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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 28 Giugno 2011 |
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UE: PREPARAZIONE DEL CONSIGLIO AGRICOLTURA E PESCA |
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Lussemburgo - Il Consiglio Agricoltura e pesca si riunisce oggi a Lussemburgo, sotto la presidenza di Sandor Fazekas, Ministro ungherese per lo sviluppo rurale. Gli affari marittimi e della pesca Commissario Maria Damanaki, salute e consumatori commissario per la politica di John Dalli e Agricoltura e Sviluppo rurale Commissario Dacian Cioloş rappresenterà la Commissione durante la riunione. I punti di pesca saranno trattati al mattino, seguito da una conferenza stampa. Nel pomeriggio, i ministri continueranno la riunione sui punti agricoltura con una seconda conferenza stampa al termine della riunione. La pesca - I punti all´ordine del giorno del Consiglio sono la comunicazione della Commissione sulla consultazione sulle possibilità di pesca per il 2012, oltre a tre punti in qualsiasi altro settore. Consultazione sulle possibilità di pesca per il 2011 - Il Consiglio procederà ad uno scambio di opinioni sulla comunicazione della Commissione sulle possibilità di pesca per il 2012, pubblicata il 25 maggio ( Ip/11/638). Parallelamente alle discussioni in seno al Consiglio, una consultazione delle parti interessate e il pubblico è in funzione fino al 1 ° settembre sul sito web della Commissione. La comunicazione illustra come la Commissione intende agire sui pareri scientifici che riceve sullo stato degli stock ittici nel proporre limiti di cattura e quote per gli stock di pesce prossimo anno. Il documento descrive lo stato degli stock, e mette in evidenza il costante impegno della Commissione di gestione a lungo termine e di piani di gestione della pesca in conformità con i pareri scientifici. La comunicazione comprende anche, per gli stock per i quali non piani a lungo termine sono ancora stati proposti, l´intenzione di base Tac (totali ammissibili di catture) proposte per una nuova forma di consulenza scientifica sviluppata dal Ciem (Consiglio internazionale per l´esplorazione del mare) nel 2010. Lo scopo è quello di raggiungere il rendimento massimo sostenibile (Msy) entro il 2015, come concordato nel vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile di Johannesburg nel 2002. Inoltre, la comunicazione indica l´intenzione della Commissione di applicare una riduzione del 25% del Tac in assenza o incompleta pareri scientifici disponibili. Un altro elemento di novità introdotto dalla comunicazione è l´intenzione di presentare due proposte della Commissione di quest´anno (suddivisione proposta in esame Tac e contingenti). Uno stock interno e l´altro sugli stock condivisi e internazionale La prima proposta formale sarà presentata al Consiglio in settembre, la seconda proposta formale nel mese di novembre. Proposte della Commissione per il Baltico e il Mar Nero sarà presentata al Consiglio nel mese di settembre e novembre, rispettivamente. Varie ed eventuali - La delegazione olandese report su un conferenza ad alto livello sul futuro della politica comune della pesca che è stata organizzata dai Paesi Bassi ai primi di marzo. La delegazione irlandese si informare il Consiglio sullo stato attuale e le possibili opzioni per la pesca senza restrizioni di sgombro da Islanda e Isole Faroe. Alcuni Stati membri hanno chiesto un punto su finanziamenti europei per il settore della pesca post-2013. Commissario Damanaki farà un breve intervento sul tema. Agricoltura - E-coli scoppio - Il Consiglio procederà ad una discussione sul follow-up della E-coli focolaio. Commissario John Dalli informerà i ministri sugli aspetti sanitari e al Commissario Dacian Ciolo þ sulle implicazioni di mercato della E-coli scoppio e le misure adottate dalla Commissione. Varie ed eventuali - Su richiesta della delegazione italiana, sostenuta da diversi altri Stati membri, il Consiglio procederà ad una discussione sul futuro del programma di aiuti per indigenti dell´Unione. La Commissione ha adottato recentemente il programma 2012 (vedi Ip/11/756 ). A causa di una sentenza della Corte di giustizia nel mese di aprile, solo alimentari provenienti dalle scorte di intervento già esistenti possono essere utilizzati per questo programma. Di conseguenza, a causa della limitata disponibilità di scorte, il valore del programma 2012 è limitato a € 113 milioni, anche se € 500.000.000 sono disponibili nel bilancio. Informazione della Presidenza ungherese sulla conferenza delle Ong "Creazione di coerenza sul commercio, sviluppo e sostenibilità: il settore animale europeo a fuoco" (Debrecen, 26-28 maggio 2011) Informazione orale della delegazione francese sul risultato della riunione ministeriale del G20 a Parigi il 22-23 giugno |
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PESCA: NUOVI REPORT CONFERMANO NECESSITÀ DI UNA RIFORMA DELLA POLITICA DELLA PESCA DELL´UNIONE EUROPEA |
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Bruxelles - Due recenti rapporti della Commissione Europea aggiungere peso in seguito ad inviti significativo cambiamento strutturale nel settore delle catture di pesce dell´Ue e una profonda riforma della politica comune della pesca (Pcp). Il 2010 relazione economica annuale sulla flotta da pesca dell´Ue mostra una riduzione della performance economica del settore della pesca dell´Ue negli ultimi anni. Il rapporto delinea le tendenze economiche nel settore della pesca dell´Unione europea nel periodo 2002-2008. Essa mostra in particolare che il 2008 è stato il secondo anno consecutivo in cui la redditività della flotta dell´Unione europea è diminuito. Una seconda relazione , sulla capacità di pesca degli Stati membri ´, ha concluso che la dimensione della flotta da pesca dell´Ue continua a diminuire a un ritmo molto lento, il mantenimento di una situazione di sovraccapacità, nella maggior parte della flotta. Per affrontare questi problemi, la Commissione sta attualmente ultimando le sue proposte per una profonda riforma della politica comune della pesca, in cui soluzioni sostenibili sarà proposto di cambiare questa situazione e garantire un futuro vivibile economica per il settore della pesca dell´Unione europea. Il Rapporto 2010 economica annuale - Questo rapporto suggerisce che i redditi più bassi e prezzi elevati del carburante nel 2008 un impatto significativo sulla redditività del settore della pesca.L´ammontare del valore aggiunto 2 generato dal settore è pari a 2,1 miliardi di euro nel 2008, una diminuzione di circa il 23% rispetto al 2007. Nel complesso, i profitti flotta è diminuito ogni anno tra il 2006 e il 2008. Sebbene la flotta Ue ha fatto un utile complessivo di 250 milioni di euro nel 2008 (circa il 6% del reddito complessivo), l´analisi per segmento di flotta 3 ha rivelato che durante il periodo 2002-2008, il 30-40% dei segmenti valutati in perdite in media, il che significa che questi segmenti di fatto insufficiente rendimento del capitale investito. I dati rivelano che le navi operanti con attrezzi fissi (come i pescherecci con palangari, con reti a circuizione, pescherecci con reti, le navi che utilizzano trappole e pentole) generalmente risultati migliori rispetto attrezzi attivi (come demersali 4pescherecci, sfogliare e le navi che utilizzano attrezzi attivi polivalenti), con alcuni tipi di attrezzi che lottano per garantire la redditività, come demersali e sfogliare. Le cause di questo basso rendimento economico sono poveri evoluzione degli stock ittici, l´impatto dei prezzi dei combustibili e dei prezzi di pesce, e l´esistenza di sovraccapacità in alcune parti della flotta dell´Unione europea. Relazione sulla sforzi degli Stati membri ´nel corso del 2009 per raggiungere un equilibrio sostenibile tra la capacità e possibilità di pesca - In questo rapporto, l´esistenza di sovraccapacità è confermata. Nel corso del 2009, la riduzione complessiva della capacità della flotta continua ad essere tra il 2% e il 3% in media, come è stato negli anni precedenti. Tuttavia, con questo tasso di riduzione delle capacità, che sono almeno in parte compensato dal progresso tecnologico, sarà difficile eliminare la sovraccapacità nel breve periodo se non vengono apportate modifiche alla politica attuale. Chiama per il miglioramento della segnalazione - Per entrambe le relazioni, una serie di dati che manca a causa di una segnalazione incompleta da parte degli Stati membri. La Commissione chiede quindi di migliorare la cooperazione di tutti gli Stati membri nella presentazione di alta qualità e completo di dati economici sulle loro flotte da pesca in modo tempestivo. |
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FERMO PESCA BIOLOGICO: LE MARCHE POSSONO DIVENTARE REGIONE PILOTA PER UN ESPERIMENTO LUNGIMIRANTE E INNOVATIVO |
