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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Marzo 2009
CORECOM FVG: NEL 2008 AUMENTATE CONTROVERSIE TELEFONIA  
 
Trieste, 24 marzo 2009 - Dal 2007 al 2008 sono aumentate le istanze presentate dagli utenti della telefonia al Corecom del Friuli Venezia Giulia, passate da 1215 a 1610, che riguardano informazioni e richieste di conciliazione. I numeri - resi noti dal Corecom - per l´anno scorso, parlano di 1610 istanze presentate, 1432 contenziosi conclusi, 178, ricorsi sospesi o rinviati, 879 udienze - delle quali 629 con esito positivo e 25 negativo, pari a rispettivamente il 71,6% e 28,4% dei casi. Le risoluzioni preventive sono state 553, 56% delle quali risolte positivamente, 3035 utenti hanno utilizzato il numero verde del Corecom e 2184 si sono presentati allo sportello. In merito, il presidente del Corecom, Paolo Francia, si è incontrato con il responsabile per la privacy e la tutela del consumatore di Telecom, Dario D´aleo. L´incontro, avvenuto in occasione della periodica seduta del Comitato regionale per le comunicazioni a marzo, è servito ai suoi componenti e a Telecom a fare il punto sulle problematiche nei rapporti tra le società che gestiscono i servizi di telefonia fissa e mobile e i loro utenti. Nello specifico, Francia ha puntualizzato i principali motivi di lamentela da parte dei cittadini e ha proposto metodi per migliorare la comunicazione tra il Corecom e il gestore telefonico. Il presidente ha proposto di utilizzare la posta elettronica certificata per la corrispondenza tra i due enti, la ripresa della videoconfenereza per agevolare le conciliazioni a chi abita in regione e l´inserimento sul sito istituzionale di informazioni utili per un migliore orientamento del cittadino nel rapporto con gli operatori e sui contratti in generale. Le controversie affrontate dai Corecom italiani hanno per oggetto una molteplicità di fattispecie. Tra queste gli addebiti di numeri speciali di altri operatori, la preconfigurazione sui telefoni cellulari del collegamento Wap senza che all´utente ne venga data comunicazione, l´attivazione arbitraria della linea di servizi e offerte non richiesti, il mancato o errato inserimento dei nominativi in elenco (cartaceo e informatico), la tardiva riparazione dei guasti e problemi con il trasferimento dell´utenza, il mancato recapito delle fatture e l´indebita sospensione della linea. In questa lista ci sono anche l´addebito di traffico non fatturato in precedenza, l´attivazione di contratti a condizioni diverse da quelle prospettate telefonicamente, le errate indicazioni da parte del Servizio clienti sulla modalità di cessazione (per esempio in caso di morte dell´utente) e conseguente addebito di costi. .  
   
   
ELEZIONI AMMINISTRATIVE: PROPAGANDA O PROGRAMMI? I GIORNALISTI SPIEGANO AI SINDACI VENETI COME DIALOGARE CON I PROPRI CITTADINI  
 
Caselle di Selvazzano (Pd), 24 marzo 2009 - Un corso di formazione, gratuito, sulla gestione dei rapporti con i mass media. Anciveneto organizza un incontro “ad hoc” rivolto a tutti gli amministratori della Regione; la “lezione” è in programma mercoledì 25 marzo alle 18 al Centro Civico di Caselle di Selvazzano (Pd). Interverranno Francesco Jori, già vicedirettore de “Il Gazzettino”, Beppe Gioia, caporedattore “Rai Veneto” e Adriano Donaggio, coordinatore della formazione per conto di Anciveneto. Vanni Mengotto, presidente Anciveneto, illustra l´iniziativa: “Nell´era dell´informazione, in un contesto di vivacità e fermento politico in prossimità delle elezioni, è necessario conoscere e saper gestire al meglio il rapporto con quotidiani, televisioni e radio per fornire al cittadino una corretta comunicazione istituzionale”. Per informazioni scrivere a savino@ancisa. It .  
   
   
PLANET 51 A NATALE AL CINEMA  
 
Milano, 24 marzo 2009 - Planet 51 il nuovo attesissimo film d´animazione scritto da Joe Stillman, l’autore di Shrek, sarà distribuito da Moviemax a Natale 2009. Con un budget di 60 milioni di euro, Planet 51 è il più ambizioso progetto europeo nel campo del cinema d’animazione Cgi. Prodotto e realizzato presso gli studi Ilion di Madrid, il film è stato acquistato dalla Sony che lo distribuirà negli Stati Uniti in occasione della Festa del ringraziamento. Nella versione originale sarà doppiato da Gary Oldman, Jessica Biel, Justin Long e John Cleese mentre la versione italiana il cast è ancora top secret. Planet 51 racconta la storia di E. T. Al contrario: Il capitano della Nasa Chuck Baker atterra per sbaglio su un pacifico pianeta abitato da creature aliene che vivono con il terrore che il loro mondo sia invaso dagli umani. Per riuscire a riparare la navicella e tornare sulla Terra dovrà ricorrere all’aiuto dell’unica persona che non ha paura di lui, un bambino alieno di 8 anni. Planeta Junior, il più importante distributore del Sud Europa nel mercato dell’ intrattenimento per bambini e ragazzi e protagonista, a livello mondiale, nei settori tv, home video, licensing e merchandising, detiene i diritti licensing, publishing e promotional di Planet 51 e dei suoi personaggi, in Italia, Spagna, Portogallo e Grecia. .  
   
