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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 23 Maggio 2013 |
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AGROALIMENTARE: ESPORTARE NEI BRIC, SEMINARI A TORINO E CUNEO |
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Brasile, Russia, India e Cina: mercati di sbocco di grande appeal per le imprese dell’agroalimentare, dove però è indispensabile la padronanza dei principi di base che disciplinano l’importazione e la commercializzazione dei prodotti. Su questo tema il 29 maggio a Torino e il 30 a Cuneo si tiene un seminario dal titolo: Le certificazioni per i prodotti agroalimentari - Focus Paesi Bric. Il seminario rientra nel Progetto Integrato di Filiera (Pif) Piemonte Excellence, gestito dal Centro Estero per l’Internazionalizzazione (Ceipiemonte) su incarico di Regione Piemonte e delle Camere di commercio di Cuneo, Alessandria, Asti, Biella, Novara, Torino, Verbania e Vercelli. L’incontro intende fare luce sui principali ostacoli che i produttori italiani devono superare per sviluppare il proprio business in queste aree, con focus sulle tipicità alimentari italiane quali: salumi, formaggi/latticini, olio, riso, frutta, pasta, dolciumi, caffè, vini, bibite e cioccolato. Russia, India, Cina e Brasile infatti, a anni rivestono una posizione di primaria importanza nello sviluppo di nuove dinamiche di matrice economica e sociale. Con il 40% della popolazione mondiale e livelli di crescita che in Europa non si registrano più da anni, questi mercati rappresentano un bacino enorme per qualunque tipo di prodotto, in particolare per la gastronomia italiana. I gusti alimentari di queste economie emergenti stanno infatti cambiando rapidamente e il cibo made in Italy è diventato per molti uno status. I produttori italiani hanno però molteplici difficoltà per vendere qui i propri prodotti: etichettature obbligatorie, certificazioni, documenti di salubrità degli stabilimenti produttivi si sono moltiplicati negli ultimi anni. Inoltre sistemi di autorizzazione frammentari (federali, statali e municipali), restrizioni sanitarie introdotte talvolta addirittura senza preavviso, alti tassi di corruzione interna e carenze dei canali distributivi, spesso insufficienti a garantire appropriati livelli di conservazione e trasporto dei prodotti alimentari, costituiscono altrettanti ostacoli all’importazione. La Cina è un membro del Wto e si è impegnato alla liberalizzazione dell’accesso al suo mercato; nonostante ciò ci sono ancora barriere all’ingresso dei prodotti di importazione. Dal 2009 il gigante asiatico si è dotato di una Food Safety Law of the People´s Republic of China, più rigorosa della disciplina europea, ad esempio, in termini di etichettatura delle merci in entrata. Estremamente complesse le procedure di importazioni di merci nella Federazione Russa, che include il certificato di conformità Gost-r, previsto per vari prodotti tra cui quelli alimentari, chimici, cosmetici, beni di consumo ecc. Le norme di sdoganamento poi, sono in continua revisione. In India, in base al regime della Ogl (Open General Licence), vige il principio di libera importazione ed esportazione. E’ però molto complesso il sistema relativo alla sicurezza metodi di certificazione dei prodotti agroalimentari in quanto ci sono diverse fonti normative a volte in contraddizione tra loro. Essendo uno stato Federale, ogni Stato può emettere normative specifiche in tema alimentare, che rendono ancora più difficoltoso orientarsi. L’importazione in Brasile solitamente richiede la presentazione di una licenza. Nelle zone franche (Manaus Amazonas) i requisiti possono variare. La normativa sulle etichette è particolarmente complessa, in particolare per il calcolo energetico dei valori nutrizionali. Il Brasile inoltre appartiene al Mercosur, ovvero l’Unione commerciale dei Paesi sudamericani e in tema alimentare bisogna far riferimento sia alle disposizioni emanate dal Mercosur, sia a quelle interne. Le certificazioni per i prodotti agroalimentari - Focus Paesi Bric Programma Torino, 29 maggio 2013 Centro Congressi Regione Piemonte - Sala Trecento - Corso Stati Uniti 23. 14.00 Registrazione partecipanti, 14.15 Saluti introduttivi, 14.30 Intervento informativo sulle tematiche attinenti la certificazione dei prodotti agroalimentari per i paesi Bric e cenni sulle certificazioni di valenza internazionale. Relatore: Ing. Monica Perego –esperta di certificazioni di prodotto e di processi. 16.30 La comunità economica euroasiatica (Eurasec) e l´unione doganale. Relatore: Ing. Elena Belevtseva – Qsa Genova. 17.00 Domande e conclusione dei lavori. Cuneo, 30 maggio 2013 Camera di commercio di Cuneo - Salone d´onore - Via E. Filiberto 3: 09,30 Registrazione partecipanti, 09.45 Saluti introduttivi, 10.00 Intervento informativo sulle tematiche attinenti la certificazione dei prodotti agroalimentari per i paesi Bric e cenni sulle certificazioni di valenza internazionale. Relatore: Ing. Monica Perego – esperta di certificazioni di prodotto e di processi. 12.00 La comunità economica euroasiatica (Eurasec) e l´unione doganale Relatore: Dr. Giorgio Barone – Qsa Genova. 12.30 Domande e conclusione dei lavori. |
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COMO - CONTRIBUTI ALLE NEO PMI AGRICOLE E AGLI ASPIRANTI IMPRENDITORI |
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La Camera di Commercio di Como promuove un bando che prevede l’erogazione di contributi a sostegno della nuova imprenditoria agricola (Pmi agricole attive dal 1^ gennaio 2013 e aspiranti imprenditori agricoli) nella zona di competenza delle tre Comunità Montane esistenti nella provincia comasca (Triangolo Lariano, Valli del Lario e del Ceresio, Lario Intelvese). Il contributo andrà a coprire il 40% delle spese ammesse, fino ad un massimo erogabile di 10.000 euro per azienda. Le domande devono essere presentate entro il 29 novembre 2013. Http://www.co.camcom.gov.it/tool/finanziamenti/single/view_html?id_appointment=1232 |
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SI È CONCLUSO IL CICLO DI SEMINARI INFORMATIVI ORGANIZZATI DAL DIPARTIMENTO AGRICOLTURA ALLA FIERA INTERNAZIONALE "TUTTOFOOD
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Si è concluso il ciclo di seminari informativi organizzati dal Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria presso la fiera internazionale "Tuttofood" attraverso la misura 111 del Piano di Sviluppo Rurale. Dal 19 al 22 maggio 30 aziende calabresi hanno avuto la possibilità di confrontarsi sul tema "Agroalimentare internazionale di Calabria: trait d´union per lo sviluppo dell´economia regionale" attraverso vari incontri e dibattiti con esperti del settore, giornalisti specializzati e dirigenti del comparto. L´ultima giornata si chiusa con il meeting dal titolo "Psr Calabria e settore primario" durante il quale i Dirigenti del Dipartimento Agricoltura Alessandro Zanfino e Maurizio Nicolai hanno presentato alle aziende calabresi le numerose opportunit offerte dal Piano di Sviluppo Rurale e, soprattutto, dalla seria e puntuale programmazione del Por 2014-20120 per il quale già da tempo si aperta la discussione. Il successivo dibattito ha visto protagonisti i produttori, che hanno ringraziato Assessorato e Dipartimento per le tante azioni avviate e si sono confrontati sulle strategie da portare avanti per dare ulteriore slancio al comparto, ribadendo la volontà di lavorare ad un percorso unitario, in grado di dare maggiore forza agli operatori. "E’ stata un´ottima occasione per le nostre aziende - ha commentato l´Assessore all´Agricoltura Michele Trematerra - che hanno avuto modo di perfezionarsi su tantissimi aspetti fondamentali per lo sviluppo del comparto agroalimentare, dalle tecniche di produzione e commercializzazione, a quelle di marketing sui mercati nazionale ed internazionale. L´amministrazione guidata dal Presidente Scopelliti punta molto sull´Agricoltura per far crescere la Calabria e noi stiamo portando avanti progetti ed iniziative in grado di fornire risposte importanti agli operatori del settore e metterli nelle condizioni migliori per lavorare serenamente. Queste occasioni - ha concluso l´Assessore Trematerra - dimostrano come sia fondamentale puntare sulla qualità e sulle tradizioni dei nostri prodotti, vere eccellenze capaci di confrontarsi con qualunque realtà". |
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BASILICATA SU DECRETO MINISTRO AGRICOLTURA |
