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MERCOLEDI

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Notiziario Marketpress di Mercoledì 27 Febbraio 2013
LA PAC E LA RICERCA DI FRONTE ALLE SFIDE CHE CI ATTENDONO  
 
Di seguito l’intervento di Dacian Cioloþ Commissario europeo per l´agricoltura e lo sviluppo rurale alla Conferenza Inra presso il Fiera Agricola: “ Signore e Signori, Non sarò alla Fiera Agricola di Parigi di quest´anno, ma la ringrazio per avermi dato l´opportunità di partecipare indirettamente alla conferenza per mezzo di questo video. Quest´anno la Fiera festeggia il suo 50 ° anniversario. E ´stato tenuto per tutto il tempo della politica agricola comune è esistita. In tutto questo tempo, la ricerca ha trasformato profondamente il settore agricolo e il settore agricolo ha sempre posto nuove sfide per la ricerca. Guardando al futuro, le sfide che ci attendono per la ricerca agricola significa che deve essere sia più disciplinato e più aperta allo stesso tempo. Le questioni sono diventate più complesse. Non c´è più una sola variabile - la sicurezza dell´approvvigionamento alimentare - ma più variabili: l´ambiente e le questioni economiche, sociali e regionali. I legami tra la produttività, la sostenibilità ambientale, la distribuzione del reddito lungo la filiera alimentare, problemi di salute e tutta una serie di altre variabili significa che gli approcci sono necessari complessi. Il numero di agricoltori sta diminuendo. Anche se i prezzi sono a volte buoni raggiunti, i redditi non tengono il passo. La vita è ancora difficile in alcune regioni e settori. Mi riferisco, in particolare, di allevamento del bestiame. La produzione tende a concentrarsi nelle aree più produttive e nelle zone con le vie più facili di accesso. Tutti questi fattori sono sfide per la Pac e per la ricerca. La Pac si evolverà e si presenti con nuove risposte. Si farà in modo che non vi è più il supporto per la ricerca in modo che le soluzioni si possono trovare. Permettetemi di dire qualche parola sulla riforma della Pac. Il problema del bilancio è stata chiarita. Il bilancio è ancora sostanziale e ci permetterà di avere una vera politica comune. Ora spero che l´accordo con il Parlamento europeo e gli Stati membri sarà raggiunto entro l´estate. Quello che dobbiamo ottenere è una Pac che sia più equa e più mirati. Ma non si può semplicemente abbandonare i tradizionali punti di riferimento. Se una funzione deve essere eliminato, ci deve essere un riequilibrio del processo allo stesso tempo. Dobbiamo anche lavorare a favore di una politica per aiutare i giovani agricoltori mettersi in affari, e questo deve essere fatto a livello europeo. Questo è fondamentale per la Pac sia in grado di favorire l´occupazione e la crescita. Infine, dobbiamo sviluppare i principi di gestione del mercato in modo da riflettere la nuova situazione sia all´interno che all´esterno dell´Unione europea, rafforzare le misure organizzative e di aumentare il valore aggiunto per gli agricoltori. Il principio ecologici del 30% per gli aiuti diretti è stata confermata nel bilancio. Ma c´è ancora molto da fare. Le proposte della Commissione devono essere raffinato: le misure di greening devono essere chiaramente definiti e devono essere mantenute semplici ed efficaci. Questi problemi sono tutti i temi di ricerca. È per questo che abbiamo proposto di raddoppiare i finanziamenti. Il Consiglio europeo ha ridotto il budget complessivo per la ricerca, ma sarà significativo - e più grande rispetto al passato. Andando ancora di più, abbiamo proposto di creare un legame più stretto tra la politica agricola comune e la ricerca. Avremo il partenariato europeo per l´innovazione, l´incertezza di servizio di consulenza aziendale, i programmi di sviluppo rurale e le misure rafforzate per la cooperazione e l´innovazione. Durante tutto il processo di riforma della Pac, sarò sottolineando l´importanza della ricerca, l´importanza di sostenere: ricerca che ascolta le esigenze degli agricoltori; molto ampio, di ricerca multidisciplinare; ricerca di base e ricerca applicata; e, infine, la diffusione della conoscenza. Ricerca agronomica è una priorità. Le aree tematiche non sono mai stati così grandi. Ho detto a giovani ricercatori e ho detto agli studenti di scuole agrarie: tutti voi il vostro ruolo da svolgere nel settore agricolo. Non ci sarà alcuna mancanza di lavoro o di temi di ricerca nei prossimi anni. Ho toccato alcuni soggetti ma l´elenco potrebbe essere molto più lungo. Sono certo che gli oratori che mi seguono si espanderà in questa lista di argomenti e sfide. Nikiforos Sivenas dalla Dg Agri, che è qui in mezzo a voi, sarà in grado di informare me. Grazie per il vostro impegno per l´agricoltura, per le vostre idee e il vostro lavoro. Si prega di portare il vostro buon lavoro. E godetevi la conferenza!  
   
