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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 02 Ottobre 2014
AGRICOLTURA IN LOMBARDIA: IN PARTE DELUSO DA RIUNIONE INFORMALE MINISTRI UE  
 
 Milano - "Comprendo che il ministro Maurizio Martina si dichiari molto soddisfatto dell´esito del Consiglio informale dei ministri agricoli dell´Unione europea, conclusosi ieri a Milano, ma mi permetto di condividere a metà le sue valutazioni". Lo dice Gianni Fava, assessore all´Agricoltura di Regione Lombardia. Non Arrivata Risposta Che Mondo Agricolo Si Attendeva - "Se da un lato può dirsi positivo, ma evidentemente un po´ scontato, un documento che condanna la povertà e punta a ridurre lo spreco alimentare e suggerisce di muoversi nella direzione di una Pac più sostenibile e la ricerca di politiche migliori nella gestione delle risorse idriche e ambientali, dall´altro - spiega Fava -la risposta che il mondo agricolo si attendeva e che, meritoriamente, l´amico Martina sosteneva, non è arrivata". Caso Ortofrutta - "Mi riferisco in particolare ai 165 milioni di euro che l´Unione europea destinerà all´ortofrutta - prosegue Fava - e che l´Italia e altri Paesi avrebbero auspicato provenissero dal bilancio extra-agricolo, per evitare il corto circuito che le imprese agricole danneggiate da un embargo subito in via pressoché esclusiva, dovessero di fatto finanziare se stesse attraverso risorse già nella disponibilità del mondo agricolo. Ecco, se analizziamo con lucidità questo aspetto, non credo che vi siano gli estremi per dichiararsi contenti". Ridiscutere Posizione Europea - L´assessore all´Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, auspica che "nel Consiglio Agrifish previsto per la metà di ottobre a Lussemburgo, si possa ridiscutere la posizione europea e fare in modo che le risorse a sostegno dell´ortofrutta vengano attinte da un capitolo di bilancio diverso da quello agricolo. In alternativa si potrebbe studiare la possibilità di creare un fondo anti-crisi, al quale attingere in caso appunto di emergenza".  
   
   
LOMBARDIA: STRATEGIA DI FILIERA PER LATTIERO CASEARIO  
 
Milano - "Abbiamo aperto un confronto per capire se esistono le condizioni per arrivare, entro qualche mese, ad avere un Accordo quadro sul tema del latte, che comprenda le strategie ´di filiera´, necessarie per capire dove mettere le risorse". Lo ha detto l´assessore regionale all´Agricoltura Gianni Fava, incontrando i rappresentanti delle associazioni di categoria e di Federdistribuzione sulle problematiche del settore lattiero caseario. Proposte - Al tavolo convocato in Regione Fava ha avanzato nuovamente le proposte fatte in un recente incontro con le rappresentanze di categoria ("attendiamo osservazioni di merito e di sostanza" ha detto l´assessore), in particolare sui temi delle aggregazioni, delle sinergie con la Grande distribuzione, della necessità di realizzare un impianto di polverizzazione del latte, che sia nella disponibilità pubblica (ma non di proprietà pubblica) per la gestione della materia prima nella fasi di maggiore volatilità del mercato; dell´utilizzo di formule di sostegno al reddito dei produttori attraverso strumenti assicurativi, sulla base di quanto da tempo avviene negli Stati Uniti con ´Milk Protection Program´, un programma, a base volontaria, che assicura un sostegno finanziario agli allevatori quando la differenza fra prezzo del latte e costi dell´alimentazione scende sotto il livello di copertura assicurativa scelto dall´allevatore. Redistribuire Margini Di Profitto - "Siamo in una fase di ridefinizione del sistema economico di questo territorio - ha detto Fava - e nessuno si può ritenere chiamato fuori da questo processo. Serve uno sforzo di tutti per riequilibrare la filiera nelle sue diverse componenti. Esistono le condizioni per recuperare una marginalità da redistribuire ai suoi componenti. Solo riconsiderando quanto importante sia il ´made in Italy´ faremo scelte precise, che toccano poi alla politica. Da qui alla fine dell´anno dobbiamo decidere insieme cosa fare, la crisi non è passeggera. Se diciamo agli agricoltori lombardi che bisogna tirare ancora la cinghia, avremmo una reazione scomposta". Verticalizzare Filiera - "I costi non sono più comprimibili, soprattutto nel sistema italiano - ha proseguito l´assessore -. Dati certi ci dicono che, a fronte della contrazione consistente del valore del latte, non c´è analoga situazione sui prezzi al consumo. Vuol dire che la redditività si sposta, non sparisce. Ed è il motivo per cui abbiamo scelto di verticalizzare la filiera: oggi qui abbiamo tutti gli attori, dal produttore a fino a chi vende latte e formaggio alla massaia. Serve uno sforzo di tutti per riequilibrare la filiera dal punto di vista dei margini, in tutte le parti che la compongono". Il Valore Del ´Made In Italy´ - "Se resta ancora un valore ´aggiunto´ avere una produzione nazionale nel settore - ha detto Fava -, come pensiamo che sia, allora non possiamo non tutelare un comparto in una regione dove si produce la metà del latte dell´intero Paese. Diversamente, tra un anno l´indice di dipendenza dal mercato estero per un prodotto primario come il latte salirà ancora. Punti di equilibrio nella filiera vanno trovati, perché il livello di emergenza lo abbiamo raggiunto. Il 15-20 per cento delle 6000 stalle lombarde rischia la chiusura, per motivazioni spesso esogene al sistema, non per errori imprenditoriali, ma che le rendono fragili e poco competitive. A chi si sta apprestando a presentare un piano di investimento per ammodernare le proprie stalle, bisogna dire qual è il mercato in cui si inserisce".  
   
