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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 17 Luglio 2013 |
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Politica |
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DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE BARROSO DOPO IL SUO INCONTRO CON SIGMUNDUR DAVíð GUNNLAUGSSON, PRIMO MINISTRO DELL´ISLANDA |
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Bruxelles 16 Luglio 2013
Buon giorno signore e Signori,
E ´un piacere dare il benvenuto premier Gunnlaugsson
alla Commissione europea.
Vorrei congratularmi con il Presidente del Consiglio
per la sua nomina, questa volta personalmente. Mi rendo conto che Bruxelles e
le istituzioni dell´Unione europea sono all´ordine del giorno delle sue prime
visite all´estero dopo il suo insediamento.
Ciò dimostra chiaramente la profondità dei nostri
rapporti, relazioni molto importanti, sulla base di valori comuni, la
comprensione reciproca e già ben consolidati legami bilaterali.
Oggi, abbiamo avuto uno scambio di opinioni sulle
intenzioni del nuovo governo dell´Islanda riguardanti le relazioni Unione
europea Islanda. Questo è stato costruttivo e ci ha aiutato a comprendere e
condividere l´un l´altro di visione sulle nostre relazioni future.
Vorrei essere chiaro: La Commissione rispetta la
decisione del governo per quanto riguarda il processo di adesione. Saremo lieti
di chiarezza sulla validità della domanda di adesione dell´Islanda, dopo la
valutazione parlamentare sull´adesione dell´Unione europea, che si svolgerà il
prossimo autunno.
È nell´interesse dell´Unione europea e l´Islanda che
una decisione è presa sulla base di un´adeguata riflessione e in una maniera
serena obiettiva, trasparente. Ma il tempo stringe, ed è anche nel comune
interesse di tutti noi che questa decisione venga presa senza ulteriori
ritardi.
Ci auguriamo che questo dibattito in Islanda ci
fornirà indicazioni chiare sulla strada da seguire e noi siamo pronti a discutere
ulteriormente con il governo come modellare questo modo di procedere insieme.
Vorrei inoltre sottolineare che la decisione unanime
degli Stati membri dell´Unione europea di avviare i negoziati di adesione
rimane valida.
Quindi, il mio messaggio di oggi è chiaro: a
condizione Islanda vuole, rimaniamo impegnati a continuare il processo di
negoziati di adesione, che sono certo, poteva affrontare le specificità
dell´Islanda.
Il primo ministro,
Grazie per la visita della Commissione europea e
lasciatemi ancora una volta ti dico che ho molto rispetto per il tuo paese.
Consideriamo l´Islanda come uno dei nostri partner più stretti. Voglio
rassicurare voi e il popolo islandese che vogliamo costruire vicino e relazioni
ancor più fruttuose con il vostro paese.
Vi ringrazio per la vostra attenzione.
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DISCORSO DI CHIUSURA DI IERI DEL VICEPRESIDENTE TAJANI AL GRUPPO DI ALTO LIVELLO SULLE TECNOLOGIE ABILITANTI FONDAMENTALI |
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Bruxelles , 17 luglio 2013 -
Vorrei innanzitutto ringraziare Jean Therme per il suo
lavoro e la sua presentazione dei punti salienti della relazione del gruppo ad
alto livello, e tutti voi per il lavoro e il contributo alla presente
relazione. Infine, vorrei ringraziare anche il gruppo per condividere le loro
opinioni con la Commissione.
E ´chiaro che il vostro rapporto preliminare è
tempestivo nel nostro calendario. Infatti, la Commissione presenterà una
relazione sull´attuazione della comunicazione sulla politica industriale nel
Consiglio competitività nel settembre 2013. Pertanto, il Consiglio europeo
attende con interesse questa analisi nel contesto della riunione di febbraio
2014 sulla competitività industriale.
Come tutti sapete, lo scopo primario della nostra
politica industriale è quello di aumentare l´importanza del settore per
l´economia dell´Ue, il 15,2% attuale al 20% del Pil nel 2020.
Il tuo gruppo di alto livello rappresenta la Task
Force, che fornisce alla Commissione le competenze necessarie per monitorare i
progressi nella diffusione delle Ket e di rispondere, se necessario. I tuoi
suggerimenti sono particolarmente utili e contribuiranno alla nostra analisi
sarà presentata nel settembre 2013.
Ma il rapporto è disponibile anche in un momento
importante per un altro motivo. Come sapete, i Kets sono una priorità nella
nuova generazione di programmi finanziari dell´Unione europea, in particolare
per il 2020 e la politica di coesione. Le tue raccomandazioni saranno esaminate
con la massima attenzione in fase di preparazione per la loro attuazione.
Per quanto riguarda l´urgenza della situazione, voglio
dirvi che condivido molto la vostra diagnosi.
L´ultimo pannello della Ue in materia di innovazione,
ho presentato lo scorso marzo mostra che lo scarto fra l´Ue in Asia è in aumento
e l´Asia orientale si muove come leader nelle tecnologie abilitanti
fondamentali.
Come indicato anche nel vostro rapporto, abbiamo
riscontrato un significativo aumento delle entrate di licenza e brevetti
europei dall´estero. Questo conferma che i nostri brevetti sono sempre più
gestite al di fuori dell´Europa. Questi brevetti non si riflettono
adeguatamente nei nuovi prodotti e servizi in Europa, dove un deficit
significativo, soprattutto in termini di occupazione.
La strategia europea per le Ket mira soprattutto a
trasformare le idee e tecnologie innovative in nuovi prodotti e servizi.
Per fare questo, non basta spendere di più per la
ricerca, ma per riorientare il sostegno alla ricerca pubblica alla ricerca
orientata al mercato, comprese le linee pilota e progetti dimostrativi.
Ma i driver per le linee Kets richiedono notevole
apporto di risorse in termini di capitale. Pertanto, le sinergie e il
cofinanziamento devono essere ricercate tra i livelli europeo, nazionale e
regionale, come si consiglia nel vostro livello di rapporto. La Commissione è
pronta a contribuire e mettere in atto meccanismi in grado di garantire la
complementarità.
Conto su di voi, attori privati, per aiutare la
Commissione a sollevare gli Stati-membri e le Regioni sulle opportunità legate
alla Kets nel contesto delle strategie di specializzazione intelligente.
Il co-finanziamento, reso possibile dalle modifiche
legislative proposte dalla Commissione, sarà certamente necessario un processo
di apprendimento.
Posso assicurarvi del mio pieno sostegno per i quattro
settori industriali prioritari ad alto potenziale che avete individuato:
materiali intelligenti, batterie, produzione ad alte prestazioni e bio-processi
industriali. Essi dimostrano che abbiamo la capacità di coordinare le politiche
e gli strumenti a livello europeo, nazionale e regionale.
Sono completamente d´accordo che abbiamo bisogno di
dimostrare che l´Europa è in grado di sostenere questi ambiziosi progetti
settoriali che aiuteranno l´industria attraverso la "valle della
morte" e diventare competitive sui mercati internazionali.
Naturalmente, un forte impegno da parte dell´industria
sarà una condizione necessaria per arrivarci.
Insieme al mio collega di Máire Geoghegan-quinn,
faremo in modo che Orizzonte 2020 consentirà l´istituzione di linee pilota
necessarie per rilanciare la competitività dell´industria europea in questi
settori.
Noto anche con interesse la vostra volontà di
intensificare gli sforzi per le Pmi, come le tecnologie abilitanti fondamentali
coinvolgono sia grandi e piccole imprese. Pmi forniscono i due terzi dei posti
di lavoro del settore privato e generano più della metà del totale valore
aggiunto creato dalle imprese dell´Ue.
Dobbiamo quindi garantire che le Pmi possono sfruttare
il loro intero innovazione. Uno dei modi è l´accesso alle piattaforme
tecnologiche, permettendo loro di testare la fattibilità delle loro idee e dei
progetti.
Capisco che le organizzazioni di ricerca e tecnologia
presenti qui hanno espresso il loro impegno per esso. Sarà inoltre necessario
fornire un sostegno allo sviluppo di piattaforme tecnologiche, come ad esempio
fino al 2020, e l´accesso delle piccole e medie imprese, ad esempio attraverso
Cosme.
Ma le nuove tecnologie possono essere sviluppati e
immessi sul mercato se la forza lavoro europea manca di abilità. L´importante
competenze divario esistente sulla mercati deve essere trattata con la massima
attenzione in quanto si consiglia nel rapporto.
La Commissione è consapevole della carenza di competenze
nei mercati e ha avviato azioni specifiche per capire meglio la situazione
attuale di deficit, individuare le migliori pratiche e sviluppare un piano
d´azione.
I partenariati multilaterali tra le università e le
imprese in tutti i settori saranno particolarmente necessario ridurre la
carenza e l´inadeguatezza delle competenze.
Vorrei anche discutere di questo importante argomento
con il mio collega, il Commissario Androulla Vassiliou responsabile della
formazione.
Per la seconda fase del livello di gruppo di lavoro,
vi invito prima di tutto per continuare a promuovere come gruppo le vostre
raccomandazioni. In questo contesto, anche io ti aspetto di un protocollo
d´intesa che esprime il vostro supporto formale con le vostre azioni siano le
Ket politiche europee e in particolare per l´impegno industriale a investire in
Europa.
In termini di sostanza, la scelta dei soggetti per
approfondire il tuo corso responsabilità. Tuttavia, so che vi incoraggio a
concentrarsi anche sui seguenti argomenti.
Primi ecosistemi industriali correlate Kets.
Ecosistemi giocano un ruolo centrale nella politica europea dei cluster che
stiamo sviluppando con successo per diversi anni. Io propongo di approfondire
il rapporto e la complementarità tra piccole e grandi aziende.
In secondo luogo, i suggerimenti su relazioni
commerciali potrebbero essere ulteriormente sviluppati. Sulla base di uno
studio, la Commissione ha individuato un chiaro caso di distorsione del mercato
da parte dei paesi non europei hanno portato alcune aziende europee di
trasferire la loro produzione. Penso che abbiamo bisogno che, in futuro, non si
verificano questi casi.
Infine, le raccomandazioni su come stimolare
l´innovazione nella domanda, ad esempio tramite le autorità pubbliche o altre
iniziative mercati della domanda, sarebbe utile.
Signore e Signori, il percorso ora è disegnato.
L´europa ha molti punti di forza, che rappresentano le forze. Ora dobbiamo
iniziare insieme su questo sito e ho contare su di voi e il vostro impegno.
Grazie per questi scambi fruttuosi e vi invita ora di
continuare la nostra discussione più informale davanti a un drink.
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COMMISSARIO ŠTEFAN FüLE A BELGRADO: LA SERBIA ENTRA IN UNA NUOVA FASE DELLE RELAZIONI CON L´UNIONE EUROPEA |
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Bruxelles, 17 luglio 2013 - Commissario Füle è a Belgrado il 17 e il 18 luglio per
incontrare la dirigenza serba e ad accogliere il paese che sta entrando in una
nuova fase decisiva nelle sue relazioni con l´Unione europea, dopo il Consiglio
europeo del 28 giugno ha deciso di aprire i negoziati di adesione con la
Serbia.
Commissario Füle discuterà la situazione attuale e
prossimi passi con il presidente serbo, del governo e membri del parlamento.
