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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 22 Novembre 2012
MONETA ELETTRONICA: LA COMMISSIONE EUROPEA CHIEDE ALLA CORTE DI GIUSTIZIA PER METTERE IN BELGIO PER LA MANCATA ATTUAZIONE NORMATIVA COMUNITARIA  
 
Bruxelles, 22 novembre 2012 - La Commissione europea ha deciso di deferire il Belgio alla Corte di giustizia dell´Unione europea per non aver applicato la direttiva sul l´avvio, l´esercizio e la vigilanza prudenziale dell´attività degli istituti di moneta elettronica. La Commissione ha inoltre deciso di chiedere alla Corte di imporre pagamento di un´ammenda giornaliera al Belgio fino a quando non realizza pienamente la direttiva. La direttiva 2009/110/Ce è stata adottata nel settembre 2009 e doveva essere attuata in tutti gli Stati membri entro il 30 aprile 2011. Maggior parte degli Stati membri hanno adottato la normativa di attuazione. Tuttavia, il Belgio non ha ancora notificato alla Commissione le misure nazionali di attuazione. La Commissione ha inviato un parere motivato al Belgio nel mese di aprile (cfr. Ip/12/418 ). Se la direttiva non è pienamente attuata in tutti gli Stati membri, le imprese non possono godere dei vantaggi di un quadro giuridico chiaro pensato per rafforzare il mercato interno, garantendo nel contempo un adeguato livello di vigilanza prudenziale. La Commissione propone una penale giornaliera di € 59 212,80 che dovrebbe essere pagato a decorrere dalla data della sentenza della Corte fino Belgio ha notificato alla Commissione di aver dato piena attuazione alle norme nel diritto nazionale. Le sanzioni pecuniarie sono proposti dalla Commissione nel quadro del trattato di Lisbona e prendere in considerazione la durata e la gravità dell´infrazione e le dimensioni dello Stato membro. La decisione finale sulle sanzioni spetta alla Corte.  
   
   
APPALTI PUBBLICI: LA COMMISSIONE EUROPEA CHIEDE ALLA GRECIA DI GARANTIRE UN ACCESSO EQUO AGLI APPALTI PUBBLICI PER LA FORNITURA DI SERVIZI SOFTWARE  
 
Bruxelles, 22 novembre 2012 - La Commissione europea ha deciso di deferire la Grecia alla Corte di giustizia perché non è riuscito a garantire il pieno rispetto delle norme comunitarie in materia di appalti pubblici per quanto riguarda l´acquisto di un sistema informativo per la sicurezza sociale Foundation (Ika). In particolare, la Grecia non è riuscita a rispettare il suo impegno, che rispetta la Direttiva 2004/18/Ce, nel febbraio 2012, di avviare una nuova procedura di gara per l´aggiudicazione del contratto di cui sopra, senza le clausole abusive contenute nel bando di gara originale. Norme Ue sono stati progettati per garantire una concorrenza leale e trasparente per gli appalti pubblici in Europa, creando così opportunità per le imprese europee, garantendo il miglior rapporto qualità-prezzo pubblico. Se le regole non vengono rispettate, si corre il rischio non solo di meno concorrenza, ma anche della spesa inefficiente di denaro pubblico. La Commissione ha inviato un parere motivato alla Grecia a ottobre 2011 invitandola a conformarsi al diritto comunitario (cfr. Ip/11/1263 ). Come la risposta finale delle autorità greche non è stata soddisfacente, la Commissione ha deciso di deferire il caso alla Corte di giustizia dell´Ue. Nella loro risposta iniziale ad ottobre la Commissione per il 2011 parere motivato, le autorità greche hanno assunto un impegno ad avviare una nuova gara d´appalto senza che le citate clausole illegali. Tuttavia, la nuova gara d´appalto non è stato lanciato, invece, le autorità greche hanno informato la Commissione di aver deciso di estendere l´attuale contratto.  
   
   
FORUM 2012: L´ EUROPEA PER LA NANOELETTRONICA  
 
Bruxelles, 22 novembre 2012 - Di seguito l’intervento di ieri di Neelie Kroes Vice-presidente della Commissione europea responsabile per l´Agenda digitale, nel corso del Forum 2012 : “Europea per la nanoelettronica” svoltosi a Monaco di Baviera; “ Signore e Signori, E ´un grande piacere essere qui a Monaco. Con oltre 200.000 dipendenti del settore It, questo è il più grande agglomerato It in Europa. Da specialisti di elettronica come Infineon e Siemens, per gli utenti di tali sistemi come Bmw e Eads, di alto livello accademico e istituti di ricerca. Non c´è da stupirsi che la chiamano "Isar-valley" - anche se il tempo non si può paragonare con la California. L´industria dei semiconduttori europea non è solo un settore di grandi dimensioni - anche se vale più di 30 miliardi di euro. E non si tratta solo di un settore altamente innovativo - anche se è anche questo. La cosa più importante, si tratta di un settore che sostiene l´innovazione e aumenta la produttività quasi ovunque si guardi, dai trasporti alla sanità. Si stima che l´innovazione nel settore dei semiconduttori è cresciuto vicino al 9% annuo nel corso degli ultimi cinquanta anni. Si tratta di 25 volte il tasso di crescita per l´economia nel suo insieme, e rappresenta quasi il 30% del totale innovazione. Mi è stato recentemente ricordato di questo quando si visita Asml in Olanda. Un leader globale con un ingombro incredibile economico, un business ancorato in un ecosistema europeo; - coinvolgere e impegnare innumerevoli altre imprese innovative - anche quelli più piccoli. E so che questa società è solo un esempio dei tanti. E ´la prova che, se abbiamo capito bene, l´Europa ha gli ingredienti per out-intelligente del mondo. Le nostre società devono affrontare numerose sfide: dalla cura per l´invecchiamento della popolazione, alla gestione delle nostre risorse energetiche. Ma per tutte queste sfide, e molti altri ancora, le tecnologie dell´informazione potrebbe essere la soluzione. Per un settore così importante - di valore, innovativo, che consente - dobbiamo mantenere e migliorare la produzione vera e propria in Europa.sono convinto. Poiché le industrie del futuro avrà bisogno di chip specializzati che sono potenti, facili da programmare, affidabili, e ad alta efficienza energetica. Facciamogli fare proprio qui in Europa. In Europa ci sono molti punti di forza. Ma abbiamo anche frammentazione delle politiche nazionali difendere gli interessi nazionali, modelli di business differenti che a volte ostacolano la cooperazione, e dei sistemi di istruzione, che non producono abbastanza ingegneri qualificati. Così nel maggio ho deciso la sfida: come possiamo essere sicuri di avere un intero ecosistema di elettronica proprio qui in Europa - e forse, un giorno non lontano, sormontata-up da parte di un "Airbus di Chips"? Sulla base di alcuni giocatori di successo a livello mondiale, su un numero enorme di piccole imprese altamente innovative, e la nostra ricerca leader e istituti di sviluppo. Costruire sui nostri modelli di successo per la cooperazione, che unisce tutte le fonti di sostegno e di messa a fuoco che le strozzature - e guardando i settori come il commercio e gli aiuti di Stato, anche. Potremmo essere più audaci, funzionano in modo diverso, costruire alleanze strategiche? Possiamo costruire una centrale elettrica di elettronica qui in Europa? So che possiamo. Ma ha bisogno del tuo aiuto. La Commissione può girare il pallone, stiamo parlando di industria, gli Stati membri, tutte le parti interessate - ma abbiamo bisogno degli altri a commettere, anche. Quindi, ecco cosa faremo per proseguire tale iniziativa. Come primo passo vi proporrò una visione politica strategica per il nostro continente, una strategia per la leadership tecnologica in micro-e nano-elettronica: una strategia a beneficio di tutti gli Stati membri dell´Ue e di tutti i settori industriali, la nostra economia e la nostra società in generale.Ho intenzione di presentarlo all´inizio del prossimo anno. L´europa non può permettersi di continuare con un finanziamento parallelo di frammentate attività di ricerca, innovazione e sviluppo nel campo dell´elettronica. Molto semplicemente, la sfida che abbiamo di fronte è troppo grande per questo. Gli Stati membri che si occupano dei campioni nazionali semplicemente non è abbastanza buono, se questi non sono anche campioni d´Europa. E la quota dell´Ue di pubblici per la R & I in Europa è inferiore al 10%. Quindi abbiamo bisogno di allineare il più possibile tutti gli investimenti disponibili per il pubblico - dietro una strategia industriale comune per l´Europa. E ´solo in questo modo - agire insieme - che possiamo offrire i bilanci per abbinare la nostra ambizione. Che siamo in grado di attrarre investimenti complessivi di dimensione critica. E guarda l´intera catena del valore di elettronica, dalla progettazione alla produzione - miliardi di euro. A livello di Unione europea, lo strumento più importante per sostenere la strategia sarà una nuova iniziativa tecnologica congiunta, un Itc, per l´elettronica. Allo stato attuale, troppo spesso, i programmi di sostegno hanno operato in modo isolato. La nuova Itc renderà più facile da usare le sinergie tra di loro. Si riunirà le attività in nano-elettronica, sistemi embedded, e micro-sistemi, che coprono ciò che oggi si fa in Eniac, Artemis e Eposs. Queste tre aree saranno ancora visibili: ma c´è una nuova opportunità per le innovazioni al loro incrocio. Io propongo di continuare con un tripartito Itc, che riunisce l´industria, gli Stati membri e l´Unione europea. Con un Itc possiamo raggruppare le risorse necessarie per perseguire i nostri obiettivi comuni. Oggi, Eniac e Artemis sono le Itc solo i lotti con gli Stati membri. L´esecuzione di questa impostazione non è sempre facile. Per ragioni contabili.Perché più coordinamento richiede tempo. E soprattutto perché sembra che gli Stati membri devono essere convinti più e più volte ogni anno. Tuttavia, portando negli Stati membri è l´unico modo per sostenere i progetti che coprono parti sostanziali della catena del valore, e sia gli aspetti hardware e software. Per raggiungere la massa critica e competere a livello globale, l´Itc deve essere in grado di sostenere i progetti di grandi dimensioni. Ma la fusione delle due Itc attuali non è l´unica novità. Farò anche proporrà di mettere a meccanismi di finanziamento nell´ambito della Jti più flessibile, combinando approcci bi-e tri-partite. Non più barriere amministrative interrompere il lavoro importante di andare avanti. E, naturalmente, in linea con Orizzonte 2020, il prossimo programma quadro dell´Ue per la ricerca e l´innovazione, la proposta legislativa per l´Itc sarà anche resa più semplice. Porrò la proposta sul tavolo prima dell´estate 2013. Orizzonte 2020 è il cambiamento, è di concentrarsi sull´innovazione e la competitività, e si tratta di priorità. Nel complesso abbiamo proposto 80000000000 € di finanziamento per il periodo 2014-2020, di cui 1,8 miliardi di euro per la chiave Ict tecnologie abilitanti di elettronica e la fotonica. Naturalmente, questi numeri non sono definitive: si tratta di proposte e devono ancora essere approvato dal Parlamento europeo e al Consiglio.così mi auguro vivamente che gli Stati membri, quando si parla del futuro bilancio dell´Ue a Bruxelles questa settimana, si ricorderà che investire nella ricerca significa investire in termini di produttività, essenziale per il nostro futuro economico. Signore e signori, Spero che d´accordo che questa è la strada giusta da seguire. Si tratta di una strategia ambiziosa industriale e uno strumento migliora la fornitura da parte di Orizzonte 2020. Sono incoraggiato dagli sforzi che vedo da parte dell´industria per contribuire e sviluppare la strategia. A coloro che hanno ancora bisogno di essere persuaso, sia in campo industriale o in governi degli Stati membri, io dico: continuiamo a discutere, con urgenza. La mia porta è sempre aperta - e se non mi chiami ti chiamerò. Perché abbiamo bisogno di fare la differenza - insieme. Grazie.”  
   