   
A PAVIA UN INCONTRO DI STUDIO SULLO SCRITTORE LUIGI SANTUCCI  
 
Pavia, 24 marzo 2009 - L’incontro di studio su “Luigi Santucci: la scrittura come vita” è in programma martedì 24 marzo alle ore 15. 30 nel Salone Teresiano della Biblioteca Universitaria di Pavia, promosso dal Centro Manoscritti dell’Ateneo Pavese, dalla Fondazione Maria Corti e della Biblioteca Universitaria di Pavia, per ricordare, a dieci anni dalla scomparsa, il geniale autore di romanzi famosi, come In Australia con mio nonno (1947), Il velocifero (‘63), Orfeo in paradiso (‘67). Dopo il saluto del rettore Angiolino Stella, a tracciare un simbolico ritratto a più voci di Santucci, seguendo l’itinerario della sua attività letteraria e illustrando gli elementi-chiave del suo singolare mondo creativo saranno i professori Pier Angelo Carozzi, Renzo Cremante, Ermanno Paccagnini, Angelo Stella, con l’intervento conclusivo di Monsignor Gianfranco Ravasi. Coordinerà l’incontro Arturo Colombo. A conclusione dell’incontro verrà inaugurata – sempre nel Salone Teresiano – una mostra di inediti, immagini e testi dello scrittore Santucci, di cui il Centro Manoscritti conserva, donate dalla famiglia, parecchie sue “carte” e documenti di rilevante importanza. “Il vero segno di Santucci – ha scritto il critico Carlo Bo fin dal 1982 – rintracciabile in tutto l’arco della sua vita, è il segno della gioia, il suono dell’allegria”. A sua volta, Alberto Cavallari lo ha definito “lo Chagall dei romanzieri”, spiegando che per Santucci “gli amanti volano nei cieli di Bellagio come Adami ed Eve, gli animali parlano agli uomini, i vivi parlano ai morti, come negli affreschi ebraici di Chagall, mentre il cielo versa nuvole e neve, grazia e gioia al natale dell’uomo”. Tutte caratteristiche, che l’incontro pavese saprà approfondire e arricchire con l’apporto degli studiosi invitati a intervenire. . .  
   
   
GHASSÀN ZAQTÀN IN ITALIA PER PRESENTARE RITRATTO DEL PASSATO - POIESIS EDITRICE  
 
Alberobello, 24 marzo 2009 - Lo scrittore palestinese insieme allo scrittore iracheno Jabbar Yassin Hussin affronteranno il tema: “Palestina e Iraq Nell’era Obama” La pace, la democrazia, il futuro. La nuova Amministrazione di Barak Obama come influenzerà il processo di Pace in Medio Oriente? L’attacco che Israele ha sferrato contro Gaza è stato un messaggio per Obama? L’attacco ha rafforzato l’ala oltranzista in Iran? La divisione fra Hamas e Fatah di fatto rende impossibile le trattative per una soluzione del conflitto israelo- palestinese? Obama persisterà nella sua posizione di eludere Hamas dalle trattative con la Palestina? Per quanto riguarda l’Iraq, Obama ha annunciato il ritiro delle truppe americane dal Paese entro 16 mesi. Ma il ritiro delle truppe non costituisce una precisa politica? Ci si chiede in che condizione gli Stati Uniti lascino il vaso rotto dell’Iraq. E soprattutto cosa si dovrebbe fare in questi sedici mesi dal ritiro per non mettere in pericolo lo Stato iracheno. Non si dovrebbe sostenere una conferenza per il Medio Oriente dove tutti i Paesi partner Iran, Arabia Saudita, Siria, Giordania, Turchia, Egitto, siano coinvolti nel processo di Pace con accordi e ruoli precisi? La conferenza “Palestina e Iraq nell’era Obama. La pace, la democrazia, il futuro”, organizzata dal Laboratorio Poiesis e dalla Poiesis Editrice vuole suscitare la riflessione, con alcuni importanti intellettuali palestinesi, iracheni e italiani, per ragionare del destino della pace in Medio Oriente. Presenti: Ghassan Zaqtan (scrittore e poeta Palestinese); Lucy Ladikoff (arabista, traduttrice dall’arabo Università di Genova) Jabbar Yassin Hussin (scrittore iracheno), Giuseppe Goffredo (poeta e scrittore), Antonio Scialpi (filosofo, moderatore). Programma 19/28 marzo 2009 Giovedi 19 Marzo Ore 18 Universita’ Degli Studi Di Cagliari; Giovedi 19 Marzo Ore 19 Circolo Dei Lettori Di Cagliari; Sabato 21 Marzo Ore 17 Ristorante Amir, (via Santa Chiara) Napoli; Lunedi 23 Marzo Ore 11 Facolta’ Di Lingue E Letterature Straniere Università Degli Studi Di Genova; Mercoledì 25 Marzo Ore 10 Aula Magna Ist. Tecn. “L. Da Vinci” Di Martina Franca (Ta) Incontro con gli studenti delle Scuole Medie Superiori. Moderatore Pietro Andrea Annicelli, giornalista. Venerdi 27 Marzo Conferenza “Palestina e Iraq nell’era Obama. La pace, la democrazia, il futuro”. Interverranno Ghassan Zaqtàn, Jabbar Yassin Hussin, Lucy Ladikoff E Giuseppe Goffredo, Ore 17. 30 Auditorium “Cappelli” Di Martina Franca (Ta). Sabato 28 Marzo Presentazione del libro di Ghassan Zaqtàn, alla presenza della traduttrice prof. Ssa Lucy Ladikoff e del poeta e scrittore iracheno Jabbar Yassin Hussin. Ore 18 Libreria Griot, Roma. . .  
   