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“Il decreto del Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo con cui si dà piena attuazione a una delibera Cipe (la n.82/2012) grazie al quale vengono sbloccati i pagamenti dei Programmi di sviluppo rurale, precedentemente sospesi a causa dell’esaurimento della quota di cofinanziamento regionale, ci consente di guardare con maggiore ottimismo all’obiettivo, che ci siamo posti all’atto dell’insediamento, di impegnare e spendere l’intera posta finanziaria del Feasr 2007-2013, che ha registrato non pochi ostacoli proprio a seguito di provvedimenti del precedente Governo Monti”. Lo dichiara l’assessore all’Agricoltura, Nicola Benedetto. “L’atto del nuovo Ministro De Girolamo, di fatto un incoraggiamento al nostro sforzo, contiene, inoltre, - prosegue - anche un altro aspetto importante che riguarda l’operatività del Fondo speciale Iva presso gli organismi pagatori (da noi l’Agea di cui l’Arbea, come è noto, è “sportello”), finanziato dai bilanci regionali, proprio come ha fatto la Regione Basilicata, al fine di riattivare la spesa in favore di interventi precedentemente bloccati per l’esaurimento delle relative risorse. E’ il caso di ricordare che il fondo è alimentato da importi che provengono dalla rimodulazione dei programmi di sviluppo rurale e pertanto da fondi di nostra disponibilità. Con l’atto del Ministro, particolarmente atteso dal mondo agricolo, dunque avremo un doppio vantaggio che si ripercuoterà positivamente sulla semplificazione della gestione dell’annualità 2013 che ci vede, sia pure da poche settimane, concentrare ogni impegno. Va ricordato che con il riparto dei contributi Ue per le nuove sfide e il “travaso” dei fondi per solidarietà all’Abruzzo e all’Emilia Romagna, colpite dai terremoti 2009 e 2012, è stata aggiornata la mappa dei budget regionali che ha visto la Basilicata farsi carico dei problemi di ricostruzione delle aree terremotate con uno storno del 4% da destinare appunto al terremoto che ha colpito le due regioni. Ora è indispensabile, come ho chiesto a tutte le associazioni professionali agricole, attraverso una sinergia di collaborazione con i nostri uffici, incrementare la capacità di spesa ed utilizzare tutte le risorse dell’Ue, anche attraverso il ripensamento di alcuni Bandi, con l’auspicio di poterlo fare con una “marcia in più” disponendo di nuova liquidità di cui le aziende agricole hanno assoluto bisogno per reggere crisi di mercato, investimenti e competitività”. |
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LOMBARDIA. GIOVANI AGRICOLTORI, UN MILIONE CON TERZO BANDO |
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Milano - La Direzione Agricoltura di Regione Lombardia ha stanziato un milione di euro, per valorizzare i giovani imprenditori agricoli e forestali, di età compresa tra i 18 e i 40 anni, incentivandone l´insediamento. Lo prevede il terzo bando, in ordine di tempo, da quando la Misura 112 del Psr (Piano di sviluppo rurale) è stata attivata (2008). ´Si tratta di risorse importanti - ricorda l´assessore regionale all´Agricoltura -, che mettiamo a disposizione, per incentivare le nuove generazioni a impegnarsi in un settore che richiede rinunce, fatica e sacrificio, ma che può regalare in cambio grandi soddisfazioni, alla ricerca di una meritata redditività. Remunerazione che resta l´obiettivo per tutti gli imprenditori, ma soprattutto per chi, come i più giovani, diversamente non si avvicinerebbero più a un settore che, per la crisi perdurante, segna il passo rispetto a una fase di crescita della marginalità´. Prosegue Monitoraggio Burocrazia - L´assessore ricorda, poi, l´altro grande impegno avviato con una fase di monitoraggio degli ´intoppi´ burocratici ancora, purtroppo, presenti nell´applicazione di normative e procedure di accesso ai finanziamenti. ´Sto lavorando con gli uffici della Direzione generale - ha detto - per arrivare a una riduzione e semplificazione dei vincoli burocratici e all´eliminazione di incombenze, che spesso ostacolano l´imprenditoria agricola, oltre ad aver avviato una interlocuzione diretta con la Commissione europea´. 30 Milioni Già Stanziati In Precedenza - Con i due precedenti bandi per la giovane imprenditoria agricola lombarda sono stati stanziati circa 30 milioni, per sostenere il primo insediamento nel settore. Con il decreto del terzo bando sono state approvate le disposizioni attuative per la presentazione delle domande relativa alla Misura 112 ´Insediamento di giovani agricoltori´, che potranno pervenire agli uffici delle Amministrazioni provinciali della Lombardia fino al 15 ottobre 2013. Tra i documenti da allegare alla domanda di premio da presentare, il Piano aziendale per lo sviluppo dell´attività agricola e le autocertificazioni richieste. I modelli della documentazione necessaria sono allegati al bando, pubblicato sul Burl (Bollettino ufficiale Regione Lombardia), dal 20 maggio 2013. |
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OGM: A BRUXELLES WORKSHOP SUL PROGETTO DI MONITORAGGIO DEMETRA. PARTECIPA LA REGIONE
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Firenze – Si svolgerà domani a Bruxelles un workshop europeo per la divulgazione del progetto Demetra dedicato al monitoraggio degli Ogm, gli organismi geneticamente modificati. All’iniziativa, che si terrà in Rond Point Schuman 14 a Bruxelles (Logo room- 8° piano) parteciperanno rappresentanti di tutti gli enti che hanno partecipato al progetto: Regione Toscana, Igv-cnr, Ise- Cnr, Università di Firenze, il Parco Migliarino San Rossore, l’Unione Europea. La giornata (inizio ore 9,30 – termine 16) è stata organizzata per rendere pubblici i principali risultati del progetto che riguarda il monitoraggio delle colture trensgeniche e il rischio potenziale delle stesse in determinati ambienti. |
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REGIONE LAZIO: ELETTO IL NUOVO COORDINATORE REGIONALE DELLE CITTÀ DELL’OLIO E’ LEANDRO PERONI, SINDACO DI CELLERE IN PROVINCIA DI VITERBO |
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Leandro Peroni, sindaco di Cellere in provincia di Viterbo è il nuovo coordinatore regionale della Regione Lazio per l’Associazione Nazionale Città dell’Olio. E’ stato eletto all’unanimità nel corso dell’assemblea dei soci del coordinamento regionale che si è svolta il 17 maggio scorso, alle ore 11 in seconda convocazione, presso la Sala Presidenza della Camera di Commercio di Viterbo. “Ringrazio i colleghi per la stima che mi hanno accordato e invito tutti a dare il proprio contributo affinché il Lazio possa essere parte attiva e presente nelle attività dell’Associazione” ha detto Peroni che poi ha concluso i suo intervento proponendo la candidatura del Comune di Canino alla vicepresidenza del Coordinamento. Dunque la nuova compagine di Coordinamento regionale Lazio delle Città dell’Olio è così composta: il Coordinatore regionale Leandro Peroni e i Vice Coordinatori: Luigi Ambrosini assessore all’Agricoltura della Provincia di Viterbo, Lorenzo Diamanti assessore del Comune di Mompeo in provincia di Rieti e il delegato alla vicepresidenza che sarà indicato dal sindaco di Canino. In occasione dell’incontro, l’assemblea ha discusso anche della tappa Lazio dell’edizione 2013 di Girolio d’Italia e della partecipazione evento fieristico di Genova “Sapori da Sfogliare”. |
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MARCHE: IL PRESIDENTE SPACCA HA INCONTRATO LE ORGANIZZAZIONI DEL SETTORE AGRICOLO.
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In Regione il presidente Gian Mario Spacca, il 23 maggio, ha incontrato le associazioni di categoria del settore agricolo – Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Confcooperative, Fedagri Marche, Agci, Copagri – per fare il punto della situazione del comparto, in vista delle battute finali del periodo di programmazione 2007-2014 e l’avvio di quello successivo 2014-2020. “L’agricoltura è uno dei settori più importanti – ha detto Spacca – per la crescita delle Marche, soprattutto in questa fase, dove l’uscita dalla crisi dipende sempre più dallo sviluppo di una nuova economia che si affianca al manifatturiero, basata sull’integrazione tra agricoltura, sviluppo rurale, ambiente, energia, turismo/cultura. Se consideriamo questi settori come un unico aggregato, i margini di recupero sono notevoli, visto che il pil regionale di esso è la metà di quello registrato a livello nazionale. Per questo il mondo rurale, la qualità che esprime, la giovane imprenditorialità che genera, l’innovazione nel solco della tradizione che interpreta e la tenuta economico sociale che anche in periodo di crisi riesce ad evidenziare, sono al centro di uno dei quattro pilastri dell’azione di governo da qui alla fine della legislatura, accanto al sostegno all’impresa, alla sanità, alla politica per il territorio e alla semplificazione burocratica. Le risorse di cui disponiamo sono quasi esclusivamente di origine europea, per questo diventano estremamente importanti semplificazione burocratica, sussidiarietà e confronto Regione–associazioni, per definire al meglio la prossima programmazione delle risorse e per investire in modo efficace i circa 30 milioni di euro che ci rimangono dal programma di sviluppo rurale in corso di esecuzione”. Nevio Lavagnoli, in rappresentanza di Cia e Agrinsieme, il coordinamento di associazioni agricole, ha sottolineato l’esigenza di “una forte attenzione all’aspetto creditizio, dove l’esperienza dei confidi risulta particolarmente positiva, e alla semplificazione amministrativa”. Patrizia Marcellini, per Fedagri Marche, ha richiamato l’attenzione “sull’importanza della buona cooperazione nel mondo rurale, anche per i suoi riflessi sociali”. Claudio Gagliardini, di Coldiretti Marche, ha auspicato “una calendarizzazione delle priorità in agenda per il settore, a partire dalla semplificazione delle procedure e dalla condivisione con le banche delle istruttorie delle pratiche di contributo”. Grande preoccupazione è stata espressa da Alessandro Alessandrini di Confagricoltura, per i crescenti danni provocati dai cinghiali e dai lupi, “non solo diretti alle produzioni, ma anche per i rischi legati alla diffusione negli allevamenti di malattie di cui sono portatrici queste specie”. Il tavolo verde – che riunisce le associazioni agricole e la Regione - si è aggiornato ai primi giorni della prossima settimana |
