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Notiziario Marketpress di Mercoledì 20 Ottobre 2010
GRANDE SUCCESSO DEL BANDO EMESSO DALLA REGIONE TOSCANA. ACCOLTI 76 PROGETTI CIBO BIOLOGICO E TIPICO NELLE MENSE: È TUTTO ESAURITO  
 
Vanno forte i cibi biologici, tipici, tradizionali e con il marchio “agriqualità” nelle mense pubbliche della Toscana. Il bando emesso durante l´estate dalla Regione per la promozione di questi cibi e per l´educazione alimentare e l´aggiornamento professionale, che quest´anno aveva una dotazione di 700 mila euro, ha fatto registrare il “tutto esaurito” con la presentazione di 76 domande che sono state accolte e di altre 32 che sono giunte invece fuori termine. "Questa misura – spiega l´assessore all´agricoltura della Regione, Gianni Salvadori – ha un dusplice obiettivo. Il primo è quello di incrementare il consumo di cibi genuini, prodotti sul territorio, e di far conoscere e diffondere la qualità e la tipicità, che in Toscana vantano livelli di eccellenza. Il secondo, che è direttamente col legato, è quello di dare un sostegno ai produttori locali, la cosidetta “filiera corta”, e di dare un impulso all´innovazione. Siamo molto soddisfatti del risultato – conclude l´assessore - per la qualità e la quantità dei progetti presentati dai comuni toscani e per la sensibilità dimostrata. Ci dispiace di non aver avuto a disposizione più risorse, ma i tempi e la crisi non hanno permesso di fare di più, almeno per quest´anno." Fra i 76 progetti finanziati, alcuni (16) sono stati classificati come “progetti pilota”: riceveranno il 90% dell´importo totale di spesa del progetto. I rimanenti progetti riceveranno un contributo che va dal 20%, al 25% al 60% dell´importo a seconda della tipologia del progetto stesso (“scuola in fattoria”, “mensa toscana”; “orti scolastici”). I progetti “pilota” sono quelli dei comuni di: Terranuova Bracciolini, Sca ndicci, Bucine, Bagno a Ripoli, Castelnuovo Berardenga, Massarosa, Figline Valdarno, Quarrata, Vernio, Filattiera, San Giovanni d´Asso, Montemurlo.  
   
   
CRISI AGRICOLTURA, GIOVEDÌ VERTICE REGIONE SARDEGNA -ORGANIZZAZIONI DI CATEGORIA  
 
La crisi dell´agricoltura sarda, il lavoro della Regione in atto e le strategie da mettere in campo per rilanciare il comparto. È il tema che verrà affrontato giovedì pomeriggio, 21 ottobre, a Cagliari a Villa Devoto, sede della presidenza della Regione. Il presidente Ugo Cappellacci e l´assessore dell´Agricoltura Andrea Prato riceveranno i vertici di Confagricoltura, Cia, Copagri, Coldiretti e del Movimento dei pastori sardi. L´incontro sarà l’occasione per fare il punto sulle azioni in corso da parte della Regione e sui prossimi interventi da attuare, anche alla luce dell’acuirsi della crisi del comparto agricolo isolano.  
   
   
ZOOTECNIA IN SARDEGNA PIANO DI SELEZIONE GENETICA CONTRO LE ENCEFALOPATIE SPONGIFORMI DEGLI OVINI  
 
Sassari - Niente più campagne di vaccinazione ad alto costo e un obiettivo ambizioso: rendere Sardegna resistente al flagello della scrapie nel giro di 7/10 anni. Questi erano gli scopi del Piano di selezione genetica per la resistenza alle encefalopatie spongiformi degli ovini, che la Giunta regionale ha varato poco di un anno fa, nell’aprile del 2009 dalla. Un approccio sanitario innovativo che vede l’Isola ai primi posti in Europa contro la scrapie, la malattia degenerativa del sistema nervoso degli ovini che colpisce ogni anno migliaia di capi e causa danni economici per milioni di euro. Oggi, a un anno e mezzo di distanza dalla sua adozione, l’Istituto Zooprofilattico della Sardegna traccia un primo bilancio dei risultati ottenuti. Sono oltre 10mila 500 le aziende censite (65% circa) e più di 50 mila gli arieti controllati dal Dipartimento di Sanità animale dell’Istituto “Pegreffi”, guidato dal commissario Maria Assunta Serra: una media di 130 esami al giorno. «È un risultato che fa ben sperare per il futuro, perché già tra qualche anno si avranno i primi benefici in termini di diminuzione dei focolai della malattia - spiega il dottor Ciriaco Ligios, responsabile del laboratorio di Genetica che si occupa degli esami -. Il motivo è semplice: gli studi scientifici hanno dimostrato che l´insorgenza della scrapie dipende dal patrimonio genetico degli ovini. Il nuovo Piano di selezione porterà ad un aumento dei capi geneticamente resistenti alla malattia e a una drastica diminuzione di quelli sensibili, così da rendere la popolazione ovina della Sardegna progressivamente inattaccabile". La strategia è quella di far diventare le pecore resistenti agli agenti infettanti della malattia, cioè i prioni. La scrapie, infatti, appartiene al gruppo delle encefalopatie spongiformi trasmissibili anche all’uomo (Tse), come la “mucca pazza”, e la sua azione dipende da una complessa interazione tra i prioni e il patrimonio genetico degli ovini. «Le ricerche hanno dimostrato che gli animali con genotipo Arr sono quelli più resistenti alle encefalopatie spongiformi – continua il dottor Ligios –, mentre quelli con altri genotipi sono molto più suscettibili. Questo significa che la migliore strategia per il controllo della malattia è quella di non utilizzare arieti “sensibili” per la riproduzione, perché i caratteri si trasmettono per via ereditaria. Risultato: se usiamo arieti del genotipo Arr, tra alcuni anni, resteranno solo animali resistenti, e in Sardegna ci saranno pochissimi casi di scrapie come in Olanda, la nazione europea che per prima ha completato un piano di selezione». Il metodo. Il Piano, ideato nel 2005 con un decreto del ministero della Salute, prevede che gli arieti sensibili vengano sostituiti entro la fine del 2011. Perciò, dal primo gennaio 2012 gli allevatori dovranno selezionare il proprio gregge utilizzando solo “riproduttori di prima e seconda classe”, cioè resistenti. Mentre per quelli sensibili vige il blocco della movimentazione dall’aprile del 2009. Ma per mettere in pratica il progetto con rigore scientifico è prima necessario un censimento con l’identificazione degli arieti. L’istituto Zooprofilattico esegue gli esami di laboratorio e, una volta identificato il genotipo di ciascun animale, comunica i dati ai servizi veterinari delle Asl che provvedono alla certificazione delle greggi. Si compone così una mappatura genetica degli arieti allevati nelle aziende sarde, dove ad ogni matricola corrisponde una specifica sequenza. I vantaggi economici. A partire dal 1995, in Sardegna, sono stati diagnosticati quasi 200 focolai di scrapie. La malattia è cresciuta di anno in anno e ha dimostrato un carattere fortemente epidemico con circa 120 focolai negli ultimi quattro anni. Un autentico flagello per gli allevatori, perché l’infezione si contagia da un gregge all’altro e porta alla morte dell’animale nella maggior parte dei casi. Ma non solo. Dietro la scrapie si intrecciano fattori di carattere economico e sanitario. "Nei confronti di questa malattia c’è una pressante attenzione dell’Unione europea e ciò è collegato alla devastante epidemia di Bse (encefalopatia spongiforme bovina) che ha colpito il Regno Unito e l’Europa alla fine degli anni Novanta - avverte il dottor Ligios -. Poi ci sono gli interessi commerciali, perché la diagnosi della scrapie può determinare il blocco dei mercati internazionali. Nel 2009 la Francia ha vietato l’importazione di latte proveniente da greggi di altri Paesi europei dove non si era provveduto ad eradicare la malattia. Se questo avvenisse anche per la Sardegna sarebbe un danno economico gravissimo. Ma adesso i pastori hanno un´arma più efficace - conclude l’esperto di genetica -. Sono finiti i tempi in cui si vaccinava anche l´ultimo gregge nella rincorsa dell´infezione. D´ora in poi non sarà necessario battere le campagne palmo a palmo perché i prioni non troveranno più terreno fertile nell´Isola".  
   
   
IL TORTELLINO DI VALEGGIO A VENEZIA. DAL NODO D’AMORE AI PASTIFICI ARTIGIANI, RISTORANTI E AGRITURISMI ATTUALI  
 
Sulla tradizione secolare del tortellino, del tutto diverso da quelli emiliani o mantovani, Valeggio ha reso reale la leggenda della sua nascita, quella del Nodo d’Amore, che risale all’epoca dell’arrivo dei Viscontei nel veronese, alla fine del Xiv secolo. Un giovane nobile, capitano delle truppe viscontee, incontrò nottetempo a Valeggio una ninfa del Mincio della quale si innamorò. La storia d’amore non poteva rimanere segreta e la gelosia della promessa sposa costrinse il giovane capitano a fuggire, sparendo nel fiume assieme alla ninfa amata. Di loro null’altro rimase sulla riva del fiume che un fazzoletto di seta dorata, annodato in ricordo del loro amore. Da allora le donne di Valeggio stendono nei giorni di festa una pasta sottile come la seta e, dopo averla riempita con un gustoso insieme di carni diverse, la annodano come quel fazzoletto, per perpetuare il tenero sentimento che ha unito per sempre i due amanti fuggiaschi. Oggi questa tradizione viene onorata non solo dalle massaie, ma da numerosi pastifici artigiani (dove è possibile acquistare i tortellini di Valeggio e numerose altre specialità locali), dagli agriturismi e dai ristoranti, locande e trattorie della zona (oltre una quarantina, circa la metà dei quali riuniti nell’Associazione Ristoratori Valeggio) che li propongono come primo piatto “assoluto”. Indirizzi, numeri telefonici, email e siti internet si possono trovare nel sito www.Valeggio.com, email: tourist@valeggio.Com.  
   
