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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Luglio 2011
VEDETE ROSSO? COME RENDERE I NANOTUBI DI CARBONIO PIU´ VISIBILI ALL´OCCHIO NUDO  
 
Bruxelles, 12 luglio 2011 - Se guardate un nanotubo di carbonio a occhio nudo non vedrete più di una polvere nera, ma adesso un team di scienziati finanziati dall´Ue ha sviluppato un nuovo modo di rendere questi mattoni multiuso della nanotecnologia più visibili. I nanotubi di carbonio sono strutture che assomigliano molto a esagoni a nido d´ape tutti avvolti in un tubo cilindrico senza giunture. È difficile fargli emettere luce visto che sono eccellenti conduttori elettrici e catturano l´energia da altre specie di luminescenti chimici che si trovano nelle vicinanze. Adesso però un team pan-europeo ha trovato il modo di usare la superficie relativamente ampia dei nanotubi di carbonio, il che permette a molte altre molecole, comprese quelle capaci di emettere luce, di attaccarvisi. Queste molecole prendono la forma di elementi chimici in grado di emettere luce rossa. Nell´ambito del progetto Finelumen "Cavity-confined Luminophores for advanced photonic materials: A training action for young researchers") che ha ricevuto un contributo di 3,62 Mio Eur sotto il Tema "Persone" del Settimo programma quadro (7? Pq) dell´Ue, alcuni ricercatori provenienti da Belgio, Francia, Germania, Ungheria, Italia e Polonia hanno preparato e caratterizzato materiali luminescenti nei quali luminofori organici e inorganici adeguatamente progettati sono incapsulati in nano-contenitori (cioè nanotubi di carbonio e gabbie di coordinazione) dove possono conservare e persino migliorare il loro rendimento di emissione. Il fine ultimo del progetto è creare una biblioteca di moduli luminescenti che emettono in tutta la regione Vis-nir per produrre materiali ibridi funzionali superiori. La sintonizzabilità dell´emissione di colore è definita dall´ospite emittente, mentre la versatilità dell´applicazione finale è controllata attraverso una funzionalizzazione chimica su misura dell´ospite. "Partecipiamo al progetto come gruppo di ricerca specializzato in studi sui composti dei lantanidi. Abbiamo deciso di mettere insieme proprietà altamente luminescenti con le eccellenti caratteristiche meccaniche ed elettriche dei nanotubi," dice il professor Marek Pietraszkiewicz dell´Istituto di chimica fisica dell´Accademia delle scienze polacca (Ipc Pas) di Varsavia, uno dei partner del consorzio Finelumen. Il team comunque ha scoperto che non si trattava semplicemente di incollarvi sopra queste molecole che emettono luce, come spiega la ricercatrice Valentina Utochnikova dell´Ipc Pas: "Attaccare complessi emettenti luce direttamente al nanotubo non è, comunque, utile, perché quest´ultimo, come assorbente nero, ne spegnerebbe la luminescenza." Per contrastare questo assorbimento indesiderato della luce, il team ha prima sottoposto i nanotubi di carbonio a una reazione termica a 140-160 gradi Celsius in una soluzione di liquido ionico modificata con una funzione azide terminale. La reazione produce nanotubi rivestiti di molecole che agiscono da legami-ancora. Da una parte, le ancore sono attaccate alla superficie del nanotubo e dall´altra possono far attaccare molecole in grado di emettere luce visibile. Il terminale libero di ogni legame ha una carica positiva. I nanotubi così preparati sono quindi trasferiti in un´altra soluzione contenente un complesso lantanidico a carica negativa - tetrakis-(4,4,4-trifluoro-1-(2-naftil-1,3-butanedionato)europium. "I composti del lantanide contengono elementi del Vi gruppo della tavola periodica e sono molto interessanti per la fotonica poiché sono caratterizzati da un´alta produzione di luminescenza quantistica e un´alta purezza di colore della luce emessa," commenta Valentina Utochnikova. Dopo essersi dissolti in soluzione, i complessi di europio a carica negativa vengono spontaneamente catturati dai terminali liberi a carica positiva delle ancore attaccate ai nanotubi a causa dell´interazione elettrostatica. Quindi ogni nanotubo è permanantemente rivestito di molecole in grado di emettere luce visibile. Una volta completata la reazione i nanotubi modificati vengono lavati e asciugati. Il risultato finale è una polvere fuligginosa che, quando viene esposta alle radiazioni Uv emette una luce rossa grazie ai complessi di lantanide ancorati ai nanotubi di carbonio. Rendendo questi materiali il più versatili possibile si crea un enorme potenziale per il loro uso nel bioimaging, nei dispositivi optoelettronici e nei sensori. Il progetto Finelumen riunisce partner industriali, piccole e medie imprese (Pmi) e organizzazioni di ricerca e fa parte della strategia generale dell´Ue per assicurare la competitività europea in un settore di enorme crescita dove i confini della chimica, della fisica e dell´ingegneria si incontrano. Per maggiori informazioni, visitare: Istituto di chimica fisica dell´Accademia delle scienze polacca http://www.Ichf.edu.pl/indexen.html/    
   
   
SOFTWARE LIBERO, VENDOLA: POSSIBILITA´ IMPORTANTI PER LE AMMINISTRAZIONI  
 
Bari, 12 luglio 2011 - “Il software libero è una possibilità importante per le Amministrazioni e per i cittadini di poter godere del diritto a comunicare e ad essere informati, senza che questo diritto venga sequestrato dalle grandi multinazionali che fanno pagare l’accesso al circuito informativo e comunicativo e decidono loro quali sono i binari su cui devono camminare le informazioni”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola presentando ieri mattina in conferenza stampa il Disegno di Legge sul software libero. Si tratta della nuova frontiera di diffusione democratica degli strumenti informatici. A questo obiettivo punta la Regione Puglia attraverso un Ddl approvato dalla Giunta e ora all’attenzione del Consiglio. “I cittadini – ha spiegato Vendola – hanno il diritto di inventarsi le loro reti comunicative, hanno il diritto di essere proprietari di tutto ciò che ha a che fare con la vita delle nostre comunità e delle nostre società. Oggi la Regione Puglia si pone all’avanguardia in Italia dal punto di vista del passaggio a questa trincea davvero innovativa che è il free software”.  
   
   
SOFTWARE E HARDWARE GRATUITI PER LA REGIONE PUGLIA.GIUNTA APPROVA DDL UN PASSO DECISIVO VERSO LA DEMOCRAZIA DELLA CONOSCENZA E UNA NUOVA ECONOMIA  
 
Bari, 12 luglio 2011 - “Il software libero è una possibilità importante per le Amministrazioni e per i cittadini di poter godere del diritto a comunicare e ad essere informati, senza che questo diritto venga sequestrato dalle grandi multinazionali che fanno pagare l’accesso al circuito informativo e comunicativo e decidono loro quali sono i binari su cui devono camminare le informazioni”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola presentando ieri mattina in conferenza stampa il Disegno di Legge sul software libero. Si tratta della nuova frontiera di diffusione democratica degli strumenti informatici. A questo obiettivo punta la Regione Puglia attraverso un Ddl approvato dalla Giunta e ora all’attenzione del Consiglio. “I cittadini – ha spiegato Vendola – hanno il diritto di inventarsi le loro reti comunicative, hanno il diritto di essere proprietari di tutto ciò che ha a che fare con la vita delle nostre comunità e delle nostre società. Oggi la Regione Puglia si pone all’avanguardia in Italia dal punto di vista del passaggio a questa trincea davvero innovativa che è il free software”.
Software E Hardware Gratuiti Per La Regione Puglia.giunta Approva Ddl Un Passo Decisivo Verso La Democrazia Della Conoscenza E Una Nuova Economia
Bari, 12 luglio 2011 - Usare il computer senza costi per le licenze. Si chiama software libero ed è la nuova frontiera di diffusione democratica degli strumenti informatici. A questo obiettivo punta la Regione Puglia attraverso un Disegno di Legge approvato dalla Giunta il 15 giugno 2011 e adesso all’attenzione del Consiglio regionale. È il primo seme di un’evoluzione attraverso la quale la Regione Puglia vuole trasformare meccanismi di lavoro e di accesso agli strumenti informatici. E lo fa a partire da casa propria. La rivoluzione del Disegno di legge comincia infatti dalla Regione, dalle proprie agenzie, dalle società, enti, aziende, istituzioni e consorzi controllati, vigilati o partecipati dalla Regione, in una parola l’intera Pubblica Amministrazione regionale per estendersi poi al mondo delle imprese che partecipano alle gare regionali, alla scuola, al mondo della ricerca e alla cittadinanza attiva. Nei 19 articoli del Disegno di Legge chiamato per intero “Norme su software libero, accessibilità di dati e documenti ed hardware documentato”, sono indicate le linee guida per accompagnare l’amministrazione regionale verso l’utilizzo di software ed hardware liberi che daranno a tutti i cittadini la possibilità di accedere a dati, informazioni e notizie senza alcuna spesa, grazie all’utilizzo di prodotti informatici gratuiti. Come è noto infatti le multinazionali dell’informatica, oltre a vendere le licenze dei propri software, tengono ben nascosti i codici sorgenti, quindi le strutture interne del programma, tendendo a creare una dipendenza tra i programmi sviluppati dagli utenti ed i propri. La Regione Puglia, per i settori di propria competenza, vuole sovvertire questo meccanismo. Per effetto della nuova norma, infatti, gli atti, le delibere, i dati, gli albi, le leggi e tutte le attività regionali sarebbero realizzate con software libero, che si distingue dal software proprietario proprio perché è distribuito con una licenza d’uso gratuita che consente anche il libero accesso al codice sorgente. Così il programma può essere non solo utilizzato da chiunque ma anche studiato, modificato e ridistribuito. In pratica la Regione Puglia utilizzerebbe per i propri usi, ad esempio per scrivere e salvare il testo di una delibera, software presi dalla rete. L’utente riuscirebbe comunque a leggerla perché, anche nel caso in cui non avesse il software, comparirebbe il link per scaricarlo gratuitamente. Allo stesso tempo la Regione, nel momento in cui producesse un proprio software, si impegnerebbe a realizzarlo come software libero mettendo tutti i cittadini in condizione di averlo gratuitamente. La Puglia è tra le prime Regioni in Italia a tentare questa rivoluzione. Un percorso che ha il potere di abbattere le barriere digitali ma non è semplicissimo da attuare per l’enorme potere economico delle multinazionali dell’informatica che orientano e regolano il mercato. Al software è legato infatti il funzionamento dell’hardware. Ecco perché la Regione Puglia ha associato, nel suo disegno di legge, al software libero l’“hardware documentato”, cioè un’apparecchiatura elettronica e informatica che per funzionare utilizzerà il software libero o, in alternativa, specifiche tecniche che permettono di sviluppare programmi in software libero. Proprio per abbattere i vincoli della compatibilità e favorire la diffusione dei programmi gratuiti, il disegno di legge prevede l’elaborazione di un piano triennale finalizzato alla promozione di progetti di ricerca, sviluppo e produzione sul software libero e l’hardware documentato, che si realizzerà con il coinvolgimento delle imprese, dei distretti produttivi, del sistema universitario e della ricerca. Allo stesso modo si lavorerà sulla formazione: la Regione infatti incentiva l’utilizzo del software libero anche a scuola, promuovendo l’inserimento, nei programmi didattici, della formazione all’uso del software libero e della diffusione dei valori etici e culturali ad esso connessi. È chiaro che la Regione per prima sostituirà i propri apparati e, nel momento in cui bandirà una gara per l’acquisto di software, privilegerà (a parità di prestazioni) il software libero con specifiche premialità per le imprese che ne propongono l’utilizzo. In questo modo potrà mettere a disposizione degli utenti e delle altre amministrazioni il software e i codici per gestirlo, in modo che ciascuno sia libero di usare il programma e anche di migliorarlo adattandolo alle proprie esigenze. Vantaggi economici per la Puglia - Una volta entrato a Regime, il nuovo sistema permetterà alla Regione Puglia di risparmiare il costo delle licenze in uso, cioè circa 1milione di euro all’anno. Ma non è l’unico vantaggio. Il software libero ha un grande potenziale economico. Saranno notevoli infatti le opportunità di business nel campo della formazione e del supporto, ma anche nella personalizzazione dei software e nella creazione di prodotti compatibili. Per le piccole imprese che operano nel settore dell’informatica si aprono dunque possibilità ancora inesplorate. Tempi e risorse - Se il Ddl diventerà legge, la Regione Puglia prodisporrà un piano triennale di informatizzazione che attuerà gli obiettivi prefissati. Il piano, tra l’altro, avrà anche il compito di indicare quali sono i software non liberi utilizzati dalla Regione e di elaborare un’analisi per valutare la sua sostituzione con software libero. Il Piano sarà realizzato entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge. Le risorse per realizzare le finalità della legge saranno attinte dalla programmazione comunitaria, dai fondi Fas e dal bilancio regionale. L’assessore - “Il software libero è un passo decisivo verso la democrazia della conoscenza- ha detto l’assessore alla Trasparenza e alla Comunicazione istituzionale Nicola Fratoianni.- Con il software libero cadono completamente le barriere digitali e tutti i cittadini diventano uguali di fronte ai prodotti informatici. Così stiamo dando vita ad un meccanismo virtuoso che da un lato garantisce un accesso gratuito ai software, dall’altro promuove la crescita e il miglioramento dei prodotti. Avere la possibilità di vedere il codice sorgente, quindi la struttura interna del programma, significa anche poterlo migliorare aumentandone le potenzialità e quindi mettere a disposizione gratuitamente un prodotto ancora più efficace che a sua volta potrà essere migliorato e riadattato un’infinità di volte. Per le micro e piccole imprese si apre uno scenario di grandi occasioni perché dovranno necessariamente nascere tanti nuovi servizi per favorire l’entrata nel sistema economico di un approccio al personal computer e all’informatica completamente nuovo”. Cos’è il software libero - Il software libero è un software distribuito con una licenza d’uso che permette a chiunque di utilizzarlo e che ne incoraggia lo studio, le modifiche e la redistribuzione. Secondo Richard Stallman, fondatore della Free Software Foundation, un software si può definire libero solo se garantisce quattro “libertà fondamentali”: la libertà di eseguire il programma per qualsiasi scopo senza vincoli per il suo utilizzo; la libertà di studiare il funzionamento del programma e di modificarlo; la libertà di ridistribuire copie del programma; la libertà di migliorare il programma e di distribuirne pubblicamente i miglioramenti, in modo tale che tutta la comunità ne tragga beneficio. Essere liberi di fare queste cose significa che non bisogna né chiedere né pagare alcun permesso. L´idea di software libero nacque agli inizi degli anni Ottanta, quando lo sviluppo del software cominciò a passare dalle università alle aziende, frenando bruscamente la collaborazione che caratterizzava il lavoro di gran parte dei programmatori e dei sistemisti dell´epoca, soprattutto con i patti di non divulgazione che le aziende facevano firmare ai programmatori che assumevano. Le imprese cominciarono anche ad utilizzare la legge sul diritto d’autore per impedire ai concorrenti di leggere e modificare i loro prodotti, assicurandosi il controllo dei propri clienti che, senza più poter vedere e modificare il codice sorgente del software, non potevano più adattarlo alle loro esigenze ma dovevano chiedere alle aziende di farlo per loro. Nel 1983 Stallman fondò il “Progetto Gnu” con l´intenzione di creare un sistema operativo completamente libero. Grazie alla collaborazione di molti sviluppatori volontari, all´uso di Internet per la coordinazione del progetto e al software libero kernel Linux del programmatore finlandese Linus Torvalds, nel 1991 nacque Gnu/linux, un clone di Unix liberamente distribuibile e modificabile.
 