   
FANCULO AMORE DI PIER FRANCESCO GRASSELLI  
 
Milano, 24 marzo 2009 - Grasselli, lo scrittore che ha raccontato meglio di chiunque altro il vuoto e i tormenti dei giovani della speed generation si misura in questo nuovo romanzo con i tormenti sentimentali e le velleità letterarie di un quasi trentenne alla disperata ricerca di un posto nel mondo. Un romanzo dal linguaggio crudo che attinge a piene mani nella quotidianità di ragazzi viziati, vuoti e maledettamente disperati, ma soprattutto incapaci di distinguere il sesso dall’amore. Fanculo amore è uno schiaffo ai buoni sentimenti e a tutti quelli che sognano l’amore per sempre. Duro e realistico. Mursia Editrce Milano Pagine 272, Euro 15,00. . . .  
   
   
LA CONQUISTA DEL WEB DI MARCO MONTEMAGNO E MISKA RUGGERI  
 
Milano, 24 marzo 2009  - Internet siamo noi. Partendo da questo punto di vista un giornalista e uno dei massimi esperti italiani della rete analizzano ciò che sta accadendo nel web, un mondo che per la maggioranza degli italiani è ancora territorio da scoprire. I blog, i social network, il fenomeno del citizen journalism: un’analisi puntuale su come la grande rete accoglie, metabolizza e ridisegna le relazioni umane, la politica, il business e l´informazione. Mursia Editrce Milano Pagine 135 Euro 12,00 . .  
   
   
“IL POTERE DEL CEMENTO A CESENA”, A CURA DI DAVIDE FABBRI  
 
Cesena, 24 marzo 2009 - Il “Potere del Cemento” a Cesena. E’ esplicito il riferimento all’intricato sistema di potere, basato su una gestione del territorio dettata da evidenti spinte speculative. Il libro nasce dal bisogno di raccontare quanto sia diventata invasiva e distruttiva una vera e propria commistione d’ interessi, che piega l’interesse pubblico nei confronti di quello privato. Il “Potere del Cemento” costituisce un partito trasversale nella gestione del Potere, tutto intento a fabbricare con disinvoltura il proprio consenso elettorale, sulla base di illimitati permessi di costruire ai privati (cittadini e pertanto elettori). A Cesena si è costruito tanto, ovunque, dappertutto, troppo e male, mettendo in atto una evidente dispersione territoriale delle abitazioni e degli insediamenti produttivi. E non è finita: questo processo di cementificazione e di consumo di suolo è destinato a continuare. Questo libro ha la velleità di far accendere in città un dibattito culturale sul ruolo dell’urbanistica: le scelte cementificatorie ispirate allo sperpero delle risorse e alla crescita infinita, devono essere accantonate, sostituite con altre più eco-sostenibili. Fermare il consumo di territorio: questo dovrebbe essere lo slogan vincente di un candidato Sindaco lungimirante e attento autenticamente alle problematiche ambientali e culturali di una città. I Verdi di Cesena chiedono da tempo di arrestare questa evidente degenerazione dell’ attività edilizia, che ignora i rischi di dissesto idrogeologico di ampie zone del territorio, proponendo un Ecopiano: misure efficaci e vincolanti, piani di azione per l’arresto e il contenimento del consumo di suolo, la prevenzione di fenomeni di dispersione insediativa. La nuova politica che i Verdi vogliono portare avanti deve infatti partire dal fatto che l´attuale insostenibilità è stata provocata anche dalla speculazione fondiaria. L’eccessivo consumo di suolo, la cementificazione del territorio, l’edificazione di anonimi palazzi e centri commerciali, la congestione del traffico, l’ inquinamento, sono il frutto di scelte urbanistiche miopi, che consentono di realizzare una crescita ingiustificata dell’edilizia rispetto ai fabbisogni abitativi e produttivi della nostra città, con una estensione della città costruita all’insegna anche della speculazione edilizia. La mia speranza è quella di vedere un risveglio delle coscienze nella mia città. Un risveglio culturale di cittadini attivi, fortemente motivati a difendere il proprio territorio, per cercare di impedire nuove ferite all’ambiente e al paesaggio, per cercare di diffondere una idea diversa di città e di modernità. Il mio auspicio è che questo libretto non venga snobbato, e che, al contrario, possa essere utile a questo necessario risveglio collettivo. . .  
   
   
TUTTE LE MANOVRE DELLA BARCA A MOTORE DI JEAN RENOUF  
 
Milano, 24 marzo 2009 - L’influenza della carena e delle sovrastrutture, l’effetto del vento, il timone, l’elica e tante altre variabili interne ed esterne alla barca che incidono in fase di manovra vengono analizzate e spiegate in modo esemplare e consentono ai comandanti di salire a bordo con una solida preparazione per affrontare, senza problemi, ormeggi, evoluzioni, ancoraggi con yacht fino a 20 metri, dislocanti fino a 30 tonnellate. Mursia Editrce Milano Pagine 290 Euro 18,00 . .  
   