   
BRUXELLES: GLI STATI MEMBRI DEVONO RIMBORSARE ALLA COMMISSIONE 414 MILIONI DI EURO DI SPESE DELLA PAC  
 
Nell´ambito della cosiddetta procedura di liquidazione dei conti, la Commissione europea ha chiesto  ieri la restituzione di fondi della politica agricola dell´Ue indebitamente spesi dagli Stati membri per un totale di 414 milioni di euro. Se infatti gli Stati membri sono responsabili del pagamento e della verifica delle spese della politica agricola comune (Pac), spetta alla Commissione controllare che essi abbiano fatto un uso corretto dei fondi stanziati. I fondi riconfluiscono nel bilancio dell´Unione per inosservanza delle norme Ue o inadempienze nelle procedure di controllo della spesa agricola. In realtà l´impatto finanziario netto è inferiore: restano infatti da rimborsare 393 milioni di euro, dato che una parte di questi fondi è già stata recuperata. Principali rettifiche finanziarie - In virtù dell´ultima decisione della Commissione, saranno recuperati fondi da 22 Stati membri: Belgio, Bulgaria, Repubblica ceca, Danimarca, Germania, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Italia, Cipro, Lituania, Ungheria, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovenia, Slovacchia, Finlandia, Svezia e Regno Unito. Le principali rettifiche per paese sono: 111,7 Mio Eur (impatto finanziario netto : 99,4 Mio Eur) a carico del Regno Unito – Inghilterra per carenze nel sistema di identificazione delle parcelle agricole (Sipa) e nel sistema di informazione geografica (Sig), nel trattamento delle domande, nei controlli amministrativi incrociati e nei controlli in loco con riguardo agli aiuti per superficie; 48,3 Mio Eur (impatto finanziario netto1: 48,1 Mio Eur) a carico dell´Italia per infrazioni alla condizionalità: controllo insufficiente di vari criteri di gestione obbligatori (Cgo), mancata definizione di tre buone condizioni agronomiche e ambientali (Bcaa) e inadeguata applicazione di sanzioni; 40,6 Mio Eur a carico della Spagna per inadempienze nella gestione e nel controllo delle restituzioni all´esportazione: controlli ex ante carenti sulle carni bovine, lacune nell´esecuzione dei controlli materiali, controlli inadeguati sulla produzione e sulle scorte di zucchero, preavviso agli esportatori per i controlli materiali; 34,4 Mio Eur a carico della Polonia per carenze nella gestione del regime di prepensionamento nell´ambito del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (Feasr); 29 Mio Eur a carico della Francia per inadempienze nei controlli in loco riguardo alle misure agroambientali e "svantaggi naturali" del Feasr; 17,9 Mio Eur a carico dell´Italia per gravi lacune nel sistema di controllo e frodi nel settore della trasformazione degli agrumi; 17,7 Mio Eur (impatto finanziario netto : 15,7 Mio Eur) a carico del Regno Unito – Irlanda del Nord per carenze riguardanti il Sipa-sig, i controlli in loco, i pagamenti e le sanzioni in relazione agli aiuti per superficie; 16 Mio Eur a carico della Spagna per inadempienze nell´assegnazione di diritti all´aiuto ai beneficiari degli aiuti per superficie; 12,5 Mio Eur a carico della Romania per carenze nei controlli dell´ammissibilità dei beneficiari e delle spese, nonché nell´applicazione di sanzioni nell´ambito della misura "ammodernamento delle aziende agricole" del Feasr. Contesto Gli Stati membri sono responsabili della gestione della maggior parte dei pagamenti della Pac, principalmente tramite i loro organismi pagatori. Essi sono inoltre responsabili dei controlli, ad esempio della verifica delle domande di pagamenti diretti presentate dagli agricoltori. La Commissione svolge oltre 100 audit ogni anno, verificando che i controlli effettuati dagli Stati membri e le correzioni delle carenze siano sufficienti, ed è abilitata a recuperare i fondi arretrati se gli audit dimostrano che la gestione e il controllo esercitati dagli Stati membri non sono abbastanza efficaci da garantire che i fondi dell´Ue siano stati spesi correttamente. Per ulteriori informazioni sul funzionamento del sistema di liquidazione annuale dei conti, vedere Memo/12/109 e l´opuscolo "Una gestione saggia del bilancio agricolo", disponibile al seguente indirizzo internet: http://ec.Europa.eu/agriculture/fin/clearance/factsheet_en.pdf . Le tabelle accluse (allegati I e Ii) illustrano in dettaglio le singole rettifiche, per Stato membro e per settore.  
   
   
TOSCANA: DOMANDE SICCITÀ 2012 ON LINE, VITA PIÙ SEMPLICE PER LE AZIENDE E TEMPI PIÙ RAPIDI  
 
Firenze. Moduli on line per semplificare la vita alle imprese. Nevica e piove in questi giorni. Le aziende che hanno sofferto la siccità l’estate scorsa possono comunque compilare il modulo on-line che si trova sul sito di Artea, agenzia della Regione, e presentare la domanda di aiuto. L’innovazione, recentissima, è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra Regione, Province e Artea e consentirà a tutti gli operatori di fare prima e senza troppe complicazioni. Finora infatti le domande dovevano essere compilate su carta e consegnate alle rispettive Province. Ora basterà un click o poco più. Una volta essersi registrati ed entrati nell’area riservata del sito di Artea, il modulo sarà infatti accessibile dal bottone ‘istanze’ della propria posizione, inserendo il codice identificativo Id20400 che corrisponde alle domande siccità per il 2012. Non ci sarà neppure da ricordarsi a mente troppi numeri o informazioni, né perdere tempo a ricercarli: la nuova procedura telematica richiamerà infatti in automatico tutti i dati aziendali già presenti e inserita nell’anagrafica senza doverli ripresentare all’amministrazione pubblica. In questo modo anche i tempi dell’istruttoria delle domande saranno accorciati. Http://www.artea.toscana.it/    
   
   
BIOCARBURANTI D´ORIGINE NON ALIMENTARE: UNA RISPOSTA ALLA DEFORESTAZIONE?  
 
Strasburgo - La domanda crescente di colture per produrre dei biocarburanti può portare alla conversione delle foreste in zone agricole. Tale processo aumenta le emissione di Co2, che sarebbero assorbite da sempre meno alberi. Che fare? L´Ue vuole passare ai biocarburanti prodotti da materie prime non alimentari, come i rifiuti. Il 20 febbraio, le commissioni all´Ambiente e all´Energia si sono confrontate sui limiti dei biocarburanti d´origine alimentare. "Spero che in futuro non dovremo scegliere tra mangiare e condurre delle macchine" ha dichirato la deputata liberale francese Corinne Lepage, relatrice per la commissione all´Ambiente, durante il workshop dedicato ai biocarburanti. Perché i biocarburanti d´origine alimentari sono meglio? "Siamo coscienti che i biocarburanti, come ogni fonte di energia, presentano degli inconvenienti. Il cambiamento indiretto di destinazione dei terreni è da tenere in conto - ovvero i potenziali effetti indiretti che potrebbero derivare dalla coltivazione di biomassa per la produzione di bioenergia, biocombustibili o biomateriali su terreni che in precedenza erano utilizzati per altri raccolti " ha sottolineato il deputato spagnolo di centro destra, Alejo Vidal-quadras, relatore della commissione all´Energia. "Sostenere i biocarburanti di seconda generazione minimizzerebbe questo rischio". Questo fenomeno si produce quando le aree agricole europee sono utilizzare per produrre delle colture destinate ai biocarburanti. Nonostante ciò, la domande di prodotti agricole non diminuisce, i paesi europei sono costretti a importarli dall´estero, in zone in cui la produzione è poco costosa. Ma il rischio di questo processo è la deforestazione e l´aumento di emissioni di Co2. I biocarburanti di seconda generazione sono disponibili? La Commissione europea considera che i biocarburanti provenienti da riufiuti e residui agricoli hanno un impatto limitato sul clima. E nessuno sul prezzo dei prodotti alimenari. Nonostante ciò non sono ancora disponibili sul mercato, come ricordato da Raffaello Garofalo, rappresentante del comitato europeo dei produttori di carburanti. La loro commercializzazione potrebbe essere accelerata unicamente grazie ad un intervento pubblico, dopo il 2020.  
   
