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Notiziario Marketpress di Lunedì 15 Settembre 2014
YALTA STRATEGIA EUROPEA: INTERVENTO DI JOSÉ MANUEL DURãO BARROSO PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA “LAVORARE INSIEME PER UNA UCRAINA UNITA IN UN CONTINENTE UNITO”  
 
Kiev, 16 settembre 2014 - Signore e Signori, E ´un grande piacere di unirsi a voi quest´anno per l´undicesimo strategia Annual Meeting Yalta europea. Ogni anno, questo incontro rende un valido contributo per affrontare una vasta gamma di sfide regionali nel contesto di un mondo in rapida evoluzione. In un solo anno l´Ucraina ha vissuto molti eventi chiave. La storia è stata "avanti veloce", con una rivolta popolare, la gente in piedi per quello in cui credevano era giusto e giusto. Ma, la storia era anche "riavvolto" attraverso le azioni della Russia, che chiaramente non appartengono a questo secolo e dovrebbe essere lungo sepolto nei libri di storia. L´atto finale di Helsinki del 1975 ha stabilito l´integrità territoriale e dei diritti umani come centrale l´ordine di protezione europeo. Quasi 40 anni dopo, questo consenso è stato messo alla prova. Siamo tutti in questo mondo insieme. E solo insieme - le regole del gioco e non con le regole - saremo in grado di raggiungere le società più libere, più tolleranti, più prospera e più inclusive per tutti i nostri cittadini. L´annessione della Crimea e la destabilizzazione dell´Ucraina orientale è stata una sfida smussato per legge e l´ordine internazionale. Essa riguarda non solo l´Ucraina, ma l´Europa nel suo complesso e la più ampia comunità internazionale. E, come ci incontriamo a Kiev, non lontano da Maidan, voglio ringraziare il popolo ucraino per il loro esempio. Hanno chiaramente e coraggiosamente espresso il desiderio di prendere il loro futuro nelle proprie mani. Sventolando bandiere europee e campeggio sotto cieli aperti a temperature di congelamento, il popolo ucraino ha dimostrato il motivo per cui l´Europa è importante, cosa significa l´Europa e ciò che l´Europa rappresenta. Il popolo ucraino in piedi per la libertà, la democrazia e stato di diritto. Questi sono proprio i valori che sono alla base dell´Unione europea. E, l´Europa dovrà sempre stare con i paesi che vogliono impegnarsi su questa strada. Questo è ciò che vogliamo per l´Ucraina e ciò che il nostro rapporto è tutto. Per sostenere l´Ucraina a diventare un paese più democratico e governato da regole. Una società più prospera e moderna. Ucraina merita le stesse opportunità che sono stati potuti permettere ad altri paesi dell´Europa orientale dopo la caduta del muro di Berlino. Basta guardare l´evoluzione di Ucraina e Polonia in questi ultimi decenni. Nel 1990 l´Ucraina era avanti di Polonia nel Pil e aveva circa lo stesso livello di Pil pro capite. Solo 20 anni più tardi indicatori polacchi, sia il Pil complessivo e il Pil pro capite è tre volte superiore. E, questa trasformazione è accaduto anche prima dell´adesione. Questo era proprio l´obiettivo del nostro accordo di associazione, che è stato negoziato per più di 5 anni e che sarà ratificato la prossima settimana. La nostra intera politica del partenariato orientale è stato pubblico e trasparente. Non abbiamo mai progettato le nostre politiche "contro" nessuno. Non abbiamo mai cercato un rapporto esclusivo. Al contrario, abbiamo sempre incoraggiato i nostri partner orientali ad avere buoni rapporti con i loro vicini. Il caso dell´Armenia è istruttivo. Questo è un paese che ha anche negoziato un accordo di associazione con l´Ue, che ha siglato, ma all´ultimo minuto, sotto pressione, ha deciso di non firmare. Abbiamo critichiamo questa decisione? Abbiamo interrompiamo il nostro mestiere? Abbiamo adottare misure nei suoi confronti? Ovviamente no. Abbiamo rispettato la decisione dell´Armenia, anche se pentiti. Purtroppo, quello che è successo nel caso dell´Ucraina era esattamente l´opposto. L´ucraina ha voluto firmare, e alla fine ha firmato, l´accordo di associazione e la Russia non ha rispettato tale. Non voleva Ucraina a scegliere il suo percorso liberamente o determinare il proprio futuro. E, questo, naturalmente, non poteva essere accettata. Il resto della storia è purtroppo ben noto. Ci sono stati certamente eccessi commessi durante la transizione dal regime precedente a quello attuale. Ma, come la storia ci insegna, chi rende impossibile una transizione pacifica, rendono le rivoluzioni violente inevitabili. Sono venuto qui per esprimere il nostro sostegno chiaro e inequivocabile a questo paese. Lo dobbiamo al popolo ucraino. In questi ultimi mesi la Commissione ha lasciato nulla di intentato per fornire assistenza politica, finanziaria, economica e tecnica in Ucraina. Ai primi di marzo abbiamo proposto subito un pacchetto di sostegno complessivo pari a € 11000000000 dal bilancio europeo e le istituzioni finanziarie internazionali con sede nell´Ue. Abbiamo anche subito inviato una squadra di individuare le esigenze economiche e finanziarie delle autorità ucraine. Due programmi di assistenza macro-esercizio per un totale di € 1600000000 sono attualmente disponibili per l´Ucraina. 600.000.000 € sono già stati erogati e 760 € milioni possono essere erogati nel mese successivo, a condizione che alcune delle condizioni sono soddisfatte, in particolare le riforme economiche e la lotta contro la corruzione. Abbiamo anche concluso un programma di costruzione Stato valore di 350.000.000 € in sovvenzioni, di cui 250 milioni di € sono già stati pagati. E, siamo pronti a prendere in considerazione ulteriore assistenza finanziaria. Quindi, siamo fermamente impegnati ad aiutare l´Ucraina a far fronte alle conseguenze economiche della crisi. Siamo in particolare pronti ad ospitare una conferenza dei donatori alla fine dell´anno. Mentre assistenza economica e finanziaria sono essenziali, il commercio e gli investimenti sono inoltre strumenti chiave per aiutare la sostenibilità sicura a lungo termine per l´Ucraina. Le misure commerciali unilaterali proposte dalla Commissione europea nel mese di aprile - anche prima della firma dell´accordo di associazione - stanno già fornendo risultati con un inedito aumento del 14% delle esportazioni dell´Ucraina verso l´Unione europea negli ultimi mesi. Siamo anche impegnati ad affrontare la situazione umanitaria dura di quelle più colpite dal conflitto e per promuovere lo sviluppo sociale ed economico in tutta l´Ucraina. Questo è il motivo per cui io confermo che ci fornirà un ulteriore 22 milioni di € per sostenere le autorità ucraine in questi sforzi. Infine, stiamo anche aiutando l´Ucraina a soddisfare il proprio fabbisogno energetico. La Commissione ha presentato proposte che consentano i flussi inversi di gas degli Stati membri dell´Ue, in particolare dalla Slovacchia, Polonia e Ungheria. Ed ora stanno lavorando. Sono, tuttavia, non è un sostituto per un accordo globale che stiamo anche cercando attivamente. Ma, ovviamente, questa assistenza non è una soluzione rapida. Ha bisogno di essere integrata da un chiaro impegno da parte ucraina di proseguire le riforme politiche ed economiche. Migliore protezione dell´Ucraina contro ogni tentativo di minare la sua sovranità è quello di costruire una forte democrazia e di un´economia moderna. Per essere sostenibile, sforzi di riforma dell´Ucraina devono essere inclusiva. Nonostante la difficile situazione dell´Ucraina, è di essenza che le riforme politiche sono basate su un ampio dialogo nazionale. Questa è anche una parte essenziale e imprescindibile di trovare una soluzione politica duratura della crisi. Elementi chiave sarà quello di portare avanti le riforme relative alla costituzione, al decentramento - tutti a rafforzare uno stato ucraino, rendendo i cittadini ucraini orgogliosi del loro paese. Anche in questo caso, l´Ue continuerà a sostenere e assistere. Abbiamo istituito una struttura permanente dedicata alla Commissione, il Gruppo di Supporto Ucraina, per assistere le autorità ucraine a fornire questa agenda. Ma il programma di riforme Ucraina deve anche essere sia molto più profondo e più ampio. Si deve andare oltre la crisi immediata e aiutare il paese a muoversi verso il futuro. Politici ucraini devono affrontare questa sfida. Il battibecco del passato non aumentare in piedi globale dell´Ucraina. Speriamo che le prossime elezioni contribuiranno a rafforzare questo processo di riforma. Il fatto è che il consolidamento dell´indipendenza dell´Ucraina dipende in ultima analisi la stabilità politica del paese e la redditività economica. Signore e Signori, Siamo qui a Kiev in un momento in cui l´Ucraina potrebbe essere svolta la marea contro un conflitto che è costata troppe vite nella parte orientale di questo paese. Ciò include la morte di tutte le 298 persone a bordo volo Malaysia Airlines Mh17, abbattuti nel mese di luglio. Non più sangue deve essere versato. L´unione europea ha sempre sostenuto una soluzione negoziata e pacifica alla crisi attuale. Eventuali reclami o dubbi devono essere risolti politicamente, attraverso mezzi politici. Ci auguriamo che l´accordo di cessate il fuoco raggiunto lo scorso Venerdì sarà un primo passo verso una soluzione politica sostenibile tale, basata sul rispetto della sovranità dell´Ucraina, l´integrità territoriale, l´unità e l´indipendenza. E, siamo pronti a sostenere gli sforzi legati alla sua attuazione. Permettetemi a questo proposito raccomando le autorità ucraine e Presidente Poroshenko per la loro pazienza e disponibilità persistente ad impegnarsi in colloqui diplomatici - pur essendo di fronte a ricorrenti escalation del conflitto. Siamo naturalmente consapevoli della fragilità del cessate il fuoco, ma ha bisogno di essere sostenuta. Vorrei essere chiaro su questo. L´ucraina ha il diritto e il dovere di una nazione sovrana di difendersi da ogni minaccia alla sua integrità e per garantire la legge e l´ordine nel suo territorio. Tuttavia, vorrei affermare che dobbiamo lavorare per una soluzione politica .. Una soluzione militare non è una soluzione. Abbiamo bisogno di una soluzione negoziata che prevede il monitoraggio internazionale del confine russo-ucraino, il disarmo dei gruppi armati illegali e il ritiro delle forze russe che operano sul territorio ucraino. Questo deve essere seguito da riforme politiche che rassicurare tutti gli ucraini che hanno un posto nella costruzione di una nuova Ucraina. La storia ci insegna alcune lezioni. Essa ci insegna che coloro che non imparare da esso sono condannati a ripetere i suoi errori. Quindi, non possiamo sonnambuli in un conflitto aperto. Ma, non dobbiamo ignorare o placare comportamento aggressivo. Dobbiamo agire in modo responsabile e con decisione. Questo è il motivo per cui stiamo seguendo un duplice approccio. In primo luogo, mantenendo i canali aperti per ottenere una soluzione negoziata. Posso dirvi, non risparmiamo nessuno sforzo su questo. Sono stato personalmente in contatto con i presidenti Poroshenko e Putin più volte. Nelle zone sotto la responsabilità diretta della Commissione europea stiamo mediare attivamente colloqui trilaterali su questioni come il globale e approfondita di libero scambio e anche sull´energia. Siamo pronti ad ascoltare le preoccupazioni della Russia, ma non vogliamo rinunciare ai nostri principi e valori. In secondo luogo, abbiamo bisogno di mandare un chiaro segnale alla Russia che il suo comportamento ha costi. E, in questo, fin dall´inizio della crisi, abbiamo preso una serie di misure. Questi includono sospendere il dialogo politico, la cooperazione bilaterale; che sospende la partecipazione della Russia al G8; l´aggiunta di persone ei soggetti responsabili per l´annessione della Crimea e destabilizzazione Oriente per un divieto di visto e l´elenco congelamento dei beni; la progettazione di una politica di non riconoscimento di annessione di Crimea che ci stringere; e l´adozione di due tornate di misure restrittive sulle armi, beni a duplice uso, tecnologie sensibili e dei servizi finanziari. Queste sanzioni non sono un fine in sé, ma un mezzo per indurre la Russia a cambiare il suo comportamento. Sappiamo che le sanzioni da sole non risolveranno il problema, ma dovevano essere prese per segnalare la nostra preoccupazione grave e la condanna. Ho detto di recente che ci stavamo avvicinando rapidamente un punto di non ritorno in questo conflitto e nelle nostre relazioni con la Russia. Ma, c´era ancora tempo per una soluzione politica. Lasciate che vi dica quello che penso potrebbe essere fatto. In primo luogo, il cessate il fuoco deve essere rispettata e tutte le condizioni ad essa soddisfatta. I ribelli e le milizie hanno bisogno di disarmare, le truppe russe ritirate, e monitoraggio indipendente ed internazionale delle frontiere messe in atto. L´ucraina ha bisogno di andare avanti con la riforma della sua costituzione attraverso un ampio dialogo nazionale; si deve attuare il decentramento e adottare una legge di amnistia. In secondo luogo, per essere in grado di supportare pienamente la stabilizzazione dell´Ucraina, la Commissione è pronta, nel caso in cui l´Ucraina ratifica l´accordo di associazione con l´Ue, per proporre una maggiore flessibilità. Tale flessibilità consisterà nel ritardare fino al 31 dicembre 2015 l´applicazione provvisoria della Dcfta, pur continuando le misure commerciali autonome dell´Ue a vantaggio di Ucraina durante questo periodo. Su Energia, un prezzo per le nuove forniture di gas deve essere concordato, passato bollette stabilirono e un accordo per avere l´Ucraina come paese di transito nella più ampia rete europea del gas assicurato. In definitiva, la Russia deve scegliere se vuole essere un partner strategico o un rivale strategico. Se la Russia sceglie il secondo percorso, di essere un rivale, avremmo tutti insieme a prendere le conseguenze politiche, economiche e di sicurezza. Ma se si sceglie la prima, di essere un partner, la nostra offerta di negoziare un nuovo accordo si è fermato. Questo accordo potrebbe essere un elemento importante per uno spazio economico integrato nel continente europeo, da Lisbona a Vladivostok. Saremmo anche pronti ad esplorare le opzioni di impegnarsi con l´Unione doganale. Come ho detto più volte in passato, non siamo contrari all´integrazione regionale. In realtà, noi sosteniamo. Ma, naturalmente, l´integrazione regionale deve basarsi sulla libera volontà e il consenso delle parti. E non dovrebbe essere utilizzato per avanzare una nuova politica di blocchi o sfere di influenza. Piuttosto, dovrebbe abbassare le barriere e facilitare i contatti. Quindi mi auguro che la Russia capisce che cosa è in gioco e prende le decisioni giuste, per il bene dell´Ucraina, ma anche per se stessa e il bene della stabilità in tutto il continente europeo. Signore e Signori, Vorrei concludere condividendo con voi la mia visione per il continente europeo. Si tratta di uno di apertura a tutti i partner e al mondo, di una cooperazione basata su valori e principi comuni, delle economie libere e integrati, e il rispetto per la libera volontà del popolo. E ´in questa visione che l´Unione europea ha costruito la sua politica di allargamento e il suo partenariato orientale. E ´in questa visione che abbiamo lavorato in tutti questi anni ad approfondire la nostra partnership con la Russia e le altre contee nella regione. Abbiamo ricordato più volte che le nostre relazioni con i nostri vicini orientali non sono dannose per le loro relazioni con gli altri paesi vicini. Ma, abbiamo anche a che fare con il mondo così com´è, se è mai ad essere come vogliamo. Pertanto, l´Unione europea non potrà mai accettare l´inaccettabile. Quale potrebbe essere a rischio sarebbe non solo l´indipendenza dell´Ucraina, ma la sostenibilità e la fiducia di un ordine multilaterale basato su valori, dell´uguaglianza e dello Stato di diritto. Siamo impegnati a unità di Ucraina e per la pace e la stabilità europea. Ci siamo impegnati a lavorare insieme per una Ucraina unita in un continente unito. Grazie per l´attenzione.”  
   
