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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 24 Febbraio 2014
BEI: 200 MILIONI DI EURO DI PRESTITO PER ENERGETICA E LE ENERGIE RINNOVABILI E L´EFFICIENZA IN INDIA  
 
 Lussemburgo, 24 febbraio 2014 - La Banca europea per gli investimenti sta fornendo un prestito a lungo termine di 200 milioni di euro al Renewable Energy Development Agency indiana (Ireda) per contribuire a finanziare progetti nel settore dell´efficienza energetica da fonti rinnovabili ed energia nel paese . Vicepresidente della Bei Magdalena Álvarezarza e Shri Debashish Majumdar, Presidente e Amministratore Delegato di Ireda , ha firmato il contratto di finanziamento a Delhi oggi. Vicepresidente della Bei Magdalena Á Alvarez ha sottolineato che "il prestito quadro farà prestiti a lungo termine a sostegno delle energie rinnovabili e progetti di efficienza energetica in India, una priorità per l´attività di prestito della Banca" e ha sottolineato "l´eccellente cooperazione con Ireda in questa operazione . " Ambasciatore dell´Unione Europea per l´India, il dottor João Cravinho, ha dichiarato: "Questo accordo rafforza in modo significativo una dimensione importante del nostro rapporto con l´India, e apre nuove prospettive per la cooperazione tra l´Ue e l´India in un settore che è di grande interesse per entrambi. Il settore privato è il motore della crescita globale e la principale fonte di nuovi investimenti e l´Ue si è impegnata a incoraggiare tali investimenti in India ". Il prestito quadro contribuirà in modo significativo al partenariato strategico Ue-india in materia di cambiamenti climatici, favorendo lo sviluppo delle energie rinnovabili e l´uso efficiente dell´energia. Essa contribuirà inoltre a coprire la domanda di energia e quindi di crescita economica e sviluppo in India. Il prestito quadro proposto sarà un regime multi-investimento che porterà benefici economici alla regione attraverso la produzione di energia da fonti rinnovabili e contribuirà alla riduzione delle emissioni di gas serra e di altri inquinanti atmosferici. Gli schemi di progetti saranno identificati e presentati da Ireda. La Bei si esibirà la dovuta diligenza per garantire che tutti i progetti siano economicamente e finanziariamente sostenibili, tecnicamente adeguata e nel rispetto delle norme sociali e ambientali della Banca e la guida agli appalti. Il prestito Bei fornirà un finanziamento a lungo termine, che will enable Ireda a concedere prestiti a più lungo termine. Ciò rafforzerà la struttura finanziaria dei progetti di energia rinnovabile e l´efficienza energetica, come lo sviluppo di questo tipo di investimento richiede un finanziamento sostanziale con scadenze lunghe destinare alla vita economica del progetto. Il prestito a lungo termine sarà rimborsato in più rate nel corso dei prossimi 20 anni. Il finanziamento Bei coprirà fino al 50% del costo totale del progetto. Questo prestito viene fornito sotto il 4,5 miliardi di euro sostenibilità energetica e la sicurezza degli approvvigionamenti Fondo. Questa è la settima della Bei funzionamento in India, dove ha iniziato l´attività nel 1993. E ´anche la prima operazione di prestito della Banca con Ireda, l´ agenzia governativa finanziamento solo i progetti Re e Ee. Informazioni di base La Banca europea per gli investimenti (Bei) è l´istituto di credito a lungo termine dell´Unione europea appartiene ai suoi Stati membri. Rende finanziamenti a lungo termine a investimenti redditizi, al fine di contribuire a obiettivi politici dell´Unione.  
   
   
LE AREE MARGINALI UN’OPPORTUNITA’ PER AMBIENTE ED ECONOMIA DEL VENETO IL PROGETTO M2RES PER ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI INCONTRA LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI  
 
 Venezia, 24 febbraio 2014 - Si trova in Veneto la prima opera in Europa per la produzione su scala industriale di un megawatt elettrico attraverso il fotovoltaico. Per la precisione a Paese, in provincia di Treviso, ed è il frutto della riconversione di una ex cava di ghiaia ed ex discarica, ricoperta con una geomembrana cattura-sole “Egsc “ (Exposed Geomembrane solar capping), di cui in precedenza esisteva un solo esemplare realizzato sopra una discarica in America. L’esempio trevigiano è uno dei tangibili risultati del progetto europeo M2res - From marginal to renewable energy source sites (www.M2res.eu), che punta a promuovere lo sfruttamento dell’energia da fonti rinnovabili in aree marginali. Gli sviluppi del progetto saranno al centro dell’incontro organizzato da Unioncamere del Veneto «Come trasformare aree marginali in opportunità per l’ambiente, il territorio e l’economia della Regione Veneto», in programma martedì 25 febbraio, a partire dalle ore 10.00, presso il Pst Vega, nella sede di Unioncamere del Veneto, via delle Industrie 19/C 30175 Venezia Marghera. L’incontro si rivolge principalmente alle Pubbliche Amministrazioni con l’obiettivo di far cogliere le opportunità del progetto M2res, cofinanziato dall’Unione Europea tramite il Programma “Europa Sud Orientale 2007-2013”, che guarda alla produzione di energia rinnovabile (impianti fotovoltaici a terra, pale eoliche, impianti geotermici, sistemi a concentrazione solare -Csp- , impianti Chp a biogas) in aree considerate senza valore, restituendo qualità sociale ed economica a zone che per loro natura risultano emarginate. Nel corso della giornata saranno presentati lo stato attuale delle attività e le strategie operative elaborate nella Regione del Veneto, unitamente alle buone pratiche individuate capaci di evidenziarne i risultati e la validità economica. Il progetto e le buone pratiche saranno illustrati da Diego Santi (Enea) ed Eva Zane (Regione Veneto), mentre l’inquadramento legislativo e i sistemi di incentivazione vedranno gli interventi di Luca Benedetti (Gse) ed Elena Berton (Regione del Veneto). Dopo la pausa pranzo il vicedirettore di Unioncamere del Veneto Francesco Pareti e l’ingegner Donato Bedin si occuperanno della finanziabilità dei progetti e degli scenari futuri con la mutazione degli incentivi. In conclusione un intervento sulle attività di bonifica e di recupero delle discariche in Veneto.  
   
   
BOLZANO: PRIMA SEDUTA DEL “TAVOLO SULL’ENERGIA”  
 
Bolzano, 24 febbraio 2014 - Si è svolta mercoledì 19 febbraio la prima seduta del “Tavolo sull’energia” insediato dalla Giunta provinciale e composto da esperti del settore. Secondo l’assessore Theiner, competente per il settore, si tratta di un segnale importante per la futura politica energetica della Provincia. Si sono riuniti mercoledì scorso presso la sede dell´Assessorato all´energia i 16 esperti in rappresentanza di 14 produttori locali di energia per la prima seduta del "Tavolo sull´energia" voluto dalla Giunta provinciale. "Si è trattato della prima seduta ufficiale di questo nuovo organismo" ha sottolineato l´assessore competente per l´energia, Richard Theiner, ed ha aggiunto "Tutti i presenti hanno preso parte ai lavori con particolare impegno e credo sia chiara in tutti noi la consapevolezza dell´importanza di questo organismo per il futuro energetico della nostra provincia. Con il coinvolgimento di esperti e di operatori del settore sarà possibile realizzare i migliori presupposti per la produzione e distribuzione di energia a livello provinciale". Il coordinatore del Tavolo dell´energia, Georg Wunderer, ha quindi sottolineato che nel corso della seduta sono stati già toccati alcuni dei principali temi sul tappeto come, ad esempio, l´elaborazione dei criteri per l´assegnazione delle concessioni delle grandi derivazione idroelettriche. Altre tematiche riguardano la produzione di energia, l´analisi della situazione attuale delle centrali di produzione, la distribuzione dell´energia, i modelli di approvvigionamento per portare l´energia dal produttore al consumatore finale. Il Tavolo è costituito da 16 esperti del settore coordinati dal Georg Wunderer, presidente dell´azienda per la produzione di energia di Prato. Ecco di seguito i componenti del Tavolo dell´energia: Hanspeter Fuchs, presidente della centrale di teleriscaldamento di Dobbiaco-san Candido, Norbert Kosta, direttore dell´Azienda elettrica di Brunico, Alexander Mühlsteiger, direttore dell´azienda elettrica di Vipiteno, Karl Pichler, Eisackwerk Srl, Florian Pinggera, del Consorzio per l´Energia della Val Venosta, Konrad Pfitscher, presidente di Enerpass Konsortial Srl, Wolfgang Plank, direttore generale dell´Azienda energetica di Bressanone, Hansjörg Rainer, Consorzio dei Comuni, Rudi Rienzner, direttore dell´Unione Energia Alto Adige, Flavio Ruffini, direttore dell´Agenzia per l´ambiente, Wolfram Sparber, presidente di Sel Spa, Albert Stuflesser, direttore generale di Sel Spa, Massimiliano Sturaro, presidente di Azienda Energetica, Siegfried Tutzer, consigliere di di Azienda Energetica e Hubert Variola, direttore delle aziende energetiche comunali della media e bassa Val Venosta. La prossima seduta si svolgerà l´11 marzo.  
   
   
NORME FISCALI PER IMPIANTI FOTOVOLTAICI: LO STATO CORREGGA IL TIRO  
 
 Venezia, 24 febbraio 2014 - “La circolare dell´Agenzia delle Entrate dello scorso dicembre non lascia dubbi sul fatto che gli impianti fotovoltaici ai fini catastali saranno considerati un bene immobile. Nella maggior parte dei casi l’impianto andrà accatastato e quindi produrrà una rendita”. La sottolineatura è dell’assessore regionale all’ambiente Maurizio Conte che aggiunge. “fino ad ora l’agenzia erariale, ai fini della fiscalità, li classificava come beni mobili; ora, sia ai fini catastali che a quelli fiscali, diverranno immobili. Tutti coloro che hanno installato impianti ad energia solare con potenze che vanno dai 3 kW in su vedranno la rendita catastale schizzare al doppio se non al triplo. Gli ultimi dati del Gse (Gestore Servizi Energetici) indicano che si tratta di almeno 312 mila contribuenti, con impianti di potenza compresa tra 3 a 20 kW), con logico aumento delle imposte connesse. Per i circa 176 mila utenti con impianti sotto i 3kW non dovrebbero invece esserci variazioni rispetto al pregresso”. “Non si capisce per quale motivo – sostiene Conte - col Piano Casa siano stati formulati bonus mobili, detrazioni fiscali, bonus messa in sicurezza e bonus proprio sul risparmio energetico, aiuti che per famiglie ed imprese hanno permesso capacità di spesa ed intervento, con lungimiranza di un investimento non solo economico ma anche culturale, di consapevolezza ambientale; ed ora, come accaduto per le sigarette elettroniche, la mano dello Stato si insinua nei portafogli di famiglie e attività produttive. Ma che incentivi sono allora?”. “I Paesi evoluti – conclude - hanno spinto e stanno ottimizzando queste metodologie di produzione energetica green per ridurre l´uso delle energie tradizionali. Incentivando la diffusione di impianti fotovoltaici, le circolari ministeriali e le norme non prevedevano tale incremento di rendita catastale del fabbricato. Queste ultime norme fiscali mettono in difficoltà economiche i cittadini ed allontanano dalla cultura delle nuove energie. Lo Stato corregga il tiro”.  
   
   
TRENTO: VIA LIBERA AL NUOVO IMPIANTO IDROELETTRICO SUL TORRENTE MASO  
 
 Trento, 24 febbraio 2014 - Il progettato nuovo impianto idroelettrico Monte Giglio 2 sul torrente Maso, nel comune di Carzano, è ambientalmente compatibile. E´ quanto ha stabilito, con una delibera firmata dall´assessore ai lavori pubblici, ambiente, trasporti ed energia Mauro Gilmozzi, la Giunta provinciale, sulla base del parere favorevole con prescrizioni espresso dal Comitato provinciale per l´ambiente. Il nuovo impianto idroelettrico preleverà le acque in collegamento diretto dallo scarico dell´impianto superiore, denominato Giglio 1, già realizzato dalla stessa società mista pubblico-privato partecipata dal Comune di Carzano, la Monte Giglio srl, a sua volta collegato in cascata con lo scarico della centrale gestita dalla Hydro Dolomiti Enel srl. Il progetto è caratterizzato da una portata massima di 2.600 l/s e media di 487 l/s, una potenza nominale media di 162.36 kW, per una produzione annua di energia idroelettrica pari a 1.166.265 kWh. La portata di rispetto proposta è pari a 550 l/s nel periodo invernale, corrispondenti a 1,1 volte il deflusso minimo vitale (Dmv) previsto dal Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche (Pguap), mantenendo analoga proporzione attribuita alla portata di rispetto dell´impianto superiore Monte Giglio 1. Ai fini della verifica della risposta dell´ecosistema fluviale al nuovo sistema di derivazioni, è prevista l´implementazione di un accurato piano di monitoraggio ambientale, che comprende analisi di quantità e di qualità della risorsa idrica, sia prima che dopo la realizzazione dell´opera. In tale piano si dovrà per altro tenere conto delle importanti modifiche che interesseranno lo scenario ambientale e concessorio a seguito dell´obbligo di rilascio del Dmv a partire dalla fine del 2016 per tutte le derivazioni idroelettriche.  
   
   
SOSPENSIONE MUTUI, ERRANI APPREZZA LA DISPONIBILTA DELL´ABI  
 
Bologna, 24 febbraio 2014 - “La disponibilità dell’Abi sulla sospensione delle rate dei mutui è un passo avanti per venire incontro alle esigenze dei cittadini e delle imprese delle zone terremotate”. Lo dice il presidente della Regione e commissario alla ricostruzione Vasco Errani a commento della posizione dell’associazione delle banche. “E’ un segnale importante, frutto dell’impegno congiunto dei parlamentari e della Regione. Ora ci auguriamo che questa apertura – aggiunge Errani - diventi concreta e solida e continueremo a lavorare perché ciò avvenga, per dare sempre maggiori certezze ai territori colpiti”.  
   
