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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 21 Giugno 2011 |
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PARLAMENTO EUROPEO, FRA I TEMI DELLA SESSIONE DEL 22-23 GIUGNO 2011: GOVERNANCE ECONOMICA, CONSUMATORI, DRAGHI PRESIDENTE BCE |
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Bruxelles, 21 GIUGNO 2011- Momento della verità per la governance economica. Il voto il Aula di giovedì potrebbero chiudere mesi di duri negoziati sulla governance economica. I sei testi legislativi mirano a rinnovare le disposizioni comunitarie in materia di coordinamento economico. Nel corso delle discussioni, i gruppi politici e gli Stati membri hanno dato vita a accesi dibattiti sul modo migliore per progettare le nuove leggi. Votazione finale sui diritti europei dei consumatori. Parlamento e Consiglio si sono accordati su un aggiornamento della direttiva europea dei diritti dei consumatori. Tra principali vantaggi delle nuove norme in materia di tutela dei consumatori vi sono il diritto europeo dei consumatori di cambiare idea sugli acquisti a distanza entro due settimane, nonché norme più chiare sui prezzi per le vendite via internet. Il Parlamento voterà la nomina di Mario Draghi a Presidente della Bce. La candidatura di Mario Draghi a Presidente della Banca centrale europea è stata approvata il 15 giugno dalla commissione per i problemi economici e monetari ma deve ora essere confermata dal Parlamento con un voto in Plenaria il 23 giugno. La nomina di Draghi figura anche all´ordine del giorno del Consiglio europeo. Bilancio 2012: tenere il passo con gli investimenti per aiutare l´Europa a uscire dalla crisi. Gli investimenti strategici in materia di istruzione, inclusione sociale, riduzione della povertà e per una società basata sulla conoscenza devono proseguire senza indugio, come indicato nel progetto di risoluzione elaborato dalla commissione per i bilanci in risposta al progetto di bilancio 2012 presentato dalla Commissione. Se approvata dall’Aula, la risoluzione costituirà il mandato per i deputati nel loro primo round di negoziati di bilancio previsto l’11 luglio con Consiglio e Commissione. Come potrebbe essere la futura Pac. Una politica agricola europea rinnovata, che offra un approvvigionamento di cibo sicuro, protezione dell´ambiente, nuovi posti di lavoro e energie rinnovabili. Questo è l´obiettivo delineato in una proposta di risoluzione presentata dalla commissione per l´agricoltura, che sollecita inoltre il mantenimento degli attuali livelli di spesa del bilancio Ue per il settore agricolo. I deputati si mobilitano per difendere gli aiuti alle regioni . Garantire che la futura politica di coesione economica, sociale e territoriale dell´Ue sia finanziata adeguatamente è il comune denominatore delle cinque relazioni non legislative presentate alla commissione per lo sviluppo regionale. I dibattiti di giovedì 23 giugno saranno incentrati sulla semplificazione dell’accesso agli aiuti, controlli più efficaci, miglioramento della cooperazione transfrontaliera e un eventuale ampliamento della cerchia di regioni beneficiarie. Contributo del Parlamento al Vertice Ue. I deputati si esprimeranno mercoledì sulle tematiche principali per il Consiglio europeo del 23-24 giugno in un dibattito con il Consiglio e rappresentanti della Commissione. Scorie nucleari: i deputati devono decidere se consentirne l’esportazione. |
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VERSO UN’ECONOMIA VERDE E UNA MIGLIORE GOVERNANCE A LIVELLO MONDIALE – LA COMMISSIONE PRESENTA I PROPRI ORIENTAMENTI STRATEGICI PER LA CONFERENZA RIO+20 |
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Bruxelles, 21 giugno 2011 – La Commissione europea ha adottato ieri una comunicazione che costituirà il fondamento per la posizione dell’Ue alla conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile, in programma per giugno 2012 a Rio de Janeiro (“Rio+20”). Nella comunicazione sono definiti obiettivi e azioni specifiche per i due temi della conferenza, correlati l’uno all’altro: facilitare il passaggio ad un’economia verde nel contesto dello sviluppo sostenibile e della lotta contro la povertà e assicurare una migliore governance in materia di sviluppo sostenibile. Janez Potočnik, commissario all’ambiente, e Andris Piebalgs, commissario allo sviluppo, hanno presentato la comunicazione congiuntamente, a testimonianza del legame importante tra questi due ambiti. Janez Potočnik ha dichiarato: “È fondamentale che gli Stati, qualunque sia il loro grado di sviluppo, gestiscano in modo sostenibile le risorse e il capitale naturale. Per i paesi in via di sviluppo può trattarsi di una grande opportunità, perché le risorse e il capitale naturale sono intrinsecamente legati alla lotta contro la povertà. Per ottenere questi risultati a livello globale occorre creare le condizioni di mercato e normative adeguate a livello mondiale. La conferenza Rio+20 può segnare l’inizio della transizione verso un’economia verde in tutto il mondo.” Andris Piebalgs ha commentato: “I paesi in via di sviluppo sono i primi ad essere colpiti dai cambiamenti climatici e dal degrado ambientale. Gli effetti più visibili sono alluvioni, siccità e innalzamento del livello dei mari, fenomeni che mettono a rischio lo sviluppo economico e sociale che noi cerchiamo di stimolare con la nostra assistenza. Rio+20 ci offrirà l’occasione per consolidare l’impegno politico a migliorare le condizioni di vita di milioni di persone. Dobbiamo passare a un’economia verde che ci aiuti a realizzare una crescita sostenibile a vantaggio di tutti i cittadini.” La comunicazione definisce il “cosa, come e chi” del passaggio a un’economia verde e propone azioni specifiche che potrebbero essere attuate a livello internazionale, nazionale e locale. I punti principali sono i seguenti: 1. Investire in risorse chiave e capitale naturale (“cosa”): si tratta di risorse idriche, energie rinnovabili, risorse marine, biodiversità e servizi ecosistemici, agricoltura sostenibile, foreste, rifiuti e riciclaggio. Questi settori forniscono sostentamento a milioni di persone e possono contribuire ad alleviare la povertà. Inoltre, in futuro potrebbero diventare settori chiave della crescita economica e dei mercati mondiali. 2. Combinare strumenti normativi e di mercato (“come”): si tratta di introdurre ecotasse, eliminare sovvenzioni controproducenti sotto il profilo ambientale, mobilitare le risorse finanziarie pubbliche e private e investire in competenze e professionalità legate all’ambiente. Occorre mettere a punto indicatori che permettano di misurare il progresso in senso più ampio (ossia tenendo conto degli aspetti ambientali e sociali) parallelamente al Pil. 3. Migliorare la governance e incoraggiare la partecipazione del settore privato (“chi”): si tratta di consolidare e razionalizzare le strutture attuali di governance internazionale (ad esempio potenziando il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente - Unep). È essenziale anche accrescere sensibilmente la partecipazione e l’impegno delle imprese e della società civile. La comunicazione di oggi getta le basi per un ulteriore dialogo tra la Commissione, il Consiglio e il Parlamento con la società civile, le imprese e gli Stati in vista della conferenza Rio+20. La posizione consolidata dell’Unione deve essere presentata all’Onu entro il 1° novembre 2011. Fasi successive - Sulla base della comunicazione, la Commissione, il Consiglio e il Parlamento collaboreranno per definire una posizione coerente per l’Ue che possa contribuire a rendere Rio+20 un successo che si traduca in strategie e azioni concrete per rendere l’economia più verde. |
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L’AMBIENTE È UN TEMA CHE STA MOLTO A CUORE ALLA SCHIACCIANTE MAGGIORANZA DEI CITTADINI DELL’UE |
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Bruxelles, 21 giugno 2011 – Secondo una recentissima indagine condotta dalla Commissione europea, oltre il 90% degli intervistati in ogni Stato membro si dichiara fortemente preoccupato per l’ambiente. Un’ampia maggioranza di cittadini è d’accordo nel ritenere che un uso più efficiente delle risorse naturali e la protezione dell’ambiente possano favorire la crescita nell’Ue. La relazione contiene un invito pressante per un intervento dell’Unione: quasi 9 cittadini su 10 ritengono infatti che, nonostante la crisi economica, l’Ue debba stanziare fondi per finanziare attività a favore dell’ambiente. È notevole anche il sostegno a favore dell’attività legislativa a livello dell’Unione: più di 8 cittadini su 10 ritengono che per proteggere l’ambiente nel loro paese sia necessaria una normativa a livello dell’Unione. Janez Potočnik, commissario responsabile per l’Ambiente, ha dichiarato: “Molte tendenze indicano che gli europei sono oggi più che mai impegnati a difesa dell’ambiente. E parliamo di fatti e non solo di buone intenzioni: due europei su tre dichiarano di aver fatto una raccolta selettiva dei rifiuti nell’ultimo mese, più della metà si sforza di ridurre il proprio consumo di energia, 4 su 10 cercano di usare meno prodotti usa e getta e un numero crescente di cittadini si sta convertendo a forme di trasporto più ecologiche. Questi risultati sono una conferma importante della validità del progetto europeo e dimostrano un sostegno inequivocabile a favore dell’attività legislativa dell’Unione in questo campo.” Preoccupazione crescente per le risorse naturali - L’indagine evidenzia una crescente presa di coscienza delle pressioni esercitate sulle risorse naturali. Interrogati sulle possibili soluzioni, 8 intervistati su 10 propongono che le imprese usino in maniera più efficiente le risorse naturali, più di 7 su 10 auspicano un maggiore impegno dei governi nazionali e quasi 7 su 10 pensano che i cittadini stessi dovrebbero fare di più. Invitati a indicare i primi cinque problemi ambientali più urgenti, più di 3 europei su 10 si dichiarano preoccupati per l’esaurimento delle risorse naturali (dal 26% del 2007 si è saliti nell’ultima indagine al 33%), il 41% indica l’inquinamento dell’acqua, il 33% l’aumento dei rifiuti (dal 24%) e il 19% i consumi (dall’11%). Rimane invece bassa la preoccupazione per la perdita di biodiversità (solo il 22% pensa alla perdita di specie e habitat). Proposte di intervento - Nonostante la crisi economica, l’89% degli europei ritiene che l’Ue debba stanziare più fondi a favore della tutela dell’ambiente. Secondo l’81% una legislazione unionale orientata alla protezione dell’ambiente è uno strumento necessario per la tutela ambientale (‑1% rispetto al 2007). Quasi il 60% ritiene che l’adozione di procedure di aggiudicazione degli appalti orientate a criteri ambientali rappresenti il modo più efficace di affrontare i problemi ambientali e meno del 30% è a favore di soluzioni basate esclusivamente su considerazioni di efficienza dei costi. Gli intervistati sono decisamente a favore di interventi e di un sostegno finanziario anche oltre i confini dell’Unione: il 79% ritiene infatti che l’Ue debba aiutare finanziariamente i paesi terzi a proteggere l’ambiente. Maggiore informazione - Anche se la maggior parte dei cittadini europei si considera bene informata sull’ambiente (il 60% rispetto al 55% nel 2007), in certi settori emerge una mancanza di informazione. Secondo il 50% circa degli europei l’attuale sistema di etichettatura dei prodotti non permette loro di scegliere con fiducia merci ecologiche. I cittadini vorrebbero anche essere meglio informati sull’impatto sulla salute delle sostanze chimiche più comunemente usate (40%), sull’uso degli Omg in agricoltura (37%), sull’inquinamento agricolo dovuto a pesticidi e concimi e sull’esaurimento delle risorse naturali (27%). Contesto - L’indagine è stata condotta nei 27 Stati membri dell’Unione europea tra il 13 aprile e l’8 maggio 2011. Sono stati intervistati per conto della Dg Ambiente, faccia a faccia e nella loro lingua materna, 26 825 cittadini provenienti da diverse fasce sociali e demografiche. Per ulteriori informazioni: http://ec.Europa.eu/public_opinion/index_en.htm http://ec.Europa.eu/environment/working_en.htm |
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CANTIERI APERTI PER UN NUOVO RUOLO DELL´EUROPA NEL MEDITERRANEO. |
