Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MERCOLEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 WEB E BEAUTY FLASH ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Febbraio 2010
IL PRESIDENTE DI REGIONE LOMBARDIA A BRESCIA PER LA SANITÀ DEL FUTURO  
 
 Brescia, 24 febbraio 2010 - Un investimento di oltre 143 milioni di euro (circa la metà in project financing) e sei anni di lavori per riqualificare e ammodernare quello che rimane a tutt´oggi il più grande ospedale d´Italia con i suoi 2.000 posti letto in esercizio. Il presidente della Regione Lombardia ha dato il via ieri, con la cerimonia della posa della prima pietra, al cantiere degli Spedali Civili di Brescia che porterà all´edificazione di nuove strutture e alla ristrutturazione di alcune aree esistenti. Presenti, tra gli altri, l´assessore provinciale Sala, il vice sindaco Rolfi, il rettore dell´Università, Augusto Preti, e il direttore generale dell´Azienda ospedaliera, Cornelio Coppini. Spedali Civili - La più importante tra le nuove strutture ospiterà il nuovo blocco operatorio, disposto su due piani e con 17 sale operatorie, i nuovi reparti di radiologia e neuroradiologia, un centro trasfusionale, la rianimazione e un´area adibita a degenza per un totale di 160 posti letto. Verrà inoltre realizzata un ulteriore comparto che prevede la costruzione del blocco operatorio pediatrico, del nuovo reparto di ginecologia e di 9 sale parto. Dopo un attesa di molti anni anche Brescia, grazie a questo intervento, avrà il proprio ospedale materno-infantile. Si tratta di una realizzazione particolarmente importante anche considerando il fatto che si registrano oltre 4.000 parti all´anno. Le migliorie sugli edifici esistenti interesseranno in particolare l´area delle degenze, per adeguarla ai migliori standard di comfort e qualità secondo gli orientamenti con cui Regione Lombardia sta riqualificando la sua intera rete ospedaliera. "Il complesso di questi interventi - ha detto il presidente di Regione - è orientato a sviluppare il modello organizzativo dell´intensità di cura: l´obiettivo è quello di creare un ospedale capace di garantire quell´alta qualità delle cure oggi indispensabili per soddisfare un´attesa di salute più complessa e diversificata. Il nuovo modello di ospedale è pensato collocando la persona al centro dell´attività e, quindi, immaginando che la persona rimanga ferma e, intorno a lei, si muova l´ospedale". "Per far questo - ha proseguito il presidente - è necessario utilizzare tutto ciò che l´innovazione tecno-scientifica, le conquiste della scienza medica e le conoscenze avanzate nel campo organizzativo-gestionale mettono a disposizione di tutti coloro che hanno responsabilità decisive nel campo della promozione della salute. Si punterà quindi al superamento delle suddivisioni per funzioni e competenze (reparti specialistici) per dare spazio a un´organizzazione per intensità di cure (aree a diversa complessità) e a una gestione per processi (percorsi di diagnosi e cura)". "Il nostro obiettivo - ha sottolineato il presidente - è di diffondere questo modello a tutta la Lombardia: esso è già stato applicato anche ai nuovi ospedali di Bergamo, Vimercate, Niguarda, Legnano e Como, per poi estenderlo passo dopo passo alle altre aziende ospedaliere". Secondo Formigoni, "la sanità è un comparto sempre più importante, in grado di attrarre investimenti, ricercatori e anche pazienti da tutta Italia e non solo". "La sanità bresciana - ha detto ancora il presidente - può contare su diversi presidi e diverse eccellenze, ma la vera forza è quella della rete e di una collaborazione che si deve fare sempre più stretta". Edilizia Sanitaria - L´operazione di riqualificazione degli Spedali Civili si inserisce nel lavoro che la Giunta regionale sta portando avanti sul tema dell´edilizia sanitaria. "Ciò che ci interessa - ha detto ancora il presidente - è che l´ospedale possa diventare un luogo di promozione della cultura della vita e del benessere. Grande attenzione è dedicata a garantire standard ormai inderogabili nella realizzazione di ospedali a misura d´uomo, assicurando condizionali ottimali di comfort alberghiero e avendo un occhio di riguardo anche agli aspetti legati al risparmio energetico". Negli ultimi 10 anni, Regione Lombardia ha stanziato oltre 4 miliardi di euro per la realizzazione di più di 600 interventi in edilizia sanitaria. Il nuovo piano investimenti deliberato dalla Giunta regionale riserva per la provincia di Brescia 76 milioni di euro, di cui 47 destinati agli Spedali Civili per ulteriori interventi di riqualificazione. Tra gli altri interventi per l´ospedale cittadino, c´è anche la costruzione di un auditorium e di un grosso centro poliambulatoriale con ingresso indipendente rispetto a quello dell´ospedale. Quest´ultimo è un intervento particolarmente strategico in quanto permette di centralizzare e razionalizzare in un´unica sede una serie di attività ambulatoriali attualmente dislocate in varie parti della città. Il suo ingresso inoltre sarà prospiciente la nuova fermata della metropolitana, destinata in breve a diventare l´asse portante del sistema di trasporto pubblico cittadino. Umanizzazione - "La storia dei nostri ospedali - ha osservato il presidente - rappresenta certamente nei secoli un esempio della storia della Lombardia e del suo tessuto sociale, che ha saputo esprimere una solidarietà intelligente e operosa svolgendo una funzione di grande rilevanza pubblica. Vogliamo dunque recuperare e valorizzare sempre più il legame tra ospedali e società civile, riavvicinando ai cittadini i luoghi di cura come opera della comunità realmente vissuta e partecipata. Anche in ospedale è possibile sentirsi a proprio agio: e se questo succede è anzitutto grazie alla fiducia e all´umanità che tutti coloro che lavorano in ospedale, con generosità, dedizione e professionalità, riescono a trasmettere ai propri pazienti". Inaugurato il nuovo edificio Asl per il riconoscimento dell´invalidità (Ln - Brescia) Gli uffici per il riconoscimento dell´invalidità civile e dello stato di portatore di handicap dei distretti 1, 2 e 3 dell´Asl della Provincia di Brescia (quasi 400.000 assistiti) hanno una nuova sede più razionale e adeguata alle esigenze dei cittadini. La sede ospita anche il servizio di "Continuità assistenziale" per il distretto di Brescia ed è attiva, oltre che durante gli orari di apertura degli uffici, tutte le notti dalle 20 alle 8 e 24 ore nei giorni festivi e prefestivi. La struttura è stata inaugurata oggi dal presidente della Regione Lombardia, al termine dei lavori di ristrutturazione che sono costati circa 2 milioni di euro, finanziati per il 50% da Regione Lombardia stessa. Le opere, da un punto di vista sia strutturale sia tecnologico, sono state concepite ponendo particolare attenzione all´aspetto ambientale e della accessibilità. "Una sanità eccellente si basa su strutture come queste - ha detto il presidente durante la visita -. Quest´opera al servizio dei cittadini è straordinariamente importante, come lo siete voi che siete il terminale ultimo di Regione Lombardia. A voi si deve quel di più di attenzione, assistenza e umanità che fa la differenza". Per quanto concerne l´aspetto strutturale e tecnologico sono da evidenziare lo sforzo di adattare la struttura esistente, un capannone semindustriale, ad uffici, rendendolo il più possibile funzionale ed eco compatibile. In particolare, è stato realizzato un impianto fotovoltaico (con una potenza nominale di 19,80 Kwp), già funzionante e regolarmente iscritto al Gestore Servizi Elettrici unico nazionale. In più, oltre all´utilizzo di materiali particolari come il sughero per il cappotto esterno e il cartongesso per le pareti, è stato attivato un impianto per il riciclo delle acque piovane che sarà utilizzato per l´innaffio nelle zone verdi previste nel progetto e per gli scarichi dei sanitari. Sull´aspetto dell´accessibilità, lo sforzo è stato quello di andare oltre le indicazioni normative con la realizzazione di una copertura del parcheggio, interno al cortile, dedicato ai disabili e di percorsi guida e mappe tattili per non vedenti. Gli spazi verdi esterni rappresentano anche un abbellimento e una nota di colore. "La nostra forza - ha concluso il presidente - è quella del sistema, di ognuno di noi che si dà da fare per gli altri". Ospedale di Chiari, nuova radiologia e festa per il centenario (Ln - Chiari/bs) Doppia festa, oggi, per l´Azienda ospedaliera Mellino Mellini di Chiari. Il presidente della Regione Lombardia, ha infatti inaugurato il nuovo reparto di radiologia in concomitanza con i festeggiamenti per il centenario dello stesso nosocomio che, in questo modo, offre ai cittadini un servizio sociosanitario migliore, più efficiente e più capace di rispondere ai loro bisogni. "Una vera e propria piccola città nella città" l´ha definita il presidente, sottolineando "quanto quest´azienda ospedaliera sia radicata nel territorio e quanto un evento del genere sia sentito da tutta la comunità proprio perché, negli anni, ha sempre manifestato una grande attenzione alle esigenze e ai disagi delle persone più deboli e bisognose, esprimendo una solidarietà intelligente e operosa". La Nuova Radiologia - E´ stata finanziata da Regione Lombardia con 2,7 milioni di euro a fronte di una spesa di circa 4,6. Un contributo che ha permesso di introdurre la nuova Risonanza Magnetica da 1,5 Tesla che permetterà un aumento dell´offerta diagnostica e un risparmio economico in quanto verranno "dismesse" tutte le richieste di risonanza in consulenza verso altre Strutture. La nuova strumentazione tecnologica consentirà anche di avere una migliore qualità delle immagini e di ridurre drasticamente i tempi morti che caratterizzano le procedure radiologiche. Ciò significa riduzione delle liste di attesa, degli errori diagnostici e annullamento del rischio di smarrimento della documentazione. Saranno abbattuti anche i costi di esercizio ed i consumi di pellicole per le lastre, ciò consentirà la naturale evoluzione verso l´ospedale ´paperless´, quello cioè del prossimo futuro che non spreca carta ma sfrutta i benefici dei supporti digitali. Cambia radicalmente anche il rapporto paziente/apparecchio, nel senso che con il portatile radiografico sarà lo strumento a muoversi e non il paziente. I lavori si sono conclusi a tempo record: 195 giorni. La Rivoluzione Della Sanita´ Lombarda "Una vera rivoluzione - l´ha definita il presidente - che comincia dall´attenzione alla centralità del paziente. Accrescere l´efficienza non significa più solo aumentare i posti letto, ma soprattutto garantire la qualità e l´appropriatezza delle attività svolte in regime di degenza". Dietro tale miglioramento, come ha sottolineato lo stesso presidente lombardo, si cela "lo straordinario lavoro quotidiano del personale sanitario che Regione Lombardia cerca di rendere meno gravoso migliorando le strumentazioni e gli spazi dove prestate il vostro prezioso servizio". "Umanizzazzione" è il termine che meglio di qualunque altro spiega a cosa tende la sanità lombarda: accogliere le persone in strutture tecnologicamente avanzate concepite non più solo in funzione dell´attività del personale medico ma anche delle esigenze dei pazienti che devono trovarsi a proprio agio e sentirsi accolti.  
   
