Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MARTEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Martedì 27 Aprile 2010
UN NUOVO PORTALE WEB PER LE SINERGIE UE-USA NEL CAMPO DI SCIENZA E TECNOLOGIA  
 
Bruxelles, 27 aprile 2010 - La cooperazione internazionale è uno dei pilastri del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue e i progetti Bilat-usa e Link2us, finanziati nell´ambito del programma "Capacità" del 7? Pq, stanno facendo grandi progressi nella promozione di sinergie di ricerca tra l´Ue e gli Usa. I progetti Bilat-usa e Link2us hanno adesso lanciato un nuovo portale web che offre le ultime informazioni sulle attività e sulle iniziative congiunte Ue-usa, nonchè importanti documenti e relazioni che favoriranno la cooperazione transatlantica nel campo della ricerca. Entrambi i progetti Bilat-usa ("Bilateral coordination for the enhancement and development of S&t [science and technology] partnerships between the European Union and the United States of America") e Link2us ("European Union United States research cooperation network: Link to the United States") sono stati lanciati a ottobre 2009 con lo scopo di informare e sensibilizzare su potenziali attività di cooperazione nel campo della scienza e della tecnologia su entrambi i lati dell´Atlantico. Questi progetti strategici hanno ricevuto un sostegno finanziario cumulativo di circa 870.000 Eur. Il nuovo portale www.Euussciencetechnology.eu sarà la piattaforma informativa principale riguardo le attività di S&t tra Ue e Usa. Bilat-usa e Link2us pubblicheranno congiuntamente newsletter elettroniche trimestrali che conterranno aggiornamenti sulla cooperazione nel campo della S&t tra le due regioni. A beneficiare maggiormente del portale saranno le persone interessate, in un modo o nell´altro, alla cooperazione transatlantica nel campo di S&t. "Il portale sarà una piattaforma unica per informazioni aggiornate sulle opportunità di cooperazione e finanziamento, esempi di attività di cooperazione coronate da successo e attuali sviluppi nel campo della scienza e della tecnologia in Europa e negli Stati Uniti," spiega il coordinatore del progetto Bilat-usa, la dott.Ssa Sabine Herlitschka, Direttore della Divisione programmi europei e internazionali (Eip) dell´Agenzia austriaca per la promozione della ricerca (Ffg), e coordinatrice del Punto di contatto nazionale per il 7° Pq. "Vogliamo contribuire a rafforzare la cooperazione di S&t Ue-usa attraverso un ampia gamma di servizi e attività offerti dai progetti." La sezione Bilat-usa del portale fornirà informazioni sulle attività collegate al progetto. Le caratteristiche principali del sito comprendono dettagli del Programma quadro dell´Ue, in particolare bandi aperti rivolti ai ricercatori statunitensi, un database di inventario nonchè notizie e eventi. La dott.Ssa Herlitschka ha detto al Notiziario Cordis che il portale si espanderà con il proseguire dei due progetti "visto che siamo proprio all´inizio. È stata creata una helpline e tutti i partner sono disponibili per fornire ulteriori informazioni". I partner credono che il portale, il primo in assoluto di questo tipo, sarà anche particolarmente utile per "gli aspetti pratici della cooperazione di S&t Ue-usa", ha aggiunto. Entrambi i progetti Bilat-usa e Link2us, la cui conclusione è prevista per la fine del 2012, avranno un ruolo centrale nell´aiutare i ricercatori a superare gli ostacoli che limitano la cooperazione. Bilat-usa sta fondando una piattaforma basata sulle conoscenze, bi-regionale e stostenibile tra coloro che si occupano di S&t e i soggetti interessati provenienti dall´Ue, dagli Stati associati e dagli Stati Uniti. Il progetto Bilat-usa inoltre ha in programma di lanciare partenariati con progetti e iniziative esistenti per instaurare e rafforzare ulteriormente la cooperazione Ue-usa. Nel frattempo, Link2us permette agli utenti di accedere a informazioni chiave sui programmi di cooperazione statunitensi attraverso comunità elettroniche tra cui una newsletter elettronica, un sito e servizi di assistenza virtuali. Infine, il progetto alimenterà le attività di cooperazione in materia di S&t Ue-usa facendo luce sui problemi o gli ostacoli che limitano la partecipazione agli schemi statunitensi di finanziamento per la ricerca da parte di scienziati o organizzazioni di ricerca europei. Link2us è coordinato dal dott. Tom Wang dell´American Association for the Advancement of Science (Aaas). In termini di dare all´Ue e agli Usa i mezzi per mantenersi in testa alla concorrenza, la dott.Ssa Herlitschka ha detto che la S&t è il fattore che garantisce il successo della futura competitività. "Diverse questioni, come per esempio i cambiamenti climatici o l´approvvigionamento di energia, sono sfide globali," ha commentato. "Penso quindi che l´Ue e gli Usa, in quanto attori mondiali che rappresentano congiuntamente il 60% del Pil (prodotto interno lordo) hanno una responsabilità e un opportunità". Per maggiori informazioni, visitare: Bilat-usa e Link2us: http://www.Euussciencetechnology.eu/  Agenzia austriaca per la promozione della scienza: http://www.Ffg.at/content.php?version=2  American Association for the Advancement of Science (Aaas): http://www.Aaas.org/    
   
   
CONFERENZA NASA/ESA SU HARDWARE E SISTEMI ADATTIVI  
 
Anaheim, 27 aprile 2010 - Dal 15 al 18 giugno 2010 si terrà ad Anaheim (Stati Uniti) la conferenza Ahs-2010 (Conference on Adaptive Hardware and Systems) organizzata dalla Nasa (National Aeronautics and Space Administration) e dall´Esa (Agenzia spaziale europea). Lo scopo della conferenza è di riunire ricercatori della comunità dell´hardware dei sistemi adattivi per scambiarsi esperienze e condividere nuove idee. La conferenza approfondirà i temi affrontati da conferenze precedenti, come quelle tenute dalla Nasa con il Dipartimento della difesa Usa e dalla Nasa e l´Esa. L´adattamento riflette la capacità di un sistema di conservare o migliorare la sua performance nel contesto di cambiamenti interni o esterni. Alcuni esempi sono le incertezze e variazioni nel corso di produzione, i guasti e degradi, le modifiche in ambiente operativo, le interferenze accidentali o intenzionali, la diversità di utenti e preferenze, la modifica di norme e prescrizioni, gli scambi tra prestazioni e risorse. Durante la conferenza saranno trattati una vasta gamma di temi, che vanno dalla sintonizzazione automatica e l´auto-riparazione all´hardware riconfigurabile ed evolutivo, le applicazioni adattive, le tecnologie emergenti e le piattaforme di strumentazione. In concomitanza con l´Ahs-2010 avrà luogo la "Design Automation Conference 2010". Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.See.ed.ac.uk/ahs2010/    
   
   
PER LA RIPRESA, STRATEGICO IL RUOLO DELL’INFORMATION TECHNOLOGY  
 
Roma, 27 aprile 2010 – “Il primo digital divide da superare in Italia è la sottovalutazione del ruolo decisivo che l’It gioca nei processi di crescita della competitività, produttività e sviluppo del Paese. Un problema che oggi, nella fase di uscita della crisi, dobbiamo assolutamente affrontare perché sarà la capacità di utilizzo delle innovazioni informatiche a determinare la dinamica della ripresa e le perfomance delle diverse economie nella competizione globale. Come si preannuncia già dai consuntivi del primo trimestre 2010 sull’andamento del settore tecnologico a livello mondiale, è in atto un’eccezionale ripresa degli investimenti in Information Technology, in particolare nell’economia americana, giapponese e dei paesi emergenti, con punte di crescita del 24% in alcuni segmenti. Se non vogliamo rimanere indietro, è necessario che il Paese compia un netto salto di qualità nell’approccio all’innovazione. Con il progetto “It per lo sviluppo” , presentato il 22 aprile , Assinform intende offrire un contributo concreto di analisi, proposte e idee su come utilizzare la leva delle nuove tecnologie per il rilancio dell’economia italiana e la modernizzazione del Paese – è quanto affermato da Paolo Angelucci, presidente di Assinform, nell’aprire i lavori del convegno su “Informatica per lo sviluppo del Paese”, che si è tenuto oggi a Roma, a cui hanno preso parte Aldo Bonomi, (vicepresidente di Confindustria per le Politiche Territoriali e i Distretti), Danilo Broggi, (ad di Consip), Miro Gusmeroli (vdg Banca Popolare di Sondrio), Ennio Lucarelli (delegato della Presidente di Confindustria alle tecnologie digitali per le imprese nel quadro di Industria 2015), Luigi Mastrobuono (Capo Gabinetto Ministro Sviluppo Economico), Mauro Nori (dg di Inps), Fabio Pistella (commissario straordinario di Digit@pa), Aurelio Regina (Presidente Unione Industriali di Roma), Alberto Tripi (Delegato della Presidente di Confindustria per il Coordinamento Servizi e Tecnologie), Rodolfo Zich (Politecnico di Torino). “It per lo sviluppo” è un osservatorio permanente frutto di un gruppo di lavoro coordinato da Biagio De Marchis, vicepresidente di Assinform, a cui partecipano oltre 70 imprenditori e manager in rappresentanza di 35 imprese It associate. “La nostra analisi ha considerato quattro settori prioritari: settore pubblico, distretti industriali e Made in Italy, settore bancario e Università e Ricerca – ha spiegato De Marchis - “ma la sensazione emersa durante i lavori è che occorra un nuovo approccio al governo del digitale in Italia, che sappia interpretare i nuovi livelli di trasversalità creati dal virtuale. La vera sfida è di ripensare la nostra capacità di integrazione e cooperazione. Assinform, con l’osservatorio “It per lo sviluppo” si propone come luogo di confronto sul tema dell’Information Technology per l’innovazione del sistema paese, cantiere aperto al contributo di tutti”. Sebbene i quattro settori considerati presentino livelli di omogeneità e di adozione molti diversi, lo studio Assinform mette in luce alcuni fattori comuni che generano il deficit d’innovazione in Italia. • Forte disomogeneità delle infrastrutture digitali a livello sia territoriale che organizzativo • Alfabetizzazione informatica scarsa o comunque spesso non al passo con i tempi • Mancanza di consapevolezza su come l’It possa aiutare imprese e istituzioni a evolvere e migliorare le proprie performance e non solo un mero strumento per ridurre i costi • Scarsa attenzione alla formazione continua • Assenza di meccanismi stabili di collaborazione fra mondo della ricerca e imprese • Basso utilizzo delle nuove forme di cooperazione offerte dall’informatica Web 2.0 (social network , ecc.) Di contro, l’Osservatorio ha rilevato le best practices per ciascuno dei quattro settori, analizzando e censendo più di 200 casi italiani di successo, che rappresentano altrettanti modelli replicabili di uso dell’It come fattore di sviluppo. Made in Italy. Nell’industria, che nel 2008 ha speso 7.377 mln di euro in It, si sta affermando la consapevolezza che è più conveniente agire e innovare per “reti” anziché per “punti”. Le best practices si registrano nell’innovazione applicata in una logica di filiera, che consente la messa a fattor comune di competenze e infrastrutture e l’integrazione dei processi, con l’obiettivo di fare squadra a monte verso i mercati di fornitura, a valle verso i mercati di sbocco e lateralmente con offerte congiunte di prodotti e servizi. In questo modo aumentano anche i vantaggi: attraverso l’estensione del numero degli utenti collegati in rete si guadagna sulle economie di scala e sul mix dei servizi; l’aumento della disponibilità di servizi innovativi e tecnologici spinge gli utenti ad attrezzarsi per usufruire dei servizi stessi, l’innovazione per “reti” supporta l’integrazione aziendale e rende la produzione più flessibile ed estesa. Pubblica Amministrazione Il settore pubblico italiano è un utilizzatore importante dell’It, sia a livello centrale sia locale, con una spesa praticamente stabile negli ultimi anni, intorno ai 3.780 mln di euro nel 2008. A livello locale, circa i due terzi della spesa sono effettuati dalle Regioni che, a loro volta, gestiscono la spesa per oltre il 60% attraverso le proprie società in-house. Queste trasferiscono per circa un terzo la spesa sui fornitori esterni, mentre nella Pa centrale gli affidamenti in-house contano per circa il 30%. L’esperienza fatta negli ultimi anni dalle amministrazioni centrali e locali vanta buone pratiche nella dematerializzazione dei documenti e nella gestione integrata delle comunicazioni all’interno delle organizzazioni, con notevoli benefici in termini di riduzione della carta, ottimizzazione dei costi e velocizzazione dei processi interni. Progetti che toccano il rapporto fra cittadino/impresa e Pa stanno dimostrando come l’erogazione dei servizi on-line sia una realtà in molti territori e come esistano anche soluzioni integrate che guardano in maniera completa alla gestione dei servizi al cittadino. L’osservatorio ha censito applicazioni innovative nell’ambito della Giustizia, Scuola, Beni culturali, Sanità, Previdenza, Lavoro e in materia di circolarità anagrafica. Settore bancario Le banche costituiscono uno dei settori a più antica penetrazione dell’It, registrando la maggior quota di spesa in tecnologie informatiche (7.736 mln di euro nel 2008, totale mercato It 20.243 mln di euro). Tale pervasività è fortemente influenzata anche dalla natura dei prodotti bancari. I servizi di raccolta e di erogazione del credito, infatti, sono stati facilmente automatizzati fin dai primi passi dell’informatica, in virtù della loro intrinseca non-materialità. Si stima, tuttavia, che la crisi produrrà nel settore un decremento di spesa It del 12% nel 2009. Le best practices in questo settore riguardano in particolare la banca paperless, gestione dei processi, i nuovi modelli di comunicazione, di gestione dei processi e delle informazioni con applicazioni Enterprise 2.0. Università e ricerca Pur rilevando diverse iniziative a livello sia universitario sia imprenditoriale per migliorare il rapporto tra Università, ricerca e mondo delle imprese, non si vede ancora chiaramente quale sia il modello di governance a cui tendere per far sì che formazione e ricerca possano aiutare la competitività del nostro Paese. D’altro canto il ritardo sull’innovazione che sconta l’Italia non è indipendente dall’allontanamento progressivo del mondo delle imprese da quello delle Università. Allo stesso tempo Università e Centri di Ricerca, così come molte Pubbliche Amministrazioni, adottano spesso criteri di acquisizione delle tecnologie (procurement) dando priorità al ribasso dell’offerta piuttosto che all’efficacia e alla qualità delle soluzioni offerte. Questo rappresenta un innegabile freno allo sviluppo, poiché così viene meno il ruolo di stimolo per lo sviluppo dell’innovazione che deve rivestire il settore pubblico. Buone pratiche nel mondo universitario sono i consorzi e le associazioni fra istituzioni, che consentono di fare sistema. Fra questi vi sono i casi di Cineca, consorzio di 37 Università senza scopo di lucro nato per supportare la ricerca tramite il supercalcolo, lo sviluppo di servizi It per gli Atenei e il Ministero dell’Università e della Ricerca, il trasferimento tecnologico delle competenze acquisite a Pubblica Amministrazione e imprese. Netval , associazione impegnata nella valorizzazione dei risultati della ricerca pubblica che raccoglie a oggi 44 università italiane. Pnicube, associazione degli incubatori universitari e delle Business Plan Competition accademiche italiane che ha istituito il “Premio Nazionale Innovazione”con cui riconosce i migliori spin off universitari, vincitori delle “start Cup” italiane.  
   