   
AGRICOLTURA IN SARDEGNA: 1 MILIONE DI EURO PER INCREMENTARE LA QUALITÀ DELLE CARNI BOVINE  
 
 Cagliari - La Regione punta sulla valorizzazione delle carni bovine di alta selezione. Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi, la giunta, nel corso della seduta odierna, ha approvato una delibera che stanzia un milione di euro a favore delle aziende zootecniche sarde specializzate nell’allevamento dei bovini di razza pregiata. I fondi sono relativi all’anno 2014 e serviranno per migliorare la produzione attraverso l’acquisto di capi riproduttori maschi e fattrici femmine di qualità pregiata. Gli animali dovranno essere di razza pura e iscritti al libro genealogico delle razze bovine Charolais, Limousine, Chianina e Piemontese, oppure iscritti al registro anagrafico delle razze autoctone a diffusione limitata, di razza pura Sarda, Sardo Modicana e Sardo Bruna. “Il finanziamento – sottolinea l’assessore Falchi – è importante perché gli allevamenti di razza bovina pregiata rappresentano per la Sardegna un grande valore economico, unito al rispetto delle tradizioni e della biodiversità animale”. Il programma di spesa, secondo quanto prevede la delibera, sarà attuato dall’agenzia Argea.  
   
   
SAVONA - CONTRIBUTI A PMI ALIMENTARI ED A CHI USA GAS A EFFETTO SERRA  
 
 Dall´ 1 ottobre, e fino al prossimo 15 novembre, saranno aperti i termini per la partecipazione al bando della Camera di Commercio di Savona che eroga contributi per un ammontare complessivo di 250 mila euro finalizzati a sostenere gli investimenti e la qualificazione delle imprese di due particolari settori. Si tratta delle aziende che utilizzano gas fluorurati ad effetto serra (quali refrigerazione, condizionamento d’aria, pompe calore, autoriparazione) e delle imprese del settore alimentare, per le quali l’agevolazione è rivolta a sostenere l’introduzione del sistema Haccp e gli investimenti previsti dal manuale di autocontrollo, allo scopo di prevenire i rischi per la salute dei consumatori . Possono accedere ai contributi le piccole e micro aziende iscritte al Registro delle Imprese della Cdc di Savona che risultino in regola con gli obblighi contributivi, con il pagamento del diritto annuale, non risultino sottoposte a procedure concorsuali o in stato di liquidazione. Tra le spese ammissibili, quelle sostenute per la formazione individuale, per il rilascio della certificazione aziendale e per l’acquisto di macchinari e attrezzature per quanto riguarda le imprese che utilizzano i gas fluorurati a effetto serra; le spese per investimenti necessari in materia di sicurezza alimentare e previsti dal piano di autocontrollo per gli “alimentaristi” (acquisto macchinari e attrezzature, adeguamento dei locali, redazione del manuale di autocontrollo). Diversa, nei due casi, anche l’entità del contributo. Nel caso delle imprese che utilizzano gas fluorurati l’agevolazione è pari all’80% dei costi sostenuti (e ritenuti ammissibili) per la formazione e la certificazione aziendale, con un contributo massimo di 1.600 euro e un minimo di spesa fissato a 200 