   
CONVEGNO “LE COOPERATIVE AGROALIMENTARI TRA ITALIA E SUD-EST EUROPA“  
 
Si e’ svolto lo scorso 13 ottobre presso il Savoia Excelsior Palace Hotel di Trieste il convegno “Le cooperative agroalimentari tra Italia e Sud-est Europa“. L’incontro, organizzato dall´Ice (Istituto nazionale per il Commercio Estero) e da Informest, con il sostegno di Ministero per lo Sviluppo Economico, Regione Friuli Venezia Giulia, Legacoop Friuli Venezia Giulia, Legacoop Agroalimentare e Confcooperative, rientra nell’ambito del progetto “Pro.coop - Promozione delle imprese Cooperative nell’Europa balcanica per la coesione economica e sociale“. Il progetto Pro.coop - finanziato dalla legge 84/2001 del Ministero dello Sviluppo Economico che disciplina le forme di partecipazione italiana al processo di stabilizzazione, ricostruzione e sviluppo dei Paesi dell´area balcanica - ha come obiettivi generali il sostegno e la promozione alle attività delle imprese cooperative verso i paesi balcanici Croazia, Montenegro (ed, in parte, Bulgaria) e il miglioramento dell’ambiente locale in cui esse operano, per meglio sfruttarne le potenzialità economiche nella prospettiva di un loro ingresso nell’Ue e in una logica di internazionalizzazione del sistema delle imprese cooperative italiane., All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, Claudio Violino, Assessore all’Agricoltura della Regione Friuli Venezia Giulia; Franco Passaro, Direttore dell´Ufficio Ice di Trieste; Silvia Acerbi, Vice-presidente di Informest; Maria Concetta Pansini, Dirigente del Ministero dello Sviluppo Economico; Zdenka Mesic, Ministero croato dell’Economia, del Lavoro e dell’Imprenditorialità; Vedrana Stecca, Presidente dell’Associazione delle cooperative croate; Marin Kukoc, Ministero croato dell’Agricoltura, pesca e sviluppo rurale; Giorgio Bertinelli, Vice presidente di Legacoop; Giovanni Luppi, Presidente di Legacoop Agroalimentare; Loris Asquini, Vice Presidente di Legacoop Friuli Venezia Giulia. Alessandro Liberatori, Direttore dell’Ufficio Ice a Zagabria - che e´ stata la principale interfaccia italiana del progetto in loco - ha tracciato un quadro della situazione croata e delle opportunità imprenditoriali nella relazione “Dati macro-economici e relazioni economico-commerciali Italia-croazia, con particolare riferimento al comparto agro-alimentare. Approfondimento dei settori in evidenza (commercio mezzi tecnici di servizio all’agricoltura, logistica, olio, vino, ortofrutta, sementi). Cenni sull’assistenza finanziaria dell’Unione Europea”. Giuliano Russo, di Informest Consulting, ha illustrato quali siano gli strumenti che favoriscono l’internazionalizzazione delle imprese in Croazia. Un contributo interessante e´ stato proposto da Nevenka Benic, Ministero croato della famiglia, dei difensori e della solidarietà tra generazioni che ha parlato delle cooperative degli ex-soldati: modelli di reinserimento e imprenditorialità. Nel corso dell’incontro e´ stata presentata una ricerca eseguita della societa´ di Scs Consulting. Il convegno si e´ concluso con una tavola rotonda alla quale hanno partecipato rappresentanti di cooperative agroalimentari italiane e croate. Il progetto vede come “promotori“ Ice e Informest, come partner italiani la Regione Friuli Venezia Giulia, Legacoop Fvg e Confcooperative Fvg - le strutture regionali delle due maggiori associazioni di rappresentanza delle cooperative in Italia – e come partner esteri l´Associazione delle Cooperative croate, l´Associazione delle Cooperative montenegrine e l´Unione delle cooperative di consumo della Bulgaria.  
   
   
DOMANDA UNICA 2010, AL VIA IL PAGAMENTO DELL´ANTICIPO  
 
Bologna – A partire dal 18 ottobre Agrea, in anticipo rispetto alla scadenza prevista dall’Unione Europea dell´ 1 dicembre, ha avviato i pagamenti, a favore delle aziende agricole dell’Emilia-romagna che hanno presentato la Domanda Unica 2010, dell’anticipo del 50% della parte di premio “disaccoppiata” – ovvero non legata alle singole colture – della Pac (Politica Agricola Comunitaria). L’agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura continuerà a erogare tale anticipo, fino ad esaurimento delle domande che hanno i requisiti di ammissibilità, per un importo totale dei pagamenti di questa prima tranche pari a circa 130 milioni di euro, entro la fine di ottobre. Anche nel 2010 Agrea ha dunque centrato l’obiettivo di avviare il pagamento dell’anticipo fin dai primi giorni utili previsti dai regolamenti europei, mantenendo l’impegno assunto con le aziende agricole dell´ Emilia – Romagna. "Esprimo il mio compiacimento per il risultato conseguito da Agrea – ha dichiarato l´assessore regionale all´agricoltura Tiberio Rabboni – Il pagamento dell’anticipo, da me sollecitato e sostenuto anche in passato, rappresenta un importante contributo per alleviare lo stato di difficoltà finanziaria in cui versano numerose aziende agricole regionali”. L´assessore Rabboni ha inoltre sottolineato che il risultato conseguito da Agrea è particolarmente significativo, in quanto frutto dalla positiva collaborazione tra tutti gli attori del sistema di gestione dei pagamenti comunitari.  
   
   
LA PRIMA PASTA ITALIANA CON IL QRCODE  
 
La vita di tutti i giorni ci costringe a ritmi sempre più serrati che lasciano poco spazio ai riti più semplici come mangiare un buon piatto di pasta. Che dire allora se mentre ci si affanna a far la spesa al supermercato si potesse leggere direttamente sul pacco di pasta con il proprio telefonino non solo gli ingredienti ma anche le ricette migliori per gustarsi un buon piatto? Fantascienza? No da oggi è realtà grazie al codice Qrcode stampato sul packaging Delverde e leggibile tramite la fotocamera di qualsiasi cellulare abilitato al collegamento web. L’applicazione è stata realizzata da Storm Open Solutions Srl, softwarehouse ravennate del gruppo Pluriservice Spa, da 10 anni attiva nel settore delle soluzioni integrate ai prodotti Autoid e non solo, per i mercati della logistica, del retail e della tentata vendita. Delverde spa con sede a Fara San Martino (Chieti, Abruzzo), a capo del gruppo Molinos Rio de la Plata s.A.argentina è diventata una delle aziende leader mondiali del settore agroalimentare, l’unica in Italia con posizionamento premium sia nella pasta secca che nella pasta fresca. Tradizione ed innovazione si ritrovano fuse insieme in un’applicazione che attraverso un qualsiasi telefono cellulare abilitato al collegamento web, consente di connettersi alla versione mobile del sito aziendale di Delverde e di poter accedere immediatamente all’area “ricette”, per scegliere quella più adatta alla tipologia di pasta acquistata, oltre ad altri contenuti informativi utili per gustare al meglio un buon piatto di pasta Delverde. www.Stormopensolutions.it/  www.Delverde.eu/    
   
   
L’UMBRIA AL “SALONE DEL GUSTO” E “TERRA MADRE” DI TORINO  
 
Perugia – “Una grande occasione per ‘stare dentro’ alla promozione dell’enogastronomia, in una visione d’insieme che rappresenta una bella vetrina per l’Umbria”. Questo il significato, per l’assessore all’Agricoltura della Regione Umbria Fernanda Cecchini, della partecipazione dell’Umbria al “Salone internazionale del Gusto” e “Terra Madre”, che si terranno al Lingotto di Torino dal 21 al 25 ottobre prossimo. L’umbria – è stato spiegato stamani in una conferenza-stampa svoltasi a Palazzo Donini, con la partecipazione della presidente regionale di “Slow Food” Sonia Grillini e del presidente dell’Associazione regionale delle Strade del Vino e dell’Olio Avelio Burini – sarà presente con uno “stand” espositivo di 200 metri quadri, equamente suddivisi fra un’area propriamente espositiva (produzioni agroalimentari, turismo e artigianato) ed un’altra dedicata alle degustazioni: una cucina ed una sala per gli avventori (gestite dall’associazione delle “Strade del Vino e dell’Olio” e da “Slow Food” umbro), in cui si potranno assaggiare tutti i giorni piatti tipici della tradizione. Ai fornelli si alterneranno le donne della “Comunità delle cuoche popolari umbre” ed alcuni dei “top chef”, riuniti nell’associazione “Umbria Golosa”: Marco Bistarelli, che ne è il coordinatore, Maria Luisa Scolastra e Paolo Trippini. Nel corso della manifestazione, coordinata dall’Agenzia Regionale di Promozione Turistica, si terrà la presentazione di eventi ed iniziative (come “Frantoi Aperti”, “Novembre Mese del Gusto”), nel quadro di quella “promozione integrata” – agricoltura, ambiente, turismo, cultura -, che costituisce la “cifra” della promozione dell’immagine unitaria dell’Umbria. “La nostra presenza a Torino ha una caratterizzazione sinergica – ha detto Sonia Grillini, presidente di “Slow Food Umbria” -, nel senso che intendiamo presentare un territorio nella sua articolazione e complessità. I nostri presìdi mettono in mostra piccole produzioni, salvate dall’estinzione o dalla omologazione, nella filosofia del ‘Salone del Gusto’ e soprattutto di ‘Terra Madre’, dove il cibo è espressione di una cultura e dell’identità culturale di un territorio”.  
   
