Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MARTEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Martedì 18 Gennaio 2011
PREMIO DEL PARLAMENTO EUROPEO PER IL GIORNALISMO: CANDIDATURE PER L´EDIZIONE 2011  
 
Bruxelles, 18 gennaio 2011 - Il Premio del Parlamento europeo per il giornalismo sarà assegnato per la quarta volta nel 2011 a quei giornalisti che, con il loro lavoro, avranno contribuito a promuovere una migliore comprensione delle Istituzioni e delle politiche dell´Unione europea. Le candidature possono essere inviate a partire dal 15 gennaio. Saranno quattro le categorie premiate: stampa scritta, radio, televisione e internet. I vincitori europei di ogni categoria riceveranno 5.000 euro. La data ultima per la presentazione delle candidature è il 31 marzo 2011. Possono partecipare giornalisti singoli o gruppi di massimo 5 persone mentre i lavori da presentare dovranno essere stati pubblicati o trasmessi fra il 1° aprile 2010 e il 31 marzo 2011 in una delle lingue ufficiali dell´Unione europea. Tutti i partecipanti dovranno essere cittadini o residenti di uno Stato membro dell´Unione europea ed essere registrati come giornalisti. In ogni Stato membro, una giuria sceglierà i vincitori nazionali per ognuna delle 4 categorie, e successivamente una giuria guidata dal vice Presidente del Pe selezionerà i quattro vincitori europei. Il Premio sarà consegnato a ottobre 2011. I formulari per le candidature e il regolamento del Premio sono disponibili sul sito del concorso http://www.Eppj.eu/view/it/introduction.html    
   
   
UE: ANNUNCIATI I VINCITORI DEL PREMIO "GIOVANI GIORNALISTI CONTRO LA POVERTÀ" - "CONTRO GLI AVVOLTOI C´È LA BANCA AFRICANA DI SVILUPPO"  
 
Bruxelles, 18 gennaio 2011 - C´è un´italiana, Chiara Zappalà, tra i vincitori della prima edizione del premio "Giovani giornalisti contro la povertà". Il suo articolo, "Contro gli avvoltoi c´è la banca africana di sviluppo" è stato scelto, insieme ad altri due, tra quasi 200 concorrenti e 33 finalisti provenienti da tutta Europa. Il premio, assegnato da una giuria composta da giornalisti e insegnanti, richiedeva a studenti di giornalismo, comunicazione e scienze politiche di scrivere un pezzo sull´Europa e l´aiuto allo sviluppo dei paesi terzi, sulla base di un workshop che ha avuto luogo a Bruxelles tra il 4 e il 7 dicembre 2010. Chiara Zappalà ha vinto il premio per l´articolo più originale, mentre il premio per la qualità della scrittura è andato a Katie Davies (Gb) e quello per il migliore programma radiofonico a Alba Malaga Homs (Sp). Secondo un recente sondaggio Eurobarometer il 47% dei giovani europei pensa che i media dedichino troppo poco tempo al tema dello sviluppo dei paesi poveri. Il premio "Giovani giornalisti contro la povertà" è stato ideato per facilitare il coinvolgimento dei giovani e per incoraggiarli a proseguire le ricerche in questo campo anche quando avranno intrapreso la carriera di giornalisti. Http://platform.youngreporters.net/    
   
   
NUOVE MINACCE AL GIORNALISTA NELLO REGA  
 
Potenza, 18 gennaio 2011 - Dopo l’attentato la notte del 7 gennaio scorso nei pressi di Potenza, quando ignoti spararono contro la sua automobile, il giornalista di Televideo, Nello Rega, ha ricevuto una lettera minatoria a firma di Hezbollah nella cassetta postale del suo appartamento romano. “Nel nome di Allah, sei morto, anche se la polizia ti aiuta”. Questa una delle frasi contenute nel testo. Più volte minacciato dal 2009 dagli integralisti islamici dopo la pubblicazione del libro “Diversi e divisi – Diario di una convivenza con l’Islam”, Rega ´ha dichiarato: “ Sono grato allo Stato ed all´Arma che mi tutelano ma ora ho di nuovo paura. Questa promessa di morte e questa rivendicazione portano al massimo grado la minaccia ed ora è a rischio non solo la mia vita ma quella di tre persone, per questo l´attuale protezione non è adeguata´´.  
   