   
   
FVG: ZONA INDUSTRIALE MANIAGO, FIBRA OTTICA "ILLUMINATA" APERTA UFFICIALMENTE ROTATORIA TRA SR 251 E "VIVARINA"  
 
Maniago, 12 luglio 2011 - Nuove infrastrutture "fisiche" e digitali sono dall’ 11 luglio ufficialmente fruibili a Maniago, a servizio in particolare delle aziende insediate nella Zona industriale gestita dal Nip, il Nucleo di industrializzazione della Provincia di Pordenone. Dalla mattina, infatti, la fibra ottica "è illuminata" e le prime ditte insediate ne hanno già cominciato a fruirne, come è stato annunciato nell´incontro "Cablatura con fibra ottica già attiva nella Zona industriale di Maniago. Progetto ed Opportunità", mentre a qualche centinaio di metri dalla sede del Consorzio è stata formalmente aperta, con una breve cerimonia, la nuova rotonda tra la strada regionale 251 "della Val Cellina", la provinciale "Vivarina" e l´ingresso della Zona industriale, nella quale operano un´ottantina di aziende con circa 3.400 dipendenti. Al "doppio" appuntamento sono intervenuti il vicepresidente della Regione Luca Ciriani, l´assessore regionale alla Viabilità e Trasporti Riccardo Riccardi, il presidente della Provincia Alessandro Ciriani, l´assessore provinciale alla Viabilità Antonio Consorti, il sindaco di Maniago Alessio Belgrano, il presidente del Nip Marco Bellagamba ed il commissario della Comunità montana del Friuli occidentale, Primo Perosa. "Montagna e tecnologia" e "montagna ed ambiente, per uno sviluppo sostenibile" sono le sfide che dobbiamo vincere, ha sottolineato il vicepresidente Ciriani, e la cablatura della Zona industriale di Maniago rappresenta "lo strumento in più" per aggredire una crisi che nel Maniaghese e nella Pedemontana pordenonese si è fatta sentire: "la ´rivoluzione´ digitale che stiamo realizzando a Maniago si conferma comunque un buon segnale", ha detto Ciriani, ricordando la caratura delle aziende presenti nella Zona industriale, come ad esempio Valduga, Carraro e Roncadin. Ma fibra ottica non significa solo sviluppo industriale, non vuol dire soltanto percorrere la strada dell´innovazione, ha ricordato l´assessore Riccardi: oggi, nell´area montana regionale, l´infrastruttura in banda larga (lo svantaggio digitale colpisce circa il 50 per cento del territorio regionale) rappresenta "un vero e proprio intervento di protezione sociale, andando ad incidere in aree a rischio di marginalizzazione e di emigrazione industriale ed occupazionale". Per questo motivo, hanno indicato Ciriani e Riccardi, nel prossimo assestamento di bilancio 9 milioni di euro, cioè il 5 per cento dell´intera manovra, saranno destinati al completamento delle dorsali in fibra ottica in tutto il Friuli Venezia Giulia. La nuova rotonda, costata 455 mila euro, metterà in sicurezza un incrocio difficile, è stato sottolineato, cruciale soprattutto per un fluido passaggio del traffico pesante che si indirizza verso la Zona industriale; è stato inoltre realizzato l´intero impianto di illuminazione e costruita una pista ciclabile di circa 1 chilometro. A quest´intervento, "che taluni potranno considerare ´minore´ ma che risulta importante per la comunità locale", ha osservato Riccardi, seguiranno altri interventi: tra fine agosto e gli inizi di settembre, hanno infatti evidenziato Alessandro Ciriani e l´assessore Consorti, sarà aperto il secondo lotto della bretella di Caneva ed è pronto il progetto definitivo per la sistemazione di sei incroci sulla strada "Vivarina", con un impegno finanziario di circa 2 milioni di euro.  
   
   
BOLZANO: CONCLUSE LE PRESENTAZIONI DELLE PLANIMETRIE DIGITALI DEL LIBRO FONDIARIO  
 
Bolzano, 12 luglio 2011 - Si è svolto lunedì 11 luglio, presso la sede dell’Eurac di Bolzano, l’ultimo incontro della serie di presentazioni delle “Planimetrie digitali del Libro Fondiario” organizzate dalla Ripartizione 41, Libro fondiario, Catasto fondiario e Urbano. Ai vari incontri hanno preso parte complessivamente oltre 250 persone. Nel corso delle presentazioni è stato illustrato il nuovo sistema di gestione planimetrica dei prospetti del Libro Fondiario, in quanto dal 15 settembre prossimo la consegna della documentazione da parte dei professionisti dovrà essere effettuata in formato digitale. Il direttore della Ripartizione 41 Libro Fondiario, Catasto fondiario e Urbano, Klaus Gänsbacher è particolarmente soddisfatto del risultato degli incontri “Oltre 250 tecnici hanno preso parte complessivamente agli incontro organizzati in vari centri della provincia. Si è trattato di un’occasione preziosa per avere un contatto diretto con i tecnici professionisti che collaborano a stretto contatto con la nostra ripartizione, che opera su tutto il territorio provinciale. Inoltre si è presentata l’opportunità di capire le loro esigenze professionali e di avere uno scambio di informazioni fra pubblica amministrazione e ordini dei professionisti”. Nel corso degli incontri sono intervenuti oltre dell’ingegner Klaus Gänsbacher anche Alfred Vedovelli, ispettore del Libro fondiario e dirigenti della Società Informatica Alto Adige Spa. Ulteriori informazioni sulle “Planimetrie digitali del Libro Fondiario” sono disponibili all’indirizzo: www.Provincia.bz.it/catasto-librofondiario/default.asp    
   
   
BOLZANO: ACCORPAMENTO TRA RIPARTIZIONE INFORMATICA E SOCIETÀ INFORMATICA ALTO ADIGE  
 
Bolzano, 12 luglio 2011 - Evitare parallelismi, perfezionare il coordinamento delle risorse e delle professionalità: sono due degli obiettivi che la Giunta si propone con il possibile accorpamento tra la Ripartizione provinciale informatica e la Siag (Informatica Alto Adige). La nuova struttura, nelle intenzioni della Giunta, dovrebbe inoltre assumere la gestione di tutte le attività informatiche di ospedali, scuole e Comuni. Una delibera di massima è stata assunta l’ 11 luglio dalla Giunta provinciale riguardo al futuro accorpamento tra la Ripartizione provinciale informatica e la Società Informatica Alto Adige (Siag), Spa fondata nel 1992 per fornire servizi It alle amministrazioni pubbliche e della quale la Provincia detiene la quota maggioritaria. La creazione di un´unica struttura consentirebbe "di evitare doppioni e parallelismi, di coordinare meglio le risorse e le molte professionalità e di conseguenza di garantire anche un potenziale risparmio per l´ente pubblico", ha spiegato dopo la seduta il presidente Durnwalder. A seguito dell´accorpamento l´attuale Ripartizione informatica si occuperebbe degli aspetti di pianificazione e coordinamento delle risorse, mentre l´attuale Siag costituirebbe il braccio operativo nell´esecuzione dei progetti in un settore in continua e rapidissima trasformazione. Il nuovo polo informatico provinciale inoltre, nelle intenzioni della Giunta, dovrebbe assumere la gestione di tutte le attività informatiche delle strutture pubbliche locali: ospedali, scuole e Comuni. I dettagli dell´operazione saranno definiti nel corso delle prossime sedute.  
   
   
CALABRIA, NUOVE TECNOLOGIE: ILLUSTRATA L´INIZIATIVA CON IL CENSIS E L´UFFICIO SCOLASTICO  
 
Catanzaro, 12 luglio 2011 - L´assessore alla Cultura della Regione Calabria Mario Caligiuri ha illustrato l´iniziativa messa in campo con il Censis e l´Ufficio Scolastico Regionale per verificare l´impatto delle nuove tecnologie sui processi di apprendimento delle giovani generazioni. “Nessuno ancora conosce – ha detto Caligiuri - le conseguenze delle nuove tecnologie sulle giovani generazioni e su come selezionino ed elaborino le informazioni a livello mentale. Questo rappresenta la prima emergenza educativa di questo tempo". Il progetto prenderà il via nel prossimo anno scolastico e terminerà entro il mese di dicembre 2011. Sarà osservato un campione di 2.400 studenti calabresi, tra i 10 e i 18 anni, i loro genitori e loro insegnanti. È prevista, inoltre, la realizzazione di 14 focus group sull´intero territorio calabrese. In particolare, saranno oggetto di studio l´uso dei mezzi tecnologici e il tempo ad essi dedicato a casa e a scuola. Caligiuri ha aggiunto che “seguendo il chiaro indirizzo del Presidente Scopelliti, stiamo investendo sulla conoscenza e sulla cultura, in tutte le direzioni. Ultima in ordine di tempo, è pronta la graduatoria che assegna circa 9 milioni di euro di fondi europei alle scuole per i laboratori linguistici e matematici". Gli aspetti operativi del progetto sono stati messi ulteriormente a punto in una riunione operativa tra l´Assessore Caligiuri, la dirigente del settore scuola dell´Assessorato Regionale alla Cultura Sonia Tallarico, il responsabile del settore innovazione del Censis Andrea Toma e Giulio Benincasa, in rappresentanza del Direttore Generale dell´Ufficio Scolastico Regionale Francesco Mercurio.  
   
   
UNIVERSITA´: NUOVO STATUTO ATENEO UDINE  
 
Trieste, 12 luglio 2011 - Viva soddisfazione per la nuova ´´carta costituzionale´´ dell´Università di Udine è stata espressa l’ 8 oluglio dall´assessore regionale a Istruzione, Università e Ricerca Roberto Molinaro il quale ha sottolineato che l´ateneo friulano è tra i primi ad essersi dotato di un nuovo statuto, così come previsto dalla legge 240 del 2010, riuscendo a coniugare efficacemente qualità dell´offerta formativa e rigore economico. ´´Una sfida non facile che l´Università friulana ha saputo tradurre in un valido riassetto organizzativo, rafforzando nel contempo la rete delle eccellenze nei settori della ricerca, della formazione e della collaborazione scientifica con istituzioni italiane ed estere. In questo modo - ha detto ancora l´assessore - l´ateneo si conferma punto di riferimento per l´innovazione e lo sviluppo di tutto il sistema regionale in Europa´´. ´´Un ruolo attivo e rilevante che l´Università di Udine intende ricoprire facendo sinergia con il territorio e con piena valorizzazione del principio di autonomia responsabile. Proprio per la lungimiranza dimostrata in questa direzione - ha concluso Molinaro - l´Università è stata incaricata dalla Crui (la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) di definire, per tutti gli atenei italiani, le linee guida per il passaggio della didattica dal modello organizzativo per facoltà al modello per dipartimenti, esportando una delle più rilevanti novità del proprio statuto, appena approvato´´. ´´Il rettore Cristiana Compagno e tutta la compagine accademica hanno ancora una volta dimostrato nei fatti il livello di eccellenza e la credibilità acquisiti a livello nazionale, che ci auguriamo possa tradursi anche in una conseguente e adeguata assegnazione di risorse finanziarie statali´´.  
   