   
OFFRIRE AI MALATI DI DEMENZA L´AIUTO DI CUI HANNO BISOGNO  
 
Bruxelles, 24 febbraio 2010 - Un team di ricercatori finanziato dall´Ue ha sviluppato un sistema innovativo che aiuta gli europei affetti da demenza lieve a prendersi cura di se stessi. Il progetto Cogknow ("Helping people with mild dementia navigate their way") ha ricevuto quasi 2 milioni di euro nell´ambito dell´area tematica "Tecnologie della società dell´informazione" (Tsi) del Sesto programma quadro (6° Pq). Gli esperti dicono che la perdita della memoria a breve termine è uno dei primi segni della demenza. Così, mentre i malati di demenza sono in grado di svolgere compiti, essi però non sanno come fare o non ricordano come eseguirli. Un altro sintomo che colpisce i malati di demenza è la perdita di fiducia in se stessi. Più un paziente diventa insicuro, più riluttante sarà a socializzare con altre persone. I partner del progetto Cogknow hanno affrontato il problema individuando le diverse esigenze dei pazienti affetti da demenza e sviluppando un dispositivo che non dà problemi e di facile utilizzo per soddisfare tali esigenze. "Esistono dispositivi e soluzioni per molti di questi bisogni, e se i pazienti imparano ad usarli nella fase iniziale, saranno in grado di continuare a utilizzarli anche con il progredire della malattia", ha spiegato il dottor Johan E. Bengtsson, coordinatore scientifico del progetto Cogknow. "Ma in quella fase diventa un problema per il paziente ricordare dove sono i dispositivi e come funzionano". Secondo i partner del progetto, con il progredire della malattia i pazienti hanno bisogno di dispositivi più semplici. Tuttavia, la demenza avanzata ostacola la capacità del paziente di utilizzare anche dispositivi semplici. Di conseguenza, hanno bisogno di una persona che li aiuti. Il consorzio Cogknow, di cui fanno parte medici, ricercatori e sviluppatori di software in Europa, ha sviluppato due dispositivi semplici: uno per la casa e uno mobile, che il paziente può portare con sé. Questi dispositivi sono dotati di tecnologia touch-screen e ciò che è particolarmente interessante è il fatto che gli utenti possono acquistare i dispositivi hardware e installare il software Cogknow Day Navigator, che sarà pronto per l´uso. "L´applicazione controlla il dispositivo hardware e rende impossibile per l´utente attivare le funzioni più difficili da usare", ha detto il dottor Bengtsson. Dul dispositivo in casa possono essere installate diverse istruzioni, agevolando effettivamente l´utente nelle sue attività giornaliere. Possono essere aggiunti al sistema anche promemoria su quando lavarsi i denti, fare il bucato e riscaldare pasti precotti. Il dispositivo mobile contiene un sistema Gps (global position system). Molte persone con demenza passeggiano e perdono il senso dell´orientamento quando si allontanano dalla loro casa. Il dispositivo è in grado di guidarli verso casa in sicurezza. L´innovativo sistema è già stato testato in tre paesi. La maggior parte degli utenti e degli operatori sanitari ha osservato un incremento della qualità della vita. I malati di demenza sono stati in grado di cavarsela tutto il giorno da soli, con l´aiuto dei dispositivi. Alcuni partner Cogknow stanno lavorando alla commercializzazione del prodotto. "Circa il 2% della popolazione europea soffre di demenza lieve e la spesa annua per fornire assistenza a ciascuno di essi - quando non riesce più a prendersi cura di se - ammonta a circa 10.000 euro", ha detto il dottor Bengtsson. "Anche se Cogknow riesce ad aumentare la capacità delle persone di badare a se stessi di soli pochi mesi, il risparmio sarebbe comunque potenzialmente di miliardi di euro". I partner del progetto appartengono a Estonia, Francia, Malta, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia e Regno Unito. Per maggiori informazioni, visitare: Cogknow: http://www.Cogknow.eu/  Risultati Tic: http://cordis.Europa.eu/ictresults/index.cfm    
   
   
GIA’ DOPO IL PRIMISSIMO VAGITO IL NEONATO APPREZZA E “COMPRENDE” L’ARMONIA DI MOZART, SCHUBERT E CHOPIN ED E’ ADDIRITTURA SENSIBILE ALLE VARIAZIONI TONALI E ALLE DISSONANZE.  
 
