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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Gennaio 2013
ACTIVEWINDFARMS PER OTTIMIZZARE L´ESTRAZIONE DELL´ENERGIA ATMOSFERICA  
 
 Bruxelles, 7 gennaio 2013 - L´ue ha in programma di ottenere il 20;% dell´energia da fonti alternative entro i prossimi 8 anni. Questo ha portato a un sistematico sostegno e utilizzo dell´energia eolica negli Stati membri, con gli impianti eolici che stanno diventando sempre più grandi. Tuttavia, gli esperti dicono che gli impianti eolici con una capacità superiore e un gigawatt di potenza - da usare su superfici molto estese - rallentano lo strato limite atmosferico (atmospheric boundary layer - Abl), la parte più bassa della troposfera, riducendo il loro rendimento. Un progetto finanziato dall´Ue, Activewindfarms, spera di risolvere questo problema. L´abl risente direttamente degli effetti della superficie del pianeta e si produce della turbolenza nello strato limite quando il vento soffia su questa superficie e dalle correnti ascensionali che si formano a causa del Sole o delle nuvole. La turbolenza ridistribuisce il calore, l´umidità e la resistenza del vento all´interno dello strato limite. Quando il sistema è squilibrato, vengono influenzati i fattori meteorologici: la forza del vento, la temperatura, la qualità dell´aria e l´umidità. Activewindfarms ("Active wind farms: optimization and control of atmospheric energy extraction in gigawatt wind farms") sta studiando modi di introdurre tecniche ottimali per un miglior controllo dell´interazione tra grandi impianti eolici e Abl. Activewindfarms è coordinato dal professor Johan Meyers, della Katholieke Universiteit Leuven (Ku Leuven) in Belgio, che ha ricevuto una sovvenzione del Consiglio europeo della ricerca (Cer) del valore di 1,5 milioni di euro nell´ambito del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. Gli sviluppatori degli impianti eolici del passato si concentravano su un approccio dal basso verso l´alto: il clima e la meteorologia determinano la disponibilità del vento. Quando l´Abl rallenta, però, la disponibilità del vento all´altezza del centro di una turbina diminuisce. Per esempio, in Danimarca, l´effetto ha fatto si che turbine di grandi impianti a largo funzionassero solo al 45;% di quanto la stessa turbina può funzionare in impianti sulla terraferma. Il professor Meyers, attraverso Activewindfarms, sta lavorando per sviluppare ottime tecniche di controllo associate a simulazioni tridimensionali (3D) a risoluzione temporale dello scorrimento turbolento. Attualmente sta facendo simulazioni su piattaforme di supercalcolo. Le singole turbine sono usate come attuatori di flusso - trasduttori che trasformano un segnale elettrico nella qualità fisica desiderata - posizionando dinamicamente le loro lamine usando scale dei tempi che vanno da 10 a 500 secondi. I consumatori quindi potrebbero trarne beneficio in due modi: gli impianti eolici reagirebbero alla turbolenza atmosferica in modo positivo e inoltre potrebbero essere usati per controllare attivamente le condizioni atmosferiche. Il risultato finale sarebbero impianti eolici più efficienti. Il ricercatore del Cer sta usando le simulazioni anche per testare la convalida della galleria aerodinamica per il posizionamento ottimale della turbina e per le strategie di controllo della turbina. Il risultato sarà un migliore controllo basato sulla meccanica strutturale e una migliore qualità dell´energia e della progettazione del regolatore. Activewindfarms è stato lanciato nel 2012 e si concluderà nel 2017. La produzione di energia eolica, solare, idroelettrica e delle maree, per esempio, permetterà all´Ue di ridurre le emissioni di gas serra. L´aumento delle fonti di energia alternativa aiuterà l´Ue anche a diminuire la sua dipendenza dalle importazioni di energia. Conoscendo più a fondo l´Abl, i ricercatori potranno migliorare le previsioni dei venti per l´industria dell´energia eolica. Per maggiori informazioni, visitare: Ku Leuven: http://www.Kuleuven.be/english/  Cer: http://erc.Europa.eu/    
   
   
SOSTEGNO DELL´UE IN UCRAINA PER LA RIFORMA LOCALE ALLO SVILUPPO DELL´ENERGIA  
 
Bruxelles, 7 gennaio 2013 - La Commissione europea ha annunciato il 21 dicembre 2012 un finanziamento supplementare dell´Ue per l´Ucraina per il 2012 . Il supporto è parte del partenariato orientale e si concentrerà sulle riforme di energia e il coinvolgimento dei cittadini nello sviluppo locale. Štefan Füle, commissario per l´allargamento e la politica europea di vicinato ha dichiarato: "Questa decisione dimostra che ci impegniamo a sostenere l´Ucraina nel suo cammino verso l´associazione politica e l´integrazione economica con l´Ue e che la riforma l´energia è al centro del nostro lavoro in questo settore. Le misure che proponiamo sono fondamentali per i cittadini - in termini di governance locale e di sviluppo, comprese le organizzazioni della società civile ". Finanziamenti aggiuntivi per il programma di energia continuerà il sostegno dell´Ue alle riforme dell´Ucraina nel settore e facilitare l´allineamento alle norme Ue e gli impegni nel quadro della Comunità dell´energia che l´Ucraina aderito nel 2011. Essa contribuirà inoltre a preparare l´Ucraina per l´accordo di associazione e di ampia e generalizzata zona di libero scambio con l´Ue. Altri obiettivi del nuovo supporto includono il miglioramento della qualità dei prodotti petroliferi (con un sistema di controlli di qualità), la sicurezza energetica e inquinamento ambientale meno. Un ulteriore sostegno sarà dato anche a promuovere lo sviluppo economico e sociale a livello locale. Il programma continuerà a facilitare l´auto-organizzazione delle comunità, sostenere le iniziative civili di piccole dimensioni e aumentare la partecipazione attiva dei cittadini nelle loro comunità locali. Le attività economiche nelle comunità rurali e nei piccoli centri anche ottenere assistenza. Fino ad ora, per un totale di 1.324 progetti comunitari sono stati finanziati grazie al lavoro svolto dall´Ue in questo settore. Quasi 1,1 milioni di persone hanno beneficiato di questi progetti e 12.000 membri della comunità e 3.500 funzionari locali e regionali hanno ricevuto una formazione in materia di sviluppo istituzionale, la gestione finanziaria, la pianificazione, la gestione del progetto comunitario, la valutazione, e il decentramento.  
   
   
BEI E FINANZIAMENTI PER GLI INVESTIMENTI DKB IN PROGETTI DI ENERGIA SOSTENIBILE  
 
Lussemburgo / Berlino, 7 gennaio 2013 - La Bei e la tedesca Bank Ag (Dkb) hanno firmato il 20 Dicembre 2012 nella sede Dkb a Berlino, un prestito globale di 200 milioni di euro. Il prestito sarà fornita nel settore società privata o pubblica. Oltre l´accento sulla fornitura di energia sostenibile sono i mezzi anche per investimenti nella tutela ambientale e dei trasporti pubblici, nonché per i progetti nei settori della sanità e dell´istruzione. Molterer, Vice-presidente della Banca europea per gli investimenti, con particolare responsabilità l´altro, per le operazioni in Germania, ha detto in occasione della firma del trattato: "L´attuazione di progetti di energia è di fondamentale importanza per la Germania. Oltre agli importanti progetti importanti nel settore, ma anche ai progetti più piccoli hanno la possibilità di essere realizzato. Con i prestiti firmati oggi continuare la proficua collaborazione con il partner Dkb il nostro, un noto esperto nel finanziamento di progetti nel settore dell´energia. " Rolf Mähliß, membro del consiglio della Dkb: "Siamo molto entusiasti di questo nuovo prestito globale a cui viene dato un contributo per la transizione energetica. Operiamo con successo da oltre 10 anni insieme con la Bei e dato i loro accordi attuali già abbastanza prestiti individuali con un volume totale di circa 1,3 miliardi di euro. Siamo in grado di offrire il supporto da parte dei clienti nuovi prestiti globali più prestiti a basso interesse per i loro investimenti e non divulgare il vantaggio del tasso di interesse del tutto ai nostri clienti. "  
   
   
SICILIA: CROCETTA SU CENTRALI NUCLEARI  
 
Palermo, 7 gennaio 2013 - "In aula gia´ si respira un clima di collaborazione con il governo", dice il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, incontrando i giornalisti a Palazzo dei Normanni in occasione dell´elezione del presidente dell´Ars. E sul caso sollevato dall´assessore ai Beni culturali, Antonino Zichichi, che ha auspicato l´installazione in Sicilia di diverse centrali nucleari, il governatore replica: "vogliamo giardini, aranci, limoni e palme in modo da dare a milioni di turisti la possibilita´ di venire a godersi sempre piu´ l´isola piu´ bella del mondo".  
   
   
OTTANA, AUTORITÀ ENERGIA DELIBERA REGIME ESSENZIALITÀ:RISULTATO FRUTTO DI AZIONE CORALE  
 
Cagliari, , 7 gennaio 2013 - L´autorità per l´ Energia ha deliberato il via libera il 29 Dicembre 2012 al regime di essenzialità per Ottana. Lo annunciano il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e l´assessore dell´Industria, Alessandra Zedda. "É un risultato concreto importante - dichiarano i due esponenti della Giunta - frutto di un impegno comune delle istituzioni, delle forze sindacali e datoriali e dei rappresentanti del territorio. É la dimostrazione - aggiungono Cappellacci e Zedda, sottolineando anche l´impegno e il sostegno del Ministero dello Sviluppo Economico - che quando l´intero sistema é capace di fare fronte comune intorno a obiettivi condivisi, si possono raggiungere risultati cruciali per lo sviluppo del territorio, salvaguardando l´intera forza occupazionale”.  
   
   
IDROCARBURI, ENI CONSEGNA A DE FILIPPO IL LOCAL REPORT 2012 DOCUMENTO CONTIENE GLI INDICATORI DI PERFORMANCE DELLA COMPAGNIA RIFERITI AL TRIENNIO DI ATTIVITÀ SUL SUOLO LUCANO TRA IL 2009 E IL 2011.  
 
 Potenza, 7 gennaio 2013 - Il “Local report 2012 dell’Eni in Basilicata” che tocca i temi di lavoro, occupazione, ambiente, salute, sicurezza e gestione delle emergenze, royalty, stakeholder e comunità è stato consegnato il 21 dicembre 2012 al presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, da Ruggero Gheller, responsabile del Distretto Meridionale dell’Eni. Nel documento vengono fornite informazioni qualitative e quantitative sulle performance di sostenibilità di Eni in Basilicata nei tre impianti di Ferrandina, Pisticci e Val d’Agri. “Gli indicatori di performance riportati – hanno spiegato dall’Eni - si riferiscono al triennio 2009-2011, una forbice pluriennale che consente la confrontabilità dei dati su più anni per una corretta lettura delle informazioni e per una completa visione a tutti gli stakeholder interessati all’evoluzioni delle performance di Eni in Basilicata”. Il presidente De Filippo ha mostrato interesse per i dati sottolineando come la Regione Basilicata sia molto attenta ai temi al centro del report e si aspetti, nell’immediato futuro, evoluzioni importanti specie sul fronte delle contropartite all’impegno economico della Basilicata “nell’ambito – ha detto - di un discorso avviato da tempo e che il Governo in carica, a dispetto dei tempi assegnati, non ha condotto a termine”.  
   
   
REGIONE E VENETO SVILUPPO: AL VIA FONDO DI 23,8 MILIONI DI EURO PER IL CONTENIMENTO DEI CONSUMI ENERGETICI  
 
 Marghera (Venezia), 7 gennaio 2013 - “Nelle prossime settimane presenteremo il piano energetico regionale che costituirà il nuovo quadro di riferimento per gli interventi in questo settore”. Lo ha annunciato l’assessore regionale ai lavori pubblici e all’energia Massimo Giorgetti intervenendo 20 dicembre 2012 a Marghera (Venezia) nella sede di Veneto Sviluppo, insieme al presidente della finanziaria Giorgio Grosso, alla presentazione del Fondo Energia, la nuova opportunità di finanziamento agevolato alle imprese per 23,8 milioni di euro. L’assessore ha sottolineato che questo ulteriore strumento va ad affiancarsi a quelli messi in campo dall’Unione Europa che sta investendo molto su questo fronte. Il 20% circa del fondi europei a disposizione del Veneto sono infatti destinati al risparmio energetico: “parliamo – ha detto Giorgetti – di circa un’altra ottantina di milioni di euro. Insieme al nuovo Fondo Energia, sono quindi a disposizione delle imprese oltre cento milioni di euro per un settore – quello dell’energia pulita – che, al di là dell’importante risvolto ambientale, più di altri mette in moto l’economia non solo grazie alla realizzazione degli interventi, ma perché crea reddito attraverso il risparmio sui costi e quindi le generazione di risorse da reinvestire. Da non dimenticare, inoltre, che nel Veneto ci sono le aziende principali e il know how più avanzato nel campo della produzione di energia da fonti rinnovabili”. Da parte sua l’assessore veneto all’economia Isi Coppola, impegnata in consiglio regionale per la discussione sulla nuove legge per il commercio, in una dichiarazione ha espresso la convinzione che “questo sia un segnale concreto dell´attenzione posta dalla Regione su tematiche di interesse generale che puntano a portare il Veneto all´avanguardia sul fronte dello sviluppo ecosostenibile". Il nuovo Fondo Energia metterà le risorse assegnate a disposizione delle piccole e medie imprese venete, parte come finanziamento agevolato e parte come contributo in conto capitale. A questo plafond – ha detto il presidente di Veneto Sviluppo, Grosso - è previsto che vengano associati altri 15 milioni di euro di finanziamenti bancari.  
   
   
MILANO: AL VIA IL PIANO DI EFFICIENZA ENERGETICA PER 38 EDIFICI COMUNALI PRIORITÀ ALLE SCUOLE E ALLA POSSIBILITÀ DI UTILIZZO DI FONTI RINNOVABILI E TELERISCALDAMENTO  
 
Milano, 7 gennaio 2012 - È stata approvata il 28 dicembre 2012 dalla Giunta la prima fase esecutiva del Piano per l’ Efficientamento delle Proprietà Comunali, a seguito della convenzione tra Provincia e Comune di Milano e della rinnovata adesione al “Patto dei Sindaci”. La delibera di oggi stabilisce i 38 edifici comunali, tra scuole, biblioteche, palestre, piscine (in allegato l’elenco completo), che saranno sottoposti a miglioramenti energetici. La priorità nella scelta degli edifici è stata data alle scuole sul territorio comunale (nidi, materne, elementari, medie). Più in generale, i 38 stabili sono stati selezionati dal Settore Politiche Ambientali e da Amat in base a diversi criteri: dall’anno di costruzione a quello dell’installazione degli impianti, dalla presenza di impianti a gasolio ai consumi energetici attuali, dalla possibilità di utilizzare fonti rinnovabili (in particolare l’energia solare) alle necessità di manutenzione, fino alla vicinanza a reti di teleriscaldamento. La convenzione tra Provincia e Comune prevede che venga predisposta (da un comitato composto da personale dei due Enti e da Amat) la documentazione per dare l’avvio alla gara ad evidenza pubblica, a cura della Provincia di Milano per conto del Comune, per individuare le società Esco (Società di Servizi Energetici) che interverranno sugli edifici selezionati. I progetti di riqualificazione energetica che saranno presentati dalle Esco saranno poi selezionati, oltre che per l’aspetto economico, anche in base a riduzione delle emissioni di Co2, compatibilità del design globale degli interventi rispetto alle strutture esistenti, servizi offerti (come manutenzione e risoluzione problemi), servizi di informazione e comunicazione all’utenza, qualità dei materiali utilizzati e disponibilità di parti di ricambio una volta conclusi i lavori. Per coprire il 75% dei costi di riqualificazione di edifici pubblici (circa 400 in totale) di Comuni della Provincia di Milano che hanno aderito al “Patto dei Sindaci”, la Banca Europea per gli Investimenti si è impegnata a erogare un prestito di 65 milioni di euro, che verranno concessi direttamente alle Esco. La convenzione ha validità fino alla scadenza del contratto tra Provincia di Milano e Bei (ottobre 2013, salvo proroghe). La delibera di oggi stabilisce, infine, le linee di indirizzo alla base del protocollo di intesa tra il Comune di Milano, la Provincia di Milano e la Società Expo 2015, perché siano messi in campo progetti comuni e coordinati di compensazione ambientale a livello locale, riguardanti l’efficienza energetica e la generazione di energia da fonti rinnovabili. Le strategie e i primi interventi di compensazione prevedono il contributo della Società Expo 2015 proprio a questo Piano per l’Efficientamento delle Proprietà Comunali, la condivisione di piani attuativi per la qualità dell’aria, la riduzione di emissioni di Co2, l’individuazione di nuovi edifici (seguendo gli stessi criteri utilizzati da Comune di Milano e Amat per questi primi 38), la contribuzione a fondo perduto per il progetto 2012 del Piano per l’Efficientamento delle Proprietà Comunali fino al 25% del programma di investimento delle Esco affidatarie.  
   
