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Notiziario Marketpress di Mercoledì 12 Dicembre 2012
AGENDA DIGITALE - LA COMMISSIONE HA ESPRESSO SERI DUBBI CIRCA LA PROPOSIZIONE CONTRADDITTORIA RELATIVE AL MERCATO POLACCO A BANDA LARGA  
 
Bruxelles, 12 dicembre 2012 - La Commissione europea ha espresso seri dubbi circa i progetti i polacchi telecomunicazioni Uke regolatore per deregolamentare parte del mercato polacco per l´accesso a banda larga all´ingrosso. Uke proposta si basa su una valutazione del mercato superato, datato marzo 2011. Inoltre, la proposta è in contrasto con una recente analisi di mercato, datato marzo 2012, in cui Uke ha concluso che nessuna regione era abbastanza competitivo in Polonia per offrire una completa liberalizzazione. Di conseguenza, la Commissione ha sospeso Uke progetti e avviato un´indagine approfondita, della durata di due mesi. Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea, ha dichiarato a questo proposito: "La regolamentazione e deregolamentazione dei mercati specifici in determinate regioni dovrebbe essere basata su una buona giornata e di mercato. Ciò è essenziale per garantire la decisioni adottate dalle autorità di regolamentazione, che hanno un impatto significativo sulle decisioni operative e gli investimenti effettuati dai proprietari della rete e dei richiedenti l´accesso alle reti, si basano su un obiettivo e proporzionata al bisogno di concorrenza effettiva sul mercato della banda larga e la parità di condizioni per tutti gli operatori " . Accesso all´ingrosso alla banda larga, che consente agli operatori di altri di utilizzare una parte della rete di un´impresa dominante di fornire servizi al dettaglio agli utenti finali, è stata recentemente oggetto di attività normativa da Uke. Nel 2011, Uke ha adottato una decisione che ha richiesto la società di telecomunicazioni Telekomunikacja Polska (Tp) il requisito per accedere alla maggior parte della Polonia, con l´eccezione di 11 regioni geografiche che Uke stimato competitiva e non ha studiato. Nel marzo 2011, la Commissione ha chiesto Uke di valutare la situazione in questi settori e dimostrare se dovessero effettivamente essere trattati in modo diverso. Questo è il quadro di tale notifica. Tuttavia, nel frattempo, Uke annunciato nel marzo 2012 che non c´era abbastanza concorrenza tra la Polonia e la Tp significativo potere sul mercato e, di conseguenza, il mercato della banda larga dovrebbe essere regolamentati, offrendo allo stesso tempo misure meno rigorose per quattro comuni. Alla fine di agosto 2012, la Commissione ha pubblicato una raccomandazione formulata concrete indicazioni sulle condizioni per rimuovere regolamentazione dei prezzi in questi settori e Uke invitato a dirigere una nuova analisi di mercato. Tuttavia, invece di condurre una analisi Uke ha presentato il suo progetto di decisione su 11 aree geografiche che erano potenzialmente competitiva esclusi dal campo di applicazione del mercato nel Uke analisi di mercato nel 2011. Pertanto, la Commissione ha avviato un´indagine approfondita sulla proposta di decisione Uke progetto puisqu´Uke non ha spiegato perché si è discostato dalle sue conclusioni del marzo 2012.  
   
   
AGENDA DIGITALE: LA COMMISSIONE EUROPEA SOSPENDE LA PROPOSTA CECA PER REGOLAMENTARE LE TARIFFE DI TERMINAZIONE ALL´INGROSSO  
 
 Bruxelles, 12 dicembre 2012 - La Commissione europea ha espresso seri dubbi in merito a una nuova proposta della telecomunicazioni Ceca regolatore ( Ctu ) per quanto riguarda le tariffe di terminazione che influenzano negativamente i consumatori nella Repubblica ceca. I prezzi proposti dalla Ctu per i servizi di terminazione certi sono due volte più alto dei prezzi in altri paesi in cui si applicano adeguate metodologie di fissazione dei prezzi. Il Ctu ha imposto prezzi all´ingrosso che non tengono in considerazione le tecnologie di nuova generazione a base di-rete efficienti. Le tariffe di terminazione sono le tariffe applicate reti di telecomunicazione tra di loro per fornire chiamate tra reti, e ogni operatore ha un potere di mercato per l´accesso ai clienti sulla propria rete. Tali costi sono in ultima analisi, inclusi nei prezzi delle chiamate pagati dai consumatori e le imprese. Il regolamento nuovo prezzo proposto dalla Ctu non è conforme ai principi e agli obiettivi di norme comunitarie in materia di telecomunicazioni che richiedono agli Stati membri di promuovere la concorrenza e gli interessi dei consumatori nell´Ue. Vicepresidente della Commissione europea Neelie Kroes, ha dichiarato: "La Commissione europea cerca regolamentazione equa ed è determinata a garantire che le tariffe di terminazione regolamentate sono fissati ad un livello proporzionale in tutti gli Stati membri, senza inutili ritardi." Inoltre, la Commissione ha criticato la proposta del Ctu di regolamentare i prezzi all´ingrosso per la terminazione fisse e mobili che si applicherebbe soltanto ad una società di telecomunicazioni che fornisce i servizi di telefonia fissa e di tre dei quattro operatori sul mercato della telefonia mobile. Altri operatori del mercato rimarrebbe quindi liberi da controllo dei prezzi senza una chiara giustificazione. Questa è la seconda volta che la Commissione ha utilizzato i suoi nuovi poteri per quanto riguarda i rimedi nazionali ai sensi dell´articolo 7 bis della direttiva telecomunicazioni nella Repubblica ceca. La procedura deve concludersi entro tre mesi.  
   
   
"PROGETTAZIONE INTEGRATA AGILE E CENTRATA SULL´UTENTE, COSA C´È SOTTO E COSA CI ASPETTA IN FUTURO"  
 
York, 12 dicembre 2012 - Il 15 febbraio 2013 si svolgerà a York, nel Regno Unito, un evento intitolato "Progettazione integrata agile e centrata sull´utente, cosa c´è sotto e cosa ci aspetta in futuro" (Agile and User Centred Design Integration-what Lies Beneath and What Lies Ahead - Aucdi 2013). La progettazione integrata agile centrata sull´utente (Agile User Centred Design Integration - Aucdi) è la procedura che combina la progettazione centrata sull´utente (User Centred Design - Ucd) con processi di sviluppo agili. Nessuno dei processi agili esistenti include espressamente principi e pratiche per comprendere e carpire requisiti di usabilità ed esperienza d´uso testabili e verificabili. In modo simile, le pratiche di progettazione per soddisfare i requisiti di usabilità ed esperienza d´uso o le pratiche per valutare sistemi sviluppati mediante processi agili per usabilità ed esperienza d´uso sono generalmente assenti. I processi agili per l´ingegneria dei software si sono evoluti per affrontare le limitazioni percepite degli approcci più consolidati che seguono dei progetti. I processi agili sono iterativi e sviluppano il software in modo incrementale; essi fanno fronte ai requisiti imprevedibili mediante pratiche tecniche concrete, concentrandosi sul coinvolgimento dell´utente e la reattività al cambiamento. L´evento intende fornire ai professionisti e ai ricercatori un forum per presentare e ricevere un primo feedback su nuove idee di ricerca che non sono state ancora del tutto valutate. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Cs.york.ac.uk/aucdi/    
   
   
INTERAZIONE GEOGRAFICA UOMO-COMPUTER  
 
Parigi, 12 dicembre 2012 - Il 27 e 28 aprile 2013 avrà luogo a Parigi, in Francia, un workshop dal titolo "Interazione geografica uomo-computer" (Geographic Human-computer Interaction - Geohci 2013). La geografia è sempre più importante per le aree di interazione uomo-computer (Hci) che vanno dal social computing, al mobile computing e alle interfacce utente naturale. Allo stesso modo, la ricerca in geografia si concentra sempre di più su argomenti legati all´interazione uomo-computer. Ci sono state poche occasioni, tuttavia, per la condivisione delle conoscenze intradisciplinare o interdisciplinare, la creazione di conoscenza e la creazione di comunità tra coloro i cui interessi si trovano al confine di questi due campi. L´evento sarà un forum per i partecipanti per condividere serie di dati, metodi, letteratura e strumenti di ricerca tra ricercatori e professionisti "Geohci" attraverso i confini disciplinari. Per ulteriori informazioni, visitare: http://geohci2013.Grouplens.org/    
   
