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Notiziario Marketpress di Lunedì 02 Marzo 2015
MATERIE PRIME CRITICHE: LA RICERCA DI UN SOSTITUTO PER LA CATALISI, L’ELETTRONICA E LA FOTONICA  
 
Bruxelles, 2 marzo 2015 - Le “materie prime critiche” sono fondamentali per molti settori industriali europei, ma sono messe a rischio dalla scarsità e dalle interruzioni nella fornitura. È quindi vitale che l’Europa sviluppi strategie per soddisfare la domanda di materie prime. Una di queste strategie consiste nel trovare metodi o risorse in grado di sostiuire le materie prime che usiamo attualmente. A questo fine, quattro progetti dell’Ue impegnati nella ricerca di sostituti per la catalisi, l’elettronica e la fotonica, hanno presentato il loro lavoro al terzo workshop della rete d’innovazione sulla sostituzione delle materie prime fondamentali tenuto dal progetto Crm_innonet a Bruxelles all’inizio del mese. Novacam, un progetto coordinato Giappone-ue, propone di sviluppare la catalisi usando elementi non critici progettati per sbloccare il potenziale della biomassa in una fonte utilizzabile di energia e materiali chimici. Il progetto sta usando un approccio di “catalisi intenzionale” per lo sviluppo della prossima generazione di catalisi (catalisi inorganica su nanoscala), come ha spiegato il coordinatore del progetto Novacam, il prof. Emiel Hensen del Politecnico di Eindhoven, nei Paesi Bassi. Lanciato a settembre del 2013, il progetto sta sviluppando catalizzatori che incorporano metalli non critici per catalizzare la conversione di lignocellulosa in materiali chimici industriali e bio-carburanti. La prima fase del progetto è stata impiegata per sviluppare il principio chimico, mentre la seconda parte sarà dedicata alla dimostrazione della prova di processo. Secondo le previsioni del prof. Hensen, forse solo due o tre concetti sopravviveranno a questa fase. Il progetto ha già fatto progressi significativi nella conversione di glucosio ed etanolo - secondo il prof. Hensen - e ha prodotto importanti pubblicazioni scientifiche. Il consorzio sta lavorando con un comitato di consulenza industriale che comprende la Shell nell’Ue e la Nippon Shokubai in Giappone. Il progetto Freecats presentato dal coordinatore del progetto, il prof. Magnus Rønning del Politecnico della Norvegia, negli ultimi tre anni ha lavorato per sviluppare nuovi catalizzatori privi di metalli. Questi sarebbero in forma di grandi volumi di nanomateriali o in strutture organizzate gerarchicamente ed entrambe le forme sarebbero in grado di sostituire i tradizionali catalizzatori a base di metalli nobili nelle trasformazioni catalitiche di importanza strategica. Il prof. Magnus Rønning ha spiegato che l’applicazione di nuovi materiali potrebbe eliminare il bisogno di usare metalli del gruppo del platino (Pgm) e metalli delle terre rare – in entrambi i casi l’Europa è fortemente dipendente da altri paesi per questi metalli. Nel corso di questa ricerca, Freecats si è occupato in particolare di tre settori – pile a combustibile, produzione di olefine leggere e purificazione dell’acqua e delle acque reflue. Con il suo lavoro per sostituire il platino nelle pile a combustibile, il progetto sostiene l’obiettivo dell’Ue di sostituire il motore a combustione interna entro il 2050. Tuttavia, come ha osservato il prof. Rønning, mentre il platino è stato ottimizzato per l’uso nel corso di diversi decenni, i materiali usati da Freecats sono nuovi e quindi presentano nuove difficoltà che il progetto sta cercando di superare. Il prof. Atsufumi Hirohata dell’Università di York nel Regno Unito, coordinatore del progetto Harfir, ha descritto gli obiettivi del progetto che consistono nello scoprire una lega antiferromagnetica che non contenga il metallo raro iridio. L’uso dell’iridio sta diventando sempre più diffuso in numerodi dispositivi di immagazzinamento di spintronica, come testine di lettura negli hard disk. La loro disponibilità mondiale dipende da platino che viene principalmente dal Sudafrica. La situazione è molto più difficile per altri elementi delle terre rare, perché negli ultimi anni i prezzi sono saliti di molto, spiega il prof. Hirohata. Il team di Harfir, diviso tra Europa e Giappone, mira a sostituire le leghe di iridio con leghe di Heusler. Il team dell’Ue, coordinato dal prof. Hirohata, sta lavorando alla preparazione di pellicole sottili policristalline ed epitassiali di leghe di Heusler, nella quale la progettazione del materiale è guidata da calcoli teorici. Intanto il team giapponese, coordinato dal prof. Koki Takanashi all’Università di Tohoku, sta lavorando alla preparazione di pellicole sottili epitassiali, misurazioni di proprietà fondamentali e caratterizzazione strutturale/magnetica da fasci di raggi X neutrone e sincrotrone. Una delle maggiori difficoltà è stata che le leghe di Heusler hanno una struttura atomica relativamente complicata. In termini del lavoro di Harfir, se si presenta un qualsiasi turbamento atomico in cima ai dispositivi di nanopilastri, le proprietà magnetiche necessarie vanno perdute. Il team sta studiando soluzioni a questo problema. Il prof. Esko Kauppinen dell’Università di Aalto, in Finlandia, ha concluso la prima sessione della mattina presentando il progetto Irena, avviato a settembre 2013 e che si concluderà a metà 2017. Il progetto è dedicato allo sviluppo di materiali ad alte prestazioni, in particolare pellicole sottili di nanotubi di carbonio a parete singola (Swcnt) metallici e semiconduttori per eliminare completamente l’uso dei metalli critici nei dispositivi elettronici. Il fine ultimo è sostituire l’indio nelle pellicole conduttrici trasparenti e l’indio e il gallio come semiconduttore nelle pellicole sottili dei transistor a effetto di campo. Il team di Irena sta sviluppando un’alternativa che sia flessibile, trasparente ed estensibile in modo da poter soddisfare le esigenze dell’elettronica del futuro, tra cui la possibilità di stampare componenti elettronici. Irena coinvolge tre partner europei e tre giapponesi. Il team ha competenze nella sintesi di nanotubi, produzione di pellicole sottili e costruzione di dispositivi flessibili, modellazione della crescita dei nanotubi e processi di trasporto della carica delle pellicole sottili e il progetto ha tratto vantaggio dallo scambio di membri del team tra gli istituti. Uno dei princiapli risultati ottenuti finora è che il progetto è riuscito a usare una pellicola sottile di nanotubi per la prima volta come elettrodo e strato di blocco del foro in una cella solare organica.  
   
   
LA TECNOLOGIA ANTIQUATA È DANNOSA PER L’AMBIENTE?  
 
 Bruxelles, 2 marzo 2015 - L’efficienza delle risorse significa tenersi stretti i prodotti e usarli fino a che si rompono, giusto? Secondo un nuovo studio, questo potrebbe non essere sempre l’approccio migliore, perché in effetti restare attaccati a una tecnologia che invecchia potrebbe essere in realtà nocivo per l’ambiente. I dispositivi più vecchi spesso consumano più energia rispetto ai modelli nuovi e sono lasciati a consumare inutilmente energia eseguendo le stesse funzioni di altri apparecchi in casa. La rivista Science riferisce sul nuovo studio che ha coinvolto il monitoraggio dei costi ambientali dei dispositivi per tutta la loro durata, da quando vengono estratti i minerali a quando smettiamo di utilizzarli. Effettuata da un team al Rochester Institute of Technology a New York, questa ricerca ha offerto delle informazioni su come si è evoluto l’uso domestico dell’energia a partire dai primi anni novanta del secolo scorso. Il team di ricerca ha sviluppato un nuovo approccio per quantificare l’impatto ambientale netto di una “comunità” di prodotti interconnessi, che comprendono dispositivi elettronici domestici fabbricati, acquistati e usati tra il 1992 e il 2007. Concentrandosi su oggetti più vecchi come computer desktop e nuovi sviluppi come i tablet e gli schermi al plasma, i ricercatori hanno valutato le prime fasi della vita di un prodotto usando la banca dati Eiolca (valutazione del ciclo di vita input-output economico). Hanno poi consultato vecchi resoconti e indagini dei consumatori che descrivevano il possesso e l’utilizzo. Lo studio ha scoperto che a dispetto dei miglioramenti dell’efficienza nei singoli dispositivi tra il 1992 e il 2007, l’impatto netto dell’intera comunità di prodotti è aumentato, soprattutto a causa di un aumento di possesso e utilizzo. L’abstract dello studio sottolinea che “L’impatto energetico netto per la comunità dei prodotti è significativo, quasi il 30 % del consumo medio di benzina in un veicolo statunitense per il trasporto di passeggeri nel 2007. L’analisi indica un grande contributo da parte di prodotti obsoleti (televisori a tubo catodico e computer desktop), a causa di consumi storicamente elevati, anche se questi impatti stanno iniziando a spostarsi su dispositivi portatili più piccoli”. Uno dei problemi - riferisce Science - è che acquistiamo nuovi dispositivi e non gettiamo via quelli vecchi. Lo studio mostra che il numero medio di apparecchi elettronici è cresciuto da quattro per famiglia nel 1992 a tredici nel 2007, principalmente poiché ci teniamo stretti i dispositivi elettronici datati. Lo studio rivela inoltre che adesso passiamo più tempo incollati ai nostri dispositivi elettronici, passando da meno di 700 ore di utilizzo all’anno nel 1992 a più di 1 400 ore nel 2007. Anche la rivista Grist cita i risultati dello studio, apparsi in Environmental Science and Technology, facendo notare che nel corso dei quindici anni tra il 1992 e il 2007, l’utilizzo di apparecchiature televisive e computer desktop è cresciuto rispettivamente del 20 % e del 100 %, quindi non solo accumulavamo dispositivi, ma li usavamo anche più spesso. Tuttavia, le possibili strategie di intervento esaminate dal team di ricerca permettono qualche speranza, in quanto indicano che l’impatto ambientale può essere ridotto da strategie quali l’allungamento della durata di utilizzo o l’efficienza energetica, ma solo quando applicate a tutti i prodotti posseduti, o modificando le tendenze di consumo nella direzione di meno prodotti con multifunzionalità elevata. Come riportato da Grist, “I nuovi dispositivi multiuso come tablet e computer portatili, che fungono anche da televisore e lettore Mp3, potrebbero rappresentare le ‘specie invasive’ che distruggono completamente gli attuali ecosistemi di dispositivi - affermano [i ricercatori] - e in questo ambiente, ciò sarebbe una cosa positiva”. Per ulteriori informazioni, visitare: http://pubs.Acs.org/doi/abs/10.1021/es505121p    
   
