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Notiziario Marketpress di Mercoledì 20 Ottobre 2010
Politica
UE: IL RUOLO DELL´INNOVAZIONE NELLE SFIDE DEL FUTURO  
 
Bruxelles, 20 ottobre 2010 - L´innovazione riveste un ruolo centrale per affrontare e superare le sfide economiche, sociali e ambientali che oggi l´Europa è chiamata ad affrontare, queste le conclusioni del secondo Summit europeo sull´innovazione (European Innovation Summit), che si è recentemente tenuto presso la sede del Parlamento europeo a Bruxelles (Belgio). L´introduzione delle innovazioni sul mercato è tuttavia spesso frenata dalla presenza di ostacoli amministrativi e burocratici, che influiscono altresì sulla competitività e la ricerca europea nell´economia globale. Il summit, aperto dalla vicepresidente del Parlamento europeo Silvana Koch-mehrin sotto la presidenza belga del Consiglio dell´Unione europea, è stato dedicato al dibattito sul significato dell´innovazione per l´efficienza energetica, la mobilità urbana e regionale, l´ottimizzazione della sicurezza alimentare, l´agricoltura, l´invecchiamento sano e la sostenibilità della produzione. Il divario tra le attività di ricerca portate avanti in questi ambiti e l´implementazione dei risultati nei singoli mercati si sta comunque ampliando. "[Questo dato] non è legato tanto alla necessità di un maggiore investimento in conoscenza e innovazione, quanto al riuscire ad ottenere un ritorno da questi investimenti", dice Roland Strauss, Managing Director di Knowledge4innovation (K4i). K4i è una piattaforma no-profit indipendente formata da diverse parti interessate, a cui partecipano anche protagonisti dei settori pubblici, privati ed accademici europei. "Il nostro obiettivo è individuare il modo per trasformare la conoscenza in potere di mercato, posti di lavoro e utili", ha aggiunto Strauss, sottolineando come l´innovazione non sia legata esclusivamente alla ricerca e alla scienza, ma coinvolga invece tutti, inclusi i cittadini. Il summit, organizzato dal gruppo di lavoro Valutazione delle opzioni scientifiche e tecnologiche (Stoa) del Parlamento europeo e da K4i, ha riunito numerose parti interessate e attori politici provenienti dall´Unione europea e da altri paesi. Il meeting ha costituito per molti esperti l´occasione di incontrarsi e discutere delle loro preoccupazioni con i membri del Parlamento europeo e diversi commissari. Tra loro vi era anche il vincitore del premio Nobel Peter Grünberg, nonché oltre 200 studenti che hanno partecipato a una delle dieci tavole rotonde e ai numerosi workshop organizzati. Tra i punti più dibattuti del summit ha occupato una posizione prioritaria il futuro del copyright all´interno del mercato unico. Il sistema di copyright europeo non ha subìto modifiche significative nel corso degli ultimi 20 anni e istituzioni di ricerca, piccole e medie imprese (Pmi) e università, solo per citarne alcune, devono destreggiarsi tra le leggi su diritti d´autore e brevetti dei diversi Stati membri. Leggi, queste, che possono differire sostanzialmente da un paese all´altro. Durante il summit è stata enfatizzata la necessità di semplificare i sistemi di gestione dei diritti d´autore. La frammentazione normativa non è positiva per le Pmi, che sono attualmente responsabili della metà del Pil europeo, ma potrebbero offrire molti posti di lavoro. "Il fatto non è certo che [in Europa] non possiamo contare su attività di ricerca e attività scientifiche d´eccellenza, ma piuttosto che i punti di contatto tra ricerca applicata e innovazione, prodotti e mercati sono troppo deboli e non funzionali", ha affermato Lambert van Nistelrooij, membro del Parlamento europeo del Ppe che presiede il forum K4i. "E se oggi abbiamo questa splendida opportunità del secondo Summit è perché la responsabilità di queste iniziative è completamente nelle mani del Parlamento europeo", ha detto, aggiungendo che la strategia Europa 2020 della Commissione europea è di vitale importanza per collegare l´innovazione al mercato. La strategia Europa 2020 è stata ideata dalla Commissione per investire in una crescita che sia intelligente, sostenibile e inclusiva. Il 6 ottobre la Commissione ha lanciato ufficialmente l´iniziativa "Innovation Union" che mira a convogliare l´impegno europeo attorno a sfide come cambiamento climatico, sicurezza energetica e alimentare, salute e invecchiamento della popolazione. L´iniziativa cercherà inoltre di promuovere la crescita nel settore privato e di eliminare alcune delle barriere amministrative più significative al fine da favorire l´innovazione. "L´innovation Union è un buon punto d´inizio, ma è necessario chiedersi con quali modalità Stati membri ed enti locali e regionali porteranno avanti questi obiettivi. Il successo dell´iniziativa dipenderà dalla capacità di coinvolgere le parti interessate e di attuare queste politiche a livello locale", ha concluso Strauss. Il secondo Summit europeo sull´innovazione si è tenuto dall´11 al 14 ottobre 2010. Per ulteriori informazioni, visitare: Knowledge4innovation: http://www.Knowledge4innovation.eu/k4i/default.aspx  Stoa: http://www.Europarl.europa.eu/stoa/default_en.htm    
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA PREMIA LE IMPRESE CHE SOSTENGONO IL MARCHIO COMUNITARIO DI QUALITÀ ECOLOGICA (ECOLABEL)  
 
Bruxelles, 20 ottobre 2010 - La Commissione europea annuncerà i vincitori dell´edizione 2010 del Premio per la comunicazione sul marchio comunitario di qualità ecologica, con una cerimonia che si terrà stasera a Bruxelles. Il premio è assegnato a un´impresa che si è particolarmente distinta nella sensibilizzazione dell´opinione pubblica sull´esistenza del marchio comunitario di qualità ecologica — il marchio a forma di fiore attribuito dall´Unione europea a prodotti e servizi ecologici. Il marchio ha conosciuto una rapida diffusione e lo si trova attualmente in circa 25 000 prodotti e servizi turistico-alberghieri in tutta l´Unione europea e in altri paesi. Il commissario responsabile dell´ambiente, Janez Potočnik, ha dichiarato: "Le imprese dell´Ue sono chiamate a svolgere un ruolo fondamentale per cambiare i modelli di consumo. Mi congratulo dunque con queste imprese per il loro contributo a migliorare lo stato dell´ambiente e a promuovere un marchio di eccellenza". Il premio per la comunicazione sul marchio comunitario di qualità ecologica Il premio, che è stato introdotto lo scorso anno, intende costituire un riconoscimento alle imprese che hanno svolto attività di promozione eccezionali per far conoscere il marchio ecologico al grande pubblico. È volto ad incoraggiare ed ispirare altri titolari del marchio comunitario affinché approfittino delle possibilità che esso offre nell´ambito delle loro attività di commercializzazione. Al premio di quest´anno si sono candidate 13 organizzazioni provenienti da 11 paesi (Belgio, Cipro, Repubblica ceca, Finlandia, Francia, Irlanda, Italia, Portogallo, Spagna, Svezia e Paesi Bassi). Per la categoria delle imprese fornitrici di servizi si sono presentati vari alberghi, mentre per la categoria fabbricanti/dettaglianti sono pervenute candidature di fabbricanti di prodotti che vanno dai saponi agli shampoo, dai detergenti ai rivestimenti per pavimenti. Di seguito l´elenco dei candidati: Adria Hotel, Praga (Repubblica ceca); Alpheios International (Paesi Bassi); Alvarella Ecoturismo (Spagna); Arjowiggins Graphic (Francia); Bona Ab (Svezia); Delhaize nz (Belgio); Jardim Atlantico (Portogallo — Madera); Novoceram sas (Francia); Sara Lee Corp — Sanex (Paesi Bassi); Solus (Irlanda); Sutter Industries Spa (Italia); Upm-kymmene Corporation (Finlandia); Zx Fami Ltd (Cipro). Una giuria, composta da esperti in campo ambientale e della comunicazione e da rappresentanti della Commissione europea, ha valutato le imprese candidate considerandone la qualità, la creatività e la pertinenza delle attività, nonché l´uso effettivo del logo. Il marchio comunitario di qualità ecologica. Il marchio comunitario di qualità ecologica — l´unico marchio ambientale paneuropeo — è un sistema facoltativo lanciato nel 1992 per incoraggiare la produzione e il consumo di prodotti e servizi ecologici nell´Unione europea. Attualmente circa 25 000 prodotti e servizi sono contrassegnati con il fiore, simbolo del marchio. Tra questi figurano detergenti, elettrodomestici, prodotti cartacei, tessili, casalinghi, prodotti per il giardinaggio, lubrificanti, come pure servizi turistico-alberghieri. Li si può trovare in tutti gli Stati membri dell´Ue e in molti altri paesi, come India, Nuova Zelanda, Canada e Cina. Tutti i prodotti contrassegnati da questo marchio sono controllati da organismi indipendenti secondo rigorosi criteri ecologici e di rendimento. Per l´attribuzione del marchio si tiene conto delle principali ripercussioni ambientali e delle proprietà ecologiche del prodotto nel corso del suo ciclo di vita. La gestione del marchio spetta alle autorità dei singoli Stati membri dell´Ue, dell´Islanda, della Norvegia e del Liechtenstein. È stata eseguita una revisione del sistema, per ricomprendervi altri prodotti e servizi e per dedicare più attenzione a quelli con più elevato potenziale di miglioramento. La revisione del sistema, oltre a semplificare le procedure per la richiesta del marchio, consente di ridurre le spese a carico delle imprese. La cerimonia di premiazione avrà inizio alle 18:30 all´Hotel Le Plaza, Boulevard Adolphe Max, 118-126, Bruxelles. Per maggiori informazioni, contattare l´Ecolabel Helpdesk all´indirizzo: ecolabel@biois.Com  Ulteriori informazioni sul marchio comunitario di qualità ecologica sono reperibili al sito www.Ecolabel.eu/    
   
   
UE: LIBERTÀ DI PAROLA, POVERTÀ E TRATTA DI ESSERI UMANI FRA LE QUESTIONI ALL´ORDINE DEL GIORNO DI QUESTA SETTIMANA  
 
Bruxelles, 20 ottobre 2010 - L´assegnazione del Nobel per la pace 20100 al dissidente cinese Liu Xiaobo è stata calorosamente accolta dal Presidente del Parlamento Jerzey Buzek, all´apertura della sessione plenaria di Strasburgo. La lotta contro la povertà nel mondo e il traffico di essere umani sono due questioni in agenda dei lavori parlamentari che il Presidente ha evidenziato, insieme al bilancio di metà del suo mandato che lo stesso Buzek presenterà all´Aula durante la seduta solenne di mercoledì. Il Presidente ha salutato il premio Nobel per la pace 2010 assegnato al dissidente cinese, che si trova in detenzione, Liu Xiaobo, e ha sottolineato come questi si trovi in prigione dopo aver "combattuto pacificamente per la libertà di parola". Liu Xiaobo è stato, infatti, condannato a 11 anni di prigione e a 2 anni senza diritti politici nel dicembre del 2009. Buzek ha chiesto alla Cina di liberare lui e gli altri attivisti per i diritti umani. In occasione della Giornata mondiale per l´eradicazione della povertà, avvenuta il 17 ottobre, e considerando anche che il 2010 è l´Anno europeo per la lotta alla povertà, il Presidente ha annunciato che il Pe organizza per questa settimana una serie di eventi. Buzek e altri deputati hanno indossato una coccarda blu che simboleggia appunto la campagna contro la povertà e anche il Segretario generale dell´Onu Ban Ki-moon dovrebbe affrontare la questione durante il suo discorso all´Aula previsto per domani, martedì, subito dopo il dibattito sull´eradicazione della povertà. Buzek ha infine invitato i deputati a partecipare all´evento speciale previsto con Ban Ki-moon nello spazio Agora Geremek alle 14.45. Il Presidente ha poi ricordato ai deputati che: "Oggi, per la quarta volta, commemoriamo la Giornata europea contro la tratta di esseri umani" e spiegato che l´Ue sta preparano proposte legislative per trovare una soluzione al problema. Infine, Buzek ha attirato l´attenzione sul discorso di bilancio di medio termine del suo mandato, mercoledì a mezzogiorno, che passerà in rassegna i risultati raggiunti dal Pe durante gli ultimi 15 mesi. Buzek è stato, infatti, eletto Presidente a luglio del 2009 e il suo mandato terminerà nel gennaio 2012. Nessun cambiamento all´ordine del giorno di questa settimana è stato approvato.  
   