   
FORMIDABILE TOSCA CON MICAELA CAROSI, MARCELO ALVAREZ E MARCO VRATOGNA, PER IL CAPOLAVORO DI GIACOMO PUCCINI TORNA A PARMA LA BACCHETTA DI MASSIMO ZANETTI  
 
Parma, 24 marzo 2009 - Tre formidabili interpreti segnano il ritorno di Tosca al Teatro Regio di Parma. Il capolavoro di Giacomo Puccini chiude la Stagione Lirica 2009 il prossimo giovedì 2 aprile alle ore 20. 00 con uno straordinario terzetto di star. Il soprano Micaela Carosi affronterà il personaggio Floria Tosca, il tenore Marcelo Alvarez vestirà i panni del pittore Mario Cavaradossi e il baritono Marco Vratogna si calerà nelle vesti del sadico Barone Scarpia. Saranno loro i tre protagonisti in scena nello spettacolo originariamente ideato da Alberto Fassini per il Teatro Comunale di Bologna e ora ripreso da Joseph Franconi Lee. Sul podio Massimo Zanetti, che recentemente ha dato eccezionale prova della sua sensibilità direttoriale al Festival Verdi 2008. Fu proprio nella città dove sono ambientati i tre atti della tragica vicenda, che Tosca vide la luce il 14 gennaio del 1900 al Teatro Costanzi di Roma. Su libretto del duo Illica-giacosa, la quinta opera di Giacomo Puccini è tratta dal dramma omonimo di Victorien Sardou scritto e rappresentato tredici anni prima a Parigi, cavallo di battaglia per la grande attrice Sarah Bernhardt. «La peculiarità della Tosca fra le opere di Puccini - ha detto il musicologo Fedele d’Amico, che fu tra i primi a cogliere la statura internazionale del compositore toscano - è che il male vi appare nettamente come entità autonoma, in una sorta di sinistra autoesaltazione. In Manon Lescaut il male è soltanto fatalità interna dell’amore, un suo intrinseco destino; com’è nella Bohème, in altro tono, la giovinezza intesa come irresponsabilità e per questo destinata a irreversibilmente perire. In Tosca è invece una forza propriamente demoniaca, esterna e nemica, e soddisfatta di sé». Da un’idea originaria di Alberto Fassini, regista cresciuto alla grande scuola teatrale di Luchino Visconti, nasce il coinvolgente allestimento in scena al Teatro Regio di Parma, ora ripreso da Joseph Franconi Lee, che si è valso delle scene e dei costumi firmati da William Orlandi e delle luci di Guido Levi. In scena al Teatro Regio di Parma, con Micaela Carosi, Marcelo Alvarez e Marco Vratogna, canteranno anche Alessandro Spina (Cesare Angelotti), Matteo Peirone (Il Sagrestano), Mauro Buffoli (Spoletta) e Gabriele Bolletta (Sciarrone e Un carceriere). Il Coro di Voci Bianche diretto da Stefano Rolli, il Coro del Teatro Regio diretto da Martino Faggiani e l’Orchestra del Teatro Regio sono guidati da Massimo Zanetti. Dopo il debutto Tosca replica il 5, 8, 11, 14 e 17 aprile. .  
   
   
XI EDIZIONE DEL DANAE FESTIVAL A SCADENZA DI LUSTRI, LA MILANO ASSOPITA DEL TEATRO SI AGGIORNA. 24 MARZO - 30 APRILE 2009  
 
