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Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Luglio 2010
FORUM AGRICOLTURA A BRUXELLES: PER BERGER "CONFERMATA LA POSIZIONE DELL’ALTO ADIGE"  
 
Migliaia di osservazioni sul futuro della politica agraria comune sono giunte a Bruxelles dopo che il commissario Ue Dacian Ciolos aveva invitato tutti gli interessati a presentare proposte e interventi. I risultati dell’indagine online sono stati discussi il 19 luglio per la prima volta: "E dal confronto sono uscite confermate le direttive che seguiamo con la politica agraria provinciale“, sottolinea l’assessore Hans Berger. Ciolos ha invitato i rappresentanti delle associazioni di categoria, delle organizzazioni no profit, dei gruppi ambientalisti e delle Amministrazioni pubbliche a presentare i risultati dell’indagine onilne promossa dallo stesso Commissario Ue. “È emerso chiaramente che per i futuri pagamenti in agricoltura saranno considerati con ancor maggiore attenzione determinati parametri di prestazione, quali la sicurezza alimentare, la tutela del clima, la protezione degli animali e la salvaguardia della biodiversità, tutti aspetti che in Alto Adige sono applicati da anni”, spiega l’assessore Berger. Soddisfazione viene espressa dall’assessore anche per il sostegno confermato alle piccole aziende agricole, in particolare quelle in aree svantaggiate: “L’orientamento sembra quello di sostenere i piccoli contadini piuttosto che l’industria dell’agricoltura, e non per nulla nella prima valutazione dei risultati dell’indagine è stata sottolineata la promozione dei prodotti di qualità.” La conferenza ha rappresentato l’avvio della discussione sulla futura politica agraria comune, “ma il momento fondamentale sarà la presentazione del documento politico della Commissione Ue, atteso per novembre”, conclude Berger reduce da Bruxelles, dove nei giorni scorsi ha avuto colloqui con i massimi dirigenti del settore agricoltura.  
   
   
FONDI UE: IN SICILIA POTENZIATI I CONTROLLI, SOLDI A CHI MERITA  
 
Palermo - "I controlli sui finanziamenti europei in agricoltura verranno rafforzati. I soldi andranno a chi ha progetti seri e credibili, a chi li merita, a chi si sacrifica per salvare la nostra agricoltura da una crisi drammatica". Lo dice Titti Bufardeci, assessore regionale alle Risorse agricole che cosi´ commenta la conclusione dell´indagine relativa alle frodi e alle irregolarita´ nell´utilizzo dei finanziamenti del Fondo europeo agricolo di orientamento e garanzia (Feoga) per il periodo di programmazione 2000-2006, portata avanti dalla sezione di controllo della Corte dei Conti per la Regione siciliana. "L´amministrazione fara´ la sua parte - conclude Bufardeci - per far prevalere i principi di legalita´ e trasparenza".  
   
   
MOBILITAZIONE ORGANIZZATA DA COLDIRETTI A ROMA  
 
"Le Regioni sostengono e condividono la mobilitazione di Coldiretti a Roma contro la manovra finanziaria". Così il coordinatore della Commissione Politiche agricole, l´assessore della Puglia Dario Stefàno si schiera ancora una volta al fianco delle organizzazioni di categoria e degli operatori del comparto agricolo puntando il dito contro il governo nazionale "che come al solito - sottolinea Stefàno - ignora il tema della agricoltura e con il provvedimento sulle quote latte ferisce la dignità di tanti, tantissimi, imprenditori che operano nella legalità nel rispetto delle regole"."Siamo molto preoccupati - aggiunge il coordinatore - perchè la fine della fiscalizzazione degli oneri contributivi per le aree svantaggiate e di montagna, prevista per questo luglio, rischierà di far saltare il sistema agricolo nazionale (non lo dico solo io, l´ha detto più volte l´attuale Sottosegretario all´agricoltura di questo stesso governo). Ma non è il solo elemento di preoccupazione: nella manovra finanziaria, infatti, non si è voluto guardare ad un tema chiave per la sopravviviena del comparto, soprattuto del Centro - Sud, quello della moratoria sui contibuti Inps. Una moratoria, in sostanza, che potesse sospendere temporaneamente le procedure esecutive di Equitalia, che hanno già prodotto la messa in liquidazione di diverse centinaia di aziende agicole, acquistate peraltro da non si sa bene chi. Il governo nazionale non può continuare ad ignorare questo scempio."  
   
