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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 23 Gennaio 2014
ROBOT COME PIATTAFORME?  
 
Bruxelles, 23 gennaio 2014 -Uno strano concetto per chi è cresciuto con l´idea che i robot siano goffe macchine di metallo o giocattoli progettati per rendere la vita più facile o più divertente, ma un nuovo progetto di ricerca finanziato dall´Ue introduce l´idea di robot come piattaforme per fornire applicazioni robotiche intelligenti e facili da usare. La società sta cambiando drasticamente dal punto di vista demografico perché il numero di anziani e di persone che hanno bisogno di aiuto nella vita quotidiana è in costante aumento. Benché la rivoluzione digitale venga presentata come una soluzione conveniente per aiutare il settore sanitario a gestire questo carico di lavoro sempre più pesante, l´analfabetismo digitale comporta che molti cittadini anziani siano di fatto esclusi da un´ampia gamma di servizi e vantaggi elettronici. "I robot socialmente interattivi possono aiutare le famiglie e gli assistenti aiutando fisicamente le persone e facendo compagnia", afferma il team di ricercatori del progetto Rapp ("Robotic applications for delivering smart user empowering applications"), finanziato dall´Ue. "I robot possono anche assumere il ruolo di tutori amichevoli per le persone che desiderano usare l´elettronica ma non sanno da dove cominciare", continuano. Il progetto triennale Rapp lavorerà alle capacità di calcolo e di archiviazione dei robot e permetterà le funzioni di apprendimento automatico, raccolta ed elaborazione di dati distribuiti e condivisione di conoscenze tra i robot per fornire applicazioni adatte alle esigenze individuali. Rapp userà una piattaforma software open source per aiutare gli sviluppatori a creare applicazioni migliori per diversi tipi di robot che si rivolgono a persone con esigenze, capacità e aspettative diverse e che allo stesso tempo rispettano la loro privacy e autonomia. L´accento sarà sul fare in modo che i robot capiscano e rispondano alle intenzioni e alle esigenze delle persone a rischio di esclusione, specialmente gli anziani. Il progetto Rapp, con un bilancio di quasi 2,5 milioni di euro e iniziato a dicembre 2013, fornirà così la piattaforma (infrastruttura) per gli sviluppatori di applicazioni robotiche (Rapp). I sette partner di cinque paesi - Grecia, Francia, Regno Unito, Spagna e Polonia - hanno inoltre in programma di creare archivio dal quale i robot possano scaricare Rapp e caricare utili informazioni di monitoraggio a seconda delle esigenze. Il team, che comprende pionieri del campo della robotica assistiva, dell´apprendimento automatico e analisi dei dati, pianificazione del moto e riconoscimento delle immagini, sviluppo e integrazione di software ed esperti di inclusione sociale, svilupperanno modi di migliorare il trasferimento e il riutilizzo di conoscenze tra esseri umani e robot e tra altri sistemi artificiali. L´obiettivo è validare questo approccio sviluppando i relativi casi pilota per dimostrare l´uso di robot per il monitoraggio della salute e del movimento e per assistere persone analfabete dal punto di vista tecnologico o persone con una lieve perdita di memoria. Infine il progetto Rapp sta lavorando per consentire e promuovere l´adozione di piccoli robot domestici e robot di servizio come aiutanti e compagni. Secondo una dichiarazione, il consorzio si è assunto l´impegno di identificare "il modo migliore di addestrare e adattare i robot a servire e assistere le persone con esigenze speciali". Per maggiori informazioni, visitare: Scheda informativa del progetto Rapp http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/111123_it.html    
   
   
APRE OGGI A ROMA IL FESTIVAL DELLE SCIENZE  
 
Roma, 23 gennaio 2014 - Senza, non potremmo decifrare nemmeno una di queste parole. Anzi, niente di quello che ci circonda. In un certo senso, sarebbe come se il mondo stesso svanisse di colpo: indefinibile, incomprensibile. Perché niente, come il linguaggio, è così intrinsecamente legato alla nostra mente, alla nostra natura. È il nostro segno distintivo: quello che ci rende unici, profondamente umani. Ma è anche uno dei misteri più profondi e sfuggenti della scienza: “Non c’è linguaggio senza inganno”, scriveva Calvino ne Le città invisibili. Perché il viaggio per scoprire i segreti di questo codice complesso che ci permette di comunicare e definire il mondo, conduce ad una Babele di teorie. Che portano dritte all’origine dell’uomo, e poi alle basi di una società dominata dalla comunicazione di massa. Tra dubbi e quesiti che investono la nostra stessa esistenza: come si è evoluto il linguaggio nella storia dell’umanità? Se parliamo lingue diverse, percepiamo la realtà in modo diverso? Come è possibile comunicare infiniti significati con un inventario finito di parole? Tra analisi scientifica, indagine filosofica e incursioni nella fantascienza che è già qui, prende il via la nona edizione del Festival delle scienze, in programma da giovedì 23 a domenica 26 gennaio all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Il Festival - prodotto dalla Fondazione Musica per Roma, in collaborazione con Codice. Idee per la Cultura - è un’avventura attraverso lectio magistralis, incontri, dibattiti, caffè scientifici, eventi per le scuole, mostre, spettacoli, con i grandi nomi della ricerca scientifica italiana e internazionale. Ma anche con filosofi, storici della scienza, scrittori, esperti, che indagano il significato (anzi, i significati) del codice che ci offre gli strumenti per comprendere l’universo che ci circonda. Perché è proprio questo, il paradosso affascinante: riuscire ad esplorare con lo stesso rigore metodologico, con gli stessi strumenti matematici e scientifici, un concetto che non potrebbe essere più sfuggente, impalpabile, relativo. L’approccio scientifico al linguaggio, dagli anni Cinquanta in poi, ci ha infatti permesso di studiare in modo nuovo la mente, sulla scia delle ricerche del linguista Noam Chomsky. E ha portato una prospettiva nuova a domande fondamentali: qual è il rapporto tra linguaggio e percezione della realtà? Quali sono le differenze e le somiglianze tra i linguaggi? Cosa ci insegnano le patologie del linguaggio? Che rapporto c’è con la musica? Qual è il ruolo del linguaggio in ambito politico e giuridico? Tutti quesiti ai quali, con questo stesso strumento, relativo, misterioso e imperfetto, bisognerà provare a rispondere. È proprio il grande linguista Noam Chomsky a spiegare la sua teoria rivoluzionaria sulla grammatica generativa-trasformazionale che ha cambiato per sempre gli studi sulla lingua e le scienze cognitive. Sabato 25 gennaio alle ore 21, Chomsky – introdotto da Andrea Moro – è il protagonista di una serata speciale in Sala Petrassi: Il linguaggio come organo della mente. Per raccontare come è nata la teoria dirompente secondo la quale per comprendere il linguaggio non basta analizzarne la struttura. Ma anche il giorno prima il grande linguista (di cui esce a fine gennaio la raccolta di saggi politici I padroni dell’umanità, Ponte alle Grazie) è in scena per Conversazioni con Chomsky, talk-opera di Emanuele Casale sulle caratteristiche del mondo globalizzato: collettivismo e aiuto reciproco da una parte, competizione e individualismo dall´altra. Bisogna anche tenere conto del fatto che la grammatica è una competenza innata della nostra mente. E che si concentra su un elemento fondamentale del linguaggio: la creatività. La scienza del linguaggio affonda le sue radici nella filosofia del linguaggio e nelle scienze cognitive: ed è anche il tema dell’incontro che dà il via al festival (dopo l’inaugurazione istituzionale in programma alle 10 di giovedì 23 in Sala Petrassi, a cui partecipano il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Massimo Bray, il Presidente della Regione Nicola Zingaretti e il Sindaco di Roma Ignazio Marino) alle 18. In Sala Petrassi si confrontano Philippe Schlenker, direttore di ricerca all’Istituto Jean-nicod di Parigi, Luigi Rizzi, professore ordinario di Linguistica generale all’Università di Siena e massimo esponente italiano della grammatica generativa, e il linguista e neuroscienziato Andrea Moro, ordinario di Linguistica generale alla Scuola superiore universitaria Iuss di Pavia, introdotti da Vittorio Bo. Si intitola Frequenze del pensiero e parole onde l´intervento di Alessandro Bergonzoni di domenica 26 gennaio alle 21 in Sala Petrassi. A tracciare le origini degli studi che hanno trasformato il modo di considerare la lingua e la nostra mente, è La filosofia del linguaggio, venerdì 24 gennaio alle 16 in Sala Petrassi, con Bernhard Nickel del dipartimento di Filosofia dell’Università di Harvard e Jason Stanley, docente all’Università di Yale, introduce e coordina Salvatore Pistoia Reda. Ma come si formano le strutture sintattiche e le rappresentazioni semantiche nel nostro cervello? Per capirlo, bisogna analizzare la magia più incredibile di tutte: quella dei bambini che imparano a parlare. A svelarne il segreto saranno Stephen Crain, direttore del centro di eccellenza sulle aree cognitive e relativi disturbi della Macquarie University, e Jesse Snedeker, docente