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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 22 Settembre 2011 |
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NUOVA “PIAZZA DIGITALE” A GENOVA |
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Genova, 22 Settembre 2011 - Nuova “piazza digitale”, con wi-fi senza problemi e gratuito, in via Domenico Fiasella, a Genova. La “piazza digitale” inaugurata ieri in mattinata nel cuore del centro commerciale genovese con l’assessore allo Sviluppo Economico della Regione Liguria Renzo Guccinelli, è una nuova opportunità per utilizzare gratuitamente il web da parte dei ragazzi, grazie all’impianto wireless. L’isola wi-fi genovese si aggiunge alle “piazze” di Finalborgo, Arma di Taggia e Sarzana. L’iniziativa fa parte del progetto Giov@ni&web per aiutare i ragazzi e le famiglie e gli insegnanti ad affrontare in modo sicuro i rischi cui si può incorrere navigando all’interno della rete, in particolar modo truffe (specialmente phishing), pedofilia, dipendenza psicologica e utilizzo incontrollato di carte di credito. Il progetto Giov@ni&web è frutto della collaborazione fra Regione Liguria, Direzione Scolastica Regionale, Polizia Postale, Associazione dei Consumatori con il coordinamento dell’ Unicef presenti alla conferenza stampa. La piazza digitale genovese è stata aperta in collaborazione con il liceo artistico Paul Klee- Barabino. |
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IKS METTE IN PALIO 110.000 EURO PER REALIZZARE APPLICAZIONI WEB A LIVELLO UTENTE BASATE SULLA TECNOLOGIA SEMANTICA |
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Roma, 22 settembre 2011 - Interactive Knowledge Stack (Iks), il progetto open source che ha l´obiettivo di favorire lo sviluppo del web semantico, mette in palio cinque premi - per un totale di 110.000 euro - per lo sviluppo di applicazioni web a livello utente basate sulla tecnologia semantica. "Nel corso degli ultimi due anni, il progetto Iks ha sviluppato la tecnologia per la gestione dei contenuti, a livello sia di back-end che di front-end, e a questo punto cerca sviluppatori - con una buona conoscenza delle problematiche di interazione a livello di interfaccia utente - per fornire esempi pratici di applicazioni basate sulla tecnologia semantica", afferma John Pereira, community manager di Iks. Il progetto Iks ha realizzato una piattaforma tecnologica flessibile e open source che può essere integrata facilmente con la maggior parte dei sistemi di gestione dei contenuti (Cms) per offrire funzionalità semantiche a livello web. Attraverso il progetto, sono già state realizzate delle integrazioni funzionanti con alcuni tra i più conosciuti Cms open source, come Wordpress, Drupal, Nuxeo, Confluence e Alfresco. Oggi, il progetto Iks cerca proposte per l´uso delle potenti funzioni di back-end nell´ambito di nuove applicazioni caratterizzate da un´interfaccia utente innovativa in grado di illustrare tutto il potenziale della tecnologia del web semantico. I due vincitori riceveranno 40.000 euro a testa per la realizzazione del progetto, e i tre che si classificheranno alle loro spalle riceveranno 10.000 euro per portare il loro progetto a livello di dimostrazione della tecnologia. "Per più di un decennio, il web semantico è stato considerato l´ambiente ideale per una nuova generazione di user experience legata al web, e oggi il progetto Iks ha creato la piattaforma e gli strumenti che permettono di trasformare tutto questo in realtà", ha proseguito Pereira. "I cinque premi hanno l´obiettivo di spingere tutti quelli che hanno una buona esperienza nello sviluppo di tecnologie e applicazioni web a esplorare le potenzialità del web semantico, anche perché tutto il team Iks è pronto a collaborare con loro per trasformare la loro visione in realtà". Il termine ultimo per la presentazione dei progetti a Iks è il 14 ottobre 2011. Per maggiori informazioni sui premi, sulla partecipazione e sulla presentazione dei progetti, è disponibile la pagina: www.Iks-project.eu/contest |
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ACCORDO FRA REGIONE VALLE D’AOSTA E POLITECNICO DI TORINO PER POTENZIARE LE ATTIVITÀ DI TRASFERIMENTO TECNOLOGICO |
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Aosta, 22 settembre 2011 - Cresce la collaborazione fra la Regione Valle d’Aosta e il Politecnico di Torino. Lunedì 19 settembre scorso, infatti, è stato sottoscritto un accordo per potenziare la crescita delle aziende sul territorio valdostano. Presso il Polo tecnologico di Verrès, nel triennio fra il 2012 e il 2014, verranno inseriti quattro tecnici laureati per seguire le attività di trasferimento tecnologico presso imprese valdostane. Si rafforza, dunque, quanto già previsto nella convenzione formalizzata il 23 luglio 2010 per il Polo di servizi formativi, ricerca scientifica e innovazione nel paese della Bassa Valle che, fino ad oggi, ha prodotto ottimi risultati. Augusto Rollandin, Presidente della Regione Valle d’Aosta Si, oggi è una giornata importante perché va nella direzione di creare le premesse per un aiuto forte alle aziende attraverso il Politecnico di Torino, quindi con gente qualificata e prevedendo l’inserimento di giovani motivati e preparati a sostegno dell’attività delle aziende valdostane. Abbiamo già avuto la possibilità di vedere che dà ottimi risultati. E’ per questo che facciamo un ulteriore sforzo con quattro giovani che saranno la spina dorsale di questo sviluppo. L’obiettivo è di sostenere la crescita dell’imprenditoria locale puntando sul Polo di Verrès come motore per lo sviluppo territoriale, capace di trarre valore dal contesto e di restituirlo attraverso politiche di formazione, ricerca e trasferimento tecnologico e offerta di servizi al territorio. Sarà l’ateneo piemontese ad impostare e coordinare complessivamente le attività dell’Istituto Mario Boella - di cui il Politecnico è socio fondatore - per procedere alla selezione e all’inserimento sul territorio dei tecnici individuati. Francesco Profumo, Rettore del Politecnico di Torino Si occuperanno di stabilire un legame continuo tra le aziende e il Politecnico e si occuperanno anche di creare opportunità di relazioni al fine di una maggiore innovazione all’interno del sistema valdostano. Un secondo elemento di grandissimo interesse è quello della creazione di competenze che potranno nel futuro essere stabilizzate nell’Università oppure potranno trovare uno sbocco lavorativo all’interno del sistema socio economico. Sarà Vallée d’Aoste Structure - la società a partecipazione regionale che gestisce, tra l’altro, le pépinières d’entreprises di Aosta e di Pont-saint-martin - a collaborare con il Politecnico di Torino per la formazione dei tecnici da essa selezionati, con particolare riguardo alle politiche per la diffusione della conoscenza scientifica sul territorio e al trasferimento tecnologico. Livio Sapinet, Presidente del Cda Vallée d’Aoste Structure Il valore aggiunto è quello che abbiamo toccato con mano nelle passate esperienze. Noi abbiamo l’Electro Power System e la Dora spa che hanno fatto lo stesso percorso di crescita con il Politecnico e con le Pépinière. E’ un appoggio in più che diamo alle aziende valdostane. Le aziende non possono migliorare, non possono crescere, non possono andare avanti senza innovazione e tecnologia. |
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FIAT INDUSTRIAL VILLAGE |
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Torino, 22 settembre 2011 - L’assessore regionale Roberto Ravello ha partecipato il 19 settembre a Torino all’inaugurazione del Fiat Industrial Village, “che evidenzia l´impegno di questa realtà nella ricerca, nello sviluppo e nell’ applicazione di tecnologie e prodotti ambientalmente compatibili, che certificano una mission di crescita non solo economica, ma che tiene conto anche delle diverse matrici ambientali". |
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POLO DELLA MECCATRONICA DI ROVERETO: ILLUSTRATO IL MASTERPLAN DELL´AREA ALLE GIUNTE DI COMUNE E PROVINCIA |
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Rovereto, 22 settembre 2011 - Un´occasione per conoscere un po´ più da vicino il nuovo Polo della Meccatronica e il destino dell´intera zona, di cui il nuovo Polo rappresenterà un tassello importante: questo il senso dell´incontro di oggi pomeriggio fra una rappresentanza della giunta provinciale e di quella comunale con l´architetto Fabrizio Barozzi, che ha illustrato gli elementi principali del masterplan dell´area. Fabrizio Barozzi - di origine roveretane, titolare dello studio Barozzi-vega di Barcellona, fra i giovani talenti emergenti dell´architettura europea - ha inquadrato il Polo della Meccatronica dentro il più ampio progetto di valorizzazione urbanistica di questo snodo strategico per la città, anche a livello di viabilità data la vicinanza con la stazione ferroviaria e con l’operatività di Trentino Trasporti. Il masterplan dell´area - che in queste ore viene così consegnato al Comune di Rovereto - prevede che due istituti scolastici roveretani, l’Iti Marconi e il Cfp Veronesi, si trovino nelle strette vicinanze dell´area industriale, insieme ad un polo di formazione e ricerca universitaria legato alla disciplina della "meccatronica", ovvero la scienza che risulta dall´interazione fra meccanica, elettronica ed informatica. Ma è l’intera area, di circa 20 ettari, a risultare cruciale anche sotto il profilo della viabilità. Il nuovo Polo della Meccatronica, vero cuore dell´area, si svilupperà su un´area di 20 mila metri quadrati, ospitando anche una zona residenziale e nuovi spazi per la socialità. Dal punto di vista della progettazione, il masterplan si caratterizza per un approccio graduale, in cui diversi interventi si aggiungeranno ed integreranno nel tempo. Il presidente della Provincia autonoma di Trento esprime grande soddisfazione per l´ elaborazione condotta da parte del Comune di Rovereto del master plan relativo, tra l´altro, al nuovo polo di formazione e di impresa nel campo della meccanica. "Questa attività di pianificazione - ha ricordato Dellai - è stata portata avanti in costante collaborazione con la Provincia e consente, oltre a una riqualificazione urbanistica di una importante parte della città, anche la rapida attivazione di nuovi spazi per la formazione professionale, per l´istruzione tecnica e per l´innovazione di impresa nel campo della meccanica e meccatronica, secondo le ipotesi di lavoro recentemente elaborate dalla Giunta provinciale di Trento". "Già nella seduta di venerdì prossimo - ha annunciato il presidente - la Giunta provinciale si esprimerà ufficialmente su questa pianificazione, per quanto di sua competenza, ma fin d´ora vogliamo esprimere una valutazione estremamente positiva" . |