   
AL VIA POSTACERTIFICAT@, IL SERVIZIO CHE RIVOLUZIONA LA COMUNICAZIONE TRA CITTADINI E P.A. CONSENTIRÀ A TUTTI I CITTADINI ITALIANI DI DIALOGARE VIA E- MAIL CON LE ISTITUZIONI CENTRALI E LOCALI ASSICURANDO VALORE LEGALE ALLA CORRISPONDENZA  
 
Roma, 27 Aprile 2010 - E´ partito ieri il servizio Posta Certificat@, la casella di posta elettronica sicura che garantisce valore legale alle comunicazioni via e-mail tra cittadini e Pubblica amministrazione. Il servizio innovativo, voluto dal Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione e realizzato da Poste Italiane, Telecom Italia e Postecom, renderà sempre più veloce e comodo il dialogo con le istituzioni e semplificherà le procedure, permettendo ai cittadini di inviare e ricevere on line messaggi di testo e allegati che hanno il medesimo valore legale di una raccomandata con ricevuta di ritorno senza l’obbligo di recarsi personalmente agli sportelli della P.a. Centrale o locale. Una svolta storica che ridurrà gradualmente il ricorso alla comunicazione cartacea e diminuirà i costi e i tempi di procedura. Da oggi per richiedere l´attivazione del servizio Postacertificat@ sarà sufficiente collegarsi al portale www.Postacertificata.gov.it e seguire la procedura guidata che consente di inserire la richiesta in maniera semplice e veloce. Trascorse 24 ore dalla registrazione online ci si potrà quindi recare (entro tre mesi) presso uno degli uffici postali abilitati per l´identificazione e la conseguente firma sul modulo di adesione. L’elenco degli uffici postali abilitati è disponibile su www.Postacertificata.gov.it . Il richiedente dovrà portare con sé il documento originale di riconoscimento personale, utilizzato per la registrazione online, e un documento comprovante il codice fiscale (la tessera del codice fiscale o del servizio sanitario nazionale), lasciandone una copia all’ufficio postale. Al termine della verifica dei dati forniti dal cittadino e della sottoscrizione del modulo di adesione per l’attivazione del servizio, la casella Postacertificat@ sarà pronta all’uso. Insieme al servizio di posta elettronica certificata, i cittadini possono accedere gratuitamente, a partire da oggi, anche a una serie di servizi correlati come il servizio di notifica, tramite e-mail tradizionale, della presenza di messaggi sulla casella Postacertificat@; il fascicolo elettronico personale per la memorizzazione dei documenti; gli indirizzari delle caselle Postacertificat@ della P.a. Nei prossimi mesi saranno inoltre disponibili altri servizi accessori, a pagamento, come la firma digitale tramite smart card; la notifica, via sms, telefono o posta cartacea, della presenza di messaggi nella casella di posta; il calendario degli eventi della P.a. E il servizio di fascicolo elettronico personale del cittadino con dimensioni personalizzate. Il Raggruppamento Temporaneo di Impresa costituito da Poste Italiane in qualità di mandataria, Telecom Italia e Postecom, si è aggiudicato la gara per il servizio di Comunicazione Elettronica Certificata tra Pubblica Amministrazione e cittadino - indetta dal Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione - per la durata di quattro anni. Il servizio è stato realizzato in linea con le normative vigenti e con gli standard tecnologici attualmente in uso per questa tipologia di servizio.  
   
   
ANNOUNCING THE LAUNCH OF POSTACERTIFICAT@, THE SERVICE THAT REVOLUTIONIZES COMMUNICATIONS BETWEEN CITIZENS AND GOVERNMENT BODIES SERVICE ALLOWS ALL ITALIAN CITIZENS TO COMMUNICATE VIA LEGALLY VALID E-MAIL WITH CENTRAL AND LOCAL GOVERNMENT  
 
Rome, 27 April 2010 - Yesterday was launched the Posta Certificat@ service, a secure e-mail address for legally-valid e-mail communication between citizens and government entities. Commissioned by the Ministry for the Public Administration and Innovation, this groundbreaking service has been implemented by Poste Italiane, Telecom Italia and Postecom. The service will make it faster and more convenient to communicate with government bodies by simplifying procedures for citizens to send and receive written messages and attachments which have the same legal validity as a registered delivery letter with return receipt; people will no longer have to personally attend central or local government offices. This historic new development will gradually reduce the use of paper-based communication, bring down costs and speed up processing time. From today, people can activate the Postacertificat@ service simply by going to the www.Postacertificata.gov.it portal and following the simple and rapid application procedure. Between twenty-four hours and three months after completing the online registration process, users must go to an authorized Post Office where they are required to show a form of Id and sign the application form. A list of authorized post offices is available at the www.Postacertificata.gov.it site. Applicants must bring along the original piece of Id that they used for the online registration, and a document proving their tax code number (either the tax code card or a National Health Service card), and leave a copy of this document with the Post Office. The Postacertificat@ service is ready for use once the citizen´s data has been verified and they have signed the service activation form. As well as the certified e-mail service, citizens can, from today, enjoy free access to a series of associated services including notification of new messages in their Postacertificat@ inbox via traditional e-mail, a personal electronic file for document storage, and a list of government Postacertificat@ e-mail addresses. Additional for-payment services will be rolled out in coming months. These services include smartcard-enabled digital signature, Sms, phone or mail notification of new inbox messages, a calendar of government deadlines, and a customizable-sized personal electronic file service. A temporary consortium of Poste Italiane (lead company), Telecom Italia and Postecom took part in the call for tenders held by the Ministry for Public Administration and Innovation and won the four-year government/citizen certified electronic communication service contract. The service has been designed to comply with applicable law and currently-utilized technology standards for this type of service.  
   
   
TELECOM ITALIA: GALATERI, CON PEC A FIANCO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE PER LO SVILUPPO DELLA DOMANDA. L’OFFERTA DI BANDA LARGA GIÀ AL 90% DEL PAESE.  
 
 Roma, 27 aprile 2010 - “Con la Pec si semplifica il rapporto tra cittadini e Pubblica Amministrazione: un passo importante verso l´alfabetizzazione digitale del Paese, confermato dal successo del servizio già nelle prime ore. Telecom Italia è felice di avere contribuito a questo progetto, fortemente voluto dal Ministro Brunetta, con la propria infrastruttura tecnologica e con servizi informatici all’avanguardia”. E’ quanto ha affermato il presidente di Telecom Italia, Gabriele Galateri di Genola, intervenendo ieri alla presentazione dell’avvio del servizio di posta elettronica certificata. Telecom Italia, oltre a fornire a ogni cittadino che sottoscrive gratuitamente il servizio una casella di posta con 500 Mega di capacità, mette a disposizione 2.000 propri agenti che aiuteranno le pubbliche amministrazioni locali alla realizzazione degli obiettivi di digitalizzazione. “La banda larga – ha detto Galateri - è essenziale perché funzioni il nuovo sistema di posta elettronica certificata che consente ai cittadini di comunicare in maniera semplice e veloce con la Pubblica Amministrazione. Ad oggi il 90 per cento della popolazione può accedere ad Internet con un collegamento in banda larga e posso affermare che questo risultato è imputabile anche ai cospicui investimenti di Telecom Italia. Ora è importante che si sviluppi la domanda di servizi digitali: il 50% delle famiglie italiane non ha ancora un pc e bisogna quindi opportunamente stimolare questa richiesta; la disponibilità di servizi di grande utilità come quello presentato oggi è certamente anche un importante incentivo in questo senso”. “Per Telecom Italia – ha concluso Galateri – è anche un segno di coerenza con un percorso che stiamo facendo per rendere l’innovazione sempre più finalizzata ad accrescere la qualità della vita dei cittadini, sia nel campo dell’istruzione, della sanità o della sicurezza urbana territoriale. Per ogni euro investito in Ict se ne produce 1,5 di Pil”.  
   