Milano, 24 marzo 2009 - Come sul finire del secolo scorso recuperò un decennio di oblio facendo la conoscenza con gli artisti, i gruppi e le nuove poetiche degli Anni Novanta, così da qualche tempo una pluralità d’iniziative ha portato all’ordine del giorno le esperienze sui nuovi linguaggi dell’interpretazione, del corpo e della performance, in un panorama di nuove modalità espressive. Danae, che ha attraversato tutto il nuovo decennio, è stato forse il primo progetto che ha raccolto l’eredità di Teatri 90 per imprimergli una svolta, disegnando un percorso in linea con lo spirito dei tempi. Il progetto del Teatro delle Moire è al contempo artistico e politico. Non si è trattato solo di orientare verso nuove proposte ed altri tipi di fruizione l’attenzione di un pubblico tutto da conquistare (e per altro assiduo e numeroso) ma anche di inventare nuove formule produttive, di stabilire una rete internazionale di relazioni, d’incontri, di affinità elettive, di entrare in rapporto con le istituzioni, con la città, con il contesto culturale. Danae Festival ha saputo anche superare i confini tradizionali del Teatro organizzando performance in luoghi inaspettati con uno sguardo dinamico e ardito al tempo stesso e ha saputo entrare in sintonia con l’anima di Milano, stimolando la ricerca continua di nuovi canali di espressione. Così ad ogni edizione Danae si è presentato come un festival fortemente identificato ma tutto da scoprire: nella fedeltà a un universo progettuale segnato dalle visioni della contemporaneità, si è inserita ogni volta la capacità di fare da sensore alle dinamiche artistiche e di costituire un punto di riferimento per le giovani generazioni, offrendosi in una veste inedita. L’undicesima edizione del Festival conferma questa prassi, presentando insieme alle nuove tendenze dell’avanguardia europea e a un cammino tra “vecchi” e nuovi protagonisti della ricerca italiana, originali incroci produttivi. Realtà consolidata del capoluogo lombardo, il Festival riceve contributo da Comune di Milano, Regione Lombardia e Provincia di Milano; da partner internazionali; da sponsor e fondazioni private. Lachesilab – progetto Ares - Il dato progettuale più innovativo, un passo decisivo nel percorso di maturazione della vocazione di Danae Festival, è offerto dal Progetto Ares, un laboratorio reso possibile dall’apertura del Lachesilab, una “dimora creativa” che il Teatro delle Moire ha dedicato alla propria e alle nuove progettualità della città. Saldando una distanza tra Milano e tante esperienze, in Europa e in certe regioni italiane, l’Associazione Culturale si è proposta di dare risposta all’esigenza di garantire delle “residenze”, gestendo un luogo fisico, in cui gli artisti in cerca di spazi creativi possano lavorare. Dall’ottobre 2008, con l’inaugurazione per la Festa del Teatro, questa richiesta di spazio e visibilità, ha trovato un’occasione concreta per essere soddisfatta. Nel cuore di un ampio quartiere popolare, dalla forte vocazione interculturale ed etnica dove, tuttavia, sono carenti, nelle immediate vicinanze, i luoghi di aggregazione culturale, funziona Lachesilab, uno spazio seminterrato di circa duecento metri quadrati, ristrutturato interamente grazie ai contributi dell’Associazione Teatro delle Moire e di Danae, utilizzato principalmente come sala prove e sede espositiva temporanea. E’ qui che la nuova edizione del Festival lancia il Progetto Ares, esperienza-pilota che coinvolge due realtà emergenti milanesi, Espz e Giorgia Maretta, che si sono distinte per innovazione e ricerca nel campo delle performing arts. - Espz è il gruppo fondato a Milano nel 2002 da Nandhan Molinaro e Elisa Zucchetti, attualmente risiedente a Berlino. La compagnia ha maturato varie esperienze rilevanti concentrando la propria ricerca sullo sviluppo di performances in spazi non teatrali. - Giorgia Maretta è una “danzautrice”, insegnante di espressione corporea. Dal 2001 ad oggi ha realizzato diverse produzioni, indirizzandosi verso una ricerca sempre più influenzata dalle arti visive e dal cinema, con produzioni ospitate in numerosi festival in Italia e all’estero. Ares offrirà alle due compagnie - la residenza creativa della durata di un mese per ciascuna compagnia presso l’atelier Lachesilab; - il tutoraggio artistico e il supporto tecnico, organizzativo e di comunicazione da parte di Danae Festival durante il percorso di costruzione dello spettacolo. - un contributo economico destinato alla copertura dei costi di produzione e alla retribuzione delle compagnie; - la presentazione dello spettacolo in più repliche all’interno dell’edizione 2009 del Festival; Il senso del programma - È un viaggio tra visioni di grande fascino questa edizione di Danae Festival, che porta in scena significativamente diversissimi percorsi di ricerca il cui comune denominatore è l’ormai indissolubile legame ed intreccio tra le arti e il teatro nella sua più ampia accezione. Un calendario straordinariamente ricco, nel quale si incrociano progetti che costruiscono veri e propri scenari: urbani, corporei, virtuali, in un continuo “trasloco” della visione. Torna anche a farsi urgente la dimensione testuale tanto quanto quella corporea, alla ricerca di una relazione inedita e organica tra gesto e parola. Compagnie già affermate che nel tempo hanno continuato a porre l’accento su una ricerca rigorosa, coerente e spalancata al rischio, come Motus e Mk, affiancano artisti delle ultime generazioni come Santasangre e Giovannini/cardini, offrendo un significativo e raffinato panorama dell’innovazione italiana. Molto ampia quest’anno la sezione internazionale, tutta al femminile, con una costellazione di artiste spiazzanti e dirompenti, che ben rappresentano lo spirito di Danae. Dalla Francia due diverse generazioni si affacciano al Festival che apre con la straordinaria Caterina Sagna e il suo premiatissimo “Basso ostinato” e ospita l’ultima inquietante produzione di Gisèle Vienne in “prima” nazionale. A Cláudia Dias, una delle più interessanti coreografe della scena portoghese, rivelata in Italia dai Festival di Polverigi e di Santarcangelo, è dedicata una personale in cui, accanto a “Visita guiada” del 2005, viene presentata la sua ultima creazione “Das coisas nascen coisas”. Dalla sempre movimentata Berlino arriva Antonia Baehr con un rigoroso e esilarante spettacolo sul ridere, supportato da un laboratorio intensivo. Ed infine Maria Jerez, dalla Spagna, facendo uso di tecniche teatrali e cinematografiche, propone una performance che “inganna” lo sguardo. In un progetto così articolato, guidato unicamente dal criterio artistico, è possibile tuttavia individuare un fil rouge tematico, una riflessione sulla percezione e sul rapporto tra realtà e rappresentazione che emerge in gran parte degli spettacoli proposti. E’ un discorso esplicito per i Motus come per Gisèle Vienne, per Claudia Dias e Maria Jerez e anche per il riso di Antonia Baehr ma che affiora in forme più mediate anche in altri. Insomma, da una parte Danae insiste con le proprie “ossessioni” e le approfondisce, dall’altra apre nuove porte per affacciarsi a diversi ed inediti incontri. La vetrina è scintillante. Rifatevi gli occhi, ce n’è bisogno! Il festival è programmato al Teatro Out Off, Teatro i, Teatro Franco Parenti, Lachesilab e alle Colonne San Lorenzo. Www. Danaefestival. Com .  
   