Milano, 24 febbraio 2010 – I ricercatori dell’Università Vita-salute San Raffaele e della Divisione di Neuroscienze dell’Istituto Scientifico San Raffaele di Milano hanno scoperto, mediante l’utilizzo della risonanza magnetica funzionale (Fmri), che esiste nei neonati un meccanismo neurale alla base della comprensione di uno dei più antichi linguaggi dell’uomo: la musica. E’ noto, grazie agli studi in adulti effettuati con la Fmri, che negli adulti la comprensione della musica avviene attraverso sistemi neurali complessi, in maniera specifica a livello dell’emisfero destro, specializzato in funzioni che permettono, per esempio, di decodificare il tono, il timbro, la melodia, l’armonia, la struttura (sintattica) e il significato della musica. Questi sistemi neurali specializzati comprendono non solo le aree uditive primarie ma anche quelle secondarie di più alto livello integrativo nel lobo temporale, ma anche strutture dei lobi parietali e frontali. La domanda che tuttora si fanno i neuroscienziati è se la comprensione della musica a livello cerebrale sia il risultato di una lunga esposizione alla musica (come avviene nella vita, dall’infanzia in poi, fino agli alti livelli di esperienza che riguardano i musicisti) o se invece esiste nell’essere umano una predisposizione neurobiologica che si è evoluta con l’uomo e che ha permesso la produzione e la comprensione della musica. Lo studio ha posto le basi per una risposta. Gli scienziati hanno studiato con la risonanza magnetica funzionale l’attività del cervello in neonati di 24-48 ore di vita, quando l’esperienza uditiva alla musica è ancora minima o nulla. Hanno presentato ai bimbi, attraverso delle piccole cuffie, brani di musica classica tratti da autori come Mozart, Schuman, Schubert, Chopin, ecc. I risultati provano che già nelle prime ora di vita si attivano nell’emisfero destro gli stessi sistemi neurali presenti e attivati negli adulti esposti da tempo alla musica. La riprova è che sottoponendo i bambini all’ascolto degli stessi estratti di musica resi dissonanti o alterati nella struttura, non si attiva più l’emisfero destro (quello artistico) bensì entrano in gioco strutture dell’emisfero sinistro (deputato al ragionamento e alla comprensione del linguaggio). Questa scoperta evidenzia che già dalla nascita è presente un’architettura neurale e una specializzazione emisferica per la elaborazione di processi musicali. Inoltre dimostra che il cervello dei neonati è già sensibile a variazioni della chiave tonale e alle differenze tra dissonanza e consonanza musicale. Afferma Daniela Perani, docente di psicologia fisiologica presso l’Università Vita-salute San Raffaele ideatrice e coordinatrice dello studio: “E’ solo un piccolo tassello in più che aggiunge conoscenze sulle origini e lo sviluppo di questa capacità universale degli esseri umani. Il cervello è evoluto in modo tale da possedere sin dalla nascita quelle strutture necessarie all’elaborazione di funzioni complesse come la musica. Senza questa evoluzione non avremmo percepito, compreso e nemmeno prodotto quei capolavori della musica che rappresentano uno dei massimi livelli delle possibilità del cervello umano. Questo studio apre anche nuove prospettive di ricerca che dovranno dimostrare il ruolo di queste strutture dell’emisfero di destra, specializzate per la musica e già funzionalmente attive alla nascita, anche per l’elaborazione degli aspetti musicali del linguaggio quali la prosodia. E’ questo un elemento fondamentale per l’acquisizione del linguaggio nell’infanzia, dalla comprensione delle singole parole fino alla successiva costruzione di frasi e quindi di funzioni di linguaggio complesse come la sintassi. ”  
   
   
RETACRIT SARÀ LA PRIMA EPOETINA BIOSIMILARE AD OTTENERE L’APPROVAZIONE DELLA VIA SOTTOCUTANEA NEI PAZIENTI RENALI  
 
Londra, 24 febbraio 2010: Hospira ha annunciato ieri che il Comitato Europeo per i Prodotti Medicinali per l’Impiego nell’Uomo (Chmp) ha espresso parere favorevole alla somministrazione per via sottocutanea di Retacrit (epoetina zeta) in nefrologia. Ciò rappresenta un’alternativa alla via endovenosa (Ev) nel trattamento sintomatico dell’anemia secondaria allo scompenso renale cronico. L’approvazione finale della Commissione Europea (Ec) è attesa nei prossimi mesi e comporterà l’autorizzazione a commercializzare Retacrit per la somministrazione sottocutanea in tutti gli stati membri dell’Unione Europea. “Quale parte dell’impegno continuo di Hospira ad ampliare l’opzione terapeutica dei biosimilari ai pazienti, siamo soddisfatti che Retacrit sia la prima epoetina biosimilare ad aver ottenuto parere favorevole dal Chmp per la somministrazione sottocutanea in nefrologia” ha riferito Michael Kotsanis, Presidente di Hospira in Europa, Medio Oriente ed Africa. "Dopo l’approvazione della Commissione Europea Retacrit sarà utilizzabile in nefrologia sia per via sottocutanea che endovenosa. Ciò darà maggiore flessibilità ai clinici nella gestione dell’anemia sintomatica dei pazienti renali e più in generale rappresenterà per i professionisti della sanità un’alternativa efficace a ridurre i costi rispetto alle epoetine degli originatori”. Il parere favorevole all’approvazione della somministrazione per via sottocutanea di Retacrit è conseguente alla presentazione dei risultati di un rigoroso studio di Fase Iii che ha dimostrato un’efficacia e una sicurezza paragonabili tra epoetina zeta ed il prodotto di riferimento epoetina alfa quando somministrati per via sottocutanea in pazienti con scompenso renale terminale sottoposti a emodialisi cronica. Kees Groenhout Md, Vice President of Global Clinical R & D, di Hospira, ha detto: "L’approvazione costituisce un significativo passo in avanti, perchè i pazienti non ancora sottoposti a emodialisi possono essere trattati a domicilio con Retacrit. Molti pazienti saranno in grado di auto-iniettarsi il farmaco per la prima volta. Per numerose ragioni, la terapia sottocutanea può contribuire a un’ottimizzazione dei costi per le strutture ospedaliere e a un risparmio di tempo per il paziente. L’approvazione offre un potenziale beneficio sia ai sistemi sanitari che ai pazienti in tutta Europa.  
   
   
DIABETE, REGIONE LOMBARDIA RISPONDE AD ASSOCIAZIONE MALATI  
 
Milano, 24 febbraio 2010 - "Tutte le associazioni che rappresentano i malati di diabete e le persone coinvolte dalle altre patologie che necessitano di un utilizzo frequente di strumenti di diagnosi e cura saranno convocate per un confronto con l´Asl di Varese, ente capofila della gara per la fornitura di questi strumenti, proprio per discutere e affrontare eventuali problemi o criticità e concludere nel miglior modo possibile questa procedura". E´ quanto si legge in una Nota di Regione Lombardia, in risposta alle dichiarazioni rilasciate ieri dalla Federazione nazionale diabete giovanile. "Regione Lombardia, non da oggi, crede molto nel confronto e nel dialogo costante, che ha sempre garantito, con le associazioni dei malati - prosegue la Nota - Non è un caso infatti che il 30 novembre scorso operatori e rappresentanti delle associazioni si siano dati appuntamento all´Auditorium Gaber della Regione Lombardia per la ´Conferenza Regionale per il Diabete´, che è stato un momento importante di lavoro comune". "D´altra parte - si legge ancora nella Nota - il Governo lombardo si è attivamente impegnato in questi anni non solo a garantire un sistema adeguato di cura del diabete, ma anche a sostenere le attività finalizzate alla prevenzione e alla ricerca, agendo in quattro principali direzioni: accordi formalizzati tra Asl e Aziende Ospedaliere per la costruzione di percorsi diagnostici terapeutici condivisi e per la valutazione dei risultati clinici ed economici; coinvolgimento dei medici di Medicina Generale e degli specialisti anche attraverso modalità innovative di collaborazione; attivazione di adeguati sistemi informativi che facilitino la condivisione dei dati; azioni di formazione degli operatori e di informazione ai cittadini". "Per questo - conclude la Nota - non mancherà anche in questo caso l´attenzione dovuta alle istanze dei malati e la ricerca di una soluzione che dia un concreto beneficio alla cura di queste persone e alla loro qualità della vita".  
   