   
COMMENTO DEI DATI DELL’OSSERVATORIO STAMPA FCP RELATIVI AL PERIODO GENNAIO-NOVEMBRE 2010 RAFFRONTATI AL PERIODO GENNAIO-NOVEMBRE 2009.  
 
Milano, 18 gennaio 2011 - Il fatturato pubblicitario del mezzo stampa in generale segnala una significativa diminuzione del trend negativo rispetto allo scorso anno: fatturato -2,5% (2009: -22,4%). In particolare i quotidiani segnano un -2,6 % (2009: -17,6%). La tipologia Commerciale nazionale ha evidenziato un -0,4% a fatturato ed un -6,6% a spazio. La tipologia Di Servizio ha visto un -7% a fatturato e un +1,9% a spazio. La tipologia Rubricata ha segnato un calo a fatturato del -4,3% e a spazio -5%. La pubblicità Commerciale locale ha ottenuto un -3,9% a fatturato ed un +1,3% a spazio. I quotidiani Free Press hanno segnato andamenti in calo a fatturato (- 11,3%) e a spazio (-6,4%). Diminuisce del -10,7,% il fatturato della commerciale nazionale e del -12,4% quello della locale, mentre gli spazi registrano un andamento rispettivamente del -10,9% e del -4%. I periodici registrano a fatturato una contrazione del calo -2,4,% (2009: -30%). Sia i Settimanali che i Mensili che le Altre Periodicità hanno ottenuto variazioni significativamente migliori rispetto a quelle dello scorso anno: Settimanali a fatturato +0,4% ( 2009:-28,7%) a spazio +3,2% (2009: -16,6%); Mensili a fatturato -6% (2009: -32,4%) a spazio -4,3% (2009: -26,3%). Altre Periodicità a fatturato -0,6% (2009: -19,3%) a spazio -0,1% (2009: -21,5%).  
   
   
“CULTURA DELLA COMUNICAZIONE” TRASMETTERE E RIELABORARE LE IMMAGINI E I SIMBOLI DELLA SOCIETÀ CONTEMPORANEA  
 

Milano, 18 gennaio 2011 – “Trasmettere E Rielaborare Le Immagini E I Simboli Della Società Contemporanea” è il titolo del Seminario riservato alle Associate che si svolgerà presso la Sede Unicom martedì 18 Gennaio alle ore 14.30. Il workshop sarà trasmesso integralmente in diretta via streaming e disponibile in differita nella parte riservata del sito associativo www.Unicomitalia.org/  L’incontro illustrerà la sempre più rilevante funzione acquisita dagli «intermediari di cultura» nel complesso scenario economico di oggi, rivolgendosi direttamente agli operatori del mondo della comunicazione che, in qualità di intermediari culturali, trasmettono e rielaborano le immagini e i simboli di cui si nutre la società contemporanea. L’obiettivo è duplice: illustrare i meccanismi attraverso i quali la comunicazione contribuisce positivamente alla creazione di valore culturale, simbolico ed economico nell’interesse delle aziende clienti e presentare un insieme di metodi qualitativi utili ad affinare la competenze di analisi di mondi e mercati in rapida evoluzione. Il programma prevede, dopo l’introduzione del Vice Presidente e Responsabile del Centro Studi Unicom Donatella Consolandi, gli interventi di Silvia Mazzucotelli Salice e Marco Pedroni - Dottori di Ricerca in Sociologia e Metodologia della ricerca Sociale Modacult-università Cattolica del Sacro Cuore.

 
   
   
DE FILIPPO:MATERA CAPITALE CULTURA,TRAGUARDO OLTRE I CONFINI "PRONTI A METTERE IN CAMPO UN PROGETTO CHE VADA OLTRE I TERRITORI, FORTI DI SOSTEGNI CHE VENGONO DA TUTT´ITALIA"  
 