Tra i temi all´ordine del giorno, sarà la creazione di strutture necessarie del
paese per il processo di negoziati, e confermando le priorità continua per
agenda europea della Serbia: sostenere le riforme nel corso del tempo, attuare
tutti gli accordi del dialogo con Pristina, continuando a svolgere un
fondamentale ruolo nella regione e promuovere la riconciliazione duratura.
"La decisione di aprire i negoziati di adesione è
un risultato importante per i dirigenti ed i benefici persistenti sforzi negli
ultimi dieci anni serbe Questi sforzi devono continuare:.. Processo di
negoziati è esigente e richiede anni non vedo l´ora di aprire una nuova fase
con la Serbia ora.
Il processo di integrazione europea sarà anche d´ora
in poi diventerà sempre più tangibile per l´amministrazione, la società civile,
gli uomini d´affari, gli studenti, i ricercatori e per la società serba in
generale, veramente per tutti i cittadini di Serbia, in molti aspetti della
loro vita quotidiana. " c ommissioner Füle ha detto.
Il commissario sarà accompagnato da funzionari della
Commissione che aiuteranno le autorità serbe a fare la conoscenza con il
processo di negoziati in un seminario mirato nei giorni seguenti.
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LA VICEPRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA VIVIANE REDING HA INCONTRATO IERI I CITTADINI A HEIDELBERG: "ALL´EUROPA OCCORRE PIÙ DEMOCRAZIA" "L´EUROPA È DEMOCRATICA, MA IN FUTURO DOVRÀ DIVENTARLO ANCORA DI PIÙ PER GESTIRE NUOVE COMPETENZE." |
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Bruxelles, 17 luglio 2013 - È ciò
che auspica la Vicepresidente della Commissione europea Viviane Reding prima
dell´incontro con i cittadini che presiederà oggi, 16 luglio, insieme al
Presidente della regione Baden-württemberg Winfried Kretschmann. Il dibattito
fa parte del dialogo con i cittadini sul futuro dell´Europa promosso dalla
Commissione. Dopo 24 dialoghi in 14 Stati membri dell´Unione europea, martedì
circa 400 persone giungeranno a Heidelberg per condividere opinioni, pareri,
visioni e interrogativi circa il futuro dell´Europa, le conseguenze della crisi
economica e i propri diritti di cittadini dell´Ue.
"Ritengo
che questo evento nel Baden-württemberg rafforzerà la partecipazione attiva dei
cittadini, che sarà necessaria anche nelle questioni europee. Intendo discutere
con coloro che parteciperanno all´incontro di Heidelberg il modo migliore per
realizzare questo obiettivo ", ha dichiarato la Vicepresidente della
Commissione europea responsabile della giustizia, dei diritti fondamentali e
della cittadinanza. "L´assemblea di Heidelberg del 1848 è stata una tappa
importante nel percorso che ha portato all´Assemblea costituente nella
Paulskirche di Francoforte e quindi nello sviluppo democratico tedesco.
L´europa necessita oggi di un analogo rinnovamento democratico".
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NUOVA COMUNICAZIONE DELL´UE STABILISCE LE PROPOSTE DI FINANZIAMENTO PER L´ELIMINAZIONE DELLA POVERTÀ E LO SVILUPPO SOSTENIBILE DOPO IL 2015 |
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Bruxelles, 17 luglio 2013 - Ieri , l´Ue ha adottato una nuova
comunicazione sul finanziamento per l´eliminazione della povertà e lo sviluppo
sostenibile: ´ oltre il 2015: verso un approccio globale e integrato al
finanziamento per l´eliminazione della povertà e lo sviluppo sostenibile ´.
La Commissione ha pubblicato la sua relazione di
rendiconto 2013 dell´Ue sul finanziamento dello sviluppo.
A) Comunicazione sul finanziamento per lo sradicamento
della povertà e lo sviluppo sostenibile
Che la Commissione propone?
Il 16 luglio la Commissione europea ha adottato una
nuova comunicazione che propone un approccio comune dell´Unione europea al
finanziamento della povertà e lo sviluppo sostenibile dopo il 2015, una volta
che la data prevista per gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (Osm) è stato
raggiunto. Essa si propone di sviluppare un approccio comune dell´Unione
europea al finanziamento questioni nelle discussioni internazionali. Offre
riflessioni su come un approccio globale al finanziamento della povertà e lo sviluppo
sostenibile potrebbe essere strutturato, che i processi internazionali che
possono meglio contribuire e quali sono disponibili risorse finanziarie e
potrebbero essere mobilitate da fonti pubbliche e private nazionali e
internazionali.
Che cosa significa questo in pratica?
La comunicazione sostiene aggiornare l´approccio
globale del consenso di Monterrey (2002) / Dichiarazione di Doha (2008) sul
finanziamento dello sviluppo (precedenti accordi internazionali sul
finanziamento allo sviluppo) per includere lo sviluppo sostenibile. Dovrebbero
applicare alcuni principi fondamentali:
1. Finanziamento deve andare di pari passo con
politiche per portare risultati (ad esempio, il denaro non possa risolvere i
colli di bottiglia della politica).
2. Copertura completa è richiesto di tutte le fonti di
finanziamento disponibili, sia esso domestico finanza pubblica, finanziamenti
pubblici internazionali o di finanziamenti privati. Questo significa che
l´attenzione non deve essere focalizzata esclusivamente sulla finanza pubblica,
come aiuto pubblico allo sviluppo (Aps), perché questa si costituisce solo il
2% del finanziamento totale disponibile nei paesi in via di sviluppo. Tuttavia,
Aps rimane un´importante fonte di finanziamento per i paesi a basso reddito
(Lic). ( Vedi grafici a torta collegati. )
3. Un approccio globale per il finanziamento dovrebbe
lasciare i paesi di decidere le proprie priorità di risorse tra obiettivi
politici differenti.
4. Obiettivi politici diversi si rafforzano a vicenda
e quindi le sinergie tra di loro dovrebbero essere sostenuti, in modo che un
euro speso in un settore possono avere effetti positivi in altri settori (ad
esempio, una migliore sicurezza alimentare è essenziale per l´eliminazione
della povertà e può essere raggiunto attraverso una migliore conservazione del
terra, la biodiversità e le foreste, che a sua volta può contribuire a
combattere il cambiamento climatico).
5. Finanze pubbliche esterne (o aiuto pubblico allo
sviluppo) dovrebbe essere ribilanciato verso paesi più in difficoltà; le
economie emergenti ei paesi reddito medio-alto grado la loro parte in questo
senso.
6. Maggiore trasparenza e responsabilità reciproca di
tutti i finanziamenti a livello nazionale e globale è necessario per garantire
che questo è usato in modo più efficace.
7. Discussioni di finanziamento internazionali sulle
sfide globali possono essere collegati all´interno di un contesto globale che
si basa su e rimane coerente con il finanziamento per il processo di sviluppo
di Monterrey e Doha per lo sviluppo di un approccio globale e integrato al
finanziamento. Ciò garantirà una maggiore coerenza e coordinamento di
finanziamento specifico e processi negoziali internazionali in corso.
Perché questo interesse?
2015 si avvicina e c´è ancora molto da fare
raggiungere gli Mdg. Allo stesso tempo, sono in corso discussioni per decidere
le priorità del-2015 palo programma di sviluppo e di Rio +20 di follow-up per
lo sviluppo sostenibile. Accordarsi su nuovi obiettivi internazionali di
sviluppo richiede anche l´individuazione delle risorse finanziarie e di altri
mezzi per il raggiungimento di questi obiettivi. Un approccio globale e
integrato di finanziamento sarà quindi garantire che il denaro investito in
diversi settori di intervento contribuirà alla più efficace l´eliminazione
della povertà e lo sviluppo sostenibile.
E anche se la comunicazione sottolinea il
finanziamento per i paesi in via di sviluppo, l´approccio proposto può essere
applicato universalmente e si riferiscono a tutti i cittadini in ogni paese.
Dove sono le risorse finanziarie provenienti da?
Le risorse possono provenire da due fonti: pubblici e
privati, sia a livello nazionale e internazionale. Finanziamenti nazionali
pubblici include tasse e altre entrate pubbliche, anche da risorse naturali.
Finanza internazionale pubblico può assumere la forma di sovvenzioni, prestiti
o di equità. Finanziamenti nazionali privati includono investimenti di
imprese locali e associazioni di beneficenza. Finanza internazionale privato
comprende gli investimenti internazionali, trasferimenti privati, come le
rimesse e le donazioni. Nuove e innovative fonti come una tassa sulle
transazioni finanziarie, proventi da negoziazione di carbonio o le tasse sul
carburante bunker sarebbero anche rientrare in una delle categorie di cui
sopra.
Nei paesi in via di sviluppo, si stima € 7.126
miliardi di euro di finanziamenti pubblici e privati era disponibile nel
2010, con un potenziale di contribuire all´eliminazione della povertà e allo
sviluppo sostenibile.
I dati confermano che le risorse pubbliche nazionali
superano finanziamenti pubblici internazionali (di un fattore 20), si è solo il
2% del finanziamento totale disponibile nei paesi in via di sviluppo. Finanza
privata è alla pari con la finanza pubblica. Allo stesso tempo, ci sono
differenze fondamentali tra i paesi nella composizione delle fonti di
finanziamento, come dimostrano le diverse situazioni dei paesi a basso reddito
(Lic) ei paesi a medio reddito (Mic).
Percentuali come quota di finanziamenti disponibili
per i paesi in via di sviluppo
b) relazione di rendiconto Ue sul finanziamento dello
sviluppo.
Che cosa è?
Si tratta di una pubblicazione annuale da parte della
Commissione europea. Esso risponde all´invito del Consiglio per monitorare i
progressi e riferire annualmente sul finanziamento Ue per lo sviluppo (Ffd)
impegni.
E ´stato inizialmente istituito per concentrarsi su
(Aps) impegni di sviluppo ufficiali rilasciate in occasione della Conferenza
Internazionale 2002 sul finanziamento dello sviluppo di Monterrey.
Tuttavia; Consiglio successivamente ampliato il
mandato di controllo originale per coprire altre aree di finanziamento dello
sviluppo, tra cui la mobilitazione nazionale delle risorse, l´efficacia degli
aiuti, gli aiuti al commercio, finanza per il clima.
Ora è inoltre progettato per contribuire al dibattito
sulla post-2015 per esaminare i progressi compiuti verso il raggiungimento
degli Osm e Rio +20 follow-up.
Cosa c´è di nuovo quest´anno?
Per la prima volta in assoluto, una copertura estesa
di questa relazione riguarda Scienza, tecnologia e innovazione (Sti) per
riflettere i nuovi impegni assunti nell´ambito degli impegni assunti in
occasione del Vertice di Rio +20 l´anno scorso.
Quali sono i risultati principali?
Sul settore privato:
Il rapporto considera i modi in cui la Commissione
europea è in aumento il ruolo di miscelazione come catalizzatore di investimenti
privati per lo sviluppo. Ha dimostrato che l´Ue e gli Stati membri hanno
fornito ingenti finanziamenti per lo sviluppo del settore privato (nel 2004-10,
solo la Commissione ha fornito € 2,4 miliardi nel sostegno diretto sotto forma
di finanziamenti e, dal 2007, l´Unione europea, insieme ad alcuni Stati membri,
ha istituito otto impianti di miscelazione regionali, che coprono tutte le
regioni di cooperazione esterna dell´Ue).