   
SIA: CDA APPROVA BILANCIO 2014 UTILE NETTO +27,5% A 59,6 MILIONI DI EURO MARGINE OPERATIVO +22,5% A 81,9 MILIONI DI EURO  
 
Milano, 2 marzo 2015 – Il Consiglio di Amministrazione di Sia, riunitosi sotto la presidenza di Giuliano Asperti, ha approvato il Progetto di Bilancio al 31 dicembre 2014. I risultati conseguiti da Sia evidenziano un ulteriore miglioramento dopo quello registrato nell’esercizio precedente che già aveva mostrato un andamento fortemente positivo. Tutti i target di ricavi e redditività del budget 2014 sono stati ampiamente superati. Altro importante obiettivo raggiunto è stato il rafforzamento della strategia di crescita internazionale di Sia anche attraverso lo sviluppo della più importante infrastruttura tecnologica pan-europea per i pagamenti al dettaglio in euro che gestisce i bonifici Sepa di Italia, Finlandia, Irlanda, Lussemburgo e di recente della Germania, oltre ai pagamenti cross-border di tutte le principali banche commerciali europee. "In un contesto caratterizzato dal consolidamento dei sistemi di pagamento in Europa, i risultati del 2014 hanno testimoniato come Sia abbia perseguito l’obiettivo primario di crescita all’estero in un settore altamente innovativo e contraddistinto da una forte pressione competitiva. Il nostro approccio al mercato è stato premiato grazie all’elevata affidabilità e sicurezza dei servizi erogati ai clienti" ha dichiarato Massimo Arrighetti, Amministratore Delegato di Sia. Il posizionamento del Gruppo Sia Nel 2014, il Gruppo Sia ha confermato il proprio posizionamento di operatore leader nella fornitura di servizi tecnologici ad alta affidabilità per Banche, Imprese, Pubbliche Amministrazioni, Istituzioni Centrali e Intermediari finanziari, nelle aree dei pagamenti, monetica, connettività e mercati dei capitali. La Comunicato stampa copertura geografica dei servizi erogati dal Gruppo Sia si estende attualmente a oltre 40 paesi in Europa, Medio Oriente, Africa e Sudamerica. In particolare nel 2014, il Gruppo ha ribadito il ruolo di primo piano nell’Area Unica dei Pagamenti in Euro alla luce della definitiva migrazione dei bonifici e degli addebiti diretti agli standard Sepa. Sul fronte dell’innovazione, dopo aver progettato e realizzato un hub interoperabile per i pagamenti con cellulari dotati di tecnologia Nfc (escluso Apple che a tutt’oggi non ha rilasciato le specifiche tecniche) e contribuito al lancio di iniziative di mobile payment con banche e operatori telefonici italiani, Sia ha presentato un servizio innovativo per pagamenti "Person to Person" (P2p), denominato "Jiffy", che tramite un’app consente di inviare e ricevere denaro in tempo reale ai propri contatti, funzionante su tutti gli smartphone. Grazie a questa nuova applicazione basata su bonifico Sepa, Sia ha lanciato per prima in Europa un servizio aperto a tutte le banche operanti nell’Area Unica dei Pagamenti in Euro, potenzialmente utilizzabile da oltre 400 milioni di correntisti europei, che coniuga la semplicità di un sistema di messaging con la sicurezza dei sistemi interbancari. Nel corso dell’esercizio si è perfezionato l’acquisto del 68,6% di Sia da parte del consorzio formato da Fondo Strategico Italiano (Fsi), F2i Sgr e Orizzonte Sgr. Tramite il loro investimento, Fsi, F2i e Orizzonte hanno l’obiettivo di rafforzare ulteriormente il posizionamento internazionale di Sia, favorendone la crescita organica e per aggregazioni e facendo si che la società rivesta un ruolo primario nella digitalizzazione della Pubblica Amministrazione italiana, garantisca il presidio di servizi chiave per gli intermediari finanziari e le banche centrali, rafforzi la partnership strategica con Borsa Italiana e London Stock Exchange per le piattaforme Mts e Monte Titoli, funga da aggregatore di settore e promotore della diffusione della moneta elettronica in Italia. Principali dati economico-finanziari della Capogruppo e consolidati I risultati ottenuti da Sia nel 2014 mostrano un miglioramento dell’utile netto, del margine operativo e dei ricavi rispetto all’esercizio precedente.
In dettaglio, aumenta il risultato netto d’esercizio con un utile di 59,6 milioni di euro, in crescita di 12,9 milioni di euro (+27,5%). In rialzo anche il margine operativo che raggiunge gli 81,9 milioni di euro con un incremento di oltre 15 milioni di euro (+22,5%). Il totale dei ricavi è salito a 336,9 milioni di euro con una crescita di 22,2 milioni di euro (+7%) rispetto al 2013. Il valore della produzione si attesta a 346,2 milioni di euro in progresso di 19,3 milioni di euro (+5,9%). I costi della produzione sono pari a circa 264 milioni di euro superiori di circa 4 milioni di euro (+1,7%). Ssiiaa Ssppaa 22001144 22001133 Vvaarriiaazziioonnee
Ricavi 336,9 314,7 7%
Valore della produzione 346,2 326,9 5,9%
Costi della produzione 264,3 260,0 1,7%
Ebit (margine operativo) 81,9 66,8 22,5%
Utile netto 59,6 46,8 27,5%
a livello consolidato, il 2014 evidenzia un aumento del margine operativo pari a 95,2 milioni di euro in crescita di 20,2 milioni di euro (+26,9%). Salgono anche l’utile netto a 60,8 milioni di euro, con un incremento di 12 milioni di euro (+24,5%), e i ricavi che raggiungono i 426,3 milioni di euro con un miglioramento di 46 milioni di euro (+12,1%). L’ebitda di Gruppo ammonta a 122,2 milioni di euro rispetto ai 106,5 milioni di euro del 2013 (+14,7%).
Le performance del Gruppo Sia mostrano l’aumento del valore della produzione pari a 436,4 milioni di euro, in progresso di oltre 40 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente (+10,3%). I costi della produzione si attestano a 341,2 milioni di euro con 20,6 milioni di euro in più (+6,4%) rispetto al 2013. Ggrruuppppoo Ssiiaa 22001144 22001133 Vvaarriiaazziioonnee
Ricavi 426,3 380,3 12,1%
Valore della produzione 436,4 395,6 10,3%
Costi della produzione 341,2 320,6 6,4%
Ebitda 122,2 106,5 14,7%
Ebit (margine operativo) 95,2 75,0 26,9%
Utile netto 60,8 48,8 24,5%
distribuzione del dividendo Grazie ai risultati conseguiti nel 2014 con un utile d’esercizio pari a 59,6 milioni di euro e tenuto conto degli obiettivi di crescita e di stabilizzazione della redditività nel tempo, il Cda proporrà agli azionisti la distribuzione di un dividendo ordinario pari a 35,68 milioni di euro corrispondenti a 0,21 euro per ciascuna delle 169.932.974 azioni. Andamento del business Nel 2014 il Gruppo ha gestito complessivamente 12,2 miliardi di pagamenti (+146% rispetto al 2013) di cui 9,2 miliardi relativi a bonifici e incassi (+316%) e 3 miliardi effettuati con carte (+9%). Sui mercati finanziari il numero delle transazioni di trading e post-trading è salito a 30,2 miliardi dai 28,6 miliardi del 2013, con un incremento di oltre il 5%.
Sia ha gestito un traffico di 326 terabyte di dati sui 180.000 km. Della rete Sianet in aumento dell’11,1% rispetto al 2013, con una totale disponibilità dell’infrastruttura e livelli di servizio del 100% su base annua. Ggrruuppppoo Ssiiaa 22001144 22001133 Vvaarriiaazziioonnee
Bonifici e incassi 9,2 miliardi 2,2 miliardi 316%
Operazioni con carte 3 miliardi 2,7 miliardi 9%
Dati trasportati sulla rete 326 terabyte 293,3 terabyte 11,1%
Transazioni di trading e post-trading 30,2 miliardi 28,6 miliardi 5%
financial Institutions Nel 2014, i servizi di pagamento gestiti dal Gruppo per Banche e Istituzioni finanziarie hanno mostrato incrementi significativi per numero di transazioni e controvalore complessivo scambiato.
Nell’ambito dei servizi di monetica, il Gruppo Sia si conferma come l’unico processor in Europa in grado di gestire centralmente su un’unica infrastruttura tecnologica 65 milioni di carte di pagamento con brand nazionali e internazionali (in crescita di circa il 3%) e oltre 830.000 esercenti, erogando servizi di issuing ed acquiring in 15 paesi. Ggrruuppppoo Ssiiaa 22001144
Carte di pagamento gestite 65 milioni
Portafoglio esercenti 830.000
Copertura geografica issuing e acquiring 15 paesi
per effetto del definitivo passaggio alla Sepa, l’andamento dei volumi sui canali di incasso e pagamento domestici ha evidenziato nel 2014 una diminuzione delle transazioni del 61,5% dovuta principalmente alla dismissione dei bonifici e degli incassi commerciali. Prosegue il calo costante dei volumi degli assegni (-6,5% circa rispetto al 2013) che conferma il trend di sostituzione riscontrato negli ultimi anni a vantaggio dei pagamenti elettronici. Per quanto riguarda le carte, si registra nel 2014 una significativa crescita dell’operatività con carte prepagate (+21,1%) e con carte di credito (+7,1%) rispetto al 2013. Si registra anche un aumento dell’11,9% rispetto al 2013 delle transazioni di acquisto su Pos e di prelievo su Atm (rispettivamente Pago Bancomat e carte di debito Bancomat) e del +5,8% delle transazioni di debito internazionale (Maestro e Visa Electron/vpay), a conferma del trend di crescita di mercato. E’ proseguito inoltre lo sviluppo e la realizzazione delle soluzioni di mobile payments: durante lo scorso anno, tre importanti istituzioni finanziarie italiane con i due operatori telefonici leader di mercato hanno avviato la commercializzazione del servizio di pagamento via smartphone con tecnologia Nfc (Near Field Communicaton), tramite l’hub di Sia, una piattaforma tecnologica "aperta" che permette la virtualizzazione di una carta di pagamento sulla Sim del cellulare con piena interoperabilità tra banche e telco. Il 2014 è stato l’anno di "Jiffy", la soluzione di Sia che permette di effettuare trasferimenti di denaro via smartphone in tempo reale ad un beneficiario identificato dal numero di telefono e con disponibilità dei fondi immediata: l´addebito e l´accredito avvengono infatti direttamente sul conto corrente tramite un bonifico "real time" eseguito tramite l’home banking in assoluta sicurezza. Al lancio si è accompagnata un’intensa attività commerciale che ha già portato 10 gruppi bancari italiani - che rappresentano una quota di mercato di oltre il 60% dei conti correnti nazionali - ad aderire al servizio. Central Institutions Nel corso del 2014 il Gruppo Sia ha perseguito l’obiettivo di internazionalizzazione consolidando il posizionamento presso le banche centrali e attraverso lo sviluppo di iniziative progettuali e commerciali in nuove aree geografiche. Nell’ambito dei Sistemi di Pagamento, si è rafforzata ulteriormente la partnership con Eba Clearing. Sia ha portato a termine con successo la migrazione dei bonifici e degli addebiti diretti verso i nuovi standard europei previsti dalla Sepa end-date. I volumi elaborati dalla piattaforma tecnologica pan-europea Step2 gestita da Sia per conto di Eba Clearing, cui sono collegate oltre 4.800 istituzioni finanziarie di 34 paesi, sono cresciuti esponenzialmente, confermando sia il significativo miglioramento della capacità di processing per accogliere i volumi domestici delle varie comunità europee, sia l’alta affidabilità del servizio. Da segnalare, in particolare, nel 2014 gli oltre 9 miliardi di pagamenti, con un incremento pari a oltre il 500% rispetto al 2013 e con un picco massimo giornaliero di 124 milioni di operazioni raggiunto a luglio di cui oltre 96 milioni di incassi e 28 milioni di bonifici.
sul fronte degli e-payments, Sia ha inoltre, contribuito attivamente all’iniziativa pan-europea Mybank di Preta (controllata di Eba Clearing), che consente di effettuare acquisti online tramite il proprio home-banking, gestendo il nuovo servizio di directory centralizzato. 22001144
Pagamenti Sepa gestiti su Step2 di cui 9 miliardi
Bonifici (Sct) 3,8 miliardi
Incassi (Sdd) 5,2 miliardi
per quanto riguarda i progetti per le banche centrali e le soluzioni della controllata Perago, nel 2014 sono stati completati quelli per la Banca Centrale del Libano e di Palestina relativi all’implementazione del sistema Ach. Dopo aver vinto il bando di gara, sono state anche avviate le attività di sviluppo del progetto relativo al nuovo sistema Csd in Kenya. Capital Markets Nell’area dei Capital Markets, si è consolidato il posizionamento internazionale del Gruppo Sia grazie soprattutto alla gestione e allo sviluppo di nuove funzionalità per il Gruppo London Stock Exchange, del quale Sia si conferma essere uno dei principali partner tecnologici per le piattaforme di servizio di fixed income trading (Mts) e post-trading (Monte Titoli).
l’anno scorso sui mercati finanziari sono state gestite complessivamente oltre 30 miliardi di transazioni, in aumento del 5% rispetto al 2013. In dettaglio, la piattaforma per Mts ha raggiunto volumi complessivi pari a circa 29,8 miliardi di transazioni, in crescita del 5% rispetto al 2013, mentre quella di Monte Titoli ha gestito quasi 0,4 miliardi di transazioni (+13%). 22001144
Transazioni di trading e post-trading 30,2 miliardi
Intermediari finanziari utilizzatori dei sistemi di compliance e sorveglianza Sia oltre 100
Paesi serviti 18
sono proseguite le attività progettuali in ambito Target2-securities (T2s) per permettere l’accesso alla nuova piattaforma unica europea promossa dalla Banca Centrale Europea per il regolamento delle transazioni in titoli domestiche e cross-border, il cui go-live per i depositari centrali che hanno aderito alla prima "wave", come Monte Titoli, è previsto per giugno 2015. E’ continuata inoltre l’evoluzione della tecnologia proprietaria di compliance Sia-eagle Surveillance (già attiva in Brasile presso Cvm, la Commissão de Valores Mobiliáros) con l’obiettivo di consolidare il posizionamento sul mercato estero ed indirizzare i bisogni emergenti dalle nuove disposizioni normative europee ed internazionali con particolare attenzione alle linee guida Iosco. Complessivamente sono oltre 100 gli intermediari finanziari dislocati in 18 paesi che usano i sistemi di compliance e sorveglianza di Sia. Corporate Nel corso del 2014, il Gruppo si è concentrato prevalentemente sul presidio e consolidamento dei clienti Corporate e su interessanti nuove linee di sviluppo nel settore delle utility, delle assicurazioni e per le Payment Institution. Nell’ambito dei servizi di Payment Factory che consentono lo scambio dei flussi di incasso e pagamento nazionali e internazionali con tutti gli interlocutori finanziari, l’infrastruttura Multinetwork (gestione centralizzata dei rapporti di tesoreria delle grandi aziende) ha registrato un aumento dei ricavi del 29,3% rispetto al 2013. Crescono anche i volumi del Gateway multicanale (+21,3%) che permette di pagare bollette e bollettini presso i circa 190.000 punti di contatto con la clientela retail, distribuiti tra network commerciali e reti bancarie. Relativamente alla monetica, si segnala il forte incremento dei servizi di eCommerce (+52,7% rispetto al 2013) e il positivo andamento dei mobile payments, grazie alla piattaforma per pagamenti Nfc a disposizione dei principali operatori telefonici italiani. Sono inoltre aumentati del 3,5% i volumi dei servizi rivolti al settore petrolifero (fuel card e buoni carburante elettronici), mentre in ambito sosta e mobilità si conferma la crescita dei volumi Fastpay (+6,9%). In aumento di circa il 12% il numero di terminali Pos gestiti a fine anno – oltre 70.000 - nei settori telecomunicazioni, petrolifero, assicurativo e nel segmento dei buoni elettronici per la ristorazione.
salgono del 5% anche i ricavi di Easybox, la piattaforma integrata sviluppata da Sia per semplificare l’operatività degli Istituti di moneta elettronica (Imel) e Payment Institution, grazie all’attivazione di nuovi servizi di incasso e pagamento. 22001144
Servizi pagamento per imprese (Multinetwork) +29,3%
Pagamenti multicanale (Gateway) +21,3%
eCommerce +52,7
Fastpay (sosta e mobilità) +6,9%
Terminali Pos +12,2%
public Sector Durante lo scorso anno è stata costituita la Divisione Public Sector con l’obiettivo di presidiare il mercato della Pubblica Amministrazione italiana e contribuire in maniera fattiva al processo di digitalizzazione del sistema Paese. Le primarie attività sono state indirizzate alla definizione della strategia e allo sviluppo di nuove soluzioni e servizi, con una focalizzazione sul mercato della Pa Locale. In tale ambito, il primo obiettivo è stato quello di indirizzare i bisogni dei cittadini e degli Enti, in termini di semplificazione e razionalizzazione del ciclo di incassi e pagamenti, inclusa la fatturazione elettronica, di dematerializzazione e digitalizzazione della documentazione amministrativa. E’ stata progettata la piattaforma Easycity, unica in Italia, che automatizza e integra il ciclo attivo e passivo della Pa, garantendo nel contempo il collegamento con il Nodo dei Pagamenti di Agid e il Sistema di Interscambio (Sdi) di Sogei. Per quanto riguarda i pagamenti e la fatturazione elettronica, la soluzione Easycity garantisce la rendicontazione e riconciliazione puntuale delle informazioni con i sistemi contabili degli Enti e la completa digitalizzazione dei processi in logica "paperless" (passaggio dei documenti digitali ad un sistema di Conservazione). Va segnalato, a tal proposito, che Sia è stata tra le prime società ad essere iscritta nell’elenco dei conservatori attivi accreditati presso l’Agenzia per l’Italia Digitale, ovvero dei soggetti accreditati per attività di conservazione dei documenti informatici. In ambito sanità, oltre ad ampliare i servizi al cittadino già disponibili, è stata predisposta una piattaforma innovativa che verrà lanciata a breve e permetterà la gestione dei pagamenti elettronici presso le Aziende Ospedaliere. Network Services E’ in aumento (+11%) il traffico complessivo di dati trasportati sui 180.000 chilometri della rete Sianet, l’infrastruttura tecnologica a banda larga multi servizi, ed è più che raddoppiata (121%) la disponibilità di banda installata che passa da 84 a 185 Gbps. Ciò è dovuto essenzialmente al potenziamento del "Financial-ring" che consente agli intermediari finanziari di accedere, attraverso un’unica infrastruttura di rete ad alta velocità e bassa latenza, ai mercati borsistici internazionali utilizzando gli hub di Milano, Londra, Budapest, Francoforte e New York. Attualmente sono collegate 23 trading venue operanti in Europa e Stati Uniti. Il Financial Ring si è confermato anche come network di riferimento internazionale per i mercati Fixed Income, in quanto consente l’accesso con i massimi livelli di performance e sicurezza a tutte le piazze finanziarie collegate tramite un’unica connessione di rete. L’operazione di razionalizzazione di alcuni impianti e del potenziamento della capacità di banda presso i clienti più importanti ha generato una leggera contrazione del numero dei nodi attivi totali passati da 580 a 561 (di questi 411 sono in Italia e 150 nel resto d’Europa).
per il quinto anno consecutivo il livello di servizio dei network services ha fatto registrare il 100% assicurando così la piena disponibilità dell’infrastruttura per 365 giorni l’anno, 24 ore su 24, a supporto dell’erogazione dei servizi di Sia. 22001144
Aumento totale traffico di rete +11,1%
Banda complessiva disponibile 185 Gbps
Trading venue collegate al Financial Ring 23
Totale nodi attivi 561
Nodi attivi in Europa 160
Disponibilità di rete H24 100%
Da segnalare che il 2014 è stato l’anno di svolta nello sviluppo dell’offerta relativa ai servizi di Secure Messaging in Europa, trainati dalla conclusione del processo di migrazione alla Sepa. L’apertura del mercato dei servizi di rete europei introdotto dalla Sepa ha favorito la diffusione del Secure Messaging di Sia soprattutto in quei paesi, come ad esempio la Germania, che hanno fatto una scelta di sistema nel settore del processing delle transazioni Sepa collegandosi alla piattaforma Step2 di Eba Clearing, raggiungibile da sempre anche attraverso la rete Sianet. L’assegnazione a Sia da parte della Banca Centrale Europea di una delle due licenze come Network Service Provider per accedere alla nuova piattaforma Target2-securities ha fatto da traino allo sviluppo di una serie di servizi collaterali tra cui un nuovo prodotto per l’integrazione delle soluzioni di rete per T2s con gli ambienti di back-office titoli dei depositari centrali e dei Global Custodian e un’offerta completa per l’estensione dei servizi T2s ai clienti dei Csd. Nel settore del Transaction Collection Management, con il rilascio di una soluzione di monitoraggio e controllo via web, è stata completata la piattaforma tecnologica integrata per la raccolta delle transazioni tramite Pos dei merchant utilizzando tutti i canali di collegamento disponibili. Questa nuova offerta di servizio è destinata a banche, gestori terminali e altri acquirer che, espandendo il proprio mercato di riferimento a livello internazionale (anche a fronte degli sviluppi della Sepa nel mondo carte), trovano in Sia un interlocutore tecnologico unico in grado di gestire il cosiddetto "ultimo miglio dei pagamenti", indipendentemente dalla tipologia di connettività impiegata e dal paese dove la transazione ha origine.
 
