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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Gennaio 2010
IL GARANTE PRIVACY DETTA LE REGOLE NEI CONFRONTI DI EQUITALIA E DELL´AGENZIA DELLE ENTRATE A TUTELA DEI CONTRIBUENTI.  
 
 Lecce, 11 gennaio 2010 - Con un provvedimento del 7 ottobre 2009, l’Autorità Garante per la privacy ha richiamato l’attenzione dell’Agenzia delle Entrate, Equitalia e di alcune società del gruppo Equitalia al fine di prestare maggiori garanzie per i contribuenti e i cittadini, utilizzare informazioni più chiare sull´uso dei dati personali e adottare elevate misure di sicurezza. Dopo questa segnalazone, inoltre, dovranno essere utilizzate informazioni indispensabili e sempre aggiornate. Il Garante ha concesso un termine per adeguarsi alla normativa sulla privacy e rendere così più accessibile al cittadino/contribuente l’esercizio dei propri diritti nei confronti dei destinatari cui rivolgere le istanze di accesso, rettifica, cancellazione dei dati, etc. Tra l´altro, già più volte è stato sottolineato dal sottoscritto come la prassi di inviare multe o cartelle esattoriali ai cittadini prive di informativa poteva costituire una grave violazione e un motivo di nullità della richiesta di pagamento stessa. Di tale prassi, per fortuna, ne era consapevole anche il Garante, tant’è che in seguito a tale provvedimento, da oggi, nell’avviso o nella cartella esattoriale inviata al contribuente dovrà essere inserita obbligatoriamente un’informativa semplice e chiara, che indichi anche le rispettive competenze sul trattamento dei dati. In particolare comunica Giovanni D’agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, si sottolinea nel provvedimento che l’Agenzia delle Entrate dovrà garantire elevate misure di sicurezza e predisporre procedure di controllo interno sugli accessi effettuati a fine di riscossione all’anagrafe tributaria, con riguardo anche all’anagrafe dei rapporti bancari. Analoghi controlli dovranno essere predisposti da Equitalia sulle attività svolte dalle società del gruppo e da Sogei. Si augura il sottoscritto che queste disposizione siano estese immediatamente anche ai comandi di polizia che non si sono ancora adeguati alle previsioni del testo unico della privacy. Polizia locale, stradale e carabinieri potrebbero quindi vedersi annullare le multe accertate perché i dati raccolti non sono utilizzabili. Difatti, pur nella indeterminatezza del concetto di disciplina rilevante, lo stesso si fonda su una ratio specifica, ovvero non poter ammettere che il titolare di un trattamento possa raccogliere dati qualora non rispetti adempimenti di particolare spessore. .  
   
   
CONCORSO PER LA NUOVA IMMAGINE GRAFICA DELLA VIA EDIZIONE DELLA DESARPA  
 
Aosta, 11 Gennaio 2010 - L’assessorato dell’agricoltura e risorse naturali comunica che, con deliberazione n. 3649 dell’11 dicembre 2009, la Giunta ha indetto il concorso per l’ideazione della nuova immagine grafica coordinata della Vi° edizione della Désarpa, in programma domenica 26 settembre 2010 ad Aosta. La Désarpa, manifestazione che l’Assessorato organizza dall’anno 2000 a cadenza biennale, celebra il ritorno a valle delle mandrie dagli alpeggi e rappresenta un fenomeno fortemente radicato nella tradizione agropastorale della Valle d’Aosta. Per l’edizione 2010 si è deciso di rinnovare l’immagine grafica dell’evento, attraverso l’approvazione di un bando di concorso al quale potranno partecipare i soggetti iscritti al Registro delle Imprese (di cui alla legge 29 dicembre 1993, n. 580) e quelli in possesso di Partita Iva. I concorrenti dovranno presentare, entro le ore 12 di martedì 16 febbraio 2010, un solo progetto contenente logotipo e manifesto. I progetti dovranno pervenire in busta chiusa, secondo le modalità indicate nel bando, all’Ufficio promozione dell’Assessorato agricoltura e risorse naturali, in località Grande Charrière n. 66 a Saint-christophe. I progetti saranno valutati sulla base della pertinenza con l’evento, della qualità dell’esecuzione (visibilità, impatto comunicativo e impaginazione) e della gradevolezza estetica. Il vincitore si aggiudicherà un premio di ottomila euro al lordo degli oneri fiscali. Per ogni ulteriore informazione gli interessati possono rivolgersi all’Ufficio promozione della Direzione produzioni vegetali e servizi fitosanitari (telefono 0165. 275213/0165. 275216) e/o scaricare il testo del bando e la relativa modulistica all’indirizzo internet www. Regione. Vda. It/agricoltura. .  
   