   
DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE BARROSO DOPO IL SUO INCONTRO CON PETRO POROSHENKO, PRESIDENTE DELL´UCRAINA  
 
 Kiev, 15 settembre 2014 – “ Buon pomeriggio signore e signori, Questa visita a Kiev significa molto per me. Penso che possiamo dire che è un chiaro simbolo di sostegno dell´Europa per la sovranità e l´unità dell´Ucraina. Questo è il primo messaggio che ho trasmesso nuovamente al Presidente Poroshenko, ma anche attraverso i media qui per tutto il popolo ucraino. Siamo con voi. Vi assistiamo in questi tempi molto difficili. L´incontro che ho avuto poco fa con il presidente Poroshenko era come al solito molto cordiale, molto sostanziale, molto produttivo, e abbiamo discusso molte questioni legate ovviamente alla situazione in Ucraina e il rapporto tra l´Ucraina e l´Unione europea. La situazione in Ucraina è ancora molto fragile. Il cessate il fuoco concordato la scorsa settimana, a Minsk nel quadro del Gruppo di contatto è certamente un passo positivo che deve essere sostenere e rispettato. Tuttavia è ancora insufficiente a garantire una pace sostenibile. Oggi abbiamo discusso di come raggiungere meglio i progressi per una soluzione politica sostenibile del conflitto, basata sul rispetto della sovranità dell´Ucraina. Questo è il nostro obiettivo primario - una soluzione politica a questo conflitto sulla base del principio della sovranità dell´Ucraina. Abbiamo bisogno di una soluzione che ha chiare garanzie in materia di sicurezza e di controllo delle frontiere, così come un disarmo di tutti i gruppi illegali e il ritiro di tutte le truppe straniere. Abbiamo piena fiducia nella Poroshenko sforzi del presidente e ci congratuliamo con le sue iniziative per giungere ad una soluzione del genere. Sosteniamo piano di pace del presidente Poroshenko. Chiediamo alla parte russa per mostrare lo stesso impegno per la pace e agiamo in linea con le norme e principi internazionali. L´unione europea e la Commissione europea non si risparmiano alcuno sforzo per portare la pace in questo paese e per sostenere l´Ucraina superare questo periodo difficile. Mentre parlo, una riunione ministeriale trilaterale sull´impatto della parte di libero scambio del nostro accordo si svolge a Bruxelles, un incontro tra l´Ucraina e la Russia, mediata dalla Commissione europea. Ci auguriamo che una soluzione sostenibile si troverà ad affrontare le esigenze economiche dell´Ucraina, che proprio ora il presidente Poroshenko mi ha spiegato in dettaglio; e si spera anche di gestire alcune preoccupazioni della Russia, allo stesso tempo, che consente al Parlamento ucraino e del Parlamento europeo per andare avanti con la ratifica dell´accordo di associazione. Siamo anche impegnati nel mediare una soluzione per il problema energetico che garantisce un prezzo di mercato equo, il rimborso di debiti pregressi e assicurare un approvvigionamento stabile in Ucraina. Ci auguriamo che le riunioni trilaterali in materia di energia possono riprendere nei prossimi giorni. E ´urgente trovare un accordo interinale tra le parti in modo che il gas possa fluire di nuovo e in modo che l´Ucraina non deve affrontare il rischio aggiuntivo di carenza di gas nel prossimo inverno. In questo contesto, vorrei sottolineare la risposta positiva degli Stati membri dell´Unione europea a sostenere gli sforzi di diversificazione di Ucraina e attivazione dei flussi inversi in Ucraina, in particolare dalla Polonia, Ungheria e (più recentemente) Slovacchia. E mentre siamo impegnati a raggiungere e cercare soluzioni negoziate, anche noi non esitiamo a rispondere con decisione per il comportamento inaccettabile della Russia. Come sapete l´Unione europea ha già adottato misure restrittive in diversi settori dell´economia e che hanno recentemente intensificato la pressione approfondendo tali misure, nonché elencando altri individui al nostro divieto di visto e congelamento di asset lista. Queste misure mirano ad avvicinare la Russia alla conclusione che è meglio avere un rapporto positivo e costruttivo sia con l´Ucraina e l´Unione europea. E significano anche che l´Unione europea ei suoi Stati membri stanno dall´Ucraina. Sappiamo tutti che un paese sotto minaccia ha molte sfide da affrontare. Ma ho avuto l´opportunità di dire al presidente Poroshenko che le riforme politiche e il dialogo nazionale, sono parte essenziale e imprescindibile della soluzione politica duratura per la crisi. Il percorso decisivo per il cambiamento che l´Ucraina ha messo out per intraprendere deve continuare. Ecco perché accolgo con grande favore l´annuncio fatto dal presidente Poroshenko che sta per inviare la legge contro la corruzione per la ratifica. Credo che questa è una parte molto importante degli sforzi di modernizzazione di Ucraina per una regola completo del sistema di diritto nel paese. Riteniamo inoltre che le prossime elezioni legislative dovrebbero essere tenute secondo tutti gli standard internazionali e rappresentano un ulteriore sforzo per unire tutti gli ucraini. Sappiamo che in democrazia ci sono discussioni a volte di divisione, a volte anche dibattiti polarizzazione, ma sono sicuro che tutti i leader politici responsabili di Ucraina capiranno che questa volta l´unità è più importante di qualsiasi forma di divisione, e che sarà possibile esprimere differenze salvaguardando l´unità fondamentale del paese. Voglio dire ancora una volta a tutti gli amici ucraini che vediamo il nostro rapporto in maniera strategica. Stiamo discutendo di questi problemi più urgenti. Stiamo discutendo anche l´economia; ma uno dei nostri obiettivi è quello di portare l´Ucraina sempre più vicino all´Unione europea - se questo è, ed è, la volontà del popolo ucraino. Ecco perché anche noi affrontiamo le questioni che il presidente Poroshenko menzionato relativo al visto, il futuro regime di esenzione del visto che sarà sicuramente un modo concreto di mettere i cittadini europei e gli Stati membri dell´Unione europea ai cittadini ucraini Ucraina e più vicino a noi. Vorrei condividere con voi molto brevemente un punto sulla situazione umanitaria sul terreno. Secondo le Nazioni Unite, il numero di sfollati in Ucraina orientale è più che raddoppiato nel corso delle ultime tre settimane (260.000 persone). E circa il 9% della popolazione ucraina complessiva è nelle zone di conflitto. Così, proprio ieri la Commissione europea ha deciso di stanziare un ulteriore 22 milioni di € per soddisfare i bisogni più urgenti della popolazione, questo aggiunge agli sforzi già prese. In cima alle missioni umanitarie a breve termine, l´Ucraina potrebbe anche affrontare una sfida enorme nella ricostruzione della regione di Donbass, una volta che le ostilità si abbassano. L´unione europea è pronta a sostenere l´Ucraina in questo importante sforzo. Abbiamo anche discusso la situazione economica dell´Ucraina e delle sue esigenze di assistenza. Al fine di alleviare alcune delle pressioni di equilibrio esterno dell´Ucraina e le alte esigenze di finanziamento nazionali, l´Ue sostiene l´Ucraina, fornendo un´assistenza finanziaria sostanziale. Nel breve termine, i nostri sforzi sono focalizzati sulla fornitura di Amf in finanziamenti a medio termine. Due programmi separati, del valore di 1,6 miliardi di euro di euro combinati, sono attualmente disponibili per l´Ucraina. € 600.000.000 a finanziamenti sono stati già erogati, nonché 250 milioni in sovvenzioni per il programma di costruzione dello Stato. Siamo pronti a esaminare ulteriori richieste, ovviamente assumendo che gli sforzi di riforma continuerà. E siamo anche pronti, come ho detto, a guardare le questioni specifiche riguardanti la Dcfta che possono avere conseguenze economiche in Ucraina nel breve termine e di avere flessibilità nel considerare queste richieste dei nostri amici ucraini. Stiamo anche lavorando per una conferenza dei donatori che deve essere preparato accuratamente la parte ucraina al fine di portare risultati tangibili. Parleremo in seguito quando e come è meglio per organizzare questo. Quindi, per concludere, il presidente Poroshenko, cari amici, Il nostro messaggio è chiaro. Difendiamo le scelte sovrane dell´Ucraina. E stare a percorso europea dell´Ucraina. Questo non deve essere visto come minaccia per nessuno. Io credo veramente che in Europa, in un´Europa più ampia, siamo tutti di beneficiare di una Ucraina moderna, riformato, prospero e stabile. Siamo quindi pronti a continuare questo cammino con il popolo ucraino. Vi ringrazio per la vostra attenzione.  
   