Potenza, 18 gennaio 2011 - "L´idea di Matera capitale della cultura non è solo la richiesta di un riconoscimento per la città patrimonio dell´Unesco ma anche un traguardo e una strategia che getta un ponte tra Europa e Mediterraneo e un´idea di sviluppo coerente per la Basilicata". Così il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo presentando le iniziative a sostegno della candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura per il 2019. "Lo spirito della candidatura di Matera - ha spiegato De Filippo - è proprio quello di una capitale. In questo senso non un progetto chiuso alla città o al territorio regionale, ma la volontà di rappresentare e raccordare i territori, partendo da Matera ma allargandosi ben oltre. E in questo modo riportiamo nel concetto di Capitale della cultura l´idea che abbiamo di una cooperazione virtuosa tra territori come possibilità in particolare per il Mezzogiorno per riscattarsi rispetto a quello che è il divario più antico del mondo e integrarsi pienamente nell´Italia e nell´Europa. In questo Matera capitale della Cultura è Matera capitale d´Italia, d´Europa, del Mediterraneo, di una serie di territori e culture di cui è il cuore, di cui nei secoli ha riportato le contaminazioni. E la Basilicata si torna a proporre quale punto di incontro, in quella strategia di crescita e di sviluppo che vede il Sud Italia quale ponte verso il Mediterraneo, incrociando per l´Italia e l´Europa quelle che sono le nuove rotte dello sviluppo e che transitano per il Medierraneo. Così Matera capitale della Cultura - ha concluso De Filippo - non è un´iniziativa di parte, ma una candidatura di servizio a una vasta area di territori, una proposta "super partes", come dimostrano le tante adesioni giunta a sostegno di questa iniziativa, non solo da singoli, ma anche da istituzioni della cultura di tutt´Italia, a partire dal Teatro alla Scala di Milano per arrivare al San Carlo di Napoli. E questo ci dà fiducia nell´intraprendere una battaglia difficile, con tanti competitori, partendo da una situazione di "numeri" che sembra non avvantaggiarci, ma con la consapevolezza che in questo caso, come sempre quando si parla di cultura, i risultati non sono mai questioni puramente matematiche. Da parte nostra, come governo regionale, siamo pronti a sostenere questa iniziativa con tutte le iniziative necessarie per costruire un evento che si pone da subito un grande traguardo sociale e culturale: dare un segnale nel senso che quel "Paese troppo lungo" che è l´Italia, dopo 150 anni, ha maturato le ragioni della sua unità e riesce a mettere pienamente a frutto il valore anche di questa sua area".  
   
