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LUNEDI
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 10 Giugno 2013 |
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CONGRESSO EUROPEO DI EPIDEMIOLOGIA (EUROEPI) 2013 |
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Aarhus, 10 giugno 2013
- Dall´11 al 14 agosto 2013 si terrà ad Aarhus,
in Danimarca, il "Congresso europeo di epidemiologia (Euroepi) 2013".
L´epidemiologia consiste
nello studio della distribuzione, la frequenza, le cause e gli effetti di stati
di salute in una popolazione definita. Sulla base del presupposto che
l´ambiente in cui viviamo e il nostro comportamento possono influenzare lo
sviluppo di malattie, fornisce dati per guidare le azioni della sanità
pubblica.
Il congresso si concentrerà
sulle malattie non trasmissibili ed avrà un programma scientifico ed educativo
molto interessante per epidemiologi giovani ed esperti. Saranno coperti tanti
argomenti, come l´interazione gene-ambiente, l´epidemiologia riproduttiva,
l´analisi di mediazione, le malattie croniche nei paesi a basso e medio reddito
e l´inferenza causale nell´epidemiologia.
Per ulteriori informazioni,
visitare:
http://www.Euroepi2013.org/index.php?id=58
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PARTE NEL LAZIO LA RIVOLUZIONE DEL GIUDIZIO CON LE PAGELLE PER I DIRETTORI DI ASL E OSPEDALI |
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Roma, 10 giugno 2013 - Per essere riconfermati alla
guida di Asl e ospedali bisognerà dimostrare di migliorare i servizi di
assistenza ai cittadini. Non basterà far quadrare i conti.
E´ la prima volta nella
storia di questa regione infatti che gli obiettivi per i direttori generali,
contiene 5 indicatori di esito:
• Gli interventi con
frattura di femore devono essere operati entro le 48 ore. Attualmente nel Lazio
meno di un terzo degli anziani viene operato dentro questa soglia temporale di
sicurezza.
• Colecistectomia
laparoscopica. Ridurre la degenza dopo intervento. Le conoscenze scientifiche
disponibili dicono che le dimissioni per questo tipo d´intervento devono
avvenire entro 3 giorni (ad oggi la variabilità è dal 6% al 90%).
• Favorire gli interventi di rivascolarizzazione precoce
in pazienti con infarto acuto, la disostruzione tempestiva delle coronarie
entro 30 minuti dall´arrivo in ospedale infatti e intervento "salva
vita", utilizzando al meglio le potenzialità di offerta presenti nella
Regione Lazio.
• Ridurre il ricorso al
parto cesareo. Oggi nel Lazio, a seconda della struttura alla quale la donna si
rivolge la probabilità di avere un cesareo varia dal 18% al 70% a parità di
condizioni di rischio.
• Ridurre il ricorso al
ricovero ospedaliero di pazienti con bronco pneumopatia cronica che dovrebbero
essere assistiti sul territorio e, conseguentemente, migliorare
l´appropriatezza delle cure territoriali.
"L´introduzione degli
indicatori di esito è una novità per il sistema sanitario regionale, direi una
rivoluzione - ha detto il presidente Nicola Zingaretti - perché sottolinea,
concretamente, un cambio radicale di rotta e la nostra scelta di costruire una
sanita per i cittadini senza abbandonare la linea del rigore su conti e
sprechi. Complessivamente la griglia che abbiamo preparato contiene 47
obiettivi, ma i cinque indicatori di esito ne sono la parte qualificante
poiché puntano a portare maggiore
efficienza nel sistema riducendo le disuguaglianze che si registrano oggi nella
nostra sanità. Il prossimo anno la
platea degli indicatori di esito sarà ampliata aumentandone la quantità sia per
l´assistenza ospedaliera che per quella territoriale".
Le Asl e gli ospedali sono
state chiamati a perseguire criteri di
correttezza gestionale, oculato uso delle risorse, legalità,
imparzialità, trasparenza, fedele e completa applicazione delle direttive e
disposizioni regionali, con particolare riferimento all´equilibrio di bilancio.