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COMUNICARE LA SCIENZA: ISCRIZIONI APERTE FINO AL 28 SETTEMBRE PER I DUE PERCORSI DI FORMAZIONE POST LAUREA DELLA SISSA DI TRIESTE ANCORA POCHI GIORNI PER ISCRIVERSI AL MASTER BIENNALE IN COMUNICAZIONE DELLA SCIENZA E AL NUOVO MASTER ANNUALE IN GIORNALISMO SCIENTIFICO DIGITALE |
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Trieste, 22 settembre 2011 – Ancora pochi giorni per iscriversi al Master in comunicazione della scienza e al nuovo Master in giornalismo scientifico digitale della Sissa di Trieste. Talento, curiosità intellettuale, capacità di scrittura e relazionale, creatività: sono questi i requisiti che la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati richiede agli studenti che vogliono frequentare i due percorsi formativi post-laurea per diventare professionisti della comunicazione scientifica: dall’editoria all’organizzazione di eventi, dalla museologia alla comunicazione istituzionale, dal giornalismo su carta alla produzione di contenuti per il web. Le iscrizione sono aperte fino al 28 settembre 2011 ed è possibile partecipare a entrambe le selezioni. A partire dal nuovo anno accademico, la Sissa affianca una nuova offerta didattica allo storico master biennale in comunicazione della scienza che, dal 1993 a oggi, in quasi 20 anni di attività, ha formato più di 250 allievi, l´80% dei quali dichiara di lavorare nel campo della comunicazione della scienza. Il nuovo master, di durata annuale, intende formare professionisti con elevate competenze, pratiche e teoriche, nell´ambito del giornalismo scientifico digitale. Accanto allo studio dei linguaggi, delle modalità produttive e delle tecnologie dei media digitali, il corso approfondirà temi scientifici di frontiera, di forte valenza applicativa e al centro dell´interesse pubblico e mediatico: le interconnessioni della scienza con tematiche ambientali, sanitarie, economiche, culturali. Formerà figure professionali versatili: autori, redattori e produttori di contenuti multimediali nei diversi settori dell´informazione scientifica. «Il nuovo Master in giornalismo scientifico digitale della Sissa dà la possibilità di diventare protagonisti dell´informazione nella nuova società della conoscenza, oggi che la rete, i social media e le tecnologie digitali sono diventati fattori determinanti per la comunicazione» commenta il condirettore Nico Pitrelli. L´importanza crescente della scienza e della tecnologia ha aperto infatti nuove nicchie nel mercato dell´informazione, soprattutto digitale. «Questi nuovi spazi – continua - possono essere coperti da professionisti a cui non basta avere solo le competenze tecniche e relazionali richieste dai media digitali e del web. Hanno anche bisogno di conoscere la tecnoscienza contemporanea, strettamente interconnessa con la società, per produrre un racconto credibile, attendibile e utile a migliorare il rapporto tra università, centri di ricerca, imprese e cittadini, la partecipazione democratica e la gestione di situazione controverse». Gli allievi del Master in giornalismo scientifico digitale troveranno sbocco professionale nelle redazioni multimediali, nell´industria dei nuovi media, negli uffici stampa dei centri di ricerca, negli studi di progettazione di prodotti multimediali e siti web, nelle relazioni pubbliche dei reparti aziendali di Ricerca & Sviluppo o potranno intraprendere la libera professione. Sono già attive o in via di definizione diverse convenzioni di tirocinio con realtà professionali e internazionali tra cui Wired.it, la Fondazione <ahref e l’Istituto Gulbenkian de Ciencia in Portogallo. Le lezioni inizieranno a gennaio 2012. Il Master in comunicazione della scienza, invece, con sessioni didattiche settimanali da novembre a giugno, forma laureati e laureate che, da tutta Italia, vengono a Trieste per apprendere l’abc del giornalismo scientifico, della comunicazione museale, dell’editoria e della corporate communication. Consolidata ormai la sua validità formativa, si è attestato in Italia quale importante fucina di comunicatori della scienza. Molti ex studenti, infatti, affollano le redazioni di settimanali e mensili, di trasmissioni radiofoniche, gestiscono uffici stampa di enti e istituti di ricerca, collaborano all’organizzazione di eventi e festival della scienza. Master Biennale In Comunicazione Della Scienza Obiettivo - Il Master intende formare professionisti con competenze ad ampio spettro per operare nei diversi settori della comunicazione della scienza. Gli insegnamenti pratici e teorici forniscono una visione d´insieme delle opportunità professionali in questo ambito. Le competenze acquisite permetteranno agli iscritti di inserirsi come autori, redattori, produttori di contenuti di alto livello, progettisti, consulenti, facilitatori e liberi professionisti in differenti settori, tra cui: comunicazione istituzionale e d´impresa, museologia, editoria, giornalismo, organizzazione di eventi. A chi è rivolto - L´ammissione al Master è aperta a tutti coloro che sono in possesso di un Diploma di laurea triennale o di Laurea magistrale o di Laurea vecchio ordinamento (quadriennale o quinquennale), nonché coloro che siano in possesso di un titolo di studio conseguito presso Università straniere equiparabile per durata e contenuto al titolo accademico italiano richiesto. Programma - Il Master prevede moduli di insegnamento pratico-teorici nelle seguenti aree: comunicazione; scienze naturali; studi storici, filosofici e sociali sulla scienza. Tra i corsi di specializzazione: comunicazione istituzionale e di impresa, laboratorio di comunicazione multimediale, editoria, musei, organizzazione eventi e consulenza. Il Master si ritiene concluso con la discussione di una tesi. Il percorso didattico coniuga l´insegnamento tradizionale attraverso lezioni frontali, laboratori ed esercitazioni a casa con l´esperienza sul campo mediante periodi di stage presso un gran numero di enti, redazioni giornalistiche, case editrici, musei, uffici stampa, istituti di ricerca nazionali ed esteri. Durata e frequenza - Il Master si articola in due anni di corso. Il primo anno prevede moduli di insegnamento concentrati in otto giorni consecutivi al mese, da novembre a giugno, per un totale di oltre 500 ore di lezione. Il secondo anno si articola in cinque giorni di insegnamento mensili consecutivi, da novembre a giugno, per un totale di oltre 300 ore di lezione. I corsi avranno inizio in data 11 novembre 2011. Per il passaggio dal primo al secondo anno è obbligatoria la presenza almeno al settanta per cento delle lezioni del primo anno. Per essere ammessi alla discussione di tesi è obbligatoria la presenza almeno al settanta per cento delle lezioni del secondo anno. Numeri del master - Il Master è stato fondato nel 1993 all´interno delle attività del Laboratorio Interdisciplinare per le Scienze Naturali e Um anistiche della Sissa di Trieste http://www.Sissa.it In quasi 20 anni di attività, il Master ha formato più di 250 allievi, l´80% dei quali dichiara di lavorare nel campo della comunicazione della scienza. Il gruppo docenti è formati da professionisti e accademici provenienti da differenti ambiti disciplinare per un numero ogni anno superiore alle 50 unità considerando gli ospiti. Http://mcs.sissa.it/ Master Annuale In Giornalismo Scientifico Digitale Obiettivo - Il Master intende formare professionisti con elevate competenze sia pratiche che teoriche nell´ambito del giornalismo scientifico digitale. Accanto allo studio dei linguaggi, delle modalità produttive e delle tecnologie dei media digitali, nel Master verranno approfonditi temi scientifici di frontiera, di forte valenza applicativa e al centro dell´interesse pubblico e mediatico. Il Master fornisce competenze che permetteranno agli iscritti di inserirsi come autori, redattori e produttori di contenuti di alto livello nei diversi settori dell´informazione scientifica digitale. A chi è rivolto - L´ammissione al Master è aperta a tutti coloro che sono in possesso di un Diploma di laurea triennale o di laurea magistrale o di laurea vecchio ordinamento (quadriennale o quinquennale), nonché coloro che siano in possesso di un titolo di studio conseguito presso Università straniere equiparabile per durata e contenuto al titolo accademico italiano richiesto. Programma - Gli insegnamenti sono suddivisi nei seguenti raggruppamenti: giornalismo scientifico e nuovi media, produzione di un giornale on-line, area scientifica, laboratorio di scrittura giornalistica in lingua inglese. In particolare, nei moduli dell´area scientifica si presentano i concetti di base, i problemi, i metodi e le tendenze più innovative nella ricerca scientifica di frontiera con valenza applicativa e di forte impatto sociale (per esempio la convergenza tra biotecnologie, nanotecnologie e neuroscienze, ambiente, salute). Il percorso didattico coniuga l´insegnamento tradizionale attraverso lezioni frontali, laboratori ed esercitazioni a casa con l´esperienza sul campo mediante periodi di stage in istituzioni e aziende. Ai metodi formativi descritti si sommerà il valore aggiunto dell´internazionalità. Al Master parteciperanno docenti provenienti dai più importanti centri, istituzioni e scuole di formazione in giornalismo scientifico in Europa e nel mondo. Verranno inoltre offerti tirocini all´estero in collaborazione con partner internazionali. Al termine del percorso didattico, i partecipanti saranno in grado di scrivere per il web, progettare prodotti multimediali, di rete e per i nuovi media, acquisire le competenze imprenditoriali richieste ai giornalisti free-lance, progettare e realizzare audiovisivi per Tv, Cd-dvd, dispositivi mobili, conoscere gli elementi di base del data journalism, valorizzare il ruolo dell´informazione scientifica nella società e nell´economia della conoscenza. Durata e frequenza - Il Master dura un anno. Le lezioni in classe si articolano in dieci moduli da gennaio a giugno 2012 per un totale di oltre 400 ore. Ogni modulo si svolge in due settimane consecutive. Il Master si ritiene concluso con la progettazione di un prodotto di giornalismo scientifico digitale. È obbligatoria la presenza almeno al settanta per cento delle lezioni. Numeri del master Prima edizione. Contatti Master In Giornalismo Scientifico Digitale http://mgsd.Sissa.it/ Laboratorio Interdisciplinare per le Scienze Naturali e Umanistiche della Sissa Via Bonomea, 265 34136 Trieste Telefono 040 3787720 - Fax 040 3787563 e-mail: mgsd@sissa.It |
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MARIO TOZZI A TRENTO PER LA NOTTE DEI RICERCATORI |
