|
|
|
MARTEDI
|
 |
 |
Notiziario Marketpress di
Martedì 27 Maggio 2014 |
 |
|
 |
STAGIONE DI PESCA DEL TONNO ROSSO 2014: L´UE CHIEDE ELEVATI STANDARD DI CONTROLLO |
|
|
 |
|
|
La Commissione europea ha ribadito l´impegno ad attuare le misure internazionali di controllo del tonno rosso durante la campagna di pesca principale 2014. Dal 26 maggio al 24 giugno nel Mediterraneo e nell´Atlantico orientale incrociano grandi pescherecci con reti a circuizione autorizzati a pescare il tonno rosso. La breve durata della campagna fa parte del piano di ricostituzione concordato a livello internazionale per riportare gli stock di tonno rosso a livelli sostenibili. Maria Damanaki, Commissaria europea per gli Affari marittimi e la pesca, ha dichiarato: "L´ue ha lavorato incessantemente per proteggere il tonno rosso: abbiamo ridotto la flotta da pesca, rafforzato i controlli e svolto un ruolo costantemente attivo nell´ambito della Convenzione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell´Atlantico, responsabile della gestione di questo tipo di pesca. Siamo così riusciti a sottrarre gli stock di tonno rosso dell´Atlantico orientale alla minaccia di estinzione. Sono convinta che siamo sulla strada giusta". Quest´anno la Croazia entrerà per la prima volta a far parte della flotta dell´Ue. Di conseguenza, il numero di pescherecci con reti a circuizione è aumentato e il contingente dell´Ue, per il 2014, è aumentato del 5%, pari a 7 939 tonnellate. Gli altri Stati membri coinvolti attivamente nella pesca del tonno rosso sono: Spagna, Francia, Italia, Grecia, Portogallo, Cipro e Malta. Gli 8 paesi condividono il contingente dell´Ue, di cui Spagna e Francia detengono le quote maggiori. Per evitare di superare il contingente di pesca si è approntato un rigoroso programma di controllo e ispezione. A garanzia di elevati standard di controllo, il programma definisce priorità e parametri di riferimento concreti; coinvolge un numero importante di ispettori, navi e aeromobili di sorveglianza coordinati dall´Agenzia europea di controllo della pesca (Efca) e dagli Stati membri interessati. La Commissione europea monitora inoltre le catture e analizza regolarmente i dati forniti dal sistema di controllo dei pescherecci (un sistema di controllo satellitare), al fine di garantire che tutte le regole, soprattutto le quote delle singole navi, siano pienamente rispettate. La pesca del tonno rosso è regolata dalla Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell´Atlantico (Iccat) di cui l´Ue è parte contraente insieme ai suoi Stati membri. La stretta collaborazione tra l´Efca, gli Stati membri e le altre parti contraenti dell´Iccat consente l´adozione di tutte le misure necessarie per contribuire al piano di ricostituzione degli stock e alla sua sostenibilità a lungo termine. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
FATTI E CIFRE: STAGIONE 2014 BLUEFIN TUNA FISHING |
|
|
 |
|
|
La pesca al tonno rosso è regolata dalla Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell´Atlantico (Iccat), di cui l´Ue è parte contraente. Iccat ha adottato un piano pluriennale di rinforzo per il tonno rosso nel 2012 e ulteriori misure sono state adottate in occasione della riunione annuale 2013 per migliorare il controllo del tonno rosso catturato vivo da tonniere con reti a circuizione e trappole per fini agricoli. Il Bluefin stagione 2014 del tonno per le grandi navi, pescherecci con reti a circuizione, si svolgerà dal 26 maggio al 24 giugno. 8 Stati membri dell´Ue sono coinvolti nella pesca (Cipro, Francia, Grecia, Croazia, Italia, Malta, Portogallo, Spagna). Controllo incrociato continua sarà effettuata dalla Commissione europea per garantire che le misure siano pienamente rispettati da tutti gli Stati membri interessati, in particolare le stagioni di pesca, le quote e le nuove misure di controllo. La Commissione intende inoltre distribuire i propri ispettori e di effettuare controlli a campione nei momenti critici e, in particolare, al momento della ingabbiamento nelle aziende agricole. Per la prima volta i pescherecci con reti a circuizione e di linea croata opererà come parte della flotta europea e sarà interamente soggetta al controllo Ue e programma di monitoraggio. Quest´anno, la Commissione europea ha adottato un nuovo controllo specifico e del programma di ispezione (Scip), che segue un approccio multispecie e parametri quantificabili e gli obiettivi di controllo per le attività di pesca interessate. Sulla base di tali parametri di riferimento, un piano di intervento congiunto (Jdp) per il controllo della pesca del tonno rosso per il 2014 è stato adottato dall´Agenzia europea di controllo della pesca (Efca). Come negli anni precedenti, il piano 2014 riunisce la Commissione europea, gli Stati membri e la Efca, e si avvale delle risorse delle otto Stati membri dell´Ue coinvolti nella pesca. Dati salienti totale ammissibile di catture (tutti i membri Iccat): 13.400 tonnellate Eu 2014 quota : 7,939 tonnellate Flotta totale dell´Ue : in tutto 508 navi e 11 trappole Gli Stati membri