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FVG, FORESTE: CINGHIALI IN AUMENTO NELLA VALLE DI PREONE |
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Trieste - Questa primavera i cinghiali sono in aumento nel territorio del comune di Preone (Ud) ed in particolare nella valle di Preone, dove i terreni sono stati oggetto di vistosi danneggiamenti. Sempre ai cinghiali sono attribuibili danni evidenti nella campagna limitrofa all´abitato di Ovasta, in comune di Ovaro, ed in località Selva di Pieria, nel comune di Prato Carnico. Attualmente sono pertanto allo studio metodologie atte a contenere i danni provocati da questi ungulati, costantemente presenti da diversi anni in Carnia, specialmente nelle valli del Tagliamento e Degano. I primi cinghiali si erano insediati nella zona di Enemonzo per poi espandersi al comune di Lauco, dove per diversi anni i danni alle colture sono stati ingenti. Ultimamente però nell´area di Lauco risultano in calo, mentre lo scorso autunno hanno arrecato danni ai terreni pascolivi della malga Losa, collocata nel territorio del Comune di Ovaro ma di proprietà del Comune di Villa Santina. |
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CALAMITA´ NATURALI 2011 E GELATE 2012: PIEMONTE ANTICIPA I CONTRIBUTI DEL MINISTERO E INTEGRA LE RISORSE PER DANNI A STRUTTURE AZIENDALI E PRODUZIONI |
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Torino - Claudio Sacchetto: “Velocizziamo l’iter erogando le risorse che già la scorsa estate il Fondo di Solidarietà Nazionale aveva previsto ma non versato, inoltre l’Assessorato provvede ad una consistente integrazione dell’importo statale affinché le aziende possano davvero compensare i danni subiti” L’assessorato Regionale all’Agricoltura garantirà i contributi in conto capitale per i danni alle produzioni, alle strutture aziendali e alle scorte conseguenti alle avversità atmosferiche dell’anno 2011 e del febbraio 2012, erogando un totale di 9.731.617, 99 euro. In seguito al riconoscimento, da parte del Ministero, del carattere di eccezionalità degli eventi registrati nel 2011 (nei periodi 13-17 marzo, maggio-giugno, 10-13 luglio, 4-8 novembre) e delle rigide gelate verificatesi tra gennaio e febbraio 2012, il riparto pianificato dal Fondo di Solidarietà Nazionale prevede l’assegnazione al Piemonte di 3.172.000 euro per compensare i danni al settore rurale. L’assessorato Regionale all’Agricoltura, in primo luogo valutando improrogabile il restringimento dei tempi per i pagamenti alle aziende coinvolte dalle avversità metereologiche, e ritenuto in seconda istanza l’importo statale al di sotto delle esigenze evidenziate dal territorio, nel corso dell’odierna seduta pomeridiana di Giunta ha licenziato la delibera che consente agli uffici regionali di anticipare in tempi brevi le risorse statali non ancora trasferite da parte del Ministero, e di integrare tale importo con 6.559.617,99 euro attraverso l’impiego di economie a disposizione dell’Amministrazione. Mediante tale provvedimento non solo si ha un contingentamento dei tempi di pagamento, ma si garantisce il finanziamento del 70% del contributo massimo concedibile per danni alle strutture e del 35% del contributo massimo concedibile per il deterioramento delle produzioni. Assessore Regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto: “Con tale provvedimento l’obiettivo è doppio, vale a dire l’erogazione di un importo che da parte del Fondo di Solidarietà Nazionale è stato assegnato, in termini teorici, già nell’agosto 2012 -ma ancora ad oggi non trasferito alla Regione- e in secondo luogo rinforzare mediante un’iniezione di risorse, oltre 6 milioni e mezzo di euro, un contributo statale che altrimenti non avrebbe inciso minimamente sulla estrema necessità di compensazione delle aziende a seguito degli eventi climatici eccezionali dell’annata 2011 e inizio 2012. Se nel recente passato, con i precedenti riparti, la Regione portò a compimento il ripristino complessivo del comparto infrastrutturale agricolo, mediante l’erogazione di questa somma pari a quasi 10 milioni di euro si interviene per compensare le produzioni di pregio andate perdute (data l’impossibilità delle aziende, in quel periodo, di stipulare le opportune assicurazioni), le strutture aziendali e le scorte. Ritengo questo intervento un’azione di un certo peso, specie in un periodo economicamente delicato come l’attuale, in grado di fornire una boccata di ossigeno alle aziende che da oltre un anno attendevano risposte, e di ovviare in secondo luogo ad una tempistica particolarmente prolungata da parte dello Stato. Le erogazioni da parte della Regione potranno prendere inizio nei prossimi mesi”. |
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AGRICOLTURA. PER LA PRIMA VOLTA MILANO OSPITA UNA FIERA DI TRATTORI: IL 25 E 26 MAGGIO AL DEPURATORE DI NOSEDO |
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In esposizione le macchine più avanzate per tecnologia e rispetto ambientale. Inoltre, attività didattiche per bambini e vendita diretta di prodotti agricoli Arrivano i trattori in città. Sabato 25 e domenica 26 maggio, nel Parco della Vettabbia, presso il Depuratore di Nosedo, via S. Dionigi 90, si svolge la prima edizione di ‘Agricola’, la fiera espositiva che per la prima volta porta a Milano i trattori e le macchine agricole, i mezzi più avanzati dal punto di vista tecnologico e ambientale. "Questa fiera - ha dichiarato la vicesindaco con delega all´Agricoltura Ada Lucia De Cesaris - rappresenta una prima concreta occasione per mettere in connessione il mondo agricolo milanese ed Expo: un’iniziativa volta a consolidare il rapporto tra città e agricoltura". "Attraverso ‘Agricola’ – ha spiegato l’assessore all’Agricoltura della Provincia Luca Agnelli - possiamo comprendere il vero valore dell´agricoltura, in tutti i suoi aspetti: una condizione fondamentale per favorire una modifica dell´agenda delle politiche pubbliche, che riporti al centro dell´attenzione i temi dell´alimentazione, della sostenibilità e della tutela del suolo". In vista di Expo 2015 Milano si attrezza per approfondire e stringere i legami tra città e campagna, tecnologia e sviluppo sostenibile, agricoltura e ambiente. Un settore in forte evoluzione, dove riveste una sempre maggior importanza il rispetto dell’ambiente con l’adozione di pratiche agronomiche e di tecniche moderne e sofisticate, grazie all’apporto di macchine e metodologie innovative. La fiera ‘Agricola’, che si inserisce nell’ambito delle iniziative degli Expo Days 2013, rappresenta un appuntamento di primaria importanza per gli agricoltori del milanese per conoscere in modo diretto le più recenti proposte del mercato nell´ambito della meccanizzazione, della componentistica, della ricerca scientifica e delle tecnologie di settore. Un’occasione di aggregazione per riunire i diversi settori dell’agricoltura e collegarli con un pubblico eterogeneo, creando un vero e proprio scambio e dialogo tra città e campagna. Un dialogo sempre più necessario e attuale, anche in vista dell’evento Expo 2015. Un’occasione per i cittadini milanesi per conoscere il territorio agricolo alle porte della città, praticare nuovi stili di vita e di consumo, acquistare prodotti genuini, partecipare ad attività organizzate per adulti e bambini. ‘Agricola’ nasce dall’incontro di diverse realtà che hanno deciso di lavorare insieme per promuovere un progetto comune volto al sostegno e alla valorizzazione del mondo agricolo e grazie alla sinergia di istituzioni pubbliche, enti privati, aziende agricole, chimiche, dell’agribusiness e delle principali marche del mondo dei trattori. Il programma della due giorni prevede attività ludiche e didattiche per bambini con visite agli animali della fattoria e da cortile, la vendita diretta di prodotti enogastronomici delle aziende agricole del territorio, la presentazione della ‘Depuart Lab Gallery’, la galleria-laboratorio di arte sperimentale con installazioni sul concetto artistico di ‘orto d’arte’. Sabato 25 maggio, alle ore 16, si svolge il convegno ‘La risposta dell’Agricoltura all’esigenza di sostenibilità ambientale’, a cui partecipano, tra gli altri, Luca Agnelli, assessore all’Agricoltura, Parchi, Caccia e pesca della Provincia di Milano, Roberto Mazzini, presidente Milano Depur, Giammaria Visconti, amministratore delegato Evergreen Italia. L’ingresso alla fiera è gratuito. Il Depuratore di Nosedo è polo avanzato nel settore della tecnologia applicata al riuso delle acque, al risparmio energetico, allo sviluppo di una agricoltura sempre più in sintonia con l’ambiente. Grazie a questo moderno impianto, eccellenza a livello europeo, 432 mila metri cubi di acque reflue vengono quotidianamente trasformate in acqua pulita e fanghi riciclabili. L’acqua viene riutilizzata per l’irrigazione delle aree coltivabili del distretto agricolo a sud di Milano, che nel suo complesso, abbraccia una superficie di circa tremila e settecento ettari essenzialmente votata alla produzione di riso, grano tenero, mais da granella e prato. Parzialmente orientati al settore agricolo anche i fanghi residui, riutilizzabili quali fertilizzanti in alternativa alla termovalorizzazione. Il Depuratore si trova all’interno del Parco Agricolo Sud Milano, istituzione che intreccia, in un’esperienza forse unica a livello europeo, motivi di salvaguardia e tutela del territorio con la difesa di una funzione economica come quella agricola che ha segnato la storia dello sviluppo di quest’area. Un Parco che tiene conto di una domanda sociale sempre più ampia di spazi aperti, fruibili e ricchi di significativi valori culturali, il tutto in un contesto di un’area metropolitana tra le più sviluppate del Paese. L’apporto fornito dal depuratore all’economia locale dove operano le aziende agricole facenti capo al Consorzio della Roggia Vettabbia e al Distretto Agricolo Milanese dimostra che la convivenza fra le esigenze delle aree urbane e quelle delle aree agricole possono conciliarsi fra loro se gestite mediante i necessari strumenti e la necessaria professionalità. |