   
NUOVI MIRACOLI A NORD EST: LA RICERCA DI SÈ E L´INCONTRO DELL´ALTRO PAESAGGIO CON UOMINI PROPONE NORTH B-EAST, IL PRIMO LAVORO SCRITTO E INTERPRETATO DAI GIOVANI AUTORI-ATTORI MARCO TIZIANEL E SILVIO BARBIERO  
 
Dolo (Ve), 24 marzo 2009 - Sincronizzate nell’arco di ventiquattr’ore, due esistenze diverse ma parallele si incrociano e si sfiorano ripetutamente, spinte dalla stessa fame d’amore e di autenticità, fino a incontrarsi. Nel tentativo di raccontare quello che c’è sotto i nostri occhi, spesso così chiaro alle menti, ma che sfugge ai nostri cuori, Marco Tizianel e Silvio Barbiero presentano in prima regionale North b-East, venerdì 27 Marzo (ore 21) nell’Auditorium Itc Lazzari di Dolo (Ve). Un bancario perfettamente integrato ma cinico, e uno studente fuori corso omosessuale che sconta i costi di vita e la discriminazione sociale del mito nordestino, abitano, vivono e amano nei luoghi del “miracolo” del Nord Est. Opposti ma affini, incontrano ogni giorno le medesime incertezze e difficoltà proprie del vivere in questa terra, pervasa da un inquinamento sociale, specchio di un più profondo malessere ambientale che li ha trasformati in “north b-east”. C’è un inquinamento più sottile delle polveri, più impalpabile dei gas e dei fumi. E’ un disagio diffuso che ci siamo costruiti intorno giorno dopo giorno, senza lasciare via di scampo. Gli effetti sono imprevedibili: si infila nelle trame dei nostri cuori, deviando i pensieri e le azioni. La corsa dei rispettivi monologhi li porta a convergere nell’incontro tra due “solitudini”, con speranza e coraggio superano le barriere dell’indifferenza e del conformismo, trovando la strada per accostarsi, comunicare e far emergere reali sentimenti. Il paesaggio urbano di un capoluogo del Nord Est, costantemente evocato nelle vie e nei riferimenti collettivi, in cui esistenze coesistono ed alcune si accostano e riscaldano. È parte dello sviluppo narrativo: due cubi metallici e gli abiti della quotidianità costituiscono gli unici elementi dell’essenziale allestimento scenico. Sapientemente giocato con luci e le musiche originali composte da Paolo Tizianel, lo spettacolo stupisce ed emoziona il pubblico in un’alternanza di malinconia, delicatezza e frenesia, in cui non si potrà evitare di riconoscersi. Proposto in prima regionale a Paesaggio con Uomini, North b-East condivide con il programma dell’Associazione Echidna la volontà di avvicinare le giovani generazioni, coinvolgendole in un diretto confronto con speranze e questioni esistenziali, attraverso l’arte scenica. Scritto a quattro mani dai due giovani autori-attori veneti d’adozione, North b-East è un lavoro originale che li vede per la prima volta lavorare insieme. Marco Tizianel, classe ’67,comincia il suo viaggio nel mondo del teatro con, tra gli altri, Vasco Mirandola, Giancarlo Previati, Maria Grazia Mandruzzato, Ted Keijser, Michela Lucenti, in produzioni che spaziano dal teatro di strada, al teatro per ragazzi e per la prima infanzia, al teatro di ricerca. Silvio Barbiero, classe ’72, si forma come attore presso il Teatro Popolare di Ricerca di Padova, col Tamteatromusica, e prosegue la sua formazione con Maria Grazia Mandruzzato, Naira Gonzales, Michela Lucenti, Juri Ferrini, Matteo Destro, Boris Ruge, Maurizio Ciccolella, Federica Granata, Roberto Anglisani, Massimiliano Civica. North b-East segna il loro esordio nel mondo della drammaturgia. Www. Primiallaprima. It .  
   
   
LA VALLE D’AOSTA AL SALONE DELL’ARTE, DEL RESTAURO E DELLA CONSERVAZIONE DEI BENI CULTURALI E AMBIENTALI  
 
 Napoli, 24 marzo 2009 - L’assessorato dell’istruzione e cultura parteciperà al Salone dell’Arte, del Restauro e della Conservazione dei beni culturali e ambientali che si svolgerà a Ferrara, dal 25 al 28 marzo. La rassegna, interamente dedicata alla conservazione e tutela del patrimonio storico-artistico, architettonico e paesaggistico, è valida occasione per la Soprintendenza per i beni e le attività culturali per un confronto a livello nazionale ed internazionale sulla tematica sempre più attuale del restauro. «La partecipazione a questa manifestazione - afferma l’Assessore all’istruzione e cultura Laurent Viérin - testimonia l´importanza attribuita dall´Assessorato agli interventi di restauro quale fase necessaria e propedeutica alla conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, nella consapevolezza che una valida progettualità è indispensabile per restituire alla comunità i beni culturali presenti sul territorio». Attraverso un allestimento tematico, realizzato per l’occasione, corredato di apparati grafici, di testi didattici e di supporti video, verranno illustrate le tappe fondamentali del percorso che dalla progettazione di un intervento di restauro conduce alla comunicazione al pubblico di quanto emerso dalle ricerche. .  
   
