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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 05 Dicembre 2012 |
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UE: FRONTE COMUNE DI 48 PAESI CONTRO LA PEDOPORNOGRAFIA ONLINE |
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Bruxelles, 5 dicembre 2012 - Oggi la Commissaria europea per gli Affari interni, Cecilia Malmström, e l’Attorney General degli Usa, Eric Holder, terranno a battesimo l’Alleanza mondiale contro l’abuso sessuale di minori online, un’iniziativa che associa i responsabili politici di tutto il mondo per individuare e assistere meglio le vittime e punire i colpevoli. Presenzieranno l’evento ministri e alti funzionari dei 27 Stati membri dell’Unione e di altri 21 paesi (Albania, Australia, Cambogia, Croazia, Georgia, Ghana, Giappone, Moldova, Montenegro, Nuova Zelanda, Nigeria, Norvegia, Filippine, Serbia, Repubblica di Corea, Svizzera, Thailandia, Turchia, Ucraina, Stati Uniti d’America e Vietnam). I paesi che partecipano all’Alleanza si impegnano a realizzare una serie di obiettivi strategici e a combattere in modo più incisivo gli abusi sessuali di minori online intensificando la cooperazione internazionale. “Quando parliamo di materiale pedopornografico parliamo di bambini che soffrono e che subiscono, impotenti, le sevizie dei loro carnefici. Una volta online, questo materiale si perpetua nel tempo. È nostra precisa responsabilità tutelare le giovani vittime e punire i colpevoli dovunque si trovino. L’unico modo per riuscirci è fare fronte comune per coordinare e intensificare meglio la nostra azione in tutto il mondo”, ha affermato Cecilia Malmström. “Con l’Alleanza mondiale disporremo di mezzi più efficaci per consegnare quanti più colpevoli alla giustizia, individuare le vittime e garantire loro aiuto e sostegno”, ha commentato Eric Holder. “Questa iniziativa ripercorre i successi di precedenti operazioni di polizia internazionali, grazie alle quali sono state sgominate reti di pedofili mondiali, e permetterà di tutelare un maggior numero di minori nel mondo.” Si stima che siano oltre un milione le immagini pedopornografiche attualmente in Rete. Secondo l’Unodc, l’agenzia delle Nazioni Unite contro la droga e la criminalità, ogni anno vengono messe online 50 000 nuove immagini di abusi su minori. Nessun paese può sconfiggere da solo questo flagello, perché le reti di pedofili online non conoscono confini e prosperano grazie alle falle degli ordinamenti e alla mancanza di scambi di informazioni tra i paesi. Ecco perché la cooperazione internazionale è fondamentale per indagare efficacemente i casi di pedopornografia online e individuare i perpetratori. L’alleanza mondiale: un grande impegno per risultati migliori Alla conferenza di avvio, che si terrà domani, i paesi partecipanti sottoscriveranno una serie di impegni: potenziare gli sforzi per individuare le vittime e garantire loro l’assistenza, il sostegno e la protezione necessari; potenziare gli sforzi per investigare i casi di pedopornografia online e identificare e punire i perpetratori; informare i giovani sui rischi della Rete legati all’autoproduzione di immagini e ai metodi di adescamento; intercettare il materiale pedopornografico online e evitare la rivittimizzazione dei minori. I paesi potranno scegliere i mezzi d’azione più adeguati per realizzare questi obiettivi e dovranno presentare relazioni regolari. Contesto Le conquiste dell’Unione in questo settore spaziano su più fronti. Di particolare rilievo, le due direttive contro la tratta di esseri umani (direttiva 2011/36/Ue) e contro l’abuso, lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile (direttiva 2011/92/Ue) che armonizzano l’azione penale contro i perpetratori e rafforzano la protezione delle vittime e la prevenzione. Europol sostiene regolarmente le operazioni internazionali di polizia. Nel 2011 l’operazione Rescue ha permesso di identificare 779 sospetti in tutto il mondo, di arrestare 250 persone e di salvare ben 252 minori. Spesso è proprio la pedopornografia online che permette di risalire alle reti di pedofili. A gennaio 2013 verrà inaugurato all’Aia, presso Europol, il Centro europeo per la criminalità informatica (Ec3) specializzato nella pedopornografia online. La Commissione sostiene inoltre Inhope, la rete di hotline gestite da Ong degli Stati membri che raccolgono segnalazioni di siti pedopornografici (programma “Internet più sicuro”). La strada però, soprattutto in ambito internazionale, è ancora lunga e l’Alleanza mondiale mira a mantenere vivo l’interesse nazionale per la lotta contro gli abusi sessuali su minori online e ad aumentare le risorse impegnate per contrastare questi reati, migliorare le normative e intensificare la cooperazione tra le forze di polizia di tutto il mondo. I paesi che hanno deciso di fare fronte comune sono attualmente 48 e molti altri si uniranno quando l’Alleanza mondiale sarà una realtà. La conferenza di oggi a Bruxelles si tiene sotto l’alto patronato di Sua Maestà la Regina Paola del Belgio. Esperti e operatori dei paesi partecipanti e rappresentanti del mondo accademico e di organizzazioni internazionali esamineranno il problema e discuteranno gli obiettivi strategici dell’Alleanza mondiale. I ministri dei paesi partecipanti (vedi Memo/12/937) sottoscriveranno l’adesione sotto forma di dichiarazione. |
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UE, LA REVISIONE DELLE NORME COMUNITARIE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI: FAR FUNZIONARE IL MERCATO UNICO PER LE IMPRESE |
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Bruxelles 5 dicembre 2012 – Di seguito l’intervento di Viviane Reding Vice-presidente della Commissione europea, Commissario per la Giustizia Ue al 3rd Annual garante europeo della protezione dei dati e privacy: “ Signore e Signori, Il 1995 è stato molto tempo fa. In termini di tecnologie digitali, una diversa età. Da allora, Internet è sbocciato. Il social networking è cresciuto. Il cloud computing è decollato. Questi cambiamenti hanno alimentato una esplosione nel trattamento dei dati. I dati digitali sono ovunque ormai. Ha generato nuove industrie e nuove opportunità. Il mercato per l´analisi di grandi insiemi di dati è in crescita del 40% all´anno in tutto il mondo. 17 anni in poi, dobbiamo pensare se le nostre norme sulla protezione dei dati continua a funzionare. Molti cittadini pensano che non lo fanno. Il 92% degli europei sono preoccupati per applicazioni mobili di raccolta i propri dati senza il loro consenso. 89% delle persone dicono di voler sapere quando i dati sul proprio smartphone è condiviso con un terzo. Vogliono la possibilità di dare o rifiutare l´autorizzazione. Questo solleva una questione importante. Una domanda che va al cuore di questa nuova economia. Può continuare a crescere senza la fiducia dei cittadini? I cittadini sui cui dati dipende. 11 mesi fa, ho risposto a questa domanda. Ho presentato una proposta di protezione dei dati di riforma per l´Europa. Il mio messaggio era chiaro: affidabili, applicati in modo coerente le regole rendono l´elaborazione dei dati più sicuri, più economici e ispirare la fiducia degli utenti. La fiducia nella crescita turno unità. Da allora, abbiamo assistito ad un grande dibattito sulla protezione dei dati. Non solo in Europa, ma anche oltre. La nostra proposta è stata discussa a Bruxelles, Berlino e Washington, a Punta del Este e Cipro. Abbiamo ricevuto più di 50 contributi dettagliati scritti dalle parti in causa, dai dentisti alle imprese di assicurazione, da specialisti biometria alle imprese di cloud computing. Perché c´è tanto interesse per la nostra protezione dei dati riforma? In primo luogo, perché l´interesse economico è enorme. L´anno scorso, Mckinsey prevede un surplus potenziale economico di 120 miliardi di euro in Europa entro il 2020. Quest´anno, il Boston Consulting Group vede un potenziale di 1 trilione di aggiunto del Pil nel 2020. Abbiamo bisogno di un pieno funzionamento del mercato unico digitale per fare questo lavoro, per sbloccare il potenziale di crescita. Questa è la mia ambizione e la protezione dei dati è una riforma fondamentale di questo progetto vitale. In secondo luogo, perché la protezione dei dati è una sfida globale. In un mondo dove i confini sono sempre più sfumati, e dove si muove di dati alla velocità della luce, la materia normativa dell´Unione al di là delle sue frontiere. La nostra discussione è un precursore di futuri dibattiti in altre parti del mondo. Molti paesi hanno una nuova generazione di leggi di protezione dei dati per la realizzazione, in Asia, in America Latina, in Africa. Negli Stati Uniti, le voci della riforma sono in crescita più forte. In tutto il mondo, le persone si stanno rendendo conto che le buone norme di protezione dei dati sono un bene per la crescita. Questo è al centro delle nostre proposte qui in Europa. Ho ascoltato questa intensa, vibrante, il dibattito affascinante per gli ultimi 11 mesi, e resto convinto che riusciremo ad adottare una riforma della protezione dei dati che è buono per gli affari e un bene per i cittadini. Due facce della stessa medaglia. Oggi, voglio parlare con te della mia proposta di riforma della protezione dei dati dal punto di vista delle imprese e perché credo che i fondamenti della mia protezione riforma dati fanno bene agli affari. I fondamenti della riforma della protezione dei dati La decisione di proporre un regolamento era quello giusto al di là di ogni dubbio, risponde alle aspettative delle imprese di avere un vero e proprio mercato unico digitale con una sola legge per la protezione dei dati. Senza un regolamento, avremmo continuato ad avere un mosaico incoerente di 27 leggi diverse, che comportano enormi spese legali per le imprese che vogliono semplicemente fare affari in tutta l´Ue. Sto eliminando i costi di fare che ci sia un unico insieme di norme chiare per tutte le imprese dell´Unione. E ´stato anche corretto costruire in questa legge solo quello che noi chiamiamo il principio "one-stop-shop". Questo è un altro modo in cui è progettato il regolamento per essere semplice e pratico per le imprese. Esso consente alle imprese di avere un solo autorità di vigilanza che hanno bisogno di affrontare. Sono sicuro che si può apprezzare i vantaggi che questo sistema porterà e ai risparmi che saranno effettuati. Insieme con semplicità, ho anche fatto in modo che il regolamento prevede la certezza del diritto. La certezza giuridica esisterà nella forma del ´meccanismo di coerenza´, che fa in modo che le autorità di vigilanza possono collettivamente concordare posizioni che si applicano in tutta l´Unione. Questo metterà fine a situazioni in cui vi è una regola in Germania e un´altra regola in Francia, perché le autorità di vigilanza ci interpretato la normativa direttiva e nazionale in modo diverso. Con la nostra riforma non ci sarà una regola chiara per tutta l´Unione europea, senza contraddizioni. In questo modo sarà molto più facile per condurre gli affari a livello transfrontaliero. Infine, una parola sulle sanzioni amministrative. Sono sicuro che siamo tutti d´accordo che i sistemi introdotti nel regolamento non funziona se le organizzazioni possono semplicemente ignorare - non si può avere regole che sono tutti abbaia ma non morde! Se le regole vengono ignorate, allora i consumatori perderanno la fiducia nelle imprese, e questo è molto male per gli affari. Le regole esistono per la gestione efficiente e sicura dei dati personali dei cittadini. Le aziende devono rendersi conto che del trattamento dei dati personali viene la responsabilità. E parte di questa responsabilità è quello di seguire la legge. E se possono partecipare agli utili, sono anche responsabili per la mancanza di rispetto della legge. Ecco perché il nuovo regolamento avrà un regime di sanzioni più grande in grado di garantire la conformità. Ora vorrei essere chiaro, la situazione ideale è quella in cui sono riscossi senza ammende, in cui tutte le regole siano rispettate. Ma se abbiamo le sanzioni deboli, quindi indebolisce la one-stop-shop, si indebolisce il meccanismo di coerenza e indebolisce la capacità delle imprese di operare nel mercato unico digitale. Promuovere la crescita richiede un solido sistema di sanzione amministrativa. Questi quattro aspetti importanti della proposta - quella legge singolo tramite un regolamento, il one-stop-shop, il meccanismo di coerenza e il sistema di sanzioni - significa che la protezione dei dati rispetto sarà più semplice che mai. E ´attraverso l´azione coraggiosa come questo che siamo in grado di consentire alle imprese di innovare, creare posti di lavoro e di contribuire alla crescita economica. Regole chiare entro cui le imprese possono fare quello che sa fare meglio. Alcune stime indicano che il Pil Ue potrebbe crescere di un ulteriore 4% entro il 2020 se l´Unione europea prende le misure necessarie per la creazione di un moderno mercato unico digitale. Voglio aiutare le imprese dell´Ue contribuiscono a questa crescita. E ci si deve chiedere, in questi tempi di crisi economica, che si sarebbero posizione contro le misure per promuovere la crescita? Le prossime tappe dei negoziati Ulteriori tagli a burocrazia Sono consapevole del fatto che l´obiettivo di stimolare la crescita economica sarebbe frustrato erano il pacchetto di imporre un onere aggiuntivo per le imprese europee. Ecco perché ho proposto di accantonare le notifiche, per esempio. Comunicazioni alle autorità di vigilanza sono una formalità che ha poco valore aggiunto dal punto di vista della protezione dei dati. Una formalità che rappresenta un costo per le imprese di 130 milioni di euro all´anno. Quindi sì, cerchiamo di sbarazzarsi di esso. Ho ascoltato i deputati, agli Stati membri, alle parti interessate e alle imprese. Vogliono che ridurre la burocrazia ancora di più e per mantenere bassi i costi. E lo faremo. Prenderemo in esame la proposta e valutare in che modo la burocrazia possono essere tagliati senza compromettere il livello di protezione dei dati personali. Per esempio, ho già detto più volte che sono disposto a prendere in considerazione in seguito più di un approccio basato sui rischi. L´approccio basato sul rischio esiste già nel testo. In un certo numero di casi, gli obblighi dei responsabili del trattamento e processori sono calibrati alle dimensioni del business (imprese che occupano meno di 250 persone) e alla natura dei dati oggetto del trattamento. Abbiamo previsto deroghe nei casi in cui un´impresa non può identificare la persona i cui dati sono in fase di elaborazione. Questo dovrebbe essere il nostro obiettivo quando si parla di un approccio basato sul rischio. Tale approccio non significa solo "lasciare i titolari del trattamento scegliere cosa faranno". Ciò potrebbe pregiudicare la tutela per le persone interessate e avrebbe distrutto la parità di condizioni che vogliamo creare. Al contrario, vogliamo costruire un approccio nella legislazione che siano adeguatamente e prende correttamente conto del rischio. L´approccio deve anche essere semplice. Analisi complesse di rischio può portare a un aumento dei costi e minor certezza giuridica. Dobbiamo quindi valutare attentamente i criteri che abbiamo scelto di introdurre. Ma sono pronto ad andare oltre. Questo ci aiuterà a raggiungere un maggior grado di semplificazione per le imprese, ma comunque in modo che il solo diritto adeguato per la salvaguardia dei diritti degli interessati. Vogliamo fare in modo che gli obblighi non siano imposti, tranne ove siano necessarie per proteggere i dati personali. Un altro cambiamento che stiamo andando a fare è quello di ridurre prescrittività nel regolamento. