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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 28 Febbraio 2011 |
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INVITO A PRESENTARE PROPOSTE PER INIZIATIVE TECNOLOGICHE CONGIUNTE NELL´AMBITO DELL´IMPRESA COMUNE ENIAC |
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Bruxelles, 28 febbraio 2011 - La Commissione europea ha pubblicato un invito a presentare proposte per iniziative tecnologiche congiunte nell´ambito dell´impresa comune Eniac. L´invito 2011 prevede una procedura di candidatura a due fasi: le proposte complete dei progetti vanno presentate previa presentazione di un abbozzo dei progetti. L´impresa comune Eniac è progettata per supportare l´implementazione del Settimo programma quadro (7° Pq) e del tema "Tecnologie dell´informazione e della comunicazione". Uno degli obiettivi primari di Eniac è quello di sviluppare competenze essenziali per la nanoelettronica in vari settori d´applicazione, al fine di rafforzare la competitività e la sostenibilità europee e permettere l´emergere di nuovi mercati e applicazioni sociali. L´impresa comune Eniac si configura come un partenariato pubblico-privato, che riunisce la Commissione europea e gli Stati membri e Stati associati con l´Aeneas (Association for European Nanoelectronics Activities), l´associazione che rappresenta le principali parti coinvolte (imprese, centri di ricerca e università) nella ricerca e nello sviluppo in Europa. Per consultare l´annuncio ufficiale dell´invito: http://www.Eniac.eu/web/calls/eniacju_call4_2011.php |
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GET ONLINE WEEK 2011 |
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Bruxelles, 28 febbraio 2011 – Lo scorso 24 febbraio Neelie Kroes, Vice Presidente della Commissione europea con responsabilità per l´Agenda Digitale e il Segretario di Stato belga, Philippe Courard hano lanciato ufficialmente la "Get Online Week 2011", durante una visita a un telecentro a Bruxelles. Si tratta di una campagna a livello europeo che mira a portare online 100.000 persone che non hanno mai utilizzato internet. La Get Online Week avrà luogo tra il 28 febbraio e il 5 marzo 2011 ed è organizzata da Telecentre-europe, una associazione no-profit che comprende quasi 30000 centri che forniscono aiuto, supporto e istruzione sull´uso dei computer e di internet. Durante la settimana del 28 febbraio più di 4000 telecentri in 33 paesi europei ospiteranno corsi speciali di istruzione, competizioni e giochi per evidenziare il ruolo chiave delle capacità informatiche nella società contemporanea. Neelie Kroes ha il piacere di sostenere la Get Online Week 2011 in quanto in piena sintonia con uno degli obiettivi dell´Agenda Digitale per l´Europa, vale a dire la riduzione, entro il 2015, della porzione della popolazione che non ha mai usato internet dal 30% al 15%. Http://getonlineweek.eu/ |
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DATA MINING. DAI MOTORI DI RICERCA AI MOTORI DI RISPOSTA CONFRONTO SUGLI ALGORITMI CHE PRODUCONO CONOSCENZA, CIOÈ LE TECNICHE IN GRADO DI ESTRARRE INFORMAZIONI DI GRANDE VALORE DAI DATI DIGITALI. |
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Roma, 28 febbraio 2011 - Data mining, ovvero le tecniche finalizzate all’estrazione di conoscenza dall’immensa quantità di dati prodotti dalla civiltà digitale. Si tratta di “una delle aree della ricerca più affascinanti, controverse e attuali nel settore dell’informatica, le cui applicazioni sono infinite: commerciali, sociologiche, scientifiche”, spiega Giovanni Felici, ricercatore dell’Istituto di analisi dei sistemi ed informatica del Consiglio nazionale delle ricerche (Iasi-cnr), “nella ricerca medica e genetica le tecniche di data mining oggi permettono di ridurre il costo dello sviluppo dei farmaci, e consentono notevoli risparmi nella ricerca di informazioni sulle fonti aperte (web), favoriscono maggiore semplicità nell´incontro tra domanda e offerta di beni, sono usate per migliorare la precisione delle previsioni di diversi fenomeni, dalle condizioni atmosferiche all´andamento di grandezze economiche”. Claudio Carpineto, ricercatore della Fondazione Ugo Bordoni, conferma: “In questi 10 anni i motori di ricerca web sono diventati molto potenti, ma sono rimasti assai poco intelligenti. Trasformarli in motori di risposta e autentici risolutori di problemi è una delle sfide scientifiche più difficili e appassionanti con cui oggi dobbiamo misurarci”. Il Cnr e la Fondazione Ugo Bordoni hanno inaugurato con un convegno su questo tema – tenutosi il 25 febbraio a Roma, presso la sede centrale del Cnr, con il titolo ‘Data mining - quando un algoritmo produce conoscenza’ - l’accordo quadro di collaborazione scientifica siglato tra le due istituzioni. “L’accordo nasce dalla volontà di valorizzare i patrimoni di conoscenza comuni per lo sviluppo di questo settore strategico e abilitante”, spiega Riccardo Pietrabissa, direttore del dipartimento Tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Ict) del Cnr: “Nella consapevolezza che la ricerca sia uno degli strumenti centrali per lo sviluppo sociale, economico e industriale del Paese”. “Questa giornata offre un’occasione di riflessione sulla ricerca scientifica, sul ruolo che istituti pubblici come Cnr e Fub sono chiamata a svolgere, ma soprattutto sul rapporto tra ricerca e mondo esterno”, commenta Mario Frullone, direttore delle Ricerche Fub. “La liberalizzazione del mercato Ict e le nuove esigenze della società dell’informazione oggi obbligano il ricercatore a uscire dal proprio laboratorio ed essere sempre più in contatto con la collettività. È questo il modello che sta seguendo la Fondazione Bordoni, questa la sfida che vuole affrontare per riaffermare con forza la propria vocazione alla ricerca e all’innovazione - che la caratterizza da quasi 60 anni – e porsi, contemporaneamente, al servizio di interessi di carattere generale”. Per la rete internet si contano oggi circa 25 miliardi di pagine indicizzabili e il deep-web è ben più vasto. Le banche dati aziendali, gli archivi, le informazioni scambiate ogni giorno in rete da milioni di utenti sono una vera e propria miniera di informazioni e conoscenza. Adeguati algoritmi, le tecniche di data mining appunto, cercano di scavare in questo mare magnum per rintracciare informazioni che possono avere un enorme valore culturale e economico: ma più la quantità di dati disponibile cresce, più diventa difficile ottenere risultati affidabili. L’accessibilità alle informazioni è infatti la chiave evolutiva della nostra società che, tanto più riesce a facilitarla, tanto più si sviluppa. Le potenziali applicazione delle tecniche di data mining sono dunque le più svariate, utili e delicate, poiché possono riguardare anche l’uso di informazioni sensibili. Per questa ragione è necessario che il loro sviluppo proceda di pari passo con quello di strumenti tecnologici, giuridici ed economici in grado di garantirne un uso corretto e lecito. “Le tecnologie di data mining – interviene il Presidente del Cnr, Luciano Maiani - rappresentano una frontiera promettente e strategica per il futuro della ricerca nel campo dell’Ict. Trasformare il diluvio di dati in leva strategica per la crescita sociale ed economica e riuscire ad estrarre nuova conoscenza dalle informazioni, per renderle utilizzabili, rappresentano sfide su cui si sta misurando tutta la comunità scientifica internazionale. In Italia il Cnr costituisce il maggiore gruppo di studio in questo settore, con sette laboratori, oltre 60 ricercatori e ben 4.250.000 milioni di euro l’anno di fondi da progetti esterni”. “Il data mining rappresenta uno dei principali strumenti per interpretare i fenomeni complessi tipici del livello di sviluppo