Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MARTEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Martedì 21 Luglio 2015
AGRICOLTURA SPAZIALE: BIOPIC LA STARTUP INNOVATIVA CHE VUOLE PORTARE GLI ORTI ITALIANI SULLA LUNA E SU MARTE  
 
Roma - Biopic, www.Biopic.it  la startup innovativa degli orti biologici domestici in casa, il 17 luglio ha partecipato con un intervento durante il convegno Agrispazio “Colonizzare Luna e Marte per nutrire la Terra” la case studies dei suoi orti domestici a Led, selezionata da Lazioinnova con il bando call4innovators e da Regione Lazio per Expo 2015. Biopic, ospitata dall’incubatore di imprese The Hive con sede a Roma e ad Ancona, e partecipata dal fondo di investimento del Gruppo internazionale Greenvale, è attiva nella ricerca agro-spaziale con il suo innovativo sistema di semina protetta, in grado di garantire percentuali di germinabilità elevate anche in condizioni estreme come quelle previste dall’agricoltura spaziale e nella ricerca di soluzioni a risparmio energetico a Led per agricoltura innovativa. Biopic ha esposto nell’area Exibit una miniserra con coperture in polimeri in grado di cambiare la proprietà della luce in maniera passiva, potendo quindi variare il colore della luce diffusa all’interno della serra aumentandone la diffusività (Haze) o selezionando le frequenze del blu e rosso più utili per la crescita delle piante. Grazie all’uso della luce delle lampade a Led Biopic di nuova generazione, sarà presto possibile controllare anche la diffusione degli insetti infestanti sensibili alle radiazioni luminose e diminuire le infezioni dovute ad alcune tipiche malattie fungine. Sarà anche esposto un esemplare di Mimosa Pudica, pianta usata in molti test universitari volti a dimostrare l’esistenza di una memoria nelle piante, come omaggio alla “nuova botanica” la scienza che indaga comportamenti e sensi finora sconosciuti nel mondo vegetale che ha ispirato le soluzioni innovative di Biopic Orto. Per Renato Reggiani Presidente di Biopic srl, :”l’Agrispace, e la ricerca sull’agricoltura spaziale avranno, e nel nostro caso già hanno, grandi ricadute sul modo in cui produrremo il cibo nei prossimi anni. Ad esempio Biopic Ort, utilizza il calore domestico per far crescere un mini orto in salotto, grazie alle luci a Led ed al sistema di semina semplificato e potenziato naturalmente, lo stesso che abbiamo sviluppato ed usato nei test di germinabilità su simulazioni di terreni lunari e marziani. Il nostro scopo è dimostrare la possibilità di usare il terreno lunare e marziano per far crescere le piante, senza dover usare le grandi quantità di acqua e prodotti chimici necessari per le vecchie costose e non sostenibili culture idroponiche. Forse quanto portato sul grande schermo da Ridley Scott con il nuovo film “The Martian – Il sopravvissuto”, che realizza un orto su Marte, sarà realizzato nei prossimi 30 anni ma le applicazioni delle nuove tecnologie sviluppate per l’agricoltura spaziale saranno presto disponibili a tutti, anche per aiutarci a combattere i cambiamenti climatici nelle nostre città aumentandone la biodiversità.  
   
   
DIFFIDA UE LATTE IN POLVERE, DE LUCA: “RIAPRIRE TRATTATIVA CON UNIONE EUROPEA E TUTELARE ECCELLENZE LATTIERO CASEARIE ITALIANE E CAMPANE”  
 
 Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca aderisce alla mobilitazione istituzionale di numerosi Comuni e Regioni, delle associazioni dei consumatori e del comparto agroalimentare italiano contro la diffida dell’Unione Europea che obbliga l’Italia ad eliminare il divieto di detenzione ed utilizzo di latte in polvere per la fabbricazione di prodotti lattiero caseari. “È necessario riaprire - dichiara De Luca - una serrata trattativa con l’Unione europea contro una diffida che rischia di penalizzare fortemente le eccellenze lattiero casearie italiane e soprattutto campane generando anche elementi di concorrenza sleale tra le aziende dell’Europa. Vanno tutelati - prosegue De Luca - i diritti dei consumatori, il patrimonio di competenze degli addetti al comparto, la qualità della materia prima. Bisogna salvaguardare le modalità produttive che hanno reso alcuni prodotti italiani, su tutti la mozzarella di bufala campana dop, delle vere e proprie eccellenze gastronomiche mondiali. La Regione Campania è pronta a fare la sua parte in ogni sede istituzionale”, conclude il presidente De Luca.  
   
   
LOMBARDIA, ASSESSORE: AI COMMISSARI EUROPEI PORTERÒ FORMAGGI CON VERO LATTE LOMBARDO DICIAMO NO ALL´USO DI LATTE IN POLVERE PER I NOSTRI PRODOTTI  
 
Milano - "Mi adopererò perché i commissari europei possano trovare sulle loro scrivanie qualcuno dei nostri ottimi formaggi lombardi, quelli realizzati con il vero latte delle mucche lombarde. Così la Commissione Europea potrà capire la follia di voler obbligare anche il nostro Paese nel dare il via libera all´utilizzo dei surrogati del latte per la produzione di formaggi. In Lombardia vogliamo qualità ed eccellenza e su questo non siamo disposti a trattare". Così dichiara Mario Mantovani, vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia, nel commentare la richiesta dell´Europa di rivedere la legge n°138 dell´11 aprile 1974 per consentire a quei formaggi non coperti da disciplinari di produzione (come ad esempio il grana padano, il bitto, il taleggio ed il gorgonzola) di utilizzare come materia prima, al posto del latte crudo,2 latte disidratato e ricostituito con acqua. Latte Lombardo Di Altissima Qualità - "In Lombardia viene prodotto il 41% del latte nazionale - ricorda Mantovani -, circa 4,500.000 tonnellate annue in 6000 allevamenti che hanno raggiunto livelli pari a vere e proprie industrie alimentari. Il latte prodotto oltre a rispettare i requisiti previsti raggiunge elevati livelli qualitativi e nutrizionali grazie ad una particolare attenzione sull´alimentazione animale". Controlli Per Sicurezza Alimentare - "Da parte di Regione Lombardia il sistema dei controlli è peraltro molto attento in tutte le fasi - assicura il vice presidente -, dal campo alla tavola, e il valore dei nostri prodotti sia da un punto di vista di sicurezza alimentare che qualitativo è riconosciuto a livello mondiale. Noi mettiamo in campo su questo settore oltre 650 veterinari in tutte le province lombarde. Oggi le produzioni di formaggi in Lombardia sono volte a mantenere questi fattori di eccellenza, valorizzando oltre alla produzione industriale tutta quella rete di piccoli produttori che preparano i formaggi a latte crudo". No A Formaggi Con Polvere Di Latte - "I formaggi prodotti con polvere di latte avranno invece un minor valore nutrizionale - spiega - perché il processo che porta all´essicazione della materia prima prevede l´impiego di alte temperature con inattivazione di proteine, vitamine ed enzimi che fanno del latte crudo una materia inestimabile". Europa Affronti I Suoi Problemi - "Riteniamo non accettabile che per tutelare il principio di una libera circolazione delle merci possa venir meno la qualità dei prodotti alimentari che sono acquistati e consumati dai cittadini lombardi - conclude l´assessore alla Salute -. L´europa lasci stare il latte lombardo e si occupi piuttosto dei tanti problemi che anche in modo drammatico stanno affliggendo le Istituzioni europee, con le gravi conseguenze di ordine politico ed economico cui stiamo purtroppo sempre più assistendo".  
   
