaria” ed Autorità di gestione del Fesr Salvatore Orlando il quale ha illustrato il Piano operativo del Fesr 2007 2013 che – come ha sottolineato Orlando - ha risorse complessive per poco meno di tre miliardi di euro (2. 998. 240. 000). La spesa prevista era pari a 178. 431 mila euro e quella certificata al trentuno dicembre scorso era pari a 179. 531 mila. L’obiettivo di spesa è, quindi, stato raggiunto senza perdere nemmeno un euro. La somma degli impegni assunti allo stato sul Piano è di un miliardo 116. 094 euro mentre l’impegno assunto con la Commissione europea nel dicembre dell’anno passato era quello di selezionare, entro il prossimo ventotto febbraio prossimo, progetti per i 4/7 del programma. I bandi di gara e gli avvisi pubblici ammontano ad un totale di 145. 360 euro. Per il primo trimestre del 2010 - ha aggiunto Orlando – è prevista la pubblicazione di circa quindici, tra bandi ed avvisi, per un importo pari a trecento milioni. La predisposizione e sottoscrizione di accordi di programma quadro nel settore dei trasporti con impegno di 400 milioni e con le Città e le aree urbane per progetti integrati di sviluppo urbano che prevedono l’impegno di duecentocinquanta milioni. Infine, Orlando ha indicato l’ impegno di 67 milioni per le case della salute, di progetti Parchi impresa per 37 milioni, di ciclo integrato delle acque per centodiciannove milioni e di difesa del suolo e protezione civile 89 milioni”. Orlando, concludendo ha annunciato che nel prossimo mese di marzo ci sarà una riunione del Comitato di sorveglianza”. E’, poi, intervenuta Marinella Marino, Direttore generale del Dipartimento “Politiche del Lavoro” ed Autorità di Gestione Fse. “Il programma operativo finanziato con il Fondo sociale europeo - ha detto Marino - ha raggiunto e superato l’obiettivo di spesa. Positiva è stata l’attuazione di bandi e progetti per gli assi “Adattabilita´´ ed “Occupabilita´´. Nell’ambito dell’asse “Capitale umano”´ il Dipartimento Istruzione ha speso oltre quattordici milioni di euro per significative azioni formative”. Infine è intervenuto Mario Toteda dell’Assessorato all’Agricoltura, Autorità di gestione del Feasr. “Il risultato principale che è stato raggiunto - ha detto Toteda – sta, principalmente nel fatto che è stato modificato in positivo il giudizio sulla Calabria, presa ad esempio ed indicata a vero modello. L’obiettivo prefissato dal Feas era pari a novantuno milioni di euro e noi ne abbiamo impiegato novantasei e sono stati attivati bandi per 650 milioni pari a oltre il 50% del miliardo e 134 milioni delle risorse”. .  
   
   
LAVORO: REGIONE LIGURIA ADERISCE A PROGETTO MINISTERIALE AR.CO  
 
Genova, 11 gennaio 2010 - Adesione della Regione Liguria al Programma Ar. Co, un piano di sviluppo del territorio per la crescita dell´occupazione" promosso dal Ministero del Lavoro per favorire lo sviluppo territoriale sostenibile e far crescere l´ occupazione con interventi nei settori dell´artigianato e del commercio legato al turismo. E in area territoriali con una forte vocazione paesaggistica, ambientale, culturale e produttiva. Il Programma viene realizzato con l´assistenza tecnica di Italia Lavoro S. P. A. , agenzia tecnica del Ministero. Per la Liguria le risorse ammontano a circa 1 milione e 800 mila euro di cui 781 mila stanziati dal Ministero del Lavoro per attivare servizi di assistenza tecnica e consulenza alle imprese e gli incentivi per l´assunzione di lavoratori disoccupati e 1 milione finanziati dall´assessorato regionale al Lavoro. Lo stanziamento regionale è così ripartito: 600 mila euro per favorire l´occupazione stabile dei giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni attraverso l´erogazione di bonus per le assunzioni e 400 mila euro per consentire l´acquisizione di competenze tecnico/professionali e favorire l´occupazione, in particolare dei giovani, attraverso voucher formativi. Sono interessate al progetto Ar. Co Le Cinque Terre, la Val di Vara e la Val di Magra, nello Spezzino, il Tigullio ( costa ed entroterra) in provincia di Genova , la Riviera Savonese e la Val Bormida , in provincia di Savona. Tutte le aree individuate, prevalentemente a vocazione turistica, si connotano per gli aspetti paesaggistici e naturali ma, anche a causa dellas crisi, risentono di un minore dinamismo economico. Spiega l´assessore al Lavoro Enrico Vesco: "Con l´adesione ad Ar. Co. La Regione Liguria punta a sostenere gli strumenti e le misure già avviate a sostegno della crescita di impresa e dello sviluppo dell´artigianato locale, alla valorizzazione dell´offerta turistica regionale e alla creazione e diffusione di marchi e specificità produttive. In particolare le risorse integrative regionali sono prioritariamente rivolte a favorire l´occupazione e il lavoro dei giovani. I dati dimostrano infatti che una quota sempre crescente della fascia giovanile non riesce a collocarsi stabilmente o in maniera coerente con il proprio percorso di studi. Inoltre, la forte diffusione di contratti di lavoro flessibili ha dato vita ad un mercato del lavoro molto fluido in cui i giovani transitano, più e più volte, da situazioni di occupazione a situazioni di disoccupazione nell´attesa di conseguire contratti più stabili". .  
   