delle nostre società di oggi”, osserva il presidente della Fub, Enrico Manca. “Operiamo su un terreno in cui l’innovazione tecnologica se da una parte offre possibilità virtuose in campo economico, sociale e scientifico, dall’altra solleva interrogativi e aspetti critici che possono investire i diritti individuali ma anche i più complessivi funzionamenti della democrazia e dei soggetti politici e sociali della sfera pubblica”. La giornata di lavori organizzata da Cnr e Fub ha consentito di riflettere su questi aspetti, mettendo in luce quanto la ricerca sta già facendo nel campo dei possibili utilizzi del data mining, quale sia l’interesse delle aziende e come la politica possa mettere a frutto le potenzialità di queste tecnologie nell’interesse dei cittadini. I lavori del convegno si sono chiusi con una tavola rotonda intorno alla quale scienziati e mondo delle imprese hanno confrontato le proprie idee. Presenti Luigi Gubitosi, amministratore delegato di Wind, e Simona Panseri, capo delle comunicazioni di Google Italia. “Che in Italia due protagonisti della ricerca pubblica come Cnr e Fondazione Bordoni uniscano le loro rispettive competenze dimostra come, ancora una volta, le intelligenze del Paese siano attente e pronte a cogliere i segnali di cambiamento e siano capaci di elaborarli, anche a livello teorico”, ha commentato il Ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani, intervenuto a conclusione dell’incontro. “Questa giornata mi dà ulteriore fiducia sul fatto che stiamo camminando nella direzione giusta quando diciamo che la scommessa del futuro è quella della digitalizzazione del Paese, di dotarci di reti della nuova generazione, di dare a tutti la possibilità di accedere alla Rete in maniera qualificata e stabile”. |
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CONFERENZA "EDUCATIONAL DATA MINING" |
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Eindhoven, 28 febbraio 2011 - Dal 6 all´8 luglio 2011 avrà luogo a Eindhoven, nei Paesi Bassi, una conferenza intitolata "Educational data mining". Negli ultimi tempi, l´aumentata diffusione di ambienti di apprendimento interattivi, sistemi di gestione della didattica, sistemi di tutoring intelligenti e sistemi didattici ipermediali hanno permesso la raccolta di enormi quantità di dati. L´aumento di strumenti software didattici, nonché di banche dati contenenti i punteggi riportati dagli studenti agli esami, ha inoltre creato enormi raccolte di dati che riflettono il modo in cui imparano degli studenti. L´evento si concentrerà su approcci computazionali per utilizzare i dati per affrontare importanti questioni educative. L´evento riunirà ricercatori provenienti dal settore dell´informatica, istruzione, psicologia, psicometria e statistica. Per ulteriori informazioni, visitare: http://educationaldatamining.Org/edm2011/ |
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WI-FI: AL VIA PROMOZIONE IN UMBRIA |
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Perugia, 28 febbraio 2011 Prende il via anche in Umbria la promozione del ´Wi-fi´ libero, a partire nelle prossime settimane dall´accesso gratuito, per un´ora al giorno, tramite internet ai servizi online della pubblica amministrazione: a rendere nota la decisione assunta dall´assemblea dei Soci Centralcom, è l´assessore regionale alle infrastrutture tecnologiche immateriali, Stefano Vinti, commentando che "questa scelta si collega alle iniziative pubbliche volte a realizzare reti federate, a condividere soluzioni per la copertura wi-fi di aree urbane e a realizzare applicazioni innovative al servizio dei cittadini". Vinti, ricordando che già esiste una rete federata frutto dell´accordo tra la Provincia di Roma, la Regione Sardegna ed il Comune di Venezia - ha precisato - che "questi progetti assicurano nuovi diritti di cittadinanza e sono favoriti dal superamento di inaccettabili vincoli normativi. Con l´abrogazione del Decreto Pisanu del 1 gennaio 2011 - aggiunge - pur persistendo l´obbligo di registrazione, i cittadini non devono più presentare il documento di identità cartaceo ai gestori per accedere al servizio Wi-fi". "La Regione Umbria - continua l´assessore Vinti - ha stanziato risorse pari a 150 mila euro per la fase iniziale delle iniziative che consentiranno di individuare, attraverso una gara pubblica, un soggetto a cui affidare la realizzazione di piattaforme per la connettività wireless (hotspot) e la relativa gestione, secondo un modello aperto". "L´intervento, attraverso Centralcom, sarà avviato a partire dalle aree urbane di Perugia e Terni (prevedendo anche l´integrazione con interventi pubblici già attivati) e, successivamente, in relazione alle risorse disponibili e all´offerta che risulterà vincitrice, potrà essere replicato in altre regioni, a cominciare dai Comuni soci (Foligno, Città di Castello ed Orvieto)". "Promuovendo il Wi-fi libero - conclude Vinti - e l´accesso gatuito ai servizi on line della pubblica amministrazione, puntiamo a rafforzare l´attrattività del territorio e ad aumentare l´efficacia di comunicazione dei portali istituzionali, con la possibilità di accesso ai servizi informativi connessi alla mobilità, al turismo ed alla valorizzazione del patrimonio culturale ed ambientale, erogati online e fruibili attraverso l´uso di smatphone, pc portatili, o altri dispositivi mobili. Inoltre, con questo progetto, si intende stimolare l´iniziativa degli esercizi commerciali, prevedendo la possibilità di installazioni integrate presso locali, bar, ristoranti, e vaie attività". |
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WORKSHOP SULLE TECNOLOGIE LINGUISTICHE PER IL PATRIMONIO CULTURALE, LE SCIENZE SOCIALI E LE DISCIPLINE UMANISTICHE |
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Portland, 28 febbraio 2011 - Un workshop sulla tencologia linguistica per il patrimonio culturale, le scienze sociali e le discipline umanistiche si terrà il 24 giugno 2011 a Portland, negli Stati Uniti. L´area delle discipline umanistiche, delle scienze sociali e del patrimonio culturale sta attraendo sempre maggiore interesse da parte di ricercatori per quanto riguarda lo sviluppo di metodi per il data cleaning, l´annotazione semantica, l´interrogazione intelligente, il collegamento, la scoperta e la visualizzazione di tendenze interessanti. Questi campi abbastanza nuovi di applicazione comportano nuove sfide per la ricerca nel campo della programmazione neuro linguistica (Pnl), come noisy text, varietà linguistiche non standard o arcaiche (come lingue storiche, dialetti, uso misto di lingue, ellissi, errori di trascrizione), la necessità di collegare dati di formati (testo, database, video, parlato) e lingue diverse. Gli argomenti che saranno affrontati durante l´evento includono: - l´adattamento degli strumenti esistenti ai settori del patrimonio culturale, delle scienze sociali e delle discipline umanistiche; - rilevazione automatica dell´errore e pulizia; - strumenti e interfaccia di annotazione complessi; - scoperta della conoscenza e text minig; rappresentazione delle conoscenze; - collegamento e recupero da diverse fonti, mezzi e campi; - ontologie, modelli di dati, tassonomie; - generazione naturale della lingua; - modellizzazione, raccomandazione, personalizzazione di utente e pubblico; - scenari per gli utenti e casi d´uso. Per ulteriori informazioni, visitare: http://ilk.Uvt.nl/latech2011/cfp.html |
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ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE: FIRMATO ACCORDO FRA STATO-REGIONE TOSCANA |