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Ancona - ´Il piano di gestione del fermo pesca biologico delle Marche potrebbe rappresentare un modello ed un esperimento pilota per altre realta` regionali.´ Lo ha dichiarato l´assessore regionale alla Pesca, Sara Giannini, visibilmente soddisfatta dall´esito dell´ audizione a Montecitorio con la Xiii Commissione Parlamentare Agricoltura. Come gia` annunciato i giorni scorsi, l``assessore e` stata ascoltata il 22 giugno dalla Commissione in una riunione molto partecipata. Al centro della disamina, la valutazione delle criticita` della gestione del fermo biologico marchigiano e l´esigenza di calibrare in maniera mirata gli interventi per la piena attuazione e razionale gestione del Piano di gestione regionale, proposto dalle Associazioni di categoria marchigiane. Il piano era gia` stato presentato al Ministro dell``Agricoltura e Pesca, Francesco Saverio Romano, lo scorso 18 maggio. ´L´audizione - ha poi aggiunto Sara Giannini ´ e` stata molto importante e utile per valutare le diverse proposte. I contenuti e le novita` lungimiranti del Piano, inoltre, hanno riscosso un forte interesse bipartisan. In un momento di forte crisi del pescato, con notevoli problemi specialmente in Adriatico, siamo quindi fiduciosi ´ ha concluso- che il Piano di gestione del fermo biologico marchigiano, integrato dall´apporto della Commissione tecnico-scientifica regionale, inquadrato come progetto sperimentale, possa incassare il sostegno normativo e finanziario del Governo e raggiungere gli obiettivi prefissati, vale a dire una ottimale gestione della risorsa ittica, la tutela e l``implementazione della stessa. Obiettivi che hanno anche saputo tener conto delle esigenze dei diversi soggetti interessati ´ dagli operatori ittici , al commercio, ai consumatori- attraverso azioni mirate a ridurre il piu` possibile i disagi.´ |
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AGRICOLTURA IN LOMBARDIA, PAC: IN ARRIVO 223 MILIONI DISPOSTI I PAGAMENTI DEL SALDO 2010 E DELL´ANTICIPO 2011 UN INTERVENTO CHE NON HA PRECEDENTI IN ITALIA |
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Milano - Al via i pagamenti predisposti da Regione Lombardia, tramite l´Organismo pagatore regionale, sui saldi della domanda unica 2010 e l´anticipo della Pac 2011. Nello specifico saranno erogati entro il 30 giugno i pagamenti relativi all´articolo 68 del regolamento Pac sul latte e sulla zootecnia da carne. ´Per poter procedere sui saldi 2010 - spiega l´assessore regionale all´Agricoltura Giulio De Capitani - abbiamo dovuto attendere la comunicazione di Agea, giunta solo pochi giorni fa, sugli importi unitari del latte e della carne. Sulla base del plafond nazionale e delle richieste di aiuto Agea ha calcolato 5,557 euro a tonnellata per il latte e 43,88 euro per capi bovini macellati´. Sulla base degli importi unitari Regione Lombardia si prepara dunque a liquidare entro fine mese i seguenti premi: per il latte, 19 milioni di euro a 3680 aziende, a fronte di un plafond nazionale di 40 milioni. ´Un ottimo risultato - commenta l´assessore - poiché Regione Lombardia si aggiudica quasi il 50 per cento del plafond nazionale, a fronte di una produzione pari al 40 per cento del totale nazionale´. ´Il quantitativo di latte che percepirà il contributo - prosegue De Capitani - è calcolato sulla base dei parametri di qualità stabiliti a livello nazionale. In Lombardia pagheremo circa 3.400.000 tonnellate, pari al 75 per cento del latte prodotto. Un dato che conferma e premia l´alta qualità del nostro latte´; per quanto riguarda la zootecnia da carne, saranno pagate 670 aziende per un importo di circa 4,3 milioni di euro, pari a 93.000 capi. Chiusi i pagamenti del saldo 2010, l´Organismo pagatore regionale lombardo inizierà, come annunciato lo scorso marzo, le liquidazioni relative all´anticipo della Pac 2011: 200 milioni di euro che saranno erogati entro il 31 luglio 2011. ´L´anticipo della Pac avviato lo scorso anno - ricorda De Capitani - non ha precedenti nel Paese. L´apprezzamento degli agricoltori ci ha motivato a replicare anche per il 2011 l´operazione, con 200 milioni, pari al 50 per cento dei contributi relativi al Regime di Pagamento Unico 2011. Un impegno oneroso ma necessario per sostenere e stimolare la crescita e lo sviluppo del nostro settore primario´. |
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OGM. MANZATO: LE REGIONI, CIOÈ L´ITALIA, HANNO GIA DECISO PER IL NO |
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Venezia - “Per me la questione Ogm è presto riassunta: non possiamo de valorizzare la nostra agricoltura di qualità e il buon nome del “made in Veneto” e “made in Italy” consentendo produzioni che possono essere prodotte identiche a basso costo in altre parti del mondo. Significa semplicemente svendere la nostra agricoltura, il nostro territorio e la nostra identità a società multinazionali che non hanno alcun interesse per la sopravvivenza delle nostre imprese”. Franco Manzato, assessore all’agricoltura del Veneto, ribadisce la sua contrarietà non ideologica, ma molto materiale ed economica alle pretese di chi “pensa di guadagnare qualche euro in più di fatto a spese degli altri agricoltori, che si spezzano la schiena per proporre qualità, tipicità, pulizia e sicurezza. Se il 75 per cento degli italiani e degli europei sono contro gli organismi geneticamente modificati, la pretesa di coltivarli somiglia a quella di un venditore di stufe all’equatore: il sospetto che gli interessi veri in gioco siano altri è legittimo. Noi, la nostra agricoltura e i nostri imprenditori soffrono per la concorrenza di una mondializzazione senza qualità ma sanno che è folle inseguire la medesima strada”. “A chi dice che non se ne può fare a meno, ricordo che i nostri allevatori di bovini di qualità, cui eventualmente una simile produzione si volesse rivolgere, concordano sul fatto che siano vietati sull’intero territorio regionale la coltivazione e l’allevamento di animali geneticamente modificati Ogm, relegando eventualmente queste pratiche a puri utilizzi sperimentali in luoghi ben isolati e controllati”. “La decisione del Tar del Lazio ci mette peraltro davanti ad uno scenario bizzarro, rispetto alle più recenti dichiarazioni sull’argomento da parte della Commissione Europea, che ha formalmente annunciato un cambiamento di rotta anche normativo, ma soprattutto rispetto alla situazione italiana, dove le istituzioni costituzionalmente competenti in materia agricola, cioè le Regioni, si sono unanimemente pronunciate perché in Italia non ci siano Ogm, impegnando il governo a sostenere questa posizione a Bruxelles e ad applicare le clausole di salvaguardia. Tradotto in termini più giurisprudenziali: le Regioni hanno formalizzato il loro “no” a regole di coesistenza con organismi Ogm. Il che significa che hanno deciso – ha concluso Manzato – che le regole di coesistenza sono le seguenti: nel territorio italiano non si possono coltivare Ogm. E il Governo deve solo prenderne atto”. |
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AGROENERGIE, PRESENTATO A SONDRIO IL DISTRETTO UNA SFIDA PER LA COMPETIVITA´ DELLA REGIONE |
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Sondrio - Con il Distretto Agroenergetico Lombardo, presentato ieri mattina a Sondrio, la Regione Lombardia mette in rete le esperienze territoriali sull´uso delle fonti rinnovabili di origine agro-forestale. Il Distretto Agroenergetico Lombardo, guidato da Aldo Deias, riunisce, ad oggi, 68 aziende, ed è stato ´tenuto a battesimo´ dall´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia Giulio De Capitani e dal presidente della Provincia Massimo Sertori. Erano presenti anche il delegato del presidente Formigoni per la montagna Roberto Baitieri, l´assessore provinciale Severino De Stefani, il presidente di Tcvvv Walter Righini, il rappresentante del Consorzio Tutela Alta Valtellina Antonio Rudini e, per il Centro per lo sviluppo tecnologico energia e competitività, Mauro Brolis. "Fare distretto - ha sottolineato l´assessore De Capitani - significa mettere insieme le forze e saper ´fare squadra´ in un settore in cui tre sono le parole chiave: efficienza, innovazione, comunicazione". "La comunicazione è necessaria - ha spiegato De Capitani - per soddisfare il grande bisogno di vera conoscenza che si avverte intorno al tema delle agroenergie, spesso al centro di accesi dibattiti". "Ogni attività e, a maggior ragione, quella agricola - ha rimarcato l´assessore regionale - mira a una adeguata remunerazione delle fatiche e del lavoro profuso". De Capitani ha sottolineato come efficienza e innovazione rappresentino "il vero motore di una crescita effettiva del settore delle agroenergie, in cui molto è ancora da inventare e da scoprire. Questa è la sfida affascinante di cui si fa carico il Distretto Agroenergetico Lombardo, dispiegando tutte le capacità imprenditoriali delle diverse realtà che lo compongono". "La sfida che deve affrontare il Distretto Agroenergetico Lombardo è difficile e ambiziosa - ha concluso De Capitani -, ma la Valtellina, una delle tre anime del Distretto insieme alla provincia di Lodi e a quella di Pavia, ha già dimostrato di saperla vincere in altri settori, dalle eccellenze alimentari alla filiera bosco-legno-energia, passando attraverso la valorizzazione dei sottoprodotti dell´allevamento e delle coltivazioni, per ottenere con il biogas elettricità e calore". |