   
SODDISFAZIONE DELL’ASSESSORE TREMATERRA PER IL GRANDE SUCCESSO DELLE PRODUZIONI DI ECCELLENZA AGROALIMENTARI CALABRESI AL SIAL2010 DI PARIGI  
 
L’assessore regionale all’Agricoltura Michele Trematerra sta rappresentando in questi giorni la Calabria alla 24° edizione della Fiera “Sial” di Parigi, la manifestazione fieristica dedicata al settore agro-alimentare, una delle più importanti esposizioni a livello mondiale del comparto. Trematerra , alla presenza del Ministro dell’Agricoltura francese Brune le Maire e del Presidente dell’Ice, Ambasciatore Umberto Vattani, ha accompagnato le 17 aziende rappresentative del paniere agroalimentare calabrese. Gli stand della nostra regione sono stati già visitati dal Ministro dell’Agricoltura francese, a cui sono stati offerti in degustazione i prodotti di Calabria assieme ad una bottiglia di vino. Numerosi e proficui sono stati inoltre gli incontri con i Buyers che hanno permesso di chiudere importanti e concrete commesse sopratutto per le Clementine di Calabria e il Formaggio Pecorino di Crotone. La presenza di uno stand del Consorzio di tutela delle Cementine di Calabria Igp ha consentito in particolare di far conoscere il prezioso ed unico agrume calabrese, prodotto in tutta la nostra regione, con modalità unitarie e concrete. Forte soddisfazione ha espresso l’assessore regionale per la composizione del paniere e la qualità delle aziende partecipanti, espressione di una Calabria del fare che collabora in sinergia con le Istituzioni. “L’agroalimentare – ha sottolineato Trematerra - rappresenta una vera locomotiva economica per la nostra regione e l’interesse suscitato nella importante kermesse parigina conferma un successo al di là delle più rosee previsioni. Nel 2009 – ha aggiunto - la Francia ha rappresentato il quarto mercato di esportazione dei prodotti alimentari e di bevande della Calabria, con un valore di 4,18 milioni di euro (-6,2% rispetto all’anno precedente). Nel primo trimestre 2010, il Paese si è posizionato al settimo posto dei mercati di sbocco delle esportazioni degli stessi prodotti, con un valore che ha mostrato un incremento del 10,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente con un ammontare di 1,09 milioni di euro”. Le 17 aziende calabresi che partecipano a questa edizione con la Regione Calabria, all’interno della Collettiva Ice, presentano alcuni tra i prodotti tipici più famosi nel mondo, come le conserve vegetali sott’olio, l’olio d’oliva, il vino, la ‘nduja, i formaggi, la pasta ed i liquori. La manifestazione prevede, nell’ottica di una presentazione unitaria delle eccellenze agroalimentari, una conferenza stampa dell’assessore Michele Trematerra, in programma domani, 20 ottobre, e una degustazione dei prodotti delle aziende presso i locali della Cucina del Sial situata nel Padiglione 6 della Fiera. Di seguito sono riportate le aziende calabresi partecipanti con la Regione Calabria al Sial Di Parigi: Attinà, Azienda Agricola Zagarella, Azienda Vinicola Tramontana, Cantine Spadafora, Casa Vinicola Friserà, Colacchio Food, Delizie di Calabria, Dolciaria Monardo, Facino, Gruppo Gias, Laporta Group, l’artigiano della ‘Nduja Caccamo, Le Nostrane di Natale Vadalà, Liotti, Op Apocc Coop, Pastificio Pirro, Società agricola Carbone.  
   
   
IL CONSORZIO DEL PROSCIUTTO TOSCANO AL SALONE DEL GUSTO  
 
Il Consorzio del Prosciutto Toscano sarà presente, presso lo stand “Salumiamo con Bacco”, al Salone del Gusto di Torino. Lo spazio espositivo si trova presso il Padiglione 2 - Sala Blu, Stand H 123 –con uno spazio di circa 250 mq. Sarà possibile incontrare i rappresentanti del Consorzio il giorno venerdì 22 ottobre, dalle 16.00 alle 17.00, momento in cui è prevista una degustazione guidata di Prosciutto Toscano Dop, in abbinamento ai vini suggeriti dagli esperti dell’Unione Italiana Vini, da effettuarsi su prenotazione. Inoltre, la sera di sabato 23 ottobre dalle 20.00, è previsto un aperitivo con assaggio di salumi, tra cui il Prosciutto Toscano, il tutto accompagnato da musica in un clima caldo ed ospitale. “Il Salone del Gusto – afferma il Presidente del Consorzio Fabio Viani – rappresenta un’importante vetrina per il nostro Consorzio. Anche nelle passate edizioni eravamo presenti e ogni volta è stato per noi molto emozionante registrare l’entusiasmo del pubblico, vedere quanto il prosciutto toscano sia gradito ed apprezzato e di quanto i consumatori sempre più si interessino ai prodotti di qualità.”  
   
   
PECORA CORNIGLIESE: SI VENDE LA CARNE IL PRIMO SABATO DI OGNI MESE ALLA MACELLERIA “LE CARNI” DI CASCINAPIANO. L’INAUGURAZIONE SABATO PROSSIMO IN UNA GIORNATA TUTTA DEDICATA ALLA CORNIGLIESE  
 
 Parma - È presente nel nostro Appennino fin dal 1700, una razza autoctona da cui si possono ricavare elementi preziosi, come il latte, la lana e la carne. Ecco perché la Provincia, con il Parco regionale delle Valli del Cedra e del Parma, è da tempo impegnata nel promuovere diverse azioni mirate alla tutela e valorizzazione della Pecora cornigliese, la razza ovina che fino a qualche anno fa sembrava condannata all’estinzione. Un impegno che oggi prosegue, grazie anche al contributo della Camera di Commercio, permettendo ai consumatori di acquistare la carne di Pecora e Agnello cornigliese in macelleria e di poterlo fare proprio nelle terre di questa antica razza. In questa prima fase di avvio del progetto, la vendita inizierà in forma sperimentale nella macelleria “Le carni” di Cascinapiano di Langhirano: la carne di Pecora e Agnello cornigliese potrà essere acquistata, anche già cucinata, ogni primo sabato del mese oppure su prenotazione per particolari esigenze; una carne di alta qualità che proviene dagli allevamenti del Parco regionale delle Valli del Cedra e del Parma e da altre zone della provincia. L’acquisto della carne di pecora e agnello è lo strumento principale per dare continuità all’allevamento di questi animali che, altrimenti, rischierebbero la scomparsa. Preservare la biodiversità in agricoltura e valorizzare le risorse locali passa infatti anche attraverso il consumo dei prodotti ottenibili: quanto più verrà conosciuto e apprezzato il loro valore, tanto più si potrà assicurare un sufficiente livello di reddito agli allevatori, che potranno ad esempio incrementare il numero dei capi allevati e, quindi, garantire la sopravvivenza di questa ma anche di altre antiche razze locali. “Il nostro territorio è fonte di tante ricchezze e la Pecora cornigliese è una di queste, una ricchezza che abbiamo il dovere di tutelare e valorizzare - ha detto il vicepresidente della Provincia Pier Luigi Ferrari, presentando questa mattina l’iniziativa al Parma Point -. Noi siamo per il progetto di filiera, che comprende tutte e tre le produzioni che si possono ricavare da questa antica razza: latte, lana e carne. Si tratta di una grande sfida che dobbiamo cercare di vincere e per farlo abbiamo bisogno del supporto di tutti, dagli enti del territorio all’Apa, all’Università, agli allevatori”. “L’attenzione che prestiamo oggi alla Pecora cornigliese è la stessa che abbiamo rivolto dieci anni fa al Maiale nero per fare in modo che non si estinguesse: una valida esperienza che ha portato questa razza a diventare un vero e proprio elemento attrattivo del nostro territorio – ha spiegato il presidente della Camera di Commercio Andrea Zanlari -. Oggi dobbiamo cercare di recuperare anche la Pecora: perderla significherebbe infatti perdere un pezzo della nostra storia”. “I valori del passato, come è stata la Pecora cornigliese, devono trasformarsi oggi in una risorsa economica per la nostra montagna – ha aggiunto il presidente del Parco regionale delle Valli del Cedra e del Parma Claudio Moretti –. Devono quindi diventare uno strumento per aprirsi agli altri territori ma anche un’occasione per la nostra popolazione di creare nuovo lavoro e imprese”. Sono otto le realtà del territorio che allevano la Pecora cornigliese. Allevatori spinti soprattutto da una forte passione che li spinge a investire su questa antica razza, come ha sottolineato Ettore Rio dell’azienda agricola “La Madonnina delle nevi” di Monchio delle Corti: “Ho sempre avuto una grande passione per le pecore e quando si ha la passione non si può far altro che continuare a credere in quello che si sta facendo. Ora spero solo che questa iniziativa funzioni davvero”. Il nuovo progetto di vendita della carne sarà inaugurato sabato prossimo, 23 ottobre, in una giornata tutta dedicata alla conoscenza della Cornigliese e alla degustazione di piatti della tradizione. La mattinata si aprirà dalle 9.30 con il convegno “Il piacere della biodiversità. A tavola con la Pecora cornigliese”, che si terrà nella sede della Comunità montana Unione comuni Parma Est a Langhirano (piazza G. Ferrari, 5). A dare l’avvio all’incontro saranno i saluti del sindaco di Langhirano Stefano Bovis, cui seguiranno diversi interventi: il presidente della Comunità Montana Unione dei Comuni Parma Est Giordano Bricoli tratterà il tema “La Comunità Montana Unione dei Comuni Parma Est impegnata nella difesa della biodiversità”, il vicepresidente della Provincia Pier Luigi Ferrari parlerà di “A tavola si salva l’ambiente: progetto di valorizzazione della Pecora cornigliese”, il presidente della Camera di Commercio di Parma Andrea Zanlari approfondirà i “Criteri per la promozione delle filiere dei prodotti tipici di un territorio”. “La conservazione della razza ovina Cornigliese attraverso la valorizzazione delle produzioni” sarà l’argomento affrontato da Alberto Sabbioni dell’Università di Parma, mentre il presidente del Parco regionale delle Valli del Cedra e del Parma Claudio Moretti illustrerà “Il ruolo del Parco regionale nella salvaguardia della biodiversità agraria”. Al termine del convegno, intorno alle 11.30, sarà inaugurato alla macelleria “Le Carni” di Cascinapiano di Langhirano (via Cascinapiano, 11/2) l’avvio alla vendita delle carni, con degustazioni di piatti a base di Pecora e Agnello cornigliese, abbinati ai vini del Consorzio di tutela dei vini dei Colli di Parma, in collaborazione con l’Associazione italiana sommelier. “Grazie a questo progetto abbiamo scoperto anche noi questa “nuova” carne e adesso speriamo che possa essere apprezzata anche dai consumatori - ha detto il cuoco gastronomo della macelleria “Le Carni” Andrea Pesci -. Una carne sana, buona e delicata, che dà l’opportunità di essere utilizzata sia nelle ricette della tradizione che in quelle più innovative, della cucina creativa”. Una carne dunque buona ma soprattutto di alta qualità e sicura, come ha sottolineato il direttore di Apa (Associazione provinciale allevatori) Raffaele Manini: “Noi seguiamo i greggi di pecore dal 1986 e in questi anni abbiamo risanato dal punto di vista sanitario tutto il patrimonio ovicaprino della nostra provincia. Inoltre, a prova della bontà della carne, basta pensare che le pecore si cibano solo di erba. Ora dovremmo pensare anche a come recuperare la produzione di latte visto che i consumatori fanno molta richiesta di formaggi ovicaprini.” Per informazioni: www.Agriparma.it/  www.Parchi.parma.it/  www.Parks.it/parco.cento.laghi    
   