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Firenze, 28 febbraio 2011 – Una buona notizia per chi frequenta, in Toscana, percorsi di istruzione e formazione professionale. E’ stato siglato un accordo fra Regione Toscana e Ufficio Scolastico Regionale (Usr) per realizzare, nel prossimo anno scolastico, da parte di Istituti professionali statali, “percorsi” di istruzione e formazione professionale in regime di sussidiarietà. Solo per fare qualche esempio dei circa 225 “percorsi” individuati, si va dagli operatori elettrici a quelli meccanici, dagli operatori della ristorazione a quelli grafici, dagli operatori agricoli ai tecnici commerciali per le vendite. Gli Istituti professionali statali cui si applica sono una sessantina nelle dieci province toscane. “L’accordo – sottolinea l’assessore alle attività produttive, lavoro, formazione, Gianfranco Simoncini, che ha firmato con il direttore generale dell’Usr, Angela Palamone – riguarda un’offerta finalizzata a integrare, ampliare e differenziare i percorsi formativi in rapporto a specifiche esigenze territoriali: ciò anche per assicurare agli studenti che posseggano il titolo conclusivo del primo ciclo, la possibilità di accedere ai percorsi del secondo ciclo, sia nell’istruzione secondaria superiore che nel sistema di Istruzione e formazione professionale”. L’intesa prevede anche particolari impegni contro la dispersione scolastica ed è possibile in base a un Dpr del marzo 2010 (che riordina l’istruzione professionale) secondo cui gli Istituti professionali possono, appunto, svolgere, in regime di sussidiarietà e nel rispetto delle competenze esclusive regionali, un ruolo integrativo rispetto al sistema di istruzione e formazione professionale, in modo da far conseguire agli studenti, qualifiche e diplomi professionali. |
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MASTER IN FINANZA ETICA: SUL SITO DELL´UNIVERSITÀ DI CAGLIARI LA GRADUATORIA DEGLI AMMESSI |
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Caagliari, 28 febbraio 2011 - E´ tutto pronto per l´avvio del master di primo livello in "Finanza etica per la cooperazione e lo sviluppo”. Con la pubblicazione sul sito dell’Università di Cagliari della graduatoria degli ammessi alla frequenza, la fase organizzativa può dirsi completata. Il prossimo 3 marzo sarà così inaugurato l’avvio del corso e da sabato 5 marzo i 24 allievi selezionati (105 i candidati) inizieranno a frequentare le lezioni. Trova così attuazione il progetto di alta formazione attivato dall’assessorato regionale del lavoro, in partnership con la Facoltà di Economia di Cagliari, con la Caritas, con ‘Sardegna Solidale’, con l’associazione ‘Piccoli progetti possibili’ e con il Comitato nazionale del Microcredito. "Il master - sottolinea l’assessore regionale del lavoro e della formazione, Francesco Manca - è il primo di una serie di corsi post lauream finalizzati alla creazione di professionalità qualificate. Solo rendendo competitiva e altamente specialistica la domanda di lavoro, si può aspirare a incidere concretamente sul sistema economico, permeando il contesto sociale". E’ questa, nello specifico, l’ambizione del percorso di prossima attivazione: "Solo restituendo eticità alla finanza - aggiunge a proposito il componente della Giunta Cappellacci - si può pensare di creare i presupposti per un diffuso benessere sociale". Un obiettivo che è sostenuto da un consistente impegno di risorse: l’assessorato regionale del Lavoro garantirà le spese organizzative e le quote di partecipazione degli allievi attraverso voucher formativi. Sarà così resa completamente gratuita la frequenza per coloro che hanno un reddito Isee pari o inferiore ai 35 mila euro. Un contributo, variamente quantificato, è anche previsto per quanti ricadono nelle fasce successive. La graduatoria definitiva degli ammessi è stata stilata attraverso una rigorosa valutazione da parte della commissione nominata, con apposito decreto, dal Rettore dell’Università di Cagliari: i candidati sono stati valutati in base ai titoli e ai risultati di un colloquio. |
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13 MILIONI DI EURO PER L´UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DEL MOLISE |
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Campobasso, 28 febbraio 2011 - La Giunta regionale ha approvato il "Protocollo attuativo tra Regione Molise e Università degli Studi del Molise per lo Sviluppo del sistema universitario molisano". Il Protocollo si inserisce nel Programma complessivo di collaborazione "Conoscere per competere", stilato tra gli stessi soggetti istituzionali lo scorso 6 maggio 2010. Il Protocollo parte dalla considerazione che le migliori azioni per il superamento dell´attuale situazione di crisi sono riconosciute nel miglioramento della qualità e nella specializzazione delle risorse umane che presiedono ai processi amministrativi e decisionali, a fronte dei quali il sistema universitario molisano costituisce uno snodo importante da valorizzare e potenziare. L´accordo, nello specifico, prevede interventi e attività finalizzati ad avviare e sostenere il definitivo sviluppo dell´Università degli Studi del Molise, incentrato su una offerta didattica ampia e qualificata. Inoltre, il programma di attività e iniziative fissato, dovrà contribuire a valorizzare ulteriormente la ricerca scientifica e tecnologica, nonché quella condotta in campo umanistico, delle scienze sociali e della salute nell´Università degli Studi del Molise, favorendo anche la nascita di nuovi gruppi di ricerca in settori di interesse strategico. Nell´attivazione delle iniziative previste dal protocollo sono attesi risultati riguardanti: l´aumento della produttività scientifica con un segnale di sviluppo nei nuovi campi di impegno della stessa Università; la qualificazione e la diversificazione dell´offerta formativa e scientifica (in questo ambito va anche esplorata la possibilità di perseguire una sistemazione, imperniata intorno al ruolo sempre più attivo che possa essere svolto dall´Ateneo molisano, dell´impegno regionale nel campo delle scienze della salute, secondo quanto riportato nell´Accordo di Programma per l´istituzione della Facoltà di Medicina e Chirurgia, nonché i tempi ed obiettivi contenuti nell´Accordo di programma "Conoscere per competere"); la qualificazione e la valorizzazione del personale tecnico-amministrativo. La Regione Molise, per questo programma, impegnerà, per tre anni, un totale di 13 milioni di Euro. Soddisfatto il Presidente Michele Iorio che ha evidenziato come «la qualificazione della nostra Università, l´implementazione della sua offerta formativa e la possibilità di attivare nuove iniziative di ricerca, può e deve dare sia agli studenti, ma anche ai docenti e ricercatori, una sempre maggiore forza professionale e operativa per fornire un contributo importante allo sviluppo di tutto il Molise aiutandolo a superare l´attuale momento di crisi. Il Governo regionale, come sempre, ha inteso fare la propria parte per aiutare i nostri giovani a trovare nella loro terra una possibilità di accrescimento culturale e professionale da poter spendere utilmente nel mondo lavorativo sia molisano, che nazionale e quindi internazionale». Il Presidente Iorio si è quindi impegnato a sollecitare il Ministro dell´Università e Ricerca, Mariastella Gelmini, affinché vengano stanziati, per le finalità espresse dallo stesso Protocollo, idonei finanziamenti anche dal Governo nazionale. |
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BOLZANO: PREMIATI I MIGLIORI GIOVANI TALENTI DELLA RETORICA |