   
CON IL SIC DATI GEORIFERITI PER FORZE DELL´ORDINE  
 
Trieste, 12 dicembre 2012 - Il Sic (Sistema Informativo Comune) è il nuovo software sulla sicurezza urbana realizzato da Insiel nell´ambito del secondo protocollo d´intesa sulle politiche integrate per la sicurezza urbana siglato dal Ministero dell´Interno e la Regione. Presentato ufficialmente oggi a Udine, "è uno strumento fondamentale per monitorare costantemente il territorio e fornire alla Polizia Locale i dati necessari a valutare l´andamento dei fenomeni di degrado urbano, gli episodi di criminalità e le aree che necessitano di maggiori controlli" osserva l´assessore regionale alle Attività produttive e Sicurezza, Federica Seganti, nell´esprimere la sua soddisfazione per la messa a punto di un sistema che, sin dall´inizio di questa legislatura, è stato, come afferma lei stessa, un obiettivo essenziale. "A cinque anni dall´avvio di un percorso che ha portato alla progressiva messa in sicurezza del territorio regionale, il Sic chiude il cerchio di un impegno operativo che, a partire dai Comuni, ha progressivamente trasformato il modo di rapportarsi delle istituzioni con questo tema" spiega l´assessore, ricordando che, a livello nazionale, questa è la prima applicazione informatica basata su nuove tecnologie web integrate a rete, oltre che riferite e "pensate" per operare su scala regionale. I dati statistici del Sic saranno utilizzati dagli Enti e dalle Polizie Locali, oltre che dalla Polizia di Stato, per monitorare l´evoluzione di episodi precursori ed indicatori di tendenze, ma anche situazioni in divenire riguardanti la sicurezza. Integrati con i dati, resi anonimi, sui fenomeni criminali forniti dal Ministero dell´interno, tali dati ed i relativi parametri indicatori integrati saranno "un valido supporto per la Regione nella programmazione coordinata delle politiche di finanziamento in materia di sicurezza" conferma Federica Seganti. Alla presentazione del Sic hanno partecipato funzionari del Ministero, della Questura di Udine e del Servizio regionale Polizia Locale dell´Emilia Romagna, che ha fornito importanti spunti per la realizzazione del software, e Roberto Rossetto, direttore del servizio Polizia locale e Sicurezza della Regione, il quale ha sottolineato l´importanza della condivisione informativa in questo settore e ricordato che alla sperimentazione iniziale hanno aderito la Provincia di Pordenone e 12 Comuni (Trieste, Udine, Monfalcone, Codroipo, Lignano Sabbiadoro, Maniago, Tolmezzo, Spilimbergo, Sacile, San Giovanni al Natisone, Azzano Decimo, San Daniele del Friuli) di cui diversi in qualità di capofila di servizi associati. D´ora in poi sarà quindi raccordato, in un unico strumento condiviso, sia il monitoraggio continuativo dei fenomeni di delinquenza e microcriminalità rilevati che le informazioni e le elaborazioni statistiche georiferite sul degrado urbano e grazie al Sic le forze di Polizia Locale che operano il Friuli Venezia Giulia avranno a disposizione uno strumento di lavoro innovativo, che consentirà una visione d´insieme ed una collaborazione più precisa ed articolata. Le caratteristiche del sistema sono tali da consentire l´estensione sia del numero di soggetti istituzionali che potranno parteciparvi dopo la fase di sperimentazione, sia della varietà di funzioni da aggiungere a quelle già attive. Sostanziali sin da ora sono la base cartografica (fornita dalla Regione) e quella statistica che supportano il sistema, ma anche il carattere strutturale del data base principale, in grado di garantire la tracciatura storica e la continuità informativa anche in caso di eventuali modifiche degli assetti territoriali o organizzativo-istituzionali.  
   
   
ADEMPIMENTI SU SUPPORTO INFORMATICO E TELEMATICO  
 
Roma, 12 dicembre 2012 - Dal 2003 le società sono obbligate a presentare tutte le pratiche per il Registro Imprese (iscrizioni, modifiche, cancellazioni, deposito bilanci ecc.) complete degli atti di supporto, esclusivamente in due modalità: - su supporto informatico, compilando la modulistica elettronica attraverso il programma Fedra; - per via telematica, attraverso il servizio Telemaco, in entrambi i casi, utilizzando il dispositivo di “firma digitale” (smart-card). Dal 1° aprile 2010, data in cui è entrata in vigore la Comunicazione Unica obbligatoria, anche le imprese individuali devono utilizzare esclusivamente le nuove procedure digitali. Le imprese individuali e quelle artigiane possono utilizzare, direttamente o tramite intermediari autorizzati, l´applicazione Starweb per le denunce telematiche di iscrizione, modifica o cancellazione. Le Camere di Commercio, nell’ottica di fornire agli utenti uno strumento unico, semplice e sicuro per la compilazione e l’invio di tutte le tipologie di pratiche telematiche, hanno realizzato attraverso la collaborazione con Infocamere, un piano di sviluppo del sistema telematico Starweb e la conseguente dismissione progressiva del software di compilazione Fedra nonché del client Comunica Semplificato. Al fine di realizzare tale processo, Infocamere ha fornito le seguenti date orientative: - dal 30 novembre 2010 si provvederà alla chiusura della funzionalità semplificata di Comunica; - dal 1 aprile 2011 Fedra consentirà il solo utilizzo per gli adempimenti societari; - dal 31 dicembre 2011 sarà completamente dismesso il programma Fedra: conseguentemente Starweb diventerà lo strumento di riferimento anche per le pratiche relative alle società. Novita´ Da venerdì 9 marzo 2012 è in vigore la nuova modulistica Registro Imprese e Rea (decreto del 29 novembre 2011 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.287 del 10 dicembre 2011). Dalla nuova versione di Fedraplus anch’essa in linea dal 9 marzo, non sono più disponibili i moduli relativi alle imprese individuali (I1 e I2). Nella circolare del Ministero dello Sviluppo Economico n. 3649/C sono contenute le nuove istruzioni per la compilazione dei moduli. (ultima revisione dicembre 2012)  
   
   
IN CLOUD IL PORTALE DI COMUNICAZIONE E COLLABORAZIONE PER GLI STUDI PROFESSIONALI E LE AZIENDE  
 
Milano, 12 dicembre 2012 - Wolters Kluwer Italia, branch italiana del gruppo Wolters Kluwer approda con la propria soluzione webdesk su Windows Azure, la piattaforma di Microsoft per il cloud computing. Webdesk è il portale di comunicazione e di collaborazione tra gli studi professionali e i propri clienti e tra una azienda e le proprie filiali e soddisfa l’esigenza di professionisti e imprese di stabilire un rapporto più forte e più efficiente tra loro, semplificando la condivisione di documenti e di informazioni e la raccolta di dati di natura fiscale. “La scelta di Windows Azure per Wolters Kluwer Italia - afferma Massimo Boano, Managing Director Tax and Accounting di Wolters Kluwer Italia - è conseguente alla nostra strategia di concentrarci sulla realizzazioni di soluzioni software e di servizi innovativi per professionisti e imprese, e di renderli disponibili anche “nella nuvola”, senza però diventare amministratori di platform, infrastructure e server farm”. Attraverso Windows Azure, Wolters Kluwer Italia può offrire un servizio scalabile, in termini di performance, di capacità e di costi di gestione. “Con webdesk la gestione del flusso di raccolta dei dati non è più un problema. Le informazioni vengono raccolte là dove nascono attraverso interfacce specifiche, essenziali e appositamente studiate per un utilizzatore “non esperto”. Pochi click e il ciclo si chiude, senza scambi di documenti cartacei, pericolose interpretazioni o nuove digitazioni a sistema” - commenta Sergio Boaretto, Chief Taa Application Officer di Wolters Kluwer Italia -. Con il Data entry fiscale ogni studio professionale può così raccogliere, in corso d’anno, i dati per la compilazione della dichiarazione dei redditi: il cliente dello studio, nella sua bacheca personale, riceve un avviso e ha la possibilità di inserire i dati direttamente nei form on line. Le informazioni così raccolte sono già pronte per essere elaborate dai software di Wolters Kluwer Italia. Il servizio Condivisione documenti permette, invece, di automatizzare la pubblicazione dei documenti generati dalle applicazioni gestionali dello studio professionale (dichiarazione dei redditi, bilancio, paghe, ecc.) e di condividerli in tempo reale con il cliente. Il servizio Comunicazioni permette allo studio professionale di inviare informative e newsletter, anche con allegati, a clienti e dipendenti. Paghe webdesk permette, infine, di condividere cedolini, bonus e detrazioni direttamente con le aziende clienti e con i loro dipendenti, di gestire la comunicazione giornaliera e di raccogliere le informazioni sui dipendenti e sui familiari a carico.  
   
   
LA PRIMA AZIENDA ITALIANA A PROPORRE DEI COUPON SCONTO SU PASSBOOK, L’ULTIMA FRONTIERA DEL COUPONING VIRTUALE.  
 
Padova, 12 dicembre 2012 - È di pochi giorni la notizia del lancio di una speciale offerta per lo shopping targato Pittarello tramite Passbook, una delle app native nell’ultimo aggiornamento del sistema operativo per iPhone, Ios 6. Anche per Android è possibile scaricare app con le stesse funzioni: su Google Play basta scegliere una tra le app “myPassbook” e “Passwallet”. Passbook, myPassbook e Passwallet sono applicazioni che danno la possibilità agli utenti di raccogliere e spendere voucher di ogni tipo: dai biglietti aerei a sconti promozionali ma anche biglietti del cinema, check-in per gli hotel e molto altro ancora. È la prima ed innovativa forma di couponing virtuale su smartphone: l’applicazione è un vero e proprio “portafoglio virtuale” in cui è semplice conservare voucher con profili e codici che permettono la lettura dei buoni in cassa direttamente dal proprio dispositivo mobile. Se fuori dai confini nazionali i primi player che stanno utilizzando Passbook per dare un vantaggio ai propri clienti sono Starbucks, Lufthansa, American Airlines e United Airlines, Pittarello è la prima azienda in Italia a proporre la dematerializzazione del buono sconto: fino al 24 dicembre infatti Pittarello offrirà uno speciale sconto sulle collezioni di calzature e accessori per donna, uomo e bambino, a coloro che scaricheranno il coupon di Passbook con il proprio smartphone. Il buono è scaricabile seguendo le semplice istruzioni che si possono ricevere catturando il Qr code nella news dedicata sul sito www.Scarpepittarello.it , o cliccando direttamente il codice Qr se si naviga da smartphone.  
   