di Psicologia ad Harvard, domenica 26 gennaio alle 15 in Sala Petrassi con il dialogo, introdotto da Francesca Foppolo, Tra appreso e innato: come emerge il linguaggio dei bambini. Per scoprire le aree del cervello interessate quando parliamo e i meccanismi che entrano in gioco, gli scienziati hanno spesso ragionato per negazione: cosa succede quando un’area non funziona come dovrebbe? Ecco, allora, che entrano in gioco Genetica e patologie del linguaggio, analizzate da Alfonso Caramazza, professore di neuropsicologia all’Università di Harvard, e Simon Fisher, genetista e neuroscienziato direttore del Max Planck Institute di Nijimegen, presentati da Stefano Cappa, sabato 25 gennaio alle 11 in Sala Petrassi. Ma cosa significa, davvero, parlare lingue diverse? In che misura questa differenza linguistica plasma le nostre menti e la nostra cultura, se non la stessa percezione della realtà? A tracciare la Storia e geografia dei linguaggi sono Asya Pereltsvaig, autrice di Languages of the world: an introduction, pubblicato dalla Cambridge University Press, in dialogo con Martin Lewis, docente di storia alla Stanford University domenica 26 gennaio alle 17 in Sala Petrassi. Per poi esplorare la somiglianza profonda che accomuna le lingue all’apparenza più diverse, con il dialogo di venerdì 24 gennaio alle 18 in Sala Petrassi, La diversità e l’unità profonda dei diversi linguaggi, con il linguista Mark Baker, autore di Gli atomi del linguaggio (Hoepli), e Lisa Matthewson, docente di linguistica alla British Columbia, introduce e coordina Ivano Caponigro. Il viaggio nei meandri della parola porta a scomporne le parti, per comprendere I suoni, i segni e le forme del linguaggio, sabato 25 gennaio alle 16 in Sala Petrassi con Andrew Nevins, professore di Linguistica all’Ucl, e Diane Lillo-martin, docente di Linguistica all’Università del Connecticut (presenta e coordina Kyle Johnson). A perdersi tra Costruzione del senso e logicità naturale (sabato 25 gennaio alle 18 in Sala Petrassi) con Gennaro Chierchia, docente di Linguistica ad Harvard, e Chris Kennedy dell’Università di Chicago, introdotti da Jacopo Romoli. Fino a ipotizzare algoritmi e programmi in grado di riprodurlo e imitarlo, in Il linguaggio degli umani e quello delle macchine, l’atteso incontro di domenica 26 gennaio alle 12 in Sala Petrassi con Tomaso Poggio, direttore del Laboratorio di Intelligenza Artificiale al Mit di Boston, e Stuart Shieber, professore di Linguistica computazionale all’Università di Harvard. Ma il fascino del linguaggio è proprio nella sua duttilità, nel saper permeare le arti e le discipline più varie: dalla forza dell’immagine nella fotografia, domenica 26 gennaio alle 16 in Teatro Studio con Armin Linke (presentato da Marco Cattaneo), al rapporto identitario profondo tra linguaggio e musica, domenica 26 gennaio alle 10.30 in Sala Petrassi con il linguista del Mit di Boston David Pesetsky (introduce Mara Frascarelli). Dal linguaggio della ricerca scientifica, di cui discute, venerdì 24 gennaio alle 15 in Teatro Studio, Pierluigi Antonelli (presidente ed amministratore delegato di Msd Italia), l’economista Claudio De Vincenti, gli oncologi Francesco Cognetti e Silvio Monfardini, insieme a Bruno Manfellotto dell’Espresso e con la partecipazione straordinaria del Sindaco di Roma Ignazio Marino (introdotti e coordinati da Daniela Minerva), a quello della sessualità con la lectio della filosofa Nicla Vassallo (presenta Vittorio Bo) in programma venerdì 24 gennaio alle 17 in Teatro Studio. Fino ai paradossi delle esplorazioni spaziali con la lectio Imparare dalla luna. Per una nuova estetica dell’era spaziale del filosofo Stefano Catucci, introdotta dal giornalista Paolo Conte, sabato 25 gennaio alle 11.30 in Teatro Studio. Il linguaggio è la struttura stessa della società in cui viviamo: capace di essere medium e messaggio allo stesso tempo, soprattutto quando si tratta di giustizia, tema che è affrontato da Lawrence Solan, direttore del Law School’s Center for the Study of Law, Language and Cognition di Brooklyn, domenica 26 gennaio alle 19 in Sala Petrassi (introduce Jacopo Romoli). Ma, soprattutto, assume diversi registri e modalità espressive. E così è il Festival, dove saranno presentati diversi eventi spettacolari, come Conversazioni con Chomsky: talk-opera per ensemble strumentale, voce, elettronica e immagini di Emanuele Casale, con la partecipazione, oltre allo stesso Chomsky, del Parco della Musica Contemporanea Ensemble diretto da Tonino Battista (venerdì 24 gennaio alle 21 in Sala Sinopoli). E le conversazioni semiserie dei Caffè scientifici (ogni giorno alle 18.30 al Bart caffetteria dell’Auditorium, introdotti da Andrea Grignolio): Piccola grammatica immorale della lingua italiana giovedì 23 con il linguista Andrea De Benedetti, Linguistica fantastica e lingue immaginarie, venerdì 24 con Paolo Albani, scrittore e direttore di Tèchne, rivista di bizzarrie letterarie e non; Discorsi bestiali: linguaggio, coscienza, diritti animali, con il neuroscienziato Augusto Vitale e lo scrittore e filosofo Felice Cimatti, in programma sabato 25 gennaio. E L’incomprensione linguistica con Tullio De Mauro, domenica 26 gennaio. Perché il linguaggio non finisce di riservare sorprese. Soprattutto quando parla di se stesso. Ricco il programma per le scuole, patrocinato da Roma Capitale - Assessorato alla Scuola, Infanzia, Giovani e Pari Opportunità, che inaugura giovedì 23 gennaio con due appuntamenti dedicati agli studenti delle superiori: alle 10 in Teatro Studio il fisico Valerio Rossi Albertini è protagonista dell’incontro La scienza? Io la racconto così (a cura del Cnr), mentre Roberto Vecchioni terrà una lezione su parole e musica (Sala Petrassi, ore 10.30). Venerdì 24 in Sala Petrassi alle 10 ci sarà invece Di parole non si muore. Capriole linguistiche e parole tabù, a cura di Silvia Ceriani e Serena Fumero, un viaggio tra le parole che non si pronunciano mai, tra sinonimi ed eufemismi. Per tutta la mattina di giovedì 23 e venerdì 24, dalle 9.30 alle 13 in Sala Ospiti, i ragazzi delle scuole medie possono allenarsi in una vera e propria palestra della punteggiatura, il laboratorio Una virgola salva la vita, a cura di Anna Boario e Davide Coero Borga. Venerdì 24 gennaio allo Studio 3 alle 10.30, gli studenti delle superiori si trasformano invece in giornalisti, seguendo tutte le fasi della lavorazione di una notizia scientifica nel laboratorio Ansa Scienza Lab, condotto da Enrica Battifoglia e Leonardo De Cosmo (a cura di Agenzia Ansa), per poi mettersi alla prova intervistando i protagonisti del Festival. Per tutta la durata del Festival, nel Foyer dell’Auditorium, è possibile divertirsi con le parole, protagoniste di tre exhibit: si può giocare a trovarne più che si può in Parole3 - Parole al cubo (a cura di Codice. Idee per la cultura); oppure indovinare le definizioni con Curiosity Language o esplorare le traduzioni possibili grazie ad algoritmi e nuove tecnologie in Translate language (a cura di Hic ad Hoc). E ci si può confrontare sul mondo dell’infinitamente piccolo con Nanopinion (Monitoring public opinion on Nanotechnology in Europe), un progetto europeo coordinato da Ecsite, il network europeo dei Science Center e dei Musei Scientifici (a cura di Explora. Il museo dei bambini di Roma) in cui il pubblico potrà fare domande – e trovare risposte – sulle nanotecnologie. Il Foyer ospita anche l’installazione sonora permanente Sound Corner, un angolo del suono con una programmazione periodica mensile destinata ad accogliere brani sonori di artisti sempre diversi, proposti di volta in volta da curatori, artisti e istituzioni. Protagonista a gennaio Chris Mann con il brano Watching words change meaning del 2010. Nello spazio Auditoriumarte è invece allestita l’installazione multicanale L’enigma Casanova di Young-hae Chang Heavy Industries curata da Anna Cestelli Guidi (in collaborazione con l’Ambasciata della Corea a Roma). Ai laboratori e agli exhibit si aggiunge quest’anno un ciclo di proiezioni in Sala Ospiti (con ingresso gratuito fino a esaurimento posti): Segna con me di Chiara Tarfano e Silvia Bencivelli, un documentario sulla Lis, Lingua dei Segni Italiana in programma giovedì 23 e venerdì 24 gennaio alle 14.30 e sabato 25 alle 15 (sabato, a seguire, un incontro con le autrici e con Valentina Foa, una delle interpreti del documentario, e con Virginia Volterra del Cnr); il cortometraggio sull’Alzheimer Il sorriso di Candida (regia di Angelo Caruso, a cura di Cnr) in programma giovedì 23 e venerdì 24 alle 15.30 e domenica 26 alle 15 (domenica, a seguire, un incontro con il regista e la psicologa Sara Mondini); il film Temple Grandin. Una donna straordinaria, che racconta la storia di una delle donne autistiche più famose (regia di Mick Jackson) giovedì 23 e venerdì 24 alle 16 e sabato 25 alle 17; il film Nell (regia di Michael Apted, con Jodie Foster) in programma giovedì 23 e venerdì 24 alle 18 e domenica 26 alle 16.30. Anche per questa nona edizione del Festival delle Scienze, infine, i microfoni di Radio3 Scienza tornano all´Auditorium Parco della Musica di Roma per dare voce, con collegamenti quotidiani dal 24 al 26 gennaio, ai suoi protagonisti.  
   