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Trento, 22 settembre 2011 - Siamo gli animali più consumatori del pianeta, sprechiamo risorse ed energia facendo finta di niente, a che prezzo? E soprattutto fino a quando? A chiederselo e a dare una sua risposta sarà Mario Tozzi, geologo, Primo Ricercatore del Cnr, noto divulgatore scientifico e conduttore televisivo di fortunate trasmissioni come "Gaia il pianeta che vive" (Rai3) e "La Gaia Scienza" (La7), durante la Notte dei Ricercatori di venerdì prossimo 23 settembre. Sarà lui infatti a chiudere simbolicamente il ricco programma della Notte, promossa in contemporanea in tutto il continente dalla Commissione Europea e organizzata a Trento dall´Università. La conferenza spettacolo di Mario Tozzi, prevista per le 22.00, affronterà il tema dell´esaurimento delle fonti di energia e delle risorse naturali. Immagini a tema, fotografie, filmati, numeri metteranno in scena diversi piani narrativi rafforzando visivamente ed emotivamente i contenuti del monologo. Dal palco allestito in Piazza Duomo, il racconto si snoderà attraverso dati scientifici e storie esemplari, con l´obiettivo di incoraggiare uno stile di vita più sostenibile e catturare l´attenzione di un pubblico eterogeneo, sempre più colpito dall´emergenza ambientale ma spesso poco consapevole delle dinamiche e della complessità del problema. Mario Tozzi - Nato a Roma, laureato in scienze geologiche, lavora come primo ricercatore al C.n.r., Centro di Studio per il Quaternario e l´Evoluzione Ambientale - Dipartimento Scienze della Terra, Università "La Sapienza". Geologo e Primo Ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche, si occupa dell´evoluzione geologica del Mediterraneo (in particolare del settore adriatico-ellenico) e studia le deformazioni delle rocce per ricostruirne la storia nel passato più lontano. È autore di oltre 50 pubblicazioni scientifiche su riviste italiane e internazionali, di oltre 50 comunicazioni a congressi nazionali e internazionali, di guide geologiche e di dispense per i corsi universitari. È responsabile della divulgazione per la Federazione Italiana di Scienze della Terra. Tra i numerosi programmi televisivi che ha condotto e documentari che ha realizzato, ricordiamo "Gaia - il pianeta che vive" per Raitre (seconda edizione), il settimanale "King-kong" di Raitre di cui è stato inviato speciale, 10 documentari di 30´ "La Via Francigena" per Rai Giubileo-raitre, una serie di documentari presentati a Cannes da Raitrade, tra cui 120 puntate di 15´ della serie di documentari "Che bella l´Italia (dalle città e cittadine italiane)" per Raiinternational, 8 documentari di 45´ per Raiinternational da alcune grandi città italiane, 8 puntate-documentari "In giro con il geologo" da diverse località dell´Italia centrale in compagnia di un bambino. Ha inoltre condotto "G come Geologia", documentario di 30´ per la Regione Trentino-alto Adige e altri 10 "Frammenti di Terra" da tutta Italia partendo da oggetti quotidiani per arrivare a spiegazioni geologiche e naturalistiche. Ha avuto collaborazioni e consulenze per trasmissioni e programmi televisive in qualità di esperto per il quotidiano televisivo "Geo & Geo" di Raitre , dal 1996 a oggi, e per il settimanale "King-kong" di Raitre. Ha collaborato a Radiodue con una rubrica quotidiana sulla geologia italiana e ha curato per dieci anni una rubrica trisettimanale di cultura ambientale e scientifica. Numerose sono le collaborazioni a quotidiani, riviste e periodici come il National Geographic, La Stampa di Torino (supplemento "Tuttoscienze"). Infine ha scritto il Manuale geologico di sopravvivenza planetaria, La dinamica della Terra, Annus Horribilis e vari libri di testo come Scienze della Terra, per i licei , Voce "Terra" per l´Enciclopedia Multimediale Eclectica, Il nostro pianeta per gli istituti superiori. Per maggiori informazioni sulla Notte dei Ricercatori e per scaricare il programma: www.Nottedeiricercatori.tn.it |
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TRA AUTO E ALGHE COSMETICHE: SE L’IMPRESA SI FA BELLA DI NOTTE OTTO AZIENDE INNOVATIVE SI PRESENTANO VENERDÌ 23 ALLA NOTTE DEI RICERCATORI |
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Trento, 22 settembre 2022 - Dal bioreattore in grado di produrre alghe cosmetiche al veicolo che assiste il guidatore anziano, dal dosso stradale che produce corrente elettrica allo scanner in 3D. Sono otto le attività d’impresa innovative che Trentino Sviluppo porterà in strada venerdì 23 settembre in occasione della Notte dei Ricercatori, l’appuntamento con la ricerca e con i suoi protagonisti che andrà in scena in molte città europee. A Trento l’evento è organizzato dall’Università insieme alla Commissione Europea. Sotto i gazebo di Trentino Sviluppo, allestiti in via Verdi davanti alla Facoltà di Sociologia, si rinnova anche la collaborazione con Sanbaradio, che a partire dalle ore 17 trasmetterà in diretta le incursioni del creativo Alessandro Garofalo e dei suoi divertenti ospiti. Quest’anno Trentino Sviluppo accenderà la Notte dei Ricercatori con la propria esperienza e le proprie competenze in tema di promozione e tutoraggio di nuove imprese innovative quali start-up e spin-off. Nei gazebo collocati in via Verdi davanti alla Facoltà di Sociologia, il pubblico potrà dialogare con giovani imprenditori innovativi e "toccare con mano" i loro prototipi o prodotti appartenenti ai settori delle biotecnologie, delle tecnologie dell’informatica e Internet, delle energie rinnovabili e della meccanica di precisione. «Il Centro Ricerche Fiat - anticipa Luca Capra, direttore dell’Area imprenditorialità e sviluppo – sarà presente con alcuni prototipi, tra cui un veicolo tecnologico sperimentale nato nell’ambito del progetto europeo Oasis per facilitare la guida agli utenti anziani. Avremo poi piccole e medie imprese locali innovative insediate nei Bic di Trentino Sviluppo o nate grazie al supporto di iniziative quali il Premio Impresa Innovazione D2t Start Cup ed il fondo Seed Money». Tra le start up protagoniste della prossima Notte dei ricercatori vi sono Trilogis, azienda specializzata nell’elaborazione di sistemi informativi territoriali, Microlabs, produttrice di bioreattori per la coltura di alghe per uso cosmetico e nutreceutico, Biotools, specializzata in prodotti nel settore biotecnologico, Up-undergroung Power che ha brevettato un dosso stradale capace di produrre energia elettrica dal traffico veicolare, Eiron con la sua automazione del processo di lavorazione meccanica a freddo con bombardamento di microsfere, Fondazione Graphitec, centro avanzato per le tecnologie di computer grafica ed R&d Key, nascente start up che si occuperà di modellazione 3D e ottimizzazione topologica. Il programma completo della Notte dei Ricercatori, che animerà Piazza Duomo e via Verdi a Trento venerdì 23 settembre dalle ore 17 fino alle 2 di notte, è disponibile sul sito http://events.Unitn.it/nottericercatori2011 |
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IL RISPARMIO ENERGETICO COMINCIA DA SCUOLA PROGETTO SPERIMENTALE PER GLI STUDENTI DI TORINO, VERCELLI E ALBA |
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Torino, 22 settembre 2011 - Più di 2.000 studenti delle scuole elementari e medie di Torino, Vercelli e Alba parteciperanno al progetto sperimentale “Il risparmio energetico comincia dalla scuola”, con il quale la Regione Piemonte si propone di educare i giovani a rispettare l’ambiente, combattere gli sprechi e sensibilizzare sull’argomento anche le loro famiglie. Intende educare i giovani a rispettare l’ambiente, combattere gli sprechi e sensibilizzare sull’argomento anche le loro famiglie. L’iniziativa dell’assessorato all’Istruzione, che si inserisce nell’ambito delle attività di sensibilizzazione ambientale rivolte al mondo scolastico, ha ricevuto l’attenzione dell’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) e sarà realizzata in collaborazione con il Ministero all’Istruzione, il Museo A come Ambiente, l’Ipla (Istituto per le piante da legno e l’ambiente) e l’Acfa (Associazione di cultura e formazione ambientale). Il progetto si svilupperà mediante lezioni frontali che spiegheranno i principi del risparmio energetico non solo come necessità di un corretto stile di vita ma anche come opportunità professionale per il loro futuro. I ragazzi verranno guidati alla scoperta delle fonti energetiche più usate e di quelle rinnovabili, per comprenderne il differente impatto sull’ambiente. Ma soprattutto, attraverso questionari anonimi, si partirà dalle abitudini stesse di ognuno di loro. Scopriranno così l’esistenza di elettrodomestici “energivori”, ovvero gli apparecchi che a casa e a scuola consumano (o meglio “divorano”) più energia e dopo averne analizzato gli sprechi saranno loro stessi a proporre e suggerire metodi per abbatterne l’impatto. Verrà spiegato poi cosa possono fare gli adulti, genitori e famiglia, per combattere gli sprechi energetici (dalla sostituzione dei vecchi impianti alle nuove tecniche di bioedilizia), ma anche e soprattutto cosa può fare ognuno di noi a prescindere dall’età con piccoli gesti quotidiani che hanno però un grandissimo valore per l’ambiente che ci circonda. Lezioni dietro i banchi, ma anche intrattenimento educativo: durante uno degli incontri verrà messo in scena lo spettacolo teatrale “Game over”, in cui il giovane protagonista farà i conti con un misterioso uomo del futuro che gli mostrerà il degrado ormai irrecuperabile del pianeta a causa dei comportamenti sbagliati dell’umanità…Ma quello è il futuro. Nel presente c’è ancora spazio per scegliere e recuperare. Dipende solo da ognuno di noi. “Questo progetto - sottolinea Alberto Cirio, assessore all’Istruzione della Regione Piemonte - punta a far capire ai nostri studenti che ognuno di noi nel proprio piccolo ha una grande responsabilità, perché il futuro di quella casa che chiamiamo pianeta dipende dalle scelte che facciamo oggi. Senza catastrofismo, ma con una consapevolezza sana che deve guidarci a essere di buon esempio. Ci auguriamo che i nostri studenti lo siano a casa con le proprie famiglie, ma anche la Regione farà la sua parte a cominciare proprio dalla scuola. Questo progetto, infatti, oltre alla formazione di studenti e insegnanti, prevede anche un “audit” energetico degli edifici scolastici. Cercheremo di capire come e dove sprechiamo energia e, una volta incrociati i dati, faremo in modo di diffondere un nuovo sistema di gestione che renda le nostre scuole un luogo modello di risparmio energetico, non solo nelle parole ma anche nei fatti”. “Sono certo che l’impegno congiunto delle istituzioni sul risparmio energetico - aggiunge il direttore generale dell’Usr, Francesco de Sanctis - insieme al buon esempio che certamente ci dimostreranno a scuola i nostri giovani studenti, possa essere un’ottima occasione per lanciare un messaggio forte a tutti i cittadini piemontesi sulla necessità che ognuno debba fare la propria parte per avere città a misura di uomo e, soprattutto, a misura di bambini. Questa iniziativa sarà molto utile per iniziare a modificare i nostri stili di vita, a casa e a scuola, poco sostenibili”. |