   
BUONI PASTO DAY SUL TELEFONINO: LA PAUSA PRANZO DIVENTA SMART  
 
Bologna, 11 dicembre 2012 - La pausa pranzo entra nell’era digitale con l’applicazione di mobile payement sviluppata da Day Ristoservice, azienda leader da 25 anni nel mercato italiano dei buoni. Grazie alla tecnologia Nfc (Near Field Communication), sarà possibile caricare l’importo dei buoni pasto sul proprio smartphone e pagare il pranzo semplicemente avvicinando il telefonino a un lettore. Facile, intuitivo, immediato. Day collabora con la sede romana di Wind per sperimentare il sistema: da settembre, un centinaio di dipendenti dell’azienda registra l’ingresso sul posto di lavoro, paga il pranzo e verifica i buoni pasto residui con un semplice tap sullo schermo di un Samsung S3. E le potenzialità Nfc sono ancora tante: Day collabora attivamente con l’Osservatorio del Politecnico di Milano per studiare nuove applicazioni dedicate alle aziende. “Non si tratta solo di trasferire i buoni pasto nel cellulare – spiega il direttore generale di Day Ristoservice Marc Buisson – ma di fornire soluzioni concrete che semplificano la vita quotidiana degli utilizzatori e la gestione delle risorse umane da parte delle aziende. Un unico strumento per pagare il pasto, segnare l’ingresso o l’uscita dall’ufficio, fare il biglietto dell’autobus o del cinema: è una tecnologia che già esiste e deve essere applicata anche nel nostro settore e integrata con altri servizi”. Il principio del “pagamento virtuale” non è una novità per Day, né per i suoi locali affiliati. Grazie al buono pasto elettronico Day Tronic, infatti, la velocità, la sicurezza, la tracciabilità dei pagamenti e la semplicità nella gestione dei rimborsi sono realtà affermate da tempo. Ma con la tecnologia Nfc e le applicazioni a essa associate i vantaggi si fanno ancora più interessanti, inaugurando una nuova era di comunicazioni e servizi per le comunità interattive. “La nostra parola d’ordine è innovazione – spiega l’Amministratore Delegato di Day Ristoservice Bernardo Bernardi - siamo attenti nell’offrire servizi avanzati ed originali ai nostri clienti. Siamo stati fra i primi a proporre il buono pasto elettronico, il nostro Day Tronic, e stiamo attualmente supportando alcuni fra i nostri principali clienti, come Enel e Gruppo L’espresso, nella migrazione verso il buono pasto su smart card. Il buono pasto rimane uno strumento di welfare e di motivazione per i dipendenti, ma l’applicazione delle nuove tecnologie consente maggiore versatilità e semplicità d’uso e garantisce maggiore tracciabilità, in linea con l’attuale politica economica impostata dal Governo. L’nfc è per noi una nuova opportunità.” La sfida è lanciata: la crisi esiste, è vero, ma anche società come Day Ristoservice, capaci di guardare avanti, studiare soluzioni versatili e multifunzione, progettare un futuro in cui la moderna tecnologia sia alla portata di tutti e si applichi alla vita quotidiana per semplificarla. E, a quel punto, faticheremo a ricordare che erano solo tagliandini.  
   
   
ARGENTINA E REPUBBLICA CÉCA AL VIA CON GLI APPARATI “CORE” 7950 XRS: INTELLIGENZA E GRANDE CAPACITÀ PER I NUOVI SERVIZI ORIENTATI ALLE TECNOLOGIE IP E ALLA BANDA LARGA FISSA E MOBILE, MENTRE IL TRAFFICO ESPLODE SOTTO LA SPINTA DI SMARTPHONE, TABLET, TV E CONTENUTI  
 
digitali Parigi, 13 dicembre 2012 – Alcatel-lucent ha annunciato di essere stata selezionata da Telefónica, uno dei maggiori operatori mondiali di telecomunicazioni, per lo sviluppo delle proprie reti basate sulla tecnologia Ip (Internet Protocol). Alla base di questa trasformazione, che inizialmente interesserà le consociate in Argentina e nella Repubblica Céca, è la piattaforma Alcatel-lucent 7950 Xrs (Extensible Routing Systems), una delle più potenti e avanzate famiglie di router per le grandi reti “core”. Con quest’accordo, Telefónica diviene uno dei primi operatori mondiali a mettere in campo questa famiglia di core router, annunciata solo pochi mesi fa, mentre si prepara alla crescita esplosiva del traffico dati attesa nel prossimo decennio con la rapida diffusione di smartphone, tablet e altri dispositivi pensati per servizi ad alto consumo di banda, come video e giochi online. Grazie a questa nuova tecnologia, Telefónica potrà contare su una rete a grande capacità in questi mercati, in grado di supportare tutta la sua innovativa offerta di servizi, comprese la banda larga fissa e mobile e la Tv via Ip. Enrique Blanco, Global Chief Technology Officer di Telefónica ha dichiarato: “La collaborazione con Alcatel-lucent è parte di un vasto programma di modernizzazione che ci metterà a disposizione una delle più potenti ed efficienti reti Ip al mondo. Per realizzare un salto di qualità nella capacità e nell’intelligenza della rete per rispondere alla veloce evoluzione della domanda dei nostri clienti, avevamo bisogno della leva di una soluzione innovativa e in grado di distaccarsi da ciò che era in precedenza disponibile. Il sistema Xrs era la risposta a queste richieste”. La rapida crescita della domanda per video e dati online è generata da smartphone, tablet, Tv e altri dispositivi in rete ed è abilitata da rete di accesso a banda larga e più veloci, siano esse wireless, su fibra o rame. Questo scenario altamente dinamico obbliga gli operatori come Telefónica ad aumentare la capacità nel cuore delle loro reti, nonché l’intelligenza e le prestazioni nella periferia delle stesse. Accanto a tutto questo, l’emergere dei servizi cloud e di contenuti personalizzati richiede una maggiore flessibilità nelle reti perché queste possano adattarsi rapidamente alle richieste di consumatori e aziende. Federico Guillén, presidente di Alcatel-lucent Espana e responsabile mondiale delle attività per Telefónica di Alcatel-lucent ha aggiunto: “Siamo lieti che Telefónica abbia individuato in Alcatel-lucent il partner per un ruolo così importante nella trasformazione delle reti Ip sparse nel mondo. Con l’introduzione del core router 7950 Xrs, la nostra gamma di piattaforme Ip mette realmente a disposizione le migliori risorse in ogni segmento del mercato e siamo ansiosi di poter sviluppare la collaborazione avviata su questo piano con Telefónica al livello superiore”. In questo progetto, Alcatel-lucent fornisce a Telefonica gli apparati della famiglia 7950 Xrs, che utilizza come “motore” di routing il chipset Fp3 a 400G, con conseguente enorme crescita di capacità, efficienza e flessibilità esattamente nel ‘cuore’ delle reti Ip, abbattendo al tempo stesso i consumi e il Tco, o total cost of ownership. Antesignano di una nuova generazione di core router Ip, il 7950 Xrs è basato su un design progettuale compatto, ad alta efficienza, già predisposto per gli sviluppi futuri. La famiglia 7950 Xrs permette di realizzare una densità cinque volte superiore a quella degli attuali core router sul mercato e, grazie all’utilizzo delle più recenti tecnologie del silicio e ad un’avanzata architettura, taglia del 66 per cento i consumi rispetto ai core router maggiormente diffusi. Telefónica potrà inoltre beneficiare di un unico sistema operativo (Sr Os) per tutta la gamma di router Alcatel-lucent: un’infrastruttura software ad elevata disponibilità, ricca di funzionalità e ampiamente sperimentata in campo su cui poggiano oggi le reti di 450 operatori in tutto il mondo. Questa soluzione dispone anche di un unico sistema di network management – il 5620 Service Aware Manager (Sam) – che offre così un supporto senza soluzione di continuità per tutta la gamma dei core router della famiglia 7950 Xsr e per quella 7750 dei Service Router.  
   
   
MICRON: CHIODI, SUBITO TAVOLO DI SETTORE MICROELETTRONICA  
 
L´aquila, 12 dicembre 2012 . "Chiedere con urgenza l´apertura di un tavolo di settore della micro-elettronica a livello nazionale sollevando una sostanziale sfiducia verso lo scenario su cui si sta incardinato oggi il tavolo ministeriale e convocare al più presto un incontro a Roma al ministero alla presenza del Sottosegretario De Vincenti. Il perdurare della situazione ci obbligherà eventualmente a intraprendere possibili forme di protesta nella capitale e la Regione, se necessario, scenderà in campo al fianco dei lavoratori". E´ questo l´impegno assunto oggi all´Aquila dal Presidente della Regione, Gianni Chiodi, nel corso dell´incontro avuto con una delegazione Micron formata da rappresentanti sindacali e lavoratori. Il Presidente Chiodi, il presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, assessori e consiglieri hanno esaminato le questioni legate alla vertenza della multinazionale americana. Chiodi, in stretto contatto con il Sottosegretario per lo sviluppo economico che ha più volte contattato questa mattina, ha così sollecitato la convocazione del nuovo tavolo con la massima urgenza . "La partita Micron - ha aggiunto Chiodi - va condotta ai massimi livelli per salvaguardare lo stabilimento e l´intera forza lavoro. Il Governo, quindi, cambiando il tavolo deve aprire una partita che riguardi l´intero settore della micro-elettronica. Questa è la base di partenza per evitare la strada dello smantellamento". Sindacati e lavoratori hanno sottolineato, infatti, come la Micron rappresenti una realtà industriale al top nella produzione delle memorie con un fatturato da sei miliardi di euro. Dunque, di fatto, non sarebbe un´azienda in crisi. Il timore è che voglia investire in altri Paesi e che oggi sia solo interessata ad una soluzione industriale di basso profilo che potrà garantire una sopravvivenza di qualche anno appena. Il tavolo ministeriale così come strutturato fino ad oggi non soddisfa pienamente sindacati e lavoratori nonostante siano in corso comunque tentativi di salvaguardare l´occupazione e la struttura industriale. Il principio da cui si intende partire è la necessità di cambiare logica del tavolo ministeriale puntando al un tavolo di settore, alle politiche industriali dei semiconduttori in Italia individuando così possibilità di sviluppo dello stabilimento avezzanese. "Occorre lavorare tutti insieme in difesa di un sito industriale strategico non solo per l´Abruzzo ma per l´intero paese - ha proseguito Chiodi - Chiediamo al Governo la massima attenzione e l´apertura di un tavolo di settore per la micro-elettronica che possa sollecitare politiche industriali incisive per lo sviluppo di un settore strategico in raccordo con enti locali e parti sociali. E´ in gioco il futuro di tutti i lavoratori e delle loro famiglie. Tuttavia, ci preoccupa questo avvicendamento del governo nazionale perché il rischio è che si possa rinviare la questione al prossimo governo".  
   