   
CAMPANIA: PROROGA PIANO CASA A SOSTEGNO EDILIZIA PER RIPRESA ECONOMICA  
 
Napoli, 7 gennaio 2013 - “Sono molto soddisfatto per l’approvazione della proroga del ’Piano Casa’, una legge fortemente voluta dal centrodestra che sarà operativa fino a gennaio 2014. In questo modo la Giunta Caldoro prosegue nel percorso che punta a determinare un sostegno alla ripresa economica del settore dell’edilizia, fortemente colpito dalla crisi, soprattutto attraverso il recupero degli edifici fatiscenti.” Così l’assessore all’Urbanistica e al Governo del Territorio Marcello Taglialatela commenta l’approvazione della proroga di 12 mesi del cosiddetto ’Piano Casa’, provvedimento licenziato dall’Assemblea regionale nelle prime ore del 22 dicembre 2012 con 31 voti favorevoli, 5 contrari e 4 astenuti. "La richiesta di una proroga è stata avanzata da moltissimi amministratori comunali oltre che da tanti privati cittadini – sottolinea l’assessore Taglialatela – per cogliere gli aspetti più significativi di una legge che consente l’abbattimento e la ricostruzione di edifici pubblici degradati, con premialità nella volumetria, e la riqualificazione delle aree industriali dismesse.” Per l’assessore è politicamente rilevante che il provvedimento sia stato approvato “nonostante l’ostruzionismo del centrosinistra da una maggioranza che ha saputo dimostrare, con la presenza in aula in piena nottata, la volontà di non farsi condizionare dalle strumentalizzazioni e dagli attacchi dell’opposizione.”  
   
   
MUTUI PRIMA CASA: ANCHE CREDIUMBRIA ADERISCE ALLA CONVENZIONE REGIONE-GEPAFIN-BANCHE  
 
Perugia, 7 gennaio 2013 - Anche Crediumbria, la banca di credito cooperativo umbra, ha aderito alla nuova convenzione tra Gepafin e gli istituti bancari che garantisce tassi di interesse ridotti sui mutui ipotecari contratti per l´acquisto della prima casa al fine di soddisfare il fabbisogno abitativo delle famiglie meno abbienti e di particolari categorie sociali. Grazie alla decisione della Giunta regionale, su proposta dell´Assessorato alle politiche abitative, di assegnare un ulteriore milione di euro e portare così complessivamente a due milioni di euro il fondo a disposizione di Gepafin, potranno raddoppiare gli interventi a favore delle famiglie che sono alle prese con l´acquisto della prima casa ed hanno bisogno di ricorrere a mutui. In Umbria, secondo le stime dell´assessorato regionale, sono state rilevate oltre diecimila richieste di alloggi pubblici a fronte di circa 42mila vani invenduti che sono sul mercato. La Convenzione, operante dal 2006, tra Regione e Gepafin e successivamente tra Gepafin e banche, per la disciplina del Fondo di Garanzia e dei tassi di interesse sui mutui ipotecari contratti per l´acquisto della prima casa e finanziati con il Fondo stesso, permetterà di soddisfare la richiesta di altre duecento domande, in aggiunta alle 190 finanziate fino ad oggi. E grazie al moltiplicatore concordato con gli istituti bancari, il milione di euro aggiuntivo potrà consentire di fornire garanzie per circa venti milioni di investimenti abitativi. La formula della convenzione con Gepafin tra l´altro, garantisce anche un ulteriore risparmio, quantificabile in circa diecimila euro a famiglia, per la copertura delle garanzie sui mutui. Le nuove percentuali massime, aggiuntive allo spread, oggetto della proposta sono state fissate nel 3,30 per cento per i mutui di durata fino a 10 anni, 3,40 per cento per i mutui da 11 a 20 anni e nel 3,50 per cento per la durata superiore a venti anni. Nel caso in cui l´istituto di credito abbia tra i prodotti del proprio portafoglio la concessione di finanziamenti con cap, i tassi massimi aggiuntivi, applicabili sono rispettivamente del 4,10, 4,20 e 4,30 per cento. Le banche che avevano già formalizzato la propria adesione sono la Banca di credito cooperativo di Anghiari e Stia, la Banca di credito cooperativo di Spello e Bettona, la Banca di Mantignana e di Perugia, la Banca Popolare di Ancona, la Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana, la Cassa di Risparmio di Orvieto, Unicredit Spa e la nuova Cassa di risparmio dell´Umbria.  
   
   
ABRUZZO, LAVORI PUBBLICI: SICUREZZA SISMICA RISORSE PAR FAS  
 
L´aquila, 7 gennaio 2017 - Prosegue l´attuazione del Programma Regionale del Fondo Aree Sottoutilizzate (Par Fas Abruzzo 2007/2013). Lo ha comunicato il 29 dicembre l´Assessore ai Lavori pubblici, Angelo Di Paolo, dopo che la Giunta regionale, su sua proposta, ha approvato in primo luogo l´avviso pubblico per la concessione dei finanziamenti per "Interventi di messa in sicurezza dal rischio sismico delle strutture ove hanno sede i Municipi ed altre strutture pubbliche comunali", relativa all´azione V.1.2.a che prevede risorse pari ad euro 18.674.022,00. "I soggetti beneficiari - precisa l´assessore Di Paolo - saranno i Comuni che identificheranno gli edifici tramite indagini speditive e di progettazione. Punteggi premiali saranno concessi su edifici per i quali saranno proposte qualità aggiuntive (miglioramento dell´accessibilità, adattabilità e visibilità ai sensi del D.m. 236/39 sulla riduzione delle Barriere architettoniche, indicazioni volte alla qualificazione della proposta dal punto di vista dell´efficienza energetica e dello smaltimento dei materiali inquinanti con uso di nuova ed alta potenzialità di riciclo, nonché misure per la mobilità sostenibile e la sicurezza urbana - Spazi per le emergenze e/o uso plurimo ecc". Sono state inoltre approvate le procedure ed i criteri per la concessione dei finanziamenti per l´Azione V.1.1.a che assegna risorse alle A.t.e.r. Pari ad ? 5.475.097,00 per la realizzazione di interventi finalizzati alla "Verifica della sicurezza sismica, adeguamento e riqualificazione del patrimonio E.r.p. Esistente". L´avviso pubblico sarà pubblicato su B.u.r.a. E tutti gli interventi che saranno ammessi a finanziamento dovranno raggiungere almeno un miglioramento del 60% del livello di sicurezza sismica strutturale".  
   
   
SPENDING REVIEW, LIGURIA: “ACQUISTATA LA TORRE DI VIA FIESCHI 17 PER ABBATTERE I COSTI DI LOCAZIONE DEGLI UFFICI. VERSO L´ABBANDONO DI PIAZZA DE FERRARI”  
 
Genova, 7 gennaio 2013 - Una manovra complessiva per contenere le spese di affitto dei vari uffici regionali e risparmiare così una cifra che oscilla dal milione di euro nel 2013, fino ai 2 milioni a regime. È quanto si propongono gli assessori al bilancio e alle politiche abitative della Regione Liguria, Pippo Rossetti e Giovanni Boitano con l´operazione immobiliare varata Venerdì 28 Dicembre 2012, attraverso la stipula del contratto di acquisto della torre di via Fieschi 17 di proprietà di Bnl Fondi Immobiliari, la cui vendita è stata gestita da Bnp Paribas Real Estate Investment Management e la contestuale vendita di nove immobili di proprietà della Regione. Un´operazione del valore di 11 milioni e 700mila euro, che si articola nell’acquisto e nella contestuale vendita di una serie di immobili regionali dislocati su tutto il territorio che verrà portata avanti in due fasi. Fino al 2015 è previsto un incremento delle entrate regionali, grazie alle locazioni attive nella torre acquisita, per più di 1 milione di euro, utili a ridurre l´attuale costo degli affitti. Successivamente, con la nuova legislatura, saranno possibili risparmi per 2 milioni a seguito del possibile abbandono del Palazzo della Fondiaria in piazza De Ferrari, il cui costo di affitto ammonta a 1,4 milioni di euro che salgono a 2 milioni con le spese delle utenze. O, in alternativa, il rilascio della sede di piazza Della Vittoria, 15 dove si trova il dipartimento sanità e lo spostamento degli assessorati e degli uffici nella nuova torre di via Fieschi, 17. Dal 2015 sarà eventualmente possibile trasferire anche altri uffici regionali ora sistemati in locazioni passive: via Bosco 15 e 31, via Fieschi 9 (11° e 12° piano), via D’annunzio 64. Tra i vari beni che saranno venduti ad Arte figurano: un appartamento a Sanremo in via Nuvoloni del valore di 2 milioni di euro, il complesso sportivo Tennis di Santa Margherita Ligure, in via Frugone, 8 del valore di 1,8 milioni, un appartamento a Genova in via Roma del valore di 2,8 milioni, un complesso sportivo tennis a Finale Ligure del valore di 1,4 milioni, un appartamento alla Spezia del valore di 1,8 milioni. "Questa è un’operazione a fasi – hanno spiegato gli assessori al bilancio e alle politiche abitative, Pippo Rossetti e Giovanni Boitano – fino al 2015 incasseremo 1.100.000 euro annui di locazioni che si vanno ad aggiungere alle riduzione dei fitti effettuate dal 2009 ad oggi dalla Regione Liguria per 1 milione di euro, perché si è passati da un costo di 4,2 milioni agli attuali 3,6. Risparmiando sui fitti liberiamo risorse sulla parte corrente che possono essere dedicate ai servizi. Nel 2015 inizieranno a liberarsi i locali della torre acquistata e si potrà iniziare a fare il trasferimento, superando il Palazzo di piazza De Ferrari che di affitto costa 1,5 milioni di euro, perché di rappresentanza. E in un momento di grande difficoltà crediamo sia giusto ridurre i costi e rendere più efficienti gli uffici".  
   
   
LA REGIONE VENETO FINANZIA OPERE DI INTERESSE LOCALE IMMEDIATAMENTE CANTIERABILI PROPOSTE DAI COMUNI. GIORGETTI: “CIRCA 4,5 MILIONI DI EURO CHE SERVONO AI CITTADINI, ALLE IMPRESE, ALL’OCCUPAZIONE”  
 
Venezia,7 gennaio 20013 - La Giunta regionale ha approvato la graduatoria generale e il secondo programma di riparto 2012 dei finanziamenti in conto capitale per la realizzazione di opere di interesse locale di competenza delle Amministrazioni comunali, di importo fino a 200 mila euro. “Si tratta – spiega l’assessore ai lavori pubblici, Massimo Giorgetti – di una iniziativa che negli ultimi anni ha dato risultati incoraggianti e risposte concrete ai Comuni veneti, che hanno concorso in gran numero a questo programma di finanziamento. L’obiettivo è quello di far fronte all’attuale crisi congiunturale della nostra economia, incentivando la realizzazione di lavori pubblici aventi le caratteristiche dell’immediata cantierabilità. Così facendo consentiamo agli Enti locali di portare a compimento numerose opere di grande utilità per i cittadini e nel contempo, mettendo nuove risorse a disposizione, contribuiamo a dare preziose opportunità di lavoro al sistema delle imprese, creando benefici in termini sia economici sia occupazionali”. Nel primo programma di riparto, l’estate scorsa, erano state finanziate 239 opere, ora i contributi andranno ad altri 48 interventi per un importo complessivo di oltre 4 milioni e 492 mila euro.  
   
   
EDILIZIA PUBBLICA: L’ERAP MARCHE OPERATIVO DAL 1° GENNAIO 2013. ENTRA IN VIGORE LA LEGGE REGIONALE 18/2012  
 
Ancona, 7 gennaio 2013 - L’ente regionale per l’abitazione pubblica delle Marche (Erap) è operativo dal 1° gennaio 2013, con sede ad Ancona, in Piazza Salvo d’Acquisto n°40. Rimarranno attive le sedi provinciali di Ancona, di Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Pesaro e Urbino come strutture territoriali. Prende il via la riforma stabilita con la legge regionale 18/2012 che prevede l’istituzione di un solo ente pubblico che opererà attraverso cinque articolazioni territoriali coincidenti con la dimensione provinciale. La proposta era stata presentata all’Assemblea legislativa dall’assessore all’Edilizia Pubblica, Antonio Canzian. “L’iniziativa legislativa – ricorda l’assessore – era nata con l’obiettivo di razionalizzare le strutture amministrative della Regione per contenere i costi di gestione e liberare maggiori risorse destinate agli investimenti. Diversi enti sono stati riordinati, su proposta della Giunta regionale, seguendo una linea che ha privilegiato uno snellimento delle funzioni e una maggiore incisività operativa. Una scelta necessaria anche nel comparto dell’edilizia pubblica, dove bisogna compensare la drastica riduzione delle risorse statali alle Regioni e recuperare incisività nella gestione delle politiche abitative”. Come stabilito dalla legge regionale 18/2012 (che indicava la data del 1° gennaio 2013), la Giunta ha individuato la sede legale dell’Erap Marche e istituito l’Ente attraverso una propria deliberazione che è stata adottata, nei giorni scorsi, nel corso della seduta tenuta a Fermo. La delibera sopprime gli Erap provinciali e stabilisce che l’Ente unico subentra nei rapporti giuridici delle articolazioni provinciali.  
   
