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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 27 Giugno 2011
L´ENERGIA CHE COSTA MENO È QUELLA CHE NON CONSUMIAMO. È INIZIATO IL CONTO ALLA ROVESCIA VERSO L´OBIETTIVO DELL´UE DI RIDURRE DEL 20% IL CONSUMO ENERGETICO ENTRO IL 2020.  
 
 Bruxelles, 27 giugno 2011- Se i prossimi anni non vedranno alcun cambiamento, l´obiettivo sarà raggiunto soltanto per metà, cosa che mette a rischio la competitività, la lotta per ridurre le emissioni di Co2 e la sicurezza degli approvvigionamenti nell´Ue e incide ancora pesantemente sulle bollette dei consumatori. Per rimediare al ritardo e riportare l´Ue sulla strada giusta, la Commissione europea propone oggi un nuovo pacchetto di misure intese a migliorare l´efficienza energetica. La proposta di una nuova direttiva prevede misure volte ad ottimizzare gli sforzi profusi dagli Stati membri per usare le energie in maniera più efficiente in tutte le fasi della catena energetica, dalla trasformazione dell´energia al suo consumo finale, passando per la distribuzione. "La nostra proposta mira a rendere più efficiente l´uso dell´energia nella nostra vita quotidiana e ad aiutare i cittadini, le autorità pubbliche e l´industria a gestire meglio il loro consumo energetico. Ciò dovrebbe anche concretizzarsi in bollette più contenute e creare un forte potenziale per nuovi posti di lavoro in tutta l´Ue" ha dichiarato Günther Oettinger, commissario europeo per l´Energia. In sintesi, la Commissione propone le seguenti misure, semplici ma ambiziose: obbligo giuridico per tutti gli Stati membri di istituire regimi di risparmio energetico: le società di distribuzione o di vendita di energia al dettaglio saranno obbligate a risparmiare ogni anno l´1,5% del volume delle proprie vendite, attuando tra i consumatori finali di energia interventi di efficienza energetica quali ad esempio il miglioramento dell´efficienza del sistema di riscaldamento, l´installazione di doppi vetri o l´isolamento dei tetti. In alternativa, gli Stati membri hanno la possibilità di proporre altri meccanismi di risparmio energetico, ad esempio programmi di finanziamento o accordi volontari in grado di portare agli stessi risultati senza però imporre alcun obbligo alle imprese del settore. Il settore pubblico darà l´esempio: gli enti pubblici si impegneranno a favore della diffusione sul mercato di prodotti e servizi a basso consumo energetico sottostando all´obbligo legale di acquistare edifici, prodotti e servizi efficienti sotto il profilo energetico. Essi dovranno inoltre ridurre progressivamente l´energia consumata nei propri locali effettuando ogni anno i necessari lavori di rinnovo su almeno il 3% della superficie totale di tali locali. Importanti risparmi energetici per i consumatori: i consumatori saranno in grado di gestire meglio i propri consumi energetici grazie ad un accesso semplice e gratuito ai dati riguardanti il consumo in tempo reale e l´evoluzione dei consumi, avvalendosi di contatori individuali più accurati. La fatturazione dovrebbe basarsi sul consumo effettivo, calcolato sulla base dei dati rilevati sul contatore. Industria: le Pmi saranno incentivate a sottoporsi a audit energetici e a diffondere le migliori pratiche, mentre le grandi imprese dovranno effettuare un audit del proprio consumo energetico che le aiuterà ad individuare dove è possibile ridurre i consumi. Efficienza della produzione di energia: monitoraggio dei livelli di efficienza delle nuove capacità di produzione di energia e definizione di piani nazionali di riscaldamento e raffreddamento (calore e freddo) come base per una pianificazione sana di infrastrutture di riscaldamento e raffreddamento efficienti, che prevedano anche il recupero del calore disperso. Trasmissione e distribuzione dell´energia: migliorare l´efficienza garantendo che le autorità di regolamentazione nazionali del settore energetico tengano conto, nelle loro decisioni, di criteri di efficienza energetica, in particolare al momento dell´approvazione delle tariffe di rete. Contesto - La proposta della Commissione fa seguito ai più recenti appelli all´azione del Consiglio europeo (4 febbraio 2011), dal Consiglio "Energia" (10 giugno 2011) e dal Parlamento europeo per raggiungere l´obiettivo di ridurre del 20% il consumo energetico dell´Ue previsto per il 2020. Le ultime stime della Commissione, che tengono conto degli obiettivi nazionali di efficienza energetica per il 2020 che gli Stati membri si sono posti nel quadro della strategia Europa 2020, mostrano che l´Ue non è ancora in grado di raggiungere questi obiettivi. Per far fronte a questa sfida, la Commissione europea ha proposto, l´8 marzo 2011, un nuovo piano di efficienza energetica che contiene una serie di misure da attuare in tutti i settori economici per conseguire ulteriori risparmi energetici. Questo piano è stato accolto favorevolmente dal Consiglio "Energia" e dal Parlamento europeo. Oggi la Commissione presenta la proposta legislativa di direttiva sull´efficienza energetica che trasforma in misure vincolanti molte delle azioni chiave contenute nel piano di efficienza energetica. La proposta si basa sulle esistenti direttive sulla cogenerazione e sui servizi energetici[1] e le riunisce in un unico strumento giuridico globale destinato all´efficienza energetica nell´approvvigionamento e nel consumo finale di energia. La direttiva prevede inoltre che nel 2014 la Commissione effettui una valutazione dei progressi realizzati verso l´obiettivo dell´Ue di ridurre il consumo energetico del 20% entro il 2020 e, se necessario, formuli una nuova proposta legislativa per stabilire obiettivi nazionali di efficienza energetica vincolanti.  
   
   
SCORIE NUCLEARI: PER I DEPUTATI EUROPEI DOVREBBERO ESSERE VIETATE LE ESPORTAZIONI VERSO PAESI TERZI  
 
Bruxelles, 27 giugno 2011- Le esportazioni di scorie nucleari verso paesi non Ue dovrebbero essere vietate, a meno che tali scorie non siano esportate per essere riciclate e successivamente reimportate nell´Ue. Anche all´interno dell´Ue dovrebbero essere consentite solo quando disciplinate da accordi bilaterali. I deputati hanno anche sostenuto norme più severe per la protezione e la formazione dei lavoratori, chiesto maggiori poteri di indagine per le autorità nazionali e l´intensificazione della ricerca di alternative al seppellimento in profondità delle scorie. In base alla proposta di direttiva, ogni Stato membro dovrebbe elaborare politiche e programmi per garantire che il combustibile esaurito e le scorie radioattive siano trattati e smaltiti in modo sicuro. Le politiche nazionali dovrebbero includere inventari e piani di gestione per tutte le strutture, anche dopo la loro chiusura. Romana Jordan Cizelj (Ppe, Sl), che ha redatto la risoluzione, durante il dibattito di ieri ha dichiarato che "il Parlamento europeo ha più volte chiesto una direttiva sul trattamento delle scorie radioattive e del combustibile esaurito e gli eventi di Fukushima hanno dimostrato che avevamo ragione a farlo. Crediamo in questa direttiva e vogliamo che sia più forte e più chiara ". La risoluzione è stata approvata con 489 voti favorevoli, 52 voti contrari e 75 astensioni. Vietare le esportazioni verso paesi non Ue - Una delle questioni più controverse per gli eurodeputati è stata se permettere l´esportazione di rifiuti nucleari verso paesi al di fuori dell´Ue. Con il loro voto in Plenaria, alla fine hanno sostenuto la scelta di vietare le esportazioni verso paesi terzi, contrariamente a quanto inizialmente proposto dalla commissione per l´energia. L´emendamento proposto dalla commissione infatti è stato respinto con 311 voti favorevoli, 328 voti contrari e 7 astensioni. Due gruppi politici (S&d e Alde) volevano attenersi alla proposta iniziale della Commissione in base alla quale ogni Stato membro sarebbe responsabile per lo smaltimento dei rifiuti che produce e autorizzato a esportarli in un altro Stato membro dell´Unione europea solo tramite un accordo bilaterale. In seduta plenaria, il Parlamento europeo ha sostenuto la proposta del gruppo S&d di consentire l´esportazione delle scorie solo per il riciclaggio e solo a condizione che siano in seguito reimportati nell´Ue. I Verdi hanno suggerito di esportare solo all´interno dell´Ue e solo piccole quantità di scorie, mentre il gruppo Gue/ale ha chiesto di vietare le esportazioni, anche all´interno dell´Unione europea. La sicurezza dei lavoratori e più forti poteri d´indagine per le autorità nazionali - I lavoratori coinvolti nella gestione delle scorie radioattive, dalla generazione allo smaltimento, devono ricevere un´adeguata protezione e formazione, hanno insistito i deputati, auspicando inoltre il rafforzamento dei poteri di indagine delle autorità competenti. Le autorità nazionali dovrebbero disporre dei poteri per eseguire regolarmente "la valutazione della sicurezza nucleare, le indagini e i controlli" e "ove necessario" adottare provvedimenti esecutivi. Ricerca di scelte alternative per le scorie altamente radioattive - Il Parlamento ha sostenuto l´idea di intensificare la ricerca di alternative al seppellimento delle scorie in profondità, contrariamente alla proposta della Commissione, che indicava lo "smaltimento in strati geologici profondi" quale opzione più sicura per le scorie altamente radioattive. La proposta iniziale della Commissione è stata presentata nel novembre 2010. La direttiva si basa sul trattato Euratom e rientra nella procedura di consultazione. Il Consiglio adotterà una decisione definitiva solo dopo aver ricevuto la posizione del Parlamento.  
   
   
FVG: LA COMUNICAZIONE "DOPO" CHERNOBYL E FUKUSHIMA  
 
Udine, 24 giugno 2011 - "Dall´incidente che non poteva accadere", come venne chiamata la catastrofe di Chernobyl (il 26 aprile 1986) al marzo di quest´anno, con le fughe radioattive dalla centrale di Fukushima, sono passati 25 anni. Un tempo lungo, addirittura lunghissimo dal punto di vista del progresso scientifico, che però, di fatto, non ha portato parallelamente ad un incremento - anche - della cultura della comunicazione pubblica in caso di disastro ambientale. E´ quanto è emerso, il 23 giugno ad Udine, nel corso della terza, conclusiva giornata del convegno "Chernobyl 25 anni dopo: studi, riflessioni e attualità", promosso dalla Regione e dall´Arpa, l´Agenzia regionale per la Protezione ambientale, che ha messo "sul banco degli imputati" accanto al mondo della comunicazione e dell´informazione anche la comunità scientifica, talvolta con alcuni sedicenti esperti alla ricerca di una notorietà "catastrofista" alimentata spesso dal mezzo televisivo. "L´informazione al pubblico da parte dei tecnici e dei politici è ancora un po´ confusa" aveva evidenziato Serena Risica, dell´Istituto superiore di Sanità, nella prima giornata del convegno; sempre più c´è l´esigenza, ancora oggi, "di governare i processi di comunicazione e gestione sociale del rischio", ha ricordato nell´odierna tavola rotonda conclusiva dell´incontro di Udine il responsabile scientifico dell´Arpa, Giorgio Mattassi, soprattutto quando scatta la "non emergenza", quando cioè i media cavalcano un inestistente allarmismo. Una ricetta? Sempre secondo Mattassi la necessità di riaffermare un controllo ed un monitoraggio "indipendenti" di questi eventi a supporto dei decisori politico-istituzionali, considerato che la globalizzazione dei sistemi economici e l´indipendenza (in questo caso molto forte) dei sistemi finanziari dal controllo istituzionale, degli Stati e dei Governi nazionali, risulta purtroppo sempre più debole. L´esempio forse più calzante riguarda Fukushima, quando il primo ministro giapponese, in diretta televisiva, si rivolse ai responsabili della compagnia elettrica Tepco (che gestiva la centrale) chiedendo "qualcuno mi dice cosa diavolo sta succedendo?". Di pari passo, la comunità scientifica - è stato indicato - deve riacquistare una propria autorevolezza, oggi perduta perché spesso recepita a servizio di una "causa" e non degli interessi della collettività.  
   
