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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 13 Luglio 2010
CENTRALE AD IDROGENO, ZAIA: L’ETÀ DELLA PIETRA NON CI PIACE  
 
Venezia, 12 luglio 2010 - “La centrale a idrogeno di Fusina è la dimostrazione che a noi l’età della pietra non piace”. Con queste parole il presidente del Veneto Luca Zaia ha concluso ieri la cerimonia inaugurale della centrale a idrogeno di Venezia Fusina, la prima del mondo di vero utilizzo commerciale, capace di produrre 16 Mw tra produzione diretta e recupero di calore, pari al fabbisogno annuo di 20 mila famiglie, alimentata da idrogeno a basso costo, “residuo” della produzione di Porto Marghera. All’inaugurazione dell’impianto, collocato all’interno della centrale Enel “Andrea Palladio”, sono interventi l’amministratore delegato e direttore generale dell’Ente per l’energia elettrica Fulvio Conti, il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, la presidente della Provincia di Venezia, Francesca Zaccariotto e il responsabile Sauro Pasini, presenti tra gli altri gli assessori regionali alla Legge Speciale Renato Chisso, all’ambiente Maurizio Conte e al bilancio Roberto Ciambetti. La centrale a idrogeno è uno degli effetti concreti dell’attivazione del Distretto dell’Idrogeno, realizzato da un accordo tra Regione e Ministero dell’Ambiente, con relativo intervento finanziario di 10 milioni complessivi. L’intervento di Fusina è una delle maggiori realizzazioni di questa politica, che coniuga e concretizza le competenze regionali in termini di energia e riconversione del Polo di Marghera. Ma oggi erano visibili anche un’imbarcazione, un veicolo industriale, un generatore e un distributore di idrogeno, precursori di un utilizzo allargato, funzionale ad un combustibile a inquinamento pressoché zero. “Il Veneto si pone ancora una volta in prima fila, ha il coraggio di rischiare e di investire nell’innovazione – ha affermato Zaia – tenuto conto che questa è anche la dimostrazione della nostra attenzione all’ambiente. In questa prospettiva noi nella Green Economy vogliamo esserci, per arrivare al 17 per cento di energia da fonti rinnovabili. Accettiamo ben volentieri, pertanto, la proposta di Conti per un accordo finalizzato al solare, al fotovoltaico, alle biomasse e ad altre energie rinnovabili. Ma vogliamo evitare speculazioni e chiediamo che si vincolino questi impianti ai proprietari dei terreni. Rispetto al fabbisogno del Veneto di 30 Gigawatt – ha concluso Zaia – con l’avvio del carbone pulito a Porto Tolle il bilancio energetico della regione è in pareggio. Questa è programmazione, ma noi ci troviamo a combattere quotidianamente con chi non vuole programmare e desidera che restiamo all’età della pietra: l’impianto a idrogeno dimostra che a noi l’età della pietra non ci piace”.  
   