   
URBANISTICA, PRONTO IN LIGURIA IL PIANO TERRITORIALE MENO CONSUMO DEL SUOLO, PIÙ RISPETTO DELL’AMBIENTE FOTOVOLTAICO, AUTOSTRADE POSSIBILE NUOVA FRONTIERA PER I FUTURI IMPIANTI. E LA STATALE N.1 AURELIA DIVENTA UN ARCO CULTURALE COSTIERO  
 
 Genova, 7 gennaio 2013 - Urbanistica, pronto il nuovo Piano Territoriale Regionale della Liguria. La conclusione della redazione del progetto del Piano Territoriale Regionale (Ptr) è stata comunicata in mattinata, nel corso della seduta della giunta regionale, Venerdì 21 Dicembre 2012, dall’assessore alla pianificazione territoriale urbanistica Gabriele Cascino. Si apre ora una fase di comunicazione e confronto in vista della proposta della giunta regionale di adozione del Piano da parte del Consiglio Regionale, prevista nei prossimi mesi del 2013. Il Ptr si presenta come progetto di ampio respiro per la tutela ambientale e lo sviluppo del territorio ligure. Si punta a un minore consumo del suolo, più rispetto per l’ambiente e semplificazione delle procedure, al sostegno alle infrastrutture vero nodo da sciogliere per i collegamenti con l’Europa. Il Ptr sarà ,d’ora in avanti, uno degli strumenti fondamentali di tutta la legislazione regionale. Un piano territoriale unico che rinnoverà profondamente la pianificazione di tutto il territorio e che assorbirà i sei piani territoriali oggi esistenti, con l’obiettivo di semplificare e snellire sempre di più gli strumenti urbanistici di riferimento che utilizzano Comuni e Province . Oggi operano infatti ben sei piani territoriali regionali tra i quali il Piano Paesistico, il Piano della Costa e il piano dell’Area Centrale Ligure. L’obiettivo è anche quello di rendere più agevole il rapporto del cittadino con questi strumenti: si dovrà consultare un solo Piano regionale. Il Piano sarà consultabile e scaricabile direttamente dal sito internet della Regione. I Comuni potranno scaricare semplicemente e senza costi i dati cartografici necessari alla redazione del proprio piano urbanistico comunale. Ampio spazio è stato dato alle tematiche ambientali, che accompagnano ogni passaggio ed elaborato del Piano. Il Piano è strutturato in moda da assumere progressivamente il valore di Piano Paesaggistico ai sensi del codice del Paesaggio. Fra gli obiettivi del Piano a promozione anche l’uso produttivo del bosco nel rispetto dellariqualificazione urbana. A cominciare dalle aree più difficili del territorio ligure, le cosiddette aree agricole “periurbane” alla periferia delle città, dove spesso l’agricoltura è praticata su terreni di risulta investiti dal decentramento metropolitano, con una conflittualità nella gestione degli spazi e scarsi strumenti di pianificazione. Fra i progetti di scala regionale legati alla promozione turistica e dell’immagine del territorio, la valorizzazione della via Aurelia che diventerà un parco culturale costiero, la promozione di un percorso che valorizzi ambientali, culturali e agroalimentari le eccellenze dell´entroterra. Previsto anche il possibile utilizzo dell’autostrada, in particolare le barriere anti-rumore, che corre lungo tutto l’arco ligure come piattaforma per la produzione di energia elettrica da fotovoltaico.  
   
   
PGT, LOMBARDIA: DAL CONSIGLIO LA DEROGA PER IL SISMA  
 
Milano, 7 gennaio 2013 - "Solamente per 7 Comuni colpiti dal terremoto lo scorso maggio (Borgoforte, Gonzaga, Pegognaga, Poggio Rusco, Rodigo, Serravalle a Po e Suzzara, tutti in provincia di Mantova) e per quelli dichiarati in dissesto finanziario entro il 31 dicembre 2012, rimane in vigore il Piano regolatore generale (Prg) fino al 31 dicembre 2013. Per tutti gli altri che, come questi, non hanno approvato il Piano di governo del territorio (Pgt) è confermata l´inefficacia, dal 1 gennaio 2013, dei vecchi Prg". Lo precisa il 21 dicembre 2012 l´assessore al Territorio e Urbanistica Nazzareno Giovannelli, chiarendo che questo è ciò che il Consiglio regionale ha approvato (martedì 19 dicembre), modificando l´emendamento avanzato dall´Assessorato. I Comuni che non avevano ancora adottato il Pgt ieri, 20 dicembre, erano ancora 388; mentre quelli che lo hanno adottato, ma non approvato (e che lo potrebbero quindi approvare entro i primi mesi dell´anno) erano 248. Cosa Succede Ai Comuni Senza Pgt - Il testo definisce anche gli interventi che i Comuni, sprovvisti di strumenti urbanistici, possono approvare. - Nelle zone A-b-c-d (come individuate dai previgenti Prg), vale a dire sostanzialmente nei centri storici, nei centri urbanizzati consolidati, nelle zone a espansione e nelle aree produttive e commerciali, possono essere autorizzati esclusivamente interventi sull´esistente. Quindi di manutenzione ordinaria, straordinaria e di restauro/risanamento conservativo (no ristrutturazione, no nuova costruzione); - nelle zone E-f, cioè quelle agricole e quelle destinate a servizi, gli interventi consentiti sono quelli previsti dal previgente Prg e da altri strumenti attuativi già consolidati (ad esempio, Piani particolareggiati e Piani di recupero); - gli interventi in esecuzione di piani attuativi approvati entro la data di entrata in vigore della nuova Legge e la cui convenzione, stipulata entro il medesimo termine, sia in corso di validità. Inoltre, rimane preclusa la possibilità di qualsiasi procedura di variante urbanistica e, per i Comuni che non avevano adottato il Pgt entro il 30/09/2011, di dar corso all´approvazione di piani attuativi del Prg. Il Piano Casa Regionale - Infine la norma stabilisce che nei Comuni che, al prossimo 31 dicembre, non avranno ancora approvato il Pgt, dal 1 gennaio 2013 e fino all´approvazione del Pgt, non sono attivabili gli interventi in deroga previsti dal cosiddetto ´Piano casa regionale´ (l.R. 4/2012), fatte salve le istanze di permesso di costruire e le denunce di inizio attività presentate entro il 31 dicembre 2012. Anche questa disposizione, per i Comuni terremotati e in dissesto finanziario, troverà applicazione dal 1 gennaio 2014.  
   
   
IMU, VENETO: “TASSA INIQUA METTE IN CRISI ANCHE LE ATER. TARPATE LE POSSIBILITA’ DI NUOVI INVESTI  
 
Venezia,7 gennaio 20013 - “Far pagare l’Imu alla Torre della Ricerca della Città della Speranza è uno scandalo, ma non è l’unico legato a questa tassa iniqua e mal congegnata. Segnalo infatti che anche gli alloggi sociali delle Ater la devono pagare e che questo ci è costato 10 milioni 462 mila euro nel solo 2012, una realtà vergognosa”. Con queste parole l’assessore regionale all’edilizia abitativa del Veneto, Massimo Giorgetti, pone all’attenzione generale i costi che derivano dall’Imu per le case popolari gestite dalle Ater. “Ci costringono a buttare dalla finestra una cifra ingente – incalza Giorgetti – con il solo risultato di rendere impossibili nuovi investimenti che con quei soldi si sarebbero potuti fare. E a nessuno può sfuggire come, in un momento di così profonda crisi, nuove case di edilizia pubblica potrebbero essere d’aiuto alle famiglie che hanno perduto lavoro e reddito”. “A questo – prosegue Giorgetti – si aggiunge l’assurdità della rinuncia da parte dello Stato della sua quota rispetto ai Comuni, con questi ultimi che ora reclamano la possibilità di incamerarla”. “Un pasticcio questa Imu – conclude Giorgetti – da qualsiasi parte la si prenda. Al mondo delle Istituzioni e della società civile che si sta battendo per la Torre della Ricerca, chiedo un impegno ed un sostegno per una battaglia altrettanto significativa, come quella per consentire alle Ater di investire sul futuro della casa pubblica in Veneto”.  
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA APPROVA IL PIANO DI RISTRUTTURAZIONE DI GRUPPO DEXIA E LE BELFIUS  
 
Bruxelles, 7 gennaio 2013 - La Commissione europea ha approvato il 28 dicembre 2012 gli aiuti concessi dal Belgio, Francia e Lussemburgo per la risoluzione ordinata del Gruppo Dexia, la vendita della controllata Dma sua (Dexia Municipal Agency) e la ristrutturazione di Belfius (ad esempio, Dexia Banque Belgique). La Commissione ha concluso che, nel rispetto di tutti gli impegni la risoluzione ordinata del Gruppo Dexia, Belfius ristrutturazione e la nuova banca promotrice con sede in Francia, queste operazioni erano coerenti con le regole dell´Unione europea ´aiuto di Stato, in particolare a causa del rilascio di mercato completa del gruppo residuo. Joaquín Almunia, vicepresidente della Commissione responsabile per la concorrenza, ha dichiarato: " Sono lieto di essere finalmente in grado di approvare la risoluzione Dexia, sviluppato congiuntamente da Belgio, Francia e Lussemburgo. Tale piano consentirà la risoluzione ordinata del gruppo, uno spostamento verso Belfius attività chiave del settore bancario, assicurativo e il sostegno di una nuova banca di sviluppo struttura Dma in Francia, che terrà conto delle carenze del mercato nel finanziamento del settore pubblico locale. Il piano che abbiamo approvato consente, come previsto le nostre regole per garantire che la continuazione della commercializzazione di alcune parti del Gruppo Dexia è realmente giustificato, ma tenuti sotto perfusione artificiale di un modello di business che ha fallito, e distorsioni della concorrenza derivanti dagli aiuti ricevuti saranno ridotti al minimo. Infine, il piano riduce il costo per il contribuente a strettamente necessari per l´attuazione del processo di risoluzione ordinata ». Dal 2008, il Gruppo Dexia ha ricevuto importanti misure di sostegno pubblico, la Commissione ha autorizzato nel febbraio 2010 a condizione dell´attuazione di un piano di ristrutturazione (cfr. Ip/10/201 ). Dexia è stato il risultato di nuove sfide. Quando divenne chiaro che Dexia non era in grado di rispettare tali impegni o di ripristinare la redditività a lungo termine, Belgio, Francia e Lussemburgo hanno riconosciuto la necessità di una risoluzione ordinata del gruppo. Il progetto di risoluzione ordinata, rilasciati da questi tre Stati membri alla Commissione comprende la vendita di molte entità e attività di gruppo così come il run-off del gruppo residuo. In Belfius particolare entità è stata acquisita dallo Stato belga e l´entità Dma sarà supportato da una banca di sviluppo nuovo in Francia, con la partecipazione dello Stato francese, Caisse des Dépôts et Consignations (Cdc) e la Banca Mondiale post. Tali misure prevedono un aiuto supplementare, soprattutto rifinanziamento garanzia finale di 85 miliardi di euro e una ricapitalizzazione di € 5500000000 per Dexia Sa e Dcl. La Commissione ha concluso che le misure di aiuto siano compatibili con le norme sugli aiuti di Stato alle banche durante la crisi finanziaria. In effetti, il gruppo residuo completamente fuori dal mercato e di esercitare le attività più competitivi. Inoltre, la nuova struttura di banca di sviluppo con sede in Francia concedere prestiti solo nelle zone in cui vi è un fallimento del mercato chiaramente identificate, ossia i prestiti alle autorità locali francesi e gli ospedali pubblici francesi. La struttura della banca di sviluppo fornisce garanzie diverse per impedire lo sfratto dei finanziamenti privati, che assicura parità di condizioni tra i concorrenti sul mercato. Infine, gli aiuti per Belfius sono limitate al minimo necessario per garantire il suo ritorno alla redditività a lungo termine. Il gruppo non distribuire gli utili per rafforzare il patrimonio di vigilanza, ridurre le attività a rischio e riorientare le sue attività sui mercati di riferimento di servizi finanziari al settore pubblico e più ampio pubblico e personali, servizi finanziari e assicurativi. Il piano di ristrutturazione prevede impegni adeguati a limitare le distorsioni della concorrenza nei mercati chiave del settore bancario e assicurativo in cui opera e garantire che Belfius un contributo adeguato ai costi della propria ristrutturazione. In particolare, Belfius non può aumentare la sua quota di mercato nelle sue principali attività per tutto il periodo di ristrutturazione.  
   
   
ASSICURAZIONI - ENTRANO IN VIGORE NORME UE SULLA TARIFFAZIONE "UNISEX"  
 
Bruxelles, 7 gennaio 2013 – Con le nuove norme in vigore dal 21 dicembre 2012. Gli assicuratori in Europa non potranno più variare il premio di uno stesso prodotto assicurativo in funzione del sesso dell´assicurato. Di conseguenza i prezzi delle assicurazioni potrebbero crescere o diminuire a breve termine per alcune categorie di clienti, ma probabilmente si livelleranno nel tempo. Il cambiamento interviene dopo una sentenza della Corte di giustizia dell´Unione europea, secondo la quale far pagare a uomini e donne premi diversi esclusivamente sulla base del sesso è incompatibile con il principio della tariffazione unisex previsto dalla normativa dell´Ue sull´uguaglianza di genere e con la Carta dei diritti fondamentali dell´Unione europea. "L´uguaglianza di genere è un diritto fondamentale nell´Unione europea e la Corte di giustizia ha chiarito che si applica anche alle polizze assicurative", ha affermato la Vicepresidente Viviane Reding, Commissaria Ue per la Giustizia. "Il settore assicurativo ha avuto più di un anno per preparare il passaggio alla tariffazione unisex e per tutto questo periodo la Commissione europea ha facilitato l´adeguamento. A partire da adesso, sarà suo compito controllare in che modo il settore riuscirà a mettere in pratica le nuove norme”. Con sentenza del 1° marzo 2011 nella causa Test-achats (C‑236/09), la Corte di giustizia dell´Unione europea ha concesso alle compagnie di assicurazione fino al 21 dicembre 2012 per modificare le politiche di tariffazione e onorare così il principio della parità di trattamento tra donne e uomini anche nei premi e nelle prestazioni assicurative (Memo/11/123). Nel settembre 2011 Viviane Reding ha incontrato le principali compagnie di assicurazione dell´Ue per discutere di come la Commissione potesse aiutare il settore ad adeguarsi alla sentenza della Corte (Memo/11/624). A seguito di questi incontri, il 22 dicembre 2011 la Commissione ha fornito indicazioni concrete al settore assicurativo europeo sull´esecuzione della sentenza (Ip/11/1581).  
   