   
STUDENTI VENETI FOTOGRAFANO LE VECCHIE E NUOVE POVERTA’ INAUGURATA MOSTRA A VERONA PALAZZO RAGIONE  
 
Verona, 11 gennaio 2010 - “Un’iniziativa di valore che afferma un forte messaggio educativo che ha sollecitato i ragazzi e le ragazze delle scuole superiori a guardare il mondo che li circonda con occhi diversi, utilizzando la fonte del mezzo fotografico per cogliere attimi particolari e originali di situazioni e persone in difficoltà sociale, economica, relazionale, di persone che subiscono vecchie e nuove povertà”. Così l’assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi si è espresso durante l’inaugurazione della mostra fotografica “Uno scatto nel sociale”, avvenuta l’ 8 ottobre al Palazzo della Ragione di Verona, e che ha presentato i migliori scatti fotografici vincitori del concorso indetto nel 2009 dalla Regione Veneto, dall’Aziende Ulss n. 16 di Padova (Osservatorio regionale per l’inclusione sociale) in collaborazione con R. C. E. Foto e Gruppo Fotografico Antenore. Alla selezione hanno aderito 52 scuole superiori del Veneto con 158 gruppi creativi, in totale 413 studenti con 476 opere partecipanti. Nel catalogo che raccoglie le migliori performance visive uscite dal concorso sono presenti anche i lavori della classe V B dell’I. S. I. S. S. Di Legnago e della classe V dell’I. P. C. Di Villafranca. “Abbiamo favorito negli studenti medi – ha detto ancora l’Assessore veneto – lo sviluppo di uno stimolo creativo che fa aprire agli altri, sollecitando i giovani fotografi a non soffermarsi solo sulla paura delle povertà rispetto al nostro senso di sicurezza ma a riflettere sulle tante sfumature che le povertà di oggi rivestono, mancanze non solo materiali ma anche spirituali, di senso dell’abbandono e della solitudine, di inadeguatezza e vuoto rispetto ai bombardamenti a cui tutti siamo sottoposti da parte di una società dell’immagine che irreggimenta tutti nei suoi ruoli mortificanti”. La fotografia in bianco e nero dell’ Istituto Superiore di Villafranca (classe V Ggt del gruppo creativo P. Bazzani, G. Parise, S. Pezzini, D. Rensi e con la supervisione di L. Negri) dal titolo “Indifferenza” fotografa una ragazza sul Ponte Castel Vecchio di Verona. La ragazza urla divenendo simbolo di un’indifferenza dilagante. La fotografia a colori dell’Istituto ( classe V B; gruppo creativo: E. Bocconcelo, N. Cavatton, M. Merlin, M. Zonzin con la supervisione di G. De Berti, S. Seguri) dal titolo “Indifferenziati – il male di vivere” rappresenta un giovane il cui abbigliamento non fa capire che tipo sociale rappresenti, se operaio o giovane alla moda o mendicante, una corrispondenza generalizzata a un collettivo male di vivere. .  
   
   
AL PICCOLO TEATRO STREHLER, DOPO IL ‘TUTTO ESAURITO’ DI DICEMBRE TORNA IL MERCANTE DI VENEZIA DI LUCA RONCONI  
 
Milano, 11 gennaio 2010 - Dopo le prime due settimane di repliche che, a dicembre, hanno fatto registrare il ‘tutto esaurito’, torna al Teatro Strehler Il mercante di Venezia di Luca Ronconi, nuova produzione del Piccolo per la stagione 2009-2010, testo ambiguo, crudele, “nero” e intrigante, in scena fino al 31 gennaio. “Nelle mie frequentazioni shakespeariane”, spiega il regista, “ho sempre scelto commedie problematiche: Troilo e Cressida, Sogno di una notte di mezza estate, Misura per misura. Il loro esito dipende dallo sguardo dell’osservatore: che cosa vede? Cosa lascia in ombra? Il mercante di Venezia rientra nella mia predilezione per questo Shakespeare mezzo chiaro e mezzo scuro, mezzo serio e mezzo grottesco…”. “Nel Mercante”, aggiunge Ronconi, “il concetto di duplicità è ancor più marcato rispetto al Sogno: se là esisteva una netta demarcazione fra il mondo di Atene e quello della Foresta, nel Mercante possiamo parlare di una continua alternanza tra due “location” equivalenti, un luogo realistico, Venezia, e un luogo fiabesco o romanzesco, Belmonte. Due luoghi sono anche il luogo dell’ebreo e quello del cristiano. Non stiamo parlando di un conflitto di religioni: a Shakespeare non interessava e il testo va lasciato così com’è, senza forzature. Un altro tema interessante è il rapporto tra eros e oro: la legge del danaro, e il modo in cui essa governa l’eros, è sorprendentemente presente. Siamo di fronte a una commedia piena di sfaccettature e di possibili punti di vista…”. Una scenografia, scarna ed essenziale, priva di qualsiasi connotazione storica, tesa tra due luoghi, Venezia e Belmonte. Comune è lo sfondo che recupera naturalmente il palcoscenico ‘nudo’ del Teatro Strehler, ridipinto in una tinta più chiara. E comune è soprattutto la costante, insistente presenza della bilancia, declinata in tutti gli elementi scenici, con un fiorire ovunque di pesi e di misure di tutte le dimensioni e tipologie. “La bilancia determina lo spazio”, dichiara Margherita Palli, “replicandosi all’infinito. Dopo il Sogno di una notte di mezza estate, un altro Shakespeare mi offre l’occasione per interpretare lo spazio vuoto del grande palcoscenico dello Strehler, non da riempire scenograficamente ma con una trama ideale di oggetti, un intreccio di segni e simboli”. L’esigenza di differenziare i due mondi, diversi ma speculari, di Venezia e di Belmonte, si riflette anche nei costumi, firmati da Ursula Patzak, che spiega: “Per Venezia, regolata dal denaro, dagli affari, ho pensato a costumi che riprendessero la rigidità di quel mondo con redingote scure, vagamente fine ‘800. L’altro, Belmonte, inventato, fantastico, dove a dominare sono le linee fluide, senza rimandi ad epoche storiche definibili, i tessuti leggeri e preziosi” . Le luci sono curate da Aj Weissbard e le musiche da Paolo Terni. .  
   