   
PRIMA CASA: ATTIVATI 269 MUTUI PER OLTRE 24 MILIONI DI EURO CON GARANZIE GEPAFIN REGIONE UMBRIA  
 
Perugia, 24 febbraio 2014 - Dal 2007 ad oggi sono duecentosessantanove i mutui ipotecari per l’acquisto della prima casa garantiti da Gepafin attraverso le risorse messe a disposizione dalla regione dell’Umbria, ma è proprio nel 2013 che si è verificata una vera e propria impennata di contratti: 93 famiglie sono ricorse alla convenzione (ed alle agevolazioni) tra Regione, Gepafin e banche per un totale di circa 7 milioni e 500 mila euro movimentati. In totale sono stati “garantiti” mutui per oltre 24 milioni di euro. Sono questi i dati più importanti emersi dal rendiconto dell’attività 2013 dell’iniziativa "Acquisto di alloggi assistito da garanzie", che è stato presentato , giovedì 20 febbraio, nella sede regionale di Piazza Partigiani a Perugia, dall’assessore alle politiche della casa Stefano Vinti e dal presidente di Gepafin, Salvatore Santucci. La convenzione tra Gepafin e Giunta Regionale, dal novembre del 2012, utilizza un fondo di 2 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione Umbria, su proposta dell’assessore alle politiche abitative Stefano Vinti, attraverso dieci Istituti bancari che hanno aderito all’iniziativa. Grazie alla convenzione con Gepafin vengono, quindi, garantiti tassi di interesse ridotti sui mutui ipotecari per l’acquisto della prima casa, finanziati con un Fondo di rotazione che permette di soddisfare la richiesta di quasi quattrocento domande. Attraverso il ‘moltiplicatore’ concordato con gli istituti bancari, il finanziamento regionale consente di fornire garanzie per circa quaranta milioni di investimenti abitativi. “La formula della convenzione con Gepafin, sottolinea l’assessore Vinti, garantisce anche un ulteriore risparmio, quantificabile in circa diecimila euro a famiglia, per la copertura delle garanzie sui mutui. In un momento di crisi economica come l’attuale che in sostanza ha fatto crollare il mercato immobiliare (meno 35 per cento nel 2013), strumenti come questo hanno permesso all’economia regionale di reggere ed alle famiglie di soddisfare un bisogno assolutamente primario come quello della casa. C’è da sottolineare, ha continuato Vinti, che quasi il settanta per cento dei mutui garantiti da Gepafin sono stati contratti da giovani aldisotto dei trenta anni e numerosi hanno aggiunto al mutuo agevolato anche le varie formule di ‘bonus casa’ previste dai bandi regionali. Questi dati ci incoraggiano a proseguire con decisione anche nel futuro, visto che la soluzione del problema abitativo resta una priorità della politica regionale. Cercheremo anche di analizzare le diverse risposte pervenute dai vari territori regionali, ha concluso Vinti che, nel 2013, vedono numeri consistenti di mutui contratti a Perugia e soltanto uno a Terni”. Il presidente di Gepafin Santucci ha rimarcato l’ottima collaborazione che si è instaurata con gli istituti di credito convenzionati, (“che ha permesso anche di poter evadere le istruttorie della domande in tempi assolutamente rapidi”), e sopratutto la buona riuscita della formula che registra una percentuale di insolvenza bassissima (“e questo consente al fondo, per il meccanismo della rotazione, di avere sempre risorse disponibili per garantire nuovi mutui”). Il presidente Santucci ha anche dato notizia che recentemente la Cassa Depositi e Prestiti ha messo a disposizione della Banche due miliardi di euro da destinare al finanziamento a tassi agevolati dei mutui per l’acquisto della prima casa. “Ora stiamo lavorando con la Cassa, ha affermato Santucci, per poter cumulare le agevolazioni statali con quelle regionali, in modo da abbattere ancora di più i tassi di interessi dei mutui”. Le attuali percentuali massime, aggiuntive allo spread, oggetto della convenzione in vigore, sono fissate nel 3,30 per cento per i mutui di durata fino a 10 anni, 3,40 per cento per i mutui da 11 a 20 anni e nel 3,50 per cento per la durata superiore a venti anni. Nel caso in cui l’istituto di credito abbia tra i prodotti del proprio portafoglio la concessione di finanziamenti con cap, i tassi massimi aggiuntivi, applicabili, sono rispettivamente del 4,10, 4,20 e 4,30 per cento. Le banche che hanno formalizzato la propria adesione sono la Banca popolare di Spoleto, Banca di credito cooperativo di Anghiari e Stia, la Banca di credito cooperativo di Spello e Bettona, la Banca di Mantignana e di Perugia, la Banca popolare di Ancona, Veneto Banca, la Cassa di risparmio di Orvieto, Unicredit Spa, la Cassa di risparmio dell’Umbria, Crediumbria e Banca Etica.  
   
   
IMPRESE, 240 MILIONI DI EURO PER INVESTIMENTI INNOVATIVI AL SUD SIGLATA CONVENZIONE ABI-MISE PER FINANZIAMENTI AGEVOLATI MEZZOGIORNO  
 
Roma, 24 febbraio 2014- Ammontano a 240 milioni le risorse per la concessione di finanziamenti a tasso zero a disposizione delle imprese del Mezzogiorno, in particolare Campania, Puglia, Calabria e Sicilia che attuano programmi di investimento – in particolare acquisto di macchinari – per una cifra compresa tra 200.000 e 3 milioni di euro. I finanziamenti saranno rimborsati in percentuali differenziate in base alla dimensione d’impresa beneficiaria. E’ quanto prevede il Bando “Macchinari” del Ministero dello Sviluppo Economico, finanziato con risorse del Piano di Azione Coesione (Pac) e del Programma Operativo Nazionale (Pon - “Ricerca e Competitività” 2007-2013). I finanziamenti agevolati potranno essere erogati attraverso una modalità innovativa, messa a punto dalla Direzione generale per gli incentivi alle imprese (Dgiai) del Ministero dello Sviluppo Economico e dall’Abi, secondo la quale le imprese potranno usufruire delle agevolazioni prima di effettuare il pagamento dei beni ai fornitori. Le fatture saranno pagate, pertanto, direttamente con le risorse finanziarie versate dal Ministero su un apposito conto vincolato. La Convenzione siglata tra Ministero e Abi ha stabilito nel dettaglio le regole per l’apertura e la gestione dei conti bancari. “Nell’attuale fase del ciclo economico – ha sottolineato il Direttore Generale della Dgiai Carlo Sappino – in cui i segnali di ripresa sono ancora troppo deboli, soprattutto nelle regioni meridionali, contiamo di supportare con il Bando ‘Macchinari’ le imprese nella realizzazione di investimenti in grado di qualificarne gli assetti tecnico-produttivi e rilanciarne la competitività. Credo poi che sia particolarmente significativa, e direi anch’essa innovativa come gli investimenti che ci apprestiamo a sostenere, la partnership pubblico-privato per lo sviluppo attivata con l’Abi, che ringrazio per la disponibilità e la collaborazione offerta”. A sua volta, il Direttore Generale dell’Abi Giovanni Sabatini ha sottolineato che “questo strumento agevolativo è un tassello importante della politica di sostegno alle imprese e, in particolare, di quelle del Mezzogiorno, che si affianca alla Nuova Sabatini, con l’obiettivo di favorire nuovi investimenti in un momento nel quale siamo tutti impegnati a promuovere la ripresa economica”. Il vantaggio assicurato alle imprese, e anche ai loro fornitori, dalla particolare modalità di erogazione disciplinata dalla Convenzione non è l’unica forma di semplificazione amministrativo-procedurale introdotta nella gestione dello strumento agevolativo. Si segnala, in particolare, che è già fruibile la piattaforma informatica, implementata, in collaborazione con Invitalia, per la compilazione guidata delle domande di ammissione alle agevolazioni, che potranno essere presentate a partire dal 27 febbraio. Maggiori informazioni sul Bando “Macchinari” sono disponibili nella sezione dedicata del portale del Ministero dello sviluppo economico, all’indirizzo www.Mise.gov.it  
   
