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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 30 Giugno 2015
LA COMMISSIONE UE METTE A DISPOSIZIONE LA CIFRA RECORD DI 13,1 MILIARDI DI EUR PER PROGETTI INFRASTRUTTURALI NEL SETTORE DEI TRASPORTI, A STIMOLO DELLA CRESCITA E DELL´OCCUPAZIONE  
 
Bruxelles, 30 giugno 2015 - La Commissione europea ha proposto ieri di stanziare finanziamenti Ue per 13,1 miliardi di Eur da destinare a 276 progetti di trasporto, selezionati nell´ambito dei primi inviti a presentare proposte del meccanismo per collegare l´Europa. Questo investimento consentirà di sbloccare ulteriori cofinanziamenti pubblici e privati per un importo complessivo di 28,8 miliardi di Eur. Insieme al futuro Fondo europeo per gli investimenti strategici (Feis), il meccanismo per collegare l´Europa svolgerà un ruolo importante per colmare la carenza di investimenti in Europa, un obiettivo che rappresenta la priorità assoluta della Commissione. Al di là dei trasporti, esso andrà a vantaggio dell´intera economia europea attraverso la creazione di condizioni più favorevoli per la crescita e la creazione di posti di lavoro. Violeta Bulc, Commissaria Ue responsabile per i Trasporti, ha dichiarato: "Sono particolarmente lieta di proporre, oggi, il piano d´investimento più cospicuo mai realizzato dall´Ue nel settore dei trasporti. I progetti selezionati sono destinati a servire cittadini e imprese, migliorando le infrastrutture ed eliminando le strozzature esistenti. Promuoveranno inoltre soluzioni di mobilità sostenibili e innovative. Questo volume senza precedenti di investimenti rappresenta un importante contributo all´agenda della Commissione per la crescita e la creazione di posti di lavoro. L´attuazione della rete transeuropea dei trasporti potrebbe creare fino a 10 milioni di posti di lavoro e aumentare il Pil europeo dell´1,8% entro il 2030." I progetti selezionati sono situati per la maggior parte sulle reti transeuropee centrali dei trasporti. Tra i beneficiari, iniziative faro quali: "Rail Baltica", la galleria di base del Brennero, la via navigabile interna Senna-schelda, il ponte Caland o il collegamento fisso del Fehmarn Belt. Iniziative di portata più limitata comprendono invece alcuni progetti transfrontalieri tra Groningen e Brema, la linea ferroviaria "Ijzeren Rijn", piani per la diffusione del Gnl e progetti intesi a migliorare la navigabilità del fiume Danubio. Con oltre 700 proposte ricevute, la risposta agli inviti a presentare proposte del meccanismo per collegare l´Europa - lanciati nel settembre 2014 - è stata di tre volte superiore all´offerta. Ciò ha consentito alla Commissione di selezionare i progetti con il più alto valore aggiunto europeo, garantendo allo stesso tempo una distribuzione equilibrata sia dal punto di vista geografico sia tra le diverse modalità di trasporto. Nello specifico, sono stati stanziati circa 4,8 miliardi di Eur per gli Stati membri ammessi a beneficiare del Fondo di coesione. È stato anche valutato il contributo da destinare ad altre azioni prioritarie della Commissione, come l´Unione dell´energia e il Mercato unico digitale. Il contributo finanziario dell´Ue è costituito da sovvenzioni intese a coprire dal 20% all´85% dei finanziamenti, a seconda del tipo di progetto. Prossime tappe La proposta di decisione di finanziamento deve essere ora adottata formalmente dal comitato per il meccanismo per collegare l´Europa, che si riunirà il 10 luglio 2015. In seguito, l´Agenzia esecutiva per l´innovazione e le reti (Inea) redigerà le singole convenzioni di sovvenzione che saranno firmate dall´Inea e dai beneficiari dei progetti nella seconda metà del 2015.  
   
   
TRASPORTI, CASSA INTEGRAZIONE LAVORATORI MERIDIANA.  
 
Cagliari, 30 Giugno 2015 - “È un obiettivo al quale tutti abbiamo lavorato e che speravamo si potesse realizzare in tempi brevi”. Questo il commento dell’assessore dei Trasporti Massimo Deiana nell’apprendere la notizia della firma, oggi al ministero del Lavoro, della cassa integrazione per i 1423 dipendenti della compagnia aerea Meridiana. “Un anno di tempo in più sarà prezioso per valutare l’evolversi della situazione e le varie prospettive sul futuro dell’azienda - aggiunge Massimo Deiana - compresa quella decisiva della ricerca di un partner industriale che possa affiancare la società in un nuovo percorso di crescita e di sviluppo”.  
   
   
CARBURANTI FVG: CONTRIBUTI REGIONALI CONFERMATI FINO A SETTEMBRE 2015  
 
Trieste, 30 giugno 2015 - I contributi regionali su benzina e gasolio, in scadenza alla fine di questo mese, saranno prorogati per un altro trimestre, fino al 30 settembre 2015. Lo ha deciso in via definitiva la Giunta regionale su proposta dell´assessore all´Energia, Sara Vito, dopo il parere favorevole della Commissione consiliare competente. Al contributo previsto dalle legge 14 del 2010 ("Norme per il sostegno all´acquisto dei carburanti per autotrazione"), continuerà ad aggiungersi perciò un´integrazione decisa dalla Giunta. Complessivamente lo sconto sarà quindi di 14 centesimi sulla benzina e 9 centesimi sul gasolio (rispettivamente 21 centesimi e 14 centesimi per i Comuni svantaggiati, cioè montani o parzialmente montani). La Giunta ha deciso per la proroga tenendo conto soprattutto dell´incidenza delle spese per i carburanti sui bilanci familiari, di fronte al perdurare della crisi economica e sociale e alle esigenze da parte delle famiglie di spostamento per motivi di lavoro e di studio.  
   
