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Notiziario Marketpress di Mercoledì 16 Ottobre 2013
PRIMO IMPIANTO DI UNA LARINGE ARTIFICIALE IN UN UOMO. IL PROF. CHRISTIAN DE BRY E IL SUO TEAM DEGLI OSPEDALI UNIVERSITARI DI STRASBURGO HANNO RAGGIUNTO QUESTO RISULTATO IN UN UOMO DI 65 ANNI AFFETTO DA TUMORE  
 
 Lecce, 16 ottobre 2013 - Abbiamo appena appreso, segnala Giovanni D´agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti” che il professor Christian de Bry e il suo team del Dipartimento Orl degli Ospedali Universitari di Strasburgo hanno impiantato per la prima volta in assoluto, una laringe artificiale in un uomo 65 affetti da cancro. Oggi il team è soddisfatto del risultato poiché può respirare normalmente anche se mediante una cannula inserita nel lume tracheale attraverso un foro della cute alla base del collo, come è spesso avviene in questo tipo di pazienti. Occorre precisare che l´informazione è stata rilasciata da un comunicato dalla società Protip che sviluppa dispositivi medici per pazienti con disfunzione della laringe, compresa la laringe artificiale. Non è quindi una pubblicazione scientifica. L´operazione si è svolta in due fasi. La squadra di chirurghi ha eseguito la prima asportazione della laringe del paziente e impiantato il primo componente della laringe , un anello di titanio tracheale artificiale. Il Dott. Bry ha dichiarato che quest´ultimo è destinato principalmente a ripristinare la parte dalla laringe tra la base della lingua e il restante collegamento della trachea, agendo tra i due. A causa del tipo di materiale di cui è fatto, l´anello si inserisce nel tessuto circostante e diventa parte integrante della gola. La seconda fase dell´installazione della laringe artificiale è stata effettuata un paio di settimane più tardi, nel novembre del 2012. Un dispositivo rimovibile costituito da una valvola è stata inserita nell´anello tracheale nella bocca del paziente in anestesia generale. Tutto riproduce in parte le funzioni naturali della laringe e il paziente può respirare di nuovo perfettamente. Per il professor Christian de Bry , questo è il risultato di oltre vent´anni di ricerca. Dopo anni di studi, in cui sono stati sperimentati adeguati biomateriali per la sostituzione della laringe, finalmente è stata scelta una combinazione di titanio solido e poroso, una combinazione di biomateriali aventi tutte le qualità richieste per lo sviluppo di un laringe artificiale. Questo primo intervento apre la strada a un processo che fornisce una nuova fonte di speranza per i pazienti con cancro della laringe . Alla fine, essi saranno in grado di recuperare la loro capacità di respirare, ma anche di parlare e mangiare normalmente . Per confermare il primo risultato positivo , è in corso in Europa uno studio. Dovranno ancora eseguire numerosi studi clinici prima che l´impianto della laringe artificiale diventi un test di routine. Attualmente, la chirurgia può offrire ai pazienti solo una tracheotomia permanente che rende impossibile di respirare e parlare normalmente e quindi condurre la stessa vita di tutti gli altri. E se , in casi molto rari , un trapianto della laringe è stato praticato, non si tratta di pazienti affetti da cancro . Da qui l´importanza della laringe artificiale.  
   
   
VENETO: ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI IN CENTRI SERVIZIO RESIDENZIALI.  
 
Venezia, 16 ottobre 2013- La Giunta regionale, su proposta dell’Assessore regionale ai servizi sociali Remo Sernagiotto, ha approvato la nuova programmazione residenziale per gli anziani non autosufficienti nel Veneto portandola a 36.557 posti letto totali rispetto ai precedenti 34.092, con un aumento di 2.465 posti letto. “L’obiettivo che la Giunta regionale si è posta con questo provvedimento – afferma Sernagiotto - è di garantire ai cittadini un sistema di servizi residenziali con livelli qualitativi uniformi e riconosciuti su tutto il territorio regionale. Finalmente abbiamo una programmazione corretta, un riequilibrio delle dotazioni territoriali che consente un aggiustamento importante che sarà valido per diversi anni rispetto ai parametri della nostra popolazione anziana. Una mèta che mi ero posto fin dal mio insediamento”. “Ciò si è reso necessario - spiega - dopo aver effettuato una puntuale verifica sullo stato d’attuazione della programmazione regionale, sulle programmazioni locali previste dai piani di zona 2011-2015 delle aziende Ullss, e dopo una valutazione delle osservazioni e richieste provenienti dai territori. Il monitoraggio ha evidenziato alcune criticità che hanno richiesto una attenta rivisitazione dell’impianto programmatorio che fosse in linea con gli indirizzi del Piano Socio Sanitario Regionale 2012-2016 per la filiera dell’assistenza territoriale”. “I centri di servizio già esistenti e operanti sul territorio regionale – sottolinea ancora Sernagiotto - presentano una dotazione storica complessiva di posti letto che supera il fabbisogno programmato calcolato sui parametri della popolazione anziana esistente nel Veneto. Abbiamo inteso tuttavia salvaguardare e anzi valorizzare tale patrimonio strutturale che continuerà a svolgere sicuramente un ruolo importante nel favorire una maggiore opportunità di scelta per i cittadini”. Il provvedimento regionale indica le aziende Ullss dove potranno essere realizzati nuovi posti e quelle che invece risultano con fabbisogno già soddisfatto. Tutti i posti letto sono autorizzabili e, su richiesta dell’ente gestore e in presenza di standard e requisiti richiesti diventano ora tutti accreditabili secondo la legge regionale n. 22 del 2002. L’accreditamento istituzionale comunque non costituisce diritto alla remunerazione da parte della Regione. Il provvedimento, infatti, non comporta né l’incremento numerico delle impegnative di residenzialità previste dalla deliberazione del 2007 né spese a carico del bilancio regionale. La deliberazione stabilisce inoltre di definire con un successivo provvedimento un nuovo accordo contrattuale - che sostituirà la convenzione oggi in vigore - tra Aziende Ullss e soggetti erogatori di servizi residenziali con cui stabilire l’indicazione delle quantità e delle tipologie di prestazioni da erogare e le modalità delle verifiche e controlli. Ora la competente Commissione del Consiglio regionale dovrà esprimersi con il parere di norma.  
   