   
MILANO - LUNEDÌ 24 FEBBRAIO, AL VIA L’AFRICAN BUSINESS SUMMIT  
 
Milano, 24 febbraio 2014. Lombardia verso continente africano: un business che nei primi nove mesi arriva a 6,6 miliardi di euro, circa un quinto del totale italiano ed è in crescita del 12% (+20,7% l’import, +4,7% l’export). Algeria, Tunisia, Egitto, Sudafrica e Marocco i maggiori destinatari di prodotti lombardi, ma le esportazioni crescono in un anno soprattutto con Mauritania, Zimbabwe, Niger, Angola, Benin e Mozambico. Nell’import prevalgono Libia, Tunisia, Algeria, Egitto. Tra le province nell’export prevale Milano con quasi 1 miliardo e mezzo di euro (+1,5%), seguono Brescia con 714 milioni (+14,3%) e Bergamo con 369 milioni (+25,2%). Nell’import prima Pavia con 1,3 miliardi di euro (+30,4%), in crescita anche Mantova (+32,2%) e Brescia (+30,3%). Il settore trainante dell’export è il manifatturiero con quasi 3,6 miliardi di euro (+4,7%): si esportano soprattutto prodotti in metallo e macchinari. Quasi la metà dell’import è invece costituita da prodotti delle attività estrattive. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat nei primi nove mesi 2013 e in 2012. Lunedì 24 febbraio a Milano arriva l’African Business Summit. In Camera di commercio, dalle ore 9.00 alle ore 15.30 – Palazzo Turati, Via Meravigli 9/b (Mm Cordusio). “Investire sulla crescita: trading o greenfield” è il tema della giornata. Un´occasione di confronto tra istituzioni, imprenditori, manager e professionisti che già operano nel continente che presenta un’alta potenzialità di crescita futura. Previsti inoltre tre focus Paesi dedicati a: Marocco, Mozambico e Nigeria. Il convegno è promosso da Ministero degli Affari Esteri, Milano Finanza, Promos, azienda speciale della Camera di commercio di Milano per le attività internazionali e Dla Piper. La partecipazione è gratuita. Per maggiori informazioni: www.Promos-milano.it. “Investire nella crescita e nello sviluppo dell’Africa è importante e può aprire nuovi interessanti scenari sui mercati internazionali, anche a livello di opportunità commerciali per le imprese - ha dichiarato Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di commercio di Milano - . Nel 2013 infatti, nonostante il perdurare della crisi, l’interscambio milanese e lombardo con il continente africano risulta generalmente in aumento, non solo con i Paesi della sponda sud del Mediterraneo, a noi tradizionalmente più vicini, ma anche con molte realtà dell’Africa sub-sahariana”. Lombardia-africa: interscambio per provincia
2012 Iii trim. 2013 Iii trim. variaz. % 2012-2013 % su tot. 2013 Tot. Interscambio Tot. Interscambio variaz. % % su tot.
import export import export import export import export primi 9 mesi 2012 primi 9 mesi 2013 2012- 2013 primi 9 mesi 2013
Varese 75.069.272 436.569.868 68.258.870 348.967.578 -9,1% -20,1% 2,2% 9,7% 511.639.140 417.226.448 -18,5% 6,3%
Como 41.406.947 110.188.385 39.506.189 114.910.403 -4,6% 4,3% 1,3% 3,2% 151.595.332 154.416.592 1,9% 2,3%
Sondrio 4.150.997 18.533.684 4.533.906 12.497.687 9,2% -32,6% 0,1% 0,3% 22.684.681 17.031.593 -24,9% 0,3%
Milano 803.878.400 1.432.462.000 941.441.994 1.454.138.294 17,1% 1,5% 30,8% 40,5% 2.236.340.400 2.395.580.288 7,1% 36,1%
Bergamo 115.434.711 294.855.136 112.887.768 369.160.882 -2,2% 25,2% 3,7% 10,3% 410.289.847 482.048.650 17,5% 7,3%
Brescia 190.535.109 624.873.878 248.326.374 714.301.519 30,3% 14,3% 8,1% 19,9% 815.408.987 962.627.893 18,1% 14,5%
Pavia 1.004.472.632 93.047.620 1.309.983.461 109.686.876 30,4% 17,9% 42,8% 3,1% 1.097.520.252 1.419.670.337 29,4% 21,4%
Cremona 18.926.943 45.754.165 14.987.484 52.873.644 -20,8% 15,6% 0,5% 1,5% 64.681.108 67.861.128 4,9% 1,0%
Mantova 194.884.546 99.861.171 257.560.438 125.542.560 32,2% 25,7% 8,4% 3,5% 294.745.717 383.102.998 30,0% 5,8%
Lecco 31.209.583 64.017.327 33.558.067 73.960.582 7,5% 15,5% 1,1% 2,1% 95.226.910 107.518.649 12,9% 1,6%
Lodi 944.776 26.776.189 575.951 21.796.491 -39,0% -18,6% 0,0% 0,6% 27.720.965 22.372.442 -19,3% 0,3%
Monza e Brianza 52.680.868 177.853.992 25.555.028 188.343.669 -51,5% 5,9% 0,8% 5,3% 230.534.860 213.898.697 -7,2% 3,2%
Lombardia 2.533.594.784 3.424.793.415 3.057.175.530 3.586.180.185 20,7% 4,7% 100,0% 100,0% 5.958.388.199 6.643.355.715 11,5% 100,0%
Italia 27.100.097.852 13.786.483.355 21.097.103.434 14.813.992.626 -22,2% 7,5% 14,5% 24,2% 40.886.581.207 35.911.096.060 -12,2% 18,5%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat a settembre 2013 e 2012. Valori in euro Lombardia-africa: primi 25 Paesi per export 2013
Paese 2012 Iii trim. 2013 Iii trim. variaz. 2012-2013 % su tot. 2013
import export import export import export import export
1 Algeria 163.180.819 846.392.483 367.344.618 936.833.449 125,1% 10,7% 12,0% 26,1%
2 Tunisia 410.249.780 512.592.927 417.098.742 511.006.663 1,7% -0,3% 13,6% 14,2%
3 Egitto 319.966.659 532.946.889 366.558.961 483.887.806 14,6% -9,2% 12,0% 13,5%
4 Sudafrica 146.249.804 362.540.385 121.809.278 400.978.911 -16,7% 10,6% 4,0% 11,2%
5 Marocco 39.983.142 270.494.589 39.861.721 283.139.325 -0,3% 4,7% 1,3% 7,9%
6 Libia 551.924.903 177.926.297 669.482.829 248.379.455 21,3% 39,6% 21,9% 6,9%
7 Nigeria 485.595.314 217.047.869 317.226.036 203.035.900 -34,7% -6,5% 10,4% 5,7%
8 Angola 5.440.953 42.593.211 6.394.696 64.850.521 17,5% 52,3% 0,2% 1,8%
9 Etiopia 4.079.799 56.844.342 4.477.035 51.347.881 9,7% -9,7% 0,1% 1,4%
10 Sudan 3.826.293 44.175.266 5.334.038 41.200.622 39,4% -6,7% 0,2% 1,1%
11 Ghana 11.158.690 30.718.598 12.179.133 32.981.322 9,1% 7,4% 0,4% 0,9%
12 Kenya 6.600.187 29.991.552 3.822.547 31.388.505 -42,1% 4,7% 0,1% 0,9%
13 Mauritania 74.657 2.940.516 510.739 30.444.515 584,1% 935,3% 0,0% 0,8%
14 Costa d´Avorio 30.248.875 31.220.867 42.588.388 29.415.831 40,8% -5,8% 1,4% 0,8%
15 Congo 82.838.250 25.145.529 4.783.805 23.793.071 -94,2% -5,4% 0,2% 0,7%
16 Senegal 11.154.341 25.262.040 8.380.065 22.592.066 -24,9% -10,6% 0,3% 0,6%
17 Zimbabwe 7.863.352 4.559.381 3.310.863 20.021.109 -57,9% 339,1% 0,1% 0,6%
18 Camerun 20.603.144 23.326.283 19.475.549 17.052.045 -5,5% -26,9% 0,6% 0,5%
19 Rep. Democratica Congo 17.684.449 20.369.736 355.847.227 16.644.958 1912,2% -18,3% 11,6% 0,5%
20 Maurizio 7.280.911 13.589.757 9.170.159 13.974.843 25,9% 2,8% 0,3% 0,4%
21 Mozambico 1.584.753 8.984.404 9.895.866 12.622.228 524,4% 40,5% 0,3% 0,4%
22 Benin 2.538.505 7.769.447 2.576.581 11.033.902 1,5% 42,0% 0,1% 0,3%
23 Tanzania, Repubblica unita 5.234.708 18.801.314 8.611.223 10.589.791 64,5% -43,7% 0,3% 0,3%
24 Gabon 7.648.824 27.159.234 56.458.953 8.935.881 638,1% -67,1% 1,8% 0,2%
25 Niger 29.312 2.166.022 21.923 8.637.373 -25,2% 298,8% 0,0% 0,2%
Lombardia 2.533.594.784 3.424.793.415 3.057.175.530 3.586.180.185 20,7% 4,7% 100,0% 100,0%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat a giugno 2013 e 2003. Valori in euro Lombardia-africa: primi 25 Paesi per import 2013
Paese 2012 Iii trim. 2013 Iii trim. variaz. 2012-2013 % su tot. 2013
import export import export import export import export
1 Libia 551.924.903 177.926.297 669.482.829 248.379.455 21,3% 39,6% 21,9% 6,9%
2 Tunisia 410.249.780 512.592.927 417.098.742 511.006.663 1,7% -0,3% 13,6% 14,2%
3 Algeria 163.180.819 846.392.483 367.344.618 936.833.449 125,1% 10,7% 12,0% 26,1%
4 Egitto 319.966.659 532.946.889 366.558.961 483.887.806 14,6% -9,2% 12,0% 13,5%
5 Rep. Democratica Congo 17.684.449 20.369.736 355.847.227 16.644.958 1912,2% -18,3% 11,6% 0,5%
6 Nigeria 485.595.314 217.047.869 317.226.036 203.035.900 -34,7% -6,5% 10,4% 5,7%
7 Sudafrica 146.249.804 362.540.385 121.809.278 400.978.911 -16,7% 10,6% 4,0% 11,2%
8 Zambia 127.528.590 13.471.814 112.131.492 7.262.241 -12,1% -46,1% 3,7% 0,2%
9 Gabon 7.648.824 27.159.234 56.458.953 8.935.881 638,1% -67,1% 1,8% 0,2%
10 Costa d´Avorio 30.248.875 31.220.867 42.588.388 29.415.831 40,8% -5,8% 1,4% 0,8%
11 Marocco 39.983.142 270.494.589 39.861.721 283.139.325 -0,3% 4,7% 1,3% 7,9%
12 Seychelles 23.264.390 1.685.431 36.500.156 1.555.139 56,9% -7,7% 1,2% 0,0%
13 Camerun 20.603.144 23.326.283 19.475.549 17.052.045 -5,5% -26,9% 0,6% 0,5%
14 Swaziland 9.028.254 122.139 16.058.090 461.694 77,9% 278,0% 0,5% 0,0%
15 Ghana 11.158.690 30.718.598 12.179.133 32.981.322 9,1% 7,4% 0,4% 0,9%
16 Guinea equatoriale 167.676 4.834.018 11.825.485 6.055.554 6952,6% 25,3% 0,4% 0,2%
17 Mozambico 1.584.753 8.984.404 9.895.866 12.622.228 524,4% 40,5% 0,3% 0,4%
18 Maurizio 7.280.911 13.589.757 9.170.159 13.974.843 25,9% 2,8% 0,3% 0,4%
19 Tanzania, Rep. Unita 5.234.708 18.801.314 8.611.223 10.589.791 64,5% -43,7% 0,3% 0,3%
20 Senegal 11.154.341 25.262.040 8.380.065 22.592.066 -24,9% -10,6% 0,3% 0,6%
21 Uganda 5.966.656 7.712.190 6.645.781 8.081.011 11,4% 4,8% 0,2% 0,2%
22 Angola 5.440.953 42.593.211 6.394.696 64.850.521 17,5% 52,3% 0,2% 1,8%
23 Namibia 4.462.227 1.383.335 5.537.799 2.695.109 24,1% 94,8% 0,2% 0,1%
24 Sudan 3.826.293 44.175.266 5.334.038 41.200.622 39,4% -6,7% 0,2% 1,1%
25 Congo 82.838.250 25.145.529 4.783.805 23.793.071 -94,2% -5,4% 0,2% 0,7%
Lombardia 2.533.594.784 3.424.793.415 3.057.175.530 3.586.180.185 20,7% 4,7% 100,0% 100,0%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat a giugno 2013 e 2003. Valori in euro Lombardia-africa: andamento import-export per settori
Merce 2012 Iii trim. 2013 Iii trim. variaz. 2012-2013 % su tot. 2013
import export import export import export import export
A-prodotti Dell´agricoltura, Della Silvicoltura E Della Pesca 79.518.157 2.585.617 97.347.138 5.756.506 22,4% 122,6% 3,2% 0,2%
B-prodotti Dell´estrazione Di Minerali Da Cave E Miniere 1.187.834.881 4.057.944 1.498.501.114 3.190.619 26,2% -21,4% 49,0% 0,1%
C-prodotti Delle Attivita´ Manifatturiere 1.228.425.825 3.405.790.485 1.427.302.817 3.566.246.490 16,2% 4,7% 46,7% 99,4%
E-prodotti Delle Attivita´ Di Trattamento Dei Rifiuti E Risanamento 35.868.380 3.333.515 31.667.926 1.387.001 -11,7% -58,4% 1,0% 0,0%
J-prodotti Delle Attivita´ Dei Servizi Di Informazione E Comunicazione 188.362 6.818.685 144.784 6.373.221 -23,1% -6,5% 0,0% 0,2%
M-prodotti Delle Attivita´ Professionali, Scientifiche E Tecniche 0 27.613 0 12.502 nr -54,7% 0,0% 0,0%
R-prodotti Delle Attivita´ Artistiche, Sportive, Di Intrattenimento E Divertimento 495.882 35.069 516.827 458.480 4,2% 1207,4% 0,0% 0,0%
V-merci Dichiarate Come Provviste Di Bordo, Merci Nazionali Di Ritorno E Respinte, Merci Varie 1.263.297 2.144.487 1.694.924 2.755.366 34,2% 28,5% 0,1% 0,1%
Totale settori Lombardia 2.533.594.784 3.424.793.415 3.057.175.530 3.586.180.185 20,7% 4,7% 100,0% 100,0%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat a settembre 2013 e 2012. Valori in euro Lombardia-africa: andamento import-export nel settore manifatturiero
Merce 2012 Iii trim. 2013 Iii trim. variaz. 2012-2013 % su tot. 2013
import export import export import export import export
Ca-prodotti alimentari, bevande e tabacco 115.713.768 46.037.012 131.840.825 47.607.213 13,9% 3,4% 9,2% 1,3%
Cb-prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori 316.961.715 236.674.640 317.100.923 206.536.724 0,0% -12,7% 22,2% 5,8%
Cc-legno e prodotti in legno; carta e stampa 25.526.726 80.348.357 19.892.992 72.917.707 -22,1% -9,2% 1,4% 2,0%
Cd-coke e prodotti petroliferi raffinati 241.522.942 4.030.688 112.419.590 4.275.108 -53,5% 6,1% 7,9% 0,1%
Ce-sostanze e prodotti chimici 55.042.204 416.183.089 65.389.352 397.156.765 18,8% -4,6% 4,6% 11,1%
Cf-articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici 88.568 82.391.786 293.534 75.396.058 231,4% -8,5% 0,0% 2,1%
Cg-articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 25.032.970 173.491.617 32.159.581 194.818.362 28,5% 12,3% 2,3% 5,5%
Ch-metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti 309.797.068 781.144.072 614.135.999 916.730.187 98,2% 17,4% 43,0% 25,7%
Ci-computer, apparecchi elettronici e ottici 20.680.655 106.312.684 18.169.822 101.831.182 -12,1% -4,2% 1,3% 2,9%
Cj-apparecchi elettrici 52.124.909 263.970.956 51.416.697 333.426.496 -1,4% 26,3% 3,6% 9,3%
Ck-macchinari ed apparecchi n.C.a. 37.860.983 771.588.606 43.291.491 845.223.772 14,3% 9,5% 3,0% 23,7%
Cl-mezzi di trasporto 18.381.459 326.871.005 10.565.613 264.722.336 -42,5% -19,0% 0,7% 7,4%
Cm-prodotti delle altre attività manifatturiere 9.691.858 116.745.973 10.626.398 105.604.580 9,6% -9,5% 0,7% 3,0%
Totale manifatturiero Lombardia 1.228.425.825 3.405.790.485 1.427.302.817 3.566.246.490 16,2% 4,7% 100,0% 100,0%
Elaborazione Camera di commercio di Milano su dati Istat a settembre 2013 e 2012. Valori in euro
 
   
   
CAMERE DI COMMERCIO: INDISPENSABILI PER LO SVILUPPO E LA SEMPLIFICAZIONE  
 
Torino, 24 febbraio 2014 - Le otto Camere di commercio della regione, voci istituzionali di un sistema di 454.613 imprese registrate e un numero di occupati che si attesta a quasi 1 milione e 800mila, sono da sempre impegnate in tutti i settori nodali dell’economia: da quello del credito a quello del lavoro giovanile e femminile, dall’internazionalizzazione e dai trasporti all’innovazione e trasferimento tecnologico, dalla giustizia alternativa (arbitrato e mediazione) alla trasparenza del mercato. Senza dimenticare i progetti e le opportunità europee, oltre che l’analisi economica e statistica. “Le Camere di commercio, riformate con la Legge 580/93 e con il successivo D.lgs 23/2010, sono enti federalisti a tutti gli effetti: le risorse provengono dal territorio e vengono direttamente utilizzate per il sistema delle imprese locali, nella convinzione che solo migliorando la competitività dei territori possa migliorare anche quella delle imprese, in un circolo virtuoso di sviluppo. Le Camere di commercio fanno parte di una rete mondiale, che prevede allo stesso tempo una forma di perequazione nazionale, per aiutare le realtà più piccole - dichiara Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte -. Il mondo camerale rappresenta un pezzo di pubblica amministrazione che ha saputo accrescere notevolmente il proprio livello di efficienza, dove sono presenti grandi professionalità e una reale capacità di operare a favore dello sviluppo locale”. Le Camere di commercio piemontesi – che contano circa 700 dipendenti – sono da sempre impegnate nella promozione di iniziative volte a favorire lo sviluppo e la valorizzazione, anche all’estero, dell’economia e dei settori produttivi del territorio regionale: nel 2012 gli enti camerali piemontesi hanno realizzato 1.642 iniziative di promozione (rivolte sia ai mercati esteri che nazionali), che hanno impegnato complessivamente 44 milioni di euro di risorse finanziarie. “In questo momento, abbiamo il dovere di ribadire con fermezza – sottolinea ancora Dardanello – che il Sistema camerale è costantemente indicato ai vertici delle classifiche di efficienza della pubblica amministrazione. Non siamo solo i depositari del Registro delle imprese, una funzione preziosa e indispensabile anche per l’autorità giudiziaria e le forze dell’ordine che accedono al Registro milioni di volte ogni anno. Da anni, infatti, svolgiamo con entusiasmo la funzione di tutela del made in Italy, il sostegno alle economie locali, lo sviluppo della giustizia alternativa. Un sistema certamente migliorabile, ma che aiuta e sostiene le imprese. Un sistema che si rinnova e ammoderna costantemente, con l’obiettivo di aumentare la propria efficienza”. I Numeri Delle Camere Di Commercio Italiane - Oltre 85 milioni all’anno per sostenere l’accesso al credito delle piccole imprese; 40 milioni di visure estratte dal Registro informatico delle imprese, il più avanzato in Europa; più di 150mila pratiche evase on line dai 3000 Sportelli unici per le attività produttive (Suap) delegati dai Comuni alle Camere di commercio per far partire un’impresa in un solo giorno; una costante assistenza alle imprese che puntano all’export con 400 missioni commerciali organizzate su richiesta delle filiere produttive ed in accordo con Ministeri competenti ed Ice; oltre 42 mila conciliazioni che riguardano sia imprese che consumatori risolte con un decimo dei costi normalmente necessari e riducendo i tempi della giustizia civile a 46 giorni di durata media rispetto agli anni necessari nei tribunali e facendo risparmiare 130 milioni di euro alla collettività.  
   
