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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 08 Giugno 2010
L´INNOVAZIONE MIGLIORA LA VITA DEI NON UDENTI SPAGNOLI  
 
Bruxelles, 8 giugno 2010 - Alcuni ricercatori in Spagna stanno per dare a oltre 100.000 persone con problemi di udito una nuova forma di supporto. Lo sviluppo di un innovativo sistema visuale di interpretazione permetterà ai non udenti di conversare nella lingua che usano normalmente. La lingua dei segni spagnola è formata da centinaia di segni, i ricercatori del Cvc-uab (Centre de visió per Computador - Universitat Autònoma de Barcelona) ne hanno scelti più di 20 per sviluppare il loro innovativo strumento. In qualche misura, i segni variano da persona a persona. In considerazione di questo fatto, i ricercatori del Cvc-uab, i dott. Sergio Escalera e Petia Radeva e il professor Jordi Vitrià hanno condotto una serie di test con persone diverse per aiutare il sistema a tener conto di questa variabilità. Secondo i ricercatori, usando i segni riconosciuti dal sistema, le persone non udenti sono state in grado di svolgere una conversazione basilare, come chiedere informazioni. "Per loro si tratta di un modo di comunicare non-artificiale e, allo stesso tempo, permette loro di parlare con persone che non conoscono la lingua dei segni visto che il sistema traduce i simboli in parole in tempo reale", ha spiegato il dott. Escalera. L´hardware comprende una video camera in grado di registrare sequenze di immagini quando rileva che un utente desidera parlare. Il team ha spiegato che un sistema di visione computerizzata e di apprendimento automatico registra i movimenti del viso, della mano e del braccio e, facendoli scorrere sullo schermo, li include in un sistema di classificazione che identifica ogni movimento con la parola associata al segno. La caratteristica unica di questo sistema è che può essere utile a persone che usano altre lingue dei segni, non solo quella spagnola. Il sistema può essere modificato per soddisfare le loro esigenze perchè il metodo usato è comune. I segni usati in quella particolare lingua dovranno semplicemente essere programmati nel sistema. Il team ha detto che è possibile incrementare il numero di segni riconosciuti dal sistema. Hanno però sottolineato che, a causa dei nuovi dati, potrebbe risultare difficile fare la differenza tra i segni. Gli esperti suggeriscono che le nuove applicazioni che si stanno attualmente sviluppando, proprio come questa del Cvc-uab, devono essere molto precise durante la fase di identificazione. I ricercatori devono anche occuparsi della complessità della configurazione delle applicazioni, visto che gli ambienti in cui verranno usati comprendono varie fisionomie nonchè cambiamenti di luce e ombra, mentre coloro che usano la lingua dei segni "parlano" a velocità diverse. Ci sono stati altri progetti in passato che si sono occupati di questo problema, ma o non hanno avuto successo o non hanno passato i controlli a causa della grande complessità di varianti in ambienti non controllati. Il progetto spagnolo è diverso nel senso che ha stabilito un punto fisso nel quale gli individui formavano i segni. Un altro aspetto chiave è che il sistema spagnolo evita di avere punti focali variati durante il processo di registrazione. Il sistema è già stato presentato come prototipo nella fase finale di un progetto europeo. Il team spagnolo sta attualmente lavorando su nuove fasi del progetto, compreso l´uso di due video camere che possono identificare segni anche più complessi e integrare le informazioni con caratteristiche del viso. I ricercatori sono sostenuti nel loro impegno dai membri della Federazione catalana dei non udenti (Fesoca). Per maggiori informazioni, visitare: Centre de Visió per Computador - Universitat Autònoma de Barcelona: http://www.Cvc.uab.es/index.asp?idioma=en    
   
   
MELANOMA, QUASI RADDOPPIATA LA SOPRAVVIVENZA A UN ANNO “UNA NUOVA MOLECOLA SBLOCCA IL SISTEMA IMMUNITARIO”  
 