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di definire regole chiare, in modo che le imprese sanno che cosa devono fare e cittadini sappiano quali diritti hanno. Tuttavia, se il linguaggio che abbiamo usato è troppo prescrittivo, quindi provvederemo a rimuovere o modificarlo. In questo modo intelligente, si può verificare che la normativa rimane chiaro ed efficace, ma possiamo anche fare le imprese sicuri di evitare costi inutili. Anche in questo caso, il nostro obiettivo qui è quello di rendere le cose più facili e meno costosi per le imprese. Pubblico / Privato settore divisione Oneri amministrativi non sono l´unica cosa che abbiamo sentito parlare dalle parti interessate. Abbiamo anche sentito la loro preoccupazione per la frammentazione giuridica che si verificano da un "pubblico-privato split", in cui viene rimosso il settore pubblico dal campo di applicazione del regolamento ed è autorizzato a operare secondo modalità diverse. Naturalmente, le aziende hanno ragione di essere preoccupato del fatto che alcuni stanno sostenendo una misura così radicale dal sistema armonizzato che abbiamo proposto. Mentre ci saranno sempre alcune aree in cui il settore pubblico ha il diritto di agire in modo diverso dal settore privato, i principi generali devono essere gli stessi. E ´importante ricordare che le attuali norme Ue - la direttiva sulla protezione dei dati - non alcuna distinzione tra le norme applicabili al settore pubblico o privato. Non sarebbe stato saggio per cambiare la situazione attuale, perché la distinzione tra pubblico e privato non è mai stata netta. L´evoluzione tecnologica sta rendendo sempre più labile. Lasciate che vi faccia un esempio. Cosa succede quando un locale caricate autorità i dati personali su una nube fornito da una società privata? Una domanda interessante per gli avvocati, ma non è una regola chiara per le imprese private. Alcune delle violazioni più dannose dati possono provenire dal settore pubblico. Nel 2011, il governo è stato il settore secondo più alto per il numero di violazioni dei dati. Il settore più frequentemente colpita è stata la sanità, che in molti Stati membri fa parte del settore pubblico troppo. Sono sicuro che siamo tutti d´accordo allora che non è diritto di rimuovere solo il settore pubblico dal regolamento, per farlo sarebbe irresponsabile e rendere la legislazione incompleta. Ulteriore flessibilità conciliare e certezza del diritto Avevamo anche un dibattito su come conciliare ulteriormente la flessibilità e certezza del diritto, e su come conciliare l´approccio orizzontale con le preoccupazioni e delle specificità settoriali, nello spirito di regolamentazione intelligente. Il modo in cui abbiamo cercato di affrontare questo doveva comprendere gli atti delegati e di esecuzione. Questi sono un nuovo modo di realizzare la flessibilità e certezza al tempo stesso, il che non è sempre facile. Gli atti delegati significa evitare un testo che è troppo prescrittivo. Evitano noi dover scrivere liste lunghe e dettagliate per ogni articolo. Invece, si potrebbe vedere se il sistema ha funzionato come redatto, e se i dettagli in più era necessario, quindi potremmo aggiungere utilizzando all´atto delegato. Naturalmente atti delegati e di esecuzione non sono mai state vuole essere un modo per riscrivere tutto il regolamento. Questo semplicemente non è possibile fare e non è mai nostra intenzione. Ma voglio essere chiaro, anche se credo che atti delegati e di esecuzione sono uno dei modi per raggiungere la certezza del diritto, sono pronto a guardare altri modi per assicurare un´applicazione efficace delle norme. Così abbiamo riesaminato ogni atto delegati e di esecuzione uno ad uno, per vedere se c´è un metodo migliore che potesse prendere il suo posto. Come risultato di questo esercizio, ci sono una serie di atti delegati e di esecuzione che saremmo felici di sostituire. Al posto di questi atti, abbiamo considerato diverse soluzioni. Tra questi più in dettaglio nel testo, consentendo che il meccanismo coerenza di intervenire e prendere una decisione, che consente i codici di condotta e di altri business lead iniziative o semplicemente eliminare l´atto nella sua interezza. Dobbiamo stare attenti. Le alternative non devono rendere il testo più prescrittivo. Il pacchetto dovrebbe rimanere la prova tecnologicamente neutrale e futuro. Ma io sono pronto a lavorare su questa base. Per vedere ogni responsabilizzazione individuale e di apportare modifiche che meglio mantenere la flessibilità e la certezza in ogni caso. Conclusione Signore e signori, Spero che le mie spiegazioni oggi dimostrano che vale la pena di continuare a impegnarsi in questo dibattito in rapido movimento. Confido che insieme, faremo un grande passo avanti per il mercato unico digitale. Vogliamo aprire nuove opportunità di crescita che l´Europa ha bisogno, e, al tempo stesso, si vuole fare della protezione dei dati un diritto effettivo per tutti. Noi siamo più vicini che mai a fornire efficaci, praticabili e futuro a prova di norme sulla protezione dei dati che consentono la crescita. Mi aspetto che il Parlamento e il Consiglio a compiere rapidi progressi in materia di protezione dei dati entro la fine della Presidenza irlandese. Farò tutto il possibile per sostenere la Presidenza irlandese e il Parlamento europeo in questo sforzo. E spero di poter contare sul vostro sostegno, anche. Per fornire ciò azienda vuole. Per fornire ciò che i cittadini vogliono. E per portare norme europee in materia di protezione dei dati nell´era digitale.” |
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TRENTO: INTERNET, OCCASIONE DI CRESCITA PER WELFARE E SERVIZI ALLA PERSONA |
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Trento, 5 dicembre 2012 - “Il Trentino ha investito molto nella rete, con Adsl veloce e fibra ottica, che sono già nelle case e nelle aziende. Ora dobbiamo investire nei contenuti che correranno nelle rete: il digitale è un’opportunità per imprese e settore della ricerca di lavorare assieme e sviluppare nuovi servizi, creando così occupazione e reddito”. Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, ha aperto stamani i lavori di “Welfare in rete”, convegno organizzato il 3 dicembre da Trentino Network e dalla Cooperazione Trentina, presso la Sala Belli del Palazzo della Provincia di piazza Dante. L’iniziativa - come ha spiegato in apertura Alessandro Zorer, a.D. Di Trentino Network - è il primo passo verso una progettazione partecipata di progetti innovativi, ovvero progetti in grado di mettere attorno allo stessa tavolo il mondo della ricerca, le imprese trentine e il pubblico, così da portare alla relizzazione nei prossimi anni di nuovi servizi, nuove opportunità di lavoro per le imprese: “Una rete senza contenuti - ha aggiunto il presidente Dellai - è come una ferrovia senza treni. Dobbiamo favorire la nascita di nuovi servizi e il cambiamento dentro aziende che dovranno evolvere per sfruttare le immense opportunità che il digitale offrirà loro. E questo, come dimostra il convegno di oggi, può iniziare dal welfare, dai servizi verso la persona, in sinergia con il mondo della cooperazione che da sempre è rete di persone e di valori”. “Il futuro è convergenza. Il Trentino è un ecosistema avanzato di innovazione in grado di incubare esperienze innovative in tema di welfare e nuove tecnologie, capaci di riportare al centro dei nuovi sistemi tecnologici la persona”. Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, ha confermato nel suo intervento di apertura del convegno Welfare in Rete, l’interessa strategico della pubblica amministrazione trentina verso nuove forme di mercato e di impresa legate alla tecnologia digitale. “Dall’europa arriva - ha aggiunto il presidente Dellai - l’impegno forte verso l’Agenda digitale come opportunità di contrasto alla crisi economica. Al contempo, la sfida è di fare convergere innovazione e tecnologia con i contenuti e il nuovo ‘sentire’ sociale ed economico”. Una delle strade in grado di garantire al Trentino la “convergenza digitale” è la progettazione partecipata (coprogettazione), ovvero la possibilità per le imprese di lavorare con il mondo della ricerca per sviluppare quelli che saranno i servizi di domani: “In questo modo, ha concluso Dellai - noi garantiamo competitività alle imprese, che innoveranno i loro prodotti e servizi, e finalizzeremo gli investimenti in ricerca con ricadute concrete sul territorio. Il Welfare è sicuramente il settore da cui si può incominciare, grazie anche alla rete della Cooperazione trentina”. Il Trentino vanta la presenza di numerosi centri di ricerca riconosciuti a livello mondiale, in grado di sviluppare idee innovative, e ad una infrastruttura di rete unica in Italia, che mira a connettere oltre 150 mila unità immobiliari e a garantire collegamenti veloci a amministrazioni locali, aziende sanitarie, università e imprese. Dall’altra, grazie ad un terzo settore evoluto e maturo, che vede impegnati un elevato numero di soggetti eterogenei che offrono servizi di assistenza ma anche finalizzati a migliorare la qualità della vita più in generale dei cittadini. “Insieme – ha proseguito Andrea Granelli, presidente di Kanso e promotore del convegno - creeremo un tavolo permanente di coprogettazione che unisce il mondo della cooperazione e della ricerca al fine di incanalare le nuove frontiere digitali verso la creazione di servizi innovativi alla persona atti a migliorare la qualità della vita e promuovere attività di business”. “Oggi- ha aggiunto Sergio Bettotti, dirigente progetto in materia di sviluppo reti telematiche - abbiamo una rete capillare in fibra ottica di 900 km che arriva all’interno delle nostre vallate. La nostra rete, dunque, può essere messa al servizio del welfare e penso anche alla sanità. Avere la banda larga su tutto il territorio significa poter risolvere in tempo reale anche situazioni di emergenza con il supporto di medici esperti collegati in rete. Oggi l’infrastruttura c’è, nel 2018 poi raggiungeremo tutte le abitazioni con la fibra ottica, perciò possiamo iniziare una fase di innovazione concreta basata su servizi diretti ai cittadini”. Sono stati questi i principali temi trattati dell’iniziativa Kanso e Trentino Network, che ha visto i contributi di Agenzia Provinciale per la Famiglia, di Trento Rise, della Fondazione <ahref, di Fbk e del Centro Servizi Volontariato provinciale. L’uso di metodologie di progettazione partecipata - hanno concordato tutti gli interventi - consentirà di individuare gli effettivi bisogni degli operatori, e di coinvolgerli nell’analisi delle problematiche emerse e nello sviluppo di soluzioni condivise per il mondo del welfare. Le tematiche di welfare assumeranno in futuro una sempre crescente rilevanza a causa dell’invecchiamento della popolazione, della diffusione di malattie croniche, della dissoluzione della famiglia patriarcale e dell’allontanamento dello Stato, con conseguente diminuzione della disponibilità di risorse e aumento del rischio di povertà. In Trentino, il processo di innovazione non può prescindere dal mondo cooperativo e dal volontariato perché rivestono un ruolo preponderante, in termini di presenza sul territorio, di servizi erogati e di reti di impresa. |
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TELECOM ITALIA: AL VIA I SERVIZI ULTRABROADBAND SULLA RETE IN FIBRA OTTICA DA OGGI DISPONIBILI LE OFFERTE “ULTRA INTERNET FIBRA OTTICA” PER NAVIGARE DA CASA AD UNA VELOCITÀ DI 30 MEGABIT AL SECONDO GRAZIE ALLA RETE DI NUOVA GENERAZIONE IN ARCHITETTURA FTTCAB |
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Roma, 5 dicembre 2012 - Telecom Italia accelera sull’ultrabroadband e lancia i servizi basati sulla rete in fibra ottica di nuova generazione realizzata in architettura Fttcab (Fiber to the Cabinet), caratterizzati da una velocità di trasmissione di 30 Megabit al secondo in download e 3 Megabit in upload, rendendo fruibili applicazioni in tempo reale e contenuti multimediali in alta definizione anche per più utilizzatori simultanei. Da domani sarà possibile attivare le nuove offerte “Ultra Internet Fibra Ottica” nelle prime tre città: Roma, Torino e Napoli. La commercializzazione dei servizi su rete in fibra ottica sarà estesa nelle prossime settimane a Milano, Genova, Bologna e Bari. Il lancio dei nuovi servizi in fibra ottica è il risultato del forte impulso che Telecom Italia ha dato al programma di sviluppo della propria rete Ngan (Next Generation Access Network): i lavori per la realizzazione dell’infrastruttura sono stati già avviati in 31 città italiane, che diventeranno 100 entro il 2014 per una copertura di circa 6 milioni di unità immobiliari corrispondenti al 25% della popolazione, con un ritmo di attivazioni di oltre 200 cabinet a settimana. Le città dove la posa della fibra è già in fase avanzata sono: Roma, Torino, Napoli, Milano, Genova, Bologna, Bari, Catania, Venezia, Firenze, Padova, Palermo, Verona, Ancona, Bergamo, Brescia, Como, Brindisi, Perugia, Reggio Emila, Treviso, Udine, Monza, Forlì, Varese, Taranto, Pisa, Prato, Catanzaro, Vicenza e Pescara. Il progetto per lo sviluppo della rete di nuova generazione si avvale dell’architettura Fttcab, che prevede l’utilizzo della fibra ottica fino all’armadio stradale che renderà disponibili nel prossimo futuro, grazie agli sviluppi tecnologici, servizi a banda ultralarga con velocità di connessione fino a oltre 100 Megabit/s. La nuova offerta ”Ultra Internet Fibra Ottica” di Telecom Italia, grazie al collegamento in fibra fino al cabinet e alla tecnologia Vdsl, garantisce una velocità di trasmissione dati prossima a quella nominale. Questa soluzione consente di migliorare l’esperienza di navigazione in Internet, fruire dei contenuti video in streaming in alta definizione - anche attraverso diversi device di casa come smartphone, tablet e smart Tv collegati al nuovo modem - oltre a servizi voce Voip e al gaming on line multiplayer in alta qualità. In questa prima fase la velocità di connessione sarà fino a 30 Megabit/s, in linea con quanto previsto dall’Agenda Digitale europea, che indica l’obiettivo di rendere disponibile tale capacità di connessione per il 100% della popolazione entro il 2020. Telecom Italia lancerà inoltre da gennaio 2013 anche l’offerta “Ultra Internet Fibra Ottica” per la clientela business. Allo scopo di contribuire in modo concreto ad accelerare il processo di crescita e di digitalizzazione delle aziende italiane per il rilancio dell’economia del paese, coerentemente con i programmi dell’Agenda Digitale Italia, questa soluzione verrà proposta allo stesso prezzo del profilo commerciale che si basa sulla tecnologia tradizionale, garantendo in questo modo il massimo delle prestazioni a parità di spesa. I clienti che aderiranno all’offerta potranno accedere al mondo dei servizi It di Impresa Semplice, sfruttandone al meglio le potenzialità grazie alla connessione in fibra ottica. Telecom Italia, dopo il lancio delle offerte dedicate alla tecnologia di rete Lte (Long Term Evolution) per la telefonia mobile, conferma con questa iniziativa la volontà di mettere a disposizione di cittadini e imprese, anche nell’ambito della telefonia fissa, servizi tecnologicamente evoluti basati su reti sempre più moderne e performanti. “Ultra Internet Fibra Ottica” di Telecom Italia per la clientela residenziale sarà disponibile in due versioni. “Internetfibra” che offre: Navigazione fino a 30 Megabit/s in download e 3 Megabit/s in upload; Accesso fonia in tecnologia Voip; Modem Adsl/fibra Wifi- b/g/n incluso; Abbonamento: 40 Euro/mese in promozione per 6 mesi (anziché 50 Euro/mese). “Tuttofibra” che offre: Navigazione fino a 30 Megabit/s in download e 3 Megabit/s in upload; Accesso fonia in tecnologia Voip; Modem Adsl/fibra Wifi- b/g/n incluso; Chiamate illimitate verso i numeri nazionali di telefonia fissa e 200 minuti ogni mese verso tutti i numeri cellulari Tim Abbonamento: 49 Euro/mese in promozione per 6 mesi (anziché 59 Euro/mese). Il contributo di attivazione (99 Euro) è in promozione gratuita fino al 31 marzo 2013. Le offerte si intendono Iva inclusa. “Ultra Internet Fibra Ottica” di Telecom Italia per la clientela business sarà disponibile da gennaio con il profilo “Tuttofibra” che offre: Navigazione fino a 30 Megabit/s in download e 3 Megabit/s in upload; Accesso fonia in tecnologia Voip; Chiamate illimitate verso i numeri nazionali di telefonia fissa e 1000 minuti verso Tim incluse; Modem Adsl/fibra Wifi- b/g/n incluso; Abbonamento: 50 Euro/mese; Installazione e configurazione del servizio con tecnico incluso. Il contributo di attivazione (120 Euro) è in promozione a 60 Euro fino al 30 giugno 2013. Le offerte si intendono Iva esclusa. |