   
   
LOMBARDIA: CON FATTURAZIONE ELETTRONICA PAGAMENTI IN TEMPI RECORD  
 
 Milano, 2 marzo 2015 - Aumento del 41% del volume di fatture inviate alla Regione in una sola settimana, con un incremento del 30% dei fornitori coinvolti e una media di 28 giorni lavorativi nei tempi di pagamento. Sono questi alcuni dei risultati del processo di fatturazione elettronica avviato da Regione Lombardia lo scorso novembre 2014 e che si sta consolidando, con risultati importanti, nelle realtà del sistema sanitario regionale. Propensione Al Cambiamento - "In considerazione dell´efficienza del nostro sistema, Regione Lombardia ha deciso di anticipare l´avvio della fattura elettronica, prevista per legge a livello nazionale dal prossimo 31 marzo 2015. A distanza di pochi mesi - sottolinea Mantovani - stanno emergendo risultati davvero significativi che confermano ancora una volta la capacità all´innovazione ed al continuo aggiornamento che tutti gli attori del sistema regionale sono in grado di mettere in campo di fronte ad ogni richiesta di cambiamento". Le Aziende Sanitarie Coinvolte - Dal 17 novembre il sistema di fatturazione elettronica per le Aziende Sanitarie ha infatti gradualmente coinvolto, dopo le prime 6 aziende pilota (Ao di Crema, Ao di Lodi, Ao di Desio e Vimercate, Ao San Gerardo di Monza, Ao Bolognini di Seriate, Ao Sant´anna di Como), complessivamente 38 Aziende Sanitarie su 49: Ao provincia di Lecco, Ao Istituti Ospitalieri di Cremona, Ao di Melegnano, Ao Fatebenefratelli di Milano, Ao provincia di Pavia, Ao Carlo Poma di Mantova, Ao Papa Giovanni Xxiii, Ao Treviglio, Ao G. Pini di Milano, Ao Circolo di Busto Arsizio, Ao Fondazione Macchi di Varese, Ao S. Antonio di Gallarate, Ao Civile di Legnano, Ao S. Carlo Borromeo di Milano, Ao Valtellina e Valchiavenna, Ao Desenzano del Garda, Ao Mellini di Chiari, Ao Spedali Civili di Brescia, Ao Salvini, Ao S. Paolo di Milano, Asl di Milano, Asl della provincia di Mantova, Asl della provincia di Pavia, Asl della provincia di Lodi, Asl della provincia di Cremona, Ao Istituti Clinici di Perfezionamento, Asl della provincia di Brescia, Asl della provincia di Milano 1, Asl della provincia di Varese, Asl provincia Monza e Brianza, Asl della provincia di Milano 2, Ao L. Sacco di Milano. Si prevede il progressivo coinvolgimento di altre 5 Aziende a settimana fino al loro completamento, previsto per il 3 marzo 2015. I Risultati - "Ad oggi sono state ricevute 7.354 fatture in formato elettronico, pari a 17.4 milioni di euro per conto di 513 fornitori. Il trend rispetto alla scorsa settimana continua ad essere molto positivo: per la fatturazione elettronica si registra un +41% di volumi, +38% di importi e un +30% di fornitori". Pagamenti Sotto I 30 Giorni - "In applicazione poi del protocollo d´intesa sottoscritto con Assobiomedica in occasione della partenza di questo progetto, abbiamo raggiunto l´obbiettivo del pagamento delle fatture sotto i 30 giorni lavorativi. Questo per garantire non solo più trasparenza ed un migliore controllo della spesa sanitaria, ma anche per offrire al sistema economico - continua Mantovani - una maggiore liquidità e sostenere così, nel complesso, il livello degli investimenti e dell´occupazione della Lombardia e del Paese". Da Lombardia Linee Guida Operative "Infine, una volta appurati gli esiti della sperimentazione che terminerà nel mese di marzo 2015, si procederà con l´integrazione dei vari sistemi informatici delle Aziende Sanitarie, in modo da ulteriormente consolidare questo percorso virtuoso di informatizzazione. L´obiettivo - conclude Mantovani - sarà definire Linee Guida condivise tra tutti i fornitori, da offrire come best practices anche in sede nazionale. Ancora una volta la Lombardia potrà così essere regione guida del cambiamento".  
   
   
“SMART SPECIALISATION”: AVVIATA IN VENETO NUOVA FASE  
 
Venezia, 2 marzo 2015 -La “Specializzazione Intelligente” (Smart Specialisation) è una strategia richiesta dagli obiettivi posti da Europa 2020 al fine di raggiungere una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva. La Regione del Veneto ha da tempo avviato il processo per la definizione della propria “strategia regionale di ricerca e innovazione per la specializzazione intelligente”, attraverso un percorso condiviso con istituzioni pubbliche e private, il mondo delle imprese e della ricerca, la società civile. Si apre ora una nuova fase di confronto e rielaborazione che prevede l’organizzazione di incontri pubblici e la diffusione di questionari da compilare e trasmettere online per raccogliere informazioni per un ulteriore approfondimento sulle scelte operate. “Questo percorso – fa presente l’assessore regionale all’economia, ricerca e innovazione Isi Coppola – ha già permesso di definire alcuni ambiti strategici di specializzazione e i migliori assi di competitività del Veneto, per evitare la frammentazione degli interventi e la dispersione delle risorse. Nel frattempo anche le politiche industriali regionali hanno tenuto conto in questi ultimi anni di questo percorso, arrivando oggi ad essere pronti alle nuove sfide anche sotto un profilo legislativo, soprattutto con la recente legge sui distretti, le reti innovative regionali e le aggregazioni di imprese”. I quattro ambiti di specializzazione su cui puntare sono Smart Agrifood, Sustainable Living, Smart Manifacturing e Creative Industries. Si tratta di predisporre un primo piano d’azione per la specializzazione intelligente che consenta un utilizzo efficiente ed efficace delle risorse e delle potenzialità regionali a favore della competitività del sistema economico nel quadro del mercato globale. “Il documento fin qui elaborato – aggiunge l’assessore - non costituisce punto fermo e conclusivo del lavoro intrapreso dalla Regione ma un punto di partenza per una programmazione più di dettaglio, un documento aperto ed in continua evoluzione”. Gli uffici regionali hanno predisposto quattro questionari, uno per ogni tipologia di soggetto coinvolto (attori economici, della ricerca, rappresentanti della società civile e delle istituzioni pubbliche), da compilare e trasmettere online. Parallelamente gli incontri, organizzati per ambito provinciale, sono rivolti a tutti gli stakeholders territoriali pubblici e privati e l’assessore Coppola presenterà la strategia e le azioni della Regione in tema di sviluppo economico regionale.  
   
