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MARTEDI
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Notiziario Marketpress di
Martedì 21 Luglio 2015 |
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UNA PIATTAFORMA MODELLO PER SVILUPPARE NUOVE TERAPIE RIGENERATIVE I RICERCATORI FINANZIATI DALL’UE HANNO USATO UNA TECNOLOGIA RIVOLUZIONARIA CON LE CELLULE STAMINALI PER TESTARE E VALUTARE NUOVI APPROCCI DI CURA. |
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Bruxelles, 21 luglio 2015 - Gli scienziati hanno usato con successo cellule staminali per far crescere sistemi biliari completamente funzionanti in laboratorio, che potrebbero un giorno prevenire i danni al tessuto epatico. I sistemi biliari sono vitali per permettere al fegato di eliminare le scorie; il cattivo funzionamento dei sistemi biliari è alla base di una percentuale significativa di tutti i trapianti di fegato (il 30 % negli adulti e il 70 % nei bambini). La terapia dovrà essere testata in modo approfondito in test clinici prima di poter essere usata sui pazienti. Lo studio, che è stato di recente pubblicato sulla rivista scientifica Nature Biotechnology, è stato possibile grazie al progetto Tissuegen. Il progetto, iniziato nel 2012, ha cercato di sviluppare una piattaforma “in vitro” (in laboratorio) che aiuterà gli scienziati a sviluppare nuove terapie di medicina rigenerativa. La piattaforma si basa sulla generazione in vitro di tessuti umani coltivati a partire da cellule staminali umane pluripotenti indotte (Cspi). Si tratta di cellule che si possono generare direttamente da cellule adulte e questo apre la via a una fornitura virtualmente illimitata di tipi di cellule proprie di un paziente per rigenerare tessuti e organi evitando allo stesso tempo i problemi etici legati all’uso di cellule staminali embrionali. Il progetto Tissuegen si è occupato in particolare dei tessuti del fegato a causa della loro importanza scientifica e commerciale. Durante la prima fase del progetto quadriennale, la cui conclusione è prevista per la fine del 2015, i partner hanno prodotto una biblioteca di Cspi di un disturbo metabolico del fegato ereditario e hanno sviluppato i parametri fondamentali della coltura di cellule staminali pluripotenti umane. Queste cellule, insieme agli epatociti umani - cellule che costituiscono tra il 70 e l’85 % della massa del fegato – sono state quindi caricate sulla piattaforma del tessuto del fegato 3D. Sono stati costruiti dei bioreattori usando una serie di tecniche microfluidiche innovative per produrre sistemi compatibili con i sistemi di analisi comunemente usati nei laboratori di tutto il mondo. Uno dei principali benefici di questi nuovi sistemi è che permettono di sviluppare e testare terapie rigenerative su batterie di tessuti umani in laboratorio in modo rapido ed economico. Per dimostrare che le cellule cresciute in laboratorio stavano veramente formando sistemi biliari, i ricercatori hanno cercato marcatori e funzioni caratteristiche delle cellule. Hanno quindi confrontato questi campioni con campioni provenienti da donatori umani e hanno riscontrato che erano quasi identici. Questo suggerisce che gli epatociti derivati da Cspi prodotti da donatori malati possono essere usati per produrre modelli ottimizzati, nei quali le malattie genetiche possono essere ricreate fedelmente nei tessuti umani. L’approccio tentato da Tissuegen potrebbe dare a scienziati e professionisti del settore medico l’opportunità di capire meglio come crescono e si sviluppano gli organi e di capire meglio la malattia. La piattaforma permetterà inoltre di testare nuovi farmaci e di valutare le terapie rigenerative in modo scalabile ed economico. Anche la modellazione 3D del tessuto canceroso è una possibilità, che potrebbe portare a terapie più mirate ed efficienti. Fonte: Sulla base di una relazione periodica e un sommario di studio del progetto Tissuegen. |
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FARMACI TERAPIA EPATITE C, REGIONE LOMBARDIA STANZIA 160 MILIONI MEDICINALI PRONTI DA DICEMBRE 2014, ASSISTITI 2400 PAZIENTI |
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Milano, 21 luglio 2015 - La Lombardia è stata tra le prime regioni ad attivarsi per l´erogazione dei nuovi farmaci per l´Hcv, appena sono stati autorizzati in Italia, e già a dicembre 2014 le Strutture Lombarde erano in grado di assicurare l´erogazione. Presi In Carico 2.400 Pazienti - Oggi il numero di pazienti presi in carico dalle strutture lombarde è di circa 2.400, sui 7.000 previsti entro 18 mesi così come stabilito dall´Agenzia Nazionale per il Farmaco. Coinvolto 35% Dei Lombardi - Regione Lombardia, in pochi mesi, è già riuscita a coinvolgere il 35 per cento dei lombardi, confermando come le strutture stiano prendendo in carico i pazienti sulla base dell´appropriatezza prescrittiva e in modo molto veloce anche in confronto ad altre Regioni (che si attestano su numeri molto più bassi). Anticipati Da Regione 160 Milioni - La Direzione generale Salute, attendendo che a livello ministeriale venga definito il fondo per i farmaci innovativi, ha anticipato finanziando fino ad oggi la distribuzione e la somministrazione di questi farmaci prevedendo 160 milioni di euro per il trattamento. |
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SANITÀ. REMS, FIRMATO L´ACCORDO REGIONE SARDEGAN-PREFETTURA. ARRU: "SARDEGNA TRA LE PRIME REGIONI AD APRIRE LA STRUTTURA PSICHIATRICA RESIDENZIALE |
