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GIOVEDI
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 14 Maggio 2015 |
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ENERGIA: FVG PERSEGUE EFFICIENTAMENTO E FONTI RINNOVABILI |
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Trieste, 14 maggio 2015 - Nella cornice di Palazzo Attems, a Gorizia, si sono conclusi ieri i lavori del Progetto Remida (Smart Energy Chains and Communities in the Med Area), finanziato dal Programma di Cooperazione Transnazionale Med, che si pone l´obiettivo di sviluppare nuove soluzioni per la politica energetica locale. Il progetto è stato avviato due anni fa dalla Provincia di Gorizia e ha coinvolto dieci partner dell´area mediterranea provenienti da Spagna, Montenegro, Bosnia-herzegovina, Slovenia, Grecia e Francia. Nella conferenza conclusiva "Efficientamento energetico degli edifici pubblici dal Friuli Venezia Giulia al Mediterraneo, normative e casi di successo" sono intervenuti, tra gli altri, l´assessore ad Ambiente ed energia del Friuli Venezia Giulia, Sara Vito, il vicepresidente della provincia di Gorizia, Mara Cernic, e il vicesindaco del comune di Gorizia, Roberto Sartori. Vito ha ricordato le numerose azioni attivate dalla Regione nel campo dell´efficientamento energetico, in particolare il recente bando rivolto ai Comuni con meno di 5mila abitanti per nuovi investimenti sugli impianti di illuminazione pubblica. Per Vito quando si parla di energia e di efficienza energetica "la vera sfida per il futuro consiste nel capire qual è il modello di sviluppo che si vuole perseguire". "Vogliamo fare del Friuli Venezia Giulia una regione europea - ha ribadito l´assessore - che dedica molta attenzione all´efficienza energetica e all´uso delle fonti rinnovabili. E´ per questo motivo che la Giunta Regionale ha posto come uno dei suoi principali obiettivi la realizzazione del Piano energetico regionale, di prossima approvazione". "Nel piano - ha concluso Vito - verrà data particolare attenzione all´efficientamento del patrimonio immobiliare pubblico, in primis scuole e ospedali". Cernic ha sottolineato l´importanza del progetto Remida per la Provincia di Gorizia. Con il progetto è stato infatti possibile incentivare i Comuni a realizzare i Piani d´Azione per l´Energia Sostenibile (Paes), con i quali potranno essere pianificati correttamente gli interventi di efficientamento energetico, riducendo da un lato le spese, ma anche portando un contributo al raggiungimento degli ambiziosi programmi dell´Unione Europea in merito alla riduzione dei gas ad effetto serra. Nel corso della conferenza sono state presentate le principali realizzazioni del progetto Remida. Per il territorio regionale, merita ricordare lo studio del comune di Gorizia sui consumi energetici degli immobili, il catasto energetico a supporto degli enti pubblici realizzato dall´Agenzia per l´Energia del Friuli Venezia Giulia (Ape), l´utilizzo della geotermia per il teleriscaldamento degli edifici pubblici nel comune di Grado. |
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BOLZANO, TAVOLO SULL’ENERGIA: UN MASTERPLAN PER LA RETE DI DISTRIBUZIONE |
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Bolzano, 14 maggio 2015 - Il necessario adeguamento della rete della distribuzione di energia elettrica, per migliorare la sicurezza nella fornitura, è stato al centro della riunione del 12 maggio a Bolzano del tavolo sull’energia. Sono pronte le basi del masterplan con una lista dettagliata delle criticità, da qui si parte per elaborare un programma di priorità con gli investimenti più urgenti. Nell´incontro degli esperti del tavolo sull´energia i direttori generali di Selnet Alois Amort e di Aew Reti Andreas Bordonetti hanno presentato il masterplan per le infrastrutture di energia elettrica primarie in Alto Adige e in particolare le attuali criticità nel sistema delle linee elettriche, che possono rendere difficoltosa la fornitura puntuale in singole aree del territorio. Il masterplan descrive inoltre in quali zone della provincia l´infrastruttura registra un alto grado di saturazione, che non permette di fornire ulteriore energia, ad esempio quella prodotta da fonti rinnovabili, alla rete esistente. Quanto sia importante per l´Alto Adige una rete ben funzionante e ad alta capacità lo dimostra il fatto che un quarto dell´energia viene fornita attraverso circa 6mila impianti esterni: il 40% da impianti fotovoltaici, il 22% da impianti termoelettrici e il 38% da centrali idroelettriche. Amort si è soffermato sulla situazione critica nella distribuzione in alta val d´Isarco e in val di Tures, dove l´obsoleta linea dell´alta tensione "non corrisponde più alle esigenze tecniche, con il risultato che si registrano frequenti black out", hanno concordato gli esperti del tavolo. Soltanto Selnet gestisce attualmente 40 cantieri in Alto Adige dove si lavora all´adeguamento delle sottostazioni e delle linee per migliorare la distribuzione nella media tensione. "Questi interventi portano però benefici contenuti, perché prioritario e urgente è il miglioramento delle linee