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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 29 Novembre 2011
SETTORE AEREO: "A RISCHIO" ALCUNI OBIETTIVI FONDAMENTALI DELLA GESTIONE DEL TRAFFICO AEREO IN EUROPA SECONDO LE RELAZIONI PERIODICHE  
 
 Bruxelles, 29 novembre 2011 - Le relazioni periodiche sul Cielo unico europeo – l´insieme ambizioso di proposte per creare entro il 2030 un sistema paneuropeo di gestione del traffico aereo – pubblicate in data odierna sono un "campanello d´allarme". "Esiste un rischio concreto di accumulare ritardi e di non riuscire a soddisfare la domanda crescente di traffico aereo che, da qui al 2030, dovrebbe quasi raddoppiare", ha dichiarato Siim Kallas, vicepresidente della Commissione e responsabile per i trasporti. "Il 2012 è un anno cruciale per il Cielo unico europeo e la posta in gioco è molto elevata". Nonostante l´impegno profuso, la valutazione "a semaforo" della Commissione indica che una grande maggioranza di Stati membri si trova nelle fasce gialla o rossa e che rischia quindi di non conseguire obiettivi cruciali per il 2012. Il 2012 è infatti un anno fondamentale per il Cielo unico europeo – con quattro obiettivi di grande portata: il sistema di prestazioni, che fissa obiettivi chiave di gestione del traffico aereo (Atm) (avvio previsto all´inizio del 2012); i nove "blocchi funzionali di spazio aereo" (da rendere operativi entro la fine del 2012); il gestore della rete Atm (già designato: Eurocontrol); l´avvio della fase di attuazione del progetto Sesar, il braccio tecnologico del Cielo unico europeo (a partire dal 2014), che dovrebbe passare dalla fase di ricerca e sviluppo all´introduzione di nuove apparecchiature e tecnologie. Le valutazioni pubblicate oggi dalla Commissione – sulla base di due relazioni periodiche – evidenziano seri motivi di preoccupazione per quanto riguarda due elementi portanti del progetto del Cielo unico europeo: il sistema di prestazioni e i blocchi funzionali di spazio aereo. 1. Il sistema di prestazioni I risultati: solo cinque Stati membri su 27 (Belgio, Danimarca, Lituania, Lussemburgo e Paesi Bassi) hanno ottenuto il "semaforo verde" e sono sulla buona strada per raggiungere ambedue gli obiettivi (per costo e capacità/ritardi) per il periodo 2012-2014. La Commissione ha pubblicato oggi raccomandazioni in cui invita gli Stati membri a rivedere tali obiettivi. Se necessario la Commissione potrebbe adottare una decisione vincolante per invitare gli Stati membri interessati ad adottare misure correttive specifiche, nonostante resti ancora un po´ di tempo a disposizione per conseguire gli obiettivi senza farvi ricorso. I piani adottati attualmente dagli Stati membri non consentirebbero di conseguire nel 2014 l´obiettivo di capacità a livello europeo di 0,5 minuti di ritardo in meno per volo. Se tale obiettivo fosse conseguito, con conseguente diminuzione del numero e della durata dei ritardi, nel periodo 2012-2014 si potrebbero risparmiare 920 milioni di euro. Sembra inoltre che i piani di prestazioni nazionali non permetteranno di conseguire entro il 2014 a livello europeo l´obiettivo di migliorare del 2,4% l´efficienza in termini di costo dell´Atm. Ciò avrà un impatto notevole sia sugli utenti dello spazio aereo sia sulla credibilità del Cielo unico europeo. Per conseguire tale obiettivo sono necessarie misure aggiuntive che permettano di realizzare un risparmio di 250 milioni di euro nel triennio di riferimento (2012-2014). 2. I blocchi funzionali di spazio aereo (Fab) I risultati: tutti i blocchi funzionali di spazio aereo (eccetto uno, quello danese/svedese) si trovano nella fascia gialla o rossa e costituiscono motivo di seria preoccupazione. La Commissione esorta gli Stati membri ad accelerare i rispettivi interventi, in quanto, in assenza di misure a livello nazionale, si vedrebbe costretta a riaprire il pacchetto legislativo del Cielo unico europeo per introdurvi soluzioni più radicali. Per informazioni dettagliate sulle due relazioni, gli obiettivi di prestazione e i blocchi funzionali di spazio aereo si veda: Memo/11/831 Fatti e cifre essenziali: il Cielo unico I cieli e gli aeroporti europei sono a rischio di saturazione. In assenza di sostanziali investimenti per modernizzare la gestione del traffico aereo in Europa (il Cielo unico europeo), i nostri cieli e aeroporti si ritroveranno intasati. Già oggi in 440 aeroporti transita ogni anno un miliardo e quattrocento milioni di passeggeri. Ogni giorno 26 000 voli attraversano i cieli europei. Ogni anno si registrano 10 milioni di voli, ma questo dato è in aumento del 5% all´anno. Tra 20 anni il numero di voli salirà a 16,9 milioni all´anno: in altri termini, nel 2030 il numero di voli che attraverserà l´Europa sarà pari al numero degli abitanti di Pechino. La sfida? Fare in modo che i voli si svolgano senza intoppi e che siano sicuri e puntuali. Il problema? Il sistema di gestione del traffico aereo è arcaico e alcune delle tecnologie di base impiegate risalgono agli anni ´50. La soluzione? Modernizzare lo spazio aereo europeo per creare un sistema di controllo paneuropeo del traffico aereo (il Cielo unico) ovvero, da un mosaico frammentato di 27 spazi aerei nazionali, un sistema paneuropeo coerente di gestione del traffico aereo che permetta: a) di triplicare la capacità dello spazio aereo; b) di decuplicare la sicurezza; c) di ridurre del 10% l´impatto ambientale; d) di ridurre del 50% i costi di gestione del traffico aereo. Realizzazione del Cielo unico - Commissione europea, Stati membri, Eurocontrol, Sesar e il settore dell´aviazione.  
   