   
WELFARE, ASSESSORE LIGURIA A MINISTRO GIOVANNINI: “RIPRISTINARE FONDO SOCIALE E DELLA NON AUTOSUFFICIENZA“  
 
Genova, 16 Ottobre 2013 - Ricostituire un finanziamento minimo per il fondo sociale e per quello della non autosufficienza che nel 2012 sono stati completamente azzerati dal Governo, per consentire a Regioni e Comuni di far fronte alle richieste provenienti dal territorio, soprattutto per contrastare le situazioni di povertà. È quanto chiederanno la coordinatrice degli assessori al welfare delle Regioni, Lorena Rambaudi, insieme ai suoi colleghi, giovedì 17 ottobre nel corso dell´incontro previsto a Roma con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Enrico Giovannini e il viceministro, Cecilia Guerra, all´indomani dell´approvazione della legge di stabilità. La delegazione degli assessori è pronta sostenere la necessità di ripartire dal 2009, ultimo anno in cui i due fondi hanno avuto un finanziamento adeguato: 520 milioni per il fondo delle politiche sociali e 400 milioni per il fondo della non autosufficienza. "E´ questo infatti – sostiene l´assessore Rambaudi – il minimo vitale al di sotto del quale non si puo´ andare per riuscire a mettere in campo politiche sociali di contrasto alle varie povertà". Dal 2009 è stato tutto un susseguirsi di tagli e riduzioni fino ad arrivare all´annus horribilis del 2012, quando i due fondi sono stati completamente azzerati dal Governo. "Nonostante la decurtazione statale – continua Rambaudi – l´impegno delle Regioni non è mai mancato, anzi dal 2009 al 2012 è aumentato, sia in termini percentuali che assoluti". Gli assessori al welfare delle Regioni sono pronti a dare battaglia anche sul versante della salute, affinché si possa assistere ad un rientro delle riduzioni operate sui Lea, i livelli essenziali di assistenza, attraverso il nuovo Patto della salute, che hanno determinato un incremento delle richieste a favore dei più deboli, da parte delle amministrazioni locali. "Il sistema dei servizi sociali – conclude Rambaudi – rappresenta anche un potente strumento di incremento dell´occupazione sul territorio, visto che nelle politiche sociali operano più di 900mila unità, di cui circa 500.000 inserite nelle istituzioni no-profit e nella cooperazione. A questi vanno aggiunti anche coloro che si occupano del lavoro di cura familiare, badanti e assistenti all´infanzia, stimati in oltre 1.200.000 persone. Per cui ridurre il budget delle politiche sociali e non rifinanziarlo correttamente significa anche ridurre ulteriormente l´occupazione".  
   
   
SANITA´ IN ABRUZZO: ECCO LA PROGRAMMAZIONE SANITARIA PROSSIMO TRIENNIO CHIODI, SUPERATA FASE RISANAMENTO.ORA QUELLA DELLA QUALITA´  
 