   
L’INTERMODALITÀ NELLA MACROREGIONE ADRIATICO IONICA: ANCONA OSPITA LA CONFERENZA INTERNAZIONALE.  
 
Ancona, 30 giugno 2015 - Un confronto sui progetti, le strategie e i finanziamenti del sistema logistico intermodale europeo. Verrà ospitato, alla Mole Vanvitelliana, nella giornata di giovedì 2 luglio. Ancona sarà capoluogo internazionale della Macroregione adriatico ionica, nell’ambito dell’evento organizzato dalla Regione Marche, in collaborazione con l’Autorità portuale. La conferenza costituirà l’occasione per discutere sugli sviluppi infrastrutturali nell’area macroregionale e dei nodi logistici che collegano le coste adriatiche ai rispettivi entroterra. Saranno presentati i principali risultati ottenuti con i progetti “Intermodadria” (undici i partner di cinque diverse nazionalità) e “Easyconnecting” (diciassette partner di sette nazionalità). Il primo ha l’obiettivo di migliorare i sistemi per la mobilità di merci e passeggeri nell’area adriatica. Il secondo, rafforzare la cooperazione transfrontaliera nei servizi e nell’infrastrutture di trasporto. L’analisi del traffico merci dell’area macroregionale dimostra che le potenzialità di sviluppo del multimodale potrebbe rendere i trasporti più ecologici e sostenibili. Partendo dai risultati degli studi e delle analisi elaborate nell’ambito dei due progetti, la conferenza sarà l’occasione per individuare le difficoltà che ostacolano l’integrazione delle infrastrutture adriatiche con il corridoio scandinavo mediterraneo. L’incontro alla Mole, al quale parteciperà l’assessore regionale alle Infrastrutture, Anna Casini, sarà preceduto (mercoledì 1 luglio) da tavoli tecnici dei due progetti che si terranno presso la Regione Marche e l’Autorità portuale di Ancona.  
   
   
BOLZANO: MOBILITÀ SOSTENIBILE: LETTERA D´INTENTI CONSEGNATA A COMMISSARIA UE A RIGA  
 
Bolzano, 30 giugno 2015 - La Provincia di Bolzano punta alla mobilità sostenibile. Assieme ad altri 30 partner europei intende inserire ulteriori bus ad idrogeno nel servizio di trasporto pubblico. Una lettera d´intenti in tal senso è stata consegnata di recente alla Commissaria Ue Violetta Bulc a Riga in Lettonia nell´ambito del congresso Ten-t Days. Tra le misure mirate che l´Unione europea prevede al fine di ridurre drasticamente le emissioni di anidride carbonica rientra l´utilizzo di mezzi di trasporto pubblico più ecocompatibili, come quelli alimentati a idrogeno. A tal fine l´Ue ha varato un programma di incentivazione ad hoc, che prevede finanziamenti specifici aggiuntivi, al quale hanno deciso di aderire circa 30 tra Regioni e Stati. L´obiettivo è raggiungere la quota di almeno 500 autobus a idrogeno circolanti in Europa entro il 2020 con l´impegno delle case produttrici dei veicoli a ridurre i costi relativi. La Giunta provinciale ha concordato di aderire al programma di incentivazione dei bus a idrogeno della Commissione Ue e grazie ai contributi europei potrà essere coperta gran parte dei costi per l´acquisto dei veicoli, che sono ovviamente maggiori rispetto ai bus alimentati a diesel. Una lettera d´intenti in tal senso è stata consegnata di recente alla Commissaria Ue Violetta Bulc nell´ambito del congresso Ten-t Days a Riga (Lettonia). La Provincia di Bolzano era rappresentata dal direttore della Ripartizione mobilità Günther Burger. Nel quadro del nostro programma di graduale sostituzione del parco macchine possiamo approfittare di questi finanziamenti aggiuntivi", sottolinea l´assessore Mussner. Ridurre le emissioni di gas a effetto serra anche nella mobilità, inoltre, è una della misure contenute nel pacchetto varato dalla Provincia per la tutela del clima in Alto Adige, il cosiddetto piano Klimaland. Tramite l´iniziativa, inoltre, come fa presente l´assessore Mussner accanto alla sicurezza nella programmazione si potrebbe giungere ad una riduzione dei costi per i bus a idrogeno. In Alto Adige i bus a idrogeno sono operativi da circa due anni con risultati positivi e sono stati accolti con favore anche dagli utenti. Sono stati cofinanziati nell´ambito del progetto Chic. "L´esperienza maturata - sottolinea l´assessore Mussner - conferma la bontà della scelta di puntare sui mezzi a idrogeno: sono silenziosi, offrono le stesse prestazioni degli autobus tradizionali e hanno un impatto ambientale nullo. Tutto ciò a vantaggio di passeggeri, automobilisti e residenti". In futuro il Dipartimento provinciale alla mobilità vuole rafforzare la circolazione di questi mezzi nel servizio di trasporto pubblico.  
   
   
TRASPORTI - DALLA REGIONE UN PIANO DA OLTRE 10 MILIONI DI EURO PER RIQUALIFICARE E RILANCIARE LE 120 FERMATE E STAZIONI DELLE LINEE DELLA RETE FERROVIARIA REGIONALE DELL´EMILIA-ROMAGNA.  
 