   
DICHIARAZIONE DEL COMMISSARIO KRISTALINA GEORGIEVA SULL´ASSASSINIO DEL COOPERANTE BRITANNICO DAVID HAINES  
 
Bruxelles, 15 settembre 2014 - "Sono scioccata dalla notizia dell´omicidio di David Haines, un operatore britannico, da parte dei terroristi Isis. Condanno questo atto orribile e deprecabile. I miei pensieri e simpatia in questo tragico momento sono con la sua famiglia, i parenti e gli amici che piangono la sua morte . Davide era un operatore umanitario dedicato la cui unica motivazione e la missione era quello di fornire assistenza ai civili colpiti dal conflitto in Siria. La sua missione è stato un anno di pace, come quella di tutte le altre organizzazioni umanitarie la cui unica lotta è quello di promuovere l´umanità e la solidarietà e fornire assistenza, a prescindere dalla identità, religione o nazionalità. L´aiuto umanitario è il bene comune di tutte le nazioni e le persone. In quanto tale, Diritto internazionale umanitario deve essere rispettato da tutti. Tutte le parti in conflitto devono rispettare la sicurezza e la protezione degli operatori umanitari. "  
   
   
L’INTERVENTO DI JYRKI KATAINEN VICE-PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA ALLA CONFERENZA STAMPA DELL´EUROGRUPPO  
 
Milano, 15 Settembre, 2014 – “ Grazie Jeroen. E ´bello essere di nuovo qui dopo alcuni anni. L´ultima volta che sono stato a una riunione dell´Eurogruppo, il signor Juncker è stato il presidente dell´Eurogruppo. Come ho scelto di seguire lui dove vuole andare, entrambi ansiosi di iniziare il nostro lavoro presso la Commissione europea, il Parlamento europeo dovrebbe consentire. Come Jeroen ha già informato sugli argomenti che abbiamo discusso, vorrei concentrarmi su tre questioni che sono importanti nella ricerca della migliore crescita economica e l´occupazione. In primo luogo, abbiamo bisogno di accelerare le riforme strutturali. Senza vere riforme, attuate efficacemente, non avremo una crescita sostenibile e la creazione di posti di lavoro. Nessun paese è immune dalla necessità di una riforma. La nostra sfida è come utilizzare il quadro di governance economica esistente in modo più efficiente per sostenere l´adozione e l´attuazione di riforme strutturali da parte degli Stati membri. In secondo luogo, dobbiamo garantire politiche di bilancio sostenibili, migliorando nel contempo la qualità della spesa pubblica. Quando il denaro è stretto, c´è poca scelta, ma per fare risparmi, ma c´è sempre una scelta su come rendere tali risparmi. La riduzione della spesa piuttosto che aumentare le tasse, e tagliando la spesa corrente anziché gli investimenti orientati al futuro, in grado di garantire che il consolidamento fiscale è favorevole alla crescita. Le nostre regole fiscali consentono una certa flessibilità, purché il caso economico per la regolazione degli obiettivi può essere fatto. La flessibilità deve essere concesso perché ha un senso economico, non per qualsiasi altra ragione. E l´applicazione di flessibilità non deve in alcun modo compromettere la credibilità del nostro quadro di bilancio. E in terzo luogo, dobbiamo sostenere gli investimenti, sia pubblici che privati. Siamo in grado di lavorare sia a livello nazionale ma anche a livello europeo per fare questo. A livello nazionale, i paesi con ampi avanzi delle partite correnti dovrebbero impegnarsi a investire di più. E tutti i paesi dovrebbero priorità agli investimenti in ricerca e sviluppo e le infrastrutture chiave. A livello europeo, le risorse aggiuntive pubbliche ci mobiliteremo dovrebbero essere utilizzati in particolare per attirare maggiori investimenti privati. So che questo sarà un principio guida alla base del piano di 300.000.000.000 € di investimenti annunciato dal presidente eletto Juncker, che sarà preparato nei prossimi mesi. Allo stesso tempo, dobbiamo chiederci cosa frena gli investimenti privati ​​in Europa. Dobbiamo garantire il clima imprenditoriale e normativo è favorevole alle imprese che investono nel futuro, innovative, sviluppo di nuovi mercati e la creazione di nuovi posti di lavoro. Solo molto brevemente della 300.000.000.000 € pacchetto, che è, ovviamente, non è ancora pronto perché la nuova Commissione non ha avviato, penso che ci dovrebbe essere almeno due parti di questo. La prima è la parte pubblica. Come potremmo spendere, in modo più efficiente, le risorse pubbliche e fondi pubblici per finanziare gli investimenti, per esempio. L´altra parte è l´area in cui dobbiamo escogitare come creare un migliore mercato interno, mercato unico per varie industrie. L´ultima parte è ancora più difficile che la prima parte, perché dobbiamo trovare gli strumenti giusti, giusti ostacoli e le risposte giuste al fine di creare un mercato unico più, per esempio, per i prodotti digitali. Non vedo l´ora di una discussione costruttiva su questi temi domani al informale Ecofin, e di sentire le opinioni di tutti i ministri attorno al tavolo su queste sfide comuni. Grazie mille.  
   
   
LA SFIDA DEI REGOLAMENTI DI ESECUZIONE DI MERCATO COSTANTEMENTE A LIVELLO GLOBALE  
 
Milano, 15 Settembre, 2014 . Intervento di Michel Barnier Membro della Commissione europea, responsabile per il mercato interno e servizi Osservazioni introduttive Keynote, Eurofi Financial Forum:” Buon pomeriggio signore e signori. Molte grazie a voi Jacques de Larosière per avermi invitato ancora una volta a questo forum, forse per l´ultima volta. Alla conferenza di Copenaghen Eurofi nel 2012, ho parlato di convergenza globale nel settore dei servizi finanziari. Due anni e mezzo in poi, all´inizio di una nuova legislatura, e - in poche settimane - una nuova Commissione, che punto siamo? Oggi , gli obiettivi di convergenza globale e di deferenza verso altre giurisdizioni sono ampiamente condivisi. Perché questo è l´unico modo sensato avanti. Se vogliamo che i mercati finanziari efficienti per sostenere la crescita e l´occupazione, quindi regolatori globali devono cooperare, fiducia e contare l´uno sull´altro. Oggi , il quadro legislativo dell´Ue per attuare gli impegni del G20 è sostanzialmente a posto, e il concetto di equivalenza paese terzo è sancito in esso. Ora , abbiamo bisogno di offrire sull´attuazione. Come regole funzionano nella pratica sul campo. Perché questo è quello che ci permetterà di raccogliere i frutti di convergenza globale. Il mio messaggio è semplice: dobbiamo garantire norme siano applicate in modo coerente e coerente. Ciò è particolarmente vero per l´Unione europea e gli Stati Uniti, i mercati di cui sono così strettamente collegate - è per questo che è un buon segno che Michael Pedroni dal Tesoro è sul Pannello di oggi. Ma questo è vero anche per i centri finanziari emergenti come Hong Kong - e voglio salutare Ashley Ontani, Ceo della Hong Kong Securities and Futures Commission. Signore e Signori, Abbiamo percorso una lunga strada. I requisiti patrimoniali per le banche sono state rafforzate in tutto il mondo. Siamo ora in attesa per i risultati del Aqr. Non ho bisogno di ricordarvi quanto sia importante questo esercizio è. Il trading e clearing di derivati ​​è stato reso più sicuro e più trasparente. E su entrambi i lati dell´Atlantico abbiamo effettuato riforme alla fine "troppo grandi per fallire" banche. Ma c´è ancora molto lavoro da fare per affrontare la struttura delle più grandi banche - le banche che non sono solo troppo grandi per fallire, ma anche troppo costoso per salvare e troppo complessa da risolvere. Dobbiamo continuare a lavorare e ad agire per bancario ombra in uno spirito di cooperazione e di convergenza. E abbiamo bisogno di andare più avanti in questo modo quando si tratta di applicare le nuove regole per le attività transfrontaliere. Vorrei citare le cinque sfide principali. 1 Ho già accennato derivati. Il percorso da seguire, concordato nel luglio 2013, stabilisce le basi, sia per l´Emiro e le regole Mifid. Siamo ora in discussioni quotidiane vicino con la Cftc e del suo Presidente Tim Massad sui dettagli. Permettetemi di rassicurarvi: Vogliamo trovare soluzioni pratiche nelle prossime settimane. Bisogna essere in due per ballare il tango. La parte americana deve anche consegnare. 2 Un altro settore in cui l´angolo transfrontaliera deve essere preso in considerazione è la risoluzione bancario. Il lavoro del Fsb su assorbimento delle perdite [Glac] è un elemento importante. Ma dobbiamo fare di più: abbiamo bisogno di un quadro di cooperazione vera per la risoluzione transfrontaliera. Ancora una volta, il nostro obiettivo deve essere deferenza ai rispettivi regole. Non fare le banche estere soggette a doppie requisiti. 3. Cartolarizzazione ha anche bisogno di guardare. Abbiamo bisogno di standard globali comuni per le cartolarizzazioni semplici e solidi. Se otteniamo questo diritto, sono sicuro che ci sia reale potenziale di una maggiore crescita. 4. Principi contabili internazionali - Ifrs - io sono molto più pessimista. Le prospettive che tali norme saranno utilizzati da tutte le principali giurisdizioni sono ancora dimmer oggi rispetto agli anni passati, nonostante i nostri sforzi e il tempo che ho trascorso nelle riunioni dello Iasb. Questa rimane una questione di grande preoccupazione. 5 E, infine, abbiamo bisogno di convergere regolamentazione e la vigilanza del settore assicurativo globale. Inizialmente, e soprattutto, affrontando la questione della riassicurazione garanzie. Signore e Signori, Se vogliamo fare progressi in tutti questi settori, abbiamo bisogno di fare parlare dove può essere il più efficace. Sia nelle sedi multilaterali - come Iosco, rappresentata dal presidente Greg Medcraft oggi - e in colloqui bilaterali. Ci impegniamo molto in colloqui multilaterali. Ma credo che avremmo potuto avere un impatto ancora maggiore se abbiamo migliorato il nostro coordinamento all´interno dell´Ue. In modo che noi parliamo più sistematicamente con una sola voce. Questo è uno dei miei messaggi ai nuovi leader europei. A livello bilaterale, continueremo con i nostri dialoghi normativi utili con i principali partner internazionali. Ma l´esperienza ha dimostrato che questi dialoghi hanno i loro limiti. Per questo motivo l´Ue sta spingendo per includere la cooperazione normativa finanziaria nel Ttip. Vogliamo mettere in atto un processo basato su regole trasparenti, responsabili e. Uno che impegnano l´Unione europea e gli Stati Uniti a lavorare insieme. Sono sicuro che i nuovi Commissari responsabili del commercio e dei servizi finanziari, Cecilia Malmström e Jonathan Hill, una volta confermata dal Parlamento europeo, sarà in grado di convincere i nostri partner americani che questo approccio standard non inferiori ma raggiungere una maggiore stabilità finanziaria e un quadro più efficiente. Signore e signori, Attuazione coerente delle nostre regole rimarrà work-in-progress per i prossimi anni. Io certamente continuare a lavorare per una maggiore fiducia tra le comunità di regolamentazione e soluzioni comuni praticabili fino all´ultimo giorno del mio mandato. Conto su di voi a fare lo stesso e di proseguire questo lavoro negli anni a venire nei vostri ruoli come membri del Parlamento, governi, autorità di regolamentazione, supervisori e operatori di mercato. Grazie.  
   
