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Notiziario Marketpress di Lunedì 06 Ottobre 2014
LORENZIN ALLA CONFERENZA MINISTERIALE EUROPEA “SALUTE DELLA DONNA – UN APPROCCIO LIFE COURSE” : LA VACCINAZIONE CONTRO IL PAPILLOMA VIRUS È UNO STRUMENTO IMPORTANTISSIMO DI PREVENZIONE CHE RIGUARDA NON SOLO LE DONNE MA ANCHE GLI UOMINI I RESPONSABILI DELL’HPV UNIT IFO : “URGENTE LA PREVENZIONE NEI MASCHI”  
 
Roma, 6 ottobre 2014 – “Importante il messaggio dato oggi dal Ministro Lorenzin- commentano I responsabili dell’Hpv-unit degli Ifo, Luciano Mariani- ginecologo e Aldo Venuti – virologo. – La Prevenzione è un’arma formidabile per l’intera popolazione ed è un grande risultato poter prevenire i tumori attraverso la vaccinazione. La potenzialità del vaccino Hpv sta nell’altissima protezione conferita tanto alle femmine, quanto ai maschi delle patologie benigne come le condilomatosi genitali, oppure tumorali e pre-tumorali Hpv-correlate come il cancro della cervice uterina, vulva, vagina, ano, pene, orofaringe. I dati confermano inoltre sicurezza e tollerabilità.” “Occorre fare ancora tanta informazione – proseguono Mariani e Venuti - ed è per questo che abbiamo messo online da poco un portale, unico in Italia, dedicato al tema dell’Hpv, dove sono presenti indicazioni utili per i cittadini e per i professionisti della salute con tutte le più recenti acquisizioni sul virus, sugli studi in corso, sulla prevenzione e sulle modalità di accesso a controlli clinici e alla vaccinazione. La vaccinazione maschile contro la patologia da papilloma virus, attiva presso gli Ifo, è assolutamente un atto dovuto in termini di equità di accesso alla prevenzione, sia per evitare la contaminazione della/del partner, quanto per evitare le patologie che possono insorgere nell’uomo.” Per maggiori informazioni è possibile consultare il portale: www.Hpvunit.it    
   
   
FARMACI A BORDO DEI NANOSHUTTLE COL PROGETTO NABBA DELL’UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA  
 
Milano, 6 ottobre 2014 – L’università di Milano-bicocca sarà capofila del progetto europeo Nabba "Design and development of advanced Nanomedicines to overcome Biological Barriers and to treat severe diseases" finanziato con 3 milioni di euro dalla Commissione Europea nell´ambito del programma Marie Sklodowska Curie. Scopo del progetto la realizzazione di nanoparticelle in grado di trasportare farmaci con successo attraverso le barriere biologiche. Nabba è tra i primi del nuovo programma di ricerca Horizon2020 a vedere l’ateneo milanese come capofila. Attualmente, molti farmaci non raggiungono bersaglio terapeutico perché non riescono a superare le barriere biologiche che lo proteggono: Nabba si propone di realizzare nanoparticelle che, opportunamente ingegnerizzate, siano in grado di veicolare selettivamente i farmaci verso gli organi, i tessuti o le cellule malate, superando gli ostacoli posti dall’organismo. Le nanoparticelle agiranno quindi come "shuttle" con a bordo il farmaco, che verrà condotto e rilasciato selettivamente dove occorre. In particolare, i nanoshuttle di Nabba potranno essere impiegati nel contrasto di malattie la cui terapia e diagnosi richiede il superamento di barriere biologiche, come i tumori, la malattia di Alzheimer, la fibrosi cistica, le infezioni polmonari, la malattia di Parkinson. Il progetto, coordinato da Francesco Nicotra, ordinario di Chimica Organica nel dipartimento di Scienze Biologiche e Biotecnologie dell’Università di Milano-bicocca con la collaborazione di Massimo Masserini, ordinario di Biochimica nel dipartimento di Scienze della Salute dello stesso ateneo, ha come partner istituzionali Universitè Paris Sud, Utrecht University, Universidade de Santiago de Compostela, Politecnico Eth di Zurigo, Helmholtz Centre for Infection Research di Saarland. Cinque i partner industriali: Novartis, Nerviano Medical Sciences, Enviroinvest, Sylentis, Biotalentum. Verranno reclutati mediante bandi internazionali 13 giovani ricercatori della Comunità Europea, che svilupperanno il progetto per tre anni, in una nazione differente da quella di origine, acquisendo il titolo di dottore di ricerca (Phd). Ciascun giovane ricercatore svolgerà parte (30%) della sua ricerca presso altri partners del progetto, e comunque presso i partners industriali. Questo consentirà una formazione multidisciplinare e intersettoriale. «L’obiettivo dei progetti Marie Sklodowska-curie - spiega Francesco Nicotra – consiste proprio nel formare giovani ricercatori con competenze in settori strategici per lo sviluppo socioeconomico in Europa. Il progetto Nabba raccoglie le migliori competenze europee nella ricerca di nanoparticelle in grado di “traghettare” i farmaci consentendo loro di raggiungere più efficacemente i loro bersagli. Ci sono forti aspettative che queste ricerche possano finalmente generare terapie efficaci in particolare per patologie tumorali e neurodegenerative».  
   