   
I CONTI CARTA VIVACIZZANO L’INTERNET BANKING I TASSI RIDOTTI PORTANO SU INTERNET LA CRESCITA DI PRODOTTI A BASSO COSTO COME I CONTI CARTA  
 
Milano, 27 aprile 2010 – Secondo i dati del rapporto Digitalfinance, realizzato da Nielsen Online e Commstrategy, a chiusura del 2009 gli italiani che usano Internet per il banking sono 7,7 milioni. 5,5 milioni utilizzano il proprio conto su Internet almeno una volta nel mese mentre 2,2 milioni si fermano alla consultazione delle pagine pubbliche dei siti delle banche. Cresce l’interesse verso i conti carta, che raccolgono l’attenzione di più di 250 mila consumatori al mese. Sono 5 milioni e mezzo gli italiani che hanno utilizzato i servizi di internet banking nel mese di dicembre 2009, pari a circa il 25% della popolazione online. Per il 72% sono clienti dei primi tre gruppi sul mercato, i quali accedono al proprio conto utilizzando, oltre agli sportelli e agli Atm, Internet sul pc e in misura crescente sul cellulare. Si tratta di un segmento maturo, che nel 65% dei casi ha almeno 35 anni e presenta consumi internet superiori del 55% alla media per quanto riguarda i principali indicatori: tempo, sessioni, pagine viste. Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, i clienti attivi sono cresciuti di circa mezzo milione, quasi esclusivamente grazie al contributo delle banche tradizionali che hanno convinto una quota crescente della propria clientela a usare i servizi online, arginando la concorrenza delle banche dirette, la cui quota di mercato sembra aver raggiunto un limite fisiologico. Un fenomeno emergente è rappresentato dai conti carta. Immessi sul mercato in una fase caratterizzata da tassi estremamente ridotti, i conti carta associano le caratteristiche dei conti correnti low cost con quelle delle carte ricaricabili, intercettando i bisogni bancari di base di una parte di consumatori che è costretta a rinunciare alla remunerazione della liquidità e non è disponibile a sostenere costi di gestione per l’accesso a servizi internet di base, come bonifici e ricariche. “Il mercato potenziale dei conti carta è in primo luogo rappresentato da individui ad elevato consumo digitale, cioè coloro che trascorrono online oltre due ore al giorno (il doppio della media internet), fruendo dei contenuti web in modo più frequente e al tempo stesso più rapido - commenta Cristina Papini, Sales & Project Manager Nielsen Online -. L’analisi per età evidenzia una coerenza con il segmento degli home bankers, mentre si registrano importanti differenze di genere (gli uomini sono il 66%), che nella clientela banking risultano ormai meno marcate (58% uomini e 42% donne)” “Gli strumenti di pagamento alternativi al cash non sono ancora di largo uso: un cliente delle banche su tre di coloro che hanno usufruito dell’informativa online ha controllato saldo/movimenti delle carte – commenta Fiamma Petrovich Senior Manager Commstrategy – con 4 milioni di accessi a questo servizio nel mese di dicembre. I player specializzati nelle carte catalizzano poi 2 milioni di clienti sullo stesso servizio, con un’ampia sovrapposizione sulla clientela delle banche: si tratta soprattutto del segmento alto di clientela, quello che ha a propria disposizione più di una carta. L’ampia diffusione di prodotti come i conti carta, affini a un profilo di utenza che usa la carta come un borsellino e il web come un Atm, dovrebbe contribuire in modo significativo alla riduzione dell’uso prevalente delle banconote, e del relativo costo per il sistema paese, come auspicato da Banca d’Italia.”  
   
   
DARE SLANCIO ALL’IMPRENDITORIA PUGLIESE PUNTANDO SULL’INNOVAZIONE  
 
Lecce, 27 aprile 2010 - Il viaggio a sostegno dell’innovazione si snoda lungo tutto il territorio pugliese: dopo un primo incontro svoltosi a marzo a Bari, il secondo appuntamento del workshop “La Puglia per le nuove imprese innovative”, organizzato dall’Area Politiche per lo sviluppo, il lavoro e l’innovazione della Regione Puglia e dall’Arti – Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione, in collaborazione con l’Università del Salento, ha fatto tappa il pomeriggio, 22 aprile, a Lecce, presso la sala conferenze del Rettorato dell’Ateneo salentino. “Innovare per competere: è questa la ricetta per rafforzare un’economia regionale ad alto contenuto innovativo, a partire dalle piccolissime imprese. E per farlo è necessario mettere in atto un sistema articolato di politiche pubbliche per guidare le neonate aziende a fare massa critica”. Queste le parole della presidente dell’Arti, Giuliana Trisorio Liuzzi, che, dopo i saluti istituzionali di Carlo Margiotta, responsabile per l’Università del Salento del progetto Ilo Puglia, ha dato inizio al seminario di presentazione di due misure messe in atto dalla Regione Puglia a vantaggio delle imprese innovative. Si tratta del bando “Aiuti alle piccole imprese innovative di nuova costituzione" e del bando relativo all’erogazione di voucher per la creazione di spin off, promosso dall’Arti nell’ambito del progetto “Creare impresa e diffondere tecnologia a partire dalla ricerca” (Ilo Puglia). “Stimolare la nascita di nuove piccole e piccolissime imprese, valorizzando i risultati della ricerca condotta in comparti strategici per la Puglia, è l’obiettivo del bando Aiuti alle piccole imprese innovative di nuova costituzione", ha dichiarato la dirigente dell’Ufficio Ricerca industriale e innovazione tecnologica della Regione Puglia, Adriana Agrimi, illustrando la strategia adottata dal governo regionale per favorire l’aumento delle attività di ricerca e lo sviluppo di imprenditorialità innovativa. “L’intervento si propone di attenuare gli effetti delle inefficienze presenti nel mercato dei capitali e del credito”, ha proseguito, “rendendo il piano d’impresa centrale nell´attività di istruttoria e valutazione e favorire la localizzazione di iniziative ad alto contenuto di conoscenza”. Aperto dallo scorso 15 marzo con una modalità di erogazione “a sportello”, il bando “Nuove imprese innovative” è una misura regionale della manovra “anticrisi”, finalizzata a stimolare la nascita di nuove imprese che intendano valorizzare a livello produttivo i risultati della ricerca in settori industriali innovativi. Esso mette a disposizione una dotazione finanziaria complessiva pari a 5 milioni di euro per sostenere le piccolissime (che occupano meno di 10 dipendenti e realizzano un totale di bilancio non superiore a 2 milioni di euro) e piccole imprese (con meno di 50 dipendenti occupati e un totale di bilancio inferiore a 10 milioni di euro), che non siano costituite da più di sei mesi alla data della presentazione della domanda. Tutti dettagli tecnici del bando, la cui modulistica è disponibile sul portale di Sistema Puglia all’indirizzo www.Sistema.puglia.it., sono stati forniti da Andrea Vernaleone, dirigente di Puglia Sviluppo Spa, società incaricata di curare l’istruttoria delle domande che stanno pervenendo. Il requisito necessario per accedere al finanziamento risiede nella natura innovativa del piano d’impresa, che deve operare nell’ambito dei settori ritenuti strategici per la Puglia (materiali avanzati, aerospazio e aeronautica, meccatronica, Ict, ambiente e risparmio energetico, salute dell´uomo e biotecnologie, agroalimentare e logistica avanzata). Il seminario, moderato da Lorenzo Vasanelli, delegato del Rettore alla ricerca dell’Università del Salento, è proseguito con la presentazione da parte di Stefano Marastoni, responsabile Arti del progetto “Creare impresa e diffondere tecnologia a partire dalla ricerca” (Ilo Puglia), del secondo strumento a favore delle nuove imprese innovative. Si tratta del voucher per la creazione di spin off, misura di prossima pubblicazione, promossa dall’Arti per favorire la nascita di imprese gemmate da ricerca. Il bando ha una dotazione finanziaria complessiva di 460 milioni di euro, che saranno erogati in modalità “a sportello” e attraverso voucher finalizzati a coprire il costo di alcuni servizi reali riguardanti attività essenziali all’avvio e allo sviluppo delle spin off. Il voucher, del singolo valore di 50mila euro, servirà a coprire i costi di attività che vanno dalla realizzazione di una ricerca di mercato di sbocco di un’invenzione alla predisposizione di un piano di sfruttamento commerciale, per giungere fino al supporto al licensing dei brevetti e di altre forme contrattuali relative al trasferimento di nuove tecnologie. Nel 2008, attraverso la prima edizione del voucher, furono finanziate 18 spin off accademiche, di cui 11 costituite proprio con il sostegno economico della misura.  
   
   
PRIMO CORSO PER GENITORI E FIGLI SU SOFTWARE COMPENSATIVI PER DSA MATERA, 3 E 4 MAGGIO 2010  
 
 Matera, 27 aprile 2010 - Le Cooperative Sociali "Il Sicomoro" e "Imparola" organizzano un evento formativo rivolto a genitori e studenti con diagnosi di dislessia, raggruppati per fascia di età, che frequentano le scuole elementari, medie e superiori. Le attività si svolgeranno presso l’Informagiovani Incentro di Matera, in un´aula appositamente predisposta e gestita da un docente e operatori specializzati nell´ambito dell´Informatica per l´Autonomia. Verranno organizzati due turni separati, uno per i ragazzi e uno per i loro genitori. Il corso ha l’obiettivo di far conoscere strumenti e strategie al fine di rendere bambini e ragazzi con disturbi specifici dell´apprendimento autonomi nello studio, promuovendo l´autostima e il pieno utilizzo delle capacità individuali, sia singolarmente che nel lavoro di gruppo. La formazione degli studenti prevede prevede prove pratiche di: ricerca con l´utilizzo di internet, uso degli indici testuali, esercizi di comprensione, utilizzo dei libri digitali, creazione di mappe multimediali. La formazione dei genitori, invece, riprenderà gli stessi contenuti prevedendo attività specifiche per: l´utilizzo dello scanner e dell´Ocr per trasformare i libri cartacei in libri digitali, le modalità di supporto extrascolastico, il ruolo del genitore rispetto al ragazzo, alla scuola, al territorio. Sono previste due diverse giornate: I giornata – lunedì 3 Maggio 2010 Per genitori e studenti con diagnosi di dislessia che frequentano le classi Iii° media e scuole superiori. Ii giornata – martedì 4 Maggio 2010 Per genitori e studenti con diagnosi di dislessia che frequentano le classi V° elementare, I° e Ii° media. L´aula accoglierà un numero massimo di 10 ragazzi. Programma: ore 9.15: accoglienza ragazzi  ore 9.30 – 12.45: prima parte delle attività  pausa pranzo  ore 13.45 – 16.30: seconda parte delle attività con i ragazzi  ore 17.00: accoglienza genitori  ore 17.15 – 19.30: attività con i genitori Il costo complessivo per nucleo famigliare (un ragazzo e un genitore) è di euro 130,00. Il costo è comprensivo del pasto per i ragazzi. E’ possibile scaricare il modulo di adesione dai siti: www.Imparola.it/  - www.Ilsicomoro.net/  – www.Informagiovanimatera.net/    
   
   
INVENTION A MILANO PREMIATE LE INVENZIONI TECNOLOGICHE PROVENIENTI DA TUTTA ITALIA  
 
Milano, 27 aprile 2010 - Premiati i 4 vincitori del concorso di idee Invention, indetto da Alintec in collaborazione con Nòva24 – Il Sole 24 Ore, nelle quattro categorie coinvolte: Alimentazione e salute, Energia e sostenibilità ambientale, Ict e Arte e design. La premiazione si è svolta giovedì 22 aprile presso Palazzo Giureconsulti, dove sono stati presentati dal Prof. Sergio Campodall’orto, Direttore Generale di Alintec, i risultati del concorso: 70 invenzioni proposte, 15 per Alimentazione e salute, 19 per Energia e sostenibilità ambientale, 19 Ict, 17 Arte e design. Dopo la selezione di una giuria di esperti, sono stati scelti i 12 finalisti pubblicati sul sito www.Innovationcircus.it dove il pubblico, con più di 9.000 voti, ha contribuito a decretare i vincitori. La serata ha avuto come ospite d’eccezione Paolo Cappellari, che ha raccontato, al pubblico in sala la sua esperienza d’inventore, spaziando dal brevetto per la termoregolazione del casco a quello per l’anti-infortunistica per l’uso della motosega. Come esponente del mondo imprenditoriale il Consigliere di Assolombarda Luciano Martucci ha messo in evidenza lo scenario attuale delle imprese nei confronti delle invenzioni e dell’innovazione. L’invenzione vincitrice per la categoria Energia e sostenibilità ambientale è stata quella di Marina Gatti con il suo Energy Saving Project (Esp): “non è facile capire se quello che si sta consumando sia veramente necessario” ed è per questo che Esp, servizio offerto da Proclesis, ha l’obiettivo di monitorare e individuare soluzioni per la riduzione e ottimizzazione dei consumi energetici. Dal 2005, presso l’ospedale Galliera di Genova, viene utilizzato il Magnetic Iron Detector (Mid), invenzione vincitrice di Mauro Marinelli per Alimentazione e salute. Il Mid utilizza il paramagnetismo degli atomi di ferro per la misura non invasiva del sovraccarico di ferro nel fegato, essenziale per la diagnosi di talassemia, emocromatosi e altri tipi di anemia. Per Antonio Calvosa “gli amici sono i fratelli che scegli e con cui vuoi comunicare anche se distanti”, con questo spirito ha creato Petimo, un piccolo robot palmare interattivo e divertente che consente di interagire, attraverso il mondo virtuale di Petimoworld e dei social networks eistenti, con i veri amici del mondo reale. Petimo, premiato per la sezione Ict, permetterà ai bambini di allargare i propri rapporti digitali. Il vincitore nella categoria Arte e design ha concepito la sua invenzione per promuovere una fruizione più ricca dell’arte e delle opere di design. Vincenzo Fiasconaro ha sviluppato Limen, un sistema per la realizzazione di un quadro “sintetico” che permette di vedere ed attivare degli eventi al di là di essa come un “Touch Screen” interattivo in aria. Molteplici potrebbero essere gli utilizzi di Limen, dai Musei di arte Contemporanea agli show-room, grazie al quadro multisensoriale e interattivo che permetterebbe un maggiore coinvolgimento dello spettatore. Una serata in cui gli inventori si sono resi protagonisti, premiati da personalità istituzionali del territorio lombardo, che hanno sposato la causa dello sviluppo di idee e di nuovi talenti come motore per innovare il sistema imprenditoriale. Il mondo delle invenzioni continuerà a far parlare di sé durante l’Innovation Festival 2010, la kermesse dell’innovazione tecnologica co-finanziata dalla Commissione Europea, che si terrà dal 5 al 10 ottobre in centro a Milano.  
   