   
AGROALIMENTARE: TOSCANA PROPONE AI BRASILIANI UN ACCORDO PER MODALITÀ CONDIVISE DI CONTROLLO SUI PRODOTTI  
 
Firenze – Un accordo per combattere insieme i tarocchi in campo agroalimentare. Lo ha proposto l’assessore all’agricoltura della Regione Toscana, Gianni Salvadori, alla delegazione di rappresentanti di Asbraer, l’associazione brasiliana di enti di assistenza tecnica e sviluppo rurale, che raccoglie 27 enti statali di 9 stati diversi, che in questi giorni sta conducendo una visita in Toscana. La delegazione, composta da una quindicina di persone, ha avuto oggi una mattinata di lavoro presso la sede della Regione Toscana, in palazzo Cerretani, che si è conclusa con l’intervento dell’assessore Salvadori. “Se condividiamo modalità e contenuti dei controlli – ha detto Salvadori – sarà probabilmente più facile dare una mano ai nostri Stati affinchè l’attività di controllo diventi più efficace. Fra la Toscana e il vostro grande Paese possiamo instaurare un rapporto di scambio reciproco, fra le nostre e le vostre eccellenze, che sia di vantaggio per entrambi e che garantisca i consumatori dalle frodi alimentari. Noi in Toscana – ha concluso Salvadori a proposito di controlli – stiamo testando un sistema che vada ad analizzare la composizione molecolare per salvaguardare i nostri prodotti tipici, la qualità e la filiera corta.” In precedenza la delegazione aveva avuto modo, a cura dei rispettivi consorzi, di approfondire la conoscenza del sistema di tutela e valorizzazione dell’olio extravergine Toscano Igp e del Prosciutto Toscano Dop. Entrambi i consorzi hanno illustrato le caratteristiche del prodotto, i metodi di lavorazione, l’etichettatura, la tracciabilità e la sua certificazione, il sistema dei controlli. Un sistema che si è rivelato efficace in Italia, che sta migliorando in Europa con la nuova normativa che obbliga gli stati membri a intervenire, ma che ancora mostra limiti nel resto del mondo. “La denominazione di origine – ha detto Salvadori in proposito – è la punta avanzata del sistema di garanzia, ma oggi anche questi controlli, che pure sono quanto di meglio abbiamo, non sono più sufficienti. Dobbiamo trovare nuovi modi per garantire i consumatori che chiedono certezze rispetto alle truffe che in campo agroalimentare avvengono ormai quotidianamente in tutte le parti del mondo.”  
   
   
MERCOLEDÌ A ROVIGO IN PIAZZA DELLA RUPUBBLICA IL BUON PESCATO ITALIANO, BUONO, SANO ED ECONOMICO  
 
Mercoledì 27 e giovedì 28 febbraio, sosterà in Piazza della Repubblica a Rovigo il Promotruck del Buon Pescato Italiano, l’autoarticolato che sta girando il Veneto per far conoscere al grande pubblico le caratteristiche e le convenienze di sedici specie ittiche dei mari italiane, spesso sotto considerate dai mercati nazionali dove circa il 70 per cento del pesce venduto è di origine estera. Il viaggio di istruzione del Promotruck è l’avanguardia della tre giorni del Villaggio veneto del Buon pescato Italiano, che sarà allestito nell’area del Foro Boario di Treviso l’8, 9, 10 marzo, dove saranno ospitati feste e assaggi, corsi di cucina, convegni e iniziative ludiche. Il Veneto, a sua volta è una delle cinque Regioni, la prima e l’unica del Nord, interessate a questa iniziativa, che nei prossimi mesi si sposterà in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. La “Rotta del Buon Pescato Italiano” è infatti un progetto nazionale realizzato in collaborazione con le Regioni, finanziato con il Fondo Europeo della Pesca e promosso dal Ministero delle politiche agricole, finalizzato ad incentivare il consumo di specie marine pescate nei nostri mari: Aguglia, Alaccia, Alalunga, Costardella, Fasolaro, Lampuga, Lanzardo, Pagello, Palamita, Patella, Pesce Sciabola, Pesce Serra, Spratto, Sugarello, Tomabrello e Tonnetto. Anzi, proprio il Sugarello è stato scelto come mascotte dell’iniziativa e accoglierà i visitatori, del Promotruck, che potranno farsi fotografare al suo fianco e postare le foto sul web. All’interno dell’autoarticolato saranno fornite informazioni su queste specie e distribuiti gadget: magliette, cappelli, borse, righelli, matite, penne e ricettari di cucina. E’ inoltre a disposizione un’Area di Formazione Gioco per i più piccoli. Si potrà visitare il Promotruck dalle 9 alle 13,30 e dalle 14,30 alle 19.  
   
   
TOSCANA, CONSORZI DI BONIFICA: OK A RIFORMA ENTI GESTORI LICENZIATA NELLE COMMISSIONI AGRICOLTURA E TERRITORIO E AMBIENTE LA PDL BIPARTISAN DI INIZIATIVA CONSILIARE.  
 