   
BOLZANO, EGOV NELLE SCUOLE, AMMINISTRAZIONE DIGITALE A BRESSANONE  
 
 Bolzano, 2 febbraio 2015 - Prosegue la serie di incontri di "eGov meets schools", progetto che punta a far conoscere agli studenti la pubblica amministrazione digitale. Il 26 febbraio è stato il turno dei ragazzi del liceo pedagogico in lingua tedesca di Bressanone, che hanno discusso con l´assessora Waltraud Deeg e con esperti del settore. Il progetto ha come obiettivo quello di avvicinare i giovani alla pubblica amministrazione digitale e allo stesso tempo renderli catalizzatori dei vantaggi che le nuove tecnologie permettono in questo settore. Durante l´incontro con gli studenti del liceo pedagogico in lingua tedesca di Bressanone, sono stati illustrati i punti di forza e le problematiche connesse all´innovazione amministrativa, e sono stati fatti esempi concreti legati alla Carta servizi e al catasto. L´assessora provinciale Waltraud Deeg ha sottolineato di attendersi "grandi sviluppi da un settore che può portare sia ai cittadini che all´amministrazione grandi margini di risparmio di risorse". Studenti e professori hanno dimostrato attenzione e interesse verso concetti come eGovernment, identità digitale, servizi online e sicurezza informatica. "Confrontarci con la generazione che è già cresciuta nel mondo digitale e presentare loro i servizi eGov della Provincia - spiega la Deeg - è fondamentale: i giovani fungono infatti da moltiplicatori delle informazioni all´interno delle loro famiglie, e inoltre rappresentano un´ottima cartina di tornasole per testare la reale vicinanza ai bisogni del cittadino dei nostri servizi online". L´iniziativa "eGov meets schools" si inquadra nel più ampio programma pluriennale di sviluppo "Alto Adige digitale 2020" promosso dal Dipartimento famiglia e amministrazione.  
   
   
FORMAZIONE: SIGLATO ACCORDO REGIONE-UFFICIO SCOLASTICO-TEXA SPA. NUOVA OCCASIONE PER I GIOVANI VENETI PER ESSERE SUBITO UTILI ALLE IMPRESE. ZAIA, “POTREMMO ESSERE A SILICON VALLEY, INVECE SIAMO IN VENETO”  
 
 Venezia, 2 marzo 2015 - Una nuova prospettiva di formazione professionale ad altissimo livello si apre per i giovani veneti. Viene da un Protocollo d’Intesa siglato oggi dalla Regione del Veneto, con il Presidente Luca Zaia e l’Assessore al Lavoro Elena Donazzan, dall’Ufficio Scolastico regionale con la Direttrice Daniela Beltrame, e dalla Texa Spa, Azienda leader mondiale in Tecnologie Elettroniche per l’Automotive, con il suo Presidente e Fondatore Bruno Vianello. “Potremmo essere a Silicon Valley, a Detroit o a Stoccarda – ha detto con orgoglio Zaia, e invece siamo a Monastier, in provincia di Treviso, nel cuore del Veneto produttivo nel solco della modernità. Da qui, grazie alla disponibilità di Texa che mette a disposizione dei giovani veneti il suo progetto formativo Texaedu e alla voglia di fare squadra tra i sottoscrittori dell’accordo, parte un’occasione straordinaria di formazione professionale a livello mondiale per i nostri ragazzi”. Grazie al Protocollo firmato oggi, a partire dal primo settembre prossimo, Texa entrerà a pieno titolo nel sistema di formazione professionale del Veneto, mettendo a punto specifici Programmi formativi e professionalizzanti riservati agli allievi degli organismi di istruzione e formazione professionale e degli istituti di istruzione prescelti; offrendo la propria collaborazione per definire percorsi professionalizzanti rivolti agli alunni ma anche, in un’ottica di formazione permanente, ai tecnici già operanti nel settore della riparazione automotive per formare e riqualificare operatori e tecnici da inserire nei diversi settori d’impiego dell’industria automobilistica , con riguardo particolare a quello della riparazione. Saranno anche forniti supporti ai docenti e percorsi di alternanza scuola-lavoro per gli studenti attraverso la rete Texa in Italia in base alla disponibilità delle officine che potranno accordarsi localmente con gli Istituti interessati. “Collaborando con la Regione e l’Ufficio Scolastico – ha detto il Presidente di Texa Bruno Vianello – condividiamo una necessità assoluta, e cioè che i giovani possano ricevere un’istruzione moderna ed essere subito utili e propositivi per il mondo dell’impresa. Oggi mettiamo a disposizione dei giovani veneti un nuovo patrimonio di conoscenza che permetterà loro di essere subito competitivi sul mercato dl lavoro”. “Ciò che ha detto Vianello – ha tenuto a rimarcare l’Assessore Donazzan - è esattamente quello che stiamo costruendo con il modello veneto della formazione, ed è purtroppo quello che manca totalmente nel documento nazionale sulla buona scuola, dove della formazione non si fa nemmeno un cenno in centinaia di pagine. La buona scuola di Renzi serve a poco se non diventa buona scuola utile – ha aggiunto Donazzan – come la formazione di altissimo livello che metteremo in campo con questo accordo”. “E’ un segnale forte che diamo – ha detto poi Zaia – ai 19.500 ragazzi veneti del mondo della formazione, letteralmente abbandonati dal Governo, in un momento storico nel quale, invece, le aziende devono investire nella rinazionalizzazione dopo un lungo periodo di delocalizzazione che oramai ha fatto il suo tempo e non è più conveniente, né dal punto di vista economico, né da quello delle professionalità. Non è certo un caso – ha concluso Zaia – se i più grandi marchi mondiali dell’automobile vengono qui in Veneto, alla Texa, a chiedere progetti e ricerca”.  
   
   
LOMBARDIA, FORMAZIONE: NOSTRO SISTEMA DUALE FA SCUOLA  
 
Milano, 2 marzo 2015 . "Il fulcro di questa proposta di legge è rappresentato da un deciso orientamento in senso duale del sistema educativo lombardo, in cui si realizza una vera integrazione tra aula ed impresa, tra teoria e pratica, puntando decisamente sull´apprendistato". Lo ha detto l´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro Valentina Aprea, illustrando il progetto di legge approvato dalla giunta regionale. Progetto Di Legge Che Innalza Qualità - "Esprimo soddisfazione - ha commentato - per l´approvazione in Giunta del progetto di legge regionale in materia di Istruzione, Formazione e Lavoro, di mia iniziativa, con il concerto dei miei colleghi assessori Melazzini e Parolini". "Con il Pdl approvato - ha spiegato l´assessore Aprea - puntiamo decisamente ad innalzare la qualità, l´innovazione e l´internazionalizzazione del sistema educativo e delle politiche del lavoro". Lombardia Verso Sistema Duale Scuola/lavoro - La nuova legge rafforza il legame tra gli indirizzi di studio e i fabbisogni di competenze del sistema produttivo. "Nell´istruzione e formazione professionale e nella formazione tecnica post diploma - è entrata nel merito l´assessore Aprea - prevediamo fin da subito che una quota di almeno il 5 per cento di studenti raggiunga il titolo di qualifica e diploma attraverso l´apprendistato, mentre tutti gli studenti dei percorsi professionalizzanti sono chiamati a realizzare un´alternanza scuola-lavoro che va da un minimo di 200 ore l´anno fino a 450 ore l´anno". La modifica della disciplina dell´apprendistato in un´ottica di semplificazione e di riduzione dei costi prevista dallo schema di decreto sul riordino delle forme contrattuali approvato dall´ultimo Consiglio dei Ministri, potrà pertanto avere ricadute positive sul territorio lombardo. Internazionalizzazione E Digitalizzazione - "Altri interventi di forte innovazione - ha proseguito Aprea - riguardano il forte sostegno alle esperienze internazionali di studenti, docenti e lavoratori, la messa a regime degli interventi di ´Generazione Web´ per la scuola digitale, ma anche la spinta all´innovazione dell´organizzazione del lavoro". Dote Unica Lavoro - "Si porta a regime - ha detto ancora Aprea - l´esperienza di ´Dote Unica Lavoro´, che rappresenta un sistema avanzato di politiche attive del lavoro che sta dando ottimi risultati. Attiviamo inoltre misure avanzate, quasi pioneristiche, che prevedono un ruolo della Regione nella promozione della diffusione di servizi di welfare aziendale per i lavoratori, dal trasporto agli asili, ai diversi servizi regionali. Con lo smartworking viene promossa una nuova concezione di organizzazione del lavoro flessibile in ordine a tempi, spazi e strumenti di lavoro". Tappe Approvazione Legge - "La legge approvata può cominciare il suo iter in Consiglio regionale, con un confronto congiunto con le Commissioni istruzione e lavoro. Auspichiamo - ha concluso Aprea - una rapida approvazione della legge per dotare presto Regione Lombardia di un valido strumento di modernizzazione e sviluppo del sistema di istruzione, formazione e lavoro che anticipa le politiche nazionali".  
   
   
BULLISMO, 150 SCUOLE D´INFANZIA E PRIMARIE COINVOLTE NEL PROGETTO ´SIAMO TUTTI CAPITANO´ LA PREVENZIONE DEI FENOMENI DI BULLISMO VA ATTIVATA FIN DALLA PIÙ TENERA ETÀ, QUANDO SI DEFINISCONO LE DINAMICHE RELAZIONALI DI GRUPPO  
 
Milano, 2 marzo 2015 – Con superpoteri e dieci supereroi si possono prevenire i fenomeni di bullismo tra i bambini. Grazie al progetto ´Siamo tutti Capitano´, da quest´anno patrocinato dal Comune, 150 scuole d´infanzia e primarie milanesi sono state coinvolte in un percorso di educazione alla leadership positiva e alle corrette relazioni sociali. "La prevenzione dei fenomeni di bullismo – ha dichiarato l´assessore all´Educazione Francesco Cappelli - è molto importante fin dalla tenera età, quando si definiscono le dinamiche relazionali di gruppo. Questo progetto ha la peculiarità di attuare una vera e propria prevenzione stimolando alla riflessione su questo tema educatori, genitori e, in modo giocoso, anche i bambini fin dalla scuola dell´infanzia. Il contributo di un operatore privato in progetti sociali di tale valore è sempre molto apprezzabile". Siamo tutti Capitano - Il progetto, che giunge quest´anno alla quarta edizione coinvolgendo in Italia 12.000 classi della scuola dell’infanzia e primaria e oltre 300.000 famiglie, è realizzato con la consulenza di Nicola Iannaccone, psicologo, psicoterapeuta ed esperto sulla tematica del bullismo e promosso da Pasta del Capitano, storico marchio della Farmaceutici Dottor Ciccarelli. Il bullismo è un fenomeno che ha tra le sue caratteristiche principali quella di un sistematico abuso di potere nelle relazioni, soprattutto all’interno del gruppo dei pari. Per questo motivo un´efficace strategia di prevenzione di questo fenomeno deve intervenire innanzitutto sulle relazioni all’interno del gruppo. Il metodo educativo proposto dal progetto si basa sull’identificazione con 10 figure stimolo rappresentate da altrettanti animali che accompagnano i bambini alla scoperta delle capacità relazionali individuali all’interno delle dinamiche del gruppo. Sotto la guida del docente e delle famiglie e attraverso le attività ludico-didattiche proposte dai materiali messi a disposizione delle classi, i bambini hanno, infatti, sperimentato le abilità caratteriali positive e negative di ciascun animale applicandole alle proprie situazioni quotidiane con l’obiettivo di sviluppare relazioni equilibrate, nel rispetto e nell’interazione con i comportamenti altrui. Nell’edizione 2014-2015 il metodo viene rafforzato dall’introduzione del concetto di ´superpotere relazionale´ che nasce dall’incontro e dalla fusione tra le caratteristiche degli animali con le Life Skills proposte dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come quelle abilità relazionali positive capaci di generare comportamenti di adattamento e socialità. I 10 animali diventano allora 10 supereroi che, attraverso i loro superpoteri relazionali, promuovono pro-socialità e equilibrio all’interno del gruppo, prevenendo così la formazione di episodi di bullismo. Il percorso aiuterà i bambini a riflettere sulle proprie ‘super’ capacità relazionali, aiutandoli a comprendere quanto sia importante superare gli antagonismi, non essere né vittime né prepotenti, imparando a diventare tutti leader positivi, al servizio del gruppo e nel rispetto delle attitudini di ognuno.  
   