   
SONDAGGIO EUROBAROMETRO: LA CONSAPEVOLEZZA E LA PERCEZIONE DEI CITTADINI DELL´UNIONE EUROPEA IN MERITO ALLA POLITICA REGIONALE DELL´UNIONE  
 
Bruxelles, 20 ottobre 2010 - Il sondaggio è stato condotto in tutta l’Ue, intervistando campioni rappresentativi di cittadini di ciascuno Stato membro. Queste sono alcune delle domande poste nel corso del sondaggio: •Quanti cittadini Ue sono consapevoli del sostegno ricevuto nell´ambito della politica regionale dell´Unione europea? •Quanti di loro ritengono che la propria città o la propria regione (o loro stessi) abbiano tratto vantaggio da tale politica? •Quali dovrebbero essere le priorità attuali e future della politica regionale dell´Unione europea? •Quali sono le fonti d’informazione preferite? Scopri alcuni risultati sorprendenti e la posizione del tuo Paese rispetto alla media Ue.  
   
   
EUROREGIONE, TIROLO-ALTO ADIGE-TRENTINO: A ROMA LA RICHIESTA DI COSTITUZIONE DEL GECT LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI SI ESPRIMERÀ ENTRO 90 GIORNI  
 
Trento, 20 ottobre 2010 - Le Province autonome di Trento e di Bolzano e il Land Tirol hanno inviato a Roma, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – che si dovrà esprimere entro 90 giorni - la richiesta di autorizzazione a partecipare alla costituzione del Gect-gruppo europeo di cooperazione territoriale. La costituzione del Gect prende spunto anche da quanto deciso dall´assemblea congiunta dei Consigli delle Province autonome di Trento e Bolzano e del Land Tirol nel corso della seduta del 29 ottobre 2009 ed è di fondamentale importanza per realizzare nuovi progetti in settori di comune interesse e di conseguenza per rafforzare ulteriormente la cooperazione fra i tre territori dell´Euregio. Il Gect è un organismo previsto dal regolamento dell´Unione europea (regolamento (Ce) n.1082/2006), dotato di personalità giuridica pubblica, costituito per facilitare e promuovere la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale tra i suoi membri, per il rafforzamento della coesione economica e sociale e comunque senza scopo di lucro. La lunga esperienza storica che unisce le Province autonome di Trento e di Bolzano e il Land Tirol e gli interessi concreti che accomunano anche oggi questi tre territori - in campi che vanno dai trasporti alla tutela dell´ambiente, dalla formazione alla cultura, dalla ricerca scientifica alla cooperazione economica - hanno portato, durante l’incontro delle tre Giunte del 15 ottobre 2009 a Innsbruck, alla sottoscrizione da parte dei rispettivi presidenti di una dichiarazione congiunta contenente l´impegno alla realizzazione e allo sviluppo di azioni comuni. Successivamente, l´assemblea dei Consigli delle Province autonome di Trento e di Bolzano-alto Adige e del Land Tirol, nella seduta del 29 ottobre 2009, ha approvato una mozione che sollecitava gli esecutivi ad elaborare, entro dodici mesi, una proposta attuativa di realizzazione di un Gruppo europeo per la cooperazione territoriale. Le competenti strutture amministrative dei tre territori, avvalendosi anche dell’Ufficio comune dell’Euregio - con sede a Bolzano - hanno provveduto ad elaborare gli schemi della convenzione e dello statuto inviati alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’autorizzazione a partecipare alla costituzione del Gect. Si tratta di un passaggio di fondamentale importanza per permettere l’avvio di progetti di cooperazione territoriale. Il Gect è infatti l´organismo dotato di personalità giuridica pubblica previsto dal regolamento dell´Unione europea al fine di facilitare e promuovere la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale tra le regioni. Il Gect persegue in particolare i seguenti obiettivi: - rafforzare i legami economici, sociali e culturali tra le rispettive popolazioni dei suoi membri; - agire a favore dello sviluppo del territorio dei suoi membri negli ambiti di rispettiva competenza accordando un’attenzione particolare ai seguenti ambiti di cooperazione: formazione, cultura, energia, viabilità sostenibile, sanità, ricerca e innovazione, economia, economia e ambiente di montagna; - favorire una maggiore concertazione nella partecipazione comune ai programmi di cooperazione territoriale europea e agli altri programmi tematici dell’Unione europea; - rappresentare gli interessi del Gect presso le istituzioni comunitarie e nazionali; - attuare altre azioni specifiche di cooperazione territoriale negli ambiti di cooperazione comune, che si avvalgano o meno di un contributo finanziario comunitario. "Il Gect - sottolinea il presidente della Provincia autonoma di Bolzano-alto Adige Luis Durnwalder - rappresenta da un lato la cornice istituzionale, nella quale in futuro ci presenteremo come Euroregione, e dall´altro si propone anche come il suo braccio operativo". Per il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai "la cosa importante è che il Gect sia uno strumento non solo per la messa in rete delle istituzioni ma anche delle comunità, soprattutto per quanto riguarda i giovani, le università, i centri di ricerca e innovazione e il sistema delle imprese."  
   
   
EUROREGIONE TIROLO, ALTO ADIGE E TRENTINO, ISTITUZIONALIZZATO: INVIATA LA RICHIESTA A ROMA  
 
Bolzano, 20 ottobre 2010 - Passo ufficiale per dare una veste istituzionale all’Euroregione Tirolo, Alto Adige e Trentino, attraverso la costituzione di Gruppo europeo di cooperazione territoriale (Gect). La specifica richiesta – sottoscritta dai presidenti Luis Durnwalder, Lorenzo Dellai e Günther Platter – è stata inviata alla presidenza del Consiglio die ministri, che deve esprimersi entro 90 giorni. Le Province di Bolzano e Trento e il Land Tirol hanno inviato a Roma, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la richiesta di autorizzazione alla costituzione del Gect-gruppo europeo di cooperazione territoriale, di fondamentale importanza per realizzare nuovi progetti in settori di comune interesse e di conseguenza per rafforzare ulteriormente la cooperazione fra i tre territori dell´Euregio. Il Gect è un organismo previsto dal regolamento Ue del 2006, dotato di personalità giuridica pubblica, costituito per facilitare e promuovere la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale tra i suoi membri. "Il Gect – sottolinea il presidente Durnwalder - rappresenta da un lato la cornice istituzionale, nella quale in futuro ci presenteremo come Euroregione, e dall´altro si propone anche come il suo braccio operativo". Nell´impegno di Alto Adige, Trentino e Tirolo in settori di interesse comune - dai trasporti alla tutela dell´ambiente, dalla formazione alla cultura, dalla ricerca scientifica alla cooperazione economica - hanno portato le tre Giunte a sottoscrivere un anno fa a Innsbruck una dichiarazione congiunta con l´impegno a realizzare azioni comuni. Successivamente l´assemblea dei Consigli provinciali ha approvato una mozione che sollecitava gli esecutivi ad elaborare, entro dodici mesi, una proposta attuativa di realizzazione di un Gruppo europeo per la cooperazione territoriale. Le strutture amministrative dei tre territori e l’Ufficio comune dell’Euregio con sede a Bolzano hanno elaborato gli schemi della convenzione e dello statuto inviati ora alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’autorizzazione alla costituzione del Gect. Il Governo deve esprimersi entro tre mesi. Si tratta di un passaggio di fondamentale importanza per permettere l’avvio di progetti di cooperazione territoriale. Il Gect è infatti un organismo dotato di personalità giuridica pubblica, previsto dalla Ue per facilitare e promuovere la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale tra le regioni. Tra i suoi obiettivi: agire a favore dello sviluppo del territorio, con un’attenzione particolare alla cooperazione nei settori formazione, cultura, energia, viabilità sostenibile, sanità, ricerca e innovazione, economia, economia e ambiente di montagna; rappresentare gli interessi del Gruppo nelle sedi comunitarie e nazionali; attuare altre azioni specifiche di cooperazione territoriale negli ambiti di cooperazione comune, che si avvalgano o meno di un contributo finanziario comunitario.  
   
   
UN PROGETTO DI COOPERAZIONE FRA TOSCANA E CORSICA SVILUPPARE LE POTENZIALITÀ DEL PROGRAMMA TRANSFRONTALIERO ITALIA-FRANCIA MARITTIMA  
 
Firenze, 20 ottobre 2010 - Rinsaldare i legami storici fra Toscana e Corsica e sviluppare appieno le potenzialità del comune programma di cooperazione transfrontaliera Italia-francia Marittima, di cui la Regione Toscana è autorità di gestione. Questi i temi al centro dell´incontro fra l’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini e il nuovo presidente della Corsica Paul Giacobbi, che si è svolto il 18 ottobre a Palazzo Farnese, a Roma, su invito dell´ambasciatore di Francia. Il programma di cooperazione transfrontaliero Italia-francia Marittima è il più dotato finanziariamente fra i programmi di cooperazione transfrontaliera del Mediterraneo (l´Unione europea gli riserva infatti 163 milioni di euro) ed è ora al culmine della sua attività: sono stati finanziati 48 progetti nei settori della tutela ambientale, sicurezza marittima, portualit&agrav e; turistica, nautica e cultura. L´80% delle risorse è già stato impegnato. Simoncini e Giacobbi hanno concordato che è necessario riorientare le risorse ancora disponibili del programma al fine di rendere lo spazio di cooperazione più coeso ma anche più competitivo, con l´obiettivo di sviluppare un’area forte al centro del Mediterraneo, anche in vista dell’avvio del negoziato per la nuova programmazione. In questo senso entrambi sosterranno l’iniziativa del ministro per gli affari comunitari Andrea Ronchi, che organizzerà a Roma nei prossimi mesi, con la partecipazione del collega francese e di alcune Regioni italiane e francesi (Toscana, Liguria, Lazio, Sardegna, Corsica e Provenza-alpi-costa Azzurra) un vertice informale italo-francese per verificare la possibilità di sviluppare una macroregione nel cuore del Mediterraneo.  
   
   
LA RAPPRESENTANZA UE ALL´ORIENTASUD – NAPOLI, 19 - 21 OTTOBRE  
 
Napoli, 20 ottobre 2010 - La Rappresentanza in Italia della Commissione europea partecipa a Orientasud, la grande manifestazione che ha luogo a Napoli dal 19 al 21 ottobre sui temi dell´orientamento giovanile all´occupazione e alla formazione professionale, per testimoniare la massima priorità assegnata da parte dell´Unione europea alle politiche Ue rivolte ai giovani. Con una conferenza, promossa dalla Rappresentanza nell´ambito dell´iniziativa, è stato presentato il nuovo programma europeo "Youth on the move" (Gioventù in movimento), promosso nell´ambito della strategia Europa 2020 per offrire un approccio comune e coordinato al problema dell´occupazione giovanile, particolarmente pressante in tempi di crisi economica. L´iniziativa "Youth on the move" mira a dare a tutti i giovani europei la possibilità di formarsi all´estero, un´esperienza sempre più essenziale per l´inserimento nel mondo "globalizzato" del lavoro, e ad aumentare la qualità e l´accessibilità della formazione superiore a livello europeo.  
   
   
POTENZA, INCONTRO COMMISSIONE EUROPEA-PMI LUCANE  
 
Potenza, 20 ottobre 2010 - Illustrare le azioni e le opportunità, compresi gli strumenti agevolativi, che la Ue ha predisposto in favore delle Piccole e Medie Imprese. E’ questo il principale obiettivo dell’incontro, organizzato da Confindustria Basilicata, che si è tenuto il 18 ottobre a Potenza, presso la sede dell’associazione degli industriali, tra il funzionario della Dg Impresa ed Industria della Commissione Europea, Emilio Leon Fernandez, e i rappresentanti delle associazioni di categoria e le Pmi della Basilicata. Un evento che s’inquadra nel progetto “Programma Esperienza Imprese” con il quale la Commissione intende, attraverso i suoi funzionari, conoscere da vicino la realtà della piccola e media impresa per poterne anticipare e soddisfare meglio i bisogni. “In un momento di grande difficoltà, come quello che stiamo vivendo, è fonda-mentale poter garantire, alle nostre imprese, un contatto diretto e specifico con i funzionari della Commissione europea in materia di politiche per l’ Impresa”. E’ quanto ha dichiarato Pasquale Lorusso, Presidente Vicario di Confindustria Basili-cata, in apertura dei lavori. “ La sfida per le nostre imprese , oggi, – ha continuato Lorusso – è quella di riu-scire a superare i tradizionali limiti dimensionali e provare ad imporsi, attraverso la ricerca e l’innovazione, sui mercati internazionali. In questo, il supporto della Commissione Europea può essere determinante”. “Garantire la conoscenza delle politiche presenti e future dell´Unione – ha affer-mato il funzionario della Dg, Emilio Leon Fernandez - è un’occasione importante per le imprese ma lo è ancor più per me, perchè entrare in contatto con il tessuto imprenditoriale lucano, comprenderne difficoltà e necessità diventa fondamentale per le azioni da mettere in campo per la sua crescita ”.  
   