   
MILANO: IGLOO DEL "GAETANO PINI" CONTRO LE MALATTIE REUMATICHE  
 
Milano 24 febbraio 2010 - Un igloo in piazza Cordusio a Milano per informare i cittadini sulle malattie reumatologiche e autoimmuni. Si tratta di un´iniziativa, denominata "Metti le tue mani nelle nostre", operativa dal 25 al 28 febbraio, presentata ieri mattina all´Istituto "Gaetano Pini" dall´assessore alla Sanità della Regione Lombardia, dal direttore generale del "Pini" Amedeo Tropiano e dal primario di reumatologia, Pier Luigi Meroni. "La campagna informativa sulla reumatologia e le patologie autoimmuni - ha detto l´assessore - concretizza le linee guida del Piano socio-sanitario regionale che puntano sulla prevenzione e la diagnosi precoce. Inoltre, l´iniziativa mette in luce i problemi che sono collegati a questi disturbi della salute che interessano diversi sistemi del corpo umano". "Dedicare attenzione a queste malattie - ha proseguito l´assessore - significa anche sostenere la realtà della ricerca, che nel nostro territorio è davvero di eccellenza, e la capacità di fare sistema delle strutture sanitarie presenti in Lombardia". L´assessore alla Sanità ha anche ricordato che le attività di day hospital e degli ambulatori avvicinano la realtà ospedaliera al cittadino con l´obiettivo di portare le cure direttamente al domicilio del paziente. "La lotta contro le malattie reumatiche e autoimmuni - ha aggiunto l´assessore - è anche occasione di attenzione al mondo femminile, che è il più colpito da questi problemi". I dati dell´ultimo anno, solo per quello che riguarda "Pini", dicono che gli ambulatori visitano 165.000 persone. Gli accessi per patologie reumatiche sono 29.000, e di questi 21.000 riguardano donne, e in 1.000 casi si deve ricorrere al ricovero. "Si tratta di un settore della sanità in evoluzione - ha concluso l´assessore - che oggi ha rinnovate capacità di cure sia con farmaci tradizionali sia con rimedi biologici. L´importante resta comunque, al pari delle patologie cardiache, la diagnosi precoce perché l´individuazione tempestiva dell´origine della malattia e la prevenzione contengono i danni e salvano le vite umane".  
   
   
INTESA AD AREZZO PER GLI INVESTIMENTI IN SANITÀ PROTOCOLLO TRA REGIONE, UNIONCAMERE, CAMERA DI COMMERCIO E ASL 8 PROCEDURE PIÙ SNELLE, PAGAMENTI TEMPESTIVI, MONITORAGGIO PERIODICO  
 
Arezzo, 24 febbraio 2010 - Realizzare velocemente gli investimenti in sanità nella provincia di Arezzo, assicurare tempestività nei pagamenti limitando al massimo il contenzioso, monitorare periodicamente lo stato dell´arte: sono questi gli obiettivi del protocollo firmato oggi nella sede della Camera di Commercio di Arezzo dai rappresentanti della Regione Toscana, Unioncamere Toscana, Camera di Commercio di Arezzo e Asl 8 di Arezzo. La pubblica amministrazione procede in generale per piani di investimento che spesso rischiano di essere inefficaci a causa di lentezze burocratiche, ritardi nei pagamenti, dilagare di contenziosi. Tutto ciò riduce fortemente gli effetti di impegni anche rilevanti sotto il profilo finanziario, sia in termini di impatto economico sia per i benefici attesi sui servizi che si intendono avviare o potenziare. Per superare questa situazione nelle varie provi nce si è dato vita a questi protocolli che, nel pieno rispetto di norme e procedure, impegnano il sistema sanitario e le sue aziende a restare nei tempi fissati, a realizzare le gare con le procedure omogenee e più snelle e assicurare tempestivamente i pagamenti. Il mondo delle imprese da parte sua si organizza per affrontare al meglio questa sfida. Il monitoraggio puntuale dell´avanzamento dei lavori e dei flussi di cassa sarà congiunto. In dettaglio, per la Asl 8 il piano degli investimenti 2008-2011 prevede un complesso di investimenti per 94milioni di euro. Nel 2008 e nei primi otto mesi del 2009, rispetto a tale piano, sono stati erogati dall’Azienda 8 flussi di cassa per circa 21 milioni, mentre per il 2010 l´Azienda prevede di erogare flussi di cassa per 21 milioni, di cui 7,6 relativi a nuove opere da appaltare. Con il protocollo l´Azienda sanitaria si impegna tra l’altro ad appaltare le opere nei tempi previsti e a espletare le g are prevalentemente con la procedura di e-procurement della Regione Toscana Start che garantisce omogeneità e tempi rapidi. Sarà compito della Regione monitorare insieme a Unioncamere Toscana lo svolgimento del Piano degli investimenti e favorirne la realizzazione, anche attraverso forme di incentivazione ai Direttori e dirigenti dell’azienda. Si vigilerà perché le Aziende non modifichino con varianti in corso d’opera il progetto appaltato, salvo nei casi espressamente previsti dalla legge, e soprattutto perché rispettino i tempi di liquidazione degli stati di avanzamento delle opere. Sta alla Camera di Commercio informare le imprese del proprio territorio sul programma degli investimenti sanitari previsto per la provincia nel 2010, in particolare sulle caratteristiche della procedura di e-procurement Start. Saranno attivate azioni per accelerare e snellire l’esecuzione degli appalti in corso, se possibile anche attraverso la rimodulazione dei contratti. Sarà favorita la risoluzione delle situazioni di contenzioso esistenti col ricorso alla conciliazione gestita con il proprio sportello e c’è l’impegno ad evitare l’insorgere di nuovi contenziosi. Le imprese verranno sollecitate a partecipare alle gare sul proprio territorio, anche promuovendo forme associative.  
   
   
FVG: SANITÀ, AMBULATORI PER IMMIGRATI E OSPEDALI  
 
Trieste, 24 febbraio 2010 - "Per quanto riguarda gli ambulatori per gli immigrati si è sancito che non ci potranno essere trattamenti differenziati con strutture dedicate per gli stranieri, siano essi iscritti o meno al servizio sanitario regionale. L´accesso dovrà quindi essere paritario alle strutture pubbliche e chi non è iscritto al servizio sanitario regionale avrà diritto alle cure urgenti e a quelle previste dalle norme di legge. Strutture di questo genere presenti sul territorio non saranno più consentite". La nota è del capogruppo del Pdl in Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia Daniele Galasso all´indomani dell´incontro di maggioranza con l´assessore alla Salute Vladimir Kosic sul Piano sociosanitario. "Abbiamo individuato i punti sui quali intervenire per migliorare il Piano: si è constatato - spiega Galasso - che negli ultimi cinque anni la precedente amministrazione non ha attuato gli obiettivi prefissati e ora dobbiamo porvi rimedio in virtù del fatto che la domanda di salute cambia in base alle esigenze della popolazione, Perciò il sistema deve rimodulare la propria offerta. "In quest´ottica, oltre a confermare la validità di alcuni indirizzi, si è deciso per la revisione del sistema di finanziamento degli ospedali e del territorio abbandonando il criterio della spesa storica. In secondo luogo, richiamandoci agli ospedali ex art 21, si è deciso che il nosocomio di Cividale sarà presidio di Udine mentre quello di Gemona manterrà l´attuale funzione di supporto all´ospedale di Tolmezzo. In più, oltre a svolgere le funzioni attuali, dovrà vedere potenziato i day ospital, day surgery, day service e dovrà fornire risposte alle post-acuzie che rappresentano una necessità impellente non solo per l´area montana ma in tutta la regione. Per quanto riguarda l´ospedale di Pordenone, viene prevista una sperimentazione con la quale l´Azienda pordenonese coordinerà i nosocomi di rete e anche le funzioni residuali degli ospedali di Sacile e Maniago. "Infine, per quanto riguarda i punti nascita, tutti gli interventi saranno preceduti da un piano di fattibilità che ne determinerà i benefici con un reimpiego di risorse. Altrimenti verrà rivista la proposta di riorganizzarli".  
   