   
MONZA E BRIANZA - IL GIRO D´AFFARI NEL NATALE DELL´AUSTERITY  
 
Monza, 7 gennaio2013 - Ammonta a 560 milioni di euro il giro d’affari destinato ai regali di Natale delle famiglie lombarde, con un budget medio destinato alle strenne di circa 130 Euro a famiglia. Nel Natale dell’austerity quasi 7 famiglie su 10 non rinunceranno alla tradizione e faranno regali, nonostante le difficoltà economiche siano causa, più che in passato, del cambio delle proprie abitudini natalizie. Gli accorgimenti per far quadrare i conti senza rinunciare troppo allo spirito natalizio sono: la riduzione del budget per i regali (54% delle famiglie), per i festeggiamenti al ristorante (15%), ma anche per le “grandi mangiate” in famiglia (7% delle famiglie lombarde, l’anno scorso era il 3%) e per le vacanze (6%), un fenomeno che riguarda prevalentemente i giovani, tanto che il 12% dichiara di rinunciare alle vacanze. E tra chi è “costretto” a risparmiare, a sorpresa sono proprio i giovani a riuscire a mettere da parte di più per questo Natale, 205 Euro a fronte di un risparmio medio di 195 Euro a famiglia. Sotto l’albero vince ancora la tradizione: i lombardi acquisteranno soprattutto i “classici” regali, abbigliamento, accessori e calzature (48%) anche approfittando delle promozioni in corso, ma anche libri, dischi, cd e giocattoli (38%). E con la crisi, sotto l’albero torna in auge la busta “della nonna”: il 19% dei lombardi sceglie di regalare contanti (l’anno scorso era il 14%) e i prodotti alimentari (16%). Anche l’elettronica di consumo, dai cellulari ai pc ai giochi elettronici, troverà un posto tra i regali (15%), come gli oggetti e gli accessori per la casa (che conquistano il 13% delle scelte di consumo). Centri commerciali e ipermercati saranno il regno dei regali: quasi 8 famiglie lombarde su 10 scelgono di fare qui i propri acquisti natalizi. Aumentano gli acquisti nelle grandi catene (20%), negli outlet e gli acquisti on line, mentre per questo Natale a soffrire di più sono i negozi di vicinato scelti solo dal 7% delle famiglie. E il 9% delle famiglie non rinuncia al fascino dei mercatini e delle fiere di Natale. È quanto emerge dalla ricerca “Le famiglie e le festività natalizie. Monza e Brianza e Lombardia. Dicembre 2012”, realizzata dalla Camera di Commercio di Monza e Brianza con il coordinamento scientifico di Ref-ricerche per l’economia e la finanza e in collaborazione con Digicamere. Il Natale a Monza e Brianza è leggermente più ricco con una spesa media per i regali di 134 Euro. Accanto ai doni tradizionali, libri e abbigliamento (39% per entrambi), graditi anche i cesti natalizi (23%), la “busta della nonna” e gli oggetti per la casa (17% per entrambi) e l’elettronica (11%). E dopo un anno di lavoro i brianzoli regalano, e forse vorrebbero ricevere, un pacchetto beauty benessere (10% a fronte delle media lombarda del 6%).  
   
   
BEI FORNISCE UN ULTERIORE 50 MILIONI DI EURO CON BANCA DEL PIREO NEL QUADRO DEL FONDO DI GARANZIA PER LE PMI GRECHE  
 
Lussemburgo, 7 gennaio 2012 - La Banca europea per gli investimenti (Bei) ha firmato il 27 dicembre, 2012 con la Banca del Pireo a 50 milioni di euro linea di credito per le piccole e medie imprese (Pmi) nei settori dell´industria, del turismo e dei servizi in Grecia. Questa è la seconda linea di credito nel quadro del Fondo di garanzia per le Pmi greche, un´iniziativa congiunta tra la Repubblica ellenica, la Commissione europea e la Bei specificamente progettato per soddisfare le esigenze di finanziamento delle piccole e medie imprese in Grecia. Utilizzando 500 milioni di euro dei Fondi strutturali non assorbiti per la Grecia, garantirà prestiti Bei alle Pmi attraverso banche partner in Grecia per un totale di fino a 1 miliardo di euro. Alla cerimonia della firma del Vicepresidente della Bei responsabile per la Grecia, Dario Scannapieco , ha dichiarato: "Nel mese di novembre abbiamo annunciato che il Fondo di garanzia per le Pmi greche sarà operativo entro la fine dell´anno, e abbiamo consegnato. Sono lieto di annunciare un ulteriore 50 milioni di euro per le Pmi greche in collaborazione con Banca del Pireo. Con questa sottoscrizioni di prestiti nell´ambito del Fondo di garanzia per le Pmi greche ammontano ad oggi a 150 milioni di euro, in seguito alla firma Eurobank per 100 milioni di euro la scorsa settimana. Una volta aggiunto al 140 milioni di euro di prestiti sottoscritti con Alpha Bank e quelli realizzati con Ethniki Bank (250 milioni di euro) e Pancretan Bank (50 milioni di euro) nelle ultime tre settimane, questo porta nuova sostegno della Bei per le Pmi greche per un totale di Eur 590 milioni, di cui euro 212,5 milioni erano già stati erogati dalla Bei settimana scorsa ".  
   
   
UN FONDO DI GARANZIA PER L’EXPORT PIEMONTESE  
 
Torino, 7 gennaio 2013 - Le imprese piemontesi che intendono incamminarsi sul percorso dell’internazionalizzazione potranno usufruire di un fondo di garanzia da un milione di euro. La delibera della Giunta regionale rappresenta per il presidente Roberto Cota “un’altra misura per il rilancio del nostro sistema produttivo, che proprio nell’export e in un rapporto con l’estero sempre più stretto continua a registrare dati incoraggianti”. “Il fondo di garanzia sarà gestito operativamente da Finpiemonte - precisa l’assessore allo Sviluppo economico, Massimo Giordano - ed è uno strumento per accelerare il processo di internazionalizzazione del sistema produttivo, con particolare riguardo a Paesi e mercati di grande dimensione e ad alto tasso di crescita”. Alla misura potranno partecipare le pmi piemontesi che negli ultimi tre anni abbiano avuto almeno il 20% del proprio fatturato dedicato all’export e sarà data priorità alle domande appartenenti a settori merceologici e filiere di eccellenza del sistema economico piemontese. Si potranno finanziare, per esempio, uffici di rappresentanza esteri, punti vendita e strutture distributive logistiche, progetti di partnership e di joint venture tra imprese piemontesi o con aziende di altre regioni o Paesi purché sia previsto il mantenimento del controllo in Piemonte.  
   
   
AIUTI DI STATO: QUADRO DI VALUTAZIONE CONFERMA TENDENZA - NONOSTANTE LA CRISI LE SPESE RELATIVE A MENO, MA AIUTI PIÙ MIRATI  
 
Bruxelles, 7 gennaio 2012 - Secondo il gruppo di aiuti di Stato della Commissione europea nel 2012, il livello di sostegno pubblico al settore finanziario effettivamente fornito alle banche tra ottobre 2008 e al 31 dicembre 2011 è pari a un po ´di 1 600 miliardi di di euro (13% del Pil dell´Ue). La maggior parte di tale assistenza (67%) ha presentato sotto forma di garanzie pubbliche sul finanziamento all´ingrosso delle banche. Il sostegno all´economia reale in base alle norme temporanee in tempo di crisi è sceso a 4,8 miliardi di euro nel 2011, con un decremento di oltre il 50% rispetto al 2010, a causa sia scarso utilizzo di misure da parte delle imprese e dei vincoli di bilancio in molti Stati membri. L´aiuto totale non correlato alla crisi è sceso al 64,3 miliardi di euro nel 2011, pari allo 0,5% del Pil dell´Ue, e il riorientamento degli aiuti verso obiettivi orizzontali meno distorsivi, come ad esempio aiuti per la ricerca e l´innovazione, la protezione dell´ambiente e la fornitura di capitale di rischio per le Pmi ha continuato. Il pannello di controllo mostra anche che il recupero degli aiuti illegali da parte degli Stati membri è aumentato in modo significativo, l´85% (circa € 13500000000) sono stati recuperati alla fine del mese di giugno 2012 per l´azione della Commissione e probabilmente anche facilitato dalla pressione per consolidare le finanze pubbliche. Assistenza alle banche - Tra il 2008 e il 31 dicembre 2011, 1 616 miliardi di euro sono stati effettivamente utilizzati per aiutare le istituzioni finanziarie. Era, da un lato, sostegno di liquidità: 1 174 miliardi di euro (9,3% del Pil dell´Ue), in materia di garanzie statali su finanziamenti bancari e ad altre misure (a breve termine) per sostenere la liquidità; e, dall´altro, misure volte a sostenere la loro solvibilità 442.000.000.000 € (3,5% del Pil dell´Ue) per la ricapitalizzazione e il trattamento delle attività deteriorate. Tre Stati membri hanno ricevuto quasi il 60% di tutti gli aiuti utilizzati: il Regno Unito (19%), Irlanda (16%) e Germania (16%). Aiuti per l´economia reale - quadro di riferimento temporaneo - Al fine di attenuare il più possibile l´impatto delle condizioni creditizie, gli Stati membri hanno concesso aiuti per l´economia reale, nell´ambito del quadro di riferimento temporaneo adottato dalla Commissione alla fine del 2008. La misura principale utilizzato è stato il sussidio una tantum fino a 500.000 euro per impresa, che è stato sostituito nel 2011 per l´importo ordinario di 200.000 euro, che possono essere concessi ad una società di più di tre anni senza precedenti la Commissione. E ´stata poi sostituita da tassi di interesse agevolati o garanzie, interessi ridotta investimenti per l´ambiente e il capitale di aiuto. Il quadro di riferimento temporaneo scadenza 31 Dicembre 2011. Tra il dicembre 2008 e il 1 ° ottobre 2011, gli Stati membri hanno destinato € 82900000000 nell´ambito del quadro di riferimento temporaneo. L´importo utilizzato nel corso del 2011 è stata di 4,8 miliardi di euro, da 11,7 miliardi nel 2010 e $ 21 miliardi nel 2009. Ciò significa che durante questo periodo, la disponibilità di fondi sul mercato è migliorata. Tendenze a lungo termine di aiuti slegati alla crisi - Aiuti slegati la crisi è diminuito e ammonta a € 64300000000, pari allo 0,5% del Pil dell´Ue. Aiuti di Stato per l´industria e servizi sono pari a 52,9 miliardi di euro, o 0,42% del Pil dell´Ue, quasi il 90% destinati ad obiettivi orizzontali interesse comune. La Commissione ha rilevato, in particolare, un crescente interesse nell´uso di sviluppo regionale, la ricerca e la protezione dell´ambiente, molti sforzi che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi strategici di Europa 2020, che una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Le riforme avviate nel quadro del piano d´azione in materia di aiuti di Stato da parte della Commissione (cfr. Ip/05/680 ), ha continuato a dare i suoi frutti. Quasi il 90% del totale degli aiuti è concesso sotto forma di esenzioni o regimi di aiuto (cfr. Ip/06/1765 e Ip/08/1110 ). Una volta approvati dalla Commissione, queste procedure generali consentire agli Stati membri di concedere aiuti alle imprese, senza esame preliminare da Commissione e gli Stati membri hanno quindi una maggiore flessibilità, oneri amministrativi s ´ si riduce ed i criteri di compatibilità garantire parità di condizioni per tutti gli apparecchi domestici. Solo il 12,5% degli aiuti complessivi è stato valutato singolarmente. Il pannello di controllo mostra anche che oltre 13,5 miliardi di euro di aiuti illegali e incompatibili, circa l´85% del totale, sono stati trasferiti dalle autorità beneficiarie che concedono aiuti alla fine di giugno 2012. Si tratta di un ulteriore miglioramento rispetto agli anni precedenti. Il cruscotto, con allegati, statistiche e indicatori per tutti gli Stati membri sono disponibili al seguente indirizzo: http://ec.Europa.eu/comm/competition/state_aid/studies_reports/studies_reports.html    
   
   
MILANO - BANDO "START UP VENTURE": SCADENZA 28 FEBBRAIO  
 
Milano, 7 gennaio2013 - La Camera di Commercio di Milano e Provincia di Milano in collaborazione con il Consorzio Camerale per il credito e la finanza mettono a disposizione 141.585,00 euro per supportare le start up milanesi nel loro processo di crescita e consolidamento attraverso la promozione di canali alternativi di finanziamento e l´inserimento in azienda di capitale umano qualificato. Il termine di presentazione delle domande di partecipazione è stato prorogato al 28 febbraio 2013. Il bando è rivolto alle piccole medie imprese che presentano i seguenti requisiti: - siano società di capitali nate da non più di 48 mesi con sede legale nella provincia di Milano; - siano detenute direttamente e almeno al 51% da persone fisiche, anche in termini di diritti di voto; - siano iscritte nel Registro delle imprese della Camera di Commercio di Milano, attive e in regola con il pagamento del diritto camerale. L´iniziativa è suddivisa in due fasi, la prima volta ad agevolare l´accesso agli strumenti alternativi di finanziamento attraverso formazione in materia economico finanziaria, assistenza personalizzata, incontri con potenziali investitori, la seconda che mira all´inserimento di personale qualificato in azienda, grazie all´erogazione di un voucher. La partecipazione alla seconda fase è del tutto eventuale rispetto alla prima, ed è subordinata ad un processo di valutazione delle domande. Fase 1 Azione A – Corso di formazione per la Pianificazione economico-finanziaria e la gestione del rapporto con investitori privati (4 venerdì pomeriggio a partire dall´11 gennaio. Docenti: Giancarlo Giudici, Diana Saraceni, Valentina Maltagliati e Maurizio Berruti). Azione B – Assistenza personalizzata grazie ad un tutor che fornirà supporto diretto alla realizzazione del company profile, dell´elevator pitch e provvederà ad organizzare incontri con potenziali investitori. Azione C - Venture contest: presentazione del proprio elevator pitch davanti ad un pubblico selezionato di potenziali investitori. Fase 2 Azione D - Voucher di € 7.500 per l´inserimento in azienda di un manager over 45 con collaborazione di almeno 5 mesi. Le domande di partecipazione devono essere inviate dalle ore 9,00 del 26 ottobre 2012 fino ad esaurimento dei posti disponibili e comunque entro e non oltre le ore 12,00 del 28 febbraio 2013. Le domande devono essere esclusivamente inviate al seguente indirizzo di posta certificata: protocollo.Cciaa@mi.legalmail.camcom.it  utilizzando la modulistica disponibile sul Portale della Camera di Commercio di Milano. Per maggiori informazioni E-mail: capitale.Umano@mi.camcom.it  Telefono: 02.8515 4291 – 4184  
   
   
ARTIGIANATO, LEGGE 949: SARDEGNA ACCOGLIE APPELLO ASSOCIAZIONI CATEGORIA  
 
Cagliari, , 7 gennaio 2013 - "Intendiamo tranquillizzare gli artigiani e le confederazioni che li rappresentano relativamente alla scadenza del bando della legge 949: alla luce dei buoni risultati finora ottenuti, ipotizziamo un intervento di dilazione con conseguente slittamento della scadenza dei termini e riproposizione di una nuova data per la presentazione delle domande, tale da rendere accessibile al credito quelle imprese che non sono riuscite a porre in essere tutti gli adempimenti richiesti dalla legge. Sarà cura dell´assessorato occuparsene immediatamente alla ripresa delle attività". Così l´assessore regionale dell´Artigianato Luigi Crisponi accoglie con prontezza e sollecito l´appello dei segretari regionali di Cna e di Confartigianato Imprese, le associazioni di categoria del settore artigiano sardo, i quali con una lettera indirizzata all´assessorato di competenza chiedevano una proroga del termine per chiedere il recupero delle pratiche pregresse per le agevolazioni previste dalla 949/52. "Consideriamo questa legge - prosegue l´assessore Crisponi - uno degli strumenti più utili e vantaggiosi di accesso al credito a favore del comparto e rappresenta un´eccellente opportunità di sviluppo per le imprese artigiane. Un´agevolazione, consistente in un contributo in conto interessi che riduce il tasso dei finanziamenti erogati dalle banche, quanto mai necessaria in tempi di difficoltà estrema per l´accesso al sistema creditizio e, più in generale, di crisi del settore. Strumento che con le direttive approvate nei mesi scorsi dalla Giunta ha permesso anche una semplificazione e una velocizzazione dell´espletamento delle pratiche: non a caso, per ora, dalla prima parte dell´istruttoria, è risultato che il comitato composto da dirigenti e funzionari dell´assessorato, dall´ente erogatore delle agevolazioni Artigiancassa e da rappresentanti delle associazioni di categoria, abbia già validato circa 300 domande dell´avvio bando".  
   