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FORMAZIONE. I DOTTORI DI RICERCA ENTRANO IN AZIENDA CON APPRENDISTATO ALTA FORMAZIONE. DA 2012 SPERIMENTAZIONE TRA REGIONE UNIVERSITA’ PADOVA CONFINDUSTRIA VENETO |
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Venezia, 22 settembre 2011 - “L’apprendistato in Alta Formazione è uno degli strumenti più significativi per agevolare i giovani nella delicata fase di passaggio dal mondo della scuola o dall’università al mondo del lavoro. La Regione Veneto è particolarmente attiva nell’individuazione e nella promozione di strumenti in grado di favorire questa alternanza. Il contratto di apprendistato, nella sua declinazione più elevata, mira in effetti a far emergere quel valore aggiunto, in termini di competenze, innovazione e creatività, che solo i giovani possono dare alle imprese”. Lo dichiara Elena Donazzan, assessore regionale all’istruzione e formazione professionale, in relazione alla sperimentazione presentata stamani a Padova per cui a partire da gennaio 2012 le imprese del Veneto potranno assumere giovani neo-iscritti alle Scuole di Dottorato dell’Università di Padova mediante l’istituto dell’Apprendistato di Alta Formazione. Alla presentazione del nuovo percorso sono intervenuti Pier Angelo Turri, Direzione Lavoro della Regione Veneto, Francesco Gnesotto, Pro Rettore Vicario dell´Università di Padova, Franco Mantero, Pro Rettore con delega alla Formazione alla Ricerca dell´Università di Padova e da Giulio Pedrollo, Vicepresidente di Confindustria Veneto con delega ai temi dell’education. L’avvio di questa sperimentazione, di assoluta novità per il Veneto, è possibile grazie ad un accordo sottoscritto a marzo 2011 tra la Regione del Veneto e l’Università di Padova. Obiettivo principale: aumentare l’occupabilità dei dottori di ricerca nelle aziende del territorio e generare innovazione all’interno delle stesse imprese inserendovi capitale umano di eccellenza. A seguito di questo accordo, Confindustria Veneto, come partner del progetto, ha successivamente sottoscritto un accordo sindacale con Cgil, Cisl e Uil al fine di consentire alle imprese interessate all’iniziativa di poter assumere i giovani dottorandi mediante l’Apprendistato in Alta Formazione. Le Scuole di Dottorato interessate sono: Ingegneria industriale, Bioscienze e biotecnologie, Scienze molecolari, Scienze dell’ingegneria civile ed ambientale, Ingegneria dell’informazione, Scienze veterinarie, Diritto internazionale e Diritto privato e del lavoro, Studio e conservazione dei beni archeologici e architettonici. Il percorso formativo e di lavoro dura 4 anni e prevede 150 ore circa all’anno di formazione esterna all’azienda e lo sviluppo di un progetto di ricerca su un tema innovativo di avanzato livello scientifico di interesse per l’impresa, concordato tra l’azienda e la scuola di dottorato. |
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INCONTRO MARINI-BISTONI: POLO DIDATTICO DI TERNI NELLO STATUTO DELL’UNIVERSITÀ |
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Perugia, 22 settembre 2011 – L’esperienza ed il ruolo del polo didattico scientifico di Terni troverà una giusta collocazione nell’ambito del nuovo Statuto dell’Università degli Studi di Perugia. E’ quanto deciso al termine di un vertice svoltosi ieri a Perugia, a Palazzo Donini, promosso dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, cui hanno partecipato gli assessori regionali al bilancio, Gianluca Rossi e alla sanità, Franco Tomassoni, il presidente della provincia di Terni, Feliciano Polli, i sindaci di Terni, Leopoldo Di Girolamo, e di Narni, Stefano Bigaroni, il Rettore dell’Ateneo, Francesco Bistoni, ed il pro rettore Pieretti. Nel corso dell’incontro la presidente ed i rappresentanti delle istituzioni locali di Terni hanno rappresentato ai vertici dell’Ateneo tutti gli aspetti relativi al ruolo ed all’esperienza del polo didattico scientifico di Terni, anche in coerenza con quanto affermato nei documenti ufficiali approvati nei giorni scorsi sia dal Consiglio provinciale che comunale di Terni e di quello approvato proprio nella giornata di ieri, all’unanimità, dal Consiglio regionale dell’Umbria. In tutti i documenti si sottolineava la necessità che il nuovo Statuto dell’Università degli studi di Perugia, che gli organismi d’ateneo stanno definendo in questi giorni, “nel rispetto dell’autonomia dell’Università e degli organi decisionali dell’ateneo, trovi formale riconoscimento nella nuova ipotesi statutaria l’attuale organizzazione dell’università, articolata nella sede centrale della città di Perugia e nel Polo didattico scientifico di Terni”. Al termine dell’incontro il Rettore Bistoni ha quindi rassicurato i rappresentanti delle istituzioni che “l’esperienza del Polo di Terni troverà una sua giusta collocazione nell’ambito del nuovo Statuto”. L’incontro è stato anche occasione per una valutazione dell’iter di avvio dell’attività del polo Biologico nell’ambito della Facoltà di medicina e chirurgia di Terni, così come previsto nell’accordo di programma sottoscritto lo scorso mese di luglio tra Regione ed Università. Infine, è stato confermato che la nuova sede della Facoltà di medicina sarà definitivamente operativa in tempo utile per l’attività didattica dell’anno accademico 2011-2012. |
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PLANETARIO DI TORINO PER LA NOTTE DEI RICERCATORI |
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Torino, 22 settembre 2011 - Il Parco Astronomico Infini.to, Museo dell’astronomia e dello spazio e Planetario digitale di Torino ha ideato due eventi per la Notte dei Ricercatori, un’iniziativa di divulgazione e confronto attivo, promossa dalla Commissione Europea, in cui istituzioni, ricercatori e persone comuni potranno mettere “mano alla scienza”. Allo spettacolo teatrale "Istantanee Cosmiche", previsto venerdì 23 settembre alle ore 21.00 e alle ore 23.00 presso la sede di Infini.to, a Pinotorinese, è associata la visione dello show "Meraviglie dell´Universo”. L’iniziativa “Chimiche Cosmiche”, una raccolta di dimostrazioni scientifiche che presentano in modo divertente i legami tra Astronomia e Chimica, avrà luogo in Piazza Castello a Torino, dalle ore 15.00 alle ore 24.00 di venerdì 23 settembre. |
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STUDENTI DEL LICEO KUGY DI KLAGENFURT IN CONSIGLIO REGIONALE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA |
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Trieste, 22 settembre 2011 - Tedesco, ma anche italiano e sloveno: sono le tre lingue base per gli studenti del liceo Kugy di Klagenfurt (Austria), a cui aggiungere inglese o francese o anche russo. Una scuola decisamente aperta all´Europa, tanto dell´Ovest quanto dell´Est. Una scuola - è stato il commento del consigliere regionale Igor Gabrovec che ha incontrato 25 studenti dell´ultimo anno nella sede dell´Assemblea legislativa a Trieste - come sarebbe auspicabile fossero anche le nostre, all´insegna di uno spirito davvero europeo, perché quando conosci l´altro non ne hai paura, anzi collabori e cresci con lui. Un saluto al quale si sono aggiunti quelli dell´altro rappresentante della minoranza slovena in Consiglio regionale, Igor Kocijancic, e del più vicino alla minoranza tedesca, Franco Baritussio. Poi è stato il presidente dell´Assemblea, Maurizio Franz, a fare gli onori di casa. Tanti i progetti che uniscono il triangolo Carinzia-slovenia-friuli Venezia Giulia - ha detto il presidente ricordando in primis "Senza confini" per la triplice candidatura alle Olimpiadi invernali 2006, ma anche l´esperienza di Alpe Adria. Si tratta di rapporti che dobbiamo consolidare nel tempo - ha rimarcato Franz. In un periodo di crisi economica che investe tutti, voi siete la speranza del futuro. Bene che impariate più lingue, questo giova alla globalizzazione. Accanto alle identità culturali dobbiamo, però, crearvi la possibilità di stage con le aziende per offrirvi opportunità concrete di lavoro. A Gabrovec poi il compito di spiegare la storia della Regione, in particolare del periodo dopo la Seconda Guerra mondiale con le scelte territoriali che hanno anche riguardato l´Istria, ma anche le sue peculiarità linguistiche e di autonomia, inclusi i programmi televisivi transfrontalieri, la composizione politica dell´Aula. Ma il consigliere non si è tirato indietro neppure quando si è trattato di parlare di piatti e bevande tipici del Friuli Venezia Giulia, inclusi alcuni suggerimenti sui luoghi della degustazione. |
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TOSCANA: LIBRI DI TESTO PER LA SCUOLA PRIMARIA |
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Firenze, 22 settembre 2011 – “Mi rendo conto delle difficoltà che qualche famiglia dovrà ulteriormente sopportare, ma sono anche certa che il sindaco di Calenzano, se avesse potuto, avrebbe fatto volentieri a meno di prendere quella decisione”. Così Stella Targetti, vicepresidente di Regione Toscana e assessore all’Istruzione, con riferimento alla scelta compiuta dal Comune toscano di far pagare i libri di testo, per le scuole Elementari, ai genitori con reddito Isee superiore ai 16 mila euro annui lasciando gratuita l’erogazione dei libri solo alle famiglie con reddito inferiore. “Con questo tipo di politiche governative – prosegue Targetti – è impossibile stupirsi davanti ad effetti così pesanti dei tagli ai servizi locali: se lo Stato centrale non dà i soldi e i Comuni sono sempre più a secco, anche il dettato costituzionale risulta decisamente violato e non certo per colpa dei Comuni”. A giudizio di Stella Targetti la decisione di legarsi allo strumento Isee, e dunque al reddito dei nuclei familiari, “stabilisce comunque il principio secondo cui chi ha redditi maggiori può, in un momento così difficile, contribuire alla spesa della comunità garantendo anche a chi ha redditi inferiori il diritto, in questo caso, di avere gratis i libri di testo per i propri figli”. La vicepresidente tiene infine a precisare che la sua “è una valutazione di taglio politico non certo giuridico”. Proprio in questi giorni l’Avvocatura regionale ha avuto, dall’assessorato, l’incarico di approfondire il problema in tutti i suoi aspetti, partendo proprio dall’articolo 34 della Costituzione secondo cui “l’istruzione inferiore, impartita per almeno 8 anni, è obbligatoria e gratuita”. |
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PIEMONTE: FONDI PER LA SICUREZZA DELLE SCUOLE |