   
AGRICOLTURA. INCONTRO CON I PRESIDI E LE COMUNITÀ DEL CIBO DI "SLOW FOOD". L´ASSESSORE RABBONI: "TUTELARE LA BIODIVERSITÀ PER GARANTIRE IL NOSTRO FUTURO". DAL 21 OTTOBRE, LA REGIONE A TORINO A TERRA MADRE E AL SALONE INTERNAZIONALE DEL GUSTO  
 
Bologna - “Tutelare la biodiversità per garantire un futuro all’agricoltura e alle popolazioni”. L’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni è intervenuto a Monteombraro di Zocca (Mo) all’iniziativa organizzata questa il 16 ottobre da Slow Food Emilia-romagna e che ha riunito i Presidi e le Comunità del Cibo Slow Food, cioè l’ampia rete di agricoltori e allevatori che hanno scelto di produrre nel rispetto del territorio, dell’ambiente e delle tradizioni locali. “Questo incontro - ha sottolineato Rabboni - si tiene nella giornata mondiale dell’alimentazione indetta dalla Fao, nel corso di questo 2010 anno internazionale dedicato alla biodiversità. Sono due facce della stessa medaglia poiché solo la conservazione della biodiversità agricola può contribuire a contrastare il progressivo impoverimento delle popolazioni povere del mondo e, nello stesso tempo, solo un nuovo modello agricolo incardinato sulla biodiversità e su una maggiore sostenibilità può assicurare cibo sufficiente a una popolazione mondiale destinata a crescere in 15 anni di oltre un miliardo di persone. Anche in Emilia-romagna - ha aggiunto l’assessore - la valorizzazione della biodiversità è leva di futuro poiché può assicurare un adeguato spazio commerciale alle nostre produzioni che sicuramente non altrimenti potrebbero competere sui costi di produzione con i concorrenti internazionali”. Nel segno della promozione e tutela della biodiversità, la Regione sarà presente a Terra Madre e al Salone internazionale del Gusto (in programma a Torino dal 21 al 25 ottobre) accompagnando i Presidi Slow Food e le Comunità del Cibo, con i prodotti antichi dell’Emilia-romagna come il Raviggiolo dell’Appenino tosco-romagnolo, la razza suina Mora Romagnola, il Salmerino del Corno alle Scale, la Vacca bianca modenese, la Pera cocomerina. “Porteremo a questo evento mondiale del cibo una tipica piazza emiliano-romagnola - ha spiegato l’assessore Rabboni - con le sue botteghe, i suoi artigiani, le sue bancarelle. In questo spazio che è il simbolo stesso dell’incontro, dello scambio, della convivenza civile ospiteremo i nostri produttori e i nostri consorzi e faremo conoscere le nostre eccellenze eno-gastronomiche. Per raccontare una storia che è fatta di qualità, sostenibilità ambientale, saperi e valori della tradizione”. I laboratori, le degustazioni, i dibattiti a Terra Madre e al Salone internazionale del Gusto A Torino, in uno stand di 150 metri quadrati, la Regione Emilia-romagna ricostruirà una vera e propria piazza, con l’ufficio postale, il caffè, l’edicola e tante botteghe con il meglio della produzione regionale Dop e Igp: dai Prosciutti di Parma e di Modena agli Olii di Brisighella e delle Colline di Romagna; dal Parmigiano Reggiano alla Mortadella Bologna. Lo stand (padiglione 2- M161-l162) sarà attrezzato con tavolini all’aperto, ove potranno incontrarsi produttori e visitatori e saranno allestiti gli eventi e le degustazioni in programma. Si partirà giovedì 21 con due laboratori in collaborazione con Slow Food: “Poco ma buono: i salami dell’Emilia-romagna” e “Brutti, sporchi, ma buoni: i vini rifermentati in bottiglia” (rispettivamente alle ore 16 e alle ore 19). Venerdì 23 alle ore 16 protagonista il “Pane dell’Appennino bolognese” con una dimostrazione di panificazione con farine autoctone di grani antichi e pasta madre. Sabato 24 ancora alle ore 16 saranno invece le Mariette di casa Artusi a raccontare i segreti e l’arte di “Piade e Piadine”. Domenica 24 alle ore 18 Slow Food accompagnerà i visitatori alla scoperta delle “Belle More: saporito dibattito tra il Nero di Parma e la Mora Romagnola”, mentre lunedì 25 alle 16 la “Spumeggiante Castagna” sarà protagonista di un laboratorio alla scoperta delle “mille virtù del frutto dimenticato”. E ancora: le buone pratiche per un uso sostenibile dell’acqua in agricoltura saranno al centro di “Acqua in agricoltura: ogni goccia conta “ (venerdì 22 ottobre alle ore 11). Sabato 23 sempre alle ore 11 si parlerà di “Emilia-romagna: Regione biodiversa, alla scoperta delle antiche razze e varietà regionali”, per fare il punto sulla legge con cui la Regione Emilia-romagna ha scelto di tutelare le produzioni vegetali e animali autoctone. Infine domenica 24 a cura di Slow Food “I Mercati della Terra: esperienze contadine a confronto”.  
   
   
LE ECCELLENZE ENOGASTRONOMICHE PUGLIESI DI SCENA A PARIGI.  
 