   
CROAZIA, PREZZI PRODUZIONE IN CRESCITA (+4,4%)  
 
Zagabria, 20 ottobre 2010 - L´istituto nazionale di statistica della Croazia ha diramato gli ultimi dati relativi all´andamento dei prezzi della produzione. I prezzi del Paese europeo sarebbero cresciuti di 4,4 punti percentuali su base annua durante il mese di settembre, con un incremento che su base mensile è stato limitato a 0,4 punti percentuali.  
   
   
COLLABORAZIONE CON IL QUÉBEC. VENDOLA: "LA COOPERAZIONE FA CRESCERE LA PUGLIA"  
 
Bari, 20 ottobre 2010 - Il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e il Ministro delle Relazioni internazionali del Québec Monique Gagnon-tremblay hanno firmato a Roma una dichiarazione di intenti. Al centro dell’intesa, la creazione di opportunità di collaborazione in settori di interesse comune per lo sviluppo, la competitività e la sostenibilità delle rispettive economie. Per questo, si legge nella dichiarazione, Vendola e Gagnon-tremblay si sono accordati per creare un gruppo di lavoro formato da rappresentanti dell’Area Politiche per lo Sviluppo economico, il Lavoro e l’Innovazione della Regione Puglia e il Ministero dello Sviluppo economico, dell’Innovazione e dell’Esportazione del Québec. Tra i compiti del gruppo, valutare le opportunità di collaborazione tra la Regione Puglia e il Québec; favorire il dialogo tra i centri di eccellenza e i distretti produttivi quebecchesi ed i distretti produttivi e tecnologici pugliesi per la creazione di reti e la conclusione di intese nei settori di interesse comune; rafforzare i rapporti e le opportunità di affari tra le due Comunità attraverso iniziative di promozione economica che favoriscano la collaborazione tra associazioni di categoria, istituzioni economiche, piccole e medie imprese e distretti produttivi; proporre attività per i settori di comune interesse. I presidenti e i componenti del gruppo di lavoro saranno nominati dall’Area Politiche per lo Sviluppo economico, il Lavoro e l’Innovazione della Regione Puglia e dal Vice Ministro dello Sviluppo economico, dell’Innovazione e dell’Esportazione del Québec. Il gruppo di lavoro avrà il compito di formulare entro nove mesi proposte di intervento e di identificare i settori d’interesse comune. “Con la dichiarazione di intenti appena sottoscritta – ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola – consolidiamo l’amicizia tra due comunità che ha radici storiche lontane nel tempo. Durante il Novecento migliaia di pugliesi hanno cercato e trovato nel Canada il futuro per se stessi e per le proprie famiglie. Ma oggi non c’è soltanto un’importante presenza pugliese nel Québec, c’è anche una forte domanda di collaborazione. La cooperazione fa crescere i popoli. Oggi firmiamo questa dichiarazione d’intenti perché ce lo chiedono i nostri Distretti produttivi, le nostre Università, gli Enti di Ricerca, le Associazioni di categoria, che vogliono consolidare il legame con il Canada, perché vedono in questo grande Paese l’interlocutore giusto per la ricerca, la scienza e la tecnologia”. “La Provincia del Québec – ha dichiarato il Ministro Gagnon-tremblay – ha molte caratteristiche in comune con la Puglia a cominciare da imprese, da distretti produttivi, da centri di formazione e da istituzioni di ricerca di notevole qualità. Ci sono settori di comune interesse nei quali la collaborazione avviata oggi segnerà un reciproco arricchimento”. La dichiarazione di intenti tra Puglia e Québec arriva dopo 18 mesi di intensa promozione economica realizzata dalla Regione Puglia con il supporto operativo dello Sprint, lo Sportello regionale per l’internazionalizzazione delle imprese. Un periodo durante il quale sono stati promossi i settori dell’aerospazio, della Nautica da Diporto, dell’Agro-alimentare, della Meccanica e della Meccatronica e presentati i relativi distretti, in cinque diversi eventi. Fondamentale per la firma dell’intesa anche la visita istituzionale in Canada, a giugno dell’anno scorso, dello stesso Vendola e dell’Assessore alle Politiche Migratorie Elena Gentile, nel corso della quale sono stati avviati i contatti istituzionali con il Governo della Provincia del Québec.  
   
   
PARMA: IL CONSOLE TUNISINO IN PROVINCIA SELAH DINE BEN ABED RICEVUTO DAL VICEPRESIDENTE PIER LUIGI FERRARI  
 
Parma, 20 ottobre 2010 – Si è parlato di economia, agroindustria, formazione e cooperazione internazionale nell’incontro fra il vicepresidente della Provincia Pier Luigi Ferrari e il console tunisino di Genova Selah Dine Ben Abed. In città il console, che sta preparando la visita in programma per il 22 dell’ambasciatore della Tunisia in Italia, era accompagnato da Kamel Sfar e Ben Abdelafou Sihem presidente dell’associazione Donna tunisina a Parma . In particolare si sono approfonditi i temi legati al progetto dell’Agropolo in Marocco a cui la Provincia insieme all’Università sta lavorando da tempo, esperienza che potrebbe essere affrontata anche con la Tunisia. Fra i progetti particolare attenzione è stata rivolta alla formazione professionale, ambito nel quale la Provincia ha già avviato in passato una collaborazione con la Tunisia su specifiche azioni.  
   
   
AVVIATO TAVOLO CON LE PARTI SOCIALI. ZAIA: UNA SQUADRA VENETA CHE LAVORERA’ PER LA RIPRESA  
 
Venezia, 20 ottobre 2010 - “Incontro positivo. Ne esce una squadra veneta che lavorerà per il lavoro e l’occupazione. Abbiamo concordato di darci una serie di appuntamenti, con dei tavoli di lavoro mirati, nei quali saranno sviscerati temi strategici per la ripresa”. Così il presidente della regione Luca Zaia ha commentato l’esito dell’incontro del tavolo regionale sullo sviluppo economico del Veneto, convocato oggi a Palazzo Balbi, a cui hanno partecipato quasi tutti gli assessori regionali e i rappresentanti delle categorie economiche e delle organizzazioni sindacali. Aprendo i lavori il presidente ha sottolineato che la disoccupazione ha toccato il 6% e dall’inizio della crisi nel Veneto sono stati persi 75-80 mila posti di lavoro. Per affrontare la situazione la Regione ha già avviato una serie di interventi e di azioni su più fronti, a partire dagli ammortizzatori sociali, ma è sempre pronta ad accogliere ulteriori proposte e suggerimenti. “Di qui è nata l’idea di un tavolo specifico – ha concluso Zaia - perchè è dall’apporto di più “teste pensanti” che possono venire idee e soluzioni su cui confrontarsi. L’incontro di oggi è quindi solo il primo a cui faranno seguito riunioni specifiche sui diversi temi. Uno fra questi sarà l’individuazione di forme di premialità per le aziende che assumeranno giovani”. Altre questioni poste oggi sul tappeto sono l’accordo per il 2011 sugli ammortizzatori sociali, la semplificazione burocratica, i piani e la normativa di settore, l’accesso al credito.  
   
   
SICILIA, FEDERALISMO: DEVE ESSERE EQUO E SOLIDALE  
 
Catania, 20 ottobre 2010 - "Nel paese, a livello politico e sociale, l´idea della introduzione del federalismo fiscale e´ certamente fortemente condivisa. Anche perche´, fino a questo momento, e´ stata prospettata agli italiani una idea di federalismo equo e solidale". Ha esordito cosi´ ieri a Catania, l´assessore all´economia, Gaetano Armao, chiamato a portare il saluto del governo regionale all´annuale assemblea dell´Unione delle Province, riunita al centro fieristico "Le ciminiere". "Una convinzione - ha continuato Armao - che tuttavia e´ fortemente messa in discussione dal decreto attuativo varato dal governo nazionale due settimane fa´, che si discosta dalle linee guida tracciate dalla legge delega approvata dal Parlamento. La legge 42 del 2009 prevede, infatti, che l´introduzione del federalismo fiscale debba essere accompagnata da due imprescindibili misure senza le quali si spaccherebbe il Paese: la perequazione fiscale e quella infrastrutturale. Senza un riequilibrio delle risorse raccolte e del divario dei sistemi di infrastrutture, le due gambe del federalismo, questo rischia di essere un corpo incapace di andare avanti, di muovere i suoi primi passi". Chiamato dal presidente della Provincia di Torino Saitta, l´assessore Armao ha anche fornito la chiave di lettura alla proposta della Regione Siciliana di riforma del sistema degli enti locali nell´isola. "La Sicilia e´ l´unica regione d´Italia interessata da tre aree metropolitane, che raccolgono oltre il 50 per cento della popolazione regionale, ma anche le principali universita´, attivita´ economiche e culturali. Dinanzi al rafforzamento della loro funzione prevista dalla stessa legge sul federalismo, diventa necessario ridisegnare gli equilibri territoriali, per evitare sperequazioni tra le stesse province (le tre metropolitane rischierebbero di essere fortemente avvantaggiate rispetto alle altre). Ma soprattutto - ha concluso Armao - per dare senso compiuto, fino in fondo, allo statuto siciliano ed alla legge regionale che ha istituito le province regionali, puntando sul principio della libera associazione dei comuni. Dinanzi a queste novita´ epocali, pensiamo di avere il dovere di presentare delle proposte innovative, che saranno valutate, come prevedono le regole della democrazia, dal parlamento regionale".  
   
   
LA GIUNTA VENETA APPROVA L’ASSESTAMENTO DI BILANCIO PUNTANDO SULLA RIPRESA DELL’ECONOMIA E SUL SOSTEGNO ALLE IMPRESE  
 
 Venezia, 20 ottobre 2010 - “Una manovra di assestamento che testimonia da una parte gli equilibri del bilancio della Regione Veneto e dall’altra la consapevolezza della Giunta di dover far fronte ad una situazione di crisi generale che inevitabilmente influenza anche i conti pubblici”. Con questa valutazione di carattere generale, l’assessore regionale Roberto Ciambetti ha comunicato ieri l’approvazione nella seduta di Giunta dell’assestamento di bilancio. Due, fondamentalmente, le linee di intervento: una finalizzata al recupero di risorse per ripianare il disavanzo dell’Arpav (5,1 milioni di euro), per interventi a sostegno di alcuni enti culturali veneti (1 milione di euro alla Biennale di Venezia e 1,8 milioni di euro ciascuno alle Fondazioni Arena di Verona e Teatro la Fenice di Venezia), per finanziare il trasporto pubblico locale su gomma e acqueo (4 milioni di euro); la seconda, più rilevante sul piano quantitativo ma anche strategico, di accantonamento di 35 milioni di euro per costituire un fondo di garanzia, insieme a Veneto Sviluppo, Confidi e banche, per favorire l’accesso al credito delle imprese. “A quest’ultima cifra – ha spiegato Ciambetti –, già oggi considerevole date le note ristrettezze di bilancio, prevediamo di aggiungere nel 2011 ulteriori 15 milioni di euro, costituendo in tal modo un fondo di 50 milioni, che potranno innescare un volano di oltre 2,5 miliardi di euro di mutui che consentiranno al sistema delle imprese del veneto di disporre di una boccata di ossigeno ma anche di avviare una nuova stagione di investimenti. A queste risorse, poi, si aggiungeranno anche quelle degli altri soggetti pubblici e privati che partecipano all’operazione: è difficile oggi definire l’ammontare complessivo, ma è ragionevole prospettare che l’intero fondo di garanzia movimenterà prestiti per circa 4 miliardi di euro”. Ciambetti ha spiegato che questi 35 milioni derivano dai tagli effettuati, in misura variabile tra il 10% e il 13%, sui capitoli di spesa di ciascun assessore. “Si tratta di risorse che, per motivi diversi, difficilmente avrebbero potuto essere impegnate entro quest’anno – ha continuato l’assessore – e che comunque, con grande senso di responsabilità, ogni componente della Giunta ha messo a disposizione per garantire un sostegno alla nostra economia, alle nostre aziende e rilanciare l’occupazione. Lo avevamo detto e abbiamo mantenuto l’impegno: se sacrifici si debbono fare, questi servano per dare una prospettiva al sistema veneto di uscire dalla crisi”.  
   