   
SAPIENZA E FEDERLAZIO INSIEME PER LA RICERCA E L’INNOVAZIONE IL RETTORE FRATI E IL PRESIDENTE FLAMMINI FIRMANO ACCORDO DI COLLABORAZIONE  
 
Roma, 27 aprile 2010 - Il Rettore della Sapienza Luigi Frati e il Presidente della Federlazio Maurizio Flammini hanno firmato ieri l’accordo di collaborazione tra l’Associazione delle piccole e medie imprese del Lazio e l’Università. Scopo dell’accordo è quello di sviluppare tra Università e sistema della Pmi rapporti di collaborazione su progetti di ricerca, sviluppo ed innovazione, con l’obiettivo di rafforzare il sistema produttivo della regione da un lato, e fornire un supporto industriale alle attività di ricerca dell’Università dall’altro. “La Sapienza - ha ricordato il Rettore Luigi Frati - da molti anni porta avanti l’obiettivo di promuovere e svolgere attività di ricerca, di diffondere, trasferire e valorizzarne i risultati e le applicazioni, in collaborazione con altri enti di ricerca, università e imprese. Attraverso la collaborazione con Federlazio la Sapienza intende offrire un prezioso contribuito per accrescere la competitività e sostenibilità del sistema imprenditoriale e universitario”. “Il tessuto delle piccole e medie imprese va orientato verso l’innovazione e accompagnato verso l’utilizzo dei risultati della ricerca – ha dichiarato il Presidente della Federlazio Maurizio Flammini -. Va fatta cioè nei suoi confronti cultura dell’innovazione e diffusione delle conoscenze. L’accordo che Federlazio ha firmato oggi con l’università La Sapienza si inquadra in questa cornice, ovvero in quello sforzo che noi stiamo portando avanti da qualche anno per accorciare le distanze che ancora separano il mondo della ricerca e quello della Pmi”. La firma dell’accordo avviene in coincidenza con la Giornata mondiale dedicata alla tutela della proprietà intellettuale organizzata dal Wipo (World Intellectual Property Organization) per il 26 aprile. La Sapienza, possiede un portafoglio brevetti tra i più ampi in Italia, da molti anni porta avanti l’obiettivo di promuovere il trasferimento tecnologico e le attività di tutela della proprietà intellettuale. A tal fine recentemente ha elaborato un vademecum informativo sulla brevettazione per la Sapienza che sarà distribuito a studenti e dottorandi allo scopo di sensibilizzare i futuri ricercatori sulle tematiche inerenti la tutela e la valorizzazione delle attività di ricerca. Accordo Di Collaborazione Tra L’università degli Studi di Roma "La Sapienza" - con sede in Roma, P.le Aldo Moro, n. 5 (c.F. 80209930587), d’ora in poi denominata "Sapienza", rappresentata dal Rettore pro tempore prof. Luigi Frati nato a Siena il 10.04.1943 e la Federlazio Associazione delle piccole e medie imprese del Lazio con sede legale in Roma, Viale Libano, 62 (c.F. 80204610580), d’ora in poi denominata “Federlazio” rappresentata dal Presidente ing. Maurizio Flammini nato a Roma il 29.11.1949. Premesso che la Federlazio è l’Associazione delle piccole e medie imprese del Lazio; raggruppa imprese di oltre 30 comparti merceologici, che vanno dal manifatturiero (metalmeccanico, alimentare, grafico, legno, chimico, tessile, estrattivo, ecc.) all’edilizia, alle varie branche dei servizi (informatica, autotrasporto, media distribuzione commerciale, sanità privata, ecc.); la Federlazio ha un capillare radicamento nel territorio ed è presente con proprie delegazioni in ciascun capoluogo di provincia del Lazio. È inoltre presente in tutte le Camere di Commercio della regione. È uno dei principali attori nel mondo della rappresentanza imprenditoriale regionale; oltre a fornire assistenza, tutela e servizi alle Pmi associate negli ambiti tradizionali della gestione d’impresa, la Federlazio è particolarmente attiva sul fronte della valorizzazione e della modernizzazione della cultura d’impresa delle sue associate, nonché su quello della diffusione dell’innovazione tecnologica, della finanza innovativa, dei processi di internazionalizzazione e della formazione; le Università sono un centro primario della ricerca scientifica nazionale e che è loro compito investire in infrastrutture scientifiche per elaborare e trasmettere criticamente le conoscenze scientifiche, anche promovendo forme di collaborazione con istituzioni, enti e soggetti extra-universitari pubblici o privati; Sapienza, nell’ambito dell’organizzazione delle proprie strutture e del proprio orientamento, promuove la realizzazione di progetti scientifici, culturali e formativi, allo scopo, tra gli altri, di valorizzare il patrimonio scientifico e culturale del territorio per accrescere la competitività anche sul piano internazionale e, altresì, di formare nuove figure professionali che siano parte attiva ed operativa nel sistema produttivo e culturale del Paese; Sapienza detiene competenze tecnico–scientifiche di elevato livello, con opportunità di affrontare tematiche impegnative per la loro complessità e interdisciplinarità, promuove, coordina e svolge attività di ricerca in ambito nazionale ed internazionale; Sapienza promuove la collaborazione con Enti, Istituzioni e imprese nazionali ed internazionali, per la partecipazione a grandi programmi di ricerca fornendo competenze specifiche; Sapienza nello svolgimento dei suoi compiti istituzionali sviluppa la sua attività di ricerca prevalentemente su progetti ed iniziative che coinvolgano più soggetti esecutori ed abbiano come finalità anche la produzione di conoscenze utili allo sviluppo ed al miglioramento della competitività del sistema produttivo; Sapienza ha il compito di promuovere e svolgere attività di ricerca, di diffondere, trasferire e valorizzare i risultati della stessa conoscenze e loro applicazioni, in collaborazione con altri enti di ricerca, università e imprese, contribuendo attraverso azioni mirate ad accrescere la competitività e sostenibilità del sistema imprenditoriale italiano; Sapienza intende promuovere azioni di formazione finalizzate all’accrescimento ed al rafforzamento delle professionalità esistenti, ed operanti nell’ambito della valorizzazione della ricerca, del trasferimento tecnologico con l’intento di favorire in maniera sistematica la creazione di sinergie tra il mondo della Ricerca e mondo dell’impresa;  Sapienza, nel rispetto dei propri fini Istituzionali, persegue gli obiettivi di sostegno della ricerca scientifica e tecnologica anche attraverso l’incentivazione dello sviluppo dell’imprenditoria nella comunità accademica, favorendo l’imprenditoria innovativa e l’immissione sul mercato di nuovi prodotti tutto ciò premesso si stipula e si conviene quanto segue: Art. 1 – Finalità dell’accordo Federlazio e Sapienza hanno interesse a sviluppare rapporti di collaborazione su temi di interesse comune e per regolare una collaborazione finalizzata alla valorizzazione della ricerca condotta nella Sapienza medesima e al rafforzamento delle azioni di integrazione fra il sistema della ricerca e il sistema produttivo regionale, di individuazione e diffusione di conoscenze; ciò al fine di interagire con la finalità di rafforzamento del sistema produttivo della Regione Lazio e alla comune identificazione di linee di indirizzo di medio-lungo termine dello sviluppo scientifico e tecnologico. Art. 2 - Oggetto Federlazio e Sapienza si impegnano ad operare in sinergia al fine precipuo di realizzare, nell’ambito dell’attuazione dei rispettivi fini istituzionali, la promozione e lo sviluppo del territorio e della cultura negli aspetti che segnalano la prospettiva di risultati di rilevante interesse. Federlazio e Sapienza favoriranno la collabo¬razione reciproca in attività di ricerca, sviluppo ed innovazione che coinvolgono in particolare, ma non esclusivamente, le seguenti Aree d’innovazione: Aerospazio - Biotecnologie - Sostenibilità ambientale - Beni culturali - Ict e Multimediale In particolare, a titolo esemplificativo e non esaustivo, l’iniziativa comune potrà riguardare: a. Collaborazione per lo sviluppo e la promozione delle attività di ricerca di Sapienza attraverso le reti nazionali a cui Federlazio partecipa; b. Promozione della cultura scientifica e tecnologica sul territorio regionale laziale attraverso le Imprese che partecipano a Federlazio; c. Supporto tecnico-scientifico di Sapienza per l’individuazione da parte di Federlazio di attività di ricerca e di tecnologie utili per lo sviluppo, in termini di innovazione tecnologica, di specifici distretti industriali; d. Divulgazione a tutti gli associati alla Federlazio, di newsletter realizzate dalla Sapienza riguardanti le attività di ricerca della Sapienza; e. Scouting, all’interno degli associati di Federlazio, di partner industriali per la partecipare a progetti per finanziamenti regionali, nazionali ed internazionali; f. Organizzazione di conferenze, dibattiti e seminari inerenti le attività di ricerca di Sapienza per le singole Aree d’innovazione; g. Stage e tirocini formativi presso le Pmi associate a Federlazio. Art. 3 – Responsabili e Comitato di Gestione L’università indica quale referente e responsabile della presente convenzione il Rettore prof. Luigi Frati o suo delegato. Federlazio indica quale referente e responsabile della presente convenzione il Presidente ing. Maurizio Flammini o suo delegato. Ai fini dell’attuazione del presente accordo, viene istituito un apposito Comitato di Gestione, con il compito di individuare le tematiche generali di ricerca e i settori scientifici e tecnologici sui quali concentrare la collaborazione, identificare iniziative da svolgere congiuntamente e di controllarne l’avanzamento. Il Comitato di Gestione è presieduto dal Rettore e dal Presidente di Federlazio, ognuno dei quali dovrà designare un suo delegato che avrà uguali poteri. Oltre ai delegati fanno parte del Comitato n. 3 rappresentanti di Sapienza e n. 3 rappresentanti di Federlazio designati dai rispettivi rappresentanti legali. Art. 4 - Impegno di reciprocità Per il conseguimento degli obiettivi individuati dal presente accordo, le Parti contraenti si impegnano a consentire, alle persone coinvolte nell’attività di collaborazione, l’accesso regolamentato alle rispettive strutture, l’uso di attrezzature che si rendessero necessarie per l’espletamento delle attività. Art. 5 - Trattamento dei dati personali Le Parti provvedono al trattamento, alla diffusione ed alla comunicazione dei dati personali e delle informazioni derivanti dall’esecuzione della presente convenzione nell’ambito del perseguimento dei propri fini istituzionali e conformemente alla normativa di cui al D.l. N. 196 del 30 giugno 2003, recante “Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali”. Art. 6 - Copertura degli oneri assicurativi e previdenziali Le Parti garantiscono la copertura assicurativa sia del personale impegnato nelle attività oggetto del presente accordo, sia degli studenti che frequenteranno i rispettivi locali e laboratori per lo svolgimento delle diverse attività. Art. 7 - Utilizzazione dei risultati di studi e ricerche Le Parti convengono che il regime e l’utilizzazione di particolari prodotti didattici o scientifici, frutto della collaborazione, potranno formare oggetto di specifica regolamentazione, conformemente alle rispettive finalità istituzionali. I risultati della ricerca e degli studi svolti in collaborazione secondo lo spirito della presente intesa avranno carattere riservato e potranno essere divulgati ed utilizzati da ciascuna parte, in tutto o in parte, con precisa menzione della collaborazione oggetto della presente intesa e previo assenso dell’altra parte. Qualora Federlazio e l’Università intendano pubblicare su riviste nazionali ed internazionali i risultati delle attività in oggetto o esporli o farne uso in occasione di congressi, convegni, seminari o simili, concorderanno i termini ed i modi delle pubblicazioni e, comunque, saranno tenute a citare l’intesa nell’ambito della quale è stato svolto il lavoro di ricerca. È consentito a ciascuna delle Parti di utilizzare, esclusivamente per uso interno, documenti, cognizioni e quant’altro scaturisca dalle attività oggetto dell’accordo. Art. 8 - Promozione dell’immagine Le Parti si danno atto dell’esigenza di tutelare e promuovere l’immagine dell’iniziativa comune e quella di ciascuna di essa. In particolare, i loghi delle Parti potranno essere utilizzati nell’ambito delle attività comuni oggetto della presente convenzione. L’utilizzazione dei loghi, straordinaria o estranea all’azione istituzionale corrispondente all’oggetto di cui all’art. 1 del presente atto, richiederà il consenso della Parte interessata. Art. 9 - Foro competente Per tutte le controversie derivanti dall’interpretazione e dall’esecuzione della presente convenzione sarà competente in via esclusiva il Foro di Roma. Art. 10 - Durata della convenzione e rinnovo. La presente convenzione decorre dalla data della sottoscrizione e ha la durata di due anni. Al termine della convenzione le Parti redigeranno una relazione valutativa sulla collaborazione e sui risultati raggiunti; all’istanza espressa di rinnovo dovrà aggiungersi una relazione sugli obiettivi futuri. Le parti potranno recedere dalla presente convenzione mediante comunicazione con raccomandata con avviso di ricevimento da inviarsi nel rispetto di un preavviso di almeno tre mesi; lo scioglimento della presente convenzione non produce effetti automatici sui rapporti attuativi in essere al momento del recesso, che restano regolati, quanto alla risoluzione, dai relativi atti. Art. 11 - Clausola Compromissoria Per ogni controversia che possa insorgere in ordine alla validità, interpretazione, esecuzione o risoluzione del presente accordo, dopo un preliminare tentativo di soluzione in via conciliativa, sarà competente in via esclusiva il Foro di Roma ai sensi dell’art. 11 della legge 7 agosto 1990 n. 241. Il presente atto, redatto in duplice copia, è stipulato nell’interesse dello Stato e l’eventuale registrazione su pubblici registri , per il caso d’uso, sarà a carico della parte che la richiede. Roma, 26 aprile 2010 Per l’Università degli Studi “La Sapienza” Il Magnifico Rettore prof. Luigi Frati; Per Federlazio Il Presidente ing. Maurizio Flammini  
   