“Serata Pugliese” è il nome dell’evento promosso dalla Regione Puglia (Assessorati allo Sviluppo economico e alle Risorse agroalimentari, con il coordinamento dello Sprint Puglia) che si è svolta ieri sera a Parigi all’hotel Ritz, in occasione della partecipazione di una numerosa delegazione di aziende pugliesi al Sial 2010 (il Salone internazionale dell’agroalimentare in programma sino al 21 ottobre) e dell’inaugurazione al pubblico, domani mercoledì 20 ottobre, della mostra "Giuseppe De Nittis. La modernité élégante", allestita al Petit Palais, tempio sacro della cultura transalpina. “Serata Pugliese” si articolerà in uno showcase, ossia in una presentazione commerciale di prodotti alimentari e vini rossi, rosati e bianchi e, a seguire, in una cena-degustazione durante la quale, l’esperto chef pugliese Domenico Maggi, capitano negli anni scorsi della Squadra Nazionale di Arte Culinaria della Federazione Italiana Cuochi, illustrerà agli operatori commerciali internazionali le caratteristiche organolettiche delle prelibatezze gastronomiche che saranno servite. “A Parigi presentiamo davvero la Puglia migliore - ha detto la vicepresidente della Regione Puglia e Assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone - le nostre eccellenze nella gastronomia e nell’arte, la qualità dei nostri vini sapranno valorizzare l’immagine della Puglia tra i nostri cugini d’oltralpe. La Francia - ha aggiunto la vicepresidente - è la seconda destinazione al mondo di prodotti agroalimentari pugliesi. Una domanda che continua a crescere se si pensa che nel primo trimestre del 2010, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, si è registrato un aumento dell’export dell’8,2%. Gli eventi pugliesi a Parigi sapranno esaltare ulteriormente questo risultato e aprire le porte a nuove opportunità di scambi per le imprese che hanno scelto di partecipare alle iniziative organizzate dalla Regione”. Allo showcase hanno aderito 80 buyer internazionali del settore agroalimentare e di 29 realtà aziendali pugliesi (20 aziende agroalimentari e 9 vinicole). Il compito di fare gli onori di casa spetterà al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, che sarà accompagnato dagli assessori regionali Silvia Godelli e Dario Stefano. Tra le autorità che hanno accolto l’invito a partecipare all’evento figura l’ambasciatore d’Italia a Parigi, S.e. Giovanni Caracciolo di Vietri, il presidente della Bat, Francesco Ventola e i sindaci di Bari, Michele Emiliano e di Barletta, Nicola Maffei.  
   
   
A TORINO DAL 21 AL 25 OTTOBRE, PRESSO LO SPAZIO “SALUMIAMO CON BACCO” CINQUE GIORNI DEDICATI AI SALUMI E VINI DOP E IGP CON DEGUSTAZIONI GUIDATE GRATUITE, INCONTRI E HAPPY HOUR DI QUALITÀ.  
 
Al Lingotto Fiere di Torino dal 21 al 25 ottobre andrà in scena il Salone Internazionale del Gusto, appuntamento biennale imperdibile per chi vuole conoscere i migliori prodotti alimentari di tutto il mondo. Sulla scia del successo delle edizioni precedenti, l’Istituto Valorizzazione Salumi Italiani (Ivsi) e l’Unione Italiana Vini (Uiv), per l’edizione 2010 del Salone, organizzano un ricco programma di appuntamenti eno-gastronomici, corsi di degustazione ed eventi culturali per approfondire le qualità dei salumi tipici, apprezzati in tutto il mondo. La grande “kermesse” dei salumi si svolgerà nell’area espositiva di Salumiamo con Bacco: ben 250 mq al Padiglione 2 - Sala Blu, Stand H 123. Un grande spazio, che richiama l’ospitalità dell’osteria e che ha anche un’area arredata con materiale ecosostenibile, “amico dell’ambiente”. Ad aprire le giornate del Salone, giovedì 21 alle ore 12.00, il Presidente di Ivsi, Nicola Levoni; il food designer Paolo Barichella; la Professoressa Egeria Di Nallo, Presidente di Home Food; l’attore Andy Ferrari della Compagnia di improvvisazione Teatribù e i Presidenti dei Consorzi di tutela dei salumi presenti nello spazio di Salumiamo con Bacco. In questa edizione, presso Salumiamo con Bacco, ci sarà l’incontro delle due anime dei salumi: da una parte la tradizione con la presenza della Professoressa Di Nallo, che guiderà alcuni incontri trasmettendo i saperi e i sapori di una memoria, quella delle Cesarine, che si tramanda negli anni; dall’altra l’innovazione e la modernità nel modo di interpretare i salumi con Barichella, che mostrerà come tecniche innovative di "inversione" gastronomica riescano a mantenere inalterati gli ingredienti tradizionali, a tutto vantaggio del gusto inimitabile dei Salumi Dop e Igp. Ogni giorno le due anime si fonderanno nelle degustazioni dei salumi Dop e Igp; degustazioni che saranno coordinate da Francesca Romana Barberini, enogastronoma e volto del Gambero Rosso Channel. Ci saranno dunque incontri e assaggi di Bresaola della Valtellina Igp, Culatello di Zibello Dop, Mortadella Bologna Igp, Prosciutto di Modena Dop, Prosciutto Toscano Dop, Salame Brianza Dop, Salame Cacciatore Dop, Salame Piemonte Dop, Salumi Tipici Piacentini Dop, Speck dell’Alto Adige Igp, Zampone Modena e Cotechino Modena Igp, ai quali si potrà partecipare recandosi alla reception dello stand “Salumiamo con Bacco”. Le degustazioni avverranno grazie alla collaborazione di Ivsi con l’Unione Italiana Vini; un contributo prezioso che anche in questa edizione consentirà - attraverso la presenza di esperti enologi – di abbinare il vino giusto per apprezzare al meglio i gusti, i sapori, i profumi, di ogni salume. Tanti altri eventi arricchiranno le giornate che Ivsi ha programmato per questa sua quarta partecipazione al Salone del Gusto. Come la gara Reporter’s Panino, che si svolgerà venerdì 22 ottobre alle ore 12.00, in cui i giornalisti saranno impegnati in una divertente competizione all’“ultima fetta”. Vincerà il concorrente che saprà “inventare” un panino originale, e allo stesso tempo salutare e gustoso. E per finire non si potevano tralasciare i bambini: a loro sarà dedicato sabato 23 ottobre alle 12.00 un talk show dal titolo “A mangiar bene si impara da piccoli” con Francesca Valla, la famosa Tata televisiva, l’esperta nutrizionista Evelina Flachi de “La Prova del Cuoco”, e Francesca Romana Barberini che in questo contesto parlerà anche del suo libro “Il mio papà è uno chef”. Inoltre sempre i più piccoli, lunedì 25 ottobre, saranno protagonisti con i laboratori di Augusto durante i quali un attore – cantastorie spiegherà attraverso il gioco concetti come la Qualità, la Tutela, la Provenienza dei salumi. Le giornate si concluderanno con degli aperitivi serali, alle ore 20.00, dove tra un assaggio di salumi e un buon bicchiere di vino, si potrà ascoltare, in particolare, giovedì 21, la musica jazz dell’ “Art Jazz Trio”, oppure sabato 23, i violini del famoso “Quartetto Archimia”, mentre venerdì 22 e domenica 24 il divertimento sarà al massimo con il Teatro d’improvvisazione proposto dalla Compagnia “Teatribù”. La partecipazione al Salone del Gusto 2010 rientra nell’ambito di una campagna d’informazione finanziata con il contributo dell’Unione Europea e dello Stato Italiano.  
   
   
L’ECCELLENZA DEL PROSCIUTTO DI MODENA DOP AL SALONE DEL GUSTO DI TORINO  
 
Modena – Il Consorzio Prosciutto di Modena sarà presente al Salone del Gusto di Torino presso lo spazio “Salumiamo con Bacco” Padiglione 2 – Sala Blu – Stand H123, dal 21 al 25 ottobre 2010. Domenica 24 ottobre alle 14.00 il Consorzio sarà protagonista di un laboratorio durante il quale verrà illustrata la “vera” ricetta del Tortellino dall´associazione San Nicola di Castelfranco Emilia. Il prosciutto di Modena Dop, come è noto, è ingrediente fondamentale per preparare il ripieno di questa prelibatezza tipicamente emiliana. Al Salone del Gusto saranno presenti le cosiddette “Sfogline” che prepareranno la pasta secondo tradizione; chi vorrà potrà anche cimentarsi con il mattarello oltre che imparare la vera arte del tortellino. A fine incontro verrà servito un antipasto di Prosciutto di Modena Dop stagionato 20 mesi servito con lambrusco Sorbara di Modena e a seguire, un assaggio di tortellini in brodo, con spolverata di parmigiano reggiano e Lambrusco Grasparossa di Castelvetro. La partecipazione agli eventi è gratuita fino ad esaurimento posti. E’ possibile prenotarsi presso la reception dello stand “Salumiamo con Bacco”.  
   
   
CAMPANIA, MAXI SEQUESTO DI CONSERVE TAROCCATE, AMENDOLARA: BENE ATTIVITÀ REPRESSIVA MA LAVORIAMO SULLA PREVENZIONE  
 
 L´assessore regionale all´Agricoltura Vito Amendolara plaude all´attività messa in campo dagli uomini dei Carabinieri del Nucleo anti frode di Salerno che, il 18 ottobre , hanno sequestrato ad Angri, circa un milione di confezioni di pomodori provenienti dalla Cina, ma con l´etichettatura "prodotto in Italia". "Le operazioni di sequestro e di repressione sono importanti" sottolinea Amendolara, "ma è centrale intervenire a monte, nella prevenzione, come già facciamo attraverso l´Orsa (Osservatorio Regionale per La Sicurezza Alimentare), un unicum nel panorama nazionale, che presenteremo, a Torino in occasione del Salone del Gusto. Bisogna portare alla luce la Campania delle eccellenze superando le continue emergenze per riconsegnare ai cittadini-consumatori nazionali prodotti regionali ottimi ma anche sicurissimi per la salute. Paradossalmente, le emergenze continue degli ultimi anni ci hanno permesso di essere oggi la regione più auto-controllata dal punto di vista sanitario e, quindi, sicura", conclude Amendolara.  
   