   
MADRI MIGRANTI FINO AL 17 GENNAIO AL TEATRO LITTA DI MILANO  
 
Milano, 11 gennaio 2010 - Uno spettacolo per parlare con profondità ed emozione dell’esperienza delle madri che varcano i confini del proprio paese per andare a lavorare lontano, lasciando dietro di sé i figli. Con un unico scopo che le accomuna a tutte le mamme del mondo: dare un futuro ai propri bambini. Con lo stesso scopo, lo spettacolo supporta Fondazione Pangea e la campagna “Sostieni una Mamma. Sostieni il Futuro” che garantisce alle mamme più povere delle comunità in cui Pangea lavora, alfabetizzazione, formazione professionale e un microcredito, per costruire un domani migliore per sé e per i propri figli. Agli antipodi del mondo / Lo stesso sogno / Tuo e mio / Oppure appartiene a qualcun altro / E noi stiamo davanti / A un cancello chiuso / Di cui si sono rese le chiavi / Bisogna adattarsi ad un’altra lingua avviarsi a un altro tempo/ In un altro paese / Bisogna accettare la solitudine / La morte della madre la partenza della figlia / L’assenza degli amici / L’incertezza dell’amore / E la spaventosa solitudine Dei Sogni / Abitati da fantasmi / E arcangeli che appartengono a / Qualcun altro. Due donne sole nel vuoto del palco, la solitudine del viaggio, la nostalgia, il nuovo mondo. Il 2010 inizia nello spazio raccolto della Sala La Cavallerizza con una storia di vita toccante e attuale: Madri migranti, in scena fino al 17 gennaio, è uno spettacolo sul tema della maternità “a distanza” nella società globalizzata. Due donne abitano lo spazio dell’attesa, sospese tra il desiderio di tornare nel proprio paese, dai propri figli e la voglia di essere riconosciute a pieno titolo nel paese di accoglienza. Due donne, mille madri: le attrici in scena non incarnano personaggi ben definiti come la colf filippina, la badante ucraina o la baby sitter sud americana. Le loro azioni e le loro voci incastrano e sovrappongono tante storie individuali in un’unica e corale voce che porta simbolicamente in sé la forza e le sofferenze di tutto l’universo femminile che ha dovuto o voluto rinunciare alla propria piena maternità per cercare un riscatto economico e la possibilità di una vita migliore. Per sé, ma soprattutto proprio per quei figli che ha lasciato. Non storie di vittime, di padroni e di servi, di madri in fuga e figli abbandonati. Ma storie di donne con la capacità di affrontare con ironia e coraggio le sfide del mondo e rompere il silenzio che condanna molte di loro a vivere in solitudine la difficile separazione dai figli. Il testo nasce da una ricerca realizzata non solo a livello bibliografico ma anche attraverso interviste a madri straniere residenti in Italia che vivono in prima persona l’esperienza di separazione dai figli. Un lavoro di interazione con associazioni, case di accoglienza, servizi sociali sul territorio romano. Importanti anche le suggestioni dei testi di Erri De Luca (“In nome della Madre) e delle sociologhe inglesi Ehrenreich B. E Hochschild A. (“Donne Globali. Tate, colf, badanti. ”) .  
   
   
MACCHINE: SINFONIETTA PER CORPI E VOCI AL TEATRO DELLA CONTRADDIZIONE DI MILANO  
 
Milano, 11 gennaio 2010 - Dopo il successo ottenuto alla Stagione Sperimentale Europea 2008/2009 che ha lanciato le Scimmie Nude nel teatro di sperimentazione italiano, torna il sodalizio tra la compagnia teatrale e il Teatro della Contraddizione di Milano. Fino al 17 gennaio 2010, dal giovedì alla domenica, le Scimmie Nude porteranno in scena Macchine, nuova visionaria regia di Gaddo Bagnoli. Il percorso iniziato nella precedente stagione con Pauraedesiderio, che ha permesso alle Scimmie Nude di partecipare al Napoli Teatro Festival Italia nella prima edizione dell’E45 Fringe Festival, prosegue in Macchine, dove è nuovamente l’uomo il perno centrale della ricerca. Lo studio delle Scimmie Nude prevede la sostituzione del testo ad una “personale” scrittura di scena, dove ogni elemento che abbia un riferimento narrativo e psicologico viene eliminato. L’uomo viene analizzato per studiarne il comportamento, attraverso la sua reattività animale e i rapporti reciproci con l’ambiente esterno. La forma di azione scenica che si sviluppa in questa direzione è “crudele”. Questa azione scenica è un’azione perversa, contro la coerenza del “discorso” naturalistico. Non si tratta di inventare un nuovo linguaggio, né di primitivizzare quello attuale, ma di demandare al corpo quello che si vorrebbe dire con le parole: rifondare fisicamente la sociètà. Tutta la scrittura di scena viene prodotta dalla sensibilità interiore di ogni attore. È la reazione intima ai meccanismi immaginifici dell’azione teatrale che viene portata in scena, non il ricordo di un vissuto. L’istinto reattivo profondo combatte il ricordo, la storia, la memoria. Siamo solo Attimo senza futuro e senza passato. E poiché l’uomo reagisce con il corpo ad ogni stimolo del mondo esterno con una reattività fisica, istintiva, biochimica e automatica, genera azioni che per somma e ripetizione creano comportamento. Ecco perché l’Uomo è una Macchina. L´emozione e il pensiero nascono dopo quando, per esistere, vestiamo le nostre azioni meccaniche di un´altra natura, per distinguerle dalle azioni meccaniche degli altri. Gli attori, confusi nella moltitudine dell´umanità, creano un tessuto di reazioni grazie alle quali il pubblico può cogliere la poesia al di là delle risposte automatiche, prigioni della vita. Tre figure cangianti, aspetti dell’umanità, vivono situazioni che si ripetono inesorabilmente uguali a se stesse, meccanismi del cuore e della mente che generano amore, odio, passione, morte e tutto quello che noi animali-uomini siamo obbligati a vivere, volenti o nolenti. La percezione che abbiamo della nostra vita è un mosaico di immagini dato dalle nostre impressioni sensoriali, il senso reale, profondo, ci sfugge indefinito, sembra che ci sia qualcosa di ‘sbagliato’. Per questo gli attori sulla scena si muovono secondo partiture prefissate di azioni, sequenze fisico/verbali che tentano di dare una direzione al nostro fare, al nostro esistere. Senza soluzione di sorta. .  
   