Sul commercio:
L´ue è il principale partner commerciale dei paesi in
via di sviluppo e il mercato più aperto per loro, secondo il rapporto. Sul
commercio, la relazione ha rilevato che l´ Ue e gli Stati membri sono
collettivamente il principale fornitore di aiuti al commercio aiuti al
commercio mondiale ( rafforzare la capacità dei paesi a negoziare e attuare
accordi commerciali a loro vantaggio) , che rappresentano circa un terzo del
totale degli aiuti al commercio nel 2011
Sul cambiamento climatico:
In termini di cambiamenti climatici, la relazione
sottolinea che l´Unione europea e Stati membri hanno contribuito € 7,3 miliardi
di 2010-12 per ´Fast Start´ di finanziamento clima (contribuendo a rendere i
paesi più resistenti ai cambiamenti climatici e maggiormente in grado di far
fronte con i suoi effetti). Si ricorda inoltre che l´Ue è stata di gran lunga
il maggior contributo alla mitigazione connessi e relativi all´adattamento Aps
nel 2010 e 2011.
Su Scienza Tecnologia e Innovazione:
Il rapporto sottolinea che l´Ue ei suoi Stati membri
sono sostenitori di vecchia data della ricerca e sviluppo nei paesi in via di
sviluppo, anche nel settore delle tecnologie pulite.
Sulle fonti di finanziamento innovativi e strumenti:
La relazione afferma che, nel complesso, i fondi stanziati
per gli strumenti finanziari innovativi da parte degli Stati membri dell´Ue e
la Commissione sono aumentate da € 600 milioni di euro l´anno nel 2010-11 a
oltre € 2000000000 nel 2012.
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IL VICEPRESIDENTE DELLA COMMISSIONE ANTONIO TAJANI HA INCONTRATO IL RABBINO CAPO PER LA COMUNITÀ EBRAICA A ROMA RICCARDO DI SEGNI |
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Roma, 17 luglio 2013 - Il Vicepresidente della
Commissione europea, responsabile per l´Industria e l´Imprenditoria, Antonio
Tajani, si è recato il 15 luglio in
visita alla Sinagoga Maggiore di Roma per un incontro con il rabbino capo per
la Comunità ebraica a Roma, Riccardo di Segni.
Al centro dei colloqui, la preoccupazione per il
riemergere di fenomeni di antisemitismo in vari paesi dell´Unione europea e il
prossimo viaggio del Vicepresidente Tajani in Israele previsto per l´inizio
d´autunno.
Tra i temi affrontati, anche il forte disagio sociale
e clima di tensione legato all´aggravarsi della crisi. A questo proposito, il
Vicepresidente Tajani ha sottolineato che "non si può uscire da questa
situazione chiedendo solo sacrifici. E´ necessario dare ai popoli europei anche
una prospettiva di speranza di sviluppo e creazione di nuovo lavoro. La moneta
unica va vista non come un fine in se, ma nel contesto di un´economia sociale
di mercato che deve portare maggiore benessere". "Per questo",
ha continuato Tajani, "la Commissione e le altre istituzioni europee
stanno fortemente lavorando per la crescita e l´economia reale".
Infine il Vicepresidente Tajani ha voluto sottolineare
"le comuni radici culturali e religiose che sono alla base
dell´Europa" rilevando l´importanza di questa comunità anche "come
ente morale".
Alla fine dell´incontro il Rabbino Capo di Roma ha
dichiarato: "Il Vice Presidente della Commissione Europea, Antonio Tajani,
ha fatto visita alla nostra Comunità e con lui ho avuto modo di affrontare un
colloquio sereno e costruttivo su temi rilevanti per l´ebraismo e l´Europa. La
disponibilità all´ascolto del Vice Presidente fa ben sperare soprattutto in
merito ad argomenti di particolare preoccupazione, come il risorgere di
sentimenti antisemiti nel Vecchio Continente e la crisi sociale che buona parte
della popolazione europea sta attraversando".
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IL PRESIDENTE SCOPELLITI AL MINISTRO DEL RIO: "SUA PRESENZA OCCASIONE UTILE PER LA CALABRIA" |
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Catanzaro, 17 luglio 2013 - In occasione della visita
in Calabria del ministro per gli Affari Regionali ed Autonomie Locali Graziano
Delrio che avviene oggi 16 luglio, il Presidente della Regione Calabria
Giuseppe Scopelliti, poiché impegnato nella capitale al tavolo di verifica
sulla santità, ha rilasciato al seguente dichiarazione:
“Desidero rivolgere il più caloroso benvenuto al
ministro per gli Affari
Regionali ed Autonomie Locali Graziano Delrio da parte
di tutti i calabresi convinto che gli incontri programmati sul territorio, con
rappresentanti istituzionali ed amministratori locali, rappresentino una
proficua occasione di confronto che possa rivelarsi funzionale alla risoluzione
dei tanti problemi che quotidianamente si affrontano nella gestione della cosa
pubblica.
Sebbene altri impegni istituzionali – spiega il
Presidente Scopelliti - mi impediscano di essere presente a questo importante
appuntamento per la nostra regione sono molto lieto che la Calabria ospiti il
ministro Graziano Delrio che ho avuto modo di conoscere ed apprezzare nella mia
esperienza di sindaco. Eravamo i primi cittadini delle due Reggio, Calabria ed
Emilia, calati in due realtà che sebbene differenti potevano però guardarsi e
confrontarsi nell’alveo di una stimolante collaborazione che abbiamo
approfondito anche all’interno dell’Anci. La capacità di dialogo e la
sensibilità di Graziano Del Rio che ebbi modo di sperimentare durante quel
percorso, contraddistinguono lo spirito conduzione dell’attuale dicastero ed è
per questo che lo ringrazio sentitamente per aver deciso di far tappa in questa
regione.
La sua visita – prosegue il Governatore della
Calabria- è salutata con grande entusiasmo ai vari livelli nella consapevolezza
della necessità di mantenere sempre alto il confronto diretto tra le
amministrazioni centrali e locali. La partita della riorganizzazione degli enti
locali è un passaggio fondamentale per garantire lo sviluppo e la crescita
della Calabria, così come nel resto del Paese. Si tratta di una sfida
all’insegna del rinnovamento “nazionale-locale” e della razionalizzazione che
intendiamo affrontare con grande senso di responsabilità e di condivisione di
intenti assieme al governo nazionale.
In un’epoca in cui si avverte forte la necessità di
riavvicinare i cittadini alle istituzioni e di ricondurre la politica al
servizio della collettività il dibattito sulle Autonomie ed in particolare su
una ridefinizione, e conseguente valorizzazione, del ruolo dei Comuni e di
Regioni riveste un ruolo fondamentale. Ritengo si possa costruire attorno ad
esso un’opportunità in più per il rilancio della Calabria, a patto di essere
veramente responsabili e lungimiranti.
La Calabria - conclude Scopelliti - ha bisogno di
avere l’attenzione del Governo nazionale sicura di poter metter in campo,
grazie agli strumenti offerti, tutte quelle scelte che possono determinare un
futuro migliore per i cittadini calabresi ai quali quotidianamente cerchiamo di
dare risposte concrete”.
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PRESIDENTE COTA SBLOCCO DEI PAGAMENTI DOPO AVER SALVATO IL PIEMONTE, E´ GIUNTA L´ORA DI RILANCIARLO |
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Torino, 157 luglio 2013 - «Dopo aver salvato il
Piemonte, rimettendo a posto i conti della Sanità e, più in generale , quelli
della Regione, oggi con lo sblocco dei pagamenti dei debiti regionali possiamo
concretamente iniziare il rilancio del nostro territorio. Il pagamento dei
fornitori delle Asl entro i 60 giorni dal 2014 è un primo passo previsto dal
nostro modello di Sanità, che dovrà poi essere esteso a tutti».
Lo ha dichiarato
il Presidente della Regione Piemonte,
Roberto Cota.
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SENTENZA DERIVATI: LA REGIONE PIEMONTE NON DEVE PAGARE ALCUNCHE´, LA DECISIONE DI OGGI E´ SOLO INTERLOCUTORIA |
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Torino, 17
Luglio 2013 - « La sentenza depositata
oggi a Londra conferma una decisione già assunta a luglio dello scorso anno
dalla High Court of Justice. Non si tratta di una sentenza di condanna e si
limita solo a ribadire quanto già espresso in precedenza. Non è pertanto in
alcun modo da ritenersi definitiva, tant´è che si sta valutando l´eventuale impugnazione
della stessa. Ma anche se lo fosse, sarebbe comunque necessario un ulteriore
passaggio in Italia per poterla rendere esecutiva, ovvero una pronuncia del
giudice civile. Insomma, al momento la Regione Piemonte non deve pagare
alcunché ».
É quanto precisava ieri il Vice Presidente e assessore al Bilancio,
Gilberto Pichetto Fratin , in merito alla notizia riportata dalla Bloomberg e
rilanciata dalle agenzie italiane sulla decisione del giudice londinese
relativamente al contenzioso tra la regione e gli istituti bancari Dexia e
Intesa Sanpaolo.
« Ricordo inoltre - sottolinea ancora l´assessore
Pichetto - che sulla stessa vicenda è ancora in corso il giudizio dinanzi al
Consiglio di Stato, in cui si chiede che sul caso specifico venga fatta valere
la giurisdizione italiana. La sentenza di Londra di oggi, tra l´altro, non si
pronuncia sul vero punto fondamentale della vicenda: il Tar Piemonte, con la
decisione depositata a dicembre 2012, aveva infatti ritenuto inammissibili i
ricorsi presentati dalle banche e aveva dichiarato che la competenza a decidere
sulla validità dell’autotutela spettasse al giudice inglese. Quest’ultimo,
però, oggi si è limitato a confermare la vecchia sentenza, non pronunciandosi
sulla validità degli atti di autotutela, ad oggi ancora validi ed efficaci.
Pertanto, a differenza di quanto sembra emergere leggendo le agenzie odierne,
la questione è ben lontana dai titoli di coda ».
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LOMBARDIA.SLOT MACHINE,REGIONE A LETTA: INTERVENIRE SUBITO STATO SUPPORTI INIZIATIVA CONTRO AZZARDO |
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Milano, 17 luglio 2013 - Una
lettera al presidente del Consiglio
Enrico Letta, ai ministri Angelino Alfano e Anna Maria
Cancellieri, ai 101 deputati e ai 49 senatori eletti
in
Lombardia per dire basta al gioco d´azzardo
patologico. Il
presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni e
l´assessore al
Territorio e Urbanistica Viviana Beccalossi hanno
inviato ieri a
Roma un appello per sensibilizzare i rappresentanti
del Governo
e delle Istituzioni. Sono stati inviati anche i testi
del
Progetto di Legge approvato dalla Giunta regionale e
quello
della Proposta di Legge al Parlamento, finalizzati a
contrastare
la ludopatia.
Vera Emergenza Sociale - ´Fin dall´inizio del nostro
mandato -
spiega il presidente Maroni - abbiamo deciso di
dedicarci a una
tematica che è sempre più una emergenza sociale. Per
affrontare
nel migliore dei modi e in termini incisivi questa
materia sono
necessarie anche iniziative del Governo e del
Parlamento. Da qui
l´idea di coinvolgere ministri, onorevoli e senatori
della
nostra regione´.