   
FESTIVAL DELE SCIENZE NONA EDIZIONE LINGUAGGI DAL 23 AL 26 GENNAIO 2014  
 
 Roma, 23 gennaio 2014 - Programma L’ingresso agli eventi, salvo dove diversamente indicato, è a pagamento al costo di 2 euro Giovedì 23 Gennaio 2014 - Giornata Di Apertura
Ore 10 Sala Petrassi Inaugurazione Intervengono Massimo Bray, Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Ignazio Marino, Sindaco di Roma Nicola Zingaretti, Presidente della Regione Lazio Aurelio Regina, Presidente Fondazione Musica per Roma Carlo Fuortes, Amministratore Delegato Fondazione Musica per Roma Vittorio Bo, co-direttore scientifico Festival delle Scienze
Ore 9.30-13 Sala Ospiti Evento riservato alle scuole medie Scuole Una virgola salva la vita Laboratorio tra gli errori e gli orrori della punteggiatura A cura di Anna Boario e Davide Coero Borga Vado a mangiare nonna. Oppure. Vado a mangiare, nonna. La punteggiatura può salvare la vita, e non solo a simpatiche vecchine. È parte dell’organizzazione sintattica del testo scritto. Segue regole che nel tempo cambiano. E soprattutto ha il potere di cambiare il senso delle frasi. È così che prima di cannibali, ci scopriamo semplicemente affamati. Benvenuti nel laboratorio dove si scopre che la punteggiatura è sovversiva e ci insegna ad esprimerci meglio. Per comunicare al meglio.
Ore 10-13 Teatro Studio Evento riservato alle scuole superiori Scuole La scienza? Io la racconto così Interviene Valerio Rossi Albertini, fisico e comunicatore scientifico A cura del Cnr I ragazzi delle scuole coinvolte hanno realizzato brevi video su argomenti di attualità a scelta tra: riciclo dei rifiuti, dipendenze, alimentazione e benessere. Durante l’intervento di Valerio Rossi Albertini i video sono proiettati e commentati insieme agli studenti.
Ore 10.30-12 Sala Petrassi Evento riservato alle scuole superiori Scuole Parole e musica Interviene Roberto Vecchioni, cantautore "Forse il primo canto dell’uomo fu la parola o forse la prima parola dell’uomo fu il canto: comunque in questo misterioso rapporto espressivo tra vocale e suono vi è tutta la magia della natura e della personalità umana”. Ma come nasce, com’è fatto questo canto umano? Da dove trae origine il rapporto tra suono e significato? Attraverso una meticolosa e avvincente ricostruzione del significato profondo del suono nel corso dei millenni e nelle diverse culture del mondo, Roberto Vecchioni accompagna il pubblico alla scoperta del legame tra musica e parole e di come nel canto di ognuno è insito il destino personale.
Ore 18 Sala Petrassi Per questo incontro è previsto il servizio di interpretariato Ita/lis in collaborazione con l´Istituto Statale per Sordi di Roma Dialogo La scienza del linguaggio Intervengono Andrea Moro, Professore di linguistica generale e direttore del Centro di ricerca in neurolinguistica e sintassi teorica (Ne.ts) all’Istituto degli studi superiori di Pavia Luigi Rizzi, Professore ordinario di linguistica generale all’Università di Siena Philippe Schlenker, ricercatore senior all’Institut Jean-nicod (Cnrs) e Global Distinguished Professor alla New York University Introduce e coordina Vittorio Bo, co-direttore scientifico Festival delle Scienze Cosa significa sapere una lingua? In che modo un bambino la apprende? E come viene utilizzata per esprimere i pensieri sul mondo circostante? Come vengono perfezionate nel nostro cervello le capacità linguistiche? A partire dagli anni Cinquanta, la rivoluzione cognitiva ha introdotto l´idea che conoscere una lingua significhi possedere un meccanismo di calcolo in grado di generare una serie illimitata di frasi. Oltre mezzo secolo di ricerche nel campo della linguistica formale hanno portato all´identificazione di componenti di base estremamente semplici che sottendono ai calcoli linguistiche e che spiegano forma e significato delle frasi. Applicate in modo ricorsivo, tali unità computazionali sono in grado di generare strutture complesse. Questo sistema è composto da una parte invariabile - che cattura gli universali linguistici - e da una parte variabile che esprime la possibile variazione tra diverse lingue. Sorprendentemente il sistema acquisisce dati sia dalle lingue parlate che da quelle dei segni, e in alcuni casi sono proprio queste ultime a fornire l´evidenza delle proprietà fondamentali del motore grammaticale e logico del linguaggio in generale. Infine, testando la risposta cerebrale all´acquisizione di grammatiche artificiali è stato possibile provare che alcuni principi universali fondamentali scoperti dalla linguistica formale sono in effetti l´espressione dell´architettura neurobiologica del cervello umano.
Ore 18.30 Spaziobart Ingresso libero Caffè scientifico Piccola grammatica immorale della lingua italiana Interviene Andrea De Benedetti, giornalista, saggista e traduttore Introduce e coordina Andrea Grignolio, storico della medicina e divulgatore scientifico È giusto dire a me mi? È vero che il congiuntivo sta morendo? Si può usare una congiunzione dopo un punto fermo? Gli anglicismi distruggeranno l’italiano? Va bene usare lui e lei come soggetti? Chiunque abbia a cuore le sorti della nostra lingua prima o poi si è posto almeno una di queste domande. Il problema è che le risposte, molto spesso, non sono quelle che ci aspetteremmo. Perché la lingua non è un monolite immobile e intoccabile, perché i cambiamenti, a dispetto del sentire comune, sono un segno di vitalità e perché molte regole che abbiamo imparato a scuola sono semplicemente, e inesorabilmente, sbagliate. Di qui la necessità di ridefinire il concetto di errore, di aggiornare la nomenclatura e la dottrina grammaticale più obsolete, e soprattutto di riabilitare alcune presunte devianze dalla norma. Nella speranza di convincere i numerosi puristi della domenica a prendersi meno sul serio.
Venerdì 24 Gennaio 2014
Ore 9.30-13 Sala Ospiti Evento riservato alle scuole medie Scuole Una virgola salva la vita Laboratorio tra gli errori e gli orrori della punteggiatura A cura di Anna Boario e Davide Coero Borga Vado a mangiare nonna. Oppure. Vado a mangiare, nonna. La punteggiatura può salvare la vita, e non solo a simpatiche vecchine. È parte dell’organizzazione sintattica del testo scritto. Segue regole che nel tempo cambiano. E soprattutto ha il potere di cambiare il senso delle frasi. È così che prima di cannibali, ci scopriamo semplicemente affamati. Benvenuti nel laboratorio dove si scopre che la punteggiatura è sovversiva e ci insegna ad esprimerci meglio. Per comunicare al meglio.
Ore 10-12 Sala Petrassi Evento riservato alle scuole superiori Scuole Di parole non si muore Capriole linguistiche e parole tabù A cura di Silvia Ceriani e Serena Fumero Come poche altre, “morte” è una parola tabù: nella nostra lingua si spendono mille cure e attenzioni per evitare di nominarla, come se farlo portasse sfortuna o come se il non parlarne ne implicasse la non esistenza. Oggi a parole non si muore più: si passa a miglior vita, si scompare, si manca all’affetto dei propri cari, ci si spegne o addirittura, per dirla con gli alpini, “si va avanti!”. Di questo – ma anche di molti altri tabù verbali – si propone una lettura lieve, per certi versi fantasiosa, esplorando gli alti e i bassi, i sinonimi e gli eufemismi per “non dire la morte”, sia in italiano sia in altre lingue…
Ore 10.30-12 Studio 3 Evento riservato alle scuole superiori Scuole Ansa Scienza Lab Laboratorio a cura di Agenzia Ansa condotto da Enrica Battifoglia e Leonardo De Cosmo Diventa giornalista scientifico per un giorno: scopriamo insieme come nasce una notizia scientifica e conosciamo da vicino gli strumenti per scrivere di scienza sui giornali e sul Web in modo chiaro e comprensibile. Ansa Scienza Lab è un progetto di lavoro-laboratorio di giornalismo dove i ragazzi possono seguire tutte le fasi della lavorazione di una notizia scientifica, dal rapporto con le fonti all’elaborazione di un linguaggio semplice e accessibile, capace di rendere comprensibili anche i concetti più astratti. Un evento che getta le basi per un laboratorio permanente, che potrà proseguire anche a distanza fra i ragazzi delle scuole, guidati dai loro insegnanti, e il canale Scienza e Tecnica dell’Agenzia Ansa. I ragazzi potranno seguire le regole apprese partecipando all’Ansa Scienza Lab per raccogliere notizie, intervistare i ricercatori presenti al Festival della Scienze di Roma e confezionare notizie, servizi fotografici o video da inviare al canale Scienza e Tecnica dell’Ansa, dove potranno essere pubblicati nella rubrica ‘I tuoi articoli’.
Ore 15 Teatro Studio Dialogo Il linguaggio della ricerca Intervengono Pierluigi Antonelli, Senior Vice President e Managing Director di Merck & Co. Francesco Cognetti, direttore del Dipartimento Oncologia Medica dell’Istituto Nazionale Regina Elena Claudio De Vincenti, economista, Sottosegretario di Stato al Ministero dello Sviluppo Economico Bruno Manfellotto, direttore de “l’Espresso” Silvio Monfardini, direttore del progetto di oncologia geriatrica della Fondazione Don Gnocchi di Milano Introduce e coordina Daniela Minerva, giornalista, responsabile delle pagine di scienze, medicina e sanità per “l’Espresso” Con la partecipazione straordinaria di Ignazio Marino, Sindaco di Roma Bisogna essere precisi per ricostruire una storia che ha coinvolto e sconvolto il destino di un intero Paese; bisogna essere abili per restituire con le parole la grandezza di un´occasione sprecata. Daniela Minerva e Silvio Monfardini, autori di Il bagnino e i samurai. La ricerca biomedica in Italia: un’occasione sprecata (Codice Edizioni), raccontano, insieme a Bruno Manfellotto, Claudio De Vincenti, Pierluigi Antonelli e Francesco Cognetti, con il linguaggio del coraggio che richiede un´impresa come la loro, la storia della ricerca biomedica in Italia.
Ore 16 Sala Petrassi Dialogo La filosofia del linguaggio Intervengono Bernhard Nickel, professore di Filosofia all’Harvard University (Cambridge, Usa) Jason Stanley, professore di Filosofia alla Yale University (New Haven, Usa) Introduce e coordina Salvatore Pistoia Reda, dottore di ricerca in Scienze Cognitive dell’Università di Siena La lingua è il luogo in cui negoziamo le nostre relazioni con gli altri e col mondo. Nonostante linguaggio e pensiero siano fenomeni fondamentalmente distinti essi sono al contrario interconnessi in maniera complessa e la nostra comprensione del linguaggio è progredita al tal punto da potere comprendere alcuni aspetti fondamentali del nostro pensiero analizzando la loro manifestazione semantica. Nel suo intervento, Bernhard Nickel dimostra l’utilità di tale approccio analizzando esempi semplici all´apparenza ma ricchi da un punto di vista teorico: "i corvi sono neri", "le tigri hanno le strisce" e "i mammiferi danno alla luce piccoli vivi". Individuando i principi linguistici sottesi a queste affermazioni saremo in grado di vedere esattamente come classifichiamo il mondo in porzioni gestibili e come utilizziamo queste caratterizzazioni per dare un senso a ciò che ci circonda. Di contro, l’intervento di Jason Stanley esplora le modalità secondo le quali il discorso non viene utilizzato per dare un senso al mondo ma piuttosto per distorcere le informazioni allo scopo di promuovere obiettivi puramente ideologici. Gli esempi più noti di questa tipologia sono quelli che fanno uso di termini assolutamente fuorvianti rispetto alle politiche che promuovono. Ad esempio, il disegno di legge che consente di spiare diffusamente i cittadini statunitensi si chiama The Patriot Act, mentre la guerra in Iraq del 2003 è stata soprannominata Operation Iraqi Freedom. Per comprendere i modi complessi e interessanti in cui il linguaggio viene utilizzato allo scopo di ottenere il controllo di una conversazione è necessario fare riferimento alle scoperte della pragmatica formale. Jason Stanley utilizza le risorse dalla filosofia del linguaggio e della linguistica per trattare esempi salienti dei modi in cui il linguaggio viene utilizzato per reprimere il dibattito. Trae infine alcune conclusioni riguardo al ruolo che la libertà di parola dovrebbe svolgere in una democrazia.
Ore 17 Teatro Studio Lectio magistralis I linguaggi della sessualità Interviene Nicla Vassallo, professore ordinario di Filosofia teoretica presso l’Università di Genova Introduce e coordina Vittorio Bo, co-direttore scientifico Festival delle Scienze Quando si parla di sessualità, fruiamo di diversi termini, tra cui “sesso”, “genere”, “femmina”, “maschio”, “donna”, “uomo”. A questi termini attribuiamo una valenza descrittiva o una normativa. Nel caso della valenza descrittiva, che esprime come le cose stanno, è difficile cogliere il significato di sesso (ci sono davvero solo due sessi e risultano tra loro complementari?), di genere (la nostra mera appartenenza a un determinato genere che cosa mai direbbe di noi?), oltre che di “femmina”, “maschio”, “donna”, “uomo”, specie se preceduti dall’articolo determinativo: nel mondo esterno non esistono la femmina, il maschio, la donna, l’uomo. Nel caso della valenza normativa, che esprime come le cose devono stare, questi termini si riferiscono a costrutti, talmente impregnati di pregiudizi, da risultare dannosi per la nostra identità personale e la nostra esistenza, non solo sessuale. Quando si parla di sessualità, allora, quali linguaggi, infine, adottiamo, e cosa comporta ciò per noi?