   
MATERA 2019, INSEDIATI COMITATO PROMOTORE E GRUPPO LAVORO  
 
Potenza, 18 gennaio 2011 - Si è insediato ieri, al sesto piano del municipio di Matera, il comitato istituzionale per la candidatura di Matera a capitale europea della cultura 2019. Il comitato, promosso dal Comune e dalla Regione, è composto anche dal Comune di Potenza, dalle Province di Matera e Potenza, dalla Camera di commercio di Matera. Nella stessa riunione è stato costituito il gruppo di lavoro per la candidatura. Ne fanno parte Paolo Verri, Antonio Calbi, Franco Bianchini, Pietro Laureano, Alberto Versace e Rossella Tarantino, del Nucleo di valutazione della Regione Basilicata. Con il comitato istituzionale e con il gruppo di lavoro collaborerà l’associazione “Matera 2019” che ha avuto un ruolo fondamentale nell’attività di animazione e sensibilizzazione sull’opportunità ed i benefici della candidatura. "Diventare capitale europea della cultura non è solo un sogno politico e culturale, o meglio di politiche culturali - ha detto il sindaco di Matera, Salvatore Adduce - ma è anche una straordinaria opportunità di crescita economica e sociale su cui occorre trovare la massima condivisione con tutte le forze politiche e istituzionali. Si tratta quindi di costruire un percorso triennale in cui a Matera e a Potenza – e nelle rispettive province - ci saranno progetti internazionali nazionali e locali, e a cui vogliamo partecipino tutti gli abitanti della nostra regione, ciascuno apportando valide proposte. Una sfida che ci legittima e ci appassiona doppiamente, una sfida che tiene insieme tradizione e innovazione, ovvero proprio quello di cui ha bisogno il nostro paese oggi, ma anche qualcosa di hanno bisogno le nostre città, quelle italiane in generale e quelle del sud in particolare. Noi possiamo e vogliamo rappresentare l’Italia del futuro, e siamo consapevoli che per essere scelti dovremo fare una forte opera di lobby sia a livello nazionale, in primis a Roma ma anche alleandoci con altre città italiane, e poi a Bruxelles, dove ci conoscono e ci stimano, e dove dobbiamo far capire non solo i vantaggi che offriamo noi direttamente ma anche come potremo costituire un ulteriore stimolo nelle best practices delle città europee del futuro. Le risorse necessarie al progetto, che abbiamo stimato in un budget triennale intorno al milione e mezzo di euro, e che in caso di successo potranno produrre ritorni economici pari a otto volte la cifra investita, non saranno risorse che sottrarremo al resto delle risorse che abbiamo a disposizione per il futuro di Matera e della Basilicata. Anche in questo si pensa infatti di essere fortemente innovativi, con una azione di fund raising internazionale, che coinvolga anche le comunità lucane e italiane all’estero, oltre ad aziende interessate al progetto. Ecco perché – ha concluso il sindaco - abbiamo pensato a un gruppo di lavoro che abbia una direzione esperta e autorevole a livello nazionale e internazionale, con persone che si occupano di grandi eventi e delle loro ricadute sociali economiche e culturali da più di vent’anni”. I prossimi passi: una conferenza stampa a Roma entro il fine di febbraio per ufficializzare la candidatura alla Presidenza della Repubblica, alla Presidenza del Consiglio, al Ministro per i Beni e le Attività Culturali e al Ministro per gli Affari Esteri; la nascita ufficiale del comitato entro la fine di maggio con la presentazione delle prime iniziative promozionali; una serie di incontri a Bruxelles e in tutta Italia per presentare la candidatura alla Comunità europea e a tutti i potenziali partner privati che ci possono e ci vogliono sostenere nell’impresa. Dall’estate poi molto delle iniziative abituali e tutte le nuove progettualità culturali, tecnologiche e urbane della Città verranno associate a un logo per la candidatura che presenteremo in occasione della nascita ufficiale del Comitato”. All’incontro di insediamento del comitato promotore, presieduto dal presidente della Regione, Vito De Filippo, e dal sindaco, Salvatore Adduce, hanno partecipato i presidenti delle province di Matera e Potenza, Franco Stella e Piero Lacorazza, il sindaco di Potenza, Vito Santarsiero, Alfredo Ricci, in rappresentanza della Camera di commercio, Alberto Versace, direttore di Sensi Contemporanei, progetto del Ministero per lo sviluppo economico, del Ministero dei Beni Culturali e della Biennale di Venezia, e Francesco Salvatore, presidente dell’Associazione “Matera 2019”.  
   
   
IL MUSEO GOLGI È APERTO AI VISITATORI, CON L’ OBIETTIVO DI FAR CONOSCERE LA FIGURA DEL PRIMO PREMIO NOBEL PER LA MEDICINA NEL 1906: CAMILLO GOLGI.  
 