Confermato il divieto di
procedere ad assunzioni in deroga senza il preventivo via libera della Regione,
cosi come il divieto di procedere a gare, sopra o sotto soglia, senza il
preventivo assenso della strutture commissariali. La griglia degli obiettivi in
particolare quelli di esito è calato sulle realtà dei singoli ospedali.
Complessivamente per
superare l´esame i direttori generali dovranno realizzare 70 punti su 100.
Insomma senza il 7 in pagella l´incarico non viene rinnovato, in compenso però
raggiungere gli obiettivi da diritto ad un premio di produttività pari al 7%.
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PRIMO PASSO VERSO DIGITALIZZAZIONE RICETTA ELETTRONICA SIGLATO ACCORDO TRA MEDICI DI FAMIGLIA, PEDIATRI E REGIONE LIGURIA |
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Genova, 10 Giugno 2013 - Primo passo verso la dematerializzazione della
ricetta medica. Grazie all´accordo siglato con i medici di medicina generale e
i pediatri potrà partire subito il percorso di digitalizzazione delle
prescrizioni mediche per arrivare alla completa sostituzione della ricetta su
carta e alla condivisione informatica di tutte le informazioni sul paziente.
Si partirà con la
condivisione, su una piattaforma informatica, dei dati relativi al paziente
raccolti dalle ricette che prima di essere inviati al Ministero, come previsto,
andranno ad alimentare una piattaforma regionale.
Le prescrizioni su carta
diminuiranno fino a sparire, finché ai cittadini non resterà che andare in
farmacia con la propria tessere elettronica e recuperare la ricetta elettronica
compilata dal medico. "Il percorso che abbiamo avviato – spiega l´assessore
alla salute della Regione Liguria, Claudio Montaldo – sarà costituito da fasi,
con l´obiettivo dapprima di recuperare dati e informazioni sul paziente per
andare a istituire il fascicolo sanitario con tutte le informazioni rilevanti
sulle malattie e le prestazioni erogate, utili nel caso anche di un ricovero al
pronto soccorso e successivamente per controllare la spesa medica nell´ottica
di determinare benefici per il bilancio statale e migliorare il servizio reso
ai cittadini, per arrivare quindi alla completa de materializzazione della
ricetta, grazie a un software e a collegamenti con piattaforme
informatiche". L´obiettivo dell´accordo prevede anche il miglioramento
della conoscenza dello stato del paziente, particolarmente importante nel caso
di ricoveri.
L´accordo coinvolgerà i 1500
medici di medicina generale della Liguria e i 165 pediatri della regione. Dal
canto suo la Regione si impegna ad effettuare gli investimenti necessari per
dotare i sistemi centrali di opportune interfacce per la gestione dei flussi
telematici di informazioni. L´accordo sarà finanziato grazie ai fondi derivanti
dall´accantonamento del 10% del contratto di settore e in parte con il bilancio
regionale.
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TOSCANA: CORONAVIRUS, DIMESSA ANCHE LA DONNA. NESSUN NUOVO CASO |
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Firenze, 10 giugno 2013 – E’ stata dimessa il 6 giugno pomeriggio dal reparto di malattie infettive
di Careggi anche la donna, la seconda paziente risultata positiva al
coronavirus. L’ultimo test è risultato negativo, le sue condizioni fisiche sono
buone, quindi la donna è stata rimandata a casa.
Resta invece ricoverato il
primo paziente. Le sue condizioni di salute sono buone, ma il test è ancora
positivo.