   
FITOPATIE, APPROVATA IN EMILIA ROMAGNA LA LEGGE PER RISARCIRE GLI AGRICOLTORI CHE HANNO DOVUTO ABBATTARE PIANTE MALATE  
 
Bologna - La Regione potrà risarcire tempestivamente gli agricoltori che hanno dovuto abbattere piante colpite da parassiti e lo farà commisurando l’aiuto al valore di mercato delle coltivazioni interessate e alla perdita di reddito dovuta al periodo di quarantena. E’ quanto prevede il progetto di legge di iniziativa della Giunta regionale ”Misure di intervento a favore delle piccole e medie imprese del settore agricolo per la prevenzione e l´eradicazione di fitopatie e infestazioni parassitarie”, che è stato approvato ieri all’Assemblea legislativa. I sempre più intensi scambi commerciali a livello mondiale hanno accentuato la diffusione anche in Italia di nuove fitopatie spesso di difficile cura, di fronte alle quali talvolta l’unico intervento utile per bloccarne la diffusione consiste nell’abbattimento e nell’estirpazione delle piante malate, con rilevanti danni economici per i proprietari. Da qui la decisione della Giunta regionale su proposta dell’assessore all’Agricoltura Tiberio Rabboni di intervenire con un provvedimento di sostegno alle aziende agricole danneggiate. “Di fronte alla assoluta latitanza del Governo sul fronte dei risarcimenti agli agricoltori colpiti da fitopatie gravi e a situazioni come quella del Lazio, dove la batteriosi ha colpito circa l’80% del kiwi giallo coltivato – ha sottolineato Rabboni – la nuova legge regionale fornisce un aiuto concreto e immediato alle piccole e medie aziende coltivatrici e serve a contrastare efficacemente la diffusione di questa e di altre fitopatologie. Gli aiuti potranno essere erogati in pochi mesi e senza l’obbligo del reimpianto. Gli interventi si concentreranno sui dieci focolai di batteriosi del kiwi già individuati nelle province emiliano-romagnole. La norma ha una copertura finanziaria certa per il 2010. Per i prossimi anni la copertura dipenderà dagli esiti del confronto in atto tra Regioni e Governo sui tagli alle finanze regionali. Se verranno confermate le proposte del ministro Tremonti sono a rischio non solo questi indennizzi, ma la gran parte degli aiuti per le aziende agricole della regione”. Gli aiuti regionali saranno distinti in relazione alle specie vegetali interessati e al tipo di patologia, e verranno attivati nell’ambito di specifici programmi pubblici in seguito alle indicazioni del competente Servizio fitosanitario.  
   
   
ZUCCHERO: DAL COORDINAMENTO NAZIONALE UN NUOVO INVITO A GALAN CHIESTO UN INCONTRO AL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE PER DISCUTERE DELLE POLITICHE DEL GOVERNO SULLA FILIERA. RICHIESTA ANCHE UN’AUDIZIONE AI PRESIDENTI DELLE COMMISSIONI AGRICOLTURA DI CAMERA E SENATO.  
 
Parma - Il coordinamento nazionale del settore bieticolo-saccarifero, dopo la riunione che si è tenuta nei giorni scorsi a Campobasso, ha inviato una lettera al neo ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan. Nella missiva, firmata dal vice presidente della Provincia di Parma Pier Luigi Ferrari a nome del coordinamento, si rinnova al ministro la richiesta di un incontro urgente per discutere delle politiche del governo sulla filiera dello zucchero. Dalla riunione di Campobasso è emersa anche “una unanime richiesta che le problematiche del settore bieticolo-saccarifero possano essere celermente oggetto di una audizione, possibilmente a sessioni parlamentari aperte, al fine di meglio illustrare le pressanti criticità del comparto.” Per questo Ferrari, sempre a nome del coordinamento, ha inviato anche una richiesta di audizione al presidente della Commissione Agricoltura della Camera Paolo Russo e al presidente della Commissione Agricoltura e produzione agroalimentare del Senato Paolo Scarpa Bonazza Buora.  
   
   
AGRICOLTURA IN SICILIA: "37,5 MILIONI DI EURO PER SCORTE"  
 
Palermo - L´assessore alle Risorse agricole e alimentari Titti Bufardeci, ha firmato il decreto che finanzia la formazione delle scorte in agricoltura. "La dotazione complessiva del provvedimento - spiega Bufardeci - e´ di 37,5 milioni di euro, in gran parte destinate ai produttori, ma con un consistente budget anche per le aziende, singole o associate, che si occupano di lavorazione, commercializzazione e trasformazione dei prodotti agricoli". Le risorse economiche per la formazione delle scorte in agricoltura sono finalizzate all´acquisto di prodotti e materiali di consumo. Ai produttori agricoli vanno 33,75 milioni di euro, mentre per le imprese di trasformazione e commercializzazione, viene stanziata la somma residua di 3,75 milioni. Il decreto stabilisce anche il tetto massimo di finanziamento, fissato in 50 mila euro per gli agricoltori e in 500 mila euro per le imprese di trasformazione e commercializzazione.  
   
   
MARCHIO DOP ALLA RICOTTA DI BUFALA CAMPANA. PUNTARE SUI PRODOTTI TIPICI PER FAR CRESCERE L´ECONOMIA REGIONALE  
 
La ricotta di bufala campana ha ottenuto il marchio Dop, la denominazione di origine protetta. Sulla Gazzetta ufficiale europea di ieri è stato pubblicato il regolamento comunitario che ratifica l´avvenuta registrazione del prodotto. Dopo il caciocavallo silano, la mozzarella di bufala e il provolone del monaco, la ricotta è il quarto formaggio fresco a fregiarsi dell´ambito riconoscimento. Complessivamente, la Campania conta ora su dodici Dop e venti marchi Dop/igp, primato assoluto nel Mezzogiorno. La materia prima per la produzione di ricotta di bufala è costituita dal cosiddetto "primo siero", proveniente dalla lavorazione del latte di bufala. Si distingue dalle altre varietà per le particolari caratteristiche strutturali di cremosità e morbidezza e per il colore bianco porcellana. La richiesta di Dop è stata presentata da un nutrito gruppo di caseifici ed allevatori già produttori della mozzarella di bufala. "Un ulteriore marchio - sottolinea l´assessore all’Agricoltura Vito Amendolara - si aggiunge al medagliere dei prodotti tipici. Si tratta ora di patrimonializzare questo risultato, esaltando con forza il ruolo degli allevatori, dei caseifici e delle industrie casearie per offrire al cittadino- consumatore un prodotto di grande qualità legato al ´territorio Campania´. "Puntiamo decisamente alla valorizzazione dei prodotti tipici, perché è una strada importante per far crescere l’economia regionale", conclude Amendolara.  
   
