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Notiziario Marketpress di Giovedì 22 Settembre 2011
TOSCANA, SOPPRESSIONE TG RAI NOTTE, ROSSI: “DIFENDERE IL DIRITTO ALL’INFORMAZIONE”  
 
Firenze, 22 settembre 2011 – Una grave lesione al diritto dei cittadini di essere informati su quanto avviene nella loro regione, ma anche una decisione aziendale che, nel caso, rappresenterebbe un’ulteriore colpo al servizio pubblico che deve essere assicurato dalla Rai. In questo modo il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi reagisce a quanto dichiarato dal direttore della Tgr Alberto Maccari, in relazione alla possibile cancellazione della terza edizione, quella notturna, del tg regionale della Rai. “Se l’azienda confermasse questa decisione – sottolinea il presidente – verrebbe cancellato uno spazio informativo prezioso, in un panorama dell’informazione regionale già di per eccessivamente limitato e anche impoverito da crisi e difficoltà aziendali. Un taglio che, peraltro, pare abbia ben poco a che vedere con una logica di risanamento dei bilanci e piuttosto con una volontà di penalizzazione del servizio pubblico. Rilevo che alla Rai si parla molto di federalismo, ma poi l’idea che si ha di esso è un po’ troppo creativa. Alla resa conti quello che si fa è un’informazione regionale sempre più centralizzata e sempre più slegata dai territori. Come Regione Toscana ci attiveremo per difendere il diritto dei cittadini a un’informazione più vicina e puntuale e il diritto dei giornalisti a fare bene il loro mestiere”  
   
   
RAI. INFORMAZIONE REGIONALE. ZAIA: “SVILUPPARE UN SERVIZIO PUBBLICO FEDELE AI PROPRI PRINCIPI”  
 
Venezia, 22 settembre 2011 - “Mi sento al fianco dei giornalisti della sede Rai di Venezia e di tutte le altre sedi regionali, impegnati come sono nel proporre alla loro azienda una piena presenza nei palinsesti regionali”. Il presidente della Regione Luca Zaia interviene per sostenere l´informazione regionale della Rai, in particolare della terza edizione serale del Tg. “Credo che la questione non riguardi il minutaggio, del resto assai esiguo e residuale, dell’informazione legata ai territori – sottolinea Zaia – quanto piuttosto il ritorno consapevole e motivato dell’azienda pubblica alle ragioni che determinarono la nascita della Terza Rete. Sviluppare attorno ai territori la cultura, le identità e le economie delle regioni eliminerebbe, inoltre, la causa prima di quel male che tutti condannano e che si chiama spartizione”. “Una riflessione dei vertici Rai attorno a questi problemi – conclude il presidente veneto – darebbe la sensazione che si sta lavorando davvero per sviluppare un’articolazione del servizio pubblico fedele ai propri principi”.  
   
   
TRENTO, RAI: IL PRESIDENTE DELLAI ESPRIME PREOCCUPAZIONE PER LA CANCELLAZIONE DEL TG NOTTE  
 
 Trento, 22 settembre 2011 - Appresa la notizia, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, esprime preoccupazione a seguito delle ultime decisioni della Rai di sospendere la programmazione dell´edizione notturna del telegiornale regionale. "Si tratta - ha detto Dellai - di un provvedimento che impoverisce l´offerta informativa di cui ogni comunità locale ha pieno diritto, nel rispetto della pluralità delle posizioni e del democratico confronto". "Mi auguro - ha commentato il presidente - che i vertici dell´azienda radiotelevisiva rivedano questa impostazione che indubbiamente penalizza un territorio così particolare come il Trentino Alto Adige Suedtirol ed esprimo la mia solidarietà ai giornalisti ed ai tecnici che quotidianamente contribuiscono ad assicurare ai nostri cittadini importanti strumenti di conoscenza e quindi di partecipazione attiva alla vita della nostra comunità"  
   
   
BASILICATA, DE FILIPPO: NO A TAGLIO EDIZIONE NOTTE DEL TGR RAI “E’ UNA SCELTA AL RIBASSO CHE MORTIFICA I TERRITORI”  
 
Potenza, 22 settembre 2011 - "L´unico dubbio è se pesi più l´intento di smantellare le Regioni o il servizio televisivo pubblico, ma la scelta di tagliare l´edizione della notte del Tgr Rai è una scelta al ribasso che mortifica i territori. E se il progetto è insensato di per sé lo è ancora di più in Basilicata, regione ancora non servita dal digitale terrestre sulla cui realizzazione pesano ancora dubbi e incertezze. Eliminare un´edizione di Tgr in virtù di una presunta compensazione con un altro programma di informazione su una rete digitale qui è palesemente un assurdo. Con il moltiplicarsi dei canali, le Regioni si aspettavano un aumento degli spazi, ma con uno dei miracoli all´incontrario a cui siamo purtroppo abituati, si pensa addirittura di ridurli". Lo dichiara il presidente della Regione Vito De Filippo.  
   
   
IL PRIX ITALIA TORNA A TORINO  
 
Torino 22 settembre 2011 - Il Prix Italia, il più antico e prestigioso concorso internazionale per programmi radiotelevisivi e per il web, torna a Torino per il terzo anno consecutivo. "Lo spettacolo nella storia" è il titolo della rassegna che dal 18 al 23 settembre si snoderà attraverso i luoghi simbolo della cultura e dell´attività radiotelevisiva torinese. Tra questi la sede Rai, il Palazzo della Radio, il Museo del Cinema e il Cinema Massimo. Poi c’è il restauro e la digitalizzazione dell´Archivio storico del Prix, curato da Rai Teche. I numeri sono come sempre significativi: 48 nazioni presenti di 5 continenti, 93 emittenti associate e oltre 300 prodotti in gara. La manifestazione si avvale dell’Alto Patronato del presidente della Repubblica, del patrocinio del Ministero dei Beni artistici e culturali, della Città di Torino, della Provincia di Torino e del sostegno della Regione Piemonte.  
   