   
MONZA BRIANZA - CONGIUNTURA: PRODUZIONE E ORDINI IN AUMENTO  
 
Monza, 24 febbraio 2014 - Produzione, ordini e fatturato: il 2013 si chiude per le imprese manifatturiere della Brianza con due segni positivi su tre. Tra gli indicatori che determinano l’andamento congiunturale torna a crescere la produzione, che registra nel Iv trimestre 2013 un aumento sia a livello congiunturale (+0,6% rispetto allo scorso trimestre) che a livello tendenziale (+2,3% rispetto allo stesso periodo del 2012). E migliorano gli ordini. Se l’andamento costante degli ordini esteri rappresenta una peculiarità del manifatturiero in Brianza (+6,2% rispetto allo scorso anno e +1,7% rispetto allo scorso trimestre), l’aumento degli ordini interni in questo trimestre rappresenta un elemento importante per l’industria brianzola, con una variazione tendenziale di +1,6% rispetto a un anno fa e una variazione congiunturale del +0,6%, rispetto al Iii trimestre. Solo il fatturato resta di segno negativo: -0,4% rispetto al Iii trimestre 2013 e -1,7% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Segnali di miglioramento, dunque, che necessitano ancora di conferme. Soprattutto sul versante dell’occupazione: il saldo occupazionale resta negativo, attestandosi a -0,2%, e il ricorso alla cassa integrazione guadagni cresce lievemente rispetto allo scorso trimestre (la quota di imprese che ne ha fatto ricorso passa dal 17,1% al 18,1%). Per il 2014 cresce la percentuale degli imprenditori che crede nel miglioramento dell’andamento di produzione e ordini. Sono alcuni dati che emergono dalla Analisi congiunturale trimestrale dell’industria manifatturiera della Brianza, realizzata dall’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza e dall’Ufficio Studi di Confindustria Monza e Brianza. “L’ultimo trimestre del 2013 per l’industria manifatturiera della Brianza ha visto l’ingresso della produzione industriale nel quadrante positivo e contemporaneamente la crescita per il secondo trimestre consecutivo degli ordini interni - ha dichiarato Carlo Edoardo Valli, presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza - Si tratta di dati importanti che tuttavia devono essere confermati nei prossimi mesi. Per poter parlare di una crescita solida e strutturale, è necessario, infatti, un ulteriore sforzo per tornare ai livelli di produttività registrati prima della crisi e per superare le criticità ancora stringenti del mercato del lavoro. Accesso al credito, innovazione e internazionalizzazione restano gli asset sui quali come Camera di commercio interveniamo costantemente a supporto delle imprese.” “Il rapporto del Consiglio Competitività Ue- ha sottolineato Andrea Dell’orto, presidente di Confindustria Monza e Brianza - ha evidenziato che la produzione industriale italiana ha perso negli ultimi 5 anni il 24%, un dato che ci pone tra i peggiori d’Europa. Alla forte contrazione della nostra manifattura si sovrappone la buona capacità delle nostre imprese di competere sui mercati internazionali, e la decisa spinta all’innovazione soprattutto dei processi produttivi, dove siamo tra i migliori, ben al disopra della media europea. Competitività e innovazione- conclude Dell’orto- sono i segni distintivi e il patrimonio delle imprese del nostro territorio, sono le leve da implementare, congiuntamente all’internazionalizzazione, affinché la produzione continui a crescere dopo gli ultimi segnali positivi”.  
   
   
PROGRAMMA I-START 2013: REALIZZATI 48 PROGETTI DI INNOVAZIONE PER “CLUSTER” DI IMPRESE; INCONTRO CON LE IMPRESE  
 
Perugia, 24 febbraio 2014 - Sono quarantotto i progetti di innovazione per "cluster" (gruppi) di imprese che hanno consentito a 145 piccole e medie imprese dell´Umbria di studiare, progettare, rafforzare collaborazioni e generare opportunità per poi proporre sul mercato nuovi prodotti e servizi, basati su tecnologie o servizi innovativi. È il risultato più significativo del programma della Regione Umbria "i-Start" relativo al 2013, gestito da "Umbria Innovazione", che da diverse annualità viene proposto con l´obiettivo di creare un ambiente favorevole all´innovazione, sostenendo le imprese del territorio regionale in progetti innovativi, in forma aggregata. I 48 progetti di cluster nel 2013 hanno prodotto un budget totale di oltre un milione e 215mila euro, di cui circa 800mila euro di contributo pubblico e la restante parte di cofinanziamento privato da parte delle singole imprese partecipanti ai cluster. Il valore medio dei progetti è di circa 25mila euro. Delle 145 imprese coinvolte, una è una grande impresa (coinvolta come sponsor e non come beneficiaria); 15 sono medie imprese; 64 piccole e 65 microimprese. "In un contesto caratterizzato da una scarsa disponibilità di risorse finanziarie proprie delle piccole e medie imprese per avviare processi di innovazione - ha sottolineato l´assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Riommi - l´intervento pubblico si è rivelato determinante sia in termini finanziari sia per favorire l´aggregazione di imprese e consentire la generazione di profili di innovazione immediatamente visibili per le prospettive produttive, commerciali e tecnologiche". "La modalità dell´aggregazione di imprese in cluster attuata con il programma I-start - ha detto ancora Riommi - sarà implementata anche con la prossima programmazione dei fondi strutturali 2014-2020 al fine di declinare il supporto ai processi di innovazione delle imprese umbre su una dimensione coerente con i bisogni e le aspettative del sistema produttivo regionale e, allo stesso tempo, in linea con gli indirizzi della specializzazione intelligente propri dell´Unione Europea e della Regione Umbria". Per presentare i progetti di "cluster" appena conclusi è stato organizzato questo pomeriggio, nella sede regionale del Broletto (Sala Azzurra, V Piano, dalle ore 15.20) l´incontro "Le imprese parlano alle imprese", nel corso del quale gli imprenditori presenteranno i risultati e le prospettive aperte grazie a questo programma. All´incontro parteciperanno, oltre ai rappresentanti delle aziende, il coordinatore alle Imprese e Lavoro della Regione Umbria, Luigi Rossetti; il dirigente del servizio Servizi innovativi alle imprese della Regione Umbria, Edoardo Pompo; Elisabetta Boncio, coordinatore del Programma i-Start di Umbria Innovazione. Ad aprire gli interventi, il progetto "Maglieria Tagliata", presentato da Mauro Cardinalini, attraverso il quale è stato realizzato un processo produttivo innovativo a partire dal telo in maglieria fino alla confezione del capo pronto per il mercato. Il progetto che verrà illustrato da Lio Mancinelli si propone di realizzare una rete di stazioni di ricarica "torrette" per auto elettriche che possano coprire capillarmente il territorio regionale. Questo progetto, si sottolinea, rappresenta una vera novità sia in termini tecnologici che di applicazione e anche di design. La torretta è dotata di un sistema intelligente di controllo che permette un facile utilizzo. Può essere interrogata a distanza e fornisce tutte le informazioni necessarie. La stazione rappresenta un primo passo verso la diffusione capillare sul territorio regionale di simili stazioni di ricarica. Con il progetto "Sedute e complementi di arredo in moduli di cartone ondulato", illustrato da Maria Pia Benedetti, è stato possibile far confluire le competenze di due diverse imprese, una specializzata in arredamento e l´altra nella produzione di scatole di cartone per la realizzazione di mobili e complementi di arredo in cartone ondulato. Il successo di questo progetto è confermato anche dall´uscita imminente di un catalogo con il lancio di una campagna di comunicazione. Il progetto "Spinal Meter Evolution", presentato da Gianluca Bellavigna, riguarda un presidio diagnostico già commercializzato che consente di effettuare un esame biometrico posturale in 3D della colonna vertebrale, senza l´emissione di radiazioni. Con il programma "i-Start 2013", il "cluster" di imprese ha deciso di fare un passo in avanti realizzando un caschetto per l´effettuazione dell´analisi del rachide cervicale sui tre assi. Al termine del progetto, che interessava solo la fase di sviluppo, ad oggi si è arrivati alla realizzazione del prodotto finale certificato da parte del Ministero della Salute come strumento medicale. Con "Heat - Tavolo riscaldante per spazi dehors", si è puntato su innovazione e creatività: Daniele Pauselli illustrerà come le aziende del "cluster" abbiano collaborato nella progettazione di un innovativo tavolo riscaldante per spazi da esterno di pubblici esercizi come bar e ristoranti. Il prodotto consiste in un tavolo di design ricercato, ma con elevate possibilità di personalizzazione utilizzabile anche a scopi pubblicitari. Ad oggi le imprese dispongono di un prototipo del tavolo che stanno presentando ai potenziali clienti. Le aziende del cluster "Progettazione di una linea di piatti, bicchieri e ceramiche da cottura/portata per Horeca" si sono unite allo scopo di progettare linee di prodotto innovative. Una collaborazione che si è concretizzata attraverso la creazione di una linea di piatti completa di tutti gli elementi da portata realizzata in maiolica porcellanata; di una tazzina per il consumo di cioccolato caldo, una linea di bicchieri in vetro borosilicato 3.3 e una linea di ceramiche da cottura/portata. Ad illustrare il progetto sarà Ubaldo Grazia. Seguiranno gli interventi dei rappresentanti di altre imprese che hanno partecipato al Programma "I-start" 2013. Alle 16.40 sono in programma le conclusioni da parte del coordinatore regionale dell´Ambito Impresa e lavoro della Regione Umbria, Luigi Rossetti.  
   
   
RETI DI IMPRESA, DALLE REGIONI STANZIAMENTI PER 1,28 MILIARDI DI EURO A SOSTEGNO DELLE AGGREGAZIONI - IL PRESIDENTE SPACCA ALLA III GIORNATA DELLE RETI ORGANIZZATA DA CONFINDUSTRIA: “STRUMENTO STRATEGICO PER LO SVILUPPO DELLE PMI” .  
 
Ancona, 24 febbraio 2014 - Oltre 70 bandi e 1,28 miliardi di euro di risorse stanziate nell’ultimo quadriennio. Sono le cifre che fotografano il grande impegno delle Regioni italiane a sostegno delle reti di impresa. Ad illustrarlo, il presidente della Regione Marche e coordinatore della Commissione Attività produttive della Conferenza delle Regioni, Gian Mario Spacca, nel corso del suo intervento alla Iii Giornata delle reti di Impresa organizzata da Confindustria e Retimpresa nella sede di Viale dell’Astronomia a Roma. Spacca ha parlato nell’ambito della sezione “Le Regioni a favore delle reti di impresa” animata, tra gli altri, dagli interventi del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi e del vice presidente Confindustria per le Reti di Impresa, filiere e aggregazioni e presidente di Retimpresa Aldo Bonomi. “Le nuove sfide aperte dalla globalizzazione, l’esposizione di numerose piccole e medie imprese e settori dell’economia alla competizione internazionale, le problematiche collegate all’attuale fase di difficoltà economica e finanziaria – ha detto Spacca - hanno fatto del contratto di rete uno strumento strategico di politica industriale per lo sviluppo delle Pmi, soprattutto in una prospettiva di internazionalizzazione e innovazione. Si tratta di una misura su cui le Regioni hanno puntato con determinazione, mettendo in campo specifici interventi per sostenerne la diffusione e lo sviluppo. Uno strumento in grado di rispondere alle attuali esigenze di riposizionamento competitivo del sistema produttivo italiano. La Conferenza delle Regioni – ha aggiunto - ha ritenuto importante avviare una collaborazione con Retimpresa di Confindustria per realizzare uno studio dedicato al tema delle aggregazioni. Studio che consente di dare conto dell’impegno, anche finanziario, che tutte le istituzioni regionali hanno diretto verso tale misura”. Nel Rapporto “Le Regioni a favore delle reti di impresa” si evidenzia, infatti, come nel quadriennio 2010-2013 siano stati emanati 77 bandi regionali, con stanziamenti complessivi pari a 1,28 miliardi di euro che hanno finanziato ben 490 richieste di agevolazione presentate da aggregazioni di imprese costituite tramite contratto di rete, per un totale di 8.338 imprese coinvolte. Le principali finalità perseguite negli interventi riguardano il sostegno dei processi di integrazione tra le imprese, allo scopo di supportare la riorganizzazione delle filiere, l’efficienza produttiva, per accrescere la competitività sui mercati nazionali e internazionali nonché la capacità di innovazione. Analizzando tutti gli interventi regionali emerge come ad aver beneficiato siano state soprattutto le Pmi, destinatarie di ben l’87% degli interventi attivati, “a testimonianza – ha sottolineato Spacca – di come la strategia di aggregazione e di collaborazione sia stata colta in particolare dalle piccole e medie imprese per accrescere la competitività. Favorire le aggregazioni di rete consente inoltre di facilitare l’accesso al credito che, specie in questo periodo, rappresenta un elemento di forte criticità per le Pmi. La notevole crescita, negli ultimi anni, del numero dei contratti di rete e dei soggetti coinvolti, come emerge dai dati di Unioncamere, conferma la validità di tale strumento e spinge a compiere una riflessione sul suo carattere strategico e sulle modalità per renderlo sempre più efficace e rispondente alle esigenze delle imprese”. In tale prospettiva, anche alla luce delle opportunità offerte dalla nuova programmazione 2014-2020, per le Regioni si fa essenziale non soltanto continuare a favorire la promozione e il consolidamento delle reti di imprese, ma anche sostenerne i processi di qualificazione, il rafforzamento delle reti intersettoriali e lo sviluppo di reti “lunghe” quale leva per il rilancio economico del Paese. Spacca ha portato l’esempio delle Marche, regione più imprenditoriale d’Italia, per le quali lo strumento delle reti di impresa si è rivelato particolarmente efficace, in tutti i settori. Nel campo dell’innovazione, per esempio, con le frontiere più evolute della sensoristica su cui la Regione è particolarmente impegnata: le reti di impresa hanno consentito di realizzare sei filiere con oltre 70 aziende coinvolte, per progetti nel campo della domotica declinata sulla longevità attiva. O nel turismo. “La nostra strategia – ha detto Spacca - è cambiata in questo campo grazie all’applicazione delle reti. Mentre prima la politica turistica si esprimeva per singolo territorio, oggi punta a valorizzare i cluster di prodotto. Particolarmente evidente è l’importanza delle aggregazioni nel campo dell’agroalimentare che sta vivendo un momento magico nel nostro Paese. Grazie al meccanismo aggregativo, si è riusciti a risolvere il problema dimensionale e a garantire gli standard di produzione richiesti a livello internazionale”.  
   