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Bolzano, 28 febbraio 2011 - Si è svolta il 25 febbraio a Palazzo Widmann a Bolzano l´Viii edizione del Concorso provinciale di retorica rivolto ai giovani delle scuole di lingua tedesca ed organizzato, come di consueto, dall’Intendenza scolastica tedesca, alla quale hanno preso parte oltre 50 giovani. L´ottava edizione del Concorso provinciale di retorica, organizzato come di consueto dall’‘Intendenza scolastica di lingua tedesca, ha visto la partecipazione di oltre cinquanta studenti delle scuole superiori. Ha preso parte alla premiazione l’intendente scolastico, Peter Höllrigl, il quale ha sottolineato l’importanza di prendere la parola e di far sentire la propria voce se si vuole contribuire in maniera positiva alla vita ed alla crescita della nostra società. Il Concorso era suddiviso in tre categorie a seconda della forma espressiva prescelta, di tipo classico, spontaneo o creativo nel quale è stato dato ampio spazio alla creatività. Tra gli argomenti prescelti per le varie esposizioni troviamo ad esempio il volontariato, le problematiche giovanili, l’ambiente, il servizio sociale, la carriera, la formazione, i diritti umani, il potere e la politica, lo stress, i nuovi media, la religione ed altro ancora. I primi tre classificati per ogni categoria prenderanno parte alla fase successiva del concorso che si volgerà a Vienna, mentre gli altri partecipanti compresi tra il quarto ed il decimo posto riceveranno in premio dei libri. Forma classica: 1. Daniel Leiter (Päd. Gym. Bruneck); 2. Jonathan Delazer (Päd. Gym. Bruneck); 3. Ex aequo: Julian Gruber (Hob Bozen), Saskia Laura Schröer (Realgym. Brixen). Forma spontanea: 1. Elisabeth Fäckl (Lehranstalt Wirtschaft und Toruismus Bozen); 2. Martin Blaas (Hum. Gym. Meran); 3. Andrea Anna Glaser (Lehranstalt Wirtschaft und Tourismus Bozen). Forma creativa: 1. Non assegnato; 2. Eleonore Khuen Belasi (Hum. Gym. Bozen); 3. Greta Canins e Joachim Goller (Päd. Gym. Brixen). |
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IMPORTANTE CORRETTA EDUCAZIONE ALIMENTARE 41 MILA BAMBINI ABRUZZESI AL PROGETTO FRUTTA NELLE SCUOLE |
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Pescara, 28 febbraio 2011 - Quasi 41 mila bambini delle scuole elementari abruzzesi sono stati coinvolti nella campagna "Frutta nelle scuole", programma comunitario coordinato dal Ministero delle Politiche Agricole a cui la Regione, attraverso l´assessorato all´Agricoltura, ha fornito il suo convinto apporto anche in questa seconda edizione. In particolare, l´assessore Mauro Febbo, questa mattina, a Chieti, presso l´Istituto del Ii Circolo didattico di via Arniense, dove si è svolta la manifestazione regionale legata all´iniziativa, ha partecipato in primo luogo alla distribuzione di prodotti ortofrutticoli ai giovanissimi alunni e successivamente ha illustrato i contenuti del progetto nel corso di una conferenza stampa. All´incontro con i giornalisti, a cui ha preso parte anche il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, erano presenti il presidente di Orogel Fresco (capofila del raggruppamento di imprese che ha materialmente distribuito la frutta nelle scuole), Giuseppe Maldini, il direttore di Alimos (cooperativa che ha progettato le misure di accompagnamento), Massimo Brusaporci, e l´assessore comunale all´Infanzia, Giuseppe Giampietro oltre alla direttrice dell´isitituto teatino Doralice De Nobili. "E´ importante che le Istitutizioni indirizzino i bambini, per il tramite della scuola, verso una corretta educazione alimentare - ha sostenuto Febbo - e in primis verso la conoscenza dei prodotti dell´agricoltura. In questo caso, parliamo di prodotti ortofrutticoli e di frutta e verdura in particolare. Purtroppo, a differenza delle generazioni precedenti, i nostri ragazzi hanno perso il contatto con l´universo che un tempo veniva definito genericamente campagna mentre su altri temi, come ad esempio, la raccolta differenziata sono più sensibili. Perciò, occorre recuperare assolutamente questo gap ed iniziative del genere, non trascurando neppure l´aspetto prettamente ludico, vanno proprio in questa direzione". Tra le cosiddette misure di accompagnamento previste dal progetto, in Abruzzo sono state organizzate ventidue giornate a tema, quarantaquattro visita in fattoria e sono stati attivati ben 265 orti e laboratori didattici. |
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TRENTO, RICERCA: APPROVATO IL PROGRAMMA PER IL 2011 |
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Trento, 28 febbraio 2011 - La Giunta provinciale ha approvato nel corso della sua recente seduta il programma annuale per la ricerca 2011 per il quale sono stati messi a disposizione complessivamente 3 milioni di euro. “All’incentivazione dei progetti nel campo della ricerca scientifica la Giunta ha destinato l’importo di 2,9 milioni di euro e con questi mezzi si intende ulteriormente incentivare e rafforzare le competenze nel campo della ricerca già esistenti nella nostra provincia” sottolinea l’assessora provinciale Sabina Kasslatter Mur. Nel corso del 2011 s’intende bandire un secondo bando per progetti nel campo della ricerca scientifica, volto al sostegno per la realizzazione di progetti singoli di ogni disciplina scientifica che corrispondano agli standard internazionali della ricerca scientifica. Tutti i progetti ammessi al concorso verranno sottoposti a una procedura di valutazione internazionale e verranno valutati da parte del Comitato tecnico in base a pareri di esperti esterni. Ai fini di accelerare la procedura, la presentazione delle domande avverrà online. Il monitoraggio dei progetti in corso verrà automatizzato. Un altro settore nel quale la Giunta ha deciso di intervenire riguarda le iniziative atte alla promozione della mobilità e dello scambio di ricercatori. Il concorso promuove in forma di borse di ricerca: la mobilità di ricercatori e ricercatrici che esplicano attività di ricerca sul territorio provinciale e che sono all’inizio della loro carriera, che intendono svolgere ricerche a tempo determinato presso riconosciuti organismi di ricerca scientifica fuori dal territorio provinciale (“Outgoing researchers”); la mobilità di riconosciuti ed esperti ricercatori e ricercatrici operanti fuori dal territorio provinciale, che intendono svolgere ricerche a tempo determinato presso organismi di ricerca scientifica altoatesini (“Incoming researchers”). Le domande per l’assegnazione di una borsa di ricerca presentate entro il 31 marzo 2011 verranno valutate dal Comitato Tecnico; di seguito verranno redatte due graduatorie per gli “outgoing researchers” e per gli “incoming researchers”. Il programma prevede inoltre la reazione di un Collegio di dottorato in collaborazione con gli enti di ricerca locali (Libera Università di Bolzano, Accademia Euopea, Centro di sperimentazione agraria e forestale Laimburg. “In sostanza con la creazione di un Collegio di dottorato” rileva l’assessora kasslatter Mur “si volgiono mettere in rete le competenze ed intensificare gli scambi tra le varie istituzioni ed i partner esterni”. L’obiettivo è quello di avviare l’attuazione concreta del Collegio di dottorato nell’autunno 2012. Un’atra iniziativa importante riguarda la Roadmap nel campo delle energie rinnovabili elaborata su iniziativa della Ripartizione Diritto allo Studio, Università e Ricerca Scientifica nell’anno 2009 da circa venti enti altoatesini operanti nei settori della ricerca scientifica, dell’economia, dell’educazione, dell’amministrazione e della produzione di energia. Nell’ambito dell’elaborazione della roadmap è stato stabilito che il gruppo di lavoro si incontrerà annualmente, per riflettere insieme sullo stato dei lavori e per scambiarsi informazioni su novità e sviluppi tecnici. L’ultimo incontro del gruppo di lavoro ha avuto luogo il 8 ottobre 2010, ed in quella sede è stato stabilito di organizzare nella primavera 2011 un ulteriore workshop, volto a presentare le attività svolte finora nell’ambito dell’attuazione della roadmap. Inoltre è pianificato un ulteriore incontro del gruppo di lavoro in autunno 2011. Principalmente la Roadamp funge da base per future cooperazioni e progetti, soprattutto nel campo della ricerca scientifica. |