   
“I PONTI DI MADISON COUNTY” DI ROBERT JAMES WALLER CON PAOLA QUATTRINI E RAY LOVELOCK AL TEATRO SAN BABILA  
 
Milano, 11 gennaio 2010 - “I ponti di Madison County” è la messa in scena del famoso film del 1995 con Clint Estwood e Meryl Streep. La storia è semplice: il fotografo Robert Kincaid (Ray Lovelock) si reca a Madison per fotografarne i suggestivi ponti, ma, non conoscendo bene la strada, si ferma a chiedere informazioni ad una abitante del luogo. Lei è Francesca (Paola Quattrini), di origini italiane, madre di due figli e in quel momento sola, perché il marito è fuori per affari. Tra i due scatta subito il feeling, in un attimo si sentono vicini e provano sensazioni speciali, rivivono sentimenti offuscati dal tempo che in questa torrida estate sfociano in una travolgente passione. Così travolgente che può essere solo vissuta o da cui si deve fuggire. Cosa farà Francesca? Seguirà le vie del cuore o della famiglia? Le vicende dei due sono descritte dal narratore (Ruben Rigillo) attraverso le lettere, gli articoli e le foto che i figli di Francesca hanno trovato alla sua scomparsa. .  
   
   
AL TEATRO VENTAGLIO SMERALDO LA CASA DELLE STORIE, SPETTACOLI PER BAMBINI E ADULTI, DA ANNI 6 A 96  
 
Milano, 11 gennaio 2010 - “La Casa delle Storie” è un vero progetto teatrale dedicato a tutta la famiglia. L’elemento che per primo contraddistingue l’allestimento di ogni rappresentazione è la messinscena di un divertentissimo gioco di ruoli. A teatro infatti solitamente si può essere spettatori o attori. Ma solo ne “La Casa delle Storie” si diventa Spett…attori. Chiunque può improvvisarsi diverso, persino conoscersi per la prima volta o stupirsi di fronte a un’inattesa rivelazione di sé: i bambini diventano adulti, gli adulti bambini e insieme, da attori, partecipano attivamente allo spettacolo. Gli spettacoli sono rivolti ai bambini, come agli adulti. Non si pongono limiti alla fantasia: dai 6 ai 96 anni, il pubblico che ama le fiabe è quanto mai eterogeneo per età e provenienza. E proprio ne “La Casa delle Storie” si incontra per vivere e condividere un’avventura ricca di sorrisi, risate e divertimento. Lo spettacolo prevede varie fasi che comprendono l’ascolto, ma anche la partecipazione da parte degli spettatori che, attraverso una coinvolgente interazione, possono vivere di persona i personaggi delle storie. E’ così che si assiste a una specie di opera in fieri, ogni volta diversa, perché diverse sono le persone in sala, ma sempre carica di sorprese ed emozioni. Un’occasione unica e irripetibile, per imparare a conoscersi, a sentirsi, scoprendo il segreto per comunicare anche con gli altri, senza timori, senza barriere, con spontaneità e naturalezza. L’obiettivo è quello di cercare inedite formule espressive che mirino a incrementare i rapporti umani, dando a questi maggiore consistenza, più sapore, ancora memoria. Ne “La Casa delle Storie” c’è posto per un nuovo pubblico. La porta è sempre aperta. Basta entrare perché la fiaba possa continuare! “La Casa delle Storie” regala a ciascuno il piacere insostituibile di entrare nelle fiabe, trasformarle, arricchirle e uscirne come per incanto migliore, sicuramente di buon umore, serbando per sé un ricordo speciale, pronto per essere condiviso con chi ami ancora guardare il mondo con gli occhi dei bambini. .  
   
   
REGINA. FUTURISMO, ARTE CONCRETA E OLTRE IN MOSTRA ALLA FONDAZIONE AMBROSETTI ARTE CONTEMPORANEA PALAZZO PANELLA | PALAZZOLO SULL’OGLIO, BRESCIA  
 