   
AL VIA A VILLA UMBRA ATTIVITÀ FORMATIVE 2010 PER PERSONALE SANITARIO  
 
Perugia, 24 febbraio 2010 - Partiranno a breve le attività formative promosse del Consorzio scuola umbra di amministrazione pubblica di Villa Umbra di Pila (Pg) rivolte al personale dipendente del servizio sanitario regionale. “Il Consorzio – spiega l’amministratore unico Alberto Naticchioni - è ormai da anni impegnato nella formazione degli operatori e delle figure dirigenziali del mondo della sanità umbra. L’esperienza maturata permette la realizzazione di qualificati interventi formativi mentre si sta valutando l’opportunità di avviare, in collaborazione con l’Università degli studi di Perugia e la Regione Umbria, master di primo livello di management e funzioni di coordinamento delle professioni sanitarie”. Le attività che si terranno nel primo semestre del 2010 affrontano temi e questioni di rilevante attualità per la sanità pubblica regionale. Tra questi: la formazione manageriale per direttori generali, direttori sanitari e amministrativi delle aziende sanitarie, lo sviluppo (regolamento Cee 882/2004) di competenze valutative sui controlli ufficiali della sicurezza alimentare, salute e benessere animale secondo criteri di gestione e di assicurazione della qualità (modello Uni Cei En 45004), la formazione di operatori del sistema integrato della non autosufficienza, la “banca regionale del sangue cordonale: formazione del personale aziendale impegnato nella raccolta, manipolazione, conservazione delle cellule staminali cordonali”, l’etica della responsabilità e tutela dei dati personali. E ancora si parlerà di attuazione della riforma Brunetta nelle Asl (Legge n. 15/09 e Decreto Legislativo n. 150/09): valutazione, sistemi premianti, progressioni di carriera, sanzioni disciplinari, ruolo e responsabilità della dirigenza in ambito sanitario, etc., l’aggiornamento sulle normative in materia di approvvigionamento di beni e servizi in ambito sanitario, le responsabilità amministrative, penali, civili, disciplinari della dirigenza delle aziende sanitarie, la dematerializzazione dei documenti sanitari, privacy, trattamento dei dati personali e consenso informato, la formazione legata al progetto regionale di revisione e organizzazione contabile dei bilanci della aziende sanitarie dell’Umbria. Si affronteranno, inoltre, le questioni riguardanti l’accoglienza nelle strutture sanitarie, l’assistenza agli immigrati e mediazione culturale, la formazione integrata degli operatori dei servizi relativi all’assistenza penitenziaria territoriale, la formazione sui percorsi assistenziali nelle malattie rare, la seconda edizione del corso base Icf e utilizzo della scheda per la valutazione multidimensionale nelle persone disabili in età evolutiva e giovani adulti (S.va.m.di) , l’esplorazione del dolore nel contesto socio-sanitario: livello base e avanzato, le nuove vie per la cura delle psicosi e dell’autismo, il corso di aggiornamento per i micologi delle aziende sanitarie umbre, l’aggiornamento periodico rivolto ai tutori dei corsi di medicina generale iscritti negli elenchi regionali, il corso di formazione per tutori dei corsi di medicina generale, il progetto “Promozione della salute”, la qualità ed appropriatezza delle cure, la codifica della parte sanitaria delle schede di dimissione ospedaliera per i reparti specialistici.  
   
   
MILANO, 25 FEBBRAIO 2010 1° ANNIVERSARIO DELLA RATIFICA ITALIANA DELLA CONVENZIONE DELLE NAZIONI UNITE SUI DIRITTI DEI DISABILI CONVEGNO “IMPERFEZIONE E CITTADINANZA UMANA. AUTONOMIA E DIRITTI NELLA DISABILITÀ”  
 
 Milano, 24 febbraio 2010 - E’ notizia recente la presenza su Facebook di un gruppo, subito oscurato dalle autorità, che si è autodefinito ‘Giochiamo al tiro al bersaglio con i bambini Down’. Se l’inciviltà di questi ‘inutili idioti’ si commenta da sola, il numero elevato degli iscritti al gruppo dice quanto sia ancora diffusa, in questa società che fa dell’aspetto esteriore un modello dominante, l’incapacità di vedere l’imperfezione come elemento connaturato all’uomo, e la diversità come segnale della comune ricerca umana di armonia e felicità. Sono circa 650 milioni nel mondo le persone con disabilità, per l’80% abitanti di paesi in via di sviluppo e per quasi la metà bambini (fonte Organizzazione Mondiale della Sanità). Secondo l’Onu esiste un rapporto stretto tra disabilità e povertà (malnutrizione, analfabetismo e disoccupazione) ma la Banca Mondiale prevede un aumento del numero di persone disabili anche nell’Occidente evoluto. Per tre quarti dei casi infatti la disabilità insorge durante l’età adulta, quindi la sua incidenza cresce parallelamente all’invecchiamento della popolazione, tipico dei Paesi sviluppati. Se nell’Unione Europea secondo l’European Disability Forum sono attualmente 50 milioni le persone con disabilità, in Italia per l’Istat sono 2 milioni 600mila i cittadini con mancanza di autonomia in uno o più aspetti della vita quotidiana (il 4,8% circa della popolazione dai 6 anni in su che vive in famiglia). Numero che arriva a 2 milioni 800mila se si comprendono anche i residenti nei presidi socio-sanitari. Tra le cause di disabilità, la sindrome di Down che nel nostro Paese colpisce dalla nascita un bambino su 1200, e riguarda oggi 38.000 persone di cui il 61% ha più di 25 anni. Dal 24 febbraio 2009 con una legge emanata dal Parlamento (n.18 del 3 marzo 2009) l’Italia è tra i 45 paesi che hanno ratificato in pieno la Convenzione Onu sui diritti dei disabili, nata il 13 dicembre 2006 con lo scopo di affermare “il rispetto per la differenza e l’accettazione delle persone con disabilità come parte della diversità umana e dell’umanità stessa”. La Convenzione sottrae la disabilità dai confini della salute e dell’assistenza caritatevole e, spostando lo sguardo dai bisogni ai diritti, pone l’obiettivo dell’inclusione della persona disabile come atto necessario di difesa del capitale sociale, e quindi come dovere di tutti. Con questo convegno, la Cooperativa Sociale Onlus Spazio Aperto Servizi - che da 15 anni opera a Milano a favore di persone disabili - vuole avviare una riflessione sulla necessità di un cambiamento culturale che, a partire dal linguaggio, affermi come valore il diritto di tutti a progettare e realizzare una vita autonoma e indipendente. Al convegno sarà presente il servizio di interpretariato Italiano-lis per non udenti. Il Convegno “Imperfezione e cittadinanza umana. Autonomia e diritti nella disabilità” Avrà luogo a Milano il 25 febbraio 2010 presso il Centro Congressi Fondazione Cariplo, via Romagnosi, 8 (h 9.00 -13.00).  
   