   
DALLA CALABRIA UN INVITO AL GOVERNO A RIVEDERE I PARAMETRI DELLA FISCALIZZAZIONE PER LE AREE MONTANE E ZONE SVANTAGGIATE.  
 
Gli assessori regionali, all’agricoltura, Michele Trematerra e al lavoro, Francescoantonio Stillitani, su segnalazione delle associazione di categoria del mondo agricolo calabrese, in riferimento alla manovra economica del Governo nazionale, che ritiene indispensabile rivedere i parametri per stabilizzare la fiscalizzazione degli oneri sociali per le imprese che operano nelle zone svantaggiate e di montagna, hanno rivolto un invito alla stessa maggioranza di governo a rivedere tale decisione, onde evitare che questo provvedimento possa aggravare ulteriormente sul costo del lavoro in una regione, come la Calabria, da tempo impegnata al contrasto del lavoro irregolare, soprattutto in un settore strategico come quello dell’agricoltura. Le misure previste dalla manovra per la fiscalizzazione, infatti, prevedono il passaggio in percentuale delle aree montane dal (75% al 70%) mentre per le aree svantaggiate passeranno dal (65% al 40%). Il comparto agricolo calabrese, rappresenta un sicuro volano di sviluppo per l’intero territorio regionale, ricco di tradizioni e prodotti di grande qualità, occorre quindi adottare misure che puntino a salvaguardare questa grande ricchezza, principalmente in questo momento di difficoltà oggettiva per l’economia nazionale.  
   
   
AL VIA IN EMILIA ROMAGNA LA LEGGE REGIONALE PER RISARCIRE GLI AGRICOLTORI CHE HANNO DOVUTO ABBATTERE PIANTE COLPITE DA MALATTIE.  
 
Bologna - La Regione potrà risarcire tempestivamente gli agricoltori che hanno dovuto abbattere piante colpite da parassiti e lo farà commisurando l’aiuto al valore di mercato delle coltivazioni interessate e alla perdita di reddito dovuta al periodo di quarantena. E’ quanto prevede il progetto di legge di iniziativa della Giunta regionale ”Misure di intervento a favore delle piccole e medie imprese del settore agricolo per la prevenzione e l´eradicazione di fitopatie e infestazioni parassitarie”, che è stato oggi approvato all’Assemblea legislativa. I sempre più intensi scambi commerciali a livello mondiale hanno accentuato la diffusione anche in Italia di nuove fitopatie spesso di difficile cura, di fronte alle quali talvolta l’unico intervento utile per bloccarne la diffusione consiste nell’abbattimento e nell’estirpazione delle piante malate, con rilevanti danni economici per i proprietari. Da qui la decisione della Giunta regionale su proposta dell’assessore all’Agricoltura Tiberio Rabboni di intervenire con un provvedimento di sostegno alle aziende agricole danneggiate. “Di fronte alla assoluta latitanza del Governo sul fronte dei risarcimenti agli agricoltori colpiti da fitopatie gravi e a situazioni come quella del Lazio, dove la batteriosi ha colpito circa l’80% del kiwi giallo coltivato – ha sottolineato Rabboni – la nuova legge regionale fornisce un aiuto concreto e immediato alle piccole e medie aziende coltivatrici e serve a contrastare efficacemente la diffusione di questa e di altre fitopatologie. Gli aiuti potranno essere erogati in pochi mesi e senza l’obbligo del reimpianto. Gli interventi si concentreranno sui dieci focolai di batteriosi del kiwi già individuati nelle province emiliano-romagnole. La norma ha una copertura finanziaria certa per il 2010. Per i prossimi anni la copertura dipenderà dagli esiti del confronto in atto tra Regioni e Governo sui tagli alle finanze regionali. Se verranno confermate le proposte del ministro Tremonti sono a rischio non solo questi indennizzi, ma la gran parte degli aiuti per le aziende agricole della regione”. Gli aiuti regionali saranno distinti in relazione alle specie vegetali interessati e al tipo di patologia, e verranno attivati nell’ambito di specifici programmi pubblici in seguito alle indicazioni del competente Servizio fitosanitario.  
   
   
SICILIA: GRADUATORIE PER GESTIONE SOSTENIBILE TERRITORIO  
 
Con decreto del dirigente generale del dipartimento interventi strutturali della Regione siciliana, sono state pubblicate le graduatorie provvisorie delle domande di aiuto per la Misura 214 A del Piano di sviluppo rurale per la Sicilia 2007/2013. Nello stesso decreto sono inclusi gli elenchi provvisori delle domande ritenute non ammissibili e non ricevibili. La Misura 214 e´ finalizzata a compensare i costi e gli investimenti non produttivi delle aziende agricole, per l´adozione di metodi di produzione agricola e di gestione del territorio sostenibili. La misura va applicata con priorita´ nelle zone vulnerabili al rischio di nitrati, a rischio inquinamento da fitofarmaci e limitrofe a corpi idrici o a bacini imbriferi sensibili, individuati dal Piano regionale di tutela delle acque. La graduatoria varata dal dipartimento libera a 8 risorse per domande di aiuto (2 in provincia di Catania, 4 in provincia di Messina e 2 in provincia di Caltanissetta) per un valore complessivo dell´intervento stimato in oltre centodiecimila euro.  
   