Ore 18 Sala Petrassi Dialogo La diversità e l’unità profonda dei diversi linguaggi Intervengono Mark Baker, Professore emerito di Linguistica e Scienze cognitive presso la Rutgers University (New Brunswick, Usa) Lisa Matthewson, Professore di linguistica alla University of British Columbia (Vancouver, Canada) Introduce e coordina Ivano Caponigro, professore associato presso il Dipartimento di Linguistica dell’Università della California (San Diego, Usa) Benché le lingue presentino differenze evidenti a diversi livelli, i linguisti hanno tuttavia svelato una profonda unità tra esse. Attraverso la lente della linguistica, le differenze sembrano più che altro normali variazioni derivate da un piccolo insieme di principi generali. In questa conferenza, Mark Baker fornisce un esempio di tale unità focalizzandosi sulla sintassi. In inglese e nelle lingue affini, il verbo è raggruppato con l´oggetto e con questo forma un´unità. Altre lingue invece sono organizzate in modo del tutto diverso: in alcune il soggetto si associa al verbo, in altre né il soggetto né l´oggetto si uniscono al verbo e così via. Tuttavia Mark Baker dimostra che è possibile trovare uniformità sorprendenti in tutte queste diverse lingue. Lisa Matthewson ci fornisce un ulteriore esempio dell´unità tra le lingue concentrandosi sul significato. A prima vista, le lingue sembrano variare considerevolmente in base al modo in cui viene codificata la fonte dell´evidenza – e se viene codificata. Ad esempio, in inglese si può dire ´piove a Parigi´, indipendentemente dal fatto che la pioggia sia stata vista, sentita oppure qualcuno ce ne abbia parlato. Nella lingua st´át´imcets (parlata nel British Columbia canadese) si utilizza un elemento palese (o evidenziale) per segnalare una testimonianza non-visiva della pioggia, o una conoscenza de relato. Tuttavia, uno sguardo più da vicino a questi sistemi evidenziali rivela frammenti di significato che si ritrovano in numerose altre lingue mentre altri frammenti di significato, benché logicamente possibili, non sono invece mai codificati. Ciò suggerisce che le lingue utilizzano i fondamentali universali del significato che si combinano in modi diversi entro limiti strettamente definiti.
Ore 18.30 Spaziobart Ingresso libero Caffè scientifico Linguistica fantastica e lingue immaginarie Interviene Paolo Albani, scrittore, poeta visivo e performer Introduce e coordina Andrea Grignolio, storico della medicina e divulgatore scientifico Di solito quando si pensa alle lingue immaginarie vengono in mente quelle fantasiose inventate da Rabelais nel Gargantua e Pantagruele o presenti nei romanzi di avventura del Settecento ambientati in terre sconosciute, il marziano o il lunare di certi libri di fantascienza o ancora le lingue artificiali tipo esperanto, ecc. Più difficile figurarsi che esista un’invenzione linguistica che riguardi e coinvolga la nostra lingua naturale, quella parlata, come l’italiano. Eppure gli esempi di un italiano immaginario, tema della conversazione, cioè di uno pseudo-italiano o finto italiano che si burla del suo alter ego vero facendone una sorta di parodia, sono numerosi. Si va dalla poesia metasemantica di Fosco Maraini dove le parole perdono il loro significato rimanendo solo come puri suoni ai neologissimi di Luigi Malerba, all’italiano sosia di Julio Cortázar e a quello inventato da James Joyce, al grammelot in italiano di Dario Fo e all’italiacano di Giovanni Testori e a molti altri.
Ore 21 Sala Sinopoli Posto unico 15 euro Serata speciale Conversazioni con Chomsky Le storture del mondo globalizzato nelle analisi di un grande filosofo Talk-opera con e su Noam Chomsky di Emanuele Casale Regia di Fabio Cherstich, consulenza scientifica di Simone Gozzano, video Igor Renzetti, testi a cura di Emanuele Casale e Simone Gozzano, musiche e composizione audiovisiva di Emanuele Casale. Con Noam Chomsky, Diana Torto, Studenti dell´Università de L´aquila, Pmce - Parco della Musica Contemporanea Ensemble, Tonino Battista Conversazioni con Chomsky è un’opera musicale con personaggi che "interpretano" se stessi, senza recitare una parte, in un palcoscenico virtuale che è il video. Varie figure si susseguono e si intrecciano in un clima in bilico tra realtà ed evocazione: il linguista/attivista Noam Chomsky, studioso di fama internazionale e docente al M.i.t, nomi storici come Margaret Thatcher, Milton Friedman, Ronald Reagan, Salvador Allende e anche studenti universitari. Lungi dall´essere un´opera di propaganda politica, Conversazioni con Chomsky tenta di far confluire alcune tematiche legate all´attivismo dentro un tessuto audiovisivo vagamente ispirato al melodramma. Il tema centrale è l´attuale contrapposizione tra due impulsi presenti nei singoli individui e nelle società: collettivismo e aiuto reciproco da una parte, competizione e individualismo dall´altra.
Sabato 25 Gennaio 2014
Ore 11 Sala Petrassi Dialogo Genetica e patologie del linguaggio Intervengono Alfonso Caramazza, Daniel and Amy Starch Professor of Psychology all’Harvard University (Cambridge, Usa) Simon Fisher, Direttore del Max Planck Institute for Psycholinguistics e professore di lingua e genetica al Donders Institute for Brain, Cognition & Behaviour di Nimega, Paesi Bassi Introduce e coordina Stefano Cappa, neurologo, professore presso lo Iuss di Pavia L’incomparabile facoltà di elaborare linguaggi e discorsi complessi è uno degli aspetti più affascinanti e al tempo stesso inafferrabili dell´essere umano. Nel corso di questo incontro questa abilità viene esaminata a partire da due ottiche complementari. Simon Fisher fornisce una panoramica della genetica del linguaggio, descrivendo i geni fondamentali legati all’abilità linguistica recentemente scoperti. L’indagine di questi geni negli esseri umani, così come negli animali e nei modelli cellulari, può aiutare a far luce sulle complesse connessioni tra geni e lingua, grazie a una ricerca interdisciplinare a più livelli. L’altro punto di vista, basato su immagini e studi clinici, è presentato da Alfonso Caramazza, che descrive come i “deficit selettivi” del linguaggio dovuti a disturbi cerebrali possano fornirci delle informazioni in merito al normale funzionamento linguaggio, rivelando gli intricati meccanismi dell´organizzazione neurale che ne è alla base.
Ore 11.30 Teatro Studio Lectio magistralis Imparare dalla luna. Per una nuova estetica dell’era spaziale Interviene Stefano Catucci, docente di Estetica alla Facoltà di Architettura dell’Università di Roma “La Sapienza” Introduce e coordina Paolo Conte, giornalista L’esplorazione della Luna raccontata tramite i linguaggi dell’arte, della filosofia e del gioco a partire dalla proposta della Nasa di tutelare i siti storici degli allunaggi come tesori dell’umanità: i primi parchi archeologici della presenza umana fuori dalla Terra. È questa la sfida di Imparare dalla Luna, libro che ricostruisce le imprese del passato e prova a immaginare il futuro imminente sulla base dei programmi delle prossime esplorazioni spaziali, prime fra tutte quelle del Google Lunar X Prize, previste entro la fine del 2015. Ma cosa vuol dire immaginare la Luna come un parco a tema e trasformare in musei i luoghi calpestati quarant’anni fa dagli astronauti? Esaminando i paradossi che discendono da questa idea si possono ricavare indicazioni preziose su fenomeni che oggi, sulla Terra, rappresentano la faccia nascosta della tecnicizzazione della vita: la logica del turismo, il rapporto feticistico con le tracce e con le cose del passato, la confusione tra testimonianza storica e spettacolo.
Ore 15 Sala Ospiti Ingresso libero Per questo incontro è previsto il servizio di interpretariato Ita/lis in collaborazione con l´Istituto Statale per Sordi di Roma Proiezione Segna con me Documentario sulla Lis, Lingua dei Segni Italiana (durata 50 minuti) La proiezione è seguita da un incontro con le autrici del documentario Silvia Bencivelli (giornalista scientifica) e Chiara Tarfano (videomaker), Valentina Foa (psicologa), una degli interpreti del documentario e Virginia Volterra (Cnr) C’è una lingua che non si parla con la voce, ma con le mani, e si ascolta con gli occhi. La lingua dei segni italiana è usata da decine di migliaia di persone nel nostro paese, sorde e udenti. In questo documentario si raccontano le storie di alcuni di loro, che hanno aperto le porte delle proprie case e si sono lasciati spiare. Ma questo documentario è anche la storia di una lingua che, a dispetto di quel che dice la scienza e di quel che succede nel resto del mondo, in Italia non è riconosciuta dalla legge. È una riflessione sull’importanza della comunicazione: su quanto questa costruisca la nostra cittadinanza e, a tratti, anche la nostra felicità.
Ore 16 Sala Petrassi Per questo incontro è previsto il servizio di interpretariato Ita/lis in collaborazione con l´Istituto Statale per Sordi di Roma Dialogo I suoni, i segni e le forme del linguaggio Intervengono Diane Lillo-martin, professore di Linguistica e direttore del Cognitive Science Program presso l’Università del Connecticut (Usa) Andrew Nevins, professore di Linguistica a Ucl (London, Uk) Introduce e coordina Kyle Johnson, professore di Linguistica all’Università del Massachusetts Amherst (Usa) C´è una struttura nascosta nelle parti atomiche del linguaggio fatta di gesti e suoni che danno spessore a parole e frasi. Questa struttura è in larga parte responsabile di quella magia che è il linguaggio e permette a suoni e segni di diventare portatori di significato. Essa conferisce alle frasi la possibilità di esprimere letteralmente un´infinità di messaggi ed è la chiave attraverso la quale il linguaggio codifica le informazioni. Grazie anche a esempi mutuati dai linguaggi naturali, si cerca in questo incontro di spiegare il modo in cui la ricerca arrivi a scoprire simili strutture. Kyle Johnson presenta alcune delle più recenti idee sul modo in cui le parole sono strutturate in elementi sintattici di base più ampi. Andrew Nevins mostra invece come i suoni di un singolo discorso siano organizzati in unità fonologiche più ampie e Diane Lillo-martin ci rivela in che modo le lingue dei segni, nonostante la diversa modalità espressiva, sfruttino i medesimi principi di organizzazione.
Ore 18 Sala Petrassi Dialogo Costruzione del senso e logicità naturale Intervengono Gennaro Chierchia, professore di linguistica all’Harvard University (Cambridge, Usa) Chris Kennedy, professore e preside del Dipartimento di Linguistica dell’Università di Chicago (Usa) Introduce e coordina Jacopo Romoli, co-direttore scientifico Festival delle Scienze Come giungiamo a capirci l´un l´altro? Perché le informazioni sono istematicamente allegate alla lingua e non ad altre forme di attività umane come, ad esempio, la musica? Di solito ciò viene attribuito al fatto che le parole sono associate ai concetti, quindi insiemi di parole sono in grado di codificare le modalità attraverso le quali i singoli concetti si legano in pensieri. Sebbene vi sia del vero in questa visione tradizionale, ad essa manca però una parte fondamentale: la nostra capacità di ragionamento. Gennaro Chierchia e Chris Kennedy ci spiegano perché nel linguaggio sussiste una spontanea capacità di ragionamento (logica) e perché siamo in grado di trasmettere e decodificare informazioni solo facendo uso della nostra fondamentale logica spontanea. In particolare, Chierchia sostiene che tale logica gioca un ruolo fondamentale anche nel determinare la serie di possibili frasi della lingua che parliamo, parallelamente ad altre caratteristiche grammaticali come, ad esempio, l´ordine delle parole. Kennedy discute la relazione tra le informazioni trasmesse linguisticamente e l´ottica, le inclinazioni o i punti di vista soggettivi, concentrandosi sul significato di quelli espressioni, come i termini estetici e morali, che svolgono un ruolo significativo nella riflessione, nell´argomentazione e nel processo decisionale.
Ore 18.30 Spaziobart Ingresso libero Caffè scientifico Discorsi bestiali: linguaggio, coscienza, diritti animali Intervengono Felice Cimatti, filosofo, insegna Filosofia del Linguaggio all’Università della Calabria Augusto Vitale, ricercatore all’Istituto Superiore di Sanità, dipartimento di Biologia Cellulare e Neuroscienze Introduce e coordina Andrea Grignolio, storico della medicina e divulgatore scientifico Il problema dei linguaggi animali è strettamente intrecciato al problema della coscienza animale. Nel mondo animale, ma anche in quello vegetale, esiste una enorme varietà di sistemi di comunicazione. Il punto in questione è cosa si intende per comunicazione, e se - e se sì in che misura - le lingue umane siano sistemi di comunicazione. La questione è rilevante perché nella nostra specie coscienza e lingua sono legate indissolubilmente; se quindi si scopre che questo legame vale anche per altre specie viventi ne derivano immediate conseguenze etiche. Eppure, da un punto di vista etologico il problema della coscienza negli animali non è risolto, e molte sono le voci e opinioni discordanti fra di loro.