Pescara, 16 ottobre 2013 - Riduzione dei tempi di attesa, attraverso la rimodulazione dell´offerta sanitaria, ultimazione della rete di emergenza urgenza, complementarietà con i privati per l´abbattimento della mobilità passiva, registro tumori, cure palliative e potenziamento del sistema delle cure domiciliari per la cura delle patologie croniche. E´ quanto prevede il Programma operativo2013-2015, lo strumento di programmazione sanitaria adottato dalla Regione Abruzzo. "Si chiude il capitolo della riduzione della spesa. La nuova programmazione apre la fase dello sviluppo dei servizi sanitari e degli investimenti nella tecnologia", ha dichiarato il commissario ad acta per la sanità Gianni Chiodi. Nello specifico, la priorità sarà la rimodulazione dell´offerta sanitaria tenuto conto del fabbisogno delle prestazioni stimato per l´assistenza residenziale e semi-residenziale e per la specialistica ambulatoriale, al fine di ridurre i tempi di attesa per l´accesso alle prestazioni. Il piano di riorganizzazione della rete ospedaliera dovrà consentire una razionalizzazione ed un efficientamento di tutta la rete, senza intaccare i posti letto complessivi. Il rapporto con i privati sarà di complementarietà e non di concorrenza rispetto agli erogatori pubblici, essi dovranno supportare il sistema sanitario nella riduzione della mobilità passiva e nell´abbattimento delle prestazioni a rischio di inappropriatezza. Negli obiettivi dei prossimi tre anni c´è anche l´ultimazione della rete dell´emergenza urgenza, con l´integrazione di tutti i nodi della rete e l´attivazione dei posti letto di Osservazione Breve Intensiva che permettano di evitare il ricorso al ricovero per condizioni cliniche che invece richiedono terapie di breve durata. La Regione continua la sua attenzione nei riguardi delle cure palliative, con l´ultimazione entro la fine di questo anno dell´attivazione dei posti letto richiesti dal ministero per gli hospice e l´istituzione a cura dell´Agenzia Sanitaria Regionale di un Registro Tumori, con maggiore attenzione all´assistenza domiciliare delle cure palliative. Con l´incremento della popolazione anziana e quindi delle patologie croniche, un obiettivo sarà la riorganizzazione ed il potenziamento del sistema delle cure domiciliari, con la realizzazione di azioni per la continuità dell´assistenza medica, infermieristica, riabilitativa e specialistica a domicilio. A livello territoriale proseguirà la riorganizzazione della rete dell´offerta con la riconversione delle strutture in eccesso, come quelle per la cura della disabilità, riabilitazione e salute mentale in strutture per l´assistenza ai pazienti anziani non autosufficienti o in strutture per le dipendenze patologiche. "Un obiettivo fondamentale è la prevenzione - spiega Chiodi - per questa ragione, con l´aiuto delle aziende sanitarie, vogliamo incrementare la percentuale di persone che effettua gli screening regionali. Ma un impegno particolare è rivolto anche ai rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori attraverso il miglioramento dell´efficacia e della quantità degli interventi sul territorio e la definizione di piani di prevenzione". "Con questo nuovo programma operativo - prosegue il Commissario - che io dal principio ho voluto definire un programma di riqualificazione e sviluppo, dato che l´Abruzzo ha superato ormai le motivazioni che lo avevano portato a firmare il piano di rientro nel 2007, abbiamo cercato di continuare il percorso di riduzione degli sprechi per una corretta distribuzione di risorse, ormai scarse". Tra gli obiettivi di sviluppo ci sarà maggiore attenzione al personale, con assunzioni di figure professionali a tempo indeterminato al fine di garantire personale qualificato e stabile."Rispetto al passato - conclude Chiodi - possiamo investire di più per allinearci ai migliori sistemi sanitari italiani, e il mio obiettivo sarà raggiungere la fine del commissariamento e la riduzione delle addizionali regionali ai livelli standard, chiudendo la stagione dell´Abruzzo, regione canaglia".  
   
   
SANITÀ: OGGI CHIODI OSPITE CATTOLICA SU SOSTENIBILITÀ SSR  
 
L´aquila, 16 ottobre 2013 - Il presidente della Regione Gianni Chiodi è ospite, mercoledì 16 ottobre, dell´Open Evening promosso dall´alta scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari (Altems) dell´Università Cattolica intitolato "La sfida della sostenibilità dei sistemi sanitari regionali". L´incontro si terrà dalle ore 17 alle ore 19, presso l´Aula Franceschini - Polo Universitario "Giovanni Xxiii" dell´Università Cattolica di Roma. Il presidente della Regione discuterà con Fulvio Moirano, direttore dell´Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) e Walter Ricciardi, professore ordinario dell´Istituto di Igiene della Cattolica e membro della Struttura tecnica di monitoraggio dei servizi sanitari (Stem). Introduce i lavori Americo Cicchetti, ordinario di Organizzazione aziendale alla Cattolica e direttore Altems. Il tema proposto nell´Open Evening è di stretta attualità, riguardando il finanziamento del Servizio sanitario nazionale e, più in generale, il diritto alla salute. L´agenas monitora in stretta collaborazione con i ministeri della Salute e dell´Economia i Piani di Rientro delle Regioni con disavanzo, in particolare attraverso la partecipazione al tavolo di verifica degli adempimenti presso il ministero dell´Economia nell´ambito dell´attività di affiancamento prevista dalle intese relative ai Piani di Rientro.  
   