   
ALTA FORMAZIONE, DALLA REGIONE FINO A 5 MILA EURO PER MASTER E CORSI  
 
Bologna, 12 luglio 2011 - C’è tempo fino al 4 agosto per richiedere gli assegni formativi del Catalogo interregionale per l’Alta Formazione: voucher fino a 5 mila euro per frequentare master universitari di I e Ii livello e master non universitari predisposti da organismi di formazione in partenariato con l’Università e Corsi di specializzazione. Il progetto, sostenuto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali è alla terza edizione, e vede la partecipazione insieme all’Emilia-romagna di altre dieci regioni italiane: Veneto, Campania, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Puglia, Sardegna, Sicilia, Valle d’Aosta. Ogni Regione ammette al Catalogo l’offerta proposta dai soggetti formativi del proprio territorio. Le persone interessate possono fare richiesta dei voucher individuali e partecipare ad uno dei corsi a catalogo, anche ai percorsi di alta formazioni delle altre regioni. Le risorse che la Regione Emilia-romagna rende disponibili sono pari ad 1 milione di euro del Fondo Sociale Europeo. L’investimento complessivo da parte di tutte le Regioni è di oltre 27 milioni di euro. “Un unico Catalogo di percorsi di Alta Formazione - spiega l’assessore regionale alla Formazione e all’Università Patrizio Bianchi – che raccoglie l’offerta formativa di più Regioni e che consente alle persone di poter scegliere tra più opportunità e che promuove la mobilità interregionale”. Potranno richiedere un assegno formativo tutti i residenti in Emilia-romagna, che abbiano un età compresa tra i 18 ed i 64 anni disoccupati ed inoccupati in possesso di un titolo di laurea (vecchio e nuovo ordinamento), occupati, persone in Cigo, Cigs o mobilità in possesso almeno di un diploma di scuola secondaria superiore. Gli avvisi emessi dalle Regioni sono pubblicati sul portale che ospita il catalogo e tutte le informazioni che ad esso si riferiscono si possono trovare sul sito: www.Altaformazioneinrete.it/    
   
   
CATALOGO INTERREGIONALE DELL´ALTA FORMAZIONE: APPROVATO L´AVVISO PUBBLICO PER L´ASSEGNAZIONE DEI VOUCHER  
 
Aosta, 12 luglio 2011 - La Presidenza della Regione comunica che è stato approvato oggi l’avviso pubblico per l’assegnazione di voucher per attività individuali contenute nel Catalogo Interregionale di Alta Formazione. Si tratta di un’ulteriore opportunità di formazione professionale che va a integrare l’offerta della Formazione Permanente che l’Agenzia Regionale del Lavoro da anni propone ai cittadini valdostani. Possono presentare domanda per l´assegnazione di un voucher le persone che, alla data di presentazione della domanda, abbiano la residenza nella regione e siano: disoccupati o inoccupati in possesso di un titolo di laurea (del vecchio o del nuovo ordinamento) purché rilasciato da Atenei italiani, da Istituti Speciali Universitari, da Scuole Superiori per mediatori linguistici, da Istituti di specializzazione in psicoterapia e da Istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica (Legge 508/1999), tutti riconosciuti dal Ministero dell’Università e della Ricerca; o rilasciato da Atenei stranieri ma già riconosciuto da un’autorità italiana competente ai fini dell’esercizio di un’attività professionale regolamentata o dell’ammissione ad un corso di studio universitario di livello superiore al primo persone in Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, Cassa Integrazione Guadagni Speciale, mobilità o Cassa Integrazione in Deroga purché in possesso almeno di un diploma di scuola secondaria superiore. Il voucher può essere richiesto solo in riferimento ai percorsi formativi previsti dal Catalogo Interregionale, descritti sul sito Internet www.Altaformazione.it/  La domanda può essere effettuata, dall’11 luglio prossimo e sino alle ore 13,00 del 26 agosto, registrandosi sul sito. La domanda compilata deve poi essere stampata e, con bollo, inviata al Front Office del Dipartimento Politiche del lavoro e della Formazione, Via Garin 1 – Aosta. Il progetto rientra nella convenzione sottoscritta dall’Amministrazione regionale in attuazione di un progetto Interregionale a cui hanno aderito le Regioni Basilicata, Campania, Emilia-romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e Veneto.  
   
   
ISTRUZIONE FVG: APPROVATO PIANO INTERVENTI DIRITTO ALLO STUDIO 2011-13 PRIMO OBIETTIVO RESTA L´ELIMINAZIONE DISEGUAGLIANZE  
 
Trieste, 12 luglio 2011 - Su proposta dell´assessore all´Università Roberto Molinaro, la Giunta del Friuli Venezia Giulia ha approvato il Piano regionale degli interventi per il Diritto e le Opportunità allo Studio universitario per il triennio 2011-2013, valido dunque per gli anni accademici 2011/12, 2012/13 e 2013/14. Previsto dalla legge regionale 7 del maggio 2005, n. 12 il Piano (che a fin giugno è stato approvato dalla Conferenza per il diritto e le opportunità allo studio universitario) stabilisce gli interventi da attuare nel periodo 2011-2013 per tutto il sistema d´istruzione d´eccellenza del Friuli Venezia Giulia e, quindi, per tutti gli iscritti alle due Università di Trieste ed Udine, ai master di I e Ii livello, alle Scuole di specializzazione, a dottorati e corsi singoli, nonché di chi svolge il dottorato di ricerca alla Sissa-scuola internazionale superiore di Studi avanzati di Trieste ed agli studenti dei conservatori di musica Giuseppe Tartini di Trieste e Jacopo Tomadini di Udine. "Il primo obiettivo del Piano è quello di eliminare gli effetti delle disuguaglianze economiche e sociali che limitano l´accesso all´istruzione universitaria, intervenendo, in particolare, in favore degli studenti capaci e meritevoli privi di mezzi", sottolinea Molinaro. Sono infatti mediamente 3.500 gli studenti che beneficiano ogni anno di una borsa di studio garantita dalla Regione, "come poche altre nel panorama nazionale: si tratta di un intervento che viene assicurato con regolarità dal 2009", osserva l´assessore. Il Piano prevede inoltre tutta una serie di azioni che accrescono gli standard dei servizi rivolti alla generalità della popolazione universitaria (alloggi, mense, trasporti) nell´intento di potenziare l´attrattività dell´istruzione superiore in Friuli Venezia Giulia. In questa direzione vanno anche le iniziative per il pieno utilizzo delle strutture esistenti ed il continuo miglioramento dell´efficienza degli Erdisu di Trieste e Udine, con una collaborazione sempre più stretta tra i due enti che, complessivamente, impiegano 88 unità di personale (61 a Trieste e 27 a Udine) ed hanno un´assegnazione finanziaria complessiva annua di 4,5 milioni di euro. "Si tratta di obiettivi non facili da perseguire - segnala Molinaro - soprattutto in considerazione delle novità che si preannunciano sul piano nazionale: dall´anno accademico 2012/2013 ci sarà un nuovo quadro normativo, in conseguenza dell´approvazione della legge di riforma del sistema universitario, ma soprattutto, ed è ciò che preoccupa di più, ci sarà una riduzione drastica delle risorse destinate al settore. "Ciò significa che, se si vuole continuare ad investire sui futuri laureati, la Regione dovrà farsi carico di trovare le occorrenti risorse". Il Piano triennale 2011-2013, che già oggi prevede una spesa complessiva di 11,2 milioni di euro per gli interventi di diritto allo studio universitario, "dovrà quindi essere supportato da ulteriori fondi regionali, pari a circa 3,5 milioni di euro, da destinare alla copertura dei costi per le borse studio, in conseguenza dei minori trasferimenti statali". "E´ un´esigenza reale e concreta - evidenzia l´assessore - che tiene conto di tutte le possibili azioni da mettere in campo per il contenimento del fabbisogno complessivo, come il criterio di premialità tra importo della borsa di studio e reddito dello studente, l´aumento di 10 centesimi del costo relativo al pasto, l´appalto unitario del servizio mensa, l´adeguamento del l´importo degli alloggi e l´interruzione di benefici di minore entità, quali i contributi per la tesi di laurea ed i corsi all´estero".  
   
   
CENTRO FORMAZIONE BUFALINI: PRECISAZIONI SUL RUOLO DELLA REGIONE UMBRIA  
 
Perugia, 12 luglio 2011 - Relativamente alle polemiche sul ruolo del Centro di Formazione Bufalini di Città di Castello, interviene la vicepresidente della Regione Umbria, con delega all’Istruzione, Carla Casciari “solo per chiarire il ruolo e il percorso svolto dalla Giunta Regionale e, in particolare, dell’Assessorato al Welfare e Istruzione, nel definire la nuova programmazione per la formazione in obbligo d’istruzione. “Lo scorso febbraio – precisa la vicepresidente - la Regione Umbria e l’Ufficio Scolastico Regionale hanno firmato un Accordo territoriale con il quale sono state definite le modalità di realizzazione dell’offerta formativa sussidiaria presso gli Istituti professionali di Stato per il solo anno scolastico 2011-2012 e che costituisce – ha spiegato - una delle tipologie di realizzazione del canale di Istruzione e formazione professionale finanziata annualmente dal Ministero del Lavoro e Politiche Sociali. Le risorse assegnate alla Regione Umbria sono però esigue rispetto alle richieste di iscrizione, e si sono progressivamente ridotte di quasi il 50 per cento”. La vicepresidente Casciari evidenzia che “il modello sussidiario integrativo scelto dall’Umbria prevede che i ragazzi di 14 anni, al momento di entrare nel circuito di istruzione superiore, possano frequentare presso gli istituti professionali di Stato le materie di base, integrando però il loro percorso di istruzione con laboratori e specializzazioni tipici della formazione professionale, al fine di conseguire una delle 21 qualifiche triennali previste dall’Accordo nazionale. Nella definizione di questi progetti individuali svolgono un ruolo importante le agenzie formative”. In proposito l’Accordo all’art. 5 prevede la possibilità di utilizzare risorse del Fondo Sociale Europeo e del Fas (Fondo Aree Sottoutilizzate) per il finanziamento delle Misure di accompagnamento e raccordo tra i sistemi, da realizzare con le agenzie formative accreditate della Regione, che abbiano maturato esperienze formative nell’ambito dell’obbligo di istruzione. A tale scopo la Giunta regionale, con la deliberazione n. “284” del 28/3/2011 - relativa alla realizzazione dell’offerta sussidiaria integrativa rivolta all’ottenimento di una qualifica professionale per favorire l’inserimento nel mercato del lavoro da parte di soggetti svantaggiati a rischio di devianza giovanile e di drop out - ha stanziato 1.200.000 euro per finanziare le misure di accompagnamento e raccordo tra gli istituti professionali di Stato e le agenzie formative. Le modalità attuative dell’integrazione adottate con Dgr n. 579 del 7/6/2011 sono state oggetto di continuo confronto e di valutazione delle ricadute sul sistema tra la Regione Umbria, l’Ufficio Scolastico Regionale, gli assessori competenti delle Province di Perugia e di Terni e ulteriormente concertate, nell’ambito della Conferenza di Servizio Permanente del Dlgs n. 112/1998, della quale fanno parte anche le Organizzazioni Sindacali della Scuola e l’Anci. Concludendo la vicepresidente sottolinea che “si tratta di una sperimentazione per l’anno scolastico 2011-2012 e che quindi, la Giunta regionale si riserva la possibilità di definire nuove modalità anche in base ai finanziamenti disponibili, per i prossimi anni scolastici, tenendo sempre in primo piano l’esigenza di soddisfare i fabbisogni formativi della popolazione scolastica”.  
   
   
BASILICATA: ALTA FORMAZIONE, FINO AL 4 AGOSTO LE DOMANDE PER IL VOUCHER  
 
Potenza, 12 luglio 2011 - Catalogo interregionale di Alta Formazione: c’è tempo fino al 4 agosto per richiedere i voucher. Destinatari dell’assegno formativo sono i laureati residenti in Basilicata (occupati, inoccupati e disoccupati) e i diplomati che lavorano, anche se in Cassa Integrazione ordinaria e straordinaria. Lo prevede un Avviso pubblico, approvato dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alla Cultura-formazione-lavoro, Rosa Mastrosimone e pubblicato sul sito basilicatanet. E sul sito altaformazione in rete. Il Catalogo interregionale, al quale ha aderito la Basilicata, presenta un ventaglio di corsi diretti a favorire la crescita delle competenze specialistiche riconducibili a definiti profili di attività professionale. Il voucher va a rimborso, anche se parziale, delle spese di iscrizione e di frequenza ai corsi di alta formazione indicati dal catalogo. La Regione concede, inoltre, in rapporto al reddito familiare contributi per le spese di soggiorno affrontate per i master e i corsi di specializzazione. Le risorse assegnate per sostenere l’Avviso pubblico ammontano a un milione di euro a valere sui Fondi del Po Fse. “Il sistema della formazione – ha commentato l’assessore Rosa Mastrosimone – deve integrarsi con l’istruzione e il mondo del lavoro per rispondere alle esigenze di una società sempre più complessa. Il Catalogo di Alta formazione dà la possibilità di migliorare le competenze professionali di chi già possiede un titolo di studio, sia diploma che laurea, per avere maggiori prospettive di lavoro o di carriera sul territorio regionale ed extraregionale. Un’iniziativa in linea con i programmi e le azioni del Dipartimento – aggiunge l’esponente del governo regionale – che sta lavorando al Repertorio delle Figure professionali. Un documento per la formazione, al quale collaborano attivamente le istituzioni presenti sul territorio con le organizzazioni economiche e sindacali, che punta non soltanto sul raggiungimento delle qualifiche ma soprattutto sul rafforzamento delle competenze, mettendo a valore i titoli e le esperienze".  
   