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Roma, 21 giugno 2011 - Cantieri aperti per un nuovo ruolo dell´Europa nel Mediterraneo. L´unione europea, dopo anni di esitazioni e rinvii, prova a costruire un percorso fondato su basi diverse. Proprio in questi giorni sono state annunciate risorse finanziarie aggiuntive, una task force per il Mediterraneo meridionale ed una rinnovata politica europea di vicinato (Pev). ´Una nuova strategia per un vicinato in trasformazione´, come recita il titolo della recente comunicazione della Commissione. L´alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Catherine Ashton, in altre situazioni criticata per essere stata meno intraprendente, ha espresso l´intenzione di creare una ´task force per il Mediterraneo meridionale´, che dovrebbe fungere da cardine per coordinare l´assistenza Ue ai Paesi della primavera araba, e ha anche presentato le linee-guida della nuova Pev, che sarà presto sottoposta all´attenzione dei Ventisette capi di Stato e di governo. La Ashton ed il commissario europeo alla politica di vicinato, Stefan Fule, hanno annunciato un rinforzo di 1,24 miliardi di euro che si aggiungono ai 5,7 miliardi di euro già previsti per il periodo 2011-2013. La somma, ottenuta a detrazione di altre linee di bilancio già esistenti, sarà spesa a sostegno dei 16 Paesi-partner del Sud e dell´Est inseriti nella Pev. Queste risorse supplementari, almeno nelle intenzioni, saranno indirizzate soprattutto a sostegno dei Paesi della primavera araba. Anche la Banca europea per gli investimenti e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo saranno chiamate a svolgere un ruolo più incisivo, soprattutto attraverso maggiori prestiti per la modernizzazione dei trasporti, dei sistemi di produzione energetica e delle infrastrutture e a favore del micro-credito e delle piccole e medie imprese. Per la nuova politica di vicinato la Commissione Barroso ha individuato cinque parametri di riferimento: libere elezioni, libertà di espressione e di associazione, libertà di stampa, Stato di diritto amministrato da un sistema giudiziario indipendente, lotta contro la corruzione, riforma del settore sicurezza e controllo democratico sulle forze armate. ´More funds for more reforms´, ´più fondi in cambio di più riforme´ è il senso dell´impostazione della politica di sostegno dell´Unione a favore dei suoi vicini. Il nuovo approccio si presenta come una politica definita ´condizionale´, nel senso che la sua applicazione dovrebbe dipendere dalla soddisfazione delle condizioni poste in un quadro bilaterale Vicini-ue e dai progressi compiuti nell´istituire e consolidare la democrazia e lo Stato di diritto. E´ certo che, ancor di più in questo frangente, i vicini dell´Est vivono, forse ad eccezione della Bielorussia, una fase più pacifica del loro percorso rispetto ai vicini del Sud ed i punti di diversità, storici, geografici e culturali, tra i vicini delle due macro-aree affiorano sempre di più. La sponda Sud è in gran parte caratterizzata da una instabilità profonda. Nulla di paragonabile ai contesti, pure talvolta complessi e potenzialmente esplosivi, che riguardano i vicini dell´Est. In un momento in cui dall´Algeria e dalla Siria giungono notizie di scintille di guerra civile ed in Libia piovono le bombe, il compito per l´Unione europea di sostenere la società civile dei vicini del Sud assume forme e dimensioni molto diverse rispetto al versante continentale. La linea di demarcazione tra partenariato orientale e partenariato mediterraneo è un tema che, nella comunicazione della Commissione sulla politica di vicinato, avrebbe meritato un approfondimento ed una riflessione maggiore. E´ comunque un segno positivo la disponibilità dell´Ue a sostenere i rivolgimenti contro i regimi autoritari del mondo arabo. "Metteremo - ha dichiarato Lady Ashton - a disposizione finanziamenti ai Paesi del nostro vicinato per sostenere e assecondare il ritmo delle riforme politiche ed economiche che essi intendono realizzare. È una relazione fondata sulla responsabilità reciproca, in un duplice impegno in cui ciascuna parte dovrà rendere conto all´altra per quanto riguarda le finalità e gli obiettivi concordati". Obiettivi sì concordati, ma, almeno in passato, non sempre e non spesso raggiunti e realizzati. La vera cartina di tornasole per giudicare il successo di questa sfida sarà il rigore con cui l´Unione europea affronterà la fase esecutiva degli ´obiettivi concordati´. Lascerà che gli ´action plans´ concordati in via bilaterale con ogni singolo Stato siano violati senza conseguenze dallo Stato in questione, oppure l´Unione imporrà il rispetto dei criteri concordati - e dei cinque parametri di riferimento della comunicazione - ad ogni costo? "L´aumento del sostegno dell´Ue a favore dei suoi vicini - rassicura il commissario Fule - è condizionale e dipenderà dai progressi compiuti nell´istituire e consolidare la democrazia e dal rispetto dello Stato di diritto. Il sostegno dell´Ue ai singoli paesi sarà commisurato all´entità e alla rapidità dei loro progressi in termini di riforme interne". Staremo a vedere. Importante, a tal proposito, l´orientamento che uscirà dal prossimo Consiglio europeo del 24 e 25 giugno. Per il momento rimangono sotto gli occhi di tutti gli osservatori il fallimento degli obiettivi enunciati nella Dichiarazione di Barcellona ed il balbettio della nuova Unione Per il Mediterraneo. All´europa proprio non converrebbe incassare un terzo insuccesso di fila. Di Pierdavid Pizzochero |
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UN NUOVO MEDITERRANEO ? UNA NUOVA EUROPA ? UN NUOVO MONDO ? RISPONDE IL PRESIDENTE DEL VENETO LUCA ZAIA: C’ERA L’ESIGENZA FORTE DI RINNOVAMENTO, DI UN CAMBIAMENTO SOCIALE, CULTURALE, DI VITA. |
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Venezia, 21 giugno 2011 - Da gennaio, e anzi da prima ancora, alle porte del nostro mondo occidentale abbiamo assistito a una serie di eventi dirompenti che sono stati ribattezzati, genericamente, con il nome di ‘Primavera araba’. Certamente le istanze delle popolazioni che ne sono state coinvolte sono condivisibili, e si possono racchiudere in quell’unica parola che per l’Europa e per l’Occidente in generale sembra contenere un principio ormai scontato: democrazia. La richiesta che si è levata, infatti, non riguarda certo solo il pane, anche se forse è cominciata proprio così: con una protesta contro le condizioni assurde in cui milioni di persone si trovavano a vivere a causa delle scelte dei loro governanti. Eppure, al di là di questo, c’era l’esigenza forte di rinnovamento, di cambiamento: un cambiamento sociale, culturale, di vita. Credo che i popoli abbiano il diritto di esprimere questa aspirazione di libertà e di democrazia, specialmente in contesti spesso dittatoriali o quasi. Credo però anche all’autodeterminazione di quei popoli. Il che significa, innanzitutto, lasciare a loro il compito, l’onore e l’onere, di trovare la loro via verso la libertà, o semplicemente verso migliori condizioni di vita. Questo offre anche lo spunto per parlare dell’Europa. C’è un’Europa che ci piace e una che non ci piace. Quella a cui diciamo di sì è quella che difende la propria identità, anzi le proprie identità. È l’Europa dei popoli, appunto, l’Europa delle patrie, della tutela dei territori con il loro carico di lingue, culture, tradizioni radicate nelle comunità. È anche l’Europa delle radici giudaico-cristiane, quelle su cui si è fondata la nostra civiltà. Poi c’è l’Europa delle tecnocrazie, del centralismo asfittico, delle spinte all’omologazione ed anche, occorre dirlo, degli egoismi nazionalistici su molti temi cruciali. Proprio quando la ‘Primavera araba’ rivelava il suo lato più scomodo, con migliaia di persone in fuga, per un effettivo pericolo o cogliendo l’occasione per cercar fortuna altrove, prementi alle frontiere meridionali – Italia, Malta e in parte anche Spagna –, abbiamo visto il volto peggiore dell’Europa, quello delle chiusure, dei cavilli, del vulnus normativo, dei treni fermati alla frontiera. Per intenderci, quella stessa Europa che si era messa entusiasticamente a capo di una guerra che la maggior parte del suo popolo guardava con sospetto, nel migliore dei casi. A partire da questi eventi è forse venuto il momento di ripensare il nostro posto e le nostre regole del gioco. Siamo nel Mediterraneo, ma il nostro essere varco e avamposto, culla tra diversi mondi non deve implicare la rinuncia a ciò che siamo e a ciò che abbiamo costruito, innanzitutto il nostro sistema di legalità. Che quella solidarietà che l’Europa pretende di veicolare con le bombe, cominci ad essere dimostrata con la costruzione di un sistema efficace di ‘burden sharing’, come lo chiamano gli esperti, che non faccia ricadere gli oneri sui soliti noti e gli onori su pochi. Il Veneto ha sempre dimostrato la sua buona volontà, facendolo spesso in silenzio, come si usa da queste parti. Ma ai cittadini che chiedono spiegazioni, cosa si può rispondere? Scusate, gli altri si tirano fuori? Ed il nostro dovere è, in primo luogo, dare risposte credibili – e, quindi, solidali sul serio – a loro. Noi in questo crediamo: nella capacità vitale dei territori, nella loro forza di autonomia anche nell’era della globalizzazione. Questo vale per il Veneto come per la Libia o l’Egitto: perché non c’è nulla di più nobile e gioioso che far crescere la propria terra. Dott. Luca Zaia |
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UE: ASSEGNATI 113 MILIONI DI EURO AL PROGRAMMA 2012 A FAVORE DEGLI INDIGENTI |
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Bruxelles, 21 giugno 2011 – La dotazione globale assegnata al programma 2012 per la distribuzione di prodotti alimentari agli indigenti dell’Unione europea è stata fissata a 113 milioni di euro, distribuiti tra i vari Stati membri secondo un preciso schema di ripartizione [v. Allegati]. Questa drastica flessione rispetto ai quasi 500 milioni di euro stanziati negli ultimi anni è dovuta a una sentenza pronunciata lo scorso aprile dalla Corte di giustizia, nella quale si afferma che in base al vigente regolamento le derrate destinate al programma devono provenire dalle scorte pubbliche dell’Ue. Il programma 2012 è quindi esclusivamente basato sulla totalità delle scorte di intervento disponibili (162 000 tonnellate di cereali e 54 000 tonnellate di latte scremato in polvere provenienti dalle scorte di intervento). Conscia di questo possibile rischio, la Commissione aveva proposto nel 2008 di modificare il programma. Nonostante il sostegno del Parlamento europeo, però, tale proposta si era arenata in sede di Consiglio. Nell’intento di far avanzare il dossier la Commissione ha presentato lo scorso settembre una proposta modificata, rimasta anch’essa bloccata in Consiglio. Nonostante il tenore di vita medio nell’Unione europea sia tra i più elevati al mondo, non tutti hanno accesso a un’alimentazione adeguata. Si stima che nell’Ue 43 milioni di persone siano a rischio di povertà alimentare, il che significa che non possono permettersi un pasto adeguato ogni due giorni. Il programma a favore degli indigenti finanzia la fornitura di prodotti alimentari a individui o famiglie particolarmente vulnerabili che vivono in condizioni di disagio economico. Nel 2009 oltre 440 000 tonnellate di prodotti sono state distribuite a 18 milioni di persone in 19 Stati membri. Le associazioni caritative e le Ong contano sulla partecipazione dell’Ue per aiutare queste persone in difficoltà. È quindi indispensabile trovare al più presto una soluzione per superare i problemi attuali e poter utilizzare i fondi disponibili. Dacian Cioloș, commissario per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, sottolinea il valore di questo programma: “Ribadiamo il nostro impegno politico a favore del programma, la cui importanza è riconosciuta da numerose associazioni caritative e Ong in tutta l’Ue. Dobbiamo quindi trovare un modo per continuare a realizzarlo a medio e lungo termine nel rispetto delle condizioni di conformità giuridica. La soluzione più semplice consisterebbe nell’ottenere l’accordo degli Stati membri sulla proposta attualmente all’esame, che ha già ricevuto il sostegno politico del Parlamento europeo.” Contesto - Il programma dell’Unione europea per la distribuzione di derrate alimentari agli indigenti nella Comunità è in vigore dal dicembre 1987 in virtù di un atto del Consiglio che disponeva la consegna di prodotti agricoli prelevati dalle scorte pubbliche d’intervento agli Stati membri che intendessero distribuirli a titolo di aiuto alimentare alle persone indigenti della Comunità. Al fine di garantire la continuità degli approvvigionamenti, il programma è stato modificato a metà degli anni ‘90 per autorizzare l’acquisto di derrate sul mercato ad integrazione delle scorte d’intervento. Questa era considerata una soluzione temporanea, alla quale poter ricorrere in caso di offerta insufficiente di determinati prodotti. Il programma continuava a poggiare sull’intervento “finché le scorte siano ridiscese a livelli normali”. Le successive riforme della politica agricola comune (Pac) hanno restituito gradualmente l’intervento alla sua funzione di “rete di sicurezza”. Il programma è finanziato dal Fondo europeo agricolo di garanzia (Feaga). La dotazione di bilancio è passata da poco meno di 100 milioni di euro nel 1987 a 500 milioni di euro a partire dal 2009. La partecipazione al programma è volontaria; nel 2012 vi partecipano venti Stati membri. Gli Stati membri che intendono partecipare al programma comunicano ogni anno il proprio fabbisogno alla Commissione, in termini di quantitativi di prodotti disponibili all’intervento. In base a queste richieste e ai dati Eurostat sulla povertà, la Commissione fissa un massimale di bilancio per ciascuno Stato membro partecipante e compila un elenco di prodotti da prelevare dalle scorte pubbliche o da acquistare sul mercato, nei limiti della dotazione assegnata. Quando si attinge alle scorte d’intervento, vengono indette gare per la conversione delle derrate (per esempio frumento) in prodotti trasformati della stessa “famiglia” (per esempio farina o pasta) o per lo scambio con tali prodotti. Questi prodotti vengono distribuiti come aiuto alimentare agli indigenti, sotto forma di pacchi alimentari o di pasti serviti in centri gestiti da associazioni caritative e altri organismi competenti, designati dagli Stati membri. Il programma finanzia la fornitura di prodotti alimentari a individui o famiglie particolarmente vulnerabili che vivono in condizioni di disagio economico. Le successive riforme della Pac hanno portato a un sistema decisamente più orientato al mercato e a una netta riduzione delle scorte di intervento. Conscia dei possibili rischi che questo comportava per il programma di aiuto agli indigenti, la Commissione ha presentato nel 2008 una prima proposta di modifica del programma che prevedeva misure volte ad agevolare l’accesso ai prodotti del libero mercato. La proposta si è tuttavia arenata in sede di Consiglio a causa dell’opposizione di sei Stati membri. Nel settembre 2010 la Commissione ha presentato una seconda proposta modificata, anche per tener conto del trattato di Lisbona (v. Ip/10/1141), rimasta anch’essa bloccata in Consiglio. Il Parlamento europeo ha formulato nel 2009 un parere sulla proposta del 2008, ma non si è ancora pronunciato sulla proposta presentata nel settembre 2010. Nella sentenza del 13 aprile 2011 nella causa promossa dalla Germania nel 2009 contro il programma di aiuto agli indigenti, la Corte di giustizia si è pronunciata contro la Commissione e ha sostanzialmente affermato che la maggior parte delle derrate alimentari destinate al programma deve provenire dalle scorte pubbliche. I piani annuali vengono generalmente adottati in settembre. La loro adozione anticipata è dettata dall’esigenza di dare agli Stati membri e alle associazioni caritative, confrontati a drastici tagli delle risorse, il tempo di reperire fonti alternative di approvvigionamento. Per ulteriori informazioni: Documenti e più ampie informazioni sul programma di distribuzione di prodotti alimentari agli indigenti sono reperibili al seguente indirizzo: http://ec.Europa.eu/agriculture/markets/freefood/index_en.htm |