   
TIROIDE: PER I NODULI CHE AFFLIGGONO CIRCA IL 25% DELLA POPOLAZIONE ITALIANA NIENTE CICATRICI E RICOVERI IN DAY HOSPITAL CON LE NUOVE TERAPIE MINI-INVASIVE LA TERAPIA DELL’IPOTIROIDISMO SEMPLIFICATA GRAZIE ALLE NUOVE FORMULAZIONI  
 
Roma, 6 ottobre 2014 – I noduli tiroidei interessano fino al 25% della popolazione italiana e sono una delle malattie endocrine più comuni; colpiscono la tiroide, ghiandola che produce ormoni essenziali per il benessere dell’individuo. Il 90% dei noduli tiroidei sono benigni e sono correlati a bassa concentrazione di iodio nell’ambiente, elemento fondamentale per la produzione degli ormoni, e a familiarità. Nel caso di noduli maligni le cause sono ancora la familiarità ma, più importanti, anche l’esposizione a radiazioni o a trattamenti terapeutici come la radioterapia della testa e del collo. La maggior parte dei noduli tiroidei benigni rimangono stabili nel tempo e non necessitano di trattamenti se non un costante monitoraggio. Alcuni, tuttavia, tendono a crescere progressivamente e a causare sintomi locali, in questi casi si tende a limitare gli interventi chirurgici ai soli pazienti che presentano ipertiroidismo o sintomi compressivi non altrimenti gestibili. Gli strumenti chirurgici attualmente disponibili hanno fortemente ridotto il danno estetico e il rischio di complicanze. Inoltre, lesioni benigne meno complesse possono essere ora trattate con nuove terapie mini-invasive che permettono di ridurne il volume senza necessità di anestesia generale e di ricovero in ospedale. Di queste tecniche si parla al workshop “2^ Thyroid Uptodate 2014 – Patologia tiroidea fra certezze e zone grigie” che si terrà ad Ariccia il 3 e il 4 ottobre p.V. E al quale parteciperanno numerosi esperti italiani ed internazionali. “Le nuove terapie mini-invasive – afferma Enrico Papini, Direttore Uoc Endocrinologia e Malattie Metaboliche, Ospedale Regina Apostolorum, Albano Laziale e organizzatore del convegno – portano ad una diminuzione significativa e persistente del volume dei noduli e dei sintomi”. “Tra le differenti tecniche mini-invasive di ablazione dei noduli tiroidei, continua Papini, tre sono le più efficaci e le più semplici da applicare dopo un adeguato periodo di training. Tutti questi metodi hanno il vantaggio di non richiedere l’anestesia generale e di distruggere una minima parte del tessuto tiroideo permettendo quindi di preservare la funzione ghiandolare della tiroide. Per le cisti tiroidee viene utilizzata l’iniezione percutanea di etanolo che consiste nell’iniettare piccole quantità di etanolo nelle cisti dopo aver aspirato il liquido contenuto in esse; questo trattamento dura pochi minuti, non ha costi se non quelli dell’etanolo sterile, è minimamente doloroso e soprattutto sicuro. Per i noduli si usa invece l’ablazione termica che può essere eseguita con due tecniche: mediante laser oppure elettrodi. Con entrambe le metodiche l’aumento di temperatura del tessuto tiroideo provoca un danno cellulare localizzato e irreversibile che porta ad una diminuzione del volume nodulare di circa il 50% che persiste per anni dopo una sola seduta.” In seguito sia alle tecniche di tireoidectomia tradizionali che alle terapie mini-invasive può diventare necessaria una terapia sostitutiva con l’ormone sintetico della tiroide, la levotiroxina che è la terapia principale per l’ipotiroidismo che deve essere seguita per tutta la vita e impone semplici ma precise regole per essere effettuata correttamente. La levotiroxina presenta una serie di interazioni con altri farmaci e il suo assorbimento può non essere ottimale per problemi digestivi o intolleranze come quella al lattosio, inoltre, è necessario non assumere cibo per almeno 30 minuti dopo l’ingestione dell’ormone. “Alcuni recenti contributi nel campo della farmacologia consentono ora di ricorrere a nuove soluzioni terapeutiche, come ad esempio l’impiego dell’ormone tiroideo in soluzione liquida o in capsule molli che possono garantire un migliore assorbimento del principio attivo e una migliore aderenza del paziente alla terapia grazie alla facilità di assunzione.” conclude Papini.  
   