   
OPERAZIONE DOGANALE SNAKE: UE-CINA CERCANO CONGIUNTAMENTE DI EVITARE IL VALORE TROPPO BASSO DELLA DICHIARAZIONE DI MERCI  
 
Bruxelles, 15 settembre 2014 - L´ue e le autorità nazionali presso l´Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf) operazione doganale congiunta coordinata (Jco) previene le perdite di entrate doganali ad un´altezza di oltre 80 milioni di euro. Questa operazione doganale congiunta è di particolare importanza, così come le autorità doganali cinesi sono stati coinvolti per la prima volta. Il "Snake", ha detto operazione era diretta specificamente contro la sottovalutazione delle merci importate, con conseguente perdite sostanziali per le casse pubbliche ogni anno. Durante il periodo di un mese determinato l´Olaf e le autorità doganali coinvolte più di 1500 container con merci il cui valore è stato registrato in dogana impostato troppo basso. Tra gli sono stati utilizzati altri falsi descrizioni di merci, fatta di falsi pesi e quantità e loggato merci contraffatte. Inoltre, le autorità doganali erano in grado di identificare diversi cosiddetti "operatori scorretti" (società fittizie) e gli importatori non esistenti, portando a criminali in diversi paesi e le indagini amministrative led. Questi Algirdas Šemeta, commissario europeo per la Fiscalità, unione doganale, audit e lotta antifrode: "Il serpente operazione dimostra ancora una volta i vantaggi di una cooperazione globale nella lotta contro una minaccia comune con esso. La sottovalutazione delle merci importate è un problema globale, che colpisce non solo le autorità doganali dell´Ue, ma anche le autorità doganali di altri paesi, inclusa la Cina. Accolgo con favore la partecipazione della Cina in questa operazione e spero che apre la strada a molte iniziative di maggior successo per combattere insieme la frode ". La sottovalutazione delle merci importate porta ogni anno a enormi perdite per i bilanci degli Stati membri. Per l´importazione di merci nell´Ue sono soggette a tali dazi doganali specifici, che si basano sul valore reale delle merci. Al fine di aumentare i loro margini di profitto, tuttavia, dare alcuni criminali nella dichiarazione è fatta in modo fraudolento un valore inferiore, a scapito dei bilanci pubblici va. Con il serpente operazione dovrebbe essere assunto specificamente questa forma di frode mira oltre a nuove intuizioni, una maggiore cooperazione transfrontaliera e ha sviluppato un modo più efficace in avanti contro la sottovalutazione. La fase operativa del serpente funzionamento prolungato rispetto a febbraio e marzo 2014 l´Olaf e l´Ufficio ha coordinato per contrabbando l´Amministrazione generale delle dogane di funzionamento Cina, sono state coinvolte le amministrazioni doganali di tutti gli Stati membri dell´Unione europea e la Repubblica popolare cinese. La collaborazione dei partecipanti è stata effettuata su un canale di comunicazione sicuro, che è stato sviluppato da parte dell´Olaf appositamente per questo tipo di operazioni. Il 4 e 5 settembre, tutti i funzionari che partecipano sono incontrati presso la sede dell´Olaf a Bruxelles per presentare i risultati definitivi delle operazioni. La Commissione e l´Amministrazione delle dogane Generale della Cina intendono continuare questa proficua collaborazione con altre iniziative. Sfondo La lotta antifrode (Olaf) è triplice: In primo luogo, protegge gli interessi finanziari dell´Unione europea attraverso l´indagine di frode, la corruzione e altre attività illecite. In secondo luogo, esamina i fatti gravi, da parte dei membri e del personale delle istituzioni e degli organi dell´Unione europea in relazione con l´esercizio di un´attività professionale che può portare a procedimenti disciplinari o penali. E, infine, supporta le istituzioni dell´Ue, in particolare la Commissione europea, nello sviluppo e nell´attuazione della legislazione e delle politiche volte a combattere le frodi.  
   
   
MILANO CUORE D´EUROPA, PISAPIA: “PROGRAMMAZIONE DI ALTO LIVELLO PER IL SEMESTRE DI PRESIDENZA ITALIANA”  
 
Milano, 15 settembre 2014 - Il Semestre italiano di presidenza del Consiglio dell’Unione Europea ha il suo cuore a Milano. La città spalanca all’Europa il suo straordinario patrimonio di cultura, con un palinsesto europeo di caratura eccezionale. Un calendario di oltre 200 appuntamenti - mostre, musica, spettacoli teatrali - che raccoglie il meglio della cultura europea coinvolgendo le grandi istituzioni culturali della città. Perché la cultura arrivi a tutti come linfa vitale per ricostruire in tutti gli europei la gioia e l’orgoglio di essere quel che siamo, e di rimanere aperti al mondo. “Milano cuore d’Europa è un programma che non vuole essere solo una bella cornice sullo sfondo dei lavori del Semestre, non nasce come un ornamento di prestigio agli appuntamenti istituzionali, ma vuole entrare nei lavori, ispirarne e orientarne l’azione, dare forza e slancio ad un’Europa migliore. Milano è a disposizione dell’Europa, con un modello di città innovativo, dinamico, aperto alle culture del mondo. Una città che apre strade inedite ma realistiche. E la prima, la più importante strada da percorrere è quella della cultura, del pensiero, dell’arte". Lo ha detto il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia alla presentazione del programma culturale durante il Semestre Europeo ‘Milano cuore d’Europa’. “Tre le diverse proposte del palinsesto, che si snoda dal 15 settembre al 31 dicembre 2014 voglio citare in particolare una serie di eventi espositivi dedicati all’arte europea, tra cui le grandi retrospettive di Chagall e di Segantini a Palazzo Reale, la mostra dedicata a Giacometti alla Gam e al Novecento il dialogo tra Lucio Fontana e Yves Klein. Per quanto riguarda il focus Orchestre d’Europa, ci saranno 36 concerti in diversi spazi e teatri milanesi, eseguiti dalle più importanti formazioni europee: dall’Orchestra Filarmonica Ceca alla Siberian Simphony Orchestra, dalla Baltic Sea Youth Orchestra alla B’rock Baroque Orchestra, dalla Sinfonieorchester Wuppertal alla Nordwestdeutsche Philarmonie. E poi ancora le magie del tempio della lirica, il Teatro alla Scala, e del Piccolo Teatro d’Europa che propone 25 spettacoli in programma, con una apertura forte sull’attualità: dalla riflessione sulle guerre europee alla lotta per la legalità e contro tutte le mafie. ´Milano cuore d’Europa´ sarà anche molto altro". Il programma completo è consultabile per milanesi e turisti sul sito www.Milanocuoredeuropa.it  
   
   
MILANO CUORE D’EUROPA OLTRE 200 APPUNTAMENTI PER ACCOMPAGNARE LA VITA CULTURALE DELLA CITTÀ DURANTE IL SEMESTRE DI PRESIDENZA ITALIANA DELL’UE DAL 15 SETTEMBRE AL 31 DICEMBRE 2014  
 
Milano, 15 settembre 2014 - Dopo Autunno Americano, il programma dedicato al Novecento d’oltreoceano nel 2013, Anno della cultura italiana negli Stati Uniti, e Primavera di Milano, il calendario incentrato sulla tradizione artistica e culturale della nostra città e sugli artisti che hanno contribuito a formarne l’identità, il prossimo palinsesto autunnale, Milano Cuore d’Europa, accompagnerà la vita culturale milanese durante il semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea, valorizzando le figure, gli artisti e i movimenti che hanno contribuito a costruire l’identità della cittadinanza europea. Tre i nuclei forti del palinsesto, che si snoda dal 15 settembre al 31 dicembre 2014 raccogliendo intorno al tema dell’identità europea oltre 200 appuntamenti: una serie di eventi espositivi dedicati all’arte europea, tra cui le grandi retrospettive di Chagall e di Segantini a Palazzo Reale, la mostra dedicata a Giacometti alla Gam e al Novecento il dialogo tra Lucio Fontana e Yves Klein; per il focus Orchestre d’Europa, 36 concerti eseguiti in diversi spazi e teatri milanesi, eseguiti da importanti formazioni europee: dall’Orchestra Filarmonica Ceca alla Filarmonica della Scala, dalla Kremerata Baltica alla B’rock Baroque Orchestra, dalla Sinfonieorchester Wuppertal alla Nordwestdeutsche Philarmonie; 25 spettacoli che costituiscono la programmazione del Piccolo Teatro d’Europa, nella quale è stata dedicata molta attenzione ai temi cruciali del nostro tempo: dalla riflessione sulle guerre europee alla lotta per la legalità e contro tutte le mafie. "Con la creazione di questo nuovo palinsesto stiamo rafforzando un modello - dichiara l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno -. Promuovere la produzione artistica e culturale di una città fertile come Milano su temi condivisi e di grande attualità politica o sociale, raccoglierla e comunicarla con efficacia con un forte impegno su tutti i media e i social, sta diventando un paradigma per la organizzazione della proposta culturale della nostra città. Un modello che non solo funziona, assicurando visibilità e quindi successo alle iniziative che fanno parte dei palinsesti, ma guida il cittadino e il visitatore lungo un percorso di approfondimento culturale, di spettacolo e anche di divertimento fortemente legato alla città, alla sua storia e alla sua identità. E quindi al suo presente e al suo futuro. Un’esperienza che costituisce un ulteriore passo di avvicinamento concreto al progetto Expo in Città, che ci vedrà impegnati da maggio ad ottobre 2015". Anche Milano Cuore d’Europa, come i precedenti palinsesti, declina i suoi appuntamenti in 8 sezioni: Art, Performance, Leonardo, Media, Kids, Creativity & Style, Feed the Planet, Wellbeing. A questi si aggiungono altri focus speciali, studiati apposta per questo semestre e questo programma: focus Piccolo Teatro d’Europa, focus Teatro alla Scala, focus Orchestre d’Europa, focus Organo, focus La Grande Guerra, focus la Verdi kids, focus zona K: una serie di ulteriori indicatori per consentire una ricerca rapida all’interno del programma in base ai gusti e alle esigenze di tutti. Il programma completo e gli aggiornamenti sono disponibili sul sito www.Milanocuoredeuropa.it https://www.Youtube.com/watch?v=heo-a4yhrrs    
   