   
BOLZANO, VOLONTARIATO: MISURE PER SEMPLIFICARE LE PROCEDURE IN AMBITO CULTURALE  
 
Bolzano, 2 marzo 2015 - Un pacchetto di misure per alleggerire i vincoli burocratici di associazioni e federazioni nel settore culturale sarà elaborato prossimamente a favore del prezioso lavoro del volontariato in Alto Adige: su proposta dell´assessore Philipp Achammer, nella sua ultima seduta la Giunta provinciale ha deciso di insediare uno specifico gruppo di lavoro per migliorare iter e condizioni quadro. "Negli anni passati il numero delle disposizioni e degli obblighi burocratici da adempiere è costantemente aumentato, con il risultato di rendere più difficoltosa l´attività delle associazioni e delle federazioni gestite a titolo di volontariato", sottolinea l´assessore Achammer. Un´insicurezza alimentata anche dalle questioni di responsabilità a cui sono chiamati i dirigenti delle organizzazioni. Nel settore culturale attualmente le associazioni sono alle prese in particolare con i problemi legati alla competenza trasferita ai Comuni sul rilascio delle autorizzazioni per manifestazioni pubbliche e con le modifiche statali nel campo dei diritti d´autore. "Per salvaguardare e rafforzare la preziosa attività di volontariato nelle associazioni, che proprio in ambito culturale contribuiscono allo sviluppo e all´aumento della qualità della vita della società, è assolutamente necessario migliorare le condizioni quadro e semplificare le procedure", specifica Achammer. Per questo motivo verrà insediato un gruppo di lavoro con rappresentanti di associazioni, organizzazioni e degli uffici competenti "che avrà il compito di analizzare le criticità attuali e di elaborare un pacchetto di misure praticabili attraverso le competenze della Provincia e dei Comuni. Un altro obiettivo sarà quello di presentare proposte che potranno essere portate avanti a livello statale", aggiunge Achammer. Il gruppo di lavoro approfondirà le singole tematiche e intensificherà la consulenza alle organizzazioni per facilitare il loro lavoro. Nel gruppo di lavoro dovrà inoltre essere chiarito quali procedure in ambito culturale possano essere organizzate meglio e congiuntamente, vale a dire in collaborazione tra associazioni.  
   
   
DOMANDE E RISPOSTE SULLA COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA: IL PROTOCOLLO DI PARIGI — PIANO PER LA LOTTA AI CAMBIAMENTI CLIMATICI MONDIALI DOPO IL 2020  
 