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SVILUPPO RURALE IN VENETO. PROPOSTA MANOVRA DA 80 MILIONI DI EURO |
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Venezia - Un significativo spostamento di risorse verso il primo Asse “Competitività” ed una rimodulazione del secondo “Ambiente e spazio rurale”, puntando sulle misure che hanno maggiormente incontrato l’interesse del settore agricolo. È questa la motivazione della proposta di modifica prevista dalla Regione al Programma di Sviluppo Rurale del Veneto, illustrata al Comitato di Sorveglianza del Psr stesso, al quale sono stati anche presentati la Relazione Annuale di Esecuzione 2010 (Rae) e un nuovo aggiornamento sullo stato di avanzamento del programma. Tema centrale dell’incontro è stata la “manovra” per migliorare l’efficacia del Programma, in vista della fase finale del periodo di programmazione. La modifica riguarda in particolare uno spostamento di risorse verso l’Asse 1 “Competitività”, per complessivi 79,6 milioni di euro. Le risorse andranno innanzitutto ad incrementare gli investimenti in ammodernamento delle aziende agricole, ma serviranno anche a sostenere l’accrescimento del valore aggiunto e le attività di informazione e promozione delle produzioni agroalimentari. La maggior parte dei fondi verrebbe prelevata dall’Asse 2 “Ambiente e spazio rurale”, la cui spesa programmata risulterebbe quindi ridotta di 64,5 milioni di euro. L’operazione comprende anche una riduzione della spesa relativa alla misura di Assistenza Tecnica al programma, pari a 15 milioni di euro, e una serie di compensazioni finanziarie interne al primo e al secondo asse. Il senso della proposta di modifica, già approvata dalla Giunta Regionale e attualmente all’esame della Commissione del Consiglio Regionale, è di razionalizzare e migliorare l’impiego delle risorse disponibili, riducendo o eliminando quelle misure che non hanno avuto riscontri effettivi rispetto alle esigenze ed alle richieste delle imprese e degli operatori agricoli e rurali. Il rappresentante della Commissione presente al Comitato di Sorveglianza ha espresso alcune considerazioni e perplessità sulla manovra, invitando la Regione ad approfondire le ragioni dello scarso successo di alcune misure del Psr ed in particolare dell’Asse-2, per poter motivare e giustificare possibili riduzioni di risorse programmate a sostegno dell’agroambiente. |
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CALABRIA: UFFICIALIZZATO L’APPROVAZIONE DEL RAPPORTO DI ESECUZIONE 2010 DEL PSR 2007-2013 |
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L’assessore regionale all’Agricoltura Michele Trematerra ha ufficialmente comunicato, ai componenti il Comitato di Sorveglianza, l’approvazione del Rapporto Annuale di Esecuzione 2010 del Psr 2007-2013. Trematerra ha sottolineato che “il fatto che per la prima volta il Rapporto venga approvato nei termini e senza osservazioni è per il Dipartimento un motivo di soddisfazione. Infatti, questo risultato è il frutto dell’intenso lavoro di tutti i dirigenti e funzionari impegnati nell’attuazione e nel governo del Psr che nel 2010, come tutti sanno, è stato oggetto di profonda rivisitazione e di scelte difficili. Tuttavia, il fatto che il Rapporto di Esecuzione sia stato liberato ed approvato senza osservazioni mi convince ancora di più che la strada intrapresa è quella giusta: scelte chiare e verificabili, trasparenza ed imparzialità dell’amministrazione, certezza dei tempi, concentrazione delle risorse finanziarie. Queste quattro ricette di semplicità e programmazione stanno oggi, in un solo anno di lavoro, portando i risultati che mi ero prefigurato. Non mi sento di sottacere la collaborazione e la fiducia che l’intera struttura amministrativa, dal Dirigente Generale all’Autorità di Gestione, dai dirigenti ai funzionari, ha inteso accordare a questa nuova impostazione metodologica. Questo di oggi, l’approvazione del Rae, è un segnale di serietà e qualità che non intendo sottacere, nonostante il mio indirizzo al dipartimento sia quello di operare in silenzio e senza proclami, perché oggi il comparto agricolo ha la necessità di avere la consapevolezza che il Dipartimento “agricoltura” ha chiare le strategie per il domani e che ogni azione amministrativa è vagliata e proposta con la giusta attenzione”. |
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CONFERENZA REGIONI AFFRONTERÀ QUESTIONE EX DIPENDENTI “CAR” |
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Potenza - La Conferenza delle Regioni ha accolto unanimemente la sollecitazione del presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo un materia di personale degli ex Consorzi agrari che attende il reinserimento nel mondo del lavoro. Il governatore lucano, in particolare, ha sottolineato la necessità di un intervento legislativo per modificare, ampliandoli, i parametri di accesso alla platea dei beneficiari della legge 410/1999. Quella norma che ha modificato l’ordinamento dei consorzi agrari, ha previsto la possibilità di “ricollocazione presso enti pubblici e privati” per “i lavoratori dipendenti dei consorzi agrari in servizio alla data del 1o gennaio 1997 e successivamente collocati in mobilità e per i lavoratori che, in base ai piani di riorganizzazione aziendale, non rientrano nell´organico aziendale”. La data del Primo gennaio 1997 ha creato però una situazione di disparità tra i lavoratori dei consorzi successivamente finiti in difficoltà con persone che lavoravano fino al giorno prima fianco a fianco e che il giorno dopo si sono viste, l’una, assorbita nella pubblica amministrazione, l’altra lasciata senza un lavoro. Nel caso della Basilicata e della vicenda del suo consorzio Agrario, questa norma ha consentito di essere ricollocati nel pubblico impiego a 36 lavoratori sui 53 in organico all’ex Consorzio agrario e ancora oggi in 11 sono senza un lavoro. Analogamente la situazione, a livello nazionale vede appena una qualche decina di lavoratori esclusi dai benefici della norma. Per estendere la possibilità di accesso anche agli altri lavoratori alcuni parlamentari hanno presentato un emendamento al decreto Milleproroghe, non approvato e trasformato poi in un ordine del giorno al Governo “nonostante risultasse assolutamente neutro per la finanza statale”. “Si tratta di un problema di facile soluzione – ha spiegato De Filippo – che serve anche a ristabilire un criterio di equità e non comporta oneri per lo Stato”. E accogliendo l’Invito, la Conferenza delle Regioni si è impegnata a porre la questione nell’ambito delle interlocuzioni con il Governo. |
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RADICCHI VENETI UNITI, PER PROMUOVERE CON LA LORO DIVERSITÀ L’IDENTITÀ DEL TERRITORIO REGIONALE |
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Venezia - “Uniti con le nostre differenze, per tutelare assieme i radicchi veneti Igp, di qualità al massimo livello, e promuoverli congiuntamente”. Con queste parole il presidente del Consorzio di Tutela del Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco Paolo Manzan ha riassunto l’obiettivo che si prefigge la lettera d’intenti firmata il 24 giugno con il presidente del Consorzio radicchio di Chioggia Igp Patrizio Garbin e il presidente del Consorzio del Radicchio di Verona Lorenzo Ambrosi, presente, e in un certo senso “notaio”, l’assessore regionale all’agricoltura o Franco Manzato. Di fatto la lettera d’intenti è la prima pietra di un organismo di secondo grado tra concorsi di tutela, a difesa di cinque varietà caratteristiche e uniche di radicchio (il Treviso va considerato nelle sue diverse tipologie precoce e tardivo), selezionate dalla storia e dalla capacità di generazioni di agricoltori del Veneto, che è il più famoso e singolare distretto produttivo mondiale di cicorie selezionate. “Anche questa alleanza operativa – ha sottolineato Manzato – evidenzia la scelta di qualità e di tipicità, e non di ogm, dell’agricoltura veneta, che riguarda prodotti di valore territoriale e identitario unici. Di più: il tradizionale individualismo dei veneti viene oggi superato dal buon senso, legato alla capacità di fare sintesi su una strategia comune. Come Regione, di fronte a questo sforzo, singolare e importante, deve esserci un impegno anche maggiore a sostegno dei produttori di radicchio uniti, ad esempio nel contesto delle azioni di promozione del “made in Veneto” e nel contesto del Programma di Sviluppo Rurale, ad esempio con la misura 132 “Partecipazione a sistemi di qualità alimentare”, e la misura 133 “Attività di informazione e promozione agroalimentare”. Del resto – ha ribadito l’assessore – per la nostra agricoltura, veneta e italiana, è strategico valorizzare prodotti non mondializzati e non ogm, operando per consolidarne e accrescerne le posizioni di mercato e la valorizzazione”. Il documento sottoscritto dai presidenti dei Consorzi dei radicchi Igp del Veneto individua il Consorzio di tutela del radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco, in virtù della sua primogenitura e della esperienza accumulata, come capofila del comune progetti “Infoquality”, della costruzione di sistemi di vigilanza, nei rapporti con le istituzioni pubbliche e private e nel completamento dell’iter di riconoscimento del Consorzio di Ii° livello denominato “Consorzio dei Radicchi veneti”, che si pone come esperienza finora unica in Italia e probabilmente in Europa. |