   
ITALIA-INDIA: ROMANI INCONTRA IL MINISTRO INDIANO DELL’ENERGIA ELETTRICA NELL’ANNO DELL’INDIA AD OTTOBRE MISSIONE DI SISTEMA CON MISE, ESTERI E IMPRENDITORI ITALIANI  
 
Roma 27 giugno 2011 - Il governo e il sistema delle imprese italiane considerano l’India come priorità al punto di definire il 2011 l’anno dell’India. L’obiettivo è quello di raddoppiare l’interscambio tra l’Italia e l’India entro il 2015 passando dai 7,2 mld di euro del 2010 ai 14 mld di euro nel 2015. E’ in questo contesto che si inserisce l’incontro del 23 giugno tra il ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani e il ministro indiano dell’Energia Elettrica, Sushilkumar Shinde. Più in particolare, i temi al centro dell’incontro sono state le prospettive e la stretta collaborazione nel settore energetico anche attraverso l’apporto delle imprese italiane in termini di know-how e sostegno tecnico per applicazione tecnologica e di efficienza energetica. Sul piano istituzionale, è stata rappresentata la disponibilità a identificare e realizzare programmi di comune collaborazione tramite gli enti italiani che sotto gli indirizzi del ministero dello Sviluppo Economico attuano la politica energetica nazionale. Nell’anno dell’India, il settore energetico costituirà un nodo centrale su cui si concentrerà la missione di sistema che si realizzerà nel prossimo mese di ottobre.  
   
   
PETROLIO: DA ITALIA OK A RICHIESTA AIE DI RILASCIO SCORTE STRATEGICHE DECISIONE PER CONTRASTARE AUMENTO PREZZI IN SEGUITO A CRISI LIBICA  
 
Roma, 27 giugno 2011. A seguito di una richiesta formulata dall’Agenzia Internazionale dell’Energia, alla quale l’Italia ha aderito, è stata decisa oggi una azione collettiva di rilascio da parte di tutti i 28 paesi membri dell’Agenzia di alcune scorte strategiche di prodotti petroliferi nel breve termine. Dalle analisi dell’Aie è emerso che tale intervento è necessario per: compensare il protrarsi dell’interruzione delle forniture di greggio dalla Libia, in un momento in cui l’aumento della produzione dei paesi non Opec sarà probabilmente ritardato dall’aumento stagionale della domanda, e per fornire al mercato un ponte fino al progressivo aumento della produzione da parte dei maggiori paesi produttori; facilitare la disponibilità di greggi leggeri; attenuare il potenziale impatto di un rinnovato aumento dei prezzi a vantaggio dell’economia globale. Il volume complessivo dei rilasci delle scorte sarà di 2 milioni di barili/giorno per 30 giorni, al quale l’Italia contribuirà per circa il 4% (82.000 barili/giorno). Le modalità del rilascio saranno stabilite con decreto del Ministro dello sviluppo economico a seguito di una riunione con le amministrazioni interessate che avrà luogo domani. "Il rilascio delle scorte petrolifere, deciso congiuntamente da tutti i Paesi dell’Aie - ha dichiarato il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani - contribuirà a stabilizzare i mercati petroliferi nei prossimi mesi, limitando l´incidenza delle tensioni generate dagli eventi internazionali e consentendo il bilanciamento nei prossimi trimestri di domanda e offerta attraverso un aumento della produzione. Un ulteriore positivo effetto sarà scoraggiare la speculazione e i conseguenti possibili aumenti ingiustificati dei prezzi petroliferi, a tutto vantaggio anche dei consumatori italiani di carburanti, in particolare in previsione della stagione estiva" ha concluso il ministro Romani.  
   
   
USO FATTIBILE DEL METANO: UN TEAM DI RICERCATORI FINANZIATI DALL´UE HA FATTO UN PASSO AVANTI VERSO L´USO DEL METANO COME MATERIA PRIMA.  
 
Bruxelles, 27 giugno 2011- Nell´ambito di questo progetto, finanziato attraverso l´invito "Chemical activation of carbon dioxide and methane" e parte del programma Chimica dello Spazio europeo della ricerca, scienziati provenienti da Francia e Spagna sono riusciti a trasformare il metano in una molecola organica più complessa. Scrivendo sulla rivista Science, il team, formato da ricercatori dell´Università di Valencia, dell´Università di Huelva e dell´Università di Tolosa, hanno spiegato come il metano, che è l´idrocarburo più semplice e il componente principale del gas naturale, può essere usato come fonte per la produzione di composti organici più complessi. Questa scoperta potrebbe avere implicazioni positive dal punto di vista sia economico che ambientale: il metano potrebbe essere usato come materia prima nell´industria chimica. Per gli ambientalisti, il metano come carburante è uno dei meno dannosi per il pianeta poiché quando brucia produce meno biossido di carbonio per ogni unità di calore rilasciata. Il metano è anche il componente principale del gas naturale compresso, un sostituto pulito dei tradizionali carburanti altamente inquinanti come il petrolio e il gasolio. Finora però gli scienziati hanno incontrato molti problemi nella loro ricerca sul metano. Poiché il metano ha uno dei più forti legami C-h tra tutti gli alcani, non è facile da manipolare. Inoltre la natura gassosa del metano e la sua bassa solubilità nei solventi comuni pone ulteriori problemi per la sua trasformazione chimica. Queste caratteristiche rendono difficile far venire in contatto il metano con i catalizzatori e i reagenti che effettuano la reazione chimica; di conseguenza essa avviene con grandi difficoltà o per niente. A causa di questi problemi pochissimi processi si sono finora rivelati efficaci per la funzionalizzazione di questo idrocarburo, ma adesso il team franco-spagnolo ha risolto questi problemi sviluppando una metodologia per trasformare il metano in molecole organiche più complesse. La reazione comporta un catalizzatore d´argento che è stato ideato specificamente per attivare i legami C-h del metano, un processo che si è dimostrato in precedenza efficace su idrocarburi più pesanti. La difficoltà di ottenere un contatto effettivo tra il catalizzatore e i reagenti necessari per la trasformazione e il metano è stata superata usando il biossido di carbonio in uno stato supercritico come mezzo di reazione. Sebbene il biossido di carbonio in condizioni normali sia un gas, a temperature e pressioni al di sopra dei suoi valori critici diventa un fluido simile a un liquido ed è capace di solubilizzare le molecole coinvolte nella reazione. Queste proprietà del biossido di carbonio supercritico hanno trovato ampie applicazioni industriali come, per esempio, la decaffeinazione del caffè. Inoltre l´inerzia chimica del biossido di carbonio ne previene la reazione con il catalizzatore o i reagenti coinvolti nella conversione del metano il che lo rende un solvente ideale per tali reazioni. Questo studio ha aperto la strada a ulteriori ricerche sul processo di funzionalizzazione del metano e degli idrocarburi in generale. Per maggiori informazioni, visitare: Università di Valencia: http://www.Uv.es/webuv/index.htm    
   
   
GREEN ECONOMY: AL VIA FONDO DA 265 MLN MISURA COMMISSIONE EUROPEA PER RIVITALIZZARE ENERGIA PULITA  
 
Milano, 27 giugno 2011 - Un fondo da 265 milioni di euro per finanziare progetti di risparmio ed efficienza energetica e utilizzo di fonti rinnovabili, in particolare in ambito urbano, contraddistinti da un impatto misurabile e significativo sulla ripresa economica, sull´aumento della sicurezza e sulla riduzione delle emissioni di gas serra. E´ lo strumento che sarà attivato a breve dalla Comunità europea e che è stato presentato il 24 giugno nell´ambito del convegno ´Nuova energia per il rilancio economico della Lombardia´, a cui ha partecipato l´assessore regionale all´Ambiente, Energia e Reti Marcello Raimondi. Il nuovo strumento, che avrà la forma di un fondo di investimento triennale, è finanziato da Commissione Europea, Banca europea per gli investimenti (Bei), Deutsche Bank e Cassa Depositi e Prestiti. Potranno successivamente aderire anche altre istituzioni finanziarie. "Si tratta di un´esperienza molto positiva - ha detto Raimondi - la capacità dei territori di innovare e di riqualificarsi è spesso tarpata dalla difficoltà di accedere al credito, soprattutto per i progetti più innovativi e ambiziosi. Il Fondo è dunque un aiuto in più non solo per Enti pubblici, ma anche per privati che operino per conto delle Autorità pubbliche, come le Esco (Energy Service Companies), su cui noi puntiamo molto per una sempre maggiore diffusione di interventi di riqualificazione e di efficientamento energetico". Chi vi accederà potrà usufruire di prestiti, garanzie e capitale, di assistenza tecnica, nonché di misure di sensibilizzazione e informazione. Gli Ambiti Del Progetto E La Green Economy - I finanziamenti potranno favorire la riqualificazione di edifici pubblici e privati per migliorare l´efficienza energetica o il passaggio alle rinnovabili; servire alla realizzazione di reti di teleriscaldamento; favorire la mobilità sostenibile e la "costruzione" di infrastrutture locali, compresa l´illuminazione stradale efficiente, lo stoccaggio di energia elettrica e la predisposizione di contatori e smart grid. "Valorizzare la green economy - ha sottolineato Raimondi - è la strada migliore per un rilancio di lungo periodo della nostra economia e dell´occupazione. Abbiamo anche individuato alcuni settori, su cui vale la pena puntare per ottenere il massimo risultato possibile e, tra questi, stiamo insistendo molto proprio su efficienza energetica e risparmio energetico". "C´è dunque bisogno - ha concluso l´assessore - delle forze migliori e della capacità di cogliere senza esitazioni i nuovi stimoli, esaltando l´identità ´made in Lombardy´ nella ricerca della massima efficienza di processi, prodotti, manufatti, sistemi e tecnologie. Noi siamo pronti a raccogliere questa sfida".  
   