   
PUGLIA, PROGETTO “LA FRUTTA NELLE SCUOLE”  
 
Bari, 27 aprile 2010 - “La Regione è assolutamente convinta nel sostenere il progetto “Frutta nelle Scuole”, anche nella prospettiva di una sua continuità e di un suo sviluppo”. Questo il primo commento dell’Assessore regionale alle Risorse Agroalimentari, Dario Stefàno, ieri, a margine della presentazione del progetto comunitario svolta presso l’Assessorato. L’iniziativa, già attiva nell’anno scolastico in corso, anche se partita soltanto a marzo, ha già visto il coinvolgimento di 185 istituti della scuola primaria e la somministrazione di frutta fresca a 71.000 bambini. Per l’anno scolastico 2010/2011, grazie alla modulistica pubblicata sul sito www.Politicheagricole.gov.it/  ed all’incremento delle risorse a disposizione, si prevede di coinvolgere la totalità della popolazione della scuola primaria pugliese. Nella scelta dei prodotti ortofrutticoli somministrati ai bambini, si privilegiano quelli di qualità certificata, Dop, Igp e biologici tenendo conto del carattere di stagionalità. “In Puglia – ribadisce Dario Stefàno – abbiamo un paniere di prodotti unico al mondo che ci viene invidiato (e spesso malamente imitato) per cui ci vediamo costretti a mettere in atto una serie di azioni a difesa della qualità delle nostre produzioni e per valorizzarne il legame con il territorio. Sono prodotti che ritroviamo nell’elenco ministeriale e che noi abbiamo la fortuna, al contrario di altre regioni italiane, di somministrare a chilometro zero”. Tra gli strumenti di accompagnamento all’educazione alimentare dei bambini, oltre alla formazione degli insegnanti ed ai programmi di sensibilizzazione nei confronti dei genitori, è stato messo a punto un totem multimediale che, installato negli istituti scolastici, consente un approccio ludico per l’educazione dei piccoli consumatori. “Questo progetto – continua Stefàno – non può essere considerato esaustivo riguardo alle iniziative sulla educazione alimentare. Sono preoccupanti, infatti, gli indici sulle patologie da alimentazione soprattutto nelle giovani generazioni. Come Assessorato, in coordinamento con gli Assessorati regionali all’Istruzione e alla Sanità, ed in collaborazione con la Direzione Scolastica Regionale, intendiamo promuovere altre iniziative per scrivere una pagina nuova al fine di sensibilizzare i giovani sull’importanza di una sana e corretta alimentazione. “Intanto, penso sia utile – conclude l’Assessore Stefàno – estendere la prospettiva didattica del progetto “La frutta nelle Scuole” ad altri strumenti educativi di accompagnamento come le masserie didattiche e gli orti botanici”.  
   
   
BOLZANO: CORSO DI “AUTOTRAZIONE ELETTRICA” ALLA “G. MARCONI” DI MERANO  
 
Bolzano, 27 aprile 2010 - La Scuola professionale ”G. Marconi“ di Merano organizza, in collaborazione con l’azienda Evotek Engennering di Maranello, un corso specialistico di formazione continua di “Autotrazione elettrica”. La Scuola Professionale “G. Marconi” di Merano, già impegnata nella formazione continua verso le energie rinnovabili, affronta ora l’argomento della autotrazione elettrica. Il corso dal titolo “Autotrazione elettrica – corso base” si prefigge di fornire un servizio di formazione tecnica in campo automotive al fine di migliorare le competenze e le conoscenze teoriche e pratiche sulle tematiche inerenti alle automobili spinte da un motore elettrico. In particolare, verrà illustrato come passare dall´auto endotermica all´auto elettrica per mezzo di un kit di conversione. Il corso, della durata di 12 ore, è articolato in 4 incontri di 3 ore ciascuno e si svolgerà il 7, 14, 21, 28 maggio 2010, dalle 14.30 alle 17.30. Come docenti interverranno i Tecnici della ditta "Evotek Engineering" di Maranello. Per ulteriori informazioni gli interessati possono rivolgersi direttamente alla Scuola Professionale “G. Marconi”, Segreteria Formazione Continua sul Lavoro, Tel. 0473 203113. Oppure consultare il sito Internet all’ indirizzo: www.Marconi.fpbz.it/  dove è possibile scaricare il programma e la scheda di iscrizione.  
   
   
MILANO: PRESENTATI I RISULTATI DI UNA RICERCA SULLE ABITUDINI ALIMENTARI DEI BAMBINI DELLE SCUOLE PRIMARIE  
 
Milano, 27 aprile 2010 - Presentata ieri a Palazzo Marino una ricerca sulle “abitudini alimentari, stili di vita e condizioni di salute delle famiglie e dei bambini delle scuole primarie milanesi”. Lo studio, realizzato da Milano Ristorazione e cofinanziato dall’Assessorato alla Ricerca, Innovazione e Capitale Umano, è nel suo genere il più ampio finora condotto in Italia. Sono state coinvolte 109 scuole e compilati 22.552 questionari dalle famiglie milanesi. “I risultati forniscono indicazioni utili per intraprendere future iniziative di sensibilizzazione ed educazione alimentare – ha commentato l’assessore alla Ricerca, Innovazione e Capitale umano Luigi Rossi Bernardi –. Ricerche come questa sono infatti un importante punto di partenza per arrestare un fenomeno che può essere dannoso per la salute, ovvero quello di non considerare adeguatamente il binomio cibo e salute”. La ricerca ha analizzato le abitudini alimentari dei genitori e quelle dei figli in età 6-11 anni, il grado di sedentarietà, l’attività sportiva praticata, le ore trascorse davanti alla tv, il livello culturale e la nazionalità. I dati sono stati incrociati con peso, altezza e indice di massa corporea (Bmi) utilizzato dalla comunità scientifica internazionale per determinare il grado di sovrappeso e obesità. Si tratta di una prima indagine pilota cui seguiranno monitoraggi periodici per comprendere nel tempo le dinamiche del binomio cibo e salute. Il 79,4% dei genitori intervistati è cittadino italiano, il 19,2% è di cittadinanza straniera e l’1,4% ha più di una cittadinanza. Mentre i bambini italiani sono l’82% e il 14% quelli stranieri; il 4% con doppia cittadinanza. Dai dati risulta che l’80% dei bambini ha un peso nella norma, il 10% è in sovrappeso, il 5% è obeso e il 5% è sottopeso. Mentre nei genitori risulta che circa il 73% è normopeso, il 16% è in sovrappeso, quasi il 4% è obeso (3,2 % con obesità moderata e lo 0,6 % con obesità grave) ed infine circa il 7% è sottopeso. Il confronto con la media italiana (www.Istat.it), dove gli adulti con peso nella norma scendono al 53,5% con un 33,9% dei sovrappeso e il 9% degli obesi, indica uno stato di salute complessivamente migliore rispetto al dato nazionale. Stesso discorso per i figli: a livello nazionale, secondo l’indagine dell’Istituto Superiore di Sanità “Okkio alla salute”, i bambini in sovrappeso in questa fascia d’età sono il 24%, quelli obesi il 12%. “Questi dati incoraggianti per la città di Milano sono anche il frutto di scelte compiute dall’Amministrazione cittadina, che attraverso Milano Ristorazione utilizza la leva della refezione scolastica come strumento di educazione alimentare, cercando di abituare i bambini sin da piccoli a capire l’importanza di una dieta varia ed equilibrata”, ha spiegato Michele Carruba, Presidente di Milano Ristorazione. I bambini sovrappeso e obesi sono distribuiti abbastanza uniformemente sul territorio comunale, con picchi nelle zone dove la presenza di popolazione straniera è maggiore, come ad esempio in zona 2 (Stazione Centrale, Gorla, Turro, Greco, Crescenzago, 20,6% di stranieri), zona 9 (Stazione Garibaldi, Niguarda, 16,8 %) e zona 4 (Vittoria, Forlanini, 13,9%), mentre il Bmi più basso si riscontra in zona 1, dove la presenza di stranieri si abbassa all’11,6%. Anche il titolo di studio dei genitori si riflette sul Bmi: i figli di laureati presentano un tasso di obesità del 3%, i figli dei diplomati raggiungono il 4% mentre, tra i figli di chi non ha alcun titolo di studio, l’obesità arriva al 13%. Il tasso di scolarità si dimostra pertanto un elemento di grande valore nelle politiche di prevenzione dei disturbi alimentari, così come gli stili di vita dei bambini. Più ore trascorse davanti alla televisione e una corrispondente bassa attività fisica, sono anch’essi fattori che fanno prevedere una probabile condizione di sovrappeso o di obesità. Alcuni dati sulle preferenze alimentari: i cibi più graditi dai figli sono pasta, carne e dolci; quelli meno amati, verdura, pesce e formaggio. Il 10% delle famiglie non consuma mai uova. Infine, lo studio evidenzia che il 30% degli intervistati mangia 3 volte al giorno, il 40% 4 volte al giorno e il 23% fa 5 pasti al giorno. Un altro dato mette in luce la dieta praticata dalle famiglie intervistate. Confrontando le indicazioni suggerite dalle linee guida dell’Inran (Istituto Nazionale di Ricerca sulla Nutrizione ed Alimentazione) risulta che solo una piccola percentuale di famiglie (10,8%) adotta uno stile alimentare corretto. L’indagine conferma che la frequenza di obesità e sovrappeso aumenta progressivamente in funzione degli errori alimentari, risultando minima in coloro che hanno abitudini alimentari corrette e massima in quelle con una dieta completamente squilibrata. “Ciò segnala l’importanza di una corretta educazione alimentare - ha affermato il professor Vincenzo Russo dell’Osservatorio Comunicazione e Consumi Alimentari della Fondazione Iulm - e l’implementazione delle attività di comunicazione e di sensibilizzazione rivolte alle famiglie“.  
   