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Cagliari, 21 Luglio 2015 - Firmato l’accordo per l’apertura a Capoterra della Rems (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza), tra l’assessore della Sanità Luigi Arru e il prefetto di Cagliari, Giuliana Perrotta. “La Regione Sardegna – ha detto il titolare della Sanità - è tra le prime in Italia ad aver attivato la struttura residenziale psichiatrica alternativa all’Opg, come previsto dalla legge 81/14”. L’accordo. Con questo accordo l’assessorato e la Prefettura si impegnano a mettere in atto le misure di sicurezza all’interno della struttura, per il benessere dei pazienti e degli operatori, e allo stesso tempo per garantire la sorveglianza all’esterno. La Regione ha scelto come sede per la Rems il polo della Rsa già esistente di Capoterra. La struttura è affidata al Dipartimento di Salute mentale della Asl 6 di Sanluri. “Grazie a questo passaggio – ha commentato l’esponente dell’Esecutivo - si dà la possibilità alle persone internate negli Opg della penisola di rientrare in Sardegna per iniziare percorsi di cura nella comunità di Capoterra. Il progetto della Rems non ha solo una valenza terapeutica ma rappresenta un cambiamento culturale di grande portata”. La rete assistenziale. La Rems sarà uno dei nodi della rete assistenziale che è costituita da centri di salute mentale, comunità terapeutiche e psichiatria forense. Per raggiungere questo obiettivo l’assessorato ha collaborato con la magistratura, il dipartimento di amministrazione penitenziaria e gli ordini degli avvocati. Obiettivi terapeutici. All’interno della Rems sarà assicurata agli ospiti protezione e sicurezza, e verranno attivati processi di cambiamento attraverso percorsi partecipativi alle attività della residenza. “Uno degli obiettivi principali – ha proseguito Arru- è migliorare la qualità della vita, ridurre i tratti patologici della personalità e portare queste persone a sviluppare capacità individuali e personalità autonoma”. Le attività. I pazienti saranno impegnati in attività psico-educazionali e di psicoterapia individuale e di gruppo, interventi riabilitativi quali musicoterapia, arte terapia, attività manuali e sportive. |
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SALUTE, MARONI: AGENZIA INDIPENDENTE SI OCCUPERÀ DEI CONTROLLI IN SANITÀ |
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Milano, 21 luglio 2015 - "Per migliorare i controlli nel Sistema socio-sanitario ci sarà un´agenzia autonoma indipendente, che si occuperà dei controlli. Noi, come Regione, dobbiamo fare la programmazione, dobbiamo dire cosa serve ai cittadini lombardi, anche per il futuro, perché stimiamo che nei prossimi 20 anni aumenterà la vita media e quindi, con un invecchiamento della popolazione, avremo un aumento delle cronicità, per cui la Regione deve programmare i servizi sul territorio e per il cittadino, poi chiaramente serve un´agenzia indipendente che faccia i controlli, rendendone pubblici anche gli esiti". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo in diretta alla trasmissione televisiva di Telelombardia ´Orario continuato´. Migliorare Ancora Di Piu´ Nostro Sistema Sanitario - "La Lombardia è già un´eccellenza per il suo Sistema socio-sanitario, ma io voglio migliorare questa eccellenza, in particolare riducendo le liste di attesa e cancellando i ticket. Già abbiamo cancellato i ticket per 800.000 anziani lombardi, ma io voglio andare avanti in questa direzione. La riforma del Sistema socio-sanitario serve quindi per migliorare i servizi, riducendo i costi e, in proposito, stimiamo risparmi da 300 milioni, risorse che utilizzeremo per potenziare il sistema, per ridurre i ticket e anche le lista di attesa". "Nell´ottica di ridurre le liste di attesa - ha proseguito Maroni - abbiamo già fatto molto con l´operazione ´Ambulatori Aperti´, con cui abbiamo esteso l´apertura degli ambulatori anche alla sera e al sabato e alla domenica, con oltre 250.000 prestazioni erogate da settembre. Questa è la strada giusta da seguire. Vogliamo migliorare il sistema, per dare risposte concrete e sempre più rapide ai cittadini". |
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TRENTO, ACCREDITAMENTO DELLE STRUTTURE SANITARIE: ARRIVANO I NUOVI CRITERI |
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Trento, 21 luglio 2015 - Sono in arrivo criteri precisi per l´accreditamento delle strutture sanitarie ospedaliere e ambulatoriali. Con la deliberazione approvata ieri dalla Giunta provinciale, su proposta dell´assessora alla salute e solidarietà sociale Donata Borgonovo Re, si approvano i parametri per regolare l´offerta del servizio sanitario provinciale, ovvero i fabbisogni delle attività ospedaliere ed ambulatoriali; inoltre sono stati definiti i criteri per la valutazione di efficienza, qualità e attività svolta dalle strutture pubbliche e private accreditate. "Vogliamo rendere espliciti, sistematizzare i meccanismi e le modalità di valutazione delle strutture sanitarie pubbliche e di quelle private che si accreditano e si convenzionano con l´Azienda provinciale per i servizi sanitari - spiega l´assessora Borgonovo Re - per migliorare la trasparenza, la validità tecnica e l´efficienza del sistema, ma anche per promuovere l´appropriatezza unita alla massima qualità dei servizi e dei percorsi di assistenza". La deliberazione approvata oggi dalla Giunta provinciale approva quindi i parametri di programmazione relativi ai fabbisogni riferiti alle esigenze sanitarie per le attività ospedaliere ed ambulatoriali. Spetta infatti alla Provincia autonoma di Trento definire le modalità di controllo per una regolare e corretta erogazione delle prestazioni, per la qualità dell’assistenza e l’appropriatezza delle prestazioni rese dalle strutture accreditate. Nella scelta tra i diversi enti che erogano le prestazioni necessarie, vanno rispettati principi di trasparenza, qualità, concorsualità e pari opportunità di accesso. Per quanto riguarda l’assistenza ospedaliera con la deliberazione odierna vengono adottati i parametri nazionali, salvaguardando l´attuale dotazione di posti letto, mentre per l’assistenza specialistica ambulatoriale, sono