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RICONFERMATA LISA FERRARINI ALLA PRESIDENZA DI ASSICA: “E’ ARRIVATO IL MOMENTO DI AGIRE CONCRETAMENTE PER IL FUTURO DELLA FILIERA”
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Milanofiori - Ass.i.ca. (l’Associazione Industriali delle carni), nella sua Assemblea annuale del 23 giugno a Parma, ha riconfermato Lisa Ferrarini come Presidente. Le aziende associate ad Assica rappresentano oltre 80% del fatturato industriale della produzione delle carni trasformate (salumi, carni in scatola, grassi suini lavorati) pari a 8.254 milioni di Euro, di cui 7.928 milioni di euro proviene dai salumi. Di questi, 1.042 milioni di euro sono provenienti dall’export (972 milioni di Euro solo salumi). Il comparto chiude con la bilancia commerciale in attivo per 823 milioni di Euro. Nel nuovo mandato 2011-2013 l’attività di Lisa Ferrarini, si concentrerà innanzitutto nel ridare valore alla filiera. “La nostra filiera è uno dei pilastri del Made in Italy alimentare, della cultura alimentare italiana; c’è storia, identità, valori, c’è cultura. E’ una filiera che esporta prodotti in tutto il mondo. Negli ultimi anni però l’intera filiera suinicola non produce più valore per nessuno: allevatori, macellatori, trasformatori. E’ arrivato il momento di superare le contrapposizioni e di guardare avanti, uniti” ha affermato la Presidente. L’attività dell’Associazione sarà anche volta all’esterno verso le Istituzioni: “con le rappresentanze degli allevatori e le autorità pubbliche abbiamo iniziato un confronto sui sostegni alla filiera. E’ arrivato il momento che le autorità pubbliche facciano un passo in avanti e mettano in campo in tempi brevi gesti concreti per questa importante filiera nazionale.” Sul fronte interno, la Presidente ha sottolineato l’importanza di partecipare in modo attivo e costruttivo alla vita Associativa. “La forza di una Associazione dipende dalla sua capacità di coinvolgere i Soci e fare proprie le loro esigenze e priorità. Per questo avrò bisogno del supporto di tutti, dei Vicepresidenti, dei membri di Giunta e Consiglio, degli associati. Perché associati presenti e attivi garantiscono che l’associazione sia forte. E una associazione forte può aiutare al meglio le nostre imprese.” L’assemblea Generale che ogni anno si svolge in una città diversa, quest’anno ha scelto il capoluogo emiliano, per sottolineare una delle grandi novità dell’ultimo anno per il settore: l’istituzione delle commissioni uniche dei tagli di carne suina fresca e dei grassi. Queste Commissioni, insieme alla Cun Suini di Mantova costituiscono il tentativo di dare un sistema di quotazione più moderno ed efficiente, basato su una analisi economica dei trend di domanda e offerta a livello italiano e comunitario. |
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TRENTO: PSR, APPROVATI I BANDI PER LE MISURE 112 - 121 - 311 |
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La Giunta provinciale ha approvato il 24 giugno , con una delibera che porta la firma dell´assessore all´agricoltura Tiziano Mellarini, i bandi, i criteri, le modalità e le condizioni di ammissibilità delle Misure 112 - 121 - 311 del Piano di Sviluppo Rurale. Le Misure 121, 112, e 311 del Psr 2007-2013 si riferiscono a Investimenti nelle aziende agricole, premio di insediamento in agricoltura ed iniziative agrituristiche. Le domande potranno essere presentate a partire da lunedì, 27 giugno, fino alla scadenza del 30 novembre 2011. Ciò consentirà alle aziende agricole di depositare la domanda e di poter dare inizio ai lavori previsti. Relativamente agli investimenti ammessi a contributo, il bando ricalca sostanzialmente quanto previsto nel 2010, mentre alcune sostanziali novità sono ricomprese nella modulistica che dovrà essere utilizzata per la presentazione delle domande che ricomprendono già al loro interno alcune dichiarazioni che in precedenza dovevano essere presentate separatamente. Tutto ciò in linea con le ultime disposizioni della Giunta provinciale volta a semplificare gli adempimenti a carico degli utenti nell´ottica di una ricerca continua volta appunto a semplificare le procedure. Anche i tempi per l´istruttoria delle domande risultano più contenuti e sono stati fissati in 90 giorni dal deposito della documentazione aggiuntiva richiesta dagli uffici per poter procedere all´istruttoria. |
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FATTURATO DEI SALUMI: 7.928 MILIONI DI EURO (+4,3%) |
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Parma - Anno complessivamente positivo il 2010 per il settore dei salumi. L’anno è stato molto buono per le esportazioni e soddisfacente sia per la produzione sia per i consumi interni. È rimasta difficile, invece, la situazione sul fronte della redditività che, nel migliore dei casi, si è attestata sui bassi e non soddisfacenti livelli del 2009. La produzione di salumi (compresa la bresaola) con un balzo del +4% è salita a quota 1,221 milioni di tonn. Un aumento importante che ha tratto slancio sia dal deciso aumento della domanda interna, cresciuta del 3,1%, sia dalla vivace dinamica di quella estera (+13,2% in quantità +13,2% in valore). Nel 2010 anche il fatturato dei salumi ha fatto registrare un ottimo miglioramento arrivando a toccare i 7.928 milioni di euro (+4,3%). Un risultato, questo, ascrivibile quasi esclusivamente all’incremento della produzione, essendo i prezzi dei prodotti aumentati mediamente di appena lo 0,3%. In merito ai singoli salumi, prosciutto crudo e cotto hanno confermato la loro posizione di prodotti leader del settore, rappresentando insieme il 48,6% in quantità e il 52,1% in valore. Nel 2010 ambedue i prodotti hanno avuto, rispetto all’anno precedente, un andamento produttivo molto sostenuto, anche se significativamente differente: decisamente buono quello dei prosciutti cotti (+3,7% pari a 286.100 tonn.); ottimo quello dei prosciutti crudi (+9,6% pari a 307.400 tonn.). Analogo il trend del valore: il prosciutto crudo ha evidenziato un forte miglioramento (+10,2% pari a 2.220 milioni di euro), mentre quello per il prosciutto cotto è stato più contenuto (+4,2% pari a 1.907 milioni di euro). Per entrambi i prodotti l’aumento del valore è quasi interamente riconducibile alla maggiore produzione. In crescita significativa sono risultate anche le quantità prodotte di mortadella, salite a 176 mila tonn. (+1,3%) per un valore di 672 milioni di euro (+0,3%). Decisamente buono il 2010 anche per i wurstel, che hanno registrato un aumento del 3,9% sia in quantità (66.400 tonn.) sia in valore (237 milioni di euro). Ragione principale di tale andamento, l’orientamento dei consumatori verso prodotti a basso costo e di alto valore nutritivo, in particolare quelli derivati dal pollame. In discreta crescita la produzione di pancetta (+0,9% per 53.500 tonn.), mentre è risultata stabile quella della coppa (43.500 tonn.). I valori sono scesi a 240 milioni di euro (-1,1%) nel caso della pancetta, e sono rimasti stabili a 308 milioni nel caso della coppa. Discreto l’andamento del salame, relativamente al quale, al +1% in quantità (111.500 tonn.) ha fatto riscontro un fatturato invariato (921 milioni di euro). Marcata la ripresa dello speck, sia in termini di volumi prodotti (29.500 tonn. Per un +6%), sia in termini di valore (292 milioni di euro per un +6,6%). Il 2010, è stato un anno altalenante per la bresaola: le quantità prodotte sono leggermente salite a 15.800 tonn. (+0,6%) per un valore di 243 milioni di euro (+3,6%). |
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BENE LA SPESA CHE CRESCE DEL PSR VENETO |