   
CASTAGNO, PER DIFENDERLO LA REGIONE INTENSIFICA LA LOTTA L´INSETTO ANTAGONISTA DEL CINIPIDE SARÀ ALLEVATO ANCHE IN TOSCANA  
 
«Concretezza, concretezza, concretezza.» Questo il messaggio che l´assessore all´agricoltura della Regione Toscana ha voluto lanciare a conclusione della giornata informativa su “La lotta biologica al Cinpide del castagno” tenutosi ieri a Firenze presso l´Auditorium di Santa Apollonia. Una mattinata che ha visto la presenza di coltivatori di castagno, provenienti dalla Toscana ma anche da altre regioni, ricercatori ed esperti del mondo universitario, degli istituti di ricerca, rappresentanti delle regioni e degli enti locali e del corpo forestale dello Stato. La Regione Toscana annuncia le sue ultime misure, adottate con delibera della giunta regionale. Sono misure concentrate sul Torymus Sinensis, insetto antagonista del Cinipide, che ha mostrato di com battere efficacemente nelle 5 aree in cui sono stati già effettuati i primi lanci e cioè Marradi (Firenze), Acquerino (Pistoia), Fragaiolo di Caprese Michelangelo (Arezzo), Castelpoggio (Carrara) e Sorano (Grosseto). L´assessore Salvadori e i tecnici della Regione e dell´Arsia affiancati anche dall´Arpat hanno mandato un messaggio rassicurante alle 8600 aziende che in Toscana si occupano di castanicoltura da frutto. Un patrimonio di grande qualità che vede tra l´altro una Dop, come il marrone di Caprese Michelangiolo, due Igp, come il marrone del Mugello e quello dell´Amiata, e ancora una Dop nella farina di Neccio della Garfagnana e una Igp in fase di riconoscimento come la farina di castagne della Lunigiana. Senza contare i prodotti tradizionali, che ne vedono ben 13, fra i prodotti derivabili dalle castagne, marroni o farine. La delibera della giunta regionale prevede uno stanziamento straordinario di 122 mila euro sul piano di sviluppo rurale per l´anno 2011, la liberazione dell´insetto Torymus Sinensis, antagonista del Cinipide, in 20 località e la creazione di 3 areee di premoltiplicazione dell´insetto, che si ipotizza di localizzare a Camporgiano (Lucca), San Piero a Sieve (Firenze) e Massa Marittima (Grosseto). I tre centri dovrebbero, in futuro, rendere la Toscana autonoma per la produzione del benefico insetto che combatte efficacemente il Cinipide e che attualmente deve essere acquistato dall´Università di Torino. L´assessore Salvadori ha inoltre accolto la richiesta dei coltivatori di costituire un apposito tavolo dedicato al castagno. «Dobbiamo saper rispondere in maniera concreta alle esigenze delle aziende. Nonostante la crisi e i tanti problemi colgo nelle aziende toscane – ha detto - un clima generale di fiducia, noi dobbiamo rispondere a questa fiducia con un segnale forte e per questo chiedo al Corpo Forestale, all´Arpat, all´Università, al Cnr, all´Arsia stessa, di formare un corpo unico con la Regione, perchè in questo modo potremo costituire una barriera contro i parassiti. Oggi parliamo del castagno, ma la Toscana ha un settore come quello del vivaismo, che rappresenta il 30% del Pil agricolo regionale.» L´assessore ha anche indicato nell´informazione capillare e nel coinvolgimento dei produttori nelle scelte («in modo – ha detto - che vi sia un sistema circolare che vede tutti protagonisti») altri due punti fermi della politica regionale. Gli obiettivi: riuscire a garantire un miglior reddito ai coltivatori e abbassare l´età media. » Questa è la sola strada– ha concluso- per garantirsi il futuro.»  
   
   
VENETO: DALLA BUONA TAVOLA AL TERRITORIO: IL CONSORZIO PEDEMONTANA.VI SI PRESENTA A PALAZZO BALBI  
 
Dalla celebre porchetta zuglianese, aromatizzata secondo ricette gelosamente custodite, alla sopressa vicentina dop, al formaggio Asiago fino al vino Breganze Torcolato Doc: sono alcuni dei prodotti del territorio della Pedemonatana vicentina che il consorzio Pedemontana.vi – che riunisce i 20 Comuni del territorio - ha presentato ieri a Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale del Veneto, al presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, all’assessore al Turismo Marino Finozzi e al resto della Giunta regionale. Alla presentazione hanno partecipato il presidente del consorzio pedemontana.Vi Nazareno Leonardi, il sindaco di Thiene Maria Rita Busetti e l’assessore comunale al Tursimo Giuseppe Zuccoli, oltre ai figuranti di “Thiene 1492”, la rievocazione storica che si tiene ogni anno all’inizio di ottobre. “Per valorizzare la Pedemonatana – ha annunciato l’assessore al Turismo Marino Finozzi – chiederemo un finanziamento al ministero del Turismo con un apposito progetto dei eccellenza. Sono convinto che la scoperta e riscoperta di un turismo lento fatto di itinerari, di paesaggi, di ambienti di relax nei quali ritrovare una dimensione umana e spirituale particolarmente importante per l’equilibrio dell’uomo sia una delle dimensioni nelle quali può ancora crescere il turismo della nostra Regione. I tecnici della nostra Regione sono già al lavoro per redigere un progetto che possa valorizzare un territorio che ha tante eccellenze da spendere: dal punto di vista dell’enogastronomia, ma anche delle bellezze paesaggistiche e ambientali”  
   