Ore 21 Sala Petrassi Posto unico 5 euro Serata speciale Il linguaggio come organo della mente Intervengono Noam Chomsky, professore emerito di Linguistica al Massachusetts Institute of Technology (Boston, Usa) Introduce e coordina Andrea Moro, direttore del Centro di ricerca in neurolinguistica e sintassi teorica (Ne.ts) all’Istituto degli studi superiori di Pavia Secondo Darwin, l´uomo si differenzia dagli altri animali “solo per la sua capacità quasi infinita di associare i suoni e le idee più diverse”. Dobbiamo qualificare questa osservazione in almeno due modi: innanzitutto assumere che l’espressione “quasi infinita” significhi in realtà “infinita”; in secondo luogo, riconoscendo che la modalità di associazione, anche nei casi più elementari, è a quanto sembra del tutto differente. Questa capacità infinita è una sottocomponente del cervello umano, un “organo mentale”. Alla metà del Novecento, il concetto di sistema finito con infinita capacità espressiva era ormai acquisito, e ciò ha reso possibile formulare con attenzione ciò che potremmo chiamare la “proprietà di base” del linguaggio: essa prevede una procedura di calcolo che genera una serie infinita di espressioni strutturate che “associano suoni e idee”. Oggi sappiamo che limitarsi al suono è restrittivo. Vi è inoltre una crescente evidenza che i sistemi fondamentali del linguaggio interiore sono orientati alle idee, producendo un “linguaggio del pensiero”, che come fenomeno secondario si esplicita in una qualche modalità sensoriale. Queste conclusioni hanno molte implicazioni nella comprensione della natura di questo patrimonio unicamente umano, del modo in cui esso viene acquisito e utilizzato e delle sue probabili origini.
Domenica 26 Gennaio 2014
Ore 10.30 Sala Petrassi Lectio magistralis Il linguaggio e la musica: un’identità profonda? Interviene David Pesetsky, professore e capo dipartimento di Linguistica al Massachusetts Institute of Technology (Boston, Usa) Introduce e coordina Mara Frascarelli, docente di Linguistica e Glottologia all’Università Roma Tre Esiste veramente una profonda relazione tra musica e linguaggio come dicono in tanti? Entrambi sono sistemi cognitivi complessi regolati da leggi, universali e comuni a tutti gli esseri umani pur mostrando alcune differenze da cultura a cultura. Ma le somiglianze sono forse più profonde delle differenze. Benché vi sia una ricca tradizione speculativa, l´attuale posizione dei ricercatori su questo punto è molto prudente. In questo intervento David Pesetsky, che presenta un lavoro congiunto con Jonah Katz, ci mostra il problema dalla prospettiva di un linguista andando contro questo cauto consenso. Infatti, se musica e linguaggio sono diversi nelle loro proprietà formali, secondo Pesetsky tali differenze riguardano gli elementi costitutivi di base – ad esempio: parole e tonalità – perché in tutti gli altri aspetti, come il modo in cui questi elementi vengono adoperati, lingua e musica sono identiche.
Ore 12 Sala Petrassi Dialogo Il linguaggio degli umani e quello delle macchine Intervengono Tomaso Poggio, direttore del Laboratorio di Intelligenza Artificiale del Massachusetts Institute of Technology (Boston, Usa) Stuart Shieber, James O. Welch, Jr. And Virginia B. Welch Professor di Scienze informatiche all’Harvard University (Cambridge, Usa) È possibile che le macchine siano intelligenti e formulino pensieri? E ammesso che lo siano, come facciamo a capirlo? La questione dell´intelligenza artificiale è annosa e il linguaggio umano vi ha svolto un ruolo centrale forse a partire addirittura dal Talmud babilonese, passando per la filosofia di Cartesio, fino al test di Turing, dal nome dell´omonimo matematico fondatore dell´informatica. Nel suo intervento, Stuart Shieber ripercorre questa storia, illustrando le polemiche che hanno accompagnato il dibattito sul modo in cui è possibile determinare l´intelligenza. Tomaso Poggio ci guida invece in un viaggio nel futuro dell´intelligenza artificiale. Con esempi tratti dalla ricerca che sta conducendo al Mit, Poggio spiega i modi in cui può essere realizzato un efficace progetto di ricerca per comprendere l´intelligenza. Partendo da una discussione sugli attuali sistemi di intelligenza artificiale, come Watson, Siri, Orcam e Mobileye – i quali, benché impressionanti, sono ancora limitati a un settore specifico o a un singolo obiettivo – ci illustra il modo in cui sistemi davvero intelligenti, vale a dire in grado di comprendere più cose, potrebbero cambiare il mondo in cui viviamo.
Ore 15 Sala Petrassi Dialogo Tra appreso e innato: come emerge il linguaggio nei bambini Intervengono Stephen Crain, direttore dell’Arc Centre of Excellence in Cognition and its Disorders della Macquarie University (Sydney, Australia) Jesse Snedeker, professore di Psicologia all’Harvard University (Cambridge, Usa) Introduce e coordina Francesca Foppolo, ricercatrice di Linguistica presso il Dipartimento di psicologia dell’Università di Milano-bicocca Nei primi anni di vita, i bambini acquisiscono rapidamente il linguaggio diventando comunicatori esperti. In questo incontro viene illustrato il modo in cui riescono a farlo. Stephen Crain inizia con due osservazioni: le lingue sono un sistema complesso di principi astratti e i bambini sono in grado di assimilarlo benché privi quasi completamente, se non del tutto, di esperienze al riguardo. Egli ci mostra le prove del fatto che, in un dato momento dello sviluppo, i bambini riescono a parlare un lingua possibile, anche se non necessariamente quella che viene parlata intorno a loro, suggerendo che l´acquisizione del linguaggio si basi sulla conoscenza innata della grammatica. Jesse Snedeker osserva che i bambini di tutto il mondo nell’apprendere la lingua madre passano attraverso le stesse fasi. Queste fasi potrebbero indicare la maturazione della mente oppure i passi necessari per risolvere il mistero del linguaggio. Per verificare ciò, Snedeker analizza il modo in cui una lingua viene acquisita nei bambini che iniziano il processo in un´età più avanzata.
Ore 15 Sala Ospiti Ingresso libero Proiezione Il sorriso di Candida Cortometraggio sull’Alzheimer a cura di Cnr (durata 16 minuti) La proiezione è seguita da un incontro con Angelo Caruso (regista del documentario) e Sara Mondini (psicologa) Una cinquecento rossa ci riporta indietro negli anni, tra sogno e realtà, per farci conoscere Candida. È giovane, bella, piena di vita e d’amore per i suoi tre bambini: va a prenderli a scuola, li accompagna a giocare nel parco. Candida sorride. Lo stesso sorriso che riscopriamo oggi sul suo volto invecchiato. È sempre bella, ma ora lo sguardo è assente, lontano. Candida ha l’Alzheimer. Adesso i suoi figli sono adulti e ognuno ha preso la sua strada. Candida li riconosce appena e anche il dialogo con loro si limita ormai a poche battute. L’impianto poetico del documentario filtra una storia vera, in cui il passato e il presente hanno invertito i ruoli dei personaggi.
Ore 16 Teatro Studio Lectio magistralis Il linguaggio della fotografia Interviene Armin Linke, fotografo e cineasta Introduce e coordina Marco Cattaneo, direttore di “Le Scienze”, “Mente e Cervello” e “National Geographic” Seguendo una particolare forma di lezione-spettacolo, Armin Linke proietta circa 1000 immagini e video presi dalla propria produzione, da archivi storici o scientifici e da altri progetti e li illustra al pubblico presentando diverse tecniche di montaggio, di narrazione spaziale e temporale, tra documento, immaginazione e ricerca.
Ore 17 Sala Petrassi Dialogo Storia e geografia dei linguaggi Intervengono Martin Lewis, docente di storia e geografia mondiale alla Stanford University (Usa) Asya Pereltsvaig, linguista e ricercatrice Negli ultimi dieci anni, un gruppo di biologi e scienziati informatici ben sovvenzionati ha tentato di reinventare la linguistica diacronica su basi apparentemente più scientifiche. Questi studiosi trattano le parole come i teorici evolutivi trattano i geni, e concettualizzano la diffusione delle lingue allo stesso modo in cui gli epidemiologi tracciano modelli di diffusione di un virus. Agire in questo modo, ha permesso loro di risolvere, apparentemente, enigmi di lunga data come, ad esempio, quello dell´origine della famiglia delle lingue indoeuropee. Rifiutando la concezione tradizionale secondo la quale la lingua proto-indoeuropea apparve 4000 anni prima di Cristo tra i pastori nomadi delle steppe pontiche, essi ne anticipano la comparsa a diversi millenni prima tra i contadini dell´Anatolia. Il fatto è che in realtà l´evoluzione linguistica non può essere compresa attraverso modelli non-linguistici che tendono a ridurre la lingua a una sequela di parole. Attraverso l´esame della effettiva geografia storica concernente la divisione e la diffusione delle lingue, Martin Lewis e Asya Pereltsvaig mostrano che la nuova linguistica evolutiva in definitiva non è che uno mero sforzo pseudo-scientifico. In contrapposizione a ciò, Lewis e Pereltsvaig mettono a confronto una serie diversa di testimonianze che va dalle ricostruzioni del proto-indoeuropeo, alla paleontologia linguistica e ad altre tecniche linguistiche all´avanguardia per chiarire la vexata quaestio delle origini della lingua indoeuropea.
Ore 18.30 Spaziobart Ingresso libero Caffè scientifico L’incomprensione linguistica Interviene Tullio De Mauro, linguista, professore emerito dell‘Università di Roma “La Sapienza” Introduce e coordina Andrea Grignolio, storico della medicina e divulgatore scientifico Comprendere è difficile sempre. Nel mondo della comunicazione globale capire le parole e i discorsi, sempre più complessi, è poi diventata una necessità vitale. Dietro l’incomprensione, e più in generale dietro ogni fenomeno linguistico, si intersecano processi di tipo biologico e culturale che saranno oggetto di discussione. Tentando di esplorare da diversi punti di vista le difficoltà della comprensione si tenta di capire il modo in cui succede – o non succede – che comprendiamo il linguaggio, partendo dai testi letterari per arrivare sino a Twitter.
Ore 19 Sala Petrassi Lectio magistralis Linguaggio e giustizia Interviene Lawrence Solan, Professore di diritto “Don Forchelli” e direttore del Center for the Study of Law, Language and Cognition alla Brooklyn Law School (Usa) Introduce e coordina Jacopo Romoli, co-direttore scientifico Festival delle Scienze Questioni linguistiche nell´interpretazione giuridica. Un numero considerevole di controversie giudiziarie riguarda l´interpretazione di documenti legali. Analizzando una vasta scelta di esempi, diventa possibile determinare quali siano gli aspetti del linguaggio che portano ad alcuni problemi ricorrenti. I risultati di questa indagine sono interessanti sia da un punto di vista giuridico che linguistico. Gran parte di questi casi riguarda i significati delle parole e di questi la maggior parte comporta più un certo grado di vaghezza (casi limite) che di ambiguità (significati diversi o riferimenti ambigui). Pochissimi sono i casi che riguardano problemi derivanti dalla sintassi sebbene i documenti analizzati spesso contengano frasi molto lunghe e complesse. Lawrence Solan discute questo insieme di fatti e le sue implicazioni a livello linguistico e legale. Per quanto riguarda le controversie sui significati delle parole, alcuni interessanti problemi ricorrono spesso. In primo luogo si registra una tensione tra l´approccio definizionale al significato e quello basato sull´utilizzo prototipico della parola. La stessa tensione la ritroviamo nei dibattiti che avvengono all´interno della letteratura linguistica, filosofica e psicologica. Una seconda serie di casi riguarda l´opportunità di classificare come "ambiguità", all´interno dell´analisi giuridica, le differenze di opinioni sul significato di una determinata parola. L´incontro illustrerà questi fenomeni e altri ad essi associati.
Ore 21 Sala Petrassi Posto unico 5 euro Serata speciale Frequenze del pensiero e parole onde Intervento di Alessandro Bergonzoni, artista, autore e attore teatrale La parola, è a prescindere da quello che pronunciamo, da quello che pensiamo. È frequenza, onda che, attraverso il suo “pensiero”, captiamo o dovremmo captare; spesso le antenne non sono alzate, il segnale non lo riceviamo, continuiamo a credere di parlare dire scrivere, noi. Non siamo noi a creare ma è lei, la parola col suo pensiero, a chiederci di portarla, usarla, cantarla, disegnarla, scolpirla, con la potenza che essa emana, con l’energia che spande, anche se noi non la sentiamo, non la avvertiamo. E allora crediamo di essere noi autori gli scrittori, ma siamo solo scritturati autorizzati, ma siamo solo sherpa, che comunque la montagna cominciano a scalarla, il posto imparano a conoscerlo e a condurre tanti su quei sentieri infiniti, inspiegabili, inauditi. È già un bellissimo privilegio, una grande risorsa, un immenso piacere dovere diritto: quindi non è né diminutivo né dispregiativo (forse relativo) “scrivere” o “parlare”, anche solo da autorizzati. È la coscienza dell’incoscienza, la consapevolezza dell’altra arte che crea: è inutile quindi lasciare all’ego, all’io e a tanto altro, la convinzione di essere padroni in casa d’altri. Co-scienza, lumine-scienza, escre-scienza: mistero, gnoto-ignoto segreto secreto.
 