   
DOMANDE E RISPOSTE SULLA XYLELLA FASTIDIOSA  
 

Bruxelles - Cos´è la Xylella fastidiosa? La Xylella fastidiosa (Wells e al.) è uno dei batteri delle piante più pericolosi al mondo e provoca tutta una serie di malattie che determinano un enorme impatto economico per l´agricoltura. Dall´ottobre 2013 un ceppo di questo batterio si sta diffondendo in Puglia, per il momento il primo e unico focolaio confermato nell´Ue, che interessa per lo più gli oliveti. La Xylella fastidiosa è disciplinata nell´Ue quale organismo da quarantena ai sensi della direttiva 2000/29/Ce del Consiglio ("direttiva sulla salute delle piante") concernente le misure di protezione contro l´introduzione nella Comunità di organismi nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali e contro la loro diffusione nella Comunità. Pertanto l´introduzione e la diffusione di questo organismo in tutti gli Stati membri va vietata. La direttiva sulla salute delle piante impone agli Stati membri l´obbligo di adottare, una volta accertata la presenza dell´organismo e indipendentemente dai sintomi, tutte le misure necessarie per la sua eradicazione o, qualora ciò sia impossibile, per impedirne l´ulteriore diffusione. Il batterio vive sullo xilema delle piante e viene diffuso di solito da insetti come la sputacchina, le cicale e le oncometopie che si nutrono dello xilema. Il Philaenus spumarius, una sputacchina molto comune, polifaga e abbondante sugli olivi, è noto per essere il vettore responsabile della trasmissione del batterio in Puglia. I sintomi associati alla presenza della Xylella fastidiosa nelle piante variano notevolmente e possono portare alla morte della pianta entro pochi anni, a seconda della specie vegetale ospite, della gravità dell´infezione e delle condizioni climatiche. Secondo la letteratura scientifica circa 300 specie di piante sono suscettibili al batterio e associate alle quattro diverse sottospecie di Xylella fastidiosa; tuttavia non tutte sono suscettibili alla malattia.Il ceppo identificato in Puglia è ritenuto una nuova variante genetica di Xylella fastidiosa, sottospeciepauca, per cui la gamma di piante ospiti è ancora poco chiara. Non lo si è ancora trovato sugli alberi di agrumi e sulla vite, ma i test di patogenicità sono ancora in corso. Tuttavia, a causa del gran numero di piante ospiti confermate (ad esempio olivi, susini) o potenziali (ad esempio piante di agrumi e viti) e l´abbondanza e l´ampia diffusione degli insetti vettori, il rischio di ulteriore diffusione di questo parassita in altre parti dell´Italia e nel resto dell´Ue è estremamente elevato. Dal febbraio 2014 sono in atto misure d´emergenza dell´Ue per combattere questo organismo. Tale misure sono state perfezionate nel luglio 2014 e ulteriormente rafforzate nel maggio 2015 al fine di prevenire l´ulteriore diffusione del batterio nell´Ue. Domande e risposte Quali misure ha adottato la Commissione per prevenire l´ulteriore diffusione sul territorio dell´Unione? A causa della notevole incertezza quanto alla piena gamma delle piante ospiti suscettibili al ceppo pugliese (11 specie e 2 generi attualmente disciplinati), le misure d´emergenza dell´Ue stabiliscono requisiti rigorosi per il movimento nelle e fuori dalle aree colpite per quanto concerne un lungo elenco di piante specificate consistenti di 160 specie e 27 generi di piante per piantagione, eccettuate le sementi, compresi la vite e le piante di agrumi. L´intera provincia di Lecce, dichiarata zona infetta, è sottoposta a misure di contenimento ed è circondata da un´ampia zona cuscinetto di 20 km esente dal batterio. Una zona di sorveglianza intensificata deve essere stabilita attorno alla zona delimitata di Lecce per assicurare l´individuazione precoce di nuovi focolai. Una zona delimitata specifica (zona infetta + zona cuscinetto) è stata inoltre stabilita attorno al nuovo focolaio di Oria, nella provincia di Brindisi, in cui si applicano rigorose misure di eradicazione. - I focolai riscontrati fuori della provincia di Lecce (ad esempio nel comune di Oria, in provincia di Brindisi) sono oggetto di misure di eradicazione molto rigorose che comprendono il taglio raso di tutte le piante ospiti (11 specie e 2 generi), indipendentemente dal loro status sanitario, in un raggio di 100 m attorno alle piante infette; - i focolai nella provincia di Lecce sono soggetti a misure di contenimento che prevedono almeno la rimozione di tutte le piante infette (non il taglio raso) in un´area di 20 km, nella parte settentrionale della provincia, adiacente alle vicine province di Brindisi e Taranto, nonché in prossimità dei siti autorizzati di coltivazione (ad esempio vivai, centri per il giardinaggio) e siti di piante con valore scientifico, culturale o sociale; - il movimento fuori delle zone delimitate di piante specificate che è autorizzato soltanto se tali piante sono coltivate in siti autorizzati, in condizioni protette, adeguatamente campionate e verificate prima del movimento, con notifica del luogo di destinazione all´autorità competente nazionale, compresi i requisiti in materia di tracciabilità. Tali misure avranno un impatto significativo sulla provincia di Lecce e sulle vicine province di Brindisi e Taranto a causa dell´importanza economica e culturale della produzione olivicola della zona colpita. La zona oggetto delle misure d´emergenza dell´Ue ha una superficie di 570 200 ettari. La provincia di Lecce, con una superficie di 350 000 ettari, possiede circa 12 580 000 olivi, dei quali 2 900 000 ultra centenari. Tuttavia, poiché la grande maggioranza di queste piante è ancora sana, si deve fare il massimo per evitare che siano infettate. In che modo la Commissione intende prevenire l´ulteriore introduzione della Xylella fastidiosa da paesi terzi? Le vigenti regole all´importazione sono state ulteriormente rafforzate e le importazioni di piante specificate (160 specie e 27 generi) da paesi terzi sono possibili soltanto se le piante sono state coltivate in condizioni protette e se, prima dell´esportazione e all´arrivo nell´Ue, sono ispezionate, campionate e verificate per accertare l´assenza del batterio. Le condizioni per il movimento di queste piante importate all´interno dell´Ue vengono applicate in modo rigoroso. Le importazioni da paesi o da zone esenti da parassiti sono possibili soltanto se lo stato sanitario di tali zone è stato previamente notificato in via ufficiale alla Commissione. È proibita l´importazione dall´Honduras o dalla Costa Rica di piante di Coffea per la piantagione. Vi è un qualche sostegno finanziario per gli agricoltori danneggiati dalla Xylella fastidiosa? Un cofinanziamento fitosanitario dell´Ue può essere concesso per l´attuazione dei programmi di sorveglianza e delle campagne di eradicazione/contenimento in forza del regolamento (Ue) n. 652/2014. Sempre in forza di questo quadro giuridico il contributo finanziario dell´Ue per indennizzare i proprietari del valore delle piante distrutte sarà possibile soltanto a partire dal 2017. È attualmente in discussione un sostegno finanziario aggiuntivo nel quadro della politica agricola comune dell´Ue. È previsto inoltre un bando di gara specifico di ricerca sulla Xylella fastidiosa nel contesto dell´imminente programma di lavoro 2016/2017 di Orizzonte 2020 che intende promuovere un ampio pacchetto di attività per migliorare le conoscenze sul batterio e sviluppare opzioni per la prevenzione e il controllo assieme a strumenti per la valutazione del rischio e a politiche in campo fitosanitario. Il declino degli olivi potrebbe essere dovuto ad altre cause dato che alcuni documenti scientifici sostengono che esso è determinato da una combinazione di funghi che indeboliscono le piante prima che queste siano attaccate dalla Xylella fastidiosa ed esistono trattamenti specifici? La Commissione ha passato in rassegna tutte le informazioni disponibili durante la revisione delle misure d´emergenza dell´Ue. Tutti i documenti pertinenti sono stati inviati all´Efsa per una valutazione scientifica. Il 17 aprile 2015 l´Efsa ha formulato una dichiarazione in base alla quale non si dispone attualmente di prove scientifiche a convalida del suggerimento che siano funghi piuttosto che il batterio Xylella fastidiosa la causa primaria del deperimento dell´olivo riscontrato in Puglia. Non si dispone inoltre di prove scientifiche pubblicate quanto al fatto che il trattamento della malattia fungina ridurrebbe l´insediamento, la diffusione e l´impatto della Xylella fastidiosa, anche se un´adeguata gestione dei frutteti è in generale giovevole alla salute delle piante. Già nel parere scientifico del gennaio 2015 l´Efsa era giunta alla conclusione che gli olivi sintomatici erano in generale colpiti da un complesso di parassiti e patogeni tra cui la Xylella fastidiosa, diversi funghi e la Zeuzera pyrina. Tuttavia, anche se il ruolo specifico della Xylella fastidiosa nella sindrome del declino rapido degli olivi deve essere ancora pienamente compreso, la Xylella fastidiosa è stata trovata su giovani piante che presentavano segni di tale sindrome in assenza di altri patogeni. In che modo è possibile controllare la Xylella fastidiosa? Secondo gli esperti fitosanitari dell´Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) attualmente non è disponibile nessun metodo di controllo per curare le piante malate sul terreno. Cambiamenti nei sistemi colturali potrebbero avere un qualche impatto sulla malattia (ad esempio potatura, fertilizzazione e irrigazione), ma ciò non basta a curare le piante. In Puglia la potatura radicale degli olivi infetti ha fatto sì che spuntassero nuovi germogli alla base dell´albero, ma finora ciò non sembra servire a curare le piante e a prevenirne la morte. La strategia di controllo deve essere imperniata sull´insetto vettore e sulla rimozione delle piante infette che, se lasciate sul campo, possono fungere da serbatoio dell´inoculo batterico. Per il controllo della popolazione vettrice occorrono adeguati trattamenti fitosanitari come la rimozione delle erbacce necessarie per il completamento del ciclo di vita dell´insetto, ma anche l´uso mirato di prodotti fitosanitari, soprattutto prima della rimozione delle piante infette. Questi trattamenti devono essere realizzati applicando contemporaneamente pratiche agricole appropriate. È importante notare che gli ospiti asintomatici, le infezioni asintomatiche o le infezioni contenute possono sfuggire alle analisi basate soltanto sull´ispezione visiva e persino a quelle basate sui test di laboratorio a motivo dell´infezione ancora in fase iniziale o della distribuzione eterogenea del batterio nella pianta. Ciò è il motivo principale per cui si applicano rigorose misure di eradicazione (ad esempio taglio raso di tutte le piante ospiti attorno alle piante infette) per i focolai riscontrati fuori della provincia di Lecce. Cosa posso fare in quanto cittadino per prevenire l´ulteriore diffusione della Xylella fastidiosa nell´Ue? Le autorità competenti nazionali dovrebbero essere informate immediatamente di ogni caso sospetto di Xylella fastidiosa in modo da poter adottare le misure necessarie. È importante che il movimento, all´interno e all´esterno delle zone delimitate in Puglia, di piante specificate originarie di tale zona sia limitato alle piante cresciute in un vivaio autorizzato e accompagnate da un passaporto delle piante. Infine, non portate con voi nessuna pianta quando ritornate da paesi terzi se non è corredata di un certificato fitosanitario. Per saperne di più sul focolaio di Xylella fastidiosa consultate la seguente pagina web in cui troverete anche una cartina e il calendario degli interventi: http://ec.Europa.eu/food/plant/plant_health_biosecurity/legislation/emergency_measures/xylella-fastidiosa/index_en.htm

  

 
   