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Torino, 22 settembre 2011 - "I 29 milioni di euro di fondi Cipe che il Piemonte ha ricevuto per interventi di sicurezza sull´edilizia scolastica non sono assolutamente a rischio. - sottolinea Alberto Cirio , assessore regionale all´Istruzione - Molti lavori sono già iniziati, ma purtroppo come sempre accade, e come da noi è già stato lamentato, il Ministero è lento nell´espletare le pratiche necessarie. Comunque ribadisco che non c´è nessun problema in tal senso. In merito, invece, alla ripartizione degli 11,5 milioni di euro, assegnati questa estate dalle Commissioni parlamentari competenti in materia, è bene precisare che all’Assessorato non è stata trasmessa alcuna informazione preventiva, né è stato richiesto un elenco delle priorità. La Regione ha appreso, purtroppo, solo a posteriori del lavoro e delle assegnazioni decise a livello parlamentare, ma sottolineo che già in occasione della prima seduta della Conferenza Stato-regioni, il 7 settembre, abbiamo denunciato la non conformità delle scelte rispetto a quelle da noi ritenute prioritarie. Preciso comunque che, essendoci mossi tempestivamente, ci sono ancora i margini per intervenire: la risoluzione infatti per diventare operativa deve prima passare in Conferenza Stato-regioni e lì potremo far valere le nostre ragioni. Perché quando si parla di sicurezza delle scuole si parla della sicurezza dei nostri figli e questo non può che seguire il buon senso di far convergere le risorse lì dove sono più urgenti e necessarie". |
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VINCHIATURO, RISTRUTTURATO L´EDIFICIO SCOLASTICO |
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Campobasso, 22 settembre 2011 - «I bambini con una mano sul cuore e con l´altra impegnata a sorreggere il tricolore, mentre cantano l´Inno Nazionale, in attesa di entrare nel nuovo edificio scolastico, credo sia l´immagine più caratterizzante dell´impegno che in questi anni abbiamo profuso come Governo regionale per l´approvazione del Progetto "Scuole Sicure". Purtroppo, la mia esperienza di Presidente mi ha fatto assistere anche ad altre scene di diverso tenore e caratterizzate da dolore e sconcerto. Tra queste, ho ancora nella mente le parole dell´allora Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, pronunciate a S. Giuliano di Puglia: "Non li abbiamo saputi proteggere". Come Presidente, come esponente politico e, soprattutto come uomo, sentii da quei tristi eventi, insieme al resto del Governo regionale, la responsabilità di far sì che l´intero sistema istituzionale avesse come obiettivo principale quello di proteggere tutti i nostri bambini. Avviammo, quindi, un controllo sismico e strutturale di tutti gli edifici scolastici della regione. Da quello screening realizzammo un programma di interventi pluriennali che ci avrebbe dovuto condurre, come ci ha condotto, ad essere la regione d´Italia con il maggior numero di scuole messe in sicurezza strutturale e sismica. Lo stesso programma che ci consentirà, nel giro di un anno, di avere tutte le scuole, di ogni ordine e grado, messe in sicurezza. Oggi, dunque, non inauguriamo una struttura qualsiasi, ma riapriamo un edificio in cui si fa cultura e in cui i bambini e gli insegnanti che studiano e vi operano possano sentirsi protetti. Queste inaugurazioni rappresentano il modo più diretto per rendicontare direttamente ai cittadini ciò che si è fatto, come lo si è fatto e con quale tempistica. Dunque, nessuno spot, quelli migliori si fanno con i cortei e con i girotondi, ma semplicemente l´applicazione di una delle più antiche ed elementari regole dell´amministrare e del rapportarsi costantemente con chi si amministra». Lo ha detto ieri il Presidente della Regione, Michele Iorio, partecipando alla riapertura della scuola elementare di Vinchiaturo avvenuta dopo la ristrutturazione finanziata con fondi regionali. «È per me poi una fortunata ed emozionante coincidenza - ha detto ancora il Presidente Iorio- aver potuto accogliere in questa lieta occasione, a nome di tutti i molisani, le reliquie di San Francesco di Assisi, che oggi si trovano in questo Comune, in una peregrinatio che sta coinvolgendo tutta la regione. Ciò in vista dell´evento straordinario che vedrà proprio il Molise, il 3 e il 4 ottobre, offrire, a nome di tutte le altre regioni del Paese, l´olio che arderà in devozione sulla tomba del Patrono d´Italia». |
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SETTIMANA UNESCO DI EDUCAZIONE ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE QUEST´ANNO DEDICATA ALL´ACQUA. |
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Ancona, 22 Settembre 2011 - Sono ancora aperte le adesioni alla sesta edizione della Settimana Unesco di Educazione allo Sviluppo Sostenibile, che si terra` dal 7 al 13 novembre 2011 e sara` dedicata alla fonte primaria di vita del nostro pianeta, l´Acqua. Anche quest´anno centinaia di eventi animeranno le piazze, le scuole, i teatri, di tutta Italia grazie all´adesione di tutte quelle realta` - dalle istituzioni alla societa` civile - impegnate a diffondere la cultura dello sviluppo sostenibile e costruire un futuro piu` equo e armonioso. Diversi sono gli aspetti che potranno essere approfonditi quest´anno - dai modelli di consumo ai cambiamenti climatici, dall´inquinamento alla gestione integrata, dalle pratiche irrigue al rapporto tra acqua, pace e sviluppo. L´assessore regionale all´Ambiente Sandro Donati sottolinea come ´anche quest´anno la Regione Marche collaborera` a stretto contatto con la Commissione Nazionale Italiana Unesco per coordinare tutte le manifestazioni organizzate sul territorio. Sono gia` numerose le adesioni pervenute da parte di enti, scuole, universita`, Centri di Educazione Ambientale, Ong, istituzioni e associazioni, con molteplici iniziative in programma´. ´La settimana Unesco per lo sviluppo sostenibile ´ conclude l´assessore Donati ´ riveste un ruolo fondamentale per la sensibilizzazione dell´opinione pubblica sia per l´ampia partecipazione che da sempre la contraddistingue, sia perche` aiuta a farci sentire tutti coinvolti nella gestione e nella tutela delle risorse del Pianeta.´ Potranno essere proposte attivita` di vario genere - lezioni, mostre, spettacoli, laboratori didattici, convegni, escursioni, proiezioni - anche nell´ambito di progetti gia` avviati sul tema, purche` siano coerenti con gli orientamenti dell´Unesco per l´ Educazione allo Sviluppo Sostenibile e purche` si svolgano nella settimana 7-13 novembre 2011. La Commissione Nazionale Italiana per l´Unesco contribuira` alla visibilita` degli eventi in programma e mettera` a disposizione materiali di comunicazione in formato elettronico, ma non avra` la possibilita` di contribuire alle spese organizzative delle manifestazioni. La Settimana dell´Unesco rappresenta un´occasione importante per valorizzare l´impegno di tante realta` italiane a favore della sostenibilita`. L´iniziativa si inquadra nel Dess - Decennio Onu di Educazione allo Sviluppo Sostenibile 2005-2014, che ha affrontato negli anni i vari temi chiave dello sviluppo sostenibile: l´Energia (2006), i Cambiamenti Climatici (2007), i Rifiuti (2008), la Citta` e la Cittadinanza (2009), la Mobilita` (2010) traducendosi in un appuntamento consolidato di sensibilizzazione e di crescita comune. |
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PULIAMO IL MONDO: SEGRATE C’È |
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Segrate, 22 settembre 2011 - Il 23 settembre Segrate partecipa a “Puliamo il Mondo 2011”. L’iniziativa promossa da Legambiente è organizzata in collaborazione con Anci e patrocinata dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, oltrechè dal Ministero della Pubblica Istruzione e Upi. Venerdì mattina, dalle 8.30 alle 13, circa 130 alunni di sei classi prime della scuola secondaria di primo grado Schweitzer, con gli appositi kit necessari alle operazioni, saranno impegnati nella pulizia dell’area verde antistante la scuola media di via San Rocco. “Gli studenti – informa Ferdinando Orrico assessore all’Ambiente- parteciperanno inoltre a una divertente caccia al tesoro che, attraverso giochi, indovinelli e piccole prove di abilità, avrà il compito di sensibilizzarli sul tema della raccolta e dello smaltimento intelligente dei rifiuti”. Nel corso della mattinata, inoltre, i tecnici di Amsa, appaltatrice del servizio di Igiene Ambientale, mostreranno agli alunni il funzionamento dei mezzi di lavoro utilizzati, quali il compattatore dei rifiuti e la spazzatrice. Arricchiranno la giornata attività didattiche e ricreative a cura dell’Associazione Onlus C.r.e.d.a., cui già da qualche anno il Comune ha affidato i programmi di educazione ambientale nelle scuole del territorio. I ragazzi riceveranno gadget “ecologici” a ricordo dell’esperienza fatta per imparare a tutelare e rispettare l’ambiente, “che auspichiamo – conclude Orrico - diventi comportamento quotidiano, proprio a partire dai più piccoli”. |
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SCIENZIATI AFFERMANO CHE LA BIOSICUREZZA DELLE ISOLE GALAPAGOS È IN PERICOLO |
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Bruxellles, 22 settembre 2011 - Un team internazionale di scienziati ha fatto una prognosi preoccupante per la biosicurezza delle isole Galapagos. Assieme a colleghi nel Regno Unito e negli Stati Uniti, i ricercatori provenienti dal gruppo di isole vulcaniche dell´Ecuador situate vicine all´equatore nell´Oceano Pacifico hanno studiato la minaccia di malattie rappresentata dalle popolazioni di zanzare per l´eccezionale fauna delle isole. Le loro scoperte mostrano che una specie di zanzara è in grado di trasmettere il virus del Nilo occidentale (West Nile virus - Wnv), una malattia potenzialmente letale per la fauna selvatica. Alla luce di questa accresciuta minaccia, il team conclude che deve essere prestata maggiore attenzione in termini di biosicurezza. Gli uccelli sono il bersaglio più comune del Wnv, ma anche i mammiferi (inclusi gli esseri umani) e i rettili possono essere colpiti. Il virus può essere collegato in modo diretto alla diminuzione di molte popolazioni di uccelli. Anche se il Wnv ha di recente invaso il Sud America, per fortuna non ha ancora raggiunto le isole Galapagos. Tuttavia, recenti studi hanno mostrato che un tipo di zanzara (Culex quinquefasciatus), che potrebbe trasmettere la malattia, si è fatto dare dei passaggi in aereo fino alle Galapagos. Il professor Andrew Cunningham della Zoological Society di Londra nel Regno Unito afferma: "Ora sappiamo che le zanzare che sono in grado di trasmettere il virus del Nilo occidentale hanno una via d´accesso alle Galapagos e, una volta lì, il virus si potrebbe diffondere anche alla popolazione locale di zanzare. Ciò significa che sono possibili gravi effetti sulle specie endemiche. Non c´è dubbio che il virus del Nilo occidentale rappresenti una seria minaccia per la sopravvivenza della ricca fauna selvatica delle Galapagos." Il team ha dimostrato che la zanzara Culex quinquefasciatus