stati determinati parametri e indici di riferimento del fabbisogno di prestazioni, tenendo conto della necessità di mantenere i livelli di assistenza in atto rispetto alle azioni di miglioramento dell’assistenza ospedaliera e al rafforzamento delle cure sul territorio. Parametri relativi ai fabbisogni riferiti alle esigenze sanitarie per le attività ospedaliere Per il fabbisogno relativo all´assistenza ospedaliera in provincia di Trento, rimangono invariati gli standard già deliberati dall´esecutivo lo scorso dicembre con l´approvazione degli indirizzi per il riordino della rete ospedaliera trentina. Parametri relativi ai fabbisogni riferiti alle esigenze sanitarie per le attività ambulatoriali Vengono introdotti nuovi parametri stabiliti in modo da consentire il mantenimento degli attuali servizi e nel contempo consentire all’Azienda sanitaria più flessibilità e adattamento alle esigenze sanitarie contingenti. Tali parametri riguarderanno l’attuale offerta di specialistica ambulatoriale, erogata attualmente da un numero di 58 strutture accreditate (private o di altri enti pubblici come le Aziende pubbliche di servizi alla persone), mentre l’Azienda sanitaria eroga direttamente attività di specialistica ambulatoriale in complessivi 10 presidi ospedalieri e quasi 100 strutture ambulatoriali. I nuovi parametri sono: 1.Diagnostica per immagini: 0,85 prestazioni/abitante annue; 2.Diagnostica di laboratorio: 10,85 prestazioni/abitante annue; 3.Terapia fisica, respiratoria e riabilitazione: 1,3 prestazioni/abitante annue; 4.Altre prestazioni di specialistica ambulatoriale: 3,5 prestazioni/abitante annue; 5.Punti di prelievo per la medicina di laboratorio: 55 punti. Questi parametri sono da intendersi come tetti massimi che possono essere superati nella misura massima del 15% in relazione ai seguenti indici: •assicurazione di un´efficace competizione fra le strutture accreditate; •soddisfazione della domanda sul territorio provinciale, considerati gli scenari epidemiologici e di contesto esterno; •ottimizzazione dei livelli di accessibilità delle prestazioni; •livelli di specializzazione dell´offerta, correlati all´evoluzione di assetti strutturali, modelli erogativi e tecnologici nel servizio sanitario provinciale. I nuovi parametri, con la possibilità di superamento fino al 15%, risultano leggermente più alti dell´attuale produzione, da un lato in modo da garantire il mantenimento degli attuali servizi, dall´altro per consentire all´Azienda sanitaria, in sede di scelta dei contraenti, più flessibilità e adattamento alle esigenze sanitarie contingenti. Con lo stesso dispositivo sono stati approvati anche i criteri tecnici di indirizzo per la selezione dei soggetti erogatori e per la definizione degli accordi contrattuali da parte dell´Azienda sanitaria con le strutture private, poiché la qualità di soggetto accreditato non costituisce da sola diritto a sottoscrivere un accordo contrattuale con l’Azienda. Infine ultimo ma fondamentale passaggio, la delibera definisce nel dettaglio i criteri di valutazione dell´efficienza e della qualità delle attività svolte e dei risultati raggiunti dalle strutture pubbliche e private accreditate. Si individuano criteri generali di appropriatezza, per il miglioramento generale della qualità dell’assistenza e si prevede la costituzione di un apposito nucleo nominato dall´Assessorato che svolgerà una sistematica attività di monitoraggio e verifica sia sulle strutture ospedaliere e sia su quelle ambulatoriali. |
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REGIONI: SERRACCHIANI, NON TUTTE LE SPECIALI SONO ABISSO DI SPRECHI |
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Trieste, 21 luglio 2015 - "Impariamo a distinguere, altrimenti si rischia di fare più torti di quelli che si vogliono denunciare e raddrizzare: non tutte le regioni speciali sono abisso di sprechi e di privilegi". Lo afferma la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, replicando a quanto scrive Sergio Rizzo nel suo articolo "I debiti record della Sanità nelle Regioni autonome" pubblicato sul Corriere della Sera di ieri. "Intanto rammarica constatare - rileva Serracchiani - che è dura da perdere l´incallita abitudine di stringere in un solo mazzo realtà molto diverse come di fatto sono le Regioni speciali. Un´analisi più approfondita renderebbe un´immagine meno uniforme ma più aderente alla realtà". "Allo stesso modo, approfondendo le fonti, emergerebbe che il Friuli Venezia Giulia - aggiunge la presidente - non presenta affatto un disavanzo sanitario di 44 milioni riferito al 2013, come riportato nell´articolo. Al contrario, il bilancio consolidato del Servizio Sanitario Regionale ha riportato, nell´anno 2013, un utile di euro 16.557.773,00: cifra accreditata pochi giorni fa dalla Corte dei Conti nel Giudizio di parificazione del rendiconto generale della Regione Friuli Venezia Giulia. Anche nel 2014 l´utile si attesta intorno ai 16 milioni". "Alla luce della requisitoria del Procuratore regionale e della Relazione della Corte dei Conti - prosegue Serracchiani - appare quindi azzardato e lontano dalla verità sostenere che non esiste monitoraggio sulla spesa sanitaria del Friuli Venezia Giulia". "Corretto sarebbe inoltre aggiungere che il Friuli Venezia Giulia - ricorda la presidente - ha competenza primaria sulla sanità, cioè la paga integralmente con risorse proprie. E siccome alla fine non interviene lo Stato a ripianare gli eventuali debiti (come accade altrove), chi amministra la Regione, per restare in equilibrio, deve tagliare servizi o aumentare le tasse. Noi abbiamo mantenuto i servizi ai cittadini senza aumentare le tasse ma facendo vera spending review". "A questo proposito - prosegue la presidente - si potrebbe anche citare quanto scrive Carlo Cottarelli nel suo recente libro ´La lista della spesa´, dove il Friuli Venezia Giulia è ricordato come ´regione più virtuosa´ rispetto al tasso di ospedalizzazione globale, e quindi capace di generare contenimento delle spese sanitarie". "Ma più semplicemente vorrei dire che amore di verità e senso di responsabilità nei confronti dei cittadini del Friuli Venezia Giulia, e di tutto il Paese, obbligano a correggere cifre e notizie, quando sono sbagliate e fuorvianti. Poiché considero l´autonomia uno strumento per governare meglio spendendo meno, guardo con preoccupazione al fenomeno della banalizzazione e dell´omologazione, che in Italia - conclude Serracchiani - non ha mai portato bene". |