´Le iniziative messe in campo da Regione Lombardia -
afferma
Viviana Beccalossi, che su questo argomento nei giorni
scorsi
aveva scritto anche una lettera al presidente della
Repubblica
Giorgio Napolitano - stanno suscitando grandi
aspettative e
hanno ampiamente superato i confini della
contrapposizione
politica. Sappiamo però di poter intervenire solo in
determinati
ambiti e senza una netta presa di posizione del
legislatore
nazionale questa battaglia non si può vincere´.
I Cardini Del Progetto Di Legge - Il Progetto di Legge
lombardo
prevede, tra i punti principali, una distanza minima
di 500
metri delle sale gioco dai luoghi sensibili come
scuole,
ospedali, centri di aggregazione giovanile; il
coinvolgimento
delle Asl e delle associazioni dei consumatori per le
attività
di prevenzione e cura; la sensibilizzazione dei
titolari di
macchinette per il gioco, tramite corsi di formazione
e il
rilascio di un attestato che ne certifichi la
conoscenza e il
rispetto delle norme vigenti. Verrà inoltre creato il
logo
regionale ´slot free´, concesso agli esercenti che
rinunceranno
volontariamente alla presenza delle macchinette nei
loro locali
e che sarà scelto attraverso un concorso di idee
aperto a tutte
le scuole medie inferiori della regione.
La Proposta Al Parlamento - La Proposta di Legge al
Parlamento
chiede inoltre l´adozione di ulteriori misure, come lo
spegnimento a un´ora prestabilita dei server nazionali
che
consentono il gioco e l´inasprimento delle regole per
impedire
il gioco ai minori.
´Siamo di fronte - conclude Viviana
Beccalossi - a un fenomeno sociale preoccupante, con
migliaia di
giocatori cronici, secondo studi recenti il 25% dei
quali sono
casalinghe e il 17% pensionati. Inoltre, il 20% degli
studenti
italiani gioca frequentemente e il 12% è già a rischio
ludopatia. Come ho ribadito nella lettera scritta
giorni fa al
presidente Napolitano, lo Stato non può rimanere
indifferente´.
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LIGURIA: ASSESTAMENTO E RENDICONTO 2012. EVITATI SPRECHI E DOPPIONI, RIDOTTI COSTI DI GESTIONE, 500 MILA EURO PER RICAPITALIZZAZIONE FIERA, 1,1 MILIONI AD AMT PER BIGLIETTO INTEGRATO, 1,5 MILIONI TURISMO E CULTURA |
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Genova, 17 Luglio 2013. "Anche il bilancio della
Regione Liguria, in questi anni, come il bilancio pubblico in generale, è stato
condizionato dal quadro macroeconomico italiano ed europeo sia sul versante
delle entrate, sia delle spese. Nel 2012 sono state mantenute scelte che hanno
continuato a sostenere il trasporto pubblico e le politiche di sicurezza
sociale", ha commentato l´assessore alle Finanze della Regione Liguria
Pippo Rossetti parlando con i giornalisti del rendiconto per l´esercizio 2012
discusso martedì 16 luglio in mattinata dal Consiglio Regionale.
Per la prima volta il bilancio regionale è stato
sottoposto alla verifica della sezione regionale della Corte dei Conti ed in
udienza pubblica è stato parificato confermando la correttezza delle
registrazioni e delle somme esposte in bilancio nonché il rispetto degli
equilibri e dei principi contabili.
"A grandi linee abbiamo continuato ad agire sulla
riduzione dei costi gestionali evitando sprechi e doppioni. Abbiamo gestito il
debito finanziario che a fine 2012 è rimasto moderato (19% delle entrate
proprie, 13% delle entrate correnti) rispetto al contesto italiano e ad
analoghe realtà internazionali.
È stato sostenuto l´intervento a favore della non
autosufficienza, del fondo di compartecipazione per i cronici e per disabili
ricoverati in strutture di lunga cura, della rete dei Comuni e del trasporto
pubblico su ferro e su gomma.
A seguito delle terribili disgrazie alluvionali di
fine 2011 è stata costretta dal 1 gennaio 2012 ad aumentare l´imposta regionale
sulla benzina dello 0,025% che ha raggiunto la misura massima consentita
portando ad un incremento di gettito di circa 6,5 milioni di euro e ha permesso
di accedere al contributo di 40 milioni di euro della Protezione Civile.
Nel 2012 è stata acquisita la Torre di Via Fieschi 17
che consentirà di risparmiare l´affitto dal Palazzo di Piazza de Ferrari ,a
partire dal 2016.
"Questa è stata una delle scelte che ha voluto
spingere la politica a fare previsioni pluriennali e di ampio respiro. Abbiamo
portato avanti la riprogrammazione dei Fas sia in tema di sanità sia in tema di
opere post alluvione mobilitando per questi due filoni quasi 50 milioni di
risorse", afferma Rossetti.
La Regione Liguria ha rispettato il patto di stabilità
e ha governato in pieno accordo con Anci e Upi la "regionalizzazione"
dello stesso patto . Sono stati 42 i comuni e 4 le province ad averne beneficiato.
Un provvedimento che ha consentito alla Regione Liguria di concedere ai comuni
e alla province la possibilità di spendere 162 milioni di euro
"bloccati".
Sull´assestamento 2013 che ammonta a 553 milioni di
euro , sono stati "liberati" 156 milioni di poste 2012 che solo dopo
l´assestamento saranno disponibili. È stata chiusa la ricapitalizzazione della
Fiera del Mare destinando 500 mila euro di risorse a Filse, rimanendo la Fiera
un asse strategico per la città di Genova e per la Regione Liguria.
1,5 milioni di euro sono stati assegnati a turismo e
cultura con una manovra "salva estate".
In "assestamento" anche la copertura del
decreto "paga aziende" dando ossigeno alla Sanità (80 milioni ) in
Sanità e 17 in altri settori. Per la prima volta si registra una chiusura
anticipata dei conti 2012 al 31 marzo di quest´anno, per consentire, in un
quadro di incertezze finanziarie, di impegnare subito le risorse dell´anno.
L´assestamento fa registrare un rientro di risorse dalla lotta all´evasione,
pari a 8 milioni di euro, e maggiori entrate pari a 9,4 milioni di euro dovute
al riconoscimento del Mef alla Liguria che si è adeguata alle norme sui tagli
alle spese, previste dalla spending review ed è risultata virtuosa. Sul fronte
dei tributi regionali si registra una riduzione del gettito, fra il 2012 e il
2013, pari a 22 milioni di euro per le minori entrate sulla benzina, il gas,
l´Irpef, l´Irap, a causa della congiuntura economica.
Nonostante la contrazione delle entrate con
l´assestamento verranno coperte le maggiori spese obbligatorie, tra cui le
quote dei cofinanziamenti dei programmi comunitari; sarà garantito inoltre 1,1
milioni ad Amt per il biglietto integrato, a cui si aggiungeranno ulteriori 1,5
milioni di euro, cosiddetti salva-estate, da destinare al turismo e alla
cultura, in particolare alle compagnie teatrali e ai grandi eventi estivi. Un
milione sarà poi destinato al capitolo investimenti in opere pubbliche. La
chiusura anticipata dei conti ha consentito di impegnare immediatamente le
risorse andando incontro così anche alle esigenze delle amministrazioni locali.
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BOLZANO LEGGE OMNIBUS: IMPORTANTI NOVITÀ E SEMPLIFICAZIONI PER TUTTO IL SETTORE DELL´ECONOMIA |
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Bolzano, 17 luglio 2013 - Con la legge omnibus
sull’economia “sono introdotti in Alto Adige importanti modifiche e nuovi
regolamenti che aggiornano l’intero settore”, sottolinea l’assessore
provinciale Thomas Widmann, firmatario del ddl approvato oggi (12 luglio) dal
Consiglio provinciale.
La nuova omnibus interviene trasversalmente
modificando tra l´altro leggi provinciali nei settori artigianato, industria,
procedimento amministrativo, promozione delle attività economiche, trasporti,
commercio, formazione professionale, esercizi pubblici, aree sciabili
attrezzate. Così ad esempio, nell´ordinamento artigiano, vengono introdotte
facilitazione nell´accesso ai profili professionali, uno per tutti quello del
gelataio. In tema di commercio la legge omnibus proposta dall´assessore Widmann
rafforza il commercio di vicinato con la possibilità di incentivi per i negozi
in zone periferiche, mentre nel settore degli esercizi pubblici elimina le
limitazioni negli orari o nei giorni di
apertura e chiusura, recependo in tal modo le disposizioni Ue e i decreti sulle
liberalizzazioni. Il settore alberghiero potrà beneficiare inoltre di riduzioni
della burocrazia con l´abolizione delle imposte di concessione.
Per le aree periferiche è significativo anche il
sostegno che la legge assicura alla sopravvivenza dei piccoli impianti di
risalita: "Grazie agli impianti di paese viene garantita ai ragazzi la
possibilità di avvicinarsi allo sci e di praticare questa disciplina sin dai
primi anni", sottolinea Widmann. Con la nuova legge i gestori potranno
stipulare convenzioni con i Comuni e offrire tariffe ridotte. Una modifica
all´ordinamento del commercio introduce l´obbligo di Durc (il documento unico
attestante la regolarità contributiva) per i commercianti ambulanti, con
l´obiettivo di garantire a tutti uguali presupposti nell´esercizio della professione
ed evitare la concorrenza sleale. Riguardo alla professione di maestro di sci,
la legge adegua alle direttive Ue sui servizi la normativa finora vigente
garantendo l´apertura di più scuole di sci e facilitando l´accesso alla
professione.
Infine il Consiglio provinciale ha approvato le
modifiche riguardanti la legge sulle provvidenze per le emittenti
radiotelevisive, ora ampliate ai portali informativi online. I contributi
pubblici potranno essere concessi solo in presenza di determinate condizioni:
la Giunta provinciale è stata delegata dal Consiglio ad elaborare i criteri
relativi all´accesso, alla tipologia e all´ammontare del contributo. "In
una prima versione - spiega l´assessore Widmann - la concessione del contributo
era regolata in dettaglio, ma poiché si sono riscontrate divergenze
nell´applicazione si è scelto di creare con la legge le condizioni quadro di
concessione dei contributi e di demandare i dettagli a una successiva delibera
della Giunta. Ci prenderemo il tempo necessario per approfondire la questione
prima di giungere al testo finale."
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TRENTO: I COMUNI DELL´ALTA ANAUNIA E CALDARO UNITI IN UN PROTOCOLLO |
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Trento, 17 luglio 2013 - Turismo e sostenibilità
ambientale, ma anche cultura, valorizzazione, potenziamento del trasporto e
miglioramento della viabilità, sono queste le parole chiave del protocollo di
intesa firmato poco fa presso il Salone Imperiale al Passo della Mendola per la
promozione e lo sviluppo dei Comuni dell´Alta Anaunia e del Comune di Caldaro.