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Venezia - Nel primo semestre del 2011 il Psr Veneto ha fatto segnare un significativo balzo in avanti nell’avanzamento di spesa del Programma di Sviluppo Rurale. Al 9 giugno è stato registrato un totale di 567 milioni 427 mila euro di risorse impegnate (il 54% rispetto a quelle programmate), mentre la spesa liquidata totale ammonta a 268 milioni 359 mila euro, pari al 47,3% degli impegni decretati e al 25,5% delle risorse programmate. Per quanto riguarda l’Asse 1 – “Competitività”, i nuovi dati indicano un 33% di erogazione rispetto alle risorse in programma (pari a 158 milioni e 906 mila euro), mentre l’Asse- 2 “Agroambiente” ha toccato una quota del 24,5% di risorse liquidate in rapporto alla spesa programmata (per complessivi 92 milioni 903 mila euro). Sono questi i dati certificati sullo stato finanziario del Programma di Sviluppo Rurale del Veneto 2007-2013 illustrati al Comitato di Sorveglianza. Gli ottimi riscontri evidenziati dal primo asse erano stati già anticipati dalla Relazione Annuale 2010. Alla fine dell’anno scorso, infatti, il Psr Veneto aveva assicurato l’erogazione già del 25% delle risorse programmate in materia di competitività rispetto alla quale sono buoni anche gli indicatori di realizzazione e degli obiettivi raggiunti. Uno su tutti il Pacchetto Giovani, che ha già permesso l’insediamento di mille nuovi agricoltori sul territorio. Il secondo Asse continua a registrare invece difficoltà piuttosto diffuse, anche se vanno segnalati alcuni effetti interessanti come l’ottima risposta della misura 215 (benessere animale). Le difficoltà riscontrate penalizzano più del previsto proprio quell’approccio di sperimentalità con cui il Veneto ha affrontato l’ambito agroambientale, anticipando per certi versi i tempi rispetto ad altre regioni italiane. La Relazione ha rilevato inoltre come l’Asse 3 – “Diversificazione e qualità della vita” potrà beneficiare nei prossimi mesi dell’entrata in scena dei Progetti Integrati d’Area Rurali (Pia.r), attivati dai nuovi partenariati pubblici – privati, che saranno attivi nella zone non interessate dall’azione dei Gal. Nel 2011 la Regione ha approvato infatti otto nuovi partenariati, per una spesa programmata di oltre 15 milioni di euro. Risultati sempre più rilevanti, soprattutto nell’ambito dell’Asse 3, si profilano anche per quanto riguarda l’applicazione del Leader, attraverso l’attività programmatoria dei Gruppi di Azione Locale: a metà 2011 lo sviluppo locale del Veneto conta ben 170 bandi approvati, mentre sarà valutato entro il prossimo 30 settembre il raggiungimento del primo obiettivo dei Gal pari al 25% della spesa programmata. |
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I SALUMI PIACCIONO AGLI ITALIANI. PROSCIUTTO COTTO SEMPRE IN TESTA NEI CONSUMI, SEGUITO DA PROSCIUTTO CRUDO, MORTADELLA E SALAME |
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Parma - Favorito dal miglioramento del contesto macroeconomico, il consumo di carne suina fresca e trasformata è ammontato nello scorso anno a 1,936 milioni di tonn., con un incremento del 4% rispetto al 2009. La disponibilità al consumo pro-capite, considerato anche l’incremento della popolazione residente in Italia, si è portato sui 32,1 chilogrammi. Nel corso del 2010 il comparto delle carni suine fresche, ha ulteriormente rafforzato il trend di crescita già buono dello scorso anno, con un incremento del 5,4%. In sostanza, la carne suina è riuscita a sfruttare con successo il vantaggio derivatole dai prezzi contenuti (sostanzialmente sugli stessi moderati livelli dell’anno precedente). In merito alla componente salumi (compresa la bresaola) la disponibilità totale per il consumo nazionale è stata nel 2010 di 1.139 milioni di tonn. (al netto del saldo import-export e scorte), ripartendosi sulla popolazione secondo il dato medio di 18,9 chilogrammi procapite, contro i 18,4 dell’anno precedente. Rispetto al 2009 i consumi di salumi hanno osservato una ripresa significativa (+3,1%). Per quanto riguarda il consumo delle varie tipologie di prodotto, i prosciutti crudi hanno messo in evidenza, rispetto all’anno prima, un inaspettato considerevole incremento della domanda (+4,8%), salendo a 251.800 tonn. Molto buono anche l’andamento dei consumi interni del prosciutto cotto che si sono portati sulle 283.000 tonn. (+3,7%). Per quest’ultimo prodotto, molto dinamici si sono manifestati gli scambi, con le importazioni cresciute del 14% e le esportazioni del 10%. Buona la domanda interna per la voce “altri salumi” (+4,7% per 270.900 tonn.), mentre discreto è risultato il consumo di mortadella e wurstel, cresciuti complessivamente dello 0,4% per 226.200 tonn. In flessione, anche se contenuta, il consumo di salame: 93.700 tonn. Con un -0,8%. In calo, infine, anche i consumi di bresaola (-1,9% per 13.500 tonn.). La struttura dei consumi interni vede sempre il prosciutto cotto al primo posto con una quota pari al 24,8% del totale dei salumi (era del 24,7% nel 2008), seguita da quella del prosciutto crudo che sale di alcuni decimali al 22,1%, mentre scendono quelle del salame (8,2%) e di mortadella/wurstel (19,9%). Rimane stabile quella della bresaola all’1,2%. Passa invece al 23,8% il consumo nazionale degli altri tipi di salumi. |
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ACCORDI INTERPROFESSIONALI DEL SETTORE ORTOFRUTTA: “C’È CHI DICE NO” |
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Bologna -“C’è chi dice no: come recita il refrain della canzone di un noto cantautore nostrano”. “La frase si adatta perfettamente alla situazione di nulla di fatto uscita dalla riunione della Oi - Ortofrutta Italia di venerdì 24 giugno – chiosa il presidente della Cia Emilia Romagna Antonio Dosi -. In sostanza è accaduto che su una proposta, condivisa da tutti gli altri componenti l’organismo Interprofessionale, che prevedeva regole comuni per intervenire e gestire situazioni difficili di mercato lavorando sulla trasparenza delle regole, della provenienza e sul governo dell’offerta, togliendo dal mercato del fresco e indirizzando ad altre destinazioni il prodotto di minor qualità, i rappresentanti della grande distribuzione presenti al tavolo (Federdistribuzione e Ancc/conad) hanno rifiutato la firma”. Lo scoglio – aggiunge Nazario Battelli, vicepresidente di Oi e responsabile della Cia nazionale per le politiche di mercato e per le relazioni interprofessionali - ha riguardato la norma che prevedeva uniformità di comportamenti commerciali anche per le merci di produzione non nazionale e quindi provenienti da paesi produttori ‘competitor’ dei nostri agricoltori”. “Applicare regole comuni e omogenee è irrinunciabile – continua Dosi – ed è chiaro il tentativo della distribuzione di voler lavorare anche sulla bassa qualità estera per, nel migliore dei casi, avere un’arma in più per deprimere il prezzo riconosciuto alla produzione ma, nel peggiore dei casi (si sa, a volte pensar male ci si azzecca!) avere anche quella tipologia di prodotti dalla provenienza poco chiara: basta fare un giro nei mercati e supermercati per vedere come spesso l’indicazione (obbligatoria) dell’origine sia un optional”. Questa situazione peraltro, ricorda ancora Dosi, si aggiunge ad una circostanza di mercato già depressa dalla vicenda del batterio,”che pure con frutta e ortaggi non c’entra nulla”, con una produzione normale e adeguata alla domanda ma che, per via della crisi economica ancora ben presente in buona parte di Europa, rischia di vedere contratti ulteriormente i consumi”. “Solleciteremo da subito un intervento delle istituzioni – conclude il presidente Cia - in particolare del Ministro Romano, che ha dimostrato nei suoi primi interventi di conoscere ed avere capito quale sia la situazione e su chi e cosa intervenire per risolvere questo oramai annoso problema. Chiediamo infine a tutte le componenti della Interprofessione, che venerdì scorso hanno dimostrato di condividere la linea strategica individuata, la massima coesione nel perseguire l’obiettivo di una equa ripartizione del valore lungo la filiera dell’ortofrutta e nelle azioni che sarà necessario intraprendere”. |
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LA REGIONE CALABRIA REPLICA A MAZZA PER LA LETTERA APERTA SULLA BRUCELLOSI |
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Il Dipartimento regionale “Tutela della salute” replica alle notizie apparse sulla stampa: “Con riferimento alla “lettera aperta al presidente Scopelliti”, a firma dell’avv. Michela Mazza, inerente “la vaccinazione anti brucellosi”, stupisce il tono della nota, perché l’avvocatessa conosce bene la disponibilità manifestata dal Dipartimento regionale “Tutela della Salute e Politiche Sanitarie”, nel ricevere la delegazione di allevatori podolici che sono impegnati con il loro lavoro quotidiano a valorizzare i nostri allevamenti. Il Coordinamento degli allevatori sa bene che vi sono stati due incontri presso il Dipartimento, il secondo dei quali è stato promosso dalla dirigenza del Settore Lea, affinché gli allevatori stessi potessero confrontarsi con la neo costituita task force veterinaria regionale composta da un veterinario del Ministero della Salute e quattro veterinari delle Aziende Sanitarie Provinciali. In quella sede la task force ha manifestato forti perplessità sulla proposta di deroga per la vaccinazione ribadendo, tra l’altro, che la regione Campania ebbe, a suo tempo, la deroga alla vaccinazione per i bufali; ciò comportò l’abbattimento di numerosissimi capi. Gli allevatori presenti ricorderanno che, in quella sede, i Dirigenti del Dipartimento regionale “Tutela della Salute” chiesero alla task force veterinaria di poter avviare un’ istruttoria approfondita, coinvolgendo un veterinario di fiducia degli allevatori, affinché la Regione si facesse interprete presso il Ministero, al fine di poter fare valutare la richiesta di deroga nazionale, per superare il fermo diniego degli organi tecnici dello stesso Ministero. Purtroppo, non è sufficiente una semplice “letterina”, o un copia-incolla o dati fasulli, quell’epoca è finita in Calabria! Il Dipartimento e la task force veterinaria sono interessati a proseguire gli incontri tecnici con i rappresentanti degli allevatori e del Dipartimento regionale “Agricoltura”, per definire una comune strategia tale da portare la Calabria fuori dall’”emergenza brucellosi”. |