   
LOMBARDIA: MONDO COOPERATIVO, RISORSA PREZIOSA  
 
Milano, 24 febbraio 2014 - "Il mondo cooperativo si conferma più vivo che mai, capace di contribuire in modo virtuoso e responsabile alla ricchezza della nostra Regione e del Paese". È quanto ha dichiarato l´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione della Regione Lombardia Mario Melazzini, all´Assemblea dell´Alcopl (Associazione Lombarda delle Cooperative di Produzione e Lavoro) dal tema ´Il futuro all´inizio è sempre un cantiere´. Numeri Significativi - "I dati relativi alle cooperative - ha sottolineato Melazzini - ci indicano infatti una vitalità superiore a quella del sistema imprese nel suo complesso. Solo nel 2013 le imprese cooperative presentano un saldo positivo nella natalità-mortalità: +0,6 per cento. Nel periodo della crisi 2007-2012 le cooperative sono cresciute del 8,6 per cento, contro il +1,3 per cento delle altre forme di impresa. La Lombardia è la regione con il maggior numero di cooperative attive: 11.931. Numeri che ci dicono come il mondo cooperativo sia una risorsa preziosissima che Regione Lombardia intende continuare a sostenere e valorizzare". L´impegno Della Regione - "Regione Lombardia è fortemente impegnata a sostenere il valore della cooperazione - ha detto Melazzini -. Abbiamo ricostituito la Consulta per lo sviluppo della cooperazione, che introduce una nuova modalità di lavoro con l´attivazione di Tavoli tecnici tematici che stanno dando ottimi risultati e contributi alla definizione delle politiche regionali in materia. Abbiamo, inoltre, recentemente sottoscritto un importante Protocollo d´Intesa per lo sviluppo della cooperazione sociale che ricopre un ruolo fondamentale in Lombardia".  
   
   
FORMAZIONE, DALL´EUROPA VENTOTTO MILIONI DI EURO ALLA LIGURIA, COME GARANZIA GIOVANI, PER AIUTARLI A INSERIRSI NEL MONDO DEL LAVORO  
 
Genova, 24 febbraio 2014 - Ventotto milioni di euro dall´Europa da destinarsi ai tirocini, agli stage, agli apprendistato e dare garanzia ai giovani diplomati o laureati della Liguria di inserirsi nel mondo del lavoro. Lo ha comunicato giovedì 20 febbraio l´assessore regionale alla formazione e al bilancio Pippo Rossetti nel corso della presentazione degli stati generali della scuola che si svolgeranno ai Magazzini del Cotone i prossimi 8 e 9 ottobre, a cui hanno preso parte, tra gli altri, anche l´assessore regionale alle politiche abitative, Giovanni Boitano e il direttore dell´Ufficio scolastico della Liguria, Giuliana Pupazzoni. Una due giorni per rilanciare il sistema scolastico ligure, alle prese con i problemi dell´abbandono e di una formazione troppo svincolata dal mondo del lavoro e delle imprese, in collaborazione con l´Ufficio scolastico regionale, l´Università, le amministrazioni locali, le associazioni di categoria, famiglie, insegnanti e studenti. "Un´opportunità per mettere al centro della Liguria e del Paese il sistema scolastico – ha spiegato Rossetti – tenendo conto delle emergenze che esistono anche nella nostra regione, a cominciare da quella dell´edilizia scolastica e della sicurezza delle scuole, delle necessità di modernizzarle, attraverso l´introduzione dell´wi-fi e dello sviluppo della scuola digitale, l´educazione ai nuovi social media per evitare comportamenti eclatanti e su tutti il problema dell´abbandono scolastico che risulta in crescita sia a livello ligure che nazionale, nonostante una rete molto capillare di corsi di scuola". In preparazione della conferenza regionale per il sistema educativo nei mesi di marzo e aprile si svolgeranno conferenze provinciali preparatorie: a Savona, giovedì 13 marzo dalle 14 alle 18 nell´ Istituto Comprensivo Savona Iii, a Imperia, martedì 18 marzo nell´Istituto Superiore Ruffini, alla Spezia, martedì 8 aprile nell´ Istituto Fossati-da Passano per finire con Genova, martedì 15 aprile al Liceo Scientifico Cassini. Cinque i filoni tematici che verranno affrontati dalla sessione regionale autunnale: scuola digitale e media education, orientamento, stranieri, edilizia scolastica, in un percorso che va da 0 a 30 anni. Si partirà dal tema dei nidi e dei servizi integrativi, con la proposta di legge per la stabilizzazione del servizio delle sezioni primavera, per proseguire con la fascia di età da 6 a 14 anni che comprende i temi degli istituti comprensivi, del dimensionamento, delle scuole di montagna e dei piccoli plessi. Per passare poi alla fascia 14-25 anni con il tema dell´obbligo formativo, delle competenze, della scuola superiore, dell´offerta formativa regionale, dei poli tecnici professionali, dell´apprendistato e degli interventi anti-dispersione. E concludere il percorso dai 19 ai 30 anni affrontando il tema dell´Università, della mobilità studentesca, oltre che dell´apprendistato di secondo e terzo livello.  
   
   
28 MILIONI PER I GIOVANI LIGURI I FONDI, EUROPEI, VERRANMO USATI PER AI TIROCINI, STAGE, APPRENDISTATI E PROGETTI DI INSERIMENTO NEL MONDO LAVORATIVO.  
 
Genova, 24 febbraio 2014 - Dai fondi europei il futuro per i giovani liguri: la Regione Liguria investirà 28 milioni di risorse Ue per la formazione e l’inserimento nel mondo del lavoro. Lo ha annunciato Pippo Rossetti, assessore regionale alla formazione e al bilancio durante la presentazione degli stati generali della scuola, in programma a Genova ai Magazzini del Cotone l’8 e 9 ottobre 2014. “Un appuntamento per mettere al centro della Liguria e del Paese il sistema scolastico, tenendo conto delle emergenze che esistono anche nella nostra regione, a cominciare da quella dell’edilizia scolastica, della sicurezza delle scuole e delle necessità di modernizzarle. Su tutti il problema dell’abbandono scolastico, che risulta in crescita sia a livello ligure che nazionale, nonostante una rete molto capillare di corsi di scuola”, ha ricordato Rossetti. Un percorso che inizia dalla nascita fino ai trent’anni di età: temi come la stabilizzazione del servizio delle sezioni primavera, il dimensionamento degli istituti, l’obbligo formativo e gli interventi anti-dispersione; non ultimi i temi universitari e l’apprendistato. In preparazione della conferenza regionale si svolgeranno quelle provinciali: a Savona, giovedì 13 marzo dalle 14 alle 18 nell’Istituto Comprensivo Savona Iii, a Imperia martedì 18 marzo nell’Istituto Superiore Ruffini, alla Spezia martedì 8 aprile nell’Istituto Fossati-da Passano e a Genova martedì 15 aprile al Liceo Scientifico Cassini.  
   
   
ALBERTO MONTANINI NUOVO PRESIDENTE ASSOTERMICA ABBIAMO TECNOLOGIE, UOMINI, IDEE: È TEMPO DI RIPARTIRE  
 
 Milano, 24 febbraio 2014 – Da poche ore l’assemblea di Assotermica, Associazione produttori di apparecchi e componenti per impianti termici, ha eletto il nuovo Presidente Alberto Montanini di Immergas Spa. Il neoPresidente Montanini succede a Paola Ferroli della Ferroli Spa e rimarrà in carica fino al 2016. L’ing. Alberto Montanini, laureato in Ingegneria civile sez. Edile presso l’Università degli Studi di Bologna, è Direttore Normative e Rapporti Associativi di Immergas Spa, dove lavora dal 1993. Già Vicepresidente Assotermica dal 2008 e membro del Consiglio Direttivo di Assotermica. Consigliere Esecutivo (membro del board) e membro della Commissione Tecnica di Ehi (European Heating Industries - Associazione europea dei costruttori di apparecchi ed impianti termici). Presidente della Commissione Post-contatore del Cig (Comitato Italiano Gas). Membro del Consiglio di Presidenza Cig. Membro di vari gruppi di lavoro del Cig (Comitato Italiano Gas) e del Cti (Comitato Termotecnico Italiano). Nel manifesto programmatico della sua presidenza, il Presidente Montanini ha dichiarato gli obiettivi che intende perseguire: “Sono convinto che in questo momento di crisi sia necessario creare i presupposti per il futuro che si cercano e si attuano mediante l’individuazione di soluzioni. Il nostro mercato, la politica, il Paese hanno bisogno di soluzioni pronte. Abbiamo tecnologie, uomini, idee. Dobbiamo farne pacchetti di prodotto, di servizio e di comunicazione perché senza l’integrazione di questi elementi non c’è possibilità di riuscita. La comunicazione è il vero valore aggiunto delle imprese del comparto. Bisogna far capire quali sono i vantaggi per l’utente e, quindi, il vantaggio competitivo per il Sistema Paese, anche nei confronti dell’estero. Il settore rappresentato da Assotermica esporta più del 50% della produzione. Solo mantenendo il valore aggiunto riusciremo a far ripartire il nostro settore e, quindi, il Paese italia”. Il Presidente Montanini sarà affiancato da un Consiglio Direttivo così composto: Vice Presidente Ing. Gianluigi Arici - (Fondital Spa); Consiglieri elettivi: Rag. Angelo Rigamonti - (Apen Group Spa); Dott. Flavio Borgna - (Ariston Thermo Group Spa); Ing. Emanuele Turco - (Baltur Spa); Ing. Alberto Favero - (Baxi Spa); Ing. Stefano Casandrini - (Ferroli Spa); Ing. Mario Zucco - (Itmit Control Systems Srl); Ing. Sandro Panteghini - (Global Radiatori Spa); Dott.sa Laura Dalla Vecchia - (Polidoro Spa); Ing. Riccardo Rompani - (Riello Spa); Sig. Marco Boselli - (Robert Bosch Spa); Ing. Gianpiero Turrin - (Sit La Precisa Spa); Dott. Gherardo Magri - (Vaillant Group Italia Spa)  
   
   
IL PRESIDENTE PITTELLA ALL´ASSEMBLEA COSTITUTIVA DELL´ALLEANZA DELLE COOPERATIVE DI BASILICATA  
 
 Potenza, 24 febbraio 2014 - "Negli anni, in Basilicata, avete svolto un lavoro di grande avvicinamento e di sinergia che oggi vi porta ad unirvi in una grande alleanza che può rappresentare una reale opportunità per il sistema produttivo lucano”. Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, intervenendo all´assemblea costitutiva dell´Alleanza delle Cooperative Italiane di Basilicata. “Superando i frazionamenti e le faziosità – ha detto Pittella ai rappresentanti delle cooperative associate – avete dimostrato maturità imprenditoriale e responsabilità umana, che sapranno consegnare un valore aggiunto alle opportunità di crescita. Soprattutto in un momento di crisi in cui può essere pervasiva l’assenza di speranze e di aspettative, mettersi insieme, creare sintonie e sinergie nella partecipazione alle politiche attive del lavoro e al sostegno sociale, è un messaggio che recupera le ansie e consegna una visione di fiducia per il futuro della nostra regione”. Il presidente Pittella ha poi ricordato l’impegno della Regione nella scrittura e nell’attuazione della legge regionale sull’impresa e nella spinta all’associazionismo delle municipalità e dei consorzi avanzati di impresa. In riferimento alla Cabina di regia “Basilicata 2012”, Pittella ha detto che si tratta di “un’esperienza virtuosa che va calibrata e rilanciata verso il 2020, perché ha consentito il dialogo tra i soggetti imprenditoriali superando gli steccati delle logiche di filiera”. “Oggi – ha detto infine il presidente lucano – superando recinti e personalismi in una visione comunitaria, raccogliamo e festeggiamo un grande risultato di sinergia e di condivisione per il mondo imprenditoriale e quindi per l’intero sistema economico e produttivo della Basilicata”.  
   