   
POLITICHE INDUSTRIALI REGIONE BASILIACATA: GLI EFFETTI DELLA PROFONDA CRISI ANCORA IN ATTO E, NON ULTIMO, L’INGRESSO DELLA BASILICATA NEL PHASING OUT, RAPPRESENTERANNO ANCORA NEL PROSSIMO FUTURO I FATTORI PIÙ EVIDENTI E CRITICI DI UN CONTESTO DI RIFERIMENTO COMPLESSO, INCERTO E MUTEVOLE  
 
Potenza, 20 ottobre 2010 - Consiglio Regionale. L’assessore alle Attività produttive, Politiche dell’Impresa ed Innovazione tecnologica, Erminio Restaino, ha presentato ieri le attività del Dipartimento nel settore Industria, affrontando tre tematiche fondamentali legate ad altrettanti periodi temporali di riferimento. Nella prima parte dell’intervento si è soffermato sulla legislazione, la programmazione e le attività dell’ultimo periodo (relativo agli ultimi 5 anni), parlando, in particolare, del riordino normativo, delle infrastrutture materiali ed immateriali, della Tak Force Occupazione. L’assessore ha quindi illustrato le attività in itinere (a cavallo della passata e dell’attuale legislatura), quali i bandi per l’industria, il bando per le Piccole e medie industrie, Basilicata Innovazione, il Campus di ricerca per l’innovazione del manufacturing. La terza parte dell’intervento è stata dedicata da Restaino alle iniziative da adottare nel breve periodo (indicato temporalmente tra ottobre 2010 e gennaio 2011): completamento legge di riordino dei Consorzi Asi di Potenza e Matera, Contratti di sviluppo, Banda larga, legge per l’Artigianato, revisione dei Distretti industriali, Contratti di rete, Finanza per le imprese, nuovi Bandi Po – Fesr 2007 – 2013. “Alcuni commenti accompagneranno le successive descrizioni, - ha sottolineato l’assessore Restaino - senza la presunzione e la velleità di ritenere giuste ad ogni costo le politiche e le attività del presente e del passato ma ritenendo al contrario, che la fragilità intrinseca del sistema economico lucano, gli effetti della profonda crisi ancora in atto e, non ultimo, l’ingresso della Basilicata nel phasing out, rappresenteranno ancora nel prossimo futuro i fattori più evidenti e critici di un contesto di riferimento complesso, incerto e mutevole”. Nel prosieguo della comunicazione al Consiglio Regionale sulle politiche industriali della Regione, l’assessore alle Attività produttive, Politiche dell’Impresa ed Innovazione tecnologica, Erminio Restaino, ha soffermato la sua analisi sulle attività in itinere (tra la fine dell’ultima e l’inizio della nuova legislatura) e, in particolare, sui bandi per l’Industria e per le Pmi, su Basilicata Innovazione e sul Campus di ricerca per l’innovazione del manufacturing. Bandi per l’industria: “Nell’ultimo decennio, ancora prima dell’esplosione della congiuntura del 2008 la governance regionale – ha sostenuto l’assessore - ha dovuto adottare strumenti straordinari di incentivazione finanziaria per far fronte alla crisi determinata dalla chiusura di significativi stabilimenti produttivi: 2003 chiusura degli stabilimenti Dau Chemical, Nylstare e Cfp in Val Basento (licenziamento di circa 500 unità produttive); 2004-2005 chiusura dello stabilimento Parlamat nell’area industriale della Valle di Vitalba (licenziamento di circa 180 unità operative), e a seguire degli stabilimenti Standartela e Filatura di Vitalba (licenziamento di circa 200 unità lavoratori); 2006-2007 chiusura di sedi operative di aziende di livello nazionale ed internazionale (Panasonic, Daramic, Mahle), nonché dello stabilimento del mobile imbottito di Matera (cassa integrazione per circa 400 unità lavoratori). Di conseguenza, la chiusura di così importanti sedi operative e l’aggravarsi della crisi del mobile imbottito hanno determinato un forte ridimensionamento dell’apparato produttivo lucano rappresentato da piccole e medie imprese dell’indotto. Tale situazione ha comportato complessivamente il licenziamento di circa 4000 unità lavorative”. “Per fronteggiare tale situazione- ha detto Restaino - La Regione Basilicata ha avviato una strategia di programmazione nel settore industriale per far fronte alla grave situazione venuta a determinarsi attraverso la messa a disposizione di strumenti straordinari di incentivazione finanziaria quali: 1. Reindustrializzazione dei siti dismessi art.17, legge regionale 28.12.2007, a cui sono seguiti gli Avvisi Pubblici per la reindustrializzazione dei siti produttivi Inattivi di Stanadrtela, Filatura di Vitalba, Green Lather ex Apelle, Mahle, Daramic e Parmalat; 2. Consolidamento del settore industriale legge 10 del 14.06.2008, a cui sono seguiti gli Avvisi Pubblici per il settore Agroalimentare ed Agroindustriale. Bando Pmi (click Day): In attuazione del Programma Operativo Fesr 2007-2013, a valere sulla linea di intervento Iii.2.3.a dell’Obiettivo specifico Iii.2 dell’Asse Iii “Competitività Produttiva”, impegnando anche risorse liberate del Por 2006-2007, del Programma Operativo Val D’agri e del Programma Speciale Senisese, con Dgr n. 1904 del 3/11/2009 è stato bandito l’Avviso Pubblico “ Procedura valutativa a sportello per la concessione di agevolazioni per lo sviluppo e l’innovazione delle Pmi in Basilicata -Bando Click Day”, le cui procedure sono in avanzata fase istruttoria. Sono state presentate n. 304 domande per una richiesta di contributo complessiva di € 111.266.130,60 a fronte di una disponibilità di risorse di € 50.000.000,00. Le richieste pervenute, suddivise per dimensione aziendale, sono le seguenti: 1. Microimprese: n. 193 aziende per una richiesta di contributo pari a € 49.024.911,24 a fronte di una dotazione finanziaria da avviso pari a € 10.000.000,00; 2. Piccole imprese: n. 97 aziende per una richiesta di contributo pari a € 54.536.806,96; 3. Medie imprese: n. 14 aziende per una richiesta di contributo pari a € 7.704.412,40. In relazione al Regime di Aiuto su 304 domande presentate abbiamo: n. 121 aziende hanno fatto richiesta in regime di “Esenzione” per un ammontare pari ad € 74.123.451,69; n. 183 aziende hanno fatto richiesta in regime di “Aiuti Di Importo Limitato” per un ammontare pari ad € 37.142.678,91. Delle 193 domande presentate dalle Micro le richieste, in base al Regime di aiuto richiesto, si dividono nel seguente modo: n. 140 domande per una richiesta di contributo totale pari ad € 24.231.755,06 hanno optato per il regime di “Aiuti Di Importo Limitato”; n. 53 domande per una richiesta di contributo totale pari ad € 24.793156,18 hanno optato per il regime di “Esenzione”. Delle 97 domande presentate dalla Piccole Imprese le richieste, in base al Regime di aiuto richiesto, delle stesse si dividono nel seguente modo: n. 58 domande per una richiesta di contributo totale pari ad € 12.265.320,75 hanno optato per il regime di “Aiuti Di Importo Limitato”; n. 39 domande per una richiesta di contributo totale pari ad € 42.271.486,21 hanno optato per il regime di “Esenzione”; Delle 14 domande presentate dalla Medie Imprese le richieste, in base al Regime di aiuto richiesto, delle stesse si dividono nel seguente modo: n. 4 domande per una richiesta di contributo totale pari ad € 645.603,10 hanno optato per il regime di “Aiuti Di Importo Limitato”; n. 10 domande per una richiesta di contributo totale pari ad € € 7.058.809,30 hanno optato per il regime di “Esenzione”; L’attività istruttoria – ha spiegato Restaino - sta proseguendo ai sensi dell’art. 11 e12 dell’avviso seguendo l’ordine di presentazione delle domande telematiche e tenendo conto anche della dotazione finanziaria stabilita all’art. 18 dell’Avviso. Relativamente alle istruttorie in corso, ad oggi la situazione si può rappresentare nel seguente modo: il 63% delle aziende ha superato positivamente la fase di accoglibilità; a tali aziende è stata inviata la relativa richiesta di delibera bancaria; Rispetto alle delibere richieste ne sono pervenute il 62%; il 12% delle aziende non ha superato, in prima istanza, positivamente la fase di accoglibilità; a tali aziende è stato inviato il relativo preavviso di rigetto, ai sensi della L. 241/90, per non accoglibilità; Siamo ora nella fase di analisi delle osservazioni prodotte; il 25% delle aziende non ha superato, in prima istanza, positivamente la fase di non ricevibilità; a tali aziende è stato inviato il relativo preavviso di rigetto, ai sensi della L. 241/90, per non ricevibilità; Siamo ora nella fase di analisi delle osservazioni prodotte. Basilicata Innovazione: Il progetto approvato dalla Regione è stato avviato formalmente il 1° Luglio 2009, con una riunione del Comitato di Indirizzo Strategico (Cis), organo di sorveglianza e indirizzo previsto dall’accordo, il Cis è composto da tre Direttori Generali della Regione (Presidenza della Giunta, Dipartimento Attività produttive; Formazione), due dirigenti di Area, e con la partecipazione del Dirigente Regionale responsabile della attuazione del programma ed il responsabile delle attività nominato da Area. Al momento tutte le attività sono gestite da Area in partenariato con Innovation Factory – sua società in-house – che per realizzare il programma ha costituito una propria unità locale a Potenza. Nel corso della riunione di avvio del programma sono stati anche approvati il piano delle attività ed i budget del primo anno e del primo triennio, in adesione a quanto previsto dal piano complessivamente approvato dall’Amministrazione. L’obiettivo della collaborazione, al di la dei risultati operativi attesi, è la creazione di una struttura, che nei tempi previsti dal programma, sia in grado di operare autonomamente a servizio del territorio per favorirne lo sviluppo economico attraverso l’innovazione e la partecipazione ai mercati internazionali delle tecnologie. Campus di ricerca per l’Innovazione del manufacturing: In data 22 dicembre 2005 – ha affermato l’assessore alle Attività produttive, Politiche dell’Impresa ed Innovazione tecnologica - è stato stipulato, in attuazione della Delibera Cipe n.35/2005 per la programmazione delle risorse attribuite alle aree sottoutilizzate (assegnati alla Regione Basilicata euro 106.840.050,00 per interventi da ricomprendere in intese istituzionali di programma), un Accordo di Programma Quadro (Apq) tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca e la Regione Basilicata in materia di Ricerca per lo sviluppo di attività innovative ad alto valore aggiunto. L’accordo riguarda la realizzazione di un Centro di ricerca e di alta formazione sull’innovazione tecnologica in partnership con il Centro Ricerche Fiat. L’intervento è stato programmato in coerenza con la Strategia regionale per lo sviluppo della Ricerca Scientifica e l’Innovazione tecnologica 2003-2005 che prevedeva, tra i suoi obiettivi, la creazione di centri di competenza tecnologica, in quanto lo sviluppo di attività innovative ad alto valore aggiunto in campo industriale era, ed è, considerata condizione imprescindibile per promuovere la competitività sui mercati delle aziende lucane. Nello specifico il polo manifatturiero di Melfi è stato considerato il luogo più idoneo a sperimentare tale attività. Pertanto in data 26 giugno 2006 è stato sottoscritto un I Atto Integrativo Tf all’Apq in materia di Ricerca Scientifica con l’obiettivo della realizzazione di un Campus di Ricerca ed Alta formazione collegato con il sito produttivo della Fiat-sata localizzato nell’area industriale di Melfi, mirato ad effettuare attività di: ricerca industriale e sviluppo precompetitivo sia per il settore “automotive” che, in termini di ricadute tecnologiche, per altri settori produttivi dell’industria manifatturiera regionale; alta formazione, per la qualificazione di giovani ricercatori e tecnici residenti in regione, da coinvolgere nelle attività di R&d del Campus. L’assessore Restaino ha affrontato, nell’ultima parte della relazione al Consiglio sulle politiche industriali della Regione, il tema delle iniziative da adottare nel breve periodo (ottobre 2010 – gennaio 2011): completamento legge di riordino dei Consorzi Asi di Potenza e Matera; contratti di sviluppo; banda larga; legge per l’artigianato; revisione dei distretti industriali; contratti di rete; finanza per l’impresa; nuovi bandi Po – Fesr 2007-2013. Agrconsorzi Asi: La Giunta Regionale ha avviato le attività propedeutiche alla predisposizione della proposta di un disegno di legge per il completamento della riforma e il risanamento dei Consorzi Industriali della Provincia di Matera e di Potenza così come definite dalla legge regionale 5 febbraio 2010 n. 18. Con Dgr n.678 del 14 aprile 2010 è stato istituito il Tavolo tecnico operativo di confronto permanente (Tavolo Istituzionale) per la individuazione dei criteri attraverso i quali i Consorzi procedono alla determinazione dei corrispettivi, delle tariffe, e alla assegnazione dei lotti come disposto dall’art. 31 della legge regionale n. 18/2010. Il Tavolo Tecnico operativo di confronto permanente è composto dall’Assessore alle Attività Produttive, che lo presiede, da un rappresentante del Consorzio per lo sviluppo industriale della provincia di Potenza, da un rappresentante del Consorzio per lo sviluppo industriale della provincia di Matera e da un rappresentante per ciascuna delle principali Associazioni degli Industriali, degli Artigiani e dei Commercianti, nonché delle organizzazioni cooperative presenti nel Comitato Nazionale dell’Economia e del Lavoro. Con Dgr n. 1231 del 19/07/2010 è stato istituito, un Tavolo tecnico operativo che oltre a quanto stabilito dall’art.33 della legge regionale n.18/2010 coordinerà le attività previste dalla