   
LOMBARDIA/EUROMED.AREA STRATEGICA PER NUOVO SVILUPPO PUÒ ESSERE CAPITALE DELLE ENERGIE RINNOVABILI  
 
Milano, 13 luglio 2010 - L´energia è stata al centro del dibattito che si è svolto ieri a Palazzo Turati nell´ambito del Forum economico e finanziario per il Mediterraneo e al quale ha partecipato l´assessore all´Ambiente, Energia e Reti della Regione Lombardia, Marcello Raimondi. Lo sviluppo delle singole economie nell´area mediterranea dipende in gran parte anche dalla soluzione dei problemi connessi alla sicurezza degli approvvigionamenti e delle infrastrutture energetiche. Da qui l´esigenza, emersa nel corso del convegno, di intensificare i rapporti di collaborazione con i Paesi del nord Africa e dell´area mediorientale e balcanica mediante una rete di accordi e intese bilaterali nei vari comparti dalle reti e interconnessioni allo sviluppo degli investimenti in energie rinnovabili. Tra i progetti italiani in itinere con i paesi dell´area mediterranea, spiccano il gasdotto che collegherà direttamente l´Algeria all´Italia, l´interconnessione Italia-montenegro che consentirà una maggiore integrazione dei mercati elettrici e il progetto Elmed che prevede la creazione di una centrale per la produzione di energia elettrica convenzionale e rinnovabile tra Italia e Tunisia. "La Lombardia - ha detto l´assessore Raimondi - è la Regione più sviluppata d´Italia e la più industrializzata d´Europa ed è candidata a diventare la capitale delle energie rinnovabili. Fin dal 2005 si è dotata di un piano energetico regionale che tiene conto del bilancio energetico interno. Da quest´anno la Regione è dotata di un ´Piano per la Lombardia sostenibile´ che considera anche i fattori ambientali e risponde ai requisiti della commissione europea e ai protocolli internazionali sottoscritti a Kyoto". I protocolli internazionali di Kyoto, ai quali la Lombardia è in grado di rispondere prevedono, entro il 2020, una riduzione del 20% della produzione di anidride carbonica (Co2) per limitare il cosiddetto effetto serra, una diminuzione del 20% dei consumi energetici e un aumento del 20% delle fonti rinnovabili.  
   
   
PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO ENEA “LE FONTI RINNOVABILI 2010” - PER LO SVILUPPO DI UNA FILIERA INDUSTRIALE DELLE RINNOVABILI IN ITALIA  
 
 Roma, 13 luglio 2010 - La crisi economica, le incertezze legate ai costi e all’approvvigionamento dell’energia, il crescente livello delle emissioni e il rischio di cambiamenti climatici, mettono in discussione la sostenibilità dell’attuale sistema economico-produttivo mondiale. Per affrontare tali problematiche occorreranno in primo luogo la diffusione di tecnologie e di comportamenti per un uso razionale dell’energia, in particolare negli usi finali ma, in una prospettiva di lungo termine, occorrerà accelerare l’impegno nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie, che consentano il ricorso pulito alle fonti fossili e il pieno utilizzo delle fonti rinnovabili. Confindustria è impegnata ad accelerare l’introduzione di innovazione tecnologica nei settori energetici, nella convinzione che le rinnovabili giochino un ruolo strategico come volano di crescita delle imprese e dell´indotto industriale del settore. Cogliendo le indicazioni del legislatore che, con l’istituzione dell’Agenzia Enea, ha voluto sottolineare il suo ruolo nel campo dei “servizi avanzati nei settori dell’energia”, questo terzo Rapporto sulle fonti rinnovabili, nel fornire una visione d’insieme sullo stato dell’arte e sulle dinamiche in atto a livello nazionale e internazionale, testimonia l’impegno dell’Enea a supporto del decisore pubblico sul piano delle politiche energetiche e ambientali e, sul piano delle tecnologie, a sostegno di quei processi di qualificazione e di innovazione tecnologica necessari all’impresa per conseguire uno sviluppo competitivo e sostenibile. 13 luglio 2010 - Roma - Confindustria (Sala Pininfarina) Viale dell’Astronomia 30 . Programma 09.30 Saluti di benvenuto • Giampaolo Galli, Direttore Generale Confindustria • Giovanni Lelli, Commissario Enea. 10.00 Apertura dei lavori • Stefano Saglia, Sottosegretario Ministero dello Sviluppo Economico. 10.20 Lo sviluppo delle rinnovabili per la competitività del sistema industriale: 3° rapporto Enea “Fonti Rinnovabili 2010” • Carlo Manna, Responsabile Ufficio Studi Enea. 10.40 Lo sviluppo delle rinnovabili per un futuro low–carbon • Roberto Vigotti, Chairman Gruppo Fonti rinnovabili Aie Agenzia Internazionale dell´Energia. 11.00 Tecnologie e servizi avanzati dell’Agenzia Enea • Solare termodinamico: Mauro Vignolini, Responsabile Unità Tecnica Fonti Rinnovabili • Fotovoltaico : Ezio Terzini, Responsabile Unità Tecnica Tecnologie Portici • Biomasse : Giacobbe Braccio, Responsabile Unità Tecnica Tecnologie Trisaia. 11.30 Tavola rotonda Moderatore: Massimo Beccarello, Confindustria • Cesare Cursi, Presidente Commissione Industria Commercio e Turismo del Senato • Antonio D’ali’, Presidente Commissione Ambiente del Senato • Tullio Fanelli, Commissario Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas • Nando Pasquali, Amministratore Delegato Gestore Servizi Energetici • Ermete Realacci, Presidente Symbola • Francesco Starace, Direttore Divisione Energie Rinnovabili Enel. 13.00 Conclusioni • Giovanni Lelli, Commissario Enea.  
   