 Garantire omogeneità dell’attività di bonifica e l’operatività dell’assemblea consortile Approvata a maggioranza dalle commissioni Agricoltura, presieduta da Loris Rossetti (Pd) e Territorio e ambiente, presieduta da Vincenzo Ceccarelli (Pd), la proposta di legge di iniziativa dei consiglieri Ceccarelli, Rossetti, Agresti e Marignani che modifica le disposizioni in materia di consorizi di bonifica. Si sono astenuti Marta Gazzarri (Idv) e Antonio Gambetta Vianna (Più Toscana). La proposta di legge che ha l’obbiettivo di garantire omogeneità ed uniformità della attività della bonifica semplificando, per quanto possibile, le competenze, contiene disposizioni per la riforma degli enti gestori. L’atto va a modificare il numero dei membri dell’assemblea consortile eletti da ciascuna sezione elettorale in coerenza con il numero complessivo dei membri elettivi presenti in assemblea. Per garantire l’operatività delle sedute di quest’organo si modifica anche il numero dei sindaci che partecipano all’assemblea in rappresentanza dei comuni sul territorio del consorzio. “Con quest’atto – ha spiegato il presidente Ceccarelli – saranno i commissari ad emettere le contribuenze a vantaggio dell’Unione dei Comuni. Si inserisce, così, la possibilità di attuare un documento annuale per la difesa del suolo che dà l’opportunità di velocizzare gli interventi urgenti finalizzati alla riduzione del rischio idraulico ed idrogeologico”. Gazzarri, nel motivare la sua astensione ha dichiarato: “Il numero dei membri dell’assemblea consortile poteva essere ridotto a 12 invece che portato a 15”. La capogruppo ha aggiunto un suggerimento: “Potremmo fare una convenzione base, generale ed uniforme per avere omogeneità di trattamento nei piani di classifica che non possono essere uguali per tutti”.  
   
   
OLIO:AL SOL D´ORO DUE MEDAGLIE ALL´ABRUZZO  
 
Pescara - Due medaglie agli olii abruzzesi, conquistate nel corso della 11^ edizione del Sol d´Oro, svoltosi a Veronafiere dal 18 al 22 febbraio. Una competizione tra nove Paesi produttori(Italia, Argentina, Cile, Uruguay, Libano, Grecia, Portogallo, Spagna, Slovenia e Croazia, giudicati da un autorevole panel di membri internazionali provenienti da Spagna, Cile, Slovenia, Grecia e Italia. Nel Concorso 2013, le categoria di oli in giudizio da tre (fruttato leggero, fruttato medio e fruttato intenso) sono passate a cinque, con l´inserimento degli oli extravergine di oliva biologici e di quelli monovarietali. Delle 15 medaglie disponibili, ben 13 sono state aggiudicate all´Italia di cui 2 all´Abruzzo, che ha battuto un´agguerrita concorrenza così confermando la straordinaria qualità e varietà delle proprie produzioni olivicole. "Questo riconoscimento ? afferma l´assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo - premia sia la qualità del nostro olio sia la serietà e la dedizione dei nostri produttori. Anno dopo anno l´olio abruzzese conquista sempre di più fette di mercato importanti e inizia a farsi apprezzare per il suo valore e la sua bontà fino a diventare punto di riferimento tra le produzioni mondiali di qualità e per la promozione dell´olivicoltura di eccellenza". Per gli oli premiati, Veronafiere, organizzatore del concorso, ha ideato numerose iniziative sul fronte promozionale e di marketing. Novità assoluta sarà la Guida agli Oli Stellari, con la scheda tecnica redatta dal panel internazionale dei giudici che sarà distribuita ai buyer ed ai delegati esteri di Veronafiere nel corso di Sol&agrifood (www.Solagrifood.com), in programma dal 7 al 10 aprile 2013 congiuntamente alla 47^ edizione di Vinitaly. Particolarità della guida è quella di rappresentare la prima pubblicazione al mondo contenente una selezione di oli extravergine di oliva basata su blind tasting (degustazioni alla cieca). Gli oli vincitori, come già previsto da alcuni anni dal regolamento della competizione, riporteranno sulla bottiglia il bollino "Sol d´Oro" che attesta il premio assegnato e l´inconfutabile qualità del prodotto. Elenco dei vincitori Sol D´oro edizione 2013: Categoria oli fruttato leggero: Sol d´Oro all´Azienda Agricola Tommaso Masciantonio di Casoli (Chieti) - Abruzzo; Sol d´Argento all´Azienda Agricola De Antoniis Adele di Garrufo (Teramo) - Abruzzo;sol di Bronzo a Oliocru Consorzio Srl di Arco (Trento) ? Trentino Alto Adige; Categoria oli fruttato medio: Sol d´Oro all´Azienda Agricola Laura De Parri di Canino (Viterbo) - Lazio; Sol d´Argento alla Viragì s.A.s. Di Chiaramonte Gulfi (Ragusa) - Sicilia; Sol di Bronzo alla De Carlo Srl di Bitritto (Bari) ? Puglia; Categoria oli fruttato intenso:Sol d´Oro a Franci s.N.c. Di Montenero d´Orcia (Grosseto) - Toscana;sol d´Argento Muela-olives S.l. Di Priego de Cordoba - Spagna; Sol di Bronzo all´Azienda Agricola Madonna dell´Olivo di Serre (Salerno) ? Campania; Categoria oli biologici:Sol d´Oro alla Almazaras de la Subbetica s.C.a. Di Carcabuey Priego de Cordoba - Spagna; Sol d´Argento alla Agraria Riva del Garda di Riva del Garda (Trento) ? Trentino Alto Adige;sol di Bronzo all´Azienda Agricola Biologica Titone di Trapani ? Sicilia; Categoria oli monovarietali:Sol d´Oro all´Azienda Agricola Cetrone Alfredo di Sonnino (Latina) - Lazio; Sol d´Argento all´Azienda Agricola Tenuta Piscoianni di Sonnino (Latina) - Lazio; Sol di Bronzo alla Società Agricola Il Conventino di Monteciccardo di Monteciccardo (Pesaro e Urbino) - Marche.  
   
   
AGROALIMENTARE, ANCHE LE NUOVE TECNOLOGIE IN LIGURIA PER MANTENERE FRAGRANTE E DELICATO L’AGLIO DI VESSALICO MERCOLEDÌ 27 FEBBRAIO SEMINARIO AD AQUILA D’ARROSCIA, NELL’IMPERIESE  
 