   
TOSCANA: DIABETE, MEZZO MILIONE ALLE AZIENDE SANITARIE PER PROGETTI DI CURA  
 
Firenze 6 ottobre 2014 - Quasi mezzo milione, 480.000 euro alle aziende sanitarie per mettere a punto progetti di cura per la malattia diabetica. La destinazione delle risorse sanitarie è prevista da una delibera approvata nel corso dell´ultima seduta di giunta su proposta dell´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni. Delibera che recepisce l´accordo Stato Regioni del 6 dicembre 2012 sul documento "Piano sulla malattia diabetica". L´indicazione contenuta nella delibera è quella di realizzare un modello di gestione integrata del diabete, basata sulla centralità della persona, individuando l´approccio multiprofessionale, adottando protocolli diagnostico-terapeutici condivisi su tutto il territorio regionale, attraverso progetti e percorsi indicati dal Piano nazionale, concentrandosi su sette progetti obiettivo. Questi i progetti obiettivo individuati, sui quali le aziende sanitarie dovranno concentrare la propria azione: 1) miglioramento della collaborazione tra i professionisti coinvolti; 2) gestione delle complicanze vascolari; 3) piede diabetico; 4) implementazione dell´educazione terapeutica; 5) linee di intervento sul diabete in età evolutiva; 6) la gestione integrata della persona con diabete ricoverata per altra patologia; 7) l´uso integrato delle tecnologie della telemedicina. La Toscana è costantemente impegnata a implementare questi obiettivi e a garanitre la presa in carico proattiva dei pazienti attraverso la "sanità di iniziativa", favorendo la collaborazione di tutti gli attori del sistema: medici di base, specialisti, infermieri, pazienti. Secondo i dati presentati dall´Ars, l´Agenzia Regionale di Sanità, al Festival della Salute che si è tenuto la settimana scorsa a Viareggio, in Toscana il diabete affligge il 6,3% degli adulti (dati del Sistema informativo sanitario toscano, anno 2013): in valore assoluto si tratta di oltre 206 mila persone. In particolare, l´Ars ha indagato come si curano i diabetici in Toscana e quale impatto ha avuto su questi malati la cosiddetta "sanità d´iniziativa", il modello organizzativo sperimentato in Toscana da oltre 3 anni e che entro il 2015 dovrà essere adottato da tutti medici di famiglia della regione. Le indagini dell´Ars rilevano che i diabetici assistiti dai medici partecipanti al progetto della sanità d´iniziativa aderiscono di più alle raccomandazioni cliniche di monitoraggio e terapia. Anche gli accessi al pronto soccorso di questi pazienti seguiti con la sanità d´iniziativa diminuiscono, mentre l´ospedalizzazione ordinaria diminuisce meno rispetto agli assistiti in maniera tradizionale. A livello generale, si è rilevato che fra i pazienti diabetici sono le donne 16-44enni a seguire meno le raccomandazioni cliniche di monitoraggio della malattia. Sono sempre le donne, di tutte le classi di età, a seguire meno le raccomandazioni cliniche di terapia (cioè il controllo di altri fattori di rischio).  
   
   
SANITÀ: NUOVI INTERVENTI CON DEL. CIPE A PERRINO BRINDISI, ASL FOGGIA E GIOVANNI XXIII BARI PROCEDE SPEDITAMENTE L’ATTUAZIONE DELL’APQ “BENESSERE E SALUTE”.  
 