   
BLOCCO DIESEL EURO 3, LOMBARDIA: POCO EFFICACE LE MISURE STRUTTURALI PREFERIBILI A QUELLE DI EMERGENZA  
 
Milano, 29 novembre 2011 - ´Da tempo abbiamo messo in campo politiche strutturali condivise di volta in volta con i Comuni. Sono le più severe in Italia e tra le più rigide in Europa. Questo è il metodo che ci ha permesso di abbandonare provvedimenti emergenziali´. Sono le parole dell´assessore regionale all´Ambiente, Energia e Reti Marcello Raimondi al termine della riunione con i sindaci dell´hinterland milanese, convocata dal presidente della Provincia di Milano Guido Podestà, presente anche il sindaco del capoluogo Giuliano Pisapia. ´Se i Comuni intendono introdurre comunque limitazioni ulteriori lo possono fare - ha aggiunto Raimondi - va però detto che il blocco dei Diesel Euro 3 darebbe un apporto non rilevante al rientro nei parametri richiesti dall´Unione europea´. Raimondi ha anche ricordato che la Regione, ogni volta che ha introdotto un qualsiasi divieto, ´lo ha annunciato con più di un anno di anticipo per consentire ai cittadini di adeguarsi e organizzarsi per tempo´. ´In più - ha aggiunto - abbiamo accompagnato ogni divieto con una politica di incentivi che non ha paragoni in Italia e anzi è superiore agli stanziamenti del Governo stesso´. Raimondi ha giudicato ´positiva´ la proposta di abbassare i riscaldamenti di 1 grado e di chiudere le porte dei negozi e dei centri commerciali. ´Una misura - ha concluso - che va nel solco di quanto stiamo facendo già dal 2006 con i Tavoli di lavoro allargati ad Arpa e Comuni´.  
   
   
TPL, LOMBARDIA A LEGAMBIENTE: AUMENTATI INTERVENTI  
 
Milano, 29 novembre 2011 - ´Dal 2001 al 2011 in Lombardia siamo passati da una produzione annua di 28 milioni a 39 milioni di treni/km (con una crescita del 40 per cento) e da 350.000 a 650.000 passeggeri (con un aumento dell´85 per cento)´. E´ quanto ricorda l´assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia Raffaele Cattaneo, in risposta alle dichiarazioni rilasciate oggi da Legambiente Lombardia. ´Inoltre - prosegue Cattaneo - sempre sul piano del potenziamento infrastrutturale, soltanto nel 2011 abbiamo aperto 6 nuove stazioni della metropolitana milanese, 4 sulla M3 verso Comasina e 2 sulla M2 verso Assago; entro il 2015 realizzeremo 95 km di nuova rete ferroviaria e 57 km di nuova rete metropolitana. Che cosa sono questi se non investimenti strutturali? Delle due l´una: o Legambiente è male informata o è in mala fede´.  
   