è in grado di trasmettere il Wnv svolgendo dei test sulla capacità dell´insetto di trasmettere diversi ceppi del virus a varie temperature. Il team indica come necessarie delle rigide misure di controllo degli insetti su aerei e navi che si spostano tra la terra ferma e le isole, misure che devono essere implementate direttamente in Ecuador per evitare che la malattia raggiunga le isole. Il dott. Simon Goodman della University of Leeds dice: "Pezzo dopo pezzo noi stiamo creando un´immagine dettagliata dell´ecologia della malattia nelle Galapagos e di ciò che potrebbe accadere se il Wnv raggiungesse le isole. Una volta introdotto il Wnv alle Galapagos, esso sarebbe molto più difficile da arginare. Perciò la migliore strategia è innanzitutto quella di avere rigide misure di prevenzione per ridurre la possibilità che la malattia raggiunga le isole." Le isole Galapagos e le acque circostanti formano un parco nazionale oltre che una riserva biologica marina, e hanno una popolazione di circa 23.000 abitanti. Esse sono conosciute in tutto il mondo per la flora e la fauna eccezionali, e sono anche famose per essere state studiate da Charles Darwin durante il diciannovesimo secolo. Gillian Eastwood, un altro autore dello studio della Zoological Society di Londra, dice: "Anche se il Wnv ancora non è presente alle Galapagos, è importante immaginare come potrebbero apparire futuri scenari della malattia mediante l´osservazione di come questo particolare virus interagirebbe all´interno di questo ecosistema unico. Valutare il ruolo che le zanzare potrebbero avere è quindi fondamentale. Questa parte recente del nostro lavoro rappresenta comunque solo un aspetto della comprensione della possibile trasmissione del Wnv sulle isole; rimane ancora infatti da vedere quanto gravemente la vita naturale delle Galapagos potrebbe essere colpita, ma si dovrebbero comunque prendere tutte le precauzioni possibili." Per maggiori informazioni, visitare: University of Leeds: http://www.Leeds.ac.uk/ |
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PIANO DI AZIONE AMBIENTALE, AL VIA QUELLO DI FORLÌ-CESENA |
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Bologna, 22 settembre 2011 - Oltre 1,6 milioni di euro, per la realizzazione in provincia di Forlì-cesena di 11 interventi destinati alla riduzione e ottimizzazione della gestione dei rifiuti e al miglioramento della qualità dell’acqua e dell’aria. A tanto ammontano le risorse messe a disposizione della Provincia di Forlì-cesena dal Piano regionale di azione ambientale, la cui intesa istituzionale, è stata sottoscritta ieri presso la sede dell’Amministrazione provinciale di Forlì-cesena dall’assessore regionale all’ambiente e riqualificazione urbana Sabrina Freda e dall’assessore provinciale alla qualificazione ambientale e alle politiche energetiche Luciana Garbuglia. Considerando anche il cofinanziamento di enti locali e soggetti attuatori, le risorse movimentate sul territorio forlivese-cesenate toccheranno i 4,7 milioni di euro, mentre la stima occupazionale prevede un numero di occupati complessivo pari a 142 persone, di cui 114 impegnate nella fase di realizzazione e 28 nella fase di gestione. Tra queste ultime, 20 saranno occupate nella raccolta domiciliare “porta a porta”. “Questi interventi sono frutto di un riuscito lavoro di squadra con gli Enti Locali - ha detto l’assessore regionale Freda - che hanno risposto con attenzione e rapidità. In questo modo sono stati individuati sul territorio progetti non solo coerenti con gli obiettivi del Piano di azione ambientale, ma anche realizzabili a breve e in tempi certi. In un momento così critico per la finanza locale poter investire sull’ambiente, dunque guardando al futuro e non all’immediata contingenza, è un risultato importante e non scontato”. “L’ambiente ha bisogno di azioni che non sempre sono eclatanti - ha sottolineato l’assessore provinciale Garbuglia - ma che in realtà producono effetti significativi e strategici. E’ il caso degli interventi sul sistemo fognario che verranno realizzati a Cesenatico e a Cesena”. Tra i progetti ricordati da Garbuglia anche quelli per l’estensione del servizio di raccolta dei rifiuti porta a porta a Forlì e a Cesena, giudicati importanti per “il raggiungimento dell’obiettivo del 65% di raccolta differenziata al 2014 che ci siamo dati”. Gli interventi in programma - Una parte degli interventi, per un costo complessivo di oltre 959 mila euro, di cui oltre 476 mila di finanziamento regionale, saranno attivati già nei prossimi mesi. Si tratta dell’estensione e del potenziamento del servizio di raccolta domiciliare nei Comuni di Forlì e Cesena, della manutenzione straordinaria della discarica di Cà Antonioli, un’ area con elevato rischio di inquinamento delle matrici ambientali nel Comune di Savignano sul Rubicone, e della realizzazione di una pista ciclabile a Bertinoro. (Tabella 1, elenco A). Verranno invece avviati entro l’aprile 2012 i restanti progetti, per un costo complessivo di 3,8 milioni di euro di cui 1,1 a carico della Regione. In questa tranche rientrano i centri del Riuso a Forlimpopoli e Mercato Saraceno, l’estensione della raccolta domiciliare a Forlì, gli interventi per il trattamento delle acque reflue a Cesenatico e Cesena, la realizzazione di piste ciclabili a Pievesistina , nel comune di Cesena e a San Martino in Strada nel comune di Forlì. (Tabella 1 , elenco B). Cosa prevede il Piano di azione ambientale 2011/2013 - Fare dell’ambiente sempre più un valore aggiunto per qualsiasi prospettiva di sviluppo, in linea con le indicazioni della stessa Unione Europea. Con questo obiettivo la Regione Emilia-romagna ha predisposto il Piano di Azione ambientale 2011-2013, il principale strumento per la salvaguardia dell’ambiente e la crescita sostenibile di tutto il sistema Emilia-romagna. Oltre a proseguire l’impegno del precedente Piano sul versante della conservazione della biodiversità, della riduzione e della gestione dei rifiuti, il Paa 2011-2013 punta in particolare sull’integrazione e sulla trasversalità delle azioni, per massimizzare l’efficacia dei singoli interventi. Il plafond finanziario complessivo messo a disposizione dalla Regione Emilia-romagna è pari a 23,6 milioni di euro. Di questi, 17,3 milioni sono destinati a progetti territoriali sulla base dei programmi provinciali, mentre 6,3 saranno programmati direttamente dalla Regione per progetti con valenza generale e di diffusione omogenea su tutto il territorio. |
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UN AUTUNNO SOSTENIBILE AZIONI, APPUNTAMENTI DI RIFLESSIONE E EVENTI: L’EDUCAZIONE AMBIENTALE SECONDO LA PROVINCIA DI PARMA. OBIETTIVO COSTRUIRE UNO SVILUPPO SEMPRE PIÙ SOSTENIBILE DEL TERRITORIO. |
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Parma, 22 settembre 2011 – “Nei primi sei mesi del 2011 sfioriamo il 58% di raccolta differenziata”. C’è anche questa buona notizia fra quelle comunicate oggi dall’assessore provinciale all’ambiente Giancarlo Castellani che ha presentato le iniziative di educazione ambientale che caratterizzeranno in tutto il Parmense un autunno all’insegna della sostenibilità. Fra queste anche il premio Ridea che a novembre sarà assegnato ai comuni più ricicloni il cui impegno, se il trand sarà confermato, è determinante per fare di quella di Parma una provincia ai primi posti per raccolta differenziata. I rifiuti sono uno dei temi delle iniziative in programma, altre sono dedicate all’energia, al suolo, all’acqua, anche in concomitanza con gli appuntamenti europei e mondiali. Tutti gli appuntamenti hanno un denominatore comune: imparare ad agire in modo responsabile e fare la propria parte per costruire uno sviluppo sempre più sostenibile del territorio. Diverse le occasioni e i suggerimenti offerti per imparare a assumere comportamenti corretti: dal servizio Piedubus con cui volontari accompagnano a scuola i più piccoli, alla “prima” in programma domani sera (alle 21 al Cinema D’azeglio) del documentario Terramacchina sull’uso delle risorse del territorio, dalla mostra Questioni di Stili (dall’8 al 14 ottobre al centro Bizzozero) all’evento Facce energetiche , il 15 e 16 ottobre, una due giorni dedicata alle energie rinnovabili. Poi a novembre il brindisi con acqua pubblica, il Fontana Day, celebrato in tanti comuni in occasione della settimana Dess Unesco sull’educazione alla sostenibilità prevista dal 7 all’11 e il Premio Ridea. Un “pacchetto” corposo promosso dalla Provincia in collaborazione con tanti soggetti: i Comuni, La Regione, l’Università, i Centri di ricerca ambientale, Legambiente Parma, la Rete Respira. “ E’ un sistema che si mette in moto e che cerca di dare un messaggio: l’ambiente si tutela se tutti assumiamo comportamenti virtuosi – ha spiegato Castellani – le tematiche ambientali per essere gestite in modo corretto necessitano l’impegno collettivo e individuale. Con queste iniziative vogliamo sensibilizzare i cittadini e sollecitare comportamenti virtuosi”. Insieme a Castellani alla conferenza stampa è intervenuta Antonella Bachiorri che ha illustrato il progetto di Terramacchiana “Il documentario è parte di un progetto di ricerca in corso da un anno che ha come capofila l’Università di Parma e diversi soggetti del territorio, un progetto corale per riflettere sulle risorse del territorio e sul loro uso”. Nella due giorni di metà ottobre dedicata all’energia un ruolo importante sarà giocato dall’Azienda sperimentale Stuard. “Domenica 16 ottobre, in occasione di Fattorie aperte, inaugureremo un percorso didattico supportato da cartelloni informativi - ha detto il presidente dell’azienda Nicola Dall’oglio - Con i visitatori compiremo un tour nei luoghi chiave della Stuard che da sei mesi è anche fattoria didattica, per spiegare il senso degli investimenti che lì sono stati fatti come l’impianto fotovoltaico e la caldaia a cippato. L’obiettivo è cerare maggiore sensibilità sull’opportunità di sviluppare le fonti rinnovabili”. Una sottolineatura dell’esperienza condotta con il Piedibus è venuta da Massimiliano Miselli funzionario del servizio Ambiente della Provincia. “ Sono ormai una quindicina i comuni che hanno avviato questo servizio di accompagnamento a scuola dei bambini camminando; 36mila i chilometri a piedi fatti fin qui grazie ai quali si è evitata l’emissione in atmosfera di 12mila kg di anidride carbonica. Sono 500 i bambini coinvolti in 3 anni, un numero destinato ad aumentare”. Piedibus: un modo sano per andare a scuola - Si comincia con la Settimana europea della mobilità, attualmente in corso (dal 16 al 22 settembre). Su iniziativa dei comuni di Noceto, Traversetolo, Medesano, Collecchio, Sorbolo, Fornovo, San Secondo, Fidenza e le new entry Montechiarugolo e Sala Baganza, vengono organizzati i Pedibus day promossi insieme alla Provincia per far