Bologna, 30 giugno 2015 - Adeguamento dei marciapiedi, eliminazione delle barriere architettoniche, istallazione di segnaletica e nuove pensiline, impianti di videosorveglianza, rastrelliere per le biciclette, rinnovamento dei sistemi di comunicazione al pubblico. Supera i 10 milioni di euro il piano della Regione Emilia-romagna, che verrà realizzato da Fer nell’arco di tre anni, per riqualificare e rilanciare le 120 fermate/stazioni della rete ferroviaria regionale, rendendole più accessibili, gradevoli e sicure. “E’ un intervento organico, che punta ad agevolare la fruibilità delle stazioni, e a conferire maggior riconoscibilità al sistema” ha spiegato oggi l’assessore regionale Trasporti, Raffaele Donini, durante la conferenza stampa, ricordando come le linee ferroviarie regionali “continuino a crescere, in termini di passeggeri”. Alla conferenza era presente anche il presidente di Fer, Sergio Alberti. “Crediamo moltissimo nel trasporto su ferro, lo stiamo dimostrando: a poco più di cinque mesi dall’insediamento della nuova giunta – ha aggiunto Donini – abbiamo ripristinato l’abbonamento bici-treno, aggiunto un treno specifico per l’Expo, avviato le ispezioni sui treni dei pendolari. E’ in corso l’istallazione del sistema di controllo marcia treno per la sicurezza, e sono stanziate risorse aggiuntive per ulteriori lotti. Con 800mila euro è stata finanziata la seconda annualità della legge regionale 10, che incentiva il trasporto delle merci su ferro. Ora – ha concluso l’assessore – partiamo con questo piano per le stazioni, per poi arrivare – mi auguro a giorni – all’esito definitivo della gara del ferro”. L’accessibilità, prima di tutto Obiettivo principale del piano è eliminare – o attenuare il più possibile – gli ostacoli (fisici) che riducono la mobilità degli utenti (con particolare attenzione alle persone con disabilità o difficoltà motorie). Questo verrà fatto attraverso l’ampliamento della larghezza, lunghezza e altezza dei marciapiedi delle stazioni e delle fermate e il rifacimento della pavimentazione. L’adeguamento per ipovedenti e non vedenti verrà garantita con la predisposizione di percorsi tattili di orientamento e sicurezza. Più in generale, il piano punta a superare la “barriera” che il sistema ferroviario può rappresentare per gli utenti non abituali, a causa delle difficoltà a orientarsi e a muoversi all’interno delle stazioni. Una difficoltà che può essere superata riqualificando le strutture e migliorando i servizi secondo criteri omogenei e standardizzati. Il contesto La rete ferroviaria dell’Emilia-romagna ha uno sviluppo complessivo di quasi 1.400 km: circa 1.050 di competenza statale (gestiti da Rfi) e circa 350 di competenza regionale (di cui 58 km in territorio mantovano). La rete regionale (in capo a Fer) è costituita da 9 linee: Bologna-portomaggiore, Casalecchio-vignola, Ferrara-codigoro, Ferrara-suzzara, Parma-suzzara, Modena-sassuolo, Reggio Emilia-ciano d’Enza, Reggio Emilia-guastalla e Reggio Emilia-sassuolo. Le stazioni/fermate attive in Emilia-romagna sono 263. Alle 120 della rete regionale vanno aggiunte le stazioni Rfi di Poggio Rusco e Suzzara che, pur in territorio lombardo, sono fortemente correlate con la rete dell’Emilia-romagna. Dalle stazioni partono ogni giorno mediamente 145.000 persone. La prevalenza degli utenti utilizza i servizi della rete nazionale; quella regionale serve quotidianamente oltre 21.000 passeggeri. Nel complesso la rete regionale ha visto un incremento dei passeggeri del 4% rispetto al dato 2013 e del 7% rispetto al 2012. Un nuovo brand per Fer Diversamente dalla rete nazionale, dove la presenza di un unico gestore (Rfi) ha permesso di attuare negli anni un’omologazione e una “tipizzazione” delle stazioni, per la rete regionale la situazione è molto variegata. Il motivo è l’eredità delle precedenti gestioni, affidate a diverse società indipendenti. Poiché ora tutte le infrastrutture di competenza regionale sono gestite da un unico soggetto (Fer Srl), c’è l’esigenza di uniformare le tipologie, a partire da un marchio identificativo (brand) più riconoscibile. Uno strumento, questo, pensato per aumentare nella clientela la percezione di trovarsi in un sistema di trasporto definito, ma anche per migliorare e ottimizzare gestione e manutenzione degli spazi. Gli interventi Sono in programma interventi all’interno delle stazioni per migliorare l’accessibilità (attraverso l’abbattimento delle barriere architettoniche), la riqualificazione dell’esistente, la valorizzazione dell’identità, la garanzia di comfort e sicurezza. Si lavorerà sull’interfaccia delle stazioni, e quindi sul rapporto del sistema ferroviario con gli altri sistemi (e quindi, per esempio, gli spazi per le bici, i parcheggi esterni, i piazzali) e con l’esterno. Verranno montate nuove pensiline mentre altre, già esistenti, saranno adeguate al nuovo stile; una nuova segnaletica consentirà agli utenti una maggiore leggibilità e riconoscibilità. Un’attenzione particolare andrà all’informazione, che dovrà essere puntuale, corretta, completa; sia quella in tempo reale (che sarà necessariamente visiva e sonora) sia quella “statica”. Dovrà quindi essere completata la dotazione, in tutte le stazioni/fermate, di sistemi di comunicazione al pubblico sull’effettivo andamento della circolazione dei treni, direttamente gestiti dal Ctc, così da colmare anche il gap attuale fra stazioni della rete nazionale e stazioni della rete regionale. Le informazioni al pubblico nel progetto Pitti saranno gestite da un sistema centralizzato, già operativo su parte della rete Fer e in corso di estensione e completamento. La riqualificazione delle stazioni e la loro riconoscibilità dovrà aumentare il senso di appartenenza e ridurre eventuali comportamenti negativi. In quest’ottica la Regione favorisce il “presenziamento” nelle stazioni/fermate, anche con persone non addette all’esercizio della ferrovia, ma opportunamente istruite, sostenendo dove è possibile (e consentito) la sottoscrizione di “comodati” con le amministrazioni locali o con enti no profit interessati. Tempi d’attuazione del piano e modalità Il piano, appena avviato, sarà sviluppato in stralci pluriennali. La previsione è di concluderlo in tre anni. Un primo lotto di interventi lungo le linee reggiane ha anticipato i lavori di manutenzione dei marciapiedi, che non potevano essere più rinviati per motivi di sicurezza. Sulle 120 stazioni/fermate attive, il piano punta a intervenire prioritariamente su 75 con una riqualificazione completa. Per le 30 fermate/stazioni delle linee Bologna-portomaggiore e Casalecchio-vignola (dove occorrerà coordinare la presenza del brand Sfm con i nuovi elementi di riconoscibilità e identità della rete regionale e di Fer) la quasi totalità degli interventi previsti relativi ai marciapiedi, pensiline e allestimenti vengono realizzati con i finanziamenti per l’Sfm bolognese (circa 4,7 milioni di euro). Ulteriori disponibilità di risorse arrivano sia da finanziamenti straordinari (come il milione in più che si va ad aggiungere a quello già concesso a Fer, che ha permesso di anticipare gli interventi sulle linee reggiane), sia dalla nuova programmazione dei fondi europei della Regione: il Por Fesr 2014/2020 destina 1,5 milioni di euro per l’installazione di monitor e videosorveglianza. L’obiettivo, entro fine 2015, è completare l’adeguamento dei marciapiedi in 11 stazioni del reggiano, intervenire con il nuovo brand in tutte le 120 stazioni/fermate e avviare l´installazione delle prime pensiline. La Regione e la “cura del ferro” Già da alcuni anni la Regione ha avviato un piano straordinario per il potenziamento, l’ammodernamento e la messa in sicurezza delle infrastrutture ferroviarie di sua proprietà e l’acquisto di nuovo materiale rotabile. A livello di risorse, ha investito più di 400 milioni di euro dal 2007, di cui circa la metà destinati al rinnovo del materiale rotabile. A questi vanno aggiunti circa 4,5 milioni di euro l’anno per il mantenimento delle infrastrutture e degli impianti della rete e del parco rotabile regionale. I principali interventi infrastrutturali riguardano l’armamento ferroviario, l’elettrificazione di alcune linee, il miglioramento dell’accessibilità e delle condizioni funzionali di interconnessione in alcune stazioni, l’eliminazione di passaggi a livello e il miglioramento delle condizioni di sicurezza. Per quanto riguarda proprio la sicurezza – oggetto di particolare attenzione – è in corso di realizzazione un piano da circa 16 milioni di euro per posizionare nuovi apparati centrali in alcune stazioni, migliorare l’insieme dei segnali, introdurre specifiche tecnologie sviluppate recentemente (sottosistemi per il controllo e la gestione della condotta e della marcia dei treni) e creare un unico apparato centrale per il governo unitario dell’intera rete regionale.  
   