Ad oggi non risulta a
Firenze nessu nuovo caso di coronavirus
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LA FONDAZIONE MELANOMA: “IL BRACCIALETTO TI SALVA LA PELLE QUANDO CAMBIA COLORE, TROPPI RISCHI PER I DANNI DEL SOLE” A NAPOLI LA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE CHE COINVOLGE SCUOLE ELEMENTARI E STABILIMENTI BALNEARI |
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Napoli, 10 giugno 2013 – Un
braccialetto contro i danni del sole. Quando i raggi Uv diventano pericolosi
per la pelle, cambia colore (da bianco a viola) per avvertire che il limite di
guardia è stato raggiunto. È distribuito in questi giorni nelle scuole
elementari della Campania e, a partire da fine giugno, negli stabilimenti
balneari della Regione. ‘Il braccialetto ti salva la pelle’ è lo slogan della
campagna di informazione con cui la Fondazione Melanoma vuole raggiungere in
particolare i più giovani per sensibilizzarli sull’importanza delle regole per
una corretta esposizione solare. La campagna è presentata oggi in un incontro
all’Istituto “Pascale” di Napoli. La prevenzione è la prima arma per
sconfiggere il melanoma, un tumore della pelle particolarmente aggressivo, che
ogni anno fa registrare nel nostro Paese 7000 nuove diagnosi (700 in Campania)
e 1500 decessi. “È dimostrato – spiega il dott. Paolo Ascierto, presidente
della Fondazione Melanoma – che ripetuti eccessi di esposizione da giovani
triplicano il rischio di sviluppare il melanoma da adulti. I bambini
rappresentano l’anello debole della catena e nei loro confronti va riservata
particolare attenzione. Il braccialetto può diventare il simbolo della lotta a
questa malattia. Il sole è un grande amico, ma possiede anche un lato ‘oscuro’,
in grado di provocare danni molto gravi. Le creme non possono fare miracoli e
devono essere scelte in base al proprio fototipo. Non esistono solari in grado
di garantire una protezione totale, inoltre va considerato che esiste un tempo
di esposizione massimo oltre il quale bisogna stare all’ombra. E il sole va
sempre evitato nelle ore centrali della giornata, fra le 12 e le 16”. Il
melanoma è il tumore che, nel mondo, ha fatto rilevare il maggior incremento:
negli ultimi 60 anni è aumentato di 7 volte. Ma oggi il 70% dei nuovi casi è
diagnosticato in fase iniziale e il merito deve essere attribuito anche alle
capillari campagne di prevenzione svolte in questi anni. L’area del corpo in
cui si riscontra con maggiore frequenza nelle donne è rappresentata dalle gambe
(42% vs 15% uomini), negli uomini dal tronco (38% vs 17% donne). “L’incidenza
della malattia è in aumento, ma fortunatamente la mortalità non incrementa,
anche se è leggermente più alta negli uomini, probabilmente perché si
sottopongono meno agli screening e sul tronco è più difficile per il paziente
scoprire nei a rischio rispetto alle gambe – afferma il prof. Nicola Mozzillo,
Direttore del Dipartimento Melanoma, Tessuti molli, Muscolo-scheletrico e
Testa-collo del ‘Pascale’ -. I nei devono essere controllati una volta all’anno
dallo specialista: una visita medica accurata permette di identificare le
lesioni sospette ed il melanoma, se individuato in fase iniziale, può essere
asportato chirurgicamente ed è guaribile nel 90% dei casi. Attenzione
all’esposizione solare troppo intensa in brevi periodi dell’anno. Infatti la
categoria professionale più a rischio è rappresentata dai cosiddetti colletti
bianchi, cioè persone che trascorrono per lavoro l’intera settimana in ufficio
e nel week end prendono il sole senza protezione per troppo tempo. Un altro
fattore di rischio è rappresentato dalle lampade abbronzanti, che dal 2011 sono
vietate in Italia agli under 18. Si tratta di una legge molto importante, per
la cui approvazione la Fondazione Melanoma si è fortemente impegnata. Queste
apparecchiature infatti aumentano il rischio di melanoma del 75% se utilizzate
prima dei 30 anni, come dimostrato da uno studio dell’Agenzia internazionale
per la ricerca sul cancro (Iarc)”.