 Bruxelles, 2 marzo 2015 - 1. Qual è l´obiettivo della comunicazione? La comunicazione illustra la visione dell´Ue per un accordo delle Nazioni Unite trasparente, dinamico e giuridicamente vincolante sui cambiamenti climatici, che consenta al mondo di imboccare la strada giusta affinché il riscaldamento del pianeta non raggiunga livelli pericolosi. Sono in corso negoziati internazionali destinati a concludersi con la conferenza dell´Onu sul clima che si svolgerà a Parigi nel dicembre 2015. La comunicazione concretizza le decisioni prese al vertice europeo dell´ottobre 2014 nell´obiettivo di riduzione delle emissioni proposto dall´Ue (il cosiddetto contributo previsto stabilito a livello nazionale, Indc) per il nuovo accordo. 2. In che modo la comunicazione si inserisce nella strategia per l´Unione europea dell´energia annunciata oggi? La comunicazione è un elemento fondamentale per attuare la priorità della Commissione Juncker di costruire un´Unione dell´energia resiliente e con una politica lungimirante in materia di cambiamenti climatici. Nell´ottobre 2014 i leader dell´Ue hanno concordato di ridurre le emissioni interne di gas a effetto serra di almeno il 40% entro il 2030, nonché gli altri elementi principali del quadro strategico per il 2030. Ciò intende rendere l´economia e il sistema energetico dell´Unione europea più competitivi, sicuri e sostenibili e stabilisce inoltre un obiettivo che prevede almeno il 27% di energie rinnovabili e risparmi energetici entro il 2030. La revisione del sistema di scambio di quote di emissione dell´Ue sarà parte integrante del quadro legislativo previsto dopo il 2020. Per la lotta al cambiamento climatico serve una risposta politica internazionale. L´ue è responsabile di circa il 10% delle emissioni mondiali e questa percentuale diminuirà ulteriormente nel prossimo decennio. Nel 2011 le 196 Parti della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici hanno deciso di elaborare entro la fine del 2015, quando si svolgerà la conferenza di Parigi, un nuovo accordo applicabile a tutti. La comunicazione si propone di definire i principali elementi dell´accordo. 3. Perché serve un nuovo accordo sul clima? La comunità internazionale ha riconosciuto i dati scientifici secondo cui l´aumento della temperatura media annuale a livello mondiale va tenuto ben al di sotto dei 2ºC (3,6ºF) rispetto alla temperatura in epoca preindustriale per evitare che i cambiamenti climatici raggiungano livelli pericolosi. Le iniziative internazionali adottate finora non sono tuttavia sufficienti: nel 2100 si prevede un aumento della temperatura superficiale media mondiale compreso tra 3,7 e 4,8 gradi Celsius al di sopra della media del periodo 1850-1900, mentre l´attuale aumento ammonta a 0,85 gradi Celsius. La valutazione climatologica più recente del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico sottolinea che il margine per restare al di sotto del limite di temperatura di 2ºC si sta rapidamente riducendo. La limitazione dell´aumento della temperatura richiederà notevoli e cospicue riduzioni delle emissioni di gas a effetto serra da parte di tutti i paesi. Un intervento tardivo sarà più costoso e tecnologicamente complesso e limiterà le opportunità di ridurre con efficacia le emissioni e di prepararsi agli effetti dei cambiamenti climatici. Dal 1994 la convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc), cui aderiscono quasi tutti i paesi del mondo − con 196 Parti contraenti, tra cui l´Unione europea − affronta il problema specifico di impedire le pericolose interferenze dell´uomo con il sistema climatico mondiale. Il protocollo di Kyoto ha rappresentato una prima tappa fondamentale, ma ha visto impegnarsi solo 39 paesi industrializzati e non è mai stato ritenuto l´unico strumento per risolvere il problema. Dopo la conferenza di Copenaghen più di 90 paesi — sviluppati e in via di sviluppo — hanno annunciato volontariamente entro il 2014 le proprie riduzioni di emissioni a partire dal 2020. Tuttavia, tali annunci non sono sufficienti a raggiungere l´obiettivo di restare al di sotto dei 2ºC. Per questi motivi, nel 2011 l´Unfccc ha avviato i negoziati per un nuovo accordo giuridicamente vincolante che, coinvolgendo tutte le Parti, porti il mondo sulla buona strada per conseguire l´obiettivo di restare al di sotto dei 2ºC. L´accordo dovrebbe essere concluso a Parigi nel dicembre 2015 ed entrare in vigore nel 2020. L´ue ritiene che il nuovo protocollo debba includere impegni giuridicamente vincolanti per ridurre le emissioni. In tal modo sarà più chiaro ai governi, ai mercati e all´opinione pubblica che le Parti contraenti del protocollo sono impegnate nella lotta al cambiamento climatico. Tali impegni costituiscono la più forte espressione della volontà politica di una Parte di conseguire i propri obiettivi, la necessaria prevedibilità e la certezza del diritto per tutti i soggetti pubblici e privati nonché la stabilità nell´ambito dei cambiamenti di politica interna. Questo risultato può essere conseguito solo con un nuovo accordo applicabile a tutte le Parti. 4. Quali sono i punti principali della comunicazione? I punti principali della comunicazione sono i seguenti: la comunicazione concretizza le decisioni prese dai leader dell´Ue al vertice europeo dell´ottobre 2014 nell´obiettivo di riduzione delle emissioni dell´Ue proposto per il nuovo accordo mondiale sui cambiamenti climatici. L´obiettivo è definito in conformità agli obblighi di comunicazione concordati a Lima. L´ue sarà pronta a presentare il proprio contributo al segretariato dell´Unfccc entro la fine di marzo 2015; la comunicazione invita tutti i paesi a presentare con largo anticipo rispetto alla conferenza di Parigi le proposte di obiettivi di riduzione delle emissioni per il periodo successivo al 2020 e che va fino al 2025/2030. In particolare la Cina, gli Stati Uniti e gli altri paesi del G20 dovrebbero essere in grado di farlo entro la fine del primo trimestre del 2015; la comunicazione presenta la visione dell´Ue per un accordo trasparente, dinamico e giuridicamente vincolante, che preveda impegni equi e ambiziosi di tutte le Parti in base alla situazione geopolitica in evoluzione. Tutti questi impegni, corroborati da dati scientifici, dovrebbero incamminare il mondo verso una riduzione delle emissioni di almeno il 60% entro il 2050 rispetto ai livelli del 2010; la comunicazione propone che l´accordo del 2015 assuma preferibilmente la forma di un protocollo dell´Unfccc ed entri in vigore non appena sarà stato ratificato dai paesi che totalizzano 40 Gt di Co2 equivalente. Ciò corrisponde a circa l´80% delle emissioni mondiali del 2010. L´ue, la Cina e gli Stati Uniti dovrebbero dar prova di leadership politica aderendo al protocollo il prima possibile; nell´ambito del nuovo protocollo, oltre agli impegni per la riduzione delle emissioni, tutti i paesi dovrebbero essere incoraggiati a partecipare ai finanziamenti per il clima, allo sviluppo e al trasferimento di tecnologia e alla costituzione di capacità; affinché i paesi raggiungano uno sviluppo sostenibile resiliente ai cambiamenti climatici, il protocollo dovrebbe rafforzare gli impegni assunti dalle Parti per intraprendere azioni di adattamento, cooperare e promuovere l´uso efficace ed efficiente delle strategie per ridurre le emissioni e adattarsi agli effetti negativi dei cambiamenti climatici; la comunicazione sottolinea la necessità che il protocollo richieda riduzioni delle emissioni dei gas a effetto serra in tutti i settori, inclusi il settore aereo e marittimo, nonché dei gas fluorurati. L´organizzazione per l´aviazione civile internazionale (Icao), l´Organizzazione marittima internazionale (Imo) e il protocollo di Montreal, rispettivamente, dovrebbero intervenire in questi settori entro la fine del 2016; la comunicazione sottolinea che altre politiche dell´Ue, come quelle in materia di commercio, ricerca scientifica, sviluppo tecnologico e innovazione, nonché cooperazione economica e allo sviluppo possono sostenere e rafforzare la politica dell´Ue in materia di clima a livello internazionale; la comunicazione è accompagnata da un piano d´azione diplomatico in materia di clima che punta a far guadagnare gradualmente consensi alla posizione dell´Ue e a stringere alleanze con partner internazionali ambiziosi in prospettiva della conferenza di Parigi. 5. Perché è necessario che tutti paesi contribuiscano? E quale può essere il loro contributo? Il nuovo protocollo deve riflettere l´evolversi delle responsabilità nazionali nell´economia mondiale, nonché le attuali realtà geopolitiche e la capacità di contribuzione dei diversi paesi. Nel novembre 2014, la Cina e gli Stati Uniti, i due principali produttori di emissioni, hanno seguito l´esempio dell´Ue e annunciato i propri obiettivi per il periodo successivo al 2020. Nel complesso solo essi coprono all´incirca la metà delle emissioni mondiali attuali. Il nuovo protocollo sarà efficace se avrà la più ampia copertura geografica e il massimo livello di ambizione possibile. I paesi che hanno responsabilità e capacità maggiori devono presentare i contributi più ambiziosi, ma è importante che tutti i paesi partecipino e si impegnino a svolgere il proprio dovere. Il contributo di ciascuna Parte dovrebbe rappresentare un notevole avanzamento nel livello di ambizione e di portata rispetto al loro attuale impegno. Dovrebbe dimostrare la convergenza su bassi livelli di emissioni complessivi, nonché il miglioramento dell´intensità delle emissioni nel corso del tempo. 6. In che modo il nuovo accordo contribuirà a mobilitare finanziamenti per il clima? La transizione verso economie a basse emissioni e resilienti ai cambiamenti climatici necessiterà di un´ampia trasformazione dei modelli d´investimento. Sia i finanziamenti pubblici che quelli privati svolgeranno un ruolo importante. Il protocollo dovrebbe fornire un quadro per mobilitare gli investimenti in programmi e progetti a basse emissioni e resilienti ai cambiamenti climatici per le Parti del nuovo protocollo. Ciò potrebbe, ad esempio, comprendere un impegno di tutte le Parti aderenti al nuovo protocollo inteso a rafforzare i cosiddetti "contesti favorevoli" per promuovere gli investimenti nelle tecnologie a basse emissioni e resilienti ai cambiamenti climatici. Definire la giusta serie di condizioni locali specifiche - giuridiche, organizzative, di bilancio, politiche, informative - è fondamentale per attrarre finanziamenti a favore del clima. Le Parti del nuovo protocollo dovrebbero inoltre impegnarsi a inserire le questioni climatiche nelle proprie politiche, strategie di sviluppo e investimenti per utilizzare le numerose sinergie tra i finanziamenti allo sviluppo e quelli a favore del clima. La reale portata dei finanziamenti per il clima necessari per gli interventi di mitigazione e adattamento dopo il 2020 sarà più chiara non appena sarà pubblicata la maggior parte degli Indc e dei piani nazionali di adattamento. 7. L´ue continuerà a sostenere l´azione per il clima nei paesi in via di sviluppo? Sì, l´Ue è impegnata a continuare a sostenere i paesi in via di sviluppo. L´ue ha elaborato un´ampia serie di strumenti di finanziamento che affrontano le esigenze di finanziamento in vari settori e paesi. I paesi meno sviluppati e più vulnerabili continueranno ad avere un accesso preferenziale ai finanziamenti, ad esempio tramite l´Alleanza mondiale contro i cambiamenti climatici dell´Ue o tramite i programmi di cooperazione dell´Ue con paesi e regioni specifici. Oltre alla concessione di finanziamenti, l´Ue agevola la mobilitazione di prestiti e investimenti privati attraverso i suoi meccanismi di investimento regionali. Dal 2007 questi meccanismi hanno combinato circa 1 miliardo di Eur di sovvenzioni dell´Ue con oltre 6 miliardi di Eur di prestiti pubblici, finanziando in totale 120 progetti rilevanti per il clima nei paesi in via di sviluppo per oltre 25 miliardi di Eur. Inoltre, molti Stati membri dell´Ue aiutano i paesi in via di sviluppo con significativi programmi bilaterali di cooperazione e fondi multilaterali come il Fondo verde per il clima e il Fondo mondiale per l´ambiente. Solo nel 2013 l´Ue e i suoi Stati membri hanno fornito circa 9,5 miliardi di Eur (circa 12 miliardi di dollari) di sovvenzioni e prestiti per sostenere l´azione per il clima nei paesi in via di sviluppo. 8. Qual è la procedura per elaborare e raccogliere i contributi all´accordo del 2015 per la riduzione delle emissioni? Gli Indc saranno elaborati a livello interno dalle singole Parti dell´Unfccc, come hanno fatto l´Ue e i suoi Stati membri. Gli obblighi di comunicazione per descrivere gli obiettivi proposti in modo chiaro, trasparente e comprensibile sono stati definiti nell´appello di Lima all´azione per il clima, concordato in occasione della conferenza sul clima svoltasi in Perù nel dicembre 2014. Tutte le Parti devono presentare i propri Indc con largo anticipo rispetto alla conferenza di Parigi. L´ue si aspetta che tutti i paesi del G20 nonché le altre grandi economie e paesi in grado di farlo presentino i propri contributi entro la fine del primo trimestre del 2015. Il contributo proposto dall´Ue è incluso nella comunicazione e stabilisce il suo obiettivo di riduzione delle emissioni sotto forma di Indc coerente con gli obblighi concordati. L´ue sarà pronta a presentare il proprio Indc entro la fine di marzo. L´unfccc ha creato un portale specifico in cui le Parti possono caricare i propri Indc, che saranno pubblicati sul suo sito web. In base al mandato conferito dalla conferenza sul clima di Lima, entro il 1º novembre 2015 l´Unfccc elaborerà una relazione riassuntiva sull´effetto aggregato dei contributi proposti comunicati dalle Parti entro il 1° ottobre 2015. 9. Come contribuirà l´Ue al nuovo accordo? Il contributo dell´Ue all´accordo di Parigi del 2015 sarà un obiettivo di riduzione interna vincolante e trasversale, che copre tutti i settori economici, almeno del 40% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030. Per raggiungere l´obiettivo generale, entro il 2030 i settori che rientrano nel sistema di scambio di quote di emissione dell´Ue (Eu Ets) dovranno ridurre le proprie emissioni del 43% rispetto al 2005. Le emissioni dei settori che non rientrano nell´Eu Ets dovranno essere ridotte del 30% rispetto al livello del 2005. L´obiettivo di riduzione minimo del 40% è ambizioso ed equo, in linea con il percorso da seguire per pervenire in modo efficiente sotto il profilo dei costi a ridurre almeno l´80% delle emissioni interne entro il 2050. 10. Cosa succederebbe se l´insieme dei contributi proposti fosse insufficiente a raggiungere l´obiettivo dei2° C che si concorderà a Parigi? Qualora gli impegni collettivi che si fisseranno a Parigi non fossero all´altezza di quanto richiesto a livello scientifico per rispettare l´obiettivo dei 2°C, il nuovo protocollo e le decisioni adottate a Parigi dovranno garantire che il mondo si incammini sulla buona strada nel più breve tempo possibile. In primo luogo, è essenziale che l´accordo sia dinamico e preveda un processo di riesame periodico e di rafforzamento degli impegni di mitigazione, coerente con l´obiettivo a lungo termine e le ultime scoperte scientifiche. Se gli sforzi collettivi mondiali non dovessero rivelarsi all´altezza, questo processo, da effettuarsi ogni cinque anni, dovrebbe incoraggiare le Parti ad aumentare il livello di ambizione degli impegni esistenti nei periodi successivi. Il processo di riesame, da effettuarsi ogni cinque anni a partire dal 2020, migliorerà la trasparenza degli aiuti, la chiarezza e la comprensione degli impegni di mitigazione delle Parti alla luce dei loro contributi all´obiettivo dei 2ºC. Il riesame dovrebbe invitare le Parti a spiegare i progressi compiuti nell´ambito dei propri impegni di mitigazione e i motivi per cui ritengono equo e ambizioso il proprio operato. Il processo dovrebbe inoltre tenere conto dell´evoluzione delle capacità, delle responsabilità e del contesto nazionale. In secondo luogo, a Parigi dovrebbe essere definito un processo che, a partire dal 2016, individui le aree di elevata mitigazione e realizzi le opportunità non ancora sfruttate attraverso la cooperazione internazionale, ad esempio con l´aiuto del Fondo verde per il clima. In terzo luogo, dovrebbero essere ulteriormente potenziati gli interventi locali, non governativi e privati che integrano l´azione pubblica. In occasione del vertice sul clima indetto dal Segretario generale delle Nazioni Unite nel settembre 2014 e della conferenza sui cambiamenti climatici di Lima sono state avviate molte iniziative. 11. Come potremo sapere se i paesi rispettano i propri obiettivi? L´unico modo per garantire la necessaria fiducia nel nuovo protocollo è assicurare che esso includa un solido sistema di trasparenza e responsabilità. Il sistema deve prevedere norme comuni giuridicamente vincolanti relative alla misurazione, alla comunicazione, alla verifica e alla contabilizzazione per tutte le Parti e un relativo processo di conformità. Un quadro comune di misurazione, comunicazione, verifica e contabilizzazione mantiene l´integrità degli impegni in quanto consente alle Parti di dimostrare in modo trasparente e coerente che stanno rispettando i propri impegni e che i risultati comunicati sono reali. Consentirà inoltre alle Parti di dimostrare il livello di avanzamento collettivo e darà le informazioni necessarie a formulare un´efficace politica interna di mitigazione. Un processo di conformità promuoverà e faciliterà la tempestiva ed efficace attuazione da parte di tutti, migliorerà la fiducia sull´impegno profuso dalle Parti e garantirà certezza del diritto e prevedibilità. Questo aspetto è fondamentale per rimanere sulla buona strada per conseguire l´obiettivo dei 2ºC. 12. Quale ruolo deve svolgere l´adattamento nel nuovo accordo sul clima? Sebbene un´azione ambiziosa per ridurre le emissioni sia fondamentale, anche le azioni individuali e collettive per prepararsi e adeguarsi agli effetti negativi dei cambiamenti climatici sono altrettanto importanti. L´adattamento sarà pertanto un elemento centrale del nuovo protocollo. Il nuovo protocollo dovrebbe sottolineare l´impegno di tutti i paesi ad adottare misure per facilitare un adeguato adattamento, a integrare l´adattamento nei pertinenti processi nazionali e regionali di pianificazione e a collaborare per ottenere uno sviluppo sostenibile resiliente ai cambiamenti climatici. Per poter valutare i progressi compiuti verso il conseguimento dell´obiettivo della convenzione, il protocollo dovrebbe migliorare la comunicazione circa l´efficacia dell´adattamento e gli insegnamenti tratti in materia di creazione della resilienza attraverso comunicazioni nazionali. Il protocollo dovrebbe potenziare l´assistenza per le regioni e i paesi particolarmente vulnerabili agli effetti negativi dei cambiamenti climatici, anche garantendo un sostegno finanziario e tecnico e la costituzione di capacità. 13. Quali sono le prospettive di raggiungere un accordo mondiale? Le prospettive sono buone. Una sfida consiste nel garantire che il nuovo protocollo sia adeguato per molti anni a venire. Per questo deve essere ambizioso, solido, dinamico e in grado di mantenere il mondo sulla buona strada per conseguire l´obiettivo dei 2ºC. L´ue confida nel fatto che il nuovo protocollo contribuirà in misura significativa a consolidare e ampliare gli sforzi intrapresi collettivamente a livello internazionale per affrontare i cambiamenti climatici. Negli ultimi 12 mesi si è assistito a un crescente slancio politico e pubblico mondiale per potenziare l´azione per il clima. L´obiettivo di ridurre di almeno il 40% le emissioni interne di gas a effetto serra, concordato dai leader dell´Ue nel mese di ottobre, e il successivo annuncio degli obiettivi futuri di Stati Uniti e Cina indicano con chiarezza una volontà di agire condivisa a livello mondiale. Durante la conferenza sul clima di Lima sono stati annunciati impegni a favore del Fondo verde per il clima, che saranno utilizzati per aiutare i paesi in via di sviluppo, per un importo superiore a 10 miliardi di dollari, la metà dei quali proveniente dagli Stati membri dell´Ue. In particolare, la quinta relazione di valutazione dell´Ipcc indica che l´obiettivo di restare al di sotto dei 2ºC è ancora raggiungibile, ma sottolinea l´urgenza di un´ambiziosa azione collettiva mondiale nell´immediato. Per raggiungere un accordo efficace sarà necessaria una forte volontà politica di tutte le Parti, in particolare del G20 e di altri paesi con redditi medi e alti. 14. Quali sono le prossime tappe? La comunicazione sarà presentata ai ministri dell´ambiente dell´Ue nella riunione del 6 marzo. Nelle prossime settimane l´Ue ultimerà il proprio contributo al nuovo accordo mondiale sul clima per presentarlo all´Unfccc entro la fine di marzo. Tra le priorità dell´Ue nei mesi a venire vi sono quella di assicurare un dialogo e una cooperazione intensi con i paesi partner e quella di incoraggiare il G20 e le altre economie con redditi medi e alti ad assumere un ruolo di guida attraverso contributi tempestivi e ambiziosi, in particolare nell´ambito del Major Economies Forum, del G20 e del G7. La Commissione europea sta valutando la possibilità di organizzare una conferenza internazionale specifica per migliorare la comprensione reciproca dell´entità dei contributi proposti (Indc) e l´adeguatezza dell´ambizione collettiva prima della conferenza di Parigi. 15. Chi ne beneficerà? Tutti i paesi del mondo e i loro cittadini trarranno benefici se si impedirà ai cambiamenti climatici di raggiungere livelli pericolosi. La quinta relazione valutativa del gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico indica gli effetti negativi del mancato intervento sui cambiamenti del clima. Oltre alla limitazione degli effetti dei cambiamenti climatici, i benefici economici e ambientali specifici per l´Ue comprendono: - maggiore sicurezza energetica legata in particolare a un minor utilizzo di combustibili fossili e alla riduzione delle importazioni; - maggiore efficienza energetica rispetto alla situazione attuale, che contribuirà a ridurre i costi, a creare posti di lavoro e a rafforzare la competitività; - riduzione dell´inquinamento atmosferico a vantaggio della salute umana; - in termini di occupazione, nuovi settori in espansione dovrebbero creare nuove opportunità in ambiti quali l´ingegneria, le attività manifatturiere di base, le attrezzature di trasporto, l´edilizia e i servizi alle imprese.  
   