Genova. In arrivo nuove tecnologie dalla Regione Liguria - Assessorato all’Agricoltura - per favorire la coltivazione dell’aglio di Vessalico, piccolo borgo della Valle Arroscia, nell’Imperiese, centro di una produzione tipica regionale di alta qualità, con caratteristiche di fragranza e delicatezza che lo hanno reso famoso e unico in Italia e all’estero. L’aglio di Vessalico è Presidio Slow Food, ha superato diverse analisi sensoriali e olfattive. Mercoledì 27 febbraio, alle 9.30, nella sede del comune di Aquila d’Arroscia, è in programma un seminario sulla meccanizzazione della coltivazione dell’aglio di Vessalico. Sono attesi produttori locali e di analoghe realtà della Corsica, docenti e ricercatori dell’Università di Pisa che, insieme ai tecnici regionali, hanno trasferito nella vallata una serie di esperienze di meccanizzazione per la semina, il controllo non chimico delle erbe infestanti, la raccolta in ambienti spesso difficili e più in generale per il mantenimento del metodo di produzione biologico. E ad Aquila d’Arroscia, mercoledì, ci saranno macchinari già collaudati e prototipi. “Le attività messe in campo per l’aglio di Vessalico rappresentano un modello di sviluppo sostenibile e trasferibile in altre aree simili della Liguria e in altre regioni del bacino del Mediterraneo”, spiega l’assessore all’agricoltura della regione Liguria Giovanni Barbagallo. Per la Regione Liguria, “le nuove tecnologie applicate a coltivazioni in territori difficili aiutano a rendere competitive le produzioni di pregio e diventano un presupposto fondamentale per il mantenimento della popolazioni in zone molto fragili”. L’iniziativa di Aquila d’Arroscia rientra nel programma di cooperazione europeatransfrontaliera Italia-francia Marittimo 2007-2013 e nel progetto “Marte +”.  
   
   
BOSNIA, I FORMAGGI LOCALI ALLA CONQUISTA DEI MERCATI ESTERI  
 
Quella della produzione del formaggio in Bosnia - Erzegovina è una delle attività più radicate. La produzione avviene spesso in modo ancora tradizionale; in particolare prodotti come il Livanjski, il Lašicki o l´Hercegovacki vengono ancora prodotti coi metodi ereditati dal passato, anche lontano. I rappresentanti del settore sottolineano come i formaggi locali abbiano ottime potenzialità per concorrere sui mercati internazionali coi più conosciuti prodotti francesi e svizzeri; la marcia in più delle produzioni locali è costituita dalla materia prima, a cominciare dalle sostanze aromatiche che vengono utilizzate nella produzione. La qualità ovviamente da sola non basta: sono necessarie un´adeguata tutela, promozione e presentazione. L´associazione di categoria Pramenka da tempo coopera con le Facoltà di Agraria delle Università di Sarajevo e di Mostar per definire degli standard per i formaggi di Bosnia - Erzegovina, al fine di dare loro un´adeguata tutela: si tratta di un processo che dura ormai da una decina d´anni e che sembra aver imboccato la strada giusta per elevare gli standard di tutti i produttori.  
   
   
OSTERIA BRUNELLO: SI RINNOVA LA TRADIZIONALE INSEGNA DI ZONA GARIBALDI  
 
Quando pensi ad un´osteria viene spontaneo l´accostamento ad un luogo caldo, conviviale, dove si mangia schietto e non si è mai delusi. Pensi anche ad un oste che ti accompagna amichevolmente, facendoti sentire da subito a casa. L´osteria Brunello è così, specialmente oggi, dopo aver rinfrescato il suo volto e reso l´ambiente ancora più accogliente, luminoso e moderno. La padrona di casa, Tunde, vi aspetta sempre con un sorriso, trasmettendovi subito tutto il carattere e la forte personalità di questo locale, incastonato in uno degli angoli più suggestivi ed in maggior fermento di Milano. Personalità che oggi si legge anche nella carta, rinnovata grazie all´avvento di un nuovo cuoco, Nicola Cortesi, che vanta nel suo curriculum tanti anni di esperienza in alcune fra le più importanti cucine stellate d´Italia e d´Europa e in prestigiosi ristoranti di Milano. Nicola Cortesi ha saputo reinterpretare al meglio i grandi classici dell´Osteria Brunello, oltre ad aggiungervi qualche intrigante novità, riuscendo ad imprimere il suo originale tocco, accontentando sia le tradizionali scelte dei clienti che le loro più audaci sperimentazioni. Un bel connubio che, non solo mette d´accordo il gusto di palati semplici e raffinati, ma incontra alla perfezione l´ormai celebre e ricercata cantina del Brunello che propone la miglior selezione di etichette di Montalcino in città. Tunde, anche sommelier, sa infondere con cura e passione le caratteristiche di questi pregevoli vini di cantine rinomate e di ottime bottiglie di piccoli produttori, spesso sconosciuti ma che sono sempre una sorpresa nel calice. Insomma, qualcosa è cambiato, ma il volto rassicurante e la mano sapiente di chi vi accoglierà vi faranno sentire nuovamente a casa, con la leggerezza di sempre che oggi è anche nel conto, ancor più competitivo, grazie anche ad un apprezzabile menu degustazione di cinque portate a 39€, che soddisfa i più esigenti. Cucina Italiana contemporanea Chef Nicola Cortesi Coperti 40 + 20 dehors Prezzo Medio 35,00 €, bevande escluse Indirizzo Corso Garibaldi 117, 20121 Milano Contatti 02/6592973 http://www.Osteriabrunello.it/ http://www.Facebook.com/osteriabrunellomilano  
   
   
LAMBRUSCO GRASPAROSSA LA BATTAGLIOLA. OCCORRE ASSAGGIARLO.  
 
Si commuove ancora Alberto Salvadori quando racconta del bel podere di Piumazzo lasciatogli in eredità dalla madre Anna Maria, La Battagliola. Era il 1999 e la campagna nella piana modenese era ancora seminativa ma lo restò per poco, bastò un sogno premonitore a convincerlo che il destino della sua terra era un altro, più nobile e ambizioso, quello di produrre del buon vino. Da lì iniziò la sua riconversione da imprenditore della logistica a contadino e quella della sua terra da coltura estensiva a culla di settantamila barbatelle di Lambrusco Grasparossa. Il trasporto di merci via aria, via acqua e su rotaia lo ha portato in giro per il mondo, ma l’emozione di veder crescere quelle barbatelle, prender forma i filari e spuntare quei grappoli di uva di un rosso profondo quasi blu, lo ha negli anni trasformato. Ha scelto il vitigno più vocato in quella terra, il Grasparossa, e ha scelto un enologo che sapesse interpretarlo senza pregiudizi, senza retaggi e lo ha trovato in Toscana, si chiama Emiliano Falsini. La sfida era importante, quella di proporre un Lambrusco di qualità e personalità in un mercato che si è, almeno in parte, concesso a logiche meramente commerciali. La sua conoscenza e preparazione sono state fondamentali per esaltare e rendere al meglio le note eleganti e briose del Lambrusco Grasparossa La Battagliola. Dopo Emiliano mancavano solo Tommaso e Beatrice, i suoi figli. Tommaso guida oggi a Bologna la Fratelli Salvadori, azienda di famiglia alla terza generazione, Beatrice ha scelto Milano capitale della comunicazione dove lavora in una multinazionale. La vita impone un ritmo sempre più serrato ma gli impegni di tutti si dissolvono quando l’appuntamento è alla Battagliola per la vendemmia, una degustazione, il primo imbottigliamento o un semplice incontro tra amici. E’ la passione per la loro terra che li accomuna e li tieni così uniti, il senso della continuità che si perpetua attraverso le stagioni, adesso le vendemmie. Tanta passione non poteva che dar luogo ad un Lambrusco di qualità, grazie anche ad una terra fertile e generosa. Il terreno de La Battagliola è ghiaioso, caratteristica unica nell’areale di produzione del Grasparossa, per questo il vino ha una nota olfattiva intensa che lo fa ricordare. Si produce nel rispetto dei tempi e dei processi della natura, si utilizzano bassi dosaggi di anidride solforosa e fermentazioni naturali, tecnologie moderne per un’enologia di salvaguardia e di rispetto dell’ambiente. Ne risulta un Grasparossa garbato, raffinato e basso di tannini, in cui la nota di eleganza si sostituisce alla consueta opulenza del lambrusco. Lambrusco Grasparossa La Battagliola, occorre assaggiarlo  
   