   
RADIOLOGIA MAGGIORE: NESSUNA ANOMALIA NÉ COMPORTAMENTI OPPORTUNISTICI EMERSI DALLE VERIFICHE DELL’AZIENDA USL DI BOLOGNA  
 
Bologna, 15 ottobre 2013 - Nessuna disposizione organizzativa orientata a “gonfiare” le liste di attesa e giustificare, in questo modo, il ricorso alle attività in simil-Alp (straordinario serale). E’, in estrema sintesi, l’esito delle verifiche svolte dall’Azienda Usl di Bologna, in seguito all’esposto anonimo presentato in Procura. Verifiche da cui emerge come gli esami radiologici in simil-Alp per l’intera Azienda rappresentino il 5% del totale svolto, per l’Ospedale Maggiore il 9%, e come i fermi macchina siano contenuti e in linea con le ordinarie esigenze di manutenzione. Inviate all’assessore regionale alle Politiche per la Salute Carlo Lusenti dalla direzione dell’Azienda, le conclusioni delle verifiche sulle attività di simil-Alp radiologiche dell’Ospedale Maggiore sono state presentate ieri in Commissione politiche per la salute e politiche sociali. “E’ stata fatta una verifica a tappeto – ha spiegato Lusenti incontrando i giornalisti dopo la Commissione – . Una tac, per usare una metafora, a 64 strati di tutto il sistema. E l’abbiamo fatto perché questa lettera anonima – che noi peraltro non abbiamo – configura un’idea, una sorta di pregiudizio: l’esistenza, in uno dei più grandi ospedali d’Italia, di un’associazione che avrebbe adottato comportamenti truffaldini per fare il proprio interesse. Se fosse vero – ha aggiunto l’assessore – i nostri cittadini si preoccuperebbero, e a ragione. Di qui le verifiche condotte, da cui non è emerso nulla di anomalo: dunque – ha concluso Lusenti – prima di mettere a repentaglio la buona reputazione e l’immagine del nostro sistema sanitario regionale, bisogna avere i fatti e le prove. E bisogna anche metterci la faccia, anziché inviare lettere anonime”. “Gli elementi emersi dall’analisi dell’attività radiologica in simil-Alp al Maggiore non giustificano le ipotesi di comportamenti opportunistici o anomali riferiti dai media in relazione all’esposto anonimo – ha ribadito il direttore generale dell’Azienda Usl di Bologna Francesco Ripa di Meana – . Abbiamo condotto verifiche sistematiche, esaminando prestazione per prestazione, referto per referto, l’attività di ogni singola apparecchiatura radiologica, le modalità di accesso per i cittadini, grazie alla completa tracciabilità informatica dell’intero ciclo, dalla prenotazione alla refertazione. Una mole rilevante – ha sottolineato il direttore – di dati, informazioni, incroci tra database, analisi, che ci ha impegnato per un intero mese, durante il quale abbiamo guardato con severità ogni minimo dettaglio e non abbiamo trovato nulla, per quanto possibile verificare con gli strumenti a nostra disposizione, di ciò che abbiamo letto sulla stampa”. Le verifiche svolte dall’Azienda Usl Il periodo preso in esame comprende gli anni 2011, 2012 e il 1° semestre 2013. Sono state esaminate le prestazioni radiologiche effettuate in Azienda e, in particolare, quelle eseguite dalla Radiologia dell’Ospedale Maggiore, per pazienti ricoverati, da Pronto Soccorso ed esterni; le prestazioni radiologiche in simil-Alp svolte in tutti gli ospedali dell’Azienda; le modalità di accesso per i cittadini; il numero di mancate presentazioni agli esami; il numero di prestazioni radiologiche pe lo stesso utente nel corso di un anno; i referti presenti a sistema nonostante non sia stata conclusa la prestazione; l’esecuzione di esami con prescrizione compilata erroneamente; i fermi macchina e la manutenzione ordinaria e straordinaria delle apparecchiature Tac e Rmn (Risonanza Magnetica Nucleare) del Maggiore; il numero di sonde angiografiche utilizzate, in relazione agli esami svolti. A conclusione delle verifiche, non è stata trovata nessuna disposizione di carattere organizzativo (blocchi della attività produttiva, inserimenti discrezionali di pazienti in lista, ecc.) orientata a “gonfiare” le liste di attesa e giustificare, in questo modo, il ricorso alle attività in simil-Alp. L’attività di simil-Alp, svolta, come da normativa, al di fuori dell’orario di lavoro, è stata utilizzata dalla Azienda Usl di Bologna per garantire ai cittadini una risposta tempestiva a fronte di aumenti non ordinari della domanda o di temporanee insufficienze di personale. E’ stata monitorata con continuità da parte della direzione aziendale, con un progressivo affinamento degli strumenti di controllo, sia sulla produzione che sulla congruità rispetto alla programmazione delle attività. Dalla fine del 2012 l’Azienda ha definito nuove modalità organizzative per le attività in simil-Alp, in particolare per quanto riguarda la programmazione e la remunerazione. E’ stato individuato un tempario per ogni singola prestazione e l’orario aggiuntivo (simil-Alp) è stato remunerato su questa base. I controlli sono effettuati, in maniera incrociata, dalle Direzioni amministrative degli ospedali e dall’Ufficio del Personale aziendale. La produzione di esami radiologici dell’Azienda negli anni 2011 e 2012 è stabile (525.000 prestazioni nel 2012) così come quella dell’Ospedale Maggiore (231.000 esami nel 2012), dove si effettua il 46% del totale degli esami radiologici eseguiti dall’intera Azienda. La maggior parte degli esami radiologici effettuati al Maggiore (il 66% nel periodo 2011-1° semestre 2013) è destinato a pazienti ricoverati e provenienti dal Pronto Soccorso. Il Maggiore, infatti, è uno dei principali ospedali italiani nelle aree dell’emergenza-urgenza per casistica trattata, qualità dell’assistenza e risultati: ciò spiega perché le prestazioni radiologiche per pazienti ricoverati e da Pronto Soccorso sono di gran lunga più numerose di quelle per pazienti esterni. Gli esami radiologici in simil-Alp per l’intera Azienda rappresentano il 5% del totale degli esami eseguiti; all’Ospedale Maggiore la percentuale è del 9%. Questa differenza, comunque ridotta se si considerano le funzioni di emergenza dell’ospedale, è dovuta al fatto che la domanda di prestazioni di diagnostica pesante si concentra da sempre sulle strutture di Bologna. La produttività di tutte le apparecchiature diagnostiche dell’Ospedale Maggiore è elevata, e i fermi macchina contenuti e in linea con le ordinarie esigenze di manutenzione. Nel dettaglio, all’Ospedale Maggiore sono attualmente in funzione tre Tac e una Rmn (Risonanza Magnetica Nucleare). La Tac 3 Pronto Soccorso (64 strati, collocata al piano atrio), attiva 24 ore su 24, 7 giorni su 7, nel 2012 ha prodotto 27.190 Tac (media di 74.9 Tac/g) registrando, sia nel 2011 che nel 2012, 4 giorni di fermo macchina. La Tac 20 (40 strati, collocata al piano rialzato), attiva dalle ore 8 alle ore 19.30, dal lunedì al venerdì e il sabato dalle 8 alle 13.30, nel 2012 ha prodotto 11.011 Tac (media di 36.82 Tac/g), con 2 giorni di fermo macchina sia nel 2011 che nel 2012; la Tac 8 (16 strati, collocata al piano atrio) è dedicata quasi esclusivamente a garantire la continuità di erogazione delle prestazioni e come supporto in caso di fermo macchina delle altre apparecchiature (backup), e nel 2012 ha prodotto 982 Tac, con 2 giorni di fermo macchina sia nel 2011 che nel 2012. La Rm, infine, è attiva dalle 8 alle 20, dal lunedì al venerdì, oltre che al sabato, la domenica e durante le urgenze. Nel 2012 ha prodotto 3.768 Rmn, con 3 giorni di fermo macchina nel 2011 e 4 nel 2012. L’84% delle prestazioni in simil-Alp effettuate in tutta l’Azienda Usl di Bologna, è stato prenotato tramite Cup, la parte restante attraverso i punti di accoglienza degli ospedali, o direttamente dagli specialisti ambulatoriali. Al Maggiore queste prestazioni sono destinate a percorsi specifici (percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali, Day Service, Protocollo Interaziendale Urgenze, Urgenze differibili e prenotazioni da presa in carico degli specialisti) e sono totalmente tracciabili attraverso i sistemi informatici. La percentuale di cittadini che non si è presentata ad un appuntamento radiologico in simil-Alp all’Ospedale Maggiore è equivalente a quella registrata nell’intera Azienda, circa l’8% del totale degli esami prenotati tramite Cup per gli anni 2011 e 2012, ed è in miglioramento nel primo semestre 2013 (7,2%). Le mancate presentazioni ad esami radiologici in simil-Alp sono percentualmente più basse rispetto al canale istituzionale. La refertazione di esami non conclusi, eseguiti in simil-Alp, nel 2012 è di entità tale (0,2%, 12 casi) da potersi ritenere casuale. Si tratta di esami non conclusi per ragioni che possono dipendere dal paziente - per esempio pazienti claustrofobici o di taglia superiore a quella tollerata dalla macchina - o dalla apparecchiatura e, in ogni caso, non sono rendicontati né retribuiti. Diversamente da quanto riportato dai media, le prestazioni angiografiche eseguite e il numero di cateteri e di stent impiegati sono coerenti con la programmazione e con l´attività svolta.  
   