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BASILICATA, MEDICINA DI GENERE: SFIDA PER IL SERVIZIO SANITARIO |
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Potenza, 21 luglio 2015 - La Medicina di Genere è un’esigenza del servizio sanitario. La sfida dei prossimi anni sarà rappresentata dallo sforzo di garantire ad ognuno servizi e cure basati sul proprio profilo di salute, tenendo conto della variabilità individuale nel rapporto fra struttura genetica, fattori ambientali, stile di vita e storia dell’individuo. In questo contesto parlare di Medicina di Genere non significa parlare di terapie mirate solo per le donne ma di medicina di uomini e donne con differenti livelli culturali, inseriti in particolari contesti ambientali e sociali capaci di determinare differenti stili di vita e di comportamento. E’ il concetto ribadito durante il workshop “Basilicata Women Friendly” nella sala Inguscio della Regione, per mettere a fuoco le azioni intraprese e quelle da intraprendere per tutelare la salute della donna. “Ci portiamo al centro del mondo – ha esordito l’assessore regionale alle Politiche della Persona Flavia Franconi – la teoria si trasforma in azioni concrete. La Basilicata si distingue nel panorama nazionale, e non solo, per aver investito sulla medicina di genere. Nella finanziaria del 2015 la Regione ha destinato 5 milioni e mezzo di fondi ai punti nascita i cui lavori saranno ultimati entro il prossimo mese di settembre. Ieri a Matera è arrivato un macchinario per la diagnosi delle malattie genetiche. Uno strumento validissimo che servirà a tutti i lucani. Fino al 1991 è prevalso il pregiudizio di genere. Nel 2013 la medicina di genere è diventata una priorità in Europa. Con la delibera 662 la Regione Basilicata obbliga l’inserimento della medicina di genere nella broncopolmonite coronarica acuta. Presto sarà attivato l’approccio di genere nella sindrome coronarica acuta e sarà approvato un programma di prevenzione per quanto riguarda la sindrome metabolica e il diabete di tipo Ii. La Basilicata è la prima regione del Sud Italia e la seconda in Italia che inserisce, fra gli obiettivi assegnati ai direttori generali delle Aziende sanitarie e ospedaliere, la realizzazione, nell´ambito dei ´Percorsi diagnostici terapeutici aziendali´, di tutte le azioni terapeutiche, organizzative e innovative volte all’ appropriatezza per il genere di appartenenza, attivando di fatto le politiche ´Women Friendly´". “Naturalmente – ha sottolineato la Franconi – non si può fare medicina di genere se non si formano gli operatori e il prossimo 20 luglio l’Università della Basilicata approverà insieme all’Ordine dei medici di Potenza e Matera l’istituzione di un master di medicina di genere. Tutto il nostro impegno sarà profuso per salvaguardare la salute e la sicurezza delle persone e il prossimo 30 luglio la Regione Basilicata firmerà a Roma insieme all’Agenzia delle Nazioni Unite un memorandum per la Ricerca sul Crimine”. “Le politiche di genere – ha ribadito l’assessore Franconi – si fanno non solo con i soldi ma cambiando mentalità. Dobbiamo combattere per l’equità dei diritti”. E’ necessario quindi un cambio culturale perché la medicina di genere va a sottolineare le specificità. “La Basilicata ha una chance unica – ha evidenziato nel suo intervento Alessandra Liguori dell’United Nations Interregional Crime and Justice Research Inst itute – molte volte i decisori politici non ascoltano gli scienziati. La Franconi rappresenta il policy maker e la scienziata, la Basilicata avrà un grande futuro perché sta attivando programmi che valorizzano la differenza di genere sul diritto alla salute”. Angela Blasi, presidente della Commissione regionale pari Opportunità della Basilicata, ha posto l’accento sull’eguaglianza che deve garantire le differenze. Maria Anna Fanelli, consigliera regionale di parità della Basilicata ha detto che l’azione intrapresa dalla Regione Basilicata porterà a regime iniziative importanti. “Le diversità vanno sostenute” – ha concluso il presidente della Regione Marcello Pittella, che ha sottolineato le competenze nel campo medico-scientifico dell’assessore Franconi. “Ritengo che le cose fatte in questo anno e mezzo servono a costruire, siamo all’avanguardia. Siamo tutti consapevoli che c’è una spending review e che le norme vanno rispettate. Programmiamo insieme le politiche, facciamo rete. Dobbiamo saper dialogare, approfondire, discutere. Costruiamo tutti insieme una rete d’informazione e comunicazione. Continueremo ad investire nella medicina di genere e nella prevenzione. Facciamo sintesi delle nostre peculiarità. Aiutiamoci e andiamo avanti sulla strada imboccata”. |
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SALUTE: FVG, NUOVI CRITERI PER ATTI AZIENDALI STRUTTURE SANITARIE |