   
   
SPAZIO AI GIOVANI CON IDEE E VOGLIA DI FARE RICERCA PARTECIPARE PER CRESCERE E VINCERE AL CONCORSO EUROPEO “ I GIOVANI E LE SCIENZE 2014”  
 

Milano, 23 gennaio, 2014 - Siete studenti di età compresa tra i 14 e i 21 anni? Potete vincere sino a settemila euro e viaggi e borse di studio partecipando alla ventiseiesima edizione del concorso europeo I Giovani E Le Scienze. “Nei 28 paesi dell’Unione europea e nei 12 associati o invitati,” dice Alberto Pieri, Segretario generale della Fast, Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche,” centinaia di migliaia di studenti stanno preparando i loro progetti per le selezioni nazionali per Eucys, il Concorso dell’Unione europea dei giovani scienziati. In Italia la data ultima per inviare le candidature alla Fast, che è il National organizer scelto dalla Commissione europea fin dal 1989, è il 28 febbraio 2014”. Tutte le invenzioni e le ricerche dei migliori lavori finalisti del concorso “I giovani e le scienze”- selezione italiana 2014 vengono presentate nell’apposita mostra aperta al pubblico a Milano in P.le Morandi 2 dal 2 al 5 maggio 2014. La premiazione avviene sempre in Fast nella mattinata del 5 maggio alla presenza delle massime autorità e di rappresentanti di una decina di paesi dell’Europa, dell’America e dell’Asia che partecipano a Milset. “Si tratta di un’occasione unica”, ribadisce il presidente della Fast Stefano Rossini, “perché questo concorso apre opportunità straordinarie alle ragazze e ai ragazzi meritevoli e li proietta subito in una dimensione europea, facendo loro incontrare altri studenti di diversi Stati e consentendo loro di confrontarsi, di viaggiare e di partecipare ai migliori eventi internazionali collegati al nostro”. La 26a edizione del Concorso dell’Unione europea dei giovani scienziati (Eucys-european Union Contest for Young Scientists) si tiene a Varsavia dal 19 al 24 settembre 2014. Sono attesi più di 150 giovani con almeno 80 progetti da una quarantina di paesi. L’italia può partecipare con 6 studenti e 3 progetti alla finale comunitaria. I vincitori della selezione italiana ed europea sono il risultato di severe valutazioni delle giurie alle quali si sottopongono i moltissimi giovani che amano la scienza, sono attenti ai risultati delle ricerche, credono nell’innovazione. La selezione italiana però allarga le prospettive e valorizza ulteriormente le capacità delle ragazze e dei ragazzi con l’offerta di molti premi di elevata qualità, ovvero la possibilità di rappresentare l’Italia ai più importanti appuntamenti mondiali riservati ai giovani talentuosi, manifestazioni come Isef negli Stati Uniti, Liysf a Londra, Siwi in Svezia, Amlat in Colombia, Mostratec in Brasile, Tisf a Taiwan, Expo Science di Belgio e Messico … solo per citare gli eventi principali. Le condizioni per concorrere sono semplici: presentare un lavoro in qualsiasi campo scientifico; si può essere singoli o in gruppi di non più di tre; avere più di 14 anni e meno di 21 a settembre 2014; frequentare le scuole superiori; conoscere l’inglese. La Fast cerca ragazze e ragazzi normali, ma creativi, entusiasti per scienza e ricerca. I vincitori e partecipanti della edizione 2013 si sono già fatti strada: hanno vinto ad esempio il 3° premio in chimica alla Tisf (fiera internazionale della scienza di Taipei), il 3° premio in ingegneria a I-sweeep (la rassegna per l’ambiente, l’energia e l’ingegneria di Houston), il secondo premio in energia e trasporti a Isef (la più grande fiera internazionale della scienza e dell’ingegneria degli Stati Uniti), il primo premio riservato ai paesi internazionali a Mostratec (la rassegna tecnologica dei giovani di Novo Hamburgo in Brasile). Anche nel 2012 i risultati sono stati lusinghieri; basti citare i riconoscimenti ottenuti alla finale Eucys di Bratislava con 2 progetti vincitori sui 3 presenti: partecipazione a Isef per due studenti di Rovereto e lo stage al Centro comune di ricerca dell’Unione europea di tre studenti del Malignani di Udine. “I giovani e le scienze” si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica; è inserito in ‘Io merito’, il programma per la valorizzazione delle eccellenze del Miur, il Ministero dell’istruzione, dell’Università e della ricerca. Pertanto, oltre a beneficiare di quanto ottenuto dalla Fast, i finalisti possono ricevere un contributo in denaro dal Ministero. L’iniziativa ha pure il contributo di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo, nell’ambito dell’accordo di programma per la valorizzazione del capitale umano. Tutte le informazioni e gli aggiornamenti sono sul sito www.Fast.mi.it 

 
   
   
INVITO A PRESENTARE PROPOSTE "ERA CHAIRS"  
 
Bruxelles, 23 gennaio 2014 - I ricercatori eccezionali possono avere un impatto decisivo e positivo sulla cultura e il rendimento degli istituti di ricerca. Questioni come la disponibilità di fondi per la ricerca, la rigidità istituzionale e l´accesso alle risorse possono però ostacolare la mobilità di questi leader di istituti promettenti, in particolare negli Stati membri e regioni a scarso rendimento. Le azioni Era Chairs si occuperanno di creare le condizioni e le opportunità adatte affinché i ricercatori e i manager della ricerca di qualità possano spostarsi e impegnarsi con istituti desiderosi di migliorare l´eccellenza della loro ricerca e quindi modificare il loro panorama di ricerca e innovazione. Le azioni Era Chairs sosterranno università e altre organizzazioni di ricerca idonee per attirare e mantenere risorse umane di alta qualità e realizzare i cambiamenti strutturali necessari per raggiungere l´eccellenza su una base sostenibile. Il titolare di una borsa Era Chair sarà un ricercatore e manager di ricerca eccezionale nel campo di ricerca in questione, con esperienza provata di leadership. Questi ricercatori dovranno creare il proprio team e aiutare l´organizzazione di ricerca a migliorare significativamente il proprio rendimento nella ricerca e a ottenere più fondi. Per leggere l´annuncio ufficiale degli inviti, consultare: Widespread Era Chairs http://ec.Europa.eu/research/participants/portal/
desktop/en/opportunities/h2020/calls/h2020-widespread-2014-2.html
 
 
   
   
FINANZIAMENTI AI COMUNI PER PROGETTI DI MOBILITÀ SOSTENIBILE A PARTIRE DALLE SCUOLE UN BANDO DA 60MILA EURO DELLA PROVINCIA DI TORINO  
 
Torino, 23 gennaio 2014 - Ammonta a 60mila euro il budget complessivo che la Provincia di Torino mette a disposizione dei Comuni nell’ambito di un progetto a favore della mobilità sostenibile a partire dalle scuole. Le attività richieste dal bando sono due: lo svolgimento di un percorso educativo sul tema della mobilità sostenibile in almeno un plesso scolastico, e l’istituzione di un gruppo di confronto locale che coinvolga amministrazione comunale, scuola, cittadinanza e associazioni, per individuare le problematiche di mobilità dell’area intorno alla scuola coinvolta e le possibili soluzioni. I progetti saranno valutati sulla base della qualità progettuale (articolazione e organicità del progetto, metodologie proposte, incidenza delle azioni previste, modalità di documentazione e comunicazione), dei soggetti partecipanti (saranno premiati i partenariati tra più scuole e tra più Comuni e il coinvolgimento del territorio), della quota di cofinanziamento offerta dal Comune (minimo previsto il 20%). “Per ridurre l’uso dell’automobile in città, così come ci chiede la Commissione Europea” spiega l’assessore all’Ambiente della Provincia di Torino Roberto Ronco “non bastano le leggi e gli interventi urbanistici: sono indispensabili politiche di educazione ambientale”. La scadenza per la presentazione delle domande di partecipazione è il 31 marzo 2014. Tutta la documentazione è scaricabile da: http://www.Provincia.torino.gov.it/ambiente/
agenda21/mobilita_scuola/
 
 
   