   
RISULTATI DEL BANDO SUI LABORATORI SCIENTIFICI E LINGUISTICI  
 
Catanzaro, 12 luglio 2011 - L’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri ha commentato i risultati del bando per la dotazione di laboratori scientifici e linguistici nelle scuole calabresi. “È necessario – ha detto Caligiuri - innovare la scuola e i metodi formativi. La Regione ha indirizzato i fondi europei nella dotazione di laboratori didattici per le scuole, con la convinzione che questo sia un investimento di lungo periodo sulla qualità della democrazia e sull’economia regionale”. Complessivamente sono 251 le scuole che hanno partecipato all’avviso pubblico e 194 i progetti che in seguito alla selezione sono risultati finanziabili. L’investimento complessivo è di oltre 9 milioni e 200 mila euro con singoli finanziamenti fino a 60 mila euro. Nel nuovo anno scolastico saranno realizzati nelle scuole calabresi 85 nuovi laboratori scientifici e 109 tra laboratori scientifici, sistemi per la videoconferenza e installazioni di Lavagne Interattive Multimediali (Lim). Nella valutazione dei progetti un punteggio superiore è stato attribuito alle scuole dei centri minori e a quelle che nell’anno scolastico 2009/2010 hanno registrato un tasso di dispersione scolastica superiore all’8%. A tale proposito l’assessore Caligiuri ha dichiarato che “su indirizzo del Presidente Scopelliti, si punta a realizzare una scuola innovativa e sempre più inclusiva, una scuola per tutti”. Le graduatorie sono pubblicate sul sito istituzionale www.Regione.calabria.it/istruzione    
   
   
ALPEUREGIO SUMMER SCHOOL 2011 ORGANIZZATA DA TRENTINO, ALTO ADIGE E TIROLO PRESSO LA SEDE COMUNE DI BRUXELLES  
 
Trento, 12 luglio 2011 - Dal 27 giugno al 6 luglio scorso, Trentino, Alto Adige e Tirolo hanno organizzato, presso la sede comune di Bruxelles, l’ “Alpeuregio Summer School in Istituzioni e Politiche dell’Unione europea”. Per il Trentino si è trattato della seconda esperienza, avendo l’Ufficio provinciale di Bruxelles realizzato lo scorso anno questa iniziativa con la Regione Veneto. Ai 30 giovani laureati provenienti dai tre territori è stata offerta la possibilità di approfondire, attraverso lezioni di alto livello, la storia e i processi dell’integrazione europea, le procedure legislative e decisionali, alcune esperienze di multilevel governance, le principali politiche comunitarie, nonché gli scenari del prossimo periodo di programmazione 2014-2020. Ai corsisti sono state, inoltre, fornite notizie dettagliate sulle possibilità di lavoro all’interno delle istituzioni comunitarie e sull’attività di lobbying. Oltre alle presentazioni tematiche, effettuate da alti funzionari delle istituzioni comunitarie, italiani e austriaci in prevalenza, il programma prevedeva visite al Parlamento, al Consiglio e alla Commissione. Particolarmente interessante e partecipato è stato l’incontro, al Parlamento europeo, con i parlamentari dell’Euregio, Dorfmann, Lichtenberger e Seeber. La Summer School è stata anche un’occasione importante che ha permesso ai corsisti di conoscersi meglio, di fraternizzare, di raccontarsi esperienze di vita, speranze per il futuro e per la ricerca di un lavoro gratificante. La lingua inglese è stata il veicolo della comunicazione durante tutto il periodo del corso. Alla consegna dei diplomi di partecipazione, i giovani hanno espresso il loro pieno gradimento per l’esperienza formativa offerta dagli Uffici dell’Euregio e l’auspicio che, per il prossimo anno, l’iniziativa venga riproposta ad altri giovani, mentre per i corsisti 2011 si organizzino una o due giornate di aggiornamento.  
   
   
PORTE APERTE ALL´UNIVERSITA´ DI PAVIA  
 
Pavia, 12 luglio 2011 - Porte aperte all’Università di Pavia Il prossimo13 luglio, il palazzo centrale dell’Università - tra l’Aula del ‘400 e i cortili “Sforzesco” e “delle Magnolie” – accoglierà il percorso di orientamento, dedicato agli studenti degli ultimi anni delle superiori e agli studenti universitari che stanno per iscriversi ai corsi magistrali. Una giornata 13 luglio 2011 (dalle 9.30 alle 19) per conoscere l’Università di Pavia: le facoltà, i corsi, i programmi di orientamento, ma anche i collegi e le strutture sportive, in una parola il campus di Pavia. E’ la Xiii edizione dell’appuntamento annuale organizzato dal Centro Orientamento dell’Università di Pavia in favore dei ragazzi degli ultimi anni delle Scuole Superiori di tutt’Italia. A Porte Aperte, i giovani potranno avere un dialogo aperto e un confronto diretto ma informale con i docenti, ricercatori e studenti, scoprire tutti i servizi presenti e farsi un’idea concreta di cosa è l’Università di Pavia. Nei cortili saranno allestiti gli Speaker’s Corner (sul modello del celebre Hyde Park di Londra), dove ciascuno può fermarsi a parlare davanti a un pubblico che non manca mai. Lo spirito che anima gli Speaker’s Corner dell’Università a Porte Aperte è l’espressione dell’idea di comunità, della vita universitaria che a Pavia è ricca di opportunità e di scambi culturali, della condivisione di esperienze. Dalle 9.30 di mattina, momento di inaugurazione dell’evento, fino all’ultimo appuntamento delle 18.00 in aula del ‘400 espressamente dedicato ai genitori, sarà presentato il campus universitario di Pavia. In contemporanea, a Cremona, si terrà un “mini” Porte Aperte per la Facoltà di Musicologia. A Mantova, per la Facoltà di Ingegneria, è prevista una giornata di incontro con i giovani e le famiglie: il 14 luglio dalle ore 15.00 alla ore 20.00 presso la Fondazione Università di Mantova, via Scarsellini 2, dove studenti e genitori potranno incontrare docenti della Facoltà pronti a rispondere a domande, dare consigli e sciogliere dubbi. Inoltre, potranno scoprire, attraverso le testimonianze di studenti universitari, cosa significa e perché studiare Ingegneria. In occasione di Porte aperte, il 13 luglio sarà possibile visitare la mostra “Pavia e le svolte della Scienza” aperta per tutta la giornata, per conoscere i momenti di straordinaria creatività che da Pavia hanno aperto interi capitoli nella scienza mondiale: la fisica, che da Volta giunge alle più recenti applicazioni nel campo dell’elettricità, e le moderne neuroscienze. È previsto un assaggio del college con visite guidate alle residenze universitarie e alla Biblioteca Centrale, patrimonio del Ministero dei Beni Culturali, ma ospite della storica sede dell’Università. Programma e iscrizioni a Pavia e a Cremona: http://cor.Unipv.it/    
   
   
VDA: CONSIGLIO DELLE POLITICHE DEL LAVORO: APPROVATI I NUOVI CORSI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE  
 
Aosta, 12 luglio 2011 - Presieduto dal Presidente della Regione Augusto Rollandin, si è riunito nel pomeriggio di venerdì 8 giugno, a Palazzo regionale, il Consiglio delle Politiche del Lavoro, nel corso del quale sono stati approvati i corsi biennali di formazione professionale post obbligo di istruzione. Destinatari dell’offerta sono i giovani nella fascia di età compresa tra i 16 e i 20 anni che hanno assolto l’obbligo di istruzione ma che hanno interrotto la propria carriera scolastica senza conseguire un titolo né una qualifica professionale. I corsi, che mirano a far acquisire ai giovani coinvolti una specifica qualifica di base, acquisita attraverso un percorso selettivo che terminerà con un esame finale, saranno caratterizzati da una marcata impronta professionalizzante e dalla preponderanza di attività teorico-pratiche da svolgere in laboratorio o in azienda (per almeno il 70% del monte ore). I corsi riguarderanno sette profili professionali: carrozziere di base, impiantista elettrico, impiantista termoidraulico, commis di cucina, commis di sala/bar, acconciatore di base ed estetista di base. I profili sono stati elaborati da cinque gruppi di lavoro, composti da esperti designati dalle Associazioni datoriali, dai soggetti educativi e formativi e da funzionari regionali del Dipartimento Politiche del lavoro e della formazione, che hanno individuato profili caratterizzati da una qualificazione di base che possa permettere ai giovani di conseguire un livello di preparazione sufficiente per un primo inserimento nel mondo del lavoro. Questi profili entreranno ora a far parte del repertorio regionale degli standard professionali, che rappresenta il punto di riferimento per il rilascio delle qualifiche professionali in Valle d’Aosta. Dopo l’approvazione da parte della Giunta regionale, verrà pubblicato un bando rivolto agli enti di formazione accreditati per l’organizzazione dei corsi, che inizieranno entro la fine dell’anno. “Ringrazio tutte le persone, in particolare le Associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali, che hanno contribuito a raggiungere questo importante risultato, un progetto che interviene in modo mirato e concreto su un tema di scottante attualità quale la ricerca del lavoro per i giovani – ha detto il Presidente Rollandin al termine della riunione. – I corsi che abbiamo approvato oggi rappresentano una sfida importante, una scommessa che dobbiamo vincere insieme per offrire nuove opportunità alle giovani generazioni.” La decisione assunta oggi dal Consiglio delle Politiche del Lavoro permetterà inoltre di rispondere alle richieste degli imprenditori di poter contare su ragazzi formati, che abbiano competenze nei mestieri di base e che possano essere inseriti immediatamente nel mondo del lavoro e nella realtà delle aziende.  
   
   
LETTERA DEL COMMISSARIO PER L´ALLUVIONE LUCA ZAIA ALLE ASSICURAZIONI PER I RISCHI DA CATASTROFE  
 
Venezia, 12 luglio 2011 - Il Commissario per l’alluvione e presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha preso formalmente contatti con le compagnie assicurative operanti in Italia per verificare fattibilità e costi delle coperture assicurative contro i danni provocati da catastrofi naturali e atmosferiche. In particolare, Zaia chiede alle compagnie di specificare quali garanzie siano operative e a quali costi per i cittadini. “Lo scopo di questa iniziativa – specifica Zaia – è di avvicinare i cittadini a forme di aiuto reale nel caso di un’emergenza derivata da un improvviso disastro ambientale. Da tempo sto sostenendo la necessità che si mettano in campo tutte le forze possibili affinché gli eventi imprevedibili non spazzino via un’esperienza di lavoro e di fatica e non sia di impedimento alla costruzione del proprio futuro. Ritengo necessario che si avviino forme di dialogo che permettano ai cittadini di mettere al sicuro la propria esistenza materiale, in un momento in cui è vistosa l’assenza di risorse da parte dello Stato”. In calce si allega l’elenco delle compagnie cui è stata inviata la lettera. Il Commissario specifica che, in caso di eventuali lacune per omissione, provvederà a porvi rimedio. Allianz Ras; Assicurazioni Generali; Chartis Europe – Agenzia Assib Underwriting; Fondiaria-sai – Divisione Fondiaria; Ina Assitalia; Lloyd’s; Qbe Insurance Europe; Ugf Assicurazioni – Divisione Unipol; Reale Mutua Assicurazioni Milano Assicurazioni S.p.a.; Axa Assicurazioni; Zurich Insurance Plc; Societa’ Cattolica Di Assicurazioni; Helvetia; Groupama Assicurazioni; Fata Assicurazioni.  
   
   
TRENTO: GIOVENTU´, AMBIENTE, TUTELA DEI MINORI: CONCLUSO IL PROGETTO EUROPEO  
 
Trento, 12 luglio 2011 – Presso Format, il Centro audiovisivi della Provincia autonoma di Trento, l’ 11 luglio, sono stati presentati i risultati del progetto europeo “Active citizen for Y.outh E.nvironment C.hildcare”. Il coinvolgimento di tre gruppi di giovani di nazionalità diversa – italiana, ungherese e greca – è stato il fulcro di questo progetto, che rientra nel programma europeo “Youth in Action-gioventù in azione”. Creato, promosso e gestito in qualità di capofila dall’Ufficio Servizio Civile della Provincia autonoma di Trento, a cui ha inizialmente contribuito nella parte preparatoria Boglarka Fenyvesi dello Europe Direct Trentino, Centro di informazione dell´Unione Europea. Un report sui tre temi messi sotto la lente dal progetto – Gioventù, Ambiente e Tutela dei minori – e uno spot sociale rappresentano il lavoro che i ragazzi hanno svolto durante l’anno. All´incontro finale di stamani hanno preso parte Sara Guelmi, responsabile dell’Ufficio Servizio Civile della Provincia, Alessia Donà ricercatrice di scienza politica dell’Università degli Studi di Trento, Paolo Holneider di Videonews e collaboratore del filmato presentato, Daniele Conti dell’Ufficio Servizio Civile e la coordinatrice del progetto Claudia Mammani. “La grande sfida è la capacità dei giovani di affacciarsi ai problemi di un progetto europeo” è quanto ha detto la dottoressa Alessia Donà, che ha poi proseguito sottolineando come “gli incontri siano stati un’occasione per discutere e per mettersi in gioco per costruire qualcosa che unisca i tre gruppi nel raggiungimento di un solo obiettivo". Giada Casapiccola, Vincenzo Chiarizia, Eliana Endrici, Nicole Franceschini, Stefano Menegardi, Tiziano Perugini e Silvia Riggio sono i giovani trentini che hanno preso parte al progetto nel gruppo italiano e che stamattina, alternandosi l’un l’altro, hanno presentato tutte le fasi di questa loro esperienza. Le finalità del progetto erano quelle di incentivare la cittadinanza attiva tra i giovani a livello europeo. I tre gruppi, italiano, ungherese e greco, si sono messi in discussione e hanno cercato le affinità e anche le differenze tra i loro Paesi circa le tematiche ambientali, la tutela dei minori e le politiche per i giovani, per comprendere quale sia l´impegno dell’Unione Europea in questi tre ambiti. Queste attività sono state effettuate durante l’anno nel corso di tre incontri ai quali hanno partecipato i tre gruppi: dapprima i giovani trentini hanno ospitato i ragazzi greci e ungheresi nel settembre 2010, per poi visitare, tra febbraio e maggio di questo anno, a Florina i coetanei greci, e ad Eger quelli ungheresi. All’incontro conclusivo, che si sta svolgendo in questi ultimi giorni a Trento, ha preso parte anche il gruppo ungherese che, sono parole della referente Boglárka Huszthy, è rimasto entusiasta per la seconda volta della bellezza della città di Trento oltre che dall’ospitalità ricevuta, ma soprattutto si è detto soddisfatta dei risultati raggiunti da questo progetto. Lo spot presentato stamani, realizzato dai ragazzi in prima persona, con la supervisione di Paolo Holnaider di Videonews, in pochi minuti di proiezione sintetizza in modo emblematico le differenze tra le culture e tra gli stili di vita dei giovani di nazionalità diversa, ma che l’Unione Europea cerca di far convivere per collaborare alla costruzione di un futuro migliore.  
   