che partecipano attivamente alla pesca : Cipro, Francia, Grecia, Croazia, Italia, Malta, Portogallo, Spagna Periodo di pesca per le tonniere con reti a circuizione : 26.05.2014-24.06.2014 I principali attori del controllo : Ce, Efca, gli Stati membri Gli Stati membri comando significa : circa 30 navi pattuglia della pesca e 11 velivoli Controllo dell´Ue significa : missioni di controllo : 200 giorni di pattugliamento attività di pesca della nave, 70 giorni di ispezioni a terra, e 100 ore di sorveglianza aerea. Il piano di ricostituzione dell´Iccat La Commissione internazionale per la conservazione dei tonnidi dell´Atlantico (Iccat) è un´organizzazione di pesca intergovernativa responsabile per la conservazione dei tonni e delle specie affini nell´Oceano Atlantico e nei mari adiacenti. L´ue è rappresentato come uno dei party 49 contraente dell´Iccat. Nel 2006, l´Iccat ha adottato un piano di ripresa di 15 anni per il tonno rosso nell´Atlantico orientale e nel Mediterraneo. Il Piano preoccupazioni sollevate dal Comitato Scientifico, in particolare un eccesso di capacità di pesca e la mancanza di rispetto delle misure dell´Iccat affrontato. Il piano di ricostituzione dell´Iccat è entrato in vigore il 13 giugno 2007 ed è stato rafforzato nel 2008 e di nuovo nel 2009. Nel novembre 2010, una riduzione dello stanziamento pesca del tonno rosso è stato concordato e la politica di controllo e di ispezione per tutte le attività di pesca è stata rafforzata. Iccat ha inoltre valutato la conformità delle ispezioni, capacità e piani di pesca per il tonno rosso campagna di pesca del tonno 2011. Nel novembre 2012, il piano di ricostituzione dell´Iccat è stato modificato con un leggero aumento del Tac complessivo di 13.400t a partire dal 2013, con una quota di 7.548t dell´Ue rispetto a 5.756t nel 2011 e 2012. Ulteriori misure sono state adottate per rafforzare una serie di aspetti di controllo e la stagione di pesca un mese per pescherecci con reti a circuizione nell´Atlantico orientale e nel Mediterraneo è stata rinviata di dieci giorni. Nel corso del 2013 riunione annuale dell´Iccat, le nuove regole sono state concordate per l´uso di telecamere stereoscopiche, quando il tonno rosso praticata dal vivo sono ingabbiato in fattorie. Il totale ammissibile di cattura totale (Tac) non è stato modificato ma la quota dell´Ue per il 2014 è salito a 7.939 tonnellate a causa dell´inclusione della quota croata di 390,6 tonnellate. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
CONCENTRAZIONI: LA COMMISSIONE APPROVA L´ACQUISIZIONE DI ARMAJARO TRADING ECOM |
|
|
 |
|
|
La Commissione europea ha autorizzato la proposta di acquisizione del trading e società di trasformazione Armajaro Trading Limited (Regno Unito) dai suoi concorrenti Ecom Agroalimentare Corporation Ltd (Svizzera) ai sensi del regolamento Ue sulle concentrazioni. La Commissione ha concluso che l´operazione non solleverebbe problemi di concorrenza perché la società avrebbe continuato ad affrontare la forte concorrenza dopo la fusione e consumatori con un numero sufficiente di altri fornitori è disponibile su tutti i mercati interessati. La Commissione ha esaminato l´impatto della concentrazione proposta sulla concorrenza nei mercati dei i) la fornitura e la consegna di fave di cacao, ii) la fornitura dei prodotti di cacao semilavorati e iii) l´approvvigionamento e la consegna di chicchi di caffè verde. La fusione crea uno dei più grandi fornitori al mondo di semi di cacao, con una posizione di rilievo sul mercato dei semi da coltivazione dell´Africa occidentale e in particolare per il sempre più ricercato fagioli con origine tracciabile e certificata. La Commissione ha rilevato, tuttavia, che l´operazione proposta non solleva problemi di concorrenza, in quanto i clienti possono passare a fornitori alternativi come le case di trading Noble, Olam, Sucden, Touton e Transmar. I prodotti semilavorati a base di cacao comprendono pasta di cacao, burro di cacao e torta di cacao / polvere. Le attività delle parti si sovrappongono principalmente in relazione alla fornitura di burro di cacao. La Commissione è giunta alla conclusione che il progetto sarà in relazione alla fornitura di cacao semilavorati non solleva problemi di concorrenza in quanto la nuova entità sarebbe ancora affrontare sufficiente concorrenza soprattutto da parte dei tre più grandi società di trasformazione del cacao integrata Archer Daniel Midlands ("Adm" ), Barry Callebaut ("Bc") e Cargill saranno esposti. Inoltre, i clienti - continuano a rivolgersi ad altri fornitori non integrati, perché in questo mercato, ci sono alcuni nuovi concorrenti e concorrenti che hanno ampliato la loro presenza nello Spazio economico europeo (See) - ad esempio per cacao semilavorati con origine tracciabile e certificata. L´indagine della Commissione ha rivelato che la fusione con rispetto per l´approvvigionamento e la consegna di chicchi di caffè verdi né indebolire la concorrenza guidare ancora i prezzi fino è probabile. In realtà, i clienti hanno dopo la fusione né sufficienti alternative per i chicchi di caffè standard, così come i chicchi di caffè con l´origine tracciabile e certificata da diverse aree di coltivazione e gradi disponibili. L´operazione è stata notificata alla Commissione il 11 aprile 2014. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