   
UMBRIA, FIBRA OTTICA: PRESENTATA NUOVA RETE CITTÀ DI CASTELLO. ULTERIORE STRUMENTO DI CRESCITA PER IL TERRITORIO  
 
Perugia, 22 novembre 2012 - “La rete Man in fibra ottica del comune di Città di Castello potrà assicurare servizi di connettività a banda larga e ultra larga al territorio, con una estensione di 11 Km e collegherà le principali sedi della pubblica amministrazione (Comune, Ospedale, Protezione Civile, Centro Servizi, Comunità Montana, Ufficio Anagrafe, Ufficio Ambiente)”, commenta così l’assessore regionale Stefano Vinti l’attivazione della rete di nuova generazione che è stata presentata  ieri mattina, mercoledì 21 novembre, a Città di Castello. L’assessore non ha potuto prendere parte alla conferenza stampa che si è svolta nel comune tifernate a causa dell’interruzione stradale che si è verificata sulla E 45. “Il progetto, ha sottolineato l’assessore, è stato finanziato dalla Regione Umbria con i fondi Por-fesr e rientra nell’ambito delle iniziative per l’infrastrutturazione del territorio, a beneficio della pubblica amministrazione, delle imprese e dei cittadini. E’ stato realizzato in due fasi: la prima ha coinvolto direttamente la struttura tecnica del comune che ha posato, lungo il tracciato prescelto, i cavidotti, costituiti principalmente da tritubi. La seconda ha visto l’intervento di Centralcom Spa che ha effettuato la posa del cavo in fibra e l’installazione degli apparati presso le sedi oggetto di rilegamento. Crediamo così, ha concluso Vinti, di aver fornito un ulteriore strumento utile per la crescita del territorio tifernate e per la modernizzazione delle strutture della pubblica amministrazione. E ciò anche per facilitare sempre più il rapporto con le imprese e le famiglie”. La rete, che è stata recentemente collaudata e messa in esercizio, è interconnessa con altre infrastrutture della Run (Regione Umbria network), in particolare con la dorsale regionale che corre lungo il tracciato della Ferrovia Centrale Umbra, anch’essa appena collaudata, e con la dorsale est (Città di Castello, Gubbio, Gualdo Tadino, Foligno, Spoleto, Acquasparta) in fase di progettazione. Presso la sede della Protezione Civile è inoltre presente un nodo di interconnessione con la rete wireless realizzata da Centralcom per l’abbattimento del digital divide di primo livello nelle aree con carenza di servizi di connettività a banda larga.  
   
   
DON´T CALL ME "BANCARELLA"! ON LINE OFF LINE MARKET PLACE L’INNOVATIVO MODO DI ESPORRE  
 
Milano, 22 novembre 2012 - Punti vendita mobili che rappresentano un’evoluzione estetica, tecnologica, e sostanziale del commercio su strada: espositori versatili, pratici ed ecologici, che permettono ad un’ampia varietà di prodotti una presentazione in linea con le esigenze estetiche imposte dalla qualità e dal valore dei prodotti selezionati. Un gruppo di giovani imprenditori milanesi con l’ambizione di innovare il commercio su strada, diffondendo al contempo il design e rilanciando l’artigianato di prodotti di qualità fatti a mano. Creare un canale di vendita alternativo per designer ed artigiani locali ed internazionali. Riunire attraverso il sito internet una selezione di prodotti improntati ai nostri valori guida. Portare su strada, a contatto con la società, la bellezza e la qualità dell’artigianato con l’innovatività del design, ad un prezzo concorrenziale per il cliente finale, e di soddisfazione per il produttore. “Bellezza, innovatività, qualità, accessibilità, ecologia, legalità, socialità, onestà sono alla base dell’iniziativa - afferma Marco Furio Ferrario uno dei progettisti - Abbiamo progettato e realizzato dei punti vendita mobili che rappresentano un’evoluzione estetica, tecnologica, e sostanziale della bancarella: oggetti versatili, pratici ed ecologici che permettono ad un’ampia varietà di prodotti un’esposizione in linea con le esigenze estetiche imposte dalla qualità, e dal valore dei prodotti selezionati. I nostri espositori puntano in alto come i nostri sogni: ci hanno permesso di ottemperare a tutte le normative comunali, infatti, sviluppandosi in verticale, rimangono nello spazio prescritto di 1 metro pur quadruplicando la superficie espositiva. I prodotti in vendita spaziano dagli articoli di design per arredamento ed utilizzo quotidiano, ai gioielli di artigianato, dall’oggettistica per uomo e donna, ai capi di abbigliamento di firme emergenti. La varietà della nostra offerta non è dettata da sterili categorie di prodotto, ma solidi principi di qualità: bellezza, ecologia, innovazione, qualità al giusto prezzo". Alcune Storie Di Prodotti E Produttori: 1. Marta Lavia Carboni: piatti rotti trasformati in gioielli da indossare, una sinestesia progettuale che fonde sapori, colori, forme e tradizioni. Http://www.m-l-c.eu ; 2. Jessica Bermudez: i libri, come le borse, possono nascondere un mondo... Http://psbesitos.blogspot.it/ ; 3. Emme: la riscoperta di un magazzino di sete pregiate per produrre portafogli in pelle di qualità. Http://www.e-emme.com ; 4. Antico Valore: la cultura è bellezza. Http://anticovalore.blogspot.it/ ; 5. Takemoto: design per la vista, con leggerissimi occhiali in bamboo. Http://takemoto.cc/ ; 6. Valeria Manfredi: intreccia fumetti storici per creare borsette davvero esclusive. 7. Pulse Lv: colori, swarowski e tendenza prêt-à-porter. Http://pulselv.com/ ; L’ambizione è quella di crescere come punto di riferimento per designer e artigiani, diventare polo di aggregazione per idee e culture, moderni caravanserraglio, oasi di incontro nel deserto delle occasioni lavorative. Www.wowmilano.com    
   
   
SICILIA: UN PORTALE PER RENDERE LA REGIONE PIU´ TRASPARENTE  
 
Palermo, 22 novembre 2012 - Il Dipartimento regionale della Funzione Pubblica e del Personale, per dare un ulteriore impulso all´attivita´ di ascolto finalizzata all´acquisizione delle esigenze di trasparenza della collettivita´, ha messo a disposizione l´Ideario Sicilia - Idee e proposte per una Regione Siciliana semplice e trasparente. Sul portale (raggiungibile dal link: http://ideariosicilia.Ideascale.com ) e´ possibile dare idee e suggerimenti in modalita´ on line, nonche´ votare le idee degli altri partecipanti all´iniziativa. L´ideario Sicilia e´ stato realizzato nell´ambito dell progetto Etica pubblica nel Sud gestito dal Formezpa e finanziato nell´ambito del Pon-gas 2007/2013. Idee e suggerimenti per la trasparenza possono essere comunque inoltrati mediante posta elettronica alla mail ( urp@regione.Sicilia.it ).  
   
   
LEGALITA´: CROCETTA RICEVE VERTICI GDF, "ACCESSO ON LINE A DATI REGIONE SICILIA"  
 
Palermo, 21 novembre 2012 - "Dobbiamo avviare una collaborazione nuova con tutte le forze dell´ordine e aprire loro i cassetti della Regione per rendere disponili tutte le carte nella massima trasparenza". Cosi´ il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, ha accolto in visita di cortesia a palazzo d´Orleans i generali della Guardia di Finanza, Domenico Minervini e Fabrizio Cuneo, rispettivamente comandante interregionale dell´Italia Sud-occidentale e comandante regionale Sicilia. "Deve cominciare - ha spiegato Crocetta - un rapporto di collaborazione piu´ organico, in modo che le forze dell´ordine abbiano un accesso on line a tutti i nostri dati per realizzare un monitoraggio costante, che e´ fondamentale. Nessuna istituzione, infatti, puo´ davvero funzionare se non si sottopone ad un controllo ed e´ per questo che oggi siamo noi stessi a volerlo: ci fa sentire piu´ garantiti e sara´ un modo di procedere a cui dovranno adeguarsi tutti gli enti che dipendono dalla Regione".  
   
   
ALCATEL - LUCENT BATTIPAGLIA, INCONTRO IN REGIONE CAMPANIA  
 
Napoli, 22 novembre 2012 - Si è svolto in Regione un incontro su Alcatel-lucent per un confronto sull’andamento degli accordi siglati al ministero dello Sviluppo Economico nel luglio 2012, relativi alla salvaguardia dell’insediamento produttivo di Battipaglia (Sa). La riunione è stata convocata dall’assessore al Lavoro Severino Nappi, nella sua qualità di coordinatore della Cabina di regia per la gestione delle crisi e per lo sviluppo, su richiesta di tutte le organizzazioni sindacali della Campania. Erano presenti, oltre alle Oo.ss. Confederali e di categoria, l’assessore al Lavoro della provincia di Salerno Giuseppina Esposito e i rappresentanti del Comune di Battipaglia. Alcatel, con una nota fatta pervenire agli Uffici regionali, ha comunicato la propria intenzione di non partecipare all´incontro, riservando ogni confronto alla sola sede ministeriale. L’azienda, con la medesima nota, ha pure precisato che si sarebbe essa stessa presa cura "di indicare al ministero dello Sviluppo economico l’opportunità di una convocazione allargata anche alla Regione Campania". I presenti hanno stigmatizzato l’assenza della società e ancor di più le espressioni utilizzate dalla stessa, interpretate da tutti come una mancanza di riguardo nei confronti della comunità campana e ancor di più dei lavoratori addetti allo stabilimento salernitano. Tale atteggiamento è stato considerato una preoccupante conferma dell’ intenzione di Alcatel di dismettere la propria presenza industriale nel sito di Battipaglia. Nel corso del tavolo, le Oo.ss. Hanno denunziato che l’azienda starebbe operando un progressivo trasferimento presso altre sedi extraregionali delle attività di eccellenza sinora svolte nello stabilimento salernitano, con invito pressante ai lavoratori a risolvere consensualmente i rapporti di lavoro. I sindacati hanno infine comunicato che chiederanno alle proprie rappresentanze nazionali di condizionare la partecipazione al tavolo ministeriale al preventivo incontro presso la Regione Campania per l’esame della posizione dello stabilimento salernitano.  
   