   
IL TRENTOFILMFESTIVAL IN SCALATA VERSO BOLZANO  
 
 Trento, 22 settembre 2011 - Quasi un migliaio di libri da sfogliare e ammirare, dalle guide ai manuali, passando per cataloghi fotografici, saggi, monografie e riedizioni di classici della letteratura alpina, incontri con scrittori, storie d’alpinismo e della cultura delle vette, piani sequenza e fotogrammi al limite del possibile. E’ il Trentofilmfestival a Bolzano 2011, il mini-festival in programma dal 22 settembre al 2 ottobre nella cittadina dell’Alto Adige. Un’iniziativa organizzata in collaborazione con le Biblioteche della Sezione del Cai di Bolzano e dell’Alpenverein Südtirol dal Trentofilmfestival, che dal 1998 annovera tra i soci fondatori, oltre alla città di Trento e al Club Alpino Italiano, anche la città di Bolzano. La rassegna apre giovedì 22 settembre nella centralissima piazza Walther con l’inaugurazione alle ore 18.00 di Montagnalibri, il “salone” internazionale dell’editoria d’alta quota, vetrina delle più recenti pubblicazioni dedicate alle terre alte, cui seguirà il concerto del Coro Rosalpina del Cai di Bolzano. Gli incontri con gli autori si avvieranno lo stesso giorno, alle 21.00, con lo scrittore Alessandro Bertante, che sarà alla Sala Conferenze del Municipio vecchio per parlare del suo libro “Nina e i lupi” (Ed. Marsilio). All’ombra del Virgolo, l’alpinista Elio Orlandi racconterà la sua celebre impresa in Karakorum dove, insieme a Rolando Lacher, Fabio Leoni e Michele Cagol, ha aperto una nuova via sul pilastro ovest del K7, chiamata "Children of Hushe", ma dedicata a Riccardo Cassin, scomparso proprio nei giorni in cui erano impegnati sulla parete. Per “The Children of Hushe - Cuore di ghiaccio”, la serata organizzata in collaborazione con la sezione Cai di Bolzano, appuntamento venerdì 23 settembre alle 21.00 all’Auditorium Roèn. Il meglio del cinema di montagna presentato alla 59esima edizione del Trentofilmfestival approderà all’Auditorium di Via Roèn lunedì 26 e martedì 27 settembre dalle 21.00 in poi, con ingresso gratuito. La kermesse proseguirà mercoledì 28 settembre con la tradizionale maratona letteraria, dedicata quest’anno ad Alexander Langer. A partire dalle 18 si svolgerà la lettura integrale e collettiva degli scritti del giornalista, scrittore e politico, fondatore dei Verdi in Italia. E’ un incontro tra letteratura e cinema quello proposto giovedì 29 settembre a partire dalle 19.00 al Filmclub di via Streiter dall’Alpenverein Südtirol. Sarà infatti presentato il libro di Ingrid Runggaldier “Frauen im Aufstieg. Eine Spurensuche in der Alpengeschichte”, che ricostruisce le vicende ed i personaggi più significativi dell’alpinismo femminile. A seguire la proiezione del documentario Summer Pasture vincitore del Gran Premio Città di Trento - Genziana d’oro nell’edizione 2011 del Trentofilmfestival. Un doppio incontro letterario in collaborazione con la Biblioteca provinciale “Claudia Augusta” e la Fondazione Upad è in cartellone per venerdì 30 settembre presso la sede Upad: alle 18.30 ci sarà la presentazione del libro di Antonia Sironi “La principessa di Gungtang” e alle 21.00 Augusto Golin parlerà del libro “La legge della montagna”. Rendez-vous con la fotografia di montagna con “Dolomiti, montagne dell’anima” del milanese Alberto Bregani. La mostra verrà inaugurata martedì 20 settembre alle 19 e resterà alla Galleria Foto-forum di via Weggenstein fino all’8 ottobre. Ospitata all’interno del tendone di Montagnalibri, sarà possibile visitare fino al 2 ottobre la mostra fotografica “La lanterna magica e le montagne” a cura di Florian Trojer dell’Alpenverein Südtirol. Prima di chiudere l’edizione 2011, il festival propone sabato 1 ottobre un’escursione al Rifugio Europa in Val di Vizze, organizzata in collaborazione con l’Associazione Il Cristallo.  
   
   
VENETO. LA GRANDE ALLUVIONE. SABATO CON I QUOTIDIANI DEL VENETO LA BROCHURE SUL DISASTRO  
 
 Venezia, 22 settembre 2011 - “Veneto. La grande alluvione” verrà diffusa sabato nelle edicole del Veneto assieme ai quotidiani locali della regione. La pubblicazione, di oltre cento pagine, racconta con foto e numeri il disastro che ha devastato il territorio regionale fra il 31 ottobre e il 2 novembre del 2010, provocando danni in 227 Comuni e allagando circa 140 mila ettari di superficie. La brochure, corredata da un ampio repertorio di immagini, riporta tabelle, cifre e dati relativi all’evento. “È un documento voluto per fornire a tutti un quadro certo e completo su cosa è accaduto – ha ricordato il presidente del Veneto Luca Zaia – su come si è operato per fronteggiare la disgrazia, sui tempi e sui modi per erogare i contributi ai danneggiati, sui tantissimi cantieri realizzati per rimettere in sicurezza il territorio, sui progetti per evitare il ripetersi di calamità analoghe”. La pubblicazione è stata stampata in 200 mila copie, delle quali 10.040 andranno a ciascuna delle famiglie e imprese alluvionate. La grafica è stata curata gratuitamente da Grafiche Antiga, mentre la stampa è stata resa possibile dal sostegno degli Istituti di Credito regionali coordinati da Veneto Sviluppo.  
   
   
MONTAGNALIBRI IN PIAZZA WALTHER INCONTRI CON GLI AUTORI E UNA ”MARATONA LETTERARIA” DEDICATA AD ALEX LANGER TRA GLI EVENTI DI CONTORNO.  
 
Trento, 22 settembre 2011 - Saranno anche quest’anno i libri di montagna ad aprire l’edizione di Bolzano del Trentofilmfestival in programma dal 22 settembre al 2 ottobre. Giovedì 22 settembre ad ore 18.00, infatti, sarà inaugurata in Piazza Walther la 25a Rassegna internazionale dell´editoria di montagna "Montagnalibri”, panorama tra i più completi a livello mondiale sui libri di montagna, aperta fino a domenica 2 ottobre. All’inaugurazione ufficiale seguirà un breve concerto del Coro Rosalpina di Bolzano. Circa un migliaio i volumi esposti presentati da 400 case editrici di più di 30 Paesi. In mostra libri editi nel 2010 e nel 2011. In particolare si tratta di guide (escursionistiche, alpinistiche, turistiche, sciistiche e scialpinistiche, ciclistiche e di mountain bike, naturalistico ambientali, canyoning), manuali, studi e ricerche (su ambiente, flora, fauna, geologia, mineralogia, speleologia, geografia, cartografia, meteorologia, glaciologia, archeologia, storia, guerra in montagna, economia e fenomeni sociali, politiche ambientali, turismo, arte, artigianato, cinematografia, estetica, etica, etnografia, folclore, medicina, religione, toponomastica, gastronomia, canto popolare), libri fotografici, di storia alpinistica, di spedizioni, di narrativa, cataloghi. All’interno sarà allestito anche uno spazio - vendita di libri di montagna a cura della libreria Südtiroler Buchhandlung.  
   