   
IN PIEMONTE LA SETTIMANA DELLA SENSIBILIZZAZIONE ALL’ARRESTO CARDIACO INIZIATIVA DELLA REGIONE PER DIFFONDERE L’USO DEI DEFIBRILLATORI  
 
Torino, 16 ottobre 2013 - É in coso di svolgimento, fino a domenica 20 ottobre, la settimana europea dedicata alla riabilitazione cardiopolmonare. Italian Resuscitation Council, conosciuto anche come Gruppo Italiano per la Rianimazione, l’associazione di medici e infermieri impegnati nel settore della rianimazione cardiopolmonare intra ed extraospedaliera, raccogliendo l’invito del Parlamento Europeo, ha promosso in Italia la realizzazione della Settimana di sensibilizzazione, con lo scopo di migliorare la conoscenza e la formazione dei cittadini e degli operatori sanitari alla rianimazione cardiopolmonare. L’ iniziativa (www.Viva2013.it) è sostenuta dal Ministero della Salute con il patrocinio di tutte le principali istituzioni pubbliche nazionali. Da ieri, fino al 20 ottobre, si succederanno in tutto il Piemonte dimostrazioni pratiche, proiezioni di video divulgativi, incontri formativi nelle scuole (in allegato una scheda con i principali appuntamenti in regione). L’attività di sensibilizzazione è svolta mediante la realizzazione di una campagna informativa che prevede una vasta gamma di eventi a livello regionale, volti a informare tutte le diverse fasce della popolazione circa la rilevanza dell’arresto cardiaco improvviso, l’importanza di allertare correttamente i soccorsi e di conoscere e saper eseguire le semplici manovre che qualunque cittadino è in grado di attuare e che possono salvare la vita di coloro che ne sono colpiti. L’evento “arresto cardiaco” coinvolge anche la popolazione ospedalizzata. Molti arresti cardiaci rappresentano morti prevenibili o evitabili e costituiscono una parte, quella più grave, degli eventi avversi che spesso si verificano all’interno dell’ospedale. Purtroppo la sopravvivenza all’arresto cardiaco dei pazienti ricoverati in ospedale è molto bassa in tutto il mondo, come risulta dai dati è ampiamente consolidati in tutta la letteratura internazionale. Anche per l’ambito intraospedaliero la Regione Piemonte, unica ad aver affrontato il tema in una prospettiva di sistema, ha fornito già nel 2008 le linee guida organizzative di graduale implementazione dei sistemi di emergenza per migliorare la risposta agli arresti cardiaci. Il Gruppo Tecnico Regionale per l’Emergenza Intraospedaliera ha realizzato una mappatura delle attività esistenti, ha costituito una rete di referenti aziendali e ha supportato le Aziende sanitarie nella progettazione dei piani di emergenza aziendali. E’ stato inoltre avviato un registro regionale per gli arresti cardiaci intraospedalieri. Nell’occasione della settimana europea dedicata alla riabilitazione cardipolmonare, l’Assessorato alla Sanità realizzerà un’indagine sull’incidenza dell’arresto cardiaco su tutto il territorio, in ambito extra ed intraospedaliero. Questa settimana viene anche lanciata la campagna di comunicazione “Anche tu puoi far battere un cuore” per l’uso dei defibrillatori. La Regione, in applicazione del D.m. 18 marzo 2011, ha approvato il Programma regionale per la diffusione e l’utilizzo dei defibrillatori: sono stati acquistati, con finanziamenti ministeriali, 280 defibrillatori da distribuire sul territorio e sono stati accreditati 25 enti formatori, oltre alle Centrali Operative, per l’erogazione dei corsi per l’abilitazione all’utilizzo. La campagna di comunicazione “Anche tu puoi far battere un cuore” è mirata all’informazione sulla diffusione dei defibrillatori semiautomatici in Piemonte e l’incentivazione della formazione. Una formazione che diventa qualificante per la popolazione anche in assenza di un defibrillatore, in quanto rappresenta una opportunità di conoscenza delle principali manovre di primo soccorso, come il massaggio cardiaco esterno.  
   