Chicago, 8 giugno 2010 – Combatte il melanoma con un meccanismo d’azione rivoluzionario, attivando il sistema immunitario contro le cellule tumorali. Ipilimumab, un anticorpo monoclonale di nuova generazione sviluppato da Bristol-myers Squibb, ha dimostrato in uno studio di Fase Iii di migliorare la sopravvivenza del 34% in pazienti colpiti dalla malattia in fase metastatica rispetto a quelli trattati con un’altra terapia sperimentale, la vaccinazione peptidica. I dati sono presentati oggi al 46° Congresso Asco (American Society of Clinical Oncology), il più importante congresso mondiale di oncologia in corso a Chicago fino all’8 giugno, con la partecipazione di oltre 30.000 specialisti. Il melanoma, che fa registrare in Italia 7000 nuovi casi e 1500 decessi ogni anno, è un tumore estremamente aggressivo per il quale finora vi sono state scarse opzioni di trattamento: progredisce in stadio metastatico nel 20% dei pazienti, con una prognosi infausta, caratterizzata da una sopravvivenza mediana di soli 6-9 mesi (dopo un anno la sopravvivenza è del 25-35%). Lo studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica “New England Journal of Medicine”, ha coinvolto 676 persone con melanoma metastatico provenienti da 125 centri di tutto il mondo. A un anno il 46% dei pazienti trattati con ipilimumab era vivo (rispetto al 25% di quelli che hanno ricevuto l’altra terapia sperimentale), e a due anni la percentuale di sopravvivenza è risultata del 24% (rispetto al 14% del braccio di controllo). “È la prima volta in 30 anni che si evidenziano miglioramenti significativi nella sopravvivenza da uno studio di Fase Iii – afferma il dott. Steven J. O’day, capo della ricerca e direttore del ‘Programma Melanoma’ presso il The Angeles Clinic and Research Institute (California). Proprio a fronte di questi dati, da oggi il farmaco è disponibile in Italia per uso compassionevole. Si aprono quindi nuovi scenari per la terapia di questo tumore: i dati di ipilimumab presentati oggi a Chicago dimostrano infatti l’importanza dell’immunoterapia, una delle aree strategiche della ricerca di Bristol-myers Squibb nel trattamento dei pazienti oncologici. Ipilimumab agisce al livello delle cellule del sistema immunitario, attraverso un meccanismo target che rimuove i ‘blocchi’ della risposta immunitaria antitumorale. Lo studio presentato all’Asco conferma l’importanza della ricerca in un’area estremamente critica come quella del melanoma metastatico dove, grazie agli studi su ipilimumab, cambieranno i criteri di valutazione dell’efficacia e della risposta al trattamento, a beneficio dei pazienti colpiti da una patologia così grave. Il melanoma infatti è un tumore in constante crescita. Secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità nel mondo vi sono ogni anno 132.000 nuove diagnosi. La sua incidenza è cresciuta ad un ritmo superiore a qualsiasi altro tipo di cancro, ad eccezione delle neoplasie maligne del polmone nelle donne, con un aumento di 10 volte negli ultimi cinquant’anni, e un incremento annuo del 6% dagli anni Settanta. E cala anche l’età dei malati: colpisce persone giovani, infatti in più del 50% dei casi la diagnosi avviene entro i 59 anni.  
   
   
A MATERA PRIMO CAMPUS DISLESSIA LUCANO  
 
Matera, 8 giugno 2010 - Si svolgerà venerdì 11 giugno 2010 alle ore 11.30 presso l’Informagiovani Incentro di Matera, Via Ridola n.22 la conferenza stampa di presentazione del Primo campus dislessia lucano. Il campus è organizzato dalle cooperative sociali Il Sicomoro e Imparola, in collaborazione con la cooperativa Anastasis, specializzata in produzione e distribuzione di software didattici e riabilitativi, e con il patrocinio dell’Aid (Associazione Italiana Dislessia) sezione di Matera. Il Campus è un’esperienza formativa, residenziale, di una settimana, rivolta a ragazzi di 4^ e 5^ scuola primaria e 1^ scuola secondaria di primo grado e si terrà dal 29 agosto al 4 settembre presso il Rifugio Montano Montecoppolo, a Valsinni in provincia di Matera, nel verde del Parco Nazionale del Pollino. I moduli per la domanda di partecipazione saranno a breve on-line sui siti www.Imparola.it/  - www.Ilsicomoro.net/  - www.Informagiovanimatera.net/    
   