   
GALAN: FALSIFICANO L’ACETO MIGLIORE DEL MONDO E COSÌ CI RUBANO MILIONI DI EURO L’ANNO  
 
“Il convegno organizzato dai Consorzi di tutela dell’aceto balsamico rientra a pieno titolo tra le iniziative di informazione e sensibilizzazione rispetto ad uno dei più grossi problemi dell’agricoltura italiana: la contraffazione alimentare. Per l’aceto balsamico Dop e Igp si parla di un danno economico valutato in oltre 10 milioni di euro l’anno solo negli Stati Uniti, un dato che a livello mondiale si moltiplica di almeno tre volte. Combattere falsificazioni e frodi agroalimentari è pertanto un’urgenza prioritaria di chi ha a cuore le sorti dei prodotti Made in Italy”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Giancarlo Galan, annunciando il convegno “La tutela delle denominazioni Dop e Igp a livello nazionale e internazionale: il caso del “balsamico” a confronto con altre denominazioni”, organizzato dai Consorzi di tutela dell´Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop e Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia Dop e dell’Aceto Balsamico di Modena Igp, che si é tenuto nella Sala Cavour del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Al convegno hanno preso parte il direttore del Consorzio del Parmigiano Reggiano Leo Bertozzi, Denis Pantini, responsabile dell’area ricerche su agricoltura e industria alimentare di Nomisma, Riccardo Deserti della direzione generale per lo sviluppo agroalimentare, qualità e tutela del consumatore del Mipaaf e Fausto Capelli, docente di diritto comunitario presso il Collegio europeo dell’Università di Parma.  
   
   
PRIMO SALONE DEL CACAO E DEL CIOCCOLATO A LIMA, IN PERÙ.  
 
Fondente, extra fondente, bianco, al latte o con le nocciole: a ciascuno il suo, purché sia cioccolato prodotto con cacao pregiato! Questa volta vi portiamo a scoprire le qualità del cacao del Perù, un viaggio nel cultura del gusto di questo Paese che appaga i sensi. Assaporate, degustate e condividete questa esperienza piacevole e golosa con gli amici. Irresistibili tentazioni al cioccolato! Chiudete gli occhi e lasciatevi trasportare dal sapore degli oltre 400 aromi che un solo chicco di cacao è in grado di regalare per vivere un’esperienza unica che coinvolge i cinque sensi. Un prodotto squisito, un concentrato di dolcezza e gusto che accarezza i palati e suscita emozioni attraverso un ventaglio amplissimo di aromi che evocano profumi di Paesi lontani e sanno di natura. Il cibo degli dei fa ormai parte della vita di tutti i giorni, per molti è una passione, per altri un vero e proprio piacere a cui è impossibile rinunciare. Fondente, extra fondente, al latte o bianco: quello del cioccolato è un mondo da scoprire e da preservare, una tradizione dolciaria che si tramanda da secoli e che oggi vanta esclusivi cioccolatieri provenienti da tutto il mondo, Europa, Africa, Asia e America. Ma per produrre del buon cioccolato è la qualità della materia prima che fa la differenza. Per questo alcuni dei più grandi Maitres chocolatiers hanno cominciato negli ultimi anni ad acquistare il cacao in Perù, ottenendo numerosi riconoscimenti a livello internazionale, non solo per la sua pregiata ed elevata qualità, ma anche per il suo sapore fruttato e aromatico. Scopriamo insieme come questo frutto che arriva da così lontano, da un Paese come il Perù che non smette mai di stupire e di regalare sapori e aromi insoliti e sconosciuti, sia tanto apprezzato ed elogiato da importanti nomi dell’industria cioccolatiera internazionale. Viaggio alla scoperta delle piantagioni di cacao in Perù. Produrre cioccolato è un lavoro da titani. Dalle mani abili degli agricoltori che raccolgono i frutti dai campi, si ricavano i chicchi di cacao che, dopo un lungo ed elaborato procedimento, sono pronti per essere gustati e per deliziare il palato di tutti. Inizialmente prodotto nella foresta Amazzonica peruviana tra i 300 e i 900 m.S.l.m, oggi le principali zone dove viene coltivato, nel periodo che va da marzo a settembre, sono la valle di Quillabanba (Cusco), la valle del fiume Apurimac e nei dipartimenti di Ayacucho, Cusco, Junín, Piura, Huanuco, Amazonas, San Martín, oltre che alle pendici del versante occidentale delle Ande. La qualità di cacao maggiormente coltivata in Perù è quella criolla, ideale per la produzione di cioccolato fine, dal gusto delicato, molto aromatico e poco amaro, che contiene in piccole percentuali anche cacao bianco. Circa 66 mila ettari di terreno in Perù coltivati a cacao, una produzione che si aggira intorno alle 36 mila tonnellate l’anno e una seconda posizione per la produzione di cacao organico, ovvero coltivato senza l’uso di sostanze chimiche, che è in continua crescita. Il Salone del Cacao e del Cioccolato sbarca in Sud America. Si è concluso qualche giorno fa il primo Salone del Cacao e del Cioccolato del Perù, tenutosi dall’8 al 10 luglio 2010 presso l’Hotel Sheraton di Lima, organizzato dall’Associazione di Produttori Peruviani di Cacao (Appcacao), dal Ministero dell’Agricoltura peruviano, l’Ong Agronomi e Veterinari Senza Frontiere francese (Avsf) e l’agenzia di cooperazione Usaid. Il Perù è il primo paese sudamericano ad aver promosso un evento di questa importanza, nato a Parigi, qui patrocinato per l’occasione dagli ideatori del Salon du Chocolat per l’appunto e che, per tre giorni, ha permesso ai numerosi partecipanti di assaggiare e degustare il migliore cioccolato prodotto con cacao peruviano, partecipare a seminari e workshop e incontrare noti chef e cioccolatieri nazionali e internazionali. Presenti anche numerose organizzazioni produttrici ed esportatrici di cacao che hanno mostrato le qualità e le caratteristiche che distinguono e differenziano il cacao del Perù da altri, con l’obiettivo di far conoscere l’eccellenza di questo prodotto ai mercati internazionali.  
   