   
RIFORMA TPL, IERI IN TOSCANA TAVOLO ISTITUZIONALE  
 
 Firenze, 29 novembre 2011 – Avanti tutta sulla strada che porterà entro breve alla nuova gara di ambito regionale per l’affidamento del servizio di trasporto pubblico locale. Ieri presso la sede di piazza dell’Unità della Regione Toscana si è riunito il tavolo di concertazione istituzionale con Anci, Upi, Uncem e Consiglio delle Autonomie locali che ha affrontato anche il tema delle futura riforma del trasporto pubblico in Toscana. L’assessore regionale alla mobilità Luca Ceccobao ha illustrato lo stato di attuazione della riforma, aggiornando i rappresentanti istituzionali sui progressi fatti fino ad ora. La riforma del trasporto pubblico locale in Toscana: Fino all’anno scorso il trasporto pubblico locale (in base al patto stabilito con la legge 422/1997) era un servizio nazionale garantito dallo Stato e gestito a livello locale. Con le manovre del luglio 2010 e le misure prese nella scorsa estate, si è passati da oltre 2 miliardi di trasferimenti statali per il tpl (bus e treni) del 2010 a soli 400 milioni per il 2012. Cifra che deve essere suddivisa tra tutte le Regioni. In Toscana si è passati dai 220 milioni del 2010 a 165 milioni nel 2011 e solo 24 milioni nel 2012 (ben l’88% in meno rispetto al 2010). La Regione Toscana per il 2011 è intervenuta a ‘tamponare’ la situazione con quasi 200 milioni di risorse straordinarie tratte dal proprio bilancio che hanno garantito il prosieguo del servizio, ma nonostante questo ci sono stati disagi e tensioni sindacali. Per riuscire a garantire la circolazione degli autobus nel prossimo futuro la Regione ha deciso di bandire una gara unica di ambito regionale per l’assegnazione di un unico contratto di servizio valido per tutto il territorio toscano. Una rivoluzione rispetto alla situazione attuale che vede 14 aziende di trasporto pubbliche , una rivoluzione resa necessaria dalla mancanza di risorse, ma che diventa un’occasione per innovare il servizio e ridisegnarlo, per ottimizzare percorsi e risorse con la Collaborazione degli enti locali. La gara sarà bandita nel 2012 ed assegnerà il contratto per 9 anni (2013-2021). Le risorse base messa a disposizione dalla Toscana per la gara sono 160 milioni di corrispettivo e 30 milioni di investimenti in nuovi autobus all’anno per 9 anni. Per il 2012, anno di transizione, la Regione Toscana ha intanto deciso di riservare 200 milioni di euro al trasporto pubblico, in modo da garantire il mantenimento del servizio, in attesa della rivoluzione del 2013. Alle cifre stanziate dalla Regione Toscana si sommeranno i fondi eventualmente stanziati dagli enti locali. Nel frattempo stanno lavorando in tutte e dieci le Province le Conferenze dei servizi, composte dai rappresentanti della Provincia interessata e di tutti i Comuni, che avranno il compito di disegnare la futura rete dei servizi (cioè dire quante e quali linee di autobus ci saranno, da dove passeranno, quale sarà la frequenza, ecc) in base alle esigenze specifiche dei singoli territori.  
   
   
VIABILITÀ, DA REGIONE UMBRIA 110 MILA EURO PER PONTE MONTEMOLINO (TODI)  
 
Perugia, 29 novembre 2011 - Per la messa in sicurezza del Ponte sul fiume Tevere della strada regionale 397, in località Montemolino di Todi, la Giunta regionale su proposta dell´assessore alle infrastrutture, Silvano Rometti, ha stanziato 110 mila euro, da assegnare alla Provincia di Perugia. "La cifra - ha spiegato Rometti - dovrà servire per la copertura finanziaria delle spese tecniche necessarie agli studi e alla progettazione e direzione dei lavori di miglioramento strutturale del Ponte, in modo da garantire collegamenti sicuri ed efficienti a servizio dell´intera Media Valle del Tevere". "Dalla valutazione dei risultati dei primi studi e dalle verifiche effettuate con gli assessori e i tecnici della Provincia di Perugia e dei Comuni di Todi, Fratta Todina e Monte Castello di Vibio - ha detto Rometti - era stata condivisa la necessità di un intervento di miglioramento delle strutture portanti, per garantire una vita "tecnica" del Ponte per almeno ulteriori dieci anni, in grado di consentire così il transito dei mezzi del trasporto pubblico locale, pur mantenendo il senso unico alternato e le necessarie misure precauzionali. Le risorse assegnate dalla Regione - ha aggiunto - dovranno servire per effettuare una valutazione del degrado della struttura in acciaio e la sua influenza sulla sua staticità, la verifica sismica e l´avvio della fase progettuale per gli interventi di miglioramento". "Appena completata questa prima fase di indagini - ha concluso l´assessore - si avvierà la progettazione di dettaglio e si stima che l´intervento, la cui spesa complessiva è di circa 700mila euro, potrà partire nella primavera 2012. La Regione intanto si impegna ad attivarsi per il reperimento delle rimanenti risorse stimate intorno ai 590mila euro".  
   