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Trieste, 21 luglio 2015 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore alla Salute all´Integrazione socio-sanitaria, Maria Sandra Telesca, ha approvato il documento "Principi e criteri per l´adozione dell´Atto aziendale", che costituisce il riferimento di metodo per la stesura di una proposta di Atto aziendale da parte delle Aziende per l´assistenza sanitaria (Aas n.2, Aas n.3 e Aas n.5), dell´Ente per la gestione accentrata dei servizi condivisi (Egas) e degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs). La delibera approvata fissa, inoltre, al 30 settembre il termine ultimo per l´invio della proposta alla direzione della Salute della Regione. Fanno eccezione l´Ass n.1, l´Aouts, l´Ass n.4 e l´Aouud che dovranno presentarlo a valle della stipula dei protocolli d´intesa fra Regione e Università. "Con la nuova configurazione delle Aziende per l´assistenza sanitaria conseguente all´applicazione della legge 17/2014 che ha dato avvio alla riforma del Servizio sanitario regionale (Ssr) - ha sottolineato l´assessore Telesca - è necessaria la riformulazione, da parte dei nuovi enti, degli atti aziendali. Questi dovranno esplicitare i valori sui quali si fonda l´Azienda per perseguire la propria missione di sanità pubblica, che pone il cittadino al centro di ogni forma organizzativa". La delibera apre, dunque, ad una nuova filosofia organizzativa che punta ad un modello più attuale e consono a garantire la continuità delle cure nell´ambito di percorsi assistenziali integrati multi-professionali. "Le caratteristiche dei pazienti, sempre più complessi - ha precisato Telesca - richiedono, infatti, con sistematicità un approccio multi-disciplinare e multi-professionale, con percorsi assistenziali che travalicano l´unità operativa, il dipartimento ed il presidio ospedaliero. Questo impone di realizzare un sistema di relazioni stabili fra le diverse strutture aziendali che favorisca la cooperazione tra le organizzazioni. Inoltre, la realizzazione di reti regionali per il trattamento di diverse patologie deve tradursi nel saper stare all´interno di un sistema più ampio fatto di regole, comportamenti e relazioni". Nello specifico, l´Atto aziendale è lo strumento per attuare un modello di ente che risponda, sul piano organizzativo e funzionale, ad una chiara identificazione delle articolazioni presenti nella struttura aziendale, per ognuna delle quali devono essere evidenziati la funzione e la corrispondente competenza oltre che una precisa individuazione dei poteri di indirizzo e controllo, gestionali, tecnici ed amministrativi attribuiti ai responsabili. Questo documento definisce "chi e cosa fa" all´interno dell´organizzazione e stabilisce anche come, in relazione al contesto organizzativo aziendale. Un altro tema di interesse, evidenziato nei criteri, è quello connesso alla responsabilità legato al sistema dei controlli che ogni atto aziendale deve esplicitare. |
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SANITÀ NEL LAZIO: UN PASSAGGIO STORICO PER LA STABILIZZAZIONE DEI PRECARI |
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Roma, 21 luglio 2015 - Sarà avviato entro il 2015 un piano triennale per la stabilizzazione dei precari della sanità del Lazio. La Regione ha firmato un protocollo con le principali organizzazioni che porterà gradualmente alla stabilizzazione del personale. Il provvedimento è rivolto ai lavoratori con contratto di lavoro a tempo determinato: l’obiettivo è proprio quello di eliminare, nel rispetto dei limiti imposti dal Piano di rientro, la piaga del lavoro precario nelle strutture della sanita del Lazio. A settembre sarà pubblicato il decreto che specificherà ulteriormente le procedure operative. La proposta della Regione: modificare la percentuale di deroghe al blocco del turn over. Per avviare questa operazione storica, la Regione ha proposto ai Ministeri di passare la percentuale di deroghe al blocco del turnover dal 15% al 30% a partire dalla seconda metà del 2015. Un’operazione in linea con quanto previsto dai programmi operativi 2013-2015: a partire dal riordino della rete ospedaliera, dell’emergenza e delle reti “tempo dipendenti” e degli Atti aziendali e in generale dal lavoro che è stato condotto in questi due anni dalla Regione per uscire dal deficit della sanità. In questa fase, tra l’altro, le diverse aziende sanitarie sono impegnate a definire la propria dotazione organica, in conseguenza degli atti aziendali adottati dei mesi scorsi. Il percorso di stabilizzazione andrà avanti nel corso di tre anni, e proprio per questo i contratti a tempo determinato saranno prorogati fino al 31 dicembre 2018 e non di anno in anno come avveniva in passato, per consentire la progressiva attuazione del provvedimento. Per quanto riguarda le forme di lavoro atipico, nelle prossime settimane, il 29 luglio prossimo, ci sarà incontro proprio per definire come arrivare alla stabilizzazione anche di questi lavoratori. “Siamo ad un passaggio storico- lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: dopo aver ridefinito un quadro programmatorio certo e condiviso per governare la sanità del Lazio anche nei prossimi anni e aver nello stesso tempo risanato i conti, possiamo oggi programmare la fine del precariato per le migliaia di medici, infermieri, tecnici che lavorano anche da dieci e più anni con contratti a tempo determinato nella nostra sanità. Si tratta di migliaia di persone a cui oggi diamo una concreta speranza di stabilizzazione indicando tempi e modi del processo che si avvia con questo protocollo. E’ una bella notizia”- – ha detto ancora Zingaretti. |
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SALUTE: FVG, NESSUNA SOPPRESSIONE SERVIZI ASS. VOLONTARIATO |