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LAGERBLOK ENTRA NELLE SCUOLE AL BODONI DI PARMA IL PRIMO “INCONTRO DI AVVICINAMENTO” ALLO SPETTACOLO SULLE DONNE DEPORTATE IN PROGRAMMA L’8 MARZO. |
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Parma, 28 febbraio 2011 – Circa 300 ragazzi in silenzio, tutti fermi ad ascoltare. Ad ascoltare la storia di donne “resistenti”, che attraverso la musica sono riuscite a mantenere la dignità dell’esistenza nel campo di concentramento. La storia era quella di “Lagerblok”, lo spettacolo prodotto dalla Provincia di Parma e realizzato da Lampi di Musica che andrà in scena l’8 marzo al Teatro al Parco. Una storia bella e straziante, al centro il 25 febbraio all’Auditorium dell’Itc Bodoni del primo degli “incontri di avvicinamento” allo spettacolo organizzati dalla Provincia nelle scuole: una sorta di preludio alla pièce in cui protagonisti e promotori dell’evento hanno ragionato con i ragazzi (del Bodoni e del liceo Romagnosi) della deportazione nei lager e della presenza e delle capacità di difesa e sopravvivenza delle donne. “Al centro dello spettacolo, tratto dal libro di Fania Fénelon “Ad Auschwitz c’era un’orchestra”, c’è la storia di un’orchestra di donne nel campo di Auschwitz: un’orchestra la cui musica veniva usata da una parte per allietare i gerarchi e dall’altra per accompagnare le deportate nel loro viaggio verso i forni crematori. Il racconto è stato “messo in musica” dal maestro Nidi e da cantanti e musiciste del Conservatorio di Parma: molte non italiane, perché quell’orchestra era composta da persone di tutti i paesi dell’Europa che vissero la deportazione. Crediamo che mettere insieme il tema della centralità femminile, delle tante storie del mondo delle donne, con la Shoah e il Giorno memoria in un giorno diverso come l’8 marzo sia una sintesi interessante: interessante perché la riflessione sia più complessa, completa e presente nella vita di questi giovani, che devono conoscere di più un passato che è molto vicino”, ha detto in apertura l’assessore provinciale alle Politiche sociali Marcella Saccani, introdotta dalla dirigente del Bodoni Luciana Donelli. Parte integrante della pièce sarà la musica di Alessandro Nidi: “La musica vuole raccontare quella storia con tanti accenti: dalle canzoni alla musica ebraica, fino alla musica anche più “difficile” per dare l’idea del dolore. Una carrellata di stili e di situazioni”. Sullo spettacolo e sul testo da cui è tratto si è soffermata la presidente dell’Anpi Gabriella Manelli, che ha parlato in particolare della “capacità di sopravvivenza delle donne”, mentre Brunella Manotti dell’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea ha tracciato con gli studenti il quadro della deportazione femminile nei lager nazisti, sottolineando come “la deportazione femminile abbia guadagnato un proprio posto nella storiografia della Shoah solo in un tempo recente”. Lagerblok andrà in scena l’8 marzo al Teatro al Parco: alle 11,30 è previsto lo spettacolo per le scuole e alle 21 quello aperto al pubblico Lagerblok è prodotto dall’Assessorato alle Pari opportunità della Provincia e realizzato dalla Cooperativa “Lampi di Musica” in collaborazione con Forum Solidarietà, Istituto Storico della Resistenza e Anpi. All’iniziativa partecipano il liceo classico “G. D. Romagnosi”, l’Istituto tecnico commerciale “G. B. Bodoni”, l’Istituto magistrale “A. Sanvitale” |
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PROGETTO CASA DEL VOLONTARIATO: SARÀ IL NUOVO CENTRO DI COORDINAMENTO DELLE ASSOCIAZIONI MILANESI |
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Milano, 28 febbraio 2011 - “Vogliamo offrire uno spazio al volontariato, eccellenza di Milano, per condividere strategie, risorse e progetti. Questo progetto dimostra la capacità di Milano di esprimere una leadership concreta a livello europeo sul tema del volontariato. Per questo la presentazione della nuova Casa del Volontariato è l’occasione per dare nuova forza alla candidatura che ho proposto lo scorso anno di Milano come Capitale europea del volontariato e sede della Agenzia Europea per il Volontariato”. Lo ha detto il 24 febbraio il Sindaco Letizia Moratti, in sala dell’Orologio, a Palazzo Marino, intervenuta insieme con l’assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche Sociali Mariolina Moioli, alla presentazione del progetto “Casa del Volontariato” di via Monte Grappa 6/A. Presenti Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo, e Lino Lacagnina, presidente del Ciessevi, Centro servizi per il Volontariato. Il Sindaco ha proseguito ricordando che Milano è sede di oltre 400 organizzazioni che impiegano circa 70.000 volontari, di 31 Organizzazioni Non Governative di cooperazione internazionale per lo sviluppo, di 150 Organizzazioni Non Profit e di oltre 500 Associazioni di natura non lucrativa. “Entro il 2012 – ha sottolineato il Sindaco Moratti - attiveremo la nuova sede: una realtà che abbiamo presentato al Bie nel dossier di candidatura di Milano per l’Esposizione Universale 2015, ed è parte integrante del progetto Expo. La ragione è semplice: il volontariato è energia per lo sviluppo, e Milano è una città leader anche nel volontariato internazionale”. “Questa casa racchiude in sé - ha dichiarato il presidente Guzzetti - un significato forte che caratterizza il momento che stiamo vivendo: il volontariato oggi rappresenta il pilastro fondamentale su cui poggia la nostra società in evidente difficoltà. Senza il terzo pilastro, il terzo settore, oggi la crisi avrebbe mostrato conseguenze ancor più pesanti. Questa casa non è solo un luogo fisico, ma è un simbolo dentro una città, dentro una comunità che sta cercando a fatica si risollevarsi Il 2011 sarà l’Anno Europeo del Volontariato e sarà anche il ventesimo compleanno di Fondazione Cariplo, e ovviamente delle fondazioni di origine bancaria. I centri di servizio di volontariato sono finanziati da una norma della legge 266/1991 che stabilisce che le fondazioni destinino ai Csv un quindicesimo dell’avanzo dell’esercizio, dedotto l’accantonamento alla riserva obbligatoria, indipendentemente dalle scelte strategiche che invece adottiamo in altri settori. Negli ultimi anni Fondazione Cariplo ha sostenuto i Csv della Lombardia con circa 40 milioni di euro. Solidarietà, sussidiarietà e supplenza sono temi cardine in cui si trova incastonato l’agire del Terzo Settore. Le Fondazioni come la Cariplo continueranno a fare la loro parte, lo abbiamo dimostrato anche oggi, svolgendo il nostro ruolo, da collettore. E non è un caso che forse la parola sussidiarietà sia stata messa tra le altre due. Non possiamo assolutamente fare supplenza”. “La Casa del Volontariato - ha commentato l’assessore Moioli – sarà il nuovo centro di coordinamento delle organizzazioni e delle associazioni di volontariato operanti sul territorio cittadino. Abbiamo voluto fortemente questo luogo di incontro per favorire l’associazionismo e tutte le realtà protagoniste nell’ambito del volontariato, al fine di costituire una società civile sempre più orientata alla solidarietà e sussidiarietà. Le associazioni di volontariato attive nel territorio milanese sono oltre 400”. "La Casa del volontariato sarà il cuore del volontariato di Milano. Sarà – ha detto, il presidente Lacagnina - una casa aperta ai volontari, così come alle organizzazioni. Sarà un casa aperta al dialogo, a servizio del territorio, sarà lo spazio che testimonierà l’anima bella della metropoli e dell’hinterland. Sarà per tutti i milanesi la “casa del bene”, un’oasi di solidarietà nel cuore della città. Sarà l’eredità dell’Anno europeo del volontariato alla città e al volontariato milanese". Il Comune di Milano