   
BRETELLA PRATO-LASTRA A SIGNA: LA REGIONE RILANCIA CON UN NUOVO PROJECT  
 
Firenze, 29 novembre 2011 – La Regione Toscana ha deciso di risolvere il contratto con Sit (Società Infrastrutture Toscana spa) per la realizzazione della bretella autostradale Lastra a Signa-prato perchè è divenuto troppo oneroso e rilancia con un nuovo project financing. “Ma il progetto va avanti. E’ nostra ferma intenzione realizzare questa infrastruttura perchè la riteniamo troppo importante per il territorio della Piana fiorentina e per la viabilità di Signa e Lastra a Signa”, così l’assessore regionale alle infrastrutture Luca Ceccobao chiarisce la posizione della Regione Toscana in merito alla realizzazione del progetto per la bretella autostradale Lastra a Signa-prato. La Regione Toscana è determinata a rilanciare la realizzazione dell’infrastruttura, anche a seguito di quanto emerso nel consiglio comunale congiunto dei Comuni di Signa e Lastra a Signa dello scorso 17 ottobre. Una volta acquisito il progetto definitivo, adesso in possesso di Sit, la Regione si prenderà 2 mesi per verificare le condizioni di sostenibilità, e 5 mesi per rifare il bando della gara d’appalto per la realizzazione dell’opera. Scheda tecnica – Cronostoria: La Bretella autostradale a pedaggio Lastra a Signa – Prato è una delle opere comprese nel Programma pluriennale degli investimenti sulla viabilità di interesse regionale per gli anni 2002-2007. E’ previsto che abbia uno sviluppo di Km 9.4 e che attraversi i Comuni di Scandicci, Signa, Lastra a Signa e Campi Bisenzio con inizio dallo svincolo della strada Mezzana-perfetti Ricasoli e fine nello svincolo che già oggi a Lastra a Signa connette Fi-pi-li e Ss 67 tosco-romagnola. Per la progettazione e realizzazoione dell’opera era stato avviato un percorso di project financing e il 17 luglio 2006 era stato firmato un contratto di concessione tra Regione Toscana e S.i.t. Spa.per la realizzazione del progetto e dell’opera per un investimento totale di circa 245 milioni e un contributo regionale di euro 28.900.000. Il 17 settembre 2007 S.i.t. Spa ha presentato alla Regione Toscana il progetto definitivo della Bretella,per un importo totale dell’investimento di 320,136 milioni (Iva esclusa), importo che è salito a 385.191 milioni (Iva esclusa) al momento in cui sono state inserite anche le opere complementari e le varianti ai centri urbani ritenute necessarie in sede di valutazione di impatto ambientale. Una verifica tecnico-economica, però, ha evidenziato che questo importo era da ritenersi eccessivo. Sit si è detta disponibile a ridurre il costo dell’opera a 310 milioni, ma per farlo chiedeva la rimozione di 40 milioni di interventi richiesti dagli enti locali o dalle prescrizioni di Via ed un contributo aggiuntivo da parte della Regione di 90 milioni. La Regione ha comunque ritenuto troppo gravoso questo impegno anche a fronte dell’attuale situazione di scarsa disponibilità in bilancio (oltre che a causa dei limiti di spesa previsti dal patto di stabilità per l’anno 2011), ed ha inoltre evidenziato che la cancellazione di 40 milioni di opere richieste dalle prescrizioni di via comporterebbe la necessità di avviare un nuovo procedimento di valutazione ambientale Successivamente, il 27 luglio scorso, Sit ha presentato un nuovo progetto che porta il costo dell’opera a circa 250 milioni di euro con un contributo regionale aggiuntivo (oltre cioè ai 28,9 milioni di euro già erogati dalla Regione Toscana) pari a 50 milioni di euro. La riduzione del costo dell’opera passa però, attraverso una radicale rivisitazione del progetto della Prato-signa. Il 27 ottobre Sit ha presentato al Presidente Rossi e all’Assessore Ceccobao una nuova ipotesi che però altera in modo sostanziale il progetto ed il costo a carico dell’amministrazione regionale. In questa nuova ipotesi l’arteria non risulterebbe più di tipo autostradale, come previsto nel progetto originario e come richiesto fin dall’inizio della Regione. In ogni caso anche con le modifiche proposte, la prosecuzione del rapporto è ritenuta eccessivamente onerosa per il bilancio della Regione Toscana. Visto che la Convenzione tra Regione Toscana e Sit prevede la possibilità di risoluzione del contratto fino all’approvazione del progetto esecutivo (il testo recita: “Il Concedente può recedere dal rapporto, con conseguente decadenza della contratto dichiarata dal Concedente con proprio atto, nel caso in cui, sino all’approvazione del progetto esecutivo, l’adempimento del presente contratto diventi eccessivamente oneroso per il Concedente stesso, per fatti a lui non imputabili ……”), la Giunta regionale ha deciso di risolverlo dato che in ogni caso, per motivi non imputabili alla Regione stessa, anche se venissero accolte le modifiche proposte da Sit la prosecuzione del rapporto risulterebbe eccessivamente onerosa per la Toscana.  
   
   
INSEDIATO IL COMITATO ISTITUZIONALE PER ASSI VIARI DI LUCCA  
 
Firenze, 29 novembre 2011 - Si è insediato il 25 novembre il Comitato di indirizzo per gli assi viari di Lucca, il comitato istituzionale che sovrintenderà e vigilerà sulla progettazione della nuova infrastruttura. L’istituzione del comitato è stata prevista nel protocollo firmato nei mesi scorsi dal presidente della Toscana Enrico Rossi, dall’ex ministro Altero Matteoli, da Anas e dalla Provincia e dal Comune di Lucca oltre che dal Comune di Capannori Nella seduta il Comitato ha già iniziato a lavorare ed ha individuato le priorità in base alle quali Anas dovrà redigere le ipotesi di progetto preliminare. Dopo ampia discussione sono state individuate come priorità: - la realizzazione di un asse est-ovest/ovest-est, cioè un’infrastruttura che colleghi i caselli di Lucca est e del Frizzone dell’autostrada A11; - la costruzione di un nuovo ponte sul Serchio; - la realizzazione di un altro asse nord-sud che vada da Ponte a Moriano ad Antraccoli. Ad Anas è stato inoltre chiesto di produrre degli approfondimenti sugli interventi connessi richiesti dagli enti locali nel Protocollo del 14 aprile 2011 e cioè: - sulla viabilità fra Carraia e il casello A11 del Frizzone (adeguamento di via del Rogio) e il collegamento con via di Sottomonte, valutando anche il collegamento tra il casello stesso e la circonvallazione di Altopascio; - sul sovrappasso ferroviario dell’area ex scalo merci di Lucca e sul suo collegamento con la viabilità esistente.  
   