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IL MINISTRO FRATTINI A FORUMED 2011 |
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Pescara, 21 giugno 2011 - Il ministro degli Affari esteri, Franco Frattini, parteciperà all´edizione 2011 di Forumed (Forum biennale del Mediterraneo). Lo rende noto l´assessorato allo sviluppo economico della Regione Abruzzo, promotore dell´evento internazionale che si terrà dal 27 al 30 giugno prossimi presso il Centro espositivo della Camera di commercio di Chieti. L´intervento del ministro Frattini, previsto nella giornata inaugurale, arricchisce ulteriormente il prestigioso parterre di questa seconda edizione di Forumed, che sta ricevendo importanti conferme da parte di numerose autorità e delegazioni straniere. "Siamo molto lieti - ha dichiarato il vice presidente e assessore allo sviluppo economico della Regione, Alfredo Castiglione - che il ministro Frattini abbia voluto accettare il nostro cordiale invito qualificando con la sua presenza l´edizione 2011 di Forumed. Certamente - ha continuato Castiglione - l´attenzione del ministro degli Affari esteri verso la nostra realtà testimonia il positivo lavoro svolto fino ad ora dall´istituzione regionale nell´ambito delle relazioni bilaterali e a favore dell´internazionalizzazione delle imprese, come dimostra anche l´ottimo dato dell´export abruzzese, cresciuto del 21,2 per cento nel primo trimestre 2011". Già definito il quadro delle attività della quattro giornate di Forumed 2011, i cui temi caratterizzanti saranno networking e conoscenza. La prima giornata verrà dedicata prevalentemente alle relazioni istituzionali internazionali, con l´incontro tra autorità italiane ed estere, e allo sviluppo del network territoriale, con tavoli di lavoro tematici su internazionalizzazione e reti di collegamento nell´area euro mediterranea. Secondo terzo e quarto giorno vedranno al centro i rapporti commerciali e imprenditoriali, con incontri bilaterali tra aziende del territorio e referenti esteri, con sessioni di approfondimento dedicate a ognuno dei Paesi partecipanti (denominate "Orizzonti"). Nato con i Giochi del Mediterraneo di Pescara 2009, su iniziativa dell´assessorato allo sviluppo economico della Regione, Forumed è l´appuntamento economico-istituzionale a cadenza biennale rivolto alla promozione delle relazioni commerciali tra l´Abruzzo e i Paesi dell´area Euro-mediterranea e alla proiezione sui mercati esteri del sistema produttivo regionale ( www.Forumed.it/ ). |
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FIRMATO PROTOCOLLO D’INTESA REGIONE UMBRIA-GUARDIA DI FINANZA PER IL CONTROLLO DEI FONDI COMUNITARI |
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Perugia, 21 giugno 2011 - Un protocollo d’intesa tra la Regione Umbria ed il comando regionale della Guardia di Finanza ai fini del coordinamento delle informazioni relative ai finanziamenti comunitari e dei controlli sui finanziamenti dei fondi strutturali per il periodo 2007-2013, è stato firmato, il 17 giugno, dalla Presidente della Giunta Regionale Catiuscia Marini e dal Comandante Regionale della Guardia di Finanza Gen. Fabrizio Cuneo. “E’ fondamentale – ha dichiarato la presidente della Regione Marini - il controllo affinché vi sia un corretto utilizzo dei fondi comunitari, che rappresentano una mole enorme di flussi finanziari, e si impediscano frodi ed illeciti utilizzi ai danni dell’Unione Europea come dello Stato e della Regione. Ciò per far sì che vi sia il pieno raggiungimento degli obiettivi della programmazione comunitaria, il cui fine ultimo è quello di favorire lo sviluppo economico. Per questo riteniamo assolutamente irrinunciabile il ruolo della Guardia di finanza, cui la stessa Unione Europea affida un ruolo rilevante per ciò che riguarda l’attività giudiziaria a tutela delle risorse pubbliche e quindi dello stesso cittadino contribuente”. “L’umbria è regione dove è molto bassa la propensione verso attività illecite – ha detto il Generale Cuneo - come il non corretto utilizzo di risorse pubbliche comunitarie o di vera e propria frode, ma il nostro ruolo di controllo non potrebbe essere efficacie senza la collaborazione con le istituzioni ed in questo caso con la Regione. Il rinnovo di questa intesa, dunque, ci consente prima di tutto di “affinare” gli strumenti investigativi fino ad oggi utilizzati. Inoltre, reprimere frodi e utilizzi non corretti di risorse pubbliche consente anche di impedire che vi siano alterazioni del mercato con soggetti che, appunto per le attività illecite, godrebbero anche di migliori condizioni operative. Infine, la collaborazione con le istituzioni è sempre decisiva affinché, ciascuno per la sua parte,tutti si contribuisca alla certezza del diritto”. Il protocollo d’intesa, hanno spiegato la presidente Marini ed il Generale Cuneo, ha l’obiettivo di migliorare l’efficacia dei controlli in materia di finanziamenti delle politiche strutturali dell’Unione Europea, agevolando il recupero delle somme indebitamente percepite nell´ambito dei programmi cofinanziati nonché di assolvere l´obbligo di immediata comunicazione alla Commissione europea delle irregolarità accertate e di favorire ogni opportuna sinergia nell’espletamento delle attività di controllo di rispettiva competenza così da evitare sovrapposizioni e duplicazioni. La Regione Umbria attraverso l’Autorità di Audit, si impegna a fornire alla Guardia di Finanza con cadenza periodica l’elenco dei beneficiari dei cofinanziamenti comunitari erogati a valere sui Fondi strutturali Fse/fesr e relativi al periodo di programmazione 2007-2013 ed a segnalare tempestivamente alla Guardia di Finanza tutti i fatti che possono configurarsi come violazioni di natura amministrativa in campo tributario ed economico-finanziario. La Regione Umbria inoltre si impegna ad inviare alla Guardia di Finanza gli esiti delle iniziative eventualmente intraprese ai fini dell’avvio delle operazioni di recupero delle somme indebitamente erogate, rilevate dalla Guardia di Finanza al termine dell’autonoma attività di servizio al fine di instaurare un opportuno feedback informativo; la Regione Umbria infine segnalerà alla Guardia di Finanza la necessità di sviluppare gli accertamenti e le investigazioni di polizia economica e finanziaria nei casi in cui dai controlli o dalle segnalazioni pervenute anche da altre Pubbliche Amministrazioni o dai servizi della Commissione Europea emergano fenomeni di possibile rilevanza penale. Con questo protocollo invece la Guardia di Finanza si impegna a comunicare alla Autorità di Audit l’avvenuto avvio di accessi, ispezioni e verifiche nei confronti di soggetti beneficiari di cofinanziamenti sui fondi strutturali, al fine di evitare sovrapposizioni e coordinare l’attività di controllo nonché le generalità dei beneficiari e/o percettori dei cofinanziamenti comunitari, nei confronti dei quali siano state accertate fattispecie penalmente rilevanti, allo scopo di permettere l’avvio delle procedure di recupero delle somme indebitamente percepite. La Guardia di Finanza infine si impegna a comunicare all’Autorità di Audit eventuali violazioni di natura amministrativa connesse al contributo comunitario al fine di permettere le necessarie procedure di recupero. La Regione Umbria, attraverso l’Autorità di Audit, comunicherà annualmente alla Guardia di Finanza il calendario dei controlli pianificati, al fine di evitare la sovrapposizione e/o la reiterazione dei controlli sugli stessi soggetti. Nel protocollo sono anche previste azioni comuni per la formazione e la specializzazione del personale impiegato nell’attività di competenza, per favorire la comunicazione di esperienze maturate nei vari settori dei fondi strutturali, prevedendo anche la compartecipazione a seminari informativi, corsi di approfondimento e altri strumenti idonei allo scopo. |
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PALAZZO LOMBARDIA. NON SOLO UFFICI, APRE PRIMO RISTORANTE SEGUIRANNO BAR, GELATERIA, PANINOTECA, PALESTRA E ASILO NIDO FORMIGONI: RISCOPRIAMO LA PIAZZA CIVICA COME LUOGO D´INCONTRO |
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Milano, 21 giugno 2011 - ´Vogliamo che questo palazzo faccia parte della vita della città´. Con queste parole il presidente della Regione Roberto Formigoni ha inaugurato ieri pomeriggio il primo servizio di ristorazione di piazza Città di Lombardia, la grande piazza coperta a Palazzo Lombardia: collocato al piano terra, in prossima dei Nuclei 5 e 3, il ristorante ´Terraferma´ dispone di 150 posti e, in una prima fase, sarà riservato ai dipendenti di Regione Lombardia. ´Questo spazio è dedicato ai dipendenti di Regione Lombardia - ha spiegato il presidente -. Era giusto pensare anzitutto a chi lavora all´interno di questo palazzo, affinché avesse un punto di riferimento per il pranzo quotidiano. L´evento di oggi è simbolico di tanti altri eventi analoghi che accadranno in questa piazza e nelle sue adiacenze da qui al secondo semestre del 2011. Questo, infatti, è il primo luogo non direttamente dedicato all´amministrazione di Regione Lombardia che viene aperto: ce ne saranno numerosi altri. Abbiamo voluto riservare i primi 20 metri di altezza di questo palazzo a funzioni non dedicate all´amministrazione, ma ad avvicinare la cittadinanza alle istituzioni´. Questo servizio di ristorazione sarà completato da una serie di altri esercizi, che si affacceranno sulla piazza principale. Dal 1 luglio gli stessi dipendenti di Regione Lombardia potranno usufruire anche di un secondo servizio di ristorazione, nella fattispecie una gelateria e frutteria, posizionata in prossimità del Nucleo 2, a fianco degli ingressi dedicati allo spazio espositivo. Tra il 28 agosto e il 15 settembre saranno inaugurati, in prossimità di via Galvani, il ´Juice Bar´ e il ´Panino Milano´. A seguire, il 15 ottobre, sarà avviato di fronte a via Gioia un locale con musica. A novembre, infine, sarà avviato il grande ristorante Pec, che si affaccerà sulla piazza, ed entro la fine dell´anno saranno pronte la palestra, altri esercizi di vendita al dettaglio e bar. Gli esercizi commerciali della piazza saranno completamente avviati entro il prossimo Natale. Accanto alle attività commerciali ci sarà anche spazio per una cappella e un asilo nido. ´Con questa iniziativa - ha detto Formigoni all´aperitivo inaugurale - abbiamo voluto rinnovare l´antico significato del termine ´piazza´ come luogo nel quale i cittadini si incontrano, discutono, si confrontano e approfondiscono: noi vogliamo fare di piazza Città di Lombardia il luogo dell´incontro d´eccellenza tra uomini, donne e culture´. Idealmente - ha proseguito il presidente - con questa iniziativa ´vogliamo lanciare il messaggio che nelle nostre città è possibile tornare a incontrarsi e a dialogare, usufruendo di spazi comuni´. Una visione, questa, che intende evitare che, dopo la chiusura degli uffici pubblici, essi diventino luoghi deserti: ´Vogliamo che questo palazzo sia vivo anche dopo che i dipendenti vanno a casa. Il pericolo dei grandi edifici è che dopo le 6 di sera diventino deserti e addirittura pericolosi. Per questa ragione ho personalmente voluto che Palazzo Lombardia fosse pieno di punti di animazione, affinché fosse una parte della città attraente, colorata, musicalmente viva, ospitale, capace di destare curiosità´. |
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LOMBARDIA, GIBELLI: RIDURRE IMPOSTE E COSTO DELL´ENERGIA |