   
ENERGIA DA LEGNO E BIOMASSE RINNOVABILI: ABBIATEGRASSO OSPITA PRIMO CENTRO ITALIANO AUTOSUFFICIENTE  
 
Milano, 13 luglio 2010 - Creare energia a chilometri zero, utilizzando biomasse provenienti dalla manutenzione dei boschi, oltre 100 ettari di cui 70 nel Parco del Ticino. La materia prima proviene quindi da territori distanti non oltre 20 chilometri. E´ l´impegno assunto da un´azienda agroforestale di Abbiategrasso, in provincia di Milano, che si è attrezzata con una centrale termica, in grado di immettere in rete energia elettrica per 1,6 Mwh anno, energia termica con produzione di acqua calda per l´essiccazione della filiera del pellet e per teleriscaldamento. Nell´azienda funziona anche un impianto fotovoltaico che produce elettricità per 230.000 kWh all´anno. Ma il settore in decisa espansione è quello del pellet, un combustibile ricavato dalla segatura essiccata e poi compressa in forma di piccoli cilindri con un diametro di 6-8 mm millimetri, utilizzato per il funzionamento di stufe da riscaldamento di nuova generazione. "Un esempio da imitare e replicare - ha detto l´assessore regionale ai Sistemi verdi e paesaggio, Alessandro Colucci, in visita all´azienda "I Leprotti", a Cascina Canova di Abbiategrasso - in quanto rappresenta una sintesi perfetta tra l´attenzione all´utilizzo delle biomasse e il rispetto per il territorio, pur non perdendo di vista l´opportunità di creare impresa anche all´interno di aree protette come questa, situata all´interno del Parco del Ticino". "La produzione di energia con utilizzo del cosiddetto cippato, ossia legno ridotto in scaglie prodotto da tronchi e ramaglie - ha continuato l´assessore Colucci - si inserisce a pieno titolo nella filiera bosco-legno-energia prevista dal Piano Regionale di Sviluppo". "Da parte nostra - ha assicurato Colucci - interverremo con regole precise per consentire alle aziende che operano nelle aree protette di produrre semilavorati da ramaglie provenienti dal taglio de boschi. Oltre a una maggiore cura del verde, consentiremo alle aziende di lavorare, favoriremo l´occupazione, incentiveremo la produzione di energia". L´assessore regionale ai Sistemi verdi e Paesaggio ha anche sottolineato il suo personale impegno a rendere più fruibili le aree protette lombarde, anche in vista di Expo 2015, ad adeguare le norme sui Sistemi verdi (l´ultima legge regionale sull´argomento è del 1983), a promuovere tavoli tematici e territoriali per preparare gli "Stati generali dei Parchi" che si terranno entro l´anno. Alla visita dell´assessore in questa azienda modello della provincia di Milano era presente anche Roberto Albetti, presidente di Ersaf (Ente Regionale per i Servizi all´Agricoltura e alle Foreste). Negli ampi spazi verdi non lontani dalla centrale termica, l´azienda ospita anche un bed and breakfast, aule didattiche, uno spaccio per la vendita di prodotti agricoli a marchio Parco del Ticino e un centro di distribuzione di pellet, brichetti e cialde in legno per stufe.  
   