A sottoscrivere l´impegno vi erano: l´assessore provinciale all´agricoltura,
foreste, turismo, promozione, caccia e pesca Tiziano Mellarini, accompagnato
dal dirigente Paolo Nicoletti; il presidente della Provincia autonoma di
Bolzano, Luis Durnwalder; l´assessore regionale alle minoranze linguistiche,
Luigi Chiocchetti; il presidente della Comunità della Val di Non, Sergio
Menapace; i sindaci dei Comuni interessati, Ruffrè-mendola, Ronzone, Malosco,
Fondo, Sarnonico, Cavareno, Amblar, Don e Romeno per l´Alta Val di Non, nonché
Caldaro; i referenti degli enti coinvolti, ovvero l´Istituto Giuseppe Toniolo,
Iniziativa Wein.kaltern e le Aziende per il turismo della Val di Non e di
Caldaro.
"Si tratta – ha detto nel corso della
presentazione l´assessore Tiziano Mellarini – di una significativa partnership
tra due territori convinti delle opportunità di sviluppo che può offrire un
turismo impostato in ottica ambientale ed ecosostenibile. In questo senso la
collaborazione con gli amici altoatesini si conferma una volta in più strumento
importante di crescita dei rispettivi territori per un settore turistico che
non può e non deve fermarsi alla logica dei confini amministrativi, ma deve
essere promosso unitariamente".
Il protocollo nasce da un percorso condiviso fra i
nove Comuni dell´Alta Val di Non - Ruffrè-mendola, Ronzone, Malosco, Fondo,
Sarnonico, Cavareno, Amblar, Don e Romeno -, il Comune di Caldaro, l´Azienda
per il turismo Val di Non, l´Azienda di promozione turistica Caldaro sulla
Strada del Vino e Iniziativa Wein.kaltern.
L´obiettivo, come ha spiegato il sindaco di Ruffrè
Mendola Fabrizio Borzaga, è intraprendere un percorso di collaborazione nel
settore turistico e commerciale in un´ottica di sostenibilità ambientale, di
incremento occupazionale e di reciproca conoscenza anche sotto il profilo
culturale, storico e linguistico. Il protocollo sottoscritto oggi è stato
condiviso dalla Regione Trentino Alto Adige/südtirol e dalla Provincia autonoma
di Bolzano quale esempio di collaborazione fra territori limitrofi, come hanno
ricordato sia il presidente Durnwalder, "abbiamo molto in comune, dobbiamo
lavorare insieme sulla viabilità, la cultura, il turismo", sia l´assessore
regionale Chiocchetti, che ha evidenziato la convinzione della Regione ad
"accompagnare questo percorso, che cerca di valorizzare le realtà che
lavorano insieme".
Il percorso di collaborazione vede inoltre la
partecipazione della Comunità Val di Non e dell´Istituto Giuseppe Toniolo di
Studi Superiori.
Fra gli obiettivi che le parti contraenti si sono
impegnate a raggiungere vi sono: la valorizzazione e la promozione turistica
dei territori in un´ottica di sostenibilità ambientale; la promozione congiunta
dei prodotti tipici; il miglioramento della viabilità e il potenziamento del
trasporto pubblico di collegamento fra il Comune di Caldaro e i Comuni
dell´Alta Valle di Non; la formazione del capitale umano; l´interscambio
culturale.
Queste le azioni previste, portate avanti dai comitati
di coordinamento e dai tavoli di lavoro che saranno creati nelle prossime
settimane:
predisposizione delle politiche turistiche dei
rispettivi territori volte alla condivisione di progetti, opere ed iniziative
di promozione e valorizzazione ambientale e turistica del territorio quali:
percorsi naturalistici, percorsi per mountain bike, ippovie, sentieri, percorsi
e visite guidate a tema, collegamento del Passo della Mendola alla pista
ciclabile dell´Alta Valle di Non, potenziamento e messa in rete dell´offerta
sportiva estiva ed invernale della zona e delle strutture a vocazione turistica
e culturale;
realizzazione del progetto di messa in sicurezza della
strada della Mendola, località Roccette;
promozione e incentivazione dell´utilizzo della
funicolare Caldaro - Mendola e verifica della fattibilità di un incremento
delle corse, al contempo potenziamento del servizio di trasporto pubblico
Mendola - Comuni dell´Alta Valle di Non, nonché del collegamento Mendola -
campi di golf con mezzi non inquinanti;
individuazione e implementazione di apposite aree
dedicate alla promozione e valorizzazione dei prodotti tipici e delle
peculiarità gastronomiche dei rispettivi territori;
promozione attraverso attività di informazione e
sensibilizzazione, soprattutto fra i giovani, delle professioni legate al
turismo, con particolare attenzione a quelle non ancora sufficientemente
presenti nel territorio di riferimento, come guida turistica, accompagnatore di
territorio, assistente equestre, guida alpina, maestro di sci e di snowboard;
scambio formativo del personale delle due Aziende
turistiche;
potenziamento della conoscenza della lingua tedesca
attraverso l´elaborazione per l´Alta Valle di Non di un progetto formativo che
coinvolga i bambini e i ragazzi delle scuole primarie e secondarie;
organizzazione congiunta di mostre, eventi, rassegni,
convegni sulla lingua, storia, identità e cultura dei rispettivi territori,
coinvolgendo le istituzioni scolastiche, le Università di Trento e di Bolzano e
le associazioni culturali del territorio.
Il protocollo ha validità fino al 31 dicembre 2015.
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LAVORO: FVG, PROROGA A 16 AGOSTO PER AVVIO PROGETTI DISOCCUPATI |
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Cividale del
Friuli, 17 luglio 2013 - la Giunta
regionale, su proposta
dell´assessore al Lavoro, Loredana Panariti, ha
deliberato lo
spostamento al 16 agosto 2013, rispetto alla data già
fissata del
15 luglio, per l´avvio dei progetti di cantieri di
lavoro
riservati a disoccupati impegnati in attività
forestali e
vivaistiche, di rimboschimento, di sistemazione
montane e di
costruzione di opere di pubblica utilità.
La proroga era stata richiesta alla Regione da
numerosi Comuni
del Friuli Venezia Giulia.
La Regione interviene con finanziamenti parziali o
totali a
favore degli enti locali per la realizzazione di
questi cantieri
di lavoro, diretti al miglioramento dell´ambiente e
degli spazi
urbani.
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BASILICATA: UN PONTE PER L’OCCUPAZIONE; CONFRONTO SU AVVISO PUBBLICO |
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Potenza, 17 luglio 2013 – I dipartimenti Formazione e
Attività produttive hanno promosso un incontro con i circa 420 partecipanti al
programma “Un ponte per l’occupazione” con l’obiettivo di raccogliere
suggerimenti e sollecitazioni sui sussidi che saranno messi in essere a
settembre.
Consentire ai partecipanti del programma “Un ponte per
l´occupazione” di incrociare opportunità di lavoro attraverso l´assunzione
nelle aziende che si rendano disponibili ad avviare un rapporto di lavoro a
tempo indeterminato oppure metterli in condizione di avviare un´attività
autonoma attraverso la creazione di impresa, accompagnandoli in questo modo al
mondo del lavoro a cominciare dalla fine degli stage prevista per la metà del
prossimo agosto.
È l´obiettivo che si pone la Regione Basilicata che,
grazie a un lavoro interdipartimentale tra gli uffici della Formazione e il Lavoro
e delle Attività produttive, giungerà entro la metà del prossimo settembre alla
creazione di un avviso pubblico per l’assegnazione di sussidi all’occupazione.
Ecco perché, con l´obiettivo di raggiungere in tempi
rapidi tale scopo e per assicurare una efficacia puntuale del provvedimento in
elaborazione, gli assessori regionali Roberto Falotico e Marcello Pittella,
d´intesa con il presidente De Filippo, hanno incontrato oggi a Potenza al
Centro sociale Malvaccaro i partecipanti al programma “Un ponte per
l´occupazione, circa 420 giovani tra diplomati e laureati che a metà agosto
termineranno il percorso di accompagnamento professionalizzante così come
previsto dal programma.
Le iniziative che la Regione intende avviare con la
pubblicazione dell´avviso prevedono una doppia possibilità per tentare di dare
risposte alla domanda di occupazione che giunge dai beneficiari delle risorse:
da un lato, si prevedono sussidi alle imprese per l´assunzione di personale a
tempo indeterminato; dall´altro, sono previsti sussidi per la creazione di
impresa in regime di autoimprenditorialità. Allo stato è prevista una dotazione
di 4,3 milioni di euro.
“L´iniziativa di oggi – ha spiegato l´assessore alla
Formazione Roberto Falotico – è parte di un lavoro in progress, poiché mira a
catalizzare gli orientamenti, le istanze e le sollecitazioni anche critiche dei
giovani che stanno per concludere un importante percorso formativo in vista
delle nuove opportunità che potranno giungere dall’avviso pubblico. Abbiamo
voluto fortemente questo incontro con i giovani – ha continuato l’assessore –
posto che come Regione Basilicata vogliamo valorizzare e mettere a sistema
tutti gli sforzi compiuti finora, consentendo a quanti più giovani possibile di
finalizzare il loro percorso formativo in un vero e proprio lavoro. In questi
giorni – ha annunciato Falotico – incontreremo le associazioni datoriali, le
parti sociali e gli operatori economici con l’obiettivo di condividere un
percorso che possa prevedere una risposta occupazionale duratura”.
La proposta di avviso pubblico presentata oggi, è
emerso durante l’incontro, terrà conto anche delle indicazioni che giungeranno
dal feedback dei giovani partecipanti al programma. Inoltre, è stato ricordato,
che l’obiettivo di assicurare l’ingresso nel mondo del lavoro è perseguito
anche attraverso un “canale privilegiato” per i partecipanti al programma “Un
ponte per l’occupazione” per l’accesso al microcredito, misura già promossa
dalla Regione Basilicata e prorogata nei giorni scorsi, che assegna un prestito
fino a 25 mila euro a tasso zero per l’avvio di un’attività.
“Il nuovo strumento che mettiamo in essere – ha
spiegato l’assessore Marcello Pittella – risponde a una duplice esigenza: dare
una risposta immediata e non procrastinabile oltre la fine delle imminente
scadenze istituzionali a quei ragazzi che hanno creduto nel programma e
attivare fin d’ora quei meccanismi che sono alla base della nuova
programmazione economica europea di concessione di aiuti e benefici attraverso
fondi di rotazione e incentivi all’autoimprenditorialità”.
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FORMAZIONE E LAVORO. FIRMATO PROCOTOCOLLO INTESA TRA REGIONE, UFFICIO SCOLASTICO, CONFARTIGIANATO, VENETO SVILUPPO PER PROGETTO “GIOTTO A BOTTEGA DA CIMABUE. LA TRASMISSIONE DEI SAPERI” |
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Venezia, 17 luglio 2013 - Rilanciare lo sviluppo
dell’artigianato promuovendo lo spirito imprenditoriale dei giovani veneti fin
dalle scuole secondarie e dai centri di formazione professionale, e nello
stesso tempo, favorire l’ inserimento dei giovani nelle aziende tramite il
tirocinio e l’alternanza scuola e lavoro.