   
IMPORTAZIONI DI OGM: OGGETTO DEGLI EURODEPUTATI UN PROGETTO DI LEGGE CHE PERMETTE DIVIETI NAZIONALI, CHIAMATO PIANO B  
 
 Un progetto di legge Eu che consentirebbe qualsiasi Stato membro a limitare o vietare l´uso di cibo Ogm approvato dall´Ue o nutrire il suo territorio fu fortemente avversata dai deputati da tutti i gruppi politici in un dibattito su mercoledì. Membri erano preoccupati che il progetto non ha incluso una valutazione d´impatto, che misure di stato membro potrebbero non essere compatibile con il mercato unico o le regole dell´Omc e che la proposta potrebbe rivelarsi impraticabile. "C´è una netta maggioranza in Parlamento europeo contro questa proposta" ha detto il Presidente della Commissione ambiente Giovanni La Via (Ppe, It), cui progetto di relazione raccomanda di respingere il progetto di legge. "Non non c´è alcuna valutazione d´impatto intorno a questo progetto, e noi crediamo che questo non era la migliore proposta possibile", ha detto. "Questa proposta è in conflitto con i principi del"Legiferare meglio"e la trasparenza che la nuova Commissione europea ha adottato il (...) Dopo tanti anni che abbiamo trascorso su come liberarsi delle barriere interne, questa proposta potrebbe frammentare il mercato interno e portare a controllo di confine, e abbiamo tutti lavorato per sbarazzarsi di quei, back in the day" "Non vediamo alcuna certezza emergenti da questa proposta (...) è tutto molto vago"ha detto Guillaume Balas (S & D, Fr). Un altro punto è la praticabilità della proposta. C´è anche un problema serio con la nozione di "uso", che è un termine molto impreciso", ha detto. "Abbiamo espresso preoccupazione per la proposta, sulla sua incompatibilità con il mercato interno e le norme dell´Omc" ha detto Mark Demesmaeker (Ecr, Essere). "Abbiamo anche seri dubbi circa la workabilityy della proposta (...) Il mio gruppo supporta la relazione e la proposta di respingere la proposta della Commissione", ha detto il relatore. "Abbiamo bisogno di una nuova proposta" - "Un sacco di termini utilizzati nella proposta della Commissione non è legalmente definito" ha detto Gesine Meissner (Alde, De). "Troppo molto è lasciato al caso, e questo potrebbe essere dannoso per il mercato interno. L´attuazione di questa proposta sarebbe impossibile. Noi dovremmo rifiutarla, ma se segue niente della Commissione, questo non aiuta a risolvere il problema. Dobbiamo avere un nuovo, meglio proposta, o noi potremmo venire con una contro-proposta nostra"ha detto. "Penso che questo è per garantire una procedura rapida e semplice autorizzazione piuttosto che affrontare realmente il problema" ha detto Lynn Boylan (Gue/ngl, Ie): questa proposta è un disonesto, offre una falsa soluzione ad un problema. Sono d´accordo che dovremmo respingere presente semicotto proposta dalla Commissione europea che è totalmente errata. Abbiamo bisogno di ricominciare, di avere un nuovo testo che garantirebbe che gli Ogm non possono essere autorizzati quando una maggioranza degli Stati membri sono contro di loro" "Forse abbiamo congratularmi con la Commissione sulla gestione di unire il Parlamento", ha detto Bas Eickhout (Greens/efa, Nl). "Siamo inoltre molto critici, forse per altri motivi che il relatore" (...) Tuttavia, "Se respingiamo la relazione, dovremmo almeno chiediamo una nuova proposta (...) la Commissione tornerà con una nuova proposta basata su scenari alternativi lavorate?"ha chiesto. "Questa proposta non funziona", ha detto Eleonora Evi (Efdd, It) Sono d´accordo che se dovessimo rifiutare questa proposta, mi piacerebbe avere la certezza che una nuova sarebbe imminente. Non solo vogliamo respingerla e hanno questo problema molto importante, che deve essere affrontata, dimenticata." "Ancora una volta, sussidiarietà deve essere al centro del lavoro che facciamo. Dobbiamo essere estremamente prudenti", ha detto Mireille ornano (Enf, Fr) "C´è un piano B" - "Vi chiedo di riconsiderare la vostra posizione nei confronti di questa proposta", ha detto il rappresentante della Commissione europea Ladislav Miko. "Il nostro Commissario gia ´ dato una risposta molto chiara: non abbiamo alcun piano B per questa proposta (...) Se la proposta è respinta, ci torneremo nella situazione attuale". Signor Miko ha detto che la definizione flessibile del termine "use" è intenzionale, al fine di ospitare divergenti pratiche nel membro dichiara. Il re licenziò i presunti effetti sul mercato unico: "in passato, clausole di sicurezza siano state richiamate più volte, e questo non fu mai considerato un problema per il mercato interno" ha detto. Prossimi passi - Commissione per l´ambiente voteranno la proposta il 12-13 ottobre. Il file essere metterà ai voti dal Parlamento nel suo insieme durante la sessione plenaria del 26-29 ottobre a Strasburgo.  
   
   
EMILIA ROMAGNA: IL PRESIDENTE BONACCINI INCONTRA IL CONSOLE GENERALE BRITANNICO FLEAR SI È PARLATO DI "ATTRATTIVITÀ" E INVESTIMENTI DELLE IMPRESE, EXPORT, ECCELLENZE NEL SETTORE AGRO-ALIMENTARE  
 
Bologna - L’impegno ad “attrarre” sempre più nuovi investitori stranieri. I buoni risultati nell’export e la ripresa occupazionale. La competitività dei distretti, le eccellenze nel settore agro-alimentare e, in occasione di Expo 2015, l’ideazione e promozione del World Food Research and Innovation Forum. “Questa è l’Emilia-romagna, una Regione che vuole essere sempre più europea. Con uno sguardo sul mondo”: così il presidente Stefano Bonaccini durante l’incontro, avvenuto in viale Aldo Moro, con il nuovo console generale britannico a Milano, Tim Flear, in carica dallo scorso mese di dicembre. Flear è anche direttore di Uk Trade & Investment Italia (Ukti). Bonaccini e il console hanno concordato sull’opportunità di incontrarsi nei prossimi mesi a Milano, durante l’Expo, per avviare forme di collaborazione tra Emilia-romagna e Gran Bretagna a livello economico. La Regione Emilia-romagna, inoltre, ha già instaurato un rapporto di collaborazione bilaterale, non ancora formalizzato, con il Galles: Bonaccini ha espresso l’intenzione di proseguire nel percorso avviato e arrivare alla definizione di un accordo istituzionale. Nel corso dell’incontro il presidente ha ricordato anche la comunità emiliano-romagnola di Londra, “molto numerosa e strutturata in una serie associazioni molto attive”, fortemente legate ai territori di origine. “Abbiamo firmato recentemente un protocollo con la Provincia del Guangdong e siamo molto attivi nell’area adriatico-ionica – ha concluso Bonaccini – . Già da tempo portiamo avanti collaborazioni con diverse Regioni europee e non solo. In autunno avremo missioni all’estero per rafforzare i rapporti istituzionali ed economici del sistema emiliano-romagnolo: è nostro interesse sviluppare rapporti con una realtà importante come la Gran Bretagna, e dialogare insieme sui temi dell’economia, degli investimenti, delle industrie creative e della sicurezza alimentare”.  
   
   
MALTEMPO 8 LUGLIO. ZAIA A MARTINA: DANNI GRAVI ANCHE ALL’AGRICOLTURA  
 
Venezia - Anche le attività agricole hanno registrato gravi conseguenze a causa del tornado dell’8 luglio scorso. I primi dati confermano che nel solo veneziano i danni alle coltivazioni, alle attività ed alle strutture del comparto agricolo superano i 4 milioni di euro. Lo scrive il presidente della Regione Luca Zaia al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina che si era interessato direttamente in merito ai catastrofici effetti degli eventi atmosferici che hanno colpito nel pomeriggio dell´8 luglio il territorio veneto ed in particolare le province di Venezia, Padova, Belluno e Vicenza. “Danni rilevantissimi – aggiunge Zaia – che al momento non sono ancora compiutamente quantificabili”, ma per i quali è in corso da parte della Protezione Civile Regionale una ricognizione, anche ai fini dell’attivazione degli interventi consentiti dalla normativa nazionale sul Fondo di Solidarietà Nazionale. Il comparto – prosegue Zaia - sicuramente avrà necessità di interventi “al fine di poter salvaguardare la redditività delle imprese agricole colpite dagli eventi avversi in misura superiore all´ordinario rischio di impresa”. Il presidente ricorda però che gli aiuti compensativi destinati ad indennizzare i danni causati da avversità atmosferiche assimilabili a calamità naturali, coerentemente con gli orientamenti dell´Unione Europea per gli aiuti di stato nel settore agricolo e forestale nel periodo 2014-2020; possono essere accordati ai soli interventi di ripristino compensativi riferiti ad una ristretta tipologia di strutture agricole, escludendo quelle assicurabili previste dal Piano Assicurativo Nazionale (Pan). Zaia fa presente a Martina che la giunta regionale del Veneto sta già procedendo alla richiesta di declaratoria di eccezionale evento atmosferico a valere sul Fondo di Solidarietà Nazionale. Ma quanto accaduto non può rientrare nella casistica prevista all´art. 5 del decreto legge n. 51/2015 convertito in legge n. 91/2015, non tanto per la tipologia e gravità dell´evento, ma perché al di fuori del periodo indicato nel dispositivo di legge e, quindi, non potrà accedere alla dotazione finanziaria specifica ivi prevista. Per tale motivo, Zaia chiede al ministro la massima attenzione per garantire l´adeguata disponibilità finanziaria del Fondo di Solidarietà Nazionale, per far fronte, nei tempi più rapidi possibili, all´esigenza delle imprese agricole di ristabilire la potenzialità produttiva danneggiata e riprendere quindi l´attività lavorativa a garanzia del reddito delle famiglie.  
   