   
BEI FINANZIA I TRENI PENDOLARI NUOVI PER LA REGIONE SVEDESE  
 
Bruxelles, 29 novembre 2011 - I Servizi di treni pendolari nella regione meridionale svedese di Skåne diventeranno sempre più frequenti, grazie più comoda e più accessibile ad un progetto cofinanziato dalla Banca europea per gli investimenti. Secondo un accordo firmato il 28 novembre a Lussemburgo, la Bei fornirà un prestito di Eur 140 m Regione Skåne, un ente pubblico regionale, per l´acquisto di 49 treni passeggeri. I treni saranno entrambi sostituire esistenti, gli impianti più vecchi e aumentare la capacità della rete. Scania ha 33 comuni con una popolazione complessiva di 1,2 milioni. Il Skånetrafiken operatore pubblico - parte di Skåne Regione - ha visto aumentare utenza sostanzialmente negli ultimi anni, a causa di importanti investimenti in servizi ferroviari e di autobus, ma anche a causa di facili collegamenti con la vicina Danimarca per mezzo del ponte di Øresund. Con le sue nuove attrezzature, Skånetrafiken prevede di aumentare ulteriormente l´attrattiva del trasporto ferroviario, con benefici ambientali di una riduzione prevista crescita del traffico stradale. "La Bei è lieta di firmare questo accordo e contribuire a modernizzare ulteriormente il trasporto pubblico in Skåne, con le sue ottime prospettive, non da ultimo grazie ad una maggiore integrazione con l´area di Copenaghen", ha detto Wilhelm Molterer, Vice Presidente della Bei responsabile per la Svezia, in occasione della cerimonia della firma. "Scania Regione è molto soddisfatto con l´accordo che è di grande importanza per la Regione nei suoi sforzi per continuare a sviluppare i trasporti pubblici", ha detto Sven Carlsson, direttore finanziario di Skåne Regione.  
   
   
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO INAUGURA ROMA TIBURTINA, LA PRIMA DELLE NUOVE STAZIONI  
 
Roma, 29 novembre 2011 - Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inaugurato ieri la nuova stazione Av di Roma Tiburtina, la prima ad essere completata dei cinque grandi hub collegati al sistema ferroviario Alta Velocità. Una grande festa per la Capitale, a cui hanno presenziato il Ministro dello Sviluppo Economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti Corrado Passera, il Presidente del Comitato per il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia Giuliano Amato, il Presidente della Regione Lazio Renata Polverini, il Sindaco di Roma Capitale Gianni Alemanno, il Presidente della Provincia Nicola Zingaretti, accolti dal Presidente del Gruppo Fs Italiane Lamberto Cardia e dall’Amministratore Delegato Mauro Moretti. Nell’ambito delle celebrazioni per il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, la stazione Tiburtina è stata intitolata a Camillo Benso Conte di Cavour, ritenuto uno dei principali artefici del sistema ferroviario italiano. Elemento simbolico ne è l’installazione (20 metri di altezza) posizionata all’interno dell’atrio Nomentano, sulla quale sono incisi i discorsi di Cavour su “Roma Capitale” alla Camera dei Deputati del 25 marzo 1861 e sulle “Strade Ferrate d’Italia”. La costruzione di Roma Tiburtina costituisce un esempio concreto di come si possa realizzare una grande opera pubblica totalmente in autofinanziamento. Grazie alle operazioni di valorizzazione immobiliare delle aree di Tiburtina non più funzionali alle attività ferroviarie, le Ferrovie Italiane hanno potuto coprire economicamente gli interventi realizzati per la nuova struttura. La stazione interessa una superficie totale di circa 50.000 mq, con un investimento complessivo di oltre 320 milioni di euro, di cui 170 milioni per il corpo stazione. Il primo lotto di tali aree (7.300 metri quadrati, con un edificabilità complessiva di 43.800 m2) è già stato venduto per 73 milioni di euro a Bnp Paribas Real Estate e sarà destinato alla costruzione della nuova sede nazionale di Bnl. Roma Tiburtina Av è la prima tra le grandi operazione di valorizzazione di aree non funzionali all’attività ferroviaria, che le Ferrovie Italiane stanno portando avanti su tutto il territorio nazionale, ad essere conclusa positivamente, con importanti ricadute sul tessuto urbano della Capitale. Oltre a essere un fondamentale nodo di scambio tra la rete viaria urbana, i collegamenti su ferro e quelli su gomma, la nuova stazione è un vero e proprio ponte che riconnette due quartieri, Nomentano e Pietralata, storicamente separati dalla ferrovia. Il progetto prevede nuove strade e parcheggi, aree verdi e piazze, poli direzionali, centri commerciali e alberghi. Tutto ciò ridisegnerà il profilo di un nascente centro urbano, per un totale di 160mila mq con nuovi complessi immobiliari e 100mila di giardini attrezzati con servizi per i cittadini. Grazie alla nuova viabilità, il sistema viario del quadrante Est cittadino verrà completamente rivoluzionato: la Nuova Circonvallazione Interna, realizzata per conto del Comune di Roma e lunga circa 3 km, si svilupperà sul lato Pietralata. Il fiorire di questo nuovo complesso urbano, che trova il suo perno proprio nella nuova stazione Tiburtina, farà evolvere in modo naturale quello che un tempo era stato identificato con il progetto dello Sdo (Sistema Direzionale Orientale), portando però al centro della città quello sviluppo edilizio previsto nelle lontane periferie. Dopo oltre cinquant’anni, le Ferrovie dello Stato Italiane si riaffermano come principali promotori in Italia dell’architettura di qualità, grazie anche ai bandi di concorso internazionali per l’affidamento dei progetti delle stazioni Av (Torino Porta Susa, Firenze Belfiore, Roma Tiburtina, Napoli Afragola e Bologna Centrale). È stato lo studio Abdr Architetti Associati con il professore Paolo Desideri ad immaginare la grande galleria, oggi realtà, al di sopra della “piastra-ponte” già esistente, un monumentale boulevard urbano coperto. Il fabbricato della nuova Stazione è un parallelepipedo di vetro supportato dall’alto da una struttura reticolare, cui sono fissati i solai dei volumi interni. Si configura così un sistema di elementi appesi e galleggianti, delle “bolle” destinate agli spazi commerciali e ai servizi per i viaggiatori.  
   