   
EDISON: SOTTOSCRITTO ACCORDO CON ILVA PER CESSIONE IMPIANTI DI TARANTO VALORE DELL’OPERAZIONE CIRCA 160 MILIONI DI EURO  
 
Milano, 27 giugno 2011 – Edison ha sottoscritto il 23 giugno l’accordo per la cessione del compendio aziendale costituito dalle centrali termoelettriche Cet 2 e Cet 3 all’Ilva (Gruppo Riva). L’operazione avverrà tramite la cessione di una newco appositamente costituita in cui verranno preliminarmente conferiti i rami d’azienda relativi alle due centrali. Gli impianti, situati all’interno del sito industriale dell’Ilva a Taranto, sono alimentati a gas naturale e siderurgico ed hanno una potenza complessiva di 1.065 Mw. Cet 2 è un impianto asservito da 480 Mw che fornisce elettricità all’acciaieria di Taranto mentre Cet 3, con una potenza di 585 Mw, fornisce vapore all’acciaieria e produce elettricità che viene venduta al Gse (regime Cip6/92). L’operazione, che prevede un corrispettivo di circa 160 milioni di euro soggetto ad aggiustamenti al verificarsi di determinate condizioni legate alla data di effettivo trasferimento della partecipazione e alle performance industriali delle centrali, è condizionata all’approvazione delle Autorità Antitrust competenti. Si prevede che l’operazione possa essere perfezionata entro la fine del 2011. Il trasferimento delle centrali ad Ilva potrà avvenire prima di tale termine qualora Edison si avvalesse della facoltà di risolvere anticipatamente le convenzioni Cip6/92 di Cet 3 ai sensi dell’emanando decreto ministeriale (segmento monomie). Si ricorda che Edison ha concluso nel corso del 2010 la risoluzione anticipata delle convenzioni Cip 6/92 degli impianti di produzione di Jesi, Milazzo, Porto Viro, Porcari.  
   
   
RICERCHE PETROLIFERE ALLE TREMITI: RICORSO DELLA PUGLIA AL TAR LAZIO CONTRO VIA  
 
Bari, 27 giugno 2011 - La Regione Puglia ha presentato il 22 giugno ricorso al Tar del Lazio contro il parere favorevole del Ministero dell’Ambiente per la Via sulle trivellazioni petrolifere al largo delle Tremiti. L’avvocatura regionale comunica che il ricorso – con richiesta di sospensiva della Via - è stato presentato in maniera autonoma, cioè non associandosi a altri ricorsi, ad esempio, di comuni proprio perché la Regione non è stata affatto consultata dal Ministero in fase di approvazione della compatibilità ambientale. Regioni come Abruzzo e Molise sono state convocate per ben due volte – ma non hanno ritenuto di presentarsi – in fase di consultazione, mentre la Puglia, nel cui territorio ricadono le isole Tremiti e il cui territorio è più vicino (26 Km) alle aree interessate dalle esplorazioni petrolifere, non è mai stata consultata. L’immotivata esclusione della Puglia dalle procedure di consultazione è quindi tra gli elementi alla base del ricorso, oltre alle già note ragioni ambientali e di tutela del territorio. Nel giudizio di impugnazione la Regione è rappresentata e difesa dal capo dell’Avvocatura prof. Nicola Colaianni e dall’avvocato Maria Liberti.  
   
   
CASA, IN LOMBARDIA TAVOLO CON PARTI SOCIALI SI RIUNISCE REGOLARMENTE  
 
 Milano, 27 giugno 2011 - ´Evidentemente questi rappresentanti del Sunia e della Cgil si occupano di tutt´altro, ma non di politiche della casa. Altrimenti saprebbero che il Tavolo permanente presso l´Assessorato alla Casa esiste da tempo e si riunisce regolarmente alla presenza dei sindacati tutti´. Così l´assessore regionale alla Casa Domenico Zambetti replica alle dichiarazioni rilasciate da alcuni rappresentanti sindacali durante un incontro presso la sede Cisl di via Tadino a Milano. ´Sulle politiche del welfare in generale e su quelle della casa in particolare - continua Zambetti - non si fa demagogia né tanto meno si diffondono notizie false forse per desiderio di visibilità personale. Regione Lombardia con il presidente Formigoni porta avanti da sempre azioni lungimiranti e di grande attenzione verso i cittadini´. ´Per quanto riguarda il Fondo sostegno affitti - sottolinea Zambetti - i signori Lattuada e Chiappelli, se fossero sindacalisti responsabili, dovrebbero sapere che attraversiamo un periodo duro a livello internazionale. Pertanto esiste un taglio, ma i 15 milioni stanziati dalla Regione (oltre ai 23 milioni di euro di trasferimenti statali) rappresentano il massimo della erogabilità nel pieno rispetto del Patto di Stabilità´. ´Come si suol dire - conclude Zambetti - abbiamo raschiato il fondo del barile, per stare, come sempre, dalla parte dei Lombardi e delle famiglie. Non accettiamo provocazioni da chicchessia´.  
   
   
AUDIS ROMA: “SFIDA COMUNE PER SVILUPPARE CULTURA URBANISTICA”  
 
Roma, 27 giugno 2011- Alla presenza dell’assessore all’Urbanistica di Roma Capitale Marco Corsini, dell’Ad di Risorse per Roma Roberto Diacetti e della coordinatrice generale di Audis (Associazione delle Aree Urbane Dismesse) Marina Dragotto, hanno preso avvio i lavori per la definizione del “Protocollo di qualità per i progetti di trasformazione di Roma Capitale. Obiettivo del progetto è quello di definire un Protocollo da applicare a tutti i progetti urbanistici di scala urbana, che garantisca sia la qualità complessiva della città e della vita dei suoi abitanti, sia la diminuzione dei tempi di intervento, dando maggiori certezze all’Amministrazione Pubblica, ai cittadini e agli investitori. “La nostra sfida, insieme ad Audis, sarà quella di sviluppare una cultura urbanistica e architettonica che faccia riferimento alla verifica trasparente della qualità: è su questa, infatti, che bisogna investire, anche attraverso la pratica delle certificazioni come elementi di selezione dei progetti e degli operatori di qualità. Sono obiettivi ambiziosi, è vero, ma possiamo lavorare tutti insieme per costruire strumenti di lavoro comuni che funzionino davvero” ha spiegato l’assessore Corsini. Il lavoro di redazione del Protocollo sarà diretto, in modo del tutto indipendente da Audis attraverso la sua struttura operativa, mentre Risorse per Roma garantirà la supervisione dei lavori per conto di Roma Capitale. “Sono molto soddisfatto per l’avvio di questo progetto – ha aggiunto l’Ad Diacetti – perché risponde pienamente allo spirito di lavoro che da sempre caratterizza l’impegno di Audis: costruire una sintesi positiva degli interessi pubblici e di quelli privati nel governo delle trasformazioni urbane”. Il progetto, che ha ricevuto l’adesione della Giunta Capitolina, è sostenuto da un gruppo di operatori privati.  
   
   
RIQUALIFICAZIONE URBANA, UN BANDO PER PICCOLE OPERE NELLE CITTÀ  
 
Bologna, 27 giugno 2011 - Smart city, città creative e idee in movimento. Sono questi gli obiettivi del Laboratorio di creatività urbana realizzato dalla Regione per accompagnare e promuovere il bando relativo ai Concorsi di architettura e di riqualificazione urbana per ideare interventi in grado di migliorare la qualità urbana dei Comuni dell’Emilia-romagna. Il bando – approvato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale - è rivolto ai Comuni emiliano romagnoli per mettere a disposizione risorse finalizzate a sostenere concorsi di progettazione o concorsi di idee che si prefiggano obiettivi di qualità urbana. «Abbiamo voluto, poggiando sulla dimensione della creatività, rispondere alla richiesta di aumentare la qualità dell’abitare delle e nelle città. Un modo - ha sottolineato l’assessore regionale all’Ambiente e riqualificazione urbana Sabrina Freda – per tentare di dare forma a progetti, di tutte le scale, che possano rendere sempre più belli e fruibili i centri urbani. Una opportunità che consentirà anche di realizzare piccole opere, non per questo meno significative, che spesso sono trascurati nei grandi interventi urbanistici dei tessuti urbani delle città». Il Laboratorio di creatività urbana – realizzato in collaborazione con il Centro ricerche urbane e territoriali dell’Università di Ferrara - partirà con un Forum delle città dell’Emilia-romagna che si svolgerà a Bologna venerdì 24 giugno, dalle ore 9 alle ore 16, presso la Sala Polivalente della Regione (via Aldo Moro 50). Il seminario costituisce il presupposto per la partecipazione dei Comuni interessati ai workshop che si svolgeranno per i Comuni con oltre 15 mila abitanti il 1-2 luglio e per i Comuni fino a 15 mila abitanti il 8-9 luglio 2011. «Durante ciascun workshop amministratori, dirigenti e funzionari dei Comuni – ha aggiunto l’assessore Freda - lavoreranno insieme a esperti, ricercatori e tecnici, affrontando i diversi temi promossi dal bando della Regione con l’intento di individuare gli obiettivi e le soluzioni più creative e innovative. L’obiettivo è quello di costruire una rete di competenze pubbliche e private che possano supportare e diffondere una progettualità innovativa, anche attraverso l’individuazione e la condivisione di buone pratiche». Che cosa prevede il bando - Le tematiche proposte dal bando - strumento per la diffusione e promozione della progettualità locale in materia di riqualificazione delle città – integrano fattori ambientali e paesaggistici con gli obiettivi della rigenerazione del patrimonio, della riqualificazione dello spazio pubblico, del risparmio di risorse, a cominciare proprio dal freno al consumo di suolo. Per accedere ai contributi messi a disposizione dalla Regione, i Comuni dovranno attivare concorsi di architettura, supportati dagli strumenti di pianificazione locali e finalizzati a selezionare risposte progettuali di qualità. I Comuni interessati, entro il 30 settembre, dovranno presentare le proposte (una per ogni Comune) accompagnate da uno studio di fattibilità. La selezione verrà operata da un apposito nucleo regionale di valutazione sulla base dei criteri definiti nel bando, che fanno riferimento tra l’altro a parametri di qualità architettonica, urbana (dello spazio pubblico), paesaggistica, ambientale e sociale. Alla proclamazione dei vincitori (in ottobre) seguirà la sottoscrizione entro la fine del 2011 di un Protocollo di intesa finalizzato a disciplinare i reciproci impegni di Comune e Regione in ordine alla redazione dei bandi, all’attuazione dei concorsi, alla erogazione dei contributi e alla fattibilità dei progetti. Il contributo va da un minimo di 30 mila ad un massimo di 70 mila euro in funzione della dimensione demografica del Comune. Le tematiche - che riguardano le diverse scale di intervento – comprendono: la ricomposizione della forma urbana per favorire la rinascita delle aree degradate e il riuso di aree dimesse, anche tramite l’eventuale bonifica e rinaturalizzazione dei siti con l’obiettivo di limitare il consumo di suolo agricolo; la rigenerazione degli ambiti urbani consolidati attraverso progetti urbani che affrontino il rapporto tra spazio pubblico ed edificato ed introducano un miglioramento dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale; la ridefinizione dei limiti della struttura urbana mediante la ricucitura del rapporto con le aree periurbane anche prevedendo collegamenti pedonali e ciclabili con gli ambiti di interesse ambientale e paesaggistico; il ridisegno degli spazi liberi destinati alla funzione pubblica, anche attraverso piani di riqualificazione delle pavimentazioni dei centri storici e del verde urbano.  
   