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Trieste, 21 luglio 2015 - "Una lettura errata dell´abrogazione. Noi facciamo l´interesse dei cittadini creando le condizioni per assegnare questi servizi in modo trasparente a chi li svolgerà al meglio e con costi sostenibili. Se la qualità e i costi delle associazioni di volontariato saranno convenienti continueranno a svolgere i servizi. Negli interessi dei cittadini vogliamo massima trasparenza e legalità". Così l´assessore regionale alla Salute Maria Sandra Telesca ha replicato alle osservazioni del consigliere regionale Rodolfo Ziberna, il quale ha paventato la possibilità che venisse soppressa la possibilità di stipula di convenzioni tra il sistema sanitario regionale e le associazioni di volontariato (ad esempio riguardanti il trasporto sanitario) attraverso l´abrogazione dell´art.16 bis del provvedimento regionale 12/1995. "Quella norma - ha spiegato l´assessore Telesca riferendosi proprio all´art.16 bis della legge regionale 12 del 1995 - non è mai stata applicata realmente: occorreva infatti predisporre un regolamento di attuazione che non è mai fatto in tutti questi anni e che oggi, se formulato, addirittura non consentirebbe il rispetto della normativa successivamente intervenuta". |
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CAMPANIA: PRESIDENTE DE LUCA: DISABILI E STABILIZZAZIONE PRECARI SANITÀ, DUE FALSI DI CALDORO |
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Napoli, 21 luglio 2015 - Disabili. Primo falso. Riceviamo dalla dott.Sa Rosanna Romano Direttore delle Politiche Sociali della Regione Campania la seguente comunicazione. “Per il 2015 Il Fondo Nazionale Politiche Sociali è di 28 milioni; il Fondo Nazionale non Autosufficienza è di 33 milioni; quello regionale, ad oggi, ammonta a 15 milioni 800mila euro derivanti dalla sovratassa automobilistica”. Inoltre il Decreto 108 del 10 ottobre 2014 aveva drasticamente tagliato l’assistenza a 1600 disabili con patologie intellettive. Grazie alla decisione del Presidente Vincenzo De Luca, attraverso una variazione di bilancio, si recuperano altri 15 milioni di euro, raddoppiando il fondo esistente ed allineandolo ai capitoli nazionali. Stabilizzazione Precari. Secondo falso - Non è agli atti della Regione Campania che una lettera prot. 868 del 11.05.2015 nella quale si legge che “ appare evidente la necessità….. Di procedere alla proroga dei contratti a tempo determinato fino al 31.12.2018”. Pubblichiamo il documento integrale affinché ognuno si renda conto che siamo di fronte a parole e non a fatti concreti |
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SALUTE: FVG, ECCELLENZA NUOVE AREE EMATOLOGIA UDINE |
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Udine, 21 luglio 2015 - L´inaugurazione rappresenta un traguardo significativo nell´ambito dell´innovazione sanitaria; dà grandi speranze sul lavoro che stiamo portando avanti e che auspichiamo dia presto i suoi frutti. Oggi abbiamo la dimostrazione di quello che vogliamo realizzare quando parliamo di qualità, di ospedale universitario: qui possiamo apprezzare la cura del paziente, la clinica di eccellenza con un´assistenza importante, una ricerca scientifica di livello e una grande capacità organizzativa. E´ quanto ha dichiarato l´assessore regionale alla Salute Maria Sandra Telesca intervenendo oggi all´inaugurazione delle nuove aree operative della Clinica ematologica e Centro trapianti del nuovo Ospedale di Udine. Si tratta di una struttura nuova che permette, come ha riferito il direttore della Clinica Renato Fanin, per la prima volta, di avere il Centro trapianti separato dalla degenze comuni: "in questo modo c´è un team dedicato, separato dall´Ematologia convenzionale e questo ampia le possibilità di ricovero e le dimensioni della Clinica". I posti letto diventano 49 e quasi tutti sono in stanza singola e "ciò rappresenta - ha chiarito Fanin - un salto di qualità per questo tipo di pazienti che devono essere protetti ed isolati". Telesca, nel suo intervento, ha ripreso uno degli obiettivi previsti per il 2016 ed elencati da Fanin, quello dell´attenzione all´assistenza domiciliare: "anche quando - ha riferito - c´è un altissimo livello, un´eccellente qualità e una ricerca scientifica avanzata, non va dimenticato che tutto va orientato al paziente e ai suoi familiari". In quest´ottica l´assessore ha voluto ringraziare l´impegno dell´Associazione italiana conto le leucemie-linfomi e mieloma (Ail) il cui supporto per le famiglie dei pazienti è particolarmente importante. Il trasferimento nelle nuove aree, sempre secondo l´assessore, garantisce una migliore e più efficace organizzazione logistica per un reparto che affronta malattie che spesso colpiscono i giovani ma che oggi trovano risposte grazie ai passi avanti fatti nel campo scientifico. "In questi 10 anni - ha precisato - abbiamo visto un´evoluzione della ricerca, che è fondamentale, e che ha permesso una migliore capacità di cura di pazienti e quindi una maggiore percentuale di guarigione". Accanto all´assessore Telesca e al direttore Fanin, è intervenuto anche Mauro Delendi, commissario straordinario dell´Azienda ospedaliero universitaria Santa Maria della Misericordia di Udine e numerosi altri rappresentanti istituzionali. |
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LOMBARDIA. CALDO: LA STRATEGIA MIGLIORE È LA PREVENZIONE DALLE ASL LE 10 REGOLE PER VIVERE BENE CON ALTE TEMPERATURE |