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Como, 21 giugno 2011 - ´Regione Lombardia per contrastare la crisi economica e quindi salvaguardare le micro, piccole e medie imprese ha messo in campo una serie importante di provvedimenti´. Lo ha detto il vicepresidente e assessore all´Industria e Artigianato di Regione Lombardia, Andrea Gibelli, durante l´assemblea annuale di Confartigianato Como. ´Innanzitutto - ha continuato Gibelli - sta investendo molto sulle reti d´impresa, per passare da una mentalita´ di singole eccellenze, a quella di reti di imprese d´eccellenza per conquistare mercati, anche internazionali, prima impossibili da raggiungere. Oltre a questi - ha proseguito ancora l´assessore - stiamo lavorando per aumentare l´attrattivita´ del nostro territorio affinche´ possono aumentare le imprese che investono in Lombardia. Sono inoltre orgoglioso dell´accordo siglato in questi giorni tra Regione Lombardia e il Miur, che va nella direzione di maggiore innovazione e ricerca. A questo importante pacchetto di misure e´ evidente che devono aggiungersi anche riforme strutturali, tra cui la diminuzione del costo dell´energia e la riduzione delle imposte. La situazione - ha concluso il Vicepresidente - quindi non e´ facile ma Regione Lombardia sta andando nella direzione giusta.´ |
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VDA: IL PRESIDENTE ROLLANDIN HA INCONTRATO IL CONSOLE POLACCO |
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Aosta, 21 giugno 2011 - Il Presidente della Regione Valle d’ Aosta Augusto Rollandin ha incontrato nella mattinata di lunedì 20 giugno, a palazzo regionale, ad Aosta, il Console Generale della Repubblica di Polonia a Milano, Krzysztof Strzałka. La visita è stata l’occasione per intentare una collaborazione in occasione del semestre di Presidenza europea della Polonia, che prenderà avvio il prossimo primo luglio. Nell’incontro, in particolare si è parlato dell’opportunità di organizzare eventi di tipo artistico-culturale che possano essere da corollario ai rapporti che già esistono tra la realtà valdostana e quella polacca. In particolare, la posa di una lapide dedicata allo scrittore Gustaw Herling-grudziński che, nel 1990, pubblicò un libro di racconti dal titolo La torre, ambientati nella Torre del Lebbroso di Aosta. Morto dieci anni fa a Napoli e sposato con la figlia di Benedetto Croce, Lidia, lo scrittore diede alle stampe anche un’edizione italiana del volume arricchita da dodici tavole che rappresentanto il monumento già reso noto da Xavier de Maistre. Tavole che potrebbero diventare oggetto di una mostra evento per ricordare l’artista polacco. «Abbiamo ascoltato con interesse le suggestione che ci sono state fatte dal console polacco Strzałka – dice il Presidente Rollandin - , apprezzando in modo particolare il coinvolgimento che, per il semestre europeo, la Polonia vuole riservare alle regioni. Ritengo che questa attenzione verso le realtà locali sia da leggere come elemento di responsabilità e di attenzione speciale ». Il console, nell’incontro con il Presidente Rollandin, ha anche ringraziato i valdostani e la Valle d’Aosta «per l’intensità con cui vien conservata la memoria di Papa Karol Wojtila» sottolineando come si percepisca la traccia che ha lasciato il pontefice nella regione e come forte era il legame tra Giovanni Paolo Ii e le montagne valdostane. Nel pomeriggio, dopo aver incontrato anche il sindaco di Aosta Bruno Giordano, il console polacco si recherà a Les Combes di Introd per visitare il museo dedicato al Papa. Nato a Debica nel 1967, politologo e diplomatico di carriera, Strzalka ha studiato storia e diritto all’Università Jagellonica di Cracovia e relazioni internazionali all’Università degli Studi a Sapienza di Roma, maturando un forte interesse per l’Italia. Dall’ottobre del 2008 è Console generale della repubblica di Polonia a Milano. |
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DE FILIPPO HA RICEVUTO IL MINISTRO ALBANESE IMAMI E SI È INTRATTENUTO SUI TEMI DELLA SICUREZZA E DELLA COLLABORAZIONE ECONOMICA |
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Potenza, 21 giugno 2011 - “Come membro del governo albanese ho avuto la possibilità di incontrare, in questi giorni, molti sindaci lucani. Sicuramente la visita al presidente De Filippo, suggella la volontà del nostro governo di approfondire le relazioni con questa regione”. Con queste parole il Ministro della Difesa della Repubblica di Albania, On. Arben Imami, ha salutato questa mattina il Presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo. “Sicuramente la Basilicata – ha aggiunto Arben Imami- insieme alla vicina Puglia potrà svolgere un ruolo sempre più importante nelle relazioni tra l’Italia e il nostro Paese. Il lavoro del Comitato Atlantico Italiano – ha detto ancora il ministro albanese - è un tassello importante per la sicurezza, in questo momento molto fragile. L’italia ha fortemente sostenuto il lungo processo di transizione dell’Albania da stato dittatoriale a democrazia. Anche grazie a questo apporto l’Albania è oggi membro della Nato ed ambisce ad entrare presto nell’Unione Europea. La condivisione con l’Italia della presenza militare in Afganistan – ha concluso il ministro Imami è una testimonianza della valida e fattiva collaborazione tra i nostri Paesi”. Anche il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, ha toccato i temi della sicurezza e delle relazioni con l’Albania. “C’è una profondissima ed antica storia di relazioni con la vostra terra – ha osservato De Filippo. Una storia – ha aggiunto - che si intreccia oggi con i grandi e gravi problemi di sicurezza. L’italia e l’Albania – ha detto ancora De Filippo - sicuramente potranno svolgere funzioni molto importanti nella difficile missione del presidio dei mare. Un mare – ha osservato De Filippo - che deve essere sempre più luogo di relazioni e speriamo anche di tolleranza e di pace. Ci sono poi tante possibilità per accrescere le relazioni nei settori dell’economia, dell’energia, dell’agricoltura, del turismo e della cultura- ha aggiunto De Filippo. La Basilicata ha costanti relazioni imprenditoriali con l’Albania e spero che la visita di oggi, insieme all’importante convegno del Comitato Atlantico Italiano possano suscitare nuovi e più profondi interessi per la nostra terra”. |
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PESCASSEROLI, "FEDERALISMO ATTUALE E POTENZIALE" |
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Campobasso, 21 giugno 2011- «Il Federalismo rappresenta una grande sfida per il Mezzogiorno. Il modello centralistica si può dire non ha portato al Sud lo sviluppo e la crescita sperata. Oggi il Federalismo può e deve essere, se ben attuato in un´ottica di responsabilità e di solidarietà, una possibilità di riscatto e di ammodernamento economico, sociale, produttivo e infrastrutturale dell´intero Mezzogiorno. Il tutto in una visione di crescita globale nazionale, inquadrata in un contesto europeo e con un orizzonte di interessi e di prospettive mediterraneo e globale. Ma perché questo sistema porti i suoi frutti occorre una reale collaborazione tra le Istituzioni a tutti i livelli. Bisogna per questo evitare fughe in avanti come quelle leghiste che non portano in nessun luogo». Lo ha detto il Presidente della Regine Molise, Michele Iorio, partecipando come relatore, a Pescasseroli, alla Tavola rotonda dal titolo: "Federalismo attuale e potenziale: una prospettiva da costruire valorizzando l´esperienza degli enti locali". L´importante incontro, cui hanno preso parte anche il Ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto, il Presidente della Fondazione per il Sud, Carlo Borgomeo, e tutti i Presidenti delle Regioni del Mezzogiorno, si inserisce nell´iniziativa "Summer School 2011 -Unità d´Italia e Federalismo: dall´unione alla coesione nazionale", voluta dalla Fondazione Mezzogiorno Europa. |
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GOVERNO, CALDORO: "ORA MOZIONE PARLAMENTARE DEL SUD" |
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Napoli, 21 giugno 2011 - "Ora bisogna presentare una mozione parlamentare per il Sud, proposta dai parlamentari del Mezzogiorno, a partire dal piano Sud". Cosi il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro risponde alle richieste della Lega Nord a Pontida. "La crisi economica impone come priorità nell´agenda di Governo il tema Sud invece di cercare risposte a singoli settori o ad interessi di piccole corporazioni. E´ sufficiente - aggiunge Caldoro - leggere gli ultimi dati Eurostat - Istat che rendono evidente una spaccatura netta fra il Nord ed il Sud con redditi procapite di 30.000 euro che si contrappongono ad una media di 16.000 euro: di fatto la metà, ed il divario aumenta. "L´agenda di Governo deve dare risposte a questo problema. Solo il Sud può crescere perché ha margini di competitività e miglioramento nettamente superiori ad altre parti del Paese e del Nord in particolare. Se cresce il Sud cresce la ricchezza nazionale e ne beneficia tutto il Paese", conclude il presidente Caldoro. |
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SETTORE. ROMA CAPITALE: MARINI “RISPETTIAMO LA COSTITUZIONE” |
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Perugia, 21 giugno 2011 – “La questione della presenza della sede del Governo e dunque dei Ministeri a Roma, Capitale della nazione, è cosa che riguarda l’Italia intera e sarebbe giusto smetterla con questa discussione tutta incentrata su una diatriba politica e territoriale tra nord e centro”. E’ quanto afferma la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che ricorda come sia la Costituzione italiana ad aver sancito, all’articolo 114 del nuovo titolo V che “Roma è la capitale della Repubblica”. “Non è per un puro caso che la nostra Costituzione richiama espressamente il principio di Roma capitale della nazione. Si tratta di una precisa scelta tesa a sancire l’indivisibilità della Repubblica e, dunque, la volontà di garantire il miglior assetto delle funzioni che Roma è chiamata a svolgere quale sede degli organi costituzionali”. “Ritengo quindi saggio finirla con un dibattito che ignora completamente il dettato Costituzionale, gli interessi dei cittadini di tutta l’Italia, e privilegia invece una sorta di trattativa tra pezzi della maggioranza di Governo come se la funzione costituzionale del Governo del paese fosse materia di scambio e di mercanteggiamento politico”. |
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MILANO: DISCORSO DEL SINDACO PISAPIA IN CONSIGLIO COMUNALE |
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Milano, 21 giugno 2011- Di seguito il discorso del Sindaco Pisapia in Consiglio comunale Signor Presidente, Signori Consiglieri Il recente risultato elettorale e l’esito dei referendum dimostrano che i milanesi hanno deciso di aprire, nella loro città, una nuova stagione politica. È un cambiamento che coincide con un sentimento di grande, entusiasmante impegno e con una rinnovata volontà di partecipazione alla vita pubblica. Milano vuole ritrovarsi di nuovo unita intorno a un obiettivo comune. Milano vuole trasformare il sogno in realtà. Milano vuole tornare ad essere la capitale morale ed economica del nostro Paese. E vuole farlo mettendo in gioco se stessa. Il nostro compito è quello di cogliere e indirizzare questorisveglio civico e di trasformare la volontà di contribuire a questo cambiamento in uno strumento di crescita collettiva. Questa prima seduta del Consiglio comunale può essere già l’inizio di un nuovo percorso, che restituisca a quest’ assemblea il compito di parlamento della città; il Consiglio Comunale deve essere, ne sono convinto, un luogo aperto, partecipato dai cittadini, un’istituzione da rispettare; la sede e il modello di un confronto civile, il cuore di un nuovo corso amministrativo, politico, sociale, culturale per Milano. Prima di intervenire sulle linee programmatiche che intendo realizzare nel corso del mandato, voglio ringraziare, a nome di Milano, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, garante della nostra Costituzione e sostenitore di un rapporto sempre più stretto tra Istituzioni e cittadini. Un grazie all’Arcivescovo di Milano, il Cardinale Dionigi Tettamanzi, per la sua capacità di destare l’attenzione della città e dei suoi amministratori sui temi dell’accoglienza e della solidarietà; per il suo monito morale e civile e per il suo impegno a favore dei più deboli. Mi congratulo con il nuovo Presidente del Consiglio Comunale, Basilio Rizzo, che per la sua lunga esperienza e per il rigore con cui ha svolto per anni il ruolo di consigliere comunale rappresenta per tutti, ne sono profondamente convinto, una garanzia di corretto e trasparente svolgimento dei lavori di questa Assemblea. Una grande responsabilità - Sento di avere una grande responsabilità. A Milano è avvenuto qualcosa di inedito sulla scena politica: si è aperta una nuova stagione che ha riportato al centro un’Italia che sembrava offuscata, nascosta. Quest’italia – questa Milano – chiede a gran voce innanzitutto di essere protagonista della scelte della città e, quindi, di partecipare attivamente alla vita collettiva; e chiede, a chi è stato eletto, coraggio nell’immaginare, e nel costruire, un futuro migliore per tutti; il che significa anche saper rinunciare a quei piccoli privilegi che hanno contribuito a creare un fossato tra i cittadini e i loro rappresentanti. Per esempio non vi saranno nel nostro comune, “auto blu”. Abbiamo delle piccole Punto bianche in condivisione… e ne faremo uso con la dovuta sobrietà. Si tratta, certo, di piccole cose che però possono essere indicative di un rapporto paritario tra cittadini e chi li rappresenta. Piccole cose che, però, si conciliano anche con l’avere aspettative alte, col sentirci un po’ demiurghi, col credere che è possibile immaginare una città diversa e realizzarla davvero. Altri l’hanno