Bari, 6 ottobre 2014 - Sono stati firmati il 3 ottobre presso l’Assessorato alle Politiche della Salute e, i Disciplinari attuativi degli interventi con risorse Cipe immediatamente cantierabili. Gli interventi finanziati al “Perrino” di Brindisi, all’ex Inam di Foggia e al “Giovanni Xxiii” di Bari, si aggiungono ai progetti dei due nuovi ospedali di Taranto e di Monopoli-fasano recentemente firmati. “E’ grande la soddisfazione per l’avvio anche di questi progetti di cui tanto bisogno hanno i rispettivi territori e l’intera popolazione pugliese – ha detto l’assessore alle Politiche della Salute, Donato Pentassuglia - Non conosco modo più efficace e diretto che quello di finanziare e attivare nuovi investimenti per potenziare la sanità ospedaliera e territoriale, rispetto alle sterili polemiche che stanno costellando le ultime settimane da parte di quegli attori della politica che guardano più alle prospettive elettorali che non alle vite delle persone in carne e ossa, quelle che dalla buona politica si aspettano solo servizi sanitari moderni e di qualità”. Ecco i dettagli: - Il Progetto di ammodernamento del Centro Grandi Ustionati della Asl Br presso l’Ospedale Perrino, finanziato per 6.000.000 euro, è parte integrante di un progetto intervento più ampio rivolto alla organizzazione delle sezioni destinate alle degenze di sub- intensiva dei pazienti non acuti. Il progetto prevede non solo la realizzazione di 8 posti letto ad elevata intensità assistenziale, ma anche la realizzazione di opere murarie, impianti tecnologici specialistici, acquisizione di tecnologie specifiche e di arredi dedicati al centro. Il cronoprogramma dell’intervento è stato fissato in 30 mesi, compreso l’espletamento delle procedure di gara, lo sviluppo della progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori con i relativi collaudi. - Potenziamento dell’assistenza specialistica ambulatoriale della Asl Fg -Poliambulatorio ex Inam di Foggia con 2.000.000 euro: consiste nella realizzazione di opere di ristrutturazione edilizia connesse alla riconversione del plesso per allocare il nuovo Poliambulatorio con polo radiologico, gli uffici del front-office, il Cup, gli Uffici del Distretto sociosanitario e gli ambulatori specialistici. Il cronoprogramma dell’intervento è fissato in 24 mesi, incluse le procedure di espletamento gara. - Il Progetto Potenziamento diagnostica per immagini per l’Ospedale Pediatrico Giovanni Xxiii di Bari, per l’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico, consiste nella realizzazione di opere di ristrutturazione edilizia connesse all’indifferibile rinnovo e potenziamento del servizio di diagnostica per immagini nonché alla riqualificazione del laboratorio di analisi. L’area tecnica ha sviluppato un progetto complessivo di attuazione di 24 mesi, incluso l’espletamento della gara. Entro l’ anno è attesa l’indizione di tutte le gare ad evidenza pubblica che porteranno all’avvio dei lavori in tempi strettissimi: questo per dare una risposta concreta alle numerose esigenze provenienti dai territori. Tutti i cantieri saranno attivi entro il I semestre del 2015. Nei prossimi giorni sarà sottoscritto anche il Disciplinare con l’A.o. “Ospedali Riuniti” di Foggia per l’intervento di “Adeguamento sismico e rifunzionalizzazione del plesso Maternità” per un importo di 10.000.000 euro. I disciplinari, con risorse a valere sulla Delibera Cipe n. 92/2012, sono stati sottoscritti dalla dott.Ssa Anna Maria Candela, responsabile dell’attuazione dell’Apq “Benessere E Salute” , dall’ing. Vito Bavaro, Responsabile Attuativo degli Interventi, e dai Direttori Generali dell’Asl Brindisi, Paola Ciannamea, della Asl Foggia, Attilio Manfrini e dell’A.o. Policlinico, Vitangelo Dattoli e dai Rup dei singoli progetti.  
   
   
LOMBARDIA: OPERAZIONE TICKET, NESSUN FLOP: 2014 RIDUZIONE DI 2 MILIONI  
 
Milano, 6 ottobre 2014 - "In Regione Lombardia l´importo del ticket da gennaio ad agosto 2014 ha subito una riduzione di oltre 2 milioni di euro e non è aumentato come erroneamente affermato da alcuni Consiglieri Regionali". E´ quanto precisa la nota del 2 ottobre dell´Assessorato alla Salute di Regione Lombardia in risposta ad alcuni articoli apparsi sulla stampa. "Ciò che è aumentato - continua la nota - è il differenziale tra la quota pagata dai cittadini per avere il farmaco di marca rispetto a quello equivalente, una situazione che dipende dalla normativa nazionale e non da disposizioni regionali. Se non fosse aumentata tale quota, i cittadini lombardi avrebbero da gennaio ad agosto 2014 pagato circa 7 milioni di euro in meno". "Le azioni intraprese da Regione Lombardia per la riduzione dei ticket farmaceutici - aggiunge Mario Mantovani, assessore alla Salute di Regione Lombardia - hanno consentito una importante azione di razionalizzazione dei costi per la salute a carico dei lombardi, anche a differenza di altre regioni d´Italia come Emilia Romagna e Toscana, dove si registra un aumento del 4.5% e del 5%. Si conferma pertanto la bontà politica intrapresa dalla Giunta Maroni che mira all´abbattimento dei ticket farmaceutici nei prossimi anni".  
   