   
L´UE OFFRE A TUTTI I GIOVANI OCCUPAZIONE O FORMAZIONE ENTRO QUATTRO MESI DALLA CONCLUSIONE DEGLI STUDI  
 
Bruxelles, 12 dicembre 2012 - La Commissione europea ha lanciato il suo ultimo Pacchetto per l´occupazione giovanile che richiede la garanzia da parte di tutti gli Stati Membri che tutti i giovani ricevano un´offerta di qualità di occupazione o formazione entro quattro mesi dalla conclusione degli studi o dalla disoccupazione. La proposta userà appieno i finanziamenti dell´Ue e in particolare il Fondo sociale europeo (Fes), che è stato istituito per ridurre le differenze di ricchezza e standard di vita tra gli Stati Membri e le regioni dell´Ue. Questo nuovo Pacchetto per l´occupazione giovanile fa parte dell´iniziativa Ripensare l´istruzione - creata per ridurre il tasso di disoccupazione tra i giovani. La ricerca ha mostrato che questo tasso è vicino al 23 % nell´Unione europea, anche se oltre 2 milioni di posti vacanti rimangono scoperti. Per cambiare le cose, gli Stati membri sono invitati ad agire immediatamente per assicurare che i giovani sviluppino le competenze richieste dal mercato del lavoro e per raggiungere i loro obiettivi di crescita e occupazione. Il bisogno di un approccio più dinamico verso l´istruzione deriva da statistiche che hanno mostrato che 73 milioni di europei (circa il 25 % degli adulti) hanno un livello di istruzione basso. Quasi il 20 % dei quindicenni ha un tasso di alfabetizzazione insufficiente e in 5 paesi oltre il 25 % ha scarse capacità di lettura (Bulgaria 41 %, Romania 40 %, Malta 36 %, Austria 27,5 %, e Lussemburgo 26 %). Il tasso di abbandono della scuola rimane a livelli inaccettabili in diversi Stati membri: in Spagna è del 26,5 % e in Portogallo del 23,2 % (l´obiettivo dell´Ue è al di sotto del 10 %). Contemporaneamente, meno del 9 % degli adulti partecipa all´apprendimento continuo (l´obiettivo dell´Ue è del 15 %). Androulla Vassiliou, Commissario per l´istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, crede che queste statistiche evidenzino una grave debolezza dei nostri sistemi di istruzione e formazione. Dice: "Le cose sono peggiorate quando la regressione economica ha portato molti Stati membri a tagliare i fondi per l´istruzione e la formazione". Continua dicendo: "L´europa ricomincerà a crescere solo producendo persone competenti e versatili in grado di contribuire all´innovazione e l´imprenditoria. Investimenti efficienti e mirati sono fondamentali per questo scopo, ma non raggiungeremo i nostri obiettivi riducendo i budget dell´educazione". L´obiettivo adesso è l´istruzione e assicurare che sia più vicina alle esigenze degli studenti e del mercato del lavoro, mentre i metodi di valutazione saranno adattati e modernizzati. L´uso delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic) e le risorse educative aperte (open educational resources - Oer) devono essere ampliati in tutti i contesti di apprendimento e anche gli insegnanti devono avere una formazione continua per aggiornare le proprie competenze. La strategia invita gli Stati membri a rafforzare i collegamenti tra l´istruzione e i datori di lavoro, a portare l´impresa nelle aule e a dare ai giovani un primo contatto con il mondo del lavoro attraverso un incremento dell´apprendimento basato sul lavoro. I ministri dell´istruzione Ue sono incoraggiati anche a collaborare di più su attività di apprendimento basate sul lavoro a livello nazionale ed europeo. Ripensare l´istruzione ha condotto un sondaggio per la Commissione quest´anno intitolato "Monitoraggio dell´istruzione e della formazione", che ha delineato la fornitura di competenze negli Stati membri. Il risultato del sondaggio è il bisogno di concentrarsi molto di più sullo sviluppo di competenze trasversali e di base a tutti i livelli. I settori chiave sono principalmente l´imprenditoria e le tecnologie dell´informazione (Ti). Anche migliorare l´apprendimento di lingue straniere è stato identificato come nuovo punto di riferimento per il 2020 in modo che almeno il 50 % dei quindicenni abbia conoscenze di una prima lingua straniera (oggi è il 42 %) e almeno il 75 % studi una seconda lingua straniera (oggi è il 61 %). Gli investimenti in queste competenze sono considerati fondamentali come è fondamentale il bisogno di creare sistemi di istruzione e formazione di livello mondiale e aumentare il livello dell´apprendimento basato sul lavoro. L´obiettivo per gli Stati membri è migliorare il riconoscimento delle qualifiche e delle competenze, comprese quelle ottenute al di fuori dei sistemi di istruzione e formazione. La tecnologia, e in particolare internet, dovrà essere sfruttata appieno e le scuole, le università e gli istituti professionali e di formazione devono adesso incrementare l´accesso all´istruzione tramite le Oer. Per maggiori informazioni, visitare: Ripensare l´istruzione - Relazione 2012 sul monitoraggio dell´istruzione e della formazione: http://ec.Europa.eu/education/news/rethinking/sw373_en.pdf   Strategia dell´Ue per la gioventù: http://ec.Europa.eu/youth/news/latest-youth-unemployment-figures_en.htm    
   
   
UE: I PARTENARIATI TRA SCUOLE MIGLIORANO LE ABILITÀ DEI DISCENTI E DEI DOCENTI  
 
Bruxelles, 12 dicembre 2012 - Un nuovo studio sull´impatto dei partenariati tra scuole in diversi paesi ha riscontrato che gli studenti – in particolare a livello secondario – migliorano notevolmente le loro abilità, comprese le loro abilità culturali e sociali, informatiche e in lingue straniere. L´impatto dei partenariati è risultato maggiore tra gli studenti che hanno visitato le scuole partner. Sette scuole su dieci dichiarano che i partenariati hanno avuto un impatto da forte a molto forte sulla sensibilità ed espressione culturale degli studenti nonché sulle loro competenze sociali e civiche. In secondo piano si è riscontrato anche un impatto sulle abilità informatiche (54%) e sulla capacità di comunicare in lingue straniere (52%). I partenariati sono stati finanziati dal programma di scambio Comenius, l´equivalente di Erasmus a livello delle scuole. Androulla Vassiliou, commissario europeo responsabile per l´istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, ha affermato: "I partenariati tra scuole consentono ai giovani di acquisire le abilità e competenze di base necessarie per lo sviluppo personale, il futuro lavoro e la cittadinanza attiva. Comenius aiuta anche gli studenti e il personale delle scuole a conoscere diverse culture e lingue europee. Questi partenariati continueranno a ricevere nel 2014-2020 un sostegno nell´ambito del nostro nuovo programma Erasmus per tutti." Lo studio ha riscontrato inoltre che il sistema va a vantaggio degli insegnanti e delle scuole all´interno della loro collettività locale. Gli insegnanti hanno affermato che partecipare a partenariati con una scuola straniera ha accresciuto la loro conoscenza degli altri sistemi educativi e ha rafforzato le loro abilità sociali, oltre a migliorare le loro competenze linguistiche. Due scuole su tre hanno affermato che i partenariati hanno migliorato la loro immagine e l´80% ritiene che essi abbiano rafforzato la loro dimensione europea. L´associarsi con scuole all´estero ha comportato anche lo sviluppo di legami più stretti sia con le scuole che con le autorità locali. I partenariati Comenius hanno un impatto comparativamente maggiore sugli insegnanti e sulle scuole sul loro contesto per quanto concerne le scuole pre-primarie e primarie poiché è più facile mobilitare e coinvolgere una scuola intera e integrare nuove idee e attività nei curricula a questo livello. Di converso, l´impatto sulle abilità degli studenti è più forte a livello secondario. Per molte scuole in parti remote dell´Unione europea i partenariati finanziati con fondi dell´Ue sono l´unica opportunità per i discenti e i docenti di partecipare a un progetto all´estero. L´85% delle scuole esaminate nello studio ha affermato che intendeva chiedere un finanziamento per partenariati futuri. Lo studio ha passato in rassegna 50 scuole in 15 paesi europei (Belgio, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovacchia, Spagna, Turchia e Regno Unito) che hanno ricevuto tra l´autunno 2009 e il 2011 sovvenzioni dal programma Comenius per costituire partenariati. Monitorando le scuole nel biennio e anche al di là di esso, lo studio ha esaminato a fondo gli effetti che i partenariati hanno per gli studenti, gli insegnanti e la scuola.  
   
   
PRESENTAZIONE DEL PROGETTO “ACCELERATORE DI IMPRESA” DEL POLO TECNOLOGICO DI PAVIA”  
 
Pavia, 12 dicembre 2012 - Mercoledì 12 dicembre alle ore 17 nell’aula 4 (Polo nuovo) dell’Università di Pavia – Via F.lli Cuzio, 42 - verrà presentato il progetto “Acceleratore di Impresa” del Polo Tecnologico di Pavia. Il progetto ( http://www.Polotecnologicopavia.it/acceleratore_imprese/), sviluppato in collaborazione con “Mind the Bridge” si prefigge di valutare e selezionare attraverso una “call for ideas” le migliori “business ideas” provenienti da studenti e giovani ricercatori universitari per poi avviarle ad una possibile concretizzazione attraverso un apposito “stage” presso il Polo Tecnologico. Selezionare l´intuizione più concreta, valutare le idee più brillanti, premiare i progetti più promettenti: ecco cosa fa in concreto il Polo tecnologico di Pavia attraverso l´Acceleratore d´Impresa. Call For Ideas Trimestrali

 Su base trimestrale verranno valutate e selezionate, attraverso una call for ideas dedicata, le migliori business ideas provevienti da studenti, ricercatori universitari e giovani imprenditori. Incubazione Ed Accelerazione 

I progetti selezionati verranno accolti per un periodo di tre mesi nel programma di accelerazione del Polo Tecnologico di Pavia che garantirà office space, supporto amministrativo e servizi di mentorship.