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GRANNY AND THE THIEF DI ARIANNA DEBUTTA IN ANTEPRIMA AL VIGAMUS – THE VIDEO GAME MUSEUM OF ROME |
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Rieti, 5 dicembre 2012. Granny and the Thief è un divertente gioco per dispositivi iOs sviluppato dalla società Arianna. Lo scopo del gioco consiste nell´aiutare una simpatica e coraggiosa nonnina nel recuperare tre monete sparse all´interno del livello, facendo attenzione ai ladri che furtivamente cercano di raggiungere il suo appartamento per derubarla di tutti i risparmi di una vita. La forza di questo gioco risiede nella semplicità e immediatezza del suo gameplay, rendendolo accattivante e coinvolgente. Granny and the Thief ha come obiettivo quello di regalare momenti di estrema serenità al giocatore. Il gameplay è immediato e decisamente intuitivo. Basterà infatti, muovendo la nonnina, colpire il ladro o recuperare le monete attraverso il lancio dei vasi a disposizione. Proseguendo nel gioco, si scopriranno poi nuovi elementi che renderanno l´impresa più varia e dinamica: fiori sputa api, ragni dispettosi, condomini arrabbiati, solo per citarne alcuni. Eliminare tutti i ladri e raccogliere tutte le monete, facendo leva anche sugli elementi di disturbo, metterà alla prova le capacità del giocatore. Sarà, infatti, a volte soltanto l´utilizzo di un movimento o di un lancio specifico a far raggiungere una moneta, altre volte una combo rapidissima di rimbalzi. Il videogame si potrà giocare su tre gradi di difficoltà. La prima permetterà al giocatore di visitare il mondo di Granny and the Thief senza preoccuparsi del punteggio o di accumulare monete. La seconda è stata pensata per chi vuole impegnarsi nell´accumulare tutte e tre le monete sparse nel livello, mentre la terza è dedicata a chi è desideroso di essere il numero uno e quindi, non solo accumulare le monete, ma trovare le combo giuste per raggiungere il punteggio massimo per livello e magari condividerlo con gli amici su Facebook. Il Vigamus - The Video Game Museum of Rome ospiterà la presentazione in anteprima del nuovo videogioco Granny and the Thief sviluppato dalla software house italiana Arianna nell’Epson Multimedia Conference Center domenica 9 dicembre p.V. Alle ore 15.30, con la presenza di Salvatore Carlucci, Founder di Arianna. “L´abbiamo detto fin dal primo giorno: il Vigamus è la Casa del Videogioco, aperta a chi ama i videogiochi, e ovviamente a chi ha fatto di questa passione una carriera” - ha dichiarato Marco Accordi Rickards, Direttore del Museo Vigamus. “Speriamo di ospitare sempre più realtà dinamiche e all´avanguardia come Arianna, che dimostrano come il videogioco sia un territorio ricco di sfide e grandi opportunità per i giovani talenti del nostro Paese”. |
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INTERNET FESTIVAL: LA GIURIA CAPITANATA DA MARCO MALVALDI PREMIA I 5 VINCITORI DEL CONTEST FACEBOOK BEN 53 I RACCONTI PERVENUTI. |
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Firenze, 5 dicembre 2012 - Appuntamento di fine anno con l’Internet Festival per premiare le cinque short story vincitrici del contest letterario “C’era una volta Googleo Galilei” lanciato ufficialmente durante l’edizione 2012 dell’Internet Festival. 53 in totale le storie pervenute all’indirizzo http://volacon.Internetfestival.it 600 caratteri a disposizione per concludere in modo creativo l’incipit proposto da Marco Malvaldi incentrato sulla figura di Galileo Galilei. Galilei è lo “spirito guida” dell’intero Festival e gli aspiranti scrittori sono stati invitati ad immaginarlo nella sua versione “Googleo” il giorno in cui ha scoperto la rete e ha digitato il suo nome su un motore di ricerca. I 5 vincitori ha ricevuto in regalo biglietti aerei offerti da Ryanair per cinque destinazioni europee e per cinque destinazioni nazionali. La giuria capitanata dallo stesso Malvaldi, è composta anche da Paolo Chiappini, direttore di Fondazione Sistema Toscana, Mario Cristiani, sceneggiatore Rai, Alberto Di Minin, Scuola Superiore Sant’anna, Adriano Fabris, Università di Pisa, Marco Galli, Sat di Pisa e Silvia Panichi, Assessore alla Cultura del Comune di Pisa. Ecco l’incipit di Malvaldi che ha dato il via al contest: Galileo non ci poteva credere. Dopo cinquecento anni, credeva che il suo nome fosse legato, ancorato alle sue scoperte. Al fatto che è la terra che gira intorno al sole, e non il contrario. Al metodo scientifico, il solo metodo che permetta di formulare affermazioni universali. Al principio di relatività del moto dei corpi. Macchè. Dopo aver digitato il proprio nome dentro quello spazio, aveva scoperto che non era così. Ed ecco i nomi dei primi 5 classificati che riceveranno ciascuno 2 biglietti a/r per una destinazione europea e altri due biglietti a/r per l’Italia: 1. Primo classificato con “Lo scheletro nell´armadio”– Alessandro Menconi (Carrara) – 145 punti; 2. Seconda classificata con “Galileo Domestico” – Barbara Torelli (San Giuliano Terme - Pisa) – 141 punti; 3. Terzo classificato “La vita oscilla tra nemesi e turbamenti” - Michele Meetti (San Miniato - Pisa) – 141 punti; 4. Quarta classificata “Oggi mi sento fortunato ma forse non lo sono” - Elena Iannelli (Cagliari) – 140 punti; 5. Quinta classificata “Segnala immagini inappropriate” - Silvia Orso (Firenze) – 135 punti. Per leggere tutte le storie che ci sono pervenute: http://volacon.Internetfestival.it.index.php?archivio . |
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"IL GIOCO NEI GIOCHI DI GUERRA: APPLICARE I PRINCIPI DI COINVOLGIMENTO DEL XXI SECOLO PER STIMOLARE LA MOTIVAZIONE", LONDRA, REGNO UNITO |
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Bruxelles, 5 dicembre 2012 - L´11 dicembre 2012 si terrà a Londra, nel Regno Unito, una conferenza intitolata "Il gioco nei giochi di guerra: applicare i principi di coinvolgimento del Xxi secolo per stimolare la motivazione" (The Game in Wargames: Applying 21st Century Engagement principles to drive motivation). Storicamente la difesa è stata uno dei motori fondamentali dell´innovazione. Nonostante l´ambiente mutevole, l´industria aerospaziale e della difesa probabilmente continuerà a sviluppare tecnologie che cambiano il gioco. Oggi, tuttavia, il gioco e il coinvolgimento dei consumatori sono i principali sviluppi innovativi quando si tratta di catturare l´attenzione, modificare gli atteggiamenti e cambiare i comportamenti. L´evento si occuperà di condotta di gioco e intuizioni fondamentali prese da esempi nel mondo reale nell´applicazione dell´economia comportamentale e della progettazione dei giochi per aumentare il coinvolgimento, creare fedeltà e modificare il comportamento. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Smi-online.co.uk/defence/uk/masterclass/game-in-wargames-applying-21st-century-engagement-principles-to-drive-motivation |
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BICOCCA, UN “DISTRETTO CULTURALE” PER L’UNIVERSITÀ CHE GUARDA AL FUTURO
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Milano, 5 dicembre 2012 – Ricerca, innovazione, internazionalizzazione, cultura. Sono questi i fattori chiave sui quali l’Università di Milano-bicocca continua a puntare e a investire anche in un periodo di particolare difficoltà, come quello presente. Lo ha sostenuto il rettore Marcello Fontanesi inaugurando ieri mattina l’anno accademico 2012/2013, quindicesimo dalla nascita dell’Ateneo. Alla presenza del presidente della Crui, Marco Mancini, e del presidente di Assolombarda, Alberto Meomartini, il rettore ha sottolineato l’importanza dell’università come produttrice di conoscenza e di sviluppo del capitale umano, fattori chiave per la sostenibilità del sistema Paese, pur non nascondendo che «esiste da decenni una sottovalutazione clamorosa della cultura, della formazione, della ricerca da parte delle istituzioni rappresentative della politica, del governo, dei governi locali, ma anche della società civile. Occorre far emergere una nuova scala di priorità, non credo ci si debba arrendere agli automatismi della “spending review», ha detto Fontanesi citando le parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. In particolare, Fontanesi ha ricordato come per l’Università di Milano-bicocca siano sempre state centrali sia la dimensione locale, nella quale far crescere progetti di ricerca e trasferimento tecnologico legati alle caratteristiche del territorio, sia la dimensione internazionale, attraverso una fitta rete di accordi e contatti che creano opportunità per studenti e ricercatori. «L’idea iniziale – ha detto Fontanesi ricordando la genesi dell’Ateneo - era quella di trasformare gli spazi industriali in un polo della ricerca e dell’innovazione con la creazione dell’università e l’insediamento di nuovi centri di ricerca. Nel tempo si è poi realizzato uno sviluppo locale che, grazie alle risorse insediate e alla potenzialità dei soggetti coinvolti, ha valorizzato la zona conferendole la configurazione di Distretto, ci piace chiamarlo “Distretto Culturale Bicocca”, simbolo della contemporaneità e luogo di cultura, ricerca ed innovazione, un “luogo dove le cose succedono” un luogo vivo e vitale in grado di attrarre idee, menti, risorse e propositi di ampio respiro. In questo contesto si è sviluppata la nostra Università, un’Università nuova, aperta e sensibile alle esigenze della società e disponibile a fornire il suo contributo allo sviluppo culturale, socio-economico e tecnologico della collettività». Il Rettore ha anche annunciato i nuovi progetti di sviluppo del Campus Bicocca. In particolare, la realizzazione di tre nuove residenze per studenti a Milano, Monza e Cinisello Balsamo, per un totale di 294 posti letto, parte del programma di sviluppo che porterà la disponibilità di posti letto a circa 1.500 entro l’anno accademico 2015/2016. E la gestione, grazie a un accordo di concessione con il Comune di Milano, del Centro Sportivo Pro Patria. Lo spirito di questo progetto, ha spiegato Fontanesi, è di creare un’area non solo riservata allo sport universitario, bensì un grande spazio verde aperto al pubblico e un nuovo luogo di aggregazione che potrà contare anche sulla rete di trasporti urbani che collegano il Campus alle città di Milano e Monza e all’intera Regione. «Nel contesto territoriale – ha concluso Fontanesi - il ruolo dell’Università non si esprime solo nella funzione istituzionale di agenzia formativa e divulgatrice del sapere, ma anche in quello di centro attivo nell’economia, che si concretizza nella valorizzazione e diffusione delle conoscenze prodotte dalla ricerca e nelle iniziative di trasferimento tecnologico». |
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ERASMUS, DALLA REGIONE TOSCANA UN MILIONE PER BORSE DI STUDIO PIÙ “RICCHE” |