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FORESTAZIONE, PARTITI IERI CANTIERI AREA PROGRAMMA VAL D’AGRI |
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Sono partiti il 21 maggio i cantieri forestali dell’Area Programma Val d´Agri. Lo rende noto il presidente Claudio Cantiani esprimendo soddisfazione per l’avvio anticipato dei lavori rispetto ai tempi previsti. L’area programma Val d’Agri è la prima delle sette ad avviare i cantieri, subito dopo l’approvazione da parte del Consiglio regionale del Piano operativo annuale 2013 in materia di forestazione che garantisce 112 giornate contributive ai 3506 addetti del settore, a cui si aggiungono 318 nuovi addetti. “Abbiamo voluto dare una risposta importante in un momento di crisi”, ha detto Cantiani. “Un riscontro concreto e nei tempi più veloci possibili – ha aggiunto - alle impellenti e necessarie richieste di lavoro”. |
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RURALIA, TORNA A PRATOLINO LA FESTA DELL´AGRICOLTURA FARMER MARKET A KM 0, ANTICHI MESTIERI, MOSTRA DI SUINI, CAVALLI, CONIGLI E POLLAME RARO |
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Esposizioni di bovini di razza Chianina, Calvana e Limousine; mostra di razze ovine, una rassegna di colombi rari e razze pregiate di polli. E ancora: rettili esotici, mostra-mercato dei prodotti delle aziende locali, tiro al piattello laser, con tanto di mini torneo con coppe e medaglie in premio esibizione cinofila di addestramento su riporti simulati, con cani di razza Springer e Spaniel. Questi, e molti altri, gli appuntamenti della diciassettesima edizione di Ruralia, che torna sabato 25 e domenica 26 maggio nel Parco di Pratolino a Vaglia. Una kermesse a ingresso libero che ogni anno attira dai 20 ai 40mila visitatori. “Ruralia sarà una bella festa per il mondo rurale e agricolo, che si svolgerà in mezzo alla natura – afferma l’Assessore provinciale all’Agricoltura Pietro Roselli -. Siamo alla 17esima edizione, un appuntamento ormai atteso, che apre la stagione primaverile ed estiva del mondo rurale nella sua totalità. Ruralia è una rappresentazione completa dell´agricoltura e del mondo dell’allevamento. Non mancheranno, per cominciare, le ‘sfilate’ e le mostre dei grandi animali che caratterizzano la nostra zootecnica, calvana e limousine in testa. A seguire, famiglie e bambini potranno vedere animali da corte e gli strumenti e le professioni della vita di campagna, comprese le attività venatorie. La due giorni di Ruralia è l’occasione per far sentire il corpo vivo della campagna soprattutto a chi sta in città, a Firenze”. Tra gli appuntamenti previsti, anche il mercato di filiera corta a cura delle associazioni professionali agricole: “Ruralia è quindi certo un momento per vedere e scoprire i nostri prodotti tipici – conclude Roselli – ma anche per acquistare i frutti della terra di stagione”. Il programma. Quattro gli spazi principali nei quali è articolata “Ruralia”. Si comincia con “I pratoni” all’ingresso principale, la zona a cura dell’Arat (Associazione regionale allevatori toscani) dove saranno allestite mostre-vetrine di bovini da carne, ovini, suini, cavalli, asini, muli, colombi rari (sia italiani che stranieri), razze pregiate e rare di pollame, conigli. Per i bambini la possibilità di fare una “passeggiata” in sella a un mulo o a un asinello. Sempre nell’area “I pratoni” si trova il mercato a “Chilometro Zero” dove assaporare e acquistare le primizie di stagione prodotte nel territorio provinciale. Oltre a questo, saranno visibili anche i mezzi utilizzati dai Consorzi di Bonifica della Toscana Centrale e dell’Area fiorentina, che a Pratolino illustrano le loro attività per la difesa del suolo, la tutela dell’ambiente, della biodiversità e della qualità delle acque. Nei pratoni di Villa Demidoff si trova anche l’area ristorazione con i prodotti tipici del Mugello. E in ambito di filiera corta, nei “pratoni” si potrà toccare con mano la filiera corta dell’energia, con la presentazione, a cura di Agenzia Fiorentina per l’Energia, di un impianto mini-eolico a cura della società Windkinetik Wind System di Sesto Fiorentino. Passeggiando per il sentiero principale di Pratolino, si arriva alla “Locanda”, zona B di Ruralia, dove sarà allestito il “borgo degli antichi mestieri”, con mastri cestai, trottolai, scalpellini, cuoiai, vetrai, ferrai da cavallo e molto altro. Sempre in quest’area, si potranno vedere funghi e frutti di bosco a cura del Centro regionale di Coordinamento per la micologia/Ispettorato micologico Asl 10 e del Gruppo Micologico Micheli di Firenze. Nel pomeriggio di sabato 25 maggio, dalle 15 alle 16, esibizione itinerante dei Maggiaioli. Dalla Locanda si arriva alla zona C, quella delimitata da “Limonaia, fagiane ria e voliera” dove, per i più coraggiosi, è visibile una mostra di rettili esotici e di rettili ed anfibi tipici delle nostre campagne, a cura della Fondazione Malenotti, del museo di storia naturale dell’Università di Firenze e del dipartimento di Biologia Evoluzionistica dell’Università di Firenze. Sarà anche aperto al pubblico il Centro erpetologico di Villa Demidoff. Visibile anche una mostra mineralogica e degli strumenti antichi del minatore. Nel pratone ai piedi del Gigante dell’appennino, la zona D, l’Area delle Istituzioni, con mostra ed esibizione di piccioni “volantini da palco”, stand informativo sulle varie tipologie di pesca e divulgazione relativa all’incubatoio ittico provinciale e sulla fauna ittica tipica dell’area fiorentina, così come del mondo della caccia. Sempre nell’area delle istituzioni, sabato mattina (ore 11.00) convegno a cura dei consorzi Agriambiente Mugello e Futa Le-ener su produzione e uso del legno cippato. Info e orari: Ruralia si tiene sabato 25, in orario 10-22 (per consentire anche di cenare a Pratolino), e domenica 26, dalle 10 alle 20. Il parco Mediceo di Pratolino, sulla via Bolognese, è ben collegato anche con i mezzi pubblici Ataf&linea. Enti organizzatori: Provincia di Firenze, Associazione regionale allevatori, Unione dei Comuni Fiesole-vaglia. Con il patrocinio della Regione Toscana e in collaborazione con il Parco Mediceo di Pratolino. Enti che espongono a “Ruralia”: Cia, Coldiretti, Agenzia Fiorentina per l’Energia, Windikinetic Wind System, Incas93 e Maison Bio, Consorzio di Bonifica della Toscana Centrale, Consorzio di Bonifica Area Fiorentina, Ispettorato Micologico Asl 10, Gruppo Micologico P.a. Micheli di Firenze, Centro erpetologico di Villa Demidoff, Club italiano del colombacciom, Fipsas, associazioni venatorie riunite Atc4 e Atc5, Aic Toscana Onlus (associazione celiachia), Consorzio Futa Le-ener e Agriambiente Mugello. |
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OPERAI FORESTALI PARCO COLLI. PRONTA PRIMA TRANCHE; GIUNTA VENETA IMPEGNATA A COMPLETARE OPERAZIONE |
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Venezia - “L’intervento della Regione per assicurare la continuità dello stipendio e della retribuzione agli operai forestali che lavorano a servizio del Parco Colli è cosa certa e già decisa dalla Giunta veneta, anche se deve passare per più fasi”. Lo ribadiscono all’unisono gli assessori all’ambiente Maurizio Conte e ai parchi Franco Manzato, con l’obiettivo “di ripristinare la verità sulla vicenda a fronte di informazioni parziali o semplicemente senza fondamento”. “Una prima tranche di 500 mila euro sarà prelevata dalle spese del bilancio regionale a sostegno dei Parchi per l’attuazione delle previsioni dei Piani Ambientali. Questi fondi non sono tuttavia ancora sufficienti, ma sono gli unici al momento disponibili nel bilancio approvato dal Consiglio – riconoscono Conte e Manzato – e l’impegno comune della Giunta è di arrivare quanto prima alla intera copertura necessaria dentro confini giuridicamente incontestabili. Quanto al cosiddetto “transito” degli operai forestali dal Parco alla Regione, va chiarito che questi lavoratori non sono dipendenti di ruolo della Regione e che non è possibile il passaggio nei ruoli della amministrazione regionale. Era stato semplicemente ipotizzato un “cambio” di datore di lavoro, che di fatto non avrebbe cambiato i termini della questione. In sostanza, gli operai avrebbero dovuto essere “licenziati” dall’ente Parco e “reimpiegati” con il medesimo contratto per la realizzazione di lavori forestali eseguiti dalla Regione in amministrazione diretta nell’ambito della programmazione regionale. Questo poteva significare un diverso datore di lavoro, ma i soldi occorreva comunque reperirli in aggiunta alle risorse già previste per gli interventi di difesa idrogeologica”. “In questa fase di ristrettezze di risorse finanziarie regionali a causa del pesante e progressivo taglio nei trasferimenti operato dallo Stato, la Regione si trova ad assicurare i servizi come in passato pur avendo a disposizione meno soldi e senza gravare ulteriormente sulle imposizioni fiscali. Come Giunta del Veneto – concludono Conte e Manzato – questo è il nostro impegno e il nostro sistema che, se fosse seguito in tutto il Paese e se venissero eliminati sprechi e leggerezze riscontrabili altrove, permetterebbe un risparmio sulla spesa pubblica italiana valutabile tra i 25 e i 30 miliardi l’anno. Tutto il resto sono chiacchiere”. |