fatto. E noi lo faremo. Detroit, schiacciata dalla crisi dell’ auto, era una città che sembrava finita; è diventata una Mecca per i giovani artisti; Amburgo ha affrontato la crisi della presenza industriale inventandosi capitale dell’ecologia. Il destino di Milano è nelle nostre mani: noi dobbiamo riconoscere e affrontare i problemi irrisolti. Da quelli piccoli a quelli grandi. Il progetto di futuro che vogliamo costruire dipende soprattutto da noi. L’aria del cambiamento, per dare risultati concreti, non può però restare circoscritta a Milano. Una città non è una monade, né un castello con i ponti levatoi alzati. Non sarà possibile nessun cambiamento reale, né la soluzione di problemi globali – l’aria, l’acqua, il traffico… - se non riusciremo a rendere concreto il concetto di una città aperta che sviluppi rapporti costruttivi con la città metropolitana e si apra, nei fatti e non a parole, all’Europa, al Mediterraneo e al mondo intero. L’obiettivo è di costruire attrazione di risorse, una migliore convivenza e una maggiore coesione tra quelle parti di umanità dell’intero pianeta che hanno scelto il nostro territorio per lavorare e per vivere. Il nostro successo è stato costruito oltre che dal nostro lavoro, da quello di tantissime persone che hanno scelto di unirsi a noi, dimostrando che siamo in tanti a volere una città nuova: 1)nuova fuori e quindi più bella, più verde, più pulita, più efficiente; 2) nuova dentro: più solidale, più accogliente, più generosa, più attenta, più giusta, più trasparente. Milano ci ha fatto un dono - Milano ci ha insegnato qualcosa. Milano ha insegnato a tutto il Paese che la buona politica è un valore che dà prestigio all’immagine di una città e, nello stesso tempo, consente di offrire risposte efficaci ai bisogni delle persone. Moralità, rispetto dell’altro, correttezza nei comportamenti: i cittadini hanno detto chiaramente che vogliono che la politica riscopra una dimensione etica. Vogliono che i loro rappresentanti riconoscano la virtù, cioè il merito, le competenze, le capacità, l’onestà, l’integrità e la generosità verso la città. Vogliono che l’istituzione cittadina sia il primo modello di equità e che, col suo esempio, promuova quel senso civico che è una delle migliori tradizioni di Milano. Sarò il Sindaco di tutti - I cittadini ci hanno affidato un compito difficile: fornire una risposta credibile alla loro domanda di cambiamento. Da parte mia ci metterò il massimo di impegno. Lavorerò guardando al futuro, ma anche cercando negli esempi del passato una guida e, permettetemi di dirlo, il coraggio di superare le difficoltà che non mancheranno. Milano è stata la culla di un riformismo municipale che ha offerto esempi luminosi di sapienza e lungimiranza amministrativa. Quegli esempi illumineranno il mio cammino. Una legislatura costituente - Penso a questa legislatura come a una legislatura costituente. Costituente soprattutto nella ricostruzione di solide relazioni con la città, che avevano fatto grande Milano, e che si sono come sfilacciate con il tempo. Occorre rafforzarle per ridare vigore alla città in tutti i campi in cui ha sempre primeggiato: l’economia, il lavoro, l’impresa, le professioni, il welfare, la cultura. Lo faremo grazie al contributo di personalità di primo piano della politica e della società civile. Lo faremo attraverso una rete di delegati, di consulte, di agenzie presenti e attive sul territorio. Ma lo faremo soprattutto coinvolgendo coloro che sono stati ai margini della politica. Daremo voce a tutte le diverse componenti della società milanese. E in questo avranno un ruolo rilevante i Consigli Di Zona, Che saranno Vere E Proprie Municipalità – Con Poteri Reali, Risorse Sufficienti E Una Parte Di Bilancio Partecipato – In Grado Di Svolgere Un Ruolo Di Mediazione Nella Partecipazione Concreta Dei Cittadini Sui Problemi Della Città E Di Proporre Soluzioni Concrete Ai Problemi Delle singole zone. A Proposito Di Bilancio, Non Posso Esimermi Dal Dire – E’ Il Mio Un Dovere Di Trasparenza – Fin Da Subito Parole Chiare: Un Primo Esame Conferma Quanto Già I Revisori Del Comune Di Milano Avevano Rilevato E Cioè che, Dal Controllo Sugli Equilibri Di Bilancio, Emerge “Un Andamento Assai Negativo Delle Entrate Che Compromette L’equilibrio Di Bilancio Sia Di Parte Corrente Che Dei Saldi Utili Ai Fini Del Rispetto Del Patto Di Stabilita’” Sul Bilancio Del Comune, E Sull’effettiva Situazione Rispetto A Quella Che Ci E’ Stata Comunicata, Faccio Fin D’ora Ogni Riserva E Darò Immediate Comunicazioni Non Appena Saranno Terminate Le Doverose Verifiche Un Patto per la Città - Da parte nostra, intendiamo realizzare un Patto per la Città che si traduca in sviluppo economico e aumento della competitività, del benessere, della crescita sociale e culturale. Vogliamo altresì dare inizio a una Legislatura che promuova uno stile nuovo fatto di educazione civica e di rispetto della dignità di tutti. Uno stile nuovo nel modo di rapportarci con il Consiglio comunale, con i gruppi consiliari, con i lavoratori e le lavoratrici dell’amministrazione comunale. L’amministrazione deve essere un’organizzazione modello, al servizio del bene comune, un esempio di cultura gestionale positiva che contribuisce a promuovere il cambiamento. Per questo intendiamo valorizzare il capitale umano e professionale dei dipendenti del Comune favorendo le pari opportunità; la conciliazione della famiglia e del lavoro; in modo che essere genitori non escluda l’accesso alla carriera e alle relazioni sindacali o non costringa, come purtroppo accade, a lasciare il posto di lavoro. Chi lavora in Comune dovrà ritrovare l’orgoglio di dire “io lavoro per il bene della città, di chi ci vive e di chi ci lavora”. Occorre costruire nuove soluzioni organizzative che valorizzino capacità, passione e competenza. E’ questo un interesse primario dei cittadini e in particolare di quelli che più hanno bisogno dei servizi pubblici. È un interesse del sistema economico poiché migliora l’efficienza della macchina comunale. È un interesse per chi nel pubblico lavora oggi o vuole farlo domani. Lavoreremo con impegno: Per ridare speranza a una Milano che vuole riprendere a crescere e alle famiglie che domandano nuove politiche sociali, Per dare risposta ai lavoratori e alle lavoratrici che chiedono un’occupazione dignitosa, che consenta di costruire un futuro per loro e per i loro figli. Il che vuol dire anche combattere la precarietà. Per restituire presente e futuro ai giovani che debbono essere protagonisti della loro vita e della vita della città, Per garantire alle imprese che vogliono competere un contesto di concorrenza trasparente. Una Milano in grado di valorizzare la sua grande tradizione di solidarietà e di città aperta e accogliente. Una città: a) orgogliosa della sua storia di sviluppo civile e sociale, del suo ruolo di capitale del lavoro, del suo contributo alla democrazia e alla partecipazione. 2) in grado di generare futuro per le nuove generazioni; di dare opportunità, casa e lavoro ai giovani; 3) Una città capitale dei saperi e della cultura, che punta a valorizzare l’istruzione pubblica, la ricerca, la produzione culturale di qualità non solo in centro ma anche nelle periferie. Vogliamo valorizzare uno dei simboli dello straordinario patrimonio culturale della città: le Scuole civiche, che devono tornare a essere un fiore all’occhiello di Milano. Vogliamo una Milano che riconosca e affermi i diritti fondamentali civili e sociali. Una Milano capitale di un welfare che non lasci ai margini le persone anziane e le persone in difficoltà. Una città che sappia dare risposte concrete - perché è giusto, non perché è buono - ai temi della disabilità e che renda visibili coloro che oggi sono spesso costretti a restare invisibili. Una città che promuova l’autonomia personale di chi ogni giorno si misura con ostacoli materiali e barriere architettoniche che dobbiamo rimuovere. Una città a misura di bambino e, quindi, a misura di tutti. Una Milano che promuova processi di vera cittadinanza e partecipazione attiva. Una Milano in cui si possa vivere senza venire discriminati per le proprie idee o stili di vita, in cui nessuno si senta solo o straniero. I cittadini hanno espresso anche attraverso i Referendum la loro determinazione al cambiamento. Costruiremo una città più verde e più vivibile; l’ambiente e la sostenibilità saranno tra le nostre priorità e colmeremo la distanza che, su questi temi, ci separa dai migliori modelli europei. Affronteremo i grandi temi dell’inquinamento, del traffico, della valorizzazione della Darsena e dei Navigli, come temi dai quali dipendono la qualità della vita e la salute dei cittadini. Sarà quindi nostro impegno tradurre in atti di governo gli indirizzi espressi dai cittadini durante la consultazione referendaria. Milano deve riprendere a costruire il proprio futuro, nel rispetto della volontà dei cittadini: Anche per questo ci impegniamo fin d’ora ad esaminare e a valutare le osservazioni presentate da cittadini e da numerose associazioni al P.g.t (Piano di governo del territorio): non solo per rispetto di quella democrazia partecipativa alla quale crediamo fermamente ma anche perché siamo profondamente convinti che, in quelle osservazioni, vi sia una grande ricchezza per il futuro della città. Una città in cui non vi siano più abitanti senza casa e case senza abitanti. Vogliamo una Milano che colga la grande opportunità di Expo 2015 lasciando in eredità ai cittadini più occupazione, più sviluppo, più relazioni internazionali; che offra soluzioni per combattere la fame, la sete e le malattie e che faccia dell’Expo un’occasione di dialogo tra culture diverse, di diffusione di conoscenze, di apertura al mondo e di progetti di cooperazione internazionale che possano contribuire a contrastare la povertà nell’ottica di quello che non può rimanere una slogan “nutrire il pianeta.-energie per la vita”. Sono consapevole che nelle tracce di un programma non si può comprimere un’enciclopedia. Chi dunque volesse setacciare questo mio intervento per vedere cosa non c’è o cosa è insufficientemente trattato avrebbe gioco facile. Il tema della sicurezza, ad esempio, è un tema rilevante che non intendiamo sottovalutare. Ma, su questo tema e su altri che il tempo non mi permette di sviluppare. Quello che mi preme sottolineare è la vera priorità metodologica del nostro operare: noi opereremo avendo come faro la cultura della prevenzione. E dunque protocolli seri di sperimentazione per assicurare ai cittadini i risultati senza clamori, senza risse, senza le vesti stracciate del giorno dopo. Mi auguro - e auguro a tutti – di potere inquadrare questo tema nella registro della normalità e non in quello della patologia dell’emergenza perenne. Cari Consiglieri, Qualcuno penserà che un discorso di insediamento serva solo per elencare le buone intenzioni. Ma so che la memoria può diventare un giudice micidiale: proprio per questo una buona intenzione – direi programmatica – la voglio ancora dire. Riguarda il rapporto con questa aula, attraverso cui si parla nel modo più istituzionale anche alla città, col proposito di dire la verità. Sapendo che Seneca ci ammoniva sul fatto che la verità “bisogna dirla solo a chi è disposto ad intenderla”. Io considero i miei concittadini in grado di misurarsi anche con problemi gravi, comunque disposti a fare la loro parte, ove informati e coinvolti. Quasi tutta l’Europa funziona con questa etica. Abbiamo davanti a noi un grande lavoro da compiere, ognuno con la propria storia, con le proprie opinioni, con la propria funzione. È una sfida entusiasmante. Ci accomuna, ne sono convinto, la volontà di operare bene per Milano. Le differenze sono una ricchezza che possiamo mettere al servizio della città. Il mio compito sarà quello di guidare un progetto di cambiamento a cui ciascuno può contribuire nel modo che riterrà più giusto e più opportuno. Ho fiducia che daremo tutti il meglio di noi stessi. Ed è con questo proposito, in qualche modo severo anche con me stesso, che vi auguro e mi auguro di lavorare tutti per il bene di Milano. Grazie. |
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FINANZE FVG: CREDITO D´IMPOSTA, DOMANDE AL "VIA" DALL´11 LUGLIO |