VCO - SAVE THE FOOD: INCONTRO SULLO SPRECO ALIMENTARE |
|
|
 |
|
|
Si svolgerà giovedì 5 giugno alle ore 9,30 a Baveno un incontro sul tema dello spreco alimentare, organizzato dalla Cdc di Verbano Cusio Ossola insieme ai partner locali del turismo congressuale. "Save the food" riguarda soprattutto quel che il settore turistico - in particolare quello congressuale - può fare in concreto, con concreti esempi ed esperienze. Con il Banco Alimentare la Cdc lavorato da gennaio per organizzare la prima sperimentazione nel Vco di recupero di cibo cotto dalle strutture alberghiere. Siticibo, gestito dal Banco Alimentare, nel 2013 ha recuperato e redistribuito da mense ed alberghi ben 225mila porzioni di cibo cotto, oltre 68 tonnellate di prodotti da forno e 102 tonnellate di frutta. "Save the food" e´ un evento green: anzi, un "Lago Maggiore Green Meeting" - la declinazione sostenibile dell´offerta congressuale di questo territorio, una realtà davvero significativa e non sempre ben conosciuta. Save the Food é realizzato nell’ambito del progetto di cooperazione transfrontaliera Italia Svizzera 2007-2013 “Lago Maggiore Meeting Industry: Green Meetings by the Blue-waters Lake” ed è promosso da: Cdc del Vco, capofila Italia, Cdc di Varese, Cdc di Novara, Atl di Novara, Provincia del Vco, Comune di Verbania, Distretto Turistico dei Laghi, Ente Giardini Botanici Villa Taranto, Federalberghi Prov. Vco, Lago Maggiore Conference,unione del Commercio, Turismo, Servizi e Pmi della provincia del Vco, Ascona Locarno Ente Turistico Lago Maggiore. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SARDEGNA: RICONOSCIMENTO ORGANISMI PER CONSULENZA AGRICOLA, RIAPERTI I TERMINI |
|
|
 |
|
|
Cagliari- L’agenzia Laore Sardegna ha riaperto i termini di partecipazione del bando per il riconoscimento degli organismi idonei a erogare i servizi di consulenza aziendale agricola e/o forestale previsti dalla misura 114 del Psr 2007-2013 "Utilizzo dei servizi di consulenza da parte degli imprenditori agricoli e forestali". La misura prevede un sostegno finanziario agli imprenditori agricoli e ai detentori privati di aree forestali che utilizzano servizi di consulenza erogati da organismi riconosciuti dalla Regione. Tali servizi consistono in prestazioni tecnico-professionali finalizzate a favorire il rispetto dei criteri di gestione obbligatori (Cgo), delle buone condizioni agronomiche ed ambientali (Bcaa) e dei requisiti di sicurezza sul lavoro prescritti dalla normativa comunitaria e nazionale. Le prestazioni potranno, inoltre, mirare a migliorare la competitività del sistema economico produttivo. Possono partecipare al bando i soggetti giuridici di diritto privato costituiti con atto pubblico nelle forme previste dal codice civile quali, ad esempio, società, fondazioni e associazioni costituite da professionisti. La domanda di riconoscimento dovrà essere presentata entro il 31 maggio 2014 tramite raccomandata con avviso di ricevimento, corriere espresso o consegna a mano all´ufficio protocollo (aperto dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13.30 e il pomeriggio dalle 15 alle 17.30), al seguente indirizzo: Agenzia Laore Sardegna Dipartimento per la multifunzionalità dell´impresa agricola, per lo sviluppo rurale e per la filiera agroalimentare Via Caprera n° 8 - 09123 Cagliari . Per ulteriori informazioni numero fisso 070 6026 2326 |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
BASILICATA: SVILUPPO RURALE, ILLUSTRATA L’ARCHITETTURA DEL NUOVO PROGRAMMA |
|
|
 |
|
|
I nuovi elementi della programmazione strategica dello sviluppo rurale per il prossimo settennio sono stati al centro dell´incontro organizzato dal Dipartimento Politiche Agricole e Forestali della Regione Basilicata svoltosi questa mattina nella sala Inguscio a Potenza. A illustrare il quadro generale del Programma di Sviluppo Rurale (Psr), tra passata e futura programmazione, è stato Matteo Rastelli, dipendente Agea della sede di Bruxelles. Durante il seminario è stato anche annunciato che l’incontro con il tavolo del partenariato per presentare il documento di programmazione in fase di redazione, si svolgerà il prossimo 11 giugno, prima della consegna ai servizi della commissione, prevista per il prossimo 22 luglio. L’occasione sarà utile per integrare e inserire, in modalità condivisa con i portatori di interesse, gli interventi ritenuti più utili ed efficaci per rispondere ai fabbisogni presenti sul territorio. La tabella di marcia prevede che con il nuovo Programma di Sviluppo si potrà essere operativi da gennaio 2015 proponendo la partecipazione ai futuri bandi attraverso modalità a sportello. Rastelli ha evidenziato che gli elementi della riforma, oltre a prevedere il coordinamento e la complementarità con gli altri fondi europei (Fse, Fesr, Fondo di Coesione), sono l’innovazione, intesa come priorità trasversale del programma, la crescente attenzione verso le misure agroambientali e i cambiamenti climatici, l’introduzione di pacchetti per la semplificazione della gestione finanziaria, l’adozione di strumenti per fabbisogni emergenti e la flessibilità nella scelta delle misure. Soffermandosi sull’approccio strategico ha declinato le sei priorità e le relative 18 focus area. Tra queste: promuovere il trasferimento di conoscenze e l’innovazione nel settore agricolo e forestale, potenziare la competitività e della redditività delle aziende agricole, promuovere l’organizzazione delle filiere e la gestione del rischio in agricoltura, valorizzare gli ecosistemi, usare in modo efficiente le risorse e adoprarsi per l’inclusione sociale. Rastelli ha spiegato che all’articolazione interna nelle 18 focus area si associa un obiettivo specifico (target) da raggiungere a fine programmazione e che le misure si articolano in un insieme di sotto-misure; similmente anche a questo livello ciascuna sottomisura può essere allocata contemporaneamente in più focus area relative ad una priorità o su focus area di differenti priorità. Rastelli ha ascoltato anche lo stato di avanzamento dei lavori del documento di programmazione 2014/2020 in fase di stesura presso il Dipartimento Politiche Agricole, suggerendo di adottare un approccio analitico e razionale per la scelta degli interventi, basata sull’analisi reale dei fabbisogni. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
AGRICOLTURA, ASSESSORE LOMBARDIA: PAC SOSTENGA ZOOTECNIA
|
|
|
 |
|
|
Bigarello/mn - L´assessore all´Agricoltura della Lombardia ha visitato due aziende agricole a Bigarello, in provincia di Mantova. Piu´ Di 450 Aziende Visitate - Da quando è stato eletto sono oltre 450 le imprese che l´assessore ha scelto di vedere in prima persona, "per conoscere gli agricoltori, ascoltare le loro storie professionali e toccare con mano le esigenze quotidiane". Mais, Cereali E Tanto Latte - L´impresa agricola condotta da Luigi, Guido, Michele e Massimo Giacon conta su 100 ettari coltivati a mais, cereali ed erba medica e 90 vacche da latte allevate, con una produzione annuale di 930 tonnellate di latte conferite alla Latteria sociale Mantova. "L´azienda - ha commentato ieri l´assessore - costituisce un esempio di impresa agricola familiare efficiente, della quale nel 2014 si celebra l´anno internazionale. Non dimentichiamo che anche in Lombardia le realtà agricole familiari rappresentano oltre il 90% del totale". Allevamento A Ciclo Chiuso - L´assessore all´Agricoltura della Lombardia ha visitato successivamente l´azienda agricola di Mario e Riccardo Comparini, una delle poche realtà della Pianura padana che praticano il ciclo chiuso nell´allevamento della carne bovina, con la linea vacca-vitello ad alimentare circa 150 capi di razza Limousine. "Nel documento recentemente consegnato al ministro delle Politiche agricole e alla Conferenza delle Regioni dal blocco del Nord, che sono riuscito a compattare su una strategia comune e di lungo respiro per la crescita dell´agricoltura - ha sottolineato l´assessore lombardo - anche la linea vacca-vitello trova uno spazio significativo di attenzione". Rilanciare Filiera Made In Italy Della Carne - "Lo scopo è quello di rilanciare una filiera Made in Italy, che possa dare maggiore valore agli allevatori e alla filiera da carne - ha specificato l´assessore - riducendo allo stesso tempo una dipendenza dall´estero sugli approvvigionamenti che è arrivata al 93% e che ritengo sia pericolosa sul piano della sovranità alimentare. Se non si recupera terreno nei confronti di altri competitor, il rischio è quello di non avere più alcuna autonomia sul segmento della carne bovina. Questo significa che saranno altri non soltanto a decidere i prezzi ai quali vendere, ma anche la qualità e la quantità del prodotto che esporteranno da noi". Sostenere Zootecnia Nella Pac - Sul negoziato della Pac, che si avvicina a un´altra settimana cruciale per la definizione interna delle risorse, l´assessore lombardo si mostra fiducioso: "Il ministro delle Politiche agricole è bergamasco e sono certo che sa che il sostegno ampio alla zootecnia è l´unica strada per non perdere ulteriore terreno nei confronti dei più avanzati Paesi europei in ambito agricolo". |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
CARNE DI QUALITÀ, L´EUREGIO SOSTIENE LA COOPERAZIONE TRANSFRONTALIERA |
|
|
 |
|
|