è proprietario dell’edificio in cui sorgerà la Casa del Volontariato, e la cede in comodato d’uso per 20 anni al Centro Servizi per il Volontariato che la ristrutturerà nei prossimi 18 mesi attraverso i finanziamenti ricevuti da Fondazione Cariplo (1 milione di euro) e attraverso i contributo degli sponsor (1 milione di euro). L’immobile è posto sulle fondamenta di un antico convento francescano che era al margine del Naviglio Martesana, nei pressi dell’ingresso della vecchia cinta daziaria. Ora l’edificio si trova in zona semicentrale, in prossimità delle principali stazioni ferroviarie, ben servito da mezzi pubblici e metropolitane: una posizione strategica che lo rende particolarmente adatto ad una funzione attrattiva per tutto il territorio milanese, in modo da coordinare le attività specifiche di tutte le associazioni e valorizzare il lavoro svolto dalle stesse nella città. Nella Casa del Volontariato saranno attive diverse realtà: Scuola di Alta Formazione per il Volontariato - Centro Studi e Documentazione del Volontariato - Foresteria per giovani volontari europei in Servizio Volontario Europeo - Punto Eurodesk di informazione per le politiche giovanili - Sale Riunioni - Ufficio Volontariato del Comune di Milano - Sede Provinciale e Regionale del Centro servizi per il Volontariato. Il Comune di Milano seguirà da vicino il programma dei lavori di ristrutturazione. A maggio partirà la fase attuativa e partirà il cantiere. |
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IL COMPAGNO MISTERIOSO DEL CAMALEONTE |
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Bruxelles, 28 febbraio 2011 - T Chamaeleontis (T Cha), una giovane stella sul punto di formare un sistema planetario, è circondata dal disco di polveri della sua nascita; ma il disco mostra una discontinuità. Un team internazionale di astronomi, finanziato in parte dallUe, ha tentato di scoprire il perché. Usando un approccio innovativo, i ricercatori sono riusciti a individuare un oggetto accompagnatore che potrebbe aver ripulito la sua orbita. T Cha ha da poco fatto nascere un pianeta? "I pianeti si formano a partire da dischi di materiale che ruotano attorno alle stelle giovani," spiegano dall´Osservatorio europeo meridionale (Eso), "ma il passaggio dal disco di polvere al sistema planetario è rapido e sono pochi gli oggetti colti durante questa fase." Con un´età di soli 7 milioni di anni, T Cha ha appena intrapreso il lungo cammino della vita, ed è sembrato un candidato promettente per degli astronomi intenzionati a cogliere il primo indizio scientifico di un pianeta in formazione in un disco transitorio come questo. Si tratta di una stella simile al nostro Sole, anche se notevolmente più giovane, situata nella piccola costellazione australe del Camaleonte, ad una distanza di circa 350 anni luce. "Studi precedenti avevano mostrato che T Cha era un eccellente bersaglio per studiare come si formano i sistemi planetari," dice Johan Olofsson dell´Istituto di astronomia del Max Planck di Heidelberg in Germania. "Ma questa stella è lontana ed è stata necessaria tutta la potenza dellinterferometro del Very Large Telescope (Vlti) per analizzare i dettagli più minuti e per vedere ciò che accade nel disco di polvere." Quindi, con l´aiuto del Vlti dell´Eso e dell´Astronomical Multi-beam combinEr (Amber), un team di astronomi provenienti da Australia, Cile, Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Stati Uniti ha preso di mira T Cha. Tra il disco interno, che è delimitato da uno stretto anello di polvere formato da una parte del materiale del disco, e la parte esterna del disco che si estende per 1,1 miliardi di kilometri (km) dalla stella, essi hanno trovato un tratto di spazio libero dalla polvere. "Per noi la discontinuità nel disco di polvere attorno a T Cha era un segnale evidente," ha detto Nuria Huelamo del Centro di Astrobiologia al Centro di astronomia spaziale europeo (Esac) in Spagna, "e perciò ci siamo chiesti: stiamo assistendo a un compagno che si sta scavando un solco allinterno del disco protoplanetario?" Così vicino a una stella luminosa, un compagno molto più debole non sarebbe stato facile da individuare. Per superare questa difficoltà, il team ha deciso di usare lo strumento Naco del Vlt al posto dell´Amber, che è più adatto allo studio della struttura del disco interno, ma avrebbe avuto meno possibilità di rilevare un compagno distante. Lo strumento "Nasmyth Adaptive Optics System (Naos) - Near-infrared Imager and Spectrograph (Conica)", Naco per gli amici, permette agli astronomi di ridurre l´effetto di offuscamento dell´atmosfera e di ottenere immagini particolarmente nitide. La ricerca del team si è basata sul metodo chiamato Sam (sparse aperture masking). Al contrario del Vlti, questo è un tipo di interferometria che coinvolge diverse parti dello specchio di un singolo telescopio, invece che una combinazione di vari telescopi. Questa nuova tecnica è particolarmente adatta per individuare oggetti poco luminosi situati vicino ad altri molto più brillanti. La combinazione di Naco, Sam e Vlt si è dimostrata potente, e ha permesso ai ricercatori di identificare il chiaro segno di un oggetto situato verso il margine esterno della discontinuità, ad una distanza di circa un miliardo di chilometri dalla stella. Le scoperte del team suggeriscono che l´oggetto potrebbe essere una nana bruna o davvero un pianeta appena formato. "Questo è un notevole studio congiunto che combina due diversi strumenti di ultima generazione situati all´Osservatorio Paranal dell´Eso," ha commentato la dott.Ssa Huelamo. "Nuove osservazioni ci permetteranno di scoprire ulteriori informazioni sia sul compagno che sul disco, oltre a farci capire che cosa alimenta il disco interno di polvere.". La dott.Ssa Huelamo e il dott. Olofsson sono, rispettivamente, gli autori principali di due articoli che presentano la ricerca nella rivista Astronomy & Astrophysics. La ricerca è stata finanziata, in parte, dal progetto Protoplanetary Disks ("Formation and evolution of planetary systems") e dal progetto Diskevol ("Formation and evolution of planetary systems"), che hanno ricevuto rispettivamente borse Marie Curie Actions pari a 168.256 euro e 45.000 euro nell´ambito del Settimo programma quadro dell´Ue. Per maggiori informazioni, visitare: Osservatorio europeo meridionale: http://www.Eso.org Astronomy & Astrophysics: http://www.Aanda.org/ |
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SVELATA LA STRUTTURA CHIMICA DEI FOSSILI |
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Bruxelles, 28 febbraio 2011 - Un team di scienziati provenienti da Regno Unito e Stati Uniti è riuscito a scoprire la struttura chimica di antichi fossili con un potente microscopio. Gli scienziati hanno scoperto che anche i fossili risalenti all´era paleozoica, che va da circa 542 a 251 milioni di anni fa, contenevano la chitina polisaccaride e la proteina strutturale. Questi materiali vengono degradati facilmente dai microorganismi. Gli scienziati credono che queste scoperte, pubblicate sulla rivista Geology, potrebbero avere enormi implicazioni per la nostra conoscenza dei documenti fossili organici. Facevano parte del team il professor George Cody del Laboratorio geofisico presso l´Istituto di scienza Carnegie a Washington, Stati Uniti, e il professor Andrew C. Scott del Dipartimento di Scienze della terra presso il Royal Holloway, Università di Londra nel Regno Unito. Il segno più antico del complesso chitina-proteina era stato precedentemente scoperto in fossili cenozoici di 25 milioni di anni di età, mentre residui di proteina strutturale erano stati trovati in fossili mesozoici di 80 milioni di anni fa. In questo recente studio però, gli scienziati hanno trovato relitti del complesso proteina-chitina