   
EUREGIO “SENZA CONFINI”: VERTICE DI PROTEZIONE CIVILE A VENEZIA. AVVIATA COLLABORAZIONE PER SCAMBIO BUONE PRATICHE E ASSISTENZA ALLE POPOLAZIONI CONTERMINI  
 
Venezia, 2 marzo 2015 - Uno dei molti fronti di lavoro comune tra Veneto, Friuli Venezia Giulia e Carinzia nell’ambito del Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale (Gect) “Euregio Senza Confini”, già formalmente istituito, è la protezione civile. Una collaborazione importante e concreta tra territori che, tra l’altro, hanno in comune molti dei rischi naturali e antropici. Questa è la premessa sulla base della quale, presso la sede della Protezione Civile del Veneto a Marghera, si è tenuto un vertice, presieduto dall’Assessore del Veneto Daniele Stival, nel quale sono state gettate le basi di un lavoro comune, da sviluppare ora giorno per giorno. Con Stival erano presenti, tra gli altri, il responsabile della Protezione Civile Veneta Roberto Tonellato, il direttore del servizio sicurezza del Land Carinzia Egon Rauter e il responsabile del Friuli Venezia Giulia Luciano Sulli. Lo scambio delle rispettive esperienze ha portato a individuare numerosi punti di contatto tra i tre sistemi e a ragionare con l’obiettivo di definire protocolli condivisi e di condividere le rispettive peculiarità organizzative. “In termini di Protezione Civile – ha detto Stival – siamo tre realtà abbastanza simili, sia per i problemi e i rischi che siamo chiamati a prevenire e affrontare, sia per l’efficienza organizzativa. E’ quindi un’ottima cosa che ci scambiamo informazioni e manteniamo contatti costanti, senza contare la necessità e l’opportunità di pensare assieme e concertare in sinergia stretta gli interventi necessari per la salvaguardia, prima di tutto, delle rispettive popolazioni contermini”. Al termine dell’incontro, Stival e Tonellato hanno accompagnato gli ospiti friulani e carinziani in una visita alle sale operative di protezione civile e antincendi boschivi operative nel Centro Regionale Veneto di Marghera.  
   
   
AMBIENTE: BENE MODULISTICA NAZIONALE A MODELLO LOMBARDIA  
 
Milano, 2 marzo 2015 - "A circa due anni dall´ entrata in vigore del provvedimento che ha introdotto l´Autorizzazione Unica Ambientale a livello nazionale i ministeri dell´ ambiente e della Semplificazione e Pubblica Amministrazione stanno per adottare un modello semplificato e unificato. Bene, e´ un passo avanti che il Governo e´ riuscito a definire dopo quasi due anni la modulistica nazionale soprattutto grazie al fatto che l´anno scorso la Regione Lombardia, su input del presidente Roberto Maroni, ha approvato, unica regione, una propria modulistica Aua poi presa come modello per quella nazionale". E´ questo il commento del coordinatore degli assessori finanziari in conferenza regioni e assessore all´ economia e alla semplificazione della Regione Lombardia Massimo Garavaglia all´approvazione del modulo nazionale sull´ Autorizzazione Unica Ambientale (Aua) da parte della Conferenza Unificata. La Lombardia e´ stata la prima regione d´Italia a dare attuazione al decreto Aua e aveva gia´ approvato nel giugno del 2014 un modello unico regionale congiuntamente alle specifiche di interoperabilita´ tra i sistemi informativi che gestiscono le istruttorie. Regione Ha Partecipato A Stesura Contenuti - "La Lombardia, ben rappresentata dalle Direzioni Programmazione integrata e finanza e Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile e con il supporto fondamentale dell´assessore all´ambiente Claudia Terzi- ha ricordato Garavaglia - ha partecipato attivamente alla definizione dei contenuti tecnici della modulistica nazionale Aua, trasferendo al Tavolo nazionale l´esperienza acquisita dall´operatività del modello regionale che, ricordo, è online dal giugno del 2014". Modello A Livello Nazionale - Nello specifico Regione Lombardia ha trasferito a livello nazionale la struttura del modello unico Aua lombardo, e molte delle soluzioni tecniche adottate, tra cui il divieto di chiedere all´impresa dati, titoli e informazioni di cui la Pa e´ già in possesso, nonche´ l´approccio digitale e di interoperabilità nella gestione dei procedimenti Aua, fattori che hanno fortemente condizionato l´impianto del modello nazionale. A seguito dell´ approvazione del modello nazionale, Regione Lombardia non dovrà adattare la modulistica regionale, oramai largamente utilizzata, garantendo continuità agli operatori coinvolti nella complessa procedura.  
   
   
AMBIENTE, LOMBARDIA: FA SCUOLA SU SEMPLIFICAZIONE  
 
Milano, 2 marzo 2015 - Da fine giugno dell´anno scorso è disponibile on line la modulistica regionale unificata e semplificata per la presentazione delle istanze di Autorizzazione Unica Ambientale (Aua) e gli standard di interoperabilità tra i sistemi informativi degli enti coinvolti nel procedimento. Nuovo Regime Aua - "Regione Lombardia, ormai da un anno - ha commentato l´assessore regionale all´Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile Claudia Maria Terzi - ha avviato un percorso di coordinamento e di accompagnamento all´attuazione di un nuovo regime di autorizzazione ambientale unica con impatti su diverse decine di migliaia di imprese lombarde. Con l´approvazione in conferenza unificata del modello unico nazionale per la presentazione telematica delle istanze Aua, viene riconosciuta una tappa importante di questo percorso e del nostro lavoro". Risposte Veloci - "Ancora una volta - ha aggiunto Terzi - la Lombardia fa scuola ma soprattutto è stata veloce nel rispondere all´urgente esigenza di tutti i soggetti coinvolti, Pmi lombarde e Autorità competenti in primis, di disporre di strumenti amministrativi e informatici utili a garantire una gestione uniforme, coordinata ed efficace del procedimento. Un risultato figlio della collaborazione con il collega Massimo Garavaglia, del confronto e condivisione con le Associazioni di Categoria interessate: Unioncamere Lombardia, Unione delle Province Lombarde e Associazione Nazionale dei Comuni Italiani Lombardia, in rappresentanza rispettivamente delle province e dei Suap". Coniugare Crescita E Ambiente - "L´obiettivo di Regione Lombardia - ha concluso Terzi - è incentivare la crescita economica del nostro territorio, rispettando l´ambiente in cui viviamo".  
   
   
CONTRATTO PAESAGGIO TRASIMENO: ANCHE ATTORI LOCALI A TAVOLO DI LAVORO  
 
Perugia 2 marzo 2015 - Erano presenti anche i sindaci degli otto Comuni umbri del comprensorio del Lago Trasimeno (Castiglione del Lago, Passignano sul Trasimeno, Tuoro sul Trasimeno, Magione, Città della Pieve, Piegaro, Paciano e Panicale) al Tavolo di lavoro interistituzionale del Contratto di paesaggio del Trasimeno che, coordinato dall´assessorato regionale all´ambiente Silvano Rometti, si è riunito in Regione. "Il Tavolo – ha ricordato Rometti – ha l´obiettivo di avviare un processo di valorizzazione e riqualificazione dell´area del Trasimeno, fortemente caratterizzata e peculiarmente identitaria. Ciò attraverso il concorso attivo delle popolazioni locali e dei portatori di interesse, oltre che delle amministrazioni competenti. Da qui - ha aggiunto Rometti – la decisione della Giunta regionale, lo scorso dicembre, di integrare e ampliare i componenti del Tavolo per coinvolgere tutti i soggetti che possono concorrere al perseguimento di comuni e condivisi obiettivi di carattere economico, sociale e territoriale capaci di accrescere la qualità dei paesaggi locali nel rispetto delle singole specificità ed autonomie. In questo quadro – ha concluso Rometti – la Regione Umbria intende costruire uno scenario strategico di valorizzazione e riqualificazione territoriale e paesaggistica, con particolare riferimento ai versanti collinari che gravitano attorno allo specchio lacustre". "Il Contratto di paesaggio – ha ricordato Ambra Ciarapica del Servizio Paesaggio della Regione – è uno strumento pattizio volontario e partecipato che prevede azioni inclusive di tutela e valorizzazione del territorio finalizzate allo sviluppo paesaggisticamente sostenibile di aree particolarmente rilevanti o sensibili. Il Contratto si concretizza in azioni per favorire e promuovere quelle attività che hanno contribuito a costituire gli aspetti peculiari del paesaggio del lago e ne possono garantire attivamente la conservazione in futuro". Nel corso dell´incontro Fabio Bianconi e Marco Filippucci, dell´Università degli Studi di Perugia, hanno illustrato un primo quadro conoscitivo delle aree interessate, allo scopo di evidenziarne i valori e le criticità ambientali e territoriali. Sarà fondamentale per una lettura più integrata ed organica del territorio – è stato detto - adottare metodologie e strumenti digitali interattivi. Il quadro conoscitivo dovrebbe concludersi entro luglio e da settembre 2015 prenderà avvio la fase partecipativa con incontri territoriali organizzati con la collaborazione dei Comuni. Alla riunione del Tavolo hanno partecipato anche i rappresentanti tecnici delle amministrazioni comunali presenti, delle associazioni di categoria, tra cui Cna Umbria, Confcommercio e Confagricoltura, Fai Umbria. Tra i Servizi regionali, sono intervenuti il Servizio Paesaggio, Territorio, Geografia, struttura tecnica deputata ad affiancare l´assessore Rometti nel suo compito di coordinamento del Tavolo, il Servizio Sistemi naturalistici e zootecnia, il Servizio Musei e beni archeologici ed il Servizio Turismo e promozione integrata.  
   
   
LOMBARDIA, 9 MILIONI PER DANNI DI NOVEMBRE 2014  
 
Milano, 2 marzo 2015 - Regione Lombardia ha ottenuto 9 milioni di euro come contributo per i danni subiti dal territorio a seguito dell´alluvione dello scorso mese di novembre. Lo ha fatto sapere l´assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione, Simona Bordonali, spiegando però che "la Lombardia ha riportato danni per 184 milioni di euro". "Faremo tutto il possibile - ha aggiunto - per dare risposte concrete al nostro territorio che, lo scorso anno, è stato veramente flagellato da pesanti eventi calamitosi che si sono ripetuti più volte". Troppi Vincoli Dal Patto Di Stabilità - L´assessore non ha poi nascosto un certo fastidio di fronte ad un patto di Stabilità che "blocca tutti gli interventi di somma urgenza". "Anche in questi giorni - ha concluso - si sono staccate diverse frane. Purtroppo, proprio a causa di questi vincoli, non abbiamo la possibilità di intervenire direttamente".  
   
   
SARDEGNA, CALAMITÀ NATURALI: ISTITUITO IL FONDO PER I DANNI SUBITI DAI PRIVATI.  
 
Cagliari, 2 marzo 2015 - Il Fondo per gli aiuti ai soggetti privati colpiti da calamità è una realtà. Con l´approvazione dell´articolo 17 della legge finanziaria, collegato a un disegno di legge ad hoc, la Sardegna si dota di uno strumento normativo di carattere generale, destinato a funzionare in maniera sistematica ogniqualvolta si verifichi un evento calamitoso che causi danni a beni mobili e immobili dei privati cittadini e delle attività produttive. La Regione potrà così intervenire in maniera diretta, in caso di calamità, e risarcire i danneggiati. "Uno strumento del genere finora mancava alla nostra Regione", ha commentato l´Assessore della difesa dell´Ambiente Spano. "L´erogazione di contributi per aiutare i privati che subiscono danni anche molto ingenti a causa di eventi calamitosi costituisce un elemento di forte criticità nel sistema nazionale di gestione dei danni. Avevo assunto un preciso impegno nei confronti delle popolazioni colpite dall´alluvione 2013 non appena iniziato il mio mandato. Oggi abbiamo posto le basi per consentire a tutti i soggetti privati che subiscano danni ai beni di ottenere un contributo finanziario" ha commentato l´Assessore Spano. "Tutto questo è da coordinarsi con le strategie di integrazione delle fonti finanziarie statali e regionali attivate con il mutuo per le infrastrutture votato ieri dal Consiglio - dice l´assessore dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda - Per la prima volta, risorse pubbliche e private sono programmabili e integrabili per l´obiettivo strategico della messa in sicurezza della Sardegna".  
   