   
SETTIMANA EUROPEA PROTEZIONE CIVILE A FOLIGNO: PER ZAMBERLETTI "REALIZZATO UN SOGNO"  
 
Trento, 12 luglio 2011 – Presso Format, il Centro audiovisivi della Provincia autonoma di Trento, l’ 11 luglio, sono stati presentati i risultati del progetto europeo “Active citizen for Y.outh E.nvironment C.hildcare”. Il coinvolgimento di tre gruppi di giovani di nazionalità diversa – italiana, ungherese e greca – è stato il fulcro di questo progetto, che rientra nel programma europeo “Youth in Action-gioventù in azione”. Creato, promosso e gestito in qualità di capofila dall’Ufficio Servizio Civile della Provincia autonoma di Trento, a cui ha inizialmente contribuito nella parte preparatoria Boglarka Fenyvesi dello Europe Direct Trentino, Centro di informazione dell´Unione Europea. Un report sui tre temi messi sotto la lente dal progetto – Gioventù, Ambiente e Tutela dei minori – e uno spot sociale rappresentano il lavoro che i ragazzi hanno svolto durante l’anno. All´incontro finale di stamani hanno preso parte Sara Guelmi, responsabile dell’Ufficio Servizio Civile della Provincia, Alessia Donà ricercatrice di scienza politica dell’Università degli Studi di Trento, Paolo Holneider di Videonews e collaboratore del filmato presentato, Daniele Conti dell’Ufficio Servizio Civile e la coordinatrice del progetto Claudia Mammani. “La grande sfida è la capacità dei giovani di affacciarsi ai problemi di un progetto europeo” è quanto ha detto la dottoressa Alessia Donà, che ha poi proseguito sottolineando come “gli incontri siano stati un’occasione per discutere e per mettersi in gioco per costruire qualcosa che unisca i tre gruppi nel raggiungimento di un solo obiettivo". Giada Casapiccola, Vincenzo Chiarizia, Eliana Endrici, Nicole Franceschini, Stefano Menegardi, Tiziano Perugini e Silvia Riggio sono i giovani trentini che hanno preso parte al progetto nel gruppo italiano e che stamattina, alternandosi l’un l’altro, hanno presentato tutte le fasi di questa loro esperienza. Le finalità del progetto erano quelle di incentivare la cittadinanza attiva tra i giovani a livello europeo. I tre gruppi, italiano, ungherese e greco, si sono messi in discussione e hanno cercato le affinità e anche le differenze tra i loro Paesi circa le tematiche ambientali, la tutela dei minori e le politiche per i giovani, per comprendere quale sia l´impegno dell’Unione Europea in questi tre ambiti. Queste attività sono state effettuate durante l’anno nel corso di tre incontri ai quali hanno partecipato i tre gruppi: dapprima i giovani trentini hanno ospitato i ragazzi greci e ungheresi nel settembre 2010, per poi visitare, tra febbraio e maggio di questo anno, a Florina i coetanei greci, e ad Eger quelli ungheresi. All’incontro conclusivo, che si sta svolgendo in questi ultimi giorni a Trento, ha preso parte anche il gruppo ungherese che, sono parole della referente Boglárka Huszthy, è rimasto entusiasta per la seconda volta della bellezza della città di Trento oltre che dall’ospitalità ricevuta, ma soprattutto si è detto soddisfatta dei risultati raggiunti da questo progetto. Lo spot presentato stamani, realizzato dai ragazzi in prima persona, con la supervisione di Paolo Holnaider di Videonews, in pochi minuti di proiezione sintetizza in modo emblematico le differenze tra le culture e tra gli stili di vita dei giovani di nazionalità diversa, ma che l’Unione Europea cerca di far convivere per collaborare alla costruzione di un futuro migliore.
Settimana Europea Protezione Civile A Foligno: Per Zamberletti "Realizzato Un Sogno"
Perugia, 12 luglio 2011 - "Qui voi avete realizzato un sogno che per anni ho avuto dentro di me: istituire una sede operativa di protezione civile che fosse la casa del mondo del volontariato, di cui io oggi mi sento parte perché da volontari non si va mai in pensione". Così Giuseppe Zamberletti, definito "padre nobile" della Protezione civile italiana, ha voluto salutare le centinaia di volontari presenti l’ 8 luglio a Foligno per l´inaugurazione della "Settimana europea del volontariato di protezione civile", alla presenza del capo Dipartimento della Protezione Civile Franco Gabrielli, e della presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini. Zamberletti ha ricordato quanto, negli anni dei terremoti in Friuli prima ed Irpinia poi, "ho dovuto con tristezza rinunciare all´opera di migliaia di cittadini che si presentavano a noi per aiutarci, ma non eravamo organizzati ed il volontariato di protezione civile era ancora qualcosa di sconosciuto". "Ora nel nostro Paese abbiamo una struttura di protezione civile che ci è invidiata nel mondo e che è riuscita a mettere insieme il volontariato con il professionismo. Questo è il vero valore aggiunto del nostro modello". Zamberletti ha quindi sottolineato come proprio ruolo e funzione del volontariato rappresentano in Italia, in termini economico, il 4 per cento dell´intero Pil nazionale, che significa una massa finanziaria di 7 miliardi di euro all´anno: "questo è ciò che voi, con il vostro lavoro, la vostra azione e dedizione, regalate al vostro Paese". Ringraziando Giuseppe Zamberletti per le sue parole la presidente della Regione, Catiuscia Marini, ha voluto ricordare che "il centro regionale di Protezione civile di Foligno è frutto dell´esperienza maturata in Umbria con il sisma del 1997, e rappresenta, oltre alle sue funzioni istituzionali, il punto centrale del nostro mondo del volontariato di protezione civile. Vorremmo però fare un ulteriore salto di qualità, affermando, in questo luogo, un unico punto di coordinamento di tutti i soggetti istituzionali che a vari livelli operano per la protezione civile". "In questo modo potremo migliorare il nostro modello agendo su due elementi fondamentali: la formazione degli operatori ed attraverso essi favorire una maggiore diffusione della cultura della prevenzione e soprattutto capire e conoscere i rischi del territorio in cui viviamo. Poi lavorare ulteriormente nel perfezionare i modelli organizzativi sia del volontariato che della stessa protezione civile, al fine di realizzare una forte rete regionale di tutte le istituzioni che possa interagire con la rete nazionale di protezione civile". La presidente ha quindi ricordato l´esperienza che ancora in questi giorni vede impegnato il mondo del volontariato assieme alla protezione civile regionale nella gestione dell´emergenza emigrati: "volevano imporci un modello di accoglienza - ha detto - che con condividevamo e per questo abbiamo detto no, offrendo però il nostro di modello. Ebbene, ha funzionato e sta funzionando, a dimostrazione di quanto elevato sia il livello di professionalità di tutti i nostri operatori, sia pubblici che del volontariato laico e cattolico". Il Direttore del dipartimento nazionale Gabrielli, salutando i volontari presenti, ha ricordato come tra un anno il dipartimento avrà raggiunto il traguardo di 30 anni di vita dalla sua fondazione: "questo Dipartimento - ha detto - ha tre padri nobili: Giuseppe Zamberletti, Franco Barberi e Guido Bertolaso. E noi dobbiamo essere orgogliosi della nostra storia. Abbiamo oggi un sistema nazionale di protezione civile che fa scuola nel mondo ed è all´altezza di un Paese moderno e civile. Quanto al mondo del volontariato esso rappresenta una eccellenza nell´eccellenza. Ed avremo modo di comunicarlo grazie a questa settimana di eventi nel corso della quale se ne svolgeranno oltre 400. Vorrei anche cogliere questa occasione per annunciare che nel prossimo autunno convocheremo gli Stati generali del volontariato di protezione civile, perché vogliamo e dobbiamo sempre confrontarci per migliorare costantemente il nostro sistema". Al Centro regionale di protezione civile, dove è stato trasferito il Servizio di Protezione civile della Regione Umbria, è attribuito un ruolo guida nella gestione e nello svolgimento delle funzioni previste dal Piano regionale in materia di prevenzione, formazione, programmazione e pianificazione dell´emergenza a supporto degli Enti locali. Tale centro è dotato di supporti tecnologici d´avanguardia nel campo informatico ed in quello delle telecomunicazioni. La razionalizzazione della Sala Operativa consentirà di ridurre i costi generali, di fornire un servizio altamente qualificato e specializzato in tutti i settori; garantirà inoltre il supporto costante con professionalità e competenze diverse in qualsiasi momento per qualsiasi tipo di emergenza. Nella Sala Operativa troveranno riferimento, per la gestione dell´emergenza anche servizi quali il 118 oltre alle strutture operative presenti nel Centro quali i Vigili del Fuoco, il Corpo Forestale dello Stato, le Comunità Montane, il Consorzio di Bonifica. Queste dispongono, comunque, di servizi propri per la gestione delle attività ordinarie nelle proprie sedi. I soggetti e le risorse per la realizzazione del Centro regionale, che hanno comportato un investimento complessivo di oltre 31 milioni di euro (31.384.374,28) di cui oltre 26 milioni di euro a valere sui fondi della ricostruzione post-sisma, sono stati fissati, a seguito del terremoto del 1997, con una ordinanza del Ministero dell´Interno e con il successivo accordo di programma del 29 giugno 1998 firmato da Regione Umbria, Comune di Foligno, Dipartimento della Protezione Civile, Provveditorato alle Opere Pubbliche dell´Umbria, Comando Provinciale dei Vigili del fuoco di Perugia, Croce Rossa Italiana, Consorzio Bonificazione Umbra. L´area ospita una struttura di servizio per ciascuno dei soggetti partecipanti per lo svolgimento delle proprie funzioni istituzionali e quelle di protezione civile. Un edificio è adibito a sede del Corpo Forestale dello Stato per lo svolgimento delle proprie attività d´istituto sul territorio. C´è inoltre una struttura di deposito materiale di primo intervento dei beni culturali storico artistici, archivistici e librari ed un edificio di deposito e conservazione di moduli prefabbricati. La sede del distaccamento dei Vigili del Fuoco comprende un campo base per addestramento e per esercitazioni del volontariato. A completare il Centro regionale di protezione civile c´è la sede del Consorzio della Bonificazione Umbra, un edificio per servizi comuni, l´ufficio informazioni, sorveglianza. Ci sono infine aree per lo stoccaggio di materiali ed ammassamento mezzi, per l´insediamento moduli abitativi e una piazzola per l´atterraggio di elicotteri. Progettualmente la scelta operata ha privilegiato sistemi di isolamento sismico, al fine di consentire la piena attività del Centro di protezione civile anche in caso di rilevanti fenomeni sismici. Infatti quasi tutte le strutture sono state isolate e sono dotate di impiantistica adeguata alle situazioni di emergenza, soprattutto in merito alla trasmissione delle informazioni. Al Centro, in questi primi mesi, sono state gestite alcune emergenze come quella relativa al crollo della paratia dello sfioratore della diga di Montedoglio, con i tecnici che hanno effettuato da subito sopralluoghi e monitorato la fuoriuscita del flusso delle acque e costantemente tenuto informati i Sindaci dei territori che ne sono stati interessati. È stata e viene tuttora gestita, inoltre, l´emergenza dovuta al consistente arrivo dei migranti dai Paesi del Nord Africa sull´isola di Lampedusa, che ha reso necessario predisporre un piano di accoglienza nazionale distribuito su tutto il territorio italiano, a cui l´Umbria non si è sottratta ed ha saputo mettere in campo la competenza e la solidarietà di tutti i soggetti coinvolti. I dipendenti che lavorano al Centro regionale svolgono tuttora operazioni di accoglienza e trasferimento dei migranti nelle apposite strutture individuate. Un altro aspetto fondamentale dell´attività del Centro è dato dalla formazione. Il Dipartimento nazionale di Protezione Civile ha scelto il Centro di Foligno per svolgere, nell´ambito del progetto europeo "Doctor House", nel gennaio 2011, il corso per formare tecnici specializzati che saranno impiegati all´estero come team di Protezione civile europea nella valutazione di danno e agibilità di edifici danneggiati da terremoto. Al fine di avere tutti i mezzi in un´unica sede, è stato trasportato tutto il materiale che si trovava nella struttura di Magione, trasferendo, quindi, l´intero Centro attrezzature di primo intervento ("Capi"). Di rilevanza non secondaria, infine, è la continua attività che i dipendenti svolgono presso le associazioni di volontariato per i relativi corsi di base e di aggiornamento, che tendono a garantire linee comuni di intervento in caso di emergenze.
 