   
UN MILIONE DI EURO PER LE ENERGIE ALTERNATIVE AL SERVIZIO DEI PARCHI DELLA LIGURIA  
 
Genova, 13 Luglio 2010 - Un milione di euro per impianti a energie alternative nei parchi liguri. Sono stati stanziati dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore all´Ambiente, Renata Briano. Gli interventi riguardano il Parco dell´Aveto (impianti di energia fotovoltaica, solare termico e caldaie a legna per i rifugi Casermette del Penna), il Parco delle Alpi Liguri (impianti ad energie da fonti rinnovabili per due rifugi), l´Ente Parco dell´Antola (un impianto fotovoltaico per il battello elettrico sul lago del Brugneto), l´Ente Parco del Beigua (due impianti), l´Ente Parco di Montemarcello (produzione di energia da fonti rinnovabili nelle foresterie del Parco Batteria Chiodo e foresteria di Beverino), il Comune di Piana Crixia (impianto termico alimentato a biomasse a servizio del centro Parco e del Municipio), l´Isola Palmaria (impianto fotovoltaico sulla Fortezza Umberto I), i Giardini Botanici Hanbury (serra), l´Ente Parco di Portofino (installazione di un sistema a fonti rinnovabili sul manufatto denominato Semaforo Vecchio a Camogli). Nove enti per un totale di quindici interventi per la produzione di energia da fonti rinnovabili dichiarati ammissibili. "Siamo molto soddisfatti di questi interventi destinati ai parchi – ha detto l´assessore Briano – per garantire lo sviluppo sostenibile e la diffusione delle energie rinnovabili che possono rappresentare un esempio da seguire".  
   
   
LE RINNOVABILI RIPARTONO DALL’APPROVAZIONE DEL CONTO ENERGIA E DELLE LINEE GUIDA  
 
Milano, 13 luglio 2010 – E’ con un sospiro di sollievo che è stata accolta la notizia dell’approvazione da parte della Conferenza Unificata di due tra i provvedimenti più attesi dal settore, ovvero le linee guida per l’attuazione dell’art. 12 del D. Lgs 387/2003 (la lunga attesa è durata ben 7 anni) e il nuovo decreto Conto Energia per l’incentivazione del fotovoltaico nel prossimo triennio. “Accogliamo con favore questi due importanti provvedimenti – spiega Marco Pigni, direttore di Aper – che non solo introducono finalmente elementi di stabilità e certezza nel settore, ma lo indirizzano anche con maggiore credibilità verso gli obiettivi vincolanti del Piano d’Azione Nazionale al 2020, in fase di presentazione a Bruxelles proprio in questi giorni”. Sebbene permanga l’incognita dell’art. 45 della manovra economica in fase di approvazione, ci auguriamo che, sulla scia di questi due provvedimenti, il Governo e il Parlamento confermino la volontà di sostenere la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.  
   