   
“EDUEDA - THE EDUCATIONAL ENCYCLOPEDIA OF DIGITAL ARTS: UN NETWORK PER LA VALORIZZAZIONE E LA DIFFUSIONE COLLABORATIVA DELLE ARTI DIGITALI”  
 
Firenze, 22 novembre 2012 - Ormai la vita quotidiana di ciascuno di noi è sempre più influenzata da informazioni, contenuti e servizi distribuiti attraverso Internet e ricevuti in ogni momento della giornata: a casa, in ufficio e in mobilità. Anche l’arte e la cultura, ogni giorno che passa , devono confrontarsi con tecnologie digitali che, se ben conosciute e utilizzate possono stimolare la creatività e l’innovazione, generare nuovi modelli di sviluppo culturale e di comunicazione e allargare la partecipazione sociale alla vita pubblica Il Communication Strategies Lab - Dipartimento di Scienze dell’Educazione e dei Processi Culturali e Formativi dell’Università di Firenze, la Regione Toscana e il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato promuovono il 23 e 24 novembre a partire dalle ore 9.00 il convegno dal titolo “Edueda - The Educational Encyclopedia of Digital Arts - un network per la valorizzazione e la diffusione collaborativa delle arti digitali”. L’evento è in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti Carrara, l’Accademia di Belle Arti di Firenze, il Conservatorio di Musica “Luigi Cherubini” di Firenze e l’Isia di Firenze. Lo scopo delle due giornate, oltre ad una ricognizione sulla situazione attuale delle arti digitali, sarà quello di attivare un processo di cooperazione tra soggetti istituzionali e non che indirizzano gli orizzonti della loro ricerca verso una dimensione dell’arte che unisca all’utilizzo delle tecnologie digitali di comunicazione il perseguimento di valori etici e sociali tesi ad un miglioramento delle condizioni esistenziali dell’individuo e della collettività. Al convegno, che è diviso in quattro principali aree tematiche (territorio e sviluppo, formazione, memoria collaborativa, estetiche) parteciperanno autorità istituzionali (come Cristina Scaletti, Assessore alla Cultura della Regione Toscana; Cristina Acidini, Soprintendente per il polo museale fiorentino e Carlo Sorrentino, delegato del Rettore per la Comunicazione dell’Università degli Studi di Firenze) ma anche esperti del settore e docenti nazionali e internazionali. Il convegno punta a diventare un momento di partenza di una crescita indispensabile che favorisca la distribuzione e la condivisione della conoscenza tra gli artisti e gli addetti del settore dell’arte e delle tecnologie digitali, il mondo della formazione e tutti i soggetti istituzionali e non, pubblici o privati interessati al settore. Altre informazioni sul convegno: http://www.Edueda.net/index.php?title=edueda_-_convegno_al_centro_luigi_pecci_di_prato_23_e_24_novembre  Communication Strategies Lab tel. 055-2756196 www.Edueda.net  www.Centropecci.it    
   
   
MASTER E DOTTORATI RICERCA, GIUNTA APPROVA TRE AVVISI PUBBLICI I CONTRIBUTI SONO CONCESSI AI LAUREATI LUCANI, DISOCCUPATI O INOCCUPATI, PER LA PARTECIPAZIONE A MASTER UNIVERSITARI, NON UNIVERSITARI E AI DOTTORATI DI RICERCA  
 
Potenza, 22 novembre 2012 - Con l’obiettivo di sostenere la partecipazione dei laureati lucani ai master universitari, non universitari e ai dottorati di ricerca, la Giunta regionale ha approvato tre avvisi pubblici finanziati, complessivamente, con 5,1 milioni di euro a valere sui fondi Po Fse Basilicata 2007-2013 “Capitale umano”. Tutti e tre gli avvisi si rivolgono a persone disoccupate o inoccupate. Il primo, finanziato con 2 milioni, concede voucher fino a 10mila euro come contributo che la Regione Basilicata eroga a copertura, intera o parziale, dei costi sostenuti per l’iscrizione e la frequenza ai master universitari, in Italia e all’estero, a condizione che il candidato abbia concluso il master ed abbia conseguito il titolo finale. I master per i quali è possibile richiedere i contributi sono esclusivamente i master universitari di primo livello e i master universitari di secondo livello attivati e/o avviati negli anni accademici 2011/2012 e 2012/2013. Sono ammessi inoltre i master promossi dalle Università estere. Finanziato con 2,5 milioni di euro, il secondo avviso sostiene la partecipazione ai master non universitari programmati/attivati e/o avviati tra il 2 dicembre 2011 e il 31 gennaio 2013. L’avviso prevede anche contributi per le spese di soggiorno presso le sedi di svolgimento dei master, in rapporto al reddito familiare dei beneficiari. Il voucher concesso, anche in questo caso, non può superare i 10mila euro. Il terzo avviso concede, a ciascun beneficiario, voucher fino a 5 mila euro come contributo per dottorati di ricerca promossi e attivati dalle università italiane e per i quali il candidato non beneficia della borsa di studio. Sono ammessi, inoltre, i dottorati di ricerca senza borsa di studio promossi dalle università europee presenti sul territorio dell’Unione europea. Gli avvisi saranno pubblicati sul Bur del prossimo primo dicembre e sul portale della Regione Basilicata. “I provvedimenti – ha commentato l’assessore regionale alla Formazione e Lavoro Vincenzo Viti – hanno l’obiettivo di sostenere i giovani lucani che hanno deciso di accrescere la loro formazione intraprendendo percorsi di conoscenza particolarmente qualificati. Accompagnare chi ha deciso di investire sulle proprie capacità per acquisire ulteriori competenze e conoscenze – ha concluso Viti - è un impegno precipuo che la giunta regionale conferma, nell’ottica di favorire l’acquisizione di competenze spendibili sul mercato del lavoro in Italia e all’estero”.  
   
   
A PAVIA IL CAMPUS PIÙ IMPORTANTE D´ITALIA  
 
Milano, 22 novembre 2012 - Sarà una tra le residenze universitarie più grandi e più avanzate in Italia e in Europa, in grado di accogliere circa 4.500 studenti al giorno. E´ Il ´Campus della salute´, che sarà realizzato a Pavia, grazie a un Accordo di programma sottoscritto da Regione Lombardia, Università degli Studi di Pavia e Fondazione Irccs San Matteo. I termini dell´accordo sono stati presentati in una conferenza stampa dal presidente Roberto Formigoni, affiancato dagli assessori Nazzareno Giovannelli (Casa) e Mario Melazzini (Sanità). Al tavolo dei relatori erano presenti anche il presidente del San Matteo Alessandro Moneta, il direttore generale Angelo Cordone e il prorettore dell´Università Carlo Ciaponi. Integrazione - Secondo il presidente Formigoni, il vero punto di forza della nuova struttura sarà il fatto che nascerà "dall´integrazione di tutti gli attori in campo". "Il primo grande obiettivo che Regione Lombardia ha sempre voluto promuovere - ha spiegato Formigoni - è stato infatti quello di voler imprimere un´accelerazione alle collaborazioni tra tutti i soggetti coinvolti, integrando sempre di più il pubblico con il privato, l´università con il territorio, la cura con la ricerca". E questo è esattamente quello che sta accadendo a Pavia "la vera capitale della sanità, luogo dove si concentrano eccellenze professionali che offrono cure straordinarie e garantiscono importanti ricadute economiche". Una Concentrazione Di Eccellenze - In particolare, il presidente ha ricordato come tutto questo sia favorito proprio "dallo straordinario fenomeno di integrazione fisica e funzionale tra una pluralità di soggetti di massimo livello: la Fondazione San Matteo, l´Università, le strutture Mondino, Maugeri e il Centro nazionale di adroterapia oncologica". Una concentrazione di risorse, oltre che per i pazienti e gli oltre 12.000 professionisti che vi operano, che incide anche sul Pil del territorio. L´indotto del settore sanitario è stato infatti quantificato pari al 60 per cento sulla città di Pavia e al 10 per cento sull´intera provincia. Rispetto Del Territorio Ed Efficientamento Dell´offerta - Grande soddisfazione è stata espressa anche dagli assessori presenti. Giovannelli ha parlato di "un grande progetto in una città che vive fondamentalmente dell´Università e dell´ospedale e che, oltretutto, verrà realizzato senza il consumo di nuovo suolo, ma semplicemente ristrutturando e riqualificando l´esistente". Melazzini ha invece sottolineato come il Campus potrà valorizzare "uno dei core business dell´Assessorato alla Sanità, vale a la sinergia fra gli enti - Policlinico e Università, entrambi vocati alla ricerca - per ottimizzare l´efficacia degli interventi". "E´ un progetto di grande respiro - ha aggiunto - anche perché diventerà la casa dei quasi 5.000 ragazzi che frequenteranno il corso di Medicina. In questo modo i percorsi di ricerca potranno diventare un patrimonio comune e noi riusciremo ad efficientare quanto Pavia offre e rappresenta". Primo Lotto - La realizzazione del Campus avverrà nelle aree che l´ospedale metterà gratuitamente a disposizione dell´Università in comodato per 99 anni. Il primo lotto dei lavori, oggetto dell´Accordo, ha un valore stimato di 9 milioni di euro (1,5 messi a disposizione dall´Assessorato alla Casa di Regione Lombardia) e prevede la ristrutturazione del padiglione Cliniche mediche (superficie lorda di circa 8.500 mq). L´edificio assolverà la totalità delle funzioni didattiche dei due corsi di Laurea magistrale (Medicina e Chirurgia e Medicine and Surgery, quest´ultimo impartito totalmente in lingua inglese), nonché la totalità delle funzioni necessarie alle attività amministrative della Facoltà e dei Dipartimenti. Negli spazi ristrutturati, destinati dunque a ospitare anche docenti e studenti stranieri, ci saranno infatti aule didattiche, sale studio, una biblioteca e un centro di documentazione audio-visiva. Le attività didattiche, in particolare, saranno collocate al piano terra e al primo piano nella parte nord dell´edificio, attraverso la realizzazione di un´aula da 250 posti, 12 aule da 120 posti, 2 aule da 50 posti e 2 aule informatiche da 40 posti. Progetto Complessivo - Il progetto complessivo (22,7 milioni di euro di importo stimato) è stato suddiviso in tre lotti (9 per il primo, 9,7 per il secondo e 4 per il terzo). La realizzazione della nuova facoltà avverrà attraverso il riuso di 3 padiglioni delle Cliniche mediche e di Dermatologia del San Matteo, che si trasferiranno al Dea (Dipartimento emergenza e accettazione). Obiettivo della realizzazione del nuovo Polo didattico della Facoltà di Medicina è quello di svolgere in maniera integrata le attività didattiche dell´Università e quelle assistenziali e di ricerca della Fondazione, favorendo l´opportunità di intraprendere e consolidare azioni comuni nel campo della formazione medica e sanitaria ai massimi livelli. Tempi Certi - Il presidente Moneta ha sottolineato come la sottoscrizione sia avvenuta secondo tempi certi e anche i passi successivi si svolgeranno con le stesse modalità, perché "quando le Istituzioni dialogano, i risultati arrivano". Il professor Ciaponi, da parte sua, ha espresso "forte compiacimento da parte dell´Università e del rettore Angiolino Stella per un accordo che rappresenta l´avvio concreto di un progetto nel quale crediamo molto". Ciaponi ha anche sottolineato come il Campus rappresenti a tutti gli effetti "una risposta alla storica attesa della facoltà di Medicina e Chirurgia di avere una sede propria". Il professore ha quindi spiegato che l´Università è pronta a emanare il bando per la progettazione dell´opera.  
   