   
AMBIENTE: LA COMMISSIONE EUROPEA RACCOMANDA IL RISPETTO DI PRINCIPI MINIMI PER IL GAS DI SCISTO  
 

Bruxelles, 23 gennaio 2014 - Ieri la Commissione europea ha adottato una raccomandazione volta ad assicurare che siano poste in atto adeguate misure di salvaguardia dell’ambiente e del clima per il “fracking”, la tecnica di fratturazione idraulica ad alto volume utilizzata in particolare nell’estrazione di gas di scisto. Oltre a gettare le basi per la creazione di condizioni paritarie per gli operatori del settore e a definire un quadro più chiaro per gli investitori, la raccomandazione dovrebbe aiutare tutti gli Stati membri che abbiano intenzione di utilizzare tale tecnica a far fronte ai rischi ambientali e per la salute e a garantire una maggiore trasparenza ai cittadini. La raccomandazione è accompagnata da una comunicazione che passa in rassegna le opportunità e le sfide legate all’utilizzo della fratturazione per l’estrazione degli idrocarburi. Entrambi i documenti fanno parte di un’iniziativa più ampia portata avanti dalla Commissione per istituire un quadro integrato di politiche per il clima e l’energia da qui al 2030. Janez Potočnik, Commissario per l’Ambiente, ha dichiarato: “In alcune parti d’Europa il gas di scisto è fonte di speranze ma anche di timori. La Commissione, esortata a intervenire, ha reagito invitando gli Stati membri ad attenersi ad alcuni principi minimi per dare una risposta alle preoccupazioni per l’ambiente e la salute e offrire agli operatori e agli investitori la prevedibilità di cui hanno bisogno.” Basandosi sulla normativa europea esistente e, se necessario, integrandola, la raccomandazione invita gli Stati membri in particolare a: pianificare gli sviluppi e valutare i possibili effetti cumulativi prima di concedere le autorizzazioni; valutare attentamente l’impatto ambientale e i rischi; accertarsi che l’integrità del pozzo soddisfi le norme relative alle migliori pratiche; verificare la qualità dell’aria, dei terreni e delle risorse idriche locali prima di avviare le operazioni, al fine di monitorare eventuali variazioni e affrontare le emergenze; controllare le emissioni atmosferiche, comprese le emissioni di gas serra, attraverso la cattura dei gas; informare il pubblico in merito alle sostanze chimiche utilizzate nei singoli pozzi; assicurare l’applicazione delle migliori pratiche da parte degli operatori per l’intera durata del progetto. La Commissione continuerà ad agevolare lo scambio di informazioni con gli Stati membri, gli operatori del settore e le organizzazioni della società civile sulle prestazioni ambientali dei progetti concernenti l’estrazione di gas di scisto. Prossime tappe Gli Stati membri dell’Ue sono invitati ad applicare i principi raccomandati entro sei mesi e, a partire da dicembre 2014, a informare ogni anno la Commissione circa le misure messe in atto. La Commissione verificherà il seguito dato alla raccomandazione con un quadro comparativo pubblico, in cui farà un raffronto tra le situazioni esistenti nei diversi Stati membri, e riesaminerà l’efficacia di questo approccio tra 18 mesi. Contesto Il gas naturale convenzionale è intrappolato in rocce-serbatoio sotterranee. Il gas di scisto, sebbene sia anch’esso un gas naturale, è racchiuso in rocce che devono essere fratturate affinché possano rilasciarlo. L’ue non vanta molta esperienza nella fratturazione idraulica ad alto volume su vasta scala e ad alta intensità. Tale tecnica comporta l’iniezione di elevati volumi di acqua, sabbia e sostanze chimiche in un pozzo di trivellazione, in modo da fratturare la roccia e facilitare l’estrazione del gas. Finora l’Europa si è concentrata essenzialmente sulla fratturazione idraulica a basso volume per l’estrazione di gas convenzionali e di gas da sabbie compatte (tight gas), per lo più con perforazione di pozzi verticali, che costituiscono solo una piccola parte delle operazioni condotte dall’Ue nel settore degli idrocarburi. Traendo spunto dall’esperienza del Nord America, che ha fatto ampio ricorso alla fratturazione idraulica ad alto volume, gli operatori stanno sperimentando ulteriormente questa tecnica nell’Ue. La gestione dell’impatto ambientale e dei rischi deve essere adeguata. Dal momento che per ottenere la stessa quantità di gas prodotta dai pozzi convenzionali è necessario trivellare un’area più estesa, occorre valutare e mitigare adeguatamente gli impatti cumulativi. Il fatto che gran parte della normativa ambientale dell’Ue sia precedente all’introduzione della tecnica di fratturazione idraulica ad alto volume spiega perché le norme vigenti non tengono debitamente conto di alcuni aspetti ambientali, cosa che ha destato preoccupazione nell’opinione pubblica, spingendola a chiedere l’intervento dell’Unione. Per ulteriori informazioni La comunicazione e la raccomandazione sono disponibili su internet al seguente indirizzo: http://ec.Europa.eu/environment/integration/energy/
unconventional_en.htm
 Maggiori informazioni sulla politica ambientale ed energetica sono disponibili al seguente indirizzo: http://ec.Europa.eu/clima/policies/2030/index_en.htm 

 
   
   
PER LA PRIMA VOLTA MILANO RISPETTA UNO DEI PARAMETRI DELL’UNIONE EUROPEA È LA CITTÀ IN EUROPA CON LA PIÙ ALTA RIDUZIONE DI TRAFFICO. CONTROLLI SUI RISCALDAMENTI AUMENTATI DEL 25%  
 
Milano, 23 gennaio 2014 – Nel 2013 la media annuale delle concentrazioni di Pm10 è stata di 37 mg/m3, inferiore quindi al valore limite Ue di 40 mg/m3: si tratta del valore più basso mai registrato a Milano. “Per la prima volta la nostra città rispetta uno dei parametri richiesti dall’Unione Europea in materia di qualità dell’aria per la tutela della salute”, ha dichiarato l’assessore alla Mobilità e Ambiente Pierfrancesco Maran. “Un risultato raggiunto non solo grazie alle condizioni meteo, che sarebbero state addirittura più favorevoli in anni come il 2010, ma anche attraverso un’insieme di politiche per ridurre la congestione del traffico e di interventi per l’efficienza e il risparmio energetico”. “Questo non deve portare a facili trionfalismi perché la strada da fare è ancora moltissima, sia in città sia in Regione, con le azioni previste dal Pria – ha concluso l’assessore Maran –, ma è la dimostrazione che raggiungere gli obiettivi è finalmente possibile anche in Lombardia”. I dati presentati ieri in Commissione Ambiente mostrano anche come il 2013 sia stato l’anno con il minor numero di sforamenti (81) dal 2002. Pur trattandosi di un anno particolarmente piovoso, però, i giorni e l’accumulo di pioggia non sono stati tanti da giustificare da soli il calo record di concentrazioni che si è verificato: gli anni più piovosi, infatti sono stati il 2002 (che allo stesso tempo ha presentato, però, il livello di concentrazioni più alto del decennio, 166 ug/m3) e il 2010 (quando i giorni di sforamento furono 85). A favorire questo importante calo, dunque, sono state anche le tante iniziative messe in campo: da Area C al potenziamento dei mezzi, dall’estensione del Bikemi alla liberalizzazione del car sharing, infatti, le politiche di mobilità hanno portato Milano in pochi anni a scendere di ben 13 posizioni nella classifica sulla congestione del Tomtom Traffic Index. Passando dall’11° posto del 2010 al 24° del 2013, Milano è stata la migliore in Europa dal punto di vista della riduzione del traffico. E anche sul fronte del risparmio e dell’efficientamento energetico sono state diverse le azioni avviate: come la trasformazione graduale a gas naturale degli impianti più vecchi ancora in funzione in parte dei 600 edifici comunali e l’allacciamento al teleriscaldamento A2a di ulteriori 700.000 m3. Inoltre, il Comune di Milano ha dato anche il via a una consistente campagna per i controlli sui riscaldamenti, che prevede il 25% in più di ispezioni rispetto alla media degli anni precedenti (con anche un risparmio di circa il 18%): al 31 dicembre 2013 erano già stati effettuati 7.200 interventi sui 12.645 previsti (57%). I controlli hanno permesso di portare alla luce circa un 40% di impianti non conformi alla normativa vigente, principalmente per questioni di manutenzione e gestione (indici di fumosità e condizioni di aereazione dei locali) e di intervenire d’urgenza con il sequestro dell’impianto, in collaborazione con la Polizia locale, in una ventina di casi che presentavano condizioni di imminente pericolo per la sicurezza domestica. Infine, proprio per accompagnare e informare i cittadini sui temi dell’efficienza, del risparmio energetico e della riqualificazione dell’edilizia, a fine ottobre 2013 il Comune di Milano ha aperto 9 Sportelli Energia, uno per ogni Consiglio di Zona, che hanno portato fino a 200 contatti in due mesi (nelle Zone 4, 7 e 8).  
   
   
ATTIVITÀ ESTRATTIVE, REGIONE BASILICATA CONVOCHERÀ TAVOLO TRASPARENZA  
 
 Potenza, 23 gennaio 2014 - Nei prossimi giorni, la Regione convocherà il tavolo della trasparenza previsto dal contratto di settore sottoscritto ad ottobre del 2012 tra Regione, Eni, sindacati e parti datoriali. Sarà quella la sede per affrontare soprattutto le questioni legate alla tutela dell’ambiente in rapporto alle attività estrattive già in essere, così come tra l’altro sollecitato dai sindaci della Val D’agri nel corso dell’ultimo incontro avuto con il presidente della Regione, Marcello Pittella, e l’assessore all’Ambiente, Aldo Berlinguer. Per quanto riguarda, invece, i temi legati all’attuazione del “memorandum” e più complessivamente dell’articolo 16 del decreto legge sulle liberalizzazioni, il presidente Pittella, riprendendo la dichiarazione congiunta rilasciata oggi dai tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Genovesi, Falotico e Vaccaro, ha sottolineato che la Regione farà per intero la propria parte, all’interno della “cabina di regia” a suo tempo costituita con i sindacati e le parti datoriali, per indurre il governo a rivedere il decreto interministeriale che, di fatto, ha “tradito” lo spirito del “memorandum” sul petrolio. “Il lavoro che come governo regionale e parti sociali stiamo portando avanti in sede ministeriale – ha ricordato il presidente Pittella – punta ad evitare che la Basilicata diventi una sorta di regione-gruviera, in cambio di poche decine di milioni di euro all’anno. Per di più solo in presenza di nuove coltivazioni petrolifere attuate da società ex novo”.  
   
   
PARCO COSTA TEATINA: SERVE SERIETÀ DA PARTE DEI COMUNI RIUNIONE AL MINISTERO AMBIENTE PER DEFINIRE PERIMETRAZIONE  
 
Pescara, 23 gennaio 2014 - L´assessore alle Politiche agricole, Mauro Febbo, rende noto che, nel tardo pomeriggio , si è svolto a Roma, presso il Ministero dell´Ambiente e Tutela del Territorio, un pre-incontro tecnico per definire la perimetrazione di alcune aree specifiche ricadenti nel costituendo Parco nazionale della Costa Teatina. Alla fine della riunione, l´assessore Mauro Febbo ha dichiarato che "all´incontro organizzato dal Capo gabinetto del ministro all´Ambiente Orlando, Michele Fina, erano presenti, oltre al sottoscritto, il responsabile della Direzione Parchi, Territorio e Ambiente della Regione Abruzzo, il presidente della Provincia di Chieti ed i sindaci dei Comuni di San Salvo, Vasto, Casalbordino e Torino di Sangro. Assenti giustificati i sindaci di San Vito Chietino e Rocca San Giovanni che, in una nota indirizzata proprio al Ministro, hanno ribadito la loro posizione contraria ed in maniera particolare rispetto al sistema di governance dove rivendicano il ruolo fondamentale e strategico dei sindaci nella gestione del Parco. Ingiustificata e incomprensibile, invece, l´assenza dell´amministrazione di Ortona. Infatti, non si è presentato né il sindaco, né un assessore o un tecnico comunale. Pertanto, il Comune di Ortona oggi dimostra, ancora una volta, la sua posizione ambigua rispetto sia al futuro Parco sia rispetto ad altre importanti tematiche ambientali che riguradano il territorio della provincia di Chieti: vedi Ombrina mare e Turbogas. Per la prima volta - spiega Mauro Febbo - il Ministero ha proposto alla valutazione dei sindaci la perimetrazione presentata dalla Regione Abruzzo del 18/11/2013 e su questa adesso bisogna lavorare. Infatti, durante l´incontro - prosegue Febbo - sono state tracciate le linee guida per arrivare ad una perimetrazione condivisa con i Comuni e con la Regione Abruzzo. Infatti, gli stessi sindaci adesso sono chiamati ad apportare le modifiche che ritengono più opportune al fine di procedere al passo successivo, cioè la zonizzazione. Auspico che i sindaci, in tempi brevi, ratifichino i propri progetti di perimetrazione nella speranza che non vengano rallentati da posizioni ambigue come quella assunta oggi dal sindaco di Ortona".  
   