Bolzano - Strategie, marketing, sicurezza del prodotto. La carne di qualità è stata al centro di un convegno organizzato a Innsbruck dall´Euregio Tirolo-alto Adige-trentino. Tra gli obiettivi fissati, quello di migliorare e sostenere la cooperazione transfrontaliera fra i produttori, e di dare vita a progetti comuni. La carne rappresenta uno dei prodotti di qualità di punta per tutte e tre le regioni del Tirolo storico, che proprio partendo da questo presupposto hanno deciso di confrontare le proprie esperienze e porre le basi per una maggiore cooperazione nel settore. "La politica locale - ha sottolineato il vicepresidente del Land Tirolo, Josef Geisler - si pone come traguardo quello di sostenere la cooperazione transfrontaliera in tutte le sue forme". Nel suo intervento, Geisler ha sottolineato il grande sviluppo vissuto negli ultimi anni dal marchio di qualità del Tirolo, "che ha consentito a un migliaio di agricoltori di produrre un giro di affari di 2,5 milioni di euro. Per quanto riguarda la carne, la nostra forza sta nell´ottima filiera che è stata creata partendo dal produttore per terminare con il consumatore finale". "L´alto Adige - ha aggiunto Hansjörg Prast, direttore di Export Organisation Südtirol (Eos) - offre le migliori condizioni climatiche e geografiche per l´allevamento del bestiame, e di ciò ne può beneficiare tutto il settore agricolo, che continua a poggiare sul pilastro principale rappresentato dai prodotti lattiero-caseari". In ogni caso, in Provincia di Bolzano, i produttori di carne sono circa 180, e i capi di allevamento messi sul mercato con il marchio di qualità nel corso del 2014 sono 438. "Le attività di produzione e vendita - ha concluso Prast - sono indirizzate quasi esclusivamente al mercato locale". Anche in Trentino, l´attenzione è rivolta alla tradizione e alla qualità, con un occhio particolare rivolto alle produzioni di nicchia: dalla luganega trentina alla mortandela della Val di Non, sino alla Ciuiga del Banale. "Tutti prodotti - ha sottolineato il direttore dell´Ufficio promozione territoriale, Giuseppe Bax - contrassegnati dal marchio di tutela Slow Food. Stiamo lavorando a progetti sull´allevamento e la produzione nel rispetto delle norme sul biologico, e attualmente in Trentino operano una sessantina di allevatori che forniscono principalmente i consumatori locali". |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
CARNE ED OLIO DI QUALITÀ: L´UMBRIA ALLA STRETTA FINALE NELLE TRATTATIVE SULLA NUOVA PAC. |
|
|
 |
|
|
Perugia - L´agricoltura umbra vive in questi giorni i momenti cruciali per la chiusura delle trattative nazionali che porteranno alla definizione della nuova politica agricola comunitaria in vista del nuovo programma di aiuti 2014-2020. Una serie di incontri, tutti dedicati alla nuova Pac sugli aiuti diretti all´agricoltura, sono infatti in corso in queste ore, da parte dell´assessore all´agricoltura dell´Umbria sia con le varie regioni italiane che con il Ministero delle politiche agricole, e oggi, nell´incontro finale tra il Ministro e gli assessori regionali all´agricoltura, si dovrebbe giungere alla conclusione del Piano che poi andrà confrontato con la Commissione Europea. In particolare, sottolinea l´assessore alle politiche agricole dell´Umbria, è in discussione l´ammontare degli aiuti "accoppiati" che potrebbero arrivare alla soglia del 15 per cento del budget totale nazionale. Sul tavolo c´è la proposta del Ministero che prevede l´assegnazione del dieci per cento dei finanziamenti disponibili. Ma, ricorda la Regione, la discussione è ancora aperta e forte tra le varie regioni anche sulle colture e sulle attività da agevolare. E per l´Umbria in questo contesto è particolarmente importante dare il massimo sostegno alle misure sugli aiuti diretti che sono fondamentali per il sostegno e lo sviluppo di settori strategici della nostra agricoltura, quali la zootecnia, l´olivicoltura, i cereali e le oleoginose, oltre al vino ed al tabacco che sono oggetto di strumenti diversi. Dopo aver chiuso nel migliore dei modi la trattativa sull´Ocm vino, che ha portato nella nostra Regione 6,5 milioni di euro l´anno in più rispetto al precedente piano, e dopo aver "guadagnato" un incremento del 10 per cento sui finanziamenti destinati agli investimenti nel Piano di sviluppo rurale, l´Umbria insomma sta cercando di ottenere i migliori risultati anche per carne ed olio di qualità che da sempre qualificano l´agricoltura regionale. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
IN ARRIVO 6,5 MILIONI DI EURO ALLE AZIENDE DEL COMPARTO BERGAMOTTICOLO REGGINO
|
|
|
 |
|
|
Catazaro - L’assessore regionale all’agricoltura Michele Trematerra rende noto che il dirigente generale del dipartimento Giuseppe Zimbalatti ha approvato due importantissimi decreti che riguardano il comparto bergamotticolo reggino. “Un altro traguardo molto importante – ha affermato Trematerra – sia per noi che per le aziende della filiera del bergamotto che si trovano nella zona di produzione della Dop ‘Bergamotto di Reggio Calabria’. Siamo particolarmente soddisfatti della rapidità con la quale il Dipartimento agricoltura sta operando in favore del comparto bergamotticolo che dobbiamo necessariamente tutelare e valorizzare nella maniera giusta e che continueremo a sostenere con grande impegno”. Con il primo decreto si da il via allo scorrimento della graduatoria, dal 42° al 72° posto, dei beneficiari della misura che concerne il miglioramento fondiario dei bergamotteti, mentre l´impegno di spesa della misura sarà portato da 2 a 3,2 milioni di euro. Con l´altro decreto, invece, si riapre il bando