   
VENEZIA: GLASS STRESS EVENTO COLLATERALE DELLA 53. ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE D’ARTE – LA BIENNALE DI VENEZIA 6 GIUGNO AL 22 NOVEMBRE 2009 ISTITUTO VENETO DI SCIENZE LETTERE ED ARTI - PALAZZO CAVALLI FRANCHETTI  
 
Venezia, 24 marzo 2009 - L’esposizione presenta le opere di 34 tra i più conosciuti artisti contemporanei che si sono confrontati con l’arte vetraria, da César a Tony Cragg, da Luciano Fabro a Dan Graham, da Robert Rauschenberg a Joseph Kosuth, da Man Ray a Jean Arp,a Louise Bourgeois, ad altri ancora. Dal 6 giugno al 22 novembre 2009, l’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti - Palazzo Cavalli Franchetti di Venezia, ospiterà la mostra Glass Stress. L’esposizione, curata da Laura Mattioli Rossi e Rosa Barovier Mentasti, si presenta come uno dei più originali eventi collaterali della 53. Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia. La mostra nasce dall’idea e dal progetto di Adriano Berengo, il quale ha visto nella 53° Biennale d’Arte di Venezia, che quest’anno ha come tema “la costruzione di nuovi mondi”, l’occasione giusta per proporre una mostra che fosse un tentativo di immaginazione di un mondo altro, un contesto dove il vetro grazie all’idea di grandi artisti internazionali avesse la possibilità di mostrare le sue potenzialità. Organizzata dal Mjellby Konstmuseum di Halmstad (Svezia) in collaborazione con Berengo Studio 1989 di Murano-venezia, la mostra presenta le opere di 39 tra i più conosciuti artisti contemporanei -, da César a Tony Cragg, da Luciano Fabro a Dan Graham, da Robert Rauschenberg a Joseph Kosuth, da Man Ray a Jean Arp, a Louise Bourgeois ad altri ancora - che si sono confrontati nell’arco della loro carriera con la tecnica vetraria. Il vetro è un materiale da sempre apprezzato per la sua duttilità, per le caratteristiche fisiche inalterabili e la ricchezza espressiva delle forme ma, nel corso dei secoli, ha dovuto esercitare grandi pressioni e compiere enormi sforzi - quello ‘stress’ di cui si parla nel titolo - per liberarsi dai cliché che lo imprigionavano e relegavano ad ambiti e utilizzi limitati. La sua presenza nel mondo dell’arte contemporanea è una conquista abbastanza recente, ed essenzialmente dovuta alla sua specificità, fatta di durezza e fragilità, trasparenza e opacità. La mostra, raccogliendo le esperienze di una serie di artisti contemporanei internazionali, si propone di individuare un percorso di studio e di critica, in grado di fornire l’opportunità di espandere i confini di questo materiale e fare del vetro di Murano un nuovo strumento espressivo. Il fil rouge dell’esposizione è, dunque, il rapporto tra l’artista e il vetro, il confronto con le caratteristiche e i vincoli tecnici imposti dal materiale, il dialogo tra il pensiero dell’ideatore e la mano del maestro. L’opera è il risultato del connubio tra l’idea dell’artista e il lavoro del maestro vetraio; la sintesi di saperi, conoscenze ed esperienze diverse, attraverso le quali si approda a un nuovo linguaggio espressivo. Gli artisti presenti in questa esposizione sono entrati in contatto solo sporadicamente con il mondo del vetro ma, unitamente ad esso, utilizzano anche materiali molto diversi. Proprio per questa ragione hanno ottenuto risultati stupefacenti, di grande originalità e innovazione. Quello che emerge è che l’incontro tra due realtà apparentemente lontane, l’arte contemporanea da un lato, il vetro dall’altra, ha consentito di immaginarne, idearne e costruirne una terza, un nuovo mondo, che ha liberato il vetro dalla sua identificazione in simbolo della tradizione, per donargli invece nuove prospettive e orizzonti. Mostra: Glass Stress - Curatori: Laura Mattioli Rossi e Rosa Barovier Mentasti - Artisti: Josef Albers, Arman, Jean Arp, Barbara Bloom, Louise Bourgeois, Sergio Bovenga, Lawrence Carroll, César, Soyeon Cho, Tony Cragg, Jan Fabre, Luciano Fabro, Lucio Fontana, Francesco Gennari, Dan Graham, Richard Hamilton, Mona Hatoum, Roni Horn, Seul Hye Rim Lee, Mimmo Jodice, Marya Kazoun, Joseph Kosuth, Raimund Kummer, Jannis Kounellis, Rita Mcbride, Orlan, Jean Michel Othoniel, Anne Peabody, Anton Pevsner, Robert Rauschenberg, Man Ray, Silvano Rubino, Kiki Smith, Jana Sterbak, Lino Tagliapietra, Koen Vanmechelen, Fred Wilson, Kimiko Yoshida, Chen Zhen. .  
   
   
EMOZIONI IN TERRACOTTA GUIDO MAZZONI E ANTONIO BEGARELLI. SCULTURE DEL RINASCIMENTO EMILIANO 21 MARZO - 7 GIUGNO 2009 MODENA, FORO BOARIO  
 