dell´alta tensione", ha sottolineato Amort. "Per garantire questo obiettivo sono fondamentali i contatti costanti e la collaborazione con Terna, responsabile della gestione della rete elettrica nazionale ", ha specificato l´assessore provinciale Richard Theiner. Per questo motivo Theiner ha spinto per l´accordo bilaterale con Terna che è stato sottoscritto a gennaio. L´assessore ha avuto parole di apprezzamento per il lavoro preparatorio svolto dal gruppo di esperti del settore energia e ha ricordato l´importanza di fissare priorità nei previsti progetti di investimento. "Un approvvigionamento il più possibile capillare porta vantaggi a tutti, dobbiamo però essere consapevoli che gli interventi nella rete dell´alta tensione significano anche interventi nel paesaggio. L´obiettivo è trovare i migliori compromessi possibili." Theiner saluta positivamente il fatto che anche i rappresentanti della Federazione dei protezionisti e dell´associazione per la tutela del patrimonio culturale (Heimatpflegeverband) prendano parte alle riunioni del tavolo sull´energia, in modo da garantire il più ampio coinvolgimento. Ad uno dei prossimi incontri saranno invitati anche i rappresentanti di Terna, "per approfondire direttamente le nostre esigenze e lavorare assieme nella ricerca di soluzioni", ha spiegato Theiner. Definiti anche i futuri passi del tavolo sull´energia: il coordinatore Flavio Ruffini ha annunciato che la prossima riunione sarà incentrata sul tema della tutela delle acque, "la cui importanza in futuro dovrà sicuramente essere meglio integrata e valorizzata. |
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ENERGIA IN SARDEGNA, ESSENZIALITÀ PROROGATA SINO A DICEMBRE. |
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Cagliari, 14 Maggio 2015 - L´essenzialità delle centrali elettriche sarde, compresa quella di Ottana, è stata prorogata sino al 31 dicembre di quest´anno. L´autorità per l´Energia ha deliberato in tal senso. "Siamo soddisfatti - è il commento dell´assessore dell´Industria, Maria Grazia Piras - è un risultato che premia il lavoro svolto dalla Regione e dall´assessorato in questi mesi nelle interlocuzioni con Roma. La proroga dell´essenzialità è il riconoscimento dell´oggettivo svantaggio della Sardegna in tema energetico, da identificare come un fattore di mancata competitività. Sia chiaro - aggiunge l´assessore Piras - non si tratta della soluzione definitiva dei problemi. La proroga, tuttavia, è importante soprattutto per la Sardegna Centrale e per la zona industriale di Ottana, nucleo produttivo attorno al quale devono realizzarsi interventi di reindustrializzazione". |
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CONTRATTO PAESAGGIO TRASIMENO: INTEGRAZIONE CON PROGETTO D´AREA; GIUNTA REGIONALE AMPLIA PARTECIPAZIONE |
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Perugia, 14 maggio 2015 – Il Contratto di paesaggio del Trasimeno, iniziativa di programmazione territoriale negoziata avviata dalla Regione Umbria per la riqualificazione e valorizzazione dell´area del Trasimeno con il concorso delle istituzioni e delle comunità locali, si integra e confluisce nella più complessiva attività del Progetto integrato d´area del bacino del Trasimeno, lo strumento previsto dal Quadro Strategico regionale 2014-2020 e dal Por Fesr 2014-2020, il Programma operativo regionale del Fondo europeo di sviluppo regionale, per la riqualificazione e lo sviluppo di realtà di particolare pregio ambientale. È quanto ha stabilito la Giunta regionale dell´Umbria che ha anche ridefinito la "governance" complessiva del Contratto di paesaggio, tenendo conto delle consistenti richieste di partecipazione sopraggiunte e della necessità di coinvolgere ulteriori Servizi regionali per garantire il raccordo e l´opportuna integrazione fra i due strumenti di programmazione. Del Tavolo di lavoro interistituzionale, chiamato a definire e condividere la strategia di valorizzazione e riqualificazione territoriale e paesaggistica e i contenuti del Contratto di paesaggio, fanno ora parte la Regione Umbria (rappresentata dall´Assessore all´Ambiente), tutti i Comuni del Trasimeno (Tuoro sul Trasimeno, Passignano sul Trasimeno, Castiglione del Lago, Magione, Città della Pieve, Panicale, Piegaro, Paciano), i rappresentanti di Confcommercio Umbria, Confagricoltura Umbria, Cna Umbria, gruppo Fai Trasimeno, Coldiretti Umbria, Legambiente Umbria, Italia Nostra sezione di Perugia, Acu Associazione Consumatori e Utenti, Curia Arcivescovile Perugia-città della Pieve; direttori, coordinatori e dirigenti regionali. Allargato anche il Tavolo tecnico di coordinamento che è così composto da rappresentanti dei Servizi regionali coinvolti nel Tavolo interistituzionale, rappresentanti del Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale dell´Università degli studi di Perugia, di Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) Umbria, Gal (Gruppo azione locale) Trasimeno-orvietano, associazione "Le Olivastre", personale tecnico dei Comuni aderenti al Contratto. La Giunta regionale ha affidato al Servizio Paesaggio Territorio Geografia la verifica su eventuali iniziative in corso riguardanti studi e ricerche per la valorizzazione, tutela e governo del territorio dell´area del Trasimeno al fine di stabilire possibili sinergie. |