per la realizzazione di industrie e impianti di trasformazione del bergamotto, con una dotazione finanziaria di 1,3 milioni con un incremento complessivo notevole: si passa infatti da 2 a 3,3 milioni di euro (2 milioni erano stati già stati con graduatoria definitiva). “Dopo la recente approvazione delle graduatorie - ha ancora evidenziato l’esponente della Giunta -. Relative agli aiuti a sostegno degli investimenti nelle aziende bergamotticole ed agli aiuti a sostegno degli investimenti per la trasformazione e la commercializzazione del bergamotto e dei suoi derivati, il Dipartimento regionale, compie un altro importante passo in favore del comparto bergamotticolo reggino, riuscendo in sostanza a recuperare, bandire e assegnare la notevole cifra di 6,5 milioni di euro e confermando l’impegno ad offrire alle aziende il massimo supporto per lo sviluppo delle loro attività e la promozione della qualità delle loro produzioni”. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
QUOTE LATTE, ASSESSORE LOMBARDIA: NON SI DOVEVA OPERARE |
|
|
 |
|
|
Milano - "Per il quarto anno consecutivo la produzione nazionale di latte è rimasta all´interno dei paletti definiti dall´Unione europea: gli allevatori hanno prodotto complessivamente 10,831 milioni di tonnellate, contro 10,923 milioni di tonnellate assegnate da Bruxelles. Questo significa che ero nel giusto, molti mesi fa, quando proposi al ministro delle Politiche agricole, seguito dai colleghi delle Regioni del Nord, di non operare la trattenuta ai primi acquirenti, per non gravare su una situazione economica dei produttori non proprio rosea". Lo dice l´assessore all´Agricoltura della Lombardia, commentando i dati relativi alla produzione annuale di latte per la campagna 2013/2014. Operazioni Che Hanno Danneggiato Agricoltori - "Se avessero dato retta alla richiesta degli assessori della Macroregione agricola del Nord, che concentra il 90 per cento della produzione lattiera del Paese, si sarebbero evitate - spiega l´assessore - operazioni che hanno avvantaggiato solamente le banche, danneggiando gli allevatori". Si Apre Nuova Fase - La Lombardia è la più importante regione italiana per la produzione di latte, con quasi 6.000 allevamenti e 4,5 milioni di tonnellate prodotte. "Ora - prosegue il responsabile dell´Agricoltura regionale - bisognerà affrontare il percorso di avvicinamento alla fine del regime delle quote latte, fissato per il 31 marzo 2015, consapevoli che si aprire una nuova fase per i produttori del Nord, chiamati a confrontarsi con le stalle del Nord Europa". Maggiore Programmazione - La strada indicata dall´assessore va nella direzione di una "maggiore programmazione della produzione da parte dei consorzi di tutela, dell´etichettatura e della trasparenza delle produzioni a livello internazionale, del rafforzamento della filiera, per aumentare la competitività". Dop Una Priorità - "La qualità e le produzioni Dop rimarranno una delle priorità da seguire - insiste l´assessore lombardo -. Non serve, come qualcuno ha sostenuto, un ´pacchetto latte 2´, ma applicare le norme e le opportunità già esistenti. Ai produttori del Nord dobbiamo garantire un´economia reale, tenendoli lontani da nuova burocrazia e da forme di economia di carta che negli anni hanno solamente portato una decrescita della sovranità alimentare anche sul versante lattiero". |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
PIADINA ROMAGNOLA IGP, SULLA GAZZETTA EUROPEA IL DOCUMENTO CHE PRELUDE AL RICONOSCIMENTO DEFINITIVO. |
|
|
 |
|
|
Bologna - “Una bella notizia per un prodotto che in tutto il mondo parla di questa regione e delle sue tradizioni enogastronomiche. L’igp per la piadina romagnola porterà a 40 il numero delle specialità del nostro territorio tutelate nella loro unicità dall’Europa. E’ un primato nazionale ed è il riconoscimento di un’agroalimentare straordinariamente ricco di storia, di tradizione, biodiversità e tipicità, che ha saputo conciliare modernità e identità. Tra non molto, fuori dalla Romagna nessuno potrà più usurpare il nome di questo prodotto unico e irripetibile”. Così l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni commenta la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Ue del “documento unico” per il riconoscimento della Igp Piadina romagnola - Piada romagnola. La procedura prevede ora tre mesi per la presentazione di eventuali osservazioni e la successiva definitiva registrazione dell’indicazione di origine. La zona di lavorazione e confezionamento della Piadina Romagnola - Piada Romagnola comprende la Romagna storica e più precisamente l’intero territorio delle Province di Rimini, Forlì-cesena e Ravenna e di alcuni Comuni della Provincia di Bologna. In base al disciplinare gli ingredienti base dell’impasto sono farina, grassi, sale ed eventualmente lievito. È vietata l’aggiunta di conservanti, aromi e altri additivi. Il prodotto può essere presentato nella variante, più sottile e larga, “alla Riminese”. La commercializzazione può avvenire in involucri di carta alimentare o tessuto per il prodotto destinato all’immediata somministrazione, oppure in buste alimentari perfettamente sigillate per il consumo differito. Nel caso di adozione di un processo produttivo che comprenda la realizzazione manuale di almeno tre fasi e in assenza di confezionamento chiuso, potrà essere utilizzata la dicitura “lavorazione manuale tradizionale”. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