   
ANSALDOBREDA, ROSSI: “NO ALLO SPEZZATINO, SÌ A UN PIANO SERIO PER RILANCIARE IL SETTORE FERROVIARIO”  
 
Roma, 29 novembre 2011 – “In piazza a Roma tanta rabbia. Un fiume di disperazione che ti travolge e fa anche paura”. Questo racconta il presidente Enrico Rossi che ha partecipato, con il gonfalone della Regione, alla manifestazione dei lavoratori dell’Ansaldobreda, provenienti da tutta Italia. “Loro certo – prosegue il presidente – non hanno colpa degli sprechi, inefficienze, scarsa competitività di cui è responsabile una classe manageriale corrotta, corruttrice e collusa con settori corrotti della classe politica. Con il segretario della Fim-cisl Bentivogli e quello della Fiom-cgil Landini abbiamo concordato sulla necessità di costruire insieme una piattaforma per il rilancio del settore ferroviario da presentare al governo. Ecco un bel banco di prova per misurare la nuova compagine alla guida del Paese”. “Dobbiamo preservare questa presenza produttiva, lo stabilimento di Pistoia, tenendo conto che la Toscana è l’unica regine ha individuato un vero e proprio distretto ferroviario. L’ho ripetuto anche di recente nel corso di incontri con i vertici dell’azienda. Siamo qui a Roma per chiedere la migliore soluzione per rilanciare l’Ansaldobreda e un settore che rappresenta una risorsa importante per il tutto il paese.” “Al punto in cui siamo soluzioni nazionali sono indispensabili – aggiunge il presidente Rossi – La crisi di questa azienda è tale che richiede interventi diretti da parte del governo, a partire da un dato positivo: le commesse acquisite costituiscono una risorsa importante e un riconoscimento nazionale della professionalità e capacità produttive di Ansaldo Breda. Chiediamo il risanamento dell’azienda e suo rilancio, non la svendita, né lo spezzatino delle imprese del gruppo, cosa assolutamente da evitare. Su questa linea ho chiesto un incontro al ministro Passera”. “Oggi non posso nascondere la mia preoccupazione – conclude il presidente Rossi – Lo sono per la vicenda degli scandali, per l’emergere di una sitazione di corruzione insostenibile, per il ribasso del titolo, per tutto ciò che rischia di mettere davvero a repentaglio le prospettve delle aziende più critiche come quelle del settore civile, di cui la Breda fa parte. È bene che i lavoratori e le istituzionale si facciano sentire. La loro lotta è la lotta della Toscana, dell’Italia. Se vincono loro vincono tutti, vince il paese e il settore ferroviario”.  
   