   
GLI INCONTRI LETTERARI: IL LATO OSCURO E FEMMINILE DELLE VETTE  
 
Trento, 22 settembre 2011 - Storie di bambine che diventano donne scoprendo la montagna selvaggia. Principesse tibetane dalla vita infinita, il lato buio delle grandi imprese, quello della legge, degli uomini. Sono i libri che taglieranno il nastro della 25esima Montagnalibri e soprattutto l’edizione di Bolzano del Trentofilmfestival. Un happening che inizia giovedì 22 settembre con l’inaugurazione della rassegna letteraria, alle 18, e con la ricca esposizione libraria in Piazza Walther. L’esordio di Montagnalibri prosegue con un incontro con l’autore nella Sala Conferenze del Vecchio Municipio, alle 21. Protagonista lo scrittore Alessandro Bertante, autore del romanzo “Nina dei lupi”(Marsilio) candidato al Premio Strega 2011. Venerdì 30 settembre, invece, doppio appuntamento con gli autori nella sede della Fondazione Upad di Via Firenze, in collaborazione con la Biblioteca provinciale Claudia Augusta. Alle 18.30 la presentazione del libro di Tona Sironi “La principessa di Gungtang” (Ed. Alpine Studio). Vita, anzi le vite, della nobile tibetana Gyalmo vicenda che ha attraversato quindicesimo secolo e ricostruita sulla base di un manoscritto ritenuto prima perduto ma oggi rinvenuto di recente. Alle 21, tutti tra le pagine del romanzo di Augusto Golin “La legge della montagna” (Ed. Corbaccio) dove l’autore si addentra nel lato oscuro delle grandi salite e delle imprese mitiche dell’alpinismo, dalle origini a oggi, raccontando però anche gli strascichi giudiziari che alcune di esse comportano. Giovedì 22 settembre - ore 21.00 Sala Conferenze Vecchio Municipio Alessandro Bertante, Presenta “Nina Dei Lupi” (Marsilio). Senza storia e senza tempo, la vicenda narra di una “sciagura” che si è compiuta da tre anni, nelle città lontane; a Piedimulo, invece, villaggio salvo finora, la vita resiste coi suoi ritmi agricoli, ma per poco: piomba infatti a breve la violenza dell’orda sanguinaria (ci sono guerre lontane e indefinite) che fa strage degli abitanti inermi. Si salva solo Nina, che a dodici anni ha gia visto sgozzare i nonni, dopo aver perso i genitori, si ritroverà a fuggire nel bosco, fino alla casa oltre il confine proibito, quella di un uomo misterioso, Alessio, l’uomo dei lupi, l’uomo che vive con i lupi. Il nonno, sfidando i divieti, le aveva insegnato la strada poco tempo prima e ora quel gesto la salva dai predatori che stanno mettendo a fuoco il suo villaggio. Con Alessio, nel bosco, Nina cercherà un riparo e da qui un punto per ricostruire la propria vita e quella della sua comunità. Sarà costretta a crescere in fretta, a vivere tra i lupi e – dopo la riconquista del villaggio caduto in mano a una falange di mercenari – a essere la protagonista della rinascita di quella comunità autarchica e pacifica. Alessandro Bertante è nato ad Alessandria nel 1969 e vive a Milano. Nel 2000 ha pubblicato il romanzo Malavida (Leoncavallo Libri), nel 2003 ha curato per la Piemme la raccolta di racconti 10 storie per la pace, nel 2005 è uscito il saggio Re Nudo (nda Press), nel 2007 il saggio Contro il ´68 (Agenziax). Nel 2008 ha pubblicato il romanzo storico Al Diavul (Marsilio), vincitore del Premio Chianti e del Premio città di Bobbio. Insegna alla N.a.b.a. Di Milano ed è condirettore artistico del festival letterario “Officina”. Venerdì 30 settembre - ore 18.30 Sede Upad - Via Firenze Maria Antonia Sironi Presenta “La Principessa Di Gungtang” (Ed. Alpine Studio) - Maria Antonia Sironi racconta la storia della Principessa Gyalmo, nata a Gungtang, cittadina del Tibet centro-occidentale, nel 1422, discendente degli antichi imperatori del Tibet e fondatrice di una delle rarissime linee di reincarnazione femminili. La sua storia, umana per sentimenti e passioni, eccezionale per i suoi rapporti con il divino, si trova delineata in un manoscritto, ritenuto scomparso, che recentemente è tornato alla luce. Sulla traccia degli eventi storici descritti con straordinaria vivacità e ricchezza di dettagli, la presente narrazione conduce il lettore in un mondo misterioso, tra complotti di regnanti, ascetismo monastico, pellegrinaggi, pratiche tantriche, ed offre una visione affascinante di quello che doveva essere il Tibet nel quindicesimo secolo. Maria Antonia Sironi, Geologa, scrittrice e traduttrice. Appassionata alpinista ha scritto e tradotto libri di viaggio e di alpinismo dedicati in particolare all’Himalaya e al Tibet tra cui Tibet, l’altra metà del cielo (Mondadori 2002),. Da anni collabora a progetti e campagne di ricerca in Nepal e Tibet e nelle Alpi per l’Università di Cambridge, l’Università di Vienna e il Comitato Ev-k2 Cnr. Venerdì 30 settembre - ore 21.00 Sede Upad - Via Firenze Augusto Golin Presenta “La Legge Della Montagna - I Più Celebri Casi Giudiziari Che Hanno Segnato La Storia Dell’alpinismo” (Ed. Corbacco) - 1786: per l’alpinismo si tratta di una data storica. Ad allora risale infatti la prima salita sul Monte Bianco, coronata da successo, da parte di un cercatore di cristalli (Balmat) e un medico (Paccard). Ma a quella data si attesta anche una controversa vertenza, legata proprio a quell’episodio. La spedizione fu infatti organizzata su invito di uno scienziato (de Sassure), che promise un premio per chi avesse trovato una via per scalare la montagna. Premio che toccò solo a uno dei due (Balmat), lasciando l’altro letteralmente a bocca asciutta. È questo – come nota Augusto Golin nel suo libro La Legge della montagna – il primo di una lunga serie di affaire giuridici che l’alpinismo si è portato appresso negli ultimi due secoli. Più note le vicende relative alla spedizione italiana che portò alla conquista del K2 nel 1954, con Compagnoni, Bonatti e il Cai impegnati per anni dentro e fuori dai tribunali, così come, del resto, quelle di Reinhold Messner che nel 1970 aveva effettuato con il fratello Günther la prima salita della Parete Rupal alla «montagna del destino» dei tedeschi, il Nanga Parbat. C’è un lato oscuro nella storia dell’alpinismo, un lato poco noto ma che spesso è avvincente quanto il racconto delle grandi salite, e consiste nel resoconto degli strascichi giudiziari di tante fra le imprese più eroiche e gloriose. Augusto Golin racconta imprese e processi, salite e sentenze con lo stesso stile brillante e avvincente, lasciando al lettore il giudizio sul lato meno eroico di quelli che ci sembrano – e per tanti versi sono – uomini straordinari. Augusto Golin, giornalista pubblicista, da anni si interessa di cultura e cinema di montagna. Dal 1998 è membro del Consiglio Direttivo del Filmfestival della Montagna "Città di Trento" e dal 2004 al 2010 ne è stato il responsabile del programma cinematografico. Ha curato alcune guide escursionistiche e il volume Erich Abram, un alpinista bolzanino.  
   
   
26. SETTIMANA INTERNAZIONALE DELLA CRITICA - LUNGOMETRAGGI D´AUTORE IN DECENTRAMENTO NELLE SALE D´ESSAI DELLE CITTá CAPOLUOGO DEL VENETO  
 
 Padova, 22 settembre 2011 - È giunta alla 26a edizione La Settimana Internazionale della Critica, promossa dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani con la collaborazione determinante della Biennale e della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Parte significativa di questo progetto è il decentramento della Settimana della Critica, sezione autonoma della Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia, iniziativa organizzata in collaborazione con la Federazione Italiana Cinema d’Essai. Da lunedì 26 settembre a martedì 11 ottobre, per il settimo anno consecutivo , il pubblico veneto potrà fruire gratuitamente di opere di grande valore artistico, che difficilmente avrebbe modo di vedere nei circuiti della filmografia di cassetta. Pertanto l’iniziativa, a fronte del successo decretato da un pubblico numeroso, è diventata di anno in anno un appuntamento sempre più importante per i capoluoghi veneti (Padova, Verona, Vicenza, Rovigo, Belluno, Treviso). “È un successo che dimostra l’efficacia dell’azione regionale – afferma Marino Zorzato, Vice presidente e Assessore alla cultura Regione del Veneto - capace di porsi davvero come punto di riferimento per aggregare e dare impulso ai migliori soggetti culturali che operano nel territorio”. “Con le Giornate della Mostra – precisa Filippo Nalon, presidente della Fice (Federazione Italiana dei Cinema d’Essai) Tre Venezie – prosegue la nostra positiva collaborazione pluriennale con la Regione. Sono più di 80 le sale distribuite nel territorio veneto che con la Regione promuovono il cinema di qualità. Nello specifico grazie anche alla Settimana Internazionale della Critica e Sncci (Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani) in questi anni è stato possibile proiettare molti, significativi esordi cinematografici di elevata qualità ma di difficile circuitazione”. I film di quest’anno disegnano una geografia del contemporaneo precisa, dura, sconcertante. Gli autori, esordienti e tutti piuttosto giovani, mettono in scena, con coraggio estetico e disinvolto uso del mezzo, un’attualità spesso disperante, dove non solo le condizioni esistenziali (e non sempre e solo giovanili) sono messe a dura prova, ma anche le sicurezze ambientali, il rapporto con le risorse naturali del pianeta, i tentativi di conciliazione per le conseguenze dei flussi migratori. La manifestazione, volta a promuovere opere prime provenienti da tutto il mondo, è resa possibile grazie alla collaborazione con la Regione del Veneto, il Sncci, la Settimana Internazionale della Critica e la Fondazione Antonveneta di Padova. Si ringrazia per il sostegno Alì Aliper. L’iniziativa, inserita nel progetto La Regione del Veneto per il Cinema di Qualità, si propone infatti di promuovere la circolazione nelle varie province del Veneto di opere artisticamente qualificate di giovani autori esordienti, e renderle quindi fruibili dal grande pubblico, rappresentato non solo dai cinefili ma anche dal cittadino comune appassionato di cinema. Www.spettacoloveneto.it    
   