CONSOLIDAMENTO DELLE CONOSCENZE SUL FITOPLANCTON LACUSTRE |
|
|
 |
|
|
Dopo alcuni anni di attività nel monitoraggio dei corpi idrici lacustri e nell’applicazione dell’indice del fitoplancton per la definizione dello Stato Ecologico dei laghi, così come richiesto dal D.lgs. 152/2006, preso atto della forte necessità di confronto esistente a livello nazionale, Appa Trento e Arpa Lombardia in collaborazione con il Cisba (Centro Italiano Studi di Biologia Ambientale) , organizzano un momento di confronto fra operatori che si occupano della determinazione e del conteggio del fitoplancton lacustre. Questo raffronto, rivolto a coloro che già lavorano sul fitoplancton nella propria realtà territoriale, si prefigge come scopo il consolidamento delle abilità nell’applicazione del metodo. L’obiettivo del corso è quindi quello di fornire agli operatori del Sistema agenziale e a tutti coloro che già operano nel campo del biomonitoraggio un’opportunità di aggiornamento sulle metodiche di conteggio e sull’applicazione dell’indice. Attraverso questo momento di approfondimento si cercherà di consolidare, confermare, ed eventualmente di reindirizzare le conoscenze degli operatori, di dare l’opportunità di confrontarsi sulle problematiche che possono sorgere nell’applicazione della metodica proposta. Dopo due giorni di corso (lezioni e laboratorio) verrà offerta l’opportunità, previa prenotazione, anche ad una platea più numerosa di seguire il punto di vista degli esperti e di confrontare con i colleghi le questioni tecniche di interesse quotidiano. Il corso ha ottenuto il patrocinio del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio del mare. Il programma del corso e del workshop è consultabile sul sito di Appa all’indirizzo http://www.Appa.provincia.tn.it/agenda_eventi_ambientali/ pagina478.html
|
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
CALABRIA, CONVEGNO REGIONALE DI CONFINDUSTRIA: L’ORIGINE E LA STORIA DEI PRODOTTI AGROALIMENTARI ITALIANI |
|
|
 |
|
|
L’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri, intervenendo in videoconferenza al convegno regionale di Confindustria sul tema: “Non solo marchi. Come comunicare e difendere il valore, l’origine e la storia dei prodotti agroalimentari italiani”, ha dichiarato che “dobbiamo costruire un marchio della Calabria che abbia i colori della nostra cultura, l’intelligenza dei nostri giovani e i sapori delle nostre eccellenze agricole e alimentari”. L’assessore Caligiuri, dopo avere ribadito “l’importanza della comunicazione e l’identità del marchio, decisivi in una società globalizzata tanto più in un territorio regionale dalla comunicazione debole”, ha anche evidenziato come, “in uno scenario nazionale difficile, elementi di dinamicità provengono in Calabria dai settori dell’agroalimentare e della cultura” e ha anche ricordato “le iniziative sulla ricerca e l’educazione che hanno rafforzato il rapporto con il lavoro e lo sviluppo economico, in particolare con il settore agroalimentare”. A riguardo, Caligiuri ha citato l’istituzione del Poli di innovazione, i bandi di “Calabriainnova” per gli spin-off universitari, le start-up dei giovani laureati, il sostegno alle piccole e medie imprese (con una media di due mesi tra la presentazione delle domande e l’ufficializzazione delle graduatorie), l´avvio - primi nel Mezzogiorno - delle attività di dieci Poli Tecnico-professionali orientati sul turismo con annessa filiera dell´agroalimentare. Inoltre Caligiuri ha evidenziato le iniziative sul piano culturale, dalla riapertura delle sale dei bronzi di Riace del Museo di Reggio Calabria alle iniziative per ricordare il pittore Mattia Preti, che culmineranno in autunno con l´esposizione a Taverna per la prima volta nella regione di una tela di Caravaggio, il più grande pittore di tutti i tempi. “La Calabria – ha concluso Caligiuri – sta dimostrando in questi anni grande vivacità culturale, contribuendo a costruire, in uno scenario difficile, un´identità regionale basata sulla cultura, nelle sue varie e molteplici espressioni”. In tale contesto, Caligiuri ha apprezzato l’iniziativa promossa dal Presidente regionale dell´Unione Industriali Giuseppe Speziali. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
TRENTO: VARIETA’ DI VITE RESISTENTI, UN’OPPORTUNITA´ |
|
|
 |
|
|