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AGRICOLTURA VENERDÌ A PRIMA USCITA PUBBLICA DI AGRINSIEME |
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Venezia - L’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato parteciperà venerdì 24 maggio prossimo alla prima uscita pubblica di Agrinsieme, coordinamento costituito a livello regionale da Confagricoltura, Cia, Fedagri Confcooperative, Legacoop Agroalimentare, Agci Agrital. L’incontro di presentazione del coordinamento si svolgerà all’Hotel Sheraton di Padova, con inizio alle ore 17. |
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“GRANAROLO PER IL DOMANI”, CICLO DI INCONTRI PER PROMUOVERE UNA CRESCITA SOSTENIBILE, SI APRE CON LA PRESENTAZIONE DEI RISULTATI DI UNA RICERCA SUI CAMBIAMENTI DELLE ABITUDINI DI CONSUMO ALIMENTARE DEGLI ITALIANI IN TEMPO DI CRISI
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Il 40% degli Italiani nell’ultimo anno ha ridotto i consumi alimentari e la maggioranza mette in atto comportamenti anti crisi: nuovi fattori di scelta: i prezzi (80%), la sicurezza (62%), l’origine (57%), la qualità (50%) del food & beverages comportamenti antispreco per il 90% dei consumatori (porzioni ridotte, utilizzo avanzi …) si torna a mangiare a casa (64% dei consumatori) Per il 90% degli Italiani - nonostante il significativo impoverimento - il cibo rimane un aspetto centrale della qualità di vita: il 72% ha protetto la qualità durante l’ultimo anno il 92% degli Italiani - la stragrande maggioranza - è favorevole a prodotti di filiera italiana Granarolo – Federconsumatori annunciano protocollo d’intesa in collaborazione con il Mipaaf per la divulgazione del valore della filiera italiana Granarolo, uno dei leader dell’agroalimentare italiano inizia con oggi un ciclo di iniziative sul futuro del Paese: “Granarolo per il domani”. Il dibattito del primo incontro, moderato dal direttore del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, Fiorenzo Galli, prenderà l’avvio dai risultati della ricerca “Gli Italiani e i consumi alimentari nel fuoco della crisi”. A presentarli sarà Enrico Finzi, presidente di Astraricerche, seguiranno gli interventi di Gianpiero Calzolari presidente Granarolo, Rosario Trefiletti, presidente Federconsumatori, Andrea Segrè, direttore Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari dell’ Università di Bologna, Adriano Turrini, presidente Coop Adriatica. “Granarolo vuole affrontare pubblicamente con il mondo delle istituzioni, delle imprese, delle associazioni il tema dell’urgenza delle riforme necessarie alla protezione delle filiere italiane per il rilancio dell’economia del Paese. A pochi giorni dalla formazione di un nuovo Governo, vogliamo attirare l’attenzione su un settore che può contribuire significativamente al rilancio del Paese - ha dichiarato Gianpiero Calzolari presidente di Granarolo. Un settore che ha prospettive importanti per l’occupazione, l’export, la percezione internazionale del nostro Paese”. La ricerca I dati della ricerca mostrano la drammatica situazione di quasi la metà della popolazione del Paese che ha ridotto i consumi alimentari nell’ultimo anno con un terzo della popolazione in particolare sofferenza: sono sopra i 34 anni, residenti in Lazio e al Sud oltre che nei piccoli comuni, per lo più lavoratori autonomi, salariati e ‘inattivi’ (pensionati, casalinghe, studenti, disoccupati). La crisi ‘picchia duro’ su molti prodotti di consumo quotidiano, delle 29 tipologie di prodotti considerati solo per 2 (frutta e specialmente verdure) è positivo il saldo tra chi aumenta e chi cala dalla primavera 2012, mentre per tutti gli altri prodotti, quelli in calo battono quelli in crescita (di poco per pasta, uova, latte ad alta digeribilità, latte Uht, acqua minerale, caffè, latte fresco, integratori alimentari; di più per cibi dietetici, pane, olio, yogurt; molto per surgelati, biscotti, formaggi, pesci, condimenti/sughi, vino; moltissimo per birra, cracker/snack salati, merendine, cioccolata, bevande gassate; ancora di più per gelati industriali, carne rossa, dolci/torte). Nello stesso tempo gli Italiani hanno messo in campo strategie di sopravvivenza, non è solo questione di arretramento: mutano soprattutto i modelli di consumo. Vediamoli: nell´ultimo anno i consumatori dichiarano di dare maggior importanza a certi fattori: ai prezzi (80%) e anche alla sicurezza (62%), all’origine (57%), alla qualità (50%) del food & beverages. Ridurre lo spreco alimentare è tuttavia la strategia più condivisa in tempo di crisi: ben il 90% riferisce d’un maggior impegno proprio e dei propri familiari nel ridurre gli sprechi - con i maschi e i giovani lievemente sotto media. Come? Acquistando meno prodotti (52%), conservando e utilizzando gli avanzi (50%), acquistando confezioni più piccole (20%), facendo porzioni più piccole (16%) oltre che con molte altre tecniche minori. Di più, è in atto un “ritorno a casa”: la gente mangia assai di più in casa (64%) e meno al bar (67%) o al ristorante (66%) o in mensa (42%); preferisce i prodotti scontati/in promozione (60%); ‘taglia’ i cibi etnici (37%); recupera cibi e ricette tradizionali (29%); mangia e beve meno prodotti ‘bio’ (21%) o del commercio equo e solidale (20%). Colpisce poi che una parte non piccola dichiari di saltare alcuni pasti (18%); di fare meno da mangiare per puro piacere (13%); e persino di ridurre il numero delle porzioni ai pasti (2%). Tuttavia la qualità del cibo, anche in tempo di crisi, rappresenta un aspetto importante per l’alimentazione degli Italiani. I nostri connazionali appaiono disposti a ridurre - volenti o nolenti - le quantità ma cercano in ogni modo di non cedere sulla qualità di quel che mangiano e bevono: infatti, il 61% è riuscito nell’ultimo anno a difenderla e l’11% addirittura a migliorarla, col restante 28% che è stato costretto a ridurla (nella metà dei casi solo per taluni prodotti). E anche per il futuro, per i prossimi dodici mesi il 66% ipotizza stabilità, il 14% incremento e il 20% decremento (prevalentemente non generalizzato). Il buon cibo rimane comunque un aspetto centrale per gli Italiani: per il 44% senza riserve e per il 46% con preoccupazioni economiche e con timori circa la sicurezza alimentare. Per di più il Paese è convinto che l’alimentazione abbia un ruolo non solo rilevante ma decisivo per quel che riguarda la salute (75%), la prevenzione delle malattie (63%), l’allegria e il buon umore (54%), la cura delle malattie (54%), l’efficienza nel lavoro e nello studio (45%), la felicità (44%), la sessualità (32%), le relazioni con gli altri (31%), il carattere e la personalità (28%). La centralità del cibo si ricava anche dal favore che gli italiani esprimono per l’introduzione di un’etichetta che evidenzi la filiera italiana degli alimenti. Il 52% del campione sostiene di conoscere il significato del termine filiera e il favore degli intervistati per la filiera solo italiana risulta dominante: per il 65% forte e per il 32% medio oppure forte ma solo per alcuni prodotti. Ne consegue una posizione di grande favore del 92% per un simbolo che indichi che un prodotto alimentare o una bevanda sono prodotti solo in Italia e solo con materie prime italiane: il 78% lo vorrebbe per tutti i prodotti e il 14% solo per alcuni. E cosa ancora più significativa, malgrado le difficoltà di questo lungo periodo di crisi, il 54% degli intervistati (20,9 milioni) si dice disposto a pagare un po’ di più un prodotto connotato da un simbolo o icona di garanzia che indichi che un prodotto alimentare o una bevanda sono prodotti solo in Italia e solo con materie prime italiane. Gli interventi “Granarolo vuole affrontare pubblicamente con il mondo delle istituzioni, delle imprese, delle associazioni il tema dell’urgenza delle riforme necessarie alla protezione delle filiere italiane per il rilancio dell’economia del Paese. A pochi giorni dalla formazione di un nuovo Governo, vogliamo attirare l’attenzione su un settore che può contribuire significativamente al rilancio del Paese. - ha dichiarato Gianpiero Calzolari presidente di Granarolo. Un settore che ha prospettive importanti per l’occupazione, l’export, la percezione internazionale del nostro Paese. “E’ evidente la difficoltà in cui si trova il Paese, ma allo stesso tempo è rilevante il dato con cui gli Italiani riconoscono il valore della qualità della filiera italiana e del cibo made in Italy. Va fatta informazione sulle caratteristiche dei prodotti, va