   
VITICOLTURA SOSTENIBILE IN FRANCIACORTA: RIDOTTE EMISSIONI CO2 PER 3000 TONNELLATE ILLUSTRATI I RISULTATI DEL PRIMO PROGRAMMA DI MONITORAGGIO NAZIONALE CONDOTTO A LIVELLO TERRITORIALE PER LA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI GAS SERRA  
 
Si è svolto a Erbusco, un Convegno dedicato alla presentazione dei risultati di un progetto unico nel suo genere a livello italiano, sulle possibilità di ridurre le emissioni di gas serra attraverso il primo programma di monitoraggio nazionale condotto a livello territoriale proprio in Franciacorta. Ad aprire i lavori Maurizio Zanella, Presidente del Consorzio Franciacorta, ente capofila del progetto: “Dai dati emersi possiamo dire che la vitivinicoltura nel suo insieme contribuisce a ridurre l’impatto sull’ambiente provocato da numerose attività produttive, in termini di emissioni di gas serra. Attraverso questo progetto confermiamo la sensibilità e l’impegno da parte delle aziende vitivinicole franciacortine alla razionalizzazione dei processi produttivi, orientati alla sostenibilità ambientale ed economica, oltre all’attivazione di programmi di miglioramento che possano accrescere la credibilità e l’autorevolezza del sistema Franciacorta presso i consumatori”. Seduti al tavolo dei relatori il gruppo di studio (Sata studio agronomico e D.i.s.a.a. - Università di Milano), che hanno ideato il modello di calcolo delle emissioni Ita.ca (Italian wine carbon calculator), e i ricercatori Andrea Pitacco dell’Università degli Studio di Padova e Angelo Cichelli dell’Università d’Annunzio Chieti-pescara coordinati da un moderatore d’eccezione, il geologo e primo ricercatore Crn, Mario Tozzi. Il primo intervento è stato di Leonardo Valenti del Dipartimento di Scienze Agrarie ed Ambientali, Università degli Studi di Milano, che ha illustrato metodi di approccio sostenibile alle tecniche vitivinicole con programmi di studio e di autovalutazione orientati ad aziende motivate, per interpretare i dati, comprendere e valutare i punti di forza o di debolezza in ogni fase della filiera, se essi sono di tipo organizzativo, tecnico, qualitativo, e qual è il livello d’impatto sull’ambiente, e da cui impostare un percorso di miglioramento di anno in anno. L’attenzione si è poi concentrata sull’intervento di Marco Tonni (Centro Vitivinicolo Provinciale di Brescia – Sata) che ha presentato un progetto coordinato a livello provinciale, che coinvolge aziende di Franciacorta, sul tema della biodiversità e della sua valorizzazione. Per quanto riguarda il tema centrale del convegno ha preso la parola Pierluigi Donna (Sata studio agronomico) per illustrare l’applicazione e i risultati ottenuti dal metodo Ita.ca, il primo calcolatore italiano di emissioni specifico per la filiera vitivinicola, condiviso a livello internazionale: “Il Consorzio Franciacorta è stato il primo e unico in Italia ad essere rappresentato da un monitoraggio delle emissioni di gas serra a livello territoriale con una rappresentatività superiore a quanto realizzato anche in altri Paesi. L’analisi, infatti, ha preso in esame oltre venti realtà produttive, 1.500 ettari di superficie vitata, pari a circa il 60% di tutta la Docg”. In questa prima fase le aziende più rappresentative dei diversi modelli viticoli e imprenditoriali della Franciacorta si sono offerte spontaneamente per questo programma di autocontrollo. Obiettivo del programma Ita.ca è quello di ottenere un “bilancio” che tenga conto anche dei valori di “sequestro”, ovvero l’effetto virtuoso della fotosintesi di un contesto viticolo che sottrae l’anidride carbonica dall’atmosfera per fissarla nella Sostanza Organica al suolo e nelle strutture legnose permanenti. Più carbonio viene bloccato permanentemente nel suolo sotto forma di sostanza organica (sequestrato), meno ne rimane in atmosfera sotto forma dei principali gas ad effetto serra. Il lavoro degli agronomi Sata ha preso in esame anche la valutazione dei consumi idrici che, pur non avendo relazioni con le emissioni di gas a effetto serra (Ghg), rappresentano un fondamento della sostenibilità. Un altro indice, a carattere parziale, è quello delle quantità di energia elettrica impiegata nel complesso per giungere a una bottiglia immessa al consumo. “Interessante sottolineare che le rilevazioni hanno evidenziato, per la Franciacorta, un apporto di energia da fotovoltaico pari al 7% del fabbisogno energetico complessivo, spiega Pierluigi Donna. “Secondo le indagini effettuate – continua Pierluigi Donna - i modelli viticoli franciacortini possono immobilizzare almeno 15 tonnellate per ettaro di Co2 all’anno. Considerando la media delle emissioni è possibile stimare, per la. Franciacorta, un credito di quasi 12 tonnellate/ettaro per anno relativi alla sola attività di campo. In considerazione delle attività di cantina e dell’interazione con quelle della viticoltura, all’inizio del 2011 con le aziende e il Consorzio Franciacorta fissammo come obiettivo minimo raggiungibile nel primo quinquennio una riduzione di emissioni pari a 1200 tonnellate di Co2 equivalenti”. “A oggi – conclude Pierluigi Donna - possiamo affermare che il territorio ha intrapreso un percorso virtuoso di attenzione e impegno testimoniati da un netto miglioramento del proprio bilancio globale, pari a un contenimento di emissione pari a quasi 3.000 tonnellate di Co2, sulle aziende monitorate, che salirebbero a oltre 5.000 proiettando il dato su tutta l’area franciacortina. Si tratterebbe del recupero stimabile dall’attività di un’area verde per oltre 300 ettari sulle aziende monitorate e fino a quasi 700 con la proiezione sull’intera Docg”. Andrea Pitacco dell’Università di Padova ha illustrato lo stato dell’arte nello studio dei sequestri nei suoi vitati, soprattutto se inerbiti, dimostrando come la vite, in quanto coltura agraria permanente, ha un ruolo significativo nella sottrazione di Co2 dall’atmosfera, finora riconosciuto solo a boschi e foreste. Infine, Angelo Cichelli dell’Università d’Annunzio Chieti-pescara ha rimarcato come la necessità di ridurre le emissioni di Ghg sia diventata una prerogativa condivisa anche dalla commissione Oiv (Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino), nella quale Sata è presente per convocazione del Mipaaf (Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari, Forestali), che si riunisce periodicamente per concordare metodi di indagine comuni ai diversi Paesi  
   