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Firenze, 5 dicembre 2012 - Sono moltissimi (1.173 giovani in Toscana, quasi 20.000 in Italia nell’anno accademico 2010-2011) gli studenti universitari che chiedono di “andare in Erasmus”, ossia di trascorrere una parte del loro periodo di studio in un istituto di istruzione superiore di un altro paese. Ma sono anche sicuramente moltissimi gli studenti che, per le loro condizioni economiche, non possono permettersi questa avventura, la possibilità di seguire corsi e preparare la laurea all’estero, con la garanzia del riconoscimento del periodo di studio e degli esami sostenuti. Questo perché il contributo Ue previsto per la mobilità di studio è esiguo, 230 euro mensili che salgono a 500 euro nel caso della mobilità per tirocinio. Per rendere possibile anche a studenti meno abbienti di poter usufruire di questa possibilità, la Regione Toscana ha deciso di impegnare circa 1 milione di fondi regionali che arricchiranno le borse di studio dei giovani toscani che parteciperanno all’Erasmus a partire dal 2013. Lo ha annunciato oggi il presidente Enrico Rossi, nel corso di un incontro, che si è svolto nella sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati con una rappresentanza di giovani che hanno fatto esperienza all’estero attraverso il Programma Erasmus. Nel corso dell’incontro si è anche parlato di una nuova collaborazione con le istituzioni che in Toscana partecipano al Programma, attraverso la prossima firma di un protocollo per l’istituzione di un tavolo permanente volto a promuovere il tema della mobilità tra i giovani. L’iniziativa è stata avviata con la collaborazione di Agenzia Nazionale Lifelong Learning Programme, Conservatorio di musica Luigi Cherubini, European University Institute, Imt – Institute for Advanced Studies Lucca, Isia – Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Firenze, Issm Rinaldo Franci, Issm Pietro Mascagni, Scuola Normale Superiore, Scuola Superiore Sant’anna, Università degli Studi di Siena, Università degli studi di Firenze, Università di Pisa, Università per Stranieri di Siena, Esn-ges e Fondazione Garagerasmus.b. E’ inoltre prevista nei prossimi giorni anche la stipula di un protocollo con Europedirect e Eurodesk per fare sinergia e favorire la partecipazione dei giovani alla mobilità. Oggi infine la Fondazione Garagerasmus ha lanciato l’applicazione web ‘check-in Europe’, che ha l’obiettivo di riunire il maggior numero di ex erasmus in Europa. L’applicazione in versione beta è stata presentata al Parlamento Europeo il 5 novembre scorso (vedi il video su Youtube) e ha ottenuto il supporto della Commssione Europea e del Parlamento Europeo. Il presidente Rossi è stato il primo a fare il “check-in” e quindi ad aderire alla rete. Che cosa è il programma Erasmus - Il programma Erasmus incentiva e promuove la mobilità studentesca in Europa da 25 anni. È un programma ormai consolidato e conosciuto da tutti gli studenti universitari. Negli anni si è registrata una partecipazione sempre crescente. Ad oggi il panorama Erasmus è molto variegato e comprende diversi progetti tra cui: mobilità per fini di studio e per tirocinio, i programmi intensivi, mobilità per il personale docente e amministrativo I paesi coinvolti negli scambi non sono solo i paesi dell’Ue ma anche paesi extraeuropei come Turchia, Svizzera, Norvegia Liechtenstein, Islanda. I programmi di mobilità della Regione Toscana - Nello spazio “Muoversi” del portale www.Giovanisi.it sono proposte tutte le opportunità che il progetto regionale offre per le esperienze di mobilità in Italia e all’estero. Si tratta di bandi che offrono ai giovani toscani la possibilità di svolgere esperienze di studio, formazione, tirocinio o lavoro in altre regioni d’Italia o all’estero. In particolare voucher per l’accesso a percorsi di alta formazione in Italia e all’estero per facilitare la partecipazione a percorsi di alta formazione (Master, Dottorati, Specializzazioni) in Italia o all’estero; corsi di dottorato che potranno fruire delle borse regionali; prestiti d’onore per giovani laureati (22-35 anni) per la prosecuzione degli studi dopo il conseguimento della laurea (master, corso di specializzazione, dottorato di ricerca) sia in Italia che all’estero; stage all’estero relativi ai percorsi di formazione professionale post diploma Ifts attraverso voucher assegnati ai vincitori del bando annuale; voucher ai vincitori del bando annuale per attivazione di stages all’estero; Servizio Civile all’estero. |
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ERASMUS: ECCO LE ESPERIENZE DI SEI GIOVANI TOSCANI |
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Firenze, 5 dicembre 2012 - “Vorrei gli Stati uniti d’Europa: un’Europa sociale che non pensa solo alla moneta ma anche alle persone e ai loro diritti”. Con questa frase il presidente Enrico Rossi ha siglato oggi la sua iscrizione (la prima) al data base ‘Check-in Europe’, lanciata dalla Fondazione Garage Erasmus con l’obiettivo di riunire il maggior numero di ex-Erasmus in Europa, a partire dalla Toscana. Il check-in è avvenuto nel corso dell’incontro organizzato nell’ambito del progetto Giovanisì che oggi il presidente Rossi ha avuto con un centinaio di giovani che hanno fatto esperienza all’estero grazie ad Erasmus. “Quando si va all’estero – ha detto tra l’altro il presidente Rossi – si ha la sensazione che in altri paesi ci sia una idea di bene comune che da noi non è diffusa e che per arrivare allo stesso risultato noi dobbiamo fare tre volte fatica. Sono convinto che la vostra generazione, quando riuscirà ad entrare nei gangli direzionali del nostro paese, può portarci una cultura europea e un maggiore dinamismo. Così potremo diventare anche noi pienamente europei”. Il presidente ha annunciato la decisione della Regione di cofinanziare, insieme gli istituti di istruzione superiore della Toscana, le borse Erasmus così da permettere questa esperienza anche agli studenti meritevoli e meno abbienti. E inoltre ha proposto ai giovani presenti un incontro periodico, per poter approfondire le tematiche di interesse comune e valorizzare idee e suggerimenti. Il “cuore” dell’incontro è stato il momento in cui sei giovani che hanno raccontato brevemente il valore e il significato della loro esperienza in Erasmus. Sergio Maragoni, studente di chimica e tecnologie farmaceutiche dell’Università di Siena, ha parlato della sua esperienza a Copenaghen, in Danimarca, come di qualcosa “che viene la voglia di condividere. Ho potuto fare il confronto con un sistema di studio diverso, tutto basato sul lavoro pratico e in team. Una esperienza che ti cambia la vita”. “L’aspetto più significativo di questa esperienza è quello umano e di interazione con altri popoli e culture” ha detto Francesco Marfatti, dell’Università di Pisa, Erasmus a Tubinga per lo studio della lingua turca e poi a Istanbul negli archivi della banca ottomana. “E’ un mattone fondamentale anche per la costruzione dell’integrazione europea”, ha concluso. In Marianna Di Foglio, univesitaria a Firenze ed Erasmus in Francia e a Siviglia per progettazione dei sistemi turistici è rimasta “tanta voglia di ripartire, per rivedere studenti di tanti continenti e ripetere una esperienza di accoglienza molto bella al Museo del Flamenco”. Luca Pagani, biologo, che dalla Scuola Normale di Pisa è approdato a Cambridge, ha costruito “una piccola rete tra la Toscana e l’Inghilterra, perché ho riportato la mia esperienza all’estero a Bologna, dove ho svolto un post dottorato e da cui partiranno adesso alla volta di Cambridge altri tre studenti che seguiranno il mio percorso”. Manchester, Inghilterra, è stata invece la meta di Giacomo Porzio, della Scuola superiore Sant’anna di Pisa. “Sono ingegnere energetico – ha raccontato – e mi sono occupato di un progetto che riguarda la siderurgia e la compatibilità ambientale. Un tema attualissimo in Italia”. E infine Caterina Zoccola, che dall’Università per stranieri di Siena è approdata in Germania. “Una esperienza magnifica – ha concluso – che mi ha insegnato soprattutto a togliermi di mente tanti stereotipi sui tedeschi e in generale i pregiudizi sulle persone”. |
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PROFESSORI SOSTENGONO CHE LA LINGUA INGLESE DERIVI DALLO SCANDINAVO |
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Bruxelles 5 dicembre 2012 - Due eminenti professori hanno respinto l´idea che l´inglese discenda dall´anglosassone e affermano, invece, di avere le prove che la sua origine risieda in Scandinavia. Il professore di linguistica Jan Terje Faarlund, dell´Università di Oslo, e il suo collega professor Joseph Emmonds, dell´Università Palacký, nella Repubblica ceca, credono che l´inglese derivi dal gruppo di lingue germaniche settentrionali, proprio come il norvegese. Questo rompe con la tesi di altri esperti linguistici e il resto del mondo, che ritengono che l´inglese discenda direttamente dall´inglese antico. Il prof. Faarlund dice: "L´inglese moderno è un diretto discendente della lingua degli scandinavi che si stabilirono nelle isole britanniche nel corso di molti secoli, prima che i Normanni di lingua francese conquistassero il paese nel 1066". Il professore fa notare che l´inglese antico, o anglosassone, è una lingua germanica occidentale, che gli Angli e i Sassoni portarono con sé dalla Germania settentrionale e lo Jylland meridionale quando si stabilirono nelle isole britanniche nel V secolo. Il professore continua: "L´inglese antico e l´inglese moderno sono due lingue molto diverse. Perché? Noi crediamo che ciò sia dovuto al fatto che l´inglese antico semplicemente si estinse, mentre lo scandinavo è sopravvissuto, anche se naturalmente fortemente influenzato dall´inglese antico". Mentre molte persone di madrelingua inglese fanno fatica a imparare il norvegese, il prof. Faarlund crede non sia un caso che gli scandinavi - in particolare i norvegesi - imparino l´inglese relativamente in fretta. Egli spiega: "È vero che molte delle parole inglesi assomigliano alle nostre (in norvegese, ad esempio). Ma c´è di più. Anche la struttura di base della lingua è incredibilmente simile a quella del norvegese. Spesso noi non facciamo gli errori che fanno gli altri (che parlano altre lingue) in inglese, perché la grammatica è molto simile". I professori ritengono che la lingua sia nata in un periodo in cui gli inglesi e gli scandinavi erano in lotta per il potere politico in Danelagen, che copre parte della Scozia e dell´Inghilterra di oggi. Il prof. Faarlund dice: "Un punto geografico particolarmente importante nella nostra ricerca è la regione delle East Midlands - che coincide quasi esattamente con la parte meridionale densamente popolata della Danelaw - dove la lingua parlata si è successivamente sviluppata nell´inglese moderno. Egli sottolinea inoltre (per sostenere la sua teoria) che la lingua è notevolmente cambiata nel periodo successivo all´arrivo dei Normanni, suggerendo che le condizioni misere in cui viveva la gente comportarono una fusione dei due gruppi precedentemente separati: quelli che parlavano l´inglese antico e quelli che parlavano lo scandinavo. Si ritiene che da ciò sia nato l´inglese medio, ovvero il predecessore dell´inglese moderno. "Una aspetto particolarmente interessante è che l´inglese antico adottò dallo scandinavo parole della vita quotidiana, che erano già presenti nella lingua autoctona. Di solito si prendono in prestito parole e concetti di cose nuove; in inglese avviene quasi il contrario: le parole della vita di tutti i giorni sono scandinave, e sono molte", dice il prof. Faarlund, che ha fornito alcuni esempi: rabbia, timore, nascita, torta, sporcizia, uovo, compagno, ospite e giovedì. Si ritiene che l´inglese antico già possedeva il 90 % di questi concetti nel proprio vocabolario. Il professore aggiunge una nota sulla grammatica inglese: "In Inghilterra anche le parole e i morfemi grammaticali - ovvero la più piccola unità linguistica astratta significativa - sono stati adottati dallo scandinavo e sopravvivono nella lingua inglese fino ad oggi". E aggiunge: "Siamo in grado di dimostrare che mentre l´inglese differisce sintatticamente dalle altre lingue germaniche occidentali - tedesco, olandese, frisone - ha la stessa struttura delle lingue scandinave". Egli conclude facendo alcuni esempi. In inglese e in scandinavo l´oggetto segue il verbo, mentre il tedesco e l´olandese (e l´inglese antico) mettono il verbo alla fine: I have read the book. Eg har lese boka. L´inglese e lo scandinavo possono avere una preposizione alla fine della frase: This we have talked about. Dette har vi snakka om. Gruppo genitivo: The Queen of England´s hat. Dronninga av Englands hatt. Così conclude il professore: "Tutto questo è impossibile in tedesco o in olandese, e questo tipo di strutture è molto improbabile che cambino all´interno di una lingua. L´unica spiegazione ragionevole è che l´inglese sia in realtà una lingua scandinava, una continuazione del norvegese-danese parlato in Inghilterra durante il Medioevo". Per maggiori informazioni, visitare: Università di Oslo Uio: http://www.Uio.no/english/ Università Palacký: http://www.Upol.cz/en/ |
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TRENTO: SCUOLA, SIGLATO IL PROTOCOLLO D´INTESA CON LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI |
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Trnto, 5 dicembre 2012 - "Esprimo soddisfazione - ha dichiarato l´assessore all´istruzione Marta Dalmaso - per il raggiungimento dell´accordo con cui l´amministrazione si impegna ad affrontare il contenimento dei costi con un confronto approfondito con i sindacati che per parte loro si impegnano per l´anno 2013, a mettere a disposizione una parte del Fo.r.e.g e del Fondo Qualità per ridurre l´impatto della manovra. Il lavoro con il sindacato riprenderà a breve per individuare congiuntamente gli interventi di natura strutturale necessari per raggiungere gli obiettivi di contenimento della spesa corrente stabiliti dalla manovra finanziaria che andrà in discussione nei prossimi giorni. In questo momento in cui va posta grande attenzione all´aspetto finanziario, il governo provinciale si è adoperato perché la scuola possa mantenere l´elevata qualità che la caratterizza, riducendo al minimo il contenimento delle risorse." Questo il commento dell´assessore provinciale all´istruzione e allo sport Marta Dalmaso al termine del confronto con i sindacati che ha portato alla firma del protocollo d´intesa sulla riduzione delle risorse in ambito scolastico. Il protocollo è stato firmato ieri sia dai segretari delle Confederazioni sindacali sia dai rispettivi responsabili delle categorie: per la Cgil Paolo Burli e Gloria Bertoldi, per la Cisl Lorenzo Pomini e Stefania Galli, per la Uil Walter Alotti, Pietro di Fiore e Gabriella Nicolussi. Per la Provincia, oltre all´assessore Dalmaso, erano presenti il dirigente generale Marco Tomasi con Laura Pedron, Roberto Ceccato, Emanuela Maino e Luisa Tretter. |
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EDUCARE ALLA SOSTENIBILITÀ: AMMESSI AL FINANZIAMENTO REGIONALE 8 PROGETTI CHE COINVOLGONO QUASI 2000 CLASSI SCOLASTICHE DELLE MARCHE |
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Ancona, 5 dicembre 2012 - 1,4 milioni di euro, a fronte di un sostegno finanziario regionale di 350mila euro: a tanto ammontano i progetti ammessi al contributo regionale in tema di educazione alla sostenibilità, presentati dagli enti capofila delle reti territoriali dei Centri di educazione ambientale (Cea) delle Marche. I progetti si riferiscono all’annualità scolastica 2012-2013 e coinvolgeranno ben 253 operatori professionali (educatori ambientali, guide escursionistiche, guide turistiche) impegnati sia in classe che all’aria aperta nei parchi e nelle riserve naturali delle Marche. Le classi coinvolte saranno poco meno di 2 mila. Oltre agli studenti saranno coinvolti nelle attività anche cittadini e turisti alla scoperta delle bellezze e dei valori della natura, della storia e della cultura delle Marche. Le attività di informazione e sensibilizzazione saranno svolte grazie al supporto dei 44 Centri di educazione ambientale riconosciuti dalla Regione, dislocati in tutto il territorio marchiano, molti all’interno delle aree protette regionali. Ai fini della partecipazione al bando, i 44 Cea si sono raggruppati in otto reti territoriali, coordinati da un ente capofila (provincia o ente gestore di area protetta) denominato Labter. L’assessore regionale all’Ambiente, Sandro Donati, illustra la formula adottata: “Abbiamo favorito l’unione della progettualità e delle forze di ciascuna struttura, premiando quei progetti per i quali erano gli stessi soggetti della rete a investirci, cofinanziando il progetto con risorse proprie o derivanti dalle attività. Solo in questo modo possiamo contribuire a dare un futuro al settore, in un contesto di azzeramento dei trasferimenti statali e rispetto al quale altre Regioni hanno più che dimezzato gli stanziamenti. Un settore che va sostenuto perché fondamentale per la sensibilizzazione alla sostenibilità, per la valorizzazione del patrimonio naturale regionale, ma anche per il potenziale traino di un turismo ecosostenibile che sta riscuotendo sempre più successo”. A ogni progetto ammesso andrà un contributo regionale di 40 mila Euro. Ai primi tre in graduatoria andrà un contributo premiale di 15mila (al primo), 10mila (al secondo) e di 5mila (al terzo). La graduatoria è la seguente: 1° Ente nazionale Parco dei Monti Sibillini, 2° Parco regionale del Conero, 3° Parco naturale del Sasso Simone e Simoncello, 4° Provincia di Pesaro e Urbino, 5° Comunità Montana Esino - Frasassi (gestore del Parco naturale della Gola della Rossa e di Frasassi), 6° Provincia di Macerata, 7° Provincia di Ascoli Piceno, 8° Provincia di Fermo. |