supportato il consumatore nei suoi nuovi comportamenti “antispreco” e noi stessi come azienda siamo andati in questa direzione con il lancio di alcuni prodotti, (ad esempio la bottiglia di latte da 1 litro e mezzo, la nostra bottiglia anticrisi) e con uno sforzo volto al miglioramento dell’etichettatura dei nostri prodotti. Questo aspetto è certamente centrale per i consumi interni ma dovrebbe essere soprattutto una strategia che guida lo sviluppo dell’agroalimentare italiano verso i mercati internazionali”, ha commentato Gianpiero Calzolari, presidente di Granarolo. Abbiamo un asset important, e ci aspettiamo che il Governo agisca in molte direzioni, che tuteli l’imprenditorialità degli allevatori italiani in coincidenza della fine delle quote latte, che sostenga con politiche incentivanti le piattaforme logistiche e distributive all’estero anche tra segmenti diversi del “cibo made in Italy”, che difenda l’importanza anche in sede Ue della riconoscibilità di un marchio sugli alimenti relativo all’origine della materia prima”. “E’ del tutto chiaro che questo sia il tema su cui si giocheranno le più importanti partite in Europa nei prossimi mesi - dichiara Rosario Trefiletti, presidente Federconsumatori. La ricchezza e la qualità del cibo italiano non è solo riconosciuta dai consumatori nazionali ma dovrebbe essere utile per il rilancio del Paese sul piano internazionale. E’ perciò essenziale che ci siano a Bruxelles associazioni di consumatori che difendano l’agroalimentare dell’Europa del Sud. Le Istituzioni italiane e le associazioni imprenditoriali dovrebbero sostenere in modo adeguato il nostro ruolo così come avviene per le associazioni dei consumatori degli altri Paesi del Nord Europa che sono molto attive nella rappresentanza degli interessi dei loro mercati agroalimentari. Noi scontiamo la disattenzione verso il nostro ruolo che invece sarebbe essenziale in sede Ue per agevolare decisioni più equilibrate verso la qualità delle nostre produzioni e delle filiere agroalimentari italiane”. “Siamo anche, e soprattutto, quello che non mangiamo - ha affermato Andrea Segrè, fondatore e presidente di Last Minute Market, direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie agro-alimentari dell´Università di Bologna - Con buona pace di Feuerbach. Perché nei Paesi più «ricchi» la parte preponderante degli sprechi alimentari avviene a livello domestico, e almeno il 60% di questo spreco potrebbe essere evitato. In Italia, secondo i dati elaborati da Last Minute Market e dal suo osservatorio Waste Watcher, lo spreco alimentare rappresenta l’1,19% del pil (circa 18,5 miliardi riferiti al 2011) e «soltanto» lo 0,23% si colloca nella filiera di produzione (agricoltura), trasformazione (industria alimentare), distribuzione (grande e piccola) e ristorazione (collettiva). La parte del leone è tutta a livello domestico e rappresenta lo 0,96% del Pil. E allora Vivere a spreco zero (titolo di un libro) diventa un auspicio semplice e necessario: un verbo e due parole messe in fila per enunciare una piccola rivoluzione, non solo grammaticale. Una visione che si è già tradotta in azione, il presente che vive e vede il futuro. La via d’uscita da una crisi economica, ecologica, etica, estetica - tante “e”- che non solo sembra senza fine ma è anche estrema - un’altra e - nelle sue profonde e crescenti disuguaglianze”. “Come cooperativa di consumatori - sottolinea Adriano Turrini, presidente di Coop Adriatica - siamo da sempre favorevoli e impegnati per una maggiore trasparenza dell’etichettatura dei prodotti alimentari e per la valorizzazione di quelli nazionali. Già oggi, circa l’80% della frutta e della verdura in vendita nei negozi di Coop Adriatica è italiana. Mentre sono state accolte con grande favore dai consumatori esperienze innovative come quella del vino Assieme, realizzato interamente da una filiera cooperativa nazionale. In questo momento di crisi, occorre stringere un nuovo patto tra agricoltura, industria agroalimentare, distribuzione e consumatori, per offrire prodotti italiani di qualità, a prezzi contenuti, per dare vita a un circolo virtuoso per l’economia e i consumi del Paese” |
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INALPI ORA IN VENDITA DA EATALY
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Da oggi sarà possibile acquistare le Fettine e i Formaggini Inalpi, prodotti con latte certificato Italialleva, anche da Eataly, prestigioso marchio di punti vendita in Italia e all’estero di cibi eccellenti. Eataly propone ai propri clienti solo il meglio, scegliendo prodotti di prima qualità e dedicando una particolare attenzione alla provenienza e alla lavorazione delle materie prime. Per questo motivo ha selezionato i Formaggini e le Fettine Inalpi, che l’azienda produce con latte italiano proveniente da stalle selezionate sulla base di parametri rigidissimi. Si tratta di un ulteriore riconoscimento per la qualità e la bontà dei prodotti Inalpi, selezionati anche dallo chef stellato Gian Piero Vivalda dell’Antica Corona Reale di Cervere (Cn), che ne apprezza il gusto e la versatilità e che già da tempo utilizza nel suo ristorante per creare originali abbinamenti e ricette sopraffine. Lo chef collabora inoltre con l’azienda anche per servizi di catering di prestigio in occasione di fiere ed eventi ed è suo testimonial sul sito www.Lebontainalpi.it, dove suggerisce ricette e risponde alle domande dei consumatori |
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LE ESPORTAZIONI DEI SALUMI ITALIANI BATTONO LA CRISI
CRESCITA A DUE CIFRE NEI PAESI EXTRA UE, IN EUROPA BENE SOLO LA GERMANIA
SUPERATA LA SOGLIA DEL MILIARDO E CENTO MILIONI DI EURO DI EXPORT
GRANDI ASPETTATIVE DALLA RECENTE APERTURA USA AI SALUMI A BREVE STAGIONATURA
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Nel 2012, secondo le elaborazioni Assica sui dati Istat, le esportazioni dei salumi italiani hanno superato quota 138.440 ton (+3,8%), segnando un nuovo importante record in valore: 1,116 miliardi di euro (+7,2%). Questo dato positivo, che in termini di fatturato ¨¨ migliore sia di quello dell¡¯industria alimentare (+6,9%) sia di quello dell¡¯industria nel suo complesso (+3,7%), ¨¨ determinato in particolare da un vero e proprio boom delle esportazioni extra Ue. Infatti, mentre l¡¯acquisto dei nostri salumi in Europa ¨¨ cresciuto solo dell¡¯1,3% in quantit¨¤ e del 4,6% in valore, gli invii verso i mercati extracomunitari, come Usa, Giappone, Canada, Russia e Hong Kong sono complessivamente aumentate del 12,7% in quantit¨¤ e del 16,5% in valore. Questi dati sono il frutto, da una parte, della crisi internazionale, che ¨¨ sempre pi¨´ una crisi europea, e dall¡¯altra della grande capacit¨¤ delle imprese produttrici del settore di penetrare sempre pi¨´ mercati geograficamente o culturalmente lontani. Nonostante le difficolt¨¤ rappresentate dalle barriere tariffarie e non tariffarie, infatti, il comparto ha mostrato una straordinaria capacit¨¤ di reazione, puntando con grande decisione sui Paesi pi¨´ promettenti e raccogliendo un risultato straordinario anche a dispetto del venir meno delle restituzioni alle esportazioni, azzerate dalla Commissione ad aprile 2012. Come noto, inoltre, dal prossimo 28 maggio salami, pancette, culatelli, coppe e gli altri salumi italiani a breve stagionatura (provenienti da alcune regioni del centro-nord) potranno finalmente essere esportati negli Usa. Si tratta di un evento epocale: una delle aree italiane pi¨´ importanti per la produzione di salumi supera una delle barriere non tariffarie che impediscono il pieno sviluppo delle nostre esportazioni di salumi nel mondo. Stimiamo che nel 2014, primo anno di effettiva operativit¨¤ della nuova apertura ai prodotti a breve stagionatura, il flusso delle esportazioni possa aumentare di circa 10 milioni di euro, a cui va aggiunto un ¡°effetto traino¡± sull¡¯export di prosciutti crudi, prosciutti cotti e mortadelle. ¡°L¡¯ampliamento dei mercati di destinazione e il raggiungimento delle piazze con il maggiore potenziale di crescita con l¡¯intera gamma delle nostre eccellenze sono dunque obiettivi sempre pi¨´ irrinunciabili¡± ha dichiarato Lisa Ferrarini, Presidente di Assica. ¡°Lo dimostra chiaramente questo anno difficile in cui, con i consumi interni in flessione e i mercati europei, che rappresentano il 76,5% delle nostre esportazioni, in affanno, l¡¯export verso i mercati terzi ha rappresentato un traino importantissimo¡±. Per questo, come Associazione, continuiamo a lavorare perch¨¦ ci mettano nelle condizioni di esportare. Ricordo che, come abbiamo pubblicamente denunciato a partire dal Convegno al Senato della Repubblica del 29 marzo 2012, le perdite per la filiera suinicola dovute alle barriere non tariffarie si possono prudenzialmente stimare in circa 250 milioni di euro/anno di mancate esportazioni: la completa liberalizzazione garantirebbe ¨C il primo anno - 200/210 milioni di euro di maggior export di carni e altri prodotti freschi e 40/50 milioni di euro di salumi e una crescita esponenziale negli anni seguenti¡±. A fronte del buon andamento dell¡¯export, invece, l¡¯import ha evidenziato una netta flessione: -7,3% in quantit¨¤ per 40.110 ton e -3,3% in valore per 160,5 milioni di euro. Il saldo commerciale del settore ha cos¨¬ registrato un ulteriore importante incremento: +9,2% per 