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GIUSTIZIA EUROPEA: LA DEFINIZIONE DI LICENZIAMENTO COLLETTIVO ADOTTATA DALLA LEGGE SPAGNOLA È CONTRARIA AL DIRITTO DELL’UNIONE |
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Lussemburgo, 14 maggio 2015 - Una direttiva dell’Unione dispone che, quando il datore di lavoro prevede di effettuare licenziamenti collettivi, deve procedere in tempo utile a consultazioni con i rappresentanti dei lavoratori al fine di giungere ad un accordo. Per «licenziamento collettivo» si intende, tra l’altro, ogni licenziamento effettuato da un datore di lavoro per uno o più motivi non inerenti alla persona del lavoratore, se il numero dei licenziamenti effettuati è, per un periodo di 90 giorni, almeno pari a 20, indipendentemente dal numero di lavoratori abitualmente occupati negli stabilimenti interessati. La direttiva non si applica ai licenziamenti collettivi effettuati nel quadro di contratti di lavoro a tempo determinato o per un compito determinato, a meno che tali licenziamenti non avvengano prima della scadenza del termine o dell’espletamento del compito previsto nei suddetti contratti. Dal gennaio 2008, il sig. Andrés Rabal Cañas ha lavorato come agente qualificato della Nexea, una società del gruppo commerciale Correos. L’attività commerciale della Nexea consiste nella fornitura di servizi di posta ibrida. Nel luglio del 2012, la Nexea aveva due stabilimenti a Madrid e a Barcellona, che occupavano, rispettivamente, 164 e 20 persone. Tra l’ottobre ed il novembre 2012 sono giunti a scadenza 5 contratti di lavoro a tempo determinato (3 nello stabilimento di Madrid e 2 in quello di Barcellona). Meno di 90 giorni più tardi, nel dicembre del 2012, altri 13 dipendenti dello stabilimento di Barcellona (tra cui il sig. Rabal Cañas) sono stati licenziati per cause economiche. Il sig. Rabal Cañas ha contestato il proprio licenziamento dinanzi al Juzgado de lo Social n° 33 de Barcelona (giudice unico in materia sociale n. 33 di Barcellona, Spagna), sostenendo che la Nexea avrebbe eluso in modo fraudolento l’applicazione della procedura relativa ai licenziamenti collettivi, la quale, in base alla direttiva, avrebbe carattere obbligatorio. Secondo la legge spagnola, il licenziamento è considerato collettivo quando dei contratti di lavoro cessano per cause economiche, tecniche o organizzative e, nell’arco di 90 giorni, tale cessazione riguarda, in particolare, almeno il 10% dei lavoratori in imprese che ne occupano fra 100 e 300 (fattispecie nella quale rientra la Nexea se si prende in considerazione l’organico complessivo degli stabilimenti di Madrid e di Barcellona). Il giudice spagnolo precisa che, se i 5 contratti di lavoro giunti a conclusione, per il loro carattere temporaneo, durante i mesi di ottobre e novembre del 2012 dovessero aggiungersi ai 13 licenziamenti effettuati nel mese di dicembre del 2012, il totale delle cessazioni di contratti di lavoro sarebbe di 18 nell’arco di 90 giorni, vale a dire più del 10% dell’organico richiesto dalla normativa spagnola per poterle qualificare come «licenziamenti collettivi». In sostanza, il giudice spagnolo chiede (i) se la direttiva ammetta una normativa nazionale che definisce la nozione di «licenziamento collettivo» utilizzando come sola unità di riferimento l’impresa (nella fattispecie, la Nexea che comprende gli stabilimenti sia di Madrid che di Barcellona) anziché lo stabilimento (nella fattispecie, lo stabilimento di Barcellona), (ii) se, per verificare se siano stati effettuati licenziamenti collettivi, si debba tener conto anche delle cessazioni individuali dei contratti di lavoro stipulati a tempo determinato o per un compito determinato, nel caso in cui tali cessazioni avvengano alla data di scadenza del contratto o alla data di espletamento di tale compito e (iii) se, al fine di constatare l’esistenza di licenziamenti collettivi effettuati nel quadro di contratti di lavoro stipulati a tempo determinato o un per compito determinato, sia necessario che la causa di tali licenziamenti collettivi derivi da un medesimo contesto di assunzione collettiva per la stessa durata o lo stesso compito. Nella sua sentenza odierna, la Corte rammenta innanzitutto che, qualora un’impresa comprenda più entità, è l’entità cui i lavoratori colpiti da licenziamento sono addetti per lo svolgimento delle loro mansioni a costituire lo «stabilimento» ai sensi della direttiva. Si deve pertanto prendere in considerazione il numero di licenziamenti effettuati in ciascun distinto stabilimento di una stessa impresa . La Corte dichiara che una normativa nazionale che introduce, come sola unità di riferimento, l’impresa - e non lo stabilimento - viola la direttiva, qualora l’applicazione di tale criterio abbia la conseguenza di ostacolare la procedura di informazione e di consultazione prevista nella direttiva, mentre, se come unità di riferimento fosse stato utilizzato lo stabilimento, i