 Milano, 11 gennaio 2010 - La Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea, in collaborazione con il Museo Regina di Mede, presenta la mostra “Regina. Futurismo, arte concreta e oltre”, ovvero l’intero percorso creativo della scultrice futurista lombarda Regina Cassolo Bracchi (Mede, 1894 - Milano 1974) dagli esordi degli anni venti alle ultime produzioni degli anni settanta, in una delle più complete antologiche mai realizzate, con oltre 140 opere tra sculture, disegni, taccuini e bozzetti, alcuni di questi assolutamente inediti e mai sino ad oggi esposti. La rassegna è curata da Paolo Campiglio, con il patrocinio della Regione Lombardia - Culture Identità e Autonomie della Lombardia, della Provincia di Brescia - Assessorato alle Attività e Beni Culturali Valorizzazione delle Identità, Culture e Lingue locali e del Comune di Palazzolo sull’Oglio - Assessorato alla Cultura, Comune di Mede. Dopo l’unica vera monografia di Regina curata da Luciano Caramel (Electa 1991), ormai irreperibile peraltro sul mercato librario, gli studi sull’artista, considerata tra le maggiori interpreti femminili del 900 italiano che dal Secondo Futurismo approda all’Astrattismo, si sono moltiplicati, tanto da sollecitare l’esigenza di una revisione critica del suo lavoro che include anche una vasta produzione grafica e di bozzetti su carta. Proprio i disegni e i bozzetti presenti in mostra alla Fondazione Ambrosetti seguono l´intera attività della scultrice e pongono l’attenzione sul momento progettuale, affiancandosi alle sculture vere e proprie in un costante richiamo tra disegno e scultura. L’esposizione, articolata in sei momenti principali, è organizzata seguendo un percorso cronologico. Gli anni della formazione e delle prime sculture, tra la fine degli anni venti sino all’inizio degli anni trenta, sono caratterizzati da una produzione ancora figurativa. Agli anni trenta appartengono invece le opere in alluminio ritagliato di ispirazione futurista e la produzione non figurativa, ed è proprio in questo periodo che, dopo aver conosciuto Marinetti nel 1931, Regina frequenta gli artisti del secondo futurismo milanese (Bruno Munari, Ricas, Cesare Andreoni e Giuseppe Scaini), firmando nel 1934 il Manifesto Tecnico dell’aeroplastica futurista e partecipando sino al 1940 a tutte le esposizioni di aeropittura. Negli anni quaranta Regina procede verso una maggiore astrazione, come evidenziano i disegni relativi agli studi sui fiori e, forte di questa esperienza, negli anni cinquanta aderisce al Movimento Arte Concreta (Mac), giungendo a de - materializzare sempre più la scultura. Nuovo è anche l’approccio ai materiali quali ferro, plexiglas, marmo e in linea con le premesse del gruppo appare l’adesione a un’estetica geometrica. Negli anni 1955 e 1957 Regina è invitata alla Biennale di San Paolo del Brasile, alla Prima rassegna italiana d´arte concreta, alla Biennale di Milano e alla Permanente. Negli anni sessanta continua le esperienze astratte e nel frattempo si interessa, con una serie di disegni e tavole, al linguaggio non verbale, ai suoni della natura e del paesaggio. Al periodo giovanile appartengono opere come Popolana (1925 ca. ), un ritratto inedito esposto originariamente alla I Mostra Sindacale Lombarda di Milano nel 1928. Con la definitiva maturazione intorno al 1930 e la sperimentazione di materiali nuovi quali latta e alluminio, che permettono una facile modellazione manuale e si allineano a un’estetica meccanica, nascono le prime opere futuriste come Spiaggia (1930), La signora provinciale (1930-31) e il Ritratto del nipote (1930-33). Il periodo più vivo dell’aereoscultura è invece testimoniato in mostra da progetti inediti per L’amante dell’aviatore, realizzata nel 1935. Nel 1934-35 la produzione della scultrice appare in clima con le ricerche non figurative che, da Fausto Melotti a Lucio Fontana, interessavano il contesto milanese gravitante attorno alla Galleria del Milione. Una sala è interamente dedicata a Il paese del cieco (1936), prima riflessione sul linguaggio e sulle sensazioni di un non vedente, lavoro emblematico che rappresenta un punto di arrivo nell´arte di Regina, con abbondanza di studi preparatori in carta e di varianti in alluminio. La ricerca degli anni quaranta è testimoniata da sculture astratte in gesso o in marmo come Fiore (1945), Scultura spaziale (1947) e Ritratto di Mariuccia Rognoni (1948), in cui la forma si semplifica e si libera in una composizione equilibrata e armonica col mondo della natura. La de-materializzazione scultorea si compie nelle strutture in plexiglas del periodo Mac, come le sculture multicolore sospese e le composizioni con fili di ferro ed elementi in plexiglas. Sempre agli anni cinquanta appartengono le opere Sputnik (1952) e Terra-luna (1955), suggestionate dalle nuove scoperte scientifiche in campo spaziale. La ricerca sul linguaggio non verbale, che in parte riprende gli studi degli anni trenta, è presentata, per la prima volta al pubblico, nella sala dedicata alle nove tempere su carta trasparente de Il linguaggio del canarino (1966), nelle quali Regina ha decifrato e illustrato il linguaggio del suo canarino. Proprio in queste opere il tema della traduzione del linguaggio degli animali in poesia visiva e disegno raggiunge l´acme più lirico dell´intera produzione dell´artista, da sempre rivolta anche al mondo degli animali e della natura. La mostra rappresenta indirettamente anche un omaggio a Vanni Scheiwiller che, grande estimatore della moglie del pittore Luigi Bracchi, ne conservò la memoria dando vita alle prime monografie dedicate all’artista, la cui cifra stilistica è sempre stata una moderna ‘avanguardia mentale’ così descritta dalla stessa Regina: «I miei pensieri non sono mai fissi, sono sempre disposta a cambiare opinione». Per l’intera durata della retrospettiva è previsto un programma di attività didattiche, sia per le scuole, sia per gli adulti con bambini, ideate e realizzate da Valeria Depalmi, Cinzia Cassinari ed Elisabetta Bernardelli della cooperativa Educarte. I laboratori prenderanno spunto dagli aspetti più significativi dell’iter artistico di Regina quali l’innovazione plastica, il disegno, la sperimentazione dei materiali, la suggestione delle tecnologie spaziali, per tradurre e dare vita a piccole architetture astratte, a decorazioni artistiche e sculture mobili. La mostra è accompagnata da un catalogo edito e realizzato dalla Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea, con il contributo della Fondazione Banca Popolare di Bergamo onlus. . .  
   
   
FORUM 2010 SULLA CREATIVITA´  
 
Milano, 11 gennaio 2010 - E´ di 50. 000 euro il contributo che Regione Lombardia destinerà alla Fondazione Università Iulm di Milano per la realizzazione del "Forum sulle strategie di sviluppo della creatività in Lombardia". Lo ha deciso la Giunta regionale su proposta dell´assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, Massimo Zanello. L´evento, che si svolgerà nella Villa Reale di Monza, è in programma per il prossimo febbraio. "Con questo dibattito - ha ricordato Zanello - intendiamo promuovere un´iniziativa di analisi e di sintesi sul tema della creatività in Lombardia. Il Forum Unesco sulla cultura e la creatività, svoltosi nei mesi scorsi proprio a Monza, non poteva rimanere un episodio isolato e ci è sembrato, pertanto, giusto riprendere su scala lombarda un approfondimento con alcuni dei protagonisti sulla creatività riferita all´impresa, all´università e alla cultura. Anche in questa occasione Villa Reale assume un ruolo culturale di primo piano dove si riflette, si pensa e si ragiona". .  
   