   
CULTURA, FVG: L´ERT PORTA IL TEATRO SU TUTTO IL TERRITORIO  
 
Udine, 22 settembre 2011 - Un totale di 220 repliche con 84 spettacoli e 163 giornate recitative - delle quali 42 a cura di compagnie regionali - in 23 teatri del Friuli Venezia Giulia e due rassegne - Teatro in Collina e Piccolipalchi per le famiglie della domenica pomeriggio - che toccheranno altri centri. E´ un "grande teatro diffuso" quello messo in campo dall´Ente teatrale regionale del Friuli Venezia Giulia e che è stato presentato ieri dal presidente Angelo Cozzarini e dal direttore Renato Manzoni, alla presenza dell´assessore regionale alla Cultura, Elio De Anna. "Questo è proprio il tratto distintivo del cartellone Ert - ha commentato De Anna - perchè se è vero che in regione abbiamo prestigiosi contenitori teatrali nei comuni capoluogo, dispensatori di cultura professionistica, è grazie all´Ente teatrale regionale che il teatro - la madre di tutte le espressioni culturali - arriva in ogni luogo del Friuli Venezia Giulia". Artegna, Camino al Tagliamento, Casarsa della Delizia, Cividale, Colugna, Codroipo, Cordenons, Gemona, Grado, Latisana, Lestizza, Maniago, Monfalcone, Palmanova, Pontebba, Prata di Pordenone, Premariacco, Sacile, San Daniele del Friuli, San Vito al Tagliamento, Spilimbergo, Tolmezzo e Zoppola sono i comuni che ospiteranno tanti protagonisti della commedia leggera e grandi interpreti dei classici e della musica: tra gli altri, ci saranno Natalino Balasso, Enrico Bertolino, Cochi e Renato, Lella Costa, Giobbe Covatta, Angela Finocchiaro, Paolo Hendel, Maurizio Micheli, Maria Amelia Monti, Giuliana Musso, Gli Oblivion, Marco Paolini, Ottavia Piccolo, Paolo Rossi, Tullio Solenghi, Le Sorelle Marinetti, Tosca e Massimo Venturiello, Zuzzurro e Gasparo. "Nei piccoli centri il teatro non arriverebbe se non ci fosse l´Ert, un alambicco centrifugo che accresce la cultura degli spettatori che potranno così popolare anche i teatri più grandi in produzioni sempre più complesse. Questa missione, didattica ma anche atta a selezionare i prossimi talenti del futuro, è chiara proprio nella proposta del progetto ´teatroescuola´ che l´Ert da anni propone per i più giovani", ha aggiunto De Anna. Fondamentale, secondo l´assessore, è anche che l´Ert continui ad operare sul territorio in stretta collaborazione con le autonomie locali. "I Comuni non possono rinunciare alla loro missione di programmazione e costruzione di teatri, che non devono essere però - ha spiegato De Anna - meri contenitori di spettatori ma luoghi di formazione culturale mirata. Se è vero, infatti, che un Comune ritiene importante, se non determinante per lo sviluppo di una comunità, avere un teatro sul proprio territorio è anche giusto che sia responsabilmente impegnato a gestirlo e quindi a sostenerne parte dei costi". Costi che in ogni caso - ha tenuto a sottolineare De Anna - l´amministrazione regionale continua a coprire con un contributo a bilancio in capitolo, cioè in finanziaria, direttamente all´Ente teatrale regionale. A illustrare nei dettagli gli appuntamenti delle stagioni di prosa 2011/12 - il cui intero programma sarà consultabile da domani al sito internet www.Ertfvg.it  - è stato il direttore Manzoni, alla presenza di numerosi rappresentanti degli enti locali - sindaci e assessori alla cultura dei comuni di San Daniele, Grado, Tolmezzo, Artegna, San Vito al Tagliamento, Lestizza - e del presidente del Css- Centro servizi e spettacoli, Alberto Bevilacqua, in qualità di neo socio dell´Ente regionale teatrale.  
   