   
TPL, DAL TAR NUOVO NUOVO VIA LIBERA ALLA GARA. TERMINE PER LE OFFERTE FISSATO AL 22 LUGLIO  
 
 Firenze 30 giugno 2015 - Parere avverso da parte del Tar della Toscana al ricorso presentato dal Autolinee Toscane spa (società del gruppo Ratp Dev) contro il bando della gara unica regionale per l´assegnazione del servizio di tpl. Dunque un nuovo via libera giudiziario che sancisce la correttezza delle procedure di gara. "Prendiamo atto con soddisfazione della decisione del Tar Toscana - ha detto il Presidente Rossi - Il dispositivo della sentenza, depositato oggi dopo il dibattimento che si è svolto lo scorso 26 giugno, conferma la bontà del lavoro fatto dai tecnici della Regione nella predisposizione del bando. Il nostro obiettivo è quello di garantire ai cittadini toscani un servizio sempre migliore, gestendo la necessaria evoluzione del servizio di trasporto pubblico stando attenti a tutelare sia gli utenti che i 5.400 lavoratori del settore". Conclusa anche l´ultima vicenda giudiziaria pendente, sembra volgere finalmente a termine l´iter della gara. "In questi mesi la struttura regionale ha fatto fronte alle centinaia di quesiti inviati dai vari soggetti che avevano manifestato interesse per la gara - ha aggiunto Vincenzo Ceccarelli, assessore designato che nella prossima Giunta regionale si occuperà ancora di trasporti - e alle richieste di chiarimenti e di interventi migliorativi fatti dall´Autority dei trasporti e da quella per la concorrenza. Nel frattempo l´avvocatura regionale ha affronto con successo due ricorsi al Tar. Un grande lavoro, che ci consente oggi di attendere serenamente la presentazione delle offerte entro il termine fissato per il prossimo 22 luglio".  
   
   
MOBILITÀ IN LOMBARDIA: TPL IN SOFFERENZA A CAUSA TAGLI GOVERNO E LEGGE DELRIO  
 
Milano, 30 giugno 2015 - "Benché impegni di giunta mi tengano lontano dall´assemblea dell´Anav, in Assolombarda - precisa l´assessore alla Mobilità e Infrastrutture di Regione Lombardia, Alessandro Sorte - vorrei chiarire che l´attuale situazione di sofferenza delle aziende private è determinata dagli effetti indotti della legge Delrio sulle amministrazioni locali e dai furibondi tagli del governo". Lo ha detto Alessandro Sorte assessore alle Infrastrutture e Mobilità di Regione Lombardia. "I tagli del governo alle regioni, che hanno condizionato negativamente le risorse del Tpl, col totale depotenziamento delle province ed il fallimento della città metropolitana di Milano, hanno accentuato - spiega Sorte - le difficoltà delle aziende, sia private che pubbliche. La Lombardia sta correndo ai ripari - oltre che con forti investimenti sul parco rotabile del ferro (100 nuovi treni in questo mandato), con le modifiche alla legge regionale del 2012 che - grazie al nuovo accorpamento territoriale, permetterà una semplificazione e maggiore efficienza. "Nello specifico il territorio lombardo - conclude l´assessore di Regione Lombardia - sarà suddiviso in agenzie del tpl a Milano, Monza e Lodi; a Pavia; a Sondrio; a Como, Varese e Lecco; a Brescia dove l´agenzia è già costituita; a Bergamo dove si è già insediato il Cda; a Mantova e Cremona dove è stato approntato lo Statuto. Ma il problema delle risorse, se il governo non tornerà sui suoi passi, è destinato ad aggravarsi".  
   