Questi, in estrema sintesi, gli obiettivi dell’innovativo
progetto - dal titolo “Giotto a bottega da Cimabue. La trasmissione dei saperi”
– che è stato al centro del protocollo d’intesa firmato stamani a Venezia,
nella sede della Giunta regionale a Palazzo Balbi dall’Assessore regionale all’istruzione formazione e lavoro
Elena Donazzan, dall’Ufficio scolastico regionale con la vice direttrice Gianna
Miola, dalla Confartigianato del Veneto con il Presidente Giuseppe
Sbalchiero e con il Presidente dei
Giovani Imprenditori Sandro Venzo, da Veneto Sviluppo con il Presidente Giorgio
Grosso.
Donazzan ha sottolineato “il ruolo centrale svolto
dall’istruzione e dalla formazione nei processi di crescita e modernizzazione
della società veneta e il valore strategico di raccordo tra istruzione,
formazione e mondo del lavoro sia per le imprese sia per i giovani che si
affacciano sul mercato del lavoro. In questo contesto intendiamo potenziare i
percorsi di alternanza tra scuola e lavoro e questo protocollo crea uno
strumento dedicato che affianca un mondo in profonda trasformazione, come
quello del lavoro, e che va guidato”.
Il protocollo d’intesa punta inoltre a: favorire la
nascita di nuovi imprenditori in Veneto
con la promozione di un’istruzione e formazione più orientate
all’imprenditorialità, con la rimozione degli ostacoli che limitano lo sviluppo
di nuove imprese per farne nascere di più in modo semplice; adottare a questo
scopo piattaforme di microcredito (venture capital o crowd founding) e servizi
di assistenza orientati ai fabbisogni di questi nuovi imprenditori; istituire
un tavolo tecnico di coordinamento di monitoraggio del progetto.
Miola, vicedirettrice dell’Ufficio Scolastico
Regionale, ha sottolineato l’importanza del “fare alleanza tra mondo della
scuola e lavoro, partendo anche dalle medie inferiori, per aiutare
l’autoimprenditorialità intesa come espressione di sé, della creatività, del
fare che è tipico del mondo artigiano e che può aiutare a dare più anima alla
scuola e più speranza ai ragazzi”.
Veneto Sviluppo, secondo il presidente Giorgio Grosso,
contribuirà, secondo la propria vocazione di sostegno alla piccola e media
impresa e in particolare al suo interno dell’artigianato, alla realizzazione
del protocollo d’intesa, cercando corsie preferenziali che individuino
strumenti specifici, sul tipo dell’imprenditoria giovanile e femminile. Egli ha
ricordato che la finanziaria regionale ha realizzato 8000 contratti di
finanziamento agevolato due terzi dei quali a favore di imprese artigiane.
Sbalchiero e Venzo di Confartigianato hanno
ringraziato la Regione Veneto per aver saputo mettere insieme nel protocollo
d’intesa i soggetti della formazione, della scuola e del credito e hanno
auspicato che con questa iniziativa si possa andare avanti sulla strada di far
entrare in maggior sintonia mondo della scuola e mondo del lavoro, “insegnando
ai ragazzi che possono puntare ad avere non solo un lavoro ma anche
un’impresa”.
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TIROCINI, L´ASSEMBLEA LEGISLATIVA HA APPROVATO LA NUOVA LEGGE REGIONALE DELL’EMILIA ROMANGNA. TRE TIPOLOGIE DI TIROCINIO, QUALIFICAZIONE DEL PERCORSO FORMATIVO E CONTRASTO AI POSSIBILI UTILIZZI ELUSIVI. VIENE INTRODOTTO IL DIRITTO DEL TIROCINANTE ALL´INDENNITÀ DI ALMENO 450 EURO. |
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Bologna, 17 luglio 2013 – Tirocini, si cambia: maggiore qualificazione
del percorso formativo, obbligo di corrispondere al tirocinante una indennità
mensile di almeno 450 euro, contrasto ai possibili utilizzi elusivi di questo
strumento. L’assemblea legislativa ha approvato ieri mattina il progetto di
legge della Giunta regionale in materia di tirocini. Il provvedimento, che
attua le linee guida nazionali, prevede tre differenti tipologie di tirocinio,
ciascuna delle quali con proprie finalità
e destinatari.
“Con questa legge le persone e i giovani in
particolare avranno a disposizione uno strumento qualificato per gestire la
transizione dalla scuola e dalla formazione al lavoro - spiega l’assessore
regionale al Lavoro e alla Formazione Patrizio Bianchi – In Emilia-romagna
abbiamo puntato con forza sulla qualificazione del percorso formativo, sulla
certificazione delle competenze acquisite durante il periodo di tirocinio e
sulle azioni di contrasto nei confronti degli abusi. La nuova normativa si
inserisce perfettamente nelle politiche regionali, finalizzate ad accompagnare
le persone nelle transizioni tra un percorso formativo e il lavoro o tra un
lavoro e un altro, a favorire l’acquisizione di competenze anche attraverso
esperienze dirette nelle imprese e a ridurre i tempi di ingresso dei giovani
nel mercato del lavoro”.
La legge, che entrerà in vigore a partire dal 16 di
settembre, modifica la legge regionale 17 del 2005 nella parte in cui norma i
tirocini, pur confermandone l’impianto complessivo e attua le Linee guida
adottate dal Governo, Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano
nell’Accordo siglato il 24 gennaio scorso.
A breve saranno a disposizione le norme attuative
della Giunta regionale. I siti della Regione daranno massima informazione su
come attivare i tirocini agli indirizzi
http://formazionelavoro.Regione.emilia-romagna.it/
http://formazionelavoro.Regione.emilia-romagna.it/lavoro-per-te
In Emilia-romagna diventano dunque tre le tipologie di
tirocinio previste.
La prima, con finalità orientativa e formativa, è
finalizzata ad agevolare le scelte professionali e l’occupabilità dei giovani
nel percorso di transizione tra la formazione (scuola/università/formazione
professionale) e lavoro, attraverso una formazione a diretto contatto con il
mondo del lavoro. I destinatari sono le persone che hanno conseguito un titolo
studio negli ultimi dodici mesi.
La seconda tipologia riguarda i tirocini di
inserimento o di reinserimento al lavoro,
rivolti principalmente a disoccupati, persone in mobilità e inoccupati,
ma attivabile anche in favore di lavoratori in cassa integrazione, sulla base
di specifici accordi in attuazione delle politiche attive del lavoro per
l’erogazione degli ammortizzatori sociali.
La terza tipologia riguarda i tirocini di orientamento
e formazione o di inserimento e reinserimento in favore di persone con
disabilità (ai sensi dell’art. 1, comma 1, della legge n. 68/1999) persone
svantaggiate (legge n. 381/91) nonché richiedenti asilo e titolari di
protezione internazionale o umanitaria e persone in percorsi di protezione
sociale (art.18 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286).
La nuova legge stabilisce la durata massima prevista
per ciascuna delle tre tipologie di tirocinio, comprensiva di eventuali
proroghe, che è di sei mesi per i tirocini formativi e di orientamento, dodici
mesi per i tirocini di inserimento/reinserimento e dodici mesi per i tirocini
in favore di soggetti svantaggiati. Nel caso di soggetti con disabilità la
durata complessiva può arrivare fino a ventiquattro mesi, e sono inoltre
previste condizioni di maggior favore per la durata e la ripetibilità del
periodo per soggetti con disabilità, svantaggiati, richiedenti asilo e titolari
di protezione internazionale o umanitaria e persone in percorsi di protezione
sociale.
La qualificazione del tirocinio viene promossa
introducendo un progetto formativo individuale che attraverso un percorso
personalizzato deve garantire gli
obiettivi formativi del sistema regionale delle qualifiche, certificando
gli esiti del percorso, inserendo un modulo formativo sulla salute e la
sicurezza sul lavoro e affidando la promozione del tirocinio a soggetti
qualificati che, attraverso un tutor, garantiscono la coerenza del percorso
agli obiettivi formativi.
Viene rafforzata la vigilanza sui tirocini,
innanzitutto attraverso una più stretta connessione con il Ministero del lavoro
e con gli uffici periferici del Ministero del lavoro. In caso di violazioni
degli obblighi del soggetto promotore e/o ospitante sono previste l’immediata
interruzione del tirocinio e il divieto di attivare ulteriori tirocini nei
successivi dodici mesi. E ancora, in caso di mancato od intempestivo invio
della convenzione e del progetto formativo da parte del soggetto promotore la
legge prevede sanzioni amministrative pecuniarie.
La legge esclude la possibilità di realizzare più di
un tirocinio con il medesimo tirocinante, nonché di impiegare il tirocinante in
attività non coerenti con gli obiettivi formativi del tirocinio stesso.
L’azienda può ospitare un tirocinante se non ha
effettuato licenziamenti nei dodici mesi precedenti l’attivazione del
tirocinio, salvi quelli per giusta causa e per giustificato motivo soggettivo,
e fatti salvi specifici accordi sindacali con le organizzazioni territoriali
più rappresentative. Viene inoltre quantificato il rapporto tra lavoratori
dipendenti a tempo indeterminato del soggetto ospitante e numero di tirocinanti
che possono essere ospitati contemporaneamente, escludendo da tali limiti i
tirocini promossi in favore di soggetti svantaggiati e con disabilità.
La legge norma inoltre l’obbligo di erogazione al
tirocinante di una indennità pari a 450 euro mensili, come previsto dalla legge
92/2012. L’indennità di tirocinio non verrà corrisposta in caso di beneficiari
di tirocinio che già percepiscono qualche forma di sostegno al reddito, ad
eccezione del rimborso per le spese sostenute. Come per la durata, anche per
l’indennità, al fine di favorirne l’inclusione e la cittadinanza attiva, è
rinviata alla Giunta regionale la possibilità di definire deroghe per i
tirocini rivolti a persone con disabilità o svantaggio
Il tirocinio in Emilia-romagna
I tirocini, regolati dalla L. 196/97, (cosiddetto
pacchetto Treu) e dal Decreto Interministeriale n. 142/98, hanno conosciuto sin
dalla prima attuazione una larga diffusione in Emilia-romagna, soprattutto in
favore dei giovani in uscita dai percorsi scolastici, formativi e universitari.
Secondo quanto emerge dal Sistema Informativo Lavoro
della Regione Emilia-romagna, risultano attivati nel 2012 10.448 tirocini, di
cui 5.430 (52%) rivolti a donne e 5.018 (48%) a uomini.
Nell’ultimo triennio si assiste tuttavia ad una forte
riduzione nel numero di tirocini attivati, sia per effetto della crisi
economica sia per effetto delle incertezze normative che hanno provocato un
rallentamento nella promozione dello strumento.
In particolare dai quasi 15mila tirocini complessivi
del 2010, si è passati ai 14mila nel 2011 fino ai 10.448 del 2012, con una
diminuzione più consistente per le femmine, - 2.474, che per i maschi, -1.905.
Dal 2011 al 2013 oltre il 90% dei tirocinanti ha
attivato una sola esperienza di tirocinio, senza differenze di genere.
I tirocinanti sono per oltre l’80% giovani di età
compresa tra i 18 ai 34 anni, di cui inoltre circa la metà non supera i 24
anni, con alti livelli di scolarizzazione (oltre il 60% è in possesso di titolo
di laurea o di alta specializzazione).