   
DALL’ECONOMIA ALLE SCIENZE DEL FARMACO: DIVERSI GLI AMBITI IN CUI DARE RISALTO ALLA RICERCA BREVETTUALE  
 
Trieste, 22 novembre 2012 -Anna Rita Bennato dell’Università “La Sapienza” di Roma, Antonella Di Pizio dell’Università di Chieti e Luca Longanesi dell’Università di Bologna sono i vincitori dell’ottava edizione del Premio Bernardo Nobile 2012, il riconoscimento che premia ogni anno tesi di laura e dottorato che abbiano dato risalto all’uso dei brevetti come fonte di documentazione. La cerimonia di consegna ieri in Area Science Park nell’ambito della Xi Conferenza annuale del Coordinamento degli Enti di Ricerca (Cer) del Friuli Venezia Giulia. I tre vincitori si sono distinti per le loro ricerche su microeconomia applicata ai diritti di proprietà intellettuale, scienze del farmaco e biotecnologie molecolari e industriali. Anna Rita Bennato e Antonella Di Pizio si sono aggiudicate in ex-aequo il premio per tesi di dottorato, rispettivamente in Economia e Scienze del farmaco; a Luca Longanesi, invece, è andato il riconoscimento per una tesi specialistica in Scienze matematiche. Il Premio Bernardo Nobile è un’iniziativa di Area Science Park istituita nel 2004 per ricordare la professionalità del dott. Bernardo Nobile, fondatore e primo responsabile del Centro Patlib; si avvale della collaborazione dell’Associazione Italiana Documentalisti Brevettuali (Aidb) e del Cer. Il Premio è rivolto a laureati di tutte le facoltà e di tutte le Università italiane e conferisce riconoscimenti di € 2.500 a ciascuno dei vincitori. A selezionare i migliori elaborati: Emilia Ferraris (presidente), che ha creato e diretto il Centro Documentazione di Documont e ha formato una generazione di documentalisti italiani; Guido Moradei, presidente dell’Associazione Italiana Documentalisti Brevettuali(aidb), Daniela Cason, consulente esperta in formazione e servizi alle imprese, Giulio Groppi coordinatore per la formazione dell´Ufficio per la Cooperazione della Commissione europea e già capo-settore dell´Accesso alle basi dati esterne nella Cellula per la strategia dell´informazione e Liana Nardone responsabile dell’Ufficio Studi Patlib e socio fondatore dell’Associazione Italiana Documentalisti Brevettuali. Per maggiori informazioni sul Premio, per consultare le tesi vincitrici e l’elenco dei premiati delle edizioni precedenti: www.Area.trieste.it/premionobile    
   
   
FVG, RICERCA: INVESTIMENTI RIVOLTI AD ECCELLENZA E MERITO  
 
Trieste, 22 novembre 2012 - Efficienza e merito sono i nuovi paradigmi che la ricerca deve utilizzare in un momento di crisi, scegliendo le azioni più opportune per ottenere quell´effetto trascinamento a livello regionale con una decisa visione prospettica nazionale ed internazionale. E´ questa la linea guida che l´assessore alla Ricerca del Friuli Venezia Giulia, Roberto Molinaro, ha annunciato ieri all´Area Science Park di Trieste in occasione dell´11.A Conferenza annuale del Cer Fvg, il coordinamento degli enti regionali del settore. "Dobbiamo essere rigidi sulle scelte - ha insistito Molinaro, intervenuto a conclusione dei lavori moderati dal presidente di Area e del Cer, Adriano De Maio - perché solo in questo modo potremo garantire un valore aggiunto reale alla comunità". A questo proposito, sono state citate come passi nella giusta direzione la legge regionale 5/12 per l´autonomia dei giovani con interventi a sostegno dell´attività di ricerca per gli under 35, la Lr 2/11 per il finanziamento al sistema universitario e la Lr 16/12 per la razionalizzazione e il riordino di enti, aziende ed agenzie della Regione. In fase di elaborazione, invece, nuovi bandi per 5 milioni di euro a sostegno dei progetti di ricerca in alcuni filoni prioritari e la presentazione del Libro Bianco della ricerca e dell´innovazione, ormai nella sua fase conclusiva con la definizione della strategia sulla base di una mappatura intelligente. "Guardare avanti accentuando ed ottimizzando l´attenzione anche sull´obiettivo internazionalizzazione - ha aggiunto l´assessore - è fondamentale per superare nel modo migliore una crisi che, lo dicono i dati strutturali, in Italia si avvertirà ancora nel medio periodo e, quindi, almeno per i prossimi tre anni". La vocazione internazionale, ha inoltre evidenziato Molinaro, deve essere una delle chiavi per fare diventare il Friuli Venezia Giulia una piattaforma per la ricerca al servizio del Sistema Italia, utilizzando a questo scopo una posizione geografica naturalmente al centro dell´attuale Europa e le migliaia di contatti sviluppati nel vecchio continente ma anche nel resto del mondo. "L´imperativo - ha affermato l´esponente del Governo Tondo - è ripartire da ciò che siamo e da quanto abbiamo, valorizzando al massimo il capitale umano e aggredendo le cause della crisi per superarne gli effetti. Solo in questo modo - ha concluso - sarà possibile presentare un territorio attrattivo e competitivo in una dimensione globale senza confini".  
   
   
MASTER UNIVERSITARIO DI I LIVELLO IN "ENERGY MANAGEMENT AND SUSTAINABILITY" SCADENZA ISCRIZIONI 1 DICEMBRE 2012  
 
Pavia, 22 novembre 2012 - Lo sviluppo e l’evoluzione del mondo in cui viviamo sono inestricabilmente legati alle disponibilità e alle capacità di utilizzo delle fonti e delle tecnologie energetiche a nostra disposizione. I trend di crescita dei bisogni energetici nazionali e internazionali sembrano inarrestabili: se l’innovazione e l’efficienza energetica hanno rallentato il fabbisogno energetico delle economie mature, la veloce crescita di nuovi Paesi (Cina e India in testa) hanno intensificato la domanda di energia, con conseguenze sull’ambiente e sul clima che impongono un presidio e un monitoraggio attento e continuo. Contemporaneamente, il panorama energetico mondiale vede una costante e rapida evoluzione, condizionato non solo dalle possibilità di accesso alle fonti edalle capacità di sfruttamento, ma anche dalle complessità legate al business dell’energia (produzione, trasporto, distribuzione etc.). Il Master Safer: Su questi temi l’Università di Pavia attiva per l’anno accademico 2012-2013 il Master Universitario di I livello Safer: un corso di perfezionamento scientifico e di alta formazione permanente nell’ambito dell’energia e della sostenibilità ambientale. Pensato per indirizzare i laureati che ricercano una specializzazione nel campo dell´energia e delle risorse naturali, Safer dedica particolare attenzione agli aspetti della gestione edella sostenibilità. Ha lo scopo di preparare personale con competenze non solo tecnico-scientifiche ma anche gestionali, economiche, normative e manageriali che consentano un approccio equilibrato e poliedrico al sempre più complesso panorama dei sistemi e delle risorse energetiche (in generale elettricità, oil&gas, acqua, energie rinnovabili etc.). In particolare il corso mira a fornire strumenti e capacità per la conoscenza, valutazione e gestione delle problematiche connesse sia all´utilizzo e miglior sfruttamento delle risorse (rinnovabili e non), sia all´impiego efficiente dell´energia, anche grazie agli approfondimenti sulle tecnologie tradizionali, innovative ed alternative. Nell’attuale scenario lavorativo dei settori legati all’energia, alle risorse e alla sostenibilità ambientale, Safer offre un percorso con un forte valore professionalizzante. Destinatari: laureati, anche triennali, in discipline tecniche, economico-giuridiche e scientifiche; Durata: 1500 ore suddivise in 3 mesi in aula e 2 mesi di stage aziendale. Frequenza obbligatoria; Posti disponibili: 25. Il contributo di ammissione è di 6000 euro. Sbocchi Professionali: La figura professionale formata nel Master è dotata di competenze multidisciplinari e può trovare sbocco in: - enti di regolazione e controllo nazionali e sovranazionali, - aziende di produzione, trasmissione e distribuzione, private o partecipate dal Pubblico , - aziende che svolgono attività di progettazione e di consulenza strategica nel settore delle risorse energetiche ed ambientali. Obiettivi didattici: Il percorso didattico specialistico del Master è ispirato alla costruzione del bilancio energetico, dalla produzione alla conversione, dal trasporto alla distribuzione ed infine all’utilizzo: segue l’intera filiera delle risorse energetiche e delle tecnologie, affrontando, trasversalmente ai diversi temi, aspetti tecnologici, economici, normativi e di mercato. Oltre all’acquisizione e al perfezionamento delle necessarie competenze tecnico-scientifiche, Safer consente una ricognizione dei temi di management, fondamentali nella fase di passaggio dal mondo accademico al quello professionale. L’obiettivo del Master Safer è quello di favorire una crescita completa e funzionale dei partecipanti, conenfasi sulle competenze sia tecniche sia manageriali. Per questo motivo, oltre alle lezioni frontali e alle esercitazioni verranno favorite attività di gestione di progetti (business case) nelle quali mettere alla prova ed esercitare competenze quali la comunicazione, la leadership, il lavoro di gruppo con un coaching dedicato. Presentazione delle domande entro il 1 dicembre 2012; iscrizione solo on line all’indirizzo http://studentionline.Unipv.it/esse3/start.do    
   
   
FVG, ISTRUZIONE: ALTRI 400MILA EURO PER DIRITTO ALLO STUDIO  
 
Trieste, 22 novembre 2012 - Le Province del Friuli Venezia Giulia potranno contare su un ulteriore riparto di 400mila euro da destinare ad assegni di studio per l´anno scolastico 2011-12 a favore di alunni iscritti a scuole dell´obbligo e secondarie non statali, parificate o paritarie o riconosciute con titolo di studio avente valore legale e, comunque, istituite senza fine di lucro. Una delibera in tal senso è stata approvata oggi dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore all´Istruzione, Roberto Molinaro, completando così un finanziamento complessivo di 1 milione di euro. Nel dettaglio, questi gli ultimi 400mila euro sono stati suddivisi principalmente tra Udine (192.902,26 euro) e Pordenone (128.875,23), seguite da Trieste (50.526,67) e Gorizia (27.695,84).  
   