   
COMMISSIONE LICENZIA PROPOSTA DI PROROGA DEL PIANO CASA VENETO  
 
Venezia, 27 giugno 2011 - Il vicepresidente della giunta regionale Marino Zorzato commenta con soddisfazione il via libera della commissione consiliare alla proposta di legge che apporta alcune modifiche alla legge regionale n. 14/2009, conosciuta come “piano casa”. Tra queste, anche la proroga per altri due anni della sua applicazione, che diversamente sarebbe andata in scadenza il prossimo mese di luglio. “Visti i positivi risultati ottenuti nel Veneto – sottolinea Zorzato – l’esecutivo ha sostenuto l’opportunità di una proroga, presentando una sua proposta in questo senso”. Altre modifiche riguardano la possibilità di operare ampliamenti a seguito di demolizione anche parziale di edifici, di realizzare ampliamenti nelle zone agricole a prescindere dai requisiti soggettivi del richiedente, di recuperare i sottotetti. “Rimane comunque sempre valido – aggiunge - il principio ispiratore secondo cui la legge va a incentivare gli interventi finalizzati al miglioramento complessivo della qualità dei fabbricati”. A seguito di un apposito monitoraggio eseguito dagli uffici della Regione, è risultato che dal luglio 2009 alla fine di gennaio 2011 i progetti approvati risultavano circa 22.000, rispetto ad una situazione che nel resto del paese non ha dato risultati paragonabili. “E’ ora importante che il Consiglio regionale esamini al più presto il nuovo testo di legge – conclude Zorzato – per continuare a sostenere il settore edilizio, altrimenti in difficoltà”.  
   
   
RIQUALIFICAZIONE URBANA E ASSETTO IDROGEOLOGICO, PROPOSTA DI LEGGE DELLA GIUNTA REGIONALE DELLE MARCHE SECONDA NORMATIVA PRESENTATA PER RILANCIARE IL SETTORE EDILIZIO  
 
 Ancona, 27 Giugno 2011 - ´Rinnovare le citta` costruite´ per rilanciare il settore edilizio, contenere il consumo dei suoli, recuperare le aree degradate. A questo concetto si ispira la proposta di legge sulla riqualificazione urbana che la Giunta regionale ha inviato all´Assemblea legislativa per l´approvazione. Il testo e` all´esame della 4a Commissione consiliare e anticipa alcuni contenuti della nuova legge regionale sull´urbanistica che la Regione sta elaborando. ´E` la seconda normativa che, in un anno, la Giunta regionale ha emanato per sostenere il comparto edilizio e garantire solide basi alla crescita economica delle Marche - afferma l´assessore al Territorio, Luigi Viventi - Dopo il Piano casa dei primi mesi del 2011, le previsioni in esso contenute vengono ora rafforzate con scelte innovative che tendono a favorire gli interventi, rendendoli piu` vantaggiosi e facilitandone la realizzazione attraverso procedure piu` snelle. Novita` che non sono sfuggite ad altre amministrazioni regionali, tanto che la Regione Friuli Venezia Giulia ha chiesto di poter visionare quanto abbiamo predisposto con i nostri tecnici´. I contenuti della nuova proposta di legge sono stati illustrati in una conferenza stampa alla quale, insieme a Viventi, hanno partecipato i dirigenti dei servizi Territorio, Antonio Minetti, e Legislativo, Paolo Londrillo. Gli obiettivi della proposta di legge vengono conseguiti con strumenti urbanistici snelli, denominati Poru (Programmi operativi per la riqualificazione urbana). Sono definiti dalle amministrazioni comunali, anche acquisendo idee e proposte formulate dai cittadini. Possono prevedere piu` aree d´intervento. Una prima novita` e` rappresentata dalla possibilita` di predisporre Poru intercomunali, che coinvolgono aree di confine, prevedendo interventi di riqualificazione programmati in maniera congiunta e coordinata. Altra novita` e` rappresentata dalla cosiddetta ´premialita`´: per favorire l´avvio delle riqualificazioni, la proposta di legge prevede che il Poru possa consentire incrementi sino al 10 per cento degli indici edificatori fissati nei Piani regolatori vigenti, elevabili al 15 per cento nei Programmi intercomunali (recupero di zone appartenenti a piu` Comuni). Un ulteriore premio viene previsto per le progettazioni di qualita`: un 5 per cento aggiuntivo va riconosciuto agli interventi realizzato attraverso concorsi di architettura, che garantiscono un recupero del costruito secondo i migliori parametri qualitativi. Inoltre, se gli incrementi volumetrici non superano questi valori (il 10 per cento comunale, il 15 per cento intercomunale, entrambi eventualmente maggiorati dal 5 per cento dei concorsi di architettura), i Poru sono approvati direttamente dai Comuni, senza il previsto passaggio in Provincia, riducendo i tempi di adozione da circa due anni a tre o quattro mesi. Questa possibilita` agevola il lavoro delle stesse Province, che possono concentrarsi sulle grandi progettazioni urbanistiche, lasciando ai Comuni quelle di interesse locale. Una terza, rilevante, novita` contenuta nella proposta di legge, riguarda la perequazione urbanistica, gia` sperimentata in altri contesti regionali, ancora non diffusa nelle Marche. Oltre che nei Poru, puo` essere applicata in tutti i Piani regolatori vigenti. Consente una redistribuzione equa del valore aggiunto creato dalla trasformazione fra i proprietari interessati. I diritti edificatori vengono ripartiti, secondo il capitale investito, tra i titolari delle aree urbane recuperate, in modo da garantire ai Comuni la disponibilita` di suoli da destinare a verde o attrezzature pubbliche. Il testo, inoltre, dispone che gli interventi urbanistici vengano subordinati a una´attenta verifica degli assetti idrogeologi delle aree riqualificate. Infine, per orientare le trasformazioni urbane verso la riqualificazione dei quartieri esistenti, nelle norme transitorie e` previsto il blocco temporaneo di ulteriori espansioni delle aree edificabili nei Comuni che non abbiano completato almeno il 90 per cento di quelle gia` previste (fatta salva la possibilita` di ampliamento per le attivita` produttive gia` insediate).  
   
   
AUSTRIA, SCUOLA DI EDILIZIA APINE E PORR IN SERBIA E CROAZIA  
 
Vienna, 27 giugno 2011 - Aziende austriache come la Porr Projekt und Hochbau e la Alpine Bau stanno progettando l´apertura di una scuola di edilizia in Croazia, Serbia ed eventualmente anche in Bosnia Erzegovina. Il progetto ha un valore di circa un milione di euro, per circa metà finanziato dalla Austrian Development Agency, e si rivolge ai disoccupati e a tutti gli edili già in possesso di un diploma professionale. L´intento è quello di qualificare fino al 2013 circa 300 figure tra muratori e personale addetto alla realizzazione di casseforme. Inoltre in Serbia dovrebbero essere formati anche 25 istruttori nel campo. Il progetto dovrebbe mostrare la funzionalità del sistema duale caratterizzato dall´integrazione di teoria e pratica (modello austriaco di formazione professionale).  
   
   
RICERCA FINANZIATA DALL´UE AIUTA L´INDUSTRIA MANIFATTURIERA EUROPEA  
 
Bruxelles, 27 giugno 2011 - Un progetto finanziato dall´Ue che aiuterà l´industria manifatturiera europea ad affrontare le sfide che si presentano è attualmente in corso. Sin da quando ha avuto inizio nel 2009, i ricercatori che lavorano al progetto "Self-learning Control of Tool Temperature in Cutting Processes" (Contemp), che ha ricevuto un sostegno da 2.374.976 euro nell´ambito del tema Nmp ("Nanoscienze, nanotecnologie, tecnologie dei materiali e nuovi processi di produzione") del Settimo programma quadro (7° Pq), hanno sviluppato controlli adattativi ad autoapprendimento per stabilizzare le condizioni di produzione. "Produzioni sempre più complesse, in particolare la produzione di moderni materiali ad alte prestazioni, hanno bisogno di nuovi sistemi di strumenti con sistemi di controllo adattativi orientati al processo. Per questi scopi il progetto Contemp fornisce una tecnologia con un sistema di strumenti chiuso raffreddato internamente per l´industria manifatturiera europea," ha commentato Timo Reinicke, un ingegnere ricercatore all´Institute for Machine Tools and Factory Management presso la Technische Universität Berlin, l´istituzione che coordina i 10 partner del progetto. Un crescente numero di materiali appena sviluppati e sempre più difficili da lavorare, come le leghe e i materiali compositi ad alte temperature, hanno creato nuove sfide per l´industria della tecnologia del taglio, poiché a causa della loro elevata durezza sottopongono gli strumenti a un´alta sollecitazione termica. Se abbinati alla sfida di ridurre costi e tempi di produzione mantenendo la qualità del prodotto, questi problemi impongono all´industria di sviluppare concetti di lavorazione nuovi e innovativi che facciano progredire quelli attualmente in uso. Gli attuali sistemi di monitoraggio del processo si concentrano sul controllo di forze, vibrazioni ed emissioni acustiche come segnali input, ma non prendono in considerazione la temperatura degli strumenti. Il team di Berlino e i loro partner nel consorzio stanno ora facendo progredire la ricerca per concentrarsi sulla temperatura degli strumenti, poiché questa ha un´influenza significativa sulla qualità del pezzo e sull´usura dello strumento e quindi sulla produttività. Temperature degli strumenti controllate e stabili possono portare a una maggiore durata degli strumenti e a una migliore precisione delle parti lavorate. I tradizionali metodi di raffreddamento sono anche controproducenti per le preoccupazioni ambientali e la sostenibilità. Oltre a migliorare la precisione delle parti lavorate e la produttività, il controllo adattativo ad autoapprendimento del processo permetterà di rendere più economico il taglio di una più ampia gamma di materiali riducendo al minimo l´usura degli strumenti. Lo sviluppo di una nuova generazione di strumenti di taglio intelligenti ad alte prestazioni rispettosi dell´ambiente significa una riduzione dei tempi di lavorazione e dei costi mediante una diminuzione dei tempi di produzione. Il team paneuropeo di ricercatori spera che facendo progredire sempre di più questi parametri, si avranno degli sviluppi nel classico processo di lavorazione a secco. Un´altra caratteristica della ricerca del consorzio sono i progressi che stanno compiendo scambiando i tradizionali processi di lubrificazione per un approccio di lavorazione a secco. Grazie a Contemp si evita l´uso di lubrificanti refrigeranti mediante un sistema interno chiuso di raffreddamento. Mediante questo approccio di lavorazione a secco gli alti costi per la fornitura e lo smaltimento del lubrificante refrigerante si riducono drasticamente e si riduce al minimo anche il danno ambientale, un grande passo in avanti verso una produzione sostenibile. Questa innovazione potrebbe ridurre i costi di produzione di circa il 20 %, e con un raffreddamento efficace potrebbe essere possibile mantenere lo strumento entro una fascia sicura di temperature per permettere l´applicazione di strati al diamante nella lavorazione di materiali ferrosi (che contengono molto ferro). Attualmente l´applicazione di strumenti diamantati nella lavorazione di materiali ferrosi è limitata ad aggiunte di diamante policristallino (Pcd) per le operazioni di finitura. Inoltre, nei processi tradizionali con lubrificanti refrigeranti, la differenza di temperatura tra i trucioli roventi e il lubrificante refrigerante porta all´usura del bordo di taglio dello strumento causata da micro crepe. Questo danno da shock termico è evitato mediante il sistema raffreddato internamente, con conseguente aumento della vita dello strumento e della precisione delle parti lavorate. Oltre a essere un passo verso una lavorazione rispettosa dell´ambiente, l´eliminazione del lubrificante refrigerante significa che saranno possibili significative riduzioni dei costi. Per maggiori informazioni, visitare: Technische Universität Berlin: http://www.Tu-berlin.de/menue/home/parameter/en/    
   