   
MOBILITÀ IN LOMBARDIA: TPL IN SOFFERENZA A CAUSA TAGLI GOVERNO E LEGGE DELRIO  
 
Milano, 30 giugno 2015 - "Benché impegni di giunta mi tengano lontano dall´assemblea dell´Anav, in Assolombarda - precisa l´assessore alla Mobilità e Infrastrutture di Regione Lombardia, Alessandro Sorte - vorrei chiarire che l´attuale situazione di sofferenza delle aziende private è determinata dagli effetti indotti della legge Delrio sulle amministrazioni locali e dai furibondi tagli del governo". Lo ha detto oggi Alessandro Sorte assessore alle Infrastrutture e Mobilità di Regione Lombardia. "I tagli del governo alle regioni, che hanno condizionato negativamente le risorse del Tpl, col totale depotenziamento delle province ed il fallimento della città metropolitana di Milano, hanno accentuato - spiega Sorte - le difficoltà delle aziende, sia private che pubbliche. La Lombardia sta correndo ai ripari - oltre che con forti investimenti sul parco rotabile del ferro (100 nuovi treni in questo mandato), con le modifiche alla legge regionale del 2012 che - grazie al nuovo accorpamento territoriale, permetterà una semplificazione e maggiore efficienza. "Nello specifico il territorio lombardo - conclude l´assessore di Regione Lombardia - sarà suddiviso in agenzie del tpl a Milano, Monza e Lodi; a Pavia; a Sondrio; a Como, Varese e Lecco; a Brescia dove l´agenzia è già costituita; a Bergamo dove si è già insediato il Cda; a Mantova e Cremona dove è stato approntato lo Statuto. Ma il problema delle risorse, se il governo non tornerà sui suoi passi, è destinato ad aggravarsi".  
   
   
VIABILITA´ FVG: 4 MLN. EURO "TRASFERITI" SU VARIANTI DIGNANO E BARBEANO  
 
Trieste, 30 giugno 2015 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alle Infrastrutture e Mobilità Mariagrazia Santoro, ha approvato la proposta di assegnazione di un finanziamento di 4 milioni di euro, riferiti all´Accordo di Programma quadro/Apq del novembre 2004 ("Infrastrutture di trasporto nel Friuli Venezia Giulia") e relativi al collegamento stradale tra la statale 464 a Sequals e la statale 13 a Gemona (I lotto funzionale tra Sequals e la Sp "della Val Cosa"), all´intervento di riqualificazione della viabilità legata alle varianti di Dignano e Barbeano. A fronte della mancata realizzazione del collegamento autostradale della Cimpello-sequals-gemona, che si sarebbe realizzato tramite project financig, la Regione, dopo aver consultato e aver ottenuto l´avallo degli uffici dei ministeri dell´Economia e Finanze e dello Sviluppo economico, ha proposto quindi di stralciare l´opera dall´Apq e di utilizzare le risorse Cipe per la delegazione amministrativa delle varianti di Dignano e Barbeano: la prima in fase di valutazione delle offerte di gara, la seconda in fase di progettazione, in sinergia con l´Amministrazione comunale di Spilimbergo e Fvg Strade. "In questo modo - ha commentato l´assessore Santoro - riusciamo ad aumentare la disponibilità economica della delegazione amministrativa in vista della definizione progettuale in corso proprio tra il Comune di Spilimbergo e Fvg Strade".  
   
   
CONVEGNO "BOLZANO EXPLO BOZEN": CONFRONTO INTERNZAIONALE SU USO ESPLOSIVI  
 
Bolzano, 30 giugno 2015 - Convegno nazionale sugli esplosivi "Bolzano Explo Bozen" occasione di uno scambio di informazioni a livello internazionale sull´impiego degli espolosivi e per raccogliere spunti per l´innovazione del settore. Il tema centrale della manifestazione conventuale è "Gestione e utilizzo degli esplosivi nel cantiere "internazionale" fra Italia e Austria per la Bbt Galleria ferroviaria del Brennero. L´ufficio Geologia e prove materiali della Provincia è partner nell´organizzazione del Convegno nazionale sugli esplosivi "Bolzano Explo Bozen", nel cui ambito esperti di imprese altamente specializzate si sono confrontate sui metodi moderni di gestione degli scavi con esplosivi facendo riferimento ad esempi concreti di interventi, dai lavori di sbancamento lungo pareti rocciose esposte o lavori di scavo in roccia ai margini o in prossimità di abitazioni e manufatti. Come ha sottolineato Volkmar Mair, direttore dell´Ufficio Geologia e prove materiali, che ha portato i saluti dell´assessore provinciale ai lavori pubblici Christian Tommasini, il progetto della costruzione della Galleria di base del Brennero Bbt è uno dei più grandi progetti in Europa ed è importante che se ne discuta in un confronto di crattere internazionale anche per quel che attiene l´impiego degli esplosivi. Della tematica riferita all´uso e al deposito di materiali esplosivi in generale viene discusso troppo poco, come ha detto, ma è di assoluta importanza in aree dove sussite il problema di franamenti e crolli con ripercussioni importanti dal punto di vista della sicurezza sulle infrastrutture che comporta l´impiego mirato di esplosivi ed pone in rilievo il ruolo dei fuochini, gli unici ad essere autorizzati all´impiego di esplosivi. Come è stato riferito, in Austria, anche grazie al forte intervento dei fuochini, riuniti in oltre 7mila in un´unica associazione, nel 2010 si è giunti ad una normativa nuova che regolamenta il settoer esplosivi. In Italia, invece, vigono ancora disposizioni un po´ più datate , per cui il confronto odierno può fungere da spunto per creare un´analoga associazione a livello nazionale che possa fungere da stimolo per innovazioni nel settore. La gestione e l´utilizzo degli esplosivi nel cantiere "internazionale" fra Italia e Austria per la Galleria ferroviaria del Brennero Bbt, inoltre, è un cantiere dove gli scavi, per la complessità della struttura geologica del terreno dell´area interessata, avvengono con vari metodi: sia con mezzi meccanici che con esplosivi, dove la quantità di esplosivo vari a seconda del tipo di rocce e dove è necessario individuare la quantità ottimale. Finora sono stati perforati 5.500 metri di gallerie, dove le volate sono state 2.642 con un impiego complessivo di esploviso di 725 tonnellate. I relatori per i vari ambiti di competenza si sono soffermati sull´importanza della scelta del tipo di esplosivo, sull´individuazione dei macchinari di perforazione, nonché in merito alla definizione dei sistemi di protezione e al monitoraggio vibrometrico. Un punto di interesse e di attualità è stata la recente entrata in vigore delle norme sulla tracciabilità delle sostanze esplosive. Al convegno erano presenti, tra gli altri, funzionari della Direzione Armi ed Esplosivi del Ministero dell´Interno, nonché i presidenti delle associazioni nazionali di Austria e Svizzera dei fuochini. Alla manifestazione, aperta a tecnici e imprese che intendano approfondire le soluzioni e materiali che offre l´esplosivistica civile, hanno partecipato un centinaio di persone.  
   