   
ARITMOLOGIA: IMPIANTATO UN PACEMAKER INNOVATIVO TOTALMENTE COMPATIBILE CON LA RISONANZA MAGNETICA  
 
 Milano, 8 giugno 2010 – Presso l’Unità Operativa di Aritmologia dell’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele, diretta dal Dott. Paolo Della Bella, è stato impiantato, su una paziente di 34 anni con un disturbo di conduzione cardiaca, un innovativo pacemaker compatibile con la risonanza magnetica. In condizioni fisiologiche l’impulso che provoca il battito del cuore origina dal nodo del seno, il “pacemaker naturale” del cuore, ovvero un tessuto altamente specializzato che esplica la funzione di generare automaticamente il ritmo che viene trasmesso al cuore attraverso un sistema specializzato, il cosiddetto sistema di conduzione (nodo atrioventricolare, fascio di His, branche). Sia il nodo del seno che il sistema di conduzione sono talvolta soggetti a anomalie congenite o acquisite nel tempo sulla base di processi degenerativi che possono comportare disturbi significativi del ritmo (bradicardie critiche, pause significative con conseguente svenimento). Quando la normale contrazione del cuore non viene assicurata dal sistema di conduzione cardiaca viene impiantato un dispositivo medico per portarne alla normalità il funzionamento: il pacemaker. Si tratta di una protesi elettrica che automaticamente riconosce la disfunzione e la corregge, regolarizzando il ritmo e garantendo un adeguato funzionamento del cuore. Nonostante l’elevato livello di sofisticazione e di compatibilità di tali apparecchi con la vita di tutti i giorni, un’importante limitazione per il portatore di pacemaker consiste nel non potersi sottoporre a risonanza magnetica. Nei pacemaker disponibili fino ad oggi la cassa metallica e soprattutto il catetere metallico che arriva al cuore per trasmettere l’impulso interferiscono infatti con le radiazioni elettromagnetiche: in caso di interferenza il catetere può spostarsi o surriscaldarsi con i conseguenti rischi di lesione, perforazione o ustione dei tessuti circostanti e la stessa circuitazione elettrica dell’apparecchio può venire danneggiata. Il nuovo apparecchio Mri-safe, impiantato presso la U.o. Di Aritmologia dell’Irccs San Raffaele, evita questi rischi e migliora considerevolmente la qualità della vita dei pazienti con cardiopatie, che potranno sottoporsi alla risonanza magnetica, sia di tipo ortopedico che internistico, in tutti i distretti del corpo e persino al torace, senza alcun rischio per la loro sicurezza. L’intervento necessario all’impianto del nuovo dispositivo dura dai trenta ai sessanta minuti, non differisce dall’intervento per l’impianto di un pacemaker tradizionale e non comporta rispetto ad esso rischi aggiuntivi. Il Dottor Paolo Della Bella, Responsabile dell’Unità Operativa di Aritmologia, Irccs San Raffaele: “Si tratta di un’importante innovazione tecnica che permetterà di evitare una limitazione finora significativa: i pazienti potranno essere sottoposti con tranquillità ad importanti indagini diagnostiche, essenziali alla diagnosi di moltissime patologie. Credo che questo impianto diventerà d’ora in avanzi l’opzione preferita. Tuttavia per chi è già portatore di pacemaker tradizionali un’eventuale sostituzione comporterebbe un impianto di nuovo sistema e dunque la necessità di rimuovere i cateteri preesistenti – manovra questa che richiede una cautela particolare.”  
   
   
PIANO SANITARIO NAZIONALE, PROGETTI 2009. LE RICHIESTE DELLE MARCHE: PROPOSTE SEI INIZIATIVE PER 14 MILIONI DI EURO.  
 
Ancona, 8 Giugno 2010 - La Regione Marche ha chiesto, allo Stato, un cofinanziamento di 14 milioni e 147 mila euro per realizzare sei progetti attuativi del Piano sanitario nazionale (Psn). Su proposta dell´assessore alla Salute, Almerino Mezzolani, la Giunta regionale ha individuato le iniziative da finanziare con i fondi nazionali 2009. ´I progetti segnalati mirano a rendere concreta la garanzia costituzionale del diritto alla Salute, nel pieno rispetto degli obiettivi indicati dal Psn ´ evidenzia Mezzolani ´ La scelta e` ricaduta su sei programmi che danno continuita` all´azione promossa dalla Regione Marche in questi anni e che risultano coerenti con le linee guida ministeriali. Sono iniziative che seguono anche le indicazioni del Piano sanitario regionale, puntando a migliorare le reti assistenziali su tutto il territorio, con un preferenza per i progetti gia` avviati che necessitano di ulteriori risorse. Complessivamente la Regione mette a disposizione 1 milione e 418 mila euro per concretizzare gli interventi segnalati a Roma´. Un primo progetto punta alla riduzione degli accessi al pronto soccorso attraverso il miglioramento della rete assistenziale. L´obiettivo e` quello di costruire percorsi clinici e sanitari piu` appropriati per le prestazioni indicate con il codice bianco (quelle non gravi, normalmente trattabili dal medico di famiglia). Allo Stato viene chiesto un contributo di 12 milioni di euro. Un secondo progetto riguarda la cura delle malattie rare (reti assistenziali, diagnostica e registro regionale), per la quale si chiede una compartecipazione di 257 mila euro. Le altre priorita` segnalate privilegiano l´implementazione della Rete delle unita` spinali per pazienti celebrolesi (1 milione e 100 mila gli euro attesi), la sicurezza nei luoghi di lavoro (400 mila euro richiesti), l´integrazione tra dipartimenti di Salute Mentale e Ospedali psichiatrici giudiziari (150 mila euro), il sostegno ai programmi di prevenzione e promozione della salute (240 mila euro).  
   