L.r. N.18/2010 da mettere in campo. Dopo aver parlato dei Contratti di Sviluppo l’assessore Erminio Restaino si è soffermato su alcuni punti molto significativi della programmazione regionale: Banda larga La disponibilità di un collegamento a banda larga sta diventando un elemento sempre più importante per la qualità della vita dei cittadini e per la competitività delle imprese, in modo particolare per quelle piccole e medie che grazie a questa possono accedere a servizi un tempo accessibili solo alle grandi imprese. L’accesso alle infrastrutture di telecomunicazione a larga banda e alle tecnologie informatiche evolute è riconosciuto ormai come uno dei bisogni primari per lo sviluppo sostenibile di un territorio. In questi giorni la Regione Basilicata, nell’ambito del “Programma Banda Larga in tutte le aree sottoutilizzate del Paese”,ai sensi della L. 80/2005, gestito da Infratel Italia S.p.a per conto del Ministero delle Comunicazioni ha presentato un progetto dell’importo di 0,6 Meuro, il cui obiettivo è l’abilitazione dei Distretti Industriali della regione Basilicata all’erogazione di servizi di accesso a banda larga. Il progetto prevede interventi volti a realizzare, completare, potenziare le attuali reti di trasporto e distribuzione in Fibra Ottica al fine di agevolare l’intervento degli Operatori di Telecomunicazione nelle aree più disagiate della regione. Lo scopo è di attuare nei Distretti Industriali di Matera e del Metapontino la realizzazione di bracci di rilegamento in fibra ottica tra le dorsali esistenti e le centrali attualmente servite da portanti inadeguate al fine di abilitare la diffusione dell’offerta di servizi di connettività a 20Mbit/s a supporto della competitività delle imprese. Legge per l’Artigianato: Si avverte la necessità – ha sottolineato Restaino - di procedere ad una riforma organica della normativa regionale in materia di artigianato. La crisi finanziaria in atto provoca non pochi problemi per l´accesso al credito e il necessario riordino delle norme con la relativa individuazione di misure di sostegno idonee può essere la soluzione alle difficoltà vissute dall’intero comparto dell’artigianato che con circa 10.000 aziende costituisce l’ossatura economica della Regione. Si rende oltremodo necessaria la riscrittura delle norme per l’artigianato anche alla luce del modificato quadro normativo per l’iscrizione e l’avvio delle imprese. Il nuovo procedimento dovrà ispirarsi al principio della massima semplificazione, della riduzione dei tempi e delle procedure per l´avvio di un´attività artigiana e del massimo contenimento dei costi per la Regione. Contratti di rete Le reti di impresa rappresentano un´evoluzione del concetto di distretto industriale: due o più aziende, non necessariamente legate dall´identità territoriale (come accadeva per il distretto), si mettono insieme per superare la dimensione locale della filiera produttiva e puntare con maggior decisione ai processi di innovazione tecnologica e internazionalizzazione. Senza nulla scontare, però, sul piano dell´autonomia e della flessibilità. Il contratto di rete non è solo una banale opportunità legislativa confezionata per chi mira a ottenere dallo Stato corsie preferenziali per allargare il proprio business. L´imprenditore che abbia già chiaro in testa un progetto di ampio respiro che coinvolga per esempio le aree internazionalizzazione e ricerca e sviluppo della propria azienda, attraverso questo nuovo istituto può davvero puntare in alto. E lo può fare con semplicità ed efficienza. Il contratto di rete supera il concetto di distretto industriale mettendosi alle spalle i vecchi vincoli di territorio e produzione. L’aggregazione tra imprese formalizzata attraverso il Contratto di Rete costituisce una sorta di strada obbligata per l’accesso alle agevolazioni risultanti dalla recente attività legislativa in materia e dalle future politiche di incentivazione, prima di tutto nazionali, che sempre più spingeranno per l’adozione di interventi a favore dei raggruppamenti ufficializzati secondo la nuova formula del Contratto di Rete così come disciplinata dalla Legge 23 luglio 2009 n. 99. Indipendentemente dai vantaggi fiscali, amministrativi e finanziari il Contratto di rete risulta comunque uno strumento privilegiato per le imprese, soprattutto quelle che intendono operare in contesto internazionale. Alla luce delle suddette considerazioni la Regione ha condiviso e cofinanziato l’iniziativa proposta dalla Camera di Commercio di Potenza di promuovere un bando pilota per lo sviluppo e la promozione delle reti di impresa. I risultati del progetto pilota, prima iniziativa promossa in Basilicata, saranno valutati al fine di darne una valenza più estesa anche con il concorso finanziario pubblico. Consapevole di ciò la Regione con D.g.r. 1734 del 7 Nov. 2008 ha approvato uno schema di protocollo d’intesa, poi sottoscritto dai partners sociali ed economici, finalizzato alla regolamentazione di un metodo di confronto sulle politiche di coesione. Finanza d’impresa e Fondo di Garanzia Con delibera di giunta regionale Basilicata n. 2124 del 15/12/2009 è stato istituito, a valere sulle risorse Po Fesr 2007-2013 il Fondo di Garanzia Regionale, importante strumento finanziario a sostegno delle imprese. Con la medesima delibera il Fondo è stato affidato in gestione a Sviluppo Basificata, società “in house” della Regione Basilicata. In data 16/12/2009 è stato sottoscritto tra la Regione Basilicata e Sviluppo Basilicata il relativo “Accordo di finanziamento”, con cui venivano trasferite a Sviluppo Basilicata le risorse del fondo (35 milioni di euro) e venivano disciplinate le modalità di gestione del Fondo di Garanzia. In questi ultimi mesi – ha sottolineato Restaino – a seguito di un lungo lavoro di confronto e concertazione con i partners economici e sociali è stato definito un nuovo Regolamento del Fondo di Garanzia che sarà definitivamente adottato dalla Giunta regionale a brevissima scadenza. Il nuovo regolamento del Fondo, più “accessibile” rispetto al Fondo Centrale di Garanzia, è in grado di fornire un valore aggiunto alle imprese lucane e consentire loro di avere maggiori opportunità di accesso al credito. Un ulteriore elemento positivo è rappresentato dalla scelta di un soggetto gestore del Fondo, quale Sviluppo Basilicata, operante da anni sul territorio e che consentirà una maggiore e migliore interlocuzione con il sistema bancario e imprenditoriale locale. Vengono di seguito elencati gli elementi che qualificano il Fondo di Garanzia Regionale e che lo contraddistinguono dal Fondo centrale di Garanzia. Opera in esenzione, ai sensi del Regolamento (Ce) 800/2008 (mentre il Fondo Centrale di Garanzia opera in “De Minimis”); in questo modo: l’importo massimo garantibile è pari a 2.500.000 euro (rispetto a 1.500.000 del Fondo Centrale; è possibile concedere la garanzia su finanziamenti che sono stati attivati per la realizzazione degli investimenti agevolati in ambito Ail (Aiuti di Importo Limitato); tale possibilità invece sarebbe stata preclusa nel caso in cui il Fondo di Garanzia avesse operato in “De Minimis”; è cumulabile con gli aiuti concessi in “De Minimis” ed in questo modo non viene limitata la possibilità dell’impresa di accedere ad altre agevolazioni “De Minimis” (che ha un limite di massimo di cumulo pari a 200.000 euro di agevolazione in tre anni). In questo modo le imprese avranno uno strumento che va ad integrare (e non a sostituire) quelli esistenti, offrendo maggiori opportunità ed agevolazioni. I criteri per la valutazione economico finanziaria (scoring) delle imprese, utilizzati per valutare l’ammissibilità delle operazioni, sono stati modificati e resi meno rigidi rispetto a quelli adottati dal Fondo Centrale di Garanzia; sono stati modificati al ribasso alcuni valori degli indici aziendali (anche per renderli più aderenti alla situazione socio-economica lucana, come ad esempio i tassi di interessi praticati dalle banche che sono superiori alla media nazionale), in modo da consentire l’accesso al Fondo regionale da parte imprese che difficilmente avrebbero potuto accedere al Fondo Centrale di Garanzia; in ogni caso il fondo è limitato ad imprese che non siano in difficoltà. Moltiplicatore pari a 5, ovvero possono essere prestate garanzie per un importo pari a 5 volte la dotazione del fondo (35 milioni x 5 = 175 milioni). Tenuto conto che le operazioni ammesse al Fondo Centrale di Garanzia dal 2000 al 2009 sono state pari a 535, per un totale di 90 milioni di euro di garanzie, il fondo dovrebbe essere sufficiente a soddisfare il fabbisogno finanziario delle imprese connesso agli investimenti. Al fine di consentire un maggiore e migliore utilizzo del fondo, stanno per essere messe in atto le procedure per una modifica del Po Fesr che possa consentire il finanziamento (anche se in parte) delle operazioni sul circolante utilizzando i fondi Fesr; ciò avrebbe positive ricadute dal punto di vista della rendicontazione della spesa alla Commissione europea. Il fondo in questione è rivolto solo ad operazioni finanziarie accese a fronte di investimenti; per quanto riguarda le operazioni sul circolante (acquisto scorte, liquidità ed anche consolidamento della debitoria a breve) sarà attivo da Gennaio 2011 un fondo specifico alimentato da risorse regionali (già individuate e disponibili da Gennaio 2011 dopo le necessarie operazioni sul Bilancio di previsione) che, non avendo le limitazioni del Fesr potrà garantire e contro garantire le operazioni sul circolante. In questo modo saranno accolte le richieste che pervengono da parte del mondo imprenditoriale e dei confidi di sostenere le operazioni sul circolante, quelle maggiormente richieste dalle imprese in questo periodo di crisi. Le operazioni che posseggono i requisiti saranno candidate alla controgaranzia del Fondo Centrale di Garanzia, liberando in tal modo risorse per ulteriori interventi. Nuovi bandi P.o. - Fesr 2007-2013 “Le strategie di fondo per lo sviluppo economico della Basilicata del Programma Operativo Fesr 2007-2013, che ha inteso incentrare i programmi per il 2007-2013 sulle “priorità del capitale umano e della ricerca, sul rafforzamento dei fattori di attrazione, sull’internazionalizzazione e la cooperazione”, - ha affermato Restaino - richiedono un approccio fortemente orientato a favorire, in primis, una stretta integrazione tra coesione e innovazione. I principi cardini di tale asserto, si identificano principalmente nella crescita della dotazione di capitale umano della regione, nel potenziamento del sistema di ricerca e sviluppo regionale, nell’individuazione di specifici segmenti di specializzazioni in cui concentrare le risorse e perseguire risultati di eccellenza. Il programma, frutto di uno sforzo organizzativo e lavorativo straordinario da parte delle strutture regionali, mette insieme una pluralità di azioni, per lo più contenute nel P.o. Fesr 2007-2013 impostato, come è noto, in coerenza con gli Orientamenti Strategici Comunitari, volti a: rendere più attraente la Basilicata ed i suoi territori, promovendone l’apertura verso l’esterno, valorizzando il potenziale endogeno di risorse ambientali, culturali, naturali, paesaggistiche e garantendo una qualità ed un livello adeguato di servizi; promuovere l’innovazione, l’imprenditorialità e lo sviluppo della conoscenza, mediante lo sviluppo della ricerca e dell’innovazione, comprese le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione; creare nuovi e migliori posti di lavoro, attirando un maggior numero di persone verso il mercato del lavoro e/o l’attività imprenditoriale aumentando gli investimenti nel capitale umano. Complessivamente le risorse economiche da impegnare nel periodo Ottobre 2010 – Gennaio 2011 ammontano a 133,60 Meuro. Le linee attuative interessano i seguenti tre ambiti strategici: Politiche del credito (Fdg per gli investimenti, Fdg per il circolante); Azione di sostegno dello sviluppo e innovazione delle Pmi (5 nuovi bandi del P.o. Fesr 2007-2013) Pacchetti integrati per il turismo (Piot – aiuti, 11 bandi). Già entro il corrente mese di Ottobre saranno avviati: Fdg per gli investimenti; Primi due bandi del P.o. Fesr 2007-2013 (Sostegno all’innovazione delle Pmi e Sostegno allo start up di imprese nei settori innovativi) Primi due bandi Piot – aiuti (Piot Metapontino Basso Sinni, Piot Monti della Basilicata) Tutti gli altri bandi (Sostegno a progetti di ricerca delle Pmi, Sostegno agli Enti Pubblici territoriali per interventi finalizzati al risparmio energetico e per la realizzazione di impianti innovativi alimentati da fonti rinnovabili, Investimenti per la produzione della componentistica energetica più i rimanti 9 Piot-aiuti) saranno varati a partire dai primi di Novembre 2010. “Le azioni suindicate saranno improntate a un generale snellimento procedurale affinchè sia più chiaro, comprensibile e snello il funzionamento dell’Amministrazione Pubblica e si migliori il rapporto con i cittadini e le imprese. Rendere più brevi i passaggi procedurali, eliminare tutto ciò che è superfluo, individuare le modalità più semplici, significa – ha concluso l’assessore Restaino - “semplificazione amministrativa” che, nel caso in specie, consiste nell’adozione di procedure telematiche snelle, nell’acquisizione diretta da parte dell’Amministrazione, per quanto possibile, di dati e documenti, nel risolvere preventivamente possibili complicazioni burocratiche gravanti sulle imprese”.  
   