   
TRENTO: TRE ORE PER MONTARE IL PONTE DI VEZZANO  
 
Trento, 30 giugno 2015 - Si sono concluse con successo poco dopo le ore 3 della scorsa notte le complesse operazioni di posa del ponte di Vezzano. Ci sono volute non più di tre ore per portare a termine l´intervento che ha reso un ricordo l´attraversamento a raso della statale 45 bis in corrispondenza dell´incrocio con la provinciale 84 per la valle dei Laghi. Poco dopo le 7 di stamane, in perfetto orario sui tempi previsti, la riapertura della statale. Questa la "cronaca", minuto per minuto, dell´operazione coordinata dal Servizio Opere Stradali e Ferroviarie della Provincia ed alla quale hanno assistito, con grande interesse, alcune centinaia di persone che non si sono volute perdere lo "spettacolo" delle gru in azione. La realizzazione del ponte con cassone in acciaio ha richiesto la chiusura notturna, fra giovedì e venerdì, della Statale 45bis e la gestione con senso unico alternato nella mattinata odierna della Provinciale 84 per la Valle di Laghi. Il varo è il posizionamento in opera in sede definitiva della struttura del ponte, preassemblata fuori opera, cioè in stabilimento e in cantiere. Nel caso di Vezzano il ponte è diviso in due campate, che appoggiano sulla pila centrale. La prima campata è stata varata sopra la statale durante la notte, appoggiandola fra la spalla ad ovest della predetta strada e la pila ad est. La seconda, più corta, sarà posata in giornata fra la pila e la spalla vicina alla strada provinciale. Il varo della campata principale è considerato il momento clou per il cantiere: è la prima campata che si sposta, è la più lunga e pesante e si lavora di notte per limitare i disagi al traffico. La lunghezza del concio è 33.2 m, la larghezza in sommità è di 9.8 m, il peso di 95 tonnellate. Per la sua realizzazione sono stati costruiti 8 conci più piccoli in stabilimento, portati in cantiere con trasporti eccezionali (notturni anch’essi) e assemblati sul posto mediante saldatura. Una volta uniti per formare la campata principale sono stati verniciati esternamente e, sotto di essi, sono stati collegati gli appoggi e gli isolatori antisismici. Per il varo sono state utilizzate due gru: una, in grado di sollevare 200 tonnellate, posizionata a ovest del concio, l’altra, più grande, sulla statale. Quest’ultima, potenzialmente in grado di sollevare 500 tonnellate e con un braccio che può estendersi fino a 56 m, è lunga 19 m, pesa (allestita con 7 camion di zavorre) 276 tonnellate e ha ben 8 assi. Chiusa la strada, è stato necessario allestire un piano di appoggio orizzontale lungo la discesa della statale, per livellare la gru da 500 tonnellate. Posizionate le due gru con l’ausilio di un topografo, si è proceduto con il collegamento mediante funi e catene portanti, opportunamente ancorate alla struttura. Il posizionamento dei punti di attacco è stato preventivamente determinato tramite un modello tridimensionale del cassone, al fine di evitare rotazioni indesiderate durante il sollevamento. Alle ore 00.20 è iniziato il sollevamento. Alle 01.10 si è conclusa la prima fase dello spostamento e si è riposizionata la gru “piccola”. Le operazioni sono riprese alle 01.50 e si sono concluse alle 02.20. Un piccolo intoppo ha rallentato l’appoggio sulla pila centrale ma la prontezza e l’esperienza dei tecnici ha permesso di superare il problema e così il varo definitivo ha avuto termine alle 03.15. Posizionato il concio nella posizione corretta sono state eseguite le operazioni di calibrazione e stabilizzazione temporanea della carpenteria, seguite dallo sgancio delle funi. Le operazioni sono proseguite con il de-allestimento delle gru e lo sgombero dei materiali utilizzati temporaneamente per il varo. La statale è stata così riaperta al traffico alle ore 7.10. Principali Dati Amministrativi Direttore dei Lavori: ​ing. Franco Sadler (Servizio Opere Stradali e Ferroviarie) Coordinatore Sicurezza in fase Esecuzione: ​ing. Giuseppe Giuliani (professionista) A.t.i. Appaltatrice: ​Costruzioni Casarotto S.r.l – Officine Bertazzon S.p.a – Impianti Casetta S.r.l. Costo totale dell’opera: ​€ 3.300.000,00 Importo di contratto: ​€ 1.878.670,28 (ribasso pari al 29,262%) Importo del ponte completo di sovra e sottostrutture (pila, spalle): € 1.160.376,13 (circa il 62% del contratto) Importo del solo impalcato completo di sovrastrutture (cementi armati, giunti, impermeabilizzazioni, pavimentazioni, barriere): € 822.572,78 (circa il 44% del contratto) Importo del varo: ​€ 26.400,00 Prevista ultimazione dei lavori: ​02/08/2015  
   