   
ENERGIA: APPROVATA GRADUATORIA BANDO PER EFFICIENZA ENERGETICA, DA REGIONE UMBRIA 8,8 MILIONI DI EURO  
 
 Perugia, 13 luglio 2010 – Ammonta a 8,8 milioni di euro la cifra destinata dalla Regione Umbria a sostegno dei 62 progetti proposti da imprese e selezionati in seguito al Bando dal titolo “Sostegno all’introduzione di misure e investimenti volti all’efficienza energetica”. La graduatoria del bando, emanato nei mesi scorsi a valere sui fondi comunitari del “Por 2007-2013” e i cui progetti scelti prevedono un investimento totale pari a 26,3 milioni di euro, è stata approvata in questi giorni dal Servizio Energia della Regione e verrà pubblicata entro il mese di luglio sul Bollettino Ufficiale. Il bando – spiegano dal Servizio regionale - era rivolto alle imprese che realizzavano, dopo aver svolto un’approfondita diagnosi energetica, interventi per la diminuzione dei consumi elettrici o termici nei processi produttivi. La gamma degli investimenti ammissibili prevedeva varie possibilità fra cui gli interventi sui motori elettrici, gli inverter, gli apparecchi illuminanti, le pompe, i compressori, i dispositivi per l’ottimizzazione dei carichi elettrici o termici, l’isolamento termico degli involucri edilizi”. “La riqualificazione del tessuto produttivo regionale – ha dichiarato l’assessore regionale all’energia, Gianluca Rossi – passa anche attraverso l’impegno consapevole per il risparmio e l’efficienza energetica, se è vero che l’industria da sola assorbe il 50per cento dei consumi elettrici nazionali. Per tale motivo, insieme agli investimenti, abbiamo ritenuto utile sostenere anche le diagnosi energetiche delle stesse aziende che, in tal modo, potevano disporre di uno strumento utile per meglio pianificare gli interventi nel settore”.  
   
   
ODATECH A QUOTA 100 PROFESSIONISTI ABILITATI IL 14 LUGLIO PRENDE IL VIA LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI IN TRENTINO  
 
 Trento, 13 Luglio 2010 - Sono già 100 i professionisti abilitati in soli cinque mesi da Odatech, il primo Organismo di Abilitazione dei certificatori energetici in Provincia di Trento. L’elenco è liberamente consultabile sul sito dell’organismo ( www.Odatech.it/ ). I soggetti abilitati dal 14 luglio potranno operare come certificatori energetici in edilizia secondo il protocollo trentino. Infatti, in tale data entrerà in vigore la certificazione energetica degli edifici in Provincia di Trento, come previsto dalla delibera n. 1429 approvata lo scorso 17 giugno dalla Giunta Provinciale. L´obbligo di certificazione trova applicazione per le domande di concessione edilizia, per le denunce di inizio attività e per le richieste di accertamento della conformità urbanistica. Invece nel caso delle compravendite degli edifici esistenti continueranno ad applicarsi le Linee guida nazionali emanate con D.m. 26 giugno 2009. Soddisfatto il Direttore Claudio Cont: “Odatech assume un ruolo importante nel contribuire allo sviluppo della cultura dell’efficienza energetica nella Provincia di Trento. Siamo il primo organismo di abilitazione che ha pubblicato sul proprio sito un tariffario di riferimento che riporta i costi medi per l’espletamento di una pratica di certificazione energetica. Abilitarsi è facile: occorre solo seguire il procedimento on line sul sito di Odatech”. “Abbiamo deciso di proporre questa iniziativa - afferma l’Amministratore delegato di Habitech Gianni Lazzari - insieme agli ordini, ai collegi professionali e alle associazioni di categoria della nostra Provincia per condividere le molte problematiche nel settore dell’efficienza energetica, della certificazione energetica e della sostenibilità degli edifici e per dare ad esse delle risposte concrete e di sistema”.  
   
   
LOMBARDIA: PRESTO UN PATTO REGIONALE PER LA CASA  
 
 Milano, 13 luglio 2010 - L´assessore alla Casa della Regione Lombardia, Domenico Zambetti, è intervenuto ieri al convegno "Le nuove frontiere della tecnologia nell´edilizia". "Il tema dello sviluppo del territorio e della qualità della vita - ha detto Zambetti - è al centro dell´attenzione istituzionale di Regione Lombardia che è orientata verso una strategia di sviluppo nell´ambito delle tecnologie innovative che permettano di accrescere l´ecosostenibilità sociale e ambientale del territorio e, nel contempo, di valorizzare le imprese". L´assessorato alla Casa sta sviluppando alcune linee