   
LOMBARDIA.RICEVUTADELEGAZIONE BADEN WURTTENBERG  
 
Milano, 15 settembre 2014 - E´ partito da Palazzo Lombardia, con gli onori di casa fatti dall´assessore regionale all´Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Maria Terzi, il tour della delegazione di sindaci del Baden-württemberg, regione appartenente alla Comunità dei ´Quattro Motori per l´Europa´ la cui presidenza è attualmente ricoperta da Roberto Maroni. Lombardia Produce 20% Pil Nazionale - L´assessore Terzi ha illustrato a Peter Jahn, presidente dell´associazione dei sindaci (Gemeindetag) e alla trentina di componenti della delegazione i dati economici, territoriali e produttivi della Regione Lombardia evidenziando che, da sola, genera con i suoi 295 milioni di euro l´anno circa il 20 per cento del Prodotto Interno Lordo Nazionale. "La Lombardia - spiegato Terzi - è anche la prima regione agricola d´Italia e le attività economiche registrate sono 874.000, corrispondenti al 15,4 per cento del totale nazionale". Le Competenze Dell´assessorato - Claudia Terzi ha presentato le attività che coordina nei settori dell´Ambiente (citando la gestione del patrimonio idrico, la raccolta, collettamento e depurazione delle acque), dell´Energia (con gli obiettivi raggiunti nel campo del teleriscaldamento e il deciso incremento delle Fonti Energetiche Rinnovabili) e del trattamento rifiuti, ambito in cui la Lombardia ha raggiunto la totale autosufficienza. Accordo Qualita´ Aria - "Abbiamo investito moltissimo - ha sottolineato l´assessore Terzi - sulla qualità dell´Aria approvando un Piano sfidante e, nel dicembre scorso, sottoscrivendo un accordo con il governo che ci consente di affrontare il problema dell´inquinamento insieme alle altre regioni del bacino Padano". Terzi ha fatto anche cenno dei passi da gigante compiuti in Lombardia per la diffusione della banda larga "Il 99,4 per cento del territorio regionale è infrastrutturato per la trasmissione dati in modo da rendere più facile la vita dei cittadini e delle imprese" e si è poi soffermata su un´altra delle deleghe di cui il suo Assessorato si occupa, la gestione dei parchi e delle Aree protette. Parchi E Paesaggi - "La Lombardia - ha detto con soddisfazione l´assessore - ha 24 parchi regionali e un parco nazionale, un sistema verde costituito da paesaggi di rara bellezza, ciascuno diverso dall´altro anche per effetto della estrema eterogeneità del nostro territorio: a nord si caratterizza per le splendide aree montane, nella parte centrale dalle distese tipiche della pianura e, in generale, dal fitto reticolo idrico e dalla presenza di laghi che impreziosiscono la nostra regione". Particolarmente soddisfatto, a nome dell´intera delegazione, il presidente dei sindaci della regione tedesca che ha ricevuto in dono dall´assessore Terzi un volume sui siti Unesco della Lombardia e, in cambio, ha voluto omaggiare l´esponente dell´esecutivo regionale con una pubblicazione relativa alla sua terra. Visita Delegazione Tedesca A Bergamo - Dopo la tappa a Palazzo Lombardia la delegazione tedesca sarà nei prossimi giorni impegnata a visitare alcune delle eccellenze culturali, artistiche, paesaggistiche e gastronomiche del territorio di Bergamo e provincia tra cui la Città Alta (domani mattina), Scanzorosciate, patria del Moscato di Scanzo Docg e, il teatro ´Donizetti´ che ospita le prove straordinarie della ´Lucia di Lammermoor´. Lunedì 15 mattina è previsto un momento istituzionale nel capoluogo orobico con punto sulla candidatura delle Mura di Bergamo a Patrimonio culturale dell´Umanità, seguirà tappa al Parco dei Colli, poi ad Astino (Bergamo) e nel pomeriggio a Lovere (Brescia), uno dei Borghi più belli d´Italia. Martedì 16 incontro in Camera di commercio a Bergamo con esponenti del sistema industriale e4 bancario e, nel primo pomeriggio, visita al villaggio operaio di Crespi d´Adda, patrimonio Culturale dell´Umanità.  
   
   
L’EMILIA ROMAGNA ALLE ELEZIONI REGIONALI, SI VOTA IL 23 NOVEMBRE. OGGI LA LETTERA D´INTESA DEL PRESIDENTE DELLA CORTE D´APPELLO DI BOLOGNA A ERRANI  
 
Bologna, 15 settembre 2014 – Si voterà domenica 23 novembre 2014 per eleggere il Presidente della Giunta e l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-romagna. Il via libera nella lettera d’intesa che il Presidente della Corte d’Appello Giuliano Lucentini ha trasmesso oggi al Presidente della Regione Vasco Errani. La nuova legge elettorale regionale (n.21, del 23 luglio) prevede infatti che i comizi elettorali siano convocati con decreto del Presidente in carica, in accordo con il Presidente della Corte d’Appello. La stessa legge prevede che il decreto sia pubblicato entro tre mesi dallo scioglimento dell’Assemblea (avvenuto in seguito alle dimissioni del Presidente della Giunta il 24 luglio scorso) e le elezioni si svolgano entro due mesi dalla pubblicazione del decreto. Si voterà dunque domenica 23 novembre, in una sola giornata, dalle 7 alle 23. Le liste e le candidature alla carica di Presidente dovranno essere presentate dalle 8 del 24 ottobre alle 12 del 25 ottobre. 45 giorni prima della data delle elezioni, i sindaci pubblicheranno il manifesto di indizione dei comizi elettorali. Insieme al decreto col quale si indicono le elezioni, saranno assegnati i seggi alle singole circoscrizioni.  
   
   
LOMBARDIA. MARONI: ISTITUIREMO OSSERVATORIO PER FUNZIONI PROVINCE CONFRONTO CON ANCI, PROVINCE E CITTÀ METROPOLITANA  
 
Milano, 15 settembre 2014 - "Ritengo che quella sulle Province sia una riforma confusa e che non porterà vantaggi economici, perché a fronte di un costo di 8 miliardi di spesa corrente per le Regioni ci sarà un risparmio stimato dalla Corte dei Conti di circa 100-150 milioni di euro, ma ci sarà una fase transitoria che porterà ad efficienze e aumento dei costi. Ma questa è la legge e noi dobbiamo applicarla e su come farlo ne abbiamo discusso a lungo all´interno delle Regioni e con il Governo e due giorni fa, con grande fatica, siamo arrivati ad un accordo che prevede una serie di impegni da parte delle Regioni e dello Stato". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, a Palazzo Pirelli nel corso del suo intervento durante i lavori della Xvii Assemblea congressuale dell´Anci Lombardia. Il Nodo Delle Funzioni Non Fondamentali - "Per quanto riguarda le funzioni per la Città Metropolitana e per le nuove Province sono quelle stabilite dalla legge, poi - ha sottolineato il presidente Maroni - ci sono le funzioni non fondamentali e la Regione Lombardia è quella che ne ha trasferite di più alle Province, per questo ora dobbiamo decidere cosa fare, perché nell´accordo siglato due giorni fa si prevede giustamente che ogni singola Regione decida". "Per questo - ha continuato - abbiamo un impegno stabilito tra le Regioni di costituire un Osservatorio regionale per cercare di mettere ordine al caos istituzionale che deriverà dall´applicazione della legge Delrio, un Osservatorio per decidere quali funzioni non fondamentali lasciare alle Province e alla Città Metropolitana e questo Osservatorio deve arrivare alla definizione di una proposta di legge regionale entro il 31 dicembre. I tempi sono strettissimi". Incarico A Nava - "Noi - ha ricordato il presidente Maroni - abbiamo dato incarico al sottosegretario Daniele Nava di dirigere questo Osservatorio, che istituiremo la prossima settimana con una formale delibera di giunta, cui dovranno partecipare dai rappresentanti dell´Anci, i rappresentanti delle nuove Province e della Città Metropolitana e metteremo degli esperti di bilancio e territorio". "Questo Osservatorio - ha spiegato - dovrà dirci quali funzioni non fondamentali lasciare alle Province e alle unioni dei Comuni e quali riprenderci in Regione". "Personalmente sono per la massima applicazione del principio di sussidiarietà - ha concluso Maroni – e quindi sono orientato a non intervenire e a non ritrasferire le competenze alla Regione, ma naturalmente voglio che su questo ci sia un´approfondita discussione da parte di tutti i soggetti coinvolti, a partire ovviamente dall´Anci".  
   
   
ROMA CITTA’ METROPOLITANA: POCHE DONNE IN LISTA PD ROMA E´ PASSO INDIETRO  
 
Roma, 15 settembre 2014 - “Che le donne siano così sottorappresentate nella lista del Pd di Roma per il Consiglio della Città Metropolitana è un dato preoccupante. La parità di genere nelle candidature, che il Pd ha voluto e difeso nelle elezioni amministrative a Roma e in tutt’Italia, non può essere ignorata in questa occasione. Si tratterebbe davvero di un passo indietro, per lo meno per l’affermazione di un principio che tutti noi democratici condividiamo. Roma nell’ultimo anno ha dato l’esempio, dimostrando nei fatti di valorizzare il ruolo delle donne con una Giunta comunale in cui è rispettata pienamente la parità di genere tra assessori e assessore e con un’assemblea capitolina in cui, sui banchi del Pd, la rappresentanza femminile è di 7 consigliere su un totale di 19 eletti. Mi auguro che il Pd rifletta su questa delicata questione e ci siano i margini per un ulteriore aggiornamento delle liste”. Lo dichiara l’assessore Alessandra Cattoi, delegata per le Pari opportunità.  
   