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Milano, 21 luglio 2015 - "La strategia migliore per affrontare i disagi delle alte temperature è prevenire, con adeguati comportamenti, ogni possibile situazione potenzialmente a rischio. Per questo motivo Regione Lombardia, per il tramite delle Asl, ha messo in campo una significativa campagna di sensibilizzazione ed informazione. Siamo prima di tutti noi i medici della nostra salute". Così ha dichiarato Mario Mantovani, vicepresidente ed assessore alla Salute di Regione 2 Lombardia, illustrando le azioni promosse dalle varie aziende sanitarie per affrontare l´ondata di calore che in questi giorni sta colpendo con particolare intensità il nord Italia e la Lombardia. Informarsi E Prevenire - "Sul fronte dell´emergenza urgenza, grazie ad Areu, siamo in grado di governare ogni situazione, supportando i cittadini in particolari momenti di bisogno. Nel contempo i nostri ospedali e i nostri Pronto Soccorso, grazie alla dedizione e all´impegno di medici ed operatori, stanno gestendo con particolare intensità i tanti utenti in arrivo perché affetti da patologie legate a colpi di calore. Il modo più opportuno però per affrontare con serenità i disagi di questi giorni è proprio quello di informarsi e di prevenire. E su questo fronte, sono molteplici le azioni messe in campo da Regione Lombardia". Il Disagio Del Calore - Il servizio meteorologico di Arpa dal 1 giugno al 15 settembre, in tempo reale, pubblica il bollettino "Humidex" dove viene evidenziata la temperatura percepita applicando all´aria un fattore di correzione connesso all´umidità relativa. I risultati, visionabili su quasi tutti i siti internet della varie Asl, consentono di pianificare adeguatamente eventuali spostamenti ed attività, rappresentando anche per medici ed operatori un valido strumento di monitoraggio. Il Bello Del Caldo - Sempre su quasi tutti i siti istituzionali delle Asl oltre che su quello di Regione Lombardia è pubblicato l´opuscolo "Solo il bello del caldo - 10 regole d´oro per affrontare il caldo estivo" (www.Sanita.regione.lombardia.it ) un decalogo con dieci consigli per poter vivere con serenità e responsabilità le giornate di questi mesi di caldo. Le Dieci Regole: 1. Ricordati di bere spesso; 2. Evita di uscire e svolgere attività fisica nelle ore più calde del giorno (dalle 11.00 alle 17.00); 3. Apri le finestre di casa al mattino e abbassa imposte e tapparelle di giorno per non fare entrare il sole; 4. Rinfresca l´ambiente in cui soggiorni; 5. Ricorda di coprirti quando passi da un ambiente molto caldo a uno con aria condizionata; 6. Quando esci proteggiti con cappelli e occhiali scuri; in auto accendi il climatizzatore, se disponibile, abbassando di alcuni gradi rispetto all´aria esterna, e in ogni caso usa le tendine parasole, specie nelle ore centrali della giornata; 7. Indossa indumenti chiari, non aderenti, di fibre naturali (lino o cotone); evita le fibre sintetiche che impediscono la traspirazione e possono provocare irritazioni, pruriti e arrossamenti; 8. Bagnati spesso polsi e braccia e bagnati subito con acqua fresca in caso di mal di testa provocato da colpo di sole o di calore, per abbassare la temperatura corporea; 9. Consulta il medico se soffri di pressione alta (ipertensione arteriosa) e non interrompere o sostituire di tua iniziativa la terapia; 10. Non assumere regolarmente integratori salini senza consultare il tuo medico curante. Filo Diretto Con Le Istituzioni - Diverse poi sono le Asl che, spesso in collaborazione con associazioni locali, offrono la possibilità di un numero verde diretto. Si tratta di un servizio a supporto di persone fragili - anziani e disabili - esposte più facilmente ai danni causati da elevate temperature, destinato anche per fornire informazioni circa comportamenti utili da adottare. Nel caso di emergenze sanitarie è necessario fare invece riferimento al 118. Assistenza Domiciliare - In alcune realtà sono stati attivati Sportelli Informativi al fine di fornire informazioni con particolare attenzione alle persone in condizione di fragilità psicofisica e/o della terza età, anche prevedendo grazie alla rete dei servizi socio-sanitari l´attivazione del servizio di assistenza domiciliare integrata o la disponibilità e le modalità di accesso alle Rsa (case di riposo) e altre strutture residenziali e/o diurne, anche per brevi periodi. Pianificazione Preventiva - "Regione Lombardia ha intrapreso una pianificazione preventiva per eventuali periodi di emergenza come quello che stiamo affrontando. Tutte le Asl - ha concluso Mantovani - sono attive anche se con modalità differenti in relazione ai territori ed alle reti di supporto con associazioni e comuni. Ciascuno di noi potrà dunque limitare i disagi e i problemi mediante l´adozione di comportamenti appropriati". |
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PRESIDENTE: SERRACCHIANI, GLI SCOUT AMBASCIATORI DEL FVG NEL MONDO |
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Udine, 21 luglio 2015 - "Sentirsi ambasciatori del Friuli Venezia Giulia in un Paese lontano - e in realtà nuove e diverse -consentirà ai giovani scout che parteciperanno al raduno mondiale in programma in Giappone di costruire un ulteriore e importante tassello della loro formazione. Ci sono le condizioni per formare i giovani verso un´Europa migliore, e il movimento scoutistico possiede i requisiti per accompagnare lungo la strada più adatta i cittadini di domani". Con queste parole la presidente della Regione, Debora Serracchiani, ha voluto salutare a Udine la delegazione degli scout del Friuli Venezia Giulia che prenderà parte, in Giappone, dal 27 luglio all´8 agosto prossimi, al terzo World Scout Jamboree, il grande evento mondiale che richiama giovani da tutto il mondo accomunati dall´idea di Robert Baden-powell, l´educatore inglese che nel 1907 ideò lo scoutismo. Incontro internazionale che si tiene con frequenza quadriennale e che si prevede farà confluire in Giappone, nella città di Yamaguchi, quasi 40 mila scout provenienti da 164 Paesi, sviluppandosi attorno ai temi dell´energia, della innovazione e dell´armonia. "Una grande esperienza, un modo - ha rimarcato la presidente - per mettere assieme i tasselli del percorso formativo che gli scout perseguono nel corso dell´anno, e che essi sapranno vivere con consapevolezza". "I nostri giovani - ha concluso Serracchiani - hanno a disposizione tutti gli strumenti per poter costruire il futuro dell´Europa". Al raduno in Giappone parteciperanno 756 ragazzi italiani tra i 14 e i 16 anni, selezionati a livello nazionale per vivere quest´esperienza