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FVG, UNIVERSITÀ: ULTERIORI RISORSE IN FINANZIARIA PER ALTA FORMAZIONE |
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Trieste, 5 dicembre 2012 - Due milioni e mezzo di euro per dare continuità a iniziative in corso nell´ambito dell´alta formazione di Università, Sissa e Conservatori. La decisione di proporre nella Finanziaria questo stanziamento è stata presa dal presidente della Regione, Renzo Tondo, di concerto con gli assessori all´Istruzione e ricerca, Roberto Molinaro, e alle Finanze, Sandra Savino, dopo un incontro con i rettori delle Università di Trieste e di Udine, Francesco Peroni e Cristiana Compagno. Criticità ed esigenze delle Università sono state analizzate alla luce delle possibilità offerte in Finanziaria dall´aumento di risorse disponibili, per circa 70 milioni, grazie alla sentenza della Corte Costituzionale che ha definito a favore della Regione il contenzioso con il governo nazionale sulle maggiori entrate tributarie. È un primo stanziamento, ha rilevato il presidente Tondo, che testimonia l´attenzione costante della Giunta regionale per l´alta formazione e assicura continuità al recente provvedimento sul diritto allo studio e a iniziative che già hanno visto interventi regionali per realizzazioni come la nuova Casa dello studente a Udine e ristrutturazioni di ambienti a servizio del mondo universitario regionale. |
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UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA FONTANESI: «SÌ AL DIALOGO, NO ALLE OFFESE»
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Milano, 5 dicembre 2012 – «Abbiamo dato la parola a chi ci ha chiesto di portare il proprio punto di vista e fare anche delle critiche e, allo stesso tempo, abbiamo chiesto che si rispettassero i tempi concordati. Se l’intervento diventa un manifesto ideologico che ha poco di costruttivo e si passa alle offese gratuite, allora abbiamo anche il dovere di opporci». Così il rettore Marcello Fontanesi ieri sull’interruzione della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico che si è svolta questa mattina all’Università di Milano-bicocca, dove una quarantina di manifestanti è entrata in Aula Magna con striscioni e megafoni per contestare le politiche finanziarie del governo e la presenza del ministro Profumo che, però, non ha partecipato all’iniziativa. «La cosa che mi ha fatto più male sentire nell’intervento dei contestatori, fra i quali, vorrei far notare, non c’erano studenti della Bicocca – aggiunge Fontanesi – è l’accusa di essere “asserviti alle banche” e “assassini” dell’università. Eppure, la critica ai tagli dei finanziamenti all’università e, più in generale, le considerazioni sulle difficoltà che incontrano i giovani e gli studenti nel sistema Italia, sono stati i temi di fondo anche del mio discorso (scarica il testo della relazione). Tanto più che non c’è stato alcun tentativo di bloccare queste persone o di togliere loro la parola. Vorrei ricordare che tra gli interventi della mattinata c’è stato anche quello della rappresentante degli studenti Bicocca in Senato accademico». |
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CONFERENZA DEL GENERALE GIORGIO |
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Battisti 6 dicembre 2012, ore 15.00, Aula Grande Facoltà di Scienze Politiche – Università di Pavia Pavia, 5 dicembre 2012 - Giovedì 6 dicembre 2012, alle ore 15.00, presso l’Aula Grande della Facoltà di Scienze Politiche, il Gen. C.a. Giorgio Battisti, Comandante Nato Rapid Deployable Corps - Italy, terrà una conferenza sul tema “Continuità e peculiarità dei valori umani nelle operazioni multinazionali”. Il Generale di Corpo d’Armata Giorgio Battisti è nato a Mantova l´11 ottobre 1953. Ha frequentato il 154° corso dell´Accademia Militare di Modena (1972-74) e la Scuola di Applicazione di Torino (1974-76). Promosso Tenente di artiglieria da montagna, ha ricoperto l´incarico di Sottocomandante della 40ª batteria delgruppo “Pinerolo” della Brigata “Taurinense”. Con il grado di Capitano ha comandato dal 1980 al 1982 la 29ª batteria del gruppo “Asiago” della Brigata “Tridentina” e dal 1982 al 1987 la 40ª batteria del gruppo “Pinerolo”. Con la 40ª batteria, unità inserita nel gruppo tattico “Susa” per le esigenze dell´Amf(l), ha preso parte a 21 esercitazioni internazionali in ambito Nato. Nel periodo 1993-94, con il grado di Tenente Colonnello, ha comandato il gruppo “Conegliano” della Brigata “Julia”. Promosso al grado di Colonnello nel dicembre 1996, dal settembre 1997 all´ottobre 1999 ha comandato il reggimento allievi dell´Accademia Militare di Modena. Ha ricoperto diversi incarichi allo Sm dell´Esercito tra cui Ufficiale Addetto all´Ufficio per l´informatica (1988-90), Capo Sezione di Sm dell´Ufficio del Sottocapo di Sme (1991-93), Capo Sala Operativa dell´Ufficio Operazioni (1994-97) e Capo Ufficio Piani e Situazione (1999-2001). Ha frequentato i corsi previsti per la specialità alpina, il 112° corso di Sm ed il 112° corso Superiore di Sm.conoscitore della lingua inglese e della lingua francese. Laureato è in possesso del Master di Ii livello in Scienze Strategiche. Ha partecipato alle operazioni in Somalia (1993) ed in Bosnia (1997). Dal 28 dicembre 2001 al 9 maggio 2002 èstato il primo Comandante del Contingente Italiano della missione Isaf in Kabul (Afghanistan). Promosso Generale di Brigata il 25 marzo 2002, ha ricoperto l´incarico di Vice Comandante della Brigata “Taurinense” dal 18 giugno 2002, per assumerne il comando il 26 ottobre 2002. Dal 13 febbraio al 16 giugno 2003 è stato il primo Comandante del Contingente Italiano in Afghanistan, sia per la missione Nibbio 1 (nell´ambito dell´Operazione “Enduring Freedom”) sia per la missione Isaf. Il 31 ottobre 2003 ha ceduto il comando della Brigata “Taurinense” per ricoprire prima l´incarico di Vice Capo Reparto Affari Generali sino al 20 gennaio 2005 e, successivamente, di Caporeparto Affari Generali e Portavoce dello Stato Maggiore dell´Esercito. Promosso Generale di Divisione il 28 febbraio 2006, il 5 luglio 2007 ha ceduto l´incarico di Capo Reparto Affari Generali per ricoprire quello di It–snr (Italian Senior Rappresentative) e Deputy Chief of Staff Support di Hq Isaf X in Afghanistan sino al 12 dicembre 2007. Dal 31 maggio 2008 al 24 giugno 2011 ha ricoperto l´incarico di Capo di Stato Maggiore del Comando delle Forze Operative Terrestri in Verona. Il 1° gennaio 2011 è stato promosso Generale di Corpo d’Armata. Il 30 giugno 2011 ha assunto l´incarico di Comandante del Corpo d’Armata di Reazione Rapida della Nato in Italia. |
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PARMA, SCUOLA: OGGI AL TEATRO EUROPA “VIVERE SPETTINATA” |
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Parma, 5 dicembre 2012 – Saranno gli alunni degli istituti superiori della città il pubblico di “Vivere spettinata. Donne e disabilità”, in programma sta mattina dalle 10 al Teatro Europa di via Oradour. Classi dell’Itas Bocchialini, dell’Itis Leonardo da Vinci, dell’Isiss Giordani e del Liceo scientifico Marconi assisteranno allo spettacolo, curato da Franca Tragni e scaturito da un lungo percorso di riflessione e confronto sulla disabilità. L’iniziativa, promossa da Provincia ed Europa Teatri con il sostegno di Fondazione Cariparma, rientra fra appuntamenti organizzati in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, e vuole essere un’ulteriore opportunità per sensibilizzare sul tema. “Vivere spettinata. Donne e disabilità”, di e con Virginia Canali, Alessandra Cinque, Giuliana Costanzo, Annalisa Dall’asta, Fernanda Esposito, Elisa Longeri e Franca Tragni, rappresenta il momento conclusivo di un lungo confronto sulla disabilità intrapreso da un gruppo di lavoro organizzato dalla Provincia e formato da ragazze disabili. Al termine del percorso, il gruppo ha individuato nello spettacolo teatrale la modalità giusta per dare voce alle proprie riflessioni: per questo le ragazze hanno deciso di partecipare, insieme a ragazze non disabili, al laboratorio teatrale “Genere e disabilità”, curato da Franca Tragni, che le ha condotte, insieme alla Tragni, a scrivere il testo e a creare la messa in scena dello spettacolo. “Tutto è nato giorno per giorno, ora per ora, istante per istante, parlando tra noi, di noi: non siamo donne che parlano di altre donne disabili, ma siamo noi che facciamo uscire tutto ciò che siamo con tutte le difficoltà, le gioie e le debolezze che caratterizzano in modo diverso, ma anche simile, tutte noi”, hanno raccontato le attrici. Per gli alunni delle scuole “Vivere spettinata. Donne e disabilità” andrà in scena domani, mercoledì 5 dicembre, a partire dalle 10 al Teatro Europa (via Oradour, 14). La rappresentazione sarà preceduta da un saluto dell’assessore alle Politiche sociali della Provincia Marcella Saccani. In serata, alle 21,15, lo spettacolo sarà riproposto per la cittadinanza, sempre a ingresso gratuito: prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti al numero 0521-243377 o alla mail info@europateatri.It |
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TIROCINI FORMATIVI CURRICULARI L’UNIVERSITÀ DI PAVIA CONFERISCE 14 BORSE DI STUDIO PER L´ATTIVAZIONE DI TIROCINI FORMATIVI CURRICULARI A FAVORE DEGLI STUDENTI DELL´ UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA PER L´ANNO 2013. SCADENZA 17 DICEMBRE 2012. |
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Pavia, 5 dicembre 2012 L’università degli Studi di Pavia offre ai propri studenti frequentanti i corsi di studio ( laurea vecchio ordinamento, laurea triennale e/o magistrale/specialistica ai sensi dei Ddmm n. 509/1999 e n. 270/2004, Master universitari e corsi di dottorato) l’opportunità di svolgere “tirocini formativi curriculari” presso le strutture universitarie proponenti progetti formativi. I tirocini formativi curriculari sono intesi quali esperienze formative la cui finalità non è direttamente quella di favorire l’inserimento lavorativo, bensì quella di affinare il processo di apprendimento e di formazione dello studente con una modalità di cosiddetta alternanza tra studio e lavoro. I tirocini formativi curriculari sono ad integrazione dei singoli piani di studio dello studente e possono essere finalizzati anche al riconoscimento di crediti formativi, su domanda dello studente e previa valutazione e approvazione da parte della struttura didattica competente. Lo svolgimento dell´attività di tirocinio formativo curriculare non dà luogo ad alcun rapporto di lavoro comunque inteso. Il tirocinio formativo curriculare avrà la durata fino ad un massimo di 12 mesi (a tale fine fa fede quanto previsto dal singolo progetto) con decorrenza dalla data di effettiva attivazione; prevede un impegno di 15-20 ore settimanali flessibili. Durante lo svolgimento del tirocinio l´attività di formazione sarà seguita e verificata da un tutor. L´università offre - contributo mensile netto di € 280,00 a titolo di rimborso spese (borsa di studio); - titolo preferenziale: il tirocinio svolto può costituire titolo preferenziale nei concorsi pubblici banditi presso l´Ateneo pavese - crediti formativi: il tirocinio può essere finalizzato anche al riconoscimento di crediti formativi, su domanda dello studente e previa valutazione e approvazione da parte della struttura didattica competente - assicurazione contro gli infortuni e per la responsabilità civile verso i terziAll’indirizzo http://www.Unipv.eu/site/home/naviga-per/studenti/tirocini-formativi-curriculari.html sono disponibili tutte le informazioni relative all’attività di tirocinio, il fac-simile di domanda di partecipazione e il bando. Il termine ultimo per la presentazione della domanda di partecipazione al concorso è il 17 dicembre 2012. |
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PREVEDERE L´ATTIVITÀ SOLARE E LE CONDIZIONI METEOROLOGICHE NELLO SPAZIO |
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Bruxelles, 4 dicembre 2012 - La capacità di prevedere periodi di intensa attività solare potrebbe essere migliorata grazie al confronto effettuato da alcuni scienziati tra i cicli dell´attività magnetica solare (nel corso degli ultimi 10.000 anni ricavandola da carotaggi nel ghiaccio) e l´azione dei pianeti. Il Sole determina il moto dei pianeti, ma si è scoperto che anche i pianeti possono esercitare un´influenza sul Sole. Le loro configurazioni sembrano essere responsabili dei cicli a lungo termine di aumentata attività solare. Questa scoperta è ritenuta importante nel momento in cui la nostra società sta diventando sempre più dipendente da tecnologie quali le comunicazioni satellitari e i sistemi di navigazione, oltre alle reti elettriche, che possono essere messe fuori uso dalle grandi eruzioni solari. Scienziati all´Eawag e alla Eth Zurich, in collaborazione con colleghi provenienti da Australia e Spagna, stanno continuando a studiare la configurazione dei pianeti. Nel loro studio, apparso su Astronomy & Astrophysics, gli autori principali il professor José Abreu e il dott. Jürg Beer di Eawag Aquatic Research dimostrano perché ritengono che l´idea dell´influenza planetaria sia così convincente. Seguendo le fasi delle 5 più importanti periodicità dell´attività solare nel corso degli ultimi 10.000 anni, essi hanno osservato che i valori massimi e minimi ricompaiono con esattamente la stessa periodicità persino dopo essersi ridotti o essere spariti del tutto per un certo periodo. Il dott. Beer ne deduce che "Tutto indica un "orologio" esterno, che altro non può essere se non i pianeti". Le prove evidenti del numero delle macchie solari (una misura dell´attività solare) sono disponibili solo da circa 400 anni, ovvero l´epoca delle osservazioni con il telescopio. Queste prove sono state ottenute da carotaggi nel ghiaccio polare (in Antartide e Groenlandia) in cui i radionuclidi (un atomo con un nucleo instabile) prodotti dai raggi cosmici sono conservati. Durante i periodi di inattività del Sole, poiché l´effetto di ostruzione del campo magnetico solare è più debole, nell´atmosfera entrano più raggi cosmici e c´è una maggiore produzione di radionuclidi. Gli autori dello studio stanno ancora descrivendo le loro conclusioni in modo cauto come semplici ipotesi. Tuttavia, se le conclusioni venissero confermate, esse potrebbero avere grande importanza per aiutare a comprendere e sviluppare modelli più realistici del Sole. Inoltre, esse potrebbero anche aiutare a fare previsioni più affidabili del clima nello spazio o persino delle condizioni meteorologiche per viaggi spaziali più lunghi. Il loro studio ha inoltre esaminato l´effetto dei super-brillamenti, enormi eruzioni di plasma solare che scagliano miliardi di tonnellate di gas nell´atmosfera e causano tempeste magnetiche nello spazio e sulla Terra. Satelliti, sistemi avionici sugli aerei, reti elettriche, segnali radio e molti altri sistemi potrebbero essere interrotti o distrutti da un evento di questo tipo. Ma rimane ancora da chiarire se una migliore comprensione dell´attività magnetica solare aiuterà a prevedere la frequenza e l´intensità di queste eruzioni. Il dott. Beer ammette che: "Gli allarmi per le tempeste sono ancora molto lontani. Ma le ultime ricerche ci portano un passo più vicino dall´essere in grado di dare una migliore spiegazione del clima spaziale a più lungo termine". Per maggiori informazioni, visitare: Astronomy & Astrophysics: http://dx.Doi.org/10.1051/0004-6361/201219997 Eawag Aquatic Research: http://www.Eawag.ch/about/index_en |