   
STATO-REGIONI ASSESSORE VENETO: IN CONFERENZA UNIFICATA LO STATO NON GARANTISCE COPERTURA SPESE PER SERVIZI ESSENZIALI E FUNZIONALI FONDAMENTALI PER LE PROVINCE. IN MOLTE REALTA’ NON CI SARANNO SOLDI NE’ PER MANUTENZIONE STRADE NE’ PER RISCALDAMENTO SCUOLE  
 
 Venezia, 15 settembre 2014 - “Temo che le future provincie, o come le si voglia chiamare, non avranno i soldi per garantire le funzioni essenziali previste dalla norma: apertis verbis, in molte realtà non si saranno i soldi né per garantire la manutenzione delle strade, sgombero neve compreso, né per la manutenzione degli edifici scolastici, compreso il riscaldamento”. L’assessore regionale al bilancio ed Enti Locali del Veneto Roberto Ciambetti commenta amaro l’esito della Conferenza Unificata Stato-regioni sulle competenze delle aree vaste previste dalla Riforma Delrio per le Province e lancia l’allarme. “Non faccio terrorismo né disinformazione – ha spiegato Ciambetti – ma tutti sappiamo che negli ultimi anni i Bilanci delle province sono stati ridotti al minimo e non solo per le dure manovre di spending review o per i tagli nei trasferimenti statali: il Governo ha rigettato la nostra proposta con cui chiedevamo, consci delle ristrettezze segnalate in tutta Italia, l’assicurazione di una adeguata copertura economico-finanziaria delle funzioni fondamentali assegnate alle realtà che andranno a sostituire le Province. Ci è arrivato un secco niet. Parliamo di funzioni strategiche, come appunto la viabilità provinciale o la gestione degli edifici scolastici: è grave, gravissimo, che funzioni fondamentali, ineludibili, non trovino adeguata copertura economica. Chi governerà domani questi enti, chiunque sia, dovrà fare i conti con una grave insufficienza di fondi che non potranno garantire servizi essenziali. In un Paese in cui il trasporto su gomma è uno degli elementi essenziali per l’economia, come facciamo a non assicurare la manutenzione stradale nella viabilità interna? questo non è un risparmio, ma un harakiri ed è un harakiri non assicurare la fruibilità degli spazi nelle scuole, perché le province o chi a queste succederà, non avrà i soldi per la manutenzione o per pagare il riscaldamento”. L’assessore regionale veneto non lesina critiche al governo: “Un conto è razionalizzare servizi, recuperare sprechi, abbattere costi impropri – ha concluso Ciambetti – un altro è non calcolare gli esiti di una politica che sta sistematicamente smantellando le funzioni pubbliche. Che si tratti di non rinnovare i contratti dei lavoratori pubblici o di costringere enti a dare servizi fondamentali senza assicurare loro copertura adeguata di spese essenziali per la vita comune, il disegno è unico: delegittimare la funzione pubblica, svilire il valore delle Istituzioni locali e del lavoro che esse svolgono al servizio della comunità”.  
   
   
TOSCANA: PER IL POST PROVINCE LEGGE ENTRO L´ANNO  
 
Roma, 15 settembre 2014 - "Entro la fine dell´anno le Regioni approveranno le leggi che contengono criteri e modalità per trasferire le funzioni che fino ad oggi sono state esercitate dalle Province". Lo ha detto Vittorio Bugli, assessore regionale alla presidenza della Regione Toscana e coordinatore del tavolo delle Regioni per l´attuazione della legge Delrio. Bugli ha spiegato che si procederà prima con proposte di legge approvate dalle Giunte regionali che dovranno essere poi trasformate in leggi regionali con l´approvazione da parte dei Consigli regionali. Le funzioni fin qui svolte dalle Province saranno attribuite in parte alle Regioni, in parte alle città metropolitane e in parte ai Comuni. "Ogni Regione – ha precisato Bugli – potrà decidere a chi trasferire le funzioni impegnandosi a seguire il criterio di sussidiarietà e di adeguatezza". Circa l´intesa per l´attuazione della legge Delrio, Bugli ha affermato che è composta da un Decreto del presidente del Consiglio dei ministri e da un accordo e che disciplina anche la questione del trasferimento del personale e delle risorse economiche. "Probabilmente serviranno altri decreti – ha concluso Vittorio Bugli – ma questo è ben impostato e ci permette di iniziare il percorso".  
   
   
PROVINCE, 11 SETTEMBRE FUNERALE PER LEGGE DELRIO  
 
Sondrio, 15 settembre 2014 "L´11 settembre, si celebra il funerale della Legge Delrio. E´ stato confermato infatti in Conferenza Stato-regioni, alla presenza anche di Anci e Upi, che il Governo ha chiuso il Dpcm che deve dare attuazione alla Legge, indicando che, entro 15 giorni dall´uscita del decreto, ci sarà una ricognizione sulle risorse, ma non ci saranno risorse aggiuntive per le funzioni fondamentali che la stessa legge assegna alle Province. Con questo, viene praticamente certificato il dissesto finanziario e la Legge è morta prima di partire, perché non ci sarà la possibilità per le Province di garantire le funzioni fondamentali". Lo ha detto il sottosegretario alle Riforme istituzionali, Enti locali, Sedi territoriali e Programmazione delle Regione Lombardia Daniele Nava, incontrando a Sondrio gli amministratori locali. "Il Parlamento - ha proseguito Nava - ha votato una legge e il Governo non la finanzia. È una grandissima presa in giro per i cittadini e presto ci sarà un cortocircuito istituzionale, che pagheranno gli stessi cittadini. Non ci può essere trasferimento delle funzioni alle Province ma senza soldi. E´ una decisione molto pericolosa per alcuni servizi fondamentali".  
   
   
SONDRIO: SPECIFICITÀ PROVINCIA SARÀ RICONOSCIUTA  
 
Sondrio, 15 settembre 2014 - "Il nostro obiettivo fondamentale deve essere, oggi più che mai, quello di fare in modo che l´applicazione della Legge Delrio abbia un impatto il meno negativo possibile sui cittadini. Su questo ci deve essere la massima unità d´intenti". Lo ha detto il sottosegretario alle Riforme istituzionali, Enti locali, Sedi territoriali e Programmazione delle Regione Lombardia Daniele Nava, incontrando, l’ 11 settembre a Sondrio, gli amministratori locali, insieme al sottosegretario ai Rapporti Istituzioni regionali, Attuazione del Programma, Politiche per la Montagna, Programmazione negoziata, Macroregione delle Alpi e Quattro motori per l´Europa Ugo Parolo. Presente, tra gli altri, il presidente della Provincia di Sondrio Massimo Sertori. Competenze Attuali - "Per quanto riguarda le funzioni delegate negli anni da Regione Lombardia - ha proseguito Nava -, d´accordo con il presidente Maroni, si è deciso di lasciare alle Province le competenze attuali, monitorando attentamente la situazione. E´ chiaro che bisognerà vedere se le Province saranno in grado di esercitare senza problemi queste deleghe". Territorio Montano - Per quanto riguarda la specificità montana del territorio di Sondrio, "che va riconosciuta", Nava ha garantito che Regione Lombardia ha ben presente il problema e si è detto convinto che "un accordo sarà trovato". "L´azione compiuta dall´Amministrazione provinciale, di chiedere, attraverso un corposo documento, l´applicazione del comma della Legge Delrio sulle Province interamente montane - ha aggiunto Parolo - è stata opportuna e doverosa. E´ chiaro che bisognerà vedere ciò che si potrà fare, ma Regione Lombardia è molto attenta a questa vicenda". Parolo ha riferito che nel corso dell´ultima riunione di Giunta, il presidente Maroni ha parlato della questione delle Province e della Provincia di Sondrio in particolare. "Lo strumento principe - ha spiegato - è la modifica allo Statuto regionale, ma sarà necessario anche scrivere una legge che dia corpo alle aspettative del territorio". Tra i temi più importanti da affrontare Parolo ha ricordato il demanio idrico, il Trasporto pubblico locale e l´agricoltura (filiera bosco-legno in particolare). Bluff Della Legge Delrio - Sui contenuti della Legge Delrio più generali, relativi alla riorganizzazione degli Enti locali in un´ottica di risparmio, Parolo ha sottolineato che "tutta questa vicenda delle Province si sta rivelando un grande bluff, iniziato con un sogno dato in pasto alla gente, ossia i risparmi, mentre ora tutto si sta riducendo a un problema che si ripercuoterà sui cittadini". "Non va dimenticato inoltre - ha concluso - che, parallelamente, si sta discutendo una riforma del Titolo V della Costituzione, per cui non sappiamo cosa succederà tra un anno. Se la volontà del Governo verrà esaudita, le Province non ci saranno più".  
   
   
MINORANZE: GLI INTERVENTI DELLA REGIONE TRENTINO ALTO ADIGE PER VALORIZZARE LINGUA E CULTURA  
 
Trento, 15 settembre 2014 - “L’intervento della Regione a sostegno delle minoranze riguarderà esclusivamente progetti ed iniziative in campo linguistico e culturale, attinenti ad aspetti peculiari della comunità e non più attività economiche o di promozione turistica”. Con queste parole, l’assessore regionale alle minoranze Giuseppe Detomas, in visita ieri alla comunità Cimbra di Luserna, ha evidenziato la necessita di ricalibrare gli interventi che la Regione da anni mette in campo per la tutela e la salvaguardia dei gruppi di minoranza presenti in Trentino-alto Adige. Incontrando i vertici dell’Istituto culturale cimbro, il presidente Gianni Nicolussi Zaiga e la direttrice Annamaria Trenti Kaufmann, l’assessore Detomas ha evidenziato l’opportunità di ricalibrare le politiche della Regione. L’assessore regionale ha ribadito il ruolo centrale degli istituti culturali, che devono essere il punto di riferimento per la selezione dei progetti e per il buon esito delle iniziative. “Dobbiamo utilizzare le risorse in modo corretto – ha detto – con norme di tutela che siano duttili e che si adeguino ai tempi, perché altrimenti rischiamo che si diffonda la percezione che la tutela della minoranza diventi una scusa per concedere un privilegio”. “Molto è stato fatto in questi anni - ha detto ancora Detomas – e oggi c’è maggiore consapevolezza della propria identità fra le popolazioni di minoranza. Occorre ora continuare su questa strada, perché le diversità sono una ricchezza per tutta la società ed una risosra per l’intera comunità regionale”. Il presidente Gianni Nicolussi Zaiga ha sottolineato che proprio recentemente l’istituto ha provveduto a nominare la commissione per i neologismi che si occuperà di ammodernare la lingua cimbra, partendo dal linguaggio amministrativo. Per la direttrice Annamaria Trenti Kaufmann la sfida più importante è quella del trasferimento della lingua fra le generazioni, facendo capire, attraverso anche studi scientifici autorevoli, quanto possa essere utile per i ragazzi il blinguismo, anche per l’apprendimento di altre lingue. L’assessore, che era accompagnato dal direttore dell’Ufficio per le minoranze linguistiche della Regione Sieghard Gamper, ha poi visitato il centro di documentazione di Luserna, incontrando il presidente Luigi Nicolusi Castellan ed il vicepresidente Fiorenzo Nicolussi Castellan che gli hanno illustrato la mostra “La fauna dele Alpi” in programmazione fino al 2 novembre. Infine, Detomas si è recato in municipio, dove ha incontrato, per un breve momento di confronto sulle principali questioni amministrative che riguardano la comunità di Luserna, il sindaco Luca Nicolussi Paolaz, il vice sindaco Giorgio Nicolussi Neff e l’assessore Rudy Nicolussi Golo.  
   