   
LOMBARDIA.VINO: SERVE PROGETTO PER EXPORT, PRONTO A CONVOCARE TUTTI I PRODUTTORI L´ASSESSORE: CI SONO OPPORTUNITÀ ANCHE DAL BIO  
 
Viadana/mn - "Sono pronto a convocare tutti i produttori del Lambrusco mantovano per un piano sull´estero, dal momento che l´interesse verso questo vino all´estero è molto elevato, anche nella versione biologico, per il quale credo che ci possano essere spazi interessanti". Lo ha detto l´assessore all´Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, che ha visitato la Cantina sociale di Viadana, una realtà che trasforma 10.000 quintali di uva, per una produzione di vino nella varietà di Lambrusco Viadanese, Maestri e Marani. Finanziamento A Fondo Perduto - La cantina sociale conta 166 soci ed è presieduta da Andrea Pezzali. Il fatturato si aggira intorno ai 2 milioni di euro.14 La carta principale da giocare, per l´assessore Fava, è l´export. "Regione Lombardia ha appena messo a disposizione 3,4 milioni di euro per l´ocm vino - dice Fava - per internazionalizzazione e finanziamo il 50% a fondo perduto. I mantovani non hanno però avanzato domande. Per questo intorno alla fine di settembre intendo convocare i produttori per riflettere sulle opportunità di un progetto unico rivolto all´estero". Entro Fine Mese Bando - Il nuovo Programma di sviluppo rurale, inoltre, mette a disposizione ingenti risorse per l´ammodernamento (misura 4.1). "Entro fine mese attiveremo un bando da 60 milioni di euro e complessivamente parliamo di un budget fino al 2020 di 311 milioni di euro - ha annunciato Fava -. Senza contare che le cooperative potranno beneficiare dei fondi messi a disposizione dalla misura 16.1 sulla cooperazione". Copnversione Al Biologico - Un altro elemento da valutare, per l´assessore Fava è la conversione al biologico. "È una scelta netta per i produttori - ha precisato - ma non possiamo non sottovalutare che il segmento del biologico è in crescita e che, soprattutto in Germania e nei Paesi del Nord Europa, la domanda di vino biologico è in crescita".  
   
   
MOLISE AD EXPO, FRATTURA INCONTRA RENZI. IL PREMIER: IN BOCCA AL LUPO A UNA REGIONE SPLENDIDA  
 
 Milano - Il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, ha incontrato il 18 luglio all´Expo il presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi. Caloroso abbraccio tra i due e colloquio informale, affettuoso e amichevole a margine dei lavori dell´assemblea nazionale del Partito democratico, convocata all´interno dell´Esposizione universale di Milano. Il presidente Frattura ha colto l´occasione per invitare il premier a visitare lo spazio rotativo posto sul Cardo a disposizione delle regioni italiane dove fino al 23 luglio prossimo il Molise sarà protagonista con tutte le sue eccellenze tra storia, arte, tradizione e tecnologia. Gli impegni già in agenda e i lavori dell´assemblea di partito non hanno consentito nel pomeriggio a Renzi, che pure si era mostrato da subito disponibile, la visita allo stand del Molise. "Ci vedremo - la promessa con la quale Renzi ha salutato Frattura in chiusura dei lavori del Pd-. Intanto al presidente Frattura, a Paolo e alla sua regione, faccio gli auguri migliori e più cari per questa settimana così importante e unica in termini di conoscenza e promozione di tutto il nostro territorio italiano". "Il mio in bocca al lupo di cuore al Molise, splendida terra, tutta da scoprire, per la sua partecipazione ad Expo, grandissima occasione di apertura al mondo anche per le regioni", ha concluso con affetto il presidente Renzi. "Diciamo grazie al presidente Matteo Renzi per la sincera disponibilità dimostrata nei confronti della nostra regione, in una giornata che in partenza sapevamo molto complessa. Il nostro invito resta valido, qui a Milano e soprattutto in Molise, a casa nostra. Lo aspettiamo", ha dichiarato poi in serata il governatore Paolo Frattura.  
   
   
BOLZANO: ASSESSORE INCONTRA GLI ALLEVATORI DI BOVINI RAZZA GRIGIO ALPINA  
 
L´attività e i servizi dell´Associazione nazionale allevatori di bovini di razza grigio alpina è stata discussa il 16 luglio) a Bolzano dall´assessore provinciale Arnold Schuler con i vertici dell´organizzazione. L´assessore all´agricoltura Schuler ha ricordato che i bovini della razza grigio alpina sono una colonna della zootecnia in Alto Adige con un´importanza sul piano economico ma anche culturale. "Da qui L´impegno anche della politica a sostenere l´attività dell´Associazione nazionale degli allevatori", ha ricordato Schuler. Christa Müller, dal 2008 direttrice del sodalizio, e il presidente Josef Franzelin hanno illustrato gli ambiti principali di attività dell´Associazione nazionale allevatori di bovini di razza grigio alpina, istituita nel 1980 e che conta oggi 1606 allevamenti con circa 16mila capi di bestiame. Circa il 90% della grigio alpina viene allevato in Alto Adige. Il bovino tipico di montagna garantisce ottime produzioni di latte e di carne. La qualità del latte prodotto lo rende adatto sia alla trasformazione in formaggi sia al consumo diretto e il lavoro sulla qualità e i programmi di allevamento della razza danno ottimi risultati. L´associazione è finanziata dal Ministero e dalle quote dei soci, ma la riduzione dei contributi pubblici ha costretto a limitare l´attività con effetti sui programmi. Per risolvere il problema il direttivo ha chiesto il sostegno dell´assessore provinciale Schuler.  
   