   
UMBRIA: PIANO TRIENNALE DI POLITICA INDUSTRIALE: È UNA TUTELA DEL LAVORO E DEL TERRITORIO  
 
 Perugia, 27 giugno 2011 -“Tutelare l’apparato produttivo regionale rientra in una strategia complessiva di consolidamento e rilancio della competitivà delle imprese, afferma, il 23 giugno., l’assessore regionale allo sviluppo economico Gianluca Rossi in merito al Piano Triennale di politica industriale che è attualmente all’esame del Consiglio Regionale umbro. Secondo l’assessore Rossi ”politiche ed azioni individuate con il piano sono in questo senso convergenti rispetto ad una programmazione che intende semplificare radicalmente il quadro normativo regionale, contrastare con un attenta opera di adeguamento degli strumenti esistenti gli effetti della crisi nelle sua varie fasi, innalzare il livello della competitività del sistema economico costruendo opportunità sull’innovazione e sui nuovi driver di sviluppo. Definire opportunità significa mettere in campo risorse adeguate nei limiti in cui questo è imposto dall’attuale quadro finanziario, individuare strumenti efficaci ed attente azioni di monitoraggio e valutazione degli effetti. Ma significa al tempo stesso qualificare in termini di selettività e di condizionalità quelle imprese che raccolgono la sfida e sono in grado di traguardare progetti di consolidamento e sviluppo in linea con il disegno di una regione che crede nella centralità dell’industria e del manifatturiero”. “Individuare nel programma triennale di politica industriale la tutela dell’apparato produttivo regionale ed il contrasto ai fenomeni di delocalizzazione, continua Rossi, significa quindi esercitare un ruolo coerente di stimolo, di impulso, di supporto allo sviluppo ed al tempo stesso di verifica sulla corretta finalizzazione delle risorse pubbliche utilizzate per raggiungere questi obiettivi. Chiedere ad un‘impresa che si insedia o che riceve contributi per l’apertura di un nuovo stabilimento, per l’ampliamento di uno esistente o per lo sviluppo tecnologico dei propri impianti di assicurare una permanenza di 7 anni della propria attività sul territorio, impegnandosi a non chiudere l’attività produttiva solo per delocalizzare quello stabilimento, pensiamo rappresenti una misura coerente dell’affidabilità dei progetti che vengono presentati e delle prospettive dei dipendenti e del territorio. In tutto nel contesto di un sistema di norme nazionali e comunitarie che, come noto, già oggi vincolano in maniera stringente l’utilizzazione di risorse pubbliche alla permanenza degli investimenti finanziati per almeno cinque anni nel processo produttivo dell’azienda beneficiaria”. “Un insieme di regole, conclude l’Assessore Rossi, che trovano la loro ragion d’essere nell’esercitare un’azione preventiva rispetto a comportamenti opportunistici, comunque una rara eccezione, rispetto a quelle migliaia di imprese che invece negli anni hanno fruito correttamente di contributi e che devono continuare ad essere tutelate nelle loro ragioni di fiducia nel e di aspettativa rispetto ad un pubblica amministrazione cui viene chiesto di essere in grado di indirizzare al meglio risorse sempre più scarse. In sintesi una tutela ed una politica che vanno nella direzione del mercato, del lavoro e del territorio per la costruzione di quell’ambiente favorevole ad un‘impresa moderna, responsabile e attenta alla società di cui è parte”.  
   
   
CAPPELLACCI:" VIA LIBERA DALLA UE ALLA FIDEIUSSIONE PER LA KELLER"  
 
Cagliari, 27 Giugno 2011 - "L´unione Europea ha autorizzato il rilascio, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, di una garanzia di 15 milioni di euro a valere sul Fondo per gli aiuti di Stato per il salvataggio e la ristrutturazione delle imprese in difficoltà di cui alla Delibera Cipe 18.12.2008, tra le quali rientra la Keller. "La voce della Sardegna è stata ascoltata." Lo ha dichiarato il presidente della Regione, Ugo Cappellacci. "La fideiussione, istruita favorevolmente da Invitalia già nel mese di febbraio - ha aggiunto il presidente -, ha durata triennale e consentirà lo sblocco di un mutuo di pari importo, cui andranno ad affiancarsi ulteriori finanziamenti da parte di un pool di Banche che consentiranno il consolidamento delle passività pregresse e l´effettuazione di importanti investimenti". Il piano autorizzato dall´Ue - ha evidenziato ancora Cappellacci - prevede specificamente la focalizzazione dell´attività sullo stabilimento del Medio Campidano e la vendita di quello siciliano, il cui ricavo è destinato a ridurre le esposizioni verso gli Istituti di credito. " "Il percorso avviato prosegue - sottolinea Cappellacci. Occorre adesso concentrare l´attenzione sul risultato e sui singoli passaggi che possono portarci ad ottenerlo, lasciando da parte ogni polemica e ogni atteggiamento che non abbia a che vedere con il merito della questione."  
   
   
5º WORKSHOP INTERNAZIONALE SUI PROGRESSI NELLA GESTIONE DELLA QUALITÀ DI SERVIZIO  
 
Helsinki, 27 giugno 2011 - Il quinto workshop internazionale sui progressi nella gestione della qualità di servizio si svolgerà dal 29 agosto al 2 settembre 2011 a Helsinki, in Finlandia. La gestione dei livelli di servizio (Slm) è il processo di gestione della qualità di servizio (Qos) richiesta dai clienti e offerta dai fornitori. In passato, gli approcci Slm si erano concentrati su definizione, monitoraggio e relazioni del contratto di servizio e sono stati generalmente gestiti da strumenti di gestione del sistema aziendale. Tuttavia, gli approcci tradizionali possono rivelarsi inadeguati quando si affrontano architetture complesse orientate al servizio. Le architetture orientate al servizio sono composizionali, dinamiche e spesso distribuite tramite internet. Per tali architetture, la Slm diventa una sfida che non può più essere gestita dai tradizionali strumenti di monitoraggio. Questo workshop si concentrerà su questioni che sono importanti per la moderna gestione del Qos: il monitoraggio di componenti largamente distribuite, le strategie di adattamento dinamico e la necessità di tecniche di previsione e analisi diagnostica più sofisticate. Gli approcci model-driven a queste questioni rappresenteranno uno dei punti principali dell´evento. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Cs.helsinki.fi/en/edoc2011/aquserm    
   
   
FVG: TONDO, DA NUOVA FABBRICA STIMOLO A CRESCITA  
 
 San Vito al Tagliamento, 27 giugno 2011 - Nella Zona Industriale di Ponterosso a San Vito al Tagliamento il 23 giugno è nata una nuova fabbrica "per farne crescere altre 1000!" sostiene l´Unione Industriali di Pordenone, artefice di questa esperienza inaugurata alla presenza del presidente della Regione, Renzo Tondo, e di altri esponenti regionali. "Un momento importante e di speranza - ha affermato il presidente Tondo concludendo i lavori - in un momento in cui le difficoltà non sono ancora superate nonostante qualche segnale di ripresa". Ecco, allora, la necessità che ogni componente della società (istituzioni, imprenditori, organizzazioni sociali, ecc.) faccia quanto di sua competenza per cercare di andare "oltre" la crisi, dopo la quale nulla sarà più come prima. "Se questo esempio che viene dagli imprenditori, in particolare modo da questa provincia dove solo pochi giorni fa abbiamo inaugurato la sede del Polo Tecnologico, costituisce un segnale molto importante e di fiducia - ha continuato il presidente - nondimeno da parte della Regione sono venute misure concrete per sostenere le imprese e per interventi mirati per i lavoratori che hanno perduto il lavoro o sono in cassa integrazione". "Queste misure, assieme all´impegno per le infrastrutture e alla politica di sviluppo e di innovazione - ha affermato ancora Tondo - dicono di un impegno concreto della Regione, che qui oggi conferma quanto già assicurato sia per il Distretto del Legno sia per il nuovo ospedale di Pordenone. Da parte di tutti, comunque, serve una politica della responsabilità che significa saper fare scelte. Circa poi questa fabbrica ´lean´ cogliamo lo stimolo a far sì che anche la pubblica amministrazione sia sempre più ´lean´". Unindustria Pordenone, assieme a Confindustria Udine - come hanno sostenuto i presidenti dei due organismi, Maurizio Cini e Adriano Luci - ha posto il tema del recupero di efficienza al centro dei propri indirizzi strategici. In tutto il mondo, sul modello ormai mitico della rivoluzione Toyota, le grandi aziende hanno adottato il "lean" manufacturing (produzione snella) in tantissimi settori, ottenendo risultati di altissimo rilievo produttivo ed economico. Queste metodologie non sono un´esclusiva delle grandi imprese, ma in Italia e in particolare nelle Pmi, rimangono pressoché sconosciute o applicate con risultati inferiori a quanto potenzialmente ottenibile. Per offrire una soluzione concreta ed efficace al problema della bassa competitività delle aziende locali, in maggioranza di piccola e media dimensione, Unindustria Pordenone ha quindi deciso di realizzare una fabbrica-modello, la prima vera fabbrica in Italia, terza in Europa dopo Francia e Germania, in cui fare esperienza delle tecniche lean in un ambiente reale, come è stato illustrato da vari interventi e dalla tavola rotonda con esperti e imprenditori. L´iniziativa è promossa da Unindustria Pordenone, Mckinsey & Company, Confindustria Udine, Camera di Commercio, Provincia di Pordenone e Polo Tecnologico di Pordenone, Keymec, con il sostegno di Banca Friuladria-crédit Agricole e la partnership scientifica delle Università degli studi di Trieste e di Udine, Cuoa, Consorzio Universitario di Pordenone. Nel corso dell´incontro hanno portato il saluto anche il sindaco di San Vito al Tagliamento, Antonio Di Bisceglie, e il presidente della Provincia di Pordenone, Alessandro Ciriani.  
   