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TIROCINI, L´ASSEMBLEA LEGISLATIVA HA APPROVATO LA NUOVA LEGGE REGIONALE DELL’EMILIA ROMANGNA. TRE TIPOLOGIE DI TIROCINIO, QUALIFICAZIONE DEL PERCORSO FORMATIVO E CONTRASTO AI POSSIBILI UTILIZZI ELUSIVI. VIENE INTRODOTTO IL DIRITTO DEL TIROCINANTE ALL´INDENNITÀ DI ALMENO 450 EURO. |
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Bologna, 17 luglio 2013 – Tirocini, si cambia: maggiore qualificazione
del percorso formativo, obbligo di corrispondere al tirocinante una indennità
mensile di almeno 450 euro, contrasto ai possibili utilizzi elusivi di questo
strumento. L’assemblea legislativa ha approvato ieri mattina il progetto di
legge della Giunta regionale in materia di tirocini. Il provvedimento, che
attua le linee guida nazionali, prevede tre differenti tipologie di tirocinio,
ciascuna delle quali con proprie finalità
e destinatari.
“Con questa legge le persone e i giovani in
particolare avranno a disposizione uno strumento qualificato per gestire la
transizione dalla scuola e dalla formazione al lavoro - spiega l’assessore
regionale al Lavoro e alla Formazione Patrizio Bianchi – In Emilia-romagna
abbiamo puntato con forza sulla qualificazione del percorso formativo, sulla
certificazione delle competenze acquisite durante il periodo di tirocinio e
sulle azioni di contrasto nei confronti degli abusi. La nuova normativa si
inserisce perfettamente nelle politiche regionali, finalizzate ad accompagnare
le persone nelle transizioni tra un percorso formativo e il lavoro o tra un
lavoro e un altro, a favorire l’acquisizione di competenze anche attraverso
esperienze dirette nelle imprese e a ridurre i tempi di ingresso dei giovani
nel mercato del lavoro”.
La legge, che entrerà in vigore a partire dal 16 di
settembre, modifica la legge regionale 17 del 2005 nella parte in cui norma i
tirocini, pur confermandone l’impianto complessivo e attua le Linee guida
adottate dal Governo, Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano
nell’Accordo siglato il 24 gennaio scorso.
A breve saranno a disposizione le norme attuative
della Giunta regionale. I siti della Regione daranno massima informazione su
come attivare i tirocini agli indirizzi
http://formazionelavoro.Regione.emilia-romagna.it/
http://formazionelavoro.Regione.emilia-romagna.it/lavoro-per-te
In Emilia-romagna diventano dunque tre le tipologie di
tirocinio previste.
La prima, con finalità orientativa e formativa, è
finalizzata ad agevolare le scelte professionali e l’occupabilità dei giovani
nel percorso di transizione tra la formazione (scuola/università/formazione
professionale) e lavoro, attraverso una formazione a diretto contatto con il
mondo del lavoro. I destinatari sono le persone che hanno conseguito un titolo
studio negli ultimi dodici mesi.
La seconda tipologia riguarda i tirocini di
inserimento o di reinserimento al lavoro,
rivolti principalmente a disoccupati, persone in mobilità e inoccupati,
ma attivabile anche in favore di lavoratori in cassa integrazione, sulla base
di specifici accordi in attuazione delle politiche attive del lavoro per
l’erogazione degli ammortizzatori sociali.
La terza tipologia riguarda i tirocini di orientamento
e formazione o di inserimento e reinserimento in favore di persone con
disabilità (ai sensi dell’art. 1, comma 1, della legge n. 68/1999) persone
svantaggiate (legge n. 381/91) nonché richiedenti asilo e titolari di
protezione internazionale o umanitaria e persone in percorsi di protezione
sociale (art.18 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286).
La nuova legge stabilisce la durata massima prevista
per ciascuna delle tre tipologie di tirocinio, comprensiva di eventuali
proroghe, che è di sei mesi per i tirocini formativi e di orientamento, dodici
mesi per i tirocini di inserimento/reinserimento e dodici mesi per i tirocini
in favore di soggetti svantaggiati. Nel caso di soggetti con disabilità la
durata complessiva può arrivare fino a ventiquattro mesi, e sono inoltre
previste condizioni di maggior favore per la durata e la ripetibilità del
periodo per soggetti con disabilità, svantaggiati, richiedenti asilo e titolari
di protezione internazionale o umanitaria e persone in percorsi di protezione
sociale.
La qualificazione del tirocinio viene promossa
introducendo un progetto formativo individuale che attraverso un percorso
personalizzato deve garantire gli
obiettivi formativi del sistema regionale delle qualifiche, certificando
gli esiti del percorso, inserendo un modulo formativo sulla salute e la
sicurezza sul lavoro e affidando la promozione del tirocinio a soggetti
qualificati che, attraverso un tutor, garantiscono la coerenza del percorso
agli obiettivi formativi.
Viene rafforzata la vigilanza sui tirocini,
innanzitutto attraverso una più stretta connessione con il Ministero del lavoro
e con gli uffici periferici del Ministero del lavoro. In caso di violazioni
degli obblighi del soggetto promotore e/o ospitante sono previste l’immediata
interruzione del tirocinio e il divieto di attivare ulteriori tirocini nei
successivi dodici mesi. E ancora, in caso di mancato od intempestivo invio
della convenzione e del progetto formativo da parte del soggetto promotore la
legge prevede sanzioni amministrative pecuniarie.
La legge esclude la possibilità di realizzare più di
un tirocinio con il medesimo tirocinante, nonché di impiegare il tirocinante in
attività non coerenti con gli obiettivi formativi del tirocinio stesso.
L’azienda può ospitare un tirocinante se non ha
effettuato licenziamenti nei dodici mesi precedenti l’attivazione del
tirocinio, salvi quelli per giusta causa e per giustificato motivo soggettivo,
e fatti salvi specifici accordi sindacali con le organizzazioni territoriali
più rappresentative. Viene inoltre quantificato il rapporto tra lavoratori
dipendenti a tempo indeterminato del soggetto ospitante e numero di tirocinanti
che possono essere ospitati contemporaneamente, escludendo da tali limiti i
tirocini promossi in favore di soggetti svantaggiati e con disabilità.
La legge norma inoltre l’obbligo di erogazione al
tirocinante di una indennità pari a 450 euro mensili, come previsto dalla legge
92/2012. L’indennità di tirocinio non verrà corrisposta in caso di beneficiari
di tirocinio che già percepiscono qualche forma di sostegno al reddito, ad
eccezione del rimborso per le spese sostenute. Come per la durata, anche per
l’indennità, al fine di favorirne l’inclusione e la cittadinanza attiva, è
rinviata alla Giunta regionale la possibilità di definire deroghe per i
tirocini rivolti a persone con disabilità o svantaggio
Il tirocinio in Emilia-romagna
I tirocini, regolati dalla L. 196/97, (cosiddetto
pacchetto Treu) e dal Decreto Interministeriale n. 142/98, hanno conosciuto sin
dalla prima attuazione una larga diffusione in Emilia-romagna, soprattutto in
favore dei giovani in uscita dai percorsi scolastici, formativi e universitari.
Secondo quanto emerge dal Sistema Informativo Lavoro
della Regione Emilia-romagna, risultano attivati nel 2012 10.448 tirocini, di
cui 5.430 (52%) rivolti a donne e 5.018 (48%) a uomini.
Nell’ultimo triennio si assiste tuttavia ad una forte
riduzione nel numero di tirocini attivati, sia per effetto della crisi
economica sia per effetto delle incertezze normative che hanno provocato un
rallentamento nella promozione dello strumento.
In particolare dai quasi 15mila tirocini complessivi
del 2010, si è passati ai 14mila nel 2011 fino ai 10.448 del 2012, con una
diminuzione più consistente per le femmine, - 2.474, che per i maschi, -1.905.
Dal 2011 al 2013 oltre il 90% dei tirocinanti ha
attivato una sola esperienza di tirocinio, senza differenze di genere.
I tirocinanti sono per oltre l’80% giovani di età
compresa tra i 18 ai 34 anni, di cui inoltre circa la metà non supera i 24
anni, con alti livelli di scolarizzazione (oltre il 60% è in possesso di titolo
di laurea o di alta specializzazione).
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LAVORO:FVG, RICOSTITUITA COMMISSIONE REGIONALE |
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Cividale del
Friuli, 17 luglio 2013 - La Giunta regionale, su proposta
dell´assessore al Lavoro, Loredana Panariti, ha
deliberato il 12 luglio
la ricostituzione della Commissione regionale per il
Lavoro, che
sarà presieduta, come indicato dalla legge regionale
18 del 2005,
dallo stesso assessore Panariti.
Compongono la Commissione gli assessori competente in
materia di
lavoro delle Provincia di Gorizia, Pordenone, Trieste
ed Udine;
Emanuela Bizi, rappresentante effettivo, e Orietta
Olivo,
rappresentante supplente, designati da Cgil Fvg;
Alberto
Monticco, rappresentante effettivo, e Fabio Kanidisek,
rappresentante supplente, designati da Cisl Fvg;
Maurizio Burlo,
rappresentante effettivo, e Claudio Cinti,
rappresentante
supplente, designati da Uil Fvg; Roberto Benedetti,
rappresentante effettivo, e Roberta Vlahov,
rappresentante
supplente, designati da Ugl Fvg; Giovanni Zanuttini,
rappresentante effettivo, e Fabio Pototschnig,
rappresentante
supplente, designati da Confsal Fvg; Giancarlo Vatri,
rappresentante effettivo e Eva Ursella, rappresentante
supplente,
designati da Coldiretti; Claudio Hauser,
rappresentante
effettivo, e Sandra Zoglia, rappresentante supplente,
designati
da Confindustria Fvg; Giorgio Moretti, rappresentante
effettivo,
e Carlo Tomasin, rappresentante supplente, designati
unitariamente da Confartigianato Fvg e Cna Fvg;
Massimo Giordano,
rappresentante effettivo, designato da Confcommercio
Fvg e Gian
Piero Gogliettino, rappresentante supplente, designato
da
Confesercenti Fvg; Patrizia Fantin, rappresentante
effettivo, e
Federica Visentin, rappresentante supplente, designati
unitariamente da Confcooperative Fvg e Lega delle
Cooperative
Fvg; Vincenzo Zoccano e Mario Brancati, designati
dalla Consulta
regionale delle associazioni dei disabili; il
Consigliere
regionale di parità; Hubert Perfler e Romeo Flaiban,
designati
congiuntamente dalle associazioni di cui alla
normativa regionale
14/2001; Benedetto Falcone, rappresentante designato
dall´Anci
Fvg.
La Commissione rimarrà in carica per la durata della
legislatura
regionale.
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COOPERATIVA CERAMICA IMOLA, ACCORDO PER TRE MESI DI CIGS IN DEROGA. |
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Bologna, 17 luglio 2013 – Accordo per la Cassa integrazione in deroga,
per tre mesi, per lo stabilimento delle Cooperativa Ceramica d’Imola Sc. È
questo, in sintesi, quanto sottoscritto al termine del confronto di ieri a
pomeriggio in viale Aldo Moro da istituzioni, proprietà e organizzazioni sindacali. A sottoscrivere
il verbale d’accordo la Regione Emilia-romagna – rappresentata dall’assessore
Gian Carlo Muzzarelli - l’assessore Graziano Prantoni (Provincia di Bologna),
l’assessore Francesco Rivola (Provincia di Ravenna), il sindaco Daniele Manca (Comune di Imola),
il sindaco Stefania Dazzani (Comune di Borgo Tossignano), il sindaco Roberto
Poli (Comune di Casalfiumanese), l’assessore Germano Savorani (Comune di
Faenza), il presidente di Cooperativa Ceramica d’Imola Sc Stefano Bolognesi
(assistita da Confindustria Ceramica), la Rsu assistita dalle Organizzazioni
sindacali regionali Filctem-cgil, Femca-cisl Uiltec-uil nonché dalle Organizzazioni sindacali
territorialmente competenti.