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AGRICOLTURA UMBRA, COMMISSARIAMENTO AGEA: AUSPICIO CHE SI SBLOCCHINO IN TEMPI BREVI I PAGAMENTI AGLI AGRICOLTORI |
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Perugia - "Pur non avendo gli elementi utili per valutare quanto il commissariamento di Agea possa rappresentare la scelta migliore, di certo era importante agire, perchè non poteva essere più mantenuta la situazione di stallo in cui versava l´Agenzia". Commenta così l´assessore regionale all´agricoltura, Fernanda Cecchini, la decisione del presidente del Consiglio che, su proposta del ministro Francesco Saverio Romano, stamani, con proprio decreto ha sciolto gli organi statutari di Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) e nominato in qualità di commissario il generale Mario Iannelli. Per l´assessore Cecchini "su Agea bisognava necessariamente fare delle scelte perchè, proprio per il ruolo dell´Agenzia nell´ambito della politica agricola, era indispensabile una maggiore attenzione da parte del Governo visto, che altrimenti, si rischiava di mettere in crisi molti agricoltori". "L´auspicio è che da questo momento si possa avviare un processo virtuoso" - ha detto Cecchini ricordando che "per dare certezze agli imprenditori agricoli, la Regione Umbria proprio in quest´ultimo periodo, per semplificare e accelerare il sistema dei pagamenti dei contributi, sta valutando l´opportunità dell´apertura di uno Sportello Agea regionale, così come già è avvenuto in Molise e Friuli Venezia Giulia". "Ora - conclude l´assessore - si spera che il commissariamento possa servire ad accelerare l´iter, perché i ritardi dei pagamenti dovuti agli agricoltori, rappresentano un problema di grande rilevanza e un sacrificio per la loro attività, con danni che si ripercuotono su tutta l´economia". |
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ENOGASTRONOMIA: POLVERINI, PRESENTA LA GUIDA AI RISTORANTI DI ROMA |
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La Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, insieme al curatore, Giuseppe Cerasa, ha presentato oggi all’Enoteca regionale Palatium l’ottava edizione della Guida ai Ristoranti di Roma 2011-2012 di La Repubblica, all’evento erano presenti anche l’assessore all’Agricoltura Angela Birindelli e il commissario Arsial, Erder Mazzocchi. Sono oltre tremila i ristoranti recensiti, più di mille pagine con 95 enoteche, 155 pizzerie, 530 botteghe del gusto, 70 pub e 80 locali notturni, 15 prodotti tipici regionali, mercati, botteghe del gusto, ricette originali, negozi gourmet, eccellenze enologiche e alimentari e suggerimenti su dove comprare vino e cibo di Roma e del Lazio. La Guida contiene, inoltre, la sezione “Itinerari del gusto”, con 15 pagine che descrivono prodotti e locali tipici e tradizionali delle cinque province della Regione. “Questa guida - ha detto Polverini - è uno straordinario strumento per la promozione del nostro territorio e delle sue eccellenze enogastronomiche. Come Regione abbiamo messo in campo diverse misure e campagne di comunicazione per attuare una politica che vede al centro la qualità dei nostri prodotti. Ma occorre ancora di più utilizzare l’enogastronomia laziale per guidare i flussi turistici”. Polverini ha sottolineato, inoltre, come il comparto agricolo sia uno dei punti più avanzati del programma dell’amministrazione regionale: “L’agricoltura è un settore propulsivo della nostra Regione. Il Lazio anche quest’anno in prodotto interno lordo batte le altre Regioni e guardiamo a fondo il settore agricolo. Il ‘made in Lazio’ lo abbiamo coniato perché questa è una Regione che fa fatica ad uscire dalla popolarità di Roma”. |
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I SALUMI DEL FRANTOIO : LA NUOVA GAMMA
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La nuova gamma si compone di 6 referenze, disponibili in Gdo da luglio 2011 in comode confezioni pronte all’uso. Il packaging è stato appositamente studiato in modo da permettere al consumatore di visionare il prodotto nella sua veridicità. Cotto Rustico Il Cotto Rustico Salumi del Frantoio, dal sapore e dal profumo delicato ma pieno, è ottenuto da cosce fresche di suino disossate, accuratamente controllate e selezionate. Inoltre, la ricetta con olio extra vergine di oliva, che contiene grassi monoinsaturi (o “grassi buoni”) permette di ridurre notevolmente la percentuale dei grassi di origine animale, solitamente alta nei salumi. Ha una connotazione sana per eccellenza. In questa nuova veste, lo è ancora di più perché particolarmente magro dall’origine, e arricchito di extra vergine che ne migliora ulteriormente il profilo nutrizionale: tante proteine, pochi grassi e per la gran parte “buoni” per la salute (5% contro una media del 8-9% di prodotti analoghi). Perfetto anche per la linea: con le sue 139 calorie per etto è più leggero della maggior parte dei prosciutti cotti. L’assenza di lattosio come additivo lo rende adatto anche a chi è intollerante al latte. Mortadella La mortadella Salumi del Frantoio ha una quantità inferiore di grassi: solo l’11% di grassi di origine animale, e un contenuto totale di grassi ridotto del 30%[*]. Tradizione salumiera emiliana, profumo intenso, fragrante e leggermente speziato, con olio extra vergine d’oliva. La mortadella dei Salumi del Frantoio è un prodotto di elevata qualità grazie alla presenza di tagli pregiati di suino e a una lavorazione che si avvale di tecniche tramandate dalla tradizione. È un salume con poco sodio (da qui il suo sapore dolce), caratterizzato naturalmente da una buona quantità di grassi monoinsaturi, benefici per l’apparato cardiovascolare. In questa nuova veste, grazie a un taglio drastico dei grassi che ne diminuiscono il valore calorico e all’aggiunta di un 6% di olio extravergine, si arricchisce di lipidi buoni, diventando una soluzione golosa anche per chi tiene alla linea e alla salute. Tacchino Arrosto Il tacchino arrosto Salumi del Frantoio è ricco di proteine, ma con un basso contenuto di grassi. È infatti l’esclusiva preparazione con olio extra vergine di oliva che permette di sostituire gran parte dei grassi di origine animale con quelli monoinsaturi di origine vegetale, più sani per l’organismo. È identificato generalmente come un cibo leggero e semplice. Qui la ricetta, oltre al 75% di carne e al 2% di extra vergine che migliorano la qualità nutrizionale dei pochi grassi presenti, prevede solo gli ingredienti indispensabili per mantenerlo morbido. Il risultato è un prodotto ricco di proteine e con un basso contenuto di grassi saturi. Per un secondo piatto perfetto, mai dimenticare un contorno di verdure o una macedonia che regalano vitamine, ma soprattutto potassio, utile contro la ritenzione idrica. Pollo Arrosto Alla leggerezza e alla digeribilità delle carni bianche, Salumi del Frantoio aggiunge inoltre il gusto e il nutrimento dell’esclusiva ricetta con olio extra vergine di oliva. La sostituzione di gran parte dei grassi di origine animale con quelli monoinsaturi derivanti dall’olio d’oliva consente di ottenere un prodotto finale ancora più leggero e nutriente. Come per il tacchino arrosto, la scelta di materia prima magra e la presenza di olio extra vergine(2%) lo rendono perfetto per le diete leggere grazie al basso apporto di grassi e calorie, e l’ottimo contenuto di proteine, utili per l’efficienza del metabolismo e la tonicità muscolare. Ideale se mangiato con verdure o una macedonia che regalano vitamine e soprattutto potassio, utile contro la ritenzione idrica. Würstel Di Puro Suino Sono realizzati con carni di prima qualità e con olio extra vergine d’oliva per darti più benessere e meno grassi: solo il 10% di grassi di origine animale per un contenuto totale ridotto a meno del 30%[*]. Sono disponibili in confezioni da 100gr o da 250gr per tutte le esigenze. Caratterizzati dal 65% di carne di alta qualità e più magra rispetto alla ricetta tradizionale, ma soprattutto dal 6% di extravergine, sono la soluzione moderna per chi ama i sapori intensi, ma fa attenzione alla linea. I grassi totali sono contenuti (solo 16% contro una media del 25%), con un taglio netto ai pericolosi grassi saturi che sono rimpiazzati parzialmente da quelli “buoni” e protettivi per l’apparato cardiovascolare dell’extravergine. Non è presente glutammato monosodico che in altri prodotti simili serve a dare sapore. Qui non serve: la carne di ottima qualità e l’uso di spezie naturali è più che sufficiente! Infine sono privi di proteine del latte e di fosfati. Würstel Di Pollo E Tacchino Un’ottima alternativa ai wurstel tradizionali grazie alla delicatezza delle carni bianche e alla ricetta esclusiva con l’olio extra vergine d’oliva, che permette di ridurre notevolmente i grassi: -50% dei grassi di origine animale e -30% [*]dei grassi totali. Sono disponibili in confezioni da 100gr o da 250gr. La fama di alimento poco sano deriva dal fatto che in commercio ci sono prodotti pieni di additivi, parzialmente evitabili se si punta invece sulla qualità/quantità della materia prima. In questo prodotto grazie alla scelta di tagli più magri, i grassi si alleggeriscono del 30%[*], ma si arricchiscono di preziosi monoinsaturi dell’olio extra vergine. Risultato: meno calorie e più salute. In più, oltre all’assenza di lattosio che, per le persone intolleranti, è un problema, è anche privo di proteine del latte e di fosfati. Per rendere stuzzicante il sapore, infine, si usano solo le spezie. Valori nutrizionali medi per 100g di prodotto www.Salumidelfrantoio.it |