   
UNIONCAMERE, SCENARI DI PREVISIONE ECONOMICA PER IL 2013  
 
Roma, 7 gennaio2013 - Nel 2013 il valore aggiunto prodotto da ogni abitante del Nord-ovest sarà mediamente quasi il doppio di quello prodotto da chi risiede nel Mezzogiorno. Quello di Milano - prima nella classifica delle province italiane - sarà quasi il triplo di quello di Crotone, ultima della graduatoria. Se la crisi ha colpito duro ovunque, c’è un’area del Paese in cui ha “ferito” – e purtroppo continuerà a ferire anche il prossimo anno – di più: il Mezzogiorno. Sebbene nel 2013 tutti gli indicatori (al Nord come al Sud e ad eccezione delle esportazioni) siano previsti ancora in flessione, il divario territoriale tra il Mezzogiorno e il resto del Paese sembra destinato a crescere ulteriormente. A fronte di una riduzione media del Pil nazionale dell’1%, nelle regioni meridionali il calo sarà pari al -1,7%, contro il -0,8% atteso nelle regioni del Centro-nord. E’ quanto emerge dagli Scenari di sviluppo delle economie locali italiane realizzati da Unioncamere e Prometeia, a partire dalle indicazioni raccolte periodicamente da Unioncamere presso gli imprenditori. Le difficoltà di ripresa dell’economia italiana – evidenzia lo studio - proseguiranno dunque anche nel 2013. Per il prossimo anno si attende un calo complessivo del Pil pari (in valore assoluto) a circa 14 miliardi di euro; la spesa per consumi delle famiglie dovrebbe ridursi dello 0,9%; gli investimenti caleranno del 3%. A fronte della debolezza della componente interna della domanda, le esportazioni continuano a rappresentare il traino maggiore per la nostra economia: le attese sono di un aumento medio del 2%, confermando così l’accelerazione che ha già caratterizzato il 2012 (+1,8%). In quest’ambito, una buona notizia viene dal Nord Est che, dopo la caduta del 2012, l’anno prossimo tornerà a “tirare” sui mercati internazionali, con un incremento del 2,6%. Con la recessione ancora in atto, nel 2013 non si prevede un miglioramento della situazione del mercato del lavoro: l’occupazione dovrebbe continuare a ridursi e il tasso di disoccupazione portarsi all’11,4%. “Le famiglie e le imprese italiane, in questi mesi, hanno compreso l’importanza di rinunciare a qualcosa oggi per dare una speranza di futuro alle giovani generazioni. Gli enormi sacrifici fatti nel 2012 non devono andare dispersi” ha commentato il Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. “Chiunque prenderà in mano le sorti del Paese - ha aggiunto - ha perciò come primo dovere quello di dare corpo a questi sacrifici con politiche capaci di sbloccare la società, rimettere in moto l’ascensore sociale, semplificare la Pubblica amministrazione e disegnare un fisco a misura di famiglie e piccole imprese. Il 2013 - ha detto Dardanello - si annuncia un altro anno difficile ma con qualche segnale di ripresa e, per questo, dobbiamo raddoppiare le energie per ridare un po’ di fiducia agli italiani. L’export ha tenuto e l’anno prossimo potrà dare un contributo anche maggiore al Pil, ma da solo non basta. Serve assolutamente far ripartire gli investimenti, senza i quali non c’è sviluppo duraturo, e il mercato interno, da cui dipende il vero recupero dei livelli occupazionali.” Province: 34mila euro il valore aggiunto pro capite di Milano nel 2013; 12.500 quello di Crotone - Con un valore aggiunto pro capite di 34.300 euro, Milano sembra destinata a confermarsi anche nel 2013 prima nella graduatoria della ricchezza prodotta a livello provinciale. Posto pari a 100 il valore medio italiano (pari a 22.800 euro pro capite), Milano si attesta a 150,5, valore quasi triplo rispetto all’ultima provincia della graduatoria – Crotone – che dovrebbe registrare un 54,6, pari a 12.500 euro. Alle spalle del capoluogo lombardo di posizioneranno Bolzano (31.400 euro) e Bologna (30.600 euro), seguite da Aosta (30.100 euro) e Trieste (29.500 euro). Sul fronte opposto, subito prima di Crotone, si dovrebbero collocare Caserta (12.700 euro e 55,7 di numero indice), Agrigento (12.800 e 56), Enna e Vibo Valentia (13.600 euro e 59,5). Ben 33 le province meridionali che si andranno a posizionare in coda alla classifica del valore aggiunto pro capite. Partendo dall’ultima posizione, infatti, bisogna risalire fino al 70° posto per incontrare una provincia del Centro (Rieti). Confrontando gli andamenti provinciali previsti nel 2013 con il 2012, il quadro che si delinea è particolarmente frastagliato e mostra il diverso impatto della crisi. Per Firenze e Ascoli Piceno, ad esempio, il 2013 dovrebbe passare lasciando quasi indenne il territorio, il cui valore aggiunto è previsto in riduzione di solo lo 0,1% rispetto al 2012. Ventuno comunque le province che conterranno i danni, con riduzioni dell’indicatore comprese entro lo 0,5%. E non saranno tutte del Nord. Tra queste, infatti, si incontrano, oltre a Firenze ed Ascoli Piceno, anche altre province del Centro come Pisa (-0,4%) e Prato (-0,5%). Molte delle province che occupano i vertici della graduatoria prevista per il 2013 si trovano nel gruppo in cui le variazioni saranno meno consistenti. Tra queste, Milano, Bologna e Trento, che dovrebbero registrare solo un -0,3%. La recessione sarà, invece, ancora molto consistente in diverse province, soprattutto del Centro-sud. Tra le quattordici province che registreranno una riduzione compresa tra il -2 e il -3%, ben tredici sono infatti del Centro-sud e una soltanto (Imperia) del Nord. Pil 2013: -0,6% per Veneto e Val d’Aosta; -1,9% per Puglia e Campania - Anche nel 2013 si prospetta una contrazione del Pil in tutte le regioni, sebbene ciascuna osservi una flessione più contenuta rispetto a quella rilevata per il 2012. Il calo continua ad essere meno intenso al Centro-nord: in quest’area la riduzione del Pil dovrebbe complessivamente attestarsi al -0,8% (si va dal -0,7% del Nord Est al -0,9% del Centro), mentre nel Mezzogiorno si dovrebbe raggiungere il -1,7%. Le regioni che dovrebbero contenere meglio le perdite sono il Veneto e la Val d’Aosta (-0,6%), seguite da Lombardia e Trentino Alto Adige (-0,7%). Sul fronte opposto, perdite più consistenti si registreranno soprattutto in Puglia e Campania (-1,9%). A breve distanza l’Abruzzo (-1,8%), quindi la Sicilia (-1,7%). Consumi delle famiglie: -1,2% nel Mezzogiorno; -0,7% nel Nord Est - A rimarcare l’andamento già negativo del 2012 (-3,3%), continuano a ridimensionarsi i consumi delle famiglie nel 2013 (-0,9%) secondo le traiettorie territoriali già sottolineate, spaziando dal -1,2% del Mezzogiorno al -0,7% del Nord Est. Le maggiori difficoltà dovrebbero interessare la Calabria (-1,5%) e la Campania (-1,4%) mentre per il Friuli Venezia Giulia e per l’Umbria la riduzione dovrebbe attestarsi al -0,6%. Investimenti: Veneto -1,8%; Abruzzo -6,5% - Nel 2013 si prospetta un’ulteriore caduta per gli investimenti: ad evidenziare una dinamica migliore della media nazionale (-3%) dovrebbero essere tutte le regioni del Nord Est (-2,1%), ma anche la Sardegna, la Basilicata, la Lombardia, la Valle d’Aosta e la Liguria; per contro, Abruzzo (-6,5%) e Campania (-5,4%) dovrebbero mostrare le performance peggiori. Disoccupazione: 6,5 punti percentuali in più della media nel Mezzogiorno - La contrazione dell’occupazione prevista anche per il 2013, e più forte nel Mezzogiorno, contribuisce ad incrementare ulteriormente il tasso di disoccupazione. Queste dinamiche si traducono nella persistenza di ampi divari a livello territoriale: il tasso di disoccupazione dovrebbe attestarsi sul 17,9% nel Mezzogiorno (6,5 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale), sul 10,3% al Centro, sull’8,8% nel Nord Ovest, mentre non si dovrebbe andare oltre il 7,2% nel Nord Est. Export: dopo lo stop del 2012, dovrebbero ripartire la locomotiva veneta e friulana - Nel 2013, a fronte di una sostanziale conferma delle performance rilevate per l’Italia nel 2012, le esportazioni riprenderanno vigore soprattutto nel Nord Est, dove l’indicatore dovrebbe aumentare del 2,6% (recuperando così la perdita del -0,7% rilevata nel 2012), e nel Nord Ovest (2,1%), mentre un rallentamento è atteso per il Centro (1,5% rispetto al 4,7% del 2012) e per il Mezzogiorno (1,1% rispetto al 4,5% del 2012). Buone, soprattutto al confronto con il 2012, le performance del Friuli Venezia Giulia (+3,4%) e del Veneto (+3,1%). Praticamente ferme, invece, le vendite estere di Calabria e Sardegna.  
   
   
OLTRE 7 MILIONI PER COMMERCIO ED ARTIGIANATO IN CAMPANIA  
 
Napoli, 8 gennaio 2013 - "Due delibere di Giunta fortemente volute, cercate, ragionate per rilanciare la cooperazione, per aiutare le associazioni professioni dell´artigianato e del commercio". Così il consigliere del presidente Caldoro per le Attività produttive e il Commercio Fulvio Martusciello commenta il 28 dicembre 2012 i provvedimenti adottati dalla Giunta regionale. "Con il primo - sottolinea - sono state finanziate tre leggi regionali: la 49/80, che prevede sovvenzioni alle associazioni delle piccole e medie imprese commerciali del turismo e dei servizi, con una somma di 1 milione e 356 mila euro; la 32/77, che prevede interventi a favore della cooperazione, con 426 mila euro; e la 51/75, che promuove iniziative di tutela, rappresentanza, informazione, fornitura di servizi e formazione svolte dalle Associazioni Professionali dell’Artigianato, con 426 mila euro. "Con la seconda delibera, la Giunta regionale ha recuperato ben 5 milioni di euro di finanziamento statale per i centri commerciali naturali. I centri commerciali naturali sono la risposta ai centri commerciali che sono sorti alle porte delle nostre città e sono aggregazioni spontanee di commercianti che costituiscono tra di loro consorzi per l’ esercizio di servizi in comune, potendo promuovere marchi collettivi e svolgendo insieme promozione e attività. "Dopo la campagna di ascolto fatta di concerto con la Provincia di Napoli per pervenire un disciplinare dei centri commerciali non farraginoso, la Regione provvederà ad emanare il bando per erogare i 5 milioni ai commercianti della Campania. Quella di ieri, grazie alla sensibilità del presidente Caldoro e dell´assessore Giancane è stata una giornata importante per il commercio e l´artigianato della Campania", conclude Martusciello.  
   
   
NOVARA - PRESENTATO IL NUOVO PROGRAMMA DI ATTIVITÀ DELL’E.V.A.E.T.  
 
Novara, 7 gennaio 2012 - Potenziare la presenza delle imprese novaresi sui mercati internazionali: questo l’obiettivo dell’Azienda Speciale della Camera di Commercio di Novara, l’E.v.a.e.t., che ha presentato ieri, giovedì 20 dicembre, il suo programma di attività per il 2013. Un obiettivo che ha visto negli ultimi anni riscontri sempre più favorevoli rispetto alle iniziative proposte: ben 144 le adesioni da parte di imprese raccolte nel 2012, a fronte delle 121 del 2011 e delle 75 del 2010, con una partecipazione crescente di aziende provenienti da altre province piemontesi, che sono arrivate a rappresentare oltre il 10% delle adesioni complessive. «Nel corso di quest’anno abbiamo coinvolto anche imprese provenienti da altre province piemontesi – spiega il presidente dell’Ente Gianfredo Comazzi – a conferma del fatto che l’E.v.a.e.t. Rappresenta un punto di riferimento per affrontare le sfide dell’internazionalizzazione nel Novarese e non solo. La linea che seguiamo – aggiunge Comazzi – scegliendo di ammettere alle nostre iniziative solo imprese che hanno le potenzialità effettive per posizionarsi sui mercati proposti, che ha portato nel 2012 ad escludere circa il 16% delle aziende interessate a partecipare a missioni imprenditoriali, è una garanzia di serietà, che premia il nostro lavoro e assicura ai partecipanti risultati concreti e soddisfacenti». Nel 2013 l’attività dell’E.v.a.e.t. Si concentrerà sia su aree ed eventi già sperimentati con successo negli anni precedenti sia verso nuovi mercati, ritenuti di interesse per il tessuto economico del territorio. Il nuovo programma promozionale, in particolare, si articola in 11 missioni imprenditoriali e 13 manifestazioni fieristiche, di cui 5 in collaborazione con la Camera di Commercio di Novara e il Centro estero per l’internazionalizzazione del Piemonte, coinvolgendo 21 Paesi, suddivisibili nelle seguenti macro aree economiche: Africa, America Latina, ex Unione Sovietica, Europa, Medio Oriente, Sud-est asiatico ed India. Tali iniziative saranno inoltre affiancate da ulteriori interventi promossi dalla Camera di Commercio a supporto dell’internazionalizzazione e della formazione degli imprenditori novaresi.  
   