   
ASIAGO PRODOTTO IN MALGA: MALGA PORTA MANAZZO E MALGA PUSTERLE VINCONO LA QUARTA EDIZIONE DEL CONCORSO. UNDICI FORME DI ASIAGO STAGIONATO E SEI MALGHE IN COMPETIZIONE: PREMIATE LE ECCELLENZE DEI PRODOTTI CASEARI DI MONTAGNA  
 
Sono Malga di Porta Manazzo di Asiago e Malga Pusterle di Roana i due alpeggi vincitori della quarta edizione del concorso per il “Miglior Formaggio Asiago d’Allevo Vecchio e Stravecchio prodotto in Malga”, organizzato dal Consorzio Tutela Formaggio Asiago in collaborazione con la Comunità Montana “Spettabile Reggenza dei 7 Comuni” di Asiago. La commissione di esperti degustatori, composta da rappresentanti dell’Onaf, di Veneto Agricoltura e Slow Food, ha assegnato dunque la palma di migliori casari di montagna rispettivamente a Antonio Rodeghiero per la categoria Vecchio e a Sergio Basso per lo Stravecchio, che sono stati premiati lo scorso 10 luglio, nella sala della Comunità Montana di Asiago. Il concorso premia l´eccellenza della produzione di formaggio Asiago d´allevo di malga, e quest’anno ha visto la partecipazione di sei alpeggi, soci del Consorzio di Tutela: Malga Ii Lotto Marcesina (Enego – Az. Agricola L. Tognon); Malga I Lotto Valmaron (Enego – Az. Agricola Dalla Palma); Malga Verde (Conco – Az. Agricola Cortese); Malga Pusterle (Roana – Az. Agricola Basso); Malga Larici (Lusiana – Az. Agricola Frigo) e Malga Porta Manazzo (Asiago – Az. Agricola Rodeghiero). «Abbiamo ritenuto di portare avanti questa iniziativa», ha detto il Presidente del Consorzio Tutela Formaggio Asiago, Roberto Gasparini, «per rendere omaggio al territorio dove il formaggio Asiago è nato, nei confronti del quale abbiamo un forte debito di riconoscenza. La nostra intenzione è dunque di valorizzare maggiormente la produzione di montagna e quindi il legame tra il Consorzio di Tutela e l’Altopiano». Nel corso della cerimonia di premiazioni sono intervenuti anche il sindaco di Asiago Andrea Gios, l’esperto Onaf (Org. Naz. Le Assaggiatori di Formaggi) Giancarlo Coghetto e lo storico Giancarlo Bortoli. Quest’ultimo ha ricordato alcuni momenti storici importanti per la tradizione casearia dell’Altopiano di Asiago: dai primi documenti che attestano l’attività di monticazione, risalenti al 938 d.C., al periodo romano, quando queste zone assunsero un ruolo strategico per l’allevamento delle capre, passando per la prima rivoluzione industriale, che ha deprezzato il valore della lana, determinando il passaggio dal formaggio pecorino a quello vaccino, fino alla produzione delle prime forme di formaggio d’Allevo, risalente al Settecento, con una metodologia ancora oggi in uso nelle malghe. Il formaggio prodotto dagli alpeggi aderenti al Consorzio di Tutela gode di caratteristiche specifiche che ne assicurano la riconoscibilità: la marchiatura a fuoco con la menzione aggiuntiva di “Prodotto della Montagna”, la presenza sul piatto di ogni forma di una speciale “pelure” di carta riso, recante la denominazione ed il logo della Dop, ed infine la scritta “Malga” seguita dal nome dell´alpeggio di produzione. L’asiago è la quarta specialità casearia Dop italiana di latte di vacca: la produzione nel 2009 è stata quasi di 235 mila 300 quintali per un totale di quasi un milione 800 mila forme.  
   
   
LE AMARENE BRUSCHE DI MODENA CONSERVE DELLA NONNA, LE PRIME A RICEVERE IL RICONOSCIMENTO IGP!  
 
Quale modo migliore per entrare nel gustoso mondo delle Conserve della Nonna che l’assaggio di una bontà nata proprio li, in Emilia. Una bontà, quella delle Amarene Brusche di Modena, che ancora più di prima consolida il suo legame con il territorio ricevendo il pregiato riconoscimento Igp (Indicazione Geografica Protetta) ed essendone l’unica rappresentante a livello nazionale. E’ dall’antica sapienza della tradizione che nascono le Amarene Brusche di Modena Igp, una bontà naturale ottenuta applicando il tradizionale procedimento della concentrazione per evaporazione termica, selezionando solo frutta di prima scelta e lavorando accuratamente per garantire un sapore genuino. E’ grazie a questo che le Amarene Brusche di Modena Igp conservano il sapore dolce e intenso della frutta matura. 160% di frutta scelta nel momento migliore della maturazione, lavorata freschissima e senza conservanti mantengono intatto il gusto della natura appena colta per una confettura come fatta in casa. Ottime per la prima colazione, sulle fette biscottate, ma anche in deliziosi crostate. Il packaging Rispetto per la tradizione, semplicità, alimenti genuini, lavorazione del prodotto fresco è il segreto delle Amarene brusche di Modena Igp. Un segreto così trasparente confezionato da sempre in barattolo di vetro, per mostrare una qualità che prima si vede e poi si sente.  
   