   
CONVEGNO ´IL CORAGGIO DI CAMBIARE´ ´  
 
Ancona, 27 giugno 2011- Si e` svolto Il 23 Giugno in Regione Marche il convegno ´Il coraggio di cambiare´, organizzato da Confartigianato Marche, Cna Marche E Ubi Banca popolare di Ancona . L´evento, in occasione della presentazione del rapporto dell´Osservatorio su artigianato e piccola impresa, Trend Marche. Ha preso parte all´iniziativa, Sara Giannini, assessore alle Attivita` produttive della Regione Marche. Ha introdotto i lavori Salvatore Fortuna, presidente Confartigianato Marche. Ha moderato gli interventi Luciano Goffi, direttore generale Banca Popolare di Ancona. Gli interventi sono stati a cura di Gian Luca Gregori dell´Universita` politecnica delle Marche, Ilario Favaretto dell´Universita` di Urbino, Michele Bacco del Centro studi ´Sintesi´ di Mestre. Giacomo Vaciago, docente di Politica Economia e Monetaria all´Universita` Cattolica di Milano, ha presentato la relazione ´L´economia italiana dopo la crisi´. ´Momenti di approfondimento qualificato come questi sono importanti per comprendere quali direzioni prendere e scelte effettuare´, ha detto Sara Giannini, concludendo i lavori. ´La crisi ´ ha seguitato l´Assessore ´ ha posto interrogativi ai quali occorre dare risposte condivise, per cambiare marcia rispetto al passato. Il fatto che nel periodo piu` duro della congiuntura siamo stati senza Ministro per lo Sviluppo economico e` significativo. Lo sviluppo del Paese non puo` essere un puzzle fatto di singole politiche regionali e l´assenza di una direzione unitaria condiziona tutti. La mancanza di una seria politica industriale nazionale e` stata sottovalutata negli ultimi due tre anni, oggi piu` che mai ce n´e` bisogno, perche` la crisi non si risolve da sola, come accaduto a volte in passato. Oggi nello scenario compaiono competitori agguerriti, paesi che fino a pochi anni fa venivano considerati in via di sviluppo oggi sono protagonisti dell´economia mondiale. Reagire e` possibile, a cominciare dalle riforme a costo zero, come le semplificazioni e le innovazioni, come quelle della green economy, che necessitano tuttavia di un salto culturale da parte della societa` civile, non potendo essere imposte dalle istituzioni. Oggi abbiamo di fronte una prospettiva di riduzione di spesa pubblica preoccupante, lo scorso anno la manovra e` stata di 24 miliardi di euro, oggi si prefigura uno sforzo ancora maggiore, superiore di 16 miliardi a quello dello scorso anno. Cio` comporta una ristrutturazione istituzionale, riflettere sulle dimensioni di molti comuni, sul proliferare delle provincie. Altro che spostamento al Nord di Ministeri. Occorre tornare a crescere, per sostenere queste manovre correttive, altrimenti diventano insostenibili. Da parte nostra stiamo predisponendo il nuovo Piano per le attivita` produttive, integrato per la prima volta con quello per la formazione, poiche` la conoscenza ha un ruolo fondamentale nella crescita. Uno strumento che dia sostegno alle imprese che consorziandosi, mettendosi in rete, investendo su marchi e commercializzazione, stanno fronteggiano la sfida dell´internazionalizzazione´. Giacomo Vaciago, a lungo docente nelle Marche in passato, ha ricordato che quando venne per la prima volta 40 anni fa nelle nostra regione ´l´agricoltura dominava ancora la scena, dopo venti anni, quando sono tornato alla Cattolica di Milano, le Marche erano la Regione piu` industriale d´Italia. L´industria e` estremamente importante, quando compare per la prima volta nella storia, nel 1750, il mondo cambia. L´industria e` in grado di risolvere i problemi che crea, ma occorre un governo. L´italia, nel complesso, dal 1952 in poi decresce. Cio` soprattutto per il calo di produttivita`, addirittura negli ultimi anni e` diventata negativa e cio` viene compensato con il ricorso al precariato, che senza ristrutturazioni produttive, si risolve in mero sfruttamento e privazione di futuro per le attuali generazioni´.  
   
   
ASSEMBLEA GENERALE DI CONFINDUSTRIA AREZZO: “TORNARE A CRESCERE SUPERANDO LA FRAGILITÀ”  
 
Firenze, 27 giugno 2011 – “Tornare a crescere superando la fragilità”, questo il tema cui è dedicata l’assemblea generale di Confindustria Arezzo cui ha partecipato presso la Borsa Merci in piazza Risorgimento), l’assessore regionale alle infrastrutture Luca Ceccobao. Sulla crescita del territorio aretino e sull’importanza delle infrastrutture per il rilancio dell’economia di un territorio l’assessore Ceccobao è intervenuto con un editoriale pubblicato sulle pagine della Nazione di Arezzo lo scorso sabato 18 giugno. Una Provincia Strategica - L ‘Intesa firmata giovedì scorso a Roma, fra Regione e Governo è un importante atto di programmazione, che ricompone il quadro delle opere strategiche per la Toscana. Non ci sono opere di serie A o di serie B, ma una disposizione che segue un ordine dettato dal Ministero a seconda del livello di progettazione delle singole opere. Sulla, E78, è bene essere sinceri, non c’è un problema dì realizzare un singolo lotto, ma un problema complessivo, per tutta l’arteria. Il Governo non riesce a stanziare le risorse nemmeno per quei lotti fermi al Cipe da mesi, come i 90 milioni per il lotto 4 a Civitella-paganico. Come ha detto il presidente della Provincia Vasai, dobbiamo porci in un’ottica dì collaborazione perché l’opera sia fatta nella sua interezza. Per questo bisogna che vada avanti quel lavoro al tavolo tecnico al ministeriale, e bisogna discutere seriamente di un’ipotesi di project financing. Arezzo è una delle nostre priorità, e la E78 con lei. Ela nostra porta verso l’Adriatico, un collegamento tra le due coste a tutto vantaggio dei cittadini e dei sistemi produttivi che hanno bisogno di infrastrutture nuove. Per questo l’abbiamo messa tra le priorità ma adesso dobbiamo passare dalle intese programmatiche, sicuramente importanti, alla fase successiva di progetti e poi appalti. Non fermiamoci su classifiche che non ci sono: la sfida è ben più alta. Nelle prossime settimane sarà peraltro firmato un protocollo tra la Regione Toscana ed Autostrade dove si fissano impegni anche per la realizzazione del collegamento tra il casello di Arezzo ed il centro cittadino. Un impegno che abbiamo raccolto subito e che è derivato dalla volontà espressa dagli amministratori locali e dalle associazioni di categoria. Dobbiamo passare ad una fase concreta e operativa, dove si dica con chiarezza che dove i soldi pubblici non ci sono, le opere pubbliche vanno fatte con una finanza di progetto, laddove è possibile. Sono d’accordo con il caposervizio de la Nazione, Sergio Rossi, di non sprecare fiato; io aggiungo che anche chi scrive sui giornali può dare un contributo alle cause del territorio, attraverso una vertenza che dobbiamo fare tutti assieme per arrivare al risultato. Quindi non sprechiamo né fiato né inchiostro, ma lavoriamo assieme perché solo così possiamo raggiungere risultati positivi.  
   
   
INSEDIATO IN SARDEGNA IL TAVOLO PER LA CHIMICA VERDE. CAPPELLACCI: "ISTITUZIONI, PARTI SOCIALI E MATRICA AL LAVORO PER ATTUAZIONE PROTOCOLLO"  
 
Cagliari, 27 Giugno 2011 - Insediato il 22 giugno a Villa Devoto il tavolo per l´attuazione del protocollo per la chimica verde, previsto dall’addendum firmato insieme al protocollo stesso e coordinato dalla Regione, con la partecipazione degli Enti Locali e delle parti sociali. Durante il confronto sono state date ampie rassicurazioni in merito alla questione delle bonifiche: il Ministero dell’Ambiente convocherà quanto prima la conferenza di servizi, finalizzata a mettere a punto tutte le procedure necessario all’avvio. E’ stato inoltre sgombrato ogni dubbio su un aspetto importante: la centrale non brucerà rifiuti e utilizzerà esclusivamente biomasse. La vecchia centrale verrà spenta gradualmente e manterrà una funzione di back up fino all’avvio della nuova. I vari punti che sono oggetto del confronto presso il tavolo per la chimica verde saranno approfonditi in diversi gruppi di lavoro, che avranno sede a Sassari e saranno divisi per materia: il primo si occuperà delle concessioni, delle autorizzazioni e delle bonifiche; il secondo della gestione dell’area di crisi, dell’indotto, della formazione professionale e delle politiche del lavoro; il terzo curerà gli aspetti relativi alle connessioni con l’agricoltura, la ricerca e della centrale a biomasse. Eni e Novamont hanno confermato ufficialmente che trasferiranno quanto prima a Porto Torres la sede legale di Matrica: la joint-venture che realizzerà il più grande polo d´Europa per la chimica verde. "Una scelta giusta e opportuna – ha dichiarato il presidente della Regione, che due settimane fa aveva espressamente richiesto che la nuova realtà avesse anche la sede legale nell’Isola - in quanto il progetto nasce e si sviluppa in Sardegna ed è fondamentale che i relativi effetti positivi portino importanti ricadute economiche sul territorio." Con riferimento all´indotto e alla reindustrializzazione del sito il presidente conferma l’impegno alla attivazione di un progetto integrato per il territorio di Porto Torres con l’istituzione di un’area di crisi sul modello già in corso di sperimentazione nell’area di Tossilo.  
   
   
SARDEGNA: INDIVIDUATA L´AGENZIA FORMATIVA CHE ASSISTERÀ I VINCITORI DI EUROPEANDO  
 
Cagliari, 27 giugno 2011 - L´assessorato del Lavoro ha approvato la graduatoria dell´avviso pubblico per la realizzazione di azioni formative e di accompagnamento rivolte ai futuri vincitori del concorso di idee "Europeando - nuovi imprenditori". Ricordiamo che l´agenzia formativa vincitrice dovrà gestire il percorso integrato di formazione, consulenza individuale e accompagnamento destinato ai 200 vincitori del concorso e finalizzato a favorire processi di creazione di impresa sul territorio sardo. Il percorso integrato dovrà prevedere anche lo studio di buone prassi e/o esperienze di impresa nel territorio dell´Unione europea o comunque al di fuori del territorio regionale, in settori analoghi a quelli per i quali è stata elaborata l´idea imprenditoriale. Ai vincitori del concorso dovranno, inoltre, essere assicurate l´assistenza per il perfezionamento dell´idea imprenditoriale, la verifica della sua fattibilità tecnologica ed economico-finanziaria e la predisposizione del piano d´impresa.  
   