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JANEZ POTOčNIK COMMISSARIO EUROPEO PER L´AMBIENTE: ´VIVERE BENE, ENTRO I LIMITI DEL PIANETA´ |
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Bruxelles, 5 dicembre 2012 – Di seguito il discorso di Janez Potočnik: “ Signore e Signori, Questo incontro è di grande attualità. Anche se i nostri sforzi per affrontare la crisi economica e finanziaria stanno iniziando a mostrare i risultati, siamo ancora lontani da dove vorremmo essere, soprattutto quando si tratta di occupazione e dare alle persone la possibilità di ottenere il posto di lavoro indietro. Questo è il motivo per cui alcuni potrebbero chiedere: "Come possiamo mettere a fuoco l´ambiente in cui tutti parlano di austerità e di tagli. Che cosa significa l´ambiente hanno a che fare con la crescita e l´occupazione? "Il fatto è che nel lungo periodo si ha a che fare con essa! Abbiamo sostenuto che per lungo tempo. Mercoledì scorso, un giorno prima che la Commissione ha adottato la proposta di cui discutiamo oggi, l´Eap, abbiamo adottato i nostri consigli per la crescita a breve termine annuale della crescita. Qui abbiamo sottolineato la necessità di garantire, non solo la crescita di oggi, ma anche di domani. Abbiamo insistito sul fatto che la correzione dei problemi del passato e mettere l´Unione europea su un percorso di sviluppo più sostenibile per il futuro, è una responsabilità condivisa degli Stati membri dell´Ue e le istituzioni dell´Ue. E chiaramente riconosciuto che il processo di ripresa economica non è solo stimolare la crescita, ma si tratta anche di gettare le basi per una diversa qualità della crescita al fine di garantire un futuro prospero e inclusiva efficiente delle risorse ... Poiché l´ambiente e l´economia va mano nella mano! La verità è che siamo di fronte ad una serie di crisi. Non solo una crisi economica e finanziaria, ma anche una crisi di risorse, una crisi climatica e la crisi della biodiversità. Non dobbiamo pensare che siamo in grado di affrontare una, ignorando gli altri. Abbiamo bisogno di trovare il modo di affrontare tutti allo stesso tempo, e dobbiamo trovare il modo di offrire molteplici vantaggi per l´economia, per le persone e per l´ambiente. Per me questo è il punto di partenza più onesto quando si tratta di discutere il futuro della politica ambientale dell´Ue. E questo è l´approccio che ho iniziato a lavorare il giorno in cui ho assunto l´incarico di Commissario per l´ambiente. Abbiamo lavorato sia sulle nostre proposte, e insieme ad altri colleghi, su proposte che toccano altri settori per ottenere risultati volti a proteggere la natura, ma anche a stimolare la crescita sostenibile, la creazione di nuovi posti di lavoro e l´impostazione Europa su un cammino verso la prosperità e la salute - il tutto nei limiti del pianeta. Siamo anche riusciti a presentare proposte per il prossimo bilancio Ue che avrebbe fatto passi enormi in dimensione ambientale e gli obiettivi climatici e porterebbe anche ad una profonda riforma ambientale della Pac. Soprattutto se il livello di protezione ambientale e di riforma che la Commissione ha presentato nelle nostre proposte saranno mantenute nel bilancio finale dell´Ue. Tutti questi sono stati resi possibili grazie all´adozione tempestiva di iniziative strategiche in materia di ambiente, in particolare la tabella di marcia Efficienza delle risorse , la strategia 2020 sulla biodiversità e la tabella di marcia Low Carbon Economy . In parallelo, la revisione indipendente del precedente Eap e lo Stato l´Agenzia europea dell´ambiente, della relazione ambiente, hanno fornito alcuni dei fattori chiave sulla base dei quali siamo stati in grado di prendere decisioni importanti che ci hanno permesso di presentare questa proposta . Signore e signori, Nella nostra proposta abbiamo definito una visione chiara di dove dovremmo essere a lungo termine. " Noi viviamo bene, entro i limiti ecologici del pianeta. La nostra prosperità e stelo ambiente sano di un´economia innovativa e circolare in cui si spreca nulla e dove le risorse naturali sono gestite in modo tale da migliorare la resilienza della nostra società. La nostra crescita basso tenore di carbonio è stato a lungo disaccoppiato dalla risorsa di noi, regolando il passo per l´economia globale sostenibile ". In una frase, l´Eap ha il triplice obiettivo di realizzare una economia inclusiva verde, pur proteggendo il nostro capitale naturale e la salute dei nostri cittadini. Il 7 ° Eap dovrebbe: In primo luogo, garantire l´impegno delle istituzioni dell´Ue, degli Stati membri, le amministrazioni regionali e locali e gli altri soggetti interessati ad un programma comune per l´azione politica ambientale fino al 2020. La responsabilità per il raggiungimento degli obiettivi saranno condivisi dall´Unione europea e dai suoi Stati membri. Questa è la pietra angolare chiave della proposta. Questo significa che abbiamo la responsabilità di produrre risultati, di adottare misure al livello appropriato e ad attuare pienamente gli impegni che tutti si impegnano. Questo può sembrare ovvio, ma non era il caso nei programmi precedenti. Questa è ora una concreta opportunità per tutte le istituzioni e gli Stati membri a tradurre le richieste di alto livello di ambizione in ambiziosi risultati sul campo. In secondo luogo, si propone di essere d´accordo su tre aree prioritarie su cui dobbiamo concentrare i nostri sforzi. Dobbiamo proteggere, conservare e valorizzare il nostro capitale naturale , su cui tanto l´attività economica dipende. Oltre ad attuare la nostra strategia 2020 sulla biodiversità e Blueprint recentemente adottata per salvaguardare le nostre acque, abbiamo individuato alcune lacune che devono essere compilati suolo e uso del territorio sono molto chiari esempi - e le aree in cui vi è un margine di miglioramento, compresa la politica forestale. Avremo anche bisogno di intensificare le iniziative necessarie per tutelare la salute dei nostri mari e degli oceani, per esempio l´adozione di obiettivi quantitativi per la riduzione dei rifiuti marini. Successivamente, si vuole porre in essere le condizioni per un mercato unico per un uso efficiente delle risorse ea basse emissioni di crescita . Questo dovrebbe essere il cuore della green economy che vogliamo creare. Significa piena attuazione del pacchetto clima ed energia e concordare i prossimi passi per la politica climatica dopo il 2020, tra cui l´attuazione della tabella di marcia basse emissioni di carbonio entro il 2050. Ciò significa migliorare le prestazioni ambientali dei prodotti nel corso del loro intero ciclo di vita e ridurre l´impatto ambientale complessivo dei consumi. E significa trasformare i rifiuti in una risorsa e stimolare la crescita attraverso un ulteriore sviluppo del nostro settore del riciclaggio. Se ha senso, si propone di fissare obiettivi per la riduzione degli impatti complessivi del consumo. Un esempio concreto è l´obiettivo alla metà dei rifiuti dell´Ue cibo entro il 2020. Infine, dobbiamo affrontare le sfide connesse con l´ambiente per la salute, assicurandosi anche che siamo pronti per i rischi nuovi ed emergenti. Qui l´attenzione è rivolta all´aggiornamento della qualità dell´aria, il rumore e la legislazione sulle acque, e le preoccupazioni legate ai prodotti chimici e dei nanomateriali. Quindi, come ci si arriva? Mettendo a fuoco il 4 ´io´: una migliore attuazione della legislazione, una migliore informazione , migliorando la base di conoscenze scientifiche, più investimenti per l´ambiente, e la piena integrazione della dimensione ambientale nelle altre politiche. Rendere questi "fattori abilitanti" accadere quindi forma i prossimi quattro obiettivi prioritari. Concretamente, questo significa progressiva eliminazione delle sovvenzioni dannose per l´ambiente, trasferire l´imposizione fiscale dal lavoro all´inquinamento, l´elaborazione di accordi di partenariato tra gli Stati membri e la Commissione in merito all´attuazione della legislazione ambientale dell´Ue, l´introduzione di capacità complementari di ispezione a livello dell´Ue per affrontare le aree che destano serie preoccupazioni. Significa, inoltre, lo sviluppo di un sistema per il monitoraggio spese relative all´ambiente nel bilancio dell´Unione. Un altro elemento molto importante sarà l´integrazione dell´ambiente e del clima considerazioni relative al processo semestre europeo dove questo può conseguenze rilevanti. Il programma mira anche ad aiutare le città europee più sostenibili. L´ue è densamente popolata ed entro il 2020 è probabile che l´80% delle persone vive in aree urbane e peri-urbane. Vogliamo riconoscere l´importanza della dimensione urbana per l´intera Unione, ma non vogliamo sostituire il livello di azione in cui è più efficiente. Si propone di dare la possibilità agli enti locali per mostrare il "biglietto verde di salute ambientale" ai loro cittadini, concordando un insieme comune di criteri che possono aiutarli a valutare le loro prestazioni ambientali. Ultimo ma non meno importante, noi riconosciamo le sfide globali. Abbiamo chiaramente riconoscere la necessità di ridurre l´impatto del consumo dell´Ue in materia di ambiente oltre i suoi confini. Ma dobbiamo fare in modo che in altre parti del mondo, che generano impatti ambientali più e consumano la maggior parte delle risorse di fare lo stesso. Proponiamo modi su come dare un seguito ai risultati della conferenza Rio +20, e, in particolare, lavorare insieme per l´adozione di obiettivi di sviluppo sostenibile. Signore e signori, Le sfide che ci attendono - tutti insieme - nel 21 ° secolo, sono semplicemente troppo seria e complessa per essere affrontata solo sulla base di un approccio a breve termine e la logica. La nostra proposta, il 7 ° programma di azione, mette insieme diverse componenti della nostra lavori in corso che sono necessari per una transizione verso un´economia a basse emissioni di carbonio, uso efficiente delle risorse, per proteggere il nostro capitale naturale e di affrontare l´impatto sulla salute del degrado ambientale. Nell´unione europea, abbiamo chiaramente riconoscere che le sfide che affrontiamo oggi inevitabilmente mettere un freno alla crescita se non combattute. L´efficienza delle risorse, che è stato al centro del mio mandato di Commissario per l´ambiente, è concepito come uno strumento che ci aiuterà a raggiungere un´economia sostenibile verde. L´efficienza delle risorse è un partenariato tra il settore Ambiente, e la società. In un mondo di risorse limitate, dove le risorse naturali a determinare ricchezza per il futuro, un modello di crescita economica intelligente, deve prendere in considerazione il nostro capitale naturale. Efficienza delle risorse ci sta aiutando a integrare le considerazioni ambientali nelle pensiero economico . Sta diventando più vicino anche al centro della nostra politica economica. Quest´anno, il Consiglio europeo di primavera, nelle sue conclusioni sulla governance economica, ha chiesto la rapida attuazione della efficienza delle risorse Ue e tabelle di marcia basse emissioni di carbonio. Questo afferma l´impegno dell´Ue a perseguire la crescita verde e l´importanza del programma di efficienza delle risorse per una uscita sostenibile dalla crisi. Abbiamo risposto in parte attraverso la presentazione la scorsa settimana le proposte annuale della crescita. Il nuovo programma di azione per l´ambiente è stato progettato per mantenere lo slancio, per non tornare indietro, ma per resettare l´orologio sulla attuazione e sviluppare le nostre conquiste del passato. Mentre abbiamo deciso di nuovi livelli di ambizione in molti settori che sono i primi l´accordo del Parlamento europeo e gli Stati membri, e quindi l´azione decisiva, ci sono una serie di aree su cui dobbiamo continuare a lavorare a pieno ritmo. Nei prossimi mesi continueremo a sfruttare l´impulso creato per guidare il programma di efficienza delle risorse in avanti. La " Piattaforma europea per l´efficienza delle risorse ", si prevede di fornire raccomandazioni specifiche per le prime priorità in estate 2013, nonché sul modo per misurare i progressi e quali obiettivi a cui tendere. Questo lavoro sarà supportato da l´efficienza delle risorse di finanziamento Tavola Rotonda , che esaminerà gli ostacoli agli investimenti ambientali e fornire raccomandazioni per andare avanti su questo fronte. L´attuazione della strategia per la biodiversità è anche a buon punto, e ci sarà ora portare avanti il Blueprint acqua , che è stato adottato il mese scorso. Proposte in materia di uso efficiente delle risorse dei prodotti sono in cantiere, al fine di aprire nuove opportunità per le imprese per aumentare le vendite in tutto il mercato unico . E l´anno prossimo, ci si concentrerà sul miglioramento della qualità dell´aria . Abbiamo ampiamente consultato le parti interessate nel processo di portare questo programma di vita, e abbiamo sentito il parere delle altre istituzioni dell´Ue. Sulla base di questo lavoro, sono fiducioso per la visione che abbiamo impostato. Sono sicuro delle priorità che abbiamo individuato e delle azioni che proponiamo. Spero che condividere queste priorità e ci aiuterà a fornire questa visione. Ho sentito spesso il "ambizione" parola in associazione con questa proposta. Sono sicuro che avranno l´opportunità di discutere la proposta a fondo e apertamente nei prossimi mesi. Ma, tuttavia, oggi, vorrei solo dire che mi auguro che il programma che adotterà definitivamente manterrà il livello di ambizione che abbiamo presentato con la nostra proposta. Chiamatela una sfida se si vuole ... Credo che sia la parola giusta per descrivere i compiti davanti a noi. Grazie per la vostra attenzione.” |
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“I LAGHI: TESORO DEL PIANETA” È IL TEMA DELLA 15ESIMA WORLD LAKE CONFERENCE IN PROGRAMMA A PERUGIA |