euro. Nel caso di acquisto di macchinari e attrezzature l’agevolazione è pari al 50% dei costi ammissibili con un contributo massimo di 2.500 euro e una spesa minima di 300 euro. Nel caso delle imprese del settore alimentare l’agevolazione è del 50% per gli investimenti in macchinari o adeguamento dei locali dove viene svolta l’attività, con un tetto massimo di 10 mila euro per impresa e una spesa minima ammessa a contributo di 500 euro. L’agevolazione sale all’80% per le spese relative alla redazione del manuale di autocontrollo, con un contributo massimo di 500 euro e una spesa minima di 200 euro. Sono ammissibili a contributo esclusivamente le spese sostenute tra il 1° luglio 2013 e la data di scadenza del bando. La presentazione delle domande dovrà avvenire con invio telematico e pagamento telematico dell’imposta di bollo (16 euro), utilizzando la piattaforma Web Telemaco ( http://webtelemaco.Infocamere.it ) – Servizi e-gov - Contributi alle imprese. Bando e modulistica sul sito della Cdc www.Sv.camcom.gov.it    
   
   
OLIO: BENE PROGETTO PER EDUCARE BAMBINI A QUALITÀ IGP TOSCANO  
 
Firenze - "Quello dell´olio è un settore che merita e necessita di promozione, soprattutto dopo i pesanti attacchi che ha subìto anche di recente. Il nostro olio è il migliore, ha qualità peculiari anche sotto il profilo salutistico, e ben venga un progetto di educazione alimentare che punta sui bambini, perchè attraverso di loro possiamo pensare di cominciare a rieducare il gusto anche dei grandi." Così si è espresso l´assessore regionale all´agricoltura, Gianni Salvadori, che oggi ha preso parte alla presentazione del progetto "L´olio buono in tutti i sensi" lanciato dal Consorzio dell´Olio Extravergine di Oliva Toscano Igp, con il patrocinio della Regione. Il progetto, che quest´anno coinvolgerà tutte le province della Toscana, interesserà circa 3 mila bambini delle scuole elementari. Attraverso un libretto fiabesco, che ha l´olivo e l´olio come protagonista, e un percorso guidato, i bambini verranno condotti a familiarizzare con le piante, i frutti e i processi di produzione, visiteranno i frantoi e assaggeranno l´olio, in modo da imparare a riconoscere l´olio Toscano e la sua qualità. L´attenzione sarà anche focalizzata sul logo che caratterizza l´Igp, in modo che fin da piccoli i bambini sappiano riconoscere il marchio che identifica l´Olio extravergine di oliva Toscano Igp. A proposito di olio e di olivicoltura l´assessore Salvadori ha poi ribadito il forte impegno della Regione a sostegno delle aziende del settore. "Con il prossimo Programma di Sviluppo Rurale – ha detto Salvadori - investiremo in maniera consistente su questo settore e daremo alle aziende un sostegno vero che le aiuterà sul piano della competitività. Stiamo lavorando perchè i bandi escano fra novembre e dicembre prossimi" Alla conferenza stampa hanno preso parte il presidente del Consorzio dell´Olio Extravergine di Oliva Toscano Igp, Fabrizio Filippi, il comandante del Corpo Forestale per la Toscana, Giuseppe Vadalà, il vicesindaco di Firenze, Cristina Giachi.  
   