   
ROMA: NET-HERITAGE FINAL EVENT AND LAUNCH OF THE HERITAGE PORTAL  
 
Roma, 22 settembre 2011 - Il prossimo 23 settembre 2011 si terrà a Roma presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Complesso Monumentale di San Michele a Ripa, in via di San Michele 22, ore 10.00. L’evento conclusivo del Progetto Net-heritage. I Paesi europei condividono la consapevolezza di quanto sia rilevante la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale per la crescita dei popoli e per la competitività dell’Europa. La ricerca applicata al patrimonio culturale è una potente leva di integrazione e di sviluppo e proprio nell’ambito della ricerca è stato finanziato dalla Commissione Europea – Direzione Generale della ricerca – il progetto Net-heritage, con numerosi obiettivi, tutti raggiunti: Fotografare lo stato dell’arte della ricerca sul patrimonio culturale in Europa; incoraggiare l’integrazione tra le diverse aree della ricerca applicata al patrimonio culturale (arte - storia – conservazione, protezione e restauro - architettura - chimica - fisica – ingegneria), valorizzando l’interdisciplinarità; identificare le priorità strategiche comuni ai vari Stati per ridurre la frammentazione nei programmi di ricerca nazionali sui Beni Culturali; stimolare la diffusione dei risultati della ricerca e la cooperazione tra istituti di ricerca ed istituzioni che gestiscono il patrimonio culturale; favorire lo scambio tra programmi nazionali e programmi europei. Net-heritage ha avuto ufficialmente inizio il 1 ottobre 2008, ed è stato finanziato con 2 milioni di euro. Il coordinamento del Progetto è stato affidato al Ministero per i Beni e le Attività Culturali italiano che, insieme al Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, è riuscito a costituire un partenariato di altissimo profilo, coinvolgendo Ministeri, Agenzie nazionali e Autorità nazionali di 14 paesi europei: Belgio, Bulgaria, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Islanda, Lettonia, Malta, Polonia, Romania, Slovenia, Spagna. Durante il progetto si sono svolti 6 meetings. Il progetto con i risultati raggiunti è stato altresì presentato al Comitato europeo delle regioni a Bruxelles l’11 marzo 2011. Sono stati prodotti n. 30 elaborazioni relative alle diverse tematiche e ai differenti stati di avanzamento del progetto. Uno dei più rilevanti risultati è la realizzazione del Portale del Patrimonio: Heritage Portal, che costituisce il primo Portale dedicato interamente alla ricerca applicata al patrimonio culturale e che verrà lanciato il 23 settembre. L’heritage Portal, una risorsa liberamente accessibile on-line, è rivolta a chiunque sia interessato alla ricerca applicata al patrimonio culturale e permetterà agli utenti - docenti universitari, ricercatori, gestori del patrimonio culturale, studenti, insegnanti, restauratori, conservatori, finanziatori e decisori politici - di informarsi, condividere le loro conoscenze e il loro lavoro. Tra le risorse accessibili on-line vi sono notizie ed informazioni su progetti innovativi che spaziano dall´uso del laser per indagini sui dipinti a grandi progetti archeologici come quello sull’antico sito romano di Porto, opportunità di formazione e di finanziamento, e una vetrina per gli utenti che vogliano presentare il proprio lavoro. Il Portale porterà le conoscenze della ricerca scientifica e tecnologica in tutta Europa a supporto delle azioni per vincere le enormi sfide per conservare e valorizzare il patrimonio culturale europeo. Il Portale faciliterà la sensibilizzazione delle istituzioni europee verso la tutela del patrimonio culturale. L’evento conclusivo di Net-heritage sarà, altresì, l’occasione per illustrare la Joint Programming Initiative on Cultural Heritage and Global Change: a new challenge for Europe. Le Joint Programming Initiatives (Jpi) sono modalità innovative di coordinamento tra gli Stati introdotte nell’Unione Europea per razionalizzare ed ottimizzare gli investimenti sulla ricerca su cui si baserà il successivo orientamento comunitario, finalizzato a massimizzare gli investimenti e nel complesso la competitività dell’Unione nei vari campi della ricerca. Attraverso la Panel discussion ‘Towards the Joint Programming Initiative on Cultural Heritage and Global Change: a new challenge for Europe’, verrà illustrato come l’attività svolta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca italiani nonché dall’intero network di istituzioni europee coinvolte nel progetto Net Heritage abbia contribuito all’avvio di uno dei più significativi esempi di iniziative di programmazione congiunta a livello europeo, quale è quella sul Patrimonio culturale e le sfide dei cambiamenti globali. Anche questa importantissima iniziativa è coordinata dall’Italia (Mibac e Miur). La Jpi sul patrimonio culturale è peraltro l’unica nel quale l’Italia ha il coordinamento, che comporta l’implicito riconoscimento dell’eccellenza raggiunta in questo settore sia per la ricerca che per la gestione del patrimonio culturale. Il riconoscimento del ruolo di coordinatore è di particolare importanza se si pensa che nella Joint Programming Initiative on Cultural Heritage and Global Change: a new challenge for Europe saranno coinvolti, oltre ai paesi europei, anche paesi come gli Usa, il Canada, Israele e paesi emergenti quali Brasile, Russia, India, Cina. Per approfondimenti in merito al Progetto Net-heritage: www.Netheritage.eu  Per approfondimenti in merito a Heritage Portal: www.Heritageportal.eu    
   
   
IL RESTAURO DELL’ARAZZO DI GERACE DI JAN LEYNIERS (1630-1686) - UN CAPOLAVORO FIAMMINGO ALLA GALLERIA NAZIONALE DI COSENZA GALLERIA NAZIONALE DI COSENZA, PALAZZO ARNONE  
 