   
EMERGENZA XYLELLA: IERI EMILIANO IN SALENTO CON COMMISSARIO UE E MINISTRO AGRICOLTURA  
 
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha partecipato ieri in Salento alla visita del Commisario europeo alla sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis e del ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, sull´emergenza Xylella. La giornata si è aperta con due sopralluoghi nelle campagne di Gallipoli e Trepuzzi ed è terminata in Prefettura a Lecce, con le audizioni delle delegazioni di sindaci, associazioni ambientaliste e rappresentanti delle attività produttive del territorio. “Abbiamo deciso di liberare la ricerca - ha detto Emiliano nel corso delle conferenza stampa - e sostenere tutte le buone pratiche che mirano, attraverso un approccio scientifico, a curare i nostri ulivi. Ci sono in questo momento in corso esperienze meritevoli di essere sostenute ed è importante che i dati vengano resi pubblici e consultabili. Questo ovviamente non significa stare ad aspettare". "Oggi - ha proseguito - sono tornato dopo mesi in alcune zone colpite e ho constatato che la malattia ha fatto enormi passi in avanti. È un fatto che ha una sua evidenza inconfutabile". "Con la presenza qui del Commissario Ue e del ministro Martina, la politica ci mette la faccia e non delega più solo gli uffici fitosanitari o le burocrazie ma, sulla base dei rilievi scientifici, decide cosa fare. La comunità si riunisce consapevole che dobbiamo lavorare congiuntamente. Oggi è stata riunificata una squadra. Eravamo timorosi che l´Unione europea non comprendesse il significato profondo che questa vicenda riveste per noi pugliesi. Ma il Commissario lo ha capito, lo ha visto con i suoi occhi. Ci sono ancora dei punti che ci dividono e sicuramente continueremo a confrontarci. Ma discutere non significa star fermi. Adesso bisogna limitare al massimo i danni collaterali. Abbiamo chiesto aiuto a tutti, ai sindaci, alle organizzazioni di impresa e ai sindacati, al mondo ambientalista che è essenziale per trovare strade alternative. La Regione Puglia pur mantenendo alcuni punti differenti sulla strategia complessiva, adesso ritiene di dover dar corso ad unità di azione. È finita l´epoca dell´attesa. Da oggi la Puglia cambia pagina e comincia un lavoro organico cercando di coinvolgere tutti i soggetti interessati alla battaglia contro la Xylella". Di seguito la lettera che il presidente Emiliano ha consegnato al Commissario Ue: Gentile Commissario, La ringrazio molto per la sensibilità dimostrata nel voler pianificare la visita in Puglia per approfondire sul campo il grave problema della Xylella fastidiosa. La mia recente elezione a Presidente della Regione mi ha messo immediatamente davanti alla gestione di questa infezione batterica alla quale ho già dedicato attenzione per i precedenti ruoli politici ed istituzionali da me ricoperti. Sono certo che la visita in Puglia Le consentirà di assumere piena e personale consapevolezza delle molte questioni problematiche che la presenza del batterio ha creato, sul piano sociale, economico ed occupazionale, oltre a tutte le azioni che in Puglia sono state fatte per contrastare la presenza del batterio. Potrà poi rendersi conto direttamente dell’importanza rivestita dalle piante di ulivo per la storia, cultura, il paesaggio e il turismo della Regione. Potrà assistere allo spettacolo offerto dalle maestose piante ultra millenarie che qui hanno trovato non solo il loro habitat naturale ma la cura amorevole degli agricoltori. Potrà verificare, in sostanza, tutte le paure e i conflitti sociali, che la malattia ha generato nelle varie componenti della società pugliese e che sino ad ora Le sono arrivate come un’eco lontana portateLe dalle notizie di stampa o dalle posizioni espresse dalla Regione Puglia in seno agli organismi ufficiali. Sono certo che questo La aiuterà a trovare il giusto equilibrio nelle decisioni che il Suo incarico Le imporrà in futuro. Comprenderà il mio stato d’animo nell’affrontare questa complicata situazione, condividerà il sentimento diffuso presso tutti i Cittadini pugliesi di difendere gli ulivi e, con essi la storia, la cultura ed il paesaggio che hanno contribuito a formare nei secoli. Potrà, spero, giustificare le reazioni della collettività e della politica, che quella collettività rappresenta, di fronte alle misure previste dalla Commissione Europea che appaiono sproporzionate e inadeguate rispetto all’attuale livello delle conoscenze scientifiche sulla Xylella. Già nella nota della Regione Puglia prot.Aoo030/24/04/2015/0032700, da Lei riscontrata, sono stati evidenziati i temi che attengono alla corretta applicazione del principio di proporzionalità nell’azione Comunitaria e di ponderazione dei diversi interessi che l’Unione Europea è tenuta a tutelare, quali il rischio della salute umana, la tutela del paesaggio, della biodiversità e dell’ambiente. Senza una attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio di ogni misura adottata, si corre solo il rischio di generare conflitti sociali, aggravati, nel caso di specie, anche dall’assenza di qualsiasi condivisione con le popolazioni locali che sono poi chiamate a concorrere ad attuare e/o subire le misure stesse. Sono consapevole delle difficoltà e degli interessi degli altri Stati Membri così come del fatto che occorre fare tutto il possibile e quanto necessario per contenere la malattia negli attuali confini,. Sono, tuttavia, dubbioso che le misure fin ora adottate non eccedano “il necessario e il possibile”, sconfinando nell’impossibile e nel vessatorio. Non può, chiaramente, sfuggirmi che le misure europee di allerta e di quarantena scattano anche in presenza di un solo caso di Xylella, ma è fondamentale che la Commissione Europea e gli Stati Membri interessati, comprendano in maniera più approfondita il fenomeno, prima di adottare misure che potrebbero risultare drammaticamente impattanti. Alla luce di tutto quanto premesso, mi permetto di ribadire un concetto già espresso, ovvero l’opportunità di sottoporre ad una revisione ragionata la strategia proposta dalla Decisione di esecuzione 789/15 come da articolo 6 punto 10, attivando una valutazione di fattibilità supportata dall’Agenzia Efsa conformemente alla norma tecnica Fao Ispm9. Mi permetto, inoltre, di anticiparLe alcuni elementi di valutazione emersi dalla nostra esperienza che saranno sicuramente argomento di una riflessione futura: •l´obbligo di estirpazione per la zona di sorveglianza di tutte le piante ospiti di xylella anche se sane, nel raggio di cento metri da una pianta malata, appare esagerato perché comporta l´abbattimento di migliaia di piante di ulivo anche monumentali, non infette da Xylella, senza che sia stata valutata la reale efficacia dell´azione di estirpazione delle piante, con un intervento irreversibile che danneggia ambiente, paesaggio e proprietari delle piante. Per altre fitopatie da quarantena che non interessavano una specie produttiva di tale rilevanza, non solo economica, come l´ulivo, risulta che le azioni preventive cautelari di estirpazione di piante hanno interessato superfici molto più ridotte; •il divieto di impianto delle specie vegetali dell´allegato Ii nella zona di insediamento se può forse trovare giustificazione nella fascia più settentrionale dove effettuare degli abbattimenti per contenimento a protezione della zona cuscinetto, nella parte centro meridionale della penisola Salentina, considerato l´insediamento irreversibile del patogeno, appare un´inutile misura vessatoria senza giustificazione tecnico-scientifica; •l´ampiezza della fascia settentrionale della zona infetta in cui abbattere tutte le piante aggredite dal patogeno, 20 chilometri di larghezza per oltre 50 di lunghezza, appare esagerata. Le attività di monitoraggio richieste sono insostenibili. La riduzione della fascia ad una larghezza di 5 chilometri non solo risulterebbe ugualmente efficace, ma la sostenibilità delle azioni richieste aumenterebbe le garanzie del controllo; •l’abbattimento degli alberi potrebbe essere sostituito dalla eradicazione degli stessi e dal reimpianto, a fini di ricerca scientifica, nelle aree con una presenza conclamata del patogeno con cultivar di ulivo che apparirebbero meno sensibili al fenomeno del disseccamento; •la ricerca per una cura delle piante colpite utilizzando metodiche innovative che recentemente sono state proposte in diversi progetti pilota e che stanno dando primi risultati incoraggianti nella remissione sintomatica delle piante infette costituendo una proposta alternativa all´eradicazione del batterio attraverso l´espianto; •i vivai che si sono dotati di tecniche di isolamento da vettori esterni (screen house) garantirebbero la certificazione di esenzione dal batterio favorendo la ripresa di un vivaismo di altaqualità che dopo decennidi sacrifici ed investimenti rischia di essere cancellato; •l´elenco delle specie vegetali sottoposte a limitazione della movimentazione (allegato I) appare esagerato ed inutile. Esagerato in quanto senza motivo comprende le specie ospiti di tutte le sottospecie di Xylella, mentre è ormai accertata l´esistenza in Salento di una sola sottospecie, con una gamma d´ospiti molto più limitata. Inutile perché buona parte delle specie identificate come ospiti del ceppo salentino (allegato Ii) sono ospiti di prima segnalazione per Xylella, facendo prevedere che eventuali ospiti non ancora identificati non siano compresi nell´allegato I. •il blocco della movimentazione della vite appare poi doppiamente vessatorio, perchè, nonostante il monitoraggio, mancano evidenze della suscettibilità in condizioni naturali, perchè anche in condizioni sperimentali non c´è nessuna evidenza di suscettibilità. Il tutto in una situazione in cui, per un esagerato e discutibile principio di massima precauzione, si blocca l´attività di quaranta imprese specializzate del comprensorio vivaistico di Otranto; •l’impossibilità per i vivai delle aree infette di commercializzare tutte le specie dell’allegato I nelle medesime aree appare irragionevole e inutilmente penalizzante per i vivai con l’assurda conseguenza che si ripercuote anche sui cittadini delle aree infette, che per acquistare una pianta in allegato I, da impiantare in area infetta, devono farlo dai vivai delle altre provincie; •le attuali misure imposte dalla normativa obbligano l’Italia, la Regione Puglia, gli agricoltori e vivaisti colpiti, a costi insostenibili che creano condizioni di distorsione del mercato tra gli Stati Membri e tra le stesse regioni italiane. Urge individuare un adeguato piano di interventi economici per finanziare le azioni di lotta e di contenimento e per indennizzare agricoltori e vivaisti dei danni subiti; •occorre programmare, urgentemente, una attività di ricerca scientifica di livello europeo, dedicato alla Xylella fastidiosa, che stanzi risorse adeguate. A questo proposito sarebbe fondamentale che l’area maggiormente colpita dal patogeno diventi un laboratorio a cielo aperto, nel quale convogliare tutte le risorse necessarie per un approfondimento sulla tematica specifica e, più in generale, sul tema delle fitopatie, questo anche al fine di studiare modelli di prevenzione che, in futuro, evitino ad altre aree delusione Europea il dramma in cui versa il Salento. Illustre Commissario spero che comprenderà il tono ed il contenuto della nota, che il fascino della Puglia possa conquistarLa e che accoglierà la mia richiesta di aiuto.  
   
   
APPROVATE IN PIEMONTE LE MODIFICHE AL REGOLAMENTO FORESTALE DAL 1 SETTEMBRE ENTRERANNO IN VIGORE PROCEDURE SEMPLIFICATE PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FORESTALE  
 
Torino - Un percorso frutto di un lungo confronto con il Corpo Forestale dello Stato, con le organizzazioni di categoria e con gli esperti in ambito forestale al fine di giungere ad un unico obiettivo condiviso: dotare il Piemonte di uno strumento più snello per la gestione del proprio patrimonio forestale, cercando al contempo di migliorare gli aspetti di sostenibilità ambientale ed economica, di mantenimento della biodiversità, nonché di efficienza legati a questo importantissimo comparto produttivo. Il 1° settembre 2015 sarà la data ufficiale in cui entreranno in vigore le modifiche al regolamento con cui la Giunta regionale ha voluto proseguire l’opera di semplificazione normativa già avviata a marzo di quest’anno con l’approvazione della legge regionale n. 3, le cui prescrizioni attendevano il varo del regolamento per diventare attuative. “La raccolta del legno in Piemonte è la base di un settore produttivo importante per il territorio, con le sue circa 465 imprese, e regolamentarlo al meglio rendendo più snelle le procedure di approvvigionamento del materiale, sempre con un occhio di estremo riguardo agli aspetti ambientali, è un fattore imprescindibile – afferma l’Assessore allo Sviluppo della Montagna, Alberto Valmaggia - Inoltre, anche l’approvvigionamento legato all’autoconsumo, in aumento negli ultimi anni, necessitava di regole più chiare e di più facile applicazione” . Tra le modifiche apportate al regolamento forestale vi è inoltre l’eliminazione della comunicazione del taglio corredata da relazione tecnica; in contemporanea, vengono ridefiniti i casi in cui è possibile presentare una comunicazione semplice o, in alternativa, l’autorizzazione con progetto d’intervento. Un’altra importante novità è l’obbligo, a partire dal 1° settembre 2017, di presentare tali istanze solamente per via telematica. Nell’ambito dell’autoconsumo, inoltre, la comunicazione semplice non sarà richiesta per i tagli fino ai 150 quintali per anno solare. Una significativa semplificazione riguarda inoltre i requisiti professionali per l’esecuzione degli interventi selvicolturali: dal 1° settembre di quest’anno le operazioni di taglio su superfici superiori ai 5000 m² dovranno essere realizzati da almeno un operatore in possesso delle competenze professionali relative all’utilizzo della motosega nelle operazioni di abbattimento e allestimento. “L’opera di semplificazione portata avanti con queste modifiche al regolamento forestale è solamente un ulteriore tassello del lavoro che questo Assessorato regionale sta realizzando – prosegue Valmaggia – È infatti in fase di definizione anche il nuovo Piano Forestale Regionale (Pfr). Si tratta di uno strumento fondamentale per orientare la politica forestale del nostro territorio; con esso verranno definiti gli obiettivi e le azioni prioritarie nel quadro dell’attuazione delle norme e orientamenti emanati a livello nazionale, dell’Unione europea e degli accordi internazionali a scala globale, coordinandosi anche e soprattutto con le scelte di quella che sarà la prossima programmazione del Piano di Sviluppo Rurale”. - Il testo coordinato del Regolamento Forestale Regionale apportante le modifiche introdotte è disponibile al link: http://www.Regione.piemonte.it/foreste/images/files/
pian_gest/dwd/nuova_legge/testocoordregfor
2015.pdf . - Ulteriori approfondimenti possono essere reperiti sul portale della Regione Piemonte al link: www.Regione.piemonte.it/foreste/it/  
 