   
LA CORSA ALLA PUBBLICAZIONE METTE A REPENTAGLIO IL LIVELLO QUALITATIVO DELLA RICERCA  
 
Bruxelles, 27 aprile 2010 - Una nuova ricerca dell´Ue dimostra che la crescente pressione esercitata sui ricercatori di pubblicare risultati autorevoli, potrebbe avere effetti negativi sulla qualità della ricerca scientifica. Il lavoro è stato promosso nell´ambito del progetto Objective Science ("Quantifying objectivity in the natural and social sciences"), che ha ricevuto 161.000 euro di finanziamenti in riferimento al programma specifico "Persone" del Settimo programma quadro (7° Pq) affinché fosse valutato il livello di errore nelle scienze naturali e sociali. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Public Library of Science (Plos) One. A livello mondiale i ricercatori producono più di 1,4 milioni di articoli scientifici ogni anno. Analizzando più di 1.300 articoli appartenenti ad ambiti diversi, dalla fisica alla sociologia, che dichiarano di avere comprovato un´ipotesi, il dott. Daniele Fanelli dell´Università di Edimburgo (Regno Unito) ha rilevato che tendono ad essere più positivi i risultati degli esperimenti condotti negli Stati Uniti, ovvero negli ambienti in cui i ricercatori pubblicano con maggiore frequenza. "Gli scienziati si trovano di fronte ad un crescente conflitto di interessi, divisi tra la necessità di essere accurati e obiettivi e quella di portare avanti la propria carriera", ha spiegato il dott. Fanelli, che ha ricevuto una borsa intraeuropea Marie Curie per valutare il grado di oggettività nell´ambito delle scienze naturali e sociali. "Mentre numerosi studi hanno dimostrato gli effetti deleteri dei conflitti finanziari sulla ricerca biomedica, nessuno finora aveva mai analizzato questo conflitto che, avendo confini più ampi, potrebbe coinvolgere interi ambiti". Il dott. Fanelli ha utilizzato i dati della statunitense National Science Foundation (Nsf) per verificare se le conclusioni degli articoli erano in qualche modo collegate alla produttività degli Stati Uniti, misurata sulla base della media di articoli pubblicati da ogni accademico. I risultati hanno rivelato che gli autori che lavorano negli stati più "produttivi" sono più inclini a supportare l´ipotesi alla base dello studio, a prescindere dall´ambito di ricerca e da eventuali finanziamenti a favore dello studio. I risultati della ricerca del dott. Fanelli lasciano supporre che gli accademici che fanno ricerca in ambienti molto competitivi e produttivi hanno la tendenza a far apparire più "positivi" i risultati ottenuti. "Il risultato di un esperimento dipende da svariati fattori, ma la produttività di un particolare Stato americano non dovrebbe essere uno di questi", ha affermato il dott. Fanelli. "Non possiamo escludere che i ricercatori che operano negli stati più attivi siano più preparati e meglio equipaggiati, e che quindi raggiungano risultati migliori, ma è improbabile che questo fattore sia sufficiente a spiegare completamente questa tendenza". Il dott. Fanellli ha scoperto che i risultati positivi rappresentavano meno del 50% in Nevada, Dakota del Nord e Mississippi. Tra gli Stati che presentavano un´alta percentuale di risultati positivi, compresa tra il 95 e il 100%, figuravano Michigan, Ohio, Nebraska e il District of Columbia. I risultati dello studio potrebbero rivelarsi validi per tutti gli stati caratterizzati da un elevato profilo scientifico. "In ambito accademico la competitività per ottenere finanziamenti e per aggiudicarsi le migliori posizioni nelle graduatorie è in crescita ovunque", ha detto il dott. Fanelli. "Le politiche che si basano eccessivamente sull´indice di produttività potrebbero peggiorare la stessa qualità della scienza". Per maggiori informazioni, visitare: Plos One: http://www.Plosone.org/home.action  University of Edinburgh: http://www.Ed.ac.uk/home    
   
   
MARCHE: INCONTRO CON IL DIRETTORE SCOLASTICO REGIONALE  
 
Ancona, 27 Aprile 2010 - Un cordialissimo clima ha caratterizzato ieri in Regione il primo incontro tra il neo assessore regionale all´Istruzione- Formazione-lavoro, Marco Luchetti e il direttore dell´Ufficio scolastico regionale, Michele Calascibetta. Un clima all´insegna della massima collaborazione assicurata da entrambe le parti sui temi piu` urgenti: dalla riforma al precariato, dal dimensionamento scolastico alla progettualita` comune. C´e` stata la massima intesa sulla volonta` di proseguire tutti gli organismi di confronto- tavoli sulle varie problematiche ´ avviati negli scorsi anni, dopo una ricognizione delle diverse situazioni. L´assessore Luchetti ha ringraziato il Direttore scolastico per la disponibilita` al dialogo e alla collaborazione, lanciando una proposta: ´programmare insieme le politiche dell´istruzione, coinvolgendo tutti gli attori sociali e sempre di piu` gli enti locali, le associazioni, le famiglie, nella fase decisionale per poi ritrovare un momento di sintesi in un Forum annuale della Scuola dove mettere a punto il sistema, correggendo le rotte o potenziando gli interventi, dove ne emergeranno i bisogni.´ Luchetti ha anche ribadito la volonta` della Regione di ´rivedere aggiornandone le previsioni e portare all´approvazione la proposta di legge regionale sull´ istruzione ,attualmente ferma in commissione consiliare, per poter disporre di uno strumento programmatico utilissimo, anche in prospettiva dell´assegnazione delle competenze esclusive che saranno affidate alle Regioni. ´ Ci si e` quindi accordati su un metodo di lavoro comune, basato sul confronto continuo e sull´approfondimento delle problematiche che via via emergeranno. Il Direttore scolastico Calascibetta ha sottolineato l´esigenza di condividere lo strumento dell´Anagrafe scolastica dove la Regione ha raggiunto standard elevati di aggiornamento e di trovare insieme, attraverso la concertazione con le realta` locali, criteri uniformi di intervento e progettazione per assicurare equilibrio,uguaglianza ed efficienza del sistema scolastico in tutto il territorio regionale.  
   
   
UE: UN NUOVO RAPPORTO AVVERTE: GLI OBIETTIVI DI COPENAGHEN NON RALLENTERANNO IL RISCALDAMENTO GLOBALE  
 
Bruxelles, 27 aprile 2010 - L´impegno di ridurre le emissioni di carbonio concordato nell´ambito dell´Accordo di Copenaghen a dicembre 2009 non limiterà i livelli di riscaldamento a 2 °C, è quanto affermano alcuni ricercatori in materie climatiche in un nuovo rapporto pubblicato sulla rivista Nature. Quello che molto probabilmente vedremo è invece un aumento medio della temperatura globale di oltre 3 ?C in questo secolo. L´analisi è stata condotta da alcuni ricercatori dell´Istituto per la ricerca sull´impatto climatico di Potsdam (Pik), della Climate Analytics, un´azienda che si occupa di valutazione dei cambiamenti climatici, entrambe in Germania e della società Ecofys, che si occupa di energie rinnovabili, con sede nei Paesi Bassi. "É incredibile quanto questi impegni siano poco ambiziosi," scrivono gli scienziati, riferendosi alla disparità tra l´obiettivo dell´Accordo di Copenaghen di tenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2 ?C e le riduzioni che molti paesi raggiungeranno in realtà. Il rapporto sottolinea il fatto che gli obiettivi dichiarati da molti paesi innalzeranno le emissioni di gas serra del 10-20% al di sopra dei livelli attuali, raggiungendo un picco compreso tra 47,9 e 53,6 Gt Co2 (gigatonnellate di biossido di carbonio) entro il 2020. Questo farà salire le probabilità che i livelli del riscaldamento globale superino i 2 °C entro la fine di questo secolo al 50%. Gli autori fanno notare che le riduzioni delle emissioni probabilmente rifletteranno gli estremi meno ambiziosi degli impegni presi dalla maggior parte dei paesi. "Nella peggiore delle ipotesi, potremmo ritrovarci con tolleranze di emissioni più alte delle proiezioni attuali," ha detto l´autore principale del rapporto, Joeri Rogelj del Pik. Il team ha analizzato varie scappatoie presenti nell´Accordo di Copenaghen, tra cui la controversa area delle tolleranze di surplus, attraverso le quali un paese può "immagazzinare" surplus di tolleranza di emissioni da usare in un secondo momento se mantiene i propri livelli al di sotto di quelli stabiliti nel Protocollo di Kyoto. "Nell´ambito del Protocollo di Kyoto, gli obiettivi di alcuni paesi erano così deboli che grandi quantità di tolleranze di surplus sono state e saranno generate nel corso del periodo 2008-12, anche senza nessun impegno politico ambientalista," spiegano gli autori. Aggiungono che alcuni paesi useranno sempre di più le tolleranze di surplus "perchè è probabile che si ricerchi qualunque cosa in grado di aumentare i profitti". I ricercatori hanno ricavato i loro dati dagli impegni di riduzione delle emissioni presentati dai vari paesi all´Accordo di Copenaghen. Per i paesi che non hanno presentato obiettivi, il team ha usato precedenti annunci di riduzione delle emissioni. Hanno anche usato uno scenario sulla base della situazione attuale per i paesi che non hanno preso alcun impegno. Tutti i valori così ottenuti sono stati inseriti in un modello climatico accoppiato del ciclo del carbonio e i risultati hanno mostrato che ai livelli di riduzione dichiarati, il riscaldamento globale supererà in realtà i 3 °C entro l´inizio del prossimo secolo. Commentando le previsioni del modello climatico, il co-autore del rapporto, il dott. Malte Meihshausen del Pik, ha detto: "emissioni per 48 Gt Co2 non sono la strada per raggiungere l´obiettivo dei 2 °C - è piuttosto come correre verso un burrone sperando di fermarsi giusto in tempo." Nell´ambito dell´Accordo di Copenaghen, 76 paesi (che sono responsabili nell´insieme di circa l´80% delle emissioni globali di gas serra) hanno preso l´impegno di limitare le emissioni entro il 2020. Gli unici due paesi che hanno preso impegni in linea con l´obiettivo dei 2 ?C sono il Giappone e la Norvegia. L´obiettivo presentato dagli Stati Uniti comportava una riduzione del 17% al di sotto del livelli del 2005 entro il 2020. Il che è pari a solamente il 3% in meno rispetto ai livelli del 1990, anche se le stime dicono che sono necessarie riduzioni del 25-40% nei paesi sviluppati. Gli obiettivi della Cina corrispondono a una situazione equivalente a quella attuale, mentre gli obiettivi dell´Unione Europea prevedono un taglio delle emissioni del 20-30%. Per maggiori informazioni, visitare: Nature: http://www.Nature.com/nature/index.html  Istituto per la ricerca sull´impatto climatico (Pik) di Potsdam: http://www.Pik-potsdam.de/  Ecofys: http://www.Ecofys.com/  Climate Analytics: http://www.Climateanalytics.org/    
   