 Cosenza, 22 settembre 2011 – Preziosi oggetti d’arredo prodotti in gran parte tra la Francia e le Fiandre, gli arazzi si diffondono in tutta Europa a partire dal Medioevo, raggiungendo l’apice della fortuna in età moderna, tra il Xvi e il Xviii secolo. Appesi alle pareti o stesi sul pavimento, impreziosivano gli ambienti di rappresentanza delle residenze nobiliari, offrendo molteplici vantaggi. Se da un lato, infatti, consentivano un migliore isolamento termico, proteggendo dal freddo e dall’umidità, dall’altro potevano essere facilmente sostituiti offrendo soggetti adatti ad ogni occasione. A differenza degli affreschi, inoltre, potevano essere facilmente trasportati da una residenza all’altra. Proveniente dal Palazzo Vescovile, l’arazzo di Gerace costituisce, per rarità e pregio, una delle massime glorie del patrimonio storico-artistico calabrese. Capolavoro dell’arte tessile, testimonia non solo l’elevato grado di raffinatezza raggiunto dalla scuola fiamminga nella seconda metà del Xvii secolo, ma anche la complessità dei rapporti culturali intrattenuti dalla nobiltà e dal clero calabrese. La lettera “B” visibile al centro della bordura inferiore, entro la sottile cornice blu, certifica la provenienza dagli opifici di Bruxelles-brabant, mentre il nome dell’autore, Jan Leyniers (1630-1686), leggibile nei pressi dell’angolo inferiore destro, ne riconduce la manifattura ad una nota famiglia di arazzieri e tintori di lane attivi nelle Fiandre dalla prima metà del Xvi secolo. Dello stesso autore si conservano, nel Nelson-atkins Museum di Kansas City, gli arazzi narranti il Mito di Fetonte e quelli dedicati a Le Arti di proprietà del gruppo bancario spagnolo Santander. Al Leynies, inoltre, sono attribuiti gli arazzi con le Storie di Alessandro Magno del Collegio Alberoni di Piacenza. L’arazzo rappresenta un’affollata scena venatoria, incorniciata da un abbondante festone in cui s’intrecciano anticaglie ed elementi floreali e zoomorfi. Entro un fitto bosco illuminato da un cielo terso sta per avere inizio la battuta di caccia. Al centro, in primo piano, due giovani s’incontrano e si accingono ad un abbraccio amichevole. Poco dietro è un’imponente figura femminile, un’eroina o una divinità. Attorno a loro un gran numero di figure secondarie, alcuni alle prese con i cani, altri in groppa ai loro cavalli intenti a suonare buccine finemente cesellate. Ancora incerta è l’identificazione del soggetto. L’ipotesi più accreditata tra quelle finora proposte è che l’arazzo costituisca il singolo elemento – ad oggi l’unico noto – di un ciclo più ampio riferito al mito di Meleagro e Atalanta. A conferma di tale supposizione interviene la presenza dei due leoni che rievocano la drammatica fine di Atalanta e Ippomane, testimoniando l’intenzione di legare tra loro, in un sottile gioco di rimandi, le varie scene del mito. Poco credibili, tuttavia, risultano alcune identificazioni avanzate in passato che riconosce nella scena centrale l’incontro tra Meleagro ed Eneo, oppure tra lo stesso eroe greco e l’amata Atalanta, tema già trattato da Leyniers nell’arazzo custodito presso l’Art Institute di Chicago. La prima ipotesi non è credibile in quanto Eneo, padre di Meleagro, è sempre rappresentato, in rispetto del dato anagrafico, con le fattezze del saggio; la seconda è confutata dalle sembianze chiaramente maschili di entrambi i protagonisti. In un’ultima analisi, volendo rimanere nell’ambito dello stesso mito, si è portati a riconoscere nell’incontro centrale quello tra Meleagro e uno degli eroi accorsi per affiancarlo nella caccia al cinghiale calidonio. Ignorato dagli studi, come dimostrano i limitatissimi riferimenti bibliografici, dell’arazzo non si conoscono i cartoni preparatori, sicuramente utilizzati. Tuttavia la lettura stilistica non può non rilevare evidenti tangenze con la maniera di Charles Le Brun, artista francese che, insieme a Pieter Paul Rubens e al suo principale allievo, Jacob Jordaens, in più di un’occasione prestarono le loro composizioni alla riproduzione tessile dei Leyniers. Note sul restauro - Il manufatto si estende in senso orizzontale per un’altezza di cm 380 ed una lunghezza di cm 564. Raffinata la tecnica di realizzazione e la scelta dei materiali, filati dalle policromie morbide e ricchi di sfumature. Gli orditi sono in lana non tinta color avorio, ben ritorta e di scarso spessore rispetto ai fili di trama policromi in lana o in seta. La lettura dell’immagine si presentava integra nonostante lo stato di conservazione materico del manufatto fosse estremamente compromesso. Le cause del degrado sono da imputare ad alcuni materiali costitutivi, in particolare i filati serici, e alle modifiche intercorse negli anni sull’arazzo per i restauri subiti e i sistemi di esposizione utilizzati. Uno strato di sporco offuscava la superficie, in particolare sul retro a causa della tecnica di manifattura che prevede una gran quantità di fili ‘volanti’ che raccolgono e trattengono le impurità; cospicue le macchie corrosive di ruggine e numerosi i decadimenti dei filati che interessavano prevalentemente le zone tessute in seta. Evidenti le deformazioni del tessuto, in gran parte corrispondenti alle zone interessate da rifacimenti, integrazioni o precedenti restauri; numerose le fessurazioni coincidenti con i limiti di unione delle bande di differente policromia e le cadute di fili di trama, in particolare quelli in colore scuro e in seta. La fodera era appesantita ed irrigidita da uno spesso strato di sporco. Degradate le parti originali in seta per la fragilità costitutiva del filato e per gli interventi effettuati negli anni. I danni irreversibili subiti dalla fibra, a livello fisico e chimico, hanno reso il tessuto particolarmente friabile e di rischiosa manipolazione. La bordura, in colore blu, è stata ritessuta in un precedente intervento di restauro: sul lato inferiore la sigla B-b con lo scudo rosso posto al centro fra le due lettere, che identifica il luogo di produzione, è frutto di un rifacimento, mentre la firma dell’arazziere, Jan Leyniers, posta sul lato destro del bordo inferiore, è originaria ed è stata reinserita tramite riagganciatura dei fili di ordito e ancoraggio dei fili di trama. Il sistema di esposizione, a manicotti distaccati, aveva causato tensionamenti e deformazioni del tessuto, soprattutto sul bordo superiore. Lo studio dell´arazzo è stato condotto mediante la diagnostica fisica multispettrale, secondo una metodologia che approccia il manufatto come si trattasse di un dipinto. Gli arazzi, difatti sono costituiti da tessuto (al pari della tela) e da coloranti (i pigmenti), che possono essere studiati mediante l´uso di radiazioni Uv (ultravioletta) e Ir (infrarossa). Le analisi effettuate sono state: Fluorescenza indotta da Uv (Uv) filtrato, Infrarosso Falso Colore (Irfc),micro e macro fotografie. La fluorescenza indotta da Uv ha consentito di individuare i filati utilizzati e di rilevare le tracce di degrado e di precedenti restauri. L´infrarosso falso colore, tecnica usualmente utilizzata per lo studio dei pigmenti, ha reso possibile l’individuazione di zone apparentemente identiche per filato e per gamma cromatica, ma diverse in composizione chimica e non attribuibili a interventi di restauro. Indagini diagnostiche a cura del Laboratorio di Diagnostica Sbsae Calabria e di Valentina Cosco, diagnosta. Il restauro conservativo finalizzato al recupero materico dell’arazzo è consistito in: distacco temporaneo della fodera e microaspirazione delle impurità depositate sul tessuto con apparecchiature a regolazione variabile per consentire il recupero delle scorie; rimozione di parte dei sostegni tessili, applicati in precedenti restauri, che arrecavano al manufatto deformazioni e non idonei tensionamenti; smacchiatura tramite tavola aspirante con soluzioni di acido citrico, solfato di ammonio e acqua demineralizzata e accurata risciacquatura delle zone trattate al fine di eliminare i residui della corrosione e dei prodotti utilizzati nei precedenti restauri; pulitura tramite vaporizzazione di acqua demineralizzata e successivo tamponamento con panni in ovatta per la rimozione dell’acidità determinata dall’invecchiamento e dai restauri subiti; asciugatura e rimessa in forma tramite riposizionamento delle zone o dei fasci di filati effettuato manualmente, a tessuto ancora bagnato, con l’ausilio di pesi in vetro e l’utilizzo di fogli di carta assorbente; consolidamento delle zone fragili con applicazione di un tessuto di sostegno in garza di cotone, lavato in soluzione acquosa addizionata con deboli tensioattivi non ionici, impregnato di resina e applicato mediante punti di cucitura a punto posato, punto avanti e festone; reintegrazione delle piccole lacune tramite ritessitura con filati in cotone; rifoderatura con l’utilizzo del tessuto originario e applicazione a punto festone di banda in velcro lungo tutta la larghezza del tessuto atta a consentire una idonea esposizione del manufatto. Restauro a cura del Laboratorio di restauro tessile La trama e l’ordito di Simonetta Portalupi con la direzione scientifica di Nella Mari, storico dell’arte direttore coordinatore Sbsae Calabria.  
   
   
"LA CLASSE DELL´ARTE": APPUNTAMENTI IL 5 E 6 OTTOBRE AL CENTRO TREVI A BOLZANO  
 
Bolzano, 22 settembre 2011 - Raccontare l’arte raccontata attraverso storie, persone, opere e tecnologie; è quanto si prefigge “La classe dell’arte”, un ciclo di incontri e workshop, pensato per persone di tutte le estrazioni al fine di appassionarle verso il mondo dell’arte. L’iniziativa è promossa ed ideata dal vicepresidente della Provincia Christian Tommasini. Prossimi appuntamenti il 5 ed il 6 ottobre al Centro Trevi a Bolzano. L´ingresso è libero. Il progetto è curato da Paola Tognon e si struttura in complessivi sei incontri e quattro workshop. L’obiettivo è quello di avvicinare al mondo dell’arte attraverso racconti in prima persona di esperienze e professionalità diverse, avvalendosi di opere dell’arte antica, moderna e contemporanea e proponendo esempi di nuove applicazioni tecnologiche per l’arte. In particolare nell’ambito degli incontri personalità di diversi ambiti del sistema dell’arte (con la presenza di un relatore altoatesino) affronteranno tematiche di estrema attualità nel mondo artistico andando ad approfondire alcuni suoi elementi significativi per promuovere una riflessione sul funzionamento ed i meccanismi che sottendono il sistema culturale attuale. L’iniziativa si inserisce nella strategia di accesso alle eccellenze culturali da parte di sempre più larghe fasce di popolazione sostenuta dal vicepresidente della Provincia Christian Tommasini, per avvicinare costantemente la cittadinanza all’arte e alla cultura. Cinque dei sei appuntamenti sono dedicati ad un tema specifico. Nel primo incontro, nel giugno scorso, si era parlato di “Mecenatismo e collezionismo: una pratica intima o una missione pubblica? Storie di papi, re e cavalieri o storie di uomini appassionati? Utopia, ricerca di talenti o strategia?”. Il prossimo appuntamento, ad ingresso libero, è fissato per mercoledì 5 ottobre 2011, alle ore 20.45, nella Sala al 1° piano del Centro Trevi, in via Cappuccini 28 a Bolzano, e si incentrerà sul tema “Che cos’è un’opera d’arte? Per chi è immaginata, di che cosa è fatta, quale é il suo potere e la sua funzione? Quale opera d´arte vorresti in casa tua?". Interverranno: Leo Andergassen, storico dell´arte, soprintendente ai beni culturali della Provincia di Bolzano (Bolzano), Marco Carminati, storico dell´arte, giornalista, responsabile delle pagine d’arte dell’inserto culturale “Domenica” de Il Sole 24 Ore (Milano), Giuseppe Cantelli, storico dell´arte, professore di storia delle arti applicate e oreficeria (Firenze) e Massimo Grimaldi, artista, vincitore del Premio Maxxi 2010 (Milano). A completamento degli incontri de La classe dell’arte per un ampio pubblico vengono proposti quattro workshop sulle tecnologie "Impronta (del) Digitale", cura di Paolo Fenu e Nicola Mittempergher; essi permetteranno di conoscere da vicino alcuni fra gli sviluppi tecnologici più attuali nei sistemi di comunicazione, nelle applicazioni e nelle tecnologie utilizzate nella didattica e negli allestimenti interattivi per musei e mostre. Il primo workshop, ad ingresso libero, si terrà, nella hall al piano terra del Centro Trevi, giovedì 6 ottobre 2011, dalle ore 18.00 alle 20.00, e si incentrà sul tema "Che cos’è e come funziona un’installazione interattiva? Alcune applicazioni della Human Computer Interaction in ambito artistico ed espositivo". Interverranno: Andrea Santini, new media artist, Elisa Bernardoni e Marco Arizzi, sviluppatori software e hardware presso Sumeno Srl e Valentina De Marchi, membro fondatore di Ennezerotre. È consigliata l’iscrizione sulla pagina facebook del Centro Trevi. Per le iscrizioni: http://www.Facebook.com/profile.php?id=1526980568&ref=ts    
   