conoscere e diffondere sempre più questo servizio. In questi giorni speciali ( ha iniziato Medesano il 19 e termina Noceto il 30 settembre). Gli amministratori comunali percorrono un tratto di piedibus per testimoniare come sia possibile lavorare su un tema come la mobilità con idee concrete e di facile attuazione. Il successo che ha avuto il piedibus è nei numeri: nel 2010 il servizio ha toccato oltre 500 bambini su 10 comuni e 36.000 ecokm percorsi. Il valore educativo del Piedibus è molto forte perché insegna e agisce, mostra e dimostra che città e paesi possono essere vissuti e migliorati con un gesto così semplice che mette in relazione la città con i bambini e pone ai genitori e alla cittadinanza una profonda riflessione sulla possibilità di vivere la propria città a piedi, modalità vissuta ora con curiosità e ritenuta insolita. La Provincia sta lavorando alla costituzione della rete dei Piedibus, con l’obiettivo di supportare aiutare i piedibus esistenti e in via di formazione. Terramacchina, il buon uso del territorio - Giovedì 22 settembre alle 21 a Parma, l’appuntamento “educativo” è al Cinema D’azeglio per una serata, condotta dal giornalista e lo scrittore Valerio Varesi, in cui sarà presentato il documentario “Terramacchina”, un viaggio dentro la food valley italiana, la provincia di Parma, compiuto per portare all’attenzione dello spettatore esempi di utilizzo delle risorse del territorio e promuovere una cultura della responsabilità nella loro gestione. Il documentario nasce dal progetto di ricerca “Echi di in/sostenibilità: il territorio si racconta”, coordinato dal Cirea (Dipartimento di Scienze Ambientali – Università degli Studi di Parma), cofinanziato dalla Regione Emilia Romagna e sviluppato dalla rete dei Centri di Educazione Ambientale in collaborazione con la Provincia di Parma. Mettiamo in mostra i comportamenti sostenibili - Altro ambito di educazione ambientale sono gli stili di vita e i consumi. A far riflettere sui nostri comportamenti, dall’8 al 14 ottobre, negli spazi del centro Bizzozero a Parma, arriva la mostra didattica Questioni di stile, rivolta a studenti e famiglie. Ideata per parlare di sostenibilità a partire dai più piccoli, la mostra racconta quali comportamenti alternativi o quali scelte ognuno può adottare tutti i giorni per migliorare l’ambiente in cui viviamo. Un esempio? Andare a scuola a piedi o in bici, fare merenda con prodotti bio, giocare all’aria aperta, bere l’acqua del rubinetto, spegnere le luci, imparare a giocare con materiali “poveri”, come gli imballaggi. Queste le semplici “regole” che vengono suggerite. L’iniziativa è proposta dalla Provincia di Parma in collaborazione con Leda Legambiente Parma e Rete respira, la rete di soggetti per il ripristino ambientale, e ospitata nell’ambito di Kuminda 2011, il festival del diritto al cibo. Energia: mettiamoci la faccia! - Al tema dell’energia sostenibile, sarà dedicata una “due giorni”, in programma il 15 e 16 ottobre. Si tratta di “Facce energetiche”, un impegno verso il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale, un evento informativo e ludico per imparare a risparmiare energia e a usare le fonti rinnovabili.Tanti gli appuntamenti per ricordare e ricordarsi che ognuno di noi può fare la sua parte. Per i più piccoli ci sarà la ludoteca a cura di Giunti Editore e Editoriale Scienza, presso la omonima libreria, e lezioni di yoga per bambini. Si potranno conoscere le esperienze locali per un modello di autoproduzione energetica diffusa attraverso l’attività dei gruppi di acquisto e il fotovoltaico partecipato. Si discuterà con Jadel Andreetto autore di Delta Blues (Ed. Ambiente – Verdenero). Ci si potrà avvicinare all’ energia della mente e al percorso meditativo con l´associazione Ananda Marga. Un’altra opportunità la offrirà il podere “Stuard” con una visita guidata al percorso energetico tra energia e biodiversità. Alla corte di Giarola, con Giorgia e la vacanza energetica, si potranno apprendere trucchi e segreti per consumare meno energia per il bene del portafoglio e dell’ambiente. Infine “Impianti Aperti” iniziativa grazie alla quale si potrà compiere visite guidate ad alcuni degli impianti per la produzione di energie rinnovabili del territorio. Che brindisi col Fontana Day - A Novembre in occasione della settimana Dess Unesco sull’educazione alla sostenibilità prevista dal 7 all’11 e dedicata al tema dell’acqua, la provincia di Parma promuove il Fontana Day con il brindisi presso le fontane pubbliche insieme a cittadini e studenti. L’azione ha come obiettivo quello di porre l´attenzione sul tema dell´utilizzo dell´acqua pubblica e della sua corretta gestione, nonché dell’importanza della riduzione dei rifiuti ovvero le bottiglie di plastica. Rifiuti: arriva il premio Ridea - L’autunno verde della Provincia si chiude con la Settimana europea per la riduzione, dal 19 al 27 novembre. In tale occasione la Provincia di Parma consegnerà l’annuale premio Ri.dea ai comuni più “ricicloni” ovvero che meglio si sono contraddistinti nella gestione dei rifiuti in termini di riciclaggio e riduzione. Info: ufficio educazione ambientale. E-mail g.Boselli@provincia.parma.i t tel 0521/931786 |
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ACQUA, DE FILIPPO: BASILICATA E PUGLIA SALVINO VALORE CONCERTAZIONE |
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Potenza, 22 settembre 2011 - “Sulla incerta definizione di questo progetto del ,Raddoppio della canna del Sinni’ bisogna essere chiari. La proposta se c’è appare confusa, frettolosamente immessa nella discussione pubblica, con motivazioni che non fanno onore, direi, ad una storia di relazioni, di progettazione e di accordi che in questi anni hanno caratterizzato la gestione della risorsa idrica fra Puglia e Basilicata”. Così il presidente De Filippo, a margine di una relazione svolta in Consiglio sull’intera tematica della gestione della Risorsa idrica, ha liquidato la questione, il progetto finanziato dal Cipe su proposta della Puglia di una nuova linea di adduzione dall’invaso sul Sinni. “Ogni ipotesi di incremento di tale capacità di trasporto – ha spiegato il Presidente - non può che essere successiva alla effettiva disponibilità di ulteriori risorse idriche da convogliare. E ciò sia per evitare lo spreco di risorse finanziarie per opere che non verrebbero mai utilizzate a pieno e sia per evitare conflitti tra i diversi utenti (tra i quali gli utenti potabili sono sempre necessariamente privilegiati). Perciò la discussione programmatica e progettuale non può che riprendersi nell’obbligatorio quadro dell’Accordo fra Puglia e Basilicata evitando fughe in avanti o peggio ingenerando sospetti di interessi progettuali dei quali noi vorremmo fare a meno”. Se, quindi, la questione alla base del dibattito è stata affrontata in modo diretto e con chiarezza, la relazione di De Filippo ha allargato lo sguardo sia alla storia dell’invaso, del sistema di adduzione, dei progetti e delle relazioni tra le due regioni, in cui viene anche dato atto che “l’ipotesi di raddoppio era, in realtà, già contenuta nel progetto originario della Canna del Sinni” e che “l’Autorità di Bacino della Puglia ha predisposto una scheda progettuale che prevede la realizzazione di una condotta adduttrice parallela a quella esistente, del diametro di 2200 mm”. Ma ha anche spiegato che il problema principe resta quello della effettiva disponibilità di acqua, spiegando che “ad oggi le risorse idriche che giungono all’invaso di Monte Cotugno sono molto inferiori a quelle previste in progetto in quanto: l’invaso di Masseria Nicodemo (Cogliandrino) intercetta le acque della porzione più alta del bacino del Sinni e la maggior parte delle sorgenti. Le acque così accumulate vengono sfruttate per scopi idroelettrici dall’Enel e scaricate nel fiume Noce, non giungono, pertanto, alla diga; la traversa sul Sauro è pesantemente danneggiata e non è più in condizioni di derivare acqua da trasferire alla diga di Monte Cotugno; la galleria del Sarmento non è completata e quindi ovviamente non è in esercizio”. Per De Filippo, quindi, bisogna affrontare i problemi con ordine e tutti, e anche epr questo ha inquadrato l’intera questione dell’acqua, partendo dai rapporti con la Puglia, dall’accordo di programma del 1999 tra Regioni Basilicata e Puglia e Ministero delle Infrastrutture (definito “la prima forma di federalismo solidale per l’uso della risorsa idrica”) fino alle più recenti evoluzioni normative al varo del Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale (che include Basilicata, Puglia, Campania, Calabria e Molise) e alle relative decisioni. In particolare si è soffermato sul “Documento di intenti finalizzato ad un governo coordinato e sostenibile della risorsa idrica afferente il Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale” che, ha spiegato, “specifica che il trasferimento delle risorse idriche dovrà essere regolamentato da un unico accordo di programma tra tutte le Regioni dell’Appennino meridionale (probabilmente precludendo la possibilità che l’Accordo tra Basilicata e Puglia possa essere protratto oltre il 2015) e amplia il ruolo dell’Autorità di Bacino dei Fiumi Liri-garigliano e Volturno nei processi decisionali relativi agli interscambi di risorse idriche, in quanto la stessa andrebbe ad assumere il ruolo di unico supporto tecnico delle Regioni”. “Il documento di intenti – ha detto De Filippo - è stato siglato a Roma il 6 aprile 2011 dai rappresentanti di tutte le Regioni del Distretto dell’Appennino meridionale esclusa la Basilicata. Da questo mutato quadro emerge con chiarezza come in questa stagione di dichiarato federalismo ma che in realtà è tra le più centraliste della nostra storia anche la programmazione e la gestione idrica tende ad essere sottratta alle potestà delle Regioni. Proprio per questo l’unica strategia vincente non può che essere quella del dialogo. Pare opportuno ricordare che la Regione Puglia più volte ha sollecitato la Basilicata alla sottoscrizione del Documento di Intenti ed alla conseguente definizione dell’unico Accordo di Programma Distrettuale. Noi – ha affermato - rilanceremo la discussione, avendo chiesto un preliminare lavoro tecnico, partendo dalla positiva esperienza di Puglia e Basilicata”. Un’esperienza positiva, quella del rapporto Basilicata Puglia, che ha portato a soddisfare sia la “sete” della vicina regione che le richieste di sostenibilità della Basllicata, passando attraverso decisioni condivise come quelle sul costo dell’acqua e le sue componenti, ossia il costo industriale e quello ambientale. “In altri termini – ha detto il presidente -si è reso necessario rivedere il concetto del bene “acqua”, fino a considerarla un bene economico non disponibile in quantità illimitata e quindi da utilizzare in modo efficiente ed equo, per la