   
MILANO: APRE OGGI A PALAZZO REALE LA MOSTRA “EGON SCHIELE E IL SUO TEMPO”  
 
Milano, 24 febbraio 2010 - Apre oggi a Palazzo Reale la mostra “Egon Schiele e il suo tempo”, realizzata in collaborazione con il Leopold Museum di Vienna, sede della maggiore raccolta al mondo di opere del grande artista austriaco Egon Schiele (1890-1918), promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, coprodotta e organizzata da Palazzo Reale e Skira editore. L’esposizione, che rimarrà aperta al pubblico fino al 6 giungo 2010, presenta circa 40 dipinti e opere su carta di Schiele, accompagnati da altrettanti capolavori di Klimt, Kokoschka, Gerstl, Moser e altri protagonisti della cultura viennese di primo Novecento. Curata da Rudolf Leopold, direttore artistico del Leopoldmuseum, e Franz Smola, conservatore del Museo austriaco, l’esposizione ricostruisce attorno alla figura di Egon Schiele il clima culturale di Vienna nei primi anni del Xx secolo, partendo dalla fondazione della Secessione, attraversando le tendenze espressioniste della generazione successiva, fino al 1918, anno segnato dalla fine della prima guerra mondiale e dalla morte di Klimt e Schiele. Un breve ma intenso periodo, in cui Vienna, da centro della cultura mitteleuropea, diventa teatro di rovina della vecchia Europa. “Egon Schiele e la Vienna del primo Novecento rivivono nelle sale di Palazzo Reale con la grande esposizione promossa dal Comune di Milano che pone al centro dell’attenzione una stagione della Mitteleuropa attraversata da un intenso fermento culturale e insieme dalle contraddizioni e dai conflitti che porteranno alla prima guerra mondiale – spiega l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory -. L’obiettivo dell’esposizione è restituire al pubblico la ricchezza di un’epoca irripetibile e di una città-simbolo che in quegli anni rappresenta il tormentato destino del vecchio Continente”. Si tratta di una rara occasione per ammirare le grandi opere esposte di Schiele, tra cui i celeberrimi Donna inginocchiata con abito rosso-arancione (1910), La danzatrice Moa (1911), Autoritratto con alchechengi (1912), Case con biancheria colorata (periferia) (1914), Donna accovacciata con foulard verde (1914), Donna distesa (1917), e altri capolavori dell’Espressionismo austriaco come Autoritratto con busto nudo su fondo blu (1904-1905) di Richard Gerstl, Venere nella grotta (1914) di Kolo Moser, Autoritratto con mano sul viso (1918-1919) di Oskar Kokoschka, che per la prima volta sono riuniti in un progetto tanto ambizioso, quanto completo ed esaustivo. Schiele nasce nel 1890 a Tulln, una cittadina nei pressi di Vienna. A quell’epoca, la capitale asburgica conosce una straordinaria crescita demografica ed è un centro commerciale e culturale fiorente e di forte richiamo, riferimento per elementi più vivaci dell’Impero. Il clima artistico è animato in quegli anni dallo scontro di correnti di stampo opposto e dall’affermarsi di spinte innovative quali, prima fra tutte, la Secessione fondata nel 1897,presieduta da Gustav Klimt. Essa riconosce all’arte il ruolo di forza propulsiva,ma anche di denuncia della realtà e, in quanto tale, di forza redentrice dal falso moralismo della società dominante. L’inclinazione a contenuti simbolici, così come l’abbandono della prospettiva, la centralità della figura umana incastonata in uno spazio piatto, sono elementi tipici dell’arte secessionista, ripresi ed estremizzati dall’Espressionismo. Ciò che accomuna sotto la stessa etichetta i giovani artisti è il rifiuto della tradizione, l’uso di un segno primitivo ed elementare, l’impiego antinaturalistico del colore, la tendenza alla deformazione e alla riduzione delle forme a pure sagome (particolarmente evidenti in Albin Egger-lienz), un linguaggio pittorico convulso e corposo, come per Anton Kolig, nelle cui opere le campiture cromatiche e le costruzioni spaziali sono tipiche del Fauvismo e memori di Cézanne; o ancora nelle opere di Herbert Boeckl, pittore del secondo Espressionismo, che sintetizza la poetica di Schiele e Kokoschka con quella cezanniana. Dal punto di vista più concettuale, l’attenzione degli espressionisti per l’auto-rappresentazione, per i soggetti tratti dalla vita privata e per le vicende autobiografiche, deriva da un forte individualismo, dalla perdita del senso d’appartenenza a una collettività e persino a un movimento artistico. Schiele, come Kokoschka e Gerstl, spettacolarizza la fisicità dei corpi; ma il corpo non è altro che il tramite verso l’interiorità dei personaggi rappresentati. Quindi, non è il mero dato oggettivo ciò su cui i tre artisti indagano, ma l’introspezione dell’Io, e dunque il peso psicologico delle espressioni e dei gesti. L’attrazione di Schiele per la fisicità inizia a diventare predominante a partire dal 1910, anche grazie alla frequentazione con artisti di discipline che fanno del corpo stesso il proprio strumento, come il mimo Erwin van Osen e la danzatrice esotica Moa. Come Freud, anche Schiele si addentra nell’animo umano. Prima di lui, nessun altro artista era stato così spregiudicato nel ritrarre le pulsioni più intime delle proprie modelle. La sua composizione perde i “bizantinismi” di Klimt, a favore di una maggiore essenzialità; il disegno è più nervoso e immediato, lo spazio si annulla, i punti di vista sono arditi e inconsueti, le posture disarticolate e sgraziate tanto da rendere i corpi mutili e ridotti nelle parti anatomiche. Anche nella rappresentazione dei paesaggi, Schiele rinuncia a qualsiasi connotazione topografica, rinnegando la prospettiva, tanto da ridurli a una giustapposizione di forme geometriche. Solo più tardi, durante la guerra, il suo stile diventa significativamente più realistico, le figure acquistano maggiore tridimensionalità,ma l’indagine dell’interiorità del soggetto non viene mai meno. Non si dimentichi poi che il dato biografico dei singoli artisti gioca un ruolo fondamentale nella loro produzione. Basti pensare alle vicende personali di Schiele. Ai passaggi dolorosi della propria infanzia, come la morte del padre malato di depressione, si unisce un carattere da vero borderline. La vita condotta con l’amante Wally Neuzil (la donna dai capelli rossi e dagli occhi verdi che campeggia in molti suoi disegni), l’esperienza del carcere in seguito all’accusa, poi non dimostrata, di abuso su minori, vanno di pari passo con la crescita della sua visibilità nel panorama artistico, all’interno del quale egli partecipa attivamente, esponendo presso le maggiori istituzioni di Vienna, Berlino, Dresda, Praga e Zurigo. Ma la sua carriera viene stroncata da una morte prematura, all’età di soli 28 anni. A rendere questa mostra un evento davvero eccezionale, oltre alla bellezza delle opere esposte, contribuisce anche la collaborazione con il Leopold Museum di Vienna, la cui raccolta di capolavori (in parte messa a disposizione del pubblico italiano, proprio grazie alla mostra di Palazzo Reale) è testimone di un momento cruciale della storia che ha profondamente segnato l’intera cultura europea del secolo scorso. In mostra, grazie alle ricche restituzioni fotografiche e alla presenza di brani musicali in alcune sale (da Johann Strauss Ii a Gustav Mahler, ad Alban Berg), i visitatori avranno così la possibilità non solo di comprendere questo snodo fondamentale dell’arte moderna, ma di affacciarsi su quel palcoscenico vitalissimo che fu la Vienna di inizio Novecento. La mostra è realizzata sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, e con il patrocinio del Consolato Generale d’Austria a Milano; in collaborazione con il Forumaustriaco di Cultura di Milano, e con il sostegno del Corriere della Sera; la sponsorizzazione tecnica di Igp Decaux e Trimtec sistemi. Il catalogo, pubblicato da Skira, presenta un saggio di Franz Smola sull’arte austriaca tra Jugendstil ed Espressionismo, un’Introduzione all’arte di Schiele di Rudolf Leopold, oltre alle riproduzioni e alle schede di tutte le opere in mostra e alle biografie di Schiele e degli altri artisti presentati.  
   