   
BOLZANO: DELEGAZIONE DELLA BASSA AUSTRIA IN VISITA ALLA SANITÀ PROVINCIALE  
 
Bolzano, 16 ottobre 2013 - Nei giorni scorsi una folta delegazione guidata dall’assessore alla sanità del Land austriaco della Bassa Austria, Karl Wilfringer, è stata ricevuta dall’assessore provinciale alla sanità, famiglia e politiche sociali, ed ha avuto modo di visitare alcune strutture sanitarie meranesi. Nei giorni scorsi una folta delegazione guidata dall´assessore alla sanità del Land austriaco della Bassa Austria, Karl Wilfringer, è stata ricevuta dall´assessore provinciale alla sanità, famiglia e politiche sociali, ed ha avuto modo di visitare alcune strutture sanitarie meranesi. In particolare la delegazione ha avuto un confronto con l´assessore provinciale ed il direttore generale dell´Azienda sanitaria, Andreas Fabi, ed il primario Christian Wiedermann, su alcune tematiche di comune interesse come, ad esempio, la riforma della sanità ed il ruolo del medici di base nell´ambito dell´assistenza sanitaria, nonché gli aspetti positivi e negativi del Sistema sanitario nazionale. Nel corso del pomeriggio la delegazione della Bassa Austria ha quindi visitato il Servizio senologico dell´Ospedale di Merano, il reparto di Medicina complementare, nonché quello di Psichiatria infantile.  
   
   
TOSCANA: ESENZIONE TICKET, SCADONO IL 31 OTTOBRE LE PROROGHE DEI CERTIFICATI  
 
Firenze, 16 ottobre 2013 - Le proroghe dei certificati di esenzione dal ticket per motivi di reddito con codice di esenzione E01, E03, E04 scadono il 31 ottobre 2013. Ecco cosa fare per mantenere l´esenzione. Prima di tutto, va controllato il proprio certificato cartaceo: se riporta la scadenza del 31 marzo 2014, non va fatto niente fino a tale data; altrimenti, va verificata la propria posizione rispetto all´esenzione, come indicato di seguito. E´ possibile verificare il codice di esenzione risultante dagli elenchi ministeriali degli assistiti esenti (E01, E03, E04) e la relativa data di scadenza: - con la Carta Sanitaria Elettronica attivata: sul sito www.Regione.toscana.it/servizi-online/servizi-sicuri/servizi-attivati; ai Totem "Punto Sì" della propria Asl; agli sportelli "Ecco fatto!" presenti in alcuni Comuni (www..Uncemtoscana.it/eccofatto); - agli sportelli dedicati della Asl, se non si è ancora attivato la Carta Sanitaria Elettronica. Se la data di scadenza è 31 ottobre 2013, o non è indicato il codice di esenzione ma il cittadino ritiene di averne ancora diritto, deve andare alla propria Asl per compilare l´autocertificazione del reddito, che gli permetterà di continuare a beneficiare dell´esenzione fino al 31 marzo 2014. Per prorogare il certificato di esenzione, c´è tempo comunque anche dopo il 31 ottobre: basta che la proroga venga fatta al momento del bisogno per la prescrizione di una richiesta medica. E´ il Ministero dell´economia e delle finanze che annualmente fornisce al Servizio sanitario nazionale i nominativi degli esenti, avvalendosi delle dichiarazioni dei redditi presentate nell´anno precedente. L´esenzione dal ticket per reddito per l´effettuazione di visite ed esami specialistici è riconosciuta solo in presenza di ricette con il codice di esenzione riportato, su richiesta dell´assistito, dal medico prescrittore. In assenza del codice sulla ricetta, si è tenuti al pagamento del ticket. Il reddito complessivo del nucleo familiare da considerare ai fini dell´esenzione è riferito all´anno precedente, quindi, poiché la banca dati ministeriale utilizza i redditi di 2 anni prima, possono esservi differenze tra i dati contenuti e l´effettivo diritto all´esenzione. Pertanto, i cittadini inclusi nelle liste degli assistiti esenti sono tenuti, sotto la propria responsabilità, a non avvalersi dell´esenzione se la situazione economica dell´anno precedente o comunque i requisiti richiesti sono decaduti. Per i soggetti disoccupati aventi diritto all´esenzione (E02) sono confermate le procedure di rinnovo previste dalla normativa nazionale. In questo caso, occorrerà rinnovare l´esenzione presso gli uffici della Asl alla naturale scadenza dell´attestato, presentando la relativa autocertificazione. Queste, lo ricordiamo, le categorie degli aventi diritto all´esenzione: - cittadini di età inferiore a sei anni e superiore a sessantacinque anni, appartenenti ad un nucleo familiare con reddito complessivo non superiore a 36.151,98 euro (E01); - disoccupati e loro familiari a carico appartenenti ad un nucleo familiare con un reddito (E02) complessivo inferiore a 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge ed in ragione di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico; - titolari di pensioni sociali e loro familiari a carico(E03); - titolari di pensioni al minimo di età superiore a sessant´anni e loro familiari a carico, appartenenti ad un nucleo familiare con un reddito complessivo inferiore a 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge ed in ragione di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico (E04). Per tutte le informazioni, si può contattare il numero verde regionale, 800556060, o il numero verde di ciascuna azienda.  
   