licenziamenti avrebbero dovuto essere qualificati come «licenziamento collettivo». La sostituzione della nozione di «stabilimento» con quella di «impresa» può pertanto essere considerata favorevole ai lavoratori solo a condizione che tale elemento sia aggiuntivo e non comporti un abbandono o una riduzione della tutela che sarebbe stata concessa ai lavoratori se il numero di licenziamenti richiesto dalla direttiva ai fini della qualificazione come «licenziamento collettivo» fosse stato raggiunto utilizzando la nozione di stabilimento. Tuttavia, la Corte segnala che, nel caso del sig Rabal Cañas, i licenziamenti non raggiungevano la soglia prevista dalla legge spagnola a livello dell’impresa (Nexea). Essa aggiunge che, poiché lo stabilimento di Barcellona non occupava, durante il periodo in esame, più di 20 lavoratori, non è stata raggiunta nemmeno la soglia prevista dalla direttiva. Pertanto, la direttiva non si applica al caso di specie. Per quanto riguarda la presa in considerazione dei contratti stipulati a tempo determinato o per un compito determinato, la Corte segnala che l’esclusione di tali contratti dall’ambito di applicazione della direttiva risulta chiaramente dal testo e dalla struttura di quest’ultima. Infatti, contratti del genere non cessano su iniziativa del datore di lavoro, bensì in forza delle clausole ivi contenute o della legge applicabile, e ciò avviene alla loro data di scadenza o alla data in cui il compito in questione è stato espletato. Di conseguenza, per verificare se siano stati effettuati «licenziamenti collettivi» ai sensi della direttiva, non si deve tener conto delle cessazioni individuali di tali contratti. Infine, per quanto riguarda la causa dei licenziamenti collettivi, la Corte dichiara che, per constatare l’esistenza di licenziamenti collettivi effettuati nel quadro di contratti di lavoro stipulati a tempo determinato o per un compito determinato, non è necessario che la causa di tali licenziamenti collettivi derivi da un medesimo contesto di assunzione collettiva per la stessa durata o lo stesso compito. La Corte osserva che la direttiva utilizza un solo criterio qualitativo (ossia che la causa del licenziamento deve essere «non inerente alla persona dei lavoratori»). L’introduzione di altre esigenze limiterebbe l’ambito di applicazione della direttiva e potrebbe pregiudicare l’obiettivo della medesima di tutelare i lavoratori in caso di licenziamenti collettivi. |
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REGIONE IMPRENDITORIALE D’EUROPA – TEAM D’ESPERTI NELLE MARCHE PER VALUTARE I PROGRESSI EFFETTUATI. |
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Ancona, 14 maggio 2015 - La Regione Marche, premiata nell’anno 2014 con il marchio di Regione imprenditoriale europea, ha fatto il punto con una delegazione composta da rappresentanti del Comitato delle Regioni e della Commissione europea sui risultati conseguiti. Politiche messe in atto in applicazione dei principi dello Small Business Act, il piano europeo per le piccole imprese, e prospettive future a favore della competitività delle micro, piccole e medie imprese, anche mediante i Fondi strutturali 2014/2020, sono state al centro del dibattito e degli approfondimenti dell’incontro. Oltre al team d’esperti europei, erano presenti docenti universitari e tecnici regionali. Nel pomeriggio sono in programma visite alle start up innovative Evolvea, avviata all’interno del centro servizi Meccano, e Greentech, nata nell’ambito dell’incubatore d’impresa Jcube. La prima è una realtà avviata nel 2013 che si occupa di sorveglianza e misurazione dell’inquinamento, la seconda nata sempre nel 2013, è invece attiva nella produzione di beni alimentari. Entrambe le imprese sono state avviate anche grazie al contributo cofinanziato dal Fondo di Sviluppo e coesione. |
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PIANETA LOMBARDIA: POLONIA BUON PARTNER PER UTILIZZO FONDI UE |
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Rho-pero/mi, 14 maggio 2015 - Grande interesse per le forme di cooperazione tra regioni in modo da utilizzare al meglio le opportunità e i fondi messi a disposizione dall´Unione Europea, con particolare riferimento al settore dei brevetti. Visita Delegazione Polonia - È l´esito dell´incontro avvenuto oggi a Pianeta Lombardia tra la delegazione guidata da Iwona Wendel, sottosegretario di Stato allo Sviluppo e Infrastrutture della Repubblica di Polonia, e Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano. Tra i partecipanti alla riunione, avvenuta nell´ambito degli incontri business to business che si svolgeranno nei sei mesi di Expo in accordo con Regione Lombardia, quattro governatori di altrettante regioni, accompagnati da consiglieri regionali. Fare Rete Per Competere Su Mercati Extra Ue - La Lombardia e le regioni della Polonia orientale, è stato sottolineato nel corso della riunione, possono fare sistema per unire best practice e incrementare la loro competitività soprattutto sui mercati esteri come Cina, Medio Oriente, Middle East e America Latina. Expo Occasione Per Sviluppo Business - "Expo si dimostra una straordinaria occasione - ha commentato l´assessore regionale alla Casa, Housing sociale, Expo e Internazionalizzazione delle imprese Fabrizio Sala - non solo per avvicinare culture e sapori del mondo ma anche per allacciare rapporti con Paesi con cui sviluppare business. L´incontro con la delegazione della Polonia orientale testimonia il grande interesse per la Lombardia e la sua capacità di competere oltre che di attrarre investimenti". Polonia Orientale, Una Porta Verso Est - "Lublin - racconta Aleksander Czechowski, responsabile per lo sviluppo economico della Presidenza del Voivodato del Lublin - è una città con oltre 300.000 abitanti e il suo tessuto economico è costituito principalmente da produttori di frutta, mele soprattutto, e trasformatori alimentari con export verso l´Europa e verso i Paesi non Ue. I nostri territori confinano con Bielorussia e Ucraina, quindi siamo una sorta di ´gateway´, una porta da e verso l´Europa". "Lombardia Motore E Benzina D´italia" - "Siamo molto interessati a collaborare con la Lombardia, che è il motore e la benzina dell´economia italiana, - ha commentato Czechowski - e Expo costituisce per noi un´ottima opportunità per approfondire le modalità con cui fare rete insieme e utilizzare il sostegno dei fondi europei per la cooperazione tra regioni per proporci ai mercati non europei". Fascino Degli Oculus E Rosé Da Incanto - Anche alla delegazione polacca è stato fatto provare il gioiello tecnologico con cui Pianeta Lombardia accoglie i suoi visitatori, gli speciali occhiali ´Oculus´ che hanno conquistato subito l´interesse per le bellezze e la ricchezza artistica presente nei territori lombardi che ospitano i dieci siti Unesco. Particolarmente gradito il brindisi finale con una degustazione di vini dell´Oltrepò pavese di cui è stato molto apprezzato un rosé, il Pinot Nero rosé - Cruasé. |
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INDUSTRIA: AVVIO OLTRE LE ATTESE, +1,7% SU 2014, +0,8% CONGIUNTURALE IN VENETO |
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Venezia, 14 maggio 2015 - Nel primo trimestre 2015, sulla base dell’indagine Venetocongiuntura, la produzione industriale ha registrato un incremento del +1,7% su base annua. La variazione congiunturale destagionalizzata è stata del +0,8% (era +0,3% nel trimestre precedente). L’analisi congiunturale sull’industria manifatturiera di Unioncamere Veneto, con la collaborazione di Confartigianato del Veneto, è stata effettuata su un campione di 2.274 imprese con almeno 2 addetti. «L´indagine congiunturale sul manifatturiero - commenta il presidente di Unioncamere Veneto, Fernando Zilio - conferma che la ripresa, ormai certificata anche dall´Istat, è un dato di fatto, ma al tempo stesso certifica come sia ancora difficile, nonostante il jobs act, mettere in rapporto diretto ripresa e calo della disoccupazione. Per recuperare terreno su questo fronte non basta un solo provvedimento ma servono interventi complessivi di più largo respiro in grado di consolidare una ripresa che, per rafforzarsi e trasferirsi positivamente sull´occupazione, ha bisogno di far lievitare i consumi interni. Ciò che appare comunque positivo - conclude Zilio - è che sembra tornare la fiducia negli imprenditori. Fattore importante, oserei dire decisivo, che però meriterebbe di essere sostenuto soprattutto con riferimento alle Pmi, anche da interventi su fisco, credito e giustizia». Produzione - Sotto il profilo dimensionale l’aumento dell’indicatore ha interessato tutte le classi, in particolare le micro (+3,6%) e medie imprese (+2,4%), a seguire quelle di grandi dimensioni (+1,5%). A chiudere il quadro le piccole imprese stazionarie al +0,1%. Per quanto riguarda le tipologie di beni l’indicatore evidenzia una evidente crescita per i beni intermedi (+2,2%); a seguire i beni di consumo (+1,6%) ed infine i beni di investimento (+0,7%). A livello settoriale spiccano le variazioni positive degli alimentari, bevande e tabacco (+4%), della gomma e plastica (+3,4%), dei metalli e prodotti in metallo (+2,1%). Non ci sono settori che hanno evidenziato marcate variazioni negative, dove la produzione non cresce l’andamento resta stazionario. Fatturato - Il fatturato totale ha evidenziato una dinamica positiva rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno (+1,7%). La miglior performance è ascrivibile alle grandi (+4,2%) e medie imprese (+2,5%); le micro registrano un +1,7% mentre le piccole sono stazionarie (+0,3%). Tra i settori spiccano le variazioni positive dei comparti gomma e plastica (+4,3%), alimentare e legno-mobile (entrambe +2,6%). Stazionari gli altri settori, leggera dinamica negativa per carta e stampa (-0,7%). La dinamica positiva del fatturato è ascrivibile al continuo andamento delle vendite all’estero con un +2,5% (era +5,2% nel trimestre precedente), ma anche al recupero delle vendite nel mercato interno. Il fatturato estero è risultato positivo per quasi tutte le dimensioni di impresa, in particolare per le micro imprese (+4%). Tutti i settori hanno evidenziato un aumento o stazionarietà, in particolare gomma e