   
I RISTORANTI D’ITALIA DE L’ESPRESSO 2011: 33A EDIZIONE  
 
Sono 16 i ristoranti con “tre cappelli”. Al vertice, per la prima volta con un punteggio di 19,75/20, La Francescana di Massimo Bottura. Fra le regioni, sempre prima come numero di tavole di qualità la Lombardia, ma prosegue la crescita di Piemonte e Campania. Chi sale, chi scende. Anni duri per la ristorazione, ma la “Nuova Cucina Italiana”, con i cuochi che la rappresentano, si afferma nel mondo: qualità globale e identità italiana. Il “decalogo” della Nuova Cucina Italiana. I premi speciali. La Guida, in libreria, in edicola, su iPhone. Veste grafica completamente rinnovata Ottengono “3 cappelli”, cioè un punteggio compreso fra 18/20 e 19,75/20, 16 ristoranti. Ottiene per la prima volta nella storia della Guida il punteggio di 19,75/20 (“20/20 non si dà: significherebbe condannare un cuoco alla perfezione eterna”, dice il Direttore della Guida Enzo Vizzari), La Francescana di Massimo Bottura di Modena: “cucina moderna, italiana e originale come nessun’altra”: Massimo Bottura è il cuoco che meglio di ogni altro incarna e interpreta il modello della “Nuova Cucina Italiana”; conferma a 19,5/20 per Vissani di Baschi e per Le Calandre (famiglia Alajmo) di Rubano. A 19/20 accanto alla Pergola (Heinz Beck) del Rome Cavalieri, sale Uliassi di Senigallia. A 18,5/20, con l’Enoteca Pinchiorri di Firenze, Cracco di Milano, dal Pescatore (Santini) di Canneto sull’Oglio, Combal.zero (Scabin) di Rivoli Torinese, Villa Crespi (Cannavacciuolo) di Orta San Giulio, salgono Piazza Duomo (Crippa) di Alba e Reale (Romito) di Rivisondoli, entrambi a 17,5/20 l’anno scorso. A 18/20, accanto ai confermati Duomo di Ragusa (Sultano), il Canto della Certosa di Maggiano (Lopriore), e Torre del Saracino di Vico Equense (Esposito), sale La Madia di Licata (Cuttaia). Sono poi 62 i ristoranti con “2 cappelli”, cioè un punteggio compreso fra 16,5 e 17,5, e 222 quelli con “un cappello”, con un punteggio fra 15/20 e 16/20. Fra le regioni, la Lombardia resta al primo posto con 51 locali con almeno “un cappello”, seguono il Piemonte con 33 e la Campania con 29, entrambe in forte e costante crescita. Quindi, nell’ordine, l’Emilia, il Lazio, la Toscana, la Liguria, il Veneto, l’Alto Adige e le altre regioni, tutte senza apprezzabili cambiamenti rispetto alla Guida dell’anno precedente. Chi sale, chi scende Fra le variazioni di punteggio nella fascia alta della graduatoria: crescono… - da 19,5 a 19,75 La Francescana (Modena) - da 18 a 19 Uliassi (Senigallia) - da 17,5 a 18,5 Piazza Duomo (Alba) e Reale (Rivisondoli) - da 17,5 a 18 La Madia (Licata) - da 17 a 17,5 Antica Corona Reale (Cervere), all’Enoteca (Canale) e Trussardi alla Scala (Milano) - da 16,5 a 17 Dalle Antiche Contrade (Cuneo), Il Pellicano (Porto Ercole) - da 16 a 17 Grand Hotel Angiolieri L’accanto (Vico Equense), l’Hotel Manzi Terme Il Mosaico (Ischia), Ilario Vinciguerra (Galliate Lombardo) e Osteria del Povero Diavolo (Torriana) …e scendono: - da 19 a 18,5 Enoteca Pinchiorri (Firenze) - da 18 a 17,5 Miramonti l’Altro (Concesio), Perbellini (Isola Rizza) - da 17 a 16,5 Dolce Stil Novo (Venaria Reale), Antonello Colonna (Roma) - da 16,5 a 16 Dolada (Pieve d’Alpago), Relais San Maurizio (Santo Stefano Belbo), Locanda San Lorenzo (Puos d’Alpago), Oasis Sapori Antichi (Vallesaccarda), Pappacarbone (Cava dei Tirreni) “Qualità globale e identità italiana” “Biennio di crisi profonda dell’economia il 2009/2010, biennio di sofferenza per la ristorazione italiana: un numero senza precedenti di cessazioni di attività, di ridimensionamenti e di riposizionamenti sul mercato, di bilanci in sofferenza” scrive Enzo Vizzari nell’introduzione della Guida. “Ma anche la conferma del valore assoluto di quel nutrito drappello di locali che oggi rappresentano al meglio la Nuova Cucina Italiana: solide radici nelle tradizioni regionali, ricerca ed esaltazione della qualità di prodotti che tutto il mondo apprezza, impiego ragionato delle tecniche innovative”. Aggiunge Vizzari: “Le difficoltà economiche e la contrazione del mercato a ogni livello hanno toccato più o meno tutti, ma la selezione, pur dolorosa, ha premiato le professionalità più solide e ha dato ragione a chi ha compreso che il cliente, soprattutto nei momenti critici, diventa più esigente e cerca la miglior qualità possibile al minor prezzo possibile, disposto a spendere cifre importanti soltanto a fronte dell’eccellenza, vera. A proposito di eccellenze un ristorante ottiene quest’anno dalla Guida un punteggio mai ricevuto in passato da alcun altro: è La Francescana di Massimo Bottura, la cui cucina a noi pare riassuma ed esprima al livello più alto le qualità e le peculiarità della Nuova Cucina Italiana” A cura di Enzo Vizzari 768 pagine 22,00 euro in edicola e libreria  
   
   
“GRAPPA SEGNANA E SIGARI ITALIANI: I PIACERI AL GIARDINO DELL’EDEN” LA GOLOSA INIZIATIVA ALL’HOTEL EDEN DAL 27 OTTOBRE AL 10 NOVEMBRE 2010  
 
Dal 27 ottobre al 10 novembre, nella Cigar Room, al sesto piano dell’hotel Eden di Roma, si svolgerà “Grappa Segnana e Sigari Italiani: i Piaceri al Giardino dell’Eden” un’imperdibile iniziativa che vedrà protagonisti alcuni dei marchi più prestigiosi del Made in Italy. Per due settimane consecutive la clientela dei ristoranti dell’Hotel Eden potrà a fine cena degustare con tutta calma la Grappa Segnana Solera Selezione e ottimi sigari italiani, offerti dalla struttura. Il tutto in una cornice di grande fascino, con musica dal vivo di sottofondo e condito da una superba vista sui tetti di Roma che non ha paragoni in città. Segnana, storica distilleria trentina che festeggia quest’anno il 150esimo anniversario, fa capo, come le Cantine Ferrari, alla famiglia Lunelli. Segnana propone un modo nuovo di vivere la grappa, facendone un distillato moderno, di singolare fascino nella sua mescolanza di storia e di innovazione. Come testimoniato dalla pluripremiata Segnana Solera Selezione, alternativa di alto livello ai distillati di importazione. Il sigaro Toscano, invece, rappresenta il simbolo dell’artigianalità toscana per antonomasia. Da quasi duecento anni, infatti, viene prodotto seguendo la stessa ricetta composta da tabacco kentucky, acqua e fermentazione per essere poi confezionato dalle sapienti mani delle sigaraie di Lucca. Ancora una volta dunque il prestigioso hotel Eden offre alla clientela un appuntamento davvero speciale con lo scopo di far conoscere al grande pubblico di estimatori e appassionati uno dei tanti volti di un albergo che offre da sempre ospitalità raffinata, cultura enogastronomica e servizi di qualità. Www.edenroma.com Laterrazzadelleden.roma@lemeridien.com  
   
   
LE PRIME NOTE DEL NATALE. I SOFFICI & GOLOSI BAULI: LA LEGGEREZZA SI UNISCE ALLA GOLOSITA’ PER UN GUSTO UNICO  
 
La gamma che Bauli dedica al Natale è ogni anno più ricca e completa. Tutti possono trovare soddisfazione ai loro gusti: chi ama le cose semplici sceglierà i dolci della tradizione, chi ricerca gusti più elaborati non ha che l’imbarazzo della scelta tra panettoni, pandori e torte arricchiti da farciture e coperture originali. Tra i prodotti che ormai da diversi anni riscuotono un successo davvero grande ci sono quelli della linea Soffici & Golosi. Nel nome c’è la dichiarazione delle due caratteristiche che distinguono queste referenze: la leggerezza dell’impasto, morbido, fragrante si sposa a una dolcezza golosa ma delicata, senza eccessi. Panettone e pandoro si trasformano dunque in piccole chicche di dolcezza. Il Panettone di Verona Ciocosoffice e il Pandoro di Verona Ciocosoffice hanno l’aggiunta di tante piccole gocce di cioccolato che arricchiscono un impasto che rimane delicato. Chi invece ama particolarmente i gusti dark potrà scegliere tra il Panettone di Verona Ciocosoffice Noir che ha gocce di cioccolato fondente, glassa al cacao e mandorle intere sulla superficie, e Pandoro di Verona Ciocosoffice Noir con pasta al cacao, gocce di cioccolato fondente che arricchiscono il morbidissimo impasto e una delicata spolverata di zucchero a velo. http://www.bauli.it/  
   