 Modena, 24 marzo 2009 - Una mostra importante e lungamente pensata e attesa, la prima dedicata ai plasticatori modenesi Guido Mazzoni (1450 ca. -1518) e Antonio Begarelli (1499 ca. -1565), tra i massimi interpreti della scultura in terracotta del pieno Rinascimento padano, portatori di un linguaggio che incarna in modo originale i due aspetti peculiari della cultura figurativa rinascimentale, quello piy realistico e intensamente emotivo nell´arte di Mazzoni e quello piy classico e misurato nelle opere di Begarelli. Mazzoni, attivo soprattutto nell´ultimo quarto del Quattrocento, sceglie per i suoi Compianti un´arte fortemente realistica, quasi a voler perpetuare credibilmente le forme effimere della religiosit` popolare, come espresse anche nelle rappresentazioni sacre e in quelle teatrali. Di qui le coloriture delle sue figure, ad imitazione del vero. Begarelli, artista cinquecentesco, le dipingeva invece di bianco, per assimilarle al marmo, materiale piy nobile della terracotta; ma anche per qualificarle come statue e non come persone, al fine di renderle universali. Promossa dal Comune di Modena - Museo Civico d´Arte, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e dalla Soprintendenza per i Beni storici artistici ed etnoantropologici di Modena e Reggio Emilia, con la partecipazione del Gruppo Hera, la mostra, curata da Giorgio Bonsanti (Professore ordinario di Storia e tecnica del restauro all´Universit` di Firenze e Coordinatore scientifico del Centro Europeo di Ricerche sul Restauro) e Francesca Piccinini (Direttrice del Museo Civico d´Arte di Modena), celebra la grandezza assoluta di questi due artisti colti e raffinati, la cui fama si estese fin dal Cinquecento al di l` del ristretto ambito locale, superando anche i confini della penisola italiana. La materia delle loro figure h la terracotta, cosl tipica nella tradizione emiliana per l´indisponibilit` di marmi o pietre adatte, e al contrario la facile reperibilit` dell´argilla. Di questa tecnica, Mazzoni e Begarelli sono forse i due massimi esponenti nella tradizione artistica italiana. Insufficientemente conosciuti anche fra gli "addetti ai lavori", mentre in vita avevano incontrato ampio consenso, i due attendevano un´esposizione che li riproponesse al pubblico e li gratificasse dell´ammirazione che meritano. Si tratta indubbiamente di due fra i massimi scultori dell´intera storia dell´arte, anche se si espressero unicamente nella scultura di formatura ("per via di porre") e non per intaglio ("per via di trrre", di togliere, come nel marmo o la pietra). La rassegna illustra l´attività di Guido Mazzoni e Antonio Begarelli, che si distende lungo quasi un secolo, all´incirca tra il 1470 e il 1560, e incarna quelli che si potrebbero definire i due volti del Rinascimento, quello realistico e declamatorio e l´altro piy classico e idealizzante, e il contesto che li ha visti operare, ribadendo l´importanza della loro produzione nell´ambito della scultura padana e in un piy ampio panorama artistico, in parallelo alle piy note vicende pittoriche e scultoree segnate da protagonisti quali Ercole de´ Roberti, Giovanni Bellini, Nicolr dell´Arca, Alfonso Lombardi, Correggio e Raffaello. Con "Emozioni in terracotta. Guido Mazzoni e Antonio Begarelli. Sculture del Rinascimento emiliano" si intende approfondire in tutti i suoi aspetti l´intensa attivit` dei due scultori modenesi. La mostra al Foro Boario raccoglie una sessantina di opere, in prevalenza scultoree, cui si affiancano alcuni dipinti e opere grafiche, accuratamente selezionati, al fine di ricostruire sinteticamente il contesto all´interno del quale si situa l´attivit` dei due plasticatori. La mostra sar` arricchita da un itinerario in citt` e sul territorio, che prevede la visita della Galleria Estense e del Museo Civico, dove si conservano opere che non si h ritenuto prudente spostare dalla loro collocazione abituale, e delle chiese del centro storico cittadino in cui ancora si custodiscono gruppi scultorei di Mazzoni e Begarelli (Sant´agostino, San Giovanni, San Francesco, il Duomo, San Domenico e San Pietro), oltre a suggerire un itinerario ideale che arriva a Ferrara e a Parma. Un itinerario reso ancora piy suggestivo da una nuova illuminazione delle opere, resa possibile anche grazie al supporto tecnico di Hera, che avvalendosi di particolari tecnologie di avanguardia, ne esalta le qualit` plastiche, espressive e liturgiche grazie alla possibile scelta tra diverse opzioni. Da sottolineare anche l´attenzione del progetto alla compatibilit` ambientale ed al risparmio energetico, aspetti sui quali Hera investe da tempo. Questa esposizione h stata origine di una serie di scoperte, alcune d´interesse veramente straordinario, e presenta una notevole quantit` di opere inedite o poco conosciute. Tra queste figurano, tra l´altro, i frammenti del Monumento Beliardi del Begarelli, rinvenuti nel 2007 in occasione delle operazione di restauro della Chiesa di San Francesco. "Guido Mazzoni e Antonio Begarelli furono protagonisti indiscussi della scultura del Rinascimento - nota la curatrice della mostra Francesca Piccinini -, accostati in passato in virty delle comuni origini, dell´utilizzo pressochi esclusivo della terracotta, ritenuta una tecnica tipicamente modenese e di un presunto, ma infondato rapporto di discepolato, dedotto dalla comune appartenenza a quella stagione rinascimentale che in tutta la penisola si h manifestata come il momento forse piy alto e originale della storia dell´arte italiana, declinandosi tuttavia in molteplici e feconde variabili geografiche e temporali, queste ultime particolarmente significative nel caso nostro. Mazzoni e Begarelli distano infatti tra loro cronologicamente una cinquantina di anni appena, essendo nato presumibilmente il primo intorno al 1450 e il secondo al 1500, ma esprimono attraverso la loro produzione artistica modi di pensare, idee e convinzioni appartenenti a due stagioni profondamente diverse". .