 Mind The Bridge Startup School 

Tra i progetti ammessi al programma di accelerazione i progetti migliori avranno la possibilità, attraverso una borsa di studio offerta da Durabo, di partecipare alla Mind the Bridge Startup School, la prestigiosa scuola di imprenditorialità che Mind the Bridge organizza presso il proprio Gym a San Francisco. Per ulteriori informazioni rimandiamo alla sezione dedicata del sito: http://www.Polotecnologicopavia.it/acceleratore_imprese/  
   
   
REGIONE TOSCANA E I POLI TECNICO PROFESSIONALI PER L’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO: IL CASO DEL “LAB” PISTOIESE IN MECCATRONICA  
 
Firenze, 12 dicembre 2012 – “Una opportunità per pensare in modo nuovo l’alternanza scuola/lavoro, la formalizzazione di un’idea che si muove da tempo: qualificare l’offerta formativa dell’istruzione tecnico-professionale attraverso un rapporto maggiore e migliore tra scuola e mondo del lavoro”. Questa, secondo Stella Targetti, vicepresidente della Regione Toscana con delega all’istruzione, l’idea che sostiene i poli tecnico-professionali. Targetti ha parlato ieri mattina a Pistoia, nella sede della Provincia, in occasione di un convegno dedicato proprio all’istituzione di questa nuova opportunità. “Come Regione Toscana – ha aggiuto – ci crediamo molto ed è proprio da Pistoia, con l’ottimo esempio rappresentato dal laboratorio di Modellazione Dinamica e Meccatronica e grazie al lavoro costante dell’assessore Paolo Magnanensi, che questa sfida può partire”. Il laboratorio di Modellazione Dinamica e Meccatronica (in breve Mdm Lab), inaugurato nella città toscana nel febbraio 2009, ha compiti di didattica, ricerca e trasferimento tecnologico. E’ situato in via Panconi ed è nato grazie all’impegno e a specifici accordi, nel tempo, tra diversi partner che hanno compreso e accolto la proposta della Provincia di fare di Pistoia un importante Centro di competenza proprio nell’Ingegneria dei Trasporti e della Meccatronica. Questo impegno ha prodotto vari protocolli d’intesa che hanno coinvolto la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Firenze, il Dipartimento di Energetica “Sergio Stecco”, il Consorzio Uniser Polo Universitario Pistoia, la Provincia di Pistoia e l’Itis “Silvano Fedi” per dar vita al laboratorio, che si è messo al servizio delle più grandi realtà del settore. Regione Toscana, attraverso il finanziamento del progetto Train-new, ha permesso di acquistare le attrezzature.  
   
   
EDILIZIA SCOLASTICA, SAITTA: “LE PROVINCE DEVONO POTER GARANTIRE LA SICUREZZA”: UN SEMINARIO A TORINO CON IL PROCURATORE GUARINIELLO  
 
 Torino, 12 dicembre 2012 - Mentre le Province italiane attendono di capire la sorte del Decreto sul loro futuro, a Torino gli Assessori provinciali all’edilizia scolastica si sono riuniti per chiedere garanzie sui fondi destinati alla sicurezza nelle scuole. “Ricostruire la scuola, dall’emergenza alla progettualità: protagonisti a confronto” è stato il tema del seminario che, nella sede di corso Inghilterra della Provincia di Torino, ha visto a confronto le Province italiane (che hanno competenza sull’edilizia delle scuole medie superiori) con i rappresentanti nazionali dei presidi e degli studenti. Al Governo e al Parlamento le Province italiane chiedono innanzitutto di inserire nella Legge di Stabilità una norma per allentare i vincoli del Patto di Stabilità, in modo da consentire pagare in tempi certi le imprese che eseguono gli interventi più urgenti di messa in sicurezza delle scuole. Devono inoltre essere stanziate risorse per alimentare il Fondo Unico per l’edilizia scolastica che è stato messo in capo al Ministero per l’Istruzione; il tutto, naturalmente, in attesa di un piano complessivo a livello nazionale che superi la logica dell’emergenza. “In Italia – ha ricordato il Presidente dell’Unione Province Italiane e della Provincia di Torino, Antonio Saitta - le Province si occupano di 5.179 edifici scolastici, che accolgono 2.600.000 studenti. Vogliamo poter garantire scuole sicure, ma per far questo serve chiarezza sulle competenze e sui finanziamenti statali. Nel Decreto, che chiediamo con forza al Parlamento di convertire in legge, c’è appunto la costituzione del Fondo unico per l’edilizia scolastica: una nostra richiesta che il Ministro Profumo ha accolto”. Saitta e Giovanni Florido, Presidente Provincia di Taranto e Responsabile Istruzione dell’Upi, hanno ricordato che, negli ultimi anni, le Province italiane hanno fatto tanto in materia di edilizia scolastica, senza ricevere risorse. Prima hanno sopperito alle necessità con risorse proprie, ma, dal 2008 in poi, i vincoli del Patto di Stabilità hanno provocato un calo del 62% degli investimenti in edilizia scolastica. Per una seria programmazione degli interventi, occorrerebbero 8,5 miliardi di Euro, che significano un investimento medio di 2.300 Euro per ogni studente iscritto alle medie superiori. Il 60% di questa somma servirebbe per interventi di messa in sicurezza, il 25% per realizzare nuovi edifici, il 15% per programmi di efficientamento energetico. Invece, nella situazione attuale, le Province stanno ancora attendendo i 350 milioni assegnati da una Delibera Cipe nel 2010, mai erogati perché destinati ad altre emergeze. Le Province chiedono anche una semplificazione delle procedure amministrative e poteri straordinari ai Presidenti, per intervenire quando è messa a rischio la sicurezza degli studenti, degli insegnanti e del personale Ata. Senza dimenticare, poi, che la mancata conversione in legge del Decreto sul riordino delle Province, può creare un caos istituzionale in cui non sarebber chiaro se le competenze che le Province hanno sinora esercitato possano continuare ad essere esercitate. Tale incertezza va ad aggiungersi al taglio di risorse alle Province per 500 milioni già deciso dal Governo nel 2012 ed all’ulteriore taglio di un miliardo e 200 milioni per il 2013. Con lo sguardo rivolto alla situzione locale, il Presidente Saitta ha ricordato che la Provincia di Torino è stata sollecitata dalla Procura della Repubblica di Torino ad effettuare lavori urgenti di manutenzione straordinaria nelle scuole per un importo di 3 milioni di Euro, per i quali sono stati trovati i fondi. “Ma quando non ci saranno più risorse, avendo la responsabilità degli edifici in qualità di Ente proprietario, non potremo che chiudere le scuole. – ha preannunciato Saitta - La Provincia di Torino ha 700 milioni di Euro fermi nelle casse per il pagamento di lavori stradali e di edilizia scolastica: non li possiamo spendere per rispettare il Patto di Stabilità. E così le imprese bloccano i lavori, o li ritardano o li fanno male”. “Alla fine, - ha sottolineato il Presidente della Provincia di Torino - il Patto di Stabilità determina maggiori costi e non garantisce la sicurezza delle scuole: come Upi lo abbiamo spiegato al Presidente della Corte dei Conti. Spero che il Parlamento dia delle indicazioni. Abbiamo anche proposto di modificare e semplificare il meccanismo di finanziamento statale delle scuole, che passa attraverso il meccanismo del Cipe, che è infernale”. Da parte sua l’Upi ha raggiunto un accordo con l’associazione nazionale dei Presidi, che valorizzerà l’autonomia scolastica, affidando ai capi d’istituto la manutenzione ordinaria ed i piccoli interventi. L’intervento del Procuratore della Repubblica di Torino, Raffaele Guariniello, è stato incentrato sul rispetto delle norme in materia di sicurezza, sui controlli preventivi e sulla cultura della prevenzione, che fatica a farsi strada nel nostro Paese. Il magistrato torinese ha ricordato che, in passato, quando le risorse per l’edilizia scolastica erano disponibili, vennero in molti casi spese in modo non adeguato, per lavori non eseguiti a regola d’arte e non sottoposti agli adeguati controlli. Il problema delle sicurezza negli edifici scolastici, secondo Guariniello, non si può comunque risolvere per via giudiziaria. La Cassazione ha ribadito che se un Ente pubblico non è in grado di garantire la sicurezza di un edificio scolastico, l’edificio stesso deve essere chiuso. In caso di assoluta penuria di risorse per la manutenzione straordinaria, tale carenza può essere riconosciuta come stato di necessità, che scrimina la condotta dell’amministratore eventualmente chiamato a rispondere di omissioni. Ma, il problema, ha sottolineato Guariniello, è ragionare, in qualche modo, “con il senno di poi”, anticipando le possibili criticità ed i rischi per la sicurezza di chi frequenta gli edifici scolastici.  
   