   
GIOVEDI’ GALAN INAUGURA MOSTRA SU CIMA DA CONEGLIANO  
 
Venezia, 24 febbraio 2010 - Il presidente della Regione Giancarlo Galan inaugurerà ufficialmente giovedì alle ore 18.00 al Teatro Accademia di Conegliano (Treviso) la mostra “Cima da Conegliano. Poeta del Paesaggio” che resterà aperta fino al 2 giugno prossimo a Palazzo Sarcinelli. E’ uno degli eventi più importanti e attesi del 2010, con una quarantina di opere, provenienti dai principali musei d’Europa e degli Stati Uniti, di Giovanni Battista Cima (Conegliano, 1459/1460 – 1517/1518) maestro che, nel pur breve arco di carriera, è stato ai vertici della pittura sacra in laguna. Accanto a Giovanni Bellini, è il grande inventore dei cieli e del paesaggio italiano. L’iniziativa, prodotta e organizzata da Artematica con il contributo della Regione del Veneto, è posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana e gode del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Provincia di Treviso e il Comune di Conegliano. La rassegna è curata da Giovanni Carlo Federico Villa, coadiuvato da un comitato scientifico che comprende i maggiori studiosi italiani e stranieri. Insieme a Galan e al curatore della mostra interverranno il sindaco di Conegliano Alberto Maniero, Mario Carraro presidente della Fondazione Antonveneta sponsor principale e Andrea Brunello amministratore delegato di Artematica.  
   
   
FONTI: MOSTRA PERSONALE DELLA PITTRICE ODILIA EGLE CIACCHI ALLA SALA COMUNALE D’ARTE DI TRIESTE  
 
Trieste, 24 febbraio 2010 - S’inaugura lunedì 8 marzo alle ore 17.30 a Trieste, nella Sala Comunale d’Arte di piazza dell’Unità d’Italia, 4, la mostra intitolata “Fonti”, personale dell’artista Odilia Egle Ciacchi con intervento critico di Marianna Accerboni. La rassegna, visitabile fino al 31 marzo, propone una ventina di opere recenti d’inclinazione espressionista, realizzate a tecnica mista, carboncino, pastello e acrilico su carta. Odilia Egle Ciacchi - scrive Accerboni - persegue con intensità e passione una ricerca artistica volta a interpretare e svelare quel reticolo di emozioni e sensazioni che sottendono e animano la realtà visibile. Nell’ambito di tale sperimentazione la pittrice - che nel corso degli anni ha frequentato la Scuola dell’Acquaforte “C. Sbisà” con Furio De Denaro e Franco Vecchiet, con il quale sta approfondendo attualmente i temi dell’incisione, e gli atelier di Paolo Cervi Kervischer e Franco Chersicola - ha istintivamente tratto dalla cultura artistica del proprio tempo i parametri secondo i quali esplicitare il proprio pensiero pittorico: la traccia è stata la poetica espressionista che, nelle sue molteplici forme, ha caratterizzato gran parte del novecento europeo e internazionale. Muovendo istintivamente da tale movimento, la cui matrice nasce dall’esperienza emozionale e spirituale della realtà, esplicitata attraverso un’intensa valenza cromatica e segnica, la Ciacchi - che, figlia d’arte, si dedica alla pittura fin da bambina e che nel corso della sua attività espositiva nazionale e internazionale, ha ricevuto numerosi riconoscimenti (primo fra tutti il Premio internazionale Agazzi a Bergamo) - è riuscita a comporre con grande sensibilità e autentica energia un universo magico e onirico, il quale testimonia tuttavia il reale, sovrapponendo e intrecciando a una lettura soggettiva considerazioni di ordine universale. In tale narrazione, che supera i canoni dell’espressionismo figurativo, da cui l’artista era partita, la pittrice ha gradualmente abbandonato l’aspetto naturalistico della rappresentazione, sintetizzandola fino ai limiti dell’astrazione in un rapporto armonico delle forze e dei sentimenti, modulati attraverso un ritmo libero e personale e un’intensità cromatica più intensa, raggiunta nelle opere più recenti: sensazioni, momenti di meditazione, intuizioni, ricordi - conclude Accerboni - espressi, con effetto catartico, a tecnica mista, carboncino, pastello e acrilico, che vanno recepiti quali “Fonti” di energia e di vita, nell’ottica di un’assimilazione del reale, positiva e profetica di speranza e di positività.  
   
   
ROMA: FRANCESCA LEONE FLUSSI IMMOBILI  
 
Roma, 24 febbraio 2010 - La galleria Valentina Moncada inaugura il 10 marzo 2010 la mostra personale dell’artista Francesca Leone dal titolo Flussi Immobili. Da sempre interessata a dare ampio riconoscimento al lavoro degli artisti di grande spessore, la Galleria Moncada prosegue la sua attività celebrando la maturità artistica di una delle pittrici più interessanti del panorama contemporaneo. Dopo la personale Primo Piano tenutasi a Palazzo Venezia nel 2008, seguita nel 2009 dall’esposizione al Castel dell’Ovo a Napoli e presso il Mmoma (Museum of Modern Art di Mosca) quest’ultima curata da Maurizio Calvesi, Francesca Leone approda alla Galleria Valentina Moncada con una nuova ricerca pittorica documentata da una rassegna di 8 dipinti. Grande interprete della rinata corrente figurativa, Francesca apprende dal padre Sergio Leone il senso per l’immagine e, dopo aver collaborato come giovane assistente alla realizzazione di alcuni dei grandi capolavori della cinematografia, frequenta, dapprima un corso di scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, poi, avendo deciso di dedicarsi interamente alla pittura, completa i suoi studi con il quadriennio di pittura conseguito alla Libera Accademia di Belle Arti della Rome University of Fine Arts. Nella sua attività espositiva iniziale si annoverano, tra l’altro, la mostra curata dal prof. Claudio Strinati ai Musei Capitolini nel 2007 e la personale al loggiato di San Bartolomeo di Palermo nell’aprile 2008. L’inedito ciclo di opere presentate da Francesca Leone, ha il suo incipit nell’opera Respiro/breath elaborata in occasione della mostra di Palazzo Venezia, che rappresenta da un lato un punto di chiusura con i ritratti precedentemente realizzati, e dall’altro denota una linea di svolta. Il soggetto, il cui volto appare solcato da una sottile pioggia, riemerge da una profondità oscura e il suo respiro liberatorio si trasforma in un vero e proprio atto di sopravvivenza. Quel sentirsi annegata, disorientata, alienata ha fatto si che la pittrice ponesse le basi per dare vita a nuova genesi artistica. Da questo elemento biografico muove la ricerca di Flussi Immobili. Il titolo ha una doppia valenza: la prima rappresenta il flusso dell’acqua che crea un passaggio, un movimento; nella seconda si assiste all’esplosione dell’io colta in un istante per essere resa eterna. Ancora una volta il linguaggio di Francesca Leone porta avanti la sua ricerca sul ritratto e si esprime in una sacralità che diventa universale e abbraccia l’uomo comune. Tutti questi volti, che affiorano dietro una pioggia di acqua e nello stesso tempo ne vengono soffocati, sono portati alla realizzazione di se stessi tramite una vera e propria purificazione che cancella l’apparenza e abilita ad un incontro con quel carattere più introspettivo e inconscio, spesso celato da inibizioni e schemi sociali. In questo modo, l’artista elimina il superfluo e coglie l’essenziale nell’anima di ogni espressione narrata, dotando questo ritratto sulla fragilità umana, di una forte solennità e presenta una rassegna di inquadrature disposte nello spazio in un crescendo di emozioni. Tale conflitto tra l’essere e il non essere è evidente in questi primissimi piani e riporta spontaneamente a un significato profondo, antico ed eterno, connaturato all’esistenza stessa dell’uomo. Se l’acqua infatti, intesa junghianamente, è il simbolo del flusso dell´inconscio, questa rappresenta anche il risveglio in un processo che dalla morte torna alla vita. Per Francesca Leone la fotografia è il principio per la realizzazione di un modello che rielabora e ricostruisce nel corso del procedimento pittorico. Rispetto alla produzione precedente infatti, l’artista non si serve più di immagini trovate, ma concepisce i suoi soggetti immortalandoli, assimilandoli per poi rielaborarli e renderli eterni. L’espressività accesa solca i confini del surreale ed è sostenuta da una maturazione cromatica e un effetto plastico che rende i toni drammatici, incisi nel forte chiaroscuro che segna i volti. I colori sono fermi, vivi, luminosi e intensi. Ancora una volta l’occhio fotografico dell’artista prevale e si sviluppa ulteriormente grazie al suo estro pittorico generando una sintesi acuta e profonda già nota ma altrettanto innovativa. Come ben ha scritto il prof. Claudio Strinati “La pittrice è così radicata nel nostro tempo da restituire, nelle sue immagini, quelle tensioni, quelle ansie, e quelle speranze che ognuno di noi non può non provare nel concreto della propria esperienza. È un’arte, insomma, che parla a tutti ma nel contempo è il prodotto di una complessa elaborazione scaturita dalla onnipresente dialettica tra positivo e negativo, tra entusiasmo e frustrazione, tra conoscenza vera del mondo intorno a noi e dubbio sulle concrete possibilità di esprimerci”.  
   