   
   
PROTEZIONE CIVILE, LA REGIONE VENETO RINNOVA CONVENZIONE CON LE CAPITANERIE DI PORTO.  
 
Venezia, 12 luglio 2011 La Regione del Veneto ha deciso di rinnovare il rapporto di collaborazione e cooperazione con la Direzione Marittima di Venezia - Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, approvando una convenzione finalizzata a sviluppare e armonizzare la collaborazione nel campo della protezione civile, con particolare riferimento all’ambiente marino e costiero. “Vogliamo dare continuità – afferma l’assessore Daniele Stival – alla positiva esperienza avviata nel 2008, avvalendoci della riconosciuta e specifica qualificazione tecnico-operativa della Guardia Costiera, la struttura più idonea a fornire alle strutture regionali il necessario supporto di conoscenze, uomini, mezzi e apparecchiature, sia nelle attività di previsione e prevenzione, sia nelle attività di soccorso in caso di calamità o nell’imminenza delle stesse, sia nel compito di formazione degli operatori di protezione civile e di informazione alla popolazione in materia di rischi e delle relative misure di sicurezza per quanto riguarda l’area litoranea, della quale, peraltro, è istituzionalmente competente”. La convenzione-quadro, di durata biennale, che disciplina le modalità di collaborazione e di raccordo tra la struttura regionale e le articolazioni del Corpo delle Capitanerie di Porto, prevede, tra l’altro, la condivisione dei dati con riferimento alle diverse tipologie di rischio, anche mediante mezzi informatici, l’acquisizione dei supporti hardware e software eventualmente necessari, l’implementazione delle connessioni e delle radiocomunicazioni tra il Centro Operativo Regionale e le strutture del Corpo per assicurare l’efficacia dei collegamenti in situazioni di crisi, la definizione di procedure operative per migliorare le modalità di informazione, attivazione e coordinamento degli interventi in occasione di emergenze. “Con questa deliberazione – precisa Stival – rinnoviamo anche l’assegnazione in comodato d’uso gratuito alle Capitanerie di Porto di due imbarcazioni leggere acquistate dalla Regione per lo svolgimento di attività di soccorso, al fine di migliorare la qualità dei servizi alla popolazione in materia di protezione civile, potenziando concretamente la capacità di risposta operativa e la prevenzione in ambito acqueo”.  
   
   
SICUREZZA, RINNOVATO PATTO PER IL LAGO DI GARDA  
 
Gardone Riviera/bs, 12 luglio 2011 - Un sistema integrato e coordinato di sicurezza, con iniziative condivise per salvaguardare la vivibilità del territorio e la qualità della vita. E´ questo l´obiettivo del "Patto per la Sicurezza dell´area del Lago di Garda" sottoscritto ieri a Gardone Riviera dal sottosegretario all´Università e Ricerca della Regione Lombardia Alberto Cavalli, su delega del presidente Formigoni. Il documento è stato firmato anche dalle Prefetture e dalle Province di Brescia e Verona, dal Commissario di governo della Provincia di Trento, dalle Capitanerie di porto di Venezia e Trento e dai sindaci di Brescia, Trento e Verona e dei Comuni rivieraschi, alla presenza del ministro degli Interni Roberto Maroni. "Regione Lombardia - ha detto il sottosegretario Cavalli - in questi anni ha portato avanti diversi impegni, dai finanziamenti erogati agli enti locali per i progetti di sicurezza urbana, dallo sviluppo del sistema associazionistico dei servizi di Polizia locale per garantire, insieme alle altre Forze dell´ordine, una maggior presenza sul territorio, dalla creazione dell´Accademia per ufficiali, alla formazione per tutti gli operatori del settore". Questo Patto, in particolare, prevede il coordinamento per la sicurezza della navigazione dei laghi, il rafforzamento dell´organizzazione per gli interventi di soccorso ed una maggiore collaborazione per le manifestazioni che prevedono un levato numero di spettatori. "Regione Lombardia - ha aggiunto Cavalli - ha sviluppato un sistema di Protezione civile che vede il coordinamento di circa 1.200 volontari attraverso un sistema di allertamento organizzato e coordinato da una sala operativa attiva 24 ore su 24". "E´ utile e necessario rafforzare la collaborazione tra tutti gli enti interessati e le Forze dell´Ordine e di Polizia locale - ha commentato l´assessore regionale alla protezione civile, Polizia locale e Sicurezza, Romano La Russa - per intensificare le azioni di controllo e di vigilanza sul territorio, e il senso di tale accordo va proprio in questa direzione. La sicurezza è un elemento fondamentale per permettere ai cittadini di vivere serenamente e con la consapevolezza di essere sempre tutelati e garantiti nella loro quotidianità. Tale Patto rientra in una serie di accordi che stiamo ratificando con varie realtà della Lombardia".  
   
   
LOMBARDIA, SISTEMI VERDI: 3 MILIONI PER I PARCHI  
 
Milano, 12 luglio 2011 - La Giunta della Regione Lombardia, su proposta dell´assessore ai Sistemi verdi e Paesaggio Alessandro Colucci, ha approvato uno stanziamento di oltre tre milioni di euro per le attività legate alla gestione ordinaria dei parchi (1 milione) e per il finanziamento di progetti e interventi già programmati, ma non finanziati (oltre 2 milioni). ´Questo ulteriore finanziamento - ha sottolineato Colucci - dimostra l´attenzione che riserviamo al tema delle aree protette e dei Parchi. Appena si aprono degli spazi nelle rigide maglie del Patto di stabilità e pur fra mille difficoltà di bilancio, la Giunta lombarda ´pensa´ al sistema dei Parchi, a conferma di quanto siano centrali nelle politiche della Regione´. Questi i 16 progetti finanziati, suddivisi per provincia: Milano (1) Bosco Wwf di Vanzago (interventi di valorizzazione naturalistica, 81.000 euro); Bergamo (1) Boschi del Giovetto (interventi di valorizzazione naturalistica e fruitiva, 92.500 euro); Brescia (8) Comune di Vobarno (interventi di valorizzazione a fini faunistici e didattici nella sorgente Funtanì, 100.000 euro); Parco dell´Adamello (valorizzazione multifunzionale del castagneto monumentale Pian di Gandena e Lorengo situato nel Comune di Berzo Demo, 85.000 euro); Incisioni rupestri di Ceto Cimbergo e Paspardo (interventi di completamento dei laboratori didattici e del centro di monitoraggio della riserva, 90.000 euro); Palazzolo sull´Oglio (interventi di tutela ambientale e riqualificazione dell´ex mulino Pilù situato in una zona naturalistica e storica, 360.000 euro); Parco dell´Adamello, due interventi (realizzazione impianto fotovoltaico sulla sede della Comunità montana, 86.000 euro e valorizzazione paesaggistica dei soprassuoli montani nel Comune di Censuario di Breno e della zona silvo-pastorale dei Comuni di Breno e Malegno, 150.000 euro); Corteno Golgi (realizzazione della stazione idrogeologica alpina Valli Sant´antonio e dell´incubatoio ittico, 98.000 euro); Consorzio altopiano di Cariadeghe (conservazione e miglioramento degli habitat per la nidificazione dell´Averla piccola, 50.000 euro). Como (1) Comune di Erba (realizzazione di interventi di tutela e riqualificazione ambientale della Valle Bova, 100.000 euro); Lecco (1) Comune di Merate (lago Sartirana, creazione barriere filtro e realizzazione di nuove pozze per la riproduzione degli anfibi, 100.000 euro); Lodi (1) Parco Adda sud (riqualificazione della torbiera nel Comune di Crotta d´Adda, 68.500 euro); Mantova (2) Comune di Carbonara Po (completamento di interventi per la salvaguardia degli habitat forestali sull´Isola Boscone, 100.000 euro); Comune di Pomponesco (riqualificazione della riserva naturale Garzaia di Pomponesco, 95.000 euro). Pavia (1) Comune di Travacò Siccomario (progettazione di un percorso naturalistico tra i fiumi Ticino e Po, 280.000 euro).  
   
   
CROAZIA, LE ACQUE NAZIONALI TRA LE PIU´ PULITE IN EUROPA  
 
Zagabria, 12 luglio 2011 - Secondo il rapporto della Commissione europea e dell´Agenzia europea per l´Ambiente, pubblicato a Bruxelles, è Cipro a vantare le acque più pulite, seguita da Croazia, Malta, Grecia ed Irlanda. Nell´unione europea si registrano oltre 21mila località balneari, di cui il 70 per cento sono situate sul mare. Nel 2010 circa il 90 per cento delle acque ha raggiunto gli standard minimi previsti. In Croazia il 97,3 per cento delle spiagge vanta acque pulite in linea con gli standard europei previsti. Per la Croazia sono state prese in considerazione 917 località balneari, di cui 887 situate sul mare. Sia nel 2010 che nel 2009 la Croazia non ha registrato località nelle quali fosse vietata la balneazione per quantità eccessive del batterio Escherichia coli. La qualità delle acque balneari nella Ue è soddisfacente, anche se risulta inferiore rispetto all´anno scorso. Il numero di località balneari sul mare che rispettano tali standard è sceso del 3,5 per cento rispetto al 2006, mentre le località che rispettano standard più rigidi, ma non obbligatori, sono diminuite di quasi dieci punti percentuali.  
   
   
LIGURIA: PROGETTO A BASSO IMPATTO AMBIENTALE, MASSIMA TRASPARENZA CON GLI ENTI LOCALI E LA COMUNITA´  
 
Genova, 12 luglio 2011 - L’assessore alle Infrastrutture risponde al j’accuse del Circolo della Pulce “Le notizie diffuse dal Circolo della Pulce relativamente al tunnel Rapallo-fontanabuona non sono pienamente corrispondenti al vero. In particolare, l’elaborazione a computer, puramente creativa, di come - a loro giudizio - dovrebbe apparire lo svincolo e il raccordo autostradale in cima alla vallata, è molto fuorviante e lontana da qualsiasi ipotesi progettuale al momento allo studio” Raffaella Paita, assessore alle Infrastrutture della Regione Liguria risponde netta al j’accuse dell’associazione che contesta il progetto. “Attualmente, Autostrade per l’Italia, in stretta collaborazione con i progettisti e gli uffici tecnici della Regione- aggiunge la Paita- sta lavorando ad un progetto preliminare che garantisca il minor impatto ambientale e che, appena pronto, sarà discusso nel merito con tutti i soggetti a vario titolo coinvolti, nonché presentato ufficialmente. È poi geograficamente impossibile che la nuova interconnessione sia visibile da tutte le località citate, alcune molto distanti ed alcune coperte nella visuale dai monti. Di per sé, la scelta di inserimento su una tratta autostradale è già a basso impatto ed anzi può essere l’occasione per effettuare interventi migliorativi per esempio attenuando il problema del rumore con l’inserimento di adeguate barriere”. L’assessore regionale affronta anche altri aspetti della vicenda. “Altra cosa non veritiera afferma- riguarda la mancanza di informazione nei confronti delle istituzioni. Il percorso è stato portato avanti con il massimo coinvolgimento degli enti locali e la massima trasparenza verso le comunità interessate. Infine, se ci sono proposte alternative, come accennato dal presidente del circolo, siamo a disposizione per valutarle insieme, non essendo finora venute a nostra conoscenza”.  
   
   
AMBIENTE: REGIONE FVG PARTECIPA A "CREA", PER UN USO CONSAPEVOLE DELL´ACQUA  
 
Udine, 12 luglio 2011 - La Regione Friuli Venezia Giulia parteciperà al progetto Ue ´´Crea-crescere ed Apprendere con l´acqua´´, assieme all´Ogs, l´Istituto nazionale di Oceanografia e di Geofisica sperimentale di Trieste, l´Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa), la cooperativa Damatrà di Udine e l´Ufficio scolastico regionale. La Regione, che ha approvato oggi una delibera proposta dell´assessore alla Ricerca ed alla Cooperazione Roberto Molinaro, ha infatti ritenuto di aderire al progetto promosso dall´Unione europea con l´obiettivo di sensibilizzare la popolazione, soprattutto i più giovani, ad un uso sostenibile della ´´risorsa´´ acqua in funzione della sua salvaguardia e conservazione. Saranno pertanto sviluppate azioni e campagne di informazione per modificare i comportamenti scorretti riguardo all´utilizzo dell´acqua, sensibilizzare i giovani (anche attraverso lo strumento Internet) su questo tema, illustrare il ciclo dell´acqua utilizzando un linguaggio comprensibile, sviluppare competenze di ´´cittadinanza attiva´´. Crea partirà il prossimo anno ed avrà una durata di 42 mesi.  
   