   
SARDEGNA: I PREMI PER L´ESTIRPAZIONE DEI VIGNETI CON VARIETÀ DI UVE DA VINO  
 
Cagliari - L´assessorato dell´Agricoltura e riforma agro-pastorale informa i viticoltori di uve da vino che fino al 15 settembre 2010 è possibile presentare la domanda di premio per l´estirpazione dei vigneti, nell´ambito della campagna 2010/2011. I viticoltori devono possedere i seguenti requisiti: 1) avere costituito il fascicolo aziendale; 2) avere presentato la dichiarazione di superficie vitata; 3) non aver beneficiato di aiuti per la ristrutturazione negli ultimi 10 anni e di altri aiuti comunitari; 3) avere presentato le dichiarazioni vitivinicole nelle 5 campagne precedenti l´estirpazione (dalla campagna 2004/2005 alla campagna 2009/2010). L´importo del premio è calcolato in base alle rese medie per ettaro della superficie complessiva dell’azienda vitivinicola inerenti alle campagne comprese tra la campagna 2004/2005 e 2009/2010. Le domande devono essere compilate e trasmesse tramite il sistema on-line messo a disposizione da Agea sul portale Sian;. Http://www.sian.it/portale-sian/home.jsp    
   
   
LUNGA VITA ALL’IMPERFEZIONE COLASANTI, DONÀ E BALSISSERA DI MAURO DI SCENA OGGI, CON IL ASTRONAUTA DAVIDE PAOLINI, AL DIBATTITO DI VINOINGIARDINO. ECCO PERCHÉ IL VERO BUON VINO HA DA ESSERE IMPERFETTO  
 
Firenze – Il doveroso elogio all’umana imperfezione è il tema del dibattito che, tra un calice di vino e l’altro, animerà domani a Villa Bardini la seconda delle tre serate di Vinoingiardino. Sono 55, come noto, i grandi vigneron italiani che dalle 17,30 offrono in degustazione i loro magici prodotti. E sono Arnaldo Colasanti, Massimo Donà e il dirigente culturale Baldissera Di Mauro (dalle 19) i protagonisti di questo dibattito ‘imperfetto’ ai confini del vino e dell’anima, pungolati dal gastronauta Davide Paolini. “Perche elogiare l’imperfezione? Perche”, spiega Di Mauro, “è il presupposto fondamentale, è il non compiuto, l’indefinito. Il legame con il vino lo si ritrova a partire dalla fine degli anni Ottanta, quando iniziò la ricerca del vino perfetto, di un modello che corrispondesse a determinati parametri. Al contrario, il processo di vinificazione è di per sé è un processo imperfetto. E oggi si riscopre appunto questa verità, ovvero che la qualità del vino sta soprattutto nel suo essere imperfetto, con pregi e difetti indotti dal territorio e delle culture produttive, secondo un’idea di biodiversità da preservare. Il concetto di perfezione è stato affrontato in filosofia, psicanalisi e teologia e il suo elogio è anche in ragione della necessità di riprendere un pensiero tipico della modernità”. Vinoingiardino è organizzata dalla Moba (Monumenti Bardini Servizi) di Umberto Montano con il supporto della Fondazione Parchi monumentali Bardini e Peyron. Per partecipare occorrono due distinti biglietti. Obbligatorio (€ 10) per entrare a Villa Bardini (Costa S. Giorgio 2), facoltativo per degustare, con soli € 15, tutti i vini in mostra. Solo se emesso dal box office di Palazzo Pitti, il biglietto consente di visitare anche la mostra Vinum Nostrum, il giardino di Boboli e la Galleria del Costume. Dopo le 18,30 (quando musei e gallerie chiudono) si entra solo da Villa Bardini.  
   