   
TOSCANA: IL POTENZIAMENTO DELL´OSPEDALE DEL CUORE DI MASSA NON DEPOTENZIA IL MEYER  
 
Firenze 6 ottobre 2014 - "Il potenziamento dell´Ospedale del Cuore di Massa della Fondazione Monasterio non depotenzia affatto l´ospedale pediatrico Meyer. Anzi, tutto questo viene fatto per rafforzare il sistema". In riferimento ad alcuni recenti articoli di stampa, l´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni il 2 ottobre è intervenuto a proposito del protocollo di intesa recentemente deliberato dalla giunta per il potenziamento dell´Ospedale del Cuore di Massa della Fondazione Monasterio. "Questo protocollo - chiarisce l´assessore - laddove prevede il potenziamento delle attività pediatriche presso la struttura massese, sancisce e consolida la presenza presso il centro stesso di alcune tipologie di intervento chirurgico di altissima specializzazione, rese possibili e realizzate grazie alla stretta collaborazione tra professionisti della struttura massese e di quella fiorentina, particolarmente esperti in questa tipologia di interventi". Si tratta, in particolare, di interventi di chirurgia tracheobronchiale che, soprattutto nei casi di maggiore complessità, necessitano della collaborazione di cardiochirurghi pediatrici esperti e di tutto un team, comprensivo di tecnici di perfusione ed intensivisti, di elevata esperienza nel trattamento chirurgico e post chirurgico di piccoli pazienti particolarmente complessi. "L´iniziativa, viceversa, - sottolinea ancora l´assessore Marroni - è tesa a dare ulteriore visibilità a questa tipologia di attività, che costituisce un unicum in Toscana e potrà così costituire un riferimento sovraregionale: una realtà, del resto, che già ora richiama pazienti anche da altri Paesi europei. Il tutto, con l´obiettivo di incrementare ulteriormente e rendere maggiormente visibile le eccellenze e le potenzialità del Sistema Sanitario Toscano che, ancora una volta, si pone come sistema di assoluta avanguardia ed in grado di assicurare le migliori cure anche per patologie complesse ed anche in età pediatrica".  
   
   
BIOHIGHTECH: PROGETTARE LO SVILUPPO INDUSTRIALE, VALORIZZARE LA RICERCA, MIGLIORARE LA SALUTE  
 
 Trieste, 6 ottobre 2014 - Lunedì 6 ottobre il Cbm, gestore del Distretto Tecnologico di Biomedicina Molecolare del Friuli Venezia Giulia, presenta e consegna ufficialmente al Presidente della Regione Debora Serracchiani, il Position Paper S3 sul Biohightech nel Friuli Venezia Giulia. Il documento, predisposto da Cbm in collaborazione con Biovalley srl e T&b e Associati srl, ed alla stesura del quale hanno collaborato oltre cento imprese, Enti Sanitari, Scientifici di Ricerca e Formazione della Regione, ha quale obiettivo primario l’inserimento del settore Biohightech tra le Smart Specialization del Friuli Venezia Giulia. Il Progetto delineato nel Position Paper si propone di rafforzare lo sviluppo industriale e l’occupazione del settore Biohightech nonché di favorire la nascita di nuova imprenditoria (start up) ad alto contenuto tecnologico mediante l’integrazione dei settori industriali del biomedicale, biotecnologico e bioinformatico, l’interazione e connessione con gli enti di ricerca e sanitari regionali e la creazione di reti di medicina traslazionale. Dopo i saluti del Presidente di Area Science Park, Adriano De Maio e l’introduzione di Edvino Jerian, Presidente del Cbm, ci sarà la presentazione del Position Paper - tecnicamente predisposto da T&b e Associati srl - da parte di Diego Bravar, Confindustria Trieste, mentre le conclusioni saranno affidate alla Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani. La Smart Specialization Strategy - S3 europea (Specializzazioni Intelligenti), che si colloca nel quadro della nuova programmazione regionale Por - Fesr per il periodo 2014 – 2020, individua i settori che l’Ente Regione ritiene possano rappresentare obiettivi strategici regionali volti a favorire in modo innovativo lo sviluppo industriale, rafforzando le specializzazioni esistenti sul territorio mediante l’integrazione tra ricerca e produzione. Presentazione alla Regione Fvg del Position Paper S3 Bio Lunedì 6 ottobre 2014 ore 14:30 Conference Hall, Area Science Park, Padiciano 99 - Trieste  
   