   
IN LIGURIA PIANO STRAORDINARIO 575 ASSUNZIONI IN POCHI GIORNI  
 
 Genova, 11 gennaio 2010 - Sono positivi i primi risultati del bando lanciato il 16 dicembre scorso per le nuove assunzioni a tempo indeterminato compreso nel piano straordinario per il lavoro della Regione Liguria per sostenere l´occupazione. Le richieste di posti di lavoro presentate dalle aziende sono state 575 in pochi giorni. " 575 persone che vengono assunte o stabilizzate , mi pare una risposta significativa in un momento in cui il problema del lavoro è quello più rilevante", ha commentato il presidente Claudio Burlando presentando i dati dell´Agenzia Liguria Lavoro. Il piano straordinario poggia su un investimento complessivo di 122 milioni di euro, derivanti da fondi regionali, statali e europei, che serviranno a erogare incentivi alle aziende per l´assunzione di lavoratori disoccupati e intervenire con la cassa integrazione in deroga per quelle aziende che ne sono prive. "L´obiettivo di questo piano varato dalla Regione Liguria - ha ribadito il presidente Burlando -, che sta registrando, più di altri, grandi attenzioni da parte delle imprese, è quello di fornire una protezione sociale a chi non l´ha, costruendo un welfare regionale per tappare i buchi dell´welfare nazionale e fornendo risposte sia ai lavoratori a tempo determinato , sia a quelli a tempo indeterminato e a tutti i settori produttivi, rilanciando l´occupazione. Almeno il 20% del totale degli interventi è riservato alle persone con più di 45 anni di età e il 50% alle donne che potrebbero risentire maggiormente gli effetti della crisi". Destinatari degli accordi i lavoratori subordinati a tempo indeterminato ammessi ai trattamenti di cassa integrazione senza possibilità di rientro in azienda, lavoratori licenziati in mobilità indennizzata, lavoratori disoccupati, compresi quelli in mobilità non indennizzata che abbiano avuto un rapporto di lavoro (determinato, indeterminato, precario) per almeno 2 anni nell´ultimo triennio. Questi soggetti a possono presentarsi presso pressi i centri per l´impiego per poter accedere alle misure previste dalla Regione. "Per favorire l´assunzione a tempo pieno - ha continuato il presidente Burlando - abbiamo previsto un contributo regionale alle aziende tra i 5 mila e i 12 mila euro per ogni assunto, che potrà aumentare in caso di accordo sindacale". .  
   
   
APPRENDISTATO: GIUNTA REGIONALE UMBRA APPROVA MODIFICA, REGOLAMENTO PIÙ INCLUSIVO  
 
Perugia, 11 gennaio 2010 - La Giunta regionale dell’Umbria ha approvato, su proposta dell’assessore alla Formazione e alle Politiche attive del lavoro Maria Prodi, una modifica al regolamento applicativo della nuova legge sull’apprendistato che consentirà lo svolgimento di corsi con meno di dieci partecipanti. La concessione dei finanziamenti potrà essere infatti collegata al parametro ora/formazione e non più soltanto a quello ora/allievo. La modifica è rivolta a favorire gli aspiranti corsisti di territori marginali e quelli che ambiscono ad acquisire professionalità ad alta specificità. La modifica approvata dalla Giunta prevede inoltre che, in sede di prima applicazione, i compiti e le funzioni del Comitato per l’apprendistato previsto dalla legge, siano svolte dal Tavolo generale di concertazione sull’apprendistato, in attesa della definizione della maggiore rappresentatività delle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro. .  
   