   
CAMPANIA, APPROVATA GRADUATORIA PER CONTRIBUTI A 23 COMUNI COSTIERI: 600 MILA EURO AGLI ENTI LOCALI PER GARANTIRE LA SICUREZZA DEI TERRITORI  
 
Napoli, 12 luglio 2011 - L´assessorato alle Autonomie locali della Campania, guidato da Pasquale Sommese, ha approvato la graduatoria dei progetti di sicurezza urbana redatti dai Comuni costieri per il potenziamento del servizio di polizia locale durante il periodo turistico estivo. I progetti finanziati sono 23, di cui 21 di singoli enti locali e 2 di comuni associati (Maiori-minori e Unione Comuni Velini). Solo 2 sono stati esclusi, uno perché l’istanza è pervenuta fuori termine, l’altro perché gli interventi previsti non rientravano tra quelli indicati dal bando. "Con questo provvedimento - sottolinea l’assessore Sommese - diamo 600 mila euro per garantire la sicurezza sui territori costieri. "I progetti presentati dai Comuni ammessi al finanziamento rappresentano una opportuna risposta alle esigenze derivanti dall’incremento della popolazione nella stagione estiva", aggiunge Sommese. "Il potenziamento del servizio di polizia locale avrà la funzione di assicurare più sicurezza ai cittadini e ai turisti, ed una maggiore vivibilità dei territori interessati ai flussi turistici", conclude l´assessore.  
   
   
ENTE IRRIGUO UMBRO-TOSCANO, REGIONI UMBRIA E TOSCANA PRONTE A SUBENTRO  
 
Perugia, 12 luglio 2011 - “Le Regioni Umbria e Toscana sono pronte a subentrare all’Ente irriguo umbro-toscano nella gestione delle risorse idriche degli invasi di Montedoglio e del Chiascio, per la cui manutenzione dovranno continuare ad essere garantiti finanziamenti statali”. È quanto sottolinea l’assessore all’Agricoltura, Fernanda Cecchini, al termine dell’incontro che si è svolto a Roma tra le Regioni Umbria e Toscana, quest’ultima rappresentata dall’assessore all’Agricoltura Gianni Salvadori, e il commissario “ad acta” dell’Ente irriguo umbro-toscano (“Eiut”), Giuseppe Serino. L’incontro era stato fissato per accelerare l’iter della costituzione dell’ente pubblico economico al quale saranno trasferite le funzioni esercitate dall’Eiut, in scioglimento, e la cui gestione commissariale cesserà dal 6 novembre prossimo. “Con il commissario Serino – riferisce l’assessore Cecchini – sono state definite le modalità e i percorsi che dovranno portare entro la fine di luglio a concordare un protocollo d’intesa per la nascita del nuovo ente tra le due Regioni, in base allo schema che abbiamo già predisposto, e il Ministero dell’Agricoltura. Al Ministero chiediamo prima di assumersi l’impegno di farsi carico degli interventi straordinari di manutenzione dell’invaso di Montedoglio e delle grandi condotte, impianti che sono e restano del Demanio statale, attraverso i Piani pluriennali di irrigazione e altri strumenti di programmazione”. “Auspichiamo che nelle prossime settimane si raggiunga l’accordo con il Ministero sul protocollo d’intesa – prosegue l’assessore – in modo che possa essere ratificato dai rispettivi Consigli regionali entro settembre, al massimo ottobre. Con il trasferimento delle funzioni, strategiche, dell’Eiut al nuovo ente saranno così garantiti l’impiego dei finanziamenti già disposti per il completamento degli invasi e delle condotte, pari a 130 milioni di euro, e la continuità del servizio in vaste aree di Umbria e Toscana, sia ad uso irriguo sia idropotabile”. A margine dell’incontro, è stata affrontata la situazione degli approvvigionamenti dalla diga di Montedoglio. “Il direttore dell’Ente irriguo Diego Zurli – sottolinea l’assessore Cecchini – rispondendo alle preoccupazioni da noi espresse per le ripercussioni che nella stagione estiva potrebbe avere la riduzione della quota di invaso, dopo l’incidente del dicembre scorso, ha assicurato che già dal giorno successivo al dissequestro della diga, previsto entro il mese di luglio, l’Ente avvierà la progettazione per il ripristino completo e che comunque, con il primo intervento provvisorio che è stato realizzato, già dal prossimo anno si potranno superare gli 80 milioni di metri cubi ora consentiti e che garantiscono il rispetto delle necessità di acqua per centri abitati e colture agricole”.  
   
   
CICLO INTEGRATO DELLE ACQUE, APERTO BANDO PER "ALBO" DITTE  
 
Napoli, 12 luglio 2011 - E´ stato pubblicato sul Burc di ieri un avviso pubblico per la formazione di un elenco di aziende interessate ad eseguire lavori di somma urgenza per il Ciclo integrato delle acque. I soggetti interessati, entro il 9 settembre, potranno presentare domanda, in base ai moduli allegati all´avviso. La procedura prevede che, per i lavori di importo non superiore ai 40mila euro, si proceda ad affidamento diretto attraverso selezione dall´elenco. Per i lavori di somma urgenza che invece superino tale limite di spesa, si procederà con il sistema della procedura negoziata, ossia con una gara tra almeno 5 concorrenti in possesso dei requisiti ed iscritti all´elenco.  
   
   
OSSERVATORIO VAL D´AGRI, AL VIA COMITATO TECNICO-SCIENTIFICO COSTITUITA DA ESPERTI, ALLA STRUTTURA SONO AFFIDATE FUNZIONI DI SUPPORTO TECNICO-SCIENTIFICO ALLE ATTIVITA´  
 
Potenza, 12 luglio 2011 - Si è insediato nei giorni scorsi a Marsico Nuovo il Comitato tecnico scientifico dell’Osservatorio Ambientale della Val d’Agri. Costituito da esperti, la struttura ha la funzione di dare supporto tecnico sulle tematiche scientifiche, tecniche, ambientali e sanitarie che interessano l’area. Può proporre, inoltre, studi, monitoraggi e quanto è nelle finalità dell’Osservatorio, per garantire un´efficace azione di monitoraggio, tutela e valorizzazione delle risorse naturali della Val d’Agri e rispondere così alle esigenze di massima informazione delle comunità locali sui problemi ambientali potenzialmente correlati all’estrazione di petrolio. La composizione del Comitato è variegata: ne prendono parte – coordinati dal direttore generale del Dipartimento Ambiente della Regione, Donato Viggiano –rappresentanti di diversi Enti ed Istituzioni: Antonio Martini, (direttore Unmig -Mise), Claudia Terzani (direttore Ufficio Statistica - Ministero Ambiente), Roberto Caracciolo (direttore Dipartimento Stato dell’ambiente e Metrologia ambientale - Ispra), Raffaele Vita (direttore generale Arpab), Carmine Serio e Anna Maria Salvi (entrambi docenti dell’Università degli Studi della Basilicata), Nicola Pergola (Imaa–cnr), Giacobbe Braccio (direttore attività di ricerca Enea Trisaia), Achille Palma (direttore Dipartimento Chimico Metapontum Agrobios), Giovanni Milillio (responsabile Cidot - Agenzia Spaziale Asi), Michele Cerverizzo (segretario generale Autorità di Bacino) e Franco Pesce (dirigente Struttura di Progetto Val d´Agri).  
   
   
RIFIUTI IN CAMPANIA: DE MAGISTRIS FACCIA LA SUA PARTE. NON SEGUA PREDECESSORI SU SCIA DEL LAMENTO"  
 
Napoli, 12 luglio 2011 - "Il sindaco di Napoli non segua la scia dei suoi predecessori che avevano l´abitudine di lamentarsi per non fare la propria parte". Cosi Giovanni Romano, assessore all´Ambiente della Regione Campania. "E´ grazie al contributo di Avellino, Benevento, Caserta e Salerno che la sua città è riuscita a sopravvivere all´emergenza. Non si scagli contro chi lavora e fa il suo dovere. "E´ chiaro che lo sforzo di ognuno deve essere indirizzato alla impiantistica che manca. Si parta con una differenziata seria, con i siti di trasferenza, con le discariche e si sia più saggi sull´impiantistica finale. Ognuno deve fare quanto serve e Napoli non è autosufficiente per il 90% dei suoi rifiuti. "La Regione ha fatto e farà tutto quello che la legge gli delega, cosi non fanno gli enti locali", conclude Romano.  
   
   
FINANZIAMENTO DI INTERVENTI PER IL MIGLIORAMENTE DELLA QUALITA´ DELL´ARIA: APPROVATO LO SCHEMA DI ACCORDO CON IL MINISTERO DELL´AMBIENTE  
 
Aosta, 12 luglio 2011 - L’assessorato del territorio e ambiente informa che la Giunta regionale, nella seduta odierna, ha approvato lo Schema di accordo di programma con il Ministero dell’Ambiente con il quale viene riconosciuto all’Amministrazione regionale il finanziamento previsto dal D.m. 16 ottobre 2006, ammontante a 8 milioni 652 mila euro, per la realizzazione di interventi di miglioramento della qualità dell’aria in attuazione del Piano regionale Aria. Il Piano Aria è lo strumento di programmazione regionale per la gestione della qualità dell’aria che, per migliorarne le condizioni, individua un quadro di azioni integrate tra le strutture regionali competenti in materia di energia, attività produttive, trasporti, infrastrutture e ambiente. La sua attuazione si esplica attraverso la realizzazione di interventi a breve, medio e lungo termine, che hanno permesso di migliorare, a partire dal 2007, gli standard di qualità dell’aria tali da far registrare valori coerenti coi limiti normativi, con un andamento in progressiva e costante riduzione. Le azioni che sono state riconosciute come valide per il contributo positivo alla riduzione degli inquinanti e che pertanto hanno ottenuto il rimborso delle spese sostenute, in percentuali variabili in relazione all’impatto ottenuto sulla qualità dell’aria, sono le seguenti: il rinnovo tecnologico del parco circolante, attuato attraverso: 1. La rottamazione di veicoli Euro 0, Euro 1 e Euro 2 conclusa nel 2010; 2. Il rinnovo del parco circolante dei mezzi pubblici con l’acquisto di nuovi mezzi adibiti al trasporto pubblico urbano della città di Aosta, conclusosi nel 2010; - la realizzazione della pista ciclabile della Comunità Montana Mont Emilius, nel tratto già ultimato entro il 2010; I restanti contributi concessi dal Ministero dell’Ambiente riguardano la promozione dell’utilizzo di combustibili gassosi in sostituzione di altri a maggior carico inquinante e la realizzazione di impianti termici ad energia solare. Continuerà pertanto sino a fine 2012 l’erogazione dei contributi da parte dell’Assessorato dell’ambiente per larealizzazione di nuove reti Gpl/metano nelle zone attualmente non servite, attraverso apposito bando di prossima pubblicazione. Inoltre, per impianti ad energia solare, l’Assessorato delle attività produttive sta predisponendo il bando per l’accesso al contributo integrativo per la posa di pannelli solari, calcolato in funzione dei livelli di qualità dell’aria della zona in cui questi sono collocati: contributo più alto per le aree del fondovalle a maggiore pressione emissiva.
 
   
   
PIANO GESTIONE RIFIUTI: DALL´11 AL 13 IN FIERA LA CONFERENZA PROGRAMMATICA  
 
Bari, 12 luglio 2011 - Da lunedì 11 a mercoledì 13, presso lo “Spazio 7” della Fiera del Levante di Bari si terrà la 2° conferenza programmatica del piano di gestione dei rifiuti. I lavori inizieranno lunedì 11 alle ore 15.00 con i saluti dell’assessore Lorenzo Nicastro. A seguire, gli interventi di Donato Pentassuglia (V commissione consiliare), Giorgio Assennato (Arpa), Antonietta Riccio (ufficio gestione rifiuti), Federico Cangialosi (coordinamento piano). Alle 17.50 è prevista una tavola rotonda su “i modelli di governance nella gestione dei rifiuti. Le conclusioni del presidente del consiglio regionale Onofrio Introna sono previste per le 18.30. Martedì 12 si terrà la tavola rotonda “lo sviluppo della filiera del recupero tra investimenti privati e sostegno pubblico”, presieduta e moderata da Nicastro, sarà conclusa dal presidente Vendola alle 13.00. Mercoledì 13 si terrà la prima conferenza programmatica del Piano regionale di protezione dell’ambiente, decontaminazione, smaltimento e bonifica ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall’amianto in Puglia. I lavori avranno inizio alle 9.30 per concludersi alle 13.30. In allegato, l’invito con il programma particolareggiato.  
   
   
RIFIUTI: REGIONE LIGURIA, 200 TONNELLATE SUBITO CHIESTO DA GIUNTA BURLANDO INCONTRO URGENTE CON IL GOVERNO PER STRADA SCARPINO E IMPRESE LIGURI  
 
Genova, 12 luglio 2011 - Piena solidarietà della Regione Liguria alla Campania, sì allo smaltimento dei rifiuti in arrivo da Napoli, ma, al momento ne arriverà una quantità limitata a 200 tonnellate, una decina di camion in tutto. Lo ha deciso la giunta Burlando, dopo che sulla questione era intervenuta, nei giorni scorsi l’assessore all’Ambiente Renata Briano per auspicare una posizione unitaria delle regioni italiane dopo il decreto del governo. Nel contempo, sulla questione rifiuti della Campania per raggiungere un definitivo accordo sulle quantità definitive, la giunta regionale ha chiesto un incontro urgente al governo- sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta e Ministero dell’Ambiente- per affrontare la questione della strada di Genova- Scarpino e i problemi di alcune imprese liguri impegnate sul fronte del trattamento rifiuti in Campania in difficoltà per il mancato pagamento per l’attività svolta.  
   