   
FINANZE - LA CORTE DEI CONTI PROMUOVE LA GESTIONE ECONOMICO-FINANZIARIA DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA: RISPETTATI GLI EQUILIBRI, IL PATTO DI STABILITÀ E CONTENUTE LE SPESE.  
 
 Bologna, 20 ottobre 2010 – Anche per il 2009, la Corte dei Conti pone un sigillo di qualità sulla gestione economico-finanziaria della Regione Emilia-romagna: rispettati gli equilibri di bilancio, il patto di stabilità interno e contenute le spese. “Non possiamo che essere soddisfatti per come ancora una volta venga certificata la bontà della nostra gestione, che produce solidi bilanci regionali all’insegna della trasparenza – ha commentato il presidente della Regione, Vasco Errani -. Noi siamo una Regione che ha bilanci molto stabili grazie a una gestione finanziaria oculata, un rispetto virtuoso del Patto di stabilità, un basso ricorso all’indebitamento e spese di funzionamento affrontate con il necessario rigore. Una condizione di qualità che ci permetterà di affrontare con solidità una situazione finanziaria comunque molto difficile, a seguito di una manovra nazionale del Governo che non potrà non pesare negativamente sui bilanci regionali”. La sezione regionale della Corte ha sancito che la Regione “ha rispettato l’equilibrio di bilancio sia in sede di previsione che di assestamento e di conto consuntivo, essendo rimasto il toltale degli impegni di spesa autorizzati entro il tetto massimo previsto dalle norme”. Inoltre, la stessa relazione testimonia come “ i vincoli di indebitamento risultino rispettati, essendo la relativa spesa al di sotto del limite”. Allo stesso modo vengono commentati i vincoli legati al Patto di stabilità interno, con spese rimaste sotto i limiti sia per quanto riguarda gli impegni che i pagamenti. La relazione mette poi in evidenza l’importanza del Patto per attraversare la crisi, alimentato da 520 milioni di euro, e delle iniziative legislative finalizzate a sostenere il welfare e favorire lo sviluppo economico, la salvaguardia ambientale, la razionalizzazione dell’amministrazione e il contenimento dei costi. Poche le criticità sottolineate nella relazione, quasi tutte ascrivibili alle “disfunzioni - si legge nel rapporto - connesse alla indeterminatezza temporale” e alla “discontinuità” dei “flussi finanziari in entrata di provenienza statale”. Una condizione che mina la capacità regionale di pianificare per tempo il volume complessivo di entrate e uscite. Senza dimenticare i crediti che la Regione vanta nei confronti dello Stato: al 31 dicembre la Regione attendeva ancora la restituzione di 7,9 miliardi di euro di cosiddetti “residui attivi”. Una situazione che ha pesato soprattutto sugli investimenti, destinatari, all’interno dei 14,1 miliardi del bilancio 2010, appena del 15,9% delle spese totali, anche a causa della decurtazione di 125 milioni nei finanziamenti governativi. Considerata la popolazione residente nella regione al 1 gennaio 2009, dice ancora la relazione della Corte dei Conti, “l’indebitamento complessivo regionale pro capite risulta tra i meno rilevanti a livello nazionale”: 221 euro a fronte dei 336 euro del 2008. Per quanto riguarda i vari settori, in quello della salute e della solidarietà sociale, dove si colloca il 62,16% delle risorse regionali, “si è confermata anche nel 2009 una capacità di impegno molto elevata (92,71%) e una analoga capacità di pagamento (98,47%). In aumento la quota di spese finanziate con mezzi regionali (95,89% contro l’89,64 del 2008). Riassumendo, la Corte ritiene che “si debba affermare la positività della gestione economico-finanziaria del bilancio, che ha permesso, pur in un quadro nazionale di finanza pubblica alquanto complesso e non privo di elementi di grave criticità, il rispetto dell’equilibrio di bilancio, il rispetto del patto di stabilità e il contenuto indebitamento, al di sotto dei limiti di legge”. “Nonostante le generali preoccupazioni che i primi provvedimenti in materia di federalismo fiscale suscitano diffusamente nel livello di governo regionale – conclude l’organismo di controllo – la complessiva solidità dell’impostazione contabile e finanziaria della Regione Emilia-romagna permette di affrontare le difficoltà future da una posizione sufficientemente salda”.  
   
   
INDUSTRIA FVG: C 1,6 MLN A DISTRETTI PER SVILUPPO ATTIVITÀ  
 
Trieste, 20 ottobre 2010 - Tra le ultime azioni nel ruolo di assessore alle Attività produttive, il vicepresidente della Regione Luca Ciriani nei giorni scorsi ha attivato con un decreto l´allocazione e la distribuzione di fondi ex legge 27/1999 destinati allo sviluppo dei distretti industriali attivi in Regione. Si tratta di un totale di 1,6 milioni di euro, 1 milione dei quali derivanti da risorse regionali e circa 600mila euro da risorse statali già allocate a vantaggio del Friuli Venezia Giulia. ´´La logica di questo riparto - ha spiegato Ciriani - è quella di conferire ai distretti industriali, ovvero a consorzi che uniscono le attività produttive di alcuni settori caratteristici e tipici del Friuli Venezia Giulia come il coltello, il mobile, la tecnologia, il caffè, la sedia ed il prosciutto di San Daniele, risorse necessarie a portare a compimento progetti di ricerca, sviluppo, consolidamento, promozione e marketing territoriale´´. ´´I contributi allocati con risorse regionali e nazionali - ha aggiunto - genereranno complessivamente investimenti per 1,9 mln di euro in quanto il contributo pubblico copre in media l´83,45 per cento´´. In dettaglio, l´Asdi Sedia consortile di Manzano realizzerà con un contributo di 215mila euro azioni di promozione che consistono in punti informativi, assistenza alla rete di vendita, comunicazione audiovisiva, sostegno alla formazione. L´asdi Comet Innovazione tecnologica utilizzerà 196mila euro per azioni di ricerca e sviluppo sostenendo progetti pre-competitivi, avviando azioni di marketing territoriale ed offrendo un sistema di supporto tecnico-informatico alle aziende. Il Parco Agro alimentare di San Daniele ha ottenuto invece 211mila euro per progetti di sviluppo del parco, la costituzione dell´Associazione produttori salumi del parco, la promozione del prodotto territorio, il progetto di sperimentazione e individuazione sistema di monitoraggio della temperatura e umidità in locali di stagionatura di prosciutti e formaggi. Un contributo di 342mila euro è stato conferito al distretto del Coltello di Maniago che realizzerà un Osservatorio permanente su temi socio economici rilevanti per il distretto, strategie necessarie per superare le criticità e migliorare il posizionamento competitivo delle aziende, una rete di parternariato per la gestione del programma informativo distrettuale sulla formazione e, infine, azioni di marketing. Il Ditedi (Distretto industriale delle tecnologie digitali) di Tavagnacco ha ottenuto 217mila euro per la realizzazione di un Centro servizi e per le attività di promozione e marketing. Un finanziamento di 215mila euro è stato quindi concesso al distretto del Mobile di Brugnera per azioni di promozione ma anche di analisi della sostenibilità ambientale e formazione. Ultimo ma non ultimo, per una serie di attività di marketing e promozione del caffè espresso italiano, il Trieste Coffee cluster ha ottenuto 214mila euro.  
   
   
NENCINI: «BERLUSCONI SUL FISCO GUARDI AL MODELLO TOSCANO» IN TOSCANA AI COMUNI VIENE GIÀ LASCIATA LA METÀ DEI MAGGIORI TRIBUTI RISCOSSI  
 
Firenze, 20 ottobre 2010 - «Quanto ha annunciato oggi il premier Silvio Berlusconi a proposito di un coinvolgimento dei Comuni nell´accertamento dei redditi dei contribuenti per combattere l´evasione fiscale in Toscana lo stiamo già facendo da mesi» commenta l´assessore al bilancio della Regione Toscana, Riccardo Nencini, a proposito delle dichiarazioni rilasciate da Berlusconi ieri all´assemblea nazionale dell´Upi, l´Unione delle Province, in corso a Catania. «Consigliamo quindi al Presidente del Consiglio – prosegue Nencini - di prendere esempio dal ´modello Toscana´, che prevede una sinergia e uno scambio di informazioni tra tutti gli attori coinvolti nel recupero dell´evasione fiscale». Grazie infatti ad un protocollo firmato tra Regione e Anci, ai Comuni in Toscana che parteciperanno attivamente all´azione di contrasto all´evasione fiscale verrà riconosciuta la metà dei tributi regionali recuperati grazie a questa collaborazione». «In Toscana – conclude Nencini – abbiamo iniziato a percorrere questa strada da mesi e fino ad oggi hanno aderito al protocollo sei capoluoghi di Provincia (Arezzo, Carrara, Firenze, Livorno, Pistoia, Siena) ed altri 48 Comuni, che insieme contano 1 milione e 361 mila residenti, ovvero il 38,91% della popolazione regionale».  
   