Corteno Golgi (Bs), 18 gennaio 2011 - Il Museo Golgi nasce il 10 giugno 2006 in occasione del centenario trascorso dall’assegnazione del Premio Nobel per la Medicina a Camillo Golgi per la scoperta della rivoluzionaria “Reazione Nera”, un metodo che permetteva di colorare selettivamente le cellule nervose e osservarne la struttura. Golgi nacque a Corteno nel 1843, trascorse gran parte della sua vita a Pavia (città di cui era peraltro originaria la famiglia), dove si laureò e morì poi nel 1926. Insigne biologo di fama mondiale, professore di istologia (1876) e di patologia generale (1881) presso l’università pavese (di cui divenne Rettore Magnifico), nominato Senatore del Regno nel 1900, raggiunse una importante celebrità per gli approfonditi studi di Istologia e sul sistema nervoso. Al primo piano del Museo troviamo una fedele e realistica ricostruzione dell’ambulatorio medico del padre Alessandro ed una riproduzione del laboratorio istologico di Camillo Golgi entrambe dotate di una ricca esposizione di strumentazioni medico-scientifiche originali dell’epoca. Il secondo piano, accoglie la sala didattica dove vengono presentati tre ambiti scientifici: Golgi l’architetto del Cervello (colui che per la prima volta nella storia trovòl’accesso alla straordinaria struttura delle cellule nervose); Golgi e il ciclo della Malaria (contribuì con i suoi studi a debellare il morbo); la Cellula e l’Apparato di Golgi (componente fondamentale della Cellula Animale e Vegetale). Il Museo dispone inoltre di strumenti multimediali e apparecchiature scientifiche per spiegare in modo più tangibile e immediato le principali scoperte che hanno portato il nome Golgi ad essere conosciuto in tutto il mondo. L’obiettivo del Museo Camillo Golgi è quello di coinvolgere le scolaresche in esperienze guidate facilmente integrabili alla didattica curricolare del loro percorso formativo, al fine di rendere la visita al museo un’esperienza culturale. Sentiero Naturalistico Golgi - Il percorso che collega il Museo alla segheria “Veneziana” si inserisce nel sentiero salutistico e storiografico tra Valle Camonica e Valtellina dedicata a Camillo Golgi. Lungo il sentiero Golgi (Via Valeriana) sarà possibile osservare le piante commestibili e comprenderne le principali caratteristiche gustative, organololettiche e curative. L’itinerario segue la “Valeriana”: antica mulattiera che parte dalla casa museo e che giunge fino al passo Aprica. L’itinerario segue la “Valeriana” antica mulattiera che parte dalla casa museo e che giunge fino al passo Aprica. Nel percorso didattico sarà possibile ammirare la frazione Piazza e scorgere il colle con l’antica chiesa di San Martino, passando tra boschi di latifoglie e cedui si arriva finalmente alla località “Les” in comune di Corteno Golgi,nei cui pressi è inoltre ubicata la sede storica della segheria “Veneziana” costruita nel 1879, funzionante fino alla fine degli anni ’90, quando l’ultimo segantino, Giovanni Bianchi, è venuto a mancare Segheria alla Veneziana - La segheria ad acqua era parte integrante di un sistema tecnico concepito per lo sfruttamento delle risorse legnose legato allo sviluppo sociale ed economico dei territori di montagna. La segheria cosiddetta Veneziana dei “Càlèfe” è situata lungo il torrente Ogliolo a meno di un Km dal centro abitato della località Les in comune di Corteno Golgi, in direzione del passo Aprica. La segheria “Veneziana” utilizza il salto d’acqua grazie al quale si muove la ruota idraulica che permette la segagione dei tronchi. Ristoro o pranzo al sacco - Per quanto riguarda la aree di ristoro si segnala la vicinanza a 300 m dell’ Hotel (con pizzeria inclusa) Green House, dotato di un parco di 7000 mq. Dove vivono alberi secolari di latifoglie e conifere, circondati da aiuole fiorite e piccoli rifugi per volatili. Posto ideale per gruppi di scolaresche in tutta sicurezza per rendere il vostro soggiorno a Corteno Golgi privo di preoccupazioni. Possibilità di una stanza dove pranzare al sacco. Telefono 0364-74125 chiedere di Marco Pezzotti. Www.museogolgi.it/    
   
   
CULTURA, GIGANTI MONT´E PRAMA, CAPPELLACCI A SINDACO CARRUS: "STATUE DEVONO STARE A CABRAS"  
 