   
   
LEGGE FORESTALE, ASSESSORE SARDEGNA PRESENTA IL DDL:"RIORDINO COMPLESSIVO DELLA MATERIA FORESTALE"  
 
Cagliari - È stato presentato nella sala Giunta del Consiglio regionale, dall’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano e dal presidente della quarta Commissione Antonio Solinas, il disegno di Legge della Giunta che, per la prima volta, al termine del già iniziato iter consiliare, doterà la Sardegna di una legge organica in materia forestale. La Legge, in 7 titoli e 55 articoli, riconosce la strategicità del settore forestale e il ruolo attivo soggetti pubblici e privati nella gestione delle risorse forestali. "Questa legge mette al centro il concetto di foresta sostenibile, la tutela del bosco, nella sua biodiversità quale sistema ecologico complesso, e ne valorizza la multifunzionalità e quindi anche il suo valore economico, sociale e occupazionale, e ha tra i principali obiettivi il rafforzamento del ruolo delle autonomie locali nella pianificazione e nella programmazione forestale regionale,” ha dichiarato l’assessore Spano, che vanta la titolarità della proposta che prevede la rivisitazione dell’Ente foreste, che verrà trasformato in agenzia, caratterizzata da una struttura organizzativa agile e presieduta da un amministratore unico, con funzioni rinnovate e ampliate. "La Sardegna è la regione più boscata d’Italia, con un milione 200mila ettari di superficie occupata da foreste, e necessita, al pari delle altre regioni italiane, di una normativa specifica di settore, considerato il rilievo sempre maggiore della valenza ambientale, sociale, economica e culturale del patrimonio forestale. Il disegno di legge, istruito dopo attento studio a livello comunitario e nazionale e attraverso un confronto con le altre norme regionali, segna una tappa ulteriore in riferimento alle priorità che caratterizzano questo Assessorato, come individuate a inizio legislatura, e di questo risultato siamo molto orgogliosi", ha concluso l’assessore Spano. Intervenendo nel merito della legge, il presidente della Commissione Antonio Solinas si è augurato di avere la legge a regime dall’1 gennaio 2016. "È una legge importante, che ci permetterà di valorizzare settori interi quali quello del sughero, di cui oggi si lamenta l’assenza di politica", ha dichiarato.  
   
   
"AL VIA IL TERZO EVENTO DI “EXPORTANDO LA PUGLIA”  
 
Cresce l’attenzione dei paesi esteri verso la meccanica made in Puglia. Con l’ausilio della meccatronica le imprese crescono in produttività, fatturato, innovazione tecnologica. Per la Puglia meccanica e meccatronica rappresentano il 29,3% dell’intero fatturato export regionale. La Regione Puglia punta a promuovere nuove collaborazioni tecnologiche e commerciali tra le imprese estere e quelle pugliesi, e con il terzo evento di “Exportando la Puglia”, il progetto speciale che l’assessorato regionale allo Sviluppo economico ha realizzato in occasione di Expo Milano 2015, porterà a Bari ventisei operatori del settore dei macchinari per l’industria alimentare provenienti da Egitto, Albania, Romania, Polonia, Serbia e Russia. L’intervento regionale, in programma dal 21 al 24 luglio, coinvolgerà ventitré imprese di settore locali ed è organizzata dalla Regione Puglia (Assessorato allo Sviluppo economico, Servizio Internazionalizzazione), in collaborazione con gli uffici Ice dei Paesi target, il Distretto Produttivo della Meccanica Pugliese, e con il supporto operativo di Puglia Sviluppo Spa. (...) Si comincia martedì 21, al Palace Hotel di Bari, con un workshop sulle “Strategie ed opportunità di sviluppo internazionale per il comparto pugliese dei macchinari per l’industria alimentare”, un’opportunità, per le imprese pugliesi, per approfondire le dinamiche di sviluppo della domanda di macchinari per l’industria alimentare nei Balcani, Europa dell’Est, Russia e Paesi del Mediterraneo e le migliori strategie di marketing e distribuzione del prodotto più adatte ai mercati di riferimento. A seguire un fitto calendario di incontri business to business con gli operatori esteri e visite aziendali. Il 24 la delegazione partirà, invece, alla volta Milano dove visiterà il Padiglione Italia e la Mostra “Fab Food” organizzata con Confindustria - Anima (Federazione delle Associazioni Nazionali dell’Industria Meccanica varia ed Affine), i Padiglioni Cibusèitalia e il Padiglione Vino a taste of Italy. “Il settore della meccanica in Puglia è rappresentato da una filiera altamente specializzata – ha detto Loredana Capone, assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia - dove agli ambiti più tradizionali, come la produzione di macchinari per l’agricoltura e per l’industria alimentare, i componenti meccanici e la lavorazione dei metalli, si affianca il comparto altamente innovativo della meccatronica, traino per tutto il settore della meccanica pugliese. Il settore ha totalizzato un fatturato export di 2,4 miliardi di euro nel 2004, con un trend di crescita di circa il 5% in più rispetto al 2014. Nella meccanica la grande industria lavora con la piccola e media impresa e con il sistema della ricerca. La meccatronica pugliese è funzionale ai diversi settori produttivi e in Puglia si concentra soprattutto nel trasporto ferroviario, nell’automotive, nella nautica da diporto, nell’aerospazio e nel biomedicale. È sulle nuove tecnologie che la Regione Puglia vuole investire nel prossimo futuro per creare un settore della meccanica che sia sempre più smart, competitivo, sostenibile. La sfida è sostenere la competitività, l’efficienza e l’eccellenza tecnologica per espandere i mercati, interni ed esteri, e generare una crescita sostenibile. In quest’ottica s’inserisce la missione incoming di operatori del settore dei macchinari per l’industria alimentare. A Bari arriveranno, tra gli altri, operatori provenienti dalla Polonia e dall’Egitto, due dei principali paesi partner della Puglia nel settore della meccanica. Riteniamo che ci siano ottimi margini di crescita”. “Abbiamo attivamente partecipato ai lavori per la realizzazione di questa missione perché riteniamo che la Puglia abbia molto da dire anche nel settore della ‘cibo-meccatronica’”, ha aggiunto Cesare Pierpaolo De Palma, presidente del Distretto Produttivo delle Meccanica Pugliese. “Il Distretto – ha spiegato – intende portare alla ribalta del mercato la "food technology" pugliese al fianco dell’aerospazio e dell’automotive. In questi mesi abbiamo svolto una attenta analisi di tutto il territorio. Per quello che concerne il comparto della ‘Meccanica Alimentare’, sono emerse informazioni importanti che in alcuni casi erano delle piacevoli conferme, come la meccanica olearia, in altri casi si sono registrati forti consolidamenti come quello della meccanica enologica, la meccanica lattiero casearia e la meccanica agroalimentare. Sono in corso importanti collaborazioni con il mondo scientifico per nuovi metodi e strumenti di lavoro”. La missione incoming di operatori del settore dei macchinari per l’industria alimentare fa seguito a quelle degli operatori vitivinicoli e delle energie rinnovabili (a giugno). “Exportando la Puglia” è un progetto della Regione Puglia – Servizio Internazionalizzazione, in collaborazione con Pugliapromozione e con il supporto operativo di Puglia Sviluppo S.p.a. L´intervento s´inserisce nel solco della nuova strategia regionale “Smart Puglia 2020” che focalizza l’attenzione sui settori “intelligenti” identificando, tra le aree d’innovazione prioritaria, anche “la sicurezza alimentare e l’agricoltura sostenibile”. Le imprese pugliesi che partecipano alla missione: Amenduni Nicola Spa di Modugno (Ba); Costruzioni Acciaio Inox-cai srl di Andria (Bt); De Palma Thermofluid di Bari (Ba); Dodatek srl di Monopoli (Ba); Emitech srl di Corato (Ba); Fpm Coop-camtek di Casarano (Le); F.lli Resta srl di Gioia del Colle (Ba); Idromeccanica Ramtec di Molfetta (Ba); Industrie Fracchiolla spa di Adelfia (Ba); Ingel srl di Conversano (Ba); Irma ing. Potito Ruggiero di Stornarella (Fg); Mbl Solutions srl di Corato (Ba); Meridional Plast di Andria (Bt); Metalmeccanica Lamura di Ruvo di Puglia (Ba); Minox di Minervino Murge (Bt); Novus srl di Brindisi (Br); Oliva service di Amato di Lecce (Le); Pack sud srl di Ruvo di Puglia (Ba); Plasmapps srl di Modugno (Ba); Procma srl di Modugno (Ba); Ram Elettronica srl di Andria (Bt); Stc srl di Mesagne (Br), Tecnomulipast srl di Gravina (Ba).  
   
   
TROPPO CALDO, PESCI IN PERICOLO UFFICIO PESCA DELLA CITTÀ METROPOLITANA E POLIZIA PROVINCIALE AL LAVORO SUI CORSI D´ACQUA PER OPERAZIONI DI SALVATAGGIO DELLA FAUNA  
 
Per l´eccessivo calore e la riduzione della portata dovuta alla siccità si segnalano problemi su molti corsi d´acqua del territorio fiorentino. Situazioni di crisi si registrano a Figline, a Tavarnuzze, a Borgo San Lorenzo sul torrente Carza e a Firenze sul torrente Terzolle. La Città metropolitana si è subito attivata con con il suo ufficio pesca e la polizia provinciale: gli operatori stanno intervenendo per recuperare i pesci in difficoltà e salvarli spostandoli dai tratti d´acqua in secca a quelli più profondi. I comuni si occuperanno della rimozione dei pesci morti. Per segnalazioni può essere contatata la Protezione civile ai numeri 0552760650/653/688  
   
   
AOSTA, SPRECO ALIMENTARE: PRESENTATA “UBO”, L’APP PER CONTRASTARE IL FENOMENO PREVENIRE E CONTRASTARE GLI SPRECHI ALIMENTARI ATTRAVERSO UNO STRUMENTO MODERNO E FACILMENTE ACCESSIBILE A CHIUNQUE DISPONGA DI UN TABLET O DI UNO SMARTHPHONE.  
 