   
PRESENTATO IL PROGETTO ´MATILDE´ PER UN SOSTEGNO CONCRETO AI GIOVANI ARTISTI MARCHIGIANI  
 
Ancona, 8 Giugno 2010 - I giovani, vero serbatoio di talenti, come risposta alla crisi che sta vivendo la societa`. ´In questo periodo, accentuare le risorse intellettuali del territorio diventa piu` che mai una necessita` e un´opportunita` di crescita´. Ne e` convinto l´assessore regionale alla Cultura, Pietro Marcolini, che questa mattina ha presentato ´Matilde´, piattaforma regionale per la nuova scena marchigiana, pensata insieme con l´Amat, allo scopo di creare, in maniera concreta e duratura, occasioni di lavoro per giovani gruppi teatrali, sia a livello nazionale che internazionale. Alla presentazione sono intervenuti anche il direttore dell´Amat, Gilberto Santini, e l´assessore alla Cultura della Provincia di Ancona, Carlo Pesaresi. ´E´ nostro obiettivo ´ ha detto Marcolini ´ innalzare il livello di qualita` delle produzioni teatrali regionali e per farlo dobbiamo puntare sui giovani, partendo dall´ascolto delle loro esigenze. Questo e` quanto vuole fare il progetto `Matilde´, il cui nome, come quello della bambina raffigurata nel manifesto del progetto, vuole evocare proprio quel bisogno di protezione manifestato da questi artisti. E´ un percorso che dobbiamo intraprendere per accompagnare nella crescita e coltivare questo terreno giovane in cui possano fiorire nuove occasioni di sviluppo per l´intera societa`. Un impegno che non dovra` essere sporadico e occasionale ma pluriennale, come lo richiede lo stesso progetto di durata triennale´. Quattordici sono i gruppi teatrali coinvolti, rappresentativi dell´intero territorio regionale. La Regione mettera` a disposizione per la loro formazione, promozione e per le loro produzioni, risorse che rientrano nel Programma operativo 2010 per lo spettacolo dal vivo. ´Un intervento finanziario sensibile ´ ha sottolineato Marcolini ´ che contribuira` a dare un senso alle aspirazioni di questi giovani artisti e offrira` loro nuove opportunita` di lavoro sia sulla scena nazionale che internazionale. Pensiamo che questa sia una risposta intelligente e qualificata che oltre a influire positivamente sulla qualita` della vita di tutta la comunita` rappresenti una fonte di reddito e di crescita economica´. ´I tagli che questa manovra finanziaria portera` al settore dello spettacolo ´ ha continuato Marcolini ´ non devono essere un alibi per non intervenire, al contrario, dobbiamo lavorare per razionalizzare le risorse disponibili, impiegandole in maniera mirata, non facendo mai venire meno l´impegno per la cultura che non deve essere inferiore a quello verso gli altri settori produttivi´.  
   