   
"DOING BUSINESS": INCONTRI B2B CON BALCANI E TURCHIA  
 
Varese, 3 gennaio 2013 - Il progetto Doing Business e´ inserito in uno specifico focus del Fondo Intercamerale Italiano, quello dei Balcani E Mediterraneo, un´area sulla quale le Camere di Commercio italiane, Unioncamere e il Ministero dello Sviluppo economico hanno già svolto e svolgono tuttora un´intensa attività di promozione e di azione di partenariato, vista la crescente attenzione delle imprese verso quest´area. La Camera di Commercio di Varese, insieme alle Camere di Commercio di Frosinone e Pescara e a Unioncamere Molise, promuove il progetto, che si terrà venerdì 18 gennaio alle ore 10.00 presso Malpensafiere, Busto Arsizio, realizzato in collaborazione con le Camere di Commercio italiane di Atene, Belgrado, Bucarest, Istanbul, Salonicco e Sofia. L’area coinvolta rappresenta una regione con la quale l’Italia intrattiene una relazione di “partenariato strategico” consolidatasi progressivamente negli ultimi anni. La vicinanza geografica ed i profondi legami storici hanno infatti reso del tutto naturale una proiezione complessiva del Sistema paese che oggi riveste nell’area una posizione di leadership. Il progetto prevede diverse azioni sui mercati esteri, rivolte in particolare alle imprese dei settori: - Automotive e componentistica - Industria-meccanica-metallurgia - Energie Rinnovabili - Industria del Legno e del Mobile L’idea progettuale si articola come segue: 18 gennaio 2013: organizzazione di una giornata informativa-formativa rivolte alle imprese varesine, con l´obiettivo di sensibilizzare le imprese sul progetto, di presentare loro le opportunità di business offerte da ogni singolo paese e le modalità di accesso ai relativi mercati; Organizzazione di 4 eventi B2b (Turchia, Romania, Bulgaria e Serbia), nel corso del 2013, nell’ambito di alcune delle più importanti fiere internazionali settoriali dei paesi selezionati. Tale organizzazione permetterà alle imprese varesine di recarsi in visita agli eventi settoriali di interesse e di incontrare in sessioni B2b le imprese straniere del paese dove si svolge l’evento fieristico, ma anche operatori provenienti dai paesi dei partner di progetto, che convergeranno nello stesso evento. I principali obbiettivi dell’iniziativa sono: - informare i soggetti coinvolti anche sulla possibilità di partecipazione a bandi comunitari incrementando quindi le opportunità d’affari; - offrire alle imprese spunti di business “multimercato”, attraverso la possibilità di incontrare operatori provenienti, per ciascun evento, da ben 5 Paesi, diversi tra loro ma appartenenti a una zona geografica omogenea; - fornire un valido strumento di “follow-up” a seguito della realizzazione delle varie azioni, così da poter tenere monitorate le eventuali possibilità di accordi commerciali-industriali-tecnologici tra le imprese coinvolte nel progetto. Camera di Commercio di Varese, e mail: internazionalizzazione@va.Camcom.it    
   
   
RICERCA E SVILUPPO, CONTRIBUTI PER 125 MILIONI PER RENDERE PIÙ COMPETITIVE E INNOVATIVE LE IMPRESE TOSCANE  
 
 Firenze, 7 gennaio 2013 – Imprese più competitive e innovative grazie ai progetti di ricerca e sviluppo finanziati dalla Regione con il bando unico 2012. Sono 97 i progetti presentati da piccole medie e grandi imprese o da reti di Pmi, insieme a enti di ricerca, che saranno finanziati per complessivi 125 milioni e 600 mila euro, di cui 90 milioni sotto forma di aiuti in conto capitale e circa 35 milioni nella forma di aiuti rimborsabili. Le domande presentate alla chiusura del bando, nel marzo scorso, erano state complessivamente 292, di cui ammesse a valutazione 231 e al finanziamento 169. Le piccole e medie imprese ammesse sono nel complesso 404, le grandi imprese 38 e gli organismi di ricerca 96. L’investimento complessivo attivato è quasi pari a 300 milioni di euro. Si tratta di progetti che coinvolgono moltissimi settori di punta dell’economia e della ricerca toscana (Hi Tech, Ict, nanotecnologie, biorobotica, farmaceutica), ma non mancano anche quelli presentati da centri di ricerca, imprese di comparti più tradizionali del manifatturiero, come meccanica, conciario, tessile, moda, farmaceutica. Le tre linee del bando Il bando, uscito il 1 febbraio e chiuso il 15 marzo, prevede tre linee di azioni: la linea A sostiene la creazione di alleanze di filiera fra piccole e medie imprese mettendo a disposizione oltre 35 milioni. La linea B si riferisce ai grandi progetti a sostegno degli investimenti delle imprese dei settori ad alta tecnologia, a partire dai cluster innovativi (poli di innovazione, distretti tecnologici) (48 milioni in conto capitale e 35 milioni aiuti rimborsabili per le grandi imprese); la linea C incentiva gli investimenti delle piccole e medie imprese che si presentano singolarmente, sempre nei settori delle tecnologie innovative. “I numeri testimoniano del successo di questo bando – spiega l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini – e ci rassicurano sulla possibilità di reazione del sistema toscano delle piccole e medie imprese che, mettendosi in rete, aggregandosi, facendo squadra con enti di ricerca e imprese di grandi dimensioni o anche in forma singola, sono riuscite a dare vita a progetti importanti, che fanno fare un salto di qualità alla capacità di innovazione, aumentandone la competitività. La Regione crede che quello dell’innovazione sia un passaggio ineludibile per l’uscita dalla crisi e la ripresa e questo strumento va in quella direzione. Sulla validità di questo strumento abbiamo già una consolidata esperienza, come dimostrano i dati dei precedenti bandi: sommando anche le domande presentate nel 2009 e poi nel 2010, si raggiunge quota 589, di cui 322 progetti ammessi e 234 finanziati, per un investimento di 579 milioni a fronte di un contributo di 271 milioni”. Una parte dei progetti che non sono immediatamente finanziabili, cioè quelli ammessi ma non finanziati, lo saranno nei prossimi mesi, non appena si renderanno disponibili le risorse, sia regionali che nell’ambito del Por Creo Fesr 2007-2013 e del Par Fas 2007-2013. “Abbiamo deciso di far scorrere la graduatoria – spiega l’assessore Simoncini – per consentire, nei prossimi sei mesi, il finanziamento di ulteriori progetti presentati. Riteniamo infatti che gli investimenti prospettati siano di grandeutilità per rinnovare il sistema produttivo nel suo complesso e creare condizioni per la ripresa e la creazione, in prospettiva, di nuovi posti di lavoro”. I progetti ammessi sulla linea riservata alle reti di Pmi sono stati in tutto 90, sulla linea grandi progetti 50, su quella per le Pmi singole 91. I progetti Per la linea A, riservata ai raggruppamenti di Pmi, si segnalano due aspetti significativi, l’elevato livello qualitativo della ricerca proposta, che delle tre linee ha ottenuto i punteggi mediamente più elevati e il successo dei distretti tipici e dei sistemi produttivi tradizionali, capaci di esprimere progettualità comune e utilizzare al meglio le tecnologie abilitanti nell’evoluzione verso modelli manifatturieri ad alto contenuto Hi-tech. Le Province Su base provinciale la concentrazione massima di progetti finanziati si è verificata a Firenze, con 52 domande che hanno coinvolto 113 pmi, 12 grandi imprese e 43 organismi di ricerca; segue Pisa con 39 progetti, che coinvolgono 109 Pmi, 9 grandi imprese, 41 enti di ricerca. Al terzo posto, anche se distanziata, Arezzo con 17 progetti che coinvolgono 39 Pmi, 2 grandi imprese, 1 organismo di ricerca. E’ il caso del sistema moda, con l’affermazione di progetti nel comparto calzaturiero, conciario e orafo, della meccanica e del lapideo. La linea B è connotata dai grandi progetti di ricerca, dove la presenza delle Università è molto nutrita e si affermano i temi delle Ict, della chimica e dei nuovi materiali. Infine, la Linea C, dedicata alle singole Pmi per progetti di dimensione più contenuta, ha registrato un ottima performance delle imprese appartenenti ai distretti Ict e Life Sciences e al polo della meccanica e robotica, a conferma delle eccellenze imprenditoriali che la nostra regione esprime in contiguità delle Università e dei grandi centri di ricerca, di Pisa, Firenze e Siena.  
   
   
FIRENZE - UNA PANORAMICA SULL´ECONOMIA ITALIANA NEL 2012  
 
Firenze, 7 gennaio2013 - Nel 2013 il valore aggiunto prodotto da ogni abitante del Nord-ovest sarà mediamente quasi il doppio di quello prodotto da chi risiede nel Mezzogiorno. Quello di Milano - prima nella classifica delle province italiane - sarà quasi il triplo di quello di Crotone, ultima della graduatoria. Se la crisi ha colpito duro ovunque, c’è un’area del Paese in cui ha “ferito” - e purtroppo continuerà a ferire anche il prossimo anno - di più: il Mezzogiorno. Sebbene nel 2013 tutti gli indicatori (al Nord come al Sud e ad eccezione delle esportazioni) siano previsti ancora in flessione, il divario territoriale tra il Mezzogiorno e il resto del Paese sembra destinato a crescere ulteriormente. A fronte di una riduzione media del Pil nazionale dell’1%, nelle regioni meridionali il calo sarà pari al -1,7%, contro il -0,8% atteso nelle regioni del Centro-nord. E’quanto emerge dagli Scenari di sviluppo delle economie locali italiane realizzati da Unioncamere e Prometeia, a partire dalle indicazioni raccolte periodicamente da Unioncamere presso gli imprenditori. Le difficoltà di ripresa dell’economia italiana - evidenzia lo studio - proseguiranno dunque anche nel 2013. Per il prossimo anno si attende un calo complessivo del Pil pari (in valore assoluto) a circa 14 miliardi di euro; la spesa per consumi delle famiglie dovrebbe ridursi dello 0,9%; gli investimenti caleranno del 3%. A fronte della debolezza della componente interna della domanda, le esportazioni continuano a rappresentare il traino maggiore per la nostra economia: le attese sono di un aumento medio del 2%, confermando così l’accelerazione che ha già caratterizzato il 2012 (+1,8%). In quest’ambito, una buona notizia viene dal Nord Est che, dopo la caduta del 2012, l’anno prossimo tornerà a “tirare” sui mercati internazionali, con un incremento del 2,6%. Con la recessione ancora in atto, nel 2013 non si prevede un miglioramento della situazione del mercato del lavoro: l’occupazione dovrebbe continuare a ridursi e il tasso di disoccupazione portarsi all’11,4%.  
   
   
ORARI NEGOZI LIBERI, ROSSI: “RISPETTO PER DECISIONE CONSULTA, MA COMPITO NUOVO GOVERNO MODIFICARE DECRETO”  
 
Firenze, 7 gennaio 2013 – “Le sentenze della Consulta si rispettano e si applicano. Ma nessuno ci potrà impedire di pensare che la liberalizzazione completa degli orari è un tributo irrispettoso all’identità storica e alle tradizioni, che colpisce i diritti dei lavoratori e favorisce la grande distribuzione a danno del piccolo commercio”. Così il presidente Enrico Rossi ha commentato il rigetto da parte della Corte Costituzionale del ricorso presentato da otto Regioni, tra cui la Toscana, contro la decisione del governo, nell’ambito del decreto Salvaitalia, di consentire la totale libertà degli orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali. “Ci auguriamo che il prossimo governo possa ristabilire un minimo di regole, condivise con le Regioni, gli enti locali e con le associazioni di categoria”. Da parte sua, l’assessore regionale al commercio Cristina Scaletti ha sostenuto che “la Toscana ha fatto di tutto per rendere compatibile la liberalizzazione con la giusta armonia fra tipologie distributive, la qualità della vita del consumatore ma anche del lavoratore, nonché il rapporto fra paesaggio, ambiente, aspetti sociali e insediamenti”. Sul ricorso presentato insieme ad altre sette regioni, la Consulta ha però osservato che la competenza dello Stato è prevalente, attribuendo la questione alla materia della concorrenza. “Ecco perché noi chiediamo, a questo punto, che il Governo che si insedierà dopo le elezioni apra un tavolo con le regioni e l’Anci” ha aggiunto Scaletti. “Occorre studiare le modalità per inserire nella legislazione nazionale normative per evitare che queste liberalizzazioni producano una non auspicabile situazione di concorrenza selvaggia nel commercio. Ritengo – ha concluso l’assessore – sia importante riconoscere ancora alle istiuzioni un ruolo attivo nella regolamentazione e nel coordinamento dei tempi delle città e dei territori in rapporto alle attività e le funzioni. Delegare tutto ciò alle grandi imprese del commercio non può sempre risolvere i problemi dei cittadini”.  
   
   
ECONOMIA LUCANA: TREND ANCORA NEGATIVO NEL TERZO TRIMESTRE 2012  
 
Potenza, 7 gennaio2013 - «Il terzo trimestre del 2012 conferma purtroppo la fase negativa registrata dall’economia lucana nella prima metà dell’anno, a riprova di uno scenario fortemente recessivo che non mostra segnali di attenuazione; i tempi di uscita dalla crisi per la Basilicata appaiono ancora più lunghi e incerti di quelli che si vanno delineando a livello nazionale». Il presidente di Unioncamere Basilicata, Pasquale Lamorte, commenta così i dati dell’ultima nota congiunturale elaborata dal Centro Studi Unioncamere Basilicata, che evidenzia una crisi profonda dell’industria manifatturiera, l’allarme occupazionale e una perdurante fase di restrizione dell’accesso al credito per imprese e famiglie. «L’economia è in affanno e neanche le previsioni per i trimestri successivi fanno sperare in un miglioramento della situazione – fa notare Lamorte -. Tuttavia, la domanda estera continua a fornire un contributo positivo all’andamento di alcuni settori produttivi, a conferma del fatto che, nell’attuale fase, l’apertura ai mercati internazionali rappresenta, per le economie territoriali, l’unica possibilità di contenere gli effetti della crisi. E’ su questo piano che si continuerà a giocare, dunque, la sfida della sopravvivenza e della crescita per le nostre Pmi». I Dati: L’industria Lucana È In Caduta Libera - La produzione delle Pmi industriali ha accusato una flessione tendenziale dell’8,9%, dopo il -9,6% e il -8,1%, del primo e secondo trimestre. Dati in linea con il resto del Paese e leggermente migliori rispetto all’area meridionale, in cui le perdite hanno superato il 10%. Sono le piccole imprese (fino a 10 dipendenti) ad accusare i decrementi più consistenti: il -14,3% rappresenta la flessione più pesante dall’inizio della crisi. -6%, invece, nelle medie e medio-grandi imprese. In rosso il fatturato (-10,5% la variazione tendenziale), con un sensibile indebolimento del mercato interno. La domanda estera, invece, continua a mostrare una discreta tenuta e il fatturato realizzato con l’export è risultato in lieve aumento anche nel terzo trimestre (+2,1%). La Crisi Si Aggrava In Tutti I Settori. Male Legno E Mobile E Metalli, Segnali Positivi Dalla Meccanica - m Dal punto di vista settoriale, la crisi appare trasversale. A soffrire di più sono tuttavia le imprese del legno e mobile e della lavorazione dei metalli, anche a causa della crisi dell’edilizia, con cali della produzione pari, rispettivamente, all’11,8 e al 9,0%. Flessioni pronunciate, pur se inferiori alla media, si rilevano nell’industria alimentare, mentre nell’industria meccanica la contrazione della produzione si è fermata al 3,3%: è questo l’unico settore in cui la quota di imprese in ripresa (38%) è superiore a quella delle imprese in recessione (28%). Un Ulteriore Peggioramento Della Congiuntura Industriale È Atteso Per La Fine Del 2012 - Le imprese industriali prevedono, per la parte finale dell’anno, un’ulteriore intensificazione delle spinte recessive. Le prospettive peggiori vengono espresse dai settori della chimica e materie plastiche e delle macchine elettriche ed elettroniche. Positivo invece l’outlook nell’industria del tessile/abbigliamento. Segnali Incoraggianti Dall’export Per Alcuni Settori - Se si esclude l’industria dell’auto e quella energetica, l’export regionale ha messo a segno un vistoso incremento su base tendenziale (+18,2%, circa 14,3 milioni di euro in più), migliorando sensibilmente i risultati delle prime due frazioni dell’anno (+2,3 e +12,9%). La crescita maggiore ha riguardato il fatturato estero dell’industria meccanica, più che raddoppiato rispetto al Iii trimestre 2011; sempre favorevole il bilancio dell’export della filiera agroalimentare e dell’industria chimica. Per la prima volta, dal 2004, l’industria del mobile è tornata a registrare una variazione positiva (+4,8%). Difficoltà di tenuta sui mercati esteri, invece, si segnalano per i prodotti del “sistema moda” e della gomma e materie plastiche. Continua la parabola discendente dell’export dell’auto (-33,1%), per un decremento cumulato, dall’inizio dell’anno, pari al 37,2% (282 milioni di euro in meno). Ciò ha determinato una flessione complessiva dell’export regionale di quasi il 10%, che sarebbe stata ancora più pesante senza il forte rimbalzo dei minerali energetici (+58,7%). La Congiuntura Delle Imprese Commerciali. La Crisi Dei Consumi Mette In Ginocchio Il Commercio - La prolungata contrazione dei consumi sta determinando una situazione particolarmente difficile per le imprese commerciali, che continuano a registrare forti perdite di fatturato. Le vendite al dettaglio hanno accusato un -14,1% rispetto allo stesso periodo del 2011, con decrementi che hanno sfiorato il 16% nei piccoli esercizi (è questo il punto più basso finora raggiunto), mentre le grandi strutture di vendita hanno contenuto le perdite al 5,1%. Si Attenuano I Fenomeni Di Mortalità Aziendale, Ma Continuano A Ridursi I Fenomeni Di Natalità - Nel Iii trimestre 2012 sono state 520 le iscrizioni di nuove imprese extra-agricole nel Registro delle Camere di Commercio lucane, 32 in meno rispetto allo stesso periodo del 2011. Sul fronte delle cancellazioni, le imprese costrette a chiudere l’attività sono sensibilmente diminuite, passando da 510 a 373, per cui il saldo di nati-mortalità è risultato positivo (+147 unità, 105 in più rispetto all’anno precedente). L’attenuazione dei fenomeni di mortalità, che potrebbe essere interpretato come una maggiore capacità di resistenza alla crisi da parte del sistema delle imprese, è invece il riflesso dell’elevatissimo numero di cancellazioni registrato nella prima metà dell’anno, con un bilancio della movimentazione anagrafica delle imprese nell’intero periodo gennaio-settembre che si è rivelato tra i peggiori degli ultimi anni. Il Mercato Del Lavoro: Si Ferma La Caduta Dell’occupazione, Ma Continua A Crescere In Doppia Cifra La Disoccupazione - Nel corso del Iii trimestre, secondo le rilevazioni Istat sulle forze di lavoro, l’occupazione complessiva in Basilicata ha fatto registrare un lieve recupero rispetto allo stesso periodo del 2011 (+0,6%), favorito, soprattutto, da un forte “rimbalzo” della domanda di lavoro in agricoltura (+13,2%). Un contributo positivo è venuto anche dal settore dei servizi (+1,1%), mentre hanno continuato a contrarsi gli addetti all’industria (-4,5%), con cadute più pesanti nelle costruzioni (-6,9%). Il tracollo dei primi due trimestri, in ogni caso, fa registrare un saldo occupazionale che nei primi tre quarti di anno vede quasi 4.000 occupati in meno. Si mantiene sempre sostenuto, invece, il trend di crescita della disoccupazione che, dopo aver raggiunto il +41,0% tendenziale nel Ii trimestre, si è attestato al +21,6% nel Iii. In termini assoluti, lo stock dei senza lavoro, nell’intero periodo gennaio-settembre, ha superato di circa 7,5 mila unità quello registrato nello stesso periodo del 2011. Cassa Integrazione Guadagni: È Boom Degli Interventi Ordinari - Nel periodo gennaio-novembre 2012, gli interventi della Cassa Integrazione Guadagni autorizzati all’industria manifatturiera lucana hanno raggiunto i 13,4 milioni di ore, 4,2 in più rispetto allo stesso periodo del 2011, per un incremento del 45,2%. Il Mercato Del Credito: Si Accentua La Caduta Del Credito Erogato A Imprese E Famiglie - Prosegue il trend negativo degli impieghi bancari al sistema produttivo, per effetto sia della sfavorevole congiuntura - che ne riduce la domanda - sia della maggiore cautela adottata dagli istituti di credito nel concedere finanziamenti. Alla fine dello scorso mese di settembre, i prestiti “vivi” (al netto delle sofferenze bancarie) concessi alle imprese lucane sono diminuiti del 5,4% anno su anno, confermando e accentuando ulteriormente la fase discendente iniziata a dicembre 2011. La restrizione del credito interessa tutte le tipologie di impresa. Da notare che anche il trend degli impieghi totali (comprensivi delle sofferenze) viaggia ormai in territorio negativo (-2,6% a settembre), ad indicare che il freno all’erogazione di nuovi finanziamenti da parte delle banche non è legato soltanto agli elevati tassi di insolvenza della clientela, che pure registrano livelli record.  
   