   
SI È CONCLUSA A MONTEPULCIANO L’ANTEPRIMA DEL “NOBILE” VINO NOBILE: LA VENDEMMIA 2012 BRILLA CON 5 STELLE RICCARDO COTARELLA: "UNA GRANDE ANNATA PER IL NOBILE DI MONTEPULCIANO" IL NOBILE PIACE SEMPRE DI PIÙ ALL´ESTERO: +7% LE VENDITE 2012 GERMANIA, USA E BENELUX I PAESI DI RIFERIMENTO  
 
Sarà un´annata a cinque stelle, il massimo del punteggio previsto, quella del Nobile 2012. E´ il giudizio con il quale si è espressa la commissione tecnica incaricata come ogni anno dal Consorzio del Vino Nobile per valutare la vendemmia appena trascorsa e che per l´occasione è stata presieduta dall´enologo Riccardo Cotarella. "Il vino è come un tavolo, senza gambe non può stare in piedi – ha detto Cotarella nel presentare l’annata – e in annate così incerte dal punto di vista climatico è l’intervento dell’uomo che fa la differenza e mi sento di dire che a Montepulciano questo succede ormai costantemente”. Sono le parole che hanno risuonato nella sala degustazione gremita da oltre 150 giornalisti specializzati provenienti da tutto il mondo arrivati a Montepulciano per la giornata conclusiva dell´Anteprima del Vino Nobile, evento che nei giorni riservati agli operatori del settore aveva fatto registrare circa 3 mila presenze. "Questo giudizio di massima qualità mi fa particolarmente piacere - ha detto nell´occasione il presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Federico Carletti - perchè in sei anni del mio mandato siamo riusciti come Consorzio a far passare un messaggio di continuità qualitativa, certificata non solo dalle stelle alle annate, ma anche dai dati di mercato che ormai da qualche anno ci vede senza giacenze nelle nostre cantine, dato questo che in un periodo così particolare a livello economico dimostra quanto il nostro sistema abbia funzionato e continui a funzionare". In degustazione nella giornata riservata alla stampa le nuove annate in commercio dal 2013, ovvero il Nobile 2010 e la Riserva 2009, oltre al Rosso di Montepulciano Doc 2011. Tutte annate a quattro stelle, quelle in commercio da quest´anno, che confermano ormai un trend positivo che dura da un decennio a Montepulciano e che con la vendemmia 2012 ha confermato il lavoro qualitativo svolto in vigna e poi in cantina dalle oltre 70 aziende associate al Consorzio, organo di tutela che proprio di recente è stato tra i primi in Italia a operare sul territorio nel controllo della produzione con lo strumento dell´Erga Omnes. A quanto pare la qualità dei vini di Montepulciano è sempre più apprezzata all´estero, mercato che nel 2012 ha assorbito il 68% (7 punti percentuali in più rispetto al 2012) di prodotto mentre il restante 32% è stato commercializzato in Italia. Per quanto riguarda il mercato nazionale le destinazioni di Vino Nobile vedono in testa la Toscana con il 44,1%, seguita dal resto del centro Italia (il 23,5%), mentre cresce sempre di più la vendita diretta in azienda che dal 16% del 2011 passa a quasi il 19 per cento con il 2012, assecondando l’incremento del movimento turistico. Se il primo paese di riferimento per l’export resta la Germania (44 per cento), significativo è anche il costante incremento del mercato statunitense che nel 2012 ha assorbito il 17% delle vendite. Il Benelux si attesta al 12 per cento delle esportazioni, mentre è in crescita anche il mercato verso l’Oriente che in tutto fa registrare circa il 6%, con un esponenziale incremento da parte del Giappone (+30 per cento dal 2009 al 2012), mercato verso il quale il Consorzio ha rivolto numerose azioni di promozione. L´anteprima del Vino Nobile si è svolta in una sede speciale quale la Fortezza, esempio lampante di come il vino a Montepulciano abbia una forte influenza anche sui beni culturali e sulla loro tutela. Questo edificio, grazie proprio all´impegno dei produttori del Consorzio del Vino Nobile, con la stretta collaborazione con l´Amministrazione Comunale, conferma la sua centralità anche per il prodotto-principe del territorio. I rappresentanti del Consorzio e del Comune sono infatti appena rientrati dagli Usa con in tasca il finanziamento di 400.000 Euro dell’Università di Kennesaw (Georgia) che, insieme ai fondi erogati dalla Regione Toscana e dai due partner locali, consentirà di completare il restauro della Fortezza (un investimento costato in tutto circa 2 milioni e mezzo di euro), destinata a diventare il punto di riferimento delle attività vinicole/culturali di Montepulciano insieme alle sede dell’ateneo statunitense e dove, nelle intese tra i costitutori ed il Comune, troverà posto anche un oliteca e punto degustazione di prodotti di qualità, oltre alla nuova sede del Consorzio stesso. Durante l´Anteprima è stato presentato anche un altro importante progetto che rientra nelle attività cosiddette "green" del Consorzio del Vino Nobile. Si chiama il Salvasughero e quello di raccogliere i tappi di sughero e riciclarli nel campo della bioedilizia è lo scopo di questa iniziativa che rientra nel progetto “Qui si ricicla il sughero” promosso dall’Associazione “A Braccia Aperte”, di cui il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano è entrato a far parte insieme a Wwf Italia, Amorim Cork Italia, la cooperativa E.s.t.i.a e il Centro Ricerche Sardegna. Nella fattispecie il “Salvasughero” è un box realizzato in carta riciclata dall’azienda senese Ecobox Srl, leader nella produzione di scatole per il vino, che contiene circa 50 tappi di sughero. Una volta riempita, la scatola potrà essere riconsegnata all’Enoteca del Consorzio e in cambio il consumatore riceverà una bottiglia di Vino Nobile. Il Vino Nobile è un fondamentale volano per l´economia del territorio. Il vino a Montepulciano muove una forza lavoro importante considerando che sono oltre mille gli addetti del settore. Oltre a questi vanno considerati gli stagionali e l’indotto generato dal vino (una stima parla del 70% dell’economia mossa dal settore vitivinicolo). Ogni anno a Montepulciano arrivano mossi dal vino circa 250 mila enoturisti. Il valore patrimoniale dei vigneti è stimato intorno ai 200milioni di euro mentre il valore della produzione si aggira sui 60milioni di euro all’anno. Altro dato curioso è che su 16 mila ettari di superficie comunale, a Montepulciano 2.600 ettari sono vitati. Questo vuol dire che il 16% circa del paesaggio comunale è caratterizzato dalla vite. A coltivare questi vigneti oltre 250 viticoltori (sono circa 90 gli imbottigliatori in tutto) che ogni anno producono circa 55 mila ettolitri di Vino Nobile e circa 18 mila destinati a divenire Rosso di Montepulciano. Nel 2012 sono state immesse nel mercato circa 7,6 milioni di bottiglie di Vino Nobile e circa 2,6 milioni di Rosso di Montepulciano Doc  
   