E’ questo l’obiettivo di “Ubo”, l’applicazione realizzata dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta e dalla Regione Piemonte nell’ambito delle iniziative di contrasto agli sprechi alimentari che, insieme alle Associazioni dei consumatori operanti nei rispettivi territori, stanno conducendo da ormai più di un anno. L’app, presentata lo scorso 2 luglio a Torino nel corso di un’apposita conferenza stampa, analizzando oltre cinquecento alimenti, fornisce informazioni, consigli e suggerimenti su come, dove e per quanto tempo conservare gli alimenti (sia cotti che crudi, sia preconfezionati che sfusi, sia freschi che surgelati), su quali siano le porzioni raccomandate, su come riutilizzare gli avanzi e gli scarti, sulla stagionalità della frutta e della verdura, sulle origini storiche e geografiche degli alimenti e infine su come fare la “lista della spesa” su mobile. L’app, compatibile con i sistemi operativi iOs e Android, è scaricabile gratuitamente da Appstore e Google Play, accedendo dal sito www.Unabuonaoccasione.it    
   
   
SELEZIONE DI DUE GIOVANI PER L´AFFIDO DI UN CONTRATTO A PROGETTO FINALIZZATO ALLA CREAZIONE DI CONTENUTI RIFERITI ALLE ECCELLENZE DEL TERRITORIO VALDOSTANO  
 
La società Expo Vda informa che ricerca due giovani cui affidare un contratto a progetto, finalizzato alla creazione dei contenuti – riferiti alle eccellenze del territorio valdostano – da riportare nella piattaforma “Why in Italy”, un progetto tra comunicazione, turismo e prodotti che si pone l’obiettivo di creare una rete per la valorizzazione delle aziende, del territorio e dei prodotti di eccellenza italiani. Il progetto avrà la supervisione di Expo Vda e il supporto delle Università di Torino e della Valle d’Aosta. Le attività saranno da svolgersi sul territorio regionale e i requisiti richiesti sono: età inferiore ai 35 anni; titolo di istruzione secondaria; esperienza curriculare formativa o lavorativa in ambito turistico o di promozione del territorio sotto tutti gli aspetti; attitudine alle relazioni interpersonali. Le candidature, con i relativi curricula, dovranno pervenire entro venerdì 31 luglio 2015, al seguente indirizzo mail info@expovda.It e saranno esaminate da una apposita commissione, formata da rappresentanti della società Expo vda, dell’Assessorato al turismo, sport, commercio e trasporti, e da uno psicologo esperto in selezione di personale.  
   
   
AGRICOLTURA: PRODUZIONE OLIVICOLA FVG INDENNE DA XYLELLA  
 
Trieste - Il ministero delle Politiche agricole ha dichiarato l´Italia indenne dalla xylella, il batterio che attacca gli ulivi, ad eccezione delle province pugliesi di Lecce e Brindisi. "Una presa di posizione alquanto opportuna - ha commentato l´assessore alle Risorse agricole del Friuli Venezia Giulia, Cristiano Shaurli, a margine della riunione a Roma con il ministro Maurizio Martina - rispetto alla quale ci eravamo spesi come Regione in quanto, finalmente, si fa chiarezza a diretto vantaggio dei nostri vivaisti ed anche dell´importante sistema di controlli fitosanitari che ci contraddistingue". Nello stesso incontro col ministro e gli altri assessori regionali all´agricoltura, si è parlatro anche di piano olivicolo nazionale e, a questo proposito, Shaurli ha evidenziato quanto "comincia a diventare riferimento per un territorio come il nostro, caratterizzato da una Dop e da un costante aumento di produzione e di qualità". "Ora - ha concluso Shaurli - l´impegno condiviso del Ministero è dare massima visibilità a questa decisione per evitare fraintendimenti sui mercati internazionali, mentre alle Regioni spetta uniformare i controlli così come già avviene in Friuli Venezia Giulia".  
   
   
LOMBARDIA. MIPAAF: D´ACCORDO CON MARTINA, TROPPI 21 MINISTRI. MEGLIO UNO, MA NON C´È  
 
Milano - "Non mi capita spesso di questi tempi, ma stavolta sono proprio d´accordo con Maurizio Martina: non si possono avere 21 ministri, come ha affermato a Expo, intervenendo all´assemblea nazionale di Coldiretti e invocando il Titolo V della costituzione. Mi basterebbe che ce ne fosse uno soltanto, come purtroppo, da un po´ di tempo a questa parte, in questo paese, non succede". Così l´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, Gianni Fava, commenta le esternazioni del ministro Martina, per il quale "non ci possono essere 21 ministri dell´Agricoltura". Fava critica duramente la posizione di Martina. "Vorrei solo dirgli che, nel poco tempo libero che gli rimane e dopo aver esaurito le mille ospitate in Expo, e mi chiedo se tiri aria di elezioni, se si ricordasse, invece di invocare improbabili modifiche della costituzione, di reggere dignitosamente il ruolo che attualmente gli è affidato noi tutti gliene saremmo infinitamente grati". Il Silenzio Del Ministero - Sono molte, come elenca l´assessore lombardo, le partite aperte e sulle quali "è impossibile non notare l´assordante silenzio e la drammatica assenza del ministero su molte questioni che ad oggi preoccupano, e non poco, gli agricoltori italiani. Parlando di risorse, Fava chiede al Mipaaf: "Che ne è dei quasi due miliardi di euro presi in prestito dalle Regioni per assicurare l´attuazione dei Pon (Programmi operativi nazionali), dei quali semplicemente non si sa nulla, con il sistema allevatoriale allo stremo, il sistema irriguo senza risposte e la totale incertezza sulle coperture assicurative per gli agricoltori"? Non è tutto. "Che ne è - prosegue Fava - del decreto nitrati, sbandierato da un anno, ma che semplicemente non esiste per la debolezza del ministero nel reggere il confronto, non solo nei confronti di Bruxelles, ma anche rispetto ad altri dicasteri, consegnando l´intero mondo agricolo alle decisioni di altri?". "È forse colpa - si chiede ancora Fava - dei 21 ministri o dell´assenza di un ministro, ammesso che abbia ancora senso avere un rappresentante politico di un dicastero abolito in via referendaria 22 anni fa"? "Ben più lungo potrebbe essere l´elenco - chiosa Fava - ma qui mi fermo, per carità di patria. Signor ministro, di grazia, faccia il suo, se riesce. Poi una stoccata al sindacato di Moncalvo. "Spiace dover8 constatare che nessuno di Coldiretti abbia ritenuto utile ribattere a tali osservazioni - commenta Fava -. Quasi come se si fossero dimenticati di chi ha dato risposta alle loro richieste in questi due anni. Spero non pensino veramente di avallare l´ipotesi di eliminare la competenza agricola dalle Regioni per riaccentrare il tutto presso questo sgangherato ministero. Se così fosse auguro a loro buona fortuna".  
   
   
BOLZANO: MELE ALTOATESINE CONQUISTANO I MERCATI EXTRAUE  
 
Nel 2014 la quantità della merce esportata verso Paesi extraUe è aumentata del 77% rispetto all’anno precedente. A monopolizzare i mercati sono sempre le mele. È uno dei dati interessanti forniti dalla Relazione agraria e forestale appena pubblicata. Il 2014 ha visto le mele dell´Alto Adige esportate in 37 Paesi in tutto il mondo. "Questo notevole incremento delle esportazioni è stato favorito sia dalla situazione problematica sui mercati europei, sia dalle raccolte record in tutta Europa", sottolinea l´assessore provinciale all´agricoltura Arnold Schuler. Nei cinque Paesi più importanti (Libia, Egitto, Algeria, Norvegia e Arabia Saudita) sono state esportate 131mila tonnellate di mele, che costituiscono il 72% delle esportazioni verso Paesi terzi. Ma le mele altoatesine sono richieste anchein Russia, Giordanaia, Emirati arabi uniti, Israele e Albania. Riguardo alle malattie delle piante da fritto, anche nel 2014 il colpo di fuoco batterico non ha provocato danni consistenti per la frutticoltura altoatesina. Complessivamente sono stati registrati 25 casi, dei quali uno riconducibile ad un´infezione avvenuta nell´anno precedente. Buone notizie dagli scopazzi del melo: l´anno scorso ha segnato, per la prima volta, un calo significativo del numero di piante infette. L´estirpazione rigorosa delle piante colpite e i trattamenti mirati contro il vettore più efficiente nella trasmissione della malattia, si sono dimostrati efficaci nella lotta. Le zone più colpite dagli scopazzi sono tuttora il Burgraviato e la val Venosta.  
   