   
FIRMATO L’ACCORDO PER IL "CAMPUS DELLA SALUTE" DI PAVIA  
 
Pavia, 22 novembre 2012 - Il campus della salute di Pavia sta per diventare realtà. E’ stato infatti presentato oggi l’accordo di programma - sottoscritto da Regione Lombardia, Università degli Studi di Pavia e Fondazione Irccs San Matteo – che porterà l’Università ad avviare la ristrutturazione di tre padiglioni del San Matteo attualmente occupati dalle Cliniche mediche e di Dermatologia del San Matteo, che si trasferiranno al Dea (Dipartimento emergenza e accettazione). Le tre palazzine costituiranno il nuovo polo didattico e scientifico della facoltà di Medicina. Entro 30 giorni l’Università pubblicherà il bando per la progettazione. Un accordo grazie al quale Pavia avrà uno dei campus della salute più grandi e più avanzati in Italia e in Europa, in grado di accogliere circa 4.500 studenti al giorno. I termini dell´accordo sono stati presentati in una conferenza stampa dal presidente di regione Lombardia Roberto Formigoni, affiancato dagli assessori Nazzareno Giovannelli (Casa) e Mario Melazzini (Sanità). Al tavolo dei relatori erano presenti anche il delegato all’edilizia dell´Università di Pavia Carlo Ciaponi, presidente del San Matteo Alessandro Moneta e il direttore generale Angelo Cordone. Secondo il presidente Formigoni, “il vero punto di forza della nuova struttura è la collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti, l’integrazione tra pubblico e privato, università e il territorio, cura e ricerca. Di tratta di uno straordinario fenomeno di integrazione fisica e funzionale tra una pluralità di soggetti di massimo livello: la Fondazione San Matteo, l´Università, le strutture Mondino, Maugeri e il Centro nazionale di adroterapia oncologica". Grazie a questo progetto, Pavia diviene "la vera capitale della sanità, luogo dove si concentrano eccellenze professionali che offrono cure straordinarie e garantiscono importanti ricadute economiche". “Una concentrazione di risorse – ha concluso Formigoni – oltre che per i pazienti e gli oltre 12.000 professionisti che vi operano, che incide anche sul Pil del territorio. L´indotto del settore sanitario è stato infatti quantificato pari al 60 per cento sulla città di Pavia e al 10 per cento sull´intera provincia.” Come ha sottolineato il presidente Moneta, “la sottoscrizione è avvenuta secondo tempi certi e avvia la fase operativa; anche i passi successivi si svolgeranno con le stesse modalità, perché quando le Istituzioni dialogano, i risultati arrivano". Il professor Ciaponi ha espresso "forte compiacimento da parte dell´Università e del rettore Angiolino Stella per un accordo che rappresenta l´avvio concreto di un progetto nel quale crediamo molto". Ciaponi ha anche sottolineato come il Campus rappresenti a tutti gli effetti "una risposta alla storica attesa della facoltà di Medicina e Chirurgia di avere una sede propria". Il professore ha quindi spiegato che l´Università è pronta a emanare il bando per la progettazione dell´opera. Obiettivo della realizzazione del nuovo Polo didattico della Facoltà di Medicina è quello di svolgere in maniera integrata le attività didattiche e scientifiche dell´Università e quelle assistenziali della Fondazione, favorendo l´opportunità di intraprendere e consolidare azioni comuni nel campo della formazione medica e sanitaria ai massimi livelli. “Entro 30 giorni – aggiunge Ciaponi – pubblicheremo il bando per la progettazione; il 2013 sarà dedicato alla fase di progettazione e alle autorizzazioni; prevediamo per il 2014 l’inizio dei lavori”. Grande soddisfazione è stata espressa anche dagli assessori presenti. Giovannelli ha parlato di "un grande progetto in una città che vive fondamentalmente dell´Università e dell´ospedale e che, oltretutto, verrà realizzato senza il consumo di nuovosuolo, ma semplicemente ristrutturando e riqualificando l´esistente". L’assessore Melazzini ha invece sottolineatocome il Campus potrà valorizzare "uno dei core business dell´Assessorato alla Sanità, vale a dire la sinergia fra gli enti - Policlinico e Università, entrambi vocati alla ricerca - per ottimizzare l´efficacia degli interventi. Un progetto di grande respiro - ha aggiunto - anche perché diventerà la casa dei quasi 5.000 ragazzi che frequenteranno il corso di Medicina. In questo modo i percorsi di ricerca potranno diventare un patrimonio comune e noi riusciremo a rendere efficiente quanto Pavia offre e rappresenta". Il primo lotto dei lavori, oggetto dell´Accordo, ha un valore stimato di 9 milioni di euro (1,5 messi a disposizione dall´Assessorato alla Casa di Regione Lombardia) e prevede la ristrutturazione del padiglione Cliniche mediche (superficie lorda di circa 8.500 mq). L´edificio assolverà la totalità delle funzioni didattiche dei due corsi di Laurea magistrale (Medicina e Chirurgia e Medicine and Surgery, quest´ultimo impartito totalmente in lingua inglese),nonché la totalità delle funzioni necessarie alle attività amministrative della Facoltà e dei Dipartimenti.  
   
   
670 MILIONI DI EURO PER LE VITTIME DEL TERREMOTO IN EMILIA  
 
Strasburgo, 22 novembre 2012 - Le vittime del terremoto in Emilia-romagna riceveranno 670 milioni di euro grazie agli aiuti dell´Ue. Dopo il voto della scorsa settimana nella commissione bilanci, mercoledì l´intero Parlamento ha dato il via libera. Il 20 maggio 2012 un violento terremoto di magnitudo 5,9 della scala Richter aveva colpito vaste zone del nord Italia, causando ingenti danni in molte città e paesi, in particolare in prossimità dell´epicentro, nelle province di Modena e Ferrara in Emilia-romagna. Il 29 maggio si è verificato un altro forte sisma di magnitudo 5,8 della scala Richter, con epicentro localizzato leggermente più a ovest. Entrambi gli eventi sismici sono stati seguiti da molte forti scosse di assestamento e hanno provocato 27 morti, circa 350 feriti e oltre 45.000 sfollati. Vari edifici, infrastrutture, imprese, capannoni industriali, nonché il settore agricolo e l´importante patrimonio culturale hanno riportato danni gravi e diffusi. Le autorità italiane hanno stimato in oltre 13 miliardi di euro i danni diretti totali. Tale importo rappresenta lo 0,86% del reddito nazionale lordo italiano ed eccede di quasi quattro volte la soglia applicabile all´Italia nel 2012 per la mobilitazione del Fondo di solidarietà. Malgrado ciò, la decisione di stanziare i fondi è stata rinviata per le controversie tra Commissione e Parlamento da un lato, e con il Consiglio dall´altro: non era chiaro da dove si sarebbe dovuto attingere per tali fondi. Alla fine, molto tempo dopo il terremoto di maggio 2012, durante i negoziati sul bilancio 2013, gli Stati membri, su forte pressione del Parlamento, hanno raggiunto l´accordo per finanziare gli aiuti nell´ambito del bilancio 2012 dell´Ue. La risoluzione è stata approvata con 661 voti a favore, 17 contrari e 6 astensioni.  
   
   
ALLUVIONE, VARATO PACCHETTO DA 24 MILIONI DI EURO PER INTERVENTI URGENTI NELLA PROVINCIA DI MASSA-CARRARA  
 
Firenze, 22 novembre 2012 – Ripristinare la viabilità interrotta, ricostruire argini, ponti, mettere in sicurezza le parti del territorio della provincia di Massa-carrara più esposte al rischio di esondazioni: sono questi gli obiettivi del pacchetto di 27 interventi per quasi 24 milioni di euro messo a punto nel corso di una riunione convocata ieri sera a Firenze dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e cui hanno partecipato i massimi rappresentanti della Provincia di Massa-carrara, dei Comuni di Carrara, Massa, Aulla e Fivizzano e Comano, e dell’Unione di Comuni della Lunigiana, il responsabile della Protezione civile regionale, i tecnici della Regione e del Genio civile. “Indifferibili e urgenti”: queste sono le caratteristiche di tutti gli interventi individuati nel corso della riunione e che saranno finanziati nell’ambito della legge varata ieri all’unanimità dal consiglio regionale, e che prevede una variazione di bilancio da 100 milioni di euro per gli interventi di somma urgenza e di ripristino nelle aree colpite dalla recente ondata alluvionale. “E’ necessaria un’azione immediata non solo per sanare le gravi ferite delle recenti ondate alluvionali ma anche per scongiurare, nell’immediato futuro, ulteriori rischi”, ha spiegato il presidente Rossi. “Per questo – ha aggiunto – tutti i progetti presentati dovranno essere approvati entro la fine del mese e cantierati nel giro delle due settimane successive. Solo con un’azione urgente, incisiva e capillare possiamo far fronte all’emergenza che ha colpito duramente la nostra regione, ferendo tragicamente soprattutto la provincia di Grosseto e, purtroppo, colpendo duramente ancora una volta la provincia di Massa-carrara. Vogliamo fare presto e bene”. La tranche più cospicua di interventi riguarda il comune di Massa; i circa 11 milioni di euro saranno destinati a interventi sul Canal Magro e sul torrente Ricortola, a varie azioni di messa in sicurezza dal rischio di frane, al ripristino della viabilità distrutta in località Candia. Oltre 8 milioni di euro di interventi riguarderanno il territorio del comune di Carrara con sistemazione di vari tratti degli argini e il ripristino degli attraversamenti del torrente Parmignola e del torrente Carrione, e la sistemazione del reticolo idrografico gravemente danneggiato dalle esondazioni. I progetti relativi al comune di Fivizzano permetteranno il ripristino di varie viabilità interrotte e il consolidamento degli argini dei torrenti Lucido e Aulella negli abitati di Gragnola e Casetta, quelli relativi ad Aulla, la messa in sicurezza delle aree a elevato rischio idraulico lungo il corso dell’Aulella, il ripristino di alcuni attraversamenti e la sistemazioni di dissesti. Un intervento riguarderà infine il comune di Comano dove sarà ripristinata la rete paramassi in località La Tana. L’elenco di questi progetti, condivisi nella riunione di ieri sera, sarà formalizzato all’interno di un atto che verrà sottoscritto nei prossimi giorni da Regione e enti locali. Per ciascun progetto, accanto al responsabile del procedimento per l’ente locale individuato come attuatore sarà individuata la figura di un tecnico regionale che monitorerà l’intervento durante tutta la sua attuazione. Il controllo costante dovrà garantire efficacia dell’azione e certezza dei tempi. Una riunione dalle caratteristiche analoghe a quella di ieri sera su Massa Carrara è stata convocata con gli enti locali della Provincia di Grosseto. L’appuntamento è per oggi alle ore 17.  
   