   
BENVENUTA CUVÉE 736: LA NUOVA ETICHETTA JACQUESSON DISTRIBUITA DA PELLEGRINI SPA . PELLEGRINI SPA E LA MAISON FRANCESE JACQUESSON LANCIANO SUL MERCATO LA NUOVA CUVÉE 736, IL NUOVO CHAMPAGNE DELLA LINEA 700, BASATO SULL’OTTIMA ANNATA 2008, CHE SEGNA UN VERO E PROPRIO PUNTO DI SVOLTA PER LA MAISON DI JEAN-HERVÉ E LAURENT CHIQUET.  
 
Dal 2008, infatti, i vigneti di proprietà di Jacquesson sono completamente condotti in regime organico: le vigne vengono coltivate con metodologie naturali e nel totale rispetto della natura, proteggendo le piante ed esaltando le peculiarità di ogni parcella. Il 2008 ha rappresentato anche una tappa fondamentale nel cammino verso l’autosufficienza dell’azienda. In quell’anno è stato limitato l’acquisto di uva a soli 8 ettari nelle prossimità del Domaine, gestiti esclusivamente da viticoltori affidabili e appassionati, con i quali i fratelli Chiquet condividono la filosofia aziendale. L’annata 2008 è iniziata con una primavera piuttosto fredda e piovosa, caratterizzata da numerose gelate, seguita da un’estate asciutta, ma allo stesso tempo fresca e ventilata. Questa situazione estiva ha disturbato un po’ la fioritura, l’oidio si è sviluppato in modo leggero mentre la peronospora e la muffa grigia, grazie al vento, sono stati praticamente assenti. Il mese di settembre è rimasto fresco, ventoso e piuttosto secco, ma non molto soleggiato. Come nel 2002, è stata osservata una relativa mancanza di giornate calde durante l’intero periodo vegetativo, il che non ha impedito alle uve di maturare perfettamente, in particolare grazie a rese moderate ottenute da un’attenta gestione della vigna. I mosti, ricchi di zuccheri e di ottima acidità, hanno dunque lasciato presagire vini di grande qualità. Le degustazioni successive hanno realmente soddisfatto le aspettative, rivelando uno dei migliori vini prodotti dalle generazioni Jacquesson. Potenza, complessità, materia, mineralità sono la giusta ricompensa tra la congiunzione di un’annata eccezionale e gli sforzi di anni passati a perfezionare le tecniche viticole e di vinificazione. Questa Cuvée è il prodotto di un vino ottenuto dall’affinamento in botti di rovere, sui lieviti, con “batonnage”. L’assemblaggio del vino è stato completato con alcuni dei suoi predecessori, i “vins de réserve”, conservati in cantina per diversi anni. Se la vendemmia 2008 ha costituito l’essenza della Cuvée, i vini di riserva delle annate 2007 e 2006, ai quali è stata aggiunta parte della Cuvée 735, costituiscono invece il 34% dell’assemblaggio. La nuova Cuvée 736, proveniente dai vigneti dei Grands e Premiers Crus di proprietà della Maison, è composta dal 53% di Chardonnay, 29% di Pinot Noir e 18% di Pinot Meunier. L’imbottigliamento, effettuato senza alcuna filtrazione, ha originato 252.992 bottiglie, 9.432 magnums e 346 jeroboams. Distribuiti da Pellegrini S.p.a., i vini della Maison Jacquesson sono disponibili nelle enoteche di nicchia e nelle carte vini dei più rinomati ristoranti. Fondata nel 1904, Pellegrini Spa è l’azienda commerciale di proprietà della famiglia Pellegrini da oltre un secolo attiva nella distribuzione sul territorio italiano di prodotti vitivinicoli e distillati di alta qualità. Pellegrini Spa distribuisce in esclusiva le etichette di oltre 80 aziende viti-vinicole italiane ed estere con offerte riservate al canale Ho.re.ca e super Ho.re.ca che vanno dai vini rossi e bianchi, ai distillati e agli Champagne Pietro Pellegrini, presidente Pellegrini Spa, è inoltre uno dei soci fondatori del Club Excellence il primo Club dei distributori e importatori nazionali di vini e spirits di eccellenza. Per conoscere tutti i prodotti distribuiti da Pellegrini Spa è possibile consultare il sito internet www.Pellegrinispa.net