   
LA GIUNTA DELLA CALABRIA RINUNCIA AL RICORSO ALLA CORTE COSTITUZIONALE PER CONFLITTO DI ATTRIBUZIONI  
 
Reggio Calabria, 20 ottobre 2010 - La Giunta regionale si è riunita sotto la presidenza del Presidente Giuseppe Scopelliti, assistito dal Dirigente generale Francesco Zoccali, per discutere una serie di importanti provvedimenti amministrativi. Su proposta del Presidente Scopelliti, la Giunta ha deciso di rinunciare al ricorso, presentato dalla precedente Giunta di centrosinistra, pendente dinanzi alla Corte costituzionale per conflitto di attribuzione ex art. 39 e ss. Legge n. 87/53, in relazione alla delibera Cipe 77/09, al Documento di programmazione economica e finanziaria 2010-2013 ed alle risoluzioni parlamentari di approvazione dello stesso Dpef. La decisione è stata assunta poiché la Giunta, alla “luce di una maggiore condivisione delle strategie di rilancio del Paese, da attuarsi per il tramite della realizzazione di infrastrutture fondamentali quali il Ponte sullo Stretto, ritiene che non si debba proseguire nel giudizio intrapreso”. Sempre, su proposta del Presidente Scopelliti, l’Esecutivo ha recepito l’accordo tra il Ministero della salute, le regioni e le province autonome relativo alle linee guida applicative del regolamento n. 852/2004/ce del parlamento europeo e del consiglio sull’igiene dei prodotti alimentari. E’ stato, inoltre, deliberato l’aggiornamento del Piano degli obiettivi strategici (pos) 2010-2012. Su Proposta dell’Assessore Giacomo Mancini, sono state approvate una serie di variazioni di bilancio. Su proposta dell’Assessore ai Lavori Pubblici Pino Gentile è stato annullato il Bando di concorso per “la realizzazione di alloggi di edilizia sociale da offrire in locazione o in proprietà”, in esecuzione alla legge n.36/2008.  
   
   
DOMENICA 24 OTTOBRE PIÙ DI TRECENTOMILA TRENTINI SI RECHERANNO ALLE URNE  
 
Trento, 20 ottobre 2010 - Il voto per l´elezione dei presidenti della Comunità e dei rappresentanti dell´assemblea di valle è un diritto del cittadino, esercitarlo significa partecipare alla vita della collettività: scegliere a chi affidare la delega di governo del territorio in cui si vive. Ricordiamo che si vota nel Comune di residenza dalle 7 alle 22 di domenica 24 ottobre Una scheda riassuntiva illustra cosa sono e quali funzioni proprie hanno le Comunità di valle mentre un´altra spiega, utilizzando anche il linguaggio per sordomuti, come esprimere correttamente la propria scelta di voto il prossimo 24 ottobre. E´ questo il tema della nuova puntata di "La Provincia informa", il settimanale radiofonico e televisivo curato dall´Ufficio stampa. Trasmessa dalle emittenti trentine a partire da venerdì 22 ottobre, “La Provincia informa” è disponibile anche in Internet, al sito www.Uffstampa.provincia.tn.it (menu "La Provincia informa") dove è possibile inoltre consultare la programmazione della puntata da parte delle singole emittenti. Copia del programma può essere richiesta anche a Format - Centro audiovisivi della Provincia autonoma di Trento, in Via Zanella 10/2 a Trento (tel. 0461 495117 e-mail format@provincia.Tn.it).  
   
   
POLITICHE SOCIALI IN SARDEGNA : LEGGE 162, MODIFICHE PER L´EROGAZIONE DEI FINANZIAMENTI  
 
Cagliari, 20 Ottobre 2010 - La Giunta regionale, su proposta dell´Assessore della Sanità e dell´Assistenza sociale, Antonello Liori, ha approvato le modifiche per l´erogazione dei finanziamenti relativi alla legge 162, che all´interno del Fondo per la non autosufficienza riguarda i piani personalizzati in favore di persone con grave disabilità. "La legge 162 costituisce per le famiglie dei portatori di disabilità grave un fondamentale supporto che contribuisce ad alleggerire il carico assistenziale ed al miglioramento della qualità di vita, consentendo la permanenza dei disabili all´interno delle famiglie - ha sottolineato l´assessore Liori - La modifica dei criteri è stata realizzata applicando le direttive del Consiglio regionale, ma accogliendo anche le indicazioni emerse dai ripetuti incontri con le associazioni di volontariato e dei familiari, l´Anci ed i sindacati. L´obiettivo delle modifiche è quello di sostenere maggiormente le categorie più svantaggiate e di consentire loro di ottenere con certezza il finanziamento dei loro piani, ripristinando così lo spirito originario della legge." "La 162 era diventata l´ombrello normativo di troppe situazioni differenti - ha proseguito l´Assessore - che le hanno fatto perdere le finalità originarie. Si tratta, comunque, di una fase sperimentale, che nel 2011 avrà certamente le opportune modifiche così da realizzare un modello, disegnato sui bisogni della persona, che abbia pochi margini di interpretazione soggettiva ed eviti le numerose storture, segnalate anche dalle associazioni, nell´applicazione odierna. Inoltre, dal prossimo anno si procederà a verifiche sulla congruità dei punteggi assegnati ai Piani personalizzati." "Il mio impegno - ha concluso l´Assessore Liori - è indirizzato verso scelte che non taglino o riducano l´assistenza, ma la riqualifichino e sopratutto consentano di spendere meglio, visto l´importante impegno finanziario per la legge 162".  
   
   
PATTO DI STABILITÀ, TETTO PIÙ ALTO PER VENTI COMUNI TOSCANI MESSI A DISPOSIZIONE 60 MILIONI. UN AIUTO PER LE IMPRESE  
 
Firenze, 20 ottobre 2010 - «Superare il patto di stabilità e regionalizzarlo non provoca instabilità - sintetizza con una battuta il presidente della Toscana Enrico Rossi – Aiuta semplicemente a risolverne alcuni paradossi, senza spendere un euro in più. Ma il controllo sulla spesa rimane ed è fondamentale». Venti Comuni toscani anche quest´anno potranno superare il patto di stabilità, o meglio i limiti di liquidità dell´accordo imposto dal governo a tutti gli enti locali per tenere a freno la spesa pubblica italiana. Il presidente della Toscana Enrico Rossi ne ha parlato durante il consueto incontro settimanale con i giornalisti. Lo potranno fare in molti casi per diversi milioni, grazie ad una quota di liquidità aggiuntiva messa a disposizione dalla Regione, e così potranno essere subito pagate, prima della fine dell´anno, molte imprese che per le regole di quel patto non potevano vedersi saldare le fatture di lavori già effettuati, nonostante che in cassa i Comuni i soldi per farlo, paradossalmente, ce li avessero. Un aiuto alle amministrazioni comunali più virtuose che rientrano in precisi parametri definiti a livello nazionale, ma soprattutto un aiuto all´economia e alle aziende. La Toscana peraltro è stata nel 2009 la Regione che ha ceduto la quota più alta di liquidità agli enti locali – solo Piemonte, Lazio, Lombardia ed Emilia Romagna hanno messo in campo provvedimenti simili - ed anche quest´anno si conferma ai primi posti. Come funziona - Il meccanismo è semplice. Il patto di stabilità fissa per le Regioni un tetto sulla spesa autorizzata, o meglio impegnata durante l´anno, e un secondo tetto sulle uscite di cassa. Non sempre le due coincidono. Ci sono investimenti previsti e poi rinviati . Ci sono lavori che si allungano di alcuni mesi e quindi non immediatamente liquidabili. Con un patto di stabilità a compartimenti stagni quei milioni sarebbero rimasti tutti nelle casse pubbliche e le prime ad essere penalizzate sarebbero state le imprese. E´ un po´ come avere i soldi in tasca pronti e dover dire al muratore, idraulico o elettricista di turno: «Mi dispiace: per il saldo ripassi tra tre mesi, ad anno nuovo». Tanto più assurdo visto che quei soldi in tasca erano stati messi da parte proprio per pagare quelle spese e non saranno utilizzati per altro. La quota messa a disposizione in questo caso dalla Regione - ma lo stesso possono fare i Comuni stessi, tra loro - consente di ottimizzare il sistema. 60 milioni di maggiore liquidità: quasi un milione al giorno - La giunta regionale nelle settimane scorse aveva definito la quota di liquidità da cedere ai Comuni toscani virtuosi, consentendo ad alcuni di alzare l´asticella delle spesa da qui alla fine dell´anno. Sono 60 milioni: di meno rispetto ai 100 milioni dell´anno scorso. «Perché il patto di stabilità imposto dal governo per tenere a freno la spesa pubblica si è fatto più severo anche per le Regioni – spiega Rossi – e perché abbiamo accelerato alcuni investimenti. Ma nonostante i tagli e le difficoltà finanziarie, che il prossimo anno saranno ancora maggiori, abbiamo voluto mantenere questo segnale di solidarietà. E comunque si tratta quasi di un milione al giorno da qui alla fine dell´anno». I venti Comuni che potranno spendere di più - L´anno scorso la Regione permise a 32 comuni e una Provincia di superare per 100 milioni -(contro i 106 richiesti) il limite imposto dal patto di stabilità interno. Dei venti Comuni autorizzati quest´anno ad una maggiore spe sa da dicembre, quattordici avevano già beneficiato dell´aiuto l´anno scorso: ovvero Calcinaia, Campiglia Marittima, Carmignano, Cascina, Castelfiorentino, Castelnuovo Garfagnana, Firenze, Grosseto, Lastra a Signa, Montopoli, Rosignano Marittimo, Santa Maria a Monte, Sesto Fiorentino, Vicopisano. A questi si aggiungono ora Campi Bisenzio, Carrara, Coreglia Antelminelli, Empoli, Prato e Vinci. Nessuno dei Comuni che avevano fatto richiesta (e che rientravano nei parametri di virtuosità previsti a livello nazionale) è stato escluso. Rispetto ai 138 milioni di richieste avanzate lo sforamento autorizzato non ha potuto però superare i 60 milioni e nella ripartizione la Regione ha tenuto conto della disponibilità di cassa degli enti locali, dell´ammontare dei debiti da saldare e di quanto fatto l´anno scorso con la quota di maggiore liquidità messa a disposizione.  
   
   
IN PRIMA LINEA CONTRO LA CRISI, CRESCONO I SERVIZI ALL´IMPIEGO LA RETE TOSCANA ESCE RAFFORZATA DALL´IMPATTO CON L´EMERGENZA OCCUPAZIONE  
 
Firenze, 20 ottobre 2010- La crisi che ha investito anche la Toscana e che ha portato alla perdita di centinaia di posti di lavoro e al ricorso, in misura massiccia, agli ammortizzatori sociali, non ha trovato impreparati i servizi all´impiego. I centri e gli sportelli che costituiscono la fitta rete organizzata in maniera capillare sul territorio toscano, non solo hanno retto all´urto posizionandosi su livelli più elevati rispetto al resto del paese, ma hanno saputo volgere in positivo l´attività cui sono stati chiamati in seguito alla crisi. In particolare hanno potuto, in questi ultimi due anni, affinare le proprie capacità di intervento e di lavorare in rete. E´ quanto emerso dalla ricerca, elaborata dall´Istituto per la programmazione economica in Toscana e dal settore lavoro della Regione, presentata ieri a Lucca nel corso di un seminario che ha visto la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni e delle parti sociali per fare il punto sul sistema d ei servizi all´impiego in Toscana, cioè sugli strumenti cui ci si affida per facilitare l´incontro fra domanda e offerta di lavoro, ma anche per rendere più qualificato il lavoro, orientare le scelte dei cittadini e delle aziende, attivare quelle che gli addetti definiscono le politiche attive per l´occupazione. «Credo si possa dire che gli investimenti fatti dalla Regione per rafforzare le strutture e le risorse umane dei centri per l´impiego - commenta l´assessore al lavoro Gianfranco Simoncini - abbiano dato buoni risultati. Grazie al Fondo sociale europeo abbiamo destinato, in passato, quasi 20 milioni di euro al rafforzamento delle strutture. A questi si devono aggiungere i quasi 200 milioni destinati alle politiche della formazione e del lavoro. Purtroppo,in questi mesi, si è avuto un forte aumento di situazioni di crisi, con l´inevitabile aumento del ricorso alla cassa integrazione e alla mobilità. I centri per l´impiego hanno avuto la responsabilità di gestire le politiche attive del lavoro e la formazione, previste per la riqualificazione e la ricollocazione dei lavoratori che hanno perduto il posto di lavoro. Tutto questo, senza questo forte investimento non sarebbe stato possibile». E´ un impegno che prosegue, ha ricordato l´assessore, anche grazie alla nuova programmazione del Fondo sociale europeo. «Basti pensare al finanziamento della cassa integrazione in deroga che dal maggio 2009 ha già superato le 15 mila richieste e ai quasi 15 milioni di euro destinati a finanziare incentivi e misure per sostegno al reddito e occupazione nel 2010». L´attività dei centri per l´impiego toscani risulta efficace soprattutto sul versante dei servizi specializzati (voucher, bilancio di competenze, percorsi individuali), settore nel si posizione su livelli superiori alla media italiana. Risultano invece ancora non pienamente utilizzati da parte delle aziende. Anc he la crisi ha determinato comunque una diminuzione nel numero dei contatti. L´assessore, a questo proposito, ha sottolineato «la necessità di far fare ai servizi un salto di qualità, per rafforzare e rendere più stringente ed efficace il ruolo di supporto nei confronti delle imprese, alle cui rappresentanze chiediamo uno sforzo per aumentare e rendere più costante il ricorso ai servizi. Dal luglio del 2009 ad oggi gli sportelli dei centri per l´impiego hanno ricevuto oltre 27 mila lavoratori in Cassa integrazione in deroga, ai quali sono state erogate complessivamente 110 mila azioni di politica attiva, in media 4 per ciascun lavoratore. «La ricerca – ha detto l´assessore Simoncini – ha giustamente sottolineato il fatto che con l´attivazione della cassa in deroga, oltre a garantire reddito e posti di lavoro, è stato possibile sperimentare un primo tentativo di avvicinare le politiche attive e quelle passive. La rete dei servizi per l´impiego ha mostrato di essere all´altezza di questo compito e di riuscire a cogliere l´occasione di crescita costituita dal fatto di essere in prima linea ad affrontare l´emergenza».  
   