assieme ai loro accompagnatori, che li guideranno a conoscere le abitudini e i costumi del Paese nipponico. In particolare i giovani potranno avvicinare e condividere con gli scout di tutto il mondo questo evento e nel contempo conoscere da vicino le abitudini del Paese che li accoglierà. Potranno infatti vivere nella città nipponica alcune giornate ospiti delle famiglie. Del gruppo del Friuli Venezia Giulia faranno parte 24 giovani, appartenenti al Corpo nazionale giovani esploratori (Cngei) e dell´Associazione guide e scout cattolici italiani (Agesci), le due organizzazioni che fanno parte della Federazione italiana dello scoutismo (Fis). A guidare la delegazione della nostra regione sarà Filippo Andrighetti, il quale, assieme a Paolo Chiaruttini, commissario regionale del Cngei, e a don Andrea, capo reparto dell´Agesci, ha accompagnato oggi i giovani scout dalla presidente Serracchiani. Il raduno in Giappone coinciderà con il 70.Mo anniversario delle esplosioni atomiche di Hiroshima e Nagasaki. Una rappresentanza degli scout sarà così presente il 6 agosto alla commemorazione delle vittime, alla quale parteciperanno numerosi capi di Stato, per lanciare un messaggio di pace al mondo intero. Infine, mentre è stato ricordato che quest´anno si festeggia il centenario della fondazione del gruppo scout di Udine, è altresì stato anticipato che lunedì, a Roma, una rappresentanza degli scout, uno per ciascuna delle regioni italiane, sarà ricevuta dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. |
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BOLZANO: LO SPORT CREA LEGAMI: CONCLUSO L´EUREGIO SPORT CAMP A KüHTAI |
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Bolzano, 21 luglio 2015 - Rollerblade, escursioni in montagna, equitazione: grazie a queste e tante altre attività i giovani sportivi diTirolo, Alto Adige e Trentino si sono divertiti assieme, alternando le due lingue dell´Euregio, italiano e tedesco. Dal 12 al 19 luglio a Kühtai in Tirolo si è tenuto il secondo Euregio Sport Camp. Sessanta giovani tra i dodici e i quattordici anni hanno trascorso una settimana all´insegna dello sport e dell´incontro presso il centro agonistico in altura di Kühtai in Tirolo. I ragazzi svolgendo attività fisica sono stati anche protagonisti di un proficuo scambio linguistico e culturale. "Lo sport unisce le persone, naturalmente anche i giovani. Con lo Sport Camp abbiamo voluto creare una speciale occasione di incontro per giovani dell´Euregio appassionati di sport, fornendo loro la possibilità di sperimentare anche una nuova lingua giocando e di stringere amicizie transfrontaliere", come ha sottolineato il vicepresidente del Tirolo Josef Geisler che nel weekend ha fatto visita all´Euregio Sport Camp insieme all´assessora provinciale allo sport dell´Alto Adige, Martha Stocker. "L´obiettivo dello Sport Camp - così l´assessora Stockeer - è proprio quello di trasmettere ai giovani i vantaggi dell´Euregio e la consapevolezza della regione comune. Per favorire questo scambio, per i partecipanti altoatesini quest´anno sono stati messi a disposizione due posti gratuiti." L´euregio Sport Camp è pensato quale appuntamento annuale per giovani con un background sportivo residenti nella regione europea di Tirolo, Alto-adige, Trentino. Si va da sport di tendenza come i rollerblade e l´american football ad attività classiche come nuoto, equitazione, trekking e molto altro. I giovani sportivi hanno anche la possibilità di allenarsi insieme ad atleti di spicco e sono assistiti da accompagnatori esperti nel favorire lo scambio comunicativo e linguistico. L´edizione 2015 dell´Euregio Sport Camp, che ha riscontrato esiti positivi fra i partecipanti. I giovani hanno trascorso una settimana interessante e ricca di emozioni, stringendo amicizie che vanno oltre le frontiere. Oltre alle attività sportive si sono state serate informative sulla nutrizione, la prevenzione contro il doping e l´allenamento defatigante. |
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SPORT, UNA VENTINA DI ATLETI DI LIGURIA AI CAMPIONATI MONDIALI DI NUOTO IN RUSSIA. |
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Genova, 21 Luglio 2015 - La Liguria sarà presente con una ventina di atleti ai Campionati mondiali di nuoto che cominceranno la prossima settimana a Kazan in Russia e dall´assessore regionale allo Sport Ilaria Cavo parte l´invito "a sostenere questi atleti impegnati in questa grande avventura, bisogna far capire che ci siamo ad aiutare la loro tenacia per far sì che anche questa volta lo sport ligure porti a casa buoni risultati". Lo ha detto l´assessore ligure a margine della presentazione del bilancio della sedicesima edizione di "Stelle nello Sport" che si è conclusa con la consegna di 19 mila 300 euro raccolti a favore dell´associazione Gigi Ghirotti Onlus. I singoli atleti liguri che parteciperanno ai Campionati mondiali di nuoto in Russia, altre agli otto pallanuotisti che fanno parte della Pro Recco e un ligure dell´Altachiara di Napoli, sono le savonesi del nuoto sincronizzato Viola Musso, Lidia Cerruti, Costanza Ferro e Camilla Cattaneo. La formazione della pallanuoto femminile è composta da Teresa Frassinetti di Bogliasco, Lidia Cerruti si Savona, Giulia Emmolo e Francesca Omeri di Imperia. Del team del nuoto maschile e femminile fanno parte: Francesco Pavone ( Andrea Doria, Genova), Erica Musso di Savona, Ilaria Scarcella, genovese, passata all´Aniene di Roma e Marrtina Carraro, anch´essa genovese trasferita a Parma. Gli atleti della Pro Recco nel Settebello azzurro sono: Matteo Aicardi, Francesco Di Fulvio, Pietro Figlioli, Andrea Fondelli, Massimo Giacoppo, Alex Giorgetti, Stefano Tempesti e Niccolò Gitto, insieme con il chiavarese Stefano Luongo, in forza all´Altachiara. |
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