   
TRENTO: CAMPIONATI MONDIALI STUDENTESCHI DI SCI SUGLI ALTIPIANI SI TERRANNO DALL´1 AL 6 MARZO E PIÙ DI 300 STUDENTI LAVORERANNO NELL´ORGANIZZAZIONE  
 
Trento, 24 febbraio 2010 - Gli assessori Marta Dalmaso e Tiziano Mellarini, che erano accompagnati da Carlo Basani, responsabile del Dipartimento Istruzione, da Marco Raffaelli, presidente del Comitato organizzatore, e dal segretario generale Cristian Sala, hanno presentato oggi in Provincia i Campionati Mondiali Studenteschi di sci che si terranno sugli altipiani di Folgaria, Lavarone e Luserna dall´1 al 6 marzo prossimi. Erano presenti, tra gli altri, Maurizio Rossini per Trentino Spa, il sindaco di Folgaria Maurizio Toller, quello di Lavarone Aldo Marzari, il presidente dell´Apt dell´Altopiano Roberto Schoensberg. "Al di là dell´importante significato sportivo dell´evento - ha detto l´assessore Dalmaso, - quel che più mi preme sottolineare è che questi Campionati studenteschi siano, per gli atleti che vengono da tutto il mondo e per i giovanissimi volontari che lavorano nell´organizzazione, occasione di incontro e di amicizia. E´ stato bello vedere, in questi mesi, 330 giovani studenti prepararsi seriamente e con costanza come addetti alle piste, come interpreti e accompagnatori, come giornalisti dell´ufficio stampa, naturalmente sotto la supervisione degli adulti". Per l´assessore Mellarini, invece, "questi Campionati sono una felice intuizione per rilanciare le strategie turistiche e promozionali degli Altipiani e per aprire sul Trentino una vetrina capace di farci conoscere ovunque. Anche in questa occasione il Trentino si conferma terra in cui il turismo e lo sport vanno a braccetto costituendo la nostra vocazione prioritaria e il mio grazie quindi va a quanti sanno organizzare con grande professionalità ed entusiasmo eventi di portata internazionale che assicurano un grande ritorno d´immagine". E´ toccato poi a Carlo Basani, dirigente del Dipartimento Istruzione della Provincia e co-presidente del Comitato organizzatore, fare la storia di questi Campionati sulla cui organizzazione la Provincia ha investito molto anche per farne occasione di formazione e di maturazione per molti giovani, siano essi atleti che giovani volontari che lavorano nell´organizzazione. "Da un lato abbiamo scoperto con piacere la voglia di protagonismo della gente degli Altipiani, mentre dall´altro la risposta delle scuole è stata eccezionale, sia per quel che riguarda la disponibilità di volontari sia per quel che concerne l´elaborazione di bozzetti per il logo ufficiale, per la cartellonistica, per gli spot e quant´altro, che ha messo in luce la creatività dei giovani allievi degli Istituti d´Arte trentini". Una manifestazione iridata giovanile unica nel proprio genere quello di marca trentina: saranno gli studenti a curare in ogni minimo dettaglio l´organizzazione dell´evento, in nome dell´azzeccato slogan “students for students”. “Un´esperienza indimenticabile per i nostri studenti - l´ha definita Carlo Basani -, grazie alla possibilità di tradurre e sperimentare sul campo la gestione di un grande evento. Una scuola autentica di partecipazione”. Al via, atleti di venti diverse nazioni, con la stravagante e curiosa presenza dell´Iran, nonché delle principali rappresentative europee, vera anima degli sport invernali. Nazioni tra le quali figurerà anche la Svezia, che riporta alla memoria il successo di Charlotte Kalla, in trionfo proprio ai campionati del mondo studenteschi in giovane età ed ora laureatasi campionessa olimpica della 10 km in tecnica libera (ieri, invece, ha conquistato l´argento nella team sprint, in coppia con la compagna Anna Haag). Marco Raffaelli, presidente del Comitato organizzatore, ha sottolineato che "mai come questa volta un evento sportivo ha messo in rete enti pubblici, imprese private e associazioni di volontariato, tutte unite nell´unico intento di essere ospiti all´altezza di un evento eccezionale. Il nostro vero vanto è la convinzione che il lunghissimo periodo che si è reso necessario per organizzare i Campionati è stata una vera scuola per tutti noi". Cristian Sala, infine, ha dettagliato il programma della settimana di Campionati, che dall´1 al 6 marzo prossimi vedranno alternarsi giornate di allenamenti e di prova delle piste a giornate in cui si gareggerà sulle nevi di Folgaria, Lavarone e Luserna. Tra gli appuntamenti d´obbligo, la cerimonia inaugurale di martedì 2 marzo sarà interamente animata dai 300 volontari trentini che accoglieranno i coetanei atleti con uno spettacolo all´altezza delle aspettative. Nel corso della settimana, poi, un "Meeting dell´Amicizia" consentirà agli atleti di gareggiare in gare di abilità non in rappresentanza della propria scuola, come invece avviene per le gare sulla neve, bensì suddivisi in gruppi eterogenei che favoriranno appunto la conoscenza reciproca e legami di amicizia che dureranno nel tempo. Per la cronaca, le prime delegazioni arriveranno sull´altopiano già sabato (la prima sarà la Gran Bretagna), per preparare al meglio e con qualche giorno d´anticipo l´appuntamento iridato. Una giovane festa mondiale in salsa trentina.  
   
   
VUITTON TROPHY - LA MADDALENA, INCONTRO CAPPELLACCI-COMITI: ASSOLUTA CONVERGENZA SU OBIETTIVI  
 
 Cagliari, 23 Febbraio 20110 - Il Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, ha incontrato questa mattina a Cagliari il sindaco di La Maddalena, Angelo Comiti. Durante l’incontro è stata riaffermata l’assoluta convergenza tra l’amministrazione comunale e quella regionale relativamente agli obiettivi da perseguire, sia in relazione all’evento della Louis Vuitton Trophy, sia nell’ottica del progetto di complessivo sviluppo economico e sociale in seguito all’avvenuta smilitarizzazione dell´area. La riunione è proseguita con una sessione tecnica riguardante l’organizzazione di una serie di eventi collaterali alla Louis Vuitton Trophy, con l’obiettivo di rafforzare l’immagine di La Maddalena e della Sardegna, che sarà veicolata sia durante l’evento, sia nelle maggiori fiere di settore, nei prossimi mesi. L’incontro si è concluso con l’impegno del Presidente Cappellacci di istituire un tavolo tecnico utile ad analizzare la situazione economica e sociale dell’arcipelago, che anticiperà una seduta territoriale della Giunta Regionale a La Maddalena.