L’età dei malati si sta
abbassando progressivamente. Dieci anni fa i giovani rappresentavano solo il 5%
dei casi e questo tumore riguardava soprattutto persone al di sopra dei 50
anni. Il 20% delle nuove diagnosi oggi viene riscontrato in pazienti di età
compresa tra 15 e 39 anni. “Ricerca, terapia e assistenza al malato a 360 gradi
caratterizzano da sempre il lavoro dei medici nel nostro Istituto – spiega il
prof. Gennaro Ciliberto, Direttore Scientifico del ‘Pascale’ -. Attualmente
sono circa 25 i protocolli di sperimentazione clinica di nuovi trattamenti per
la terapia del melanoma in corso al Pascale. Il nostro è un centro di
riferimento per questa patologia non solo per il Mezzogiorno, ma in tutta
Italia e a livello internazionale. I problemi maggiori nel trattare il melanoma
sono dovuti alla particolare propensione a produrre metastasi. Anche quando il
tumore viene individuato in fase apparentemente localizzata, è possibile che
alcune cellule maligne si siano già diffuse in altre sedi del corpo, stabilendo
‘semi’ che poi si possono manifestare a distanza di molti anni dalla escissione
del primo tumore. Siamo di fronte a una malattia subdola, che può manifestarsi
a distanza di anni e diventare rapidamente aggressiva. Pertanto gli sforzi per
prevenire la malattia, quale l’iniziativa del braccialetto, rivestono una
particolare importanza”. Il braccialetto può essere richiesto anche inviando
una mail all’indirizzo della Fondazione Melanoma (www.Fondazionemelanoma.org).
Le campagne di prevenzione si traducono in milioni di vite salvate e in
risparmi per il sistema. “I tagli alla spesa sanitaria richiesti dalla spending
review richiedono uno sforzo ulteriore da parte di tutti gli attori coinvolti -
conclude il prof. Tonino Pedicini, Direttore Generale dell’ospedale
partenopeo-. Da qui l’importanza delle iniziative della Fondazione Melanoma. Ma
le esigenze di contenimento dei costi non possono determinare disparità tra i
pazienti che risiedono in Regioni diverse. Compito del Sistema Sanitario
Nazionale è garantire un accesso equo a trattamenti efficaci e sicuri, il cui
utilizzo deve tradursi in un miglioramento dello stato di salute generale della
comunità, nel rispetto del principio di sostenibilità”.
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SOFFERENZA PER IL 50% DEGLI ANZIANI RICOVERATI NELLE CASE DI RIPOSO. UN PROGETTO PER MIGLIORARE LA CURA DEL DOLORE NELLE RSA DELLA VALLE CAMONICA. DARFO |
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Boario Terme (Bs), 10
giungo 2013 – In Valle Camonica operano 14 Residenze Sanitarie Assistenziali
(Rsa), che seguono più di 800 anziani. Oltre la metà di questi pazienti soffre
di dolore, ma buona parte di loro non riesce a esprimerlo verbalmente a causa
della demenza. Per migliorare la cura del dolore, la Comunità Montana della
Valle Camonica e l’Unione Provinciale Istituti per Anziani – Upia, sezione
Valle Camonica, promuovono il progetto “Dolore Rsa Valle Camonica 2013"
che, coinvolgendo il personale sanitario delle 14 Rsa presenti sul territorio,
punta a una cura più adeguata del paziente anziano con dolore. Allo scopo di
presentare alla comunità l’iniziativa – attualmente in corso di realizzazione –
sabato 8 giugno, alle ore 8,30, si è svolto a Darfo Boario Terme, presso il
Palazzo dei Congressi di Via Romolo 30, il convegno dal titolo “La cura del
dolore nelle Rsa della Valle Camonica”.