   
ELETTO ALL’UNANIMITÀ DAL CDA DELL’UNIONE ITALIANA VINI LUCIO MASTROBERARDINO PRESIDENTE  
 
“Lavorerò per rendere sempre più vivi il confronto e la dialettica all’interno dell’associazione. Solo così assolveremo il nostro ruolo di rappresentanti unici dell’intera filiera vino” Lucio Mastroberardino è il nuovo presidente di Unione Italiana Vini. Lo ha eletto all’unanimità il consiglio d’amministrazione dell’associazione riunito il 14 luglio nella sede di Roma per ridefinire gli incarichi istituzionali per il triennio 2010/12. “Sono felice e onorato di presiedere questa straordinaria associazione - ha detto il neopresidente - l’unica in Italia a essere trasversale a tutta la filiera, riunendo non solo i produttori di uve e di vino, ma anche i fornitori di macchine e tecnologie applicate al vigneto e alla cantina. E’ la casa comune del vino italiano, e la presidenza Sartori, che ringrazio per quanto svolto in questi sei anni, ha lavorato perché l’edificio fosse sempre più solido. Uno degli scopi principali del mio mandato – ha continuato Mastroberardino – sarà quello di proseguire in maniera ancor più determinata su questa linea, e per questo chiedo sin d’ora a tutti i soci di avere grande senso d’appartenenza e continua capacità di confronto. Sono convinto che solo con la dialettica si possano prendere decisioni condivise e ponderate. Desidero inoltre lanciare un appello a tutto il nostro settore: abbiamo impiegato troppo tempo a meditare sul passato, è tempo di tornare a occuparsi con fiducia del futuro. Le sfide che ci attendono sono molte e impegnative: il mio auspicio è che la nostra associazione trovi la capacità di fare sintesi delle istanze che provengono dal variegato mondo vitivinicolo per arrivare, la prossima volta che si dovranno discutere leggi e provvedimenti importanti come la riforma della legge sulle Doc, a proporre noi un testo e portarlo al confronto. Avremo allora assolto completamente il nostro ruolo di rappresentanti unici della filiera”. E a proposito di leggi, un primo successo la nuova presidenza l’ha subito incassato: il rinvio alla campagna 2011/12 del decreto sui controlli per i vini Igt, annunciato da Giuseppe Ambrosio, Capo di Gabinetto del Mipaaf, intervenuto ai lavori: “Dopo le istanze pervenute dal mondo produttivo, e in particolare da Uiv, abbiamo deciso di prorogare anche per questa vendemmia l’incarico dato l’anno scorso all’Ispettorato frodi. Con una cautela: che si abbandoni l’istituto della proroga permanente e si dia la possibilità agli organismi terzi di operare dal 2012”. “Sono completamente d’accordo con il dottor Ambrosio – ha risposto Mastroberardino – della cui presenza approfitto da una parte per rinnovare l’auspicio che l’ente pubblico dialoghi sempre più ai vari livelli, nazionale e locale, e dall’altra si faccia sempre più collettore delle istanze del settore produttivo, in particolare in materia di snellimento della burocrazia. Abbiamo provveduto a stilare una proposta di riorganizzazione e razionalizzazione in materia di controlli dei vini Dop e Igp che va in questa direzione e che presto sottoporremo all’attenzione del ministero”. Il consiglio di amministrazione ha infine eletto anche i vicepresidenti di Unione Italiana Vini, nelle persone di Domenico Zonin ed Emilio Pedron, e rinnovato gli incarichi presidenziali per la Confederazione Vite e Vino, il braccio politico di Uiv: alla presidenza è stato eletto Mastroberardino, mentre Quirico Decordi, Ernesto Abbona e Domenico Zonin sono stati chiamati alla presidenza rispettivamente delle Federazioni del Commercio, degli Industriali e dei Viticoltori. Il profilo di Lucio Mastroberardino. Enologo, nasce ad Avellino nel 1967. Fin dalla prima giovinezza partecipa all’attività di famiglia, nel 1990 inizia a lavorare, con varie mansioni, nelle aziende di famiglia. Convinto che essere aperti al cambiamento è fondamentale per la crescita, il miglioramento, la continuità e la coesione dell´impresa, nel 1994, quando i percorsi imprenditoriali all’interno della storica famiglia Mastroberardino prendono strade diverse, con il padre Walter e i fratelli Daniela e Paolo, contribuisce allo sviluppo dell’azienda viticola di famiglia Terredora completando il ciclo produttivo della vigna con la produzione e la valorizzazione internazionale dei vini prodotti. Il suo impegno è portare ai massimi livelli qualitativi la produzione Terredora, puntando soprattutto sulla potenzialità e valorizzazione dei vitigni autoctoni campani; in seguito, assume anche la responsabilità della promozione e affermazione sui mercati internazionali. Tra le cariche di Lucio Mastroberardino, figurano anche quella di consigliere della Federazione Vitivinicola di Confagricoltura e di Vcicepresidente di Confagricoltura Campania. In passato è stato consigliere di amministrazione della Mastroberardino Spa (1993-94). Dal 2004 al giorno dell’elezione a presidente, è stato vicepresidente di Unione Italiana Vini.  
   
   
L’AIS LOMBARDIA HA UN NUOVO PRESIDENTE: FIORENZO DETTI GUIDERÀ LA SOMMELLERIE LOMBARDA PER IL PROSSIMO QUADRIENNIO  
 
La tornata elettorale si è svolta il 12 luglio scorso a Brescia, presso il Museo della Mille Miglia. I numeri parlano di una buona affluenza al voto: 538 votanti (sommelier “diplomati” e sommelier professionisti) sui circa duemila aventi diritto si sono recati alle urne. Fiorenzo Detti ha raccolto 337 preferenze, superando di 136 voti l’altro candidato alla presidenza, il bresciano Emilio Zanola. Detti raccoglie un’eredità molto importante: quella di guidare una regione, la Lombardia, cresciuta in maniera esponenziale in termini sia quantitativi (con circa 4.500 iscritti oggi è la regione con il maggior numero di associati), sia qualitativi, grazie alle proposte nell’ambito dell’offerta formativa, delle occasioni di incontro e approfondimento, degli eventi e dei progetti culturali atti a divulgare la giusta conoscenza del vino, lombardo e non solo. Il passaggio di testimone con Luca Bandirali, che ha presieduto la sezione lombarda per undici anni, sarà nel segno della crescita. Il neo-eletto Presidente assicura: “È nostro desiderio far diventare Ais Lombardia sempre più grande, solida e unita: tutto quanto costruito finora è stato significativo per crescere. Desideriamo soprattutto rendere l’Associazione sempre più vicina ai Soci, dialogando anche con le altre associazioni regionali”. Fiorenzo Detti lavorerà con la propria squadra “con l’obiettivo primario di valorizzare sempre di più i vini della nostra regione. In questo senso punteremo anche su eventi, iniziative, degustazioni. Desidero creare un numero sempre crescente di occasioni di incontro in tutta la Lombardia per favorire la conoscenza dei vini e dei prodotti del territorio, attraverso un intensificato rapporto con le aziende, i consorzi e i piccoli produttori”. Fiorenzo Detti, 58 anni, originario di Pavia, vanta un’esperienza trentennale nel mondo del beverage: ha gestito per anni un’enoteca e un American Bar (entrambi di proprietà) a Pavia; entrato a far parte dell’Associazione Italiana Sommelier nel 1985, è stato per oltre sei anni anche referente regionale per la didattica. Nominato Delegato di Milano nel 2006, da anni si occupa con una propria società di consulenza e formazione nel settore wine&spirits.