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Perugia, 5 dicembre 2012 - Sarà dedicata a "I laghi: tesoro del pianeta" la 15esima World Lake Conference, la Conferenza internazionale sui laghi che si terrà a Perugia nel 2014, ma la cui macchina organizzativa, vista la rilevanza della manifestazione, ha cominciato già a muoversi stamani con una prima conferenza stampa di presentazione a cui hanno partecipato l´assessore regionale all´Ambiente, Silvano Rometti, il professor Lucio Ubertini dell´Università La Sapienza di Roma, una delegazione, guidata da Masahisa Nakamura presidente del Bureau del Comitato Scientifico, dell´Internazional Lake Enviroment Commitee (Ilec), l´organismo cui compete la scelta della sede dell´evento, il rettore dell´Università di Perugia, Francesco Bistoni, il direttore del Dipartimento Scienze Umane e Sociali dell´Università per Stranieri di Perugia, Dianella Gambini, il presidente della Camera di Commercio di Perugia, Giorgio Mencaroni, i rappresentanti delle istituzioni umbre. Tocca dunque all´Italia, ed in particolare alla città di Perugia, ospitare la prossima edizione del Wlc, un appuntamento che mediamente riunisce oltre mille partecipanti tra studiosi, ricercatori ed esperti provenienti da oltre 70 Paesi del mondo per dibattere ed approfondire i temi legati alla gestione, conservazione e recupero delle aree lacustri ritenute, come testimonia lo stesso tema scelto per la Conferenza, una risorsa preziosa per l´intero pianeta. "Si tratta di un evento importantissimo - ha detto l´assessore Rometti - che si collega ad altre iniziative di elevato livello che si tengono in Umbria. Intorno al bene acqua sono stati organizzati molti eventi e la scorsa primavera anche un festival. Sul territorio umbro sono presenti due laghi, il Trasimeno e Piediluco, diversi per caratteristiche, ma entrambi fonte di attravità sia dal punto di vista turistico, che da quello culturale. In particolare per la tutela del Lago Trasimeno, in grande difficoltà in conseguenza delle crisi idriche, la Regione Umbria ha destinato nel tempo grande attenzione e significative risorse". La Conferenza, come ha spiegato il professor Ubertini, si articolerà in circa 40 sessioni scientifiche, precedute da 5 sessioni plenarie che affronteranno, nell´arco di una settimana, una complessa serie di questioni: dalla gestione sostenibile dei laghi intesi come risorsa idrica, alla valorizzazione delle biodiversità e conservazione degli ecosistemi delle aree umide, dalla gestione integrata delle risorse idriche e dei Bacini lacustri, fino all´eutrofizzazione, alla qualità delle acque e controllo dell´inquinamento. Sono inoltre previsti Workshop tematici, forum di approfondimento legislativo e apposite sessioni per associazioni non governative. I contributi più significativi ed originali verranno insigniti con riconoscimenti internazionali. Il programma prevede anche eventi paralleli rivolti a studenti universitari, bambini delle scuole elementari e medie e alla stampa locale e nazionale sui temi della divulgazione scientifica. "La prima edizione della World Lake Conference si tenne nel 1984 sul Lago Biwa, nella Prefettura di Shiga in Giappone - ha ricordato Masahisa Nakamura - Sin da allora è stata ospitata da vari Paesi tra cui Stati Uniti, Ungheria, Cina, Giappone, Argentina, Danimarca, Kenya e India. Ora la città di Perugia è stata scelta per ospitare la prossima edizione che oltrepasserà i confini del luogo ospitante visto che porta al centro dell´attenzione gli interessi globali". "Vista l´importanza della Conferenza - ha detto il Rettore Bistoni - l´Università ha messo a disposizione tutta la struttura scientifica per dare un contributo forte all´iniziativa". La professoressa Dianella Gambini, ha ricordato che l´Università per Stranieri ha portato avanti progetti interdisciplinari su queste tematiche. In occasione della 15esima World Lake Conference daremo il nostro contributo con iniziative che intrecciano l´ambito linguistico con quello culturale ed artistico". Per il presidente della Camera di Commercio di Perugia, la Conferenza internazionale porterà in Umbria il mondo della cultura e delle scienze, ma darà, come tutti i grandi eventi, anche un contributo alle attività del territorio e alle imprese. |
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73 MILIONI DI ACQUISTI PUBBLICI ECOLOGICI I DATI DEL 2011 DELLA RETE COORDINATA DALLA PROVINCIA DI TORINO |
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Torino, 5 dicembre 2012 - 47 partner e 73 milioni di euro. Sono questi i numeri per il 2011 del progetto Acquisti pubblici ecologici, coordinato dalla Provincia di Torino. La rete dei sottoscrittori impegnati a utilizzare criteri ecocompatibili nell’acquisto di beni e servizi per i propri uffici comprende Comuni e Comunità montane, istituti scolastici, enti parco, consorzi di servizi pubblici, agenzie per lo sviluppo del territorio, associazioni culturali e ambientaliste, un presidio sanitario, la Camera di Commercio di Torino, il Politecnico e la Scr, Società di committenza regionale. Se nel 2004 i 13 primi partecipanti al progetto Ape avevano acquistato beni e servizi per 4,5 milioni di euro, nel 2011 sono stati destinati, come detto, ben 73 milioni di euro per l’acquisto di beni e servizi ecologici, a fronte di una spesa complessiva dichiarata di circa 136,5 milioni di euro. A far la parte del leone è la Città di Torino, con i suoi 46,5 milioni di euro. Seconda piazza per la Provincia di Torino e il Comune di Collegno, entrambi con 4,8 milioni di euro; seguono Moncalieri (2,7), Arpa Piemonte (2,5), Chieri e Acea Pinerolese Industriale S.p.a. (2,3), Amiat (1,5), Grugliasco (1,3), Avigliana e Camera di Commercio (1,2). La Provincia di Torino e il Comune di Moncalieri hanno aumentato la spesa Ape rispetto al 2010, passando dal 37,7% rispettivamente al 43,2% e al 40,7% della spesa totale per beni e servizi che rientrano nelle categorie contemplate dal progetto. La spesa per categoria di prodotto della rete Ape vede al primo posto i servizi di fornitura di energia elettrica da fonti rinnovabili (36,7 milioni di euro, pari al 50% della spesa Ape complessiva), seguiti da alimenti e servizi di ristorazione con prodotti biologici stagionali e stoviglie riutilizzabili (15,3 milioni, pari al 21%) e dai servizi di pulizia (10,2 milioni, pari al 14%). Seguono le spese per ristrutturazione e per nuove costruzioni con quasi 6 milioni, le attrezzature informatiche con circa 2 milioni e gli autoveicoli con 1,3 milioni di euro. Energia elettrica, autoveicoli e attrezzature informatiche sono le categorie con i maggiori effetti diretti sul sistema energetico” commenta l’assessore all’Ambiente della Provincia di Torino Roberto Ronco “ed è possibile stimare che con gli acquisti fatti in tali ambiti nel 2011 sia stato possibile evitare l’emissione in atmosfera di 44.700 tonnellate di gas climalteranti”. In occasione del Forum Compraverde 2012, il Salone nazionale sugli appalti verdi che si svolgerà a Milano domani e dopodomani, sarà presentata la buona pratica del Progetto Ape relativa alla metodologia di analisi dei costi detta Life cycle costing. Essa prende in considerazione non solo il costo iniziale di esborso, ma l’intero ciclo di vita del bene, facendo emergere che un prodotto ecologico è più economico di uno non ecologico, dato che a un costo di investimento iniziale superiore si contrappone un successivo costo di utilizzo inferiore. |
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DONNE SCIENZIATE RAGGIUNGONO GLI UOMINI NELLA MISSIONE ANTARTICA PER RACCOGLIERE METEORITI |
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Bruxelles, 5 dicembre 2012 - Un team di scienziate si unirà ai colleghi maschi in una missione per raccogliere meteoriti in Antartide, dal 3 dicembre al 12 dicembre. Il team di ricerca sui meteoriti è formato da cinque scienziati belgi, coordinati da Vinciane Debaille (Université Libre de Bruxelles (Ulb), Laboratoire G-time, Facoltà di scienze) e tre scienziati giapponesi dell´Istituto nazionale di ricerca polare (Nipr) di Tokyo. La missione fa seguito al successo di una precedente collaborazione belgo-giapponese, il team belga Samba (Search for Antarctic Meteorites, Belgian Approach), che ha raccolto oltre 800 meteoriti nella regione delle montagne Sør Rondane. Adesso sono pronti per la loro ultima missione sui ghiacci azzurri di Nansen, a sud della stazione Princess Elisabeth, in Antartide. I meteoriti forniscono informazioni preziose sui 4,5 milioni di anni di evoluzione del sistema solare e dei pianeti, compresa la Terra. Studiarli aiuta i ricercatori a capire meglio la formazione e l´età del sistema solare, dei pianeti, degli asteroidi e delle comete. I micrometeoriti costituiscono la frazione più grande del materiale extraterrestre che cade sulla Terra, arrivando a un totale di circa 40.000 tonnellate l´anno. La raccolta sistematica dei meteoriti, usando motoslitte Ski-doo, si concentrerà sulle sezioni meridionali e orientali del ghiaccio azzurro Nansen, dove gli scienziati sperano di trovare un pezzo di Marte o della Luna. Questa ricerca potrebbe comunque essere ostacolata dalle dure condizioni meteo previste in Antartide. Le condizioni climatiche si prevedono molto difficili, con temperature nella regione di -20 gradi Celsius e una velocità media del vento di 50 km/h che porta la temperatura percepita a -37 gradi Celsius. Queste condizioni meteorologiche inclementi detteranno il passo del lavoro, poiché forti bufere di neve possono a volte fermare la raccolta di campioni per diversi giorni. Durante la precedente missione nel 2010-2011, dopo aver cercato per 13 giorni, da 4 a 6 ore al giorno, un team di 5 persone aveva trovato un totale di 218 meteoriti, di dimensioni comprese tra 1 e 15 cm. È stato però il tipo di meteoriti trovati a essere eccezionale. Tra i 218 meteoriti sono stati identificati due tipi rari di acondrite (meteoriti rocciosi che provano l´attività magmatica nel sistema solare) e una condrite carbonacea (il tipo più primitivo di meteorite che ha una composizione simile a quella del materiale iniziale della nebulosa solare). La missione sarà svolta nell´ambito del programma di ricerca della Vrije Universiteit Brussel (Vub) e della Ulb, coordinato da Philippe Claeys (Vub) e Vinciane Debaille (Ulb). I finanziamenti per la missione provengono dall´Ufficio federale belga per la politica scientifica (Belspo) e il supporto logistico è fornito dalla Fondazione polare internazionale (Ipf). Nel 2010, Steven Goderis (Vub) e Vinciane Debaille (Ulb) hanno ricevuto la borsa Inbev-baillet Latour Antarctica per svolgere uno studio dettagliato dei micrometeoriti con lo scopo di capire meglio la formazione dei pianeti e lo sviluppo e l´evoluzione del nostro sistema solare. Studi recenti hanno mostrato che i micrometeoriti possono accumularsi nei crepacci e nelle intercapedini dei nunatak delle Frontier Mountains, Queen Maud Land, Antartide. Per maggiori informazioni, visitare: Blog della spedizione: http://antarctica.Oma.be/ Université libre de Bruxelles: http://ulb.Ac.be |
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AMBIENTE: BASSO BACINO DEL FIUME CHIENTI, NESSUN SUPERAMENTO DEI LIVELLI D’INQUINAMENTO IN ALTRE 33 AREE. |
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Ancona, 5 dicembre 2012 - Nessun superamento, nei suoli, dei livelli d’inquinamento per altre 33 aree del sito d’interesse nazionale del Basso Bacino del fiume Chienti. E’ quanto ha stabilito la Conferenza dei Servizi in materia che si è svolta a Roma nei giorni scorsi. “La questione ambientale – commenta l’assessore regionale all’Ambiente, Sandro Donati - sovente finisce sulle cronache locali con notizie negative. A volte, come in questo caso, non è così”. Le aree interessate sono state oggetto di accurate analisi dei terreni in conformità ai criteri e alle liste degli inquinanti individuati nel Piano di Caratterizzazione. Nelle 33 aree che si vanno ad aggiungere alle circa 300, oggetto di decisione di precedenti Conferenze di Servizi, i proprietari potranno ora realizzare le opere civili compatibili con le destinazioni urbanistiche previste dai Piani Regolatori dei rispettivi Comuni. Le 33 aree si trovano nei Comuni di Civitanova Marche (23), Porto Sant’elpidio (5), Montecosaro (3), Morrovalle (1); S.elpidio a Mare (1). “Devo ringraziare - conclude l’assessore Donati - tutte le Amministrazioni coinvolte nel procedimento: dai Comuni all’Arpam, dai funzionari del Ministero dell’Ambiente e dell’Ispra ai dipendenti della struttura regionale del Ciclo dei Rifiuti e Bonifiche per il lavoro svolto con efficienza, con professionalità e in piena sintonia. Questo modo di lavorare che porta alla semplificazione amministrativa e alla riduzione dei tempi dei procedimenti avvicina i cittadini alle Istituzioni e va assunto sempre più come modello relazionale fra gli Enti pubblici interessati”. |
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DISINQUINAMENTO LAGUNA VENEZIA. INTERVENTI SU RETE DI BONIFICA BACINO SCOLANTE |
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Venezia, 5 dicembre 2012 - La Giunta veneta, su proposta dell’assessore Maurizio Conte di concerto con il collega Renato Chisso, ha autorizzato e approvato, con prescrizioni, il progetto definitivo della ““Ristrutturazione rete di bonifica tributaria dei collettori Marignana, Deviatore Piovega di Peseggia, Bacino Pisani, Peseggia, Marocchesa e Tarù”: Gli interventi sono localizzati nei comuni veneziani di Venezia e Scorzè e in quelli trevigiani di Mogliano e Zero Branco. La Giunta ha contestualmente rilasciato l’Autorizzazione in materia di tutela dei Beni Paesaggistici. “Nel prendere la decisione – ha fatto presente Chisso, assessore alla Legge speciale per Venezia – la Giunta ha fatto proprio il parere positivo espresso dalla Commissione Regionale di Valutazione d’Impatto Ambientale. Il progetto in questione, presentato dal Consorzio di Bonifica Dese Sile, oggi Acque Risorgive, è funzionale al disinquinamento delle acque del bacino sversante nella laguna di Venezia”. Il progetto prevede la realizzazione di due aree wetland con funzione di vasche di laminazione; una vasca di laminazione; il by-pass di un tratto tombinato della Peseggiana all’interno dell’area urbana; la ricalibratura di un lungo tratto di Peseggiana a valle della confluenza con il Tarù; gli interventi lungo la Nuova Inalveazione Dese, che prevedono la realizzazione di opere di consolidamento delle sponde e la costruzione di una paratoia a ventola poco a monte dell’immissione nel fiume Dese. L’intervento è funzionale sia alla naturale depurazione delle acque sia alla diminuzione del rischio idraulico. |
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PUGLIA, LEGGE VAS: NORMA ORGANICA E TRASPARENTE |