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BOLLICINE CHE PASSIONE
A MILANO, IL FRANCIACORTA - ECCELLENZA DEL VINO ITALIANO - AL TEMPORARY SHOP
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Le “unforgettables” Bollicine di Franciacorta tornano a Milano, e questa volta scelgono come preziosa cornice delle loro performances, Sidecar, il temporary shop di corso Garibaldi 59, che dal 28 giugno al 2 luglio diventerà luogo d’appuntamento per gli amanti del vino. Franciacorta è un nome nobile e facile da ricordare, che oggi evoca colline moreniche ammantate di vigneti e un territorio cosparso di cantine - vere e proprie cattedrali della tecnologia enologica più avanzata, da quelle di gusto antico situate in cascinali riadattati a quelle più avveniristiche che portano la firma di famosi architetti. Un giorno, non molto lontano, sette tra queste aziende hanno sentito la necessità di riunirsi con il comune intento di studiare una filosofia adeguata, e una serie di iniziative speciali, per far conoscere il Franciacorta nel mondo. E nata così nello scorso mese di marzo “Bollicine in show room”, manifestazione il cui successo è stato universalmente riconosciuto dal mondo fashion. Questa volta invece la formula scelta dalle Cantine Riunite è quella accattivante e moderna del temporary store. Infatti per cinque giorni a fine giugno, le bollicine di Franciacorta saranno le indiscutibili protagoniste di numerose iniziative e appuntamenti presso lo spazio di Sidecar Eventi, dove i milanesi potranno deliziarsi con l’aperitivo dei sensi, creatura che nasce dal Franciacorta Brut, il re dei vini franciacortini, e dalla bravura nella capacità di mescerlo dei sommeliers della Fisar della Leonbruno&oltre. Ogni giorno dalle 11.30 alle 13.30 e ogni sera dalle 18.30 alle 21.30, i vini di Franciacorta saranno i protagonisti dell’aperitivo che andrà in scena tutti i giorni, nel cuore di una delle zone nevralgiche e cult della movida milanese. Un aperitivo-degustazione, alla scoperta dei vini e dei prodotti tipici. Franciacorta Brut, Franciacorta Satèn, Franciacorta Rosé, Franciacorta Extrabrut e diverse tipologie di millesimati, il meglio della produzione franciacortina. All’aperitivo si accompagneranno piccoli assaggi di salumi e formaggi, serviti al piatto e al tavolo. Anche solo Franciacorta Quando nel 1995 la Franciacorta ottenne, la Docg (denominazione di origine controllata e garantita) ebbe il raro onore di poter chiamare il proprio vino solo Franciacorta, nome che identifica anche il territorio e il metodo di produzione. Si tratta di un privilegio che hanno lo Champagne e il Cava spagnolo, forti di ben altri numeri, malgrado la crisi. Il Franciacorta deve la sua affermazione all’elevata professionalità e all’innato spirito d’impresa dei produttori, raggruppati quasi tutti nel Consorzio per la tutela del Franciacorta. Le sette cantine ideatrici del goloso e spumeggiante calendario sono: Società Agricola Tenuta Ambrosini s.R.l.; Azienda Vitivinicola Le Cantorie; Azienda Agricola Cascina San Pietro; Cooperativa Agricola Sociale Clarabella; Azienda Agricola La Fiorita; Tenuta Montedelma; Azienda Agricola Vigna Dorata – Per i prodotti tipici :Caseificio Sociale di Valcamonica e del Sebino |
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GRANDE NOVITÀ DA CASA PLASMON
ARRIVA BEBITHE’
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Da casa Plasmon arriva il thè pronto da bere per bambini: per quest’estate l’azienda specializzata nell’alimentazione infantile lancia la nuova linea Bebithè, un concentrato di gusto e bontà per tutti i bambini. Disponibile in due varietà, limone e pesca, è la soluzione ideale per avvicinare i piccini a nuovi sapori e per sfuggire al caldo estivo. Bebithè Plasmon utilizza vero succo di limone o pesca; è deteinato (il livello di caffeina non supera lo 0.10 %); contiene fruttosio, elemento che mantiene un alto potere dolcificante con indice glicemico più basso rispetto al saccarosio; è privo di conservanti e coloranti. È garantito dal Programma Oasi Plasmon, che assicura la totale rintracciabilità delle materie prime a partire dal campo, certificando l’utilizzo di foglie di thè raccolte a mano e di limoni e pesche coltivati nei campi più adatti e lontani da fonti di inquinamento. Tutto ciò per assicurare la massima affidabilità e sicurezza che caratterizza da sempre la storia e i prodotti Plasmon. Anche il packaging presenta numerose novità: la grafica è accattivante e divertente grazie alle nuove mascotte Nick e Manu che trasmettono allegria; la sicurezza, che Plasmon offre da sempre, è garantita grazie all’utilizzo del full body sleeve, una pellicola termoretraibile che protegge il prodotto da effrazioni e manomissioni; la confezione, pratica e leggera, è anche dotata di tappo richiudibile. Tutto ciò ne permette un facile e gustoso consumo in qualsiasi luogo. E per una merenda ancora più gustosa, vivace e giocosa, anche fuori dalle mura domestiche, Plasmon oltre a Bebithè ha pensato di offrire ai bambini nuove confezioni più piccole e allegre (sempre accompagnate dalle nuove mascotte Nick e Manu) di Happy Frollino, il frollino buono come quello dei grandi ma con tutta la sicurezza e la qualità Plasmon, da oggi sempre a portata di mano |
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FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL BRODETTO
E DELLE ZUPPE DI PESCE
FANO BENVENUTI NELLA CITTADELLA DEL BRODETTO
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Dal 9 all’11 settembre, nelle Marche, la Ix edizione del Festival Ix edizione per il Festival Internazionale del Brodetto e delle Zuppe di Pesce, la popolare manifestazione organizzata dalla Confesercenti di Pesaro e Urbino, in programma a Fano (regione Marche) dal 9 all’11 settembre 2011. In gara, secondo l’ormai consolidata formula, alcuni tra i più qualificati ristoranti italiani e stranieri che si sfideranno per la conquista del Miglio Brodetto 2011. Titolo, che lo scorso anno, si è aggiudicato lo chef sardo Stefano Dedidda del ristorante di Cagliari Dal Corsare. Novità della Ix edizione: quest’anno per la prima volta entreranno in competizione gli chef stranieri, sempre presenti al Festival ma fuori concorso. La formula sarà la stessa: 8 partecipanti, 6 italiani e 2 in rappresentanza di altri Stati europei, in una sfida a due che permetterà di vincere chi ha conseguito il maggior punteggio complessivo. A decretare il Miglior Brodetto 2011 una giuria qualificata composta dalle migliori firme del giornalismo enogastronomico italiano presieduta da Enzo Vizzari, Se la giuria tecnica avrà il compito di individuare il Miglior Brodetto d’Italia, quella popolare (può partecipare chiunque, si richiede la prenotazione allo 0721.831382, costo 25 euro), attribuirà il premio speciale vinto, nel 2010, dallo chef Gianfranco Pascucci, del ristorante Pascucci Al Porticciolo di Fiumicino (Roma). Per tutti, l’appuntamento è dal 9 all’11 settembre 2011, alla cittadella del Brodetto (lungomare di Fano- regione Marche) per trascorre piacevoli giornate tra stand, musica, cinema, piatti di pesce e competizioni culinarie. I filmati e le fotografie della predente edizione sono visibili sul sito www.Festivaldelbrodetto.it |
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AZIENDA AGRICOLA FRANCESCO QUAQUARINI DI CANNETO PAVESE VINCE IMPORTANTI RICONOSCIMENTI AL PREMIO DOUJA D´OR 2011
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I suoi vini Oltrepo´ Pavese Moscato Spumante Doc 2010 , Oltrepo´ Pavese Doc Pinot Nero Rose´ Spumante Brut 2009, Sangue Di Giuda dell´Oltrepo´ Pavese Doc 2010, Sangue Di Giuda dell´Oltrepo´ Pavese Vigna Acqua Calda Doc 2010 – Bio hanno ottenuto il " Premio Douja d´Or 2011" nel 39° Concorso Nazionale Vini a Doc e a Docg, organizzato dalla Camera di Commercio di Asti in collaborazione con O.n.a.v. (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino), ulteriore conferma del mantenimento costante dell´alta qualità della sua produzione. Www.quaquarinifrancesco.it |
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ALL’HOTEL SPLENDIDE ROYAL DI LUGANO DURANTE L’INDIAN FOOD FESTIVAL DAL 1° AL 15 LUGLIO 2011
IL MASTER CHEF DEL FAMOSO THE TAJ MAHAL HOTEL DI NEW DELHI PRESENTA LE RAFFINATE PROPOSTE DELLA TRADIZIONE GASTRONOMICA DEL SUO PAESE.