   
SMA, INCONTRO FITTO - CALDORO  
 
Roma, 27 giugno 2011 - Si è svolto il 23 giugno a Roma un incontro fra il ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto e il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. Al centro dell´incontro, la disponibilità all´utilizzo dei fondi delle rinvenienze, oggetto di valutazione da parte del Governo a seguito della delibera Cipe sui fondi per il Sud, in particolare per la convenzione Sma che come è noto prevedeva una copertura finanziaria solo per i primi tre anni e non per i due seguenti. Si è discusso delle risorse da utilizzare per prevedere la copertura delle restanti attività. La prossima settimana è previsto un incontro fra il ministero per i Rapporti con le Regioni e per la Coesione territoriale, il ministero del Lavoro e la Regione Campania. In attesa dell’ incontro, gli uffici sono al lavoro per gli approfondimenti istruttori anche prevedendo il coinvolgimento delle parti sociali.  
   
   
PORTA PORTESE, BANDO RICOGNITIVO E CONTROLLI PER LA REGOLARIZZAZIONE  
 
 Roma, 27 giugno 2011 Si è riunito in data 24 giugno il Gruppo di lavoro sul mercato di Porta Portese che vede impegnati l’assessore alle Attività Produttive di Roma Capitale Davide Bordoni, il presidente del Municipio Xvi Fabio Bellini, il comandante della Polizia Municipale Angelo Giuliani, il comandante del Xvi Gruppo di Pm Raffaella Modafferi, i dirigenti del Dipartimento Attività Economico-produttive e l’Avvocatura Comunale. Nel corso della riunione è stata definita la predisposizione degli atti riguardanti i circa 700 operatori del mercato autorizzati e autorizzabili come sta emergendo anche dal bando ricognitivo che sarà presto chiuso presso gli Uffici del Dipartimento Attività Economico-produttive. Inoltre, in merito agli altri circa 600 operatori censiti nel mercato, si stanno organizzando le verifiche e i successivi atti per definire i frequentatori abituali di Porta Portese, come indicati dalla delibera n. 124 del 2000. In questo senso, sono state decise operazioni di controllo da parte della Polizia Municipale anche ai fini del pagamento dell’occupazione di suolo pubblico, indispensabile per l’iscrizione al ruolo di operatori nel nuovo bando che sarà predisposto nei prossimi mesi. «Stiamo raggiungendo un accordo serio su Porta Portese, frutto del confronto e del lavoro di squadra. L’amministrazione centrale e municipale hanno espresso una volontà chiara – dichiarano l’assessore Davide Bordoni e il presidente del Xvi Municipio Fabio Bellini – che è quella di rinnovare i titoli del mercato di Porta Portese già in essere all’inizio degli anni Duemila e definire un tetto massimo di operatori che potranno essere inseriti nell’organico del mercato attraverso un nuovo bando, nel rispetto della delibera del 2000 che dettava le linee guida per un ridimensionamento del mercato finalizzato alla salvaguardia del decoro urbano, anche prevedendo una eventuale delocalizzazione».  
   
   
VERTENZA BUNGE - LA DELEGAZIONE SINDACALE RICEVUTA IN REGIONE MARCHE . L´AUTORITA´ PORTUALE DA´ DISPONIBILITA ALL´ACQUISTO DELL´AREA DI PROPRIETA´ DEL GRUPPO AGRO-MANIFATTURIERO.  
 
 Ancona, 27 Giugno 2011 - Chiuse negativamente le trattative di acquisto dello stabilimento produttivo al porto di Ancona da parte di alcune aziende che avevano dapprima mostrato interesse, si profila ora l´ipotesi che l´Autorita` Portuale di Ancona potrebbe essere interessata all´acquisto dell´area di proprieta` Bunge- una superficie di oltre 45 mila metri quadri - per destinarla ad attivita` legate all´economia e alla gestione logistica del porto anconitano. Lo storico stabilimento, dopo l´acquisto dalla Icic -Angelini Farmaceutici nel dopoguerra, attivo nello scalo dorico quindi fin dagli anni Cinquanta nella lavorazione di semi oleosi e produzione di farine alimentari, ha dichiarato la dismissione e la cessazione di attivita`, mettendo in cassa integrazione il totale dei 61 dipendenti. Oggi in Regione si e` fatto il punto della situazione in una riunione in cui erano presenti , oltre all´assessore al Lavoro, Marco Luchetti e i rappresentanti di Fai Cgil, Flai Cisl e Uila Uil e la Rsu, anche il Sindaco di Ancona, Fiorello Gramillano, l´assessore provinciale Maurizio Quercetti e il presidente dell´Autorita` Portuale, Luciano Canepa. Proprio quest´ultimo ha dato la massima disponibilita` e impegno ad avviare in tempi brevi le procedure per un´ eventuale acquisizione dell´area ´ perche` ´ ha detto Canepa ´ il porto ha sempre piu` bisogno di spazi logistici e di spazi produttivi che ne favoriscano lo sviluppo. E se l´Autorita` portuale per legge non puo` svolgere direttamente attivita` imprenditoriale e quindi assumere lavoratori , puo` pero` dare concessioni finalizzate alle attivita` legate ai traffici marittimi commerciali.´ ´Si tratta di un´ importante opportunita` offerta dall´Autorita` portuale´ ha affermato Luchetti ´ che ci consentirebbe di affrontare la situazione con una maggiore tranquillita` di tempi e con le garanzie di trasparenza che puo` dare un soggetto pubblico. E´ una proposta quindi che va considerata con grande attenzione perche` apre un positivo ventaglio di soluzioni per un percorso mirato di ricollocamento dei lavoratori in un arco di tempo ragionevole, accompagnati anche da azioni formative e di riqualificazione. Certamente c´e` l´impegno della Regione , con la collaborazione di tutte le istituzioni interessate e di concerto con le forze sindacali, a confrontarsi e a valutare la percorribilita` di proposte vantaggiose e concrete che dovessero prospettarsi in questo periodo´. I Sindacati hanno poi illustrato l´accordo firmato nel maggio scorso con l´Azienda che prevede ammortizzatori sociali per i lavoratori, per due anni e incentivi all´esodo personalizzati a seconda dell´eta` del lavoratore. Nell´accordo e` previsto anche l´impegno della Bunge ´ che ha gia` chiuso in precedenza il sito di Porto Marghera, lasciando operativo solo quello di Ravenna ´ ad attivare un sistema per agevolare la ricollocazione del personale in esubero. La riunione in Regione si e` conclusa con un aggiornamento per una nuova riunione dove e` auspicabile la presenza dei vertici aziendali per un confronto approfondito sulle ultime ipotesi.  
   
   
MISTER DAY: CHIESTA CIGS IN DEROGA FINO AL 31 DICEMBRE 2011  
 
Potenza, 27 giugno 2011 - L’accordo per richiedere la concessione della Cigs (Cassa integrazione guadagni straordinaria) in deroga per i prossimi sei mesi, con decorrenza 1 luglio 2011 e fino al 31 dicembre 2011, a favore dei lavoratori dell’azienda Mister Day di Atella, è’ stato raggiunto e sottoscritto nell’incontro di questa mattina in Regione convocato e presieduto dall’assessore alle Attività produttive, Politiche dell’Impresa ed Innovazione tecnologica Erminio Restaino. Lo hanno siglato Franco Dal Bello, consigliere delegato Mister Day Srl; Giuseppe Vetere (presidente) e Fabio Primerano (direttore generale) della Eco Sun Power; Antonio Leopardi Barra, Confindustria Basilicata; Vincenzo Esposito (Cisl), Carlo Quaratino (Cisl), Antonio Deoregi (Uil). L’assessore Restaino ha espresso “la soddisfazione per l’accordo raggiunto unitariamente dai sindacati e da Confindustria, che permette di dare una risposta immediata alle primarie esigenze dei lavoratori e delle loro famiglie, con la richiesta di concessione in deroga della Cigs per i prossimi sei mesi. Ma anche di guardare con ottimismo al futuro produttivo e di ricollocazione occupazionale, grazie alla manifestazione di interesse per la reindustrializzazione del sito avanzata dalla società Eco Sun Power in seguito all’Avviso pubblico per la realizzazione dei Piani di Sviluppo Regionali predisposto dal nostro Dipartimento”. Restaino ha inoltre comunicato che attualmente è in corso la trattativa per l’acquisizione del sito e la predisposizione del programma di realizzazione dell’investimento. Nel corso dell’incontro è emerso che l’azienda Mister Day ha confermato tutti gli impegni già sottoscritti nell’accordo del 19 gennaio 2009 presso il Ministero del Lavoro.  
   
   
PMI E INNOVAZIONE: BARRIERE E STRATEGIE PER SUPERARLE WORKSHOP MARTEDÌ 28 GIUGNO CONFERENCE HALL AREA SCIENCE PARK, PADRICIANO (TS)  
 
 Trieste, 27 giugno 2011- Quali sono i fattori che più di altri ostacolano lo sviluppo di processi innovativi all’interno delle Pmi del Friuli Venezia Giulia? Cosa si sta sperimentando nella parte “mitteleuropea” dell’Ue per promuovere la crescita e la competitività di questo importante tessuto produttivo? Punto di partenza per il Friuli Venezia Giulia un recente studio dell’Università di Trieste che analizza la capacità innovativa e attrattiva delle quattro province regionali, prendendo in esame il deposito di brevetti, marchi, modelli di utilità e disegni effettuati dalle imprese regionali negli ultimi dieci anni. La situazione del Fvg verrà confrontata con quanto sta accadendo nell’Europa centrale, grazie al contributo di un osservatorio qualificato quale l’Hanseatic Institute for Entrepreneurship & Regional Development di Rostock (Germania) e alla presenza tra il pubblico di operatori provenienti da importanti centri europei di trasferimento tecnologico e sviluppo dell’innovazione. Una tavola rotonda che riunisce rappresentanti di associazioni di categoria, del mondo imprenditoriale e dello sviluppo d’impresa raccoglierà e condividerà con il pubblico spunti, idee ed esperienze positive per superare le barriere all’innovazione che frenano lo sviluppo delle Pmi regionali. L’iniziativa è organizzata nell’ambito del progetto Cebbis, finanziato dall’Unione Europea e coordinato da Area Science Park di Trieste, che raggruppa 11 partner di 7 Paesi ed ha lo scopo di sviluppare un network europeo di centri specializzati nel trasferimento tecnologico e nell’offerta di servizi innovativi alle Pmi. Il workshop è aperto ad associazioni di categoria, enti pubblici e privati erogatori di servizi alle Pmi, imprenditori, responsabili aziendali, ricercatori. La partecipazione è libera con registrazione on line sul sito www.Area.trieste.it . Programma: 15.30 Saluti E Introduzione - Enzo Moi Direttore Generale Area Science Park, Trieste; Stephen Taylor Direttore Servizio Trasferimento Tecnologico Area Science Park, Trieste. “Le barriere all’innovazione per le Pmi: un comune denominatore nell’area mitteleuropea” Pawel Warszycki Direttore Esecutivo Hie-ro Hanseatic Institute for Entrepreneurship & Regional Development – Rostock (De); “Inventori e innovatori in Fvg: risultati di uno studio empirico nel triennio 2008-2010” Guido Bortoluzzi Docente di Management of Innovation Università degli Studi di Trieste; Tavola Rotonda: “Pmi e barriere all’innovazione: come superarle?” Modera: Stephen Taylor ; Massimiliano Fabian Presidente Piccola Industria di Confindustria Trieste; Michele Bressan Presidente Gruppo Giovani Imprenditori Associazione Piccole e Medie Industrie (Api Udine); Alessandro Liani Vice Presidente Movimento Giovani Imprenditori Confartigianato Udine; Francesco Auletta Responsabile Area Creazione e Sviluppo d’Impresa Azienda Speciale Aries - Cciaa Trieste; Roberto Della Marina Responsabile Investimenti Aiadinn Ventures Friulia Sgr spa. 18.00 Conclusioni: Lydia Alessio-vernì Direttore del Servizio sostegno e promozione comparto produttivo industriale Regione Friuli Venezia Giulia.  
   