   
SALUTE, ASSESSORE TOSCANA A GROSSETO: "PATTI TERRITORIALI SCRITTI NEL BRONZO"  
 
Firenze 6 ottobre 2014 - "I Patti territoriali sono scritti nel bronzo. Sono uno strumento importante perché mettono in sicurezza i piccoli ospedali. Se si ritoccano, è solo per migliorarli". E´ quanto ha detto l´assessore al diritto alla salute, che ha partecipato il 2 ottobre a Grosseto alla Conferenza dei sindaci della Asl 9, presieduta dal sindaco di Grosseto Emilio Bonifazi. In mattinata, nell´ospedale Misericordia, Marroni aveva invece incontrato, assieme al direttore generale Fausto Mariotti, i dirigenti medici della Asl. L´assessore Marroni ha ringraziato i sindaci per la presenza numerosa, i suggerimenti e i contributi a quello che ha definito "un incontro molto costruttivo". Nel corso dell´incontro è stato fatto il punto, oltre che sui Patti territoriali, sull´offerta sanitaria, ospedaliera e territoriale, della Asl 9. "E´ emersa un´ottima performance - ha detto Marroni -, come del resto certificano tutti i dati. Chiaramente permangono elementi di criticità, primo fra tutti le liste di attesa. Su questo è già stato presentato un piano, che porterà a una soluzione, o comunque a un notevole miglioramento della situazione". E´ stata fatta una verifica dei lavori attualmente in corso e degli investimenti futuri. E del piano di coinvolgimento e valorizzazione del personale avviato dal dg Mariotti nell´ultimo mese, rivolto a tutti i 3.000 dipendenti della Asl. Marroni ha ricordato come, in questi ultimi due anni difficili la sanità toscana abbia tenuto in pari i bilanci, e sia stata in cima alle classifiche nazionali per le sue performance. "Grosseto è stata una delle Asl protagoniste di questi risultati, ha fatto da apripista per molti progetti", ha detto, ringraziando per il loro lavoro il dg Fausto Mariotti, il direttore sanitario Danilo Zuccherelli, e tutta la direzione aziendale, in scadenza nel gennaio 2015.  
   
   
LOMBARDIA: INAUGURATO IL NUOVO CENTRO AVIS DI BUSNAGO  
 
Busnago/mb, 6 ottobre 2014 - Il vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani, il 4 ottobre, ha tagliato il nastro inaugurale della nuova sala prelievi Avis di Busnago (Mb), alla presenza di autorità politiche e sanitarie, nonché di diversi sindaci del territorio. L´avis A Busnago - Una nuova struttura che, per la prima volta, sorge nel contesto di un centro commerciale frequentato quotidianamente da migliaia di utenti. La struttura di 250 mq è collocata infatti nell´edificio in cui sorge un centro commerciale, è dotata di sette poltrone e risponde alla nuova normativa sulla raccolta del sangue. Entro il 31 dicembre 2014 infatti - ha spiegato l´assessore Mantovani - le Unità di Raccolta di tutta Italia dovranno adeguarsi ai "requisiti minimi" previsti dalla legge per ottenere l´autorizzazione e l´accreditamento. Busnago rappresenta dunque il risultato dell´accordo tra le due Asl di Milano e di Monza: la buona posizione del comune consente infatti a molte Avis comunali brianzole e milanesi di far convergere lì i propri donatori, senza dimenticare la vicinanza con alcuni centri della bergamasca che in un futuro potrebbero far proprio il nuovo centro brianzolo. La gestione del nuovo centro è di competenza di Avis Provinciale Milano, così come già avviene per il Centro Formentano di Limbiate. Donatori Esempio Di Generosità - "Un esempio ulteriore della perfetta e importante integrazione nella nostra regione tra una sanità eccellente frutto della competenza, della passione e dell´impegno quotidiano dei nostri medici, operatori e tecnici sanitari e lo straordinario motore, fatto di volontari, associazioni e fondazioni no profit che dedicano le loro energie e anche le loro risorse economiche a migliorare la realtà - ha evidenziato l´assessore alla Salute - Donare il sangue è infatti uno degli esempi più tangibili della infinita generosità dei lombardi". Al momento sono 11 le Avis comunali che invieranno donatori a Busnago: Bernareggio, Busnago, Cambiago, Carnate, Cornate d´Adda, Ornago, Ronco Briantino, Vimercate (Monza e Brianza); Trezzano Rosa, Trezzo sull´Adda, Vaprio d´Adda (Milano). La donazione del sangue in Lombardia rappresenta un valore importante: solo nel 2013 sono state raccolte ben 485.000 sacche su un totale nazionale di oltre 2,7 milioni di sacche. Sangue che spesso viene anche donato ad altre regioni in quanto supera di poco il fabbisogno lombardo.  
   