   
QUELLA DEL COPIONE È LA MIGLIOR STRATEGIA, SENZA DUBBIO  
 
Bruxelles, 27 aprile 2010 - Può una strategia basata sul copiare essere una cosa positiva? Una nuova ricerca finanziata dall´Ue chiarisce il perché imitare gli altri non è solo naturale, ma anche vantaggioso. Il lavoro fa parte del progetto Cultaptation ("Dynamics and adaptation in human cumulative culture"), finanziato dall´Ue con 2 milioni di euro nell´ambito dell´attività trasversale "Scienza e tecnologie nuove ed emergenti" (Nest), volto a studiare come la cultura umana si evolve, per esempio analizzando come le persone sviluppano nuovi comportamenti. I ricercatori che hanno condotto quest´ultimo studio - presentato sulla rivista Science - hanno scoperto che le persone traggono maggiore beneficio dall´apprendimento sociale rispetto a quello individuale. La cultura si è evoluta e sopravvive grazie alla capacità delle persone di imparare dai loro pari. La questione, tuttavia, è di determinare come le persone imparano socialmente. Alcuni imparano copiando i comportamenti degli altri, mentre alcuni basano la loro decisione di copiare o meno sull´individuo. Così i ricercatori, guidati dall´Università di St Andrews nel Regno Unito, hanno organizzato una gara di computer in cui i concorrenti dovevano presentare delle strategie che illustravano come utilizzare l´apprendimento sociale e le sue alternative asociali - come ad esempio l´apprendimento da saggi ed errori - per acquisire un comportamento adattivo in un ambiente complesso. Un totale di 104 squadre ha scritto programmi per computer che controllavano il comportamento di avatar all´interno di un mondo che non conoscevano. L´obiettivo era quello di elaborare la migliore strategia di sopravvivenza e di codificarla in un programma informatico. I risultati rivelano che i concorrenti che hanno utilizzato per lo più l´apprendimento sociale hanno ottenuto risultati migliori rispetto a quelli che hanno scelto la via asociale. In altre parole, i concorrenti che impiegavano la strategia sociale ottenevano punteggi maggiori. In effetti, la strategia vincente era incentrata quasi esclusivamente sull´apprendimento sociale e valutava l´informazione in base al tempo trascorso dall´acquisizione. La squadra vincente - due laureati della Queen´s University in Canada - ha ricevuto un premio del valore di 10.000 euro. "Abbiamo osservato che in un´ampissima serie di circostanze, non solo l´apprendimento sociale riesce a battere facilmente quello asociale, ma addirittura lo annienta", ha spiegato il professor Kevin Laland del Centre for Social Learning and Cognitive Evolution presso l´Università di St Andrews. "Non c´è equilibrio, nessuna miscela di apprendimento asociale e sociale. In un certo senso, è come essere sbattuti su un´isola del Pacifico del cui ambiente non si sa nulla", ha aggiunto. "Non si sa ciò che è buono da mangiare. Si potrebbe pescare, catturare dei granchi, andare a caccia di antilopi, raccogliere tuberi, qualsiasi cosa. Alcune di queste azioni daranno ricchi premi e altre saranno inutili". Commentando lo studio di ricerca, Luc-alain Giraldeau, professore presso l´Università del Quebec, a Montreal in Canada, ha detto: "L´analisi della gara affronta in modo completamente nuovo alcune questioni nel campo dell´apprendimento sociale evolutivo rimaste irrisolte per più di due decenni". Riguardo a ciò che ci aspetta, i ricercatori hanno scritto: "Un passo critico successivo sarà quello di valutare in che misura il comportamento umano si rispecchia nelle strategie della gara. Richiamando l´attenzione sull´importanza dell´adattamento del modello copiato e dell´attualizzazione temporale di chi copia, la gara aiuta a spiegare perché l´apprendimento sociale è così diffuso in natura e perché gli esseri umani ci riescono così bene". Allo studio hanno anche contribuito ricercatori della Queen´s University, l´Università di Bologna in Italia, l´Università di Stoccolma e l´Università di Mälardalen, entrambi in Svezia, e l´Università della California, Los Angeles negli Stati Uniti. Per maggiori informazioni, visitare: Cultaptation: http://www.Intercult.su.se/cultaptation/index.php  Science: http://www.sciencemag.org/    
   
   
CONVEGNO: LA DIFFUSIONE DEGLI ACQUISTI VERDI IN LOMBARDIA: RICERCHE E STRUMENTI DI GOVERNO  
 
Milano, 27 aprile 2010 - Porogramma del Convegno - La diffusione degli acquisti verdi in Lombardia: ricerche e strumenti di governo. Registrazione dei partecipanti; Saluti e apertura lavori Umberto Bellini, Camera di Commercio di Milano; Coordina Paolo Pipere, Camera di Commercio di Milano; La ricerca Irer “Implicazioni ambientali ed economiche legate all‟introduzione degli „Acquisti verdi‟ nelle Pubbliche amministrazioni della Regione Lombardia” Guido Gay, Irer - Istituto Regionale di Ricerca della Lombardia, Francesco Bertolini, Università Bocconi e Green Management Institute; La Rete Regionale degli Acquisti Verdi della Lombardia e il Progetto Life Gppinfonet Gianluca Pinotti, Assessore all’Ambiente e agricoltura della provincia di Cremona; L‟accordo volontario tra Regione Lombardia e Unioncamere, Arpa Lombardia, Centrale Regionale Acquisti per incentivare l‟ecoinnovazione mediante la promozione di beni e servizi verdi all‟interno del mercato Anelisa Ricci, Regione Lombardia; Gli Allegati Tecnici: i criteri ambientali per la fornitura di energia elettrica e riscaldamento/raffrescamento degli edifici pubblici Fabio Carella, Arpa Lombardia; Il ruolo dell‟Associazione di Impresa per un approccio Gpp del mercato Enrico Barboglio, Assoit; Regione Lombardia e gli acquisti verdi: il ruolo della Centrale Regionale Acquisti Emilia Benfante, Regione Lombardia, Andrea Martino, Centrale Regionale Acquisti; Discussione e Buffet; Le iniziative verdi di Consip per le Pa Lidia Capparelli, Consip; Il Forum Compraverde – Buygreen 2010 Silvano Falocco, Ecosistemi srl; La domanda e l‟offerta di prodotti e servizi verdi: alcune esperienze possibili Coordina: Francesco Bertolini; Il Gpp nei settori ad alta intensità ambientale Francesco Carlini, A2a, Claudio Terruzzi, Global Engineering, Nadia Galluzzo, Regione Liguria, Cristina Casali, Comune di Sondrio. Il Gpp nella ristorazione e negli eventi - Giovanni Varoli, General Beverage, Alberto Castellanza, Novamont, Claudia Gallorini, Comune di Pavia, Conclusioni con avvio alla campagna di comunicazione, Maria Pia Marini, Unioncamere Lombardia. Mercoledì, 5 maggio 2010 Camera di Commercio di Milano - Via Meravigli 9/b - Sala Conferenze Per info e iscrizioni: Segreteria organizzativa Irer Tel. 02 6730 30221 E-mail convegni@irer.It    
   
   
L’INIZIATIVA DI ACTL – SPORTELLO STAGE PER CELEBRARE LA 40ª GIORNATA MONDIALE PER LA TERRA  
 
 Milano 27, aprile 2010 – Ambiente a 360°: comunicazione e informazione ambientale, editoria, gestione degli impianti idraulici. Sono diverse le aziende e gli enti che hanno aderito a “Uno Stage per la Terra”: l’iniziativa di Actl – Sportello Stage che offre opportunità di stage in materia ambientale. Tra maggio e ottobre 2010 i giovani che si candideranno per gli stage, tra le diverse opportunità, potranno fare un’esperienza giornalistica su tematiche di sviluppo sostenibile all’interno di una redazione di un magazine; seguire progetti di sensibilizzazione ed educazione ambientale, acquisire esperienza nella gestione degli impianti idraulici, supportare i dipartimenti di qualità, sicurezza, ambiente e logistica di una multinazionale nella gestione dell´impatto ambientale dei suoi prodotti. Hanno aderito al progetto, tra le altre: Atm, Legambiente, Mm Metropolitana Milanese, Stam Ecologia S.r.l., Terra Nuova Editrice, Unilever, Universita´ delle Tre Eta´ - Unitre Milano. I giovani interessati a fare un’esperienza di stage presso le aziende e gli enti che partecipano al progetto possono consultare le posizioni disponibili e le modalità di partecipazione sul sito www.Sportellostage.it Perché aderire all’iniziativa “Uno stage per la terra”? Lo abbiamo chiesto alle aziende partner del progetto: “"Atm, sia per la sua forte presenza sul territorio che per la sua attività strettamente collegata all’ambiente, rappresenta il contesto ideale per accogliere "Uno stage per la Terra" . Non solo. Atm, all’interno di un piano assunzioni che prevede l’inserimento di 1.500 risorse in quattro anni, offre anche diverse proposte di stage per giovani laureati in ingegneria ed economia da inserire in progetti di mobilità sostenibile e risparmio energetico". Emanuela Salati, Responsabile formazione, selezione e comunicazione interna, Atm Milano "Nella missione di Metropolitana Milanese c´è l´impegno a soddisfare il fabbisogno idrico dei cittadini in modo quantitativamente adeguato e qualitativamente ottimale gestendo il servizio in modo efficiente ed economico ma nel rispetto dell´ambiente da cui preleviamo una risorsa tanto preziosa. Per noi questi obiettivi sono diventati cultura aziendale e orientano le nostre scelte industriali. Sensibilizzare i giovani su questi temi, anche se nel breve tempo di uno stage, è importante e accogliamo con piacere la proposta di Actl". Lanfranco Senn, presidente di Metropolitana Milanese "L´iniziativa"uno stage per la Terra" è accolta con favore da Unilever, poiché essa coglie lo spirito del nostro impegno di sostenibilità ambientale. Per avere successo e per fare una reale differenza nel mondo che ci circonda, crediamo infatti che adottare pratiche di business e principi di sostenibilità sia nostro preciso impegno. Eco-efficienza, eco-innovazione, sostenibilità sono le parole chiave, sia nella ricerca che nello sviluppo dei nostri prodotti, persuasi del "doing well by doing good".". Paola Moretti, Hr - Leadership Development Manager Italy & Greece – Unilever  
   
   
DAI PARCHI DEL NORD MILANO UNA PROPOSTA CONCRETA PER COSTRUIRE UN SISTEMA DI MOBILITA’ SOSTENIBILE INTEGRATO NELL’AREA METROPOLITANA PRESENTATI I RISULTATI E LE PROSPETTIVE DI SVILUPPO DEL PROGETTO "4 PARCHI SU DUE RUOTE"  
 