plastica (+7,9%) e legno-mobile (+7,7%). Il fatturato interno è aumentato del +1,3% (era +0,6% lo scorso trimestre), andamento determinato dalle imprese di grandi (+4,9%) e medie dimensioni (+2%), seguite dalle micro (+1,4%). A livello settoriale i migliori sono risultati l’alimentare (+3,6%) e gomma e plastica (+3,4%). Variazioni negative invece per marmo e vetro (-2%), tessile ed abbigliamento (-1,7%). Ordinativi - Performance positiva (+1,6%) per gli ordinativi, in leggera diminuzione rispetto allo scorso trimestre (+1,8%). A livello dimensionale la performance migliore è delle grandi imprese (+3,4%), seguono le micro (+2%). Per i settori le dinamiche migliori si hanno nei comparti dei metalli e prodotti in metallo (+3%), legno e mobile (+2,7%), macchine ed apparecchi meccanici (+2,6%). Negative le variazioni della carta e stampa (-1,2%). In recupero il trend dal mercato interno (+1,3%, era +1,1% nel trimestre precedente). Per gli ordinativi interni vanno bene soprattutto le micro imprese (+2%) mentre a livello settoriale macchine ed apparecchi meccanici (+3,9%), alimentari (+3,1%) col tessile e abbigliamento in lieve flessione (-1,9%). Gli ordinativi esteri hanno segnato un +2,3% (inferiore al +2,6% dello scorso trimestre), attribuibile in particolare alle grandi imprese (+5,1%). I settori del legno e mobile (+8,3%), gomma e plastica (+6,8%) e prodotti in metallo (+5,9%) hanno registrato le performance migliori. Occupazione - Nelle imprese manifatturiere l’occupazione è rimasta sostanzialmente stabile, registrando una lieve diminuzione del -0,3 per cento. Bene le grandi imprese (+1,6%) ma male le piccole (-1,4%). Sotto il profilo settoriale la variazione positiva delle macchine ed apparecchi meccanici (+0,8%) e dei mezzi di trasporto (+0,5%) è bilanciata dalle variazioni negative dei settori gomma e plastica (-6,4%) e macchine elettriche ed elettroniche (-2,5%). Previsioni - In sensibile miglioramento le aspettative degli imprenditori per i prossimi tre mesi. Dopo un anno torna positivo il saldo tra coloro che attendono un incremento e chi una flessione, attestandosi a +7,1 punti percentuali per la produzione (era -12,8 p.P. Lo scorso trimestre), +8,3 per il fatturato (era -11,7 p.P.), +3,6 per gli ordini interni (era -14,4 p.P.) e +0,4 per l’occupazione (era -5,8 p.P.). Ancora in recupero le attese per gli ordini esteri +13,2 per cento. |
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CROWDFUNDING, IL FINANZIAMENTO COLLETTIVO STRUMENTO PER LA CRESCITA |
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Trento, 14 maggio 2014 - Una pubblicazione e una serie di incontri all´interno della Provincia e con gli enti collegati al sistema pubblico provinciale: tutto questo per far conoscere lo strumento del crowdfunding, o finanziamento collettivo. E´ un´iniziativa della Direzione generale della Provincia autonoma di Trento. Il crowdfunding è recentemente entrato a pieno titolo nell´ordinamento provinciale con l´approvazione della legge finanziaria provinciale 2015. La pubblicazione, dal titolo “Il finanziamento collettivo come opportunità: il crowdfunding”, è disponibile sul sito http://www.Provincia.tn.it Con il termine crowdfunding si intende una raccolta di denaro che coinvolge un gruppo di persone che decidono di sostenere persone, organizzazioni, iniziative. Della colletta è la versione moderna e tecnologica, visto che si basa sulla presenza delle tecnologie informatiche come strumento per lanciare le iniziative di raccolta fondi e per contattare un numero rilevante di potenziali finanziatori. Oltre che sulla tecnologia si basa su trasparenza e fiducia. Fiducia perché senza di quella è molto difficile convincere le persone a dare il proprio denaro anche per la migliore delle cause, trasparenza come dovere e come mezzo per ottenere la fiducia e quindi la partecipazione. Nel mondo sta conoscendo un successo crescente e si moltiplicano le iniziative che vedono protagoniste anche pubbliche istituzioni. Grazie al finanziamento collettivo per esempio si stanno finanziando start up innovative, tanto che ad aprile 2015 risultano attivi in Italia 15 portali con un capitale di rischio raccolto per circa 1.300.000 Euro. Altri esempi sono la campagna pubblica per la costruzione di un ponte pedonale a Rotterdam nel 2011 a quella promossa dal Comune di Philadelphia nel 2013 per l’acquisto di materiale scolastico, oppure l’iniziativa lanciata a Boston per la gestione (pulizia, sicurezza, attività ricreative) del “Franklin Park”, o quella proposta dal Museo di palazzo Madama di Torino per riportare a casa le porcellane della collezione Tapparelli – D’azeglio o, ancora , l´iniziativa per la ricostruzione della Città della Scienza di Napoli, andata in fiamme nel 2013. La più recente legge finanziaria per la Provincia autonoma di Trento (legge provinciale 30 dicembre 2014, n. 14) riserva alla Provincia il compito di sensibilizzare gli operatori economici e i soggetti interessati in merito all’utilità di procedure alternative di finanziamento collettivo dal basso, abbattendo le barriere del mercato e degli investimenti. Nella redazione