   
ALLUVIONI: ZAIA, “BENE MONITO EUROPA A ITALIA SU PREVENZIONE. IN VENETO PRONTI PROGETTI SIGNIFICATIVI”  
 
Venezia, 22 novembre 2012 - “Credo sia opportuno il richiamo dell’Europa al Governo, perché come gli ultimi drammatici eventi dei giorni scorsi hanno reso ancor più evidente, i nostri territori sono sempre puù a rischio. Basti pensare che in Veneto l’ultimo bacino di laminazione risale a circa 80 anni fa”. Lo sottolinea il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, commentando positivamente il richiamo inviato dalla Commissione Europea all’Italia perché sia migliorato il recepimento della direttiva in materia di prevenzione delle alluvioni. “La Regione del Veneto – aggiunge Zaia -ha fatto di questo convincimento una delle sue priorità strategiche per i prossimi anni, e abbiamo pronti progetti significativi, ma senza che il Governo e il Parlamento nazionali liberino risorse tutto quello che si può realizzare è limitato e parziale”. “Sarebbe auspicabile – conclude il presidente - un regime diverso, nel quale il Veneto fosse autonomo nelle scelte e indipendente nel reperimento delle risorse. Così purtroppo non è e dunque perlomeno il Governo e il Parlamento nazionale facciano quanto l’Europa sta chiedendo con sempre maggiore insistenza”.  
   
   
ALLUVIONI, PRESIDENTE REGIONE UMBRIA MARINI A COMMISSIONE AMBIENTE CAMERA: DA PRIMA STIMA DANNI PER OLTRE 220 MILIONI DI EURO  
 
Perugia, 22 novembre 2012 - "Ai parlamentari della Commissione Ambiente della Camera, ho rappresentato il quadro complessivo dei gravi danni subiti dall´Umbria a causa degli straordinari eventi alluvionali. Una nostra stima prudenziale indica in oltre 220 milioni di euro la cifra complessiva dei danni, 70 dei quali riferiti a quelli subiti dalle attività economiche ed agricole e dai privati cittadini". È quanto riferisce la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, al termine dell´audizione di oggi a Montecitorio. "Abbiamo stimato in circa 38 milioni il costo per il ripristino delle infrastrutture al servizio del sistema economico - ha detto - indispensabili per consentire il rientro alla normalità sia per le imprese che per i cittadini dei territori interessati dalle alluvioni. È di circa 37 milioni di euro, invece, il costo stimato per gli interventi necessari ad evitare ulteriori situazioni di pericolo o maggiori danni, mentre circa 35 milioni di euro serviranno per gli interventi di ripristino delle sponde e dei corsi d´acqua a carico di Province e Consorzi di Bonifica". "Ho sottolineato - prosegue la presidente - come sia fondamentale che il Governo riconosca formalmente lo stato di emergenza da noi richiesto e affidi poteri speciali ai Presidenti di Regione perché è assolutamente necessario intervenire con la massima urgenza, soprattutto per consentire alle tante imprese di riprendere la normale attività ed al tempo stesso mettere in sicurezza il territorio per la tutela prima di tutto della pubblica incolumità". Le precipitazioni che hanno interessato l´Umbria "hanno avuto un carattere di straordinaria eccezionalità. In un solo giorno - ha ricordato la presidente nel corso dell´audizione - la portata del Tevere è stata di oltre ottocento milioni di metri cubi, pari a due volte la capienza attuale del lago Trasimeno. Nonostante ciò, il sistema di protezione civile è riuscito a gestire con efficacia l´emergenza, sopratutto per ciò che riguarda la incolumità dei cittadini". Quanto accaduto, "conferma la necessità di proseguire negli interventi relativi alla mitigazione e riduzione del rischio idrogeologico, perché ben altri sarebbero stati, e probabilmente ancor più disastrosi, gli effetti di queste alluvioni se in questi anni non si fosse provveduto a realizzare opere di difesa idraulica sul Tevere. Per ciò al Ministro dell´ambiente Corrado Clini, come già evidenziato dall´assessore Rometti nell´incontro di ieri, abbiamo chiesto sia una rimodulazione dell´Accordo di programma sia che gli tutti gli interventi di messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico da parte di Regione, Province e Comuni vengano esonerati dai vincoli posti dal Patto di Stabilità interna".  
   
   
ALLUVIONE, SUBITO OLTRE 200 MILIONI DALLA REGIONE TOSCANA PER I PRIMI INTERVENTI  
 
Firenze, 22 novembre 2012 – Cento milioni da una variazione di bilancio per le somme urgenze, gli interventi di primo ripristino e per una apprezzabile riduzione della pericolosità idraulica. Altri 100 milioni per prestiti agevolati attraverso un patto con gli istituti di credito e le Camere di commercio. Un milione di risorse regionali spendibili subito per piccoli contributi (massimo 3000 euro) a famiglie in difficoltà: ecco il pacchetto finanziario messo in campo oggi dal presidente Enrico Rossi per dare una risposta concreta alle esigenze delle zone colpite dalla recente alluvione. E’ questo in sintesi il contenuto della relazione che il presidente Enrico Rossi ha presentato oggi al Consiglio regionale. Dopo aver rivolto parole di cordoglio e vicinanza ai familiari delle vittime e di ringraziamento a quanti si sono prodigati nei giorni scorsi nelle operazioni di soccorso, il presidente Rossi ha affermato la valontà della Regione di reagire subito, per ricostruire le condizioni di normalità e imprimere alla prevenzione una svolta decisiva. I danni stimati ad oggi, ha detto il presidente Rossi, ammontano complessivamente a circa 500 milioni di euro, l’85% dei quali si sono verificati nelle province di Massa e Carrara e Grosseto. “Chiediamo al Consiglio – ha proseguito Rossi – di approvara la proposta di una variazione di bilancio di 100 milioni per le somme urgenze e i primi ripristini. Stiamo costruendo con i sindaci e le Province un primo elenco di opere, individuando insieme un ordine effettivo di priorità. Per ogni opera saranno nominati un responsabile del procedimento e un altro tecnico, per fare in modo che ci sia controllo costante. Speriamo di poter recuperere queste risorse una volta che i 250 milioni stanziati dal Governo per le regioni alluvionate saranno effettivamente disponibili, ma questo non avverrà in tempi rapidi. Continueremo a chiedere altre risorse nell’ambito della legge di stabilità”. “Resta scoperto il settore dei danni subiti dai privati. Per questo stiamo mettendo a punto un pacchetto di aiuti assieme a Fidi Toscana e alle banche, con cui spero di poter firmare in tempi brevi un accordo, coinvolgendo, mi auguro, anche le Camere di commercio. L’idea è quella di chiedere agli istituti di credito di mettere a disposizione prestiti per almeno 100 milioni in prima battuta. I finanziamenti sarebbero garantiti all’80 per cento da Fidi Toscana e dai Confidi. Le imprese pagherebbero la prima rata dopo un anno e mezzo e la Regione si accollerebbe gli interessi per lo stesso periodo. Nell’accordo che vogliamo firmare ci saranno anche tempi certi per l’istruttoria e la concessione del finanziamento, 15 giorni per l’esame da parte di Fidi ed altrettanti per la risposta della banca”. “Sullo sfondo – ha concluso il presidente Rossi – resta la situazione molto pesante del settore dell’agricoltura. Ho parlato proprio oggi con il ministro Catania, che ha preso l’impegno di verificare la possibilità di direttore risorse del Fondo per lo sviluppo rurale”.  
   
   
DISSESTO IDROGEOLOGICO, RIUNIONE REGIONI-MINISTRO AMBIENTE; UMBRI  
 
Perugia, 22 novembre 2012 - "Le sollecitazioni delle Regioni Umbria, Toscana e delle altre regioni colpite, sono state accolte positivamente dal ministro dell´Ambiente Corrado Clini che si è impegnato, vista la situazione di emergenza determinata dagli eventi alluvionali dei giorni scorsi, ad attivare tutte le procedure per accelerare gli interventi di prevenzione e ripristino dei danni alle opere di difesa idraulica e soprattutto ad approntare insieme alle Regioni un piano straordinario per la messa in sicurezza del territorio, con risorse certe". È quanto sottolinea l´assessore regionale all´Ambiente, Silvano Rometti, che il 20 novembre ha partecipato alla riunione della Commissione Ambiente della Conferenza delle Regioni, convocata in seduta straordinaria e che si è svolta al Centro Fiere di Arezzo, alla presenza del ministro Clini. Gli assessori Rometti e di Anna Rita Bramerini (assessore all´Ambiente della Regione Toscana) hanno evidenziato i problemi dei territori colpiti dalle alluvioni chiedendo particolare attenzione per la disponibilità di risorse e una maggiore flessibilità nella loro gestione. "Il ministro - riferisce l´assessore Rometti - ha comunicato che proporrà una disposizione che preveda la possibilità di svincolo dal Patto di Stabilità per gli interventi di messa in sicurezza del territorio. Intanto, si è reso disponibile ad un nuovo incontro con le Regioni martedì 27 novembre, nella sede del Ministero". Nel corso di tale incontro, "chiederemo - afferma - la possibilità di una rimodulazione dell´Accordo di programma stipulato con il Ministero dell´Ambiente nel 2010 e che prevede interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico per circa 45 milioni di euro, cofinanziati da Regione per 24 milioni e dal Ministero per 21 milioni. L´umbria - sottolinea l´assessore regionale - non solo sta già utilizzando le risorse proprie, ma ha già in corso la realizzazione di vari interventi per un importo di 3,1 milioni di euro e procederà speditamente anche all´utilizzo dei 5,3 milioni di euro che ci sono stati erogati la scorsa settimana. Alla luce dei recenti eventi alluvionali - conclude Rometti -, si rende però necessaria una rimodulazione del Piano, al fine di ridefinire le priorità di intervento tenendo conto delle problematicità emerse nelle zone più colpite e soprattutto una velocizzazione nell´erogazione delle risorse di competenza ministeriale". La Regione Umbria ha chiesto anche di inserire gli interventi che saranno effettuati tra quelli previsti per l´emergenza al fine di accelerarne tempi di affidamento e realizzazione.  
   