   
MALTEMPO, LIGURIA FERITA CHIEDE AIUTO ANCHE AI PRIVATI PER DIFENDERE TERRITORIO  
 
 Genova, 23 Gennaio 2014 - Emergenza maltempo, difesa e messa in sicurezza del territorio, la Regione Liguria, in mancanza di risorse, chiede anche l´aiuto dei privati. Il territorio ligure è integralmente sottoposto alla Pianificazione di Bacino che, "sistematicamente a partire dal 1994, ne ha analizzato le caratteristiche idrogeologiche, messo in evidenza tutte le criticità, sia per quanto concerne il rischio idraulico (aree esondabili) che il dissesto dei versanti (frane attive, quiescenti, stabilizzate) e stabilito quali interventi debbano essere realizzati per la sua messa in sicurezza", spiega l´assessore all´Urbanistica Gabriele Cascino. "Nel caso di Andora, la frana che ha causato il deragliamento del treno Intercity, ha una sua specificità probabilmente dovuta anche all´intervento edilizio, ma sotto il profilo geologico il piano di bacino non ha messo evidenza particolari criticità, se non quelle ordinarie, in presenza di versanti con accentuata pendenza". "Peccato che, a fronte di un rilevantissimo impegno da parte delle Province liguri e delle strutture regionali preposte alla difesa del suolo, di professionisti geologi ed ingegneri idraulici per lo studio e la progettazione dei Piani di Bacino ed altrettanti ingenti investimenti per la redazione degli stessi Piani, l´attuazione di questi Piani si sia arenata di fronte alla cronica mancanza di adeguate risorse economiche per realizzare tutte le opere necessarie: allargamento dei corsi d´acqua, rifacimento di ponti ed infrastrutture, messa in sicurezza dei versanti franosi e dove c´erano le adeguate coperture finanziarie i lavori si siano dovuti fermare a causa di ricorsi al Tar", aggiunge Cascino. L´assessore riconosce che nel territorio ligure, soprattutto tra gli anni ´50 e ´80, si è costruito troppo e, soprattutto, male," ma la cura non è quella della moratoria o del blocco "ideologico" dell´attività edilizia. In Liguria occorre, al contrario, rilanciare l´attività edilizia per ricostruire tutto ciò che è stato costruito malamente, realizzare le infrastrutture necessarie e mancanti, recuperare il patrimonio edilizio e rinnovarlo dal punto di vista strutturale ed energetico, riqualificare il paesaggio applicando tutte le regole ed attuando tutti gli interventi già previsti dai Piani di Bacino". Secondo l´assessore ligure all´urbanistica, non si può pensare che solo attraverso risorse pubbliche, sempre più scarse e pertanto da utilizzare in modo sempre più selettivo per realizzare quegli interventi strategici di pubblico interesse, si possano superare le rilevanti criticità di un territorio naturalmente fragile. Occorre il concorso di tutti e, dunque, anche quello privato che deve essere posto in condizione di poter eseguire tutti quegli interventi edilizi di ristrutturazione e ricostruzione che rigenerino il patrimonio edilizio privato in condizioni di sicurezza, qualità formale e struttura ed efficienza. "Oggi il Liguria, diversamente da altre regioni, la cultura della demolizione e della ricostruzione non si è ancora stabilmente formata. Sarà anche questo dovuto al carattere conservativo dei liguri, che tengono tutto, anche i "ravatti"", come si dice in lingua genovese". Sulla questione del controllo dell´attività edilizia , Cascino condivide le valutazioni espresse dalla Forestale sull´ "abuso edilizio in bianco", perché non è infrequente l´uso improprio delle norme e dei procedimenti riservati alle opere edilizie minori per eseguire interventi edilizi per i quali è necessario il permesso di costruire e, quindi, con il controllo preventivo e diretto dei competenti Uffici Tecnici comunali. "Ma anche qui la tendenza legislativa dello Stato, specie in questi ultimi tempi (il cosiddetto "Decreto del fare" è un esempio), è andata proprio in direzione opposta, aumentando l´entità delle opere edilizie per la quali è possibile/obbligatorio ricorrere alla Dia/scia anche quanto si tratta di interventi non trascurabili (ristrutturazione edilizia con demolizione e ricostruzione senza rispetto della sagoma originaria) ed in tal senso le Regioni hanno dovuto adeguare la loro legislazione".  
   
   
CASSA DI ESPANSIONE A CALDOGNO. TAR RIGETTA SOSPENSIVA. CONTE: CONFERMATA PRIORITA’ DELL’INTERVENTO  
 
Venezia, 23 gennaio 2014 - “Il Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto ha rigettato la richiesta di sospensiva dell’esecuzione dei lavori di realizzazione del bacino di laminazione lungo il torrente Timonchio-bacchiglione nel Comune di Caldogno, in provincia di Vicenza, presentata in seguito all’aggiudicazione del relativo appalto. Nel darne notizia l’assessore regionale alla difesa del suolo Maurizio Conte esprime la propria soddisfazione per l’esito. “La realizzazione dei lavori da parte del Consorzio Stabile Idra Building Scarl, che ha vinto la gara d’appalto, potrà così andare avanti senza più rischi di interruzione sul piano procedurale”, sottolinea l’assessore. “Per questo intervento – aggiunge Conte - abbiamo agito quanto più celermente possibile per arrivare all’assegnazione dell’appalto, nonostante le tante pastoie di carattere burocratico. E’ infatti una delle opere più attese per la riduzione del rischio idrogeologico nell’area metropolitana di Vicenza e in provincia di Padova, pesantemente colpite dall’alluvione del 2010”. L’importo complessivo dell’appalto è di oltre 25 milioni di euro e l’obiettivo dell’intervento è quello di ridurre le portate di massima del Timonchio, aumentando il grado di sicurezza idraulica per il territorio. Il volume massimo invasabile previsto dal progetto del bacino è di 3,8 milioni di mc.; per una superficie di 105 ettari. L’opera dovrebbe essere completata entro due anni. “Questo intervento andrà ad aggiungersi a tutti quelli che in questi ultimi tre anni – conclude Conte – siamo riusciti a realizzare in materia di difesa idraulica, che resta una delle priorità della Regione”. L’anno scorso anche il Tribunale Superiore delle acque pubbliche, decidendo in merito ad un’altra richiesta di sospensiva presentata da alcuni proprietari di aree interessate dalla realizzazione del bacino di laminazione di Caldogno, l’aveva respinta ritenendo che la difesa idraulica e la tutela dell’incolumità pubblica siano un interesse prevalente rispetto a quello della proprietà privata.  
   
   
1° POSTO ALLA PROVINCIA DI BOLZANO AL PREMIO NAZIONALE SULLA PREVENZIONE DEI RIFIUTI 2013  
 
Bolzano.23 gennaio 2014 - Alla 1a edizione del Premio nazionale sulla prevenzione dei rifiuti, indetto nel 2013 dalle organizzazioni ambientaliste Legambiente e Federambiente con in patrocinio del Ministero per l´ambiente, la Provincia di Bolzano con l´Agenzia provinciale per l´ambiente Appa ha ottenuto il 1° posto nella categioria Amministrazione Pubblica. Il premio è stato ritirato il 16 gennaio scorso a Roma dal direttore dell´Appa, Fulvio Ruffini, assieme a Giulio Angelucci, direttore dell´Ufficio gestione rifiuti. L´agenzia provinciale per l´ambiente si era candidata alla prima edizione del Premio nazionale sulla prevenzione dei rifiuti 2013 con otto progetti: Green Event, Ex-novo, Ecopausa, La spesa piacevole, Tigre di carta, Trend Bz, Servizio di noleggio lavastoviglie mobili, Servizio officina mobile riparazione bici. Come sottolinea il direttore dell´Ufficio gestione rifiuti Giulio Angelucci il riconoscimento testifica che attraverso i vari progetti si cerca di sensibilizzare alla riduzione dei rifiuti a differenza di quanto affermano alcune voci ciritiche secondo le quali avendo il nuovo inceneritore si produce sempre più rifiuti. Gli sforzi della Provincia sono stati riconosciuti e premiati. Secondo la giuria, la Provincia di Bolzano - Agenzia provinciale per l´ambiente si è distinta per il numero e la varietà delle iniziative candidate, sostenute con impegno nel corso degli anni, a testimonianza di un bagaglio di esperienze più che decennale nel campo della prevenzione dei rifiuti. Come affermano i Presidenti di Federambiente, Daniele Fortini, e di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, per contestualizzare l´assegnazioen del riconoscimento, "La molteplicità dei flussi di beni/rifiuti su cui si interviene, dei soggetti destinatari delle iniziative e degli strumenti messi in campo testimonia l´adozione di una vera e propria strategia che non si limita a offrire importanti servizi e strumenti utili a prevenire i rifiuti, ma cerca anche di diffondere nei cittadini, nelle istituzioni e negli operatori economici del territorio una vera e propria cultura della prevenzione in linea con le indicazioni del Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti che inserisce l´informazione, la sensibilizzazione e l´educazione tra le misure generali necessarie a sostenere un cambiamento dei modelli di produzione e consumo. Sotto questo aspetto, di particolare rilievo appare la costante attenzione della Provincia autonoma di Bolzano all´educazione e alla sensibilizzazione delle giovani generazioni. Infine, degna di nota è anche la sperimentazione di soluzioni innovative, siano esse già collaudate, come il servizio di noleggio di lavastoviglie mobili, che di recente ideazione, come il progetto Green Event."  
   
   
DISCARICA DI SCARPINO, DAI PRIMI RISULTATI DEGLI ESAMI DI ASL 3 NESSUN PERICOLO PER LA SALUTE DEI CITTADINI DELLA ZONA  
 
Genova. 23 Gennaio 2014 - Si è svolta ieri mattina in Regione una riunione presieduta dal vicepresidente e assessore alla salute, Claudio Montaldo a cui hanno preso parte gli assessori all’ambiente di Regione e Comune di Genova, Renata Briano e Valeria Garotta, il presidente del Municipio, Medio Ponente, Giuseppe Spatola e i tecnici dell’Arpal, di Asl 3 Genovese e di Amiu per valutare gli esami compiuti a seguito dello sversamento del percolato dalle vasche di contenimento della discarica nel rio Cassinelle, dopo le forti precipitazioni delle scorse settimane. Dagli esami compiuti dalla Asl 3 sui dati messi a disposizione da Arpal su autorizzazione della Magistratura, ai fini della tutela della salute, non sono emersi pericoli per i cittadini che vivono e operano intorno al corso d’acqua. Restano comunque in vigore le condizioni previste dalle precedenti ordinanze del sindaco che vietano, da decenni, ogni tipo di prelievo delle acque per qualsiasi utilizzo, sia per persone che per animali. Al termine dell’incontro si è deciso di proseguire i monitoraggi, attraverso i campionamenti di Arpal e le valutazioni del settore prevenzione della Asl, per tutto il periodo necessario ad accompagnare il superamento dell’emergenza. Comune e Amiu stanno in proposito predisponendo i piani necessari per evitare che in futuro si presentino situazioni di questo tipo.