   
TRENTO, VALDASTICO: NESSUNA INTESA PER LA REALIZZAZIONE DELL´OPERA  
 
Trento, 30 giugno 2015 - Non c´è nessuna intesa da parte della Provincia autonoma di Trento per la realizzazione della Valdastico. Contrariamente ad alcune voci circolate il 24 giugno, la Provincia autonoma comunica di non avere espresso alcun pronunciamento a proposito, ricordando nel contempo che il proprio atteggiamento sul tema rimane quello assunto fin dal 2010, improntato cioè ad un principio di leale collaborazione all´interno delle procedure di legge.  
   
   
STAZIONI, DALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA UN PIANO DA OLTRE 10 MILIONI DI EURO  
 
 Bologna, 30 giugno 2015 - Adeguamento dei marciapiedi, eliminazione delle barriere architettoniche, istallazione di segnaletica e nuove pensiline, impianti di videosorveglianza, rastrelliere per le biciclette, rinnovamento dei sistemi di comunicazione al pubblico. Supera i 10 milioni di euro il piano della Regione Emilia-romagna, che verrà realizzato da Fer nell’arco di tre anni, per riqualificare e rilanciare le 120 fermate/stazioni della rete ferroviaria regionale, rendendole più accessibili, gradevoli e sicure. “E’ un intervento organico, che punta ad agevolare la fruibilità delle stazioni, e a conferire maggior riconoscibilità al sistema” ha spiegato oggi l’assessore regionale Trasporti, Raffaele Donini, durante la conferenza stampa, ricordando come le linee ferroviarie regionali “continuino a crescere, in termini di passeggeri”. Alla conferenza era presente anche il presidente di Fer, Sergio Alberti. “Crediamo moltissimo nel trasporto su ferro, lo stiamo dimostrando: a poco più di cinque mesi dall’insediamento della nuova giunta – ha aggiunto Donini – abbiamo ripristinato l’abbonamento bici-treno, aggiunto un treno specifico per l’Expo, avviato le ispezioni sui treni dei pendolari. E’ in corso l’istallazione del sistema di controllo marcia treno per la sicurezza, e sono stanziate risorse aggiuntive per ulteriori lotti. Con 800mila euro è stata finanziata la seconda annualità della legge regionale 10, che incentiva il trasporto delle merci su ferro. Ora – ha concluso l’assessore – partiamo con questo piano per le stazioni, per poi arrivare – mi auguro a giorni – all’esito definitivo della gara del ferro”. L’accessibilità, prima di tutto - Obiettivo principale del piano è eliminare – o attenuare il più possibile – gli ostacoli (fisici) che riducono la mobilità degli utenti (con particolare attenzione alle persone con disabilità o difficoltà motorie). Questo verrà fatto attraverso l’ampliamento della larghezza, lunghezza e altezza dei marciapiedi delle stazioni e delle fermate e il rifacimento della pavimentazione. L’adeguamento per ipovedenti e non vedenti verrà garantita con la predisposizione di percorsi tattili di orientamento e sicurezza. Più in generale, il piano punta a superare la “barriera” che il sistema ferroviario può rappresentare per gli utenti non abituali, a causa delle difficoltà a orientarsi e a muoversi all’interno delle stazioni. Una difficoltà che può essere superata riqualificando le strutture e migliorando i servizi secondo criteri omogenei e standardizzati. Il contesto - La rete ferroviaria dell’Emilia-romagna ha uno sviluppo complessivo di quasi 1.400 km: circa 1.050 di competenza statale (gestiti da Rfi) e circa 350 di competenza regionale (di cui 58 km in territorio mantovano). La rete regionale (in capo a Fer) è costituita da 9 linee: Bologna-portomaggiore, Casalecchio-vignola, Ferrara-codigoro, Ferrara-suzzara, Parma-suzzara, Modena-sassuolo, Reggio Emilia-ciano d’Enza, Reggio Emilia-guastalla e Reggio Emilia-sassuolo. Le stazioni/fermate attive in Emilia-romagna sono 263. Alle 120 della rete regionale vanno aggiunte le stazioni Rfi di Poggio Rusco e Suzzara che, pur in territorio lombardo, sono fortemente correlate con la rete dell’Emilia-romagna. Dalle stazioni partono ogni giorno mediamente 145.000 persone. La prevalenza degli utenti utilizza i servizi della rete nazionale; quella regionale serve quotidianamente oltre 21.000 passeggeri. Nel complesso la rete regionale ha visto un incremento dei passeggeri del 4% rispetto al dato 2013 e del 7% rispetto al 2012. Un nuovo brand per Fer - Diversamente dalla rete nazionale, dove la presenza di un unico gestore (Rfi) ha permesso di attuare negli anni un’omologazione e una “tipizzazione” delle stazioni, per la rete regionale la situazione è molto variegata. Il motivo è l’eredità delle precedenti gestioni, affidate a diverse società indipendenti. Poiché ora tutte le infrastrutture di competenza regionale sono gestite da un unico soggetto (Fer Srl), c’è l’esigenza di uniformare le tipologie, a partire da un marchio identificativo (brand) più riconoscibile. Uno strumento, questo, pensato per aumentare nella clientela la percezione di trovarsi in un sistema di trasporto definito, ma anche per migliorare e ottimizzare gestione e manutenzione degli spazi. Gli interventi - Sono in programma interventi all’interno delle stazioni per migliorare l’accessibilità (attraverso l’abbattimento delle barriere architettoniche), la riqualificazione dell’esistente, la valorizzazione dell’identità, la garanzia di comfort e sicurezza. Si lavorerà sull’interfaccia delle stazioni, e quindi sul rapporto del sistema ferroviario con gli altri sistemi (e quindi, per esempio, gli spazi per le bici, i parcheggi esterni, i piazzali) e con l’esterno. Verranno montate nuove pensiline mentre altre, già esistenti, saranno adeguate al nuovo stile; una nuova segnaletica consentirà agli utenti una maggiore leggibilità e riconoscibilità. Un’attenzione particolare andrà all’informazione, che dovrà essere puntuale, corretta, completa; sia quella in tempo reale (che sarà necessariamente visiva e sonora) sia quella “statica”. Dovrà quindi essere completata la dotazione, in tutte le stazioni/fermate, di sistemi di comunicazione al pubblico sull’effettivo andamento della circolazione dei treni, direttamente gestiti dal Ctc, così da colmare anche il gap attuale fra stazioni della rete nazionale e stazioni della rete regionale. Le informazioni al pubblico nel progetto Pitti saranno gestite da un sistema centralizzato, già operativo su parte della rete Fer e in corso di estensione e completamento. La riqualificazione delle stazioni e la loro riconoscibilità dovrà aumentare il senso di appartenenza e ridurre eventuali comportamenti negativi. In quest’ottica la Regione favorisce il “presenziamento” nelle stazioni/fermate, anche con persone non addette all’esercizio della ferrovia, ma opportunamente istruite, sostenendo dove è possibile (e consentito) la sottoscrizione di “comodati” con le amministrazioni locali o con enti no profit interessati. Tempi d’attuazione del piano e modalità - Il piano, appena avviato, sarà sviluppato in stralci pluriennali. La previsione è di concluderlo in tre anni. Un primo lotto di interventi lungo le linee reggiane ha anticipato i lavori di manutenzione dei marciapiedi, che non potevano essere più rinviati per motivi di sicurezza. Sulle 120 stazioni/fermate attive, il piano punta a intervenire prioritariamente su 75 con una riqualificazione completa. Per le 30 fermate/stazioni delle linee Bologna-portomaggiore e Casalecchio-vignola (dove occorrerà coordinare la presenza del brand Sfm con i nuovi elementi di riconoscibilità e identità della rete regionale e di Fer) la quasi totalità degli interventi previsti relativi ai marciapiedi, pensiline e allestimenti vengono realizzati con i finanziamenti per l’Sfm bolognese (circa 4,7 milioni di euro). Ulteriori disponibilità di risorse arrivano sia da finanziamenti straordinari (come il milione in più che si va ad aggiungere a quello già concesso a Fer, che ha permesso di anticipare gli interventi sulle linee reggiane), sia dalla nuova programmazione dei fondi europei della Regione: il Por Fesr 2014/2020 destina 1,5 milioni di euro per l’installazione di monitor e videosorveglianza. L’obiettivo, entro fine 2015, è completare l’adeguamento dei marciapiedi in 11 stazioni del reggiano, intervenire con il nuovo brand in tutte le 120 stazioni/fermate e avviare l´installazione delle prime pensiline. La Regione e la “cura del ferro” - Già da alcuni anni la Regione ha avviato un piano straordinario per il potenziamento, l’ammodernamento e la messa in sicurezza delle infrastrutture ferroviarie di sua proprietà e l’acquisto di nuovo materiale rotabile. A livello di risorse, ha investito più di 400 milioni di euro dal 2007, di cui circa la metà destinati al rinnovo del materiale rotabile. A questi vanno aggiunti circa 4,5 milioni di euro l’anno per il mantenimento delle infrastrutture e degli impianti della rete e del parco rotabile regionale. I principali interventi infrastrutturali riguardano l’armamento ferroviario, l’elettrificazione di alcune linee, il miglioramento dell’accessibilità e delle condizioni funzionali di interconnessione in alcune stazioni, l’eliminazione di passaggi a livello e il miglioramento delle condizioni di sicurezza. Per quanto riguarda proprio la sicurezza – oggetto di particolare attenzione – è in corso di realizzazione un piano da circa 16 milioni di euro per posizionare nuovi apparati centrali in alcune stazioni, migliorare l’insieme dei segnali, introdurre specifiche tecnologie sviluppate recentemente (sottosistemi per il controllo e la gestione della condotta e della marcia dei treni) e creare un unico apparato centrale per il governo unitario dell’intera rete regionale.  
   