Cagliari, 18 Gennaio 2011 - La vicenda dei giganti di Mont´e Prama merita un´ampia riflessione, partendo comunque alla premessa che devono restare a Cabras. Lo sostiene il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, in una lettera aperta al sindaco Cristiano Carrus. Questo il testo. "Caro Sindaco, la tua lettera sul futuro dei giganti di Mont’e Prama è uno stimolo ad una riflessione ampia e articolata sull’industria culturale in Sardegna. Sgombro subito il campo da eventuali equivoci: le statue devono stare a Cabras, là dove sono nate. Perché l´uomo, il mito e il territorio hanno un legame indissolubile. Oggi, forse, ancor più di ieri. Ogni nazione ha un proprio eroe capace di alimentare il mito. L´irlanda per esempio unisce personaggi epici del passato a miti recenti come Bono leader degli U2. Persino gli architetti, specie quando sono glamour, conquistano di diritto la fama di eroi dello spazio, dei volumi, dei pieni e dei vuoti. Diventano, cioè, archistar. E la Sardegna? Non ha rockstar né archistar, epperò ha ri-scoperto di poter annoverare tra i propri miti delle “archeostar”: i Giganti di Mont´e Prama. Il mondo della cultura e della politica si interrogano su quale sia la loro collocazione ideale. Ancora: i Giganti devono o meno viaggiare per il mondo, novelli ambasciatori della Sardegna? Per trovare una risposta a tali quesiti però non serve investigare nel mondo identitario e autonomista, interpretandoli quindi con estrema autoreferenzialità. Piuttosto è l´occasione per riflettere sulla strategia culturale che si vuole adottare in Sardegna. Un´opera d´arte deve restare chiusa nel proprio ambito geografico di creazione o può e deve diventare, se possibile, fruibile per un più vasto pubblico? Già il ministro Bondi aveva chiarito e risolto il problema: la destinazione finale delle nostre “archeostar” è il Sinis con il comune di Cabras, dove sono state rinvenute. L´altro tema è quello che pose il direttore generale per la valorizzazione del patrimonio culturale del Mibac, Mario Resca: far viaggiare per il mondo le statue sarde. Questione che vale per la gran parte delle opere italiane. È uno scippo? No, è un prestito temporaneo alla comunità internazionale. Shanghai, New York, Londra, Parigi... Un giro del mondo in 365 giorni per far conoscere il nome della Sardegna, del Sinis e per concordare con Cabras quale sia una degna dimora in loco per questi testimonial d´eccezione. Ma tutto ciò non è sufficiente. Lo Stato deve impegnarsi a reperire i fondi necessari, coinvolgendo la Regione, per avviare una maestosa campagna di scavi proprio nel Sinis. I nostri giovani laureati in archeologia potrebbero così trovare un´occupazione, ma soprattutto si andrebbe a conoscere a fondo la nostra origine. Il nostro mito! I giganti di Mont´e Prama sono solo la punta di un iceberg, rispetto a quanto può ancora svelare il Sinis. E per un ulteriore assaggio, ci si può sempre rivolgere al British Museum, che espone preziosissimi manufatti in oro, sempre riconducibili al periodo delle nostre statue. Occorre chiamare qui in Sardegna i più grandi archeologi dei paesi del Mediterraneo. Occorre osare. Come hanno osato i nostri antenati nel realizzare quelle statue. Infine, sulla loro collocazione finale. Ribadisco: non c´è neppure da discutere. Devono essere restituite al territorio che le ha viste nascere. Se vi è la possibilità, facciamo anche viaggiare e volare le archeostar di Sardegna sicuri e certi che torneranno a casa. E con loro arriveranno turisti, occupazione e la riscoperta di quel mito sopito ma oramai insito nel Dna di ciascuno di noi. Il Sinis come la Stonehenge del Mediterraneo. Con a guardia i Giganti di Mont´e Prama".  
   
   
JIM NAUGHTEN RE-ENACTORS MILANO 20 GENNAIO 26 FEBBRAIO 2011  
 
Milano, 18 gennaio 2011 - Questi ritratti di Naughten, all´apparenza provenienti da un´epoca lontana, sono in realtà scattati ai nostri giorni e riprendono persone impegnate in un “gioco di ruolo”, ambientato durante la prima e la seconda guerra mondiale. Nella ricreazione di battaglie o di scena di vita quotidiana niente è lasciato al caso, dai vestiti, agli oggetti, alle armi tutto è rigorosamente risalente al periodo storico prescelto. In questa carrellata di personaggi, ritratti dal fotografo inglese in un set da campo, contro uno sfondo bianco, non vi sono solo soldati ed ufficiali, ma anche donne e bambini, che concorrono così a creare un vero e proprio affresco di un´epoca lontana. Guardando questi volti, impegnati nell´interpretazione di un ruolo, viene da chiedersi chi si nasconda dietro quelle vesti, e se l´indossare quei panni non sia qualcosa di più di un semplice passatempo domenicale. Contemporary art inaugurazione giovedì 20 gennaio alle ore 18. Jim Naughten nasce a Horsham (Sussex) nel 1969; vive e lavora a Londra. Vince una borsa di studio in pittura presso il Lancing College, poi studia fotografia presso l´Art Institute di Bournmouth. Ha iniziato fotografando alcune remote tribù della Namibia e i circhi dell´India prima di adottare un approccio più narrativo nel suo lavoro. Il progetto Re-enactors vede un ritorno al ritratto documentaristico, questa volta usando anche tecniche di post produzione per creare un´efficace intesa con i suoi soggetti e comporre immagini unendo paesaggi a scene d´azione. Ha esposto il suo lavoro in Inghilterra e negli Stati Uniti. Ha vinto, inoltre, numerosi premi fotografici dall´Association of Photography, e ricevuto riconoscimenti da Ai – Ap 24, Creative Review Photography Annual e The National Portraits Gallery´s Taylor Wessing Photographic Portrait Prize. Jim Naughten was born in Horsham (Sussex) in 1969; he lives in London. He was awarded a painting scholarship to Lancing College, later studied photography at the Art Institute of Boornmouth. He began photographing portraits of remote tribes in Namibia and the circuses of India before adopting a more narrative approach in his work. Re-enactors heralds a return to documentary portraiture, this time using post-production tecniques to create a powerful collusion with his subjects and composite images mixing landscapes with action scenes. He exhibited his work in the Uk and the Usa. He has won numerous awards from the Association of Photography and been commended in Ai-ap 24, Creative Review Photography Annual e The National Portraits Gallery´s Taylor Wessing Photographic Portrait Prize.  
   