   
SICUREZZA FVG: IN 500 NELL´ELENCO DEI VOLONTARI  
 
 Trieste, 20 ottobre 2010 - E´ Pordenone, con 310 domande sulle 573 presentate tra febbraio ed agosto dagli aspiranti volontari per la sicurezza, a fare la parte del leone. Udine, Trieste e Gorizia si dividono il resto della quota ed anche qui le differenze sono rilevanti: Udine conta 207 domande, Trieste 37, Gorizia 15. L´istruttoria ha però portato all´esclusione di 73 richieste per cause connesse alla mancata presentazione dei documenti richiesti o ad una documentazione che, a partire dal certificato medico, non era conforme al regolamento. I dati sono stati illustrati questa mattina dall´assessore alla Sicurezza del Friuli Venezia Giulia Federica Seganti che ha rilevato la diversità dei fattori che hanno influenzato tale risultato. ´´A Gorizia e a Trieste - ha ricordato l´assessore - la Polizia locale è numericamente più presente, il territorio presenta esigenze di controllo diverse a seconda della tipologia dei centri abitati ed inoltre in Friuli sono molti i Comuni ad essersi dotati di volontari già da tempo´´. Cittadini che, tra l´altro, entreranno ora a far parte dell´elenco regionale ed indosseranno il berrettino ed il giubbino che li identificheranno quando ´´presteranno servizio alle direttive dei capi delle Polizie locali o dei loro delegati e senza altro compito al di fuori del controllo senza altra possibilità d´intervento che sia quella di informare, in caso di necessità, la Polizia locale´´, ha confermato l´assessore. Più dei numeri, per l´assessore Seganti conta la soddisfazione di un bisogno espresso dalla cittadinanza, che vedrà così aumentare la sua percezione di sicurezza là dove ce n´è maggior bisogno attraverso il lavoro di persone che perlopiù hanno una certa età e di conseguenza più tempo da mettere a disposizione della collettività. Suddivisi in idonei all´impiego in tutte le attività previste dal regolamento, ovvero sorveglianza in strada, nei parchi, durante le manifestazioni, di notte, ed altro (216 richiedenti) ed in idonei all´attività di supporto alla sicurezza stradale (284), i volontari, ha confermato l´assessore, entreranno in servizio nel 2011. Tra gli appartenenti al primo gruppo, il 20,4 per cento va dai 51 ai 60 anni ed il 30,1 per cento ha tra i 61 ed i 70 anni. Il resto va dai 18 ai 50 anni, con un 5 per cento oltre i 70 anni. Nel secondo gruppo la fascia d´età alta aumenta: il 18 per cento va dai 51 ai 60 anni ed il 51,4 per cento dai 61 ai 70, mentre il 15,1 per cento è oltre i 70 anni. Poche, nel complesso, le donne, che sono appena 42. A quasi tutti competono i corsi di preparazione, che saranno di 4 ore per quelli che si occuperanno di sicurezza stradale e di 20 ore per l´impiego in tutte le attività. ´´Ovviamente saranno esonerati del tutto dai corsi di formazione - precisa infatti Seganti - tutti coloro che hanno prestato servizio nella Polizia locale o di Stato, mentre l´esonero sarà parziale in caso di partecipazione a precedenti corsi formativi´´.  
   
   
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE CALABRIA SCOPELLITI RINGRAZIA IL GOVERNO PER L´INVIO DELL´ESERCITO A REGGIO CALABRIA  
 
Reggio Calabria, 20 ottobre 2010 -Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ha ringraziato il Governo per l’invio dell’Esercito a Reggio Calabria.“la presenza dell´esercito a Reggio – ha detto - è un’altra dimostrazione dell´attenzione che il Governo Berlusconi ha nei confronti del Mezzogiorno.e’ un momento delicatissimo per la Calabria e per Reggio in particolare e ritengo che tale provvedimento sia da interpretare come una risorsa ‘invisibile’ ma di reale supporto per i magistrati, per le forze dell´ordine e per le Istituzioni. Pur senza ‘militarizzare’ la città, l’esercito è stato recepito dai cittadini come un ennesimo segnale forte da parte dello Stato, deciso e fermo nel contribuire a rendere sempre più saldi in Calabria i principi di libertà, democrazia e legalità. I militari – prosegue il Governatore della Calabria - forniranno un grande contribuito soprattutto perché solleveranno le forze dell’ordine dall’impegno di presidiare gli obiettivi sensibili, permettendo loro di concentrarsi su altre attività, per un potenziamento della macchina della giustizia che ha sempre bisogno di nuove risorse. I militari saranno impiegati solo sui luoghi da sorvegliare (gli uffici della Dda, la Procura generale, la Corte d’appello e l’abitazione del Procuratore Generale Di Landro) a dimostrazione che la loro attività sia mirata ad alzare il livello di sicurezza senza la necessità di una presenza troppo appariscente sul territorio. Voglio ringraziare il Ministro dell’Interno Maroni – conclude Scopelliti - che ha mantenuto la promessa di ‘replicare alla ‘ndrangheta colpo su colpo’ ottenendo in questi anni risultati straordinari, e il Ministro La Russa, che ha risposto concretamente alle esigenze del territorio tramite questo provvedimento, in perfetta sintonia con la politica del Governo Berlusconi, con le problematiche delle istituzioni e con quanto richiesto dal sottoscritto.”  
   
   
IMPRENDITORIA FEMMINILE: AL VIA IN UMBRIA INCONTRI TEMATICI PROGETTO “EMMA”  
 
Perugia, 20 ottobre 2010 – Un ciclo di otto incontri tematici per affrontare le problematiche con cui devono confrontarsi le donne che fanno impresa, analizzando e individuando le modalità di intervento più adeguate per sostenerle nella loro attività. Organizzato nell’ambito del progetto “Emma”, di cui è capofila la Regione Umbria (Direzione regionale Sviluppo Economico e attività produttive - Servizio Sostegno alle Imprese), si aprirà domani mercoledì 20 ottobre a Perugia parlando di “Leggere l’impresa al femminile” e coinvolgerà imprenditrici e neoimprenditrici, rappresentanti delle organizzazioni imprenditoriali e delle istituzioni, esperti di settore. Il progetto nasce “dall’esigenza – ricordano dagli uffici regionali - di voler superare gli ostacoli che soprattutto le imprese femminili, in Umbria come in altre realtà del bacino mediterraneo, incontrano nel loro avvio e nella loro operatività, ancora di più in un momento di crisi economica come l’attuale. Prevede risorse complessive per oltre 1 milione e 244mila euro, stanziate dall’Unione europea nell’ambito del Programma transnazionale di cooperazione territoriale “Med”, e consente di favorire scambi di modelli e metodologie comuni fra i Paesi partecipanti, con l’intento di creare reti e offrire sempre maggiori opportunità alle imprese femminili”. Negli incontri, che si terranno da domani alla fine di febbraio 2011, con cadenza bimensile, verranno trattati i principali temi “comuni” del mondo imprenditoriale femminile come la difficoltà di conciliare equilibrio personale e crescita aziendale, i problemi nell’accesso al credito, il basso orientamento alle nuove tecnologie e all’innovazione. Si analizzeranno anche le nuove sfide in cui le imprese sono chiamate a cimentarsi per innovarsi e poter competere, quali la “green economy”, lo sviluppo sostenibile, il consumo responsabile. All’incontro di domani (ore 15, nella sede della Regione Umbria a Palazzo Broletto, Sala riunioni Ii piano) interverranno Marina Toschi, consigliera regionale di Parità della Regione Umbria, e Stefania Vulcano, psicologa esperta di “empowerment” e orientamento imprenditoriale. Nel secondo appuntamento, fissato per il 10 novembre, verrà trattato il tema “Il valore della diversità nel management” con la partecipazione della consigliera di Parità Marina Toschi e di Cristina Montesi, docente della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Perugia e dell’Università per Stranieri, che si è spesso occupata della specificità femminile nel fare impresa e nell’economia.  
   
   
BOLZANO: " DONNE INFORMATE" - CONFERENZA IL 21 OTTOBRE A S.NICOLÒ/MERANO SUL CORAGGIO CIVILE  
 
Bolzano, 20 ottobre 2010 - Nell´ambito delle conferenze su tematiche al femminile organizzate dalla Commissione provinciale per le pari opportunità e dal Servizio donna della Provincia, "Donne informate", giovedì 21 ottobre 2010 a San Nicolò/merano, presso la Sala Nicolò , alle ore 20.00, si terrà un incontro incentrato sul coraggio civile con Brigitte Foppa. La Commissione provinciale per le pari opportunità ed il Servizio donna attraverso l´organizzazione di una serie di conferenze incentrate su tematiche femminili intendono allacciare contatti con le donne su tutto il territorio ed avviare collaborazioni con le organizzazioni femminili e con le donne in politica. L´obiettivo è quello d generare nuovi impulsi per una consapevolezza di genere nell´aggiornamento, per scambiare informazioni ed incentivare lo sviluppo di progetti femminili comuni. Giovedì 21 ottobre 2010, alle ore 20.00, presso la Sala Nicolò a San Nicolò/merano, Brigitte Foppa, esperta di educazione permanente, nella sua conferenza, in lingua tedesca, spiegherà cosa sia il coraggio civile e quando e perché sia necessario farvi ricorso. La serata è ad accesso libero per tutte le persone interessate. L´opuscolo "Donne informate" raccoglie la panoramica delle conferenze e può essere ottenuto gratuitamente presso il Servizio donna della Provincia, in via Crispi 3 a Bolzano, tel. 0471 411180, e-mail: serviziodonna@provincia.Bz.it    
   
   
SARDEGNA: IN ARRIVO IL BONUS PER LE FAMIGLIE NUMEROSE  
 
Cagliari, 20 Ottobre 2010 - L´assessorato dell´Igiene e sanità e delle politiche sociali ha definito criteri e modalità per l´erogazione del “bonus famiglia”, il contributo economico di 1.000 euro concesso ai nuclei familiari numerosi. L´intervento interesserà circa 3mila famiglie sarde per una spesa complessiva di 3milioni di euro. Il contributo verrà erogato dal Comune di residenza ai nuclei familiari che ,alla data del 30 aprile 2010, risultano residenti in Sardegna e sono composti da 4 o più figli a carico di età compresa tra 0 e 25 anni. Il reddito Isee del nucleo familiare non deve superare i 35.000 euro. Le domande dovranno essere indirizzate al Comune di residenza. Il bonus famiglia è compatibile con il programma “povertà estreme”.