   
POLITICHE DELL´ IMMIGRAZIONE: IN LIGURIA ALTRI 145MILA EURO PER I SERVIZI DI MEDIAZIONE INTERCULTURALE  
 
Genova, 11 gennaio 2010 - La Giunta regionale ha assegnato nuove risorse finanziarie alle Province liguri per la realizzazione di una "Sperimentazione per la fruizione dei servizi di mediazione interculturale", volta a favorire la messa a sistema dei servizi di mediazione interculturale già attivi nella Regione. "Siamo partiti nel giugno del 2008, con l´istituzione di un Tavolo di Lavoro Interprovinciale sulla Mediazione Interculturale, che ha definito le Linee generali dell´intervento, e un impegno di spesa di 427. 000 euro - dice l´assessore Giovanni Enrico Vesco, titolare dell´iniziativa - e adesso, per consentire alle Province liguri di portare avanti in modo adeguato i progetti di razionalizzazione e diffusione di tali servizi, vogliamo dare ulteriore slancio all´iniziativa con un ri-finanziamento di 145. 000 euro. Scopo dell´intervento, infatti, è quello di favorire la messa in rete di un servizio come quello di mediazione interculturale che si rende sempre più indispensabile non solo per i servizi di pubblica utilità, ma anche per il settore privato, con una particolare attenzione al mondo del lavoro, favorendo il ricorso ad esso da parte di quei soggetti pubblici (penso ai piccoli Comuni, ai servizi sanitari e ospedalieri, alle Amministrazioni Penitenziarie. ) e privati (aziende, associazioni di categoria. ) che hanno un enorme bisogno di questi servizi, ma non riescono ad accedervi innanzitutto per un problema di costi, con un danno per l´organizzazione interna e il rapporto con l´utenza straniera". "Il valore politico e culturale di questa scelta - ha concluso Vesco - è essenzialmente legato alla presa di coscienza dei mutamenti oramai avvenuti nella nostra società e al riconoscimento dell´importanza della mediazione interculturale come servizio pubblico determinante per la tutela dei diritti fondamentali dei cittadini migranti, per la qualità e l´efficacia dei servizi stessi, a cui si lega indissolubilmente la salvaguardia del lavoro e la crescita professionale dei mediatori interculturali stessi". .  
   