di linee guida sulla materia è previsto inoltre che si attivino procedure di pubblica consultazione, in modo da coinvolgere fattivamente la cittadinanza e i portatori di interessi. La pubblicazione prodotta dalla Direzione generale, dopo aver esaminato la nozione di crowdfunding, offre una pluralità di classificazioni. Riporta inoltre un’analisi delle principali esperienze italiane, sottolineandone caratteristiche e problemi. Viene poi illustrato il livello di attenzione che l’Unione Europea ha rivolto a questo fenomeno. A livello comunitario è emersa, accanto ad un’azione di formazione e ricerca, l’esigenza di verificare l’utilità di una uniforme e larga regolamentazione. A livello europeo si riconosce il crowdfunding come una delle pratiche migliori per aiutare le piccole e medie imprese ad accedere ai mercati dei capitali. Tre sono le priorità dell’agenda europea: promuovere le migliori pratiche del settore, aumentare la consapevolezza e facilitare lo sviluppo di un marchio di qualità; seguire da vicino lo sviluppo dei mercati di crowdfunding e dei quadri giuridici nazionali; valutare ulteriori azioni comunitarie, compresa l´azione legislativa, per sostenere la crescita del finanziamento collettivo. Nella pubblicazione, infine, si riserva spazio anche per parlare del rapporto possibile fra Pubblica Amministrazione e finanziamento collettivo. |
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ANCHE MILANO MAKERS ALL’ITALIAN MAKERS VILLAGE DI VIA TORTONA DAL 14 MAGGIO, 50 ASSOCIATI ESPORRANNO AL FUORI EXPO DI CONFARTIGIANATO
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Milano, 14 maggio 2015 - Milano Makers accoglie l’invito di Confartigianato e dal 14 maggio sarà presente all’Italian Makers Village il “Fuori Expo delle eccellenze artigiane” nel cuore creativo di Milano, in via Tortona 32. Circa 50 makers presenteranno le loro creazioni, autoproduzioni di design, disponibili anche alla vendita, in esposizione dalle ore 11 alle 23, durante la “Special Week” da giovedì 14 a lunedì 18 maggio. Gli articoli realizzati dagli autoproduttori di Milano Makers, ciascuno di loro designer o artigiano esperto, spaziano attraverso differenti settori merceologici: dai complementi d’arredo, alle lampade e articoli per l’illuminazione; dai gioielli agli accessori moda fino agli articoli di abbigliamento, realizzati con stoffe pregiate e di fattura originale. Una sezione a sé interessa infine gli oggetti raccolti sotto l’etichetta di ‘Souvenir de Milan’: una serie di articoli di piccola misura e vario genere, realizzati in risposta ad un’open call rivolta a tutti gli associati Milano Makers, a cui è stato chiesto di produrre un oggetto sul tema del ‘souvenir di Milano’, con particolare riferimento al ‘cibo’ doveroso omaggio al tema portante di Expo Milano 2015. Anche gli articoli presentati da Milano Makers possono essere acquistati online sul portale e-commerce Ulalola e su Dawanda, il più grande marketplace online d’Europa. Eventi Il 14 maggio, alle ore 18,30 verrà proiettato il docufilm “In Viaggio con Nanda” di Marco Poma, fotografia di Momi Modenato, montaggio di Matteo Bianchi e Sandro Ferretti, Produzione Metamorphosi (2008). Un percorso nei territori metropolitani e negli scenari naturalistici che separano Milano da Parigi e da Malindi in Kenya. In realtà, la metafora di un altro viaggio, quello nel mondo progettuale di Nanda Vigo, un viaggio nell´astratto poetico e nell´esperienza progettuale di questa straordinaria interprete del design italiano. Alla proiezione sarà presente anche l’architetto e designer Nanda Vigo. Al termine seguirà l’incontro “I protagonisti del design” con Nanda Vigo, architetto e designer, Marco Poma, filmmaker e amministratore delegato di Metamorphosi Denis Santachiara, designer e maker Cesare Castelli, presidente Milano Makers |
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SARDEGNA EXPO, BANDO DA 500 MILA EURO PER RETI DI IMPRESE E PROGETTI DI INTERNAZIONALIZZAZIONE |
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Cagliari, 14 Maggio 2015 - Cinquecentomila euro di contributo per le imprese artigiane che, in forma aggregata, presenteranno progetti di internazionalizzazione a Expo 2015. Questa l’opportunità offerta con il bando pubblicato dall’assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio, in attuazione della delibera di Giunta del 17 marzo scorso (17/22). Si tratta del terzo avviso in ordine di tempo promosso dalla Regione, dopo quelli degli assessorati dell’Industria e dell’Agricoltura, per sostenere la partecipazione delle aziende all’Esposizione universale e per favorire le relazioni commerciali. Le domande per ricevere il contributo si potranno presentare a partire dal 4 giugno prossimo, mentre le spese ritenute ammissibili potranno essere effettuate sino al 30 settembre 2016. Contributi ´de minimis´. I cinquencentomila euro, erogati in regime ‘de minimis’, sono destinati a progetti di partecipazione diretta a Expo, con azioni promozionali all’interno degli spazi Sardegna o nell’ambito di manifestazioni ‘fuori Expo’. Le iniziative devono essere finalizzate