   
CONVEGNO SUL TEMA “L´ITALIA SECONDO I CONTI PUBBLICI TERRITORIALI”  
 
Catanzaro, 15 settembre 2014 - L’assessore regionale al bilancio e patrimonio Giacomo Mancini parteciperà al convegno sul tema “L´italia secondo i conti pubblici territoriali - I flussi finanziari pubblici nel settore cultura e servizi ricreativi nella Regione Calabria” che si svolgerà, lunedì 15 settembre, al Museo Archeologico di Sibari. Il direttore del Museo, Alessandro D’alessio, aprirà i lavori con la presentazione dei luoghi. All’iniziativa, che sarà coordinata dalla giornalista Maria Francesca Rotondaro, interverranno: Mariella Volpe, responsabile Sistema conti pubblici territoriali (Cpt)- Unità di valutazione degli investimenti pubblici (Uval-dps-mise), che relazionerà su “La cultura in Italia negli anni 2000: i risultati del progetto monografie regionali Cpt 2013”; Giuseppe Merante, commercialista, illustrerà “La monografia 2013 – i dati del settore cultura e servizi ricreativi nella Regione Calabria”; Federico Pica, consigliere della Svimez, si soffermerà su “Il dato della Regione Calabria rispetto al contesto Paese”; Giuseppe Roma, professore di archeologia cristiana e medioevale all’Università della Calabria, parlerà di “Economia e valorizzazione del patrimonio culturale”; Menotti Lucchetta, dirigente servizio promozione culturale della Regione Calabria, interverrà su “Il caso degli eventi culturali in Calabria”.  
   
   
SARA BIAGIOTTI PRIMA PRESIDENTE DONNA DI ANCI TOSCANA ELETTA ALL´UNANIMITÀ DAI SINDACI DEI COMUNI TOSCANI  
 
Firenze, 15 settembre 2014 - Sara Biagiotti E´ Sara Biagiottila prima presidente donna di Anci Toscana. Sindaco di Sesto Fiorentino da maggio 2014, è stata eletta l’ 11 settembre all´unanimità dai sindaci dei comuni toscani riuniti a Firenze nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. “È un onore essere la prima donna presidente Anci. Ringrazio chi mi ha preceduto per il lavoro fin qui svolto e i sindaci che mi hanno dato la loro fiducia. Da oggi metterò a disposizione della nostra Associazione le mie competenze e la mia esperienza politica per portare avanti le nostre istanze che non saranno mai di parte, ma di rappresentanza istituzionale”, ha affermato Biagiotti. “Abbiamo di fronte un futuro di profondi e sostanziali cambiamenti che impongono un cambio di passo. Comuni e Associazioni non devono farsi trovare impreparati, ma devono essere protagonisti del rinnovamento e cogliere tutte le opportunità – ha aggiunto la nuova presidente di Anci Toscana -. La nostra Associazione verrà gestita in modo unitario e collettivo, con trasparenza e vera condivisione. Tutti i sindaci, dai comuni della montagna alla costa, dalle isole ai capoluoghi, grandi e piccoli, saranno parte attiva del processo decisionale. Insieme proseguiremo e rafforzeremo il confronto con la Regione e, attraverso l´Anci nazionale, con il Governo, su tutte le questioni per noi cruciali, a partire dal riassetto istituzionale e dalla riforma della pubblica amministrazione, finanza locale, assetto del territorio, il patto di stabilità, il rapporto con la cassa depositi e prestiti. Faccio parte di una nuova generazione di sindaci, siamo 200 in Toscana. Energie nuove che rafforzeranno e valorizzeranno le esperienze di chi è al secondo, o terzo, mandato per lavorare uniti al servizio dei Comuni e dei cittadini e attivare quel necessario processo di innovazione e rinnovamento non più rinviabile”. Sara Biagiotti, classe 1970, dottore commercialista, revisore legale, vanta una lunga esperienza nelle istituzioni. Dapprima, nel 2004, è stata eletta consigliere provinciale nelle fila dei Ds nel collegio Sesto 1, ricoprendo anche il ruolo di presidente del Comitato delle Pari Opportunità. Successivamente, nel 2009 è stata eletta per il Pd nel collegio Firenze Xiv ed ha ricoperto la carica di presidente della Commissione Bilancio, Personale, Economato, Affari Istituzionali, Generali e Legali della Provincia di Firenze. Dal 2013 al maggio 2014 è stata Assessore allo sviluppo economico, turismo, lavoro e città metropolitana del Comune di Firenze. Nel 2014 è stata eletta all’assemblea nazionale Pd ed è componente della direzione regionale Pd Toscana. Nel corso dell´Assemblea di oggi sono stati eletti anche i tre vicepresidenti dell´Associazione: Sergio Chienni,sindaco di Terranuova Bracciolini (vicario), Angelo Andrea Zubbani, sindaco di Carrara, Claudio Scarpelli, sindaco di Firenzuola. Il nuovo Segretario generale di Anci Toscana è Simone Gheri, ex sindaco di Scandicci. Approvata all´unanimità anche la composizione del nuovo Comitato direttivo dell´Associazione. Ne faranno parte: Ruggero Barbetti, sindaco di Capoliveri (Li); Maurizio Marchetti, sindaco di Altopascio (Lu); Cristina Giachi, vicesindaco di Firenze; Francesco Casini, sindaco di Bagno a Ripoli (Fi); Patrizio Mugnai, sindaco di Serravalle Pistoiese (Pt); Benedetta Squittieri, assessore del Comune di Prato; Bruno Valentini, sindaco di Siena; Giancarlo Farnetani, sindaco di Castiglion della Pescaia (Gr), Nicola Landucci, assessore di Monteverdi Marittimo (Pi); Simone Millozzi, sindaco di Pontedera (Pi); Lucilla Galeazzi, consigliere comunale di Comano (Ms); Massimo Giuliani, sindaco di Piombino (Li); Giordano Ballini, sindaco di Villa Basilica (Lu); Filippo Nogarin, sindaco di Livorno; Pierandrea Vanni, vicesindaco di Sorano (Gr) e Romina Proietti, consigliere comunale di Fucecchio (Fi). Nel corso del pomeriggio, l´elezione del nuovo presidente regionale dell´Associazione è stata preceduta dalle relazioni del Segretario generale uscente Alessandro Pesci,che ha ricordato i risultati raggiunti nel corso del mandato appena concluso, e dal presidente nazionale di Anci Piero Fassino. Per quanto riguarda le questioni relative alla tassazione locale, su cui Fassino si è soffermato con i giornalisti, “noi non abbiamo mai rivendicato di incrementare o aumentare la tassazione sulla casa - ha detto Fassino - abbiamo fin qui rispettato le norme di legge adottate lo scorso anno. Se il Governo intende introdurre cambiamenti rispetto a questo, valuteremo e ne prenderemo atto. Non è venuta da Anci una richiesta di modificare quanto assunto un anno fa”. Fassino ha toccato anche il tema delle riforme istituzionali, dall´istituzione delle Città metropolitane all´avvio delle nuove Province. “Le nuove province rappresentano una forma di coordinamento tra i sindaci dei comuni di quel territorio – ha detto Fassino -. Le città metropolitane sono un´istituzione che corrisponde a processi reali, le città non si pensano solo nei confini comunali ma anche ormai nelle conurbazioni coi capoluoghi. Molti Paesi europei da tempo si sono dati una legislazione per riconoscerle. Il primo disegno di legge sulle città metropolitane è di 24 anni fa. Credo che quella della Delrio di far diventare le città metropolitane un´istituzione forte dell´architettura istituzionale del Paese sia una scelta giusta, perchè quando devi competere nell´economia globale devi sapere che la competizione non è solo tra imprese ma tra territori quindi bisogna attrezzare i territori a essere in grado di competere bene e di affermare le proprie risorse ricchezze e specificità”.  
   
   
BOLZANO: HANSPETER STAFFLER È IL NUOVO DIRETTORE GENERALE DELLA PROVINCIA  
 
 Bolzano, 15 settembre 2014 - Hanspeter Staffler, sino ad oggi responsabile della Protezione civile, è il nuovo direttore generale della Provincia di Bolzano. Il 48enne altoatesino è stato presentato l’ 11 settembre alla Giunta provinciale. “Siamo arrivati a Staffler dopo un lungo e articolato processo di selezione – ha commentato il presidente Kompatscher – e siamo convinti di aver trovato la persona giusta". Uno degli obiettivi del programma di governo del nuovo esecutivo era quello di arrivare ad una separazione fra le posizioni di segretario generale della Giunta provinciale e direttore generale della Provincia, intesa come amministrazione. Con la legge finanziaria 2014 sono state poste le basi da punto di vista giuridico per poter bandire il 27 giugno scorso il concorso. "Ai vertici della nostra macchina amministrativa - ha proseguito Kompatscher - abbiamo bisogno di una persona che sia in grado di avere una visione complessiva dell´apparato, e che sia capace di guidare un processo di riorganizzazione necessaria alla luce degli sviluppi sociali, tecnologici e finanziari". Kompatscher, inoltre, si dichiara soddisfatto per il completamento dei vertici della macchina amministrativa provinciale, con il nuovo direttore generale che si affianca al segretario generale Eros Magnago. L´assessore Waltraud Deeg ha inoltre aggiunto che "il compito del nuovo direttore generale sarà quello di rendere l´amministrazione provinciale più efficiente, moderna e vicina alle esigenze dei cittadini. Si tratta in particolare di avviare il processo di riorganizzazione - ha spiegato la Deeg - puntando sullo snellimento e la semplificazione dei procedimenti e sul concetto di sostenibilità nei confronti sia del personale, sia delle risorse finanziarie. Alla luce di questi compiti, e data la lunga esperienza maturata in ruoli-chiave, Hanspeter Staffler è stato considerato il più adatto". "Accetto questo incarico - ha commentato Staffler - con gioia, e da altoatesino considero un grande onore poter rappresentare la Provincia in questa funzione. Si tratta di una grande e nuova sfida, che affronterò assieme al collega Magnago, per adeguare la macchina amministrativa alla realtà attuale. Sarà necessario introdurre cambiamenti all´interno di una struttura nata 25 anni fa e che ha attraversato un periodo di grandi mutazioni". Per rendere la procedura di selezione il più possibile equa e oggettiva, la Provincia ha deciso di affidarsi al rinomato istituto di consulenza Egon Zehnder, grazie al cui lavoro è stato possibile valutare in maniera più dettagliata le singole candidature. La maggior parte delle 66 iscrizioni al bando è giunta da uomini (83%), con l´Alto Adige a farla da padrone con il 65% delle candidature. Un terzo dei partecipanti al concorso proveniva dall´amministrazione pubblica (Provincia, Comuni, enti e società collegati), il 56% era di lingua tedesca, il 62% era in possesso del diploma di bilinguismo per la carriera direttiva (patentino A), mentre il 70% dei curriculum inviati apparteneva a persone comprese fra i 41 e i 55 anni. Al termine della prima selezione sono rimaste in ballo tre candidature, le quali sono state giudicate dagli esperti come le migliori in quanto le persone disponevano delle competenze necessarie a svolgere al meglio il compito previsto dal bando. "La scelta - sottolineano i responsabili dell´istituto Egon Zehnder - è ricaduta su una persona che si ritiene sia la più adeguata ad operare in maniera competente e strategica nel perseguimento dell´obiettivo di riformare la struttura dell´amministrazione provinciale innescando un positivo processo di cambiamento".  
   