   
LIVEMI: IL RILANCIO DELLA MUSICA EMERGENTE PARTE DA MILANO  
 
Milano, 11 gennaio 2010 - Valorizzare la musica italiana e rilanciare la musica emergente in Italia. Un progetto che conferma il ruolo di Milano come città della sperimentazione, meta di tanti giovani che, con la musica nel cuore, sperano di realizzare i propri sogni. “Livemi è la risposta a questi sogni, una straordinaria occasione per tutti i giovani di farsi ascoltare, di comunicare, di esprimere la propria creatività”. Con queste parole il Sindaco Letizia Moratti ha dato ufficialmente il via a “Livemi”, progetto promosso dal Comune di Milano e da Atm, affidato alla direzione artistica di Red Ronnie, da sempre impegnato nel campo della musica emergente. L’iniziativa parte dalla metropolitana di Piazza Duomo, crocevia di persone, di vita e di storie, che sarà il palcoscenico del primo di tantissimi appuntamenti, in calendario da marzo 2010. Il progetto si propone di fare di Milano, già città leader in molti settori, il punto di riferimento per quella moltitudine di musicisti e cantanti che oggi non hanno né lo spazio, né l’occasione per farsi conoscere. “Ho intenzione di presentare una proposta di legge al Governo per difendere e valorizzare la musica italiana e sostenere i giovani artisti– ha annunciato il Sindaco –. Un proposta di legge sull’esempio della Francia, dove le radio sono tenute a trasmettere una grande percentuale di canzoni nazionali e brani inediti di artisti emergenti. “Vogliamo dare ai milanesi una metropolitana più viva – ha dichiarato Elio Catania, presidente e ad di Atm, intervenendo all’evento di questa mattina – . Abbiamo preso l’impegno lo scorso marzo con l’inaugurazione del Meneghino, quando la città ha accolto il nuovo treno. Poi abbiamo portato la musica nel metrò con gli oltre 40 concerti di Mito. Oggi, con il nuovo e grande progetto di Livemi, e la musica dei nuovi talenti, rendiamo ancora più vitali le metropolitane, che non devono essere solo un luogo di passaggio ma un tassello, piacevole e ricco di stimoli, nella giornata dei cittadini”. Tra i presenti alla prima giornata di musica in metropolitana, animata dalla performance di alcuni artisti (dal gruppo “Diodellalove” a Micol Barsanti, dal chitarrista degli Stadio Ricky Portera a Iskra Menarini, protagonista della Tosca di Lucio Dalla, anche l’assessore agli Eventi Giovanni Terzi e l’assessore allo Sport e Tempo libero Alan Rizzi. “L’idea – ha sottolineato il Sindaco – è nata proprio durante l’inaugurazione del nuovo treno Meneghino. È stato in quel momento che ho pensato alla metropolitana come luogo simbolico della città da far vivere, e Atm ha condiviso questo mio desiderio. E non poteva esserci soluzione migliore della musica, che ha saputo trasformare la metropolitana in un vero e proprio palcoscenico dove i giovani potranno esibirsi”. “Livemi avrà uno spazio su Itunes, dove i partecipanti potranno inserire le proprie canzoni; un canale dedicato su You Tube che accoglierà i video; gli schermi della Metro di Milano, che manderanno i filmati delle performance live in diretta, e il maxi schermo in piazza Duomo. L’iniziativa potrà contare anche su Radio Lombardia, che ha confermato la propria adesione e sul sito dedicato www. Livemi. It. “Livemi – ha commentato l’assessore Giovanni Terzi – è un progetto importantissimo per la nostra città, che premia la creatività giovanile e, al tempo stesso, valorizza uno spazio cittadino quotidianamente frequentato da tutti ma troppo poco vissuto”. “Mi occupo di una fascia di età, quella tra i 18 e i 30 anni, dove c’è molta voglia di fare, soprattutto nel campo dell’arte, della creatività e della musica – ha sottolineato l’assessore Alan Rizzi –. Spesso però il talento e l’impegno di questi ragazzi stenta a emergere, perché sono ancora poche le opportunità per farsi conoscere al grande pubblico. Per questo abbiamo accolto con entusiasmo questo progetto, che coinvolgerà tantissimi giovani da tutta Italia e farà di Milano il centro della musica emergente”. A fine cerimonia il Sindaco ha inaugurato una scala della metropolitana di piazza Duomo, trasformata per l’occasione in un pianoforte. Infatti i gradini producono una nota ogni volta che un piede vi si posa sopra. Un omaggio, anche in vista di Natale, alla musica e alla città. .  
   
   
NAPOLITANO AGLI ASTRONAUTI, CI VEDIAMO NELLO SPAZIO  
 
 Firenze, 11 gennaio 2010 – “Grazie, un regalo magnifico. La userò nel mio prossimo viaggio nello spazio”. Così, a Firenze, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha scherzato con la delegazione di astronauti Esa-nasa dopo aver ricevuto in dono una speciale penna spaziale. L’incontro, a carattere privato, è avvenuto il 18 dicembre in Prefettura (Palazzo Medici Riccardi), protagonisti gli astronauti Nasa Scott Altman e Michael Massimino con il collega dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) Paolo Nespoli e il direttore dell’Istituto e Museo di Storia della Scienza Paolo Galluzzi. Come noto, sei mesi dopo aver portato in orbita una replica perfetta del cannocchiale di Galileo per celebrare l’anno dell’astronomia e il quarto centenario delle scoperte celesti galileiane, l’equipaggio della missione spaziale Sts-125 Atlantis ha mantenuto la promessa di restituirlo al Museo di Storia della Scienza, futuro Museo Galileo, venendo a Firenze con il comandante Altman e lo specialista di missione Massimino. Una iniziativa promossa dall’Esa per sensibilizzare i cittadini europei sull’importanza del volo spaziale abitato (www. Esa. Int/spaceflight). Il presidente Napolitano ha rivolto alla delegazione vive parole di apprezzamento e auguri, felicitandosi per il collegamento stabilitosi tra la ricerca spaziale e la storia della cultura italiana. Un colloquio assai cordiale durante il quale gli astronauti hanno appunto donato al Capo dello Stato una penna capace di scrivere in assenza di gravità. Il Presidente ha gradito molto e mettendosi la penna nel taschino della giacca ha spiegato che gli sarà utilissima nel suo prossimo viaggio nello spazio. Questa mattina i tre astronauti hanno invece incontrato la stampa nella suggestiva villa Il Gioiello, accompagnati dal professor Galluzzi e dal direttore dell’osservatorio astronomico di Arcetri Francesco Palla. Nel Salone dei Cinquecento, in Palazzo Vecchio, sono stati protagonisti di una pubblica cerimonia con il sindaco Matteo Renzi e numerose scolaresche, tra cui gli studenti del liceo classico Galileo. Nell’occasione è stata presentata la missione della navetta Sts-125 finalizzata alla manutenzione del telescopio orbitale Hubble e sono stati proiettati tre spettacolari filmati. Ha contribuito all’evento anche Selex Galileo. Il cannocchiale galileiano, tornato dallo spazio, avrà un posto d’onore nel museo che, dopo una radicale ristrutturazione degli ambienti e degli allestimenti, riaprirà in primavera con il nome di Museo Galileo (www. Imss. Fi. It). . . .  
   