   
MARCHE, DISABILITÀ GRAVISSIME E ASSEGNO AGLI ULTRASESSANTACINQUENNI, VIVENTI AL CAT: “NESSUNA INESATTEZZA”.  
 
Ancona, 6 ottobre 2014 - “Ribadisco quanto scritto nel comunicato stampa di ieri, riguardo agli assegni per le disabilità gravissime e faccio notare al Cat che tale comunicato rimanda a una delibera di Giunta, consultabile da tutti per i dettagli sul sito www.Norme.marche.it  al termine dell’iter di perfezionamento dopo la sua approvazione (come gli altri atti). Non vedo, inoltre, come questo possa aver acceso le speranze dei soggetti che non hanno diritto all’assegno in questione, visto che il comunicato stesso, come riportato nella sua integralità sul sito ufficiale della Regione, indica le modalità per l’accertamento del possesso dei requisiti”. Lo afferma l’assessore ai Servizi sociali, Luigi Viventi, in risposta alle affermazioni stampa del Comitato associazioni tutela (Cat) che ha parlato di “inesattezze” dell’assessore. “Faccio notare, in aggiunta - prosegue Viventi - che la Regione Marche ha istituito da molti anni un fondo destinato alle disabilità gravissime e che ora, con il vincolo di una quota del fondo nazionale, si è trovata nella positiva condizione di poter integrare le risorse a disposizione, che coprono oltre 1.100 famiglie. Ricordo infine che nell’area delle disabilità, per il sostegno dei servizi ai singoli disabili, ai centri diurni, al progetto “Vita indipendente” e alle strutture residenziali, la Regione Marche destina dal proprio bilancio 24.630.000 euro. Tutto ciò non mi sembra propaganda. Sono consapevole che i bisogni delle persone, in questo delicatissimo settore, sono ancora superiori e proprio per questo la Giunta, nonostante il momento di estrema difficoltà economica, non ha mai tagliato le risorse sui Servizi sociali”.  
   
   
TARANTO, CENTRO SALUTE E AMBIENTE. VENDOLA A STEFÀNO "SCONGIURARE RITARDI"  
 