   
RIFIUTI CAMPANI. 5 MILA TONNELLATE IN EMILIA-ROMAGNA  
 
Bologna, 12 luglio 2011 - Cinque mila tonnellate di rifiuti umidi dalla Campania arriveranno in Emilia-romagna a partire dalla prossima settimana. Lo ha deciso la Giunta regionale riunita questa mattina per dare una risposta solidale alla richiesta di aiuto della Campania e fornire un contributo per fronteggiare l’emergenza che riguarda i cittadini campani. “Tutto il sistema regionale si fa carico del problema - sottolinea il presidente Vasco Errani - e lo fa in un quadro di cooperazione interistituzionale chiaro, con il riconoscimento da parte del Governo dell’emergenza nazionale, e con responsabilità definite, in cui è stata individuata e decisa anche la realizzazione di nuove discariche e impianti in Campania”. L’accordo, che sarà firmato dai presidenti delle due Regioni, prevede la disponibilità ad accogliere, nell’arco di 3 mesi, in tutto 5 mila tonnellate di frazione organica umida, cioè di una parte di rifiuti urbani umidi pretrattati, che saranno interamente recuperati dall’impianto di Ostellato (Fe), il quale funzionerà con le modalità ordinarie e ne garantirà il recupero integrale. In particolare dai rifiuti trattati sarà ricavato biostabilizzato per la copertura delle discariche. La quantità di rifiuti complessivamente ricevuti sarà pari allo 0,2% della produzione totale annua dell’Emilia-romagna ma, per non gravare la struttura di compostaggio di Ostellato, una quantità analoga di rifiuti da trattare sarà gradualmente suddivisa tra gli impianti del sistema regionale. “L’impianto di Ostellato è tra quelli idonei a trattare questa tipologia di rifiuti già differenziata”, spiega il sindaco Andrea Marchi. “Nel dicembre 2010 fu interessato l’impianto di Imola e, in questa occasione, ci rendiamo disponibili, in un quadro di accordo e responsabilità interistituzionale, a fare la nostra parte. Sottolineo che l’arrivo di questa quantità di materiale non si aggiunge in alcun modo alla quota che l’impianto gestisce normalmente”. “Anche in questa emergenza siamo in grado di dare il nostro contributo - aggiunge la presidente della Provincia di Ferrara Marcella Zappaterra - e le condizioni sono assolutamente sostenibili. L’accordo ci tranquillizza perché sono stati inseriti paletti molto rigidi anche per quanto riguarda i controlli di Arpa prima dell’arrivo e in loco”. In particolare il via libera dell’Emilia-romagna segue di pochi giorni la presa di posizione delle Regioni - in cui si chiedeva alle diverse istituzioni della Repubblica di fare la propria parte -, il riconoscimento dell’emergenza nazionale da parte del Governo e il vertice tra i presidenti della Regione Campania e della Provincia di Napoli e il commissario straordinario che ha individuato nel napoletano cinque cave dismesse da utilizzare come siti di smaltimento e in grado di garantire, entro l’anno, la piena autosufficienza della città e della provincia di Napoli fino alla realizzazione degli impianti necessari al ciclo dei rifiuti. La Regione Emilia-romagna è stata contattata insieme a Veneto, Lombardia, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Puglia, Sicilia e Marche.  
   
   
PARMA, RIFIUTI: AVANTI CON LA DIFFERENZIATA: SVILUPPO DEL PORTA A PORTA NELLA PEDECOLLINARE, INFORMATIZZAZIONE DELLE STAZIONI ECOLOGICHE, MEZZI PER LA RACCOLTA DI RIFIUTI ABBANDONATI. INTERVENTI DA AVVIARE ENTRO IL 19 LUGLIO  
 
Parma, 12 luglio 2011 – Lo sviluppo della raccolta domiciliare in zona pedecollinare, l’informatizzazione di alcune stazioni ecologiche attrezzate e l’allestimento di due mezzi per la raccolta di rifiuti abbandonati. Sono le tre azioni recentemente deliberate dalla giunta provinciale in materia di gestione rifiuti, un tema sul quale la Provincia continua il suo impegno. Nel complesso oltre 1 milione e 824mila euro il costo complessivo degli interventi, coordinati dalla Provincia e realizzati con fondi della Regione Emilia-romagna e dell’ente gestore Iren. Gli interventi, che dovranno essere avviati entro il termine ultimo del 19 luglio, fanno parte dell’accordo quadro attuativo del Piano di azione ambientale sottoscritto tra Provincia e Regione. La parte rilevante delle risorse, oltre 1 milione e 100mila euro, sarà impiegata per l’ulteriore sviluppo della raccolta domiciliare dei rifiuti, in piena continuità con le azioni già realizzate dalla Provincia. Saranno acquistati contenitori per la raccolta differenziata domiciliare da effettuarsi nei comuni dell’area pedecollinare, nel quadro di una progressiva estensione del “porta a porta”. L’obiettivo è quello di alzare il livello di raccolta differenziata valorizzando le diverse frazioni merceologiche e privilegiando il loro avvio al recupero, all’interno di un sistema di gestione integrata dei rifiuti che privilegi la “personalizzazione” dei servizi. Circa 500mila euro saranno invece impiegati per l’informatizzazione dei centri di raccolta comunali (stazioni ecologiche attrezzate nei comuni di Colorno, Felino, Langhirano, Montechiarugolo, Noceto, Roccabianca, Sala Baganza, Soragna, Torrile, Traversetolo) e per la realizzazione di sistemi “premianti” per l’utenza. Si punta a consentire e facilitare l’accesso e il conferimento dei materiali nei centri di raccolta comunali, assegnando una “card” dotata di codice a barre a ogni utenza titolare di contratto e installando specifiche attrezzature informatiche che permettano la gestione del conferimento. Oltre 223mila euro, infine, serviranno per l’acquisto e l’allestimento di due mezzi per la raccolta dei rifiuti abbandonati, con sistema di aspirazione per la raccolta di bottiglie, carta rifiuti vari, e rimorchio ribaltabile. I mezzi potranno essere utilizzati anche per lo sfalcio e l’aspirazione di erba su fossi o scarpate, o di rifiuti accatastati in luoghi difficilmente raggiungibili con i normali veicoli di raccolta. L’intento è quello di potenziare il sistema di raccolta dei rifiuti urbani sul territorio, perseguendo obiettivi di massima efficienza, di automazione e di miglioramento ambientale. “Nella raccolta differenziata e in una gestione “responsabile” dei rifiuti – commenta l’assessore provinciale all’Ambiente Giancarlo Castellani - noi abbiamo sempre creduto e continuiamo a credere, lo dimostrano la direzione in cui ci siamo mossi in questi anni e le azioni che abbiamo realizzato. E i numeri ci danno ragione: i dati che abbiamo presentato circa un mese fa parlano di una raccolta differenziata 2010 salita al 54,7%, confermandoci ai vertici in regione. Sono risultati concreti che danno il segno reale della volontà dell’amministrazione. I tre interventi appena deliberati dalla giunta vanno nella stessa direzione, e rientrano nel disegno di un processo di crescita sostenibile ambientalmente e socialmente. In particolare lo sviluppo del “porta a porta” nella pedecollinare ci avvicina all’obiettivo che abbiamo già espresso più volte: arrivare entro il 2012 al 65% di raccolta differenziata”.  
   
   
BOLZANO: RIENTRO GRADUALE DEI COSTI DI INVESTIMENTO PER DISCARICHE E DEPURATORI  
 
Bolzano, 13 luglio 2011 - La Giunta provincia ha ridefinito l’ 11 luglio il sistema dell´ammortamento dei costi di investimento per depuratori e discariche a carico dei Comuni. "Tra le misure adottate per fronteggiare la crisi economica - ha spiegato il presidente Luis Durnwalder - la Giunta aveva deciso anche di ridurre per tre anni fino all´1%, il minimo consentito dalla legge, il tasso annuo dovuto dai Comuni per la copertura dei costi di investimento per la realizzazione di discariche e impianti di depurazione." Ora la percentuale viene portata ai livelli consueti: dal 2012 le quote di ammortamento vengono gradualmente incrementate per raggiungere nel giro di nove anni la soglia originaria del 2%. I mezzi finanziari restituiti dai Comuni confluiscono nel fondo ad hoc che alimenta i progetti di infrastrutture pubbliche degli stessi Comuni.  
   
   
RIFIUTI, REGIONE CAMPANIA A SOCIETA´PROVINCIALI: "TENETE APERTI GLI IMPIANTI ANCHE NEI GIORNI FESTIVI"  
 
Napoli, 12 luglio 2011 - Gli uffici dell´Assessorato all’Ambiente della Regione Campania, subito dopo l´ordinanza del presidente dell´8 luglio, con cui è stato stabilito il conferimento della frazione umida tritovagliata prodotta negli Stir delle province di Napoli e Salerno presso le discariche di San Tammaro, Sant´arcangelo Trimonte e Savignano Irpino, hanno inviato una lettera alle società che ne hanno competenza per assicurare, in attuazione della disposizione presidenziale, la continuità del servizio nei giorni festivi. La nota è stata trasmessa venerdì 9 luglio. Nella stessa si ricorda che il provvedimento ha decorrenza immediata.  
   
   
DEPURATORE DI IMPERIA, STIPULATO MUTUO CON CASSA DEPOSITI E PRESTITI (7,6 MILIONI)  
 
Genova, 12 luglio 2011 - Stipulato l’ luglio in Regione Liguria tra la Cassa Depositi e Prestiti e la Direzione Centrale Risorse Strumentali Finanziarie e Controlli dell’amministrazione regionale un mutuo di 7 milioni 657.944,34 euro necessario per dare avvio alle urgenti e tanto attese opere per realizzare il depuratore della città di Imperia. Cassa Depositi e Prestiti è risultata aggiudicatario dell’operazione, a seguito di procedura di gara, offrendo una riduzione di 0,41 punti percentuali sulla commissione massima dell’1% applicabile per legge ai mutui con oneri a carico dello Stato. Il mutuo è stato contratto al tasso fisso del 3,572%. Gli oneri di ammortamento sono a totale carico del bilancio dello Stato. L’erogazione della somma da parte di Cassa Depositi e Prestiti avverrà il prossimo 15 luglio e sarà trasferita al Comune di Imperia.  
   
   
PUGLIA: SECONDA CONFERENZA REGIONALE SUI RIFIUTI NECESSARIA LA COMPARTECIPAZIONE PER LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE  
 
Bari, 12 luglio 2011 - L´assessore all´Ecologia, Lorenzo Nicastro, ha aperto i lavoro della seconda conferenza programmatica regionale sui rifiuti, che si occuperà della redazione del piano di gestione dei rifiuti urbani. I lavori proseguiranno oggi e domani. Si tratta della procedura di valutazione ambientale strategica per l´aggiornamento del piano dei rifiuti. “La prima conferenza – ha detto Nicastro – si è tenuta l´anno scorso. Adesso si tratta di elaborare una strategia complessiva di gestione, da elaborare in modo compartecipato e scientifico”. “Il piano in vigore – prosegue l´assessore – proveniva da un organo monocratico, il commissario delegato per l´emergenza rifiuti. Oggi siamo usciti dalla fase emergenziale e torna al territorio e alle istituzioni elette il compito di gestire la quotidianità. Il piano che sarà discusso qui poi passerà nelle competenti commissioni consiliari e poi al Consiglio. Ma questo appuntamento è aperto a tutti: enti locali, esperti, sindacati, parti sociali, associazioni e semplici cittadini”. “Il dato politico principale – continua – è proprio quello della compartecipazione, per la sostenibilità ambientale, per arrivare a un corretto ciclo dei rifiuti. Perchè la sostenibilità ambientale si lega a quella sociale. Nel gestire questa materia infatti non si può non fare attenzione al futuro per non sbagliare: dobbiamo stare attenti a cosa lasceremo a chi verrà dopo, alle prossime generazioni”. Dopo l´introduzione di Nicastro, è intervenuto il presidente della V commissione, Donato Pentassuglia e in seguito, sugli aspetti di valutazione della sostenibilità ambientale delle procedure Vas, il direttore generale di Arpa Puglia, Giorgio Assennato. Una tavola rotonda sui modelli di governance nella gestione dei rifiuti, con il dirigente regionale Giovanni Campobasso (servizio ciclo dei rifiuti e bonifica) concluderà i lavori odierni, alla presenza di delegazioni estere come quella del governo albanese guidata dal ministro. Dopodomani è atteso l´incontro sulle modalità di bonifica dell´amianto.  
   
   
PUGLIA INCONTRA MINISTRO ECOLOGIA ALBANESE PER ACCORDO SU RIFIUTI  
 
Bari, 12 luglio 2011 - L’assessore al Mediterraneo e Cooperazione, Silvia Godelli ha incontrato ieri in Presidenza il ministro dell’Ecologia albanese Fatmir Mediu, a Bari per la conferenza programmatica regionale sui rifiuti che si terrà a partire da ieri pomeriggio in Fiera. “Abbiamo convenuto – ha spiegato la Godelli – di scrivere un memorandum in materia di gestione di rifiuti in modo da incentivare la cooperazione internazionale in materia. In particolare il memorandum si occuperà delle pratiche di smaltimento di rifiuti della città di Tirana e dei centri turistici della costa meridionale albanese”. “Svilupperemo – ha detto – accordi di cooperazione sull’energia da fonti rinnovabili e accordi sulla pesca. In più il protocollo che andremo a firmare si occuperà delle modalità di controllo delle navi che trasportano rifiuti nell’area adriatica”. Mediu sarà nel pomeriggio in Fiera con l’assessore Nicastro per l’apertura della conferenza regionale dei rifiuti.