   
MOLISE, GRANDE SUCCESSO PER I CONTRATTI DI RETE  
 
Campobasso, 24 febbraio 2014 - Si chiamano “Compagnia del Molise” e “D.&f. Net” le due nuove Reti d’Impresa nate lo scorso gennaio 2014 grazie all’impegno congiunto dell’Unioncamere Molise, partner del progetto "S.i.r.i.: lo sviluppo in rete, il futuro nella continuità" (cofinanziato nell’ambito del Fondo Perequativo - Accordo di Programma Mise-unioncamere 2011 e diretto a promuovere e dare avvio alle Reti di Impresa), e dell’intero Sistema Camerale molisano. Con l’attivazione di un servizio a sportello di prima assistenza e orientamento sulla prefattibilità legale di eventuali Reti di Imprese (Sportello S.i.ri.) e, parallelamente, con la concessione di contributi (voucher) finalizzati all’abbattimento delle spese sostenute per la costituzione di Contratti di Rete d’Impresa e l’erogazione di servizi di assistenza e consulenza legale di carattere propedeutico alla stipula del Contratto di Rete a cura di un esperto appositamente incaricato, l’Unioncamere Molise è riuscita a favorire e sostenere la nascita nel territorio regionale delle due nuove Reti grazie alle quali le imprese aderenti potranno collaborare e accrescere, individualmente e collettivamente, la propria forza contrattuale, la capacità di innovazione e la competitività sui mercati nazionali e internazionali. In particolare, la Rete “Compagnia del Molise”, composta da sette imprese (“Biofarma di Roberto De Marco” - impresa referente, “Cercaziende spa”, Consorzio di Libere Imprese soc. Coop. Onlus”, “E.f.a.e. Srl”, “Italyamo srl”, “Tenute Fierro di Carrelli Dominichina” e “2f di Filipovici Daniel & co. Sas”), opera prevalentemente nel settore agroalimentare e mira a realizzare un migliore efficientamento delle attività svolte in termini di: potenziamento dell’export e promozione del turismo di qualità; diffusione dell’immagine del Molise come eccellenza nel panorama del Made in Italy; tempestività dell’offerta, qualità del prodotto e capacità di rispondere ad una domanda sempre più articolata. Lo scopo di tale Rete è quindi quello di potenziare il carattere innovativo delle attività delle singole imprese partecipanti e della Rete nel suo complesso e di accrescerne la capacità di penetrazione sul mercato nazionale e su quelli esteri, per commercializzare e distribuire in Italia e all´estero i propri prodotti, contrassegnati anche con un marchio distintivo comune di proprietà della Rete “Compagnia del Molise”, sulla base di procedure altamente tecnologiche ed innovative con incremento della qualità dei servizi resi ai clienti. La Rete “D.&f. Net”, costituita da tre imprese (“F.lli Pistilli srl” - impresa referente , “Ab srl” e “Horeca Service srl”), ha invece l’obiettivo di creare un sistema di gestione integrata, grazie all’implementazione ed attivazione di un sistema informatico finalizzato alla riduzione dei tempi di ricezione, movimentazione e consegna delle merci, che consenta di ridurre i costi di gestione inerenti il magazzino e la logistica delle imprese partecipanti oltre che di migliorare notevolmente il grado di efficienza dell’attività svolta. I due progetti di Rete si sono potuti concretizzare anche grazie ad uno specifico percorso di assistenza e formazione strutturato in diversi incontri operativi e di approfondimento sulle caratteristiche, i vantaggi, le potenzialità, le modalità di costituzione e gestione delle Reti d’Impresa e sull’analisi ed il rating interno delle stesse, organizzato da Unioncamere Molise - in collaborazione con il “Consorzio Camerale per il Credito e la Finanza” - e aperto anche alla partecipazione di altre imprese molisane già costituite in Rete. L’impegno di Unioncamere Molise sul tema delle Reti d’Impresa si è infine concentrato anche su un’azione volta a favorire lo sviluppo dell’intermodalità nel territorio molisano con l’obiettivo di creare le condizioni favorevoli alla nascita di una aggregazione di imprese nella forma del Contratto di Rete di Imprese. A tal fine, è stato realizzato uno studio di prefattibilità tecnica di un collegamento ‘intermodale’ in Molise, con l’obiettivo di creare un’aggregazione di imprese, nella forma del Contratto di Rete, che possa essere foriera di sinergie commerciali, economiche ed operative e volano per innestare un processo di cambiamento. Gli importanti risultati conseguiti al termine delle attività svolte nell’anno 2013 fanno seguito a quelli già conseguiti daUnioncamere Molise nel 2012, allorquando l’Ente favorì e sostenne la nascita di tre Reti di Impresa ( di cui due regolarmente costituite: “Lmn”, Rete del settore della meccanica e “Food in Italy”, Rete del settore agroalimentare/prodotti per celiaci) attraverso la messa in campo di tutta una serie di iniziative (in particolare di formazione e informazione) ed incentivi (voucher) volti a favorire la costituzione di Reti d’Impresa. Nel segno della continuità, le azioni di sensibilizzazione e sostegno alle Reti fra imprese proseguiranno anche nel 2014, avendo l’Unioncamere Molise ottenuto ulteriori risorse, a tale specifico fine destinate, nell’ambito del Fondo Perequativo - Accordo di Programma Mise-unioncamere 2012. “Gli ottimi risultati delle iniziative finora messe in campo dall’Unioncamere Molise e da tutto il Sistema Camerale molisano al fine di favorire la diffusione delle Reti d’Impresa nella nostra regione - afferma il Presidente Vicario di Unioncamere Molise Amodio De Angelis – sono il frutto di un impegno costante profuso nella convinzione che, in una fase di crisi senza precedenti, l’aggregazione, il fare massa critica, sia una delle strade fondamentali per creare nuovo sviluppo per il nostro tessuto imprenditoriale.”  
   
   
COME È CAMBIATO IL MERCATO DEL LAVORO IN TRENTINO  
 

Trento, 24 febbraio 2014 - Quali sono e quanto pesano i fattori che condizionano, in Trentino, la mancata partecipazione al mondo del lavoro? Lo spiega un nuovo report del Servizio Statistica pubblicato sul proprio sito. Si tratta di uno studio sull´evoluzione e le caratteristiche del mercato del lavoro nel biennio 2011-2012 che rappresenta un approfondimento rispetto alle analisi che vengono diffuse con cadenza trimestrale. Il report propone un’analisi strutturale del mercato del lavoro trentino per il biennio partendo dai dati desunti dalla Rilevazione continua sulle Forze di Lavoro, di cui è titolare l’Istat, coordinata in Trentino dal Servizio Statistica della Provincia, che coinvolge, a livello locale, un campione di circa 19.000 individui all’anno. Dopo l’esame delle caratteristiche dei principali aggregati che descrivono il mercato del lavoro, quali le forze di lavoro, l’occupazione e la disoccupazione, nel report sono indagati alcuni fenomeni emergenti quali la precarietà del lavoro, il part-time involontario, la crescita degli inattivi ed i giovani che non studiano e non lavorano (Neet). Ampio spazio è dedicato all’analisi delle caratteristiche degli inattivi, attraverso i nuovi indicatori complementari utilizzati da Eurostat e da Istat. Tutti i dati e gli approfondimenti sono disponibili sul sito del Servizio Statistica all’indirizzo: www.Statistica.provincia.tn.it

 

 
   
   
INDUSTRIA MANIFATTURIERA PADOVANA, TIMIDI SEGNALI DI RIPRESA  
 
Padova, 24 febbraio 2014 - Era da ben due anni che non si vedeva una variazione così positiva in termini di produzione manifatturiera. L’industria padovana, comprendendo anche il comparto produttivo artigiano, sembra dare segnali di sia pur piccola ripresa con tutti i principali indicatori strutturali che abbracciano il segno “+” per la prima volta dopo ben otto trimestri di evidente sofferenza. Anche per l’occupazione si può sorridere, con le piccole e medie imprese locali che - sia pur di poco (+0,3%) - marcano un parziale recupero. Non si può dire lo stesso per il fronte occupazionale delle micro imprese, dove l’emorragia occupazionale non si arresta e fa segnare un -3,6% che tuttavia va colto come fosse un male in via di guarigione: sì, perché nel trimestre precedente luglio/settembre la quota era a -6,4%. In evidenza l’andamento positivo i risultati dell’indagine congiunturale sul settore dell’industria manifatturiera in provincia di Padova per il quarto trimestre 2013, mentre a livello di consuntivo finale dell’anno i dati portano il segno meno (-1,8% la produzione; -1,5% il fatturato; -0,9% l’occupazione) soprattutto a causa dell’andamento per nulla positivo del primo semestre. Il rapporto è stato realizzato dall’Ufficio studi della Camera di Commercio di Padovasulla base dell’indagine “Veneto Congiuntura” effettuata in collaborazione con Unioncamere Veneto su un campione di 342 imprese (anche artigiane) in cui sono occupati 10.432 addetti per un fatturato complessivo di 1,8 miliardi di euro. A segnare valori positivi sono produzione industriale (+1,5%), grazie soprattutto al recupero delle imprese con più di 10 addetti (+1,6%) mentre le micro imprese si fermano a +1,2%, e fatturato (+1,3%), grazie al traino dell’export (+3%, il risultato migliore dal 3° trimestre 2011). Per il fatturato estero l’incremento registrato dalle Pmi (+3,1%) è analogo a quello del trimestre precedente (+3,3%), ma anche per le microimprese si segnala una tendenza positiva (+2,3%) che inverte le dinamiche negative dell’ultimo biennio. Bene anche ordini totali (+1,7%), grazie soprattutto alla dinamica migliore dei mercati esteri (+4,5%). Per gli ordini esteri l’aumento per le Pmi della provincia (+5,3%) è il risultato migliore dell’ultimo biennio, ed è superiore al dato regionale (+4,1%). Sul versante occupazionale si scorge un piccolo recupero (+0,3%) dopo un anno di continue cadute. Vanno meglio le Pmi (+0,9%) rispetto alle micro imprese, che continuano a perdere addetti (-3,6% contro il -6,4% del trimestre precedente). La dinamica favorevole per le Pmi è determinata dalla crescita degli addetti nelle imprese metalmeccaniche (+1,1%) e nelle altre attività manifatturiere (+1,3%), mentre continua il trend negativo per il legno-mobile (-0,8%) e il sistema moda (-0,6%). Tendenze settoriali Per la metalmeccanica la produzione registra una crescita del +3,3% mentre invece il fatturato segna un calo (-1,5%) che riflette la flessione del mercato interno (-2%) e in parte anche di quello estero (-1,2%). L’occupazione risulta in crescita (+1,1%). Nel sistema moda la produzione registra nuovamente un calo di -0,5%, mentre gli altri indicatori risultano positivi con una crescita sia del fatturato (+3% specie per l’export, + 5,8%) che degli ordinativi (+2,2% con un +5,1% per quelli dall’estero); continua la caduta degli addetti (-0,6%). Nel legno-mobile produzione (+1,8%), fatturato (+8,7%) e ordini (+9,9%) registrano gli andamenti migliori dell’ultimo anno. Previsioni 1° trimestre 2014 A interpretare le previsioni delle imprese intervistate nel mese di gennaio in merito alle prospettive per il 1° trimestre 2014, non c’è ancora piena fiducia nella ripresa. Basta un dato a farlo capire: per le Pmi con più di 10 addetti, ovvero le imprese che presentano la quota maggiore di fatturato realizzata all’estero, una ogni due (50,9%) parla di “dinamiche invariate”. Come evidenzia il presidente della Camera di Commercio di Padova, Fernando Zilio, “i risultati dell’indagine evidenziano dei segnali di inversione di tendenza: tuttavia, tenuto conto che sussiste ancora una situazione di incertezza del quadro macroeconomico interno e internazionale, l’evoluzione a breve termine segnala una limitata prospettiva di crescita per produzione e fatturato, pur con la conferma della ripresa degli ordini dall’estero, ma con effetti marginali di recupero per l’occupazione”. Le parole del presidente trovano conferma nei numeri previsionali. Le indicazioni di aumento per produzione e fatturato sono infatti limitate a circa il 20% con una quota prevalente di imprese (48,4%) che indica una prevedibile stazionarietà della produzione nel trimestre in corso, come avviene per il fatturato (44,7%). Molto ristrette sono anche le possibilità di crescita dell’occupazione: solo il 4,2% indica possibili aumenti, contro l’82,3% che parla di situazione invariata. Per quanto riguarda gli ordinativi, continuano a rimanere stazionarie le previsioni per il mercato interno, ma si registra una minore percentuale di imprese che prevede diminuzioni degli ordini rispetto ai trimestri precedenti. Per gli ordini dall’estero, la tendenza stazionaria riguarda il 50,8% delle risposte contro il 25,7% di indicazioni di aumento e un 23,5% di segnalazioni di diminuzione. Infine, il saldo tra indicazioni di aumento e diminuzione degli ordini dall’estero è positivo, nonostante sia diminuita la percentuale (25,9% contro una media attorno al 30% dei tre sondaggi precedenti) di imprese che prevede aumenti.  
   