Bari, 6 ottobre 2014 - Il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha scritto al Sindaco della città di Taranto Ippazio Stefàno affinchè l’Amministrazione comunale “metta in campo tutti gli sforzi necessari per scongiurare ogni possibile ritardo nella realizzazione di interventi per la prevenzione e la tutela della salute dei cittadini di Taranto”. Il Presidente Vendola ha ricordato sia la delibera di giunta dell’ottobre del 2012 Programma Straordinario Salute Ambiente e Istituzione Centro Salute Ambiente in Taranto sia il finanziamento di 8 milioni di euro destinato alla realizzazione degli interventi. “Mettere a disposizione spazi e strumentazioni adeguate - ha scritto Vendola – rappresenta un obiettivo qualificante del Programma Straordinario, in quanto testimonia la concreta volontà di un investimento strutturale” e proprio a questo proposito – si legge nella lettera – “i tecnici della Asl d’intesa con il Comune hanno identificato nell’area Baraccamenti Cattolica una possibile soluzione adeguata agli scopi. Sta di fatto che a tutt’oggi non è stato possibile procedere a frazionamento catastale dei beni secondo le indicazioni della Asl”. “Con l’obiettivo di procedere con ogni speditezza dovuta in relazione alla rilevanza degli obiettivi sottesi, appare dunque indispensabile – ha spiegato il Presidente - conoscere se sia stato realizzato il trasferimento di proprietà dall’Agenzia del Demanio al Comune di Taranto ovvero se vi siano ostacoli, e di quale natura, al trasferimento e/o all’accatastamento”. “Sono certo - ha concluso Vendola - che l’Amministrazione comunale di Taranto vorrà mettere in campo tutti gli sforzi necessari per scongiurare ogni possibile ritardo”. Qui di seguito il testo integrale della lettera del Presidente Vendola al Sindaco Ippazio Stefàno: Gentile Sig. Sindaco, come certamente ricorderai, questo Governo Regionale, con la Deliberazione di Giunta Regionale n. 1980 del 12 ottobre 2012 “Dgr n. 1935 del 02.10.2012. Approvazione definitiva Programma Straordinario Salute Ambiente e Istituzione Centro Salute Ambiente in Taranto, ha destinato un finanziamento di otto milioni di euro, per la realizzazione di interventi per la prevenzione e la tutela della salute dei cittadini di Taranto. In particolare, 4.730.000 euro sono stati finalizzati all’intervento di ristrutturazione e adeguamento funzionale dell’ex presidio ospedaliero Testa di Taranto, nonché per interventi di adeguamento dei locali Asl (del Dipartimento di Prevenzione e dei distretti socio-sanitari). Si tratta di un articolato e complesso programma di attività di elevato contenuto tecnico-scientifico, al fine di garantire risposte ai bisogni conoscitivi e assistenziali dell’area tarantina: le oltre 20 linee di attività previste, la maggior parte delle quali già in corso, riguardano la sorveglianza della salute respiratoria e cardiovascolare, interventi a sostegno della salute materno-infantile, il potenziamento degli screening oncologici, l’ottimizzazione dei percorsi diagnostico-terapeutici delle principali patologie associate all’inquinamento ambientale. Il progetto complessivo muove dalla volontà di definire una strategia che coniughi gli aspetti di monitoraggio ambientale, potenziati attraverso l’investimento in laboratori all’avanguardia, con quelli di sorveglianza sanitaria, da svolgere in un centro polifunzionale destinato alla Asl di Taranto per la realizzazione di ambulatori facilmente raggiungibili da tutti i cittadini tarantini. Mettere a disposizione spazi e strumentazioni adeguate rappresenta un obiettivo qualificante del Programma Straordinario, in quanto testimonia la concreta volontà di un investimento strutturale. A questo fine, i tecnici della Asl d’intesa con il Comune hanno identificato nell’area Baraccamenti Cattolica una possibile soluzione adeguata agli scopi. Sta di fatto che a tutt’oggi non è stato possibile procedere a frazionamento catastale dei beni secondo le indicazioni della Asl. Con l’obiettivo di procedere con ogni speditezza dovuta in relazione alla rilevanza degli obiettivi sottesi, appare dunque indispensabile conoscere se sia stato realizzato il trasferimento di proprietà dall’Agenzia del Demanio al Comune di Taranto ovvero se vi siano ostacoli, e di quale natura, al trasferimento e/o all’accatastamento. Sono certo che l’Amministrazione comunale di Taranto vorrà mettere in campo tutti gli sforzi necessari per scongiurare ogni possibile ritardo. Resto in attesa di Tuo cortese riscontro.  
   
   
TRASPORTO PAZIENTI NEFROPATICI, LA D.G. DEL DIPARTIMENTO SALUTE DELLA CALABRIA RISPONDE ALL’ON. NESCI:”L’ASSISTENZA È GIÀ PREVISTA”  
 
Catanzaro, 6 ottobre 2014 – Il Dirigente Generale del Dipartimento Tutela della Salute Bruno Zito in riferimento al comunicato stampa della parlamentare Dalila Nesci che chiedeva alla Presidente f.F. Antonella Stasi di attivarsi per il trasporto dei pazienti nefropatici, precisa che il trasporto “è garantito, a livello nazionale, dal Dpcm 29 novembre 2001 (Definizione dei livelli essenziali di assistenza’) che, nel definire i Lea, include tra questi, anche l’assistenza specifica rivolta a determinate categorie di cittadini in condizioni particolari”. “Per i pazienti in trattamento dialitico - evidenzia il D.g. Del Dipartimento - è previsto il rimborso spese di trasporto al Centro dialisi che deve essere garantito dalle Azienda Sanitarie Provinciali”. “I pazienti autosufficienti e in condizioni cliniche stabili, possono affrontare il trasporto con i comuni di mezzo di trasporto ed è previsto il rimborso di 1/8 del costo di un litro della benzina”. “Nel caso di pazienti con condizioni cliniche complicate, impossibilitati ad utilizzare i comuni mezzi, sarà l’Asp a farsi carico del trasporto speciale direttamente o indirettamente, rimborsandone le relative spese”. “Pertanto l´assistenza al trasporto, a prescindere dalla proposta dell´ Onorevole Nesci, è già prevista per come descritto. Non è dato comprendere, quindi, quali siano gli specifici problemi sollevati dalla parlamentare”.