   
ACQUA. MCFADDEN E LUTTWAK A CONFRONTO A PADOVA  
 
Venezia, 22 novembre 2012 - L’acqua come risorsa per il futuro dell’umanità, la sua qualità, la sua disponibilità e la sua gestione, saranno i temi al centro di un confronto in programma a Padova per venerdì 30 novembre prossimo, al quale interverranno tra gli altri il premio Nobel per l’economia 2000 Daniel Little Mcfadden e l’economista politico Edward Luttwak. Il seminario, dal titolo “Acqua risorsa primaria: utilizzo, consumo e tutela”, è promosso dalla Regione del Veneto come anticipazione del 2013 dichiarato Anno Internazionale delle cooperazione nel settore idrico e si svolgerà nella Sala Rossini del Caffè Pedrocchi ,con inizio alle ore 9,30 e conclusione in tarda mattinata. I lavori inizieranno con i saluti del sindaco di Padova Flavio Zanonato, del Segretario generale di Unioncamere del Veneto Gian Angelo Bellati e dell’assessore alle politiche dell’agricoltura e tutela del consumatore del Veneto Franco Manzato. Il dibattito prenderà in esame anzitutto l’argomento “Acqua: clima, inquinamento, scarsità, desalinizzazione e privatizzazione”, sul quale interverranno Paolo Fabbri docente di idrogeologia all’Università di Padova, Carlo Giupponi del Dipartimento di Economia dell’Università Cà Foscari di Venezia , Giacomo Zanni del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Ferrara e un rappresentante dell’Israel New Tech Initiative. Sono poi previsti i contributi di Andrea Goltara direttore del Cirf, Centro Italiano di Riqualificazione Fluviale, e Paolo Franceschetti della Solarwater Srl di Noventa Padovana, inventore di una tecnica per ottenere acqua pura a basso costo considerata tra le dieci invenzioni più importanti per il futuro dell’umanità. Mcfadden e Luttwak parleranno, infine, di “Acqua elemento primordiale per un futuro sostenibile”. Modererà Andrea Cabrini di Class Cnbc.  
   
   
PARCHI E GIARDINI: VENERDÌ CONVEGNO INTERNAZIONALE AD ASSISI  
 
Perugia, 22 novembre 2012 - Venerdì 23 novembre avrà luogo ad Assisi, a partire dalle ore 9.00, nella sala del camino al piano nobile del seicentesco Palazzo Bernabei, via S.francesco, 12, il Convegno internazionale “Generare valore attraverso parchi e giardini”, organizzato dalla Regione Umbria, Servizio Aree Protette, Valorizzazione dei Sistemi Naturalistici e Paesaggistici, nell´ ambito del progetto interregionale Hybrid parks. Al convegno parteciperanno l’assessore regionale alle politiche agricole Fernanda Cecchini e l’assessore regionale alla cultura e turismo Fabrizio Bracco. Al centro della discussione, nel convegno, le strategie da attivare ed incentivare da parte delle istituzioni e del mondo privato, anche imprenditoriale, per valorizzare il patrimonio paesaggistico. “In particolare, annunciano gli organizzatori, si cercherà di mettere in evidenza come la valorizzazione di parchi e giardini, storici e della contemporaneità, ha forti implicazioni nella generazione di processi virtuosi di crescita economica e come volano per lo sviluppo locale”.  
   
   
VALANGHE: 40 ANNI DI PREVISIONI IN FVG E SULL´ARCO ALPINO  
 
Udine, 22 novembre 2012 - Il primo Bollettino di previsione valanghe del Friuli Venezia Giulia porta la data del 15 dicembre 1972, anche se il servizio di raccolta dati risale ancora al 1969 grazie a Cirillo Floreanini, allora tra i responsabili alpini del settore Valanghe del Cai. Oggi questo servizio di produzione e divulgazione del rischio valanghe, curato dal settore Neve e Valanghe della direzione regionale delle Risorse rurali e forestali-Corpo forestale Fvg, si è ampliato ed evoluto (grazie anche all´adesione nel 1982 all´Aineva, l´Associazione interregionale di coordinamento e documentazione per i problemi inerenti la neve e le valanghe alla quale aderiscono tutte le Regioni e le Province autonome alpine, nonché le Marche) e rappresenta "un modello efficiente, di eccellenza, che lavora senza clamori, quasi in silenzio, ma con risultati di rilievo", ha ricordato l´assessore regionale Claudio Violino, aprendo ad Udine i lavori dell´odierno convegno "1972-2012, 40 anni di previsione valanghe in Friuli". Anche se purtroppo "la prevenzione in Italia continua a non essere l´ordinarietà", ha sottolineato l´assessore Violino, il servizio Neve e Valanghe della Regione si è dunque connotato per efficacia e professionalità, tant´è che, ha rilevato Ales Poredos, dell´Agenzia slovena dell´Ambiente, "il lavoro del Friuli Venezia Giulia è stato modello per la Slovenia". Un servizio che oggi può contare nella nostra regione su 50 stazioni automatiche di telerilevamento, accanto a 15 stazioni fisse e 15 stazioni "manuali", come ha indicato Luciano Lizzero (uno dei previsori regionali), nonché sui 6-10 rilievi settimanali eseguiti in quota durante i mesi invernali. Una mole di lavoro svolta in cooperazione con Osmer Arpa e Protezione civile Fvg, che almeno tre volte alla settimana si concretizza in dati di previsione sempre più puntuali ed alla produzione di un Bollettino divulgato in quattro lingue (italiano, inglese, tedesco, sloveno), mentre gli analoghi Bollettini carinziano e sloveno vengono oggi redatti solo nelle rispettive lingue madri. Nel prossimo futuro, è stato annunciato, si provvederà inoltre alla revisione del sito web dedicato, allo sviluppo di applicazioni per rendere disponibili i prodotti su smartphone e tablet, verranno costruite "mappe" settimanali con previsioni ed innevamenti.  
   
   
VALANGHE: A PIANCAVALLO CAMPO DI ESERCITAZIONI PER RECUPERO DISPERSI  
 
Udine, 22 novembre 2012 - Valanga - termine che molti fanno risalire al francese "aval", verso valle, all´ingiù - è testimonianza di molta neve. Ma quand´è che in Friuli Venezia Giulia si generano nevicate copiose, possibili generatrici di slavine (sinonimo di valanghe)? Al convegno "1972-2012, 40 anni di previsione valanghe in Friuli", che si è svolto oggi a Udine, Stefano Micheletti (dell´Osmer Arpa Fvg) ha spiegato che le nevicate più consistenti si verificano sulla montagna friulana soprattutto quando flussi d´aria miti ed umidi di origine meridionale impattano sui rilievi montuosi e sulla costa si registrano temperature di 7-11 gradi, addirittura 16 gradi se soffia vento di scirocco. In particolare (ma le difficoltà di previsione sono notevoli per l´esistenza di 4 differenti aree montane in regione, ha confermato Micheletti), le nevicate più copiose riguardano le Alpi Giulie quando i venti al suolo soffiano da Sud-ovest, le Alpi carniche se provengono da Sud, le Prealpi carniche da Sud-est e le Alpi-prealpi carniche quando i venti giungono da Est/nord-est. Quando soffia "bora scura" l´area più interessate da precipitazioni nevose risulta il Tarvisiano. Spesse volte, come nella prima metà del febbraio 2012 ha fatto vedere il centro Italia (ha detto Massimiliano Fazzini, del Corpo forestale dello Stato), allorché giungono in Italia masse d´aria di origine polare, il Friuli Venezia Giulia e tutto il Nord-est restano "sottovento" e grandi e reiterate nevicate si concentrano nell´Italia centro-meridionale, secondo un trend ormai costante negli ultimi 25 anni, che fanno registrare, ha indicato, un aumento costante di +2/3 centimetri di neve ogni anno sull´Appennino centrale. Se di fatto in Friuli Venezia Giulia le valanghe che hanno comportato il maggior numero di morti risalgono addirittura a fine febbraio 1837 (le cronache riportano 17 morti a Sostasio, Prato Carnico, ed 11 a Cleulis, a Nord di Paluzza) ed in Italia l´ultima valanga che ha interessato un centro abitato risale al febbraio 1999, a Morgex (Val d´Aosta), con una vittima, parecchi feriti e miliardi di lire di danni, comunque ogni anno le Alpi italiane, francesi, svizzere ed austriache continuano a causare di media un centinaio di morti, di cui circa il 20 per cento in Italia, hanno quindi documentato Mauro Valt (Arpa Veneto di Arabba) ed Igor Chiambretti (responsabile tecnico Aineva), per lo più dovuti oggi non più a valanghe che colpiscono case ed infrastrutture ma ad un turismo caratterizzato da "imperizia, imprudenza, errori di valutazione, sopravvalutazione delle proprie forze", che dunque non possono chiamarsi "disgrazia", ha osservato Chiambretti. Lo scorso inverno la montagna alpina italiana ha dovuto registrare una sessantina di morti ed in genere si può considerare che su 2.000 persone travolte da valanghe il tasso di mortalità è del 25 per cento, pari cioè a 500 morti. Negli anni ´80 gli incidenti avvenivano soprattutto in primavera mentre oggi ad inizio inverno si segnalano incidenti; la fascia altimetrica dove avvengono è in innalzamento ed i versanti più pericolosi rimangono quelli settentrionali, anche se - ha annotato Valt - nell´arco alpino orientale risultano pericolosi anche quelli di Sud-est, dovuti non solo alla copiosità della neve ma anche alla struttura della neve ed appunto dall´esposizione del versante. Se negli anni ´90 erano in crescendo gli incidenti da valanghe innescate da snowboarder in fuoripista, negli anni 2000 le valanghe vengono attivate soprattutto da escursionisti con racchette da neve e negli ultimissimi anni da motoslitte e da chi pratica l´eliski. Addirittura, negli ultimi 10 anni il 17 per cento degli incidenti da valanga in Italia hanno avuto come protagonisti i "professionisti della neve", come guide alpine, maestri di sci, addetti agli impianti, ecc. Da sottolineare infine che da quest´inverno sarà attivo sul Piancavallo (all´altezza dell´ultimo tronco della seggiovia del Tremol, il primo campo di esercitazioni del Friuli Venezia Giulia per la ricerca di persone travolte dalle valanghe.  
   