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Bari, 5 dicembre 2012 - “La legge di iniziativa del governo regionale sulla Vas, approvata ieri in forma integrale e all´unanimità dal Consiglio Regionale, ha come struttura essenziale tre elementi fondamentali: la definizione dell´ambito di applicazione della Valutazione Ambientale Srategica, le modalità di attribuzione e l´esercizio delle competenze e, non da ultimo, la razionalizzazione, la semplificazione ed il coordinamento delle procedure. Il tutto con una specifica attenzione alle norme ed alla giurisprudenza intervenute sul tema a livello nazionale”. A dichiararlo l´Assessore Regionale alla Qualità dell´Ambiente della Regione Puglia, Lorenzo Nicastro. “La norma approvata prevede un sistema di deleghe a favore delle Amministrazioni comunali come soggetti destinatari dei poteri di valutazione in virtù dell´attività già svolta in materia urbanistica che, tra le procedure di Vas, è senza dubbio la materia di maggiore applicazione. Non si tratta di una delega in bianco – spiega Nicastro – ma, rispetto ai piani attuativi delle lottizzazioni, laddove dimostrino di vare capacità tecniche ed organizzative in materia di tutela, protezione e valorizzazione ambientale, i comuni potranno beneficiare di questa delega nello spirito di rendere organici i percorsi di valutazione ambientale con quelli, già svolti a livello locale, di valutazione urbanistica”. “La norma – conclude Nicastro - è stata concepita in modo partecipato. Infatti attraverso una forma innovativa di consultazione, operata in un mix di incontri pubblici con soggetti portatori di interesse e raccolta di contributi on-line, è stato possibile in tempi rapidi portare all’esame del consiglio regionale un testo organico che tiene conto delle esigenze di tutela dell’ambiente e dello sviluppo economico del territorio, attraverso strumenti amministrativi moderni ed efficienti”. |
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ACQUA: L’UMBRIA CONTINUERÀ AD ESSERE LA CAPITALE MONDIALE DELL’ACQUA” |
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Perugia, 5 dicembre 2012 - Il Consiglio dei ministri ha ratificato il protocollo d´intesa tra Governo, Unesco e Regione Umbria relativo al proseguimento a Perugia del Programma Mondiale di Valutazione delle Acque. A dare l´informazione è l´assessore regionale all´Ambiente, Silvano Rometti, ricordando che il Programma mondiale di valutazione delle Acque è un programma delle Nazioni Unite istituito nel 2000, allo scopo di sviluppare politiche e pratiche di gestione tali da migliorare la qualità delle risorse di acqua dolce, individuando allo stesso tempo soluzioni per superare le situazioni di crisi idrica nei Paesi". "Di fatto questo Programma - ha aggiunto Rometti - coordina le azioni delle Agenzie delle Nazioni Unite che occupano della Gestione delle acque. Il segretariato del Programma Mondiale pubblica periodicamente un Rapporto sullo Stato idrologico mondiale, il prossimo - precisa Rometti - sarà presentato nel 2014 e da quell´anno la cadenza di pubblicazione del documento diverrà annuale. Nella sede di Villa Colombella - prosegue - è stata elaborata la quarta edizione del "World Water Development Report", presentata al Forum mondiale dell´Acqua che si svolto a Marsiglia lo scorso marzo". "La Regione Umbria - ha concluso Rometti - nella consapevolezza che il Wwap rappresenta un´opportunità straordinaria per l´Umbria, non solo finora ha garantito, e continuerà a farlo, il suo sostegno finanziario per l´attività del Segretariato Unesco, ma continuerà a dare il suo contributo al Rapporto. Ora, la firma dell´intesa rinnova l´impegno dell´Italia a sostenere l´attività del Segretariato Wwap nella nostra nazione e in Umbria per i prossimi anni". |
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ARRIVANO IN TOSCANA I RADAR CHE ‘MISURANO’ LA PIOGGIA: AIUTERANNO IN FUTURO A PREVENIRE I RISCHI |
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Firenze, 5 dicembre 2012 - Un radar con uno sguardo lungo cento chilometri, capace di tenere sott’occhio dall’Elba le perturbazioni in arrivo da ovest e localizzare con precisione le precipitazioni in atto, registrando anche la più piccola evoluzione, con una stima della pioggia in arrivo nelle ore successive. Ed un altro radar, dalla vista altrettanto lunga, all’interno del porto di Livorno, a cui ci si potrà affidare per rendere più sicure le operazioni di carico e scarico in porto. “Questi due radar di ultimissima generazione, in fase di avanzato collaudo, potranno aiutarci a tenere sotto controllo i fenomeni atmosferici ed affrontare meglio i rischi collegati ad alluvioni ed esondazioni provocate da precipitazioni intense e localizzate, oltre a rendere più sicure la navigazione, il trasporto o le operazioni di carico e scarico senza correre rischi inutili” sottolinea l’assessore all’ambiente, Anna Rita Bramerini. Se ne è parlato nei giorni scorsi a Livorno, dove sono stati presentati nel corso di un seminario organizzato dal Consorzio Lamma i due nuovi sistemi che aiuteranno le previsioni meteo: due radar in banda X, come hanno spiegato gli addetti ai lavori, con ingombro e consumi ridotti. Il primo è stato installato dal Lamma, il consorzio costituito da Regione e Cnr, a luglio, nell’isola più grande dell’arcipelago. Sorge a Cima Del Monte, nel comune di Rio nell’Elba ed è stato finanziato grazie al progetto transfrontaliero Resmar, parte del programma operativo Italia-francia “Marittimo”. Il secondo radar è stato appena messo in funzione all’interno dell’area portuale di Livorno, voluto e pagato dall’Autorità portuale. I dati dei due radar saranno elaborati ed integrati dal Consorzio Lamma in un mosaico in grado di coprire l’intero arcipelago, dando un contributo importante al miglioramento delle previsioni a brevissimo termine, quelle nelle tre e sei ore successive. Le mappe saranno consultabili da tutti dal sito Lamma all’indirizzo www.Lamma.rete.toscana.it/meteo/osservazioni-e-dati/radar “I fenomeni atmosferici non conoscono confine”, sottolinea l’assessore all’ambiente, Anna Rita Bramerini. “E ogni strumento tecnologico in più che ci possa ad aiutare a ridurne l’imprevedibilità va utilizzato. E’ quello che faranno i due nuovi radar, assieme alle rete delle stazioni a terra e ai satelliti. Una rete destinata ulteriormente a crescere garantendo il monitoraggio di un’ampia area del Tirreno tra Toscana, Sardegna, Corsica e Liguria”. Terminate le fasi di collaudo, ancora in corso per l’impianto di Livorno, i due sistemi radar dell’arcipelago entreranno infatti a far parte del mosaico radar transfrontaliero del progetto Resmar e del mosaico radar nazionale, ampliando così la rete di monitoraggio. |
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TRASFORMARE GLI SCARTI DI GOMMA IN PRODOTTI DI QUALITÀ |
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Bruxelles 5 dicembre 2012 – Una nuova rivoluzionaria ricerca cambierà il riciclaggio della plastica e di conseguenza sarà possibile creare nuova plastica di alta qualità da plastica vecchia. Questo cambiamento è possibile grazie a un nuovo tipo di materiale: un materiale misto rispettoso dell´ambiente chiamato Epmt. Il dowcycling è il procedimento attraverso il quale si trasformano materiali di scarto - cose che buttiamo via - in altri prodotti di qualità inferiore, come per esempio quando si trasforma una bottiglia di plastica usata in un prodotto di grado inferiore o i residui di gomma in rivestimenti per pavimenti o imbottiture protettive. Questo team di ricerca adesso spera di migliorare questa trasformazione dei rifiuti e ha già cominciato a dialogare con imprese private per portare questa innovazione sul mercato. Ogni anno in tutto il mondo vengono lavorati fino a 22 milioni di tonnellate di gomma, una gran parte della quale è usata per la produzione di pneumatici. Una volta che i prodotti raggiungono la fine della loro vita utile, di solito vanno a finire in un inceneritore. Nella migliore delle ipotesi, la gomma di scarto viene riciclata in prodotti secondari. Ridotta in polvere, i residui di gomma si possono trovare, per esempio, nei rivestimenti per pavimenti usati nelle palestre o nei parchi gioco e negli zerbini. Finora però non esistevano le tecniche adeguate per produrre materiali di alta qualità a partire da quelli riciclabili. I ricercatori dell´Istituto Franuhofer per le tecnologie dell´ambiente, della sicurezza ed energetiche Umsicht a Oberhausen sono riusciti a ottimizzare il riciclaggio dei materiali di scarto di gomma. Hanno sviluppato un materiale che può essere lavorato e trasformato in prodotti di alta qualità, come rivestimenti per ruote e parafanghi, maniglie, pomelli e rotelle girevoli. I nuovi composti plastici sono chiamati Epmt (elastomeri termoplastici in polvere modificata). Sono fatti di residui di gomma frantumati in polvere di elastomero mischiati a termoplastica. Il dott. Holger Wach, scienziato dell´Umsicht, spiega il processo di produzione: "Inizialmente i residui di plastica, che possono essere pezzi di gomma lunghi un metro, sono granulati in particelle grandi tre millimetri. Le particelle sono raffreddate con azoto liquido e poi trasformate in polvere elastomerica. Questa viene quindi portata al procedimento di scioglimento-fusione con termoplastica e additivi. Qui per esempio usiamo polipropilene come materiale termoplastico." Il dott. Holger Wack ha lavorato in collaborazione con i suoi colleghi Damian Hintermann e Nina Kloster al progetto "Exist Research Transfer" sponsorizzato dal Ministero federale di economia e tecnologia (Bmwi). Insieme hanno testato varie ricette per le nuove miscele di materiali già protette da brevetto e diritti di marchio. I loro risultati hanno già suscitato un interesse commerciale. Nel progetto "Re-use a Shoe", il produttore di attrezzature sportive Nike sta raccogliendo scarpe da ginnastica usata già da qualche tempo. Le suole di queste vecchie scarpe sono riciclate con l´etichetta "Nike Grind" e vengono rilavorate come materiale di riempimento per palestre e superfici delle piste da corsa. Il composto Epmt generato dai ricercatori del Fraunhofer permette adesso alla Nike di mettere nuovi prodotti sul mercato. Uno dei suoi partner di promozione ufficiali, "Tim Green Gifts" ha creato i primi articoli promozionali a base di Epmt con il marchio "Nike Grind", come frisbee, calzascarpe e boomerang. Si è cominciato anche a parlare di usare nuovi composti Epmt nel portfolio originale, in forma di chiusure lampo, basi per borse e attrezzature sportive. "Siamo molto contenti di questa collaborazione," dice Wack. Il "composto Epmt è un progresso innovativo in molti modi. La frammentazione dei rifiuti di gomma è meno nociva per l´ambiente e più efficiente in termini di risorse rispetto alla produzione di nuovi prodotti di gomma - un aspetto importante questo in previsione degli aumenti del costo di energia e materie prime. L´empt può contenere fino all´80 per cento di gomma residua, solo il 20 per cento è fatto di termoplastica," dice Wack. L´empt può essere lavorato facilmente nello stampaggio a iniezione e in macchine per l´estrusione e a loro volta questi prodotti sono riciclabili. L´idea: Le proprietà fisiche e meccaniche materiali della sostanza - come l´elasticità, tensione di rottura e durezza - possono essere modificate singolarmente, a seconda di ciò che il cliente desidera. In tutto sono state sviluppate tre ricette di base che insieme possono essere lavorate su grandi macchine di produzione. I ricercatori possono produrre da 100 chilogrammi a 350 chilogrammi di Empt l´ora. Spronati da questo successo, Wack e i suoi colleghi hanno fondato la Ruhr Compounds Gmbh. Oltre alla produzione e la vendita di materiali in Epmt, questa spin-off commerciale di Franuhofer offre servizi su misura: "Determiniamo quali materiali del cliente possono essere sostituiti dall´Epmt, sviluppiamo ricette personalizzate e prendiamo in considerazione le condizioni necessarie presso gli impianti industriali dei nostri clienti," dice lo scienziato. Un´ampia gamma di settori industriali trarrà vantaggio dalle competenze di questi professionisti: i processori di elastomeri termoplastici possono ottenere Epmt e trasformarlo in prodotti. Le aziende industriali che lavorano con gli elastomeri - come il settore industriale e edilizio o i produttori di automobili e articoli sportivi - potrebbero riciclare questi prodotti, fare Epmt a partire da essi, incorporarli nei prodotti esistenti e chiudere così il ciclo dei materiali. Per maggiori informazioni, visitare: Ruhr Compounds Gmbh http://www.Das-innovationslabor.de/index.php?id=34&tx_ttnewstt_news=85&chash=afb62802a5fbeafc60b2220782a8f527 Istituto Fraunhofer per le tecnologie dell´ambiente, della sicurezza ed energetiche Umsicht http://www.Fraunhofer.de/en.html |
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MATERA - RICICLAGGIO RIFIUTI E IMBALLAGGI: OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE |
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Matera, 5 dicembre 2012 - Ha ricadute positive sulle attività delle aziende, in termini di produttività e lavoro, sul territorio e di conseguenza anche sulle comunità locali l’attività di raccolta e riciclaggio dei rifiuti e, in particolare, degli imballaggi. Una conferma è venuta dal convegno sul tema “ Responsabilità e opportunità nella gestione degli imballaggi’’ organizzato dalla Camera di Commercio di Matera in collaborazione con Conai, che si inserisce tra le azioni e gli adempimenti previsti dalla normativa nazionale ed europea nella gestione degli imballaggi e dei rifiuti provenienti dalla stessa fase, con l’obiettivo di formare , informare e orientare le imprese della filiera . “ Conoscere bene procedure e opportunità di questo tema –ha detto Pietro Capodieci, vicepresidente del Conai- consente alle imprese di operare al meglio con ritorni concreti di gestione e lavoro. L’italia in un decennio ha invertito la tendenza con un saldo positivo nell’export e ha visto, via via, la voce legata alla raccolta differenziata staccarsi da quella dell’andamento economico. Significa che il sistema si è strutturato, coinvolgendo e motivando le aziende di settore e gli stessi cittadini in un percorso, con un risparmio in termini di costi e di tutela dell’ambiente. L’italia ha poi raggiunti già nel 2007, con il 60 per cento del recupero complessivo di rifiuti, quanto fissato nel 2008 dall’Unione Europea. E’ una sfida che coinvolge tutti, anche i Comuni che dovranno provvedere anche alla raccolta dei materiali’’. La Basilicata, secondo dati del rapporto 2012, che fanno riferimento al biennio 2010-2011, si e’ attestata sul 13,3 per cento nella raccolta differenziata dei rifiuti e di questi l’8 per cento è costituito da imballaggi pari a 15.800 tonnellate conferiti alla rete di raccolta Conai. Il dato nazionale di raccolta è del 35 per cento e del 20 nelle regioni del Sud. “ Senz’altro –ha detto il presidente camerale Tortorelli- occorrerà fare di più affinché la Basilicata possa entrare nel novero delle regioni virtuose, recuperando tempi e sinergie nella programmazione degli interventi sul ciclo della raccolta e del trattamento dei rifiuti. Il nostro Ente, insieme al Conai,al sistema camerale intensificherà le iniziative per stimolare questo processo, che porta senz’altro a un risparmio di risorse per il territorio insieme al rispetto per l’ambiente , con conseguente prevenzione di forme di degrado’’. |
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