   
ASM, L’OTORINOLARINGOIATRIA DI MATERA PRESENTE IN CANADA  
 
Potenza, 16 ottobre 2013 - Il dr. Giacinto Asprella, dell’Unità Operativa Complessa di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale Madonna delle Grazie” di Matera diretta dal dr. Gennaro Larotonda, è stato invitato in Canada dal Comitato Scientifico dell’American Academy of Otolaryngology Head and Necksurgery a tenere un corso di istruzione sulla diagnosi e terapia della Vertigine Parossistica Posizionale Benigna Vppb (patologia per la quale ha messo a punto tecniche personali di diagnosi e terapia ormai conosciute a livello mondiale). A renderlo noto è l’Azienda sanitaria di Matera.  
   
   
OGGI AL CROB DI RIONERO, INCONTRO SU RICOSTRUZIONE SENO  
 
Potenza, 16 ottobre 2013 - Nell’ambito della giornata internazionale del “Bra Day”, e con l´obiettivo “di fornire informazioni complete sulle nuove tecniche messe a disposizione dalla tecnologia per la ricostruzione del seno”, si terrà domani, nell’Auditorium dell´Irccs Crob di Rionero in Vulture (con inizio alle ore 16.30), l´incontro dal tema “Attualità in tema di ricostruzione al seno”. In una nota del Crob è spiegato che “la giornata, dedicata all´informazione di genere, parte dal presupposto che una donna informata è una donna consapevole delle proprie scelte, considerando che oggi la sopravvivenza relativa a 5 anni dalla diagnosi, indipendentemente da altre comorbidità è superiore all´80 per cento e che quindi la qualità della vita diventa un aspetto fondamentale”. L´invito “è a partecipare numerosi a quella che si prospetta come una vera e propria festa per l’informazione e la consapevolezza femminile”.  
   
   
ABRUZZO, SICUREZZA LAVORO:AMPLIAMENTO PIANTA ORGANICA NELLE ASL  
 
Pescara, 16 ottobre 2013 - Al fine di raggiungere l´obiettivo Lea del 5 per cento dei controlli ispettivi in materia di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, il Commissario ad Acta per la Sanità, Gianni Chiodi, ha decretato il potenziamento della dotazione organica per il personale del comparto dell´area di Prevenzione (tecnici della prevenzione nell´ambiente e nei luoghi di lavoro). Ne ha dato notizia l´assessore alla Prevenzione Collettiva, Sanità veterinaria e Sicurezza alimentare, Luigi De Fanis. "Oggi - ha spiegato De Fanis - la Regione Abruzzo ha compiuto un enorme passo avanti per il raggiungimento dell´obiettivo Lea dell´area della Prevenzione. In aggiunta - ha precisato - De Fanis - il Commissario ad Acta ha stabilito che le aziende sanitarie regionali devono adeguare il numero delle proprie strutture semplici e complesse agli standard previsti dal Comitato Lea nella seduta del 26 marzo 2012". Il decreto commissariale ha individuato la seguente dotazione organica: asl di Chieti, 11 collaboratori professionali sanitari-tecnici della prevenzione nell´ambiente e nei luoghi di lavoro e 5 dirigenti medici; Asl dell´Aquila: 10 collaboratori professionali sanitari - tecnici della prevenzione nell´ambiente e nei luoghi di lavoro e 4 dirigenti medici; Asl di Pescara: 10 collaboratori professionali sanitari-tecnici della prevenzione nell´ambiente e nei luoghi di lavoro e 4 dirigenti medici; Asl di Teramo: 10 collaboratori professionali sanitari - tecnici della prevenzione nell´ambiente e nei luoghi di lavoro e 4 dirigenti medici.  
   