   
SPORT: VERSO TUTTO ESAURITO PER MONDIALI VOLLEY A TRIESTE  
 
Trieste, 8 giugno 2010 - Anche se mancano più di tre mesi alla fase finale del mondiale di volley, a Trieste si sta già andando verso il tutto esaurito. In occasione della presentazione degli eventi collaterali della fase iridata di pallavolo in programma nel capoluogo regionale dal 25 al 27 settembre, è emerso che sono già stati venduti 2100 abbonamenti sui 6100 posti disponibili. Se a questi si aggiungono circa 1800 biglietti già staccati dai tifosi polacchi e oltre un migliaio di posti a sedere assegnati all´organizzazione, restano poco più di un migliaio di poltroncine a disposizione per gli appassionati di volley. A fornire il dato è stato il presidente regionale della Federvolley. Dulio Bunnello. Nel corso della conferenza stampa svoltasi al centro commerciale Il Giulia di Trieste, alla presenza dell´assessore regionale allo Sport, Elio De Anna (in veste anche di predente del comitato organizzatore locale), il presidente regionale del Coni, Emilio Felluga, e il vicesindaco di Trieste, Paris Lippi. L´importanza del girone F che si giocherà a Trieste dal 25 al 27 settembre è quindi già decretata dai numeri. La nazionale serba, quinta nel ranking mondiale, i campioni d´Europa della Polonia nonché le due rappresentative di Germani e Canada stanno quindi infuocando il pubblico. Per l´evento clou, che vedrà la nazionale di Grbic affrontare il sestetto polacco nella giornata di lunedì 27 settembre con inizio alle 21, si sta scatenando la caccia la tagliando per assistere ad uno degli incontri sicuramente più interessanti di tutti i gironi giocati nelle 10 città italiane che ospiteranno la fase finale del mondiale. Come ricordato da De Anna, la fase finale dei mondiali rappresenta un "super top event" per il Friuli Venezia Giulia. "Capita assai raramente - ha precisato l´assessore - di ospitare nel nostro territorio un evento di questa portata. Il volley ha vissuto la sua stagione mondiale nel 1978 con il girone disputatosi a Udine. Ora, a distanza di 32 anni, la manifestazione torna in regione, segno che qui esiste una rande capacità organizzativa e strutture capaci di vincere le sfide di altre città molto blasonate". De Anna ha anche sottolineato la grande valenza turistica della manifestazione, seguita in mondovisione, e che quindi permetterà di esportare l´immagine del Friuli Venezia Giulia in tutti i continenti. La presentazione della tappa mondiale è in programma anche in tutti e tre gli altri capoluoghi di provincia. Il prossimo 11 giugno a Udine, in occasione della festa provinciale della pallavolo, sarà presente come testimonial Franco Bertoli, mentre nella terza settimana di giugno a Pordenone, durante i Giochi della Gioventù Alpe Adria, una serata sarà dedicata alla promozione dell´evento. Infine, il 17 giugno la tappa di Gorizia, nel corso della quale verrà anche firmata la convenzione per la collaborazione transfrontaliera tra la Federazione italiana volley e quella Slovena alla presenza del presidente nazionale della pallavolo Carlo Magri.  
   
   
PARAPENDIO: DUE TITOLI EUROPEI PER L´ITALIA  
 
Abtenau, 8 giugno 2010 - Doppio oro europeo per l´Italia del parapendio: Luca Donini, di Molveno (Trento), e la nazionale italiana si aggiudicano i titoli individuale ed a squadre per la seconda volta in pochi anni. Gli altri azzurri: Aaron Durogati (Merano, Bolzano), Joachim Oberhauser (Termeno, Bolzano), Christian Biasi (Rovereto, Trento), Alberto Vitale (Bologna), Martina Centa (Feltre, Belluno), il Ct Alberto Castagna (Cologno Monzese, Milano) e l´aiutante Giorgio Corti (Suello, Lecco). I campionati si sono svolti ad Abtenau in Austria, non lontano da Salisburgo. Vi hanno preso parte 143 piloti provenienti da 33 nazioni che sui monti circostanti avevano a disposizione apposite aree di decollo tra i 1600 e 1832 m. Ovviamente i parapendio, sfruttando le correnti d´aria ascensionale, hanno raggiunto quote ben più elevate, talvolta fino a 3400 m, con forti ratei di salita (9 m/sec) specie sulle pareti dell´ imponente massiccio montuoso del Dagstein. Inclementi le condizioni del tempo: pioggia e neve hanno costretto gli organizzatori a convalidare solo tre giornate di volo delle dieci previste, sospendendo le altre. Donini ha vinto due manches su tre; l´ultima, grazie anche ad un brillante terzo posto di Biasi su un percorso di oltre 134 km, è stata determinante per tutta la squadra. Alle spalle gli azzurri lasciavano Austria, Slovenia e Francia, mentre il nostro regolava l´austriaco Alex Schalber, secondo, ed il polacco Rafal Luckos, terzo. In campo femminile il podio segnava al primo e terzo posto le ceche Petra Slivova, e Renáta Kuhnová, con la francese Elisa Houdry alla piazza d´onore. La vittoria di Abtenau porta l´Italia al vertice assoluto nel panorama internazionale del volo libero, cioè senza motore. Al titolo europeo di oggi si affiancano i quattro mondiali in deltaplano, individuali ed a squadre. L´italia il prossimo anno ospiterà i mondiali di questa disciplina a Sigillo in Umbria.