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Trieste, 21 giugno 2011 - Dall´11 al 31 luglio, con una semplice operazione via computer, le imprese del Friuli Venezia Giulia potranno inoltrare all´Amministrazione regionale domanda per ottenere il credito d´imposta previsto in legge Finanziaria, con l´obiettivo di sostenere l´occupazione in Friuli Venezia Giulia. Le modalità per chiedere il beneficio, per il quale la Regione ha messo a disposizione 10 milioni di euro, sono state illustrate il 17 giugno a Trieste, in un incontro con la stampa, dall´assessore regionale alle Finanze Sandra Savino. "Di fronte ai vincoli di spesa fissati nel Patto di stabilità anche per i bilanci regionali - ha ricordato l´assessore - abbiamo deciso, al posto di erogare contributi, di rinunciare a una parte delle entrate a favore delle imprese. Non è stato facile convince il Governo nazionale, ma abbiamo dimostrato di essere in grado di saper governare lo strumento del credito d´imposta". Per definire le modalità operative del contributo in compensazione, la Regione ha siglato una convenzione con l´Agenzia delle entrate, mentre i controlli saranno eseguiti dalla stessa Agenzia e dalla Guardia di finanza. La parte tecnica è stata invece curata da Insiel, la società informatica regionale. Per inviare la domanda si dovrà utilizzare la tessera sanitaria regionale, che permette la firma digitale, attraverso un computer aziendale dotato di lettore di "smart card". Alcune postazioni dedicate saranno allestite anche negli Uffici relazioni con il pubblico (Urp) della Regione. Gli interessati si potranno avvalere di intermediari (Caf, commercialisti) per compilare le domande, che dovranno però essere inviate direttamente dalle imprese. Dal primo luglio ci sarà un periodo di prova in cui sarà possibile eseguire test dei dispositivi di autenticazione. Poi dall´11 a fine luglio si potranno inviare le domande, avendo a disposizione una ventina di giorni. Si è voluto evitare infatti di concentrare tutto in un solo "click day", che in altre occasione ha creato problemi di intasamento delle reti. Sul sito internet istituzionale della Regione (settore tributi, accessibile dalla pagina frontale) sono a disposizione tutte le informazioni e la documentazione sul credito d´imposta, nella sezione "contributi da utilizzare in compensazione". L´insiel metterà anche a disposizione un call center per chiarire i dubbi sulle procedure. Potranno ottenere il credito quelle imprese che hanno aumentato o stabilizzato l´occupazione, mentre un´attenzione specifica è stata riservata alle aziende artigiane di panificazione. Il credito è utilizzabile in compensazione, in sede di versamento unitario delle imposte, dei contributi e delle altre somme a favore dello Stato, delle regioni e degli enti previdenziali, mediante il Modello di pagamento unificato (Modello F24). |
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BOLZANO: 70 MILIONI DI INVESTIMENTI PER LE PERMUTE STATO-PROVINCIA |
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Bolzano, 21 giugno 2011- La Giunta provinciale vuole imprimere un´accelerazione agli accordi di permuta con lo Stato che prevedono la cessione di aree demaniali in cambio della costruzione o del risanamento di alloggi per militari. Secondo il programma elaborato dall´assessore Florian Mussner, entro il 2012 saranno completati o finanziati progetti per circa 70 milioni di euro. Gli accordi di permuta stipulati dallo Stato e dalla Provincia portano con sè importanti vantaggi, visto che paesi e città altoatesine potranno avere a disposizione delle aree dislocate in posizione strategica all´interno dei centri abitati. In cambio, la Provincia si è impegnata a costruire o risanare appartamenti da destinare ai militari di stanza in Alto Adige, facendo tra l´altro in modo che gli stessi non si rivolgano al mercato libero oppure a quello degli alloggi sociali. Per imprimere un´accelerazione alla fase esecutiva del progetto, la Giunta provinciale ha approvato oggi il programma presentato dall´assessore ai lavori pubblici Florian Mussner, il quale prevede per l´inizio del 2012 investimenti pari a circa 70 milioni di euro. Sono già stati approvati e assegnati lavori per 11,4 milioni di euro, altri 50 milioni seguiranno entro la fine dell´anno, e all´inizio del 2012 saranno finanziati ulteriori interventi per altri 16,3 milioni di euro. "L´apertura di questi cantieri - ha spiegato il presidente Luis Durnwalder - darà l´opportunità ad imprese edili locali di ottenere lavori di notevole entità dal punto di vista economico". |
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FVG: FRIE, DOMANDE E FINANZIAMENTI IN AUMENTO |
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Udine, 21 giugno 2011 - L´analisi dei primi sei mesi di attività del Fondo di rotazione per iniziative economiche (Frie) del Friuli Venezia Giulia conferma che la situazione economico-finanziaria del tessuto industriale regionale presenta chiari sintomi di miglioramento. Da gennaio a giugno è infatti aumentato da 133 a 140 milioni il portafoglio delle domande e sono stati concessi 38 mutui a tassi agevolati per un importo di 80.880.000 euro, vale a dire il 45 p.C. In più rispetto allo stesso periodo dell´anno scorso, quando le concessioni ammontarono a 55.660.000 euro. Dal confronto con il 2010 risulta inoltre che non solo è cresciuto il volume complessivo dei mutui concessi, ma che è significativamente aumentata la loro dimensione media, passata da 1.138.000 euro a 2.130.000 euro. "Si tratta di un andamento molto positivo e fa pensare che vi sia maggior fiducia da parte degli imprenditori, più propensi ad investire ed a scommettere sul futuro", spiega l´assessore alle Attività produttive, Federica Seganti, rilevando che non meno importante ai fini di una valutazione complessiva della situazione è il netto calo delle richieste di slittamento del pagamento delle rate di ammortamento, passate da 10.947.482 euro a 3.338.974 euro, dato che esprime un netto miglioramento dei flussi finanziari delle imprese. "Ed il ruolo del Frie in questo quadro è destinato a rafforzarsi - rileva l´assessore - sia per il trasferimento di risorse da parte della Regione, che per la decisione recente della Giunta regionale di abbassare a 1,3 il rapporto mutuo/garanzie a 100.000 euro, cifra che rappresenta il valore minimo delle concessioni". "Confrontati con quelli del primo semestre 2010, i numeri sull´attività del Frie nello stesso periodo del 2011 attestano la sua rilevanza nell´economia regionale - nota il presidente del Comitato di Gestione del Frie, Bruno Tellia, il quale sottolinea il contributo dato dal Fondo alla crescita delle aziende e la sua capacità di dare risposte immediate alle loro esigenze, anche perché le modalità operative del Fondo sono estremamente semplici ed i tempi rapidi. Tornando al lavoro svolto dal Frie nel periodo in esame ed alla tempistica di erogazione, dal momento della presentazione delle proposte di finanziamento da parte delle banche alle risposte del Comitato di gestione sono passati 9,2 giorni per le concessioni sul Frie ordinario e 10,7 giorni per le delibere relative alle misure anticrisi. Inoltre per circa la metà delle pratiche la giacenza è stata inferiore ai 6 giorni. A ciò si aggiunge che le richieste di erogazione dei fondi assegnati vengono evase di norma nella stessa giornata in cui pervengono, con l´emissione dei relativi mandati a favore della banca richiedente. L´accredito effettivo dalla banca all´impresa beneficiaria dipende dai termini stabiliti nella convenzione con le banche, che hanno 20 giorni di tempo dalla ricezione dei fondi per metterli a disposizione dell´impresa ed i casi isolati di ritardi da parte del Frie dipendono esclusivamente da una momentanea assenza di fondi sul conto di riferimento, causata dallo squilibrio dei flussi d´uscita rispetto ai tempi d´inizio ammortamento per alcuni rilevanti finanziamenti concessi in passato. |
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MAFIA: COMUNI PARTE CIVILE IN PROCESSI, CHINNICI A INIZIATIVA ANCI |
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Palermo, 21 giugno 2011 - L´assessore regionale per le Autonomie locali e la Funzione pubblica, Caterina Chinnici, partecipera´, martedi´ 21 giugno, alla conferenza stampa di presentazione della mozione promossa da Anci e "Anci giovane" che impegna i comuni a costituirsi parte civile nei processi per mafia. L´appuntamento e´ per le ore 11 nel salone delle conferenze (piano terra) dell´assessorato, in viale Regione Siciliana 2226 a Palermo. Alla presentazione dell´iniziativa lanciata da "Anci giovane", la consulta che rappresenta la realta´ degli amministratori under 35 presenti nei comuni italiani, insieme all´assessore Chinnici, parteciperanno Flavio Zanonato, vice presidente nazionale dell´Anci con delega alla sicurezza, Giacomo D´arrigo coordinatore nazionale di "Anci giovane", Diego Cammarata, sindaco di Palermo e presidente di Anci Sicilia, Andrea Piraino, direttore generale di Anci Sicilia, Giuseppe Cicala, delegato di Anci alla legalita´ e Doriana Ribaudo, consigliere comunale di Palermo e coordinatrice regionale di Anci giovane. |
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PIEMONTE: IN PRIMA FILA CONTRO DISOCCUPAZIONE E PRECARIETÀ |
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Torino, 21 giugno 2011- La Regione è in prima fila per contribuire ad alleviare i problemi della disoccupazione e della precarietà. A sottolineato il presidente Roberto Cota, che è intervenuto il 17 giugno alla presentazione della ricerca “Piemonte economico e sociale 2010” dell’Ires. "Disoccupazione e mancanza di stabilità del lavoro - ha detto Cota - sono sicuramente i due problemi più sentiti oggi sul territorio. Se la precarietà non riesce a trasformarsi in una continuità lavorativa genera insicurezza. Noi come rappresentati delle istituzioni dobbiamo attivarci perché vengano offerte opportunità di lavoro vere, con dietro una produzione. Nei limiti delle competenze regionali e delle situazione economica, abbiamo cercato di farlo varando alcune misure: il piano straordinario per l´occupazione e quello per la competitività. Presto ci saranno altre iniziative, come gli incentivi per le aziende che intendono insediarsi sul territorio assumendo lavoratori a tempo indeterminato. E ancora, sono previsti interventi a carattere fiscale, come l´esenzione dall´Irap per le aziende che assumono a tempo indeterminato persone con meno di 30 anni, di cui crediamo potranno beneficiare dai 10 mila ai 30mila giovani". Fra le proposte realizzate dal Piemonte per contrastare la crisi, Cota ha citato le risorse stanziate per le assunzioni nelle scuole disagiate (montane o in realtà urbane degradate), la sperimentazione della formazione professionale come parte del contratto di apprendistato, il bonus bebé, e l´azione di sburocratizzazione, altra misura che dovrebbe avere ricadute positive sull´attività delle imprese. Dalla ricerca dell’Ires si evince che, in linea con la dinamica nazionale, l´economia del Piemonte è in lieve ripresa, sospinta dal recupero della produzione manifatturiera e grazie alla domanda estera, anche se la produzione rimane su livelli inferiori a quelli precedenti alla crisi. Flettono le costruzioni e ristagna la produzione di servizi. Continua la sofferenza occupazionale, che dal manifatturiero comincia a estendersi ai servizi e nei comparti con dinamica stagnante dei consumi. Le province più in difficoltà sul fronte del mercato del lavoro sono Torino, e in misura minore Asti e Vco. A Biella l´industria sembra aver dimostrato segnali di vitalità, ma non riesce ad arginare una situazione di forte sofferenza occupazionale. Novara sembra aver retto meglio alle conseguenze della recessione ma denuncia anch´essa una stabile eppure persistente sofferenza occupazionale. Vercelli segue l´evoluzione generale, attenuandone le accentuazioni negative. Le province con la migliore performance sono Cuneo e Alessandria, realtà che meglio stanno affrontando la crisi sotto il profilo produttivo e soprattutto occupazionale. L´ires ha analizzato la situazione del Piemonte anche sotto il profilo della qualità della vita. Rispetto alle altre regioni d´Italia, il Piemonte nella pattuglia di testa. E fra le province piemontesi sale Torino, premiata soprattutto dall´offerta culturale. |
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ASSOCIAZIONI: PROTOCOLLO REGIONE-AGENZIA ENTRATE PER ASSISTENZA |
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Udine, 21 giugno 2011 - La Giunta regionale ha approvato il 17 giugno lo schema del protocollo d´intesa tra la Regione e l´Agenzia delle entrate - Direzione regionale del Friuli Venezia Giulia, per l´attuazione a favore degli organismi operanti nel "terzo settore" di servizi di assistenza e informazione per agevolare l´adempimento degli obblighi tributari e la fruizione delle agevolazioni fiscali previste dalla normativa statale. Destinatari del provvedimento sono in particolare le associazioni di volontariato, di promozione sociale e quelle sportive dilettantistiche. Il primo risultato che l´intesa si prefigge è di permettere alle istituzioni, ai cittadini e soprattutto alle associazioni sportive dilettantistiche e agli enti del volontariato di disporre di informazioni precise, non solo sulle modalità e sui termini degli adempimenti previsti a loro carico per potere usufruire del beneficio del riparto della quota del cinque per mille dell´imposta sul reddito delle persone fisiche in base alla scelta del contribuente ma, più in generale, su tutti gli obblighi tributari e le agevolazioni fiscali che riguardano gli enti associativi e le associazioni sportive dilettantistiche. Un ulteriore risultato dell´intesa sarà contrastare un ricorso distorto, con finalità di elusione, dei modelli associativi con pregiudizio dei cittadini e del volontariato virtuoso del Friuli Venezia Giulia. Con il protocollo, per l´attuazione del quale sono stati nominati referenti gli assessori regionali all´associazionismo, Roberto Molinaro, e allo sport, Elio De Anna, Regione e Agenzia concordano sulla necessità di istituire un tavolo tecnico di coordinamento regionale, con il compito di avviare, gestire e monitorare il processo di collaborazione previsto nell´intesa e al quale partecipano referenti individuati da ciascuna delle parti. La Regione valuterà l´opportunità di far intervenire alle riunioni anche l´associazione "Centro Interprovinciale Servizi Volontariato Friuli Venezia Giulia", che svolge attività a favore di tutte le realtà del volontariato presenti sul territorio regionale, direttamente o tramite accordi e convenzioni con altre associazioni, con enti locali, università, fondazioni, enti privati o singoli privati. |