   
VERTENZA ROCKWOOL: CONFERMATO RICOLLOCAMENTO LAVORATORI IN ATI-INFRAS  
 
Cagliari, , 7 gennaio 2013 -E´ stato anticipato al prossimo 11 gennaio l´incontro tra la Regione, la società Ati Infras e le organizzazioni sindacali per verificare la forma contrattuale da utilizzarsi nel ricollocamento degli ex dipendenti Rockwool. La società impiegherà tutti i lavoratori a tempo indeterminato nel progetto di bonifica e ripristino ambientale delle aree minerarie dismesse. Lo hanno confermato l´assessore regionale dell´industria, Alessandra Zedda e l´onorevole Giorgio Oppi, ex assessore dell´ambiente, e già sottoscrittore dell´accordo, durante il confronto con i sindacati, svoltosi questo pomeriggio in viale Trento. "L´accordo stipulato l´anno scorso - hanno affermato Zedda e Oppi - resta valido. Nella fase di selezione dei concorsi pubblici, espletati dalle società partecipate dalla Regione, sarà dato un adeguato riconoscimento a chi ha titoli ed esperienze specifiche maturate nel settore ex-Emsa".  
   
   
MISURE PER LO SVILUPPO: APERTI TERMINI PER PRESENTAZIONE DOMANDE ACCESSO A FONDO REGIONALE MICROCREDITO  
 
 Perugia, 7 gennaio 2013 - Sono aperti dal 2 gennaio i termini di presentazione delle domande per l´accesso ai benefici del Fondo per il microcredito, costituito dalla Regione Umbria. Il Fondo, sottolineano dall´Assessorato allo Sviluppo economico, rappresenta uno degli strumenti di cui l´Umbria si è dotata per supportare la nascita e lo sviluppo delle piccole imprese nell´ambito del Piano per l´occupazione e lo sviluppo. In una fase delicata della congiuntura economica, la Regione Umbria ha scelto di differenziare selettivamente gli incentivi per lo "start up" di impresa, distinguendoli in funzione dei diversi gruppi di potenziali beneficiari con l´obiettivo di realizzare un´azione complessiva di promozione della creazione d´impresa intesa anche come modalità di realizzazione di attività economiche coerenti con il profilo professionale e le competenze dei proponenti. In particolare, il Fondo per il microcredito è uno strumento di finanziamento di nuove iniziative imprenditoriali di piccola dimensione finalizzato a sostenere soggetti che intendano avviare attività di impresa, ma evidenziano documentabili difficoltà nell´accesso al credito. La dotazione finanziaria attuale è di 450mila euro. Il supporto del Fondo regionale, istituito con l´articolo 7 della legge regionale 4/2011 ("Disposizioni collegate alla manovra di bilancio 2011 in materia di entrate e spese"), consiste nell´erogazione diretta da parte di Sviluppumbria, società regionale incaricata della gestione del Fondo, di un finanziamento agevolato compreso tra 3mila e 12mila euro per un massimo del 75% dell´investimento proposto. Il tasso di interesse applicato sul finanziamento è fisso ed è stabilito in misura pari all´1,5% annuo, per un periodo massimo di ammortamento di 36 mesi oltre ad un preammortamento di 6 mesi. Possono beneficiare dell´intervento del Fondo per il microcredito i titolari di impresa individuale o le società in cui almeno il 50% dei soci abbiano residenza in Umbria, se stranieri siano in Italia con regolare permesso di soggiorno da almeno tre anni, e rientrino in una delle seguenti categorie: giovani tra i 18 e i 36 anni compiuti; donne; soggetti che prima della costituzione della impresa o società siano stati in cassa integrazione o mobilità; soggetti che prima della costituzione della impresa o società siano stati disoccupati. Il bando prevede due scadenze tecniche per la presentazione delle domande, il 28 febbraio e il 30 aprile 2013. A ciascuna delle scadenze sono assegnate risorse pari a 225mila euro. Per ogni scadenza, inoltre, è costituita apposita riserva per il 50 per cento (112.500 euro) destinata alle imprese a prevalente composizione femminile. Verranno, pertanto, stilate due graduatorie con punteggio: una per le imprese ammissibili a prevalentemente composizione femminile e una per tutte le altre imprese ammissibili fino ad esaurimento delle risorse. Informazioni dettagliate possono essere reperite sul sito internet www.Microcredito.sviluppumbria.it  
   
   
A TERNI, DIFFICOLTÀ SU OCCUPAZIONE E INVESTIMENTI  
 
Terni, 7 gennaio2013 - In un contesto caratterizzato a livello nazionale da numerose incognite e da repentini cambiamenti del quadro economico, lo scenario sul fronte regionale e provinciale disegna un territorio in sostanziale “tenuta” tra il 2012 e il 2013, le difficoltà maggiori si prevedono sul fronte occupazionale e degli investimenti. E’ quanto emerge dall’indagine “Scenari di sviluppo delle economie locali”, realizzata da Unioncamere e Prometeia e elaborata dall’ufficio Informazione economica della Camera di Commercio di Terni. “Gli indicatori a nostra disposizione ci dicono che il 2013 sarà ancora un anno di sofferenza per il tessuto economico, il 2014 riteniamo invece potrà essere l’anno della ricostruzione su basi nuove” . Prioritario sarà per il 2013 dare nuovo impulso alle politiche di sviluppo – commenta il Presidente dell’Ente Camerale, Enrico Cipiccia - per ricreare quel circolo virtuoso in grado di far ripartire la nostra economia”. La ricchezza pro capite Il valore aggiunto procapite a prezzi correnti dovrebbe attestarsi nel 2013 a quota 20.600 euro (contro i 22.300 delle regioni del Centro) con una lieve ulteriore perdita rispetto al 2012 (20.988). Terni si colloca cosi al 62° posto della graduatoria nazionale. Andamento Pil 2013-2014 Si arresta la discesa del Pil a livello regionale e provinciale. Dopo la contrazione del 2,8% registra a livello provinciale nel 2012 (2,7 a livello regionale), l’andamento del prodotto interno lordo tra il 2013 e il 2014 dovrebbe condurre ad una risalita fino a chiudere con un +0,1%. Domanda interna Migliora il quadro anche per le altre componenti della domanda. Alcune nel prossimo anno potrebbero collocarsi anche in terreno positivo. A livello provinciale la spesa per i consumi delle famiglie è prevista infatti in crescita dell’1,4% nel prossimo biennio, mentre il 2012 chiude con una contrazione dello 0,5% , stesso trend a livello regionale (-0,6%, +0.4% previsioni nel biennio). Trend in diminuzione invece nel 2013 per gli investimenti. Il dato elaborato a livello regionale, fotografa per l’Umbria una contrazione nel 2013 degli investimenti fissi lordi del 4%. Export Bene nel 2012 le esportazioni di beni verso l’estero. Nell’anno ancora in corso l’export cresce su base provinciale rispetto al 2011 del 14,9% (del 6,5% a livello regionale), un risultato che potrebbe essere “compromesso” nel 2013 a causa di una domanda mondiale che si prevede meno vivace. Mercato del lavoro Nel 2013 la dinamica del mercato del lavoro continuerà a soffrire dell’incertezza del clima economico e il tasso di disoccupazione dovrebbe salire tra il 2013 e il 2014 al 10% , era al 4,6 tra il 2010 e il 2011 cioè a circa cinque punti percentuali in meno. Il 2012 chiude con un tasso che arriva all’8,9%. Nel prossimo biennio non si riuscirà dunque ad invertire la tendenza crescente avviata nel 2008. Il tasso di disoccupazione provinciale e regionale (coincide al 10%) è in linea con quello registrato dalle altre regioni del Centro (10,3%).  
   
   
SPORTELLO UNICO ATTIVITÀ PRODUTTIVE, DAL 1 GENNAIO LE PRATICHE ALLE ASL SI INOLTRANO ONLINE  
 
Firenze, 7 gennaio 2013 – Avanza in modo spedito il processo di semplificazione amministrativa e di dematerializzazione voluto ed avviato dalla Regione in vari settori. Dal 1 gennaio 2013 tutte le comunicazioni relative alle attività istruttorie provenienti dagli Suap dei Comuni, ovvero tutte le informazioni che riguardano l’insediamento e l’esercizio di attività produttive, saranno ricevute dai Dipartimenti di Prevenzione delle Asl, in qualità di soggetti coinvolti nei procedimenti di competenza degli Suap, attraverso le modalità di “Interoperabilità di rete Suap”. Ciò in particolare avverrà attraverso il Sistema Informativo Sanitario per la Prevenzione Collettiva (Sispc). Finora la trasmissione delle istanze in modalità telematica, tra gli enti coinvolti nei procedimenti Suap, è avvenuta attraverso l’utilizzo della Pec. Dal 1 gennaio il Sispc sostituirà questa modalità e tutti i rapporti con le Asl, per quanto riguarda l’inoltro telematico delle pratiche Suap, utilizzeranno la piattaforma Sispc. Lo Sportello Unico delle Attività Produttive è la struttura che si occupa del rilascio delle autorizzazioni e dello svolgimento di tutte le procedure necessarie per l’esercizio di qualsiasi attività produttiva di beni e servizi. Lo Sportello è un servizio informativo ed operativo che costituisce, per chi svolge attività imprenditoriale o intende svolgerla, l’unico punto di contatto con la Pubblica Amministrazione. Allo Suap ci si può rivolgere per tutte le necessità riguardanti la realizzazione, l’ampliamento, la localizzazione, la riconversione e la ristrutturazione di attività produttive.  
   
   
BONIFICHE QUIRRA - APPALTO "CARATTERIZZAZIONE", OPPORTUNITÀ PER MAESTRANZE LOCALI  
 
Cagliari, , 7 gennaio 2013 - L’imminente avvio delle operazioni di bonifica delle aree circostanti il poligono militare di Quirra, annunciato dal ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, durante l’audizione in Commissione parlamentare di inchiesta sull´uranio impoverito, rappresenta un’opportunità anche per le comunità locali. Recependo le istanze della Regione e delle amministrazioni locali che sollecitavano un coinvolgimento in tutte le fasi di predisposizione e attuazione delle azioni di bonifica, le procedure di "caratterizzazione" degli interventi (l’apposito appalto è stato già bandito) prevedono il possibile ricorso a maestranze locali.  
   
   
INNOVAZIONE & RICERCA, LA REGIONE EMILIA ROMAGNA APPROVA 48 PROGETTI PER 31,6 MILIONI DI EURO  
 
Bologna, 7 gennaio 2013 – Sono 48 i progetti di ricerca industriale che si inseriscono nell’ambito di programmi di investimento, espansione produttiva ed incremento occupazionale già avviati da parte delle imprese, e prevedono nell’arco di un triennio un aumento complessivo dell’occupazione pari a circa 1500 unità, di cui 300 giovani ricercatori. Si tratta di un intervento straordinario che la Regione ha messo in campo nei mesi scorsi per sostenere quelle imprese che stanno affrontando la crisi impegnandosi in percorsi di diversificazione del prodotto, di specializzazione, di rafforzamento strutturale, di ampliamento produttivo e occupazionale, di penetrazione di nuovi mercati, perseguendo tali obiettivi attraverso il potenziamento delle attività di ricerca e sviluppo, "Il lavoro è la priorità assoluta – ha detto Gian Carlo Muzzarelli, assessore alle Attività produttive della Regione Emilia-romagna – Per questo abbiamo investito su un bando che dà contributi alle imprese che non si arrendono e rilanciano, facendo ricerca ed assumendo nuove personale. Sosteniamo così chi dà occupazione, contribuendo in modo concreto a quella crescita che è indispensabile per ripartire ed essere competitivi, perché non si vive di solo rigore. Tante delle imprese finanziate, 12 su 48, sono dell´area del terremoto, e questo è un ulteriore messaggio positivo e di speranza. L´emilia-romagna è una terra viva e vivace: i 48 progetti finanziati ne sono una dimostrazione chiara". I 48 progetti approvati prevedono un investimento complessivo, nella sola ricerca, di 80 milioni di euro, a cui la Regione contribuirà con 31,5 milioni. Significativa è la presenza di progetti finanziati che verranno realizzati nelle aree colpite dal sisma del maggio 2012: sono 12 le imprese dell’area che hanno ottenuto il finanziamento regionale, tra cui tutte le più importanti imprese del settore biomedicale, duramente colpito dal sisma. I progetti dell’area del sisma saranno finanziati con le risorse straordinarie previste dal governo per la ricerca, attraverso l’art 12 del Decreto legge 74, che stanzia complessivamente 50 milioni di euro per la ricerca industriale nelle imprese dell’area, grazie ai quali sono già previsti per l’inizio del 2013 ulteriori bandi (rivolte sia ad imprese più strutturate che a pmi) per progetti di ricerca e innovazione, per rilanciare la competitività nelle filiere più colpite. Gli altri 40 progetti approvati saranno finanziati in parte con i 15 milioni già disponibili sul bilancio 2012, ed in parte con nuove risorse stanziate con il bilancio 2013. I settori maggiormente protagonisti di questo bando sono automotive/meccanica, biomedicale, alimentare ed Ict. L’attività di ricerca si accompagna a nuovi investimenti produttivi ad elevata intensità tecnologica, attenzione alla green economy, incremento dei posti di lavoro. Un mix vincente per affrontare la competizione ed accrescere la specializzazione produttiva del sistema regionale.  
   