   
UNIVERSITÀ DI TRENTO: DUE GIORNI DI CONFRONTI E RIFLESSIONI SULLE MINORANZE  
 
Trento, 12 dicembre 2012 - Il Dipartimento di Lettere e Filosofia e la Facoltà di Giurisprudenza, col sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto e col contributo della Provincia autonoma di Trento e della Regione autonoma Trentino Alto Adige, organizzano per giovedì 13 e venerdì 14 dicembre due giornate di approfondimento e di confronto sulle tematiche legate alle minoranze. La due-giorni si aprirà giovedì 13 dicembre 2012, con inizio alle 9 nell´aula 117 del Dipartimento di Lettere e Filosofia, con un confronto dal titolo "Noi altri" che si soffermerà a presentare le iniziative universitarie in tema di minoranze. Dopo gli interventi e i saluti delle autorità, tra cui il rettore dell´Università di Trento Davide Bassi, il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai, il direttore del Dipartimento di Lettere e Filosofia Fulvio Ferrari, Alessandro Fabbrini della Scuola di dottorato di Studi umanistici, Luigi Chiocchetti, assessore regionale alle minoranze linguistiche, si partirà con l´illustrazione e il confronto fra alcune esperienze di tutela e promozione delle minoranze linguistiche. Andreu Bosch, dell´Università di Barcellona, parlerà de "L´algherese tra istituzionalizzazione e volontariato"; Fabiana Fusco, dell´Università di Udine, affronterà il tema "Il Friuli Venezia Giulia, mosaico di lingue, lingue di minoranza e dialetti; Paul Videsott, dell´ìUniversità di Bolzano, parlerà de "Il ladino alla Libera Università di Bolzano". Nel pomeriggio, con inizio alle 14.30, verranno illustrate le attività svolte all´Università di Trento. Lorenza Groff e Andrea Nicolussi Golo presenteranno i laboratori di lingua; Giampaolo Salvi, Ermenegildo Bidese e Jens Woelk parleranno dei corsi per gli studenti; Mirella Florian e Federica Ricci Garotti si occuperanno dei tavoli per la didattica. Altre ricerche saranno presentate da Ilaria Adami, Rosanna March, Dominique Cappelletti, Federica Cognola, Michela Giovannini, Simone Penasa, Flavio Guella, Sabrina Rasom e Mario Simoni. Il titolo degli incontri previsti per venerdì 14 dicembre, che si terranno con inizio alle 9 presso la Sala conferenze della Facoltà di Giurisprudenza, rientrano sotto un unico titolo: "Minoranze e Pubblica amministrazione: le potenzialità del modello trentino di fronte alla realtà dei piccoli numeri, un primo bilancio sulla legge provinciale n. 6 del 2008". Le introduzioni del mattino sono affidate a Jens Woelk e a Simone Penasa, quest´ultimo per presentare i risultati dell´iniziativa "Questionario Pa e minoranze linguistiche". Seguirà un approfondimento su "L´organizzazione amministrativa nelle aree di minoranza" presieduto da Carlo Casonato, con interventi di Flavio Guella su "Il modello della legge trentina", di Eleonora Ceccherini su "Esempi di diritto comparato" e di Sieghard Gamper della Regione Trentino Alto Adige. Prima della pausa per il pranzo, per il tema "La funzione amministrativa nelle aree di minoranza", Simone Penasa e Giovanni Poggeschi interverranno il primo su "Il modello della legge trentina", il secondo su "Esempi di diritto comparato". Nel pomeriggio, alle 14.30, per un dibattito su "La P.a. Al servizio di comunità minoritarie di dimensioni ridotte" coordinato da Marco Viola, si confronteranno le esperienze del Trentino (Sabrina Rasom), del Friuli Venezia Giulia (Marco Stolfo), del Piemonte e Valle d´Aosta (Roberto Louvin), della Puglia (Giovanni Poggeschi) e della Calabria (Domenico Morelli). In chiusura verrà affrontato un ultimo tema e cioè "Il Trentino quale laboratorio del diritto delle diversità". La tavola rotonda, coordinata da Roberto Toniatti, si avvarrà degli apporti di Patrizia Cordin, Roberto Louvin, Marco Stolfo e dei rappresentanti degli Istituti culturali ladino, mòcheno e cimbro.  
   
   
SCUOLA DI FIESOLE IN ALBANIA: AMBASCIATRICE DI CULTURA, MA NON SOLO  
 
Firenze, 12 dicembre 2012 – La musica si fa ambasciatrice non solo di cultura, ma apre strade nuove per una crescita economica sostenibile. L’iniziativa della Fondazione Scuola di Musica di Fiesole e della Fondazione Idea di Tirana, che ha portato l’idea di Piero Farulli in terra albanese, e alla conseguente nascita di una Scuola di Musica a Tirana, si arricchisce grazie a Confindustria Firenze di nuove valenze di collaborazione e scambio oltre il piano culturale, anche a livello economico. Il complesso progetto verrà illustrato domani 12 dicembre nel corso di una conferenza stampa, alle ore 12, a Palazzo Strozzi Sacrati in Piazza del Duomo 10. Saranno presenti, con l’assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti, Zamir Ndroqi, vice presidente del Consiglio Comunale di Tirana e delegato del Sindaco per il progetto Orsh-ogi,pellumb Vorpsi, compositore, Arber Neziri, musicista, rispettivamente presidente e direttore artistico della Fondazione Idea di Tirana; Mario Curia, consigliere incaricato per Relazioni Esterne, Cultura e Grandi eventi di Confindustria Firenze, Paolo Blasi, presidente della Fondazione Scuola di Musica di Fiesole Onlus, Lorenzo Cinatti, sovrintendente della Fondazione Scuola di Musica di Fiesole Onlus, Guido Corti, delegato della Fondazione Scuola di Musica di Fiesole Onlus per il progetto Albania,  
   
   
AMBIENTE: I CITTADINI INVITATI A DARE IL LORO PARERE SU COME MIGLIORARE LA POLITICA DELL’UE SULLA QUALITÀ DELL’ARIA  
 
Bruxelles, 12 dicembre 2012 - La Commissione europea sta conducendo una consultazione pubblica sul modo più appropriato di migliorare la qualità dell’aria in Europa. Nelle prossime 12 settimane le parti interessate sono invitate a esprimersi su come il quadro in vigore possa essere pienamente attuato, migliorato e integrato con ulteriori interventi. I risultati della consultazione confluiranno nella revisione globale delle politiche europee sull’inquinamento dell’aria prevista per il 2013. La consultazione è aperta fino al 4 marzo 2013. L’inquinamento atmosferico e i suoi rischi per l’ambiente e la salute umana sono una preoccupazione costante per molti cittadini dell’Ue. Nonostante i progressi compiuti negli ultimi decenni grazie alla legislazione sulla riduzione di sostanze inquinanti nocive, come l’anidride solforosa, il piombo, gli ossidi di azoto, il monossido di carbonio e il benzene, alcune sostanze inquinanti continuano a creare problemi. Lo smog estivo, l’ozono troposferico potenzialmente nocivo e le particelle sottili, che rappresentano una grave minaccia per la salute, superano regolarmente i limiti di sicurezza, con la conseguenza che l’esposizione all’inquinamento atmosferico permane la causa di oltre 350 000 decessi prematuri ogni anno nell’Ue. La consultazione si divide in due parti: un breve questionario per il grande pubblico e una serie più ampia di domande rivolte in particolare agli esperti e agli specialisti delle amministrazioni nazionali e delle autorità regionali e locali, ai ricercatori, alle imprese, ai portatori di interesse, ai gruppi ambientalisti e attivi nel campo della salute e ad altri gruppi con esperienza nell’attuazione della legislazione unionale sulla qualità dell’aria. La consultazione in rete fa parte di un più ampio processo di coinvolgimento della società civile nella prossima revisione delle politiche in materia di qualità dell’aria. Essa costituisce l’ultima tappa formale del processo di consultazione avviato dalla Commissione nel gennaio 2011 (v. Memo/11/31),nell’ambito del quale si sono svolte riunioni periodiche con gli Stati membri e altre parti interessate, oltre che una prima consultazione pubblica sull’efficacia della politica dell’Ue sulla qualità dell’aria e sulle priorità per il futuro (v. Ip/11/813). Entro breve la Commissione pubblicherà anche i risultati dell’indagine di Eurobarometro sulla qualità dell’aria, nella quale sono stati intervistati circa 25 000 cittadini europei in 27 Stati membri. Le prossime tappe Sulla base dell’analisi approfondita compiuta in questi due anni e tenendo conto dei risultati dell’ampio processo di consultazione descritto sopra, la Commissione presenterà entro il 2013 una proposta sulla futura politica dell’Ue sulla qualità dell’aria. Per ulteriori informazioni Questionario per gli esperti: http://ec.Europa.eu/yourvoice/ipm/forms/dispatch?form=tsapforexperts  Questionario per il grande pubblico: http://ec.Europa.eu/yourvoice/ipm/forms/dispatch?form=tsapforgp  Sito della consultazione: http://ec.Europa.eu/environment/consultations_en.htm  Per maggiori informazioni sulla politica dell’Ue in materia di qualità dell’aria e la sua revisione: http://ec.Europa.eu/environment/air/index_en.htm  http://ec.Europa.eu/environment/air/review_air_policy.htm    
   