in fossili di artropodi dell´era paleozoica - una scoperta che nessuno avrebbe mai immaginato. Tra le altre caratteristiche comuni, gli artropodi hanno esoscheletri o cuticole. Le parti esterne di queste cuticole sono fatte di un composto di fibre di chitina che sono incorporate in una matrice proteica. Visto che la chitina e la proteina strutturale vengono facilmente degradate dai microorganismi, gli scienziati pensavano che fossero presenti solo in fossili più recenti. Mentre studiavano i resti fossili della cuticola di uno scorpione di 310 milioni di anni dello stato americano dell´Illinois e di un euripteride - un artropode estinto simile allo scorpione, probabilmente imparentato alle limulidae - di 417 milioni di anni, proveniente da Ontario in Canada, il professor Cody e il suo team hanno scoperto che non era così. Usando sofisticati strumenti analitici presso il laboratorio a Fonte di luce avanzata negli Stati Uniti, i ricercatori hanno misurato gli spettri di assorbimento di raggi X a bassa energia da parte di carbonio, azoto e ossigeno nei fossili. Queste misurazioni sono state fatte a una risoluzione nell´ordine di 25 nanometri. I ricercatori hanno dimostrato che la maggior parte del carbonio, azoto e ossigeno trovati in questi fossili dell´era paleozoica veniva da un complesso proteina-chitina. "Questo studio dimostra che la cuticola fossile dell´artropode esiste come un composto su nanoscala di cere degradato, ma è ancora un complesso chitina-proteina ricco di azoto," hanno scritto gli autori. Non è una sorpresa che il materiale di proteina-chitina fosse in qualche modo degradato, a causa di processi chimici o di degradazione batterica parziale, secondo gli scienziati. "È chiaro che la macromolecola del fossile è considerevolmente differente dal composto proteina-chitina iniziale della cuticola moderna," scrivono gli autori. "Queste differenze possono essere interpretate come risultato di una profonda (ma non completa) degradazione batterica e possibilmente una successiva alterazione diagenetica," aggiungono. "Una degradazione profonda di estere, ammide e legami glicosidici probabilmente ha distrutto la maggior parte del complesso chitina-proteina e ha liberato gli acidi grassi", mentre "l´eliminazione dell´acqua dalla chitina ha prodotto carbonio insaturo che aumenta l´intensità di assorbimento nella regione aromatica e/o olefinica." Il professor Scott afferma che la ricerca potrebbe "aiutarci a capire il processo di fossilizzazione e questa nuova tecnica ci permette di rivelare la natura chimica del fossile senza distruggerlo completamente". Il residuo complesso proteina-chitina potrebbe avere "un importante ruolo nella conservazione dei fossili organici fornendo un substrato protetto dalla degradazione totale da sostanze simili alla cera che proteggono gli artropodi dall´essicazione", dice. Per maggiori informazioni, visitare: Carnegie Institution for Science: http://carnegiescience.Edu/ Royal Holloway, University of London: http://www.Rhul.ac.uk/home.aspx Geology: http://geology.Gsapubs.org/ |
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AMBIENTE: VERSO UN ACCORDO INTER-REGIONALE PER CONTENERE IL PM10 IN TUTTO IL BACINO DELLA PIANURA PADANA |
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Venezia, 28 febbraio 2011 - Un’intesa tra tutte le Regioni del bacino padano per condividere gli obiettivi di abbattimento del Pm10 e le modalità per raggiungerli, tra limitazioni, incentivi e campagne di sensibilizzazione. E’ questo il risultato della riunione tra gli assessori all’Ambiente del Nord Italia, svoltasi a Milano nella sede della Regione della Lombardia, dove per la Regione del Veneto ha partecipato l’assessore all’Ambiente Maurizio Conte. “Nel contesto europeo - spiega Conte - il bacino della pianura padana è considerato un’area produttiva e sociale virtuoso dal punto di vista degli inquinanti: per il Pm10 le emissioni pro-capite e pro-Pil sono inferiori a quelle di altre regioni. Tuttavia la conformazione geografica e i periodi di scarse precipitazioni, come quello che stiamo attraversando da inizio 2011, rendono periodicamente la situazione critica. E’ necessario quindi adottare provvedimenti, ma è necessario anche che siano provvedimenti utili, condivisi e socialmente accettati: la richiesta che ci viene dal territorio è quella di un coordinamento delle misure, sovra comunale e sovra provinciale. La risposta che vogliamo dare è un’azione condivisa a livello interregionale, con una politica di contenimento delle emissioni di Pm10 comprensibile per i cittadini ed efficace. L’obiettivo che ci siamo posti con gli altri assessori dell’Ambiente è arrivare alla prossima stagione invernale con azioni concordate in maniera uniforme”. La base per stabilire queste misure saranno le nuove mappe di zonizzazione, di cui ogni Regione si è dotata, che suddividono i territori in aree omogenee per presenza di inquinamento. “E’ chiaro – afferma l’assessore Conte - che in questa prospettiva i sacrifici, se necessari, saranno richiesti in maniera proporzionale alle reali necessità dello specifico territorio, a prescindere dai confini amministrativi”. Nel corso della riunione l’assessore veneto ha anche insistito sulla necessità di fare pressione tutti insieme sul governo nazionale affinché vengano predisposti controlli ed eventualmente applicate sanzioni sui tir, in molti casi obsoleti e molto inquinanti, che varcano la frontiera verso l’Italia. “Non possiamo – ha detto Conte – chiedere sacrifici ai nostri cittadini, che poi vengono vanificati dai mezzi stranieri”. |
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AMBIENTE FVG: APPROVATE MODIFICHE A REGOLAMENTO VIA |
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Trieste, 28 febbraio 2011 - Il regolamento recante modifiche al regolamento di esecuzione delle norme della Regione Friuli Venezia Giulia in materia di valutazione di impatto ambientale (Via) è stato approvato dalla Giunta regionale, su proposta del vicepresidente Luca Ciriani, e contestualmente inviato al Consiglio delle autonomie locali e alle competenti Commissioni consiliari per l´acquisizione dei previsti pareri. Le novità apportate riguarderanno soprattutto l´articolo 4, in particolare la definizione dell´ambito di applicazione, la sostituzione del termine aree sensibili con aree naturali protette e l´aggiunta di un 4 bis che certifica come non saranno sottoposti a procedura di verifica gli interventi di messa in sicurezza, riqualificazione, sistemazione e fluidificazione di intersezioni esistenti su strade extraurbane secondarie. |
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SERVIZIO IDRICO: IN LOMBARDIA LEGGE RIMANE IN VIGORE |
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Milano, 28 febbraio 2011 - "La legge regionale sul servizio idrico rimane in vigore e non ci sarà nessuna sospensione". Lo afferma l´Assessore regionale all´Ambiente, Energia e Reti Marcello Raimondi in risposta alla Cgil e al consigliere Chiara Cremonesi (Sel), che hanno chiesto la sospensione della legge regionale che riforma il servizio idrico integrato. "Non c´è mai stata nessuna ipotesi di privatizzazione -continua Raimondi - e, francamente, non si capisce a che cosa facciano riferimento la Cgil e la consigliera Cremonesi". "Il ricorso del Governo è infondato - prosegue Raimondi - e si riferisce solo alla costituzione delle patrimoniali. Eppure queste sono previste dalla legge 26 del 2003 e ne esistono già altre, mai impugnate dal Governo. Non sono cioè l´elemento di novità di questa legge. Siamo perciò assolutamente tranquilli di vincere il ricorso in Corte Costituzionale". "La patrimoniale che abbiamo previsto - spiega l´assessore - può essere solo completamente pubblica e ci è stata richiesta a gran voce dagli stessi Comuni, proprietari delle reti. Stupisce dunque questa uscita della Cgil e della Cremonesi, che dovrebbero invece farsi paladini dell´interesse pubblico del servizio idrico". "La legge 21 non c´entra nulla con i referendum o col decreto ´Ronchi´ - conclude Raimondi - e questo continuo alimentare l´equivoco non fa altro che creare confusione in un settore che, per il bene di tutti, avrebbe finalmente diritto ad un po´ d´ordine, come fatto dalla nostra legge". |