“Le cause principali del
dolore persistente nei pazienti delle Rsa sono l´artrosi, l´arteriopatia
obliterante degli arti inferiori, le neuropatie, le piaghe da decubito, le
contratture muscolari”, evidenzia Simone Franzoni – Istituto Clinico Città di
Brescia e Gruppo di Ricerca Geriatrica Brescia - responsabile scientifico del
progetto. “Poiché l’obiettivo fondamentale delle Rsa è il miglioramento della
qualità della vita, è essenziale ridurre la sofferenza fisica attraverso la
cura del dolore. Ma così non avviene, nelle Rsa la cura del dolore è inadeguata
(problema diffuso in tutto il mondo) e particolarmente fra i pazienti con
demenza avanzata, che lo manifestano indirettamente con espressioni del corpo,
disturbi psichici e comportamentali. Fra le tante spiegazione di questa mancata
cura si evidenzia il fatto che la terapia antalgica è una pratica ‘difficile’:
non è semplice misurare la sofferenza e occorre sapere utilizzare i farmaci
antalgici in pazienti anziani affetti da più malattie croniche concomitanti
(comorbilità), che limitano l´uso delle terapie farmacologiche. Tali cure
richiedono quindi tempo e dedizione, nonché grande preparazione degli operatori
sanitari”.
“La Legge 38/2010 ha reso
obbligatoria la cura del dolore in tutti i setting sanitari (Rsa comprese) –
continua Franzoni – e, insieme alle recenti scoperte sulla fisiopatologia della
sofferenza e alle nuove combinazioni farmacologiche, ha dato un notevole
impulso alla gestione del paziente che soffre. La terapia antalgica negli
anziani non comunicanti richiede un’intensa collaborazione fra tutte le figure
professionali che compongono l’équipe: medici, infermieri, ausiliari
socio-sanitari e assistenziali, fisioterapisti, psicologi e parenti. Ad oggi non
esiste un “modello di cura” specifico per questi pazienti e diventa quindi
necessario mettere a confronto le varie esperienze. Con questo progetto
vogliamo aiutare il personale delle Rsa a curare il dolore dei loro pazienti in
modo efficace, conciliando la complessità delle cure con l’esiguità del tempo a
disposizione.
L´approccio ottimale
all’anziano con dolore si basa sulla valutazione globale della persona (stato
cognitivo, tono dell´umore, autosufficienza, comorbilità) e sull’adattamento
della terapia antalgica alla comorbilità e al politrattamento (in media questi
pazienti assumono già 7-8 farmaci al giorno). Il controllo della sofferenza in
questi pazienti potrebbe, inoltre, giocare un ruolo chiave nella gestione delle
alterazioni comportamentali, che possono avere molteplici cause (oltre alla
demenza) e che vengono comunemente controllate con sedativi. L’ipotesi che in
parte i disturbi comportamentali possano essere causati da una percezione
dolorosa dovrebbe trovare conferma nella loro riduzione con la terapia
antidolorifica. Il progetto punta quindi anche all’aumento dell’utilizzo di
farmaci antalgici e soprattutto oppioidi e alla riduzione del consumo dei
farmaci antinfiammatori e sedativi.
Il progetto “Dolore Rsa
Valle Camonica 2013" nasce proprio con l’obiettivo di far fronte a questa
situazione e si avvale del contributo scientifico del Gruppo di Ricerca
Geriatrica - Brescia, diretto dal Prof. Marco Trabucchi e del Centro Universitario
di Studio e Ricerca Diff Brescia, diretto dai Prof. Maurizio Memo e Sandra
Sigala. Grazie alla collaborazione con l´Asl della Valcamonica – che vigilerà
sull’adeguamento di ogni Rsa alle nuove metodologie di valutazione e cura del
dolore – l’iniziativa si articola in una fase di formazione del personale
(medico, infermieristico e ausiliario socio-assistenziale) da marzo a maggio
2013, in una fase di monitoraggio dell´applicazione di quanto appreso nello
step formativo da giugno a dicembre 2013 e successivamente nell´attivazione di
un sistema di audit per confrontare il livello di cura del dolore fra le Rsa
camune.