   
IMPEGNI CONCRETI PER L’AMBIENTE DEL PIEMONTE  
 
Torino, 22 novembre 2012 - L’assessore regionale all’Ambiente, Roberto Ravello, ha presieduto il 20 novembre la seduta straordinaria della Commissione Ambiente ed Energia della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome - di cui la Regione Piemonte è capofila - alla presenza del ministro Corrado Clini. La Commissione si è riunita ad Arezzo in occasione del 7° Forum Risk Managment in Sanità, che quest’anno affronta il tema “Ambiente e Salute” e nel cui ambito ampio spazio è stato riservato alle esperienze maturate dalle varie realtà territoriali nella promozione dello sviluppo compatibile con l’ambiente e la salute dei cittadini. Al ministro sono state rappresentate una serie di questioni aperte sui temi ambientali, sulle quali le Regioni hanno chiesto un impegno concreto per sciogliere i nodi più controversi. Tra le questioni affrontate la richiesta di revisione del decreto legislativo 152/2006 (“Norme in materia ambientale”), l’attuazione degli accordi di programma per la difesa del suolo, la gestione della qualità dell’aria, gli obiettivi di raggiungimento della raccolta rifiuti differenziata. “In merito al decreto legislativo 152 - spiega Ravello - abbiamo chiesto che si proceda quanto prima alla revisione di alcuni punti su cui le Regioni da tempo sollecitano un intervento. In particolare, la delimitazione dei distretti idrografici e la netta centralizzazione delle competenze in capo allo Stato, con conseguente limitazione del ruolo delle Regioni in tema di tutela delle acque e del suolo, sta generando una serie di criticità, soprattutto per le Regioni a vocazione agricola. Per questo crediamo sia necessario rivedere la composizione degli organi di distretto, così come le procedure di adozione e approvazione dei piani di bacino distrettuale, che vanno snellite in un’ottica di semplificazione amministrativa”. “Abbiamo poi espresso al ministro Clini - prosegue Ravello - preoccupazione per il mancato trasferimento delle risorse destinate all’attuazione degli accordi di programma del 2010 per gli interventi urgenti di messa in sicurezza dei territori. Per le Regioni del Centro-nord ciò ha reso impossibile completare le opere strategiche avviate nel 2011 e quelle previste per gli anni successivi, con evidenti implicazioni sulla sicurezza della popolazione che in quei territori vive. Senza queste risorse, l’idea di un Piano nazionale avanzata dal ministro diventa, per quanto condivisa, di difficile realizzazione”. Durante la riunione si è parlato anche di gestione della qualità dell’aria in relazione agli standards fissati dalla normativa europea e delle criticità presenti sul territorio nazionale: “Com’è noto - osserva Ravello - la Commissione europea non ha accolto le richieste di proroga per le situazioni di superamento dei livelli di pm10, mentre per lo sforamento di biossido di azoto ha concesso la proroga solo per alcune zone del territorio nazionale, confermando soprattutto le criticità del bacino padano, ma senza di fatto tener conto delle particolari condizioni orografiche e meteoclimatiche di quest’area, sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti emessi, nonostante la media delle emissioni pro capite in quest’area sia inferiore rispetto alla media europea. Al Governo chiediamo di adottare al più presto un piano nazionale di interventi che operi in sinergia con quelli regionali e che agisca sulle sorgenti emissive di competenza statale, e chiediamo anche un sostegno nelle sedi comunitarie perché vengano riconosciute le peculiarità territoriali, ad esempio del bacino padano, attraverso la destinazione di risorse economiche dedicate o mediante specifici provvedimenti normativi”.  
   
   
FIRENZE: PIANO INTERPROVINCIALE DEI RIFIUTI, BARDUCCI, GESTRI E FRATONI FIRMANO L’ACCORDO  
 
Firenze, 22 novembre 2012 - Dopo l’analisi di 70 osservazioni giunte nelle sedi delle Province di Firenze, Pistoia e Prato è arrivata la firma tra le tre amministrazioni provinciali per l’Accordo per l´approvazione del Piano dei rifiuti. La sottoscrizione del documento arriva dopo il periodo dedicato alle osservazioni di cittadini, associazioni ed enti: 60 giorni durante i quali le tre Province hanno organizzato incontri pubblici di presentazione del Piano in modo da consentire la massima trasparenza e condivisione delle scelte. La sigla dell’accordo è propedeutica ad un’ulteriore passaggio nelle tre Giunte, per la delibera di ratifica da inviare ai Consigli provinciali in vista dell’approvazione definitiva. “E’ evidente il beneficio in termini ambientali che emerge dalle scelte dell’attuale pianificazione rispetto ai precedenti Piani provinciali – affermano i Presidenti Andrea Barducci, Federica Fratoni e Lamberto Gestri siglando il documento – Nel conseguire finalmente l’autosufficienza impiantistica di Ato Toscana Centro, rinunciando ai costosi accordi di smaltimento con altri Ato, il nuovo Piano Interprovinciale pone le condizioni per invertire la tendenza relativa alla produzione dei rifiuti e per il conseguimento di percentuali di raccolta differenziata anche superiori al 70%. Si tratta anche di un atto che sottolinea la lungimiranza dei tre enti nell’ambito ambientale e, più in generale, amministrativo e politico”. Il Piano Interprovinciale stabilisce le caratteristiche, le quantità e l’origine dei rifiuti da recuperare e smaltire, individua i metodi e le tecnologie di smaltimento, le zone idonee e non idonee alla localizzazione degli impianti, dando infine conto del sistema di raccolta differenziata. Contiene la definizione degli strumenti attraverso cui raggiungere alcuni obiettivi, tra i quali l’autosufficienza dei territori nello smaltimento dei rifiuti. Dal 2015, grazie alle previsioni di riduzione e differenziazione, e alle scelte impiantistiche contenute nel Piano, si prevede che l’Ato Toscana Centro non abbia più la necessità di rivolgersi ad altri territori – a differenza di quanto accade oggi - per smaltire i propri rifiuti. Tante le scelte “green” inserite nel piano: dalla riduzione dei rifiuti con comportamenti ecosostenibili da parte di enti pubblici e privati (in termini tecnici “Green Public Procurement”), attraverso la diffusione di politiche di diminuzione della produzione di rifiuti, all’implementazione della raccolta differenziata. Nelle linee scelte dal piano anche la previsione di un non incremento della produzione dei rifiuti, il conseguimento di almeno il 65% di raccolta differenziata, la scelta di evitare un ulteriore consumo di territorio, valorizzando gli impianti esistenti con opportuni ampliamenti e comunque minimizzando il ricorso alle discariche. Le osservazioni - Rispetto alle 70 osservazioni pervenute, quelle accolte integralmente sono state 6, parzialmente 28 mentre quelle respinte sono state 36. In seguito alle osservazioni pervenute, alle prescrizioni impartite dalla Regione Toscana ed alle raccomandazioni ricevute dall´Autorità competente per la Vas, il Piano adottato è stato quindi modificato in molti e significativi aspetti: in primo luogo è stata effettuata una revisione normativa del testo e sono stati utilizzati i dati statistici più aggiornati. E´ stato così possibile definire scenari futuri di produzione di rifiuti e di raccolta differenziata maggiormente cautelativi ed ambientalmente più sostenibili. Il Piano infatti prevede una stabilizzazione della produzione dei rifiuti nell´arco di quindici anni (2007-2021). E´ stato anche rivisitato l´intero sistema impiantistico, semplificando ed eliminando diversi impianti, una volta giunti a fine vita. Soprattutto è stata prevista una vincolistica territoriale assai più restrittiva rispetto al passato. Ciò significa che in molti siti non sarà più possibile costruire impianti di gestione dei rifiuti. Sono state infine individuate precise azioni di mitigazione dei potenziali impatti generati dal Piano, evidenziando la necessità di prevedere criteri di compensazione ambientale e di perequazione per i Comuni interessati dalla realizzazione degli impianti. Lo scenario di Piano, per non essere eccessivamente impattante nei confronti del territorio, prevede di realizzare un ampliamento della discarica de “Il Pago” nel Comune di Firenzuola e un recupero ambientale e volumetrico della discarica del “Fossetto” a Monsummano Terme. Al tempo stesso, con l’andata a regime del nuovo piano è prevista la chiusura definitiva di un elevato numero di impianti oggi in esercizio, e cioè: la discarica di Case Passerini (Sesto Fiorentino), Casa Sartori (Montespertoli), Vigiano (Borgo san Lorenzo), Corliano (Cerreto Guidi), “Il Dano” (Pistoia). Nella stesura dei Piano Interprovinciale dei Rifiuti si è posta particolare attenzione al rapporto con altri piani e linee di governo del territorio già in essere, specialmente i Piani Territoriali di Coordinamento Provinciali e i vincoli ambientali delle tre Province. Infine, occorre ricordare l´avvio dell´ attività dell´Osservatorio Interprovinciale dei Rifiuti, per il quale i Consigli provinciali detteranno a breve linee di indirizzo. Si tratta di un organismo partecipato, cui sarà affidato il compito di monitorare l´attuazione del Piano ed i relativi effetti, prevedendo il massimo dell’informazione e della tutela ambientale.  
   
   
RIFIUTI; ALEMANNO:«ALL’ESTERO SOLO IPOTESI ESTREMA PER EVITARE EMERGENZA»  
 
Roma, 22 novembre 2012 - «Ben venga un intervento del ministro Clini per affrontare il problema dei rifiuti nel Lazio, purché sia un intervento concreto e non solo di dichiarazioni più o meno eclatanti. La scelta di aprire una gara per portare i rifiuti all’estero è solo l’extrema ratio per evitare di continuare a conferire rifiuti tal quale dentro la discarica di Malagrotta o quella di Monti dell’Ortaccio che dista poche centinaia di metri. Con il Piano Regionale dei Rifiuti della Regione Lazio, che ha stabilito che l’Ato è esteso a tutto il territorio provinciale di Roma, sono due anni che chiediamo a tutte le istituzioni sovraordinate, dalla Provincia di Roma al Ministero dell’Ambiente, di individuare siti idonei e impianti per smaltire i rifiuti che fino ad ora vengono scaricati tal quale a Malagrotta. C’è quindi ancora la concreta speranza di non dover utilizzare realmente la possibilità di esportare i rifiuti anche se, per prudenza, l’Ama ha predisposto gli atti di gara, per avere anche questa possibilità per scongiurare l’emergenza. In ogni caso va sottolineato che questo trasferimento all’estero potrà riguardare nel 2013 al massimo il 20% e nel 2014 il 15% del totale complessivo dei rifiuti prodotti a Roma. Bisogna, poi, ricordare che la legge regionale del Lazio obbliga, a differenza di altre Regioni, a bruciare soltanto rifiuti trattati come Cdr e, quindi, la possibilità di utilizzare Colleferro e altri impianti è legata alla creazione di nuovi impianti di Tmb dato che, anche portati alla massima produzione, quelli esistenti non sono in grado di trattare tutti i rifiuti non differenziati. Ricordo anche che alla fine di quest’anno avremo raddoppiato, nel giro di 5 anni, la percentuale di rifiuti raccolti con la differenziata, portandola dal 17% del 2008 al 30% nel 2012 e che il Patto per Roma, sottoscritto con il Ministero e la Regione, ci permette finalmente di aumentare ogni anno del 10% la percentuale di differenziata. Quindi, il trasporto di rifiuti all’estero è solo una opzione residuale da predisporre per evitare l’emergenza». Lo afferma il sindaco di Roma, Gianni Alemanno.