   
LAVORO IN SARDEGNA: PRESTO NUOVI BANDI PER LE MISURE PREVISTE DA GARANZIA GIOVANI  
 
Cagliari, 15 Settembre 2014 - Crescono settimana dopo settimana le domande dei disoccupati tra i 15 e i 29 anni per l´inserimento nel programma "Garanzia Giovani" per il quale la Regione può contare su un fondo di 54 milioni di euro, suddivisi per tipologia di indirizzo. Al 30 agosto i richiedenti erano oltre 9.800 (3.259 in provincia di Cagliari, 1.776 in quella di Sassari, 1.358 in quella di Nuoro, 1.111 in quella di Oristano, il resto nelle altre ex quattro province). "Garanzia Giovani - sottolinea l´assessore del Lavoro Virginia Mura - valorizza le attitudini e il background formativo e professionale dei giovani, e offre, mediante servizi informativi e percorsi personalizzati, opportunità di orientamento, formazione e inserimento al lavoro". Il programma prevede, tra l´altro, il proseguimento degli studi per i giovani che non sono impegnati in un´attività lavorativa e non sono inseriti in un percorso scolastico o formativo (Neet - Not in Education, Employment or Training). "Vista la peculiarità della disoccupazione giovanile in Italia - afferma l´esponente della Giunta Pigliaru - la fascia di età interessata al progetto, originariamente prevista dalla Raccomandazione europea solo sino ai 25 anni, è stata portata ai 29, ampliando la platea dei giovani potenziali beneficiari dell´intervento". Nello scorso mese di luglio la Regione ha risposto alla richiesta del Ministero del Lavoro in merito alla manifestazione d’interesse ad avvalersi dell’Inps come "ente erogatore" delle indennità di tirocinio previste dal Piano Attuativo Regionale del Programma. L´assessorato sta ora perfezionando la procedura per la firma della convenzione prevista dalla gestione della misura riguardante i tirocini extracurriculari. Gli uffici regionali, intanto, nelle more della stipula della convenzione, hanno portato avanti la predisposizione degli avvisi pubblici, di imminente pubblicazione, che regoleranno l´avvio dei tirocini. Nei prossimi giorni, inoltre, andranno in pubblicazione, oltre a quelli per i tirocini, nuovi bandi per l’attivazione delle altre misure previste da Garanzia Giovani.  
   
   
PIEMONTE: ENTRO META´ OTTOBRE SARÀ CONVOCATO IL TAVOLO REGIONALE SULLA QUESTIONE ROM  
 
Torino, 15 settembre 2014 - l’ 11 settembre si è svolta la riunione del Tavolo sulla tematica Rom promosso dall´ Ufficio Pastorale Migranti e dall´ Arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia. Per la prima volta la Regione Piemonte si è unita ad una discussione costruttiva che ha l’obiettivo di affrontare temi e situazioni relative ai Rom/sinti presenti sul territorio torinese insieme a quei soggetti del privato sociale e del mondo ecclesiale che operano in tale ambito. Il nostro vuole essere anche un segnale chiaro: noi ci siamo e ci vogliamo impegnare nel percorso di integrazione che è stato intrapreso in questi anni in questo e in altri contesti. Il tema dei Rom/sinti è complesso, ma è anche uno di quelli sui quali il nostro Paese è stato richiamato ad agire dalla stessa Comunità europea. Non è un caso che nel febbraio del 2014 la Giunta regionale abbia istituito con una D.g.r. Il "Tavolo regionale per l´inclusione e l´integrazione sociale delle popolazioni Rom, Sinti e Caminanti" . Il nostro primo obiettivo sarà dunque quello di convocare entro la metà di ottobre il Tavolo in questione per poter iniziare a lavorare su una seria programmazione regionale in materia. La Regione Piemonte deve assumere nuovamente il ruolo di coordinamento, riferimento e legislativo che ha avuto in passato. Prima però di mettere mano a qualsiasi provvedimento sarà necessario discutere e dialogare con le realtà del territorio (istituzioni e associazioni) al fine di fare il punto dello stato delle cose al momento. Dovremo agire su due fronti: dare risposte concrete alle problematiche in merito alla tematica in questione; studiare una nuova metodologia di comunicazione che metta in risalto anche le esperienze positive che possono essere frutto della cultura Rom. Le priorità sono tante, dalla questione casa, a quella lavoro, ma siamo convinti che uno degli aspetti principali sui quali impegnarsi sia una progettazione di interventi sui minori.  
   
   
PROPOSTA LEGGE PARITÀ, ASSESSORE CAMPANIA: ACCOLGO CON FAVORE INIZIATIVA COMMISSIONE PARI OPPORTUNITÀ  
 
Napoli, 15 settembre 2014 - "Accolgo con favore l´iniziativa della Commissione Pari Opportunità, e della presidente Francesca Beneduce, che ha illustrato una proposta di legge per la parità e contro tutte le forme di discriminazioni.” Così l’assessore regionale alle Politiche Sociali Bianca D´angelo. “Il contributo fattivo in termini di idee e suggerimenti, che giunge oggi a chi come noi è chiamato a svolgere l´attività legislativa, è molto positivo. Auspico quindi che il Consiglio Regionale nella sua interezza raccolga queste idee per inserirle in una proposta di legge utile a contrastare la discriminazione e a tutelare le pari opportunità”, conclude l’assessore.  
   
   
REGIONI, DIRITTI CIVILI E LOTTA A OMOFOBIA, LIGURIA PROMOSSA DA ARCIGAY  
 
Genova, 15 Settembre 2014 - Liguria "promossa" da Arcigay in un report svolto in collaborazione con Klaus Davi analizza lo stato di avanzamento della legislazione sui diritti civili, la lotta all´ omofobia, alla violenza a danno degli omosessuali e le norme di indirizzo nelle singole Regioni. La Liguria è in testa alla classifica con una valutazione molto positiva della legislazione (valutata 8 dal report Arcigay-kd ), grazie a una legge anti discriminazione che prevede anche un supporto fiduciario sanitario. Una legge costruita sul modello della Toscana, tra le prime Regioni a muoversi in tale direzione già nel 2004, ma seconda nella classifica del report con un punteggio di 8-. Soddisfazione per il risultato è stata espressa dall´assessore al Welfare della Regione Liguria Lorena Rambaudi, condivisa- si auspica- "con il presidente e i componenti del Coordinamento Regionale sulle discriminazioni sessuali per lavoro svolto insieme in questi anni".
Posizione Regione Voti
1. Liguria 8
2. Toscana 8-
3. Emilia Romagna 7.5
4. Sicilia 7
5. Marche 7
6. Lazio 7-
7. Friuli Venezia Giulia 7--
8. Umbria 6.5
9. Puglia 6
10. Piemonte 6--
11. Trentino Alto Adige Bolzano Trento 4 5
12. Sardegna 5
13. Campania 4
14. Basilicata 4
15. Molise 4
16. Abruzzo 4
17. Veneto 4
18. Calabria 4
19. Val D’aosta 2
20. Lombardia 0
 
   
   
PREMIO PILOSIO:SERRACCHIANI, DONNE SIANO LEVA DELLA PACE NELLA SOCIETÀ  
 
Venezia, 13 settembre 2014 - La Pace? "Un processo che si costruisce quotidianamente, che coinvolge le singole persone sotto l´aspetto ideale e materiale, in un´opera continua ed assidua che richiede costante applicazione". Sono queste le parole che la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha richiamato nel suo intervento, il 12 settembre a Venezia, alla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, nel corso della consegna del riconoscimento "Pilosio International Building Peace", edizione 2014 alla presenza dell´ex segretario generale dell´Onu Kofi Annan, assegnato a Samia Nkrumah, figlia del primo Presidente del Ghana, Kwame Nkrumah, impegnata nell´edificazione di una biblioteca e di un polo culturale dedicata proprio alla figura del padre. Chiamata ad introdurre la tavola rotonda "Donne costruttrici di pace", con la partecipazione del Premio Nobel per la Pace 1976 Betty Williams, la stessa Samia Nkrumah e la presidente di Poste Italiane Luisa Todini, la presidente Serracchiani ha così voluto ricordare come in questa costante costruzione della pace deve essere apprezzata l´opera lungimirante che svolgono, giorno dopo giorno, anche soggetti come le imprese, "quelle almeno che hanno compreso e fatto proprio il senso profondo ed esteso del concetto di ´responsabilità sociale d´impresa´, applicandolo alla loro condotta nelle strategie aziendali: imprese che mettono a disposizione della pace, in un momento in cui la pace è messa a così dura prova, il proprio business". In questo contesto encomiabile è l´esempio di aziende come la Pilosio di Tavagnacco, "che sta dimostrando la rara capacità di unire un vincente spirito imprenditoriale all´impegno per rendere il mondo un luogo migliore in cui vivere", ha osservato la presidente. "Non possiamo e non dobbiamo dunque nascondere l´orgoglio, che è friulano e di tutto quel Nord-est che non molla mai, che magari va lontano a trovare le commesse, che non si spaventa e che, alla fine, riesce ad affrontare le situazioni di crisi: Pilosio interpreta al meglio l´eccellenza friulana". Serracchiani ha quindi voluto ricordare il ruolo della donna nella società di oggi, sempre più forza trainante nelle società mondiale e sempre più chiamata ad incarichi di responsabilità. Come quello affidato a Federica Mogherini, alla guida della politica estera europea: "un traguardo importante e strategico per il nostro Paese e per le donne", ha indicato Serracchiani. "Partendo da loro stesse, il mio augurio - ha concluso la presidente Serracchiani - è che le donne possano ogni giorno confermare dunque il proprio ruolo e divenire sempre di più una ´leva´ fondamentale per la realizzazione di quella grande opera che è la pace".  
   
   
LOMBARDIA MODA: 2,1 MLN PER IMPRESE ´AL FEMMINILE´  
 
Milano, 15 settembre 2014 - Promuovere e sostenere lo sviluppo di nuove imprese "al femminile" e il consolidamento di imprese esistenti, sempre guidate da donne, del settore moda e design. È questo l´obiettivo del bando da 2,1 milioni di euro, approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini. I Termini Del Bando - Il bando - che aprirà nel prossimo mese di ottobre - è rivolto a micro, piccole e medie imprese (ditte individuali con titolarità femminile, società di persone e di capitali il cui capitale sociale appartiene per almeno 2/3 da soggetti femminili) e prevede l´assegnazione di contributi a fondo perduto tra i 15.000 e i 50.000 euro per sostenere diverse tipologie di spese: costi di personale assunto specificatamente per il periodo del progetto; acquisto di macchinari e di nuova tecnologia; acquisto di materiali, non destinati a costituire scorte di magazzino; prestazioni finalizzate alla produzione del campionario o per la messa in produzione della nuova linea; comunicazione e partecipazione a fiere; formazione. Si prevede che saranno circa 70 le imprese che verranno aiutate con questa iniziativa. Rilancio Tessuto Produttivo - "Riteniamo che questo potrà essere un provvedimento estremamente utile per le nostre piccole e medie imprese della moda e del design - ha detto Melazzini -. È un ulteriore segnale di attenzione al mondo dell´imprenditoria e dell´imprenditoria femminile in particolare che potrà contribuire al rilancio del tessuto produttivo lombardo. Questa iniziativa assume per altro un particolare rilievo, perché arriva in concomitanza con la settimana della moda, che partirà nei prossimi giorni". I Numeri - In Lombardia sono 35.000 le imprese attive nel settore della moda, suddivise tra manifatturiero (circa 15.000), commercio al dettaglio e all´ingrosso (16.000) e design (4.000). Milano è la capitale con quasi 13.000 imprese e 80.000 addetti, seguita da Brescia (4.000), Varese (3.600) e Bergamo (3.200). I dati 2014 di settore evidenziano un leggero rialzo nelle esportazioni e un calo nella domanda interna.