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AMBIENTE: CIRIANI (FVG) RISPONDE AL VENETO SU PRÀ DEI GAI |
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Pordenone, 28 febbraio 2011 - "I toni accusatori e poco costruttivi non rappresentano un buon punto di partenza per l´incontro Friuli Venezia Giulia - Veneto sul tema di Prà dei Gai". Lo ha dichiarato il 24 febbraio il vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia e assessore all´Ambiente, Luca Ciriani, in relazione a quanto apparso sulla stampa veneta sull´argomento. "In questi mesi - ha dichiarato il vicepresidente della Regione - ho approfondito la questione di Prà dei Gai con i sindaci dei comuni del Friuli Venezia Giulia: è nota la loro posizione, che risulta contraria, sicuramente non da oggi, alle opere richieste dal Veneto. Se l´assessore Manzato intende, con le sue accuse, migliorare i rapporti e trovare una soluzione sbaglia sicuramente strategia, e ciò non tanto a detrimento della relazione con la nostra Regione, quanto nella relazione con i suoi cittadini". "Per risolvere questa situazione - continua Ciriani - è necessario un rapporto franco e costruttivo, che si basi sulla effettiva collaborazione e assunzione di ruoli e responsabilità di fronte a una situazione vissuta solo oggi come una emergenza, ma presente da molti anni. Questa amministrazione regionale non parte da posizioni precostituite, è disponibile al dialogo, purché franco, onesto e costruttivo. Dal punto di vista della Regione, abbiamo avviato approfondimenti, coinvolto la competente autorità di Bacino, in un clima di correttezza che sembra non essere però il presupposto delle dichiarazioni del Veneto apparse sulla stampa". "Il Friuli Venezia Giulia - ha rimarcato ancora il vicepresidente - ha investito nel corso degli anni decine di milioni di euro nel contenimento del rischio idrogeologico, e porta avanti una strategia di lungo periodo che ci ha consentito, al contrario del Veneto, di limitare i danni dell´alluvione di Ognissanti. Il ruolo degli assessori regionali è quello di garantire la sicurezza e coinvolgere i territori nelle scelte corrette, a vantaggio dell´ambiente e delle popolazioni tutte: solo partendo da questo presupposto - che considero comune - si potrà lavorare per trovare una soluzione. Non accetto invece toni sprezzanti, intimidatori e accusatori: se questo deve essere lo stile dell´annunciato incontro, ritengo che rappresenti un´occasione mancata e tempo sprecato per tutti. Penso altresì - ha concluso Luca Ciriani - che Manzato debba esercitare una profonda riflessione su questo aspetto, prima di venire ad accusare, strumentalmente, il Friuli Venezia Giulia". |
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LE COLLINE METALLIFERE HANNO I BOSCHI “CERTIFICATI”
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Firenze, 28 febbraio 2011 – Sono otto gli enti gestori che hanno aderito al progetto regionale di certificazione del patrimonio agricolo-forestale toscano: un complesso di nove siti boschivi, per un totale di quasi 25mila ettari di foreste pubbliche. Questo mese è stata la Comunità montana Colline Metallifere a conseguire la certificazione per 5800 ettari, un traguardo particolarmente significativo per la Regione Toscana che ha promosso il progetto di certificazione, e per la stessa Comunità Montana con l’obiettivo di sviluppare un modello più sostenibile di gestione forestale sostenibile nel proprio patrimonio. “E’ un altro passo avanti nella gestione sostenibile delle foreste – ha affermato l’assessore regionale all’agricoltura Gianni Salvadori – e non posso nascondere la mia soddisfazione per l’obiettivo raggiunto dall’ente, che ringrazio per il prezioso lavoro svolto. Naturalmente occorre ora proseguire lo sforzo: il conseguimento delle certificazioni non è un modo per ottenere titoli o benemerenze, ma un percorso che consente agli amministratori delle foreste di acquisire maggiore consapevolezza del proprio lavoro, facilitando la risoluzione dei problemi, favorendo una più efficiente gestione delle risorse e aprendo importanti scenari sulle opportunità di miglioramento”. L’area delle Colline Metallifere si sviluppa nelle basse colline di macchia mediterranea che da Massa Marittima si spingono in direzione del mare verso il parco di Montioni (località di Marsiliana e Montebamboli), nella zona prossima alla frazione di Valpiana in direzione del Lago dell’Accesa (interessando anche il Comune di Gavorrano) e nei boschi del Frassine in Comune di Monterotondo Marittimo. |
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AMBIENTE: UMBRIA, INTESA CON MINISTERO PER SITO BUSSI |
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L´aquila, 28 febbraio 2011 - Via libera della Giunta regionale all´accordo di programma per la definizione degli interventi e messa in sicurezza del sito di Bussi sul Tirino. Su proposta dell´assessore all´Ambiente, Mauro Di Dalmazio, la Giunta in seduta straordinaria ha autorizzato l´assessore a firmare oggi l´accordo di programma con il ministero dell´Ambiente e gli enti locali (Province di Chieti e Pescara, Arta e comuni del comprensorio della Val Pescara) interessati al processo di riqualificazione. "Si tratta di un atto importante che di fatto avvia il percorso di recupero del sito di Bussi sul Tirino - ha commentato l´assessore all´Ambiente -. Sul piatto dei finanziamenti ci sono 3 milioni 100 mila euro che serviranno per la caratterizzazione e bonifica delle aree comprese nel sito. Si tratta di finanziamenti certi che saranno operativi e a disposizione degli enti locali subito dopo la firma di lunedì al ministero dell´Ambiente". L´accordo di programma, finanziato per 3 milioni dal Ministero e 100 mila dalla Regione, prevede l´elenco degli interventi e i soggetti attuatori. Nello specifico, le misure di prevenzione e interventi di messa in sicurezza (costo 100 mila euro) spettano ai comuni; il Piano di caratterizzazione e indagine integrative successive (costo un milione 100 euro) spetteranno all´Arta e alle Province di Pescara e Chieti; la progettazione ed esecuzione degli interventi (costo 970 mila euro) spettano ai comuni e all´Arta; l´attività di istruttoria e verifica interventi (costo 30 mila euro) spettano alla Regione e all´Arta e infine le attività di ispezione e controlli spettano alle Province di Chieti e Pescara, all´Arta, e agli enti strumentali con la partecipazione della Regione. Fin qui il piano dettagliato che sarà operativo già da lunedì. Ci sarà poi una seconda fase, più completa e tecnica, per il recupero del sito con lo stanziamento da parte del governo di 50 milioni di euro. La somma è inserita nel decreto Milleproroghe in discussione in Parlamento, ma fa parte di quelle norme che la Presidenza della Repubblica ha definito "improprie" e dunque soggette a scorporo dalla legge di ratifica del decreto. "E´ questa una circostanza secondaria - ha spiegato Di Dalmazio - nel senso che se anche lo stanziamento non dovesse entrare nel Milleproroghe, il governo e il ministero dell´Economia hanno assicurato al presidente Chiodi che la destinazione dei 50 milioni verrà riproposta in un altro disegno di legge. Su questo punto i soldi ci sono e saranno comunque destinati a Bussi". |
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