   
TAGLI AGLI ESCITY E ALLE FERMATE, ERRANI SCRIVE ALL´AD DI FS MORETTI  
 
Bologna, 29 novembre 2011 - Ancora nessuna comunicazione ufficiale inviata alla Regione, ma dalle informazioni parziali contenute sul sito di Trenitalia si deduce che, con il nuovo orario ferroviario invernale, da lunedì 12 dicembre gli Es City da Milano a Rimini passeranno da 10 a 7. Quelli che restano non effettueranno più le fermate di Reggio Emilia, Faenza, Forlì e Cesena. Così il presidente della Regione Emilia-romagna Vasco Errani scrive all’amministratore delegato di Fs Mauro Moretti “per lamentare la soppressione, appresa solo in questi giorni secondo una prassi divenuta ormai consueta, di diversi treni della lunga percorrenza della dorsale centrale Milano-rimini, di numerose fermate per treni Es City, unitamente alla totale incertezza sulla futura programmazione dei treni Ic”. In Emilia-romagna i servizi della lunga percorrenza, Ic ed Es City, “si integrano e fanno sistema con i servizi di competenza del trasporto regionale – sottolinea il presidente – . Sulla base di questa reciproca consapevolezza, da diversi anni sottoscriviamo insieme Accordi per rafforzare e consolidare quest’integrazione, dirottando risorse finanziarie della Regione verso Trenitalia per favorire l’utilizzo, da parte degli utenti residenti in Emilia-romagna, dei treni della lunga percorrenza”. L’eliminazione quasi sistematica di fermate in città importanti della Regione come Reggio Emilia, Faenza, Forlì e Cesena, già in parte sacrificate in precedenti orari, “mettono in forte sofferenza i territori della mia regione e determinano inevitabili pressioni da parte degli utenti, utilizzatori di quei treni, che chiedono servizi ferroviari sostitutivi, di pari livello, ai bilanci regionali, già in fortissima difficoltà”. “Non siamo convinti – prosegue Errani – che tale logica trovi conferma in una relazione, come quella centrale che attraversa tutta la Regione Emilia-romagna e che serve aree di rilevante valenza produttiva, universitaria e di forte attrazione turistica. Sicuramente il bilancio complessivo dei treni non a contratto regionale è in attivo, se si bilanciano quelli che danno sicuramente utili con quelli che registrano qualche perdita. Pur non rinnegando le questioni legate all’equilibrio di bilancio di Trenitalia – conclude il presidente – , occorre anche prestare attenzione agli aspetti che vanno verso il soddisfacimento di rilevanti esigenze di mobilità che dovrebbero anche guidare le scelte di una società, totalmente a capitale pubblico, di cui lei è amministratore”.  
   
   
TAGLI AI TRENI: CHIESTO AI PARLAMENTARI PUGLIESI INIZIATIVA CONGIUNTA  
 
Bari, 29 novembre 2011 - “Trenitalia sta ridefinendo il quadro dei collegamenti a lunga percorrenza senza un opportuno confronto politico”. Questo il tema sollevato ieri mattina dall’assessore alle infrastrutture e mobilità Guglielmo Minervini con i parlamentari pugliesi a margine dell’incontro che gli stessi hanno tenuto per la questione delle retrocessioni dei dipendenti regionali. “Non c’è più molto tempo, dal 12 dicembre entreranno in servizio i nuovi collegamenti che penalizzano l’offerta per la Puglia, soprattutto sulla dorsale ionica, spogliata dei Frecciabianca e dei treni notturni”. Per questo motivo l’assessore ha chiesto ai parlamentari pugliesi di avviare un’iniziativa congiunta. Da un lato il Presidente della Regione Nichi Vendola scriverà al ministro Passera, dall’altro i parlamentari proporranno un´audizione in commissione trasporti per l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti. Obiettivo comune una revisione dell’offerta treni che almeno ponga un rimedio alla assenza di servizi di qualità su Taranto e dell’isolamento notturno della dorsale ionica e dei collegamenti con Roma. Gli altri punti all’ordine del giorno dell’incontro: il raddoppio del tronco ferroviario Termoli-lesina, l´alta capacità Bari-napoli/taranto/brindisi/ Lecce, il nodo ferroviario di Bari e il Porto di Taranto saranno trattati nella prossima riunione.  
   
   
SBLOCCATI LAVORI DELLA BIGLIETTERIA “UNITARIA” DELLA STAZIONE DI PORTOGRUARO  
 
Venezia, 29 novembre 2011 - Sbloccata in Regione la realizzazione del progetto di ristrutturazione della stazione ferroviaria di Portogruaro, che prevede una nuova biglietteria congiunta per i servizi di Trenitalia, Sfmr e Atvo: i cantieri si riapriranno entro primavera del 2012. “A fronte della situazione di stallo che si era creata – ha sottolineato l’assessore alle politiche della mobilità Renato Chisso – ci siamo attivati perché i lavori potessero riprendere in tempi brevi. Abbiamo convocato tutte le parti e con rete Ferroviaria Italiana è stata trovata un’intesa in questo senso. Occorre infatti tener conto anche degli interventi che la Regione sta realizzando a Portogruaro nell’ambito del progetto della metropolitana di superficie, con le opere relative alla piazzetta esterna alla ferrovia alla cui conclusione manca proprio la biglietteria”. L’intervento comporta opere per circa 1,3 milioni di euro (dei quali 500 mila euro coperti da finanziamento regionale, altrettanti da Atvo e 300 mila da Rfi) ed è stato previsto da un protocollo d’intesa sottoscritto tra Regione del Veneto, Rete Ferroviaria Italiana S.p.a., Atvo S.p.a. E Comune di Portogruaro, finalizzato appunto alla realizzazione di un nuovo fabbricato per le biglietteria e altri locali destinati al pubblico. Il tutto si inserisce nel riassetto complessivo della stazione, che sarà capolinea orientale del Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale, con nuovi binari, sottopasso passeggeri, più ampi spazi per gli utenti e locali necessari all’integrazione tra il trasporto ferroviario e quello su gomma. I lavori di completamento, compreso lo spostamento delle attività e degli impianti esistenti in un fabbricato da demolire, saranno realizzati da Rfi, che si farà anche carico degli oneri per la procedura di appalto e delle spese per la direzione dei lavori.  
   