   
IL MACARON JOHN GALLIANO DI LADUREE  
 
Il Macaron John Galliano Di Laduree Sulla top list dei suoi amori parigini, John Galliano ha indicato Ladurée. Per l’inglese trasferito all’estero, i leggendari macarons Ladurée evocano un piacere e una passione così divorante che non ne è mai a corto nel suo ufficio. Per l’estetica, la loro profusione di gusti, profumi e colori, la loro forma squisitamente paffuta, sono una fonte continua di delizie, un rapimento di tutti i sensi. Non c’è da stupirsi con quanto diletto John Galliano si sia impegnato nella sua prima collaborazione con Ladurée… La celebre pasticceria si è ispirata alle note di rosa e di zenzero di Parlez-moi d’Amour, il nuovo profumo dello stilista, per elaborare l’unico e il solo macaron John Galliano. Eterno romantico, John Galliano prova che anche nell’epoca del digitale, l’amore è senza tempo. La dichiarazione d’amore non ha perduto il suo fascino, al contrario, con Parlez-moi d’Amour , un profumo deliziosamente capriccioso dedicato alle ragazze di oggi e di sempre, reinventa per il 21° secolo l’arte di scrivere delle lettere d’amore. E’ così che naturalmente la sua scatola per macarons trae da questo tema la sua fascinosa ispirazione, e si presenta rivestita con una carta dallo spirito vintage dove scorre la dichiarazione scritta a mano di un misterioso spasimante che apre il suo cuore… Come l’immagine del profumo, la scatola porta la caratteristica firma John Galliano in lettere gotiche, sormontata dal francobollo dal decoro poetico di rose in fiore. La scatola è proposta in tre formati - sei, dodici o diciotto macarons. Sollevate il coperchio e lasciatevi tentare  
   
   
TWININGS SOTTO L’ALBERO DI NATALE: TRE CONFEZIONI-DEGUSTAZIONE IN EDIZIONE LIMITATA. IN CIASCUNA CONFEZIONE UN PERCORSO DI DEGUSTAZIONE DIVERSO, ALL’INSEGNA DI UN COLORATO VIAGGIO DI GUSTO NEL MONDO DEL TÈ TWININGS  
 
Il Natale 2010 è all’insegna della degustazione del tè con le speciali confezioni natalizie realizzate in edizione limitata da Twinings, azienda inglese sinonimo di tè di alta qualità in tutto il mondo. Sotto l’albero di Natale quest’anno Twinings ha scelto di portare un estratto del suo esteso mondo di tè e infusi, che conta in Italia oltre 50 miscele differenti tra tèneri, verdi, aromatizzati, infusi alla frutta e alle erbe, e tisane. Oltre alla ricercatissima scatola in legno, ci saranno due confezioni in cartotecnica dedicate a differenti tipologie di miscele. Un percorso di degustazione diverso per ogni confezione, per poter scegliere tra differenti tipologie di gusti, profumi e colori e provare anche alcune nuove miscele non commercializzate in Italia come l’Assam, tè nero originario dall’India, dall’aroma ricco e dal profondo colore ambrato, e lo Yunnan, tè nero proveniente dall’omonima regione nel Sud-ovest della Cina, il cui infuso ha colore dorato brillante, gusto morbido e sottile aroma di nocciola  
   
   
“COLLI DI CONEGLIANO D.O.C.”: VINI D’ECCELLENZA PER LA RISTORAZIONE ITALIANA  
 
Conegliano – Per la prima volta i quattro vini della Doc Colli di Conegliano in degustazione insieme. È infatti il primo wine-tasting che il Consorzio Colli di Conegliano organizza per presentare i suoi Colli di Conegliano Bianco, Colli di Conegliano Rosso, Refrontolo Passito e Torchiato di Fregona, e si terrà lunedì 15 novembre, dalle ore 16.00 alle 20.00, al “Brolo” del Ristorante Gigetto di Miane. Una vetrina importante che darà la possibilità a operatori di settore, giornalisti e pubblico appassionato di dialogare direttamente con i produttori e conoscere da vicino le caratteristiche della Denominazione, che nasce in un territorio dal famoso passato, da sempre luogo di ricerca e di produzione di vini importanti. A offrire i propri vini in assaggio saranno presenti 16 cantine: Astoria Vini - Refrontolo; Conte Collalto - Susegana; De Stefani – Refrontolo; Liessi Giuseppe - Refrontolo; Sorelle Bronca - Vidor; Salatin - Cordignano; Il Colle – San Pietro di Feletto; Bepin De Eto – San Pietro di Feletto; Cantina Bernardi - Refrontolo; Gregoletto – Premaor Miane; Maso di Villa – Susegana Collalto; Masottina – Conegliano; Colvendrà - Refrontolo; Lucchetta Marcello - Conegliano; Toffoli - Refrontolo e il Consorzio Torchiato di Fregona. La degustazione sarà impreziosita dagli abbinamenti con i formaggi selezionati dell’Az. Valsana di Santa lucia di Piave e Figulì le “Foglie di Visnadello”, e rientra nelle attività con cui il Consorzio, dal 1998, tutela e promuove il riconoscimento dei vini a Denominazione che si sviluppano nella pedemontana trevigiana orientale. La zona di competenza, infatti, comprende i territori collinari dei comuni trevigiani di Cappella Maggiore, Cison di Valmarino, Colle Umberto, Conegliano, Cordignano, Farra di Soligo, Fregona, Follina, Miane, Pieve di Soligo, Refrontolo, Revine Lago, San Fior, San Pietro di Feletto, San Vendemiano, Sarmede, Susegana, Tarzo, Vittorio Veneto.  
   
   
50 ANNI DI SUCCESSI PER VILLA FRANCIACORTA: L’AZIENDA AGRICOLA PRESSO IL BORGO MEDIEVALE IN MONTICELLI BRUSATI  
 
La storia di Villa, antico borgo nel cuore della Franciacorta, si perde nella notte dei tempi. Accreditate ricerche storiche riportano alla luce tracce di nobili famiglie che già abitavano Villa nel Xv secolo. Queste famiglie si sono susseguite e tramandate nei secoli fino al 1960 quando Alessandro Bianchi, fondatore e patron della maison franciacortina, rileva l’antico borgo ed il centinaio di ettari di pertinenza dalla famiglia Capuani. Lo stato delle dimore all’epoca era completamente diverso rispetto a quanto si vive oggi all’interno della frazione Villa. Tetti sfondati e abitazioni senza il minimo necessario per una vita dignitosa. L’amore per la terra e la passione per la natura fecero intravedere ad Alessandro Bianchi le enormi potenzialità di questo luogo dal punto di vista vitivinicolo. Da quel momento la storia di Villa cominciò a rianimarsi e con essa la vita dell’antico Borgo e dei suoi abitanti. Nel corso della serata si è potuto rivivere il progresso e l’evoluzione del suggestivo borgo Villa a partire dagli anni Sessanta grazie ad un mostra fotografica creata ad-hoc per l’occasione. Già dagli anni Sessanta Alessandro Bianchi inizia lo studio dei terreni che compongono la proprietà di Villa. Pioniere in Franciacorta con l’aiuto di validi consulenti, tra i quali il Dott. Michele Vescia, commissiona lo studio geopedologico di ogni singola particella catastale. L’approccio scientifico volto alla qualità e alla ricerca ha la meglio sulla mentalità contadina delle massime rese. Tutto questo fa sì che già dai primi anni di attività si cominciasse a parlare di zonazione, di prove di cloni differenti e più ancora dell’ulteriore diversificazione dei portainnesti in base alle diverse tipologie di terreni. Uno studio lento che ha richiesto anni prima di poter arrivare alla produzione delle prime etichette di bianco e rosso nel 1974 e di bollicine nel 1978. E fu proprio negli anni Settanta che l’azienda cominciò a subire le prime trasformazioni. Da azienda mista si trasformò gradualmente in azienda vitivinicola ed in breve tempo la qualità e l’eccellenza diventarono l’obiettivo dell’azienda. Nel suo cinquantesimo compleanno Villa Franciacorta festeggia anche il successo economico e produttivo. Oltre 310.000 le bottiglie prodotte oggi annualmente nelle cantine Villa, un traguardo assolutamente importante se si considera la garanzia qualitativa che persegue l’azienda. L’utilizzo di sole uve di proprietà provenienti dai 37 ha vitati e la scelta di millesimare ogni Franciacorta sono la testimonianza reale dell’attenzione e della cura meticolosa messe in campo a beneficio della qualità. Un legame, questo della “zolla”, che è entrato a far parte della famiglia nel corso delle generazioni. Un patrimonio che in questa occasione si rispecchia nella creazione di una riserva speciale chiamata Rna, Riserva Nobile Alessandro Bianchi. Rna, che in genetica trasmette le caratteristiche ereditarie di generazione in generazione, vuole con questa riserva evidenziare come la ricerca della qualità, l’amore e la passione siano entrati a far parte del corredo genetico dell’azienda Villa. Questo Franciacorta Riserva (78% Chardonnay, 22% Pinot Nero) nasce dal desiderio di Roberta, figlia di Alessandro, di regalare al padre per questo importante traguardo una riserva che rappresentasse un cru nel cru, a conferma di un terroir che sa donare prodotti di eccellenza. Un omaggio ad un uomo che ha saputo anteporre passione e amore per la terra sulle tendenze di mercato e che porta avanti con coerenza la scelta di qualità. L’abito per questa preziosa bollicina, rimasta ad affinare sui lieviti per oltre cinque anni, è quello delle grandi occasioni. Oro rosso, come i gioielli che la nonna indossava negli anni Sessanta; il simbolo del Rna in rilievo perché rilevanti furono le scelte che da subito si attuarono e che sono state sempre portate avanti con coerenza millesimando tutta la produzione e utilizzando solo uve di proprietà. La scritta Rna in brail perché sempre alta è stata l’attenzione dell’azienda verso i meno fortunati e bisognosi. Infine il classico scudo Villa che avvolge la bottiglia in un abbraccio che rappresenta le cure speciali riservate a questa riserva. Ma rappresentano innanzitutto l’abbraccio amorevole con il quale Villa accoglie i bambini di Haiti grazie alla collaborazione con la Fondazione Francesca Rava N.p.h. Italia Onlus. Rna come “Riserva Nobile” perché è nobile il progetto che Villa si propone di promuovere con questa bollicina. La riserva del fondatore, Rna, è protagonista del progetto “Una bollicina per un sorriso” presentato in occasione del cinquantesimo anno di attività. L’iniziativa “Una bollicina per un sorriso” vuole sostenere il Progetto della Ricostruzione delle Scuole di Strada, con la donazione di un’aula di una scuola attraverso la vendita di 1000 bottiglie di Rna. Questo sarà un contributo importante per restituire ai bambini la possibilità concreta di tornare a scuola, alimentarsi, evadere da un mondo di miserie e ricominciare a vivere. Rna quindi vuole riaccendere i riflettori su un mondo dimenticato come quello di Haiti ed essere messaggero di speranza e amore oltre che di qualità ed eccellenza. La passione per la terra, per i segreti che custodisce e che dona solo all’uomo che sa dare al tempo il giusto valore hanno guidato fin dal primo momento ogni scelta aziendale realizzando vendemmia dopo vendemmia il sogno di una vita: Villa Franciacorta  
   