   
SEGNALI NEGATIVI PER L´ATTIVITÀ DI PRESTITO IN MOLISE  
 
Campobasso, 7 gennaio 2013 - Al 30 settembre 2012 l’attività di prestito delle Banche e Casse depositi e prestiti in Molise mostra purtroppo ancora segnali negativi. L’ammontare totale degli impieghi in regione è stato pari a 4 miliardi di euro circa, registrando una diminuzione rispetto allo stesso periodo di un anno fa del 4,2%, percentuale più elevata sia rispetto alle altre regioni del Mezzogiorno (escluse le Isole) (-2,7%), sia rispetto al valore nazionale (-1,2%). A livello provinciale al 30/09/2012 gli impieghi in provincia di Campobasso ammontano a circa 2,865 miliardi mentre nella provincia di Isernia l’importo totale supera il miliardo (per l’esattezza sono 1,141 miliardi di euro). Rispetto a settembre 2011 gli impieghi in provincia di Campobasso subiscono una variazione negativa del 4,3%, diminuiscono del 4% nella provincia di Isernia. L’analisi degli impieghi vivi (cioè lo stock complessivo di finanziamenti che le banche concedono ai propri clienti, al netto delle sofferenze) fatta per settore di attività della clientela ha messo in evidenza la difficile situazione per l’accesso al credito in cui versano le imprese produttrici e le famiglie italiane, stessa situazione che si riflette e anzi si amplifica nella nostra regione, che sconta anche un costo del denaro mediamente più alto rispetto alle altre regioni d’Italia. Per il Molise, da settembre 2011, la diminuzione del credito erogato alle attività industriali è stato del 18%, superiore a quella che si verifica a livello nazionale -8,1%, e quella che si verifica a livello ripartizionale -6,6%. Stessa situazione anche per il settore Servizi che vedono calare il valore dei crediti erogati del 6,6%; nel Mezzogiorno la diminuzione è stata del 4,5%, poco superiore quella dell’Italia pari a -4,8%. Il settore Costruzioni, al contrario, è l’unico che registra una situazione leggermente migliore di ciò che accade nel Mezzogiorno e in Italia. La diminuzione registrata, infatti, è stata pari al 6,2%, del 6,3% nelle Mezzogiorno e del 7,8% in Italia. A livello provinciale nel capoluogo di regione la diminuzione del credito erogato al settore Costruzioni ad un anno di distanza segna un -10,6% (in valore assoluto sono circa 33 milioni in meno), -5,4% per i Servizi equivalente anche qui a circa 33 milioni in meno e -18,4% per le Attività industriali: in questo caso il confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente segna -54 milioni circa. In provincia di Isernia si assiste ad una diminuzione del credito erogato sia alle Attività industriali che ai Servizi rispettivamente del 17,1% e del 9,3% (in valore assoluto -22 milioni e -24milioni circa). In controtendenza il dato sugli impieghi vivi erogati al settore Costruzioni: circa 2,5 milioni di euro in più significa un aumento percentuale pari a +1,5%. Al 30 settembre 2012, l’ammontare dei depositi presso banche e casse depositi e prestiti in Molise è di oltre 5 miliardi di euro e subisce una variazione positiva del 5,4% rispetto allo stesso periodo del 2011. Alla dinamica ha contribuito principalmente la variazione positiva della provincia di Campobasso (+5,9%), mentre nella provincia di Isernia l’aumento è stato del 4,4%. L’analisi della qualità del credito attraverso lo studio delle sofferenze bancarie evidenzia, inoltre, una situazione particolarmente allarmante per il Molise. Il valore, infatti, al 30 giugno 2012, è di 521 milioni di euro, in aumento rispetto all’anno precedente del 7,2%. La nota positiva deriva dal fatto che l’aumento registrato è inferiore a ciò che succede a livello nazionale (+15,8%). Inoltre rispetto ad un anno fa la provincia pentra fa registrare una diminuzione dei crediti non riscuotibili (-3,5%). Aumentano, al contrario, le sofferenze nella provincia di Campobasso (+14,6%). Resta, invece, ancora preoccupante l’incidenza delle sofferenze sul totale degli impieghi, a giugno 2012: in provincia di Campobasso il valore é il doppio rispetto al dato nazionale (11,4% contro il 5,7% nazionale); addirittura quasi il triplo per la provincia di Isernia con un valore pari al 16,8%.  
   
   
REGGIO CALABRIA - UN MILIONE DI EURO AI CONFIDI LOCALI  
 
Reggio Calabria, 7 gennaio 2013 - Un milione di euro ai Confidi reggini per favorire l’accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese locali: è questa l’importante iniziativa della Camera di Commercio per aiutare le sue aziende a fronteggiare la crisi e sostenere l’economia locale. La somma stanziata dall’Ente reggino sarà assegnata ai Confidi tramite un bando che prevede 200mila euro di contributi a sostegno dei fondi rischi, finalizzati ad aumentare la capacità dei Confidi di erogare garanzie nei confronti del sistema bancario, e 800mila euro di contributi per abbattere gli interessi passivi sui finanziamenti bancari garantiti dai Confidi, riducendo così il costo dell’accesso al credito sostenuto dalle imprese. Il bando e tutte le informazioni sono consultabili e scaricabili all’indirizzo web www.Rc.camcom.it/servizi per lo sviluppo delle imprese/ bandi e concorsi. «La domanda di credito da parte delle piccole e medie imprese è aumentata, ma le nostre imprese devono fare i conti con la stretta creditizia del sistema bancario, causa principale del crollo degli investimenti e della chiusura di molte di esse. La Camera ha stanziato una somma consistente a favore dei Confidi e quindi delle imprese. I Confidi infatti hanno un ruolo essenziale nell’accesso al credito delle Pmi in quanto permettono l’erogazione di finanziamenti anche ai soggetti considerati rischiosi dagli istituti di credito e l’ottenimento di tassi d’interesse inferiori. La Camera con questo bando accresce la capacità di credito delle imprese nei confronti del circuito finanziario, riaffermando e consolidando la propria natura sociale di Ente che opera sul territorio a fianco delle aziende» ha dichiarato il presidente della camera reggina, Lucio Dattola.  
   
   
CAMPANIA, COMMERCIO, CALDORO: IMPULSO RILANCIA CENTRALITÀ SETTORE  
 
Napoli, 7 gennaio 2013 - I commercianti, piccoli e grandi, rappresentano una risorsa imprescindibile per la ripresa della Campania. La Regione farà ogni sforzo, nell´ambito delle sue competenze, per sostenere questo settore. Con il nuovo impulso dato dal consigliere delegato Fulvio Martusciello ritorna centrale questa sfida. In pochi giorni abbiamo messo in campo misure significative per sostenere piccole e medie imprese, per favorire la cooperazione e per incentivare iniziative nuove e comuni." Così il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. "Nel mese di gennaio - sottolinea il presidente - d´intesa con le associazioni di categoria, lavoreremo ad una riforma organica del commercio, ridisegneremo una legge di sistema che possa dare risposte concrete in un momento di crisi. Avvieremo, per quanto ci compete, la grande partita delle liberalizzazioni senza penalizzare il tessuto produttivo che fa forte la Campania. Con il consigliere delegato accelereremo la normativa di competenza regionale sulla liberalizzazione dei carburanti. "Nei momenti difficili va fatto ogni sforzo per sostenere le nostre realtà produttive perché senza queste la Campania non ha futuro. "Andremo avanti su questa strada promuovendo un confronto continuo con le associazioni. "Colgo l´occasione - conclude Caldoro - per formulare gli auguri al presidente Maurizio Maddaloni, per il prestigioso incarico ricevuto. Con lui continueremo il confronto avviato."  
   
   
MILANO, FESTE AL RISPARMIO...MA NON PER TUTTI  
 
Milano, 7 gennaio 2013 - Il 2012 è stato un anno difficile per l’economia italiana e milanese e le spese per le feste ne hanno risentito, ma non per tutti. Accanto infatti al 41,5% dei milanesi che dichiara di aver speso meno quest’anno rispetto all’anno scorso (tra cui il 22% molto di meno), c’è quasi un terzo (il 30,1%) che ha aumentato le proprie spese (e di questi il 7,3% in modo rilevante). Un dato simile si riscontra anche tra i romani (43,1% di persone che hanno tagliato su spese e addobbi rispetto al 28,6% che registra un aumento) e agli italiani (diminuzione: 42,2%; aumento: 28,2%). Ma quali sono le aspettative dei milanesi (e degli italiani) per la situazione economica del 2013? Se continua a prevalere lo scetticismo (il 49,1% dei milanesi è pessimista), in fondo al tunnel emergono dei segnali di luce. I milanesi ottimisti per il futuro della situazione economica toccano infatti il 39,2%, un dato decisamente superiore a quello italiano (32,2%) e dei romani (28,8%), anche se continua a persistere la paura di un peggioramento dello spread (per il 74,4% dei milanesi), il vero incubo degli italiani nel 2012. Le preoccupazioni per l’economia si ripercuotono anche a livello personale, tanto che quasi tre milanesi su quattro (72,8%), forse anche in modo scaramantico, dichiarano che il nuovo anno sarà peggiore rispetto a quello appena trascorso per quanto concerne la sfera privata, un dato simile rispetto ai romani (73%) e al dato nazionale (73,9%). Ma anche qua i milanesi vedono un po’ più rosa, dato che chi si aspetta un 2013 migliore arriva al 22,7% (rispetto al 19,5% dei romani e al 19,2% del dato nazionale). Sono questi i dati che emergono da una ricerca della Camera di Commercio di Milano, in collaborazione con Voices from the blogs, spin-off dell’Università degli Studi di Milano ( http://voicesfromtheblogs.Com  ), su oltre 250 mila tweet analizzati dal 1 al 24 dicembre postati da utenti italiani (di cui 68 mila da milanesi e 43 mila da romani).  
   
   
SONDRIO, I DATI SULL´ANDAMENTO ECONOMICO NEL III TRIMESTRE 2012  
 
Sondrio , 7 gennaio 2013 - La Camera di Commercio di Sondrio ha elaborato i dati economici relativi al terzo trimestre del 2012 per la relativa provincia nella Relazione Congiunturale. Da una sintesi dei dati si rileva che nel terzo trimestre 2012 l’attività economica ha continuato ad indebolirsi a livello complessivo e ha rallentato anche il commercio internazionale, che si mantiene positivo e continua a registrare risultati buoni (+3,2% per il 2012, previsione Fmi). La situazione resta eterogenea; per il 2012 si prevede un segno negativo per l’area Euro e nel Regno Unito, segno positivo negli Stati Uniti e Giappone, mentre vi sarebbe un’espansione, sia pure con rallentamento, nei Paesi emergenti, dove spicca ancora la Cina sia pure in rallentamento rispetto all’anno precedente. Rimane ancora forte incertezza sul panorama internazionale, anche per la gestione della crisi nell’area Euro a cui si aggiungono incertezze a livello nazionale in diversi Stati membri. In Italia, nel terzo trimestre 2012 il prodotto interno lordo continua a scendere a causa dei ridotti consumi interni di imprese e famiglie e di una situazione di percepita continua incertezza. Nel periodo in esame le esportazioni hanno fatto registrare un aumento a fronte di una diminuzione delle importazioni. In tutti i comparti dell’attività economica il valore aggiunto si è contratto. L’inflazione al consumo è rimasta stabile. La disoccupazione aumenta ancora: ha raggiunto il 10,9% a livello complessivo e superato il 36,2% per i giovani 15-24 anni. In Lombardia, i dati relativi al Iii trimestre del 2012 confermano la recessione industriale avviata da metà 2011, con dati congiunturali negativi per la produzione industriale, per gli ordinativi e per il fatturato totale. In provincia di Sondrio nel settore industriale manifatturiero si registrano riduzioni negli ordinativi, nella produzione industriale, occupazione e fatturato. Produzione e occupazione sono in calo anche nei trend. Per gli ordinativi si mantiene solo il trend degli ordini esteri; il trend del fatturato è in calo. Anche nel comparto dell’artigianato manifatturiero si registrano riduzioni per occupazione,tasso utilizzo impianti e ordinativi. Si registrano leggeri aumenti per la produzione industriale e per il fatturato. Tutte le linee di trend segnano andamenti in calo. Il settore del commercio registra variazioni tendenziali negative ma variazioni congiunturali fortemente positive: la situazione è più negativa rispetto allo stesso trimestre del 2011 ma migliora rispetto al secondo trimestre 2012. Per gli ordini ai fornitori i dati sono negativi. Gli indicatori occupazionali danno un saldo stabile. Per il settore dei servizi, per l’indagine campionaria effettuata solo il saldo occupazionale è positivo mentre gli altri dati restano negativi. Nel terzo trimestre 2012 a Sondrio le ore autorizzate di integrazione salariale totali mostrano una diminuzione ma il trend sembra risalire. Andando a vedere la dinamica per settore di attività economica si nota come il trend sia in rallentamento per l’industria ma in aumento per l’edilizia. Riguardo al commercio estero, i dati del Ii trimestre 2012 (ultimi disponibili) mostrano un aumento delle esportazioni e una diminuzione delle importazioni a livello tendenziale. A livello congiunturale si registrano invece variazioni positive sia per le importazioni sia per le esportazioni. Spostandosi al credito, i dati relativi al terzo trimestre 2012 rilevano un aumento nel numero e dell’importo dei protesti rispetto allo stesso periodo del 2011, anche se si tratta comunque di un fenomeno marginale. Osservando impieghi e depositi si registrano variazioni positive sia a livello congiunturale sia a livello tendenziale. Secondo l’indagine campionaria effettuata, le aspettative degli imprenditori industriali sono positive per produzione fatturato e domanda estera e negative per occupazione e domanda interna. Per gli imprenditori artigiani le aspettative sono più negative che nell’industria (tutti segni negativi tranne che per la domanda estera). Solo per la domanda estera infatti si hanno aspettative positive sia per il manifatturiero industriale sia per quello artigiano, a dimostrazione che è solo il commercio con l’estero a svolgere un ruolo ancora di traino nella difficile congiuntura.