   
CONGIUNTURA DELL´INDUSTRIA MANIFATTURIERA MODENESE: SEGNALI POSITIVI  
 
Modena, 24 febbraio 2014 - La Camera di Commercio di Modena ha elaborato i dati raccolti da un campione statisticamente significativo di imprese del settore manifatturiero: i risultati del quarto trimestre 2013 mostrano un segno positivo per la prima volta da diversi trimestri a questa parte. L’indagine, svolta in collaborazione con Cna e Confindustria provinciali, evidenzia un aumento di produzione del 2,5%, rispetto allo stesso periodo del 2012, e del 6,7% rispetto al trimestre precedente, il terzo del 2013, una tendenza che lascia ben sperare per l’avvio del 2014. Il fatturato delle imprese si è incrementato del 3,2% a livello tendenziale, mentre la quota di vendite all’estero sul totale arriva a sfiorare quota 40%: un risultato confortante, che conferma la forte propensione all’estero delle nostre imprese, che possono in tal modo cogliere le opportunità commerciali presenti nei mercati mondiali in espansione. Anche in questi ultimi anni di crisi, infatti, la dinamica degli ordini dai mercati esteri è sempre apparsa in crescita; il quarto trimestre 2013 conferma questo trend con un aumento del 5,1%. Il mercato domestico peraltro fornisce incoraggianti segnali di risveglio: dopo quasi due anni di flessioni e un terzo trimestre di stasi, si riaffaccia un segno positivo nel quarto: +2,9%. Questi dati riscontrati sul fronte ordinativi appaiono ancora più rilevanti se considerati in chiave prospettica, ai fini della produzione dei prossimi trimestri. I dati del quarto trimestre consentono inoltre di tracciare un bilancio dell’intero anno e di metterlo a confronto con il precedente. Produzione e ordini interni nel 2013 hanno riportato un decremento rispettivamente del -1,2% e del -1,8%, a causa dell’andamento negativo riportato nella prima parte dell’anno, anche si resta su valori molto più contenuti rispetto ai cali del -5,5% e -7% registrati nel 2012. Gli ordini esteri sono aumentati del 5,7% (+3,8% nel 2012). Il fatturato è tornato in positivo (+1,6%), dopo la flessione del 2012 (-3,4). L’indagine prevede anche quesiti sulle previsioni riguardo al trimestre successivo, ovvero in questo caso il primo del 2014. Per quanto concerne la produzione, aumenta leggermente la quota di imprese che si attende un incremento passando dall’8,3% al 10,4%. Diminuisce nettamente la quota di coloro che prospettano stazionarietà passando dal 70% al 56%. Aumentano tuttavia i pessimisti (dal 22% al 34%) che ritengono probabile un calo. L’andamento settoriale Note positive provengono dal metalmeccanico, unico settore in netta crescita. Grazie ad un buon andamento soprattutto nella seconda parte dell’anno, ha chiuso il 2013 con incrementi di produzione, fatturato e ordini. Un discorso a parte merita il comparto dei mezzi di trasporto, dove la produzione ha mostrato un netto calo mentre il fatturato è in altrettanto forte aumento. Negativo il mercato interno, positivo invece quello estero. I dati del quarto trimestre hanno confermato una tendenza che è perdurata per l’intero anno. Gli indicatori del settore biomedicale, nel quarto trimestre rilevano una situazione contrastata; nel complesso il 2013 ha riportato buoni incrementi produttivi e commerciali, anche se il mercato interno è rimasto stabile, mentre quello estero permane in aumento. Anche il settore alimentare ha visto nel 2013 un progressivo e netto miglioramento del trend produttivo. Gli ordinativi tuttavia rimangono stagnanti. Ancora decrementi di produzione e fatturato nel quarto trimestre per il comparto della maglieria, che chiude un anno difficile. Gli ordini interni, stabili, e quelli esteri, in aumento, lasciano uno spiraglio per il futuro a breve. Prosegue il trend negativo nel comparto delle confezioni di abbigliamento, che vede un 2013 di calo generalizzato. Il settore ceramico ha mostrato una buona dinamica degli ordini sia interni sia esteri, ma produzione e fatturato stagnanti nel quarto trimestre; il 2013 nel complesso ha visto un ridimensionamento della produzione e del mercato interno.  
   
   
EX-ARDO: NEL PACCHETTO “DESTINAZIONE ITALIA” UNA NORMA PER LA RISOLUZIONE DELLA VICENDA.  
 
Ancona, 24 febbraio 2014 - Nell’ambito del pacchetto “Destinazione Italia”, è stata approvata una norma che offre uno spiraglio alla risoluzione della vicenda occupazionale e industriale della J&p Industries. “E’ un provvedimento atteso - commenta il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca - che abbiamo sollecitato in modo pressante sia al Governo che ai parlamentari per mettere in sicurezza il futuro dei tantissimi lavoratori coinvolti e la coesione sociale del territorio. Siamo cauti ma soddisfatti perché l’approvazione di tale norma può contribuire ad offrire un orizzonte di continuità all’iniziativa industriale derivante dalla procedura di vendita dell’ex-Ardo. E’ un segnale di speranza per i territori di Umbria e Marche fortemente coinvolti dagli effetti della crisi economica ed occupazionale.” Una iniziativa urgente, di carattere legislativo, per dare un’interpretazione autentica alle norme della legge Marzano, era stata richiesta già nel gennaio scorso dai presidenti delle Regioni Marche ed Umbria, Gian Mario Spacca e Catiuscia Marini, in una lettera inviata al presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta, al ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato, ai parlamentari eletti nelle due regioni. L’azione di moral suasion nei confronti del Governo era stata decisa nel corso di un incontro a Fabriano tra i due presidenti, con l’imprenditore Giovanni Porcarelli titolare della J&p Industries spa. Nelle lettere al presidente Letta, al ministro Zanonato e ai parlamentari era stata sottolineato l’urgente necessità di affrontare e risolvere la vicenda della Antonio Merloni spa in amministrazione straordinaria in base alla decisione del Tribunale di Ancona dello scorso 20 settembre. Ad essere a rischio era la continuità dell’attività produttiva emersa dalla definizione della procedura commissariale della A. Merloni che prevede la rioccupazione di 700 lavoratori garantiti dalla J&p Industries spa. La situazione stava causando il blocco di progetti di sviluppo industriale nei quali si prevedono ulteriori posti di lavoro per oltre 200 unità.  
   
   
TRENTO: SUBITO UN PATTO PER LO SVILUPPO DEL LAVORO  
 
Trento, 24 febbraio 2014 - “Alle imprese e ai sindacati propongo, in questo avvio di legislatura che vede la politica impegnata a definire la legge finanziaria, un patto comune per lo sviluppo del lavoro. La Provincia autonoma di Trento e le parti sociale devono lavorare per fissare in maniera unitaria e condivisa gli obiettivi del sistema Trentino per la competitività del territorio e le relazioni sociali”. Il vicepresidente ed assessore provinciale al lavoro e sviluppo economico, Alessandro Olivi, ha colto l’occasione del convegno “La contrattazione per crescere” - organizzato da Tsm-lares (Laboratorio relazioni sindacali) e Agenzia del Lavoro e che ha chiamato attorno allo stesso tavolo i vertici delle organizzazioni sindacali e delle categorie economiche - per proporre l’istituzione di un nuovo modo di operare, in cui tutti, ente pubblico e parti sociali, si assumano reciprocamente e in maniera chiara degli impegni per un nuovo sistema trentino del lavoro e delle relazioni sociali. L’obiettivo è fornire un ulteriore, determinante strumento in grado di garantire competitività al sistema Trentino. “La Provincia autonoma di Trento - ha rilanciato Olivi - è pronta a metterci Irap, addizionale Irpef, le politiche di sistema e gli interventi a sostegno dello sviluppo. A fronte di questo sforzo fiscale e finanziario, propongo alle imprese degli impegni sul fronte degli investimenti e ai sindacati un modelli di concertazione e di partecipazione. Nessuno, lo impone una crisi che sta forzando il sistema Paese verso una ristrutturazione competitiva sociale ed economica, può usare il proprio potere di rappresentanza per ottimizzare il profitto delle risposte che si attende nel rapporto con la politica”. Nelle sale di Trentino School of management-Tsm di via Giusti a Trento sono stati presentati stamani il “Rapporto sulla contrattazione collettiva di secondo livello in Provincia di Trento nel periodo 1995-2012” e il volume “Innovazione e partecipazione in azienda. Cambiamenti organizzativi e relazioni industriali in Alto Adige”. Il primo rappresenta, in forma di report, il censimento su base quinquennale dei contratti raccolti in Trentino nel periodo 1996-2011. Come spiegato dai promotori, l’iniziativa editoriale intende valorizzare il patrimonio informativo raccolto e riprendere la pubblicazione dei documenti sulla contrattazione. L’iniziativa è stata possibile dopo che nel dicembre 2012 è stato stipulato un accordo di collaborazione tra Agenzia del lavoro e Tsm–lares. “L’oggetto della collaborazione - hanno sottolineato i responsabili di Tsm ed Agenzia del lavoro - riguarda l’aggiornamento della raccolta dati per l’archivio provinciale della contrattazione integrativa aziendale al 2012, la stesura di un primo report informativo in materia, la possibilità di valorizzare con iniziative formative rivolte alle organizzazioni datoriali e sindacali il patrimonio informativo archiviato. L’idea è quella di proseguire lungo questa strada per proporre periodicamente approfondimenti su aspetti specifici della contrattazione”. Ai lavori ha preso parte anche l’assessore provinciale al lavoro e alla sviluppo economico, Alessandro Olivi, che è intervenuto alla tavola rotonda “La contrattazione per crescere”. Il dibattito ha visto la partecipazione dei vertici dei sindacati Cgil, Cisl e Uil (Paolo Burli, Lorenzo Pomini, Walter Alotti), dell’Associazione artigiani (Roberto De Laurentis), di Confcommercio, Confindustria e Federazione trentina della Cooperazione (rappresentata da Paolo Tonelli). “Le relazioni d’impresa ha esordito il vicepresidente e assessore provinciale al lavoro e sviluppo economico - sono un valore sempre più importante per garantire la crescita delle imprese e dell’economia territoriale. Gli studi più recenti dimostrano che la produttività, e quindi la competitività di un territorio, è data dalla qualità del sistema economico, dall’efficenza della pubblica amministrazione e dalla qualità delle strutture. In questo contesto, la qualità delle relazioni sociali sono sempre più determinanti perché rappresentano uno strumento di politica economica e non solo di sostegno. E in questo il Trentino è da anni un modello di riferimento nazionale”. “In tema di contrattazione collettiva - ha poi proseguito Olivi - le istituzioni pubbliche devono innanzitutto compiere uno sforzo e una scelta di campo che in Trentino è stata fatta da tempo, ovvero considerare il fattore di partecipazione non solo come presupposto democratico di svolgimento delle relazioni tra imprenditori e lavoratori, ma come opportunità per migliorare il sistema economico, dando visibilità ai corpi intermedi: sindacati e organizzazioni di categoria”. A sostegno della sua proposta di un Patto per lo sviluppo del lavoro, il vicepresidente Olivi si è detto convinto che, senza la rappresentanza intermedia - e quindi in un “sistema privo dei luoghi della rappresentanza e con solo la componente pubblica e le aziende” -, si creerebbe un sistema verticale e polverizzato con evidente rischio del tutti contro tutti. “Assisteremmo ad un sistema - ha aggiunto Olivi - caratterizzato dalla solitudine delle istanze dei soggetti più deboli. E questo non lo possiamo permettere”. “Oggi il Governo - ha continuato Olivi - discute di riforme nel mercato del lavoro. Ebbene, noi in Trentino queste riforme le abbiamo già attuate, ad incominciare dalla legge 19 del 1983 che per prima in Italia ha coinvolto le parti sociali sia nella fase di programmazione delle politiche sia nella successiva fase di attuazione delle stesse politiche. Dobbiamo dire no, in maniera ferma, a chi pensa di restituire una presunta competitività alle imprese, andando ad incidere al ribasso sui salari, ma altrettanto dobbiamo essere propositivi nell´attuare nuove forme di sperimentazione. In Trentino abbiamo le condizioni, non solo politiche, per poterlo fare e questo rappresenta un impegno che ci coinvolge tutti”. Olivi ha poi rivolto la sua attenzione all’attuale momento di congiuntura economica. “Credo che questa crisi e questa ‘rivoluzione’ sociale ed economica, che ha impattato su imprese con ripercussioni sui lavoratori, ci impongono di operare con il metodo della corresponsabilità delle parti sociali, lavorando ad un nuovo modello di partecipazione alle scelte strategiche delle imprese da parte dei lavoratori. Innovare l’azienda significa imprimere un’accelerazione, non solo tecnologica, in grado di riposizionare l’intero assetto. In questo contesto, le relazioni sociali sono elemento determinante, perché contribuiscono a restituire competitività all’azienda e a determinare il tasso di produttività del paese”. Secondo l’assessore, le relazioni industriali non si costruiscono con le leggi che fissano la rappresentanza dei lavoratori nel cda. “Il tema di estrema attualità - ha concluso Olivi - è dare valore alle parti sociali, dare autonomia e rispettare la dimensione contrattuale. Certo, la partecipazione può essere flessibile, perché diverse sono le esigenze delle pmi rispetto alle grandi imprese, ma di fondo rimane la necessità di considerare la contrattazione come modello per costruire la partecipazione di tutti alla crescita dell’azienda”.  
   
   
BOLOGNA - TUTTI I DATI DEL PROJECT FINANCING IN EMILIA-ROMAGNA  
 
Bologna, 24 febbraio 2014 – Oggi (dalle 9.30 alle 13) nella sede di Unioncamere Emilia-romagna, in viale Aldo Moro, 62 a Bologna si svolgerà il convegno “Presente e prospettive future project financing e partenariato pubblico-privato in Emilia-romagna”. L’incontro intende ricostruire lo stato dell’arte delle iniziative nella provincia e analizzare le prospettive di sviluppo del project financing e del partenariato pubblico-privato anche alla luce delle novità normative introdotte, attraverso il confronto tra le istituzioni e alcuni soggetti privati che in questi anni hanno operato nel settore. La partnership pubblico-privata è sempre più necessaria, sia per impostare con più efficienza ed efficacia gli interventi, sia per sopperire alla scarsità di risorse pubbliche per la realizzazione di opere pubbliche indispensabili per la competitività dell’economia nella nostra regione. Sarà occasione per la presentazione dei dati relativi al 2013 dell’Osservatorio regionale promosso dalle Camere di commercio dell’Emilia-romagna e la loro Unione regionale, con la collaborazione scientifica del Cresme Europa Servizi. La partecipazione è gratuita. Per consultare il programma e iscriversi on line, consultare il sito. È possibile richiedere ulteriori informazioni contattando Valentina Patano tel. 0516377034 e-mail: valentina.Patano@rer.camcom.it    
   