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MOSTRA: GIAN LUCA GENTILI GUERREROS Y DIABLOS ROMA DALL’11 AL 20 GIUGNO 2013 |
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Roma, 10 giugno 2013 - Prima
personale nella capitale di Gian Luca Gentili, architetto, docente, artista,
che si esprime utilizzando il segno e il gesto nelle sua modalità primaria
I bambini, quando disegnano,
con pochi tratti semplici ed essenziali, comunicano le loro emozioni.
Esprimendosi con spontaneità, raffigurano mondi fantastici, fiabeschi. Non
distinguono tra fantasia e realtà, tra gioco e creatività. Poi, crescendo,
questo lato irrazionale, sincero, si perde, non sempre viene integrato con il
pensiero razionale.
Contrariamente a questa
tendenza, Gian Luca Gentili - personaggio eclettico e ribelle, conosciuto
nell’entourage romano soprattutto come interior designer - non ha mai del tutto
soffocato l’indole del puer, che lascia emerge principalmente quando dipinge
con uno spirito liberatorio, riportando in auge l’energia creativa, ludica e
nichilista delle Avanguardie del Novecento.
Il suo ultimo progetto
artistico “Guerreros y diablos” viene presentato, dall’11 al 20 giugno 2013,
nella galleria Galleria Iper Uranium: prima personale nella capitale di questo
“outsider” del mondo dell’arte che utilizza il gesto e il segno nelle sua modalità
primaria come già si espressero a suo tempo Klee, Pollok, Picasso e Mirò.
La mostra, a cura di
Stefania Valente (il cui titolo in spagnolo vuole essere un omaggio alla
cultura istintiva di quel paese) propone 17 dipinti realizzati su diversi
supporti – tela, legno e carta – rappresentativi di un linguaggio di rottura -
ironico, sintetico, immediato - che possiede la stessa forza espressiva delle
forme più istintive dell’arte moderna, dai Fauve al Cavaliere Azzurro, dal
Cubismo, all’Espressionismo astratto.
Protagonisti del ciclo due
soggetti: i “Guerrieri”, figura archetipa che esprime qualità positive come
vitalità, combattività, energia fisica e mentale e, all’opposto, i “Diavoli” -
personaggi identificabili dalle loro corna (mera citazione del Guernica di
Picasso) - evocativi del lato oscuro, misterioso della psiche umana.
Lavori dominati da colori
forti e contrastanti, pregni di effetti luminosi (in cui ricorrono molti
elementi grafici come pin-up, teschi, fiori e continui rimandi agli anni Settanta,
mondo a cui Gentili guarda con un po’ di nostalgia) che si configurano come una
evoluzione stilistica del Graffitismo Anni Ottanta, affini per certi versi a
più recenti tendenze, dalla Street art alla Wild figuration (corrente
newyorkese che prende spunti, come l’architetto romano, dal mondo del fumetto e
della grafica oltre che dalla cultura
pop e underground).
Una ricerca visiva che ha
origine dalla passione praticata da questo architetto-artista, il Surf – i suoi
guerrieri e guerriere sono infatti dei surfisti - tramite cui, qualche tempo
fa, recuperò la sua essenza selvaggia e, con essa, anche la sua voglia di
esprimersi attraverso la prassi artistica.
Interior designer, docente,
artista. Il percorso artistico di Gian Luca Gentili s’interseca con quello
della sua attività principale di architetto. Dopo la laurea e l’abilitazione
alla professione, nel corso degli anni partecipa a numerosi concorsi pubblici
(Concorso Internazionale di Architettura “New York Central Park” e quello di
“Ampliamento del Museo El Prado” di Madrid) ed espone presso importanti musei
italiani (Palazzo delle Esposizioni e Ruspoli).
Come Interior designer, si
occupa prevalentemente della riqualificazione di ristoranti, wine bar,
discoteche e negozi della capitale, città in cui è nato e dove ancora risiede e
lavora.