   
PORTO TRIESTE: SERRACCHIANI, APPROVAZIONE PIANO REGOLATORE È SVOLTA DECISIVA  
 
Trieste, 30 giugno 2015 - "Il passaggio di oggi rappresenta una svolta decisiva, per la quale la Regione si è impegnata con grande determinazione, sul piano dell´espletamento della parte tecnica di sua competenza e sul piano più politico". Lo ha affermato la presidente della Regione Debora Serracchiani commentando l´approvazione del Piano regolatore portuale del porto di Trieste da parte della Commissione Via-vas del ministero dell´Ambiente, riunita in seduta plenaria. Il parere espresso dalla Commissione Via-vas dovrà essere recepito nel decreto di Via che sarà firmato dal ministro dell´Ambiente di concerto con il ministro dei Beni Culturali. Per Serracchiani "siamo di fronte a passaggi fondamentali per lo sviluppo futuro dello scalo di Trieste, sul cui rilancio abbiamo cominciato a lavorar fin dall´inizio della legislatura, con grande fiducia nelle potenzialità strategiche di questa infrastruttura. Stiamo portando a casa i primi risultati sostanziali". Anche la Repubblica di Slovenia, nell´ambito della procedura di consultazione sugli impatti transfrontalieri, ha espresso il proprio parere favorevole sul nuovo Piano regolatore del porto di Trieste.