   
TRENTO: LEGNAME DI PREGIO "A RUBA": TUTTI VENDUTI I LOTTI MESSI ALL´ASTA  
 
Trento, 24 febbraio 2014 - Il "suono della foresta", quello evocato dalle note di un violino costruito con il legno d´abete di risonanza che cresce a Paneveggio, ha accolto stamane alla Federazione provinciale degli allevatori la terza edizione dell´Asta di legname trentino di pregio, organizzata dalla Camera di commercio di Trento in collaborazione con il Servizio Foreste e fauna della Provincia. Un appuntamento unico in Italia, che ha richiamato nel piazzale di via delle Bettine una folla di artigiani, falegnami, commercianti ed operatori del settore, attirati dai 150 selezionatissimi tronchi di essenze pregiate, tutti provenienti dai boschi del Trentino, messi all´asta da Comuni, Asuc, Agenzia provinciale delle foreste demaniali e privati. I 150 tronchi messi all´asta sono stati tutti venduti, con rialzi che per le essenze più pregiate hanno raggiunto anche il 150 per cento della base d´asta. Il tronco che ha fatto registrare l’aumento maggiore è stato un abete rosso venduto a 300 Euro al mc rispetto ad un prezzo di partenza di 120 Euro al mc. Un rialzo del 20% è stato messo a segno dal più pregiato tronco di abete di risonanza, venduto a 600 Euro al mc rispetto ad una base d’asta di 500 Euro. Al di là dell´aspetto commerciale, l´obiettivo dell´iniziativa, che si è meritata fin dalla sua prima edizione un´attenzione ed una visibilità, anche da parte dei media nazionali, del tutto particolari, è prevalentemente culturale e di promozione del legname trentino di pregio e delle possibilità d´impiego, in particolare, per l´arredamento. Una formula di successo confermata dall´edizione 2014 dell´asta, caratterizzata oltre che dall´intermezzo musicale del violinista Francesco Iorio, dagli interventi - coordinati dal giornalista Andrea Selva - di un liutaio, il trevigiano Franco Simeoni ("Un legno di abete di risonanza di alta qualità ha una capacità di trasmissione delle vibrazioni sonore di 6 mila metri al secondo, pari a quella della fibra di carbonio"), del custode forestale altoatesino Konrad Greif, autore di un accurato calendario dei migliori periodi dell´anno adatti al taglio del legname, e di Fabio Ognibeni, titolare dell´azienda Ciresa di Tesero, ormai nota nel mondo della liuteria internazionale non solo per la produzione di casse armoniche per pianoforti, arpe, viole e violini ma anche per le "opere sonore", particolari diffusori acustici, ma in realtà qualificabili come veri e propri strumenti musicali", costruiti in legno di risonanza. Voci autorevoli e appassionate di un mondo, quello del legno, che ha molto da raccontare ma che ancora di più potrebbe svilupparsi mettendo a fattor comune le esperienze, competenze e sperimentazioni, anche normative, che in Trentino hanno già portato, ad esempio, alla certificazione Pefc di oltre 252 mila ettari di foreste (il 73 % dell´intera superficie forestale del Trentino) rappresentate da 311 proprietà complessivamente (di cui 193 Comuni), attraverso un sistema che può contare su 50 Consorzi di vigilanza boschiva con 171 custodi forestali che gestiscono la certificazione forestale. Da circa vent´anni - ha ricordato il segretario generale della Camera di commercio Mauro Leveghi - l´ente camerale organizza le aste di legname: "Un´attività che nasce dall´intento di stimolare quanto più possibile l´incontro tra proprietari di boschi e utilizzatori finali di questa straordinaria materia prima al fine di promuovere l´impiego del legno trentino per usi nobili, quali - ad esempio - la scultura, l´arredo interno e la liuteria". Il Trentino del legno - lo ha fatto capire anche in questa occasione Roberto Calliari del Consorzio dei Comuni - può spendere competenze e capacità organizzative elevate (la nostra provincia sta ad esempio curando corsi specifici sulla certificazione forestale anche all´estero, in Albania, e recenti sono due manifestazioni certificate Pefc quali i Mondiali di sci nordico 2013 in Val di Fiemme e le Universiadi), certo è che gli stessi comuni, vista le entrate in calo, "dovranno diventare più virtuosi anche nella gestione delle foreste". Un richiamo alle necessità dettate dalla congiuntura economica è venuto anche da Maurizio Zanin, dirigente del Servizio Foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento, che ha annunciato importanti novità per i prossimi mesi relativamente alla ridefinizione di alcune misure mirate di sostegno del Progetto Legno: "Occorre sviluppare anche in questo settore tutte le risorse economiche, potenziare la meccanizzazione forestale e la capacità di attivare ulteriori sinergie per sviluppare ulteriormente la filiera del legno". Tra una settimana sarà l´1 marzo, inizio della primavera meteorologica, e i boscaioli sanno che questo è l´unico giorno dell´anno in cui il legno, se tagliato dopo il tramonto, "non brucia". Un´altra cosa utile da sapere sul meraviglioso mondo del legno.  
   
   
AD ASTI, LA PRODUZIONE INDUSTRIALE TORNA A CRESCERE  
 
Asti, 24 febbraio 2014 - La produzione industriale della provincia di Asti nel 4° trimestre 2013 ha registrato un incremento dello 0,6% rispetto all’analogo trimestre 2012. “Il dato di segno positivo, anche se contenuto, mostra un’inversione di tendenza dopo due anni di contrazione della produzione industriale”, segnala Mario Sacco, presidente della Camera di Commerico di Asti. E’ quanto emerge dalla 169° “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di Commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nei mesi di gennaio-febbraio 2014 con riferimento ai dati del periodo ottobre-dicembre 2013 ed ha coinvolto 1.195 imprese industriali piemontesi, per un numero complessivo di 90.373 addetti e un valore pari a circa 41 miliardi di euro di fatturato. L’andamento della produzione astigiana si avvicina alla media piemontese (+0,9%) Esaminando l’andamento dei singoli comparti, le industrie elettromeccaniche segnano la crescita più consistente con una variazione del +6,6%, seguono le industrie chimiche e della lavorazione della gomma/plastica che fanno rilevare un incremento del 2,4 per cento. Il settore alimentare denuncia invece un calo del 2,1% (-0,8% se si prende come riferimento la sola industria delle bevande). Gli altri settori, vale a dire l’industria del vetro e materiali da costruzione, legno e mobili, carta, stampati, editoria e tessile abbigliamento hanno registrato una flessione del 2,4 per cento. A trainare la produzione con un +5,6% sono le aziende sopra i 25o addetti, quelle tra 10 e 49 dipendenti registrano un +2,8% mentre le società di dimensioni più ridotte (da zero a 9 addetti) evidenziano un calo produttivo del 2,1 per cento. Il miglioramento della produzione industriale è confermato dalla crescita del grado di utilizzazione degli impianti che passa dal 62,1% del primo trimestre 2013 al 68,1% nell’ultimo. “I mercati esteri si confermano essenziali per i nostri prodotti: l´indagine evidenzia infatti una crescita del 5,6% per l´export, a fronte di un +0,5% degli ordinativi per la domanda interna”, prosegue Sacco. I prodotti maggiormente richiesti oltre confine sono quelli alimentari: +9,6% che si riduce a un più 3,2% se si considerano le sole bevande. Al secondo posto nelle esportazioni troviamo i macchinari e i componenti elettromeccanici (+5,6%). Gli ordinativi per il mercato nazionale hanno favorito principalmente l’industria chimica e delle materie plastiche (+8,8%) e il settore metalmeccanico (+7%). Il comparto alimentare nel suo complesso segna un calo delle vendite dell’1,8%, ma le bevande sono in controtendenza registrando un +1,3 per cento. Per quanto riguarda l’occupazione la situazione si presenta stazionaria sia con riferimento al trimestre precedente, sia con riferimento all’analogo periodo 2012. Le previsioni degli operatori per il 1° trimestre 2014 rimangono molto caute Per quanto riguarda la produzione il 39% degli intervistati prevede stazionarietà, il 40% si aspetta una contrazione e soltanto il 21% ipotizza una crescita. Sul fronte degli ordinativi le previsioni per il mercato nazionale evidenziano un saldo di opinione negativo del 13%, mentre le aspettative per l’estero sono più favorevoli con previsioni positive per il 39% degli intervistati, a fronte di giudizi negativi del 26% degli operatori.  
   
   
PAVIA - CONGIUNTURA: ARTIGIANATO IN SOFFERENZA, INDUSTRIA STABILE  
 
Pavia, 24 febbraio 2014 - Il settore manifatturiero pavese registra nell’ultimo trimestre dell’anno, dopo sette trimestri consecutivi negativi, una variazione congiunturale positiva (+0,6%) cui si associa una variazione, su base annua, ancora negativa ma meno intensa (-0,8% contro il -4,4% del 4° trimestre 2012). Un miglioramento di fine anno che tuttavia non annulla i risultati negativi accumulati nel 2013, che si chiude complessivamente con una contrazione della produzione industriale del -2,46%. Questi i dati che emergono dall’analisi congiunturale trimestrale dell’industria manifatturiera pavese, realizzata dall’Ufficio Studi di Camera di Commercio in collaborazione con Unioncamere Lombardia, Regione Lombardia, Confindustria e Associazioni Artigianato su un numero rappresentativo di imprese del settore, che dimostrano la presenza, anche in provincia, di primi timidi segnali di un possibile rilancio dell’economia, come segnalato ultimamente da più parti anche a livello nazionale. I livelli I livelli produttivi delle imprese pavesi si stabilizzano a quota 88,64, invertendo lievemente il trend di discesa che ha causato, tuttavia, negli ultimi anni un accumulo nel decremento fino ad attestarsi ad un valore di minimo storico, secondo solo a quello riscontrato nella nostra provincia nel secondo trimestre 2009 (l’anno peggiore della crisi) e molto lontano sia dalla quota base (2005=100), sia dai valori pre-crisi. Il trend dell’indice grezzo che misura il volume della produzione descrive, infatti, una curva che rimane molto al di sotto e quasi in controtendenza rispetto a quella lombarda. La dinamica pavese per il trimestre di riferimento risulta in controtendenza rispetto a quella media lombarda, positiva di oltre due punti percentuali sia nel dato tendenziale, sia rispetto al trimestre precedente. La dimensione regionale offre per lo più una serie di segni positivi, eccezion fatta per Sondrio: unica provincia, insieme a Pavia, a registrare una variazione negativa anche se con valori migliori rispetto alla nostra provincia, ultima nella classifica lombarda. Se estendiamo l’ottica temporale all’intero anno 2013, il numero di province che spunta variazioni positive diminuisce e la variazione media regionale della produzione scende in territorio negativo. Nel contesto, Pavia rimane tra le province che evidenziano le performances peggiori collocandosi penultima nella graduatoria con valori lontani dalla media lombarda. “Ci troviamo in un momento in cui ci si entusiasma per uno “zero virgola” positivo, e questo la dice lunga sul periodo di congiuntura economica che viviamo - dichiara il presidente della Cdc Giacomo de Ghislanzoni Cardoli – nel loro complesso i dati del quarto trimestre lasciano intravvedere piccoli segnali di timidissima ripresa, dovuta essenzialmente alla tenuta degli imprenditori che hanno saputo far fronte al crollo della domanda interna grazie al le esportazioni. Permane tuttavia una strutturale difficoltà delle aziende a recuperare redditività ed efficienza per riuscire a risollevarsi e ad investire, soprattutto per quelle di dimensione minore e per il comparto artigiano. Anche la situazione del mercato del lavoro continua a preoccupare per l’aumento della disoccupazione e per la richiesta di Cassa Integrazione da parte delle imprese che continua ad attestarsi su valori elevati. In questa situazione di incertezza e in attesa di agganciare la ripresa è quanto mai necessario per tutte le istituzioni e gli attori economici del territorio lavorare in stretta sinergia per poter mettere a sistema le forze migliori che sostengano la competitività del tessuto produttivo. La Cdc, anche in collaborazione con Regione Lombardia, ha dato avvio, in questo mese, a due importanti azioni, rivolte alle aziende pavesi, per il supporto all’internazionalizzazione, che costituisce una delle leve fondamentali, insieme all’innovazione e alle reti di impresa e l’accesso al credito, su cui sta lavorando da tempo l’ente camerale". Giudizio condiviso anche dal presidente di Confindustria Pavia Alberto Cazzani: “Continua il periodo nero della economia pavese, che nel quarto trimestre del 2013 mantiene ancora il segno meno sulla produzione manifatturiera industriale ed anche sul fronte occupazionale. Ancora una volta siamo in controtendenza sul livello regionale, un trend negativo che va avanti da tre anni. La Lombardia lo scorso trimestre ha presentato una significativa inversione di tendenza per la produzione industriale, che ha fatto registrare un + 2,6% sul trimestre precedente e un +2,4% tendenziale". Per il presidente di Confindustria Pavia “questi fattori dimostrano come il trend negativo pavese non accenna ad arrestarsi. E’ pur vero che ci sono diversi esempi di aziende e settori con buone performance e che hanno risentito meno della crisi, ma il quadro complessivo è decisamente preoccupante. Cinque anni consecutivi di profonda crisi ci consegnano dunque un sistema industriale locale provato e ridimensionato. Non è più quindi rinviabile uno sforzo straordinario per recuperare la competitività del territorio e riportare al centro lo sviluppo industriale. Tra l’altro la Commissione dell’Unione Europea ha varato una nuova politica industriale che riconosce la centralità del manifatturiero e si pone l’obiettivo di portarne il peso sul Pil totale dall’attuale 15,1% al 20% entro il 2020. E’ un lavoro che Confindustria sta portando avanti con ferma priorità, con il coinvolgimento di tutti gli attori economici e sociali della provincia. Con i sindacati abbiamo aperto un confronto proprio per rilanciare sulle condizioni per rendere attrattivo il territorio. Nel recente incontro avuto con il presidente della Lombardia Roberto Maroni a Vigevano, le oggettive situazioni di difficoltà del nostro territorio sono state comprese dalla Regione ed il presidente Maroni ha accolto la nostra proposta di sperimentare da subito la nuova legge regionale sulla competitività voluta dall’Assessore Melazzini. Un’occasione da non perdere per un rilancio competitivo. Positivi anche gli impegni presi dal presidente Maroni e dall’assessore Del Tenno per la realizzazione della Vigevano-malpensa. Purtroppo paghiamo oggi i ritardi di anni di non decisioni e le infrastrutture costituiscono ormai un’emergenza. Il ponte di Bressana chiuso ai Tir per due mesi non è il risultato di un imprevedibile evento sfortunato, è la conseguenza dell’incuria. Il sistema dei ponti è al collasso e non si può più aspettare. Per essere competitivi, dobbiamo essere raggiungibili”.