   
POTENZA - L´AGLIANICO DEL VULTURE INCONTRA IL MERCATO DANESE  
 
La Camera di Commercio di Potenza, con la collaborazione dell’Azienda Speciale Forim e di Mondimpresa, organismo del sistema camerale, intende realizzare un “Percorso Paese” dedicato alle aziende del settore vitivinicolo per contribuire alla promozione dei vini del Potentino sui mercati non tradizionali, come la Danimarca, caratterizzati da un target molto alto di consumatori, interessati al vino di qualità. L’iniziativa, denominata “Wine Tasting 2014”, si inserisce nel solco più ampio del progetto denominato “New Export Company in the world” e sarà realizzata con il coinvolgimento di Thomas Ilkjær, esperto del settore vitivinicolo in ambito internazionale, che segue in particolare il mercato italiano, il quale domani e dopodomani visiterà le aziende sul territorio per effettuare degustazioni e valutare la compatibilità del prodotto sul mercato con riferimento al gusto del consumatore danese “tipico”, nonché al rapporto prezzo/qualità. «Intendiamo raggiungere due obiettivi – spiega il presidente della Camera di Commercio di Potenza, Pasquale Lamorte -. Da un lato informare al meglio le aziende export oriented sulle opportunità e le peculiarità del mercato danese, e dall’altro consentire all’esperto di approfondire la conoscenza dei prodotti lucani in un’ottica di “orientamento consulenziale”, per fornire indicazioni e strumenti concreti ai nostri imprenditori interessati ad esplorare il mercato del Nord Europa». A seguito di questa prima azione di incoming verrà redatta, per ciascuna azienda coinvolta, una “scheda tecnica” che evidenzierà le caratteristiche dei prodotti e le eventuali modifiche da apportare, con indicazioni anche sul packaging, allo scopo di renderli più confacenti al mercato danese. Seguirà un’azione di outgoing a Copenaghen a novembre, e successivamente un’azione promozionale dedicata alle imprese aderenti: Vulcani & Vini, Terra dei Re, Cantine Bonifacio, Vigne del Vulture, Cantina Madonna delle Grazie e Azienda Agricola D’angelo.  
   
   
TRENTO: LE CIFRE REALI SUI FINANZIAMENTI EUROPEI PER LA GESTIONE DELL´ORSO  
 
 Non 8 milioni, ma 109.000 euro. Questi i finanziamenti europei ricevuti fino ad oggi dalla Provincia autonoma di Trento per la gestione e la conservazione dell´orso, contrariamente ad alcune notizie circolate in questi giorni che non corrispondono al vero. Ma ecco, nel dettaglio, la situazione dei finanziamenti destinati dall´Europa alla Provincia autonoma di Trento nell’ambito dei vari progetti relativi alla tutela dell’orso. Fino ad oggi, i finanziamenti europei ricevuti dalla Provincia autonoma di Trento, per iniziative volte a favorire la conservazione e la gestione dell’orso sul proprio territorio, assommano ad euro 109.000, che sono stati assegnati per il progetto Life Arctos, al quale la Provincia ha partecipato con vari partner dal 2011. Life Arctos è stato sostituito quest´anno dall’analogo progetto europeo Dinalp Bear che durerà fino al 2019. Per Dinalp Bear è previsto che la Provincia debba ricevere un finanziamento di 173.000 euro. Per quanto riguarda il progetto Life Ursus, partito nel 1997 e concluso nel 2004, che ha permesso di conservare l´orso in Trentino e sulle Alpi, va detto che la Provincia non ha ricevuto nessun finanziamento diretto dall’Europa, in quanto i fondi, complessivamente 825.000 euro, vennero assegnati al Parco Naturale Adamello Brenta. Il grosso delle risorse che la Provincia ha investito per la gestione e la tutela dell’orso, fin dagli anni ’70, sono state messe di tasca propria, senza aiuti né da Roma né da Bruxelles, se non quelli citati in precedenza.