   
VINO, FAMIGLIE DELL’AMARONE: DA TORONTO A NEW YORK IL VINO ICONA DEL BERE ITALIANO E’ L’AMARONE.  
 
Trionfo per la maratona oltreoceano delle Famiglie dell’Amarone, l’associazione che da oltre un anno riunisce 12 produttori storici del vino principe della Valpolicella (Allegrini, Begali, Brigaldara, Masi Agricola, Musella, Nicolis, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant´antonio, Tommasi, Venturini, Zenato). A decretare l’Amarone vino icona del bere italiano, le città di Toronto e New York dove si sono svolti gli eventi di presentazione del Manifesto identitario e dell’ologramma distintivo insieme alle degustazioni delle annate più celebri del rosso veronese. Quattro gli appuntamenti in calendario per la tappa canadese, organizzata da Iem in collaborazione con il Monopolio dell’Ontario (Lcbo), che hanno visto l’intervento di oltre 1000 partecipanti tra operatori della ristorazione e del canale horeca e pubblico di wine lover. “Si è trattato del miglior evento in assoluto degli ultimi anni – ha commentato Greg Dunlop, Category Manager European Wines del Lcbo – per la qualità dei prodotti presentati e per l’interesse che hanno suscitato”. Glamour e cultura per la tappa newyorkese che ha visto gli Amaroni delle 12 Famiglie protagonisti alla New York Public Library, tempio americano del ‘sapere’, dove 300 opinion makers, giornalisti e operatori del settore hanno avuto l’occasione di apprezzare l’Amarone delle annate 1986, 1988, 1997 e 2000. Per Marilisa Allegrini “Questi eventi confermano che Canada e Stati Uniti, insieme alla Svizzera (terza piazza di riferimento) sono mercati strategici per l’Amarone e in particolare per le Famiglie che, nel 2009, hanno esportato complessivamente in questi tre Paesi 1milione di bottiglie, cioè metà della produzione, per un valore excellar di 15milioni di euro”  
   
   
VINO: I GRANDI MARCHI DEL VINO ITALIANO ALLA PUBLIC LIBRARY DI NY CON MASTERS OF WINE  
 
Da ‘Colazione da Tiffany’ alle degustazioni enologiche made in Italy, il set è sempre lo stesso. Sarà la Public Library di New York, luogo culto per intellettuali e registi cinematografici, a ospitare il 25 ottobre i ‘Grandi Marchi’ del vino italiano. Il programma che coinvolge direttamente l’Istituto, composto dalle 17 griffe enoiche del Paese, prevede una giornata all’insegna dell’italian wine tasting in collaborazione con i Masters of Wine, l’organismo-gotha del vino nel mondo. Una degustazione esclusiva - riservata a operatori del mondo finanziario, Masters of Wine, stampa e opinion maker - che si inserisce nell’ambito della manifestazione Simply Italian organizzata nella ‘Grande Mela’ per la promozione e commercializzazione del vino italiano sul mercato statunitense. Tema dell’evento, “ The diversity of Italy” e a discuterne, il presidente dell’Istituto Grandi Marchi, Piero Antinori, assieme ad un panel composto da produttori associati all’Istituto (Augusto Boffa per Pio Cesare, Raffaele Boscaini per Masi, Jose’ Rallo per Donnafugata, Giovanni Folonari per Tenute Ambrogio e Giovanni Folonari, Sebastiano de Corato per Rivera) oltre a Gregory Dal Piaz, chief editor di Snooth, Charles Curtis, Mw e direttore area vini per gli Usa della casa d’Aste Christies. Per il presidente dei Grandi Marchi, Piero Antinori: ‘Dopo il successo di Londra, abbiamo scelto un ‘luogo di conoscenza’ come la Public Library di New York quale simbolo per l’educazione al nostro vino di qualità negli Usa. Il 25 ottobre la varietà e la diversità dei nostri prodotti saranno protagoniste di fronte alle categorie ed i settori più influenti del mercato statunitense. Ed è proprio l’eccezionale varietà del vino made in Italy che determinerà sul mercato della ristorazione un valore aggiunto decisivo nell’abbinamento con le grandi cucine internazionali” Le aziende dell’Istituto Grandi Marchi saranno presenti con una propria postazione all’evento Simply Italian Great Wines organizzato dalla Iem che, dopo la tappa del 25 ottobre ai New York alla Public Library, proseguirà a Chicago il 27 ottobre e a Boston il 28 ottobre. L’istituto del vino italiano Grandi Marchi è composto da: Biondi Santi Spa, Michele Chiarlo, Ambrogio e Giovanni Folonari, Pio Cesare, Tenuta San Guido, Cà del Bosco, Umani Ronchi, Carpenè Malvolti, Lungarotti, Masi, Mastroberardino, Alois Lageder, Rivera, Jermann, Donnafugata, Marchesi Antinori, Tasca D’almerita.  
   
   
MILANO: “VENDEMMIA” IN VIA MONTENAPOLEONE: BOUTIQUE APERTE DI SERA PER LA DEGUSTAZIONE DI VINI PREGIATI  
 
Giovedì 21 ottobre, dalle 18.00 alle 22.00, boutique aperte in via Montenapoleone per la prima edizione di “La Vendemmia di Via Montenapoleone”, organizzata dall’omonima Associazione di via con il sostegno dell’Assessorato al Commercio, Turismo e Servizi della Regione Lombardia e il patrocinio dell’Assessorato alle Attività produttive, Moda, Eventi e Design del Comune. I 33 marchi che hanno aderito alla manifestazione hanno infatti invitato i proprio clienti a degustazioni di vini, guidate da sommelier ed enologi di fama internazionale. “La moda, come dimostrano le contaminazioni che hanno caratterizzato l’ultima fashion week, è un comparto produttivo in continua evoluzione – ha commentato l’assessore Giovanni Terzi. - Un’evoluzione che nel capoluogo lombardo è oggi sinonimo di apertura nei confronti della città e, insieme, valorizzazione delle eccellenze legate alla moda stessa. Ringrazio quindi il presidente dell’Associazione di via Montenapoleone, Guglielmo Miani ,per aver contribuito, con questa iniziativa, al coinvolgimento attivo della via nella vita della città”. “Il turismo internazionale promuove Milano e la Lombardia con le sue consolidate abitudini di consumo che in via Montenapoleone trovano da sempre il loro apice di eleganza e raffinatezza” ha spiegato l’assessore Stefano Maullu. La scelta di offrire una degustazione di vini lombardi, insieme ai migliori prodotti di gamma sul mercato, è motivo di orgoglio per il nostro territorio e di estremo interesse per il turista alla ricerca dell’autenticità del viaggio, del suo fondersi alle tradizioni, alla cultura, alla storia del luogo.” “Ho ideato questa iniziativa – ha sottolineato Guglielmo Miani, Presidente dell’Associazione di via Montenapoleone – perché voglio che la via sia viva anche di sera. Ho scelto di creare un binomio tra le eccellenze della via e il vino inteso come arte del saper vivere. Intendo lavorare per una grande rivoluzione che consenta ai milanesi di passeggiare in una via dove sempre più spesso le saracinesche sono alzate dopo gli orari usuali”. Le Boutique che partecipano all’evento sono: Agnona, Alberta Ferretti, Aspesi, Audemars-piguet, Bulgari, Cartier, Christian Dior, Corneliani, Cova, Damiani, Dior Homme, Ermenegildo Zegna, Etro, Fabi, Fedeli, Fratelli Pisa (Rolex), Giorgio Armani, Gucci, Kidspace, Laltramoda Larusmiani, Louis Vuitton, Mario Buccellati, Omega, Pederzani, Piombo, Prada, Rosato, Sabbadini, Salvatore Ferragamo, Valentino e Versace.