955,2 milioni di euro. Focus sui Paesi Crescita a due cifre per l¡¯export extra Ue 2012 molto positivo per gli scambi con i Paesi extra Ue: gli invii dei nostri prodotti hanno raggiunto il traguardo delle 32.520 tonnellate (+12,7%) e i 263,5 milioni di euro (+16,5%). Decisive sono state anche nel 2012 le esportazioni verso gli Stati Uniti che hanno superato quota 5.890 ton (+21,5%) per 68,1 milioni di euro (+29,7%), un traguardo eccezionale che colloca il Paese al secondo posto fra i mercati di riferimento extra Ue, dietro alla Svizzera. In attesa dell¡¯apertura effettiva ai prodotti a breve stagionatura, il principale traino del nostro export verso gli Usa sono stati gli invii di prosciutti crudi stagionati (+20,1% in quantit¨¤ e +28,6% in valore), cui hanno fatto eco le spedizioni di prosciutti cotti (+34,8% in quantit¨¤ +42,6% in valore) e mortadelle (+19,1% e +33,8%). Nel corso dell¡¯anno si sono consolidati i buoni risultati maturati verso il Giappone (+32,4% in quantit¨¤ e +29,9% in valore), il Canada (+21,5% e +24%), la Federazione Russa (+33,9% e +38,6%), Hong Kong (+23,1% e +20,8%) e la Bosnia Erzegovina (+12,5% e +21,5%). Fra i Paesi pi¨´ promettenti, da notare la crescente presenza dei nostri prodotti in Brasile (+17,9% in quantit¨¤ e +23,6% in valore) arrivati a 585 ton per 4,7 milioni di euro. Chiusura negativa, infine, per il Libano (©\7,2% in quantit¨¤ e ©\1,9% in valore). In Europa bene solo la Germania 2012 non brillante, ma comunque positivo, per le esportazioni di salumi verso l¡¯Ue. Gli invii ai partner comunitari hanno dovuto confrontarsi con un mercato in difficolt¨¤, a causa della difficile situazione economica, e soprattutto con consumi che rallentano. Nonostante questo, si registra un trend crescente: +1,3% in quantit¨¤ per 105.900 tonnellate e +4,6% in valore per 852,3 milioni di euro. All¡¯interno dell¡¯Ue ¨¨ stata determinante per i nostri prodotti la domanda tedesca, non a caso quella della pi¨´ solida delle economie dell¡¯area euro, mentre sono risultati in affanno tutti gli altri principali mercati. Ottima, dunque, la performance verso la Germania che con un +8,9% per oltre 29.320 ton e +8,7% per 255,4 milioni di euro si ¨¨ confermata nostro principale partner commerciale sia in quantit¨¤ sia in valore. Un successo, questo, riconducibile alla buona performance di tutti i salumi, in particolare dei prosciutti crudi stagionati. Positivo il risultato del Regno Unito (+2,1% in quantit¨¤ per 13.210 ton e +0,5% in valore per 124,7 milioni di euro), che ha visto una buona crescita dei salami (soprattutto in quantit¨¤), insaccati cotti e bresaola. Crescita che ha compensato le flessioni di prosciutti crudi stagionati, prosciutti cotti e pancette. Chiusura negativa per l¡¯export verso la Francia (-3,3% in quantit¨¤ per 25.140 ton ma +4% in valore per 197,8 milioni di euro) che mantiene, comunque, il secondo posto sia in quantit¨¤ sia in valore fra i mercati di riferimento. A pesare su questo andamento ¨¨ stata la flessione dei prosciutti crudi stagionati (in particolare in osso) non compensata dagli incrementi registrati dall¡¯export delle altre categorie di salumi. Risultato in calo anche per le spedizioni verso l¡¯Austria, che hanno segnato un -4,6% in quantit¨¤ (per 9.230 ton) ma un aumento in valore (+3,7% per 66 milioni di euro). Risultato, questo, su cui ha pesato soprattutto la flessione di prosciutti crudi ed in particolare degli speck (registrati nella stessa voce doganale) solo in parte compensata dai progressi di salami e pancette. In decisa flessione anche l¡¯export verso la Spagna (-19,5% per 4.600 ton e -13,1% per 18,4 milioni di euro) che ha visto una forte contrazione della domanda di insaccati cotti. Su questo trend ha indubbiamente inciso sia la grave situazione economica del Paese sia l¡¯effetto confronto con un 2011 che registr¨° una notevole crescita. Focus sui prodotti Stabili i prosciutti crudi, crescono tutti gli altri salumi Considerando i valori complessivi, nel 2012 le esportazioni di prosciutti crudi stagionati sono risultate stabili. Gli invii di prodotti, con e senza osso, assieme a coppe, culatelli e speck - hanno evidenziato un +0,3% in quantit¨¤ per 56.920 ton e +6,1% in valore per 571,8 milioni di euro. Il saldo commerciale della categoria ha comunque evidenziato un ulteriore importante incremento, arrivando a circa 529,5 milioni di euro dai 499,1 del 2011 (+6,1%). Le due voci doganali ricomprese nella categoria hanno evidenziato un andamento ancora divergente: un segno positivo per i prodotti senza osso, un segno negativo per i prodotti con osso. Per contro ¨¨ stato un 2012 positivo per le esportazioni di salami che hanno toccato quota 24.130 ton (+3,7%) per 229,2 milioni euro (+5,3%) e di mortadelle e wurstel che, dopo lo straordinario risultato messo a segno nel biennio 2010-2011, hanno chiuso il 2012 con un +4% in quantit¨¤ per 32.025 tonnellate e un +3,7% in valore per 109,3 milioni di euro. Anche il prosciutto cotto ha mostrato una buona crescita. Grazie ad una domanda rimasta vivace nell¡¯arco dei 12 mesi, le esportazioni hanno fatto registrare un +8,3% in quantit¨¤ per 12.480 ton e un +7,8% in valore per 84,1 milioni di euro. Inoltre, dopo la flessione registrata nel 2011, hanno ripreso la loro marcia le esportazioni di pancetta stagionata, arrivate nel 2012 a 4.320 tonnellate (+18,7%) per un valore di 31,5 milioni di euro (+16,4%). Infine c¡¯¨¨ da registrare il brillante risultato della bresaola che, archiviato un 2011 opaco, ¨¨ tornata a mostrare incrementi delle esportazioni a 2 cifre. Nel 2012 la categoria, infatti, ha registrato un +13,2% in quantit¨¤ per 2.780 ton e un +13,4% in valore per 49,6 milioni di euro. Assica - Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi Assica, Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi, ¨¨ l¡¯organizzazione nazionale di categoria che, nell¡¯ambito della Confindustria, rappresenta le imprese di macellazione e trasformazione delle carni suine. Nel quadro delle proprie finalit¨¤ istituzionali, l¡¯attivit¨¤ di Assica copre diversi ambiti, tra cui la definizione di una politica economica settoriale, l¡¯informazione e il servizio di assistenza ai circa 180 associati in campo economico/commerciale, sanitario, tecnico normativo, legale e sindacale. Competenza, attitudine collaborativa e affidabilit¨¤ professionale sono garantite da collaboratori specializzati e supportate dalla partecipazione a diverse organizzazioni associative, sia a livello nazionale che comunitario. Infatti, sin dalla sua costituzione, nel 1946, Assica si ¨¨ sempre contraddistinta per il forte spirito associativo come testimonia la sua qualit¨¤ di socio di Confindustria, a cui ha voluto aderire sin dalla nascita, di Federalimentare, Federazione italiana delle Industrie Alimentari, di cui ¨¨ socio fondatore, del Clitravi, Federazione europea che raggruppa le Associazioni nazionali delle industrie di trasformazione della carne, che ha contribuito a fondare nel 1957 |
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PHILIPS VIVA COLLECTION CENTRIFUGA
LA CENTRIFUGA CHE ESTRAE FINO A 2 LT DI SUCCO IN UNA VOLTA SOLA E SI PULISCE IN UN MINUTO PER GUSTARE UN SUCCO SALUTARE FATTO IN CASA OGNI GIORNO
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Con la nuova centrifuga Philips Viva Collection la preparazione di squisiti succhi è ancora più piacevole e senza preoccupazioni grazie al potente motore da 700 W e all’innovativo sistema di estrazione del succo con tecnologia Quickclean che consente di estrarre fino a 2 litri di succo in una sola volta senza bisogno di svuotare il contenitore per la polpa. La polpa, infatti, cade all’interno di un apposito contenitore. Questo significa che non è più necessario rimuovere la polpa dalle altri componenti della centrifuga come, ad esempio, il coperchio. Inoltre, grazie al suo design arrotondato e alle superfici lisce senza angoli e fessure, le operazioni di pulizia sono estremamente semplificate: basta un solo minuto. E’ così possibile concedersi in qualsiasi momento della giornata il “piacere” di sorseggiare una fresco succo di frutta o verdura. La centrifuga Viva Collection è dotata, inoltre, di un’apertura extra large da 75 mm che consente di inserire anche frutta e verdura di grosse dimensioni come mele, carote e barbabietole senza pretagliare. Al termine dell’estrazione del succo, è sufficiente smontare le parti rimovibili della centrifuga e metterle in lavastoviglie, in modo che siano subito pronte per la preparazione di un altro delizioso centrifugato. Sempre nell’ottica della semplicità di utilizzo e pulizia, il montaggio è estremamente facile ed immediato. La centrifuga Philips Viva Collection è fornita, inoltre, di un beccuccio per convogliare il succo direttamente nel bicchiere, evitando schizzi sul piano di lavoro. Caratteristiche Semplicità d’uso - Montaggio semplice e veloce di tutti gli accessori - Controllo semplice della polpa grazie al contenitore trasparente - Non è necessario pretagliare grazie al tubo di inserimento Xl (75mm) Per gustare frutta e verdura fino all’ultima goccia - Fino a 2 litri di succo in una volta sola - Potente motore da 700 W Pulizia in un minuto - Componenti lavabili in lavastoviglie - Tutta la polpa in un unico posto per eliminarla più facilmente - Superfici lisce e pulizia semplice - Tecnologia Quickclean con setaccio elettrolucidato La centrifuga Viva Collection Hr1855 di Philips è disponibile al pubblico al prezzo di: 109,90 euro |