Nel frattempo intraprende
l’attività di insegnamento: dal 1997 presso l’Accademia di Belle Arti di
Catanzaro, e dal 2011, all’Accademia di Belle Arti Rufa di Roma.
Nel 2006, avvicinandosi al
mondo del Surf, riscopre il suo amore per l’arte e inizia a dipingere con una
certa assiduità.
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COPPA AMERICA: CALDORO, SICURO CORRETTEZZA LAVORO PER PRESTIGIOSO EVENTO. COLLABORAZIONE CON MAGISTRATURA MA IN CAMPO PERSONE DI GRANDE PROFESSIONALITÀ |
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Napoli, 10 giugno 2013 -
"Sono sicuro della correttezza e della regolarità del lavoro messo in
campo, dalle diverse Istituzioni, per la organizzazione della Coppa America. Le
persone che in prima linea hanno seguito l´evento sono note per la
professionalità, la scrupolosità, il senso istituzionale. Insieme, tutti,
abbiamo garantito il successo di un prestigioso evento per il bene di Napoli e
della Campania."
Così il presidente della
Regione Campania Stefano Caldoro.
"Sarà massima, ne sono
certo, la collaborazione con la magistratura. E´ interesse di tutti - aggiunge il presidente - dipanare ogni
dubbio in tempi rapidissimi.
"L´azione degli organi
inquirenti consentirà di chiarire ogni aspetto e di difendere l´intuizione di
puntare su una grande occasione per rilanciare il nostro territorio",
conclude Caldoro.
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A LOANO, IN LIGURIA IL CAMPIONATO EUROPEO DI CALCIO PER NON VEDENTI |
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Genova, 10 Giugno 2013. Campionato europeo di calcio per
non vedenti L.o.c. Football Blind B1 a Loano, nella Riviera delle Palme da
mercoledì 12 a domenica 23 giugno 2013.
Il campionato, presentato
giovedì 6 giugno in mattinata nella sede della Regione Liguria, con gli organizzatori
e l´assessore allo Sport Matteo Rossi, ha come protagonisti atleti
completamente non vedenti . Tecnicamente, la loro categoria è la B1, si
differenzia dalla B2 e dalla B3 che rappresentano gli ipovedenti.
Il gioco consiste in una
normale partita di calcio (due tempi da 30´) dove tutti i giocatori sono non
vedenti, tranne il portiere.
Il campo è dotato di sponde
che impediscono alla palla di uscire dal prato e velocizzano il gioco, il
pallone è speciale, dotato di sonaglio al suo interno, permette ai giocatori di
individuarlo e orientarsi sul campo e a tirare in porta. Il portiere ha la
funzione, oltre a parare la palla, coordina e guida i compagni in attacco e in
difesa.
Nessun limite è imposto ai
giocatori. Il regolamento prevede le fasi e i momenti di tutte le sfide
calcistiche: dribbling, calci di punizione, calci di rigore, tiri al volo. Il
Panathlon International è partner culturale ufficiale del campionato europeo di
calcio non vedenti.
È lo sport che abbatte
qualsiasi tipo di barriere "e questa iniziativa ne è una dimostrazione
lampante", afferma l´assessore Rossi.
"La giunta Burlando,
per questo, ha deciso di focalizzare gli investimenti per l´anno 2014
sull´abbattimento delle barriere architettoniche e all´adeguamento delle
palestre scolastiche, garantendo una reale integrazione", aggiunge Rossi.
Obiettivo: fare rete tra
istituzioni, enti e associazioni sportive, mettendo lo sport come fulcro per
attività sociali, economiche, turistiche e le politiche di pari opportunità.
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LOMBARDIA. CON MINISTRO SPORT INIZIATIVE COMUNI PER EXPO IL GOVERNATORE HA INCONTRATO L´ESPONENTE DEL GOVERNO L´ASSESSORE REGIONALE: DISCUSSO ANCHE DEGLI IMPIANTI |
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Milano, 10 giugno 2013 - ´Abbiamo parlato di sport, pari
opportunità e politiche
giovanili ed espresso la comune volontà
di dare vita a iniziative
insieme, soprattutto in vista di Expo
2015´. Lo ha dichiarato il 6
giugno il presidente della Regione Lombardia,
dopo aver incontrato, nel
suo ufficio a Palazzo Lombardia, il
ministro delle Pari
opportunità, Sport e Politiche giovanili.