cui produzione vengono sostenuti dei costi (spese di gestione e manutenzione delle infrastrutture, spese di stoccaggio e vettoriamento)”. “Negli incontri preparatori della prossima seduta del Comitato di Coordinamento – ha spiegato ancora il Presidente - l’Assessore pugliese Amati ha proposto una profonda rivisitazione della componente ambientale della tariffa che prevede il superamento del valore unico per i diversi usi e la definizione di una tariffa differenziata che pesi sul comparto industriale 7 volte in più che su quello potabile. Per l’utilizzo irriguo invece si propone una tariffa pari a metà di quella per il potabile. La Basilicata non ha ad oggi accettato tale proposta in quanto nutre delle perplessità legate alla sostenibilità per gli utenti industriali di una tariffa troppo esosa e sulle conseguenze che questo potrebbe avere sulla futura ripartizione della risorsa tra i vari usi. Nell’ambito dei lavori preparatori alla prossima seduta del Comitato è stata anche presa in considerazione l’ipotesi di applicare la tariffa unica attualmente vigente al volume idrico complessivamente trasferito in Puglia, lasciando poi alla Regione Puglia la libertà di differenziarla per gli utenti pugliesi”. Infine, il presidente si è soffermato sull’evoluzione del sistema di governance dell’Acqua. La parallela evoluzione dell’Ente Acquedotto Pugliese in una Spa e la nascita, in Basilicata, di Acquedotto Lucano che, ha spiegato “risponde principalmente all’esigenza, sancita dalla legge “Galli”, di una gestione del servizio idrico secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità, superando le diseconomie e le inefficienze determinate da una gestione frammentata dello stesso, dovuta essenzialmente alla coesistenza di una pluralità di Gestori, tra cui anche alcuni Comuni”. E ancora la nascita di Acqua Spa, un “gestore dell’approvvigionamento primario ad uso plurimo degli schemi idrici appulo-lucani che potrà costituire lo strumento operativo dell’Autorità di Governo della risorsa idrica, una società, a capitale interamente regionale (ma aperta alla partecipazione di altri soggetti istituzionali e non), che si occuperà principalmente della captazione delle acque, del loro accumulo, trasporto ed adduzione nonché del loro trattamento per l’approvvigionamento primario legato ai grandi schemi idrici per il soddisfacimento degli usi civili, irrigui e industriali nei territori dagli stessi serviti, curerà, altresì, la gestione e la manutenzione delle infrastrutture idriche”. “Allo stato attuale – ha però precisato De Filippo - l’avvio delle attività di Acqua S.p.a., resta ancora condizionato dalla definizione del ruolo di Eipli da parte del Governo Centrale, che anche in presenza di un complesso normativo sufficientemente chiaro, fa registrare posizioni contraddittorie fra la tendenza alla sua liquidazione o trasformazione in struttura sotto il controllo delle Regioni interessate e l’ipotesi di rilancio funzionale in nome di una presenza dello Stato nel settore dell’approvvigionamento idrico primario. L’eipli ad oggi è commissariato ma ancora operante e dovrebbe, salvo ulteriori proroghe, cessare l’attività il 31.12.2011. Nel frattempo ha aggiunto - le Regioni Puglia e Basilicata, anche a seguito del lavoro preparatorio svolto nell’ambito del Comitato di Coordinamento, hanno individuato nella società Acqua Spa il “nuovo veicolo societario” a cui trasferire tutte le funzioni in capo all’Eipli al momento della soppressione di quest’ultimo”. |
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PUGLIA: RISORSE IDRICHE DALLA BASILICATA
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Bari, 22 settembre 2011 - Con riferimento al dibattito svoltosi ieri nel corso della riunione straordinaria del Consiglio regionale della Basilicata e all´ordine del giorno approvato, l´assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile Fabiano Amati ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Esprimo compiacimento sul fatto che il Consiglio regionale della Basilicata si sia accorto, all´unanimità, della necessità di regolare la gestione delle risorse idriche nell´ambito di un contesto nazionale, per meglio regolare i trasferimenti e la gestione della risorsa idrica. Presumo che questo contesto nazionale sia quello previsto dalla normativa comunitaria e nazionale, in termini di competenze ed organizzazione, e cioè l´Autorità di bacino del distretto idrografico meridionale, presieduta dal Ministro dell´Ambiente, e composta dalla Puglia, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Abruzzo e Molise. A questo proposito, ricordo a tutti i commentatori che fu la Puglia, a mia mano, a richiedere l´approvazione di tale impegno nella seduta di approvazione del Piano di gestione. Purtroppo ad oggi, nonostante mi preoccupo di ricordarlo a tutti ogni mese con specifica missiva, nessuno ha avvertito la necessità di farlo, tantomeno presto. Sarà la volta buona? Speriamo. Circa la seconda canna del Sinni, devo confessare stupore. La questione non è politica ma tecnica. A prescindere dalle opinioni degli ingegneri idraulici pugliesi, i quali potrebbero essere tacciati di conflitto d´interessi, faccio rilevare che la necessità di raddoppio è stata sempre sostenuta dai tecnici lucani da almeno vent´ anni, anzi dalla realizzazione della prima condotta, considerato che l´opera esistente ha già, e per lunghi tratti, la predisposizione per la seconda canna. Tale necessità, che si configura quale canna di servizio, lungi dal rappresentare aumento del tributo idrico in favore della Puglia, è funzionale a garantire una soluzione alternativa del flusso idraulico per la Basilicata e per la Puglia, qualora - come prudentemente riferiscono i tecnici - dovesse verificarsi un fortunale capace di lasciare a secco la Puglia e, nella prospettiva del Consiglio lucano, la Basilicata. Ne deriva che qualora i tecnici lucani dovessero revocare quanto lungamente sostenuto, la Puglia e i Cittadini lucani, con tali autorevoli rassicurazioni, non avrebbero nulla da temere, per cui quell´opera si potrebbe tranquillamente evitare, con il nostro gaudio per il notevole risparmio di denaro. Infine: leggo che nel dibattito consiliare e nel frastuono dei comunicati susseguenti, alcuni esponenti dell´opposizione lucana, anche disattendendo le comunicazioni rassegnate con la solita e riconosciuta saggezza dal Presidente De Filippo, sostengono che la Puglia ed Acquedotto Pugliese sono debitori di 46 milioni di euro nei confronti della Basilicata. L´affermazione è frutto di scarso profitto in matematica. Acquedotto pugliese è debitore della Regione Basilicata per 10 milioni di euro, per l´ultimo esercizio contabilizzato dalle due regioni, ed Acquedotto lucano è debitore di Acquedotto pugliese per quasi 500 mila euro. Non abbiamo pagato sinora perché è in corso un proficuo lavoro di definizione del valore della componente ambientale dell´acqua per i diversi usi (industria, potabile, agricoltura). Ciò significa, tradotto a beneficio dello stesso esponente politico dell´opposizione lucana qualora fosse scarso in profitto anche in altre discipline, che l´acqua è risorsa naturale preziosa e in esaurimento, per cui qualsiasi utilizzo diverso dal potabile e dall´agricoltura deve essere pagato di più, come opportunamente deciso all´unanimità dal Comitato europeo delle regioni in sede di approvazione del parere richiesto dalla presidenza dell´epoca, ungherese, al Presidente Vendola. Qual è la morale su quest´ultimo punto? Gli amministratori regionali della Puglia, amministrando e difendendo gli interessi dei pugliesi, e devo confessare anche dei lucani, fanno tutto ciò che dicono nei comizi, senza dislessie o divergenze tra ideato e realizzato." |
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BOLZANO: TELERISCALDAMENTO DALL´INCENERITORE, LA RETE SARÀ COMPLETATA IN TEMPO |
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Bolzano, 22 settembre 2011 - Quando il nuovo termovalorizzatore di Bolzano Sud, nell´inverno a cavallo fra il 2013 e il 2014, entrerà in funzione, la rete per il teleriscaldamento sarà già completata. Lo ribadisce l´assessore ai lavori pubblici Florian Mussner, il quale sottolinea che "lo studio è già stato presentato in Giunta provinciale e discusso con i Comuni: tutte le parti coinvolte, dunque, sanno quando e come si svilupperà il progetto". La questione della rete di teleriscaldamento collegata al termovalorizzatore di Bolzano Sud non è un argomento nuovo: dal gennaio di quest´anno, infatti, è operativo un tavolo tecnico coordinato dal Dipartimento provinciale lavori pubblici che vede la partecipazione di Comune di Bolzano, Ecocenter, Ecotherm, Dipartimento tutela dell´ambiente e Azienda sanitaria. "Questo gruppo di lavoro - sottolinea l´assessore Mussner - ha affrontato il problema dello sfruttamento del calore che arriverà dal nuovo impianto, e a fine luglio ha presentato alla Giunta provinciale uno studio che definisce lo sviluppo della rete di teleriscaldamento cittadina". Lo studio prevede l´entrata in funzione dell´inceneritore nell´inverno a cavallo fra il 2013 e il 2014, e il conseguente sviluppo a partire dal 2012 della rete di teleriscaldamento che avrà come "utente" principale l´Ospedale di Bolzano. "La Provincia - prosegue Florian Mussner - sta dunque già monitorando i tempi di realizzazione del collegamento, affinché lo stesso sia disponibile per l´entrata in funzione del nuovo termovalorizzatore". Entrando nei dettagli, la società Ecotherm, che gestisce la rete cittadina, si è impegnata a realizzare le nuove tubazioni partendo dalla propria centrale di Bolzano Sud per raggiungere in una prima fase l´ospedale e, successivamente, proseguire verso il centro di Bolzano. L´assessorato ai lavori pubblici si è invece impegnato a realizzare il collegamento dal nuovo impianto fino alla centrale Ecotherm, ed è già in fase avanzata la progettazione dell´infrastruttura che attraverserà l´Isarco e permetterà di portare i tubi fino alla centrale. Per quanto riguarda il tratto di via Lungo Isarco Sinistro, entro i primi di ottobre verranno definite le caratteristiche tecniche per poi predisporre subito la progettazione esecutiva. "Non si tratta di un intervento particolarmente complesso - spiga l´assessore ai lavori pubblici - tanto che per la posa dei 550 metri di tubazioni saranno necessari circa 4 mesi". Tutti i lavori per la rete di teleriscaldamento saranno coordinati con quelli già previsti per l´adeguamento dell´Ospedale di Bolzano, mentre è in fase di valutazione l´aspetto legato ai costi del progetto. "Ecotherm - conclude Florian Mussner - si è impegnata a presentare un buisnessplan dal quale si potranno avere indicazioni più chiare sui finanziamenti dell´opera e, di conseguenza, sulle tariffe". |
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