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TONNO IN SCATOLA
L’ALIMENTO IDEALE PER UNA DIETA EQUILIBRATA E LEGGERA
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Sano, nutriente, ricco di proteine nobili, versatile e allo stesso tempo economico: oggi il tonno in scatola rappresenta sempre di più un must per l’alimentazione dei nostri connazionali. Lo dimostrano anche i dati economici forniti dall’Ancit (Associazione Nazionale Conservieri Ittici) che vedono nel 2012 i consumi stabili a 2,3 kg pro capite. Con l’aiuto del Prof. Migliaccio, Presidente della Sisa (Società Italiana di Scienza dell´Alimentazione) scopriamo le caratteristiche nutrizionali di questo pesce in conserva e gli abbinamenti ideali per un pasto bilanciato e salutare. Sott’olio o al naturale, il tonno in conserva ha un ruolo fondamentale nell’ambito di un’alimentazione sana ed equilibrata. Tanto che, secondo una recente indagine dell’Inran (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione), è al secondo posto tra i pesci più diffusi sulle tavole degli italiani. Una classifica su cui incide non poco l’ottimo rapporto qualità/prezzo: insieme al latte e alle uova, il tonno in scatola è infatti la proteina di origine animale più conveniente sul mercato. A conferma di questo trend ci sono i dati economici del settore forniti dall’Ancit, l’Associazione Nazionale Conservieri Ittici: nel 2012 - nonostante la crisi abbia colpito anche il settore alimentare - il consumo di tonno in scatola da parte degli italiani ha toccato le 141.000 tonnellate (restando stabile rispetto al 2011) pari a 2,3 kg pro capite. Un risultato che ci pone ai primi posti nel mondo insieme a Stati Uniti, Gran Bretagna e Spagna. Si tratta di un alimento che raggiunge il suo apice di gradimento proprio durante la “bella stagione” diventando cosi protagonista in cucina di ricette facili, buone e soprattutto salutari. Con l’aiuto del Prof. Pietro Antonio Migliaccio, nutrizionista e Presidente della Sisa (Società Italiana di Scienza dell´Alimentazione), conosciamo meglio i plus nutrizionali di questo pesce conservato e i benefici che il suo consumo porta al nostro organismo. Ricco Di Proteine Nobili E Dal Basso Contenuto Calorico “Il valore energetico del tonno in scatola, afferma il Prof. Migliaccio, dipende dalla quantità di olio che rimane dopo averlo sgocciolato, ed è pari a circa 190 calorie per 100 grammi. Quello in salamoia apporta invece 100 calorie per 100 grammi. Questo alimento fornisce proteine nobili, circa 25 grammi per 100 grammi, e pertanto assicura all’organismo tutti gli amminoacidi indispensabili per il ricambio dei tessuti e per la sintesi di sostanze proteiche come ormoni ed enzimi. Il suo apporto proteico è molto utile anche nell’età evolutiva per garantire il corretto accrescimento.” Un Ottimo Mix Di Omega 3, Minerali E Vitamine… “Il contenuto di lipidi (di grassi) proprio del tonno in scatola– prosegue Migliaccio - è importante per l’apporto di acidi grassi polinsaturi della serie omega 3 che hanno effetti benefici sull’organismo: determinano infatti una riduzione del Colesterolo totale ed un aumento del Colesterolo buono (Hdl-colesterolo). Regolano inoltre il processo di aggregazione piastrinica riducendo il rischio di trombi e di formazione di placche ateromasiche nelle arterie. Il tonno inoltre, come tutti i prodotti della pesca, è un alimento ricco di iodio: fornisce in media 50-100 µg di iodio per 100 grammi. Questo è un elemento importante per la sintesi degli ormoni tiroidei e pertanto per il corretto funzionamento della ghiandola tiroidea. E’ anche ricco di potassio e fosforo. Il potassio è un costituente delle membrane cellulari ed è fondamentale per la contrazione muscolare e per la trasmissione degli impulsi nervosi. Anche il fosforo fa parte delle membrane cellulari ed è un componente del tessuto osseo e del materiale genetico. Il tonno, infine, apporta vitamine del gruppo B importanti per innumerevoli funzioni biologiche e ferro elemento necessario per la sintesi dei globuli rossi. In una dieta equilibrata è auspicabile che il pesce venga consumano almeno tre o quattro volte alla settimana” Gustoso E Salutare: E’ L’ideale Per Un Pasto Estivo “Di facile reperibilità, conservabilità e versatilità in cucina, il tonno in scatola può essere utilizzato al riguardo per la preparazione di innumerevoli pietanze”, dichiara il Prof. Migliaccio. “Si può gustare come secondo piatto specialmente abbinato a verdure crude o essere aggiunto a ricche insalate miste. Inoltre si presta bene per la preparazione di polpette di pesce o verdure ripiene. Può essere utilizzato anche per l’elaborazione di sughi e condimenti per la pasta e quindi per allestire sulla tavola piatti unici e completi da un punto di vista nutrizionale. E’ inoltre un valido ingrediente anche per la preparazione di piatti freddi dall’insalata di riso al cous cous di pesce e verdure. Ottimo, infine, per ideare gustosi antipasti come le tartine al tonno e per il confezionamento di salse che si accompagnano bene anche alle carni come la salsa tonnata”. Composizione chimica e valore energetico del tonno per 100 g di parte edibile Tonno Proteine Lipidi Carboidrati Fibra kcal Fresco 21,5 8,1 0,1 0 159 In salamoia sgocciolato 25,1 0,3 0 0 103 Sott’olio sgocciolato 25,2 10,1 0 0 192 Fonte: Inran, Tabelle di Composizione degli Alimenti (Aggiornamento 2000) |
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LE ERBE E I FORMAGGI DELLA VAL BREMBANA SPOSANO I VINI DEL TERRITORIO
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Sull’onda del successo riscontrato negli anni precedenti, arriva alla quarta edizione “Erbe del Casaro”, un percorso enogastronomico ricco di attività dedicate alle erbe spontanee e ai formaggi bergamaschi che si svolgerà da sabato 25 maggio a domenica 6 giugno con l’organizzazione di Altobrembo (www.Altobrembo.it) e la collaborazione del Consorzio Tutela Valcalepio e del Consorzio Tutela Moscato di Scanzo. Il programma dei tre week-end è intensissimo e coinvolge numerose località dell’Alta Valle Brembana, come ben spiegato sul sito www.Erbedelcasaro.it. La “Mostra delle erbe e delle piante spontanee della Val Brembana” è in programma sabato 25 e domenica 26 maggio presso l’info-point di Erbe del Casaro “Antica Segheria Pianetti”, lungo la strada provinciale per il Passo San Marco. L’iniziativa, organizzata in collaborazione con l’Orto Botanico Lorenzo Rota, vedrà esposte una grande varietà di piante ed erbe spontanee della Valle Brembana e gli operatori dell’orto botanico saranno sempre presenti e disponibili per illustrarne caratteristiche, utilizzi e curiosità. I buongustai e tutti gli amanti delle genuine realtà gastronomiche locali avranno a disposizione tre fine settimana, dal 25 maggio al 9 giugno, per scoprire e apprezzare le eccellenze casearie e i sapori della tradizione della Val Brembana, compresi i vini della Valcalepio e i Moscati di Scanzo. L’importante novità di questa quarta edizione di Erbe del Casaro sarà proprio la collaborazione con i Consorzi vinicoli della Bergamasca: il Consorzio Tutela Valcalepio e il Consorzio Tutela Moscato di Scanzo. Entrambi i consorzi saranno presenti in due occasioni in particolare: ad Averara sabato 1 giugno per “Formaggi di…vini” e a Santa Brigida domenica 9 giugno per “Il salone dei formaggi brembani e dei vini della Bergamasca” (in entrambe le occasioni sarà quindi possibile gustare i pregiati vini bergamaschi). Sabato 1 giugno saranno presenti anche le seguenti aziende: Bertoli Angelo (Castelli di Calepio), Faletti Cavalli (Villa di Serio), Cattaneo Pierangelo (Zandobbio), De Toma (Scanzorosciate), Fejoia (Scanzorosciate), Il Cipresso (Scanzorosciate), Il Francès (Scanzorosciate), Magri Sereno (Scanzorosciate), Pedrinis (Carobbio degli Angeli), in abbinamento alle eccellenze casearie della Valle Brembana, in un abbinamento che mette in risalto tutti i sapori del territorio di Bergamo. Prenotazione a info@altobrembo.It o 348.4880311. La rassegna vede coinvolti anche una dozzina di ristoranti della zona. Durante tutto il periodo i ristoranti aderenti proporranno un menù ai propri clienti dedicato alle erbe tipiche delle zone di montagna abbinandoli ai vini Valcalepio e Moscato di Scanzo. I ristoranti aderenti sono: “Il Tagliere” di Santa Brigida; “Hotel Milano” di Piazzatorre; “Sole” di Mezzoldo; “Rustica” di Piazzatorre; “Ristorobie” dei Piani dell’Avaro, Cusio; “Piazza Brembana” di Piazza Brembana; “Coira” di Santa Brigida; “Rifugio Passo San Marco 2000” di Mezzoldo; “Rifugio Monte Avaro” dei Piani dell’Avaro, Cusio; Ostello di Cassiglio; “Edelweiss” di Santa Brigida; Rifugio “Il Trifoglio! di Valtorta; Gastronomia “Pasticci e capricci” di Piazza Brembana (piatti da asporto). Angelica Cuni e Enrico Rota, rispettivamente presidenti del Consorzio del Moscato di Scanzo e del Consorzio Valcalepio, hanno voluto sottolineare come anche in questa occasione si è voluto dimostrare l’effettiva possibilità di fare rete, ad esclusivo vantaggio del nostro territorio che trova nelle erbe, nei formaggi e nei vini, prodotti unici ed irripetibili al di fuori della nostra provincia. |
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