«Abbiamo convenuto – ha sottolineato l’assessore
regionale alle attività produttive Gian Carlo Muzzarelli - di sostenere questa
fase di transizione della storica Cooperativa, pur in presenza di una forte
scarsità di risorse per gli ammortizzatori sociali, perché riteniamo che
l´azienda possa superare le difficoltà di mercato che portano agli esuberi. Si
tratta di una azienda sana che ha dimostrato capacità di investimento e
fortissima responsabilità sociale. La Cooperativa Ceramica oltre al piano di
rilancio internazionale deve trovare ora anche un equilibrio occupazionale, con
la collaborazione delle parti sociali evitando al massimo traumi per i
lavoratori, un piano complessivo che sia adeguato alla concorrenza globale ed
agli investimenti effettuati che, se da un lato fanno aumentare la
competitività, dall´altro portano a necessarie riorganizzazioni imposte dalle
nuove tecnologie». Inoltre ha concluso Muzzarelli che: «è nostra intenzione
continuare a lavorare anche con il Governo nazionale per portare tutta la
filiera dell´edilizia/costruzioni, comprese le ceramiche, definitivamente fuori
dal ciclo negativo degli ultimi quattro anni».
Le parti hanno concordano sulla necessità di
richiedere il trattamento di cassa integrazione straordinaria in deroga per il
periodo di tre mesi, dal 11 agosto al 9 novembre. Questo periodo è
indispensabile per sostenere e gestire una fase di riorganizzazione delle
attività aziendali con conseguente gestione degli esuberi. L’esubero
strutturale di personale da gestire in questo periodo è quantificato (alla data
del 7 giugno scorso) da Cooperativa Ceramica d’Imola Sc in circa 540
lavoratori, comprensiva della quota parte relativa allo stabilimento di
Casalfiumanese, pari a circa 70 unità, i cui lavoratori sono in contratto di
solidarietà fino al 31 dicembre 2013.
Le organizzazioni sindacali e Confindustria Ceramica
si attiveranno affinché si giunga alla sottoscrizione di un protocollo tra Cgil
Cisl e Uil, banche e Istituzioni in merito all’anticipo da parte delle Banche
del trattamento economico di Cassa integrazione in deroga.
Per i lavoratori interessati dal trattamento di Cigs
in deroga, l’erogazione della relativa prestazione avverrà secondo la modalità
del pagamento diretto da parte dell’Inps, come espressamente e inderogabilmente
stabilito dalla Convenzione Inps– Regione Emilia Romagna del 29 luglio 2009.
Per questi lavoratori si adotteranno sistemi
di rotazione del personale interessato, in relazione alle esigenze
tecnico-organizzative e compatibilmente con le professionalità richieste
dall’azienda.
Le parti si impegnano ad intraprendere da subito un
confronto finalizzato a ricercare, identificare e definire strumenti e
soluzioni che possano consentire di gestire gli esuberi strutturali dichiarati.
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BOLZANO: CONSULTA PER LA FAMIGLIA: NOMINATI I COMPONENTI |
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Bolzano, 17 luglio 2013 - La Consulta per la famiglia è uno dei due
organismi, l´altro è l´Agenzia, introdotti dalla nuova legge provinciale sul
sostegno alla famiglia. Ieri (15 luglio) la Giunta provinciale ha nominato gli
11 componenti della Consulta, "che coordina e accompagna l´attuazione
della nuova legge", spiega l´assessore provinciale Richard Theiner.
Con la nuova legge sulla promozione e il sostegno
della famiglia la Giunta provinciale ha inserito per la prima volta le
politiche di settore in un quadro unitario e introdotto con la Consulta e
l´Agenzia due strumenti fondamentali per concretizzare le misure previste nella
legge. Ieri la Giunta provinciale ha approvato i nominativi proposti come
componenti della Consulta per la famiglia, che definiranno le priorità
nell´attuazione della legge e le sottoporranno alla Giunta. "Primo compito
è la stesura di un regolamento, parallelamente la Consulta proseguirà il lavoro
per armonizzare l´assistenza alla prima infanzia. Sono già avviati gli incontri
tra Provincia e Comuni, si procederà speditamente", sottolinea l´assessore
Theiner.
Nella Consulta per la famiglia sono rappresentati la
Provincia (Luca Critelli, sostituta Petra Frei), i Comuni (Mauro Randi,
sostituta Liliana Di Fede), le associazioni economiche (Siegfried Rinner,
sostituta Maria Luise Dabringer Zublasing) e i sindacati (Ulrike Egger,
sostituta Irmgard Gamper). Due rappresentanti sono espressione dei servizi a
favore delle famiglie (Vera Nicolussi-leck, sostituta Judith Vonmetz; Elio Cirimbelli, sostituta
Gabriella Vianello Nardelli) e 5 persone rapresentano le associazioni per la
famiglia (Irmgard Pörnbacher, sostituta Elisabeth Rechenmacher; Angelika
Mitterrutzner, sostituto Valentin Mair; Christa Ladurner, sostituto Wolfgang
Rigott; Toni Fiung, sostituta Cecilia Miribung; Elena D´addio, sostituta
Emanuela Garavelli).
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UMBRIA: ILLUSTRATI CONTENUTI BANDO PER ABBATTIMENTO RETTE ASILO NIDO E NUOVE MODALITÀ PRESENTAZIONE DOMANDE |
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Perugia, 17 luglio 2013 - Le famiglie residenti in
Umbria, con un reddito Isee non
superiore a 50 mila euro, i cui figli nell´anno accademico 2012/2013 abbiano
frequentato per sei mesi, anche non continuativi, un asilo nido pubblico o
privato, potranno usufruire di un contributo massimo di 300 euro per
l´abbattimento delle rette: ciò sarà possibile in seguito alla prossima
pubblicazione da parte della Regione Umbria, di un apposito Bando che regola per l´anno educativo 2012-2013 i
criteri e le modalità per l´erogazione
di contributi economici finalizzati a sostenere le famiglie con bambini che
frequentano asili nido.
I contenuti dell´avviso, le cui domande potranno
essere presentate a partire dal 23 di luglio al 25 settembre esclusivamente in
forma telematica tramite il collegamento al sito dedicato
www.Dammiretta.regione.umbria.it, sono stati illustrati stamani a Perugia dalla
vicepresidente con delega all´Istruzione, Carla Casciari, e dall´assessore alle
Risorse patrimoniali, innovazione e sistemi informativi, Fabio Paparelli. Erano
presenti il direttore provinciale
dell´Inps, Antonio Curti, il professor Donato Limone, ordinario di informatica
giuridica.
"Complessivamente - ha spiegato la vicepresidente - il fondo
regionale per l´abbattimento delle rette può contare su una disponibilità di
700 mila euro e possono accedere al contributo le famiglie il cui valore
dell´Indicatore della Situazione Economica Equivalente (I.s.e.e.)
complessivo non sia superiore a 50 mila
euro riferita ai redditi percepiti
nell´anno 2012 ed al valore del patrimonio immobiliare e mobiliare al 31/12/2012. Si tratta di un impegno importante a favore
delle famiglie con bambini - ha aggiunto - anche sul fronte della conciliazione
dei tempi famiglia -lavoro. Lo scorso anno sono state erogate 1968 rette per un
importo complessivo di circa 600 mila euro". La vicepresidente, dopo aver
ricordato che le domande di partecipazione possono essere presentate solo in
via telematica, ha precisato che attraverso le modalità di questo bando, si
struttura un importante processo di dematerializzazione e trasparenza. Inoltre,
per garantire a tutti i cittadini l´effettiva possibilità di accesso alla nuova
procedura, sarà possibile effettuare la domanda in sedi pubbliche e mediante
l´utilizzo di strumentazioni informatiche dedicate. In proposito è stata
richiesta la collaborazione dei Comuni e delle sedi provinciali dell´Inps.
Tutti i martedì, mattina e pomeriggio, a partire dalla pubblicazione del bando,
sarà aperta un´apposita postazione nella sede della Regione Umbria al
Broletto".
Per l´assessore Paparelli "questa esperienza
rappresenta un esempio concreto di smaterializzazione del rapporto tra pubblica
amministrazione e cittadini. Si tratta di un passaggio importante - ha aggiunto
- per il quale la Regione Umbria ha investito risorse e che oggi interessa i
servizi per l´infanzia, ma che presto
interesserà anche il settore della sanità
e molti altri ambiti".
A conferma di ciò il professor Limone ha spiegato che "con questa procedura si avvia in
modo pratico l´attuazione della legge n. "8/2011" sulla
semplificazione. Non si tratta di una procedura banale - ha aggiunto - ma di un
modello che può essere applicato ad altre tipologie di avvisi in forma
totalmente digitalizzata che abbatterà oneri amministrativi e costi".
Potranno
presentare domanda le famiglie che, alla data di scadenza del Bando per
l´assegnazione del contributo, risultino in possesso dei seguenti
requisiti:residenza in uno dei Comuni dell´Umbria, iscrizione e frequenza di
almeno sei (6) mesi anche non continuativi nell´anno 2012/13 di un figlio in un
asilo nido, pubblico o privato, regolarmente autorizzato al funzionamento in
via definitiva o provvisoria dal Comune, mentre non sono ammesse al beneficio
le famiglie che usufruiscono del servizio di asilo nido a titolo gratuito.
Il beneficio
massimo concedibile è pari a 300 euro a bambino e in ogni caso non può essere
superiore alla spesa complessivamente sostenuta per l´accesso e la frequenza
nell´anno 2012-2013. Il contributo può essere erogato per ogni figlio presente
nella famiglia che avanza istanza di contributo che non è cumulabile con altri
eventuali contributi assegnati dalla Regione Umbria per l´accesso e la
frequenza ai servizi offerti da nidi di infanzia per il medesimo anno
educativo. Le domande dovranno essere
presentate esclusivamente in forma telematica, collegandosi a
https://dammiretta.Regione.umbria.it.
"Sulla
base di una collaborazione attivata l´Inps - ha spiegato il direttore
provinciale, Antonio Curti, fornirà in automatico l´ultimo valore relativo al
nucleo che effettua la domanda,
dell´Isee disponibile e con l´indicazione dell´anno di riferimento. Gli
uffici dell´Inps sono a disposizione per fornire agli utenti il codice
"pin" per l´accesso ai servizi ed affiancheranno il personale della
Regione il martedì nella postazione che sarà allestita al Broletto".
Le domande ammissibili saranno finanziate secondo
l´ordine della graduatoria e comunque fino a concorrenza delle risorse
disponibili. A parità di reddito Isee, saranno finanziate le famiglie col
maggior numero di bambini frequentanti un nido d´infanzia per l´anno educativo
2012-2013, in caso di ulteriore parità, la priorità per il finanziamento sarà
determinata dalla data e orario di invio come risultante dalla procedura
online.
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