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BOLZANO: MAGGIORE IMPEGNO PER L´INSERIMENTO LAVORATIVO DEI DISABILI |
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Bolzano, 21 giugno 2011 - "Vogliamo impegnarci di più per fare in modo che disabili e invalidi trovino una collocazione nel mondo del lavoro: una soluzione sicuramente migliore rispetto alla concessione di contributi". Così il presidente Luis Durnwalder ha illustrato le strategie della Giunta provinciale, che punta molto sul coinvolgimento delle cooperative sociali. La Giunta provinciale lancia un nuovo modello per favorire e incentivare l´inserimento lavorativo dei disabili e degli invalidi. "Non basta stanziare fondi sottoforma di contributi - ha spiegato Durnwalder - dobbiamo essere in grado di mettere a frutto nel mondo del lavoro i talenti di queste persone". Attualmente, tramite lo strumento del collocamento obbligatorio previsto da una legge del ´99, la pubblica amministrazione offre un impiego a 677 persone che rientrano nelle cosiddette categorie svantaggiate, altri 1.112 lavoratori hanno un contratto presso imprese private, le officine protette e le cooperative sociali offrono un´occupazione rispettivamente a 778 e 245 persone, mentre altre 298 sono in convenzione di affidamento. "Ma in questo settore le leggi non bastano - ha commentato Luis Durnwalder - e i numeri ce lo dimostrano: secondo le norme, infatti, la pubblica amministrazione dovrebbe dare un lavoro ad altre 705 persone con difficoltà, e le aziende private ad altre 2.010". Attualmente, nelle graduatorie, sono però iscritte solamente 650 persone, e l´obiettivo è quello di integrarle nel mondo del lavoro seguendo una strada alternativa rispetto a quella del collocamento obbligatorio. "Secondo noi l´integrazione nel mondo del lavoro passa soprattutto dalle cooperative sociali - ha spiegato Durnwalder - che dovranno fare da tramite con l´economia privata fornendo in maniera flessibile servizi alle aziende. Si tratta di una soluzione che ha già ottenuto il parere positivo degli imprenditori, e che gli uffici provinciali competenti stanno elaborando nei dettagli in accordo con gli interessati". |
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PROFUGHI - PERCORSI PERSONALIZZATI, ORIENTAMENTO, ACCOMPAGNAMENTO AI SERVIZI, INSEGNAMENTO DELLA LINGUA ITALIANA, TIROCINI FORMATIVI: DALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA, UN "PATTO DI ACCOGLIENZA" PER I MIGRANTI PROVENIENTI DAL NORD AFRICA. |
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Bologna, 21 giugno 2011 – Oltre al cibo, all’alloggio e ai vestiti, anche l’orientamento, l’informazione legale, la mediazione linguistica culturale. Così come l’accompagnamento ai servizi socio-sanitari, educativi e di integrazione sociale, compreso l’insegnamento della lingua italiana, e i tirocini formativi. Da una prima accoglienza “emergenziale” si passa quindi a una più personalizzata, secondo un vero e proprio patto con cui si specificano gli “interventi minimi” che devono essere garantiti dalle strutture a chi richiede la protezione internazionale. E’ quanto ha stabilito la cabina regionale di regia con un apposito documento di indirizzo. “Accogliere queste persone e dare loro strumenti perché si possano inserire nei territori. Questo è il nostro obiettivo – ha sottolineato oggi, Giornata mondiale del rifugiato, l’assessore regionale alle Politiche sociali Teresa Marzocchi – . Abbiamo voluto collegare la ricorrenza del 20 giugno con l’attualità: presentiamo il ‘patto’ per l’accoglienza, con cui ospitiamo persone che entrano in un percorso. Persone a cui proponiamo la sperimentazione di tirocini formativi e di orientamento, con copertura assicurativa; ma anche l’inserimento, in questi primi sei mesi, in attività di volontariato: pensiamo – ha concluso l’assessore – possa essere un’esperienza molto utile sia per le persone accolte, che per la società che li accoglie”. “Da metà aprile a oggi sono circa mille le persone accolte in Emilia-romagna, nell’ambito dell’accordo nazionale per la gestione dell’emergenza libica – ha ricordato l’assessore alla Protezione civile Paola Gazzolo – . Con i nuovi arrivi di questa settimana supereremo i 1100 migranti; siamo dunque già nella seconda fase di accoglienza del piano nazionale, che per l’Emilia-romagna prevede il raggiungimento di una quota massima di 1520 persone. Stiamo rispettando l’obiettivo dell’accoglienza ‘diffusa’ su tutto il territorio; accoglienza che – ha concluso l’assessore – , grazie agli enti locali e alle strutture, viene gestita senza creare tensioni, in modo umano ed efficiente”. Sulla base dei criteri stabiliti dalla cabina di regia regionale e delle intese con le Province e i Comuni, in raccordo con le Prefetture, sono state individuate le strutture di accoglienza appositamente convenzionate (oltre 100, in circa 75 Comuni) e le rispettive destinazioni. Accanto alla rete dei Comuni Sprar, dunque – già consolidata da tempo, presente in Emilia-romagna in tutte le province per circa 300 posti complessivi – per far fronte ai nuovi arrivi è stata attivata una rete regionale con strutture pubbliche e private, della Caritas, degli enti diocesani e dell’associazionismo del terzo settore. Una rete ampia, coerente con la scelta della Regione Emilia-romagna e degli enti locali di distribuire in modo equilibrato le presenze. Con questa rete ora si concorda di garantire – oltre all’accoglienza già in essere – gli “interventi minimi”, individuati dalla cabina regionale di regia, che possono essere ricompresi nel contributo massimo giornaliero di 40 euro lordi a beneficiario. Sarà l’Agenzia regionale di protezione civile – soggetto attuatore per la gestione di tutte le attività di accoglienza in Emilia-romagna dei migranti dal nord Africa richiedenti asilo oppure titolari del permesso temporaneo (articolo 20 Testo Unico in materia d’immigrazione) – a tradurre operativamente nei prossimi giorni il documento di indirizzo della cabina di regia, anche attraverso le apposite convenzioni già stipulate con gli enti locali e il terzo settore. Saranno quindi le strutture di accoglienza, in accordo con gli enti locali del territorio, a condividere (in qualità di “soggetto gestore”) e a sottoscrivere con i migranti il “patto”, in cui si impegnano a garantire l’accoglienza e gli interventi minimi, mentre i beneficiari a loro volta assicureranno una permanenza attiva e partecipativa. Le strutture comunicheranno periodicamente all’Agenzia regionale di protezione civile gli interventi realizzati e le spese sostenute. |
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GIORNATA DEL RIFUGIATO: DAL GOVERNO POLITICHE MIOPI E RAZZISTE |
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Bari, 21 giugno 2011 - “Mentre nel mondo si celebra la Giornata del Rifugiato nel nostro Paese il Governo continua ad inasprire le sue politiche razziste e miopi, innalzando a 18 mesi il limite di reclusione ei Cie”. Lo ha affermato l’Assessore Regionale con delega alle Politiche di inclusione dei Migranti Nicola Fratoianni incontrando ieri mattina una folta delegazione di immigrati del Cara di Bari. “Mentre si moltiplicano gli appelli all’accoglienza e all’integrazione – ha continuato Fratoianni – di chi fugge da guerra, fame e persecuzione, l’Italia di Maroni e Berlusconi chiede che le navi della Nato respingano in mare i disperati in fuga dalla Libia in guerra”. Secondo l’Assessore “quella odierna non può e non deve essere solo una giornata di celebrazione. È necessario che il Governo riconosca a tutti coloro che arrivano dalla Libia, e non solo ai libici, lo status di rifugiato per motivi umanitari”. Il fatto che in questo contesto, le Commissioni territoriali come quella di Bari procedano individualmente è, secondo Fratoianni “sbagliato e irragionevole. Per questo, come Regione Puglia, chiediamo che sia riconosciuto il permesso di soggiorno per motivi umanitari ai profughi in fuga”. “Nello stesso tempo – conclude l’Assessore – mi sento di rivolgere un appello al Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Bari perché in questa situazione particolare vengano verificate tutte le possibilità affinché sia garantita ai migranti che hanno già ricevuto il diniego, la più ampia forma di tutela legale, anche tenendo conto della condizione di indigenza nella quale vivono queste persone”. |
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RIFUGIATI: GIORNATA SIA OCCASIONE PER NUOVI PERCORSI DI INTEGRAZIONE |
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Roma, 21 giugno 2011 - «La giornata internazionale dei rifugiati è un’importante occasione attraverso la quale potersi soffermare con attenzione a riflettere sulle necessità e sull’importanza di creare percorsi di integrazione e tutela che restituiscano dignità e forza a chi ha perso tutto». Così in una nota di ieri l’assessore alle Politiche sociali di Roma Capitale, Sveva Belviso. «L’amministrazione capitolina – continua Belviso - ha posto fra le sue priorità quella di creare un circolo virtuoso che accompagni tutti i cittadini richiedenti asilo e rifugiati a un’autonomia sociale, economica e lavorativa al fine di aiutarli ad abbandonare i percorsi di assistenza per arrivare ad una completa indipendenza». «Roma senza la preziosa ed indispensabile opera delle associazioni cattoliche e laiche – aggiunge Belviso - da sempre impegnate in questa importante missione sociale, non potrebbe essere in grado di garantire quei percorsi di accoglienza necessari per intercettare la marginalità presente in città dando, per quanto possibile, le giuste ed adeguate risposte». «Per creare una sempre più forte politica in favore dei richiedenti – conclude Belviso - rivolgo un appello al governo nazionale affinché ponga in essere una legge chiara ed esaustiva che disciplini e regoli con omogeneità territoriale e risorse questo fenomeno; Roma infatti, da sola accoglie oltre 1.500 rifugiati che rappresentano oltre il 50% dello Sprar (Servizio protezione richiedenti asilo e rifugiati) nazionale e i suoi centri sono saturi. Senza una politica adeguata in fatto di accoglienza le amministrazione di prossimità non riusciranno a svolgere secondo coscienza il loro ruolo di “centri” di primo ricovero trovandosi ad affrontare questo fenomeno sempre con un piglio emergenziale e di criticità piuttosto che con una progettualità condivisa ed omogenea». |
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FAMIGLIA FVG: APPROVAZIONE PRELIMINARE DDL ACCESSO AL WELFARE |
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Trieste, 21 giugno 2011 - E´ stato approvato il 17 giugno dalla Giunta regionale, in via preliminare, su proposta dell´assessore Roberto Molinaro, il disegno di legge "Disposizioni di modifica della normativa regionale in materia di accesso alle prestazioni sociali", che viene ad adeguare alcune normative regionali ai principi del diritto comunitario. Con questo provvedimento viene introdotta una nuova individuazione dei soggetti destinatari degli interventi sociali previsti da alcune leggi regionali in vigore, "tenendo comunque conto - indica lo stesso assessore Molinaro - della necessità di una certa stabilità nel loro rapporto con il territorio di residenza, secondo un criterio di ragionevolezza". A tutela quindi di una condizione di parità con il cittadino italiano, potranno godere delle possibili prestazioni di welfare previste dalla vigente legislazione regionale (interventi economici dei Comuni compresi nel "Fondo di solidarietà regionale", a sostegno della famiglia e della genitorialità, in materia di edilizia residenziale pubblica e di diritto allo studio) i seguenti soggetti: cittadini comunitari e loro familiari titolari di carta di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo, nonché i rifugiati come definiti dalle convenzioni internazionali. Per tutte le categorie dei soggetti ammessi ai benefici è stato comunque previsto l´obbligo di residenza in Friuli Venezia Giulia per un periodo di almeno 24 mesi - e per gli stranieri di almeno 5 anni sul territorio nazionale - al fine di far salva in ogni caso l´esigenza che i destinatari degli interventi siano in qualche misura radicati sul territorio regionale e non semplicemente "di passaggio". Tale periodo temporale dei 24 mesi, inoltre, non solo è uguale per tutte le categorie ammesse ai benefici, senza distinzione tra cittadini italiani, comunitari ed extracomunitari, ma è anche omogeneo per tutte le prestazioni sociali toccate dall´intervento legislativo regionale, venendo così a semplificare l´applicazione delle norme da parte delle Amministrazioni comunali del Friuli Venezia Giulia che da tempo chiedevano certezza. Il provvedimento nelle prossime settimane sarà esaminato, per il parere previsto, dal Consiglio delle Autonomie locali. |
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MATERNE PARITARIE, FORMIGONI: PIENO SOSTEGNO NECESSARIO IL REINTEGRO DELLE RISORSE |