   
ASSESSORE VALDOSTANO È INTERVENUTO AL CONGRESSO DELLA SOCIETÀ ITALIANA DI CHIRURGIA  
 
Aosta, 16 ottobre 2013 - L’assessore alla sanità, salute e politiche sociali Antonio Fosson ha partecipato nella mattinata di oggi, martedì 15 ottobre, intervenendo sul tema del ruolo delle Regioni nell’ambito sanitario, alla tavola rotonda organizzata nel quadro del 115° Congresso della Società Italiana di Chirurgia, al Centro Congressi del Lingotto a Torino. “Benché ci siano paesi europei, come la Francia e la Germania, che spendono risorse ben più elevate dell’Italia per la sanità pubblica, dobbiamo purtroppo costatare come il Sistema Sanitario Nazionale debba costantemente registrare delle gravi crisi finanziarie. Il Patto della salute, formulato tra il Governo e le Regioni per fissare paletti e linee di indirizzo, viene infatti regolarmente vanificato dalle ricorrenti misure economiche, che prevedono i tagli delle risorse ipotizzate. É quindi centrale il problema della sostenibilità nell’erogazione delle prestazioni pubbliche a livello nazionale, un aspetto importante anche per la Valle d’Aosta, dove la sanità pubblica, grazie al regime di Autonomia speciale, è interamente finanziata dal bilancio regionale” ha evidenziato l’Assessore. Un questione che rimane aperta, secondo Fosson, è quella dei “costi standard” “non è più ipotizzabile né ammissibile – ha infatti sottolineato - che si effettuino dei tagli lineari senza soffermarsi sulle differenze dei costi esistenti tra una Regione e l’altra a parità di prestazione”. Fosson ha poi sottolineato come “il Governo italiano deve intervenire rivedendo la Legge Bindi: l’edilizia sanitaria deve prevedere percorsi burocratici e normativi diversi, sul territorio deve essere riconsiderata l’importante figura del medico di medicina generale, prevedendone un utilizzo con orari più ampi rispetto a quelli attuali, mentre, nell’ambito dei servizi sanitari ospedalieri, è necessario ampliare le competenze di alcune figure professionali, come il laureato in scienze infermieristiche, il tecnico di laboratorio, l’autista soccorritore, il fisioterapia.” “E’ evidente che, mantenendo gli stessi principi di universalità, equità e solidarietà che nel 1978 lo hanno ispirato, il Sistema Sanitario Nazionale vada trasformato, come dovrà avvenire anche per la Valle d’Aosta, e questo non solo per esigenze economiche. Dobbiamo avere tutti il coraggio politico di riorganizzare il nostro sistema – ha concluso Fosson - e sono convinto che le Regioni, come la Valle d’Aosta stessa, siano pronte a farlo.”  
   
   
SCUOLA NAZIONALE CANI GUIDA DI SCANDICCI, IL 19 OTTOBRE OPEN DAY  
 
Firenze, 16 ottobre 2013 – Si rinnova l´appuntamento annuale dell´Open Day alla Scuola Nazionale Cani Guida per ciechi di Scandicci. Sabato prossimo, 19 ottobre, per tutta la giornata (dalle ore 10 alle 18) sarà possibile conoscere più da vicino le attività e le iniziative realizzate da questa importante struttura di proprietà della Regione. Recandosi presso la struttura che si trova a Scandicci in via dei Ciliegi 26, facilmente raggiungibile con la tramvia (la Scuola si trova a due passi dalla fermata De Andrè Ciliegi), si potranno ottenere tutte le informazioni sulle attività principali (addestramento e affidamento cani guida per ciechi e cani d´ausilio per disabili motori), ma anche guardare una mostra fotografica sulla Pet-therapy, assistere alla presentazione di mappe e libri tattili curati dalla Stamperia Braille ed approfondire le attività del Centro Regionale Informazione e Documentazione. Durante la giornata sarà esposta l´ambulanza veterinaria Svs della Pubblica Assistenza di Livorno. Nel pomeriggio, a partire dalle ore 15, si potrà assistere a tutta una serie di dimostrazioni realizzate dalla Squadra Cinofila di Soccorso della Croce Rossa Italiana, dalla Squadra di agility del Centro addestramento la Guenda di Pisa, del Nucleo Cinofilo regionale dei Vigili del Fuoco, sempre di Pisa, e della Scuola stessa. La giornata, che vedrà la partecipazione anche dell´assessore regionale al welfare Salvatore Allocca, è organizzata dalla Scuola in collaborazione con la sezione provinciale fiorentina dell´Uici (Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti) e il Crid (Centro Regionale di Informazione e Documentazione sull´accessibilità). Per informazioni 055 4382850.  
   
   
NASCONDERE NEGLI ANIMALI LA DROGA È LA NUOVA MODA TRA I TRAFFICANTI DI DROGA. LE FORZE DI POLIZIA INTENSIFICHINO I CONTROLLI  
 
Lecce, 16 ottobre 2013 - Più di 400 chili di cocaina, che avrebbero potuto fruttare circa 30 milioni di euro, sono stati sequestrati dalla polizia transalpina nei contenitori di cozze a Le Havre, nel nord della Francia. Per la precisione 430 chilogrammi di cocaina. Il sequestro ha avuto luogo lunedì mattina nel porto di Le Havre. Una fonte della dogana, citato dal sito Web del quotidiano regionale Paris-normandie ha fatto sapere che la droga era distribuita in due contenitori arrivati in Francia dal Sud America. Si era nascosto nelle spedizioni di cozze congelate. I pani di droga erano stati confezionati in sacchetti. Un totale di 200 chilogrammi di polvere bianca è stato trovato in un contenitore e 230 chili in un altro. L´indagine, che è solo all’inizio, non ha chiarito chi siano il mittente e il destinatario. Tuttavia, i funzionari doganali intervistati dal quotidiano credono che la tecnica della ´fregatura´, così è stata testualmente chiamata, ossia l´occultamento delle droghe in contenitori, all´insaputa di vettori, potrebbe essere utilizzata dai trafficanti. Il porto di Le Havre è conosciuto come un "Hotspot" per quanto riguarda il traffico di droga. Carichi di riso o di apparecchi sono già stati utilizzati nel recente passato per nascondere la cocaina. Il porto di le Havre, il primo porto per navi porta container di Francia, può ospitare le navi più grandi del mondo. Un sequestro di grande portata e una novità nelle tecniche utilizzate dai trafficanti, per Giovanni D´agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, che rivela come la criminalità utilizzi sempre nuove modalità per trasportare le sostanze stupefacenti. Non resta che alzare la guardia e intensificare i controlli anche da parte della autorità italiane.