Per Le Aree “Sensibili” Un gruppo di esperti del settore viticolo composto da rappresentanti ministeriali e regionali e dai referenti nazionali del settore vino ha partecipato nei giorni scorsi, alla Fondazione Edmund Mach, ad un incontro sulle opportunità di utilizzo delle varietà di vite resistenti alle principali malattie fungine. Sotto la lente dei funzionari le nuove varietà di vite tolleranti a oidio e peronospora recentemente iscritte nel Registro nazionale delle varietà di vite grazie alla Fondazione Edmund Mach che assieme alla Provincia autonoma di Trento è impegnata nella messa a punto di tecniche innovative per promuovere una viticoltura sostenibile anche attraverso la selezione di nuove varietà. I funzionari hanno avuto l’opportunità di visitare i campi sperimentali, conoscere le attività di ricerca, discutere di alcune norme che non consentono al momento un pieno utilizzo di queste varietà e degustare i vini prodotti. Si tratta delle varietà Solaris, Johanniter, Helios, Prior, Cabernet Carbon e Cabernet Cortis, create dall’Istituto Viticolo Statale di Freiburg e testate da alcuni anni dal Centro ricerca e innovazione, particolarmente impegnato nell’attività di miglioramento genetico orientato alla resistenza per ridurre i trattamenti antiparassitari. A queste vanno aggiunte Bronner e Regent, le due varietà iscritte nel registro su richiesta dalla Provincia autonoma di Bolzano. La Provincia autonoma di Trento le ha inserite tra le varietà in osservazione in Trentino ritenendo interessante l’utilizzo in zone “difficili”, con presenza di vigneti poco o per niente meccanizzabili, e anche in zone particolarmente sensibili dal punto di vista ambientale, quali vigneti confinanti con strade, ciclabili, parchi e abitazioni civili. Altro aspetto favorevole di questi vitigni è la riduzione dei residui di prodotti chimici nelle uve, aspetto da non sottovalutare, in quanto il concetto di qualità oggi tiene sempre più conto anche della salubrità dello stesso prodotto agricolo. Http://goo.gl/trda9j |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
OCM VINO, LOMBARDIA: 3 MILIONI PER PROMOZIONE |
|
|
 |
|
|
Chiuro/so - "I contributi andranno a chi produce vino in bottiglia. Nel panorama lombardo ci sono ancora molti produttori che lavorano così. Quest´anno oltre 3 milioni di euro sono a disposizione dell´Ocm vino per la promozione al di fuori dei confini europei". Lo ha detto l´assessore regionale all´Agricoltura, al termine dell´incontro avuto a Chiuro (Sondrio) con Pietro Nera, titolare dell´omonima azienda vinicola. Assecondare Crescita Mercato Estero - "In una fase in cui è il mercato estero a dominare - ha proseguito l´assessore -, con un tasso di crescita dell´11,6 per cento contro una media nazionale del 7,6 per cento, a fronte di modificate abitudini alimentari del nostro Paese, vogliamo consolidare questa tendenza. Per farlo ci sono le risorse, cambiando modalità: per sostenere il lavoro dei territori finanzieremo i consorzi in maniera aggregata". |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
CIBO: UN MARCHIO VALTELLINA È NECESSARIO |
|
|
 |
|
|
Morbegno/so - "Il consumatore deve capire che il prodotto di montagna non è solo buono, ma utile per il territorio, per la tenuta del comparto agricolo in particolare, che in montagna significa presidio e difesa del sistema nel suo complesso". Lo ha detto l´assessore regionale all´Agricoltura, intervenendo al seminario dedicato al ´Prodotto di montagna´, indicazione facoltativa di qualità prevista da un regolamento comunitario. L´atto, approvato dalla Commissione, è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale europea perché sia efficace e applicabile. Ora Di Fare Scelte - "Ben venga un marchio Valtellina - ha specificato l´assessore - sulla scia di esperienze simili, come quella trentina. Prodotto e territorio, del resto, sono una cosa unica: chi va in Francia, in Borgogna o nella Champagne, cerca il prodotto che identifica il territorio. Sono poi i territori che devono scegliere. E´ arrivato il momento. Decida la Valtellina, poi, su cosa puntare". "Il prodotto di montagna ha un significato etico, sull´aspetto qualitativo siamo tutti d´accordo - ha aggiunto l´assessore lombardo -. Ogni area può fare scelte autonome, le risorse a disposizione per la promozione - 60 milioni di euro - ci sono e dovranno essere utilizzate, coinvolgendo i territori stessi sulle scelte più adeguate". Azioni Coordinate - "In un territorio che rappresenta il 40 per cento del totale regionale - ha detto il sottosegretario regionale ai Rapporti Istituzioni regionali, Attuazione del Programma, Politiche per la Montagna, Programmazione negoziata, Macroregione delle Alpi e Quattro motori per l´Europa, introducendo i lavori del convegno - occorre coordinare le azioni a favore della montagna, per far emergere le grandi opportunità che essa offre, a partire dal valore aggiunto che i prodotti di montagna potranno sicuramente garantire". Svizzera Ancora Più Avanti - Il termine ´prodotto di montagna´ può essere applicato ai prodotti forniti da animali, ai prodotti dell´apicoltura e a quelli di origine vegetale, secondo criteri specifici normati dal regolamento stesso. La Svizzera, ad esempio, definisce la materia in maniera ancora più specifica, introducendo anche la designazione di prodotto ´di alpeggio´, oltre che ´di montagna´. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|