   
SISMA MANTOVA, MARONI FIRMA ORDINANZE PER OLTRE 4 MILIONI DI EURO  
 
Milano, 2 marzo 2015 - Il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, ha firmato in qualità di Commissario delegato per l´emergenza sisma 2012 quattro nuove Ordinanze in favore dei territori lombardi colpiti dal terremoto. I provvedimenti riguardano l´assegnazione di contributi per oltre 4 milioni di euro alle imprese che hanno subito danni. Contributi Ad Imprese Agricole - In particolare con l´Ordinanza numero 87 si concedono contributi per oltre 3,2 milioni per 14 imprese agricole e agro industriali per interventi di ripristino di edifici e per beni mobili strumentali danneggiati dal sisma. Anche Industria E Servizi - Le Ordinanze n. 84, 85 e 86 riguardano la concessione di contributi per quasi 1 milione di euro a tre imprese dei settori Industria e Artigianato e Commercio e Servizi che hanno subito danni. Segnale Di Continuita´ - "Le ordinanze firmate dal Presidente Maroni sono importanti per le imprese che riceveranno i contributi anche perché rappresentano un segnale di continuità nel finanziamento che consentirà la ripresa e lo sviluppo produttivo delle aziende mantovane per la ricostruzione del dopo sisma 2012", dichiara il consigliere regionale Annalisa Baroni, incaricata del supporto al Commissario delegato per l´emergenza sisma 2012 sul territorio.  
   
   
BARANO D´ISCHIA: NEL VALLONE OLMITELLO FENOMENI DI CADUTA MASSI. AREA IN ZONA ROSSA. PERMANE IL PERICOLO  
 
 Napoli, 2 marzo 2015 - "Nell´area del canale Olmitello a Barano d´Ischia si sono riscontrati diversi dissesti sui costoni di materiale piroclastico limitrofi all´alveo. Si evidenziano, dunque, diffusi fenomeni di caduta massi." E´ quanto emerge dal sopralluogo effettuato dai tecnici del Genio civile della Regione Campania, dell´Agenzia regionale per la Difesa del suolo (Arcadis) e dell´Autorità di Bacino Campania Centrale. Lo sottolinea l´assessore regionale alla Protezione civile, Edoardo Cosenza che ha disposto le verifiche tecniche. "L´intera area è inclusa in zona rossa: è classificata, infatti, dal 2002 ad elevata pericolosità da frana e ad elevato rischio per la pubblica e privata incolumità (P4 e R4). "Dalle verifiche emerge che permane un elevato rischio per caduta massi, scivolamenti e anche per alluvioni poiché il canale non risulta pienamente libero, nonostante continui ad assicurare, al momento, la funzionalità idraulica: la stessa potrebbe però risultare pesantemente compromessa in caso di forti piogge. "Le risultanze dell´ispezione tecnica sono state consegnate al sindaco di Barano”, conclude Cosenza.  
   
   
BOLZANO: PERMAFROST E ACQUE IN ALTA MONTAGNA: IMPORTANTE SOSTENERE STUDIO E RICERCA  
 
Bolzano, 2 marzo 2015 - Quale momento finale del progetto "permaqua", oggi, giovedì 26.02 a Palazzo Widmann a Bolzano, si è svolta la conferenza specialistica "Permafrost e il suo effetto sul bilancio idrico e sull´ecologia delle acque in alta montagna" alla quale sono intervenuti esperti locali ed internazionali. Assessore Tommasini: importante sostenere i progetti di studio e di ricerca ai fini della prevenzione. Il tema permafrost e con esso le sue conseguenze sul paesaggio, ecologia, infrastrutture e turismo è di grande attualità. Il progetto permaqua è partito a novembre 2011 nell´ambito del Iv avviso del programma Interreg Iv Italia-austria, finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale Fesr e da contributi pubblici nazionali. Con il termine permafrost si indica la porzione di terreno che presenta per almeno due anni consecutivi una temperatura media annua inferiore a 0° C. Al progetto triennale che si è occupato di permafrost e del suo effetto sul bilancio idrico e sull´ecologia delle acque in alta montagna, collaborano l´Ufficio Geologia e Prove Materiali (nelle vesti di Lead Partner) e il Laboratorio Biologico per la Provincia di Bolzano, e l´Università di Innsbruck per il Land del Tirolo. Il budget totale ammonta a 631mila Euro. La presenza di permafrost nelle Alpi sopra i 2500 m d´altitudine è maggiore di quanto spesso assunto. In Alto Adige le aree di permafrost hanno un´estensione di circa 440 km2 (6% dell´area totale), in Austria di circa 2000 km2. Il permafrost, a causa della propria temperatura prossima a 0°C, è sensibile agli innalzamenti della temperatura. Modelli climatici prevedono per le Alpi fino al 2100 un riscaldamento di 4°C, si attende dunque un significativo scioglimento del permafrost e come conseguenza un aumento dell´instabilità dei versanti e quindi una maggiore attività di frane e inondazioni, nonché delle variazioni del regime idrologico con conseguentemente delle ripercussioni sull´ecologia degli ambienti alpini di alta montagna. I primi risultati del progetto Interreg Ivb Alpine Space Permanet mostrano che acque provenienti dallo scioglimento di permafrost possono contenere alte concentrazioni di metalli pesanti. In certe zone queste concentrazioni sono nettamente superiori ai valori limite dell´acqua potabile. È scientificamente provato che questi metalli pesanti non hanno un´origine geologica. Non sono però ancora stati pubblicati dei risultati fondati sulla loro provenienza. Poco chiare sono inoltre le conseguenze su flora e fauna di ambienti idrici montani. L´assessore provinciale ai lavori pubblici Christian Tommasini, avviando i lavori della conferenza, facendo riferimento alle sfide che giungono dai sensibili cambiamenti climatici prospettati per i prossimi anni, ha sottolineato la rilevanza strategica del sostegno di progetti di studio e di ricerca ai fini della prevenzione abbinato alla sensibilizzazione dell´opinione pubblica sui possibili effetti di tali cambiamenti nel lungo periodo e sull´importanza dei progetti avviati. In una terra sensibile dal punto di vista geologico quale è l´Alto Adige è necessario essere consapevoli che il rischio è un fattore connaturato e che la mera manutenzione ordinaria del territorio non sempre consenta di prevenire tutti gli eventi calamitosi. Alla politica spetta il compito di creare le condizioni affinché l´attività di studio e di ricerca possa essere portata avanti nel breve, medio e lungo periodo per la miglior prevenzione possibile. Quindi, nel suo intervento, Karl Krainer della facoltà dell´Università di Innsbruck (A) „Fakultät für Geo- und Atmosphärenwissenschaften" ha parlato del "Rock glacier nel Tirolo", mentre dei "Pericoli naturali derivanti da aree con permafrost" ha relazionato Volkmar Mair, direttore dell´Ufficio Geologia e Prove Materiali della Provincia di Bolzano. La "Qualità dell´acqua di torrenti provenienti da rock Glacier" è stato il tema dell´intervento di Ulrike Nickus dell´istituto dell´Università di Innsbruck (A)"institut für Meteorologie und Geophysik". Nella seconda parte della conferenza al centro dell´attenzione vi è lo "Studio delle carote di ghiaccio in Alto Adige: dall´Ortles al gruppo del Sella" con i primi esiti che saranno illustrati da Paolo Gabrielli del Centro di ricerca dell´Università statale dello Ohio (Usa) "Byrd Polar Research Center - The Ohio State University", uno dei centri di ricerca più importanti a livello mondiale per lo studio di carote di ghiaccio. L´analisi delle carote di ghiaccio è tuttora in corso Gerfried Winkler dell´istituto dell´Università di Graz (A) „Institut für Erdwissenschaften" si è soffermato sul tema "Idrogeologia di rock glacier relitti nelle Niedere Tauern", mentre Bertha Thaler del Laboratorio biologico, Agenzia per l´ambiente della Provincia di Bolzano nel suo intervento ha trattato di "Ecologia di laghi e torrenti in aree con permafrost". Monica Tolotti del "Research and Innovation Centre" della Fondazione Edmund Mach di San Michele all´Adige (Tn) nella sua relazione si è soffermata sul tema "Sedimenti lacustri come archivi del cambiamento ambientale". Entro l´autunno del 2015 i risultati definitivi del progetto Interreg Iv Italia-austria "permaqua" verranno raccolti in una relazione finale; la sintesi delle attività svolte nel progetto permaqua sarà anche pubblicata in un opuscolo informativo. Nell´ambito del progetto "permaqua" sono state effettuate analisi sulle acque e confrontate informazioni già esistenti, in modo da reagire alle attuali variazioni negli ambienti con permafrost. A tal fine è stata analizzata la qualità chimica e biologica di diversi corpi idrici alimentati da permafrost ed è stato redatto un rapporto sullo stato delle acque influenzate da permafrost e su quelle non contaminate. Inoltre, l´esistente sistema di monitoraggio del permafrost, ancorato a livello internazionale, è stato aggiornato e ampliato per garantire in futuro la registrazione delle variazioni del permafrost dovute ai cambiamenti climatici. Sul versante settentrionale del massiccio del Sella, nelle vicinanze di Passo Gardena, sono stati eseguiti due carotaggi nel rock glacier Murfreit (in prossimità del Lech dl Dragon). Le carote di ghiaccio estratte sono state spedite al rinomato centro di ricerca Byrd Polar Research Center dell´Ohio State University che prosegue nella loro analisi. Ulteriori informazioni sul progetto al sito: http://www.Permaqua.eu/    
   
   
MARONI: REGIONE E COMUNE GARANTIRANNO VITA A CENTRO GEOFISICO PREALPINO  
 
Varese, 2 marzo 2015 - "Abbiamo risolto il problema delle risorse del Centro Geofisico Prealpino. La Regione Lombardia e il Comune di Varese, insieme, si sono impegnati a subentrare alla Provincia di Varese, che non era più in grado di assicurare il suo contributo di 180mila euro, per garantire la sopravvivenza ma soprattutto lo sviluppo del ´Centro Geofisico Prealpino´, fondato dal professor Salvatore Furia". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, incontrando i giornalisti allo Ster di Varese al termine dell´incontro riguardante il Centro Geofisico Prealpino. Coinvolti Arpa E Ersaf - "Tutto questo avverrà - ha detto ancora Maroni - attraverso una serie di iniziative che garantiranno da subito il sostegno finanziario attraverso una convenzione che stipuleremo con il Centro Geofisico coinvolgendo Arpa e Ersaf, per quanto riguarda la Regione, ovvero le strutture che si occupano delle tematiche cui si dedica il Centro Geofisico". Estensione Della Convenzione - "Già la settimana prossima Arpa, che ha già una convenzione con il Centro Geofisico, firmerà - ha sottolineato il presidente Maroni - un´estensione di questa convenzione garantendo ulteriori risorse, così farà il Comune di Varese e così farà la Regione Lombardia attraverso alcune strade che abbiamo già individuato, una di queste può essere l´ingresso della Regione Lombardia nella comproprietà del Centro Geofisico Prealpino. Questo consentirebbe alla Regione di intervenire per valorizzare il patrimonio, oppure attraverso un contributo straordinario che possiamo fare a legislazione vigente se si verificano alcune condizioni oppure se sarà necessario in sede di assestamento di bilancio, che faremo a giugno, con una norma specifica che permetta alla Regione la possibilità di stipulare questa convenzione quinquennale o magari decennale". Proseguire Attività - "Questo è l´impegno manifestato: garantire il futuro e lo sviluppo, al Centro Geofisico e un intervento immediato per dare risorse - ha detto - e per proseguire nella sua attività, perché il rischio concreto era che questo non potesse accadere senza il contributo della Provincia cessato il 31 dicembre". Risposta Concreta - "Oggi abbiamo dato una risposta concreta per salvare questa che è istituzione che è un´altra delle eccellenze della Lombardia e non poteva finire miseramente e sono molto lieto di questa iniziativa che insieme al Comune di Varese siamo riusciti a mettere in campo. Ho organizzato questo incontro - ha concluso Maroni - facendo venire al tavolo di oggi solo i soggetti che hanno dato la disponibilità a contribuire a mettere le risorse per garantire il mantenimento delle attività e lo sviluppo del Centro Geofisico Prealpino".