   
LOMBARDIA, TRUFFE ANZIANI: PROSEGUE AZIONE CONTRASTO ENTRO LA PRIMAVERA SARANNO COINVOLTI TUTTI I COMUNI  
 
 Milano, 11 gennaio 2010 - "Dopo l´esperienza positiva realizzata con i comuni di Melegnano, Buccinasco e San Donato Milanese, Regione Lombardia coinvolgerà, entro la primavera, altri comuni dell´hinterland milanese nel progetto ´Truffe stop´, l´iniziativa di sensibilizzazione e informazione contro le truffe rivolta agli anziani e alle fasce deboli della popolazione". Lo afferma l´assessore regionale alla Protezione civile, Prevenzione e Polizia locale, Stefano Maullu, commentando, tra l´altro, la proroga decisa dal comune di Milano del servizio di copertura assicurativa per gli anziani vittime di truffe, furti e rapine. "Sarà mia premura - precisa Maullu - sensibilizzare i comuni lombardi per attivare polizze assicurative che tutelino gli over 70 che sono incappati nei frequenti casi di truffe e raggiri, accaduti spesso tra le pareti domestiche". Con la sperimentazione del progetto informativo rivolto agli anziani nei territori dei comuni di Melegnano, Buccinasco e San Donato Milanese, Regione Lombardia ha voluto promuovere una collaborazione tra istituzioni per assicurare il coordinamento degli interventi in tema di prevenzione dei rischi urbani, tutela ambientale e protezione civile attraverso la conoscenza e lo scambio di informazioni sui fenomeni criminali e le situazioni maggiormente "esposte" all´attenzione della criminalità. "Il protocollo di intesa siglato con i primi tre comuni - spiega Maullu - ha permesso di realizzare sul territorio un´adeguata azione di informazione, specificamente rivolta ai cittadini anziani, sulle modalità con cui i reati avvengono e su alcune cautele di comportamento adottabili per prevenire tali reati. Le attività informative prevedono il diretto coinvolgimento degli anziani attraverso il quale si può contribuire anche a rafforzare la rete di solidarietà sociale nei confronti di una fascia di cittadini sempre più vulnerabile. " "Spesso soli in città - continua Maullu - i nostri anziani sono facile preda di gente senza scrupoli. Truffati in casa e in strada da falsi inviati di enti, parrocchie e associazioni religiose, da falsi incaricati del Comune, dell´Inps, della banca e di altri enti". "Le statistiche demografiche - ricorda l´assessore regionale - segnalano l´aumento del numero di anziani che, sempre più in avanti con gli anni, vivono in casa da soli o con il coniuge e diventano preda facile per i truffatori. Quello delle truffe è un vero e proprio problema sociale. Secondo i dati della Questura di Milano, sono stati 333 i casi denunciati nel 2008, di cui 281 a Milano, in leggero calo rispetto al 2007. Nel 2009 i casi di truffa sono diminuiti in maniera consistente registrando un -42,75%, facendo segnare in tutta la provincia una diminuzione del 40,69%. Un risultato importante che però non deve fare abbassare la guardia. " "Non lasciamo soli i nostri anziani - conclude Maullu -. Anche se non abitiamo con loro, facciamoci sentire spesso e interessiamoci ai loro problemi quotidiani. E ricordiamo loro di adottare sempre tutte le cautele necessarie nei contatti con gli sconosciuti. Se hanno il minimo dubbio facciamogli capire che è importante chiedere aiuto a persone fidate, a un vicino di casa oppure contattando la Polizia locale, il 112 o il 113. Ricordiamoci che, anche se non lo chiedono, hanno bisogno di tutti noi". .  
   
   
ASILI NIDO: DA REGIONE UMBRIA NUOVI AIUTI A FAMIGLIE PER ABBATTIMENTO RETTE  
 
Perugia, 11 gennaio 2010 - La Giunta regionale dell’Umbria ha approvato le modalità per l’erogazione di un contributo di 300 euro annui per ciascun bambino inserito negli asili nido dell’Umbria autorizzati al funzionamento. “In continuità con quanto già stabilito lo scorso anno – ha spiegato l’assessore regionale all’Istruzione Maria Prodi - la Regione prosegue con l’assegnazione del contributo di 300 euro destinato a sostenere le famiglie umbre che hanno inserito i propri bambini nei nidi nell’anno scolastico 2009-2010”. “La Regione intende nuovamente sostenere le famiglie nel fondamentale ruolo di cura dei bambini mediante la valorizzazione dell’esperienza degli asili nido – ha proseguito - L’aiuto si colloca in un più ampio quadro di attuazione degli obiettivi del Piano triennale e del Progetto caratterizzante ‘Infanzia’ del Patto per lo sviluppo che hanno visto l’erogazione di sostegno ai servizi pubblici e privati alla prima infanzia per un totale di circa 3 milioni di euro nel 2009 e l’erogazione della prima annualità dei ‘bonus’ alle famiglie con bambini al nido a circa 1700 famiglie residenti in Umbria”. In Umbria, “sono stati praticamente già raggiunti gli obiettivi che l’Europa ci chiedeva di raggiungere a fine 2010 – ha sottolineato l’assessore regionale - con quasi il 30 per cento dei bambini già inseriti nei nidi e negli altri servizi. Tra sistema pubblico e privato, infatti, sono attivi 286 servizi per la prima infanzia con un totale di oltre 7mila posti per i bambini. Il prossimo passo sarà l’accreditamento dei servizi all’infanzia che andrà a valutare la qualità educativa dei servizi stessi”. Le modalità di accesso agli aiuti per l’abbattimento delle rette e il modulo per la domanda sono disponibili nel Bollettino Ufficiale della Regione Umbria n. 58 (Parte I-ii Serie generale) del 30 dicembre 2009 e sul sito internet www. Formazionelavoro. Regione. Umbria. It, nell’area tematica Infanzia. Le domande vanno inviate entro il 13 febbraio. .