all’internazionalizzazione e interessare i Paesi ‘obiettivo’ individuati dalla Regione. Il contributo è pari al 75% dei costi ammissibili e non può in ogni caso essere superiore a centomila euro per ogni aggregazione di imprese. La valutazione dei progetti si baserà sulla coerenza con la strategia ‘Sardegna Isola della qualità della vita’ declinata nelle quattro dimensioni qualificanti: le produzioni agroalimentari, l’eccellenza ambientale, l’innovazione sostenibile e la longevità. Si terrà conto inoltre della potenzialità di apertura o consolidamento di relazioni con i mercati esteri, dell’innovazione della proposta, nonché del collegamento a progetti promossi da Regione, Enti locali, Camere di commercio e associazioni di categoria. “Nell’ambito della nostra strategia di partecipazione a Expo, con il bando appena pubblicato - spiega l’assessore Francesco Morandi - aggiungiamo il patrimonio della cultura e della creatività artigiana alle eccellenze del comparto turistico già messe in campo, il tutto sviluppato nell’ottica della sostenibilità ambientale”. Reti di imprese. L’iniziativa è rivolta ad aggregazioni d’imprese isolane che devono presentarsi nella forma di associazioni temporanee (A.t.i.) o di contratti di rete o di società consortile (o consorzio), con un minimo di cinque aziende: “Si intende incentivare forme di collaborazione che sfocino in un più efficace e duraturo strumento di internazionalizzazione - aggiunge l’assessore Morandi - si tratta di progetti che partendo dall’Expo proseguono con altre iniziative collegate per consentire il miglioramento della posizione strategica delle imprese nei mercati e l’incremento degli scambi commerciali”. Le aggregazioni devono essere costituite prevalentemente da società artigiane (80%), iscritte all’albo territorialmente competente, con una quota minoritaria di imprese diverse (20%). Scadenza domande. Le domande di contributo potranno essere presentate a partire dal 4 giugno prossimo, fino all’esaurimento delle risorse disponibili (e comunque non oltre il 30 agosto). Devono essere trasmesse attraverso posta elettronica certificata all´indirizzo Indirizzo emailturismo@pec.Regione.sardegna.it e, successivamente, inviate in modalità cartacea entro 5 giorni dalla trasmissione via Pec. Il modello di domanda è disponibile nella sezione ‘Procedimenti/modulistica’ sulla pagina del sito istituzionale della Regione Sardegna. Nella stessa sezione sarà comunicato l’avviso di chiusura del bando. |
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SOL PIOMBINO, CHIESTA A MINISTRO PROROGA CIGS. LUNEDÌ 18 INCONTRO IN REGIONE |
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Firenze 14 maggio 2015 – Una soluzione alla vicenda dello stabilimento del gruppo Sol di Piombino, fornitore di gas per le acciaierie, in difficoltà a causa della chiusura dell´alto forno e dell´area a caldo della Lucchini. A sollecitarla, con una lettera partita oggi e indirizzata al ministro del Lavoro, è l´assessore alle attività produttive credito e lavoro della Regione Toscana. Per affrontare il problema, nel frattempo, l´assessore ha già convocato per lunedì 18 maggio, alle ore 15, nella sede dell´assessorato in via Pico della Mirandola a Firenze, le istituzioni, le organizzazioni sindacali, Confindustria e i vertici del gruppo Sol. Nella lettera al ministro si riassume la vicenda, sottolineando che lo stabilimento Sol ha visto una drastica riduzione dei volumi, fino ad una sostanziale fermata dell´attività produttiva. In virtù di questa situazione ha chiesto e ottenuto la Cassa integrazione straordinaria, concessa inizialmente per un anno. Il problema sta, oggi, nella possibilità di accedere ad una proroga, apparentemente negata da una serie di norme ministeriali. Il Ministero – si legge nella lettera - ha disposto con una circolare che non sarebbero state prese in considerazione le richieste di proroga della Cigs per cessazione relative all´annualità 2015, mentre con una successiva circolar ha parzialmente riaperto a questa possibilità, tuttavia riservandola a quelle sole aziende che avessero già stipulato accordi della durata di 24 mesi in sede ministeriale. Quest´ultimo orientamento ministeriale introduce – si afferma nella lettera della Regione - "una palese disparità nell´accesso alla proroga del Ii anno della Cigs per cessazione di attività, essendo stata di fatto negata alla Società Sol – e ad altre, analoghe, fattispecie aziendali - la concreta possibilità di formalizzare l´accordo presso il Ministero del Lavoro". La Regione invita il ministero a riconsiderare un "orientamento che sta determinando grande incertezza e disagio alla Società e ai lavoratori, tanto più che la proroga dell´ammortizzatore consentirebbe di verificare pienamente le future progettualità di Cevital e le sinergie che nel breve periodo potrebbero ricrearsi tra quest´ultimo soggetto e la Sol, in coerenza con quanto stabilito dall´Accordo di Programma per gli obbiettivi di massima salvaguardia delle unità produttive e dei livelli occupazionali del polo siderurgico piombinese." |
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