Milano, 27 aprile 2010 - “4 parchi su due ruote” è un innovativo progetto finanziato dalla Fondazione Cariplo che ha permesso di elaborare uno studio di fattibilità e di avviare la progettazione preliminare di un sistema di mobilità sostenibile verso e tra i Parchi del Nord Milano, integrato al sistema di trasporto pubblico locale (rete metropolitana, ferroviaria e metro-tranviaria). Il progetto è stato promosso e sviluppato dal punto di vista tecnico dal Parco Nord Milano (capofila), il Parco Balossa, il Parco Media Valle del Lambro e il Parco Grugnotorto-villoresi - le quattro grandi aree verdi del Nord Milano che hanno un´estensione complessiva di 1.845 ha. - con il supporto di Milano Metropoli Agenzia di Sviluppo che, oltre a ispirare l’idea progettuale, si è occupata degli aspetti legati alla governance e al coordinamento tra gli attori coinvolti. “4 parchi su due ruote” ha individuato i primi 5 itinerari ciclopedonali percorribili che già permettono di collegare tra loro i quattro grandi Parchi e nove Comuni dell’area: i sette del Nord Milano (Bresso, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Cormano, Cusano Milanino, Paderno Dugnano, Sesto San Giovanni) più Brugherio e Novate Milanese. Cinque itinerari con una lunghezza complessiva di 39 Km, di cui 36 esistenti, che con pochi e mirati interventi da parte delle amministrazioni comunali (tra cui la progettazione dei 3 km mancati) e un’adeguata segnaletica e promozione possono dar vita a una rete di mobilità sostenibile integrata nell’area Nord Milano, un territorio di 72 km² di estensione con una popolazione di circa 370.000 abitanti. L’obiettivo di fondo dei Parchi del Nord Milano è quello d’incentivare concretamente l’uso della bicicletta, riducendo l’uso dell’automobile, non solo per accedere alle aree verdi nel tempo libero ma anche per spostarsi tra i vari Comuni del territorio e raggiungere il posto di lavoro, i servizi sociali e culturali, la rete di trasporto pubblico locale. Nel progetto i Parchi hanno anche ipotizzato la collocazione di 8 nuove bicistazioni nel Nord Milano (da aggiungersi alle due già esistenti ubicate alla stazione Fs di Sesto San Giovanni e a Cinisello Balsamo) e l’attivazione di nuovi servizi locali di bikesharing integrati. Oltre alla concretezza e fattibilità delle proposte, un altro importante valore aggiunto del progetto è stato l’avvio di un percorso di collaborazione tra i Parchi e di confronto tra queste realtà sovracomunali con le amministrazioni locali interessate all’implementazione delle aree protette e alla promozione della mobilità sostenibile nell’area metropolitana milanese: Comuni del territorio, Comune di Milano, Provincie di Milano e di Monza e Brianza, Regione Lombardia. In quest’ottica, Milano Metropoli sta lavorando con alcuni Comuni milanesi e altri enti sovralocali per avviare nuovi progetti e iniziative focalizzate all’implementazione delle aree verdi protette anche attraverso un miglioramento dei collegamenti tra le diverse realtà. Il progetto “4 parchi su due ruote” ha già individuato come future aree strategiche d’intervento la connessione ciclopedonale del Nord Milano con: il Comune di Milano, attraverso i progetti milanesi “Greenway”(che collegherà il centro città con la zona Expo entro il 2015) e “Raggi verdi” (che raggiungeranno i parchi Nord Milano e Media Valle del Lambro); il Parco di Monza e la Brianza, attraverso il Parco Media Valle del Lambro; l’antico borgo di Castellazzo di Bollate e i boschi del Parco delle Groane, attraverso il Parco della Balossa; il Canale Villoresi, attraverso il Parco Grugnotorto-villoresi. Risultati Del Progetto “4 Parchi Su Due Ruote” Individuazione delle molte potenzialità e delle poche criticità dell’attuale rete di piste ciclabili esistente nel Nord Milano. 5 itinerari ciclabili che con limitate opere di messa in sicurezza e con una segnaletica specifica, permettono di connettere tra loro i 4 grandi Parchi e 9 Comuni dell’area. Progetti preliminari di intervento per risolvere le criticità riscontrate negli itinerari proposti. Ipotesi di localizzazione di un sistema integrato di bikesharing a partire dalle bicistazioni progettate e quelle già attive, sulla base della mappatura dei principali nodi di interscambio del sistema di trasporto pubblico ferro-metro-tranviario. Questa prospettiva è interessante perché permetterebbe di impiegare tale sistema ciclopedonale non solo durante il tempo libero ma anche nei tragitti casa-lavoro. Avvio di un percorso di confronto tra i Parchi del Nord Milano e le istituzioni locali (Comuni del Nord Milano, Comune di Milano, Provincie di Milano e di Monza e Brianza e Regione Lombardia) sui possibili interventi da fare per creare una vera rete di mobilità sostenibile integrata a livello metropolitano, a partire proprio della valorizzazione delle reti ciclabili e delle aree verdi protette. Alcuni numeri del progetto: 4 Parchi coinvolti (1.845 ha complessivi). 9 Comuni del Nord Milano coinvolti (un territorio di più di 72 km² per circa 370.000 abitanti). 5 itinerari di collegamento tra i Parchi, per un totale di 39 km, di cui 36 km esistenti e 3 km da progettare. 400.000,00€ il costo degli interventi per la realizzazione dei tratti mancanti e la messa in sicurezza degli attraversamenti. 10 bicistazioni ipotizzate sul territorio del Nord Milano, di cui 2 esistenti (stazione Fs di Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo). I primi 5 itinerari cicIabili definiti : Itinerario arancio (Parco Media Valle del Lambro): 8.160 m totali tutti realizzati. Itinerario rosso (anello Parco Nord Milano): 10.713 m totali di cui 10.213 realizzati e 500 mancanti. Itinerario viola Parco della Balossa): 5.086 m totali di cui 4.585 realizzati e 501 mancanti. Itinerario azzurro (Parco Grugnotorto-villoresi Ovest): 8.904 m totali di cui 7.724 realizzati e 1.180 mancanti Itinerario giallo (Parco Grugnotorto-villoresi Est): 6.333 m totali di cui 5.429 realizzati e 910 mancanti (ma già finanziati). Obiettivi strategici individuati : L’opportunità di avviare la costituzione di un Sistema Integrato delle Aree verdi Protette del Nord Milano, un percorso di condivisione di risorse economiche, competenze e progetti di sviluppo tra i quattro Parchi del Nord Milano focalizzato al miglioramento della qualità della vita e alla riqualificazione territoriale dell’area. L’utilità di rafforzare la collaborazione con il Comune di Milano per integrare la rete di piste ciclopedonali del Nord Milano con quelle milanesi - in particolare con gli itinerari previsti dai progetti milanesi “Raggi verdi” e “Greenway” che collegherà il centro città con la zona Expo entro il 2015 - e con la Provincia di Monza e Brianza, per collegare il territorio con il Parco di Monza e la Brianza. L’opportunità di aprire un confronto permanente con le amministrazioni locali (Comuni, Provincia di Milano, Regione Lombardia) e altri operatori territoriali per sviluppare un sistema di mobilità sostenibile integrata nell’area metropolitana milanese a partire della valorizzazione delle aree protette.  
   
   
MESSA IN SICUREZZA DEL TORRENTE FEREGGIANO, INIZIATI I LAVORI DEL SECONDO TRATTO DI COPERTURA ENTRO L’ANNO LA CONCLUSIONE DEI LAVORI CON 130 POSTI AUTO E MARCIAPIEDI NEI 2 SENSI DI MARCIA  
 
Genova, 27 Aprile 2010 - Il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, in qualità di commissario delegato della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la messa in sicurezza del Fereggiano, ha visitato questa mattina i cantieri di largo Merlo a Quezzi dove sono partiti i lavori per il secondo tratto della copertura del torrente. Insieme a Burlando erano il presidente della Provincia Alessandro Repetto, l’assessore provinciale alla Politica delle acque Paolo Perfigli, il consigliere provinciale e presidente della commissione Lavori pubblici e viabilità Massimo Ferrante e il presidente del Municipio Bassa Valbisagno Mirko Massardo. La seconda parte di copertura del torrente Fereggiano è uno degli interventi conclusivi del primo lotto di lavori che ha comportato il rifacimento dell’alveo del torrente, della fognatura e la demolizione il 24 febbraio 2010 dell’edificio (civici 11 e 15 di via Pinetti) sito nell’alveo del corso d’acqua. Il secondo lotto di lavori comprenderà la demolizione di altri due edifici di via Pinetti, prevista a metà maggio, e l’ultimazione della copertura del torrente fino al ponte di via Marengo. I lavori di messa in sicurezza del Fereggiano, il cui stanziamento ammonta a 9,5 milioni di euro, si concluderanno entro l’anno. “I lavori permetteranno di ottenere 130/140 posti auto, marciapiedi in entrambi i sensi di marcia e l’adeguamento delle due corsie di viabilità” ha dichiarato il presidente Burlando “Permettendo così di mettere in sicurezza una parte del quartiere che gli abitanti da tempo aspettavano”.  
   
   
ACEA: ZINGARETTI, ‘INTERVENGA CAMPIDOGLIO PER INVESTIMENTI SU TERRITORI’  
 
Roma, 27 aprile 2010 - “Mi dispiace che l’Acea Ato 2 – contravvenendo a quanto richiesto all’unanimità da tutti i comuni della provincia, compreso il Comune di Roma - non destini la metà dei suoi utili al miglioramento del sistema depurativo nella zone dei Castelli, di Ostia e dei Monti Simbruini. Si sarebbero potuti così realizzare investimenti ambientali molto importanti per favorire occupazione oltre che un miglioramento delle qualità delle acque, dei fiumi e delle coste di quei territori”. Lo afferma in una nota il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti. “Spero che ora il Comune di Roma, al nostro fianco in questa giusta richiesta, possa far cambiare posizione all’interno di Acea Holding, ed essendo proprietario di oltre il 50% dell’azionariato dell’azienda, si avvalga del suo potere economico e politico – conclude Zingaretti - per far capire ad Acea che prima dei dividendi per i soci ci sono i giusti investimenti da fare per i territori e la cittadinanza”.  
   
   
COMUNE DI MILANO: COSTI DI PROGETTAZIONE PARI A UN MILIONE DI EURO PER L PROGETTO ALBERI DI PIANO  
 
 Milano, 27 aprile 2010 - Relativamente al rapporto con l´Architetto Piano sulla questione "Alberi a Milano" il Comune non può che confermare che, nel corso di una riunione tenutasi alla presenza del Direttore Generale del Comune di Milano, Giuseppe Sala, è stato espresso con chiarezza che non vi era disponibilità, a meno di un significativo intervento di uno o più sponsor, a realizzare un progetto per la piantumazione di 3.500 alberi su 12 siti con un investimento valutato dal team dell´architetto Traldi in un intorno di 15 milioni di euro. L´architetto Traldi stesso, referente operativo sul progetto di Renzo Piano, aveva, nel corso della stessa riunione, precisato che i costi di progettazione sarebbero stati pari a circa 1 milione di euro. Anche tale ipotesi era apparsa eccessiva agli uffici comunali ed era stato spiegato che per un progetto del genere andava impostata una gara ad evidenza pubblica. Avendo ciò precisato, il Comune riconferma il suo interesse alla prosecuzione delle attività per rimodulare e rendere operativo il progetto in questione.  
   
   
TASSA RIFIUTI SOLIDI URBANI: UIL BASILICATA RILANCIA RIFORMA FISCO  
 
 Potenza, 27 aprile 2010 - Alla vigilia di un nuovo aumento della Tarsu a Potenza la Uil rilancia la battaglia sulla riforma del fisco sia nazionale che locale. Secondo il Rapporto sui Rifiuti Solidi Urbani nelle 104 città capoluogo di provincia, una famiglia con quattro componenti che vive in un appartamento di 80 mq a Potenza ha pagato nel 2009 come tariffa per i rifiuti solidi urbani 174,80 euro (2,18 euro al mq) con un incremento tra il 2005 e il 2009 del 6,4% in più. A Matera invece la tariffa è più economica e la stessa famiglia ha pagato 100,30 euro (1,26 euro al mq) vale a dire la stessa tariffa del 2005. La ricerca, spiega Carmine Vaccaro, segretario regionale Uil, ha preso come campione un nucleo familiare di 4 persone con una casa di 80 mq., un reddito imponibile ai fini Irpef di 36.000 euro ed un reddito Isee di 17.812 euro. Gli importi sono comprensivi delle addizionali comunali ex Eca per la Tarsu (10%), dell’Iva (10%) per chi applica la tariffa, e del Tributo Provinciale Ambientale (Tefa) che può variare da un minimo dell’1% fino ad un massimo del 5%. Citta’ “Care” E Citta’ “Economiche” - In una ideale classifica emerge, che tra le città più care ci sono Napoli, con un prelievo, di 362,50 euro medi annui (4,53 euro al mq.); Salerno 330,00 euro (4,12 euro al mq,); Siracusa 325,68 euro (4,07 euro al mq.); Livorno 323,85 euro (4,05 euro al mq.); Benevento 323,80 euro (4,05 al mq.); Caserta 314,60 euro (3,93 al mq.); Latina 313,20 euro (3,92 euro al mq); Lucca 295,32 euro (3,69 euro al mq.); Agrigento 293,08 euro (3,67 euro al mq.), Catania 292,00 euro (3,65 euro al mq.). Per quanto riguarda le città “più economiche”, ad Isernia si paga mediamente 78,10 euro € (0,98 euro al mq.); a Matera 100,30 euro (1,26 euro al mq.); a Cremona 111,30 euro (1,39 euro al mq.); a Campobasso 111,40 euro (1,39 euro al mq.); a Vibo Valentia 113,20 euro (1,41 euro al mq.); a Pescara 117,76 euro (1,47 euro al mq.); a Reggio Calabria 119,69 euro (1,49 al mq.); a Pordenone 124,00 euro (1,55 euro al mq.); a Viterbo 127,88 euro (1,60 euro al mq.); a Novara 129,60 euro (1,62 euro al mq.). I dati – commenta Vaccaro - dimostrano come, nonostante il blocco delle imposte locali, la pressione fiscale nel nostro Paese aumenti di anno in anno, e, per questo tributo, a pagare sono tutte le famiglie, in quanto tale imposta grava sia sui proprietari che sugli affittuari degli immobili. Di tutto questo si dovrà tenere conto nell’annunciata riforma fiscale a partire dall’armonizzazione dei 21 regimi fiscali regionali diversificati, degli 8.103 regimi fiscali comunali, dei 104 o 110 (non sappiamo più quante siano le Province) regimi fiscali provinciali. La riforma del fisco, di cui tanto si parla, deve partire da un punto ben preciso anche a livello locale: meno tasse sui salari e sulle pensioni. Quanto alla vicenda dell’Iva che il Governo non vorrebbe restituire agli utenti, è insostenibile – dice ancora il segretario della Uil - che, quando a pagare sono i lavoratori e pensionati occorre essere puntuali e precisi, e, quando viceversa, si tratta di restituire quanto indebitamente versato, si fanno norme per sbarrare la strada ai rimborsi. Per questo la Uil chiede al Governo e all’Anci un incontro urgente per trovare una soluzione condivisa sulle modalità di restituzione degli importi dell’Iva indebitamente pagati, per dare una risposta certa ai diritti dei cittadini contribuenti. Analoga richiesta sarà presentata all’Anci Basilicata per esaminare in dettaglio la situazione delle tariffe in tutti i comuni lucani.