   
SMOG, ARCHIVIATE LE ACCUSE DEL CODACONS CONTRO FORMIGONI  
 
Milano, 12 dicembre 2012 - E´ stato definitivamente archiviato il procedimento intentato dal Codacons contro il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni a riguardo dell´inquinamento atmosferico. Il Gip ha "integralmente accolto" la richiesta in questo senso presentata dallo stesso Pubblico ministero. L´archiviazione disposta dal decreto riguarda anche l´ex sindaco di Milano Letizia Moratti, l´ex presidente della Provincia di Milano Filippo Penati, quello attuale Guido Podestà e l´allora sindaco di Legnano Lorenzo Vitali. Respinta dunque alla radice l´accusa mossa da Codacons e alcuni comitati di cittadini in vari esposti, l´accusa cioè di "inefficiente intervento... Per contrastare l´inquinamento atmosferico, in violazione della normativa nazionale e comunitaria". Il decreto del gip, richiamando tre perizie tecniche, afferma in sostanza, per quanto riguarda la Lombardia, che: 1) da parte della Regione sono state messe in campo normative organiche e adeguati interventi emergenziali e strutturali; 2) quello che manca è un piano nazionale dell´aria che affronti in particolare l´intera situazione della Pianura padana, area climaticamente assai sfavorita; 3) gli effetti dell´inquinamento (in generale) sulla salute dei Lombardi sono non dissimili dalle grandi regioni europee; 4) misurare i danni alla salute riferiti a una singola causa (es. Pm10, ndr) è arbitrario. In conclusione il decreto stabilisce la "non sostenibilità dell´accusa in giudizio, senza che ulteriori approfondimenti delle indagini tecniche e degli studi epidemiologici condotti possano condurre a risultati diversi. La richiesta di archiviazione del Pm va dunque integralmente accolta". Commenta il presidente Formigoni: "Questo atto della Magistratura non solo certifica che l´azione di Regione Lombardia ha assolto gli obblighi di legge e che non si configura quindi nessuna omissione penalmente rilevante, ma conferma, sulla base di documentazione scientifica, la positività delle leggi e dell´azione di contrasto all´inquinamento dell´aria sviluppate da Regione Lombardia in questi anni, che essa si svolge nelle condizioni più difficili a causa della conformazione della Pianura padana, che è indispensabile un Piano dell´aria nazionale, che da anni inutilmente chiediamo". Legge Modello - Nel testo del Gip si trova scritto che "con la legge regionale n. 24/2006 è stato affrontato in modo organico e ad ampio raggio il tema della riduzione delle emissioni nei settori chiave, indicandone le priorità e prevedendo sanzioni e norme finanziarie". "Permane la carenza di un Piano nazionale e di una struttura di coordinamento, che sia in grado di acquisire risorse governative ed europee specifiche per la zona di Milano e la Pianura padana, soggetta, per la congiuntura metereologica particolarmente sfavorevole, a stati ricorrenti di emergenza ambientale nazionale" (dalla relazione del prof. Michele Giugliano depositata il 31-3-2011, citazione tratta dal decreto). Sulla stessa linea l´elaborato del consulente tecnico prof. Maja, sempre riportato nel decreto: "La Regione Lombardia, a partire dagli anni ´90, ha definito piano programmi e azioni finalizzati alla riduzione dell´inquinamento atmosferico provocato dal settore dei trasporti. In tale contesto la legge regionale e la Dgr 891 del 6 ottobre 2009, attuativa dell´art. 2 della citata legge, hanno rappresentato un importante esempio di intervento normativo sistematico, da giudicare positivamente con riferimento agli interventi a breve e a lungo termine programmati". Le Misure Adottate - La relazione tecnica rileva poi la natura "prettamente emergenziale" delle giornate di blocco della circolazione, dato che la loro efficacia "è da ritenersi limitata". Bene invece le "limitazioni stagionali della circolazione di alcune categorie di veicoli che valgono a diminuire l´apporto di inquinanti nell´atmosfera" (in atto da anni in Lombardia da ottobre ad aprile). La Peculiarità Lombarda E Padana - Secondo gli atti le cause di natura meteo-climatica risultano avere "valenza decisiva nella severità di manifestazione del fenomeno dell´inquinamento dell´aria in Lombardia... La Pianura padana si rivela una delle regioni meno adatte, a livello europeo se non mondiale, ad ospitare emissioni consistenti ed addensate... Il clima di Milano in particolare è caratterizzato dalla quasi totale assenza di venti di una certa forza, in grado di ripulire gli strati bassi dell´atmosfera se non per il fohen che spira per soli 7-10 giorni all´anno. In tali giornate le rilevazioni effettuate hanno consentito di osservare valori bassissimi di concentrazione degli inquinanti". Un altro elemento messo in luce dagli atti è che "il 40% del pm10 totale rilevato in Lombardia, dipende da emissioni collocate all´esterno della regione". Urgenza Di Un Piano Nazionale - "Emerge con assoluta evidenza dalla mole degli atti compendiati nel presente provvedimento - si legge nel decreto - la necessità impellente di una concreta azione a livello nazionale per fare fronte alla situazione dell´inquinamento atmosferico". E più oltre. "La legittima aspirazione dei cittadini lombardi e delle associazioni di categoria che li rappresentano alla salvaguardia del diritto alla salute rispetto ai danni da inquinamento atmosferico e del diritto ad un ambiente salubre deve trovare risposta in primo luogo in sede nazionale, conformemente ai principi costituzionali dello Stato sociale, deputato a dare concreta e positiva attuazione ai diritti fondamentali indicati". Effetti Sulla Salute - A questo riguardo il magistrato ha acquisito la consulenza dell´epidemiologo, prof. Luigi Bisanti, il quale, "dopo aver analizzato il rischio per la salute derivante dall´esposizione agli inquinanti atmosferici, ne ha evidenziato la natura probabilistica tale che il nesso causale tra esposizione e malattia è appunto sempre regolato dalla categoria della probabilità". Peraltro "dall´integrazione di consulenza tecnica agli atti risulta la coerenza, per tipo e dimensioni, dei danni alla salute prodotti dall´inquinamento atmosferico a Milano nel periodo 2004-2009 con quelli di altre città europee. Risulta altresì che l´attribuzione degli effetti sulla salute delle singole fonti di emissione... È frutto di assunzioni poco verificabili e perciò è gravata da una forte componente arbitraria".  
   
   
ALLUVIONE: REGIONE UMBRIA INNALZA ALL’OTTANTA PER CENTO GARANZIE PER CREDITI AZIENDE DANNEGGIATE  
 
Perugia, 12 dicembre 2 012 - E’ stata innalzata al tetto massimo dell’80 per cento, stabilito dall’aiuto di Stato, la garanzia concedibile sui finanziamenti previsti in favore delle aziende danneggiate dall’alluvione del 12 e 13 novembre: lo ha deciso la Giunta regionale dell’Umbria su proposta dell’assessore allo sviluppo economico, Vincenzo Riommi. “Ciò – ha detto Riommi - consentirà un più facile accesso ai prodotti finanziari predisposti allo scopo dagli istituti di credito. La Giunta regionale – ha ricordato l’assessore – a seguito dei gravi danni subiti dalle aziende per il maltempo si è subito attivata affinché vi fosse una veloce ripresa delle attività produttive. Sono state predisposte schede di segnalazione danni che le aziende dovranno compilare ed inviare ai Comuni individuati. Le schede costituiscono – ha aggiunto - lo strumento necessario per accedere ai benefici eventualmente previsti. Intanto alcuni istituti di credito operanti sul territorio, ed indicati nel sito internet della Regione Umbria, hanno predisposto specifici finanziamenti a favore delle imprese danneggiate. L’incremento della percentuale di garanzia, inizialmente al 50 per cento, rappresenta quindi – ha concluso l’assessore – uno degli strumenti utili per sostenere la ripresa delle attività”.  
   
   
RISORSE IDRICHE. PUGLIA SOTTOSCRIVE PROTOCOLLO D’INTESA PER ATTIVITÀ SCIENTIFICHE  
 
Trieste, 12 dicembre 2012 - "Questa è la nostra piccola e concreta risposta ad un atto d´accusa molto spesso fondato: la scienza nell´amministrazione pubblica è generalmente abbandonata e trascurata." Ha presentato così l´assessore alle Opere pubbliche e Protezione civile, Fabiano Amati, la sottoscrizione poco fa a Bari del Protocollo d´Intesa tra la Regione Puglia, l´Acquedotto pugliese, l´Arpa Puglia, l´Autorità di Bacino, il Cnr - Irsa e l´Istituto Agronomico Mediterraneo per lo svolgimento delle attività scientifiche, di ricerca e progettuali in materia di risorse idriche e l´istituzione del Comitato acqua e scienza Puglia (Coasp). Hanno sottoscritto il documento l´amministratore unico di Acquedotto pugliese Gioacchino Maselli, il Direttore Scientifico di Arpa Puglia Massimo Blonda, il Segretario Generale dell´Autorità di Bacino della Puglia Antonio Di Santo, il Direttore del Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto di Ricerca sulle Acque Maurizio Pettine e il Direttore dell´Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari Cosimo Lacirignola. (...) Lo scopo del protocollo d´intesa è quello di rafforzare la collaborazione tra le strutture pubbliche, al fine di coordinare le attività di ricerca e studio e renderle funzionali ad attività concrete. Il Comitato Acqua e Scienza Puglia (Coasp) metterà a disposizione di tutti i protagonisti la conoscenza, permettendo così di tradurre in atti e progetti concreti le idee volte ad un corretto uso della risorsa idrica e garantendone attuazione ed avvio in tempi rapidi. Il comitato supporterà inoltre le attività della regione nell´ambito del partenariato europeo per l´innovazione in materia di risorse idriche - European Innovation Partnership on Water (Eip), del quale l´Assessore Amati è componente. "Abbiamo indagato la fondatezza dell´accusa di scarsa attenzione alla scienza nelle politiche pubbliche - ha detto l´assessore Amati - per verificarne la attendibilità con riferimento non solo all´acqua nella sua destinazione idropotabile, ma anche in relazione agli usi irrigui, industriali e di difesa del suolo. Sostanzialmente, questo comitato si occuperà dell´acqua che disseta e di quella che si fa furiosa e servirà a non rendere vana l´attività di ricerca, dandole concreta applicazione. Abbiamo quindi ritenuto di riunire in un comitato sia chi studia che chi si occupa di applicare gli studi, ed avviare attività di educazione affinché si possano migliorare le condizioni di vita di ognuno di noi e mettere assieme la scienza con chi la deve poi concretamente applicare. Ringrazio le autorità, gli istituti di ricerca, il gestore del servizio idrico integrato in Puglia per aver aderito con entusiasmo all´iniziativa, che non ha inclinazioni alla ridondanza o al manifesto programmatico, ma sarà anzi utile anche in ambito europeo, dove saremo in grado di concorrere e rendere la Puglia protagonista." "Lieto di poter partecipare all´iniziativa" si è detto Gioacchino Maselli, amministratore unico di Aqp, realtà che "potrà così riprendere attività importanti svolte già molti anni fa con il centro di ricerche e promozioni connesse al ciclo integrato dell´acqua. Acquedotto pugliese - ha detto - dà la sua completa disponibilità a rendere operativo ciò che la ricerca produrrà". Il Direttore scientifico dell´Arpa Puglia Massimo Blonda ha ricordato che "l´acqua è una risorsa contemporaneamente in grado di produrre vita e gravi danni a quest´ultima e va gestita e monitorata in modo adeguato. Per questo risulta importante la costituzione del comitato, che farà sintesi tra i soggetti interessati e darà applicazione a studi che rischiamo di rimanere altrimenti inapplicati". "L´autorità di Bacino della Puglia - ha detto il Segretario generale dell´Adb Antonio Di santo - si occupa della sicurezza del territorio, che si raggiunge solo con l´approfondimento scientifico. L´acqua entra a far parte dell´ambito della sicurezza non solo con riferimento agli allagamenti ma anche alle frane e ai crolli, dove ricopre un ruolo di responsabilità nel gioco degli equilibri e stabilità del territorio. Ogni iniziativa che vede coinvolti non solo coloro i quali ricoprono un ruolo nell´ambito del bilancio idrico, ma tutti gli altri enti, creando esperienze multidisciplinari, è in grado di fare sintesi propositiva". Maurizio Pettine dell´Istituto di Ricerca sulle Acque ha sottolineato quanto "il trasferimento e l´ uso della conoscenza scientifica siano problemi complessi che coinvolgono molte responsabilità, che in alcuni casi possono interessare le amministrazioni pubbliche o le stesse realtà che producono ricerca, a volte non sono in grado di trasferirla in modo adeguato, creando interpretazioni equivoche prive di base scientifica. Con questa iniziativa - ha detto - credo che stiamo imboccando la strada giusta". Infine, il Direttore dello Iam Cosimo Lacirignola, sottolineando che per la prima volta l´istituto è coinvolto in un´iniziativa diretta alla gestione dell´acqua, ha detto che "abbiamo il dovere di vincere la battaglia dell´umanità a difesa della risorsa idrica, giungendo in futuro ad aumentare le produzioni di cibo, dimezzando l´utilizzo dell´acqua. Lo Iam è pronto e fiero di offrire all´iniziativa il lavoro svolto negli ultimi 50 anni."  
   