   
UNA MOSTRA DEL CENTRO CINEMA CITTÀ DI CESENA AL TEATRO MASSIMO DI PALERMO PER LE CELEBRAZIONI DEI 150 ANNI DELL´UNITÀ D´ITALIA. IN ESPOSIZIONE LE FOTOGRAFIE DI "SENSO" DI LUCHINO VISCONTI SCATTATE DA PAUL RONALD  
 
Bologna,18 gennaio 2011 - Dal 20 al 30 gennaio il Teatro Massimo di Palermo ospita la mostra fotografica “Senso, un film di Luchino Visconti, fotografie di Paul Ronald”, organizzata dal Centro Cinema Città di Cesena. L’iniziativa nasce dalla collaborazione fra il Teatro Massimo e il Comune di Cesena ed è sostenuta dall’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia–romagna in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia e dell’anteprima dell’opera lirica Senso di Marco Tutino al Massimo. “L’iniziativa, che in origine prevedeva anche la collaborazione della Regione Veneto, considerato che una delle scene più significative del film è stata girata alla Fenice di Venezia - ha dichiarato l’assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti - è nata pensando ad una sorta di collegamento ideale tra Nord e Sud, in occasione delle celebrazioni del 150°, ma anche tra linguaggi artistici diversi, quello dell’opera lirica e quello cinematografico, valorizzando l’importante esperienza del Centro Cinema Città di Cesena in quest’ultimo ambito”. La mostra, a cura di Antonio Maraldi, propone 35 foto in bianco e nero e 5 a colori, alcune presentate per la prima volta, operando una selezione dal fondo di oltre un migliaio di negativi conservato dall’agenzia Afe /Archivio Storico del Cinema (Roma). La scelta è stata fatta tenendo conto dell’iconografia “forte” del film viscontiano (alcune immagini sono irrinunciabili, a cominciare dal celebre bacio, ripreso dal dipinto di Hayez). Accanto a quelle si è voluto portarne alla luce altre, di pari bellezza e fascino, molte delle quali inedite e mai stampate in precedenza. Girato nel corso del 1954, e presentato al festival di Venezia nello stesso anno, “Senso”, ispirato dall’omonimo racconto di Arrigo Boito, rimane uno degli indiscussi capolavori di Luchino Visconti. La lavorazione del film è stata seguita dal francese Paul Ronald, uno dei maggiori fotografi di scena del cinema italiano, abituale collaboratore di Visconti da La terra trema in poi. Ronald ha documentato l’intero film, eseguendo scatti sia in bianco e nero che a colori. Si tratta di una documentazione di altissimo livello che prende corpo sia nelle foto di scena in interni ed in esterni – spesso eseguite con un taglio diverso dal punto di vista della macchina da presa - sia in quelle fuori scena, catturando gli attori in prova guidati da Visconti, le laboriose preparazioni dei set, le pause e le riprese. “Allestire una mostra come questa in un luogo prestigioso come il Teatro Massimo di Palermo - ha sottolineato l’assessore Daniele Gualdi del Comune di Cesena - è certamente per noi motivo di grande soddisfazione”.