   
INAUGURATA A VILLA MANIN MOSTRA FOTOGRAFICA DI DIEGO CINELLO  
 
 Trieste, 22 settembre 2011 - "Un precursore dei tempi della foto digitale, con le sue immagini spaziali ritratte utilizzando una macchina reflex costruendo panorami a 360 gradi e inglobando scorci del Friuli, dell´Italia e dell´Europa che l´occhio umano non è in grado di cogliere". Così l´assessore regionale alla Cultura Elio De Anna ha definito l´artigiano fotografo Diego Cinello nel corso della cerimonia di presentazione della mostra dedicata all´artista di Fagagna ospitata nel giardino gentilizio di Villa Manin fino al 1 novembre. Al taglio del nastro, oltre all´assessore De Anna, erano presenti anche il commissario di Villa Manin Enzo Cainero, il Presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini nonché il presidente della Fondazione Crup Lionello D´agostini. Nella dimora dogale oltre 70 immagini di "larghe vedute" - così come sono state definite dai maggiori critici nazionali ed internazionali - ritraggono in un modo inusuale scorci delle principali bellezze artistiche e paesaggistiche delle nostre terre e delle principali capitali del vecchio continente. La particolarità di questa mostra è data dalle dimensioni delle fotografie, che in alcuni casi arrivano a misurare anche un metro e trenta centimetri d´altezza per 4 metri di lunghezza. Tre le sezioni in cui si articola l´esposizione. La prima, dal titolo "Friuli, terre di larghe vedute - Terra di Patriarchi" raccoglie 24 immagini storiche scattate da Cinello e pubblicate nell´omonimo libro realizzato insieme al giornalista Armando Muchino. Una seconda area del parco è dedicata alla nostra penisola, anche in questo caso con soggetti contenuti in un libro dal titolo "Italia che spettacolo" edito nel 2004 dal Touring Club Italiano con testi di Italo Zannier. Terza e ultima sezione è quella in cui vengono ritratte le principali capitali del vecchio continente. Dei 27 scatti dal titolo "Europa Xxl, città fuori formato" fanno parte anche gli ultimi scorci in ordine di tempo realizzati da Cinello, come quello dedicato al Lussemburgo. Come ha ricordato De Anna, la mostra di Cinello apre un trittico di eventi che porteranno Villa Manin al centro dell´attenzione del pubblico nazionale ed internazionale. Infatti accanto alle "foto di larghe vedute", venerdì si alzerà il sipario sulla mostra dedicata all´espressionismo tedesco, mentre dal 30 settembre al 6 novembre nell´esedra di levante sarà ospitata l´esposizione dell´artista milanese Giovanni Frangi dal titolo "Straziante meravigliosa bellezza del creato" con opere realizzate tra il 2005 e il 2011. Dal canto suo il commissario di Villa Manin Enzo Cainero ha voluto sottolineare come la mostra di Cinello rappresenti il giusto tributo del Friuli Venezia Giulia ad un personaggio che, con i suoi lavori, ha contribuito anche a divulgare la conoscenza del nostro patrimonio naturalistico nelle scuole. Le sue "immagini di larghe vedute" infatti molto spesso vengono utilizzate dai docenti per insegnare la geografia del nostro territorio.  
   
   
OTTAVIO CELESTINO - NATURE MECCANICHE ROMA 27 SETTEMBRE 2011- 25 OTTOBRE 2011  
 
Roma, 22 settembre 2011 - Il 27 settembre 2011 Ex Elettrofonica presenta, nell’ambito del circuito di Fotografia, Festival Internazionale di Roma, la mostra fotografica di Ottavio Celestino dal titolo Nature Meccaniche. Le foto sono state scattate in varie zone dell’Islanda (Reykjavik, Hverageroi, Geysir, Skogar, Ingòlfsfjall, Hafnarfjorour), della Lapponia, (Nasijarvi, Kemijarvi, Yli- Kitka, Poulanka Oulujarvi) della Finlandia (Vammla, Rauma, Pyhajarvi) e infine del Giappone (Kanaiazumi) e appartengono ad un unico progetto che si prefigge di indagare il rapporto che in questi luoghi si instaura tra l’uomo e la natura. L’incontro con la Natura è l’avvicinarsi dell’uomo all’Infinito, a quell’immensamente grande che terrorizza e attrae allo stesso tempo. Nella Critica della Facoltà di Giudizio Immanuel Kant spiega il rapporto con la natura ostile proprio mediante il concetto del Sublime, inteso come sentimento che nasce in noi da qualcosa di minaccioso che l’uomo nella sua finitezza non riesce a controllare, ma allo stesso tempo se ne sente fortemente attratto e galvanizzato. Poiché l’animo è al contempo sedotto e respinto dalla natura, il piacere del Sublime viene definito un «piacere negativo». Mentre in Kant lo spaesamento del sublime lasciava presto il posto al sublime matematico, vale a dire al riconoscimento da parte dell’uomo della propria superiorità in quanto unico essere del creato capace di un agire morale, nelle opere di Ottavio Celestino la potenza negativa della natura non lascia speranza di essere superata. Quell’illusione di dominio sulla terra che la nostra epoca scientista contempla come unica possibilità, viene rimessa in discussione dai continui cataclismi degli ultimi anni. Nelle foto presenti in mostra l’uomo oppone una strenua resistenza ad un scenario totalmente inospitale e tirannico, i paesaggi diventano contemplazione della vita interiore, allegoria di un anelito comune a tutti. I pochi esseri umani permettono ai fruitori di immedesimarsi, sentendo e guardando attraverso la loro presenza il contrasto tra la finitezza umana e l´infinità della natura. In occasione di questa mostra sarà presentato il libro fotografico Nature Meccaniche Edizione Carlo Cambi con testi di Beatrice Bertini e Diego Mormorio, il quale sviluppa un collegamento estremamente opportuno con l’opera del poeta romantico per eccellenza Giacomo Leopardi. La mostra sarà ospitata tra Novembre e Dicembre al Magazzino 1B di Prato e successivamente al Centro Nazionale di Studi Leopardiani di Recanati. Fotografo professionista dal 1987. Inizia la sua carriera a Roma dove si diploma in fotografia. Il suo percorso professionale si snoda tra advertising ed editoria collaborando da ormai più di vent’anni con le migliori agenzie pubblicitarie fra Roma, Firenze, Torino, Milano. Firma in questi anni centinaia di campagne pubblicitarie dando al proprio studio, sala di posa, un profilo di officina creativa, dove si concentrano molteplici professionalità intorno al variegato mondo dell’immagine. I suoi lavori sono stati esposti in diversi musei e gallerie a Roma, Milano, Siena, Spoleto, Prato. Ha pubblicato: “La differenza invisibile”, ed. Giuntina, “Species” ed. Forte, “46 Scenes” ed. Bjbb, “11 Storie” ed. Carlo Cambi., “Strane Creature”, ed. Carlo Cambi, “Men Art Work”, ed. Nutrimenti. E’ docente presso l’Istituto Superiore di Fotografia e membro dell’Art Director Club Italia. Ha fondato nel 2009 con Flavio Misciattelli della Fondazione Cerere, Spazio Cerere uno spazio industriale, nuovo e alternativo in cui organizzare eventi culturali.  
   