   
BIODIVERSITÀ: REGIONE FVG SI CANDIDA A TRE PROGETTI COMUNITARI "LIFE"  
 
Udine - La Giunta del Friuli Venezia Giulia, su proposta dell´assessore alla Pianificazione territoriale Mariagrazia Santoro ha valutato la partecipazione della Regione a tre progetti comunitari "Life 2015" per la tutela e valorizzazione delle biodiversità, con riferimento al paesaggio delle Dolomiti, alla Laguna di Marano e Grado e ai boschi planiziali della pianura padana. Il primo progetto, "Life Test", è un programma interregionale che coinvolge la Provincia di Trento (capofila), la Provincia di Bolzano, la Regione Veneto, la Fondazione Dolomiti Unesco, il Muse -Museo della Scienza di Trento e i parchi nazionali e regionali dell´area. Il progetto si pone l´obiettivo di unificare le modalità di gestione di una rete ecologica che interessi tutte le Alpi Nordorientali avendo come fulcro i sistemi delle Dolomiti riconosciute come Patrimonio dell´umanità. I temi principali del progetto saranno lo studio della connettività tra le aree della rete ecologica, la corretta gestione ed il rilancio delle attività agrosilvopastorali in ambiti naturali, la verifica di modalità comuni di gestione dei siti Natura 2000 in ambito dolomitico. Il secondo progetto è "Life Laguna Marano e Grado", finalizzato alla definizione e realizzazione di interventi e buone pratiche per la ricostruzione delle barene, in particolare nella laguna di Marano, e per il miglioramento ecologico delle valli da pesca, soprattutto nella laguna di Grado. Già presentato nel 2014, ha superato la fase tecnica ed ora è inserito in graduatoria nella lista di riserva. I partner di progetto che affiancano la Regione sono l´Università di Trieste (capofila) e l´Università di Udine. Infine la Regione parteciperà al "Life Plainfor", riguardante i boschi relitti planiziali, che anticamente ricoprivano in gran parte la pianura padana e ormai sono quasi completamente scomparsi. In regione se ne contano ancora alcuni, tra cui i boschi di Muzzana, il bosco Sacile in comune di Carlino, il bosco Boscat in comune di Castions di Strada, il Torrate in comune di San Vito al Tagliamento, il Marzinis nei comuni di Fiume Veneto e Zoppola, il bosco Golena di Torreano, in comune di Varmo, e le zone boscate nella Riserva regionale naturale delle Foci dell´Isonzo. Il progetto ha lo scopo di studiare e monitorare i fattori patologici dei boschi e lo stato della biodiversità, per poi condurre una gestione attiva dei boschi planiziali relitti che ne faciliti la fruizione anche per scopi didattici e turistici compatibili con le esigenze di tutela. Il progetto è in partnership con altre quattro Regioni (Veneto, Emilia-romagna, Lombardia, Piemonte), Veneto Agricoltura, Ersaf-ente regionale per i servizi all´agricoltura e alle foreste della Lombardia (capofila), Associazione dei Consorzi di bonifica Fvg, Ersa- Agenzia regionale per lo Sviluppo rurale. Per l´assessore Santoro, "con queste progettualità proseguiamo un percorso di tutela di alcune specificità naturalistiche regionali in sinergia con altri enti. Proprio la trasversalità dei partenariati è garanzia di continuità nella valorizzazione di queste aree, anche in una visione turistica che favorisca la conoscenza e quindi la sensibilità futura verso questo patrimonio".  
   
   
TAVOLO FILIERA VITIVINICOLA, L’ASSESSORE MARCHE ANTICIPA L’IMPIANTO DI 123 NUOVI ETTARI DI VIGNETI DOP E IGP.  
 
Saranno 132 gli ettari della riserva regionale che potranno essere investiti a vigneto per produrre vini di qualità (Dop e Igp) e che verranno presto messi a bando dalla Regione Marche. Sarà l’ultimo bando di concessione di diritti di impianto della riserva regionale, essendo il 2015 l’anno in cui terminerà il regime dei diritti e l’operatività della riserva, al quale sarà sostituito, dal 2016, il sistema delle autorizzazioni, comunque regolamentato dall’Unione europea. Il punto è stato fatto nel coso delle riunione del Tavolo vitivinicolo regionale, presieduto dalla vice presidente e assessore all’Agricoltura, Anna Casini. Prossimamente la Giunta adotterà una delibera con le modalità e i criteri per la presentazione e la selezione delle domande che i viticoltori marchigiani potranno rivolgere alla Regione Marche per poter ottenere la concessione dei diritti d’impianto di vigneti provenienti dalla riserva regionale. “I produttori marchigiani hanno a disposizione lo strumento per ampliare la propria base produttiva e la dimensione economica – evidenzia la Casini – La dotazione dei diritti può anche aumentare con le ulteriori superfici, attualmente in fase di accertamento, che saranno rese note non appena definite. Sottolineo l’importanza del provvedimento perché, essendo l’ultimo bando di concessione dei diritti, è interesse di tutta la viticoltura marchigiana che l’intera dotazione disponibile venga assegnata ai produttori: la superficie che non dovesse essere richiesta, e quindi assegnata, si tradurrebbe nella perdita della ricchezza del patrimonio viticolo regionale, a scapito di tutto il settore produttivo”.  
   
   
FVG: COOPERATIVA LA DELIZIA ESEMPIO SVILUPPO  
 
Basiliano - "I risultati raggiunti dalla cooperativa La Delizia di Casarsa evidenziano la capacità di tenere unito il mondo vitivinicolo, attraverso un modello di sviluppo operato tramite scelte d´insieme, adottate guardando al futuro, per fare investimenti". Lo ha affermato il vicepresidente della Regione e assessore alle Attività produttive, Sergio Bolzonello, intervenendo a Villaorba di Basiliano alla presentazione ai soci e agli amministratori dell´attività e delle prospettive della cooperativa che ha sede a Casarsa, presente anche l´assessore alle Risorse agricole e forestali, Cristiano Shaurli. Anche grazie agli investimenti operati, La Delizia di Casarsa, che opera nei settori agricolo e vitivinicolo, ha ricordato Bolzonello, ha potuto acquisire di recente le strutture della cooperativa Friulvini di Zoppola, contribuendo così a chiudere una profonda ferita del territorio. Come avevano evidenziato in precedenza il direttore de La Delizia, Pietro Biscontin, e il presidente, Denis Ius, la cooperativa di Casarsa, attraverso i 463 soci conferenti, nell´annata agraria 2014/2015 produrrà un fatturato di 38 milioni di euro. Una crescita realmente significativa rispetto ad anni precedenti, dovuta principalmente alla scelta di sviluppare la coltivazione delle uve della varietà Glera, destinate alla produzione del Prosecco, passata da 6 mila a 47 mila ettolitri nell´arco di quattro anni. Il tutto attraverso investimenti pari a 8 milioni di euro, nello stesso periodo, operati per gran parte dai soci. "E´ ora però giunto il momento - ha affermato Bolzonello - di far compiere un ulteriore salto di qualità a questa realtà cooperativistica, anche a vantaggio dell´intera vitivinicoltura del Friuli Venezia Giulia: realizzare l´impianto di spumantizzazione, per rendere autonoma l´azienda vitivinicola e poter mettere a disposizione la struttura anche delle altre aziende vitivinicole della regione". "Come negli altri settori del comparto agroalimentare - ha precisato il vicepresidente - nel Friuli Venezia Giulia mancano le strutture industriali, ovvero quelle di trasformazione dei prodotti, e l´impianto di spumantizzazione de La Delizia rappresenterebbe una svolta storica per l´intero mondo vitivinicolo regionale". Anche l´assessore Shaurli si è soffermato sulle scelte azzeccate operate dal settore pubblico e dai privati, che hanno consentito alla cooperativa di moltiplicare i risultati credendo in una politica innovativa. Le strutture e le campagne della cooperativa, che si trovano nei comuni di Basiliano, Mereto di Tomba e Codroipo, sono infatti state cedute in uso dalla Regione alla cooperativa, che vi ha mantenuto la parte dedicata alla ricerca e alla conservazione del genoma delle varietà autoctone della vite, non solo del Friuli Venezia Giulia ma anche di altre realtà vocate. Ne ha invece modificato l´assetto colturale, che in precedenza era stato riservato pressochè interamente alla melicoltura. Shaurli ha quindi evidenziato che il mondo vitivinicolo del Friuli Venezia Giulia, nonostante i buoni risultati raggiunti, deve però compiere ancora un ulteriore salto di qualità di carattere culturale, impegnandosi a credere di più nell´innovazione. Il Prosecco, ha quindi osservato l´assessore, non può essere considerato come antagonista rispetto ai vini da vitigni autoctoni, perché può invece trascinare il loro sviluppo e favorire la promozione dell´intero vigneto regionale. Shaurli ha concluso ponendo in evidenza il fatto che i risultati positivi della cantina cooperativa La Delizia di Casarsa sono stati raggiunti in netta controtendenza: l´incremento del fatturato del 34 per cento è infatti stato raggiunto in un momento nel quale in Italia il consumo dei vini è sceso di 4 milioni di ettolitri, e proprio mentre i mercati internazionali sono parimenti in crisi. Si tratta dunque di traguardi ancor più significativi.  
   
   
LA PRODUZIONE DI PERE 2015 SI PREVEDE COMPLESSIVAMENTE NELLA NORMA: IN CALO LE ABATE FETEL E LE WILLIAM  
 
Ferrara - Sulla base dei primi risultati dell’indagine sulle previsioni di produzione 2015 effettuata da Cso, si prospetta un calo significativo delle rese rispetto al 2014 proprio per le due principali varietà coltivate in Italia: Abate Fetel e William. Queste due cultivar rappresentano mediamente quasi il 70% della produzione di pere a livello nazionale e circa il 75% della produzione dell’Emilia Romagna, dove si concentra quasi il 70% della produzione di pere italiane. In Emilia Romagna le stime effettuate in questi giorni evidenziano una produzione di Abate di poco oltre le 250.000 tonnellate, quasi il 10% in meno rispetto al quantitativo dell’anno precedente. Per la varietà William i dati indicano, ad oggi, in Emilia Romagna un’offerta di poco oltre le 100.000 tonnellate, con un -5% rispetto all’anno precedente e il - 9% rispetto alla media degli ultimi anni. Per le altre varietà minori, dopo un’annata 2014 di eccezionale scarica produttiva, ci si attende una produzione più vicina alla norma. "I dati di previsione - dichiara Gianni Amidei - Presidente dell´ O.i. Pera mostrano ad oggi una produzione complessiva nella norma ma va sottolineato comunque che alcune varietà estive, già in fase di raccolta, potrebbero portare a dati definitivi rivisti al ribasso. Nei prossimi giorni, infatti sono previsti aggiornamenti delle previsioni Cso sulla base dei primi raccolti di prodotto."