   
TAGLIAMENTO. IN GARA PROGETTAZIONE PER MESSA IN SICUREZZA IDRAULICA BASSO CORSO DEL FIUME  
 
Venezia, 12 dicembre 2012 - A seguito dell’accordo sottoscritto lo scorso luglio fra gli assessori all’ambiente della Regione del Veneto Maurizio Conte e della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Sandra Savino, sono stati predisposti gli atti di gara per l’affidamento del servizio di progettazione preliminare degli “Interventi di messa in sicurezza idraulica del basso corso del fiume Tagliamento”. Il bando di gara, compilato su formulario europeo, è stato trasmesso ieri alla Commissione Europea per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea e, contemporaneamente, per la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e su alcuni quotidiani a diffusione nazionale e locale. La pubblicazione sarà completata con l’inserimento della documentazione di gara sui siti informatici regionali. Il bando, il cui importo a base d’asta è pari ad 514.280 euro (Iva esclusa), è finalizzato a individuare, secondo la vigente normativa in materia, le idonee professionalità a cui affidare l’incarico. E’ prevista una gara a procedura aperta con aggiudicazione attraverso il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa per l’amministrazione. Il termine per le offerte è fissato alle ore 13,00 del 15 febbraio 2013. La valutazione sarà demandata ad una apposita Commissione e si prevede di giungere all’aggiudicazione definitiva dell’appalto entro la fine di maggio 2013. Il servizio da affidare riguarda la progettazione preliminare generale dei lavori di sistemazione ed adeguamento arginale del basso corso del Fiume Tagliamento lungo il tratto che delimita il confine tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, nonché l’adeguamento strutturale del Canale Cavrato e del relativo manufatto scolmatore. “L’obiettivo primario, già individuato dal Piano Stralcio per la Sicurezza idraulica del medio e basso Tagliamento – fa rilevare l’assessore Conte - consiste nell’individuare una strategia operativa che consenta di porre in essere un sistema integrato di interventi per conseguire la sicurezza idraulica nel tratto di valle del bacino del Tagliamento”. L’ambito di intervento ricade nei territori di Varmo, Ronchis, Latisana e Lignano Sabbiadoro, Morsano al Tagliamento in Friuli Venezia Giulia e di San Michele al Tagliamento e Bibione in Veneto. La soluzione progettuale avrà come obiettivo, assicurando il necessario franco arginale di sicurezza, la massimizzazione della portata da far transitare lungo il tratto terminale del Tagliamento e la minimizzazione delle portate lungo il canale scolmatore Cavrato. Il progetto, che dovrà prevedere anche la suddivisione in lotti funzionali prioritari con i relativi costi, dovrà essere corredato da un “piano d’azione” (master plan) che descriva il possibile sviluppo sostenibile del territorio o individui le possibili attività antropiche che potrebbero essere compatibili con l’assetto ambientale, con la nuova capacità di deflusso del tratto terminale e con le condizioni di sicurezza idraulica del territorio.  
   
   
INTERVENTI SUI DISSESTI IDROGEOLOGICI: DALLA REGIONE MARCHE 740 MILA EURO PER RISOLVERE DIVERSE SITUAZIONI LOCALI”.  
 
Ancona, 12 dicembre 2012 - La Giunta regionale ha approvato un programma per la prevenzione dei rischi idrogeologici nel territorio delle Marche. Si tratta di 13 interventi, finanziati con fondi regionali, per complessivi 740.0000 euro, destinati a risolvere diverse situazioni locali a rischio di frana o di erosione di sponde e argini dei corsi d’acqua. Per le frane il programma prevede interventi nei Comuni di Genga, in Provincia di Ancona; Sant’elpidio a Mare, Santa Vittoria in Matenano e Smerillo, in Provincia di Fermo; San Ginesio, Corridonia, Gualdo e Cessapalombo, in Provincia di Macerata; Tavoleto, in Provincia di Pesaro e Urbino. Sui fiumi i finanziamenti sono stati assegnati al bacino del Tronto (nel Comune di Ascoli Piceno); alla foce dell’Arzilla, a Fano, in Provincia di Pesaro e Urbino; alla foce del Tenna, in località Lido Tre Archi nel Comune di Fermo. “Nonostante le difficoltà finanziarie - rileva l’assessore regionale alla Difesa del Suolo, Paolo Eusebi - la Giunta regionale ha deciso di utilizzare i pochi finanziamenti disponibili per i dissesti idrogeologici con un programma volto ad affrontare molte situazioni critiche, anche se di estensione modesta, in modo da garantire una più elevata sicurezza per alcuni centri abitati e per la viabilità minore, molto spesso resa impraticabile dalla presenza di frane. Certamente con questo programma non verranno risolti tutti i problemi registrati nella regione, specie dopo gli eventi del marzo 2011 e quelli successivi che tanti danni hanno provocato nel fragile territorio marchigiano, ma non dobbiamo dimenticare che per l’alluvione 2011, così come per il nevone del febbraio scorso, nessun sostegno reale è venuto dallo Stato”. L’assessore sottolinea, poi, come stenti a decollare, per l’assenza dei fondi statali, anche l’Accordo di programma sul rischio idrogeologico, firmato nel novembre 2010 con il ministero dell’Ambiente: “Dei fondi previsti dall’Accordo di due anni fa, che destinava 36 milioni alla risoluzione dei problemi più gravi della nostra comunità, solo 18 milioni sono stati erogati dallo Stato. Con questo programma regionale relativo agli interventi locali abbiamo voluto manifestare la vicinanza della Regione al territorio, nella consapevolezza che serviranno nuove risorse per affrontare tutti i problemi ancora aperti”.  
   
   
GIANNUTRI, POSITIVO IL PRIMO TAVOLO TECNICO  
 
 Firenze, 12 dicembre 2012 – Un’area ecologica attrezzata per il conferimento dei rifiuti e il recupero e la valorizzazione di Villa Domizia: l’operazione Giannutri parte da qui. Sono stati questi i primi due e più urgenti obiettivi focalizzati ieri durante il tavolo operativo convocato dall’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini d’intesa con il presidente del Parco dell’Arcipelago Giampiero Sammuri e il sindaco dell’Isola del Giglio Sergio Ortelli , per fare il punto sulle numerose questioni aperte sull’isola e trovare le modalità e i tempi per risolverle una a una. La riunione, alla quale erano presenti, oltre a Bramerini, la Provincia di Grosseto, il Ministero dell’Ambiente, il Ministero dei Beni Culturali, l’Agenzia del Demanio e il Parco dell’Arcipelago Toscano, ha dato il via ai lavori che da ora in poi serviranno a dare risposte concrete ai problemi che da anni affliggono l’isola: dalla raccolta dei rifiuti al recupero della villa romana, alla disponibilità delle aree di proprietà statale per fini di pubblico interesse. Ma intanto ci si è messi al lavoro sui primi due punti. Riguardo all’area ecologica attrezzata già a settembre il Ministero dell’Ambiente aveva confermato di mettere a disposizione i terreni di proprietà statale per realizzarla e il Comune dell’Isola del Giglio, che ha già redatto insieme al Coseca il progetto di massima, ha preso l’impegno a presentare il progetto definitivo per le necessarie autorizzazioni. Per la villa romana risalente alla prima metà del Ii secolo dopo Cristo, di competenza del Ministero dei Beni culturali, che oggi è chiusa e interdetta al pubblico, la volontà degli Enti locali è di renderla finalmente di nuovo accessibile e visitabile recuperando un sito di grande valenza attrattiva che al momento rischia di essere meta di visitatori indesiderati. “Un primo incontro del quale possiamo ritenerci soddisfatti”, ha commentato Anna Rita Bramerini al termine della riunione. “L’obiettivo di questo tavolo è quello di riunire tutte le forze in campo e convogliarle su un fine condiviso così da portare a soluzione le varie criticità che da troppo tempo affliggono l’isola. La situazione determinata in questi anni non è più sopportabile e rischia di trasformare un gioiello del nostro patrimonio in un paradossale controspot per la Toscana. Con un’agenda e un cronoprogramma comuni sarà più facile avere successo secondo il vecchio adagio che l’unione fa la forza”.  
   
   
TERREMOTO, VIA LIBERA DI BRUXELLES AI FONDI PER LA RICOSTRUZIONE. LA SODDISFAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA ERRANI  
 
Bologna, 12 dicembre 2012 – “La firma della Convenzione da parte del Commissario europeo Hahn e del Sottosegretario Catricalà, che consente l’erogazione dei fondi stanziati, segna positivamente la fine di un percorso che offre un contributo concreto alla ricostruzione delle zone terremotate”. Lo ha detto Vasco Errani, Presidente della Regione Emilia-romagna e Commissario per la ricostruzione, commentando il via libera della Commissione Europea ai 670 milioni di euro stanziati dall’Europa in favore delle popolazioni colpite dal sisma del maggio scorso. “Giunge a compimento – ha concluso Errani – uno straordinario lavoro messo in campo dal Governo italiano, dalla Commissione europea, dai tanti parlamentari italiani ed europei che si sono spesi per raggiungere rapidamente questo importante risultato, reso possibile dal grande impegno del Dipartimento della Protezione Civile nazionale e di tutte le strutture che ci stanno aiutando a ricostruire i territori colpiti dal sisma”.