   
ALBERTO CAPRARI CONFERMATO PRESIDENTE ASSOPOMPE UN BUON NETWORKING PER IL MIGLIORE KNOW-HOW  
 
Milano, 27 giugno 2011 – Nel corso dell’Assemblea Assopompe, Alberto Caprari è stato confermato nel suo mandato di Presidente Assopompe per il biennio 2011-2013 a fronte degli impegni recentemente assunti nell’ambito della Federazione Anima e con l’obiettivo di dare continuità al lavoro svolto negli ultimi 4 anni. Assopompe, l´Associazione Italiana dei Costruttori di Pompe e affini, federata a Anima/confindustria, conta oggi 47 soci con un fatturato di circa 1.600 milioni di euro e 7.500 addetti. Assopompe è socio fondatore Europump - la confederazione europea di settore che annovera tutti i principali operatori specializzati – e che ha scelto l’Italia come sede del Congresso Europump 2012. Negli ultimi due anni Assopompe si è particolarmente dedicata alla direttiva Eup (Energy Using Products), interagendo col Ministero delle Attività Produttive e gli uffici competenti a Bruxelles. Alberto Caprari ha 43 anni ed è coniugato con due figli. Imprenditore di terza generazione, si è diplomato in Italia approfondendo prevalentemente all´estero tematiche industriali, di marketing e finanza. E´ Vice Presidente e Direttore Esecutivo di Caprari Spa, azienda europea leader nella produzione di Pompe e soluzioni avanzate per il Ciclo Integrato dell´Acqua, fondata nel 1945. E´ Amministratore Delegato di Swm Spa, azienda specializzata in motori sommersi per pompe e Consigliere d´Amministrazione di Fondmatic Spa, fonderia di ghise speciali. Caprari è Consigliere d´Amministrazione di Crit Research, consorzio di selezionate imprese ad alta tecnologia che promuove il transfer tecnologico e l´innovazione, in diversi campi industriali. Dal 2009 è nel Comitato Tecnico Scientifico di Asap - Service Management Forum, iniziativa promossa dalle università di Bergamo, Brescia, Firenze, Luigi Bocconi e Politecnico di Milano. Nel 2008 è entrato nel Consiglio Direttivo di Anima, nel 2009 è stato invitato fra i membri della Giunta. Nel 2010 è stato eletto Vice Presidente Anima con delega allo sviluppo. “L’associazione è la testa d’ariete italiana per il mercato, informa le aziende e promuove l’aggregazione di risorse e competenze” – dichiara il neo confermato Caprari – “Un buon networking fra i Soci, fornisce un know-how di informazioni prezioso, che aiuta concretamente le aziende. Ospitare il Convegno Europump nel 2012 a Stresa è un chiaro indice di preferenza verso il contesto industriale italiano e, contemporaneamente, è un’opportunità imperdibile di contatto con i “colleghi / competitor” internazionali. Assopompe, come socio fondatore di Europump, ricopre un ruolo un ruolo di primissimo piano nello sviluppo del settore in Europa e nel mondo, in particolare per gli aspetti normativi legati all’energia”.  
   
   
PAVIA: COMMERCIO E TURISMO TRAINANO LO SVILUPPO IN CITTA´ PRESENTI BEN 436 ESERCIZI PUBBLICI DI ECCELLENZA  
 
Pavia, 27 giugno 2011 - "Pavia dimostra nei fatti di essere in grande spolvero per il commercio e il turismo". Così l´assessore al Commercio, Turismo e Servizi della Regione Lombardia Stefano Maullu è intervenuto, il 24 giugno al Collegio Ghislieri, agli Stati generali dell´Economia e del lavoro promossi dalla città di Pavia. "Pavia ha dimostrato in questi anni una straordinaria capacità di valorizzare il proprio tessuto urbano, di saper riqualificare il centro storico e incentivare il commercio al dettaglio" ha dichiarato l´assessore. "La costituzione del Distretto Urbano del Commercio, con un contributo regionale di oltre 660.000 euro - ha ricordato Maullu -, ha messo a sistema oltre 800 esercizi commerciali cittadini, la maggior parte dei quali a conduzione familiare, e ha reso possibili investimenti importanti per la qualificazione estetica delle botteghe, il miglioramento della viabilità, la sicurezza e la vivibilità dei quartieri". "Non è un caso - ha proseguito Maullu - che Pavia sia il capoluogo lombardo che nel 2010 ha maggiormente incrementato le presenze turistiche con una crescita del 20 per cento e con oltre 325.000 soggiorni nelle strutture alberghiere". "Si tratta di visitatori - ha detto l´assessore - attratti anche da una rete di pubblici esercizi di eccellenza che, a Pavia, sono ben 436. Questa città è anche, dopo Milano, il comune lombardo con il più alto numero di ristoranti segnalati da guide specializzate". "Sono certo - ha concluso Maullu - che Pavia, in futuro, saprà poi sfruttare al meglio anche la propria posizione strategica tra l´area metropolitana milanese e il Mar Ligure e gli sforzi per il rilancio dell´interporto logistico di Mortara portati avanti da Regione Lombardia vanno in questa direzione".  
   
   
INTERNAZIONALIZZAZIONE: UN NETWORK PER LE PMI IRPINE  
 
 Avellino, 27 giugno 2011- Un’alleanza d’imprese in nome dell’export irpino. E’ uno degli obiettivi dell’Enpai: l’Ente Nazionale Promozione Aziende Italia, presieduto da Nicola Di Iorio, che sabato 25 giugno ha tenuto, il suo primo consiglio direttivo nella sede di Asso-api Avellino in via Colombo. L’organismo, braccio operativo della Confederazione italiana raggruppante le Associazioni territoriali degli Artigiani e Piccoli Imprenditori (Confapi), che nasce con lo scopo primario di promuovere il sistema Italia delle Pmi nelle più importanti aree estere di business, ha già le idee chiare su come far volare maggiormente le esportazioni domestiche. Tre i segmenti al centro dell’attenzione: agricoltura, artigianato e turismo. Settori su cui creare un network aziendale grazie a cui il territorio possa presentarsi al meglio nei mercati d’oltre confine ma anche nel palcoscenico nazionale. “Se non cresce la struttura aziendale – spiega il presidente Di Iorio – è difficile che cresca il territorio”. “E’ fondamentale – continua – puntare quindi sull’universo imprenditoriale, attivando dei canali di contatto e d’interazione con esso. Penso, in proposito, ad un virtuoso dialogo con le associazioni produttive presenti nelle varie realtà locali”. Step che dà il via al primo passo operativo della neo Associazione costituitasi lo scorso maggio a Roma. “Inizieremo – spiega il numero uno dell’Enpai – una capillare attività di promozione, interloquendo, in prima battuta, con le Camere di Commercio per parlare con il mondo degli imprenditori”. La mission madre è alla fine unire domanda ed offerta di prodotto. Il tutto mediante una capillare attività di conoscenza, finalizzata alla commercializzazione, dei brand interessati nelle piazze d’affari mondiali che meglio si prestano ad un marketing territoriale sovranazionale in grado di stuzzicare l’appeal dei consumatori stranieri. Diversi gli interventi pensati. Si va dalla creazione di un portale di settore ad un’attività di e-commerce fino alla realizzazione di un marchio Italia riconosciuto. In più, sarà concepito ed implementato un efficace sistema di comunicazione interna capace di offrire alle aziende associate informazioni utili sul versante export come partecipazioni a mostre e fiere di comparto. Dodici i consiglieri che fanno parte del consiglio direttivo dell’Enpai. Sette gli irpini: Basilio Minichiello, presidente di Asso-api Avellino, Carmine Scarano, Francesco Lo Conte, Gaetano Fasolino, Nicola Di Iorio, Fiorentino D’angerio e Antonio Natale Spinazzola. Gli altri soci sono Luciano Fabi (Perugia), Fabrizio Ciarla (Chieti), Luigi Di Domenico (Salerno), Armando Lamberti (Reggio Calabria), Vincenzo Matrone (Napoli).  
   
   
CROAZIA, EUROCABLE APRE NUOVO IMPIANTO A ZAPRESIC  
 
Zagabria, 27 giugno 2011 - La Eurocable Group ha aperto il nuovo impianto per la produzione di cavi elettroenergetici vicino a Zapresic (città a ca 40 km da Zagabria) dove troveranno occupazione circa 100 nuovi dipendenti. Il valore complessivo del progetto ammonta a 25 milioni di euro. La Eurocable Group è un produttore di cavi e linee elettriche, con un volume di produzione annua di 20.000 tonnellate di prodotti finiti e proventi pari a 500 milioni di kune (circa 68,49 milioni di euro).  
   
   
BASELL: RAGGIUNTA INTESA, SCADENZE DIFFERITE AL 5/7  
 
Roma, 27 giugno 2011-Si è concluso positivamente il confronto tenutosi il 24 giugno presso il ministero dello Sviluppo economico tra la società Basell e le organizzazioni sindacali. All´incontro hanno preso parte anche il Prefetto di Terni e rappresentanti del ministero del Lavoro. L’azienda ha accolto la proposta avanzata dai funzionari del Mise di differire al prossimo 5 luglio le scadenze operative che avevano generato tensioni tra i lavoratori, fino a causare il blocco delle attività nell’intero Polo chimico di Terni. I sindacati, dal canto loro, hanno apprezzato l’apertura da parte dell’azienda che potrebbe consentire, tra l’altro, di traguardare il negoziato in corso per la cessione degli impianti Basell. Con l’intesa raggiunta oggi, il Mise conferma il proprio impegno per garantire la positiva soluzione dei problemi della chimica ternana, come dimostra l´attenzione con cui si sta affrontando anche la difficile situazione della società Meraklon.