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L’hotel Splendide Royal di Lugano in collaborazione con il Master Chef Indiano Manoj Goel del Ristorante Varq, del famoso The Taj Mahal Hotel di New Delhi, insieme al suo team Chef Bharat Singh Thakur e la signora Sonam Bhola, dal 1° al 15 luglio ospiterà una rassegna gastronomica indiana presso il Ristorante La Veranda. Sarà possibile assaggiare le più diverse specialità indiane ed anche un delizioso menù degustazione. I piatti saranno presentati con la creatività e la fantasia caratteristiche dell’India, applicate all’arte culinaria. La cucina indiana: non solo curry e chutney L’india rispecchia la sua varietà di gusti e tradizioni anche nella cucina, che non si esprime soltanto con riso, curry e chutney, ma con piatti diversissimi tra di loro a seconda della provenienza dal Nord o dal Sud. La gastronomia è considerata come una vera e propria arte e risente dell’influsso dei riti sociali e religiosi. È la presenza delle spezie che fa della cucina indiana un melting pot di sapori, profumi e colori. Il dosaggio e le miscele delle spezie si tramandano di famiglia in famiglia e sono regolati dai principi dietetici citati nei testi sacri dell´Ayurveda, nei quali si afferma che un´alimentazione fortemente speziata è garanzia di buona salute. Anche l’equilibrio dei vari sapori (acido, amaro, dolce e salato) è ispirato alla medicina tradizionale. Il menu indiano dell’Hotel Splendide Royal Il menu proposto dallo Splendide Royal presenta una vasta scelta di antipasti, zuppe e portate a base di carne - come il Sunehari Nalli, carne di agnello con riso al profumo di zafferano - oppure di pesce - come il Masala Sea Bass, spigola scottata in padella su un letto di spinaci saltati e funghi. I dessert sono composti da ingredienti dolci amalgamati con frutta e noci, o con budino di carote. I piatti vengono presentati seguendo la creatività dello chef, che ha rivisita la tradizionale cucina indiana e utilizza nuove tecniche, presentazioni innovative e abbinamenti di sapori atipici. Lo chef propone inoltre due menu degustazione per vegetariani e non. Orario: tutti i giorni dalle ore 12.00 alle 14.30 e dalle 19.00 alle 23.00. Capienza: 50 coperti al Ristorante La Veranda e 30 coperti sulla Terrazza. L’hotel Splendide Royal e il Ristorante La Veranda A Lugano, la bellissima dimora storica Villa Merlina, nota nell´Ottocento per i suoi giardini spettacolari, diventa nel 1887, un albergo di lusso chiamato Hotel Splendide, il più rinomato della città, luogo d’elezione di personaggi illustri, posto in una posizione privilegiata sul lago con un panorama magnifico che lo rende veramente unico. La naturale bellezza che circonda lo Splendide Royal è una presenza costante e suggestiva, fatta di suoni e di profumi che si armonizzano mirabilmente con i delicati sapori della raffinata cucina italiana contemporanea del ristorante "La Veranda", che d’estate offre un magnifico servizio sulla Terrazza. Lugano, cuore del Canton Ticino Circondata dalle montagne che le donano un clima fresco, impreziosita da un incantevole lago, Lugano è una meta ideale in estate per la dolcezza del clima e per gli eventi musicali. Terra abituata nei secoli al cambiamento, Lugano ha saputo tuttavia mantenere integre le proprie tradizioni con uno sguardo intelligente ed elegante al nuovo. Come nell’ambito dell’arte culinaria, in virtù della lungimiranza e competenza dei suoi imprenditori del comparto alberghiero, i quali sanno cogliere le opportunità per proporre manifestazioni atte a far degustare sapori esotici prelibati a palati da intenditori. Tra i paladini di tali iniziative è da annoverare il Dottor Roberto Naldi, il quale vanta un’esperienza vasta quanto significativa, da imprenditore alberghiero di consolidato successo con un grande amore per la propria attività. Appartengono alla Roberto Naldi Collection sia l’Hotel Splendide Royal che il Grand Hotel Eden, entrambi a Lugano, e due hotel ubicati a Roma: il Parco dei Principi Grand Hotel & Spa e l’Hotel Splendide Royal. Www.splendide.ch |
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“IL BARTOLINI”
GRAPPA E LIME NEL NUOVO APERITIVO DELL’ESTATE
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E’ stato presentato al Devero Ristorante il nuovo cocktail da aperitivo, una fresca novità nata da un’idea dello chef Enrico Bartolini. “Il Bartolini” è un intrigante drink che sprigiona profumi delicati che ricordano il Pisco peruviano. Un fresco e leggero aperitivo nato dall’unione delle note morbide della grappa e di quelle un po’ più aspre del lime. Tutte le piacevoli sensazioni della grappa sono racchiuse in un cocktail a bassa gradazione alcolica con un gusto intenso che si sprigiona in bocca lasciando una soffice sensazione creata dalla schiuma leggera che ricopre Il Bartolini. Enrico Bartolini ha così inaugurato la stagione degli aperitivi, nella splendida lounge del suo ristorante di Cavenago (Mi), all’interno del Devero Hotel. Con soli 10 euro i curiosi potranno provare “Il Bartolini”, stuzzicando le prelibatezze che nascono dalla mano dello chef, tutti i giorni dalle 18:00, magari prima di una piacevole cena al Devero Ristorante od al Dodici / 24 Quick Restaurant |
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SOAVE: IL FUTURO E´ DEI PICCOLI
PRESENTATO IN OCCASIONE DI VULCANIA IL PROGETTO SOAVECRU
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Sedici piccole aziende pronte al rilancio del Soave. Soavrecru nasce con l´obiettivo di rendere protagoniste le aziende di piccole dimensioni che credono nel Soave, inteso come prodotto di qualità che può vantare ben 80 anni di storia. Per farlo l´associazione ha intrapreso un programma originale: "Abbiamo deciso di partire dalla nostra ricchezza, ovvero la nostra esperienza e il nostro sapere, per condividerla con gli altri" afferma Sandro Gini, presidente dell´associazione. "Non vogliamo perdere le caratteristiche di viticoltori legato al proprio territorio, per questo nello statuto vi è l´obbligo di rimanere aziende di piccole dimensioni. Vogliamo dare più valore ai nostri vini e per farlo abbiamo messo a punto un programma. Oggi, a soli 2 mesi dalla prima presentazione, abbiamo esposto i primi fatti.” I giornalisti sono infatti stati portati in vigneto per vedere come l´agricoltura possa divenire sempre più sostenibile: "Con la confusione sessuale e l´uso del bacillo thuringiensis possiamo rendere il vigneto sempre più amico dell´ambiente, ma c´è di più: a Soavecru si sperimentano anche tecniche innovative con l´uso di oli essenziali provenienti da Israele e anche in cantina si lavora per l´eliminazione dell´anidride solforosa" . Prossimo passo sarà la formazione aperta a tutti che partirà all´inizio di novembre con i corsi di Terra Viva: "Soavecru nasce all´insegna della formazione e della condivisione. Questa è la nostra forza" ha commentato Paolo Zardini in rappresentanza di Terra Viva. La presentazione di Soavecru si è conclusa con un messaggio di speranza da parte del Sindaco di Monteforte d´Alpone, Carlo Tessari, che ha ospitato la conferenza: "Monteforte d´Alpone lo scorso autunno si è fatto conoscere per i tristi fatti di cronaca legati all´alluvione; ora vogliamo riaccendere una speranza. Ci piacerebbe che Palazzo Vescovile, che oggi è stato la sede della presentazione di Soavecru, divenisse un centro permanete per la valorizzazione dell´enologia locale" |
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