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Milano, 21 giugno 2011 - L´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia, Gianni Rossoni, ha ricevuto il 189 giugno al Palazzo Pirelli una delegazione dei genitori, dei lavoratori e dei gestori della scuole paritarie dell´infanzia insieme ai rappresentanti della Federazione Italiana Scuole Materne, che hanno indetto per oggi una manifestazione in piazza Duca D´aosta. Nel corso dell´incontro, Rossoni ha consegnato a questa delegazione una lettera del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, in cui - dopo aver riconosciuto le oggettive e gravi difficoltà in cui questi istituti si trovano per diversi motivi (riduzione dei fondi statali, assenza di certezza sui tempi per l´assegnazione dei fondi stessi, difficoltà di bilancio degli enti locali) - esprime "vicinanza alle vostre richieste". "Voi sapete - scrive Formigoni - quanto mi sia caro il tema dell´educazione e quanto abbia fatto per la parità scolastica, che necessita di essere portata a termine attraverso anche una parità economica, per realizzare un autentico pluralismo educativo, favorire la libertà di scelta da parte delle famiglie e migliorare l´intero sistema educativo nazionale". "Coerentemente con la mozione approvata dal Consiglio regionale con deliberazione n. Ix/183 il 19 aprile 2011 - prosegue Formigoni - la Giunta regionale nell´ambito dell´assestamento di bilancio, proporrà al Consiglio regionale il reintegro delle risorse per il contributo alle scuole dell´infanzia autonome ai sensi dell´articolo 7 ter della Legge Regionale 19 del 6 agosto 2007. Anticiperemo alle scuole la possibilità di presentare le domande di contributo regionale per poter erogare i finanziamenti il prima possibile". L´assessore Rossoni avrà inoltre il compito di attivare un confronto tra la rappresentanza delle scuole dell´infanzia autonome e quelle dei Comuni, per individuare comportamenti uniformi del Comuni lombardi per quanto riguarda il finanziamento delle scuole e le modalità per favorire l´integrazione dei bambini disabili. "La forte riduzione dei bilanci di Regione ed enti locali - spiega ancora Formigoni - rende non facile continuare a far fronte ad un reale sostegno alle vostre scuole, ma proprio in questi momenti siamo tutti chiamati a fare delle scelte e ritengo che le scuole dell´infanzia debbano essere una priorità". "Infine - conclude Formigoni - farò quanto nelle mie possibilità istituzionali e personali perché lo Stato reintegri integralmente i 539 milioni di euro da destinare alle scuole paritarie". |
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BOLZANO: NUOVI CRITERI A SOSTEGNO DELL´IMPRENDITORIA FEMMINILE |
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Bolzano, 21 giugno 2011 - Ieri l´assessore provinciale Roberto Bizzo, Maurizio Bergamini, direttore della Ripartizione innovazione, ricerca, sviluppo e cooperative e Manuela Paulmichl, direttrice dell´Ufficio sviluppo della cooperazione hanno illustrato i nuovi criteri di incentivazione dell´imprenditoria femminile. Il 6 giugno scorso la Giunta provinciale ha approvato i nuovi criteri di applicazione per la concessione di agevolazioni a favore dell’imprenditoria femminile (delibera n. 904/2011). Già dal 2005 la Provincia bandisce concorsi triennali per promuovere lo sviluppo di modelli organizzativi innovativi e la qualificazione professionale delle donne imprenditrici. Come ha sottolineato l´assessore provinciale Roberto Bizzo nel corso della presentazione dei nuovi criteri "Le istituzioni devono avere un ruolo forte nel favorire la crescita dell´imprenditoria femminile, un settore aumentato in modo sostanziale negli ultimi anni ed in grado di contribuire all´incremento della presenza femminile sul mercato del lavoro. La Provincia considera quindi prioritario sostenere l’imprenditoria femminile anche attraverso la concessione di contributi a fondo perduto. La decisone adottata dalla Giunta si inserisce inoltre in una visione politica di più ampio respiro che unta ad una modernizzazione del sistema produttivo nel suo complesso”. In questo senso l’assessore ha quindi sottolineato che tra il 2014 ed il 2025 oltre la metà degli attuali quadri dirigenti andranno in pensione e si dovranno quindi attendere notevoli cambiamenti del mercato del lavoro locale in termini numerici. “In sostanza” ha affermato l’assessore Bizzo “per poter mantenere l’attuale livello di benessere si dovrà creare un gran numero di imprese impegnate in settori ad elevato valore aggiunto. Attualmente in Alto Adige si registra una situazione di piena occupazione con un tasso di disoccupazione intorno al 2,5%. Il tasso di occupazione femminile è attestato intorno al 65% ma rimane comunque un 35% di donne inoccupate ed è in questo ambito che la Provincia intende impegnarsi sin d’ora”. Il direttore della Ripartizione innovazione, ricerca, sviluppo e cooperative, Maurizio Bergamini, ha quindi fornito alcuni dati particolarmente interessanti sull’incentivazione dell’imprenditoria femminile realizzata nel periodo 2005 – 2010 dalla Provincia. In questo periodo sono state presentate 452 domande di contributi e ne sono state ammesse 295. Gli investimenti finanziati da queste aziende ammontano complessivamente a 2,6 milioni di euro e di questi 285.000 euro riguardano spese per consulenze e 365.000 spese per la formazione. Già da questi dati, ha sottolineato Bergamini, si nota l’importanza del capitale umano per le aziende femminili. I principi ispiratori dei nuovi criteri di sostegno all’imprenditoria femminile approvati dalla Giunta provinciale, ha aggiunto la direttrice dell´Ufficio sviluppo della cooperazione, Manuela Paulmichl, sono quelli della semplificazione delle procedure, della rapidità dei tempi di istruttoria delle pratiche , della trasparenza e del sostegno alle eccellenze. Possono accedere alle agevolazioni previsti dai criteri le piccole imprese a maggioranza di partecipazione femminile, che operano nei settori del turismo, dell’artigianato, dell’industria, del commercio e dei servizi, quali: imprese individuali (la titolare deve essere una donna), società di persone (min. 60 % dei soci devono essere donne), società di capitali e società cooperative: (almeno 2/3 del capitale deve spettare a donne, almeno 2/3 del numero dei componenti degli organi di amministrazione devono essere donne), le libere professioniste/lavoratrici autonome, operanti anche in forma di studio associato e in possesso di partita Iva. Le imprese richiedenti devono essere iscritte al registro delle imprese della Camera di Commercio di Bolzano ed avere in Provincia di Bolzano la sede legale o dell’unità produttiva cui si riferisce l’iniziativa. Sono ammesse ad agevolazione le spese riguardanti le seguenti iniziative: creazione di impresa (start up), nuova attività libero-professionale, rilevamento d’azienda e successione d’impresa, progetti innovativi, formazione, consulenza e tutoraggio dell’attività imprenditoriale. Queste attività non devono essere avviate da più di 24 mesi antecedenti la presentazione della domanda. Le spese ammissibili a contributo riguardano: investimenti aziendali (quali acquisto di impianti, macchinari, attrezzature e arredi di nuova fabbricazione, acquisto di brevetti, licenze, hardware e software) da un minimo di € 3.500,00 fino ad un massimo di € 200.000,00; acquisto del primo automezzo, solo per agenti commercio e venditrici ambulanti; allestimento website in caso di creazione di nuova impresa (start up); servizi di consulenza, per il tutoraggio dell’attività imprenditoriale nonché per formazione da un minimo di € 1.000,00 fino ad un massimo di € 40.000,00. Per investimenti aziendali è concesso un contributo a fondo perduto tra il 25 % e il 40 % della spesa ammessa. Per l’acquisizione di servizi di consulenza e il tutoraggio dell’attività imprenditoriale nonché per la formazione è concesso un contributo a fondo perduto fino all’80 % della spesa ammessa. Le domande di contributo possono essere presentate entro e non oltre il 30 settembre 2011, ore 12.00, all’Ufficio sviluppo della cooperazione, Via Raiffeisen 5, a Bolzano, utilizzando l’apposito modulo, che contiene tutte le indicazioni necessarie con il richiamo alle regole dei criteri e l’elencazione degli allegati da produrre.Le domande verranno trattate e portate a decisione secondo l’ordine cronologico di arrivo e comunque fino ad esaurimento dei fondi disponibili. Per ulteriori informazioni gli interessati possono rivolgersi all’Ufficio sviluppo della cooperazione,Via Raiffeisen 5, 39100 Bolzano. Persone di riferimento: dott.Ssa Petra Vedovelli Tel. 0471/413792- 3790 petra.Vedovelli@provincia.bz.it e Maria Cristina Ghedina, Tel. 0471 413736-3790, ( cristina.Ghedina@provincia.bz.it |
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ROMA, ANZIANI: UN CAMPER ITINERANTE PER PREVENIRE TRUFFE E RAGGIRI AL VIA CAMPAGNA “NO TRUFFE” CONTRO LE AZIONI VESSATORIE A DANNO DEGLI OVER 65 |
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Roma, 21 giugno 2011 - Le truffe e le violenze a danno degli anziani con l´arrivo dell´estate aumentano in modo preoccupante. Per prevenire un fenomeno che rischia di generare un vero allarme sociale il Consorzio Parsifal, in collaborazione con il Dipartimento Promozione dei Sevizi sociali e della salute di Roma Capitale e con la Cooperativa sociale Trerus, ha promosso “No Truffe”, un programma integrato dedicato alla prevenzione e all’assistenza degli anziani vittime di raggiri e violenze. A presentare il progetto questa mattina l’assessore alle Politiche sociali di Roma Capitale, Sveva Belviso, il consigliere Federico Rocca, Responsabile dei rapporti con la Comunità Europea e il vice presidente del Consorzio Parsifal, In questo periodo dell’anno un numero considerevole di over 65, circa 612 mila a Roma, è costretto a restare da solo in città diventando il bersaglio principale per i professionisti del raggiro. La paura di essere vittime di gesti pericolosi induce spesso gli anziani a non uscire, a non frequentare più gli amici, a disertare eventi e luoghi di socializzazione offerti dalla città. Proprio per scongiurare il progressivo isolamento della persona fragile è stata avviata una campagna informativa sul fenomeno in tutti i luoghi frequentati dagli anziani e uno Sportello di aiuto legale e di sostegno psicologico con sede operativa in via Mamiani di fronte al civico 22 (aperto dal lunedì al venerdì dalle 10,00 alle ore 18,00 – tel. 06.4466137). Il servizio nello specifico offre attività di ascolto, supporto alla risoluzione di difficoltà pratiche, suggerimenti per misure di tutela preventive, visite domiciliari, coadiuvate da un equipe tecnica scientifica composta da avvocati, psicoterapeutici, assistenti sociali, medici, geriatri e infermieri. Il programma “No Truffe”prevede, inoltre, la presenza sul territorio di un camper allestito ad ufficio mobile con a bordo volontari che percorrerà le strade della città, soprattutto le periferie, per incontrare e offrire assistenza ed informazioni. Attraverso un attento monitoraggio di oltre 10 anni da parte dell’Amministrazione capitolina sul fenomeno, su un campione di 12 mila anziani intercettati attraverso i servizi di ascolto e di aiuto alle vittime, quasi il 48% ha più di 75 anni, il 71,9% è di sesso femminile, mentre coloro che denunciano sono prevalentemente le vittime, subito dopo i familiari. I reati maggiormente denunciati e per i quali ci si è rivolti al servizio offerto dall’Amministrazione sono il 14,7 % per lesioni e maltrattamenti, il 6.5 % per reati predatori, il 3,8% per truffa o frode, mentre il 59,3 % vuole tutela nell’esercizio di un diritto. Il reato di truffa spesso trova la sua concretizzazione insieme ad altri reati, quali ad esempio la circonvenzione. Numerosi sono anche i casi di raggiri relativi a contratti assicurativi, bancari e con gestori di diversi servizi. Non esiste un identikit ben definito dei truffatori, tuttavia spesso sono ben vestiti, hanno un aspetto rassicurante e a volte hanno un complice che si avvicina casualmente rassicurando la vittima. Le tipologie più frequenti di truffe sono quelle che riguardano le false eredità, le false pietre preziose e la falsa beneficenza, le truffe dei finti maghi, i falsi funzionari ed impiegati di enti o società di servizi. Ma anche i finti assistenti sociali, le truffe dello specchietto e l’apparente innocua richiesta di cambiare una banconota da 100 euro, rivelatasi poi falsa. «‘No Truffe’ si inserisce in una rete più ampia di progetti messi in campo dall’amministrazione capitolina offerta agli anziani con la volontà di aiutare i ‘nonni’ di Roma ad evitare possibili situazione di disagio causate da atti vessatori o di raggiro, che spesso conducono gli over 65 in condizioni di isolamento e di solitudine». Così l’assessore alle Politiche sociali Sveva Belviso. «Questa iniziativa – continua Belviso – è in rete con Pronto Nonno, una linea dedicata attiva 365 giorni l’anno, 24 ore su 24, attraverso la quale l’anziano, che troppo spesso tende a fidarsi di persone rassicurati e ben vestite, può avere un sostegno e un aiuto costante al fine di evitare eventuali azioni di pericolo o di truffa». «Questo progetto fa parte delle molte iniziative che Roma Capitale offre ai suoi anziani – aggiunge Federico Rocca - . Dopo l’estate ‘No truffe’ si arricchirà di un ulteriore strumento operativo, con la presenza in tutti i Xix Municipi, di un camper itinerante in grado di fornire informazioni utili e assistenza ai nonni della Capitale. Lo scopo è quello di intercettare un numero maggiore di anziani al fin di aiutarli ad evitare atti criminosi. Inoltre – conclude Rocca – questa iniziativa risponde all’indicazioni contenute nella direttiva della Commissione Europea per la tutela della vittime da reato. A tal proposito questo progetto verrà proposto in sede comunitaria affinché rappresenti un punto di riferimento anche per gli altri Stati membro». |
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