Insieme al governatore hanno
partecipato alla riunione anche
l´assessore alla Casa,
Housing sociale e Pari opportunità,
l´assessore alle Culture,
Identità e Autonomie e l´assessore
allo Sport e Politiche per i
giovani.
Perfetta Sintonia Sugli
Obiettivi - Illustrando gli argomenti
che sono stati trattati,
l´assessore allo Sport e Politiche per
i giovani, ha rilevato la
´perfetta sintonia su questioni
importanti come
l´insegnamento dello sport a scuola, partendo
già dalle primarie, e
l´esigenza di intervenire sulle strutture
sportive, sia all´interno
degli istituti scolastici, sia nei
vari palazzetti e palestre
comunali, che necessitano interventi
di riqualificazione´.
Nuovo Incontro Per Expo -
Quello di oggi è stato un primo
incontro, al quale
seguiranno sicuramente altri. ´Abbiamo già
deciso di rivederci - ha
fatto sapere l´assessore - per
approfondire operativamente
gli interventi che andranno fatti
per Expo, visto che non
coinvolgono solo Regione e Comune di
Milano, ma anche Coni e
Ministero´. ´Expo - ha concluso -, come
giustamente ricorda sempre
il nostro governatore, non è solo una
manifestazione milanese e
lombarda, ma una vetrina per tutta
l´Europa´. |
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SPORT: APPROVATI IN VENETO PROGRAMMAZIONE E RIPARTO ANNUALE |
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Venezia,
10 giugno 2013 - “Le linee operative che la Regione si è data anche per il 2013
nel settore dello sport sono indice di un’attenzione che c’è e di un impegno
che continuerà ad esserci. Pur con le risorse attualmente disponibili, vogliamo
continuare in una visione coordinata a sostenere e promuovere lo sport e i suoi
valori nel Veneto”. Lo sottolinea il vicepresidente e assessore allo sport Marino Zorzato comunicando che la giunta regionale ha approvato la programmazione degli interventi e i criteri di
riparto dei fondi 2013 in
materia di sport e tempo libero. Il provvedimento segue il recente
pronunciamento della Consulta
regionale per lo sport che ha dato parere favorevole al piano annuale.
Resta
invariato rispetto al 2012 lo stanziamento, che ammonta complessivamente a un
milione 200 mila euro. Il piano
annuale fa riferimento a due capitoli del bilancio
che prevedono 900 mila euro per le
azioni regionali finalizzate alla promozione,
la diffusione e la pratica dell’attività sportiva e 300 mila euro per i trasferimenti alle amministrazioni
provinciali che vengono assegnati in base alla
popolazione residente e
all’estensione territoriale.
Nell’ambito
delle azioni di competenza regionale, uno stanziamento di 75 mila euro è stata assegnato allo Sky College di
Falcade (Belluno) per la formazione
agonistica dei propri alunni; 50 mila
euro sono stati destinati, invece, per sostenere le spese di partecipazione ai
giochi studenteschi organizzati dal Ministero della
Pubblica Istruzione dell’Università e della
Ricerca (M.i.u.r.) - Ufficio Scolastico
Regionale per il Veneto.
Per
i 475 mila euro destinati al
finanziamento di iniziative sportive da parte della
Regione sarà ora possibile dar corso alle procedure per la
predisposizione e la pubblicazione
del bando per la presentazione della domande di contributo nelle varie aree di
intervento previste dalla normativa.
La parte residuale dello stanziamento pari a 300.000 euro resta a disposizione
della Regione per interventi e
iniziative sportive di carattere straordinario riconosciute di particolare rilevanza.
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