   
SICUREZZA MARITTIMA: LA COMMISSIONE EUROPEA CHIEDE ALL ´ITALIA IL RISPETTO DELLE NUOVE NORME DI SICUREZZA PER LE NAVI DA PASSEGGERI  
 
 Bruxelles, 29 novembre 2011 — La Commissione europea ha chiesto oggi all´Italia di adottare la legislazione nazionale che attua le nuove disposizioni e norme di sicurezza europee per le navi da passeggeri. La richiesta della Commissione è formulata attraverso un parere motivato nell´ambito dei procedimenti di infrazione dell´Ue. Se entro due mesi l´Italia non notificherà alla Commissione le misure adottate per garantire la conformità al diritto dell´Ue, la Commissione potrà adire la Corte di giustizia dell´Unione europea. Le norme dell´Ue - Nel 2010 l´Unione europea ha adottato una nuova direttiva 1 relativa alle disposizioni e norme di sicurezza per le navi da passeggeri. La direttiva è volta principalmente a fornire un contesto normativo europeo aggiornato che tenga conto delle più recenti misure approvate nell´ambito dell´Organizzazione marittima internazionale (Imo). Tali misure includono, fra molti altri requisiti tecnici, un divieto sui materiali contenenti amianto, l´obbligo di installare un sistema di illuminazione di emergenza che consenta ai passeggeri di abbandonare la nave in condizioni di sicurezza nonché quello di fornire giubbotti di salvataggio di taglia adeguata per le persone di costituzione robusta. Motivazione - L´italia non ha comunicato alla Commissione le misure adottate ai fini dell´attuazione della nuova direttiva sulle disposizioni e le norme di sicurezza per le navi da passeggeri benché una richiesta in tal senso le fosse stata indirizzata il 29 giugno 2011. Effetti concreti della mancata attuazione - L´obiettivo della direttiva Ue è di garantire che i requisiti di sicurezza per le navi adibite ai viaggi nazionali tengano conto delle disposizioni in materia di sicurezza previste dall´Imo per le navi adibite ai viaggi internazionali. Il mancato recepimento della direttiva da parte dell´Italia pregiudica il tentativo dell´Ue di armonizzare la regolamentazione in materia di sicurezza marittima e impedisce a quest´ultima di rispecchiare le norme più elevate.  
   
   
UN NUOVO PORTO PER LA PROVINCIA DI CROTONE  
 
Catanzaro, 29 novembre 2011 - La Vicepresidente della Regione Antonella Stasi in merito alla recente conferenza regionale sul “masterplan della portualità calabrese”, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “La delibera regionale che approva il primo piano della portualità calabrese, individua nell´area della provincia di Crotone quattro porti per un totale di oltre 1500 posti barca, ed individua oltre ai già esistenti porti di Cirò Marina, Crotone, Le Castella, anche un nuovo porto a destinazione turistica, da realizzarsi nel Comune di Strongoli. La realizzazione del porto di Strongoli – ha aggiunto la Vicepresidente Stasi - darà la possibilità di completare ed incrementare l´offerta di approdi lungo la costa, ma anche di garantire i requisiti di distanza minima di sicurezza da porto a porto che non deve superare i 20-30 miglia nautiche. Il masterplan voluto dal Presidente Scopelliti, in particolare privilegia l’obiettivo del riassetto, della riqualificazione funzionale e dell’ampliamento dei porti e degli approdi turistici esistenti oltre che quello della realizzazione di nuovi insediamenti portuali . Il turismo nautico è un comparto in forte crescita sia a livello internazionale che nazionale ed è una opportunità da cogliere per la crescita socio-economica della Regione Calabria, ma ancora di più della Provincia e la Città di Crotone che possiede uno dei più grandi porti regionali, un porto di primo livello, con una dotazione decisamente elevata in termini di offerta ma assolutamente esigua in termini di attrezzature e servizi. E´ difficile dubitare sull’importanza che lo sviluppo del turismo nautico potrebbe avere, eppure, sotto gli occhi di tutti, rimane il notevole empasse in cui versa il settore nel nostro territorio. E´ tempo di portare a frutto questa importante opportunità - ha concluso la Vicepresidente Stasi - considerato che il settore della nautica può contribuire in maniera straordinaria alla crescita occupazionale: statistiche nazionali infatti indicano un parametro di 1 addetto ogni 4 posti barca. I porti turistici, dunque, possono essere le infrastrutture, già pronte, su cui ricostruire parte della nostra economia”.