   
PARTE IL CONCORSO : "LA MUSICA LIBERA. LIBERA LA MUSICA " IV EDIZIONE  
 
Bologna, 22 settembre 2011 - Prende il via il 23 settembre 2011, in occasione del Supersound di Faenza, la Iv edizione del concorso "La Musica Libera. Libera la Musica", organizzato dall’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-romagna e dall’Agenzia Informazione e Ufficio Stampa della Giunta regionale, in collaborazione con il Meeting degli Indipendenti (Mei), Porretta Soul Festival, Centro Musica di Modena, Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli, Festival La Musica nelle Aie, Consulta degli Emiliano - Romagnoli nel Mondo, Radio Sonora, Radio Bruno e Lepida Tv. Sabato 24 settembre alle ore 15, sarà allestito in piazza del Popolo a Faenza il gazebo promozionale del Concorso "La musica Libera. Libera la Musica", dove sarà presente la redazione di Radioemiliaromagna e Magazzini Sonori per lanciare il concorso e sarà possibile iscriversi direttamente. La redazione in quell´occasione realizzerà interviste audio e video ai vari protagonisti della musica presenti al Supersound, che saranno diffuse sulle pagine facebook di Radioemiliaromagna e Magazzini Sonori. Verrà realizzato inoltre un reportage fotografico delle due giornate che avrà come protagonisti i fan e i musicisti, che passeranno dallo stand in piazza. Il concorso è articolato in due sezioni che includono ogni genere musicale: Musica Libera e Soul e Rhythm &. Le iscrizioni sono aperte fino al 31 gennaio 2012, per musicisti nati, residenti o domiciliati in Emilia-romagna (o gruppi con almeno un componente domiciliato in Emilia-romagna), discendenti di emiliano-romagnoli o emiliano-romagnoli residenti all’estero, che presentino un brano musicale originale di propria produzione. Le iscrizioni potranno essere effettuate direttamente on line sul portale musicale regionale www.Magazzini-sonori.it, raggiungibile anche da www.Radioemiliaromagna.it, e dai siti dei partners. Entro una settimana dall’iscrizione i partecipanti (gruppi o singoli) dovranno caricare sul web il proprio brano, che sarà sottoposto a una votazione sul web e alla valutazione di una giuria di esperti che selezionerà i finalisti. Le selezioni finali e la serata di premiazione, aperte al pubblico, si svolgeranno in aprile 2012 all´Off di Modena. 4 premi in denaro, 6 palchi (Off di Modena, Porretta Soul Festival, Radio Bruno Estate, Supersound - teatro Masini, Festival Musica nelle Aie, Scuola di Musica di Forlimpopoli) in cui si esibiranno i vincitori, oltre alla partecipazione a diverse iniziative musicali, a un cd e alla promozione su radio, giornali, lepida tv e social networks. La scorsa edizione ha visto come vincitore della sezione Musica Libera Max Arduini, che suonerà sabato sera al Teatro Masini, nell´ambito del Supersound. Secondo classificato è stato Cristian Grassilli; mentre per la sezione Soul e Rhythm&blues hanno vinto i Bononia Sound Machine (per la miglior composizione originale) e i Groove City (per la miglior esecuzione). Il premio speciale “Aie Emilia-romagna” è andato ai Bevano Est per la miglior composizione in dialetto emiliano-romagnolo. La terza edizione ha raggiunto 211 iscritti e il voto on line ha superato 1400 voti. Regolamento, iscrizioni e tutte le fasi del concorso su: www.Magazzini-sonori.it  il portale della musica della Regione Emilia-romagna.  
   
   
MARCIA DELLA PACE, IN PARTENZA DALLA LIGURIA 250 PERSONE. ORGANIZZATI 7 PULLMAN  
 
Genova, 22 Settembre 2011 - La Regione Liguria in marcia per sostenere la cultura della pace e della non violenza. Lo farà domenica 25 settembre attraverso l’adesione, insieme al Comune e alla Provincia di Genova, alla marcia Perugia – Assisi organizzata dalla Tavola della Pace e dal coordinamento nazionale Enti locali con il sostegno delle associazioni che vi prendono parte. Alla marcia parteciperà l’assessore regionale all’immigrazione, al lavoro e ai trasporti, Enrico Vesco con il gonfalone della Regione, delegato dalla Giunta a rappresentare la Regione, accanto alle organizzazioni sindacali locali e ai membri delle associazioni del locale tavolo della pace. L’assessore accompagnerà lungo i 25 chilometri che congiungono Perugia ad Assisi la delegazione dei liguri che effettueranno l’intero percorso grazie al supporto organizzativo di Arci Liguria. Sette i pullman messi a disposizione, grazie anche al contributo della Regione Liguria, che partiranno da Imperia (1), da Quiliano (1), da Genova (2) da Sarzana (1), da Castelnuovo Magra (1) e dalla Spezia (1). Il contributo finanziario della Regione Liguria alla marcia della Pace sarà di 5.600 euro. “Questa iniziativa – ha chiarito l’assessore Vesco – non vuole soltanto rappresentare la testimonianza della Liguria contro la guerra ma, in un momento come questo di tagli indiscriminati allo stato sociale, essere presenti significa anche battersi contro le ingiustizie, la povertà, essere a fianco ai più deboli, di chi muore sul lavoro, di chi un lavoro non ce l’ha, degli anziani soli e dei precari”. “La marcia capita in un momento – ha sottolineato Walter Massa, presidente di Arci Liguria – in cui il Governo attua tagli pesanti su innumerevoli fronti che mettono a rischio la convivenza sociale, senza però scalfire le spese e le missioni militari”. Quella di domenica sarà un’edizione speciale perché la marcia per la pace compirà 50 anni, dalla prima organizzata nel 1961 da Aldo Capitini. Una ricorrenza biennale, 19 edizioni in 50 anni, che ha già visto camminare insieme centinaia di migliaia di persone contro ogni forma di dittatura, illegalità, razzismo. Tutti le informazioni sono sul sito di Arci Liguria. Gli interessati possono contattare l’Arci al numero 010 2467506 o scrivere una mail a liguria@arci.It