   
TRIESTE: UNA MADONNA DI LUCE PER LA CHIESA DI SANTA RITA  
 
 Trieste, 11 gennaio 2010 - Una delicata e intensa Madonna di luce con il Bambino e S. Giovannino illumina scenograficamente fino al 20 gennaio 2010 la facciata della Chiesa dei Santi Andrea e Rita a Trieste (via Locchi 22) a Trieste: è la Madonna Aldobrandini, dipinta da Raffaello nel 1510, in pieno Rinascimento, e trasformata in una magica performance augurale da Marianna Accerboni - light designer che, dalla metà degli anni novanta, lavora nell’ambito della public art sul tema della luce, avvalendosi delle più sofisticate tecnologie - invitata dal parroco don Vincenzo Mercante a creare un evento inedito per il nuovo anno. La chiesa di Santa Rita, grazie alla sensibilità del parroco, critico d’arte, insegnante di lettere, scrittore e pubblicista, è infatti da anni anche un luogo d’arte e di cultura e ha spesso ospitato manifestazioni in tale ambito: teatro fin dal 2006 di altri eventi di luce firmati da Accerboni, è stata sede di alcune esposizioni pittoriche ed è oggi abbellita da diverse opere scultoree e di pittura e da una splendida vetrata artistica a colori di grandi dimensioni promossa da Giorgio Tombesi e ideata dalla pittrice triestina Maria Visconti con il coordinamento di Dario Tognon. Recentemente don Mercante ha pubblicato anche un importante e interessante studio dedicato alla nobile figura dell’ultimo Imperatore asburgico e intitolato “Carlo I d’Austia tra politica e santità” (editore Gribaudi). L’immagine proiettata in grande scala sulla facciata della Chiesa, il cui originale è oggi conservato alla National Gallery di Londra, ebbe, all’epoca in cui fu dipinta, grande risonanza. Straordinaria sotto il profilo cromatico, dai toni raffinati ma consistenti, la Madonna Aldobrandini (o Madonna Garvagh) rappresenta infatti uno dei vertici pittorici di Raffaello (Urbino 1483 - Roma 1520), che la dipinse nel periodo della decorazione della Stanze romane di Papa Giulio Ii e dei ritratti potentemente innovativi e seppe infondere in tale immagine sacra eccezionale naturalezza, armonia e finezza di sentimento e psicologica. Anche i prossimi appuntamenti sacri continueranno a essere sottolineati a S. Rita da altri progetti di luce dell’architetto triestino, attiva con successo in Italia e all’estero con delle suggestive interpretazioni illuminotecniche, che rendono S. Rita l’unica “Chiesa di luce della città”. E anche i matrimoni e i battesimi potranno essere arricchiti da una moderna valenza luministica, secondo una delle tendenze più innovatrici del linguaggio artistico contemporaneo. .  
   
   
CONCORSO MUSICALE MAGAZZINI SONORI: SI VOTA ONLINE FINO AL 15 GENNAIO  
 
 Bologna, 11 dicembre 2010 - Il concorso per musicisti emergenti dell’Emilia-romagna “La Musica Libera. Libera la Musica”, organizzato da Magazzini Sonori e Radioemiliaromagna in collaborazione con Consulta degli Emiliano-romagnoli nel Mondo, Mei e Porretta Soul Festival, è giunto alla fase di votazione dei brani in gara, mettendo a segno un significativo successo rispetto alla prima edizione. Sono, infatti, più che raddoppiate le iscrizioni (142 canzoni iscritte contro le 69 della prima edizione), distribuite nelle due sezioni: 115 per Musica Libera e 27 per Soul e Rhythm&blues (di cui 9 fuori concorso perché proposte da gruppi non residenti in Emilia-romagna). Fino al 15 gennaio si può ancora votare online (le votazioni sono state aperte il 7 dicembre scorso) per esprimere due preferenze tra tutte le canzoni in gara (una per sezione). Per facilitare l´ascolto delle canzoni, Magazzini Sonori programmerà tre trasmissioni radiofoniche in streaming "Magazzini Break", alle ore 17 dei giorni 8 , 12 e 14 gennaio. Al termine delle votazioni online si esprimerà la giuria di esperti musicali, che decreterà i vincitori delle due sezioni e assegnerà i premi e le menzioni entro la fine di febbraio 2010. La giuria, presieduta da Roberto Franchini (Direttore Agenzia Informazione e Ufficio Stampa della giunta regionale), è composta da Silvia Bartolini (Presidente Consulta Emiliano-romagnoli nel mondo), Giordano Sangiorgi (direttore artistico Mei), Graziano Uliani (direttore artistico Porretta Soul Festival), Ernesto De Pascale (direttore de Il popolo del Blues, giornalista musicale e produttore,) Andrea Tinti (giornalista musicale), Roberto Formignani (chitarrista e compositore). Per ascoltare tutte le canzoni in gara e votare collegarsi a www. Magazzini-sonori. It. .  
   
   
LE ELR EDIZIONI LE RICERCHE CON IL RIVELLINO STUDIO DI LOCARNO  
 
Locarno (Svizzera), 11 gennaio 2009 - Il Rivellino Studio Locarno La nuova struttura artistica, collocata proprio nei contrafforti dell´architettura leonardesca di Locarno, è stata inaugurata nel 2009 con la mostra realizzata dall´artista americano Robert (Bob) Wilson che ha presentato tre video-opere digitali in alta definizione dedicate a tre grandi divi del cinema mondiale: Steve Buscemi, Brad Pitt e Winona Ryder, in omaggio alla vocazione cinematografica di Locarno, nell´ambito della mostra “Voom Video-portraits”. I tre video-ritratti sono stati proiettati all´interno dell´architettura cinquecentesca progettata da Leonardo da Vinci, l´unica testimonianza originale esistente al mondo dell´attività ingegneristica del genio fiorentino; il percorso espositivo ha presentato l’interessante prologo costituito da un´esposizione di 14 fotografie di grande formato dell´artista napoletano Luciano Romano che ha riproposto i videoritratti di Wilson nella straordinaria scenografia architettonica della Chiesa di Donnaregina a Napoli. La mostra è stata sostenuta attivamente dal Prof. Carlo Pedretti, massimo esperto di Leonardo da Vinci, che ha dato il patrocinio dello Armand Hammer Institute for Leonardo Studies, Los Angeles, che dirige, mettendo a disposizione materiali fra i quali l’edizione originale del libro di Sigmund Freud Eine Kindheitserinnerung des Leonardo da Vinci, 1910, attualmente esposto nella mostra Leonardo’s Return to Vinci, presentata al Centro culturale italiano di Los Angeles. Nella mostra, in anteprima assoluta nell’ovest americano, è stato esposto per una sola notte l’Angelo incarnato, rara opera di Leonardo ritrovata nel 1990. Il disegno, oggetto di approfondite analisi e interpretazioni da parte di insigni studiosi di storia dell’arte, psicologia e psicanalisi, è eseguito a carboncino su carta ruvida blu come molti degli studi anatomici di Leonardo a Windsor. In questa occasione, lo studioso di Leonardo Carlo Pedretti, professore emerito all’Università della California (Ucla) ha illustrato l’inedito capolavoro come pure il celebre Foglio del teatro, parte del Codice Atlantico, interagendo con il celebre artista multimediale Bill Viola sul rapporto tra Leonardo e Pontormo. È nelle intenzioni di Arminio Sciolli dello Studio Rivellino di Locarno, in collaborazione con il Prof. Carlo Pedretti e di Marino Viganò, con la partecipazione delle Elr Edizioni Le Ricerche e delle C. B. Cartei & Bianchi Edizioni, di portare in Ticino una o più mostre con originali di Leonardo. Nell’ambito delle collaborazioni con le più importanti istituzioni culturali russe del Polo Culturale Ticino-san Pietroburgo diretto da Jean Olaniszyn in collaborazione con A. Mario Redaelli, Pia Todorović Redaelli e Ekaterina Anisimova, è stata quindi presentata la mostra “San Pietroburgo ieri e oggi”, con le prime fotografie della Città sulla Neva del ticinese Ivan Bianchi (1811-1893) e le immagini del fotografo contemporaneo pietroburghese Aleksandr Kitaev. Con il patrocinio del Museo Ludwig/museo Statale Russo di San Pietroburgo è seguita la mostra ”Blossom Redux” dell’artista pittore Stephan Spicher, che chiude l’attività culturale del 2009 e apre quella del 2010 (la mostra ha avuto un prologo nell’esposizione “San Pietroburgo ieri e oggi”, con un allestimento nella Sala 3 del Rivellino). Il Rivellino del Castello di Locarno, uno dei pochi resti di carattere militare della rocca per gran parte demolita dai confederati svizzeri nel 1532, è un baluardo angolare a forma pentagonale alto una decina di metri e dotato di ampie casematte per i cannoni . Quando, nel Xiii secolo, la famiglia milanese dei Visconti allargò la sua sfera di influenza fino alle sponde del Lago Maggiore, fece costruire a Locarno un castello. Recenti studi hanno dimostrato l´attribuzione del progetto del rivellino al celebre genio fiorentino Leonardo da Vinci. La costruzione serviva come alloggiamento per la guarnigione e dava lustro e potenza al casato dei Visconti che vennero cacciati definitivamente dalla regione verso l´anno 1513 dai balivi confederati. Il preziosissimo manufatto, passato dopo il 1532 in mani private, viene oggi valorizzato al massimo come prestigioso spazio espositivo. I progetti del Rivellino Studio Locarno previsti per il prossimo quinquennio e in linea con i programmi dell’Expo Milanese del 2015, vogliono coinvolgere le istituzioni pubbliche e private del Ticino. Le Elr Edizioni Le Ricerche collaborano con lo Studio Rivellino di Locarno con progetti espositivi, pubblicazioni e video. Per i prossimi anni sono in preparazione delle mostre con artisti di fama mondiale, con coinvolgimento di prestigiose istituzioni pubbliche e private internazionali. Attività 2009 Mostre 1 – Dal 2 agosto al 30 agosto 2009. Robert (Bob) Wilson – Voom Video-portraits: Steve Buscemi, Brad Pitt e Winona Ryder. Luciano Romano – Dodici fotografie di grande formato dell´artista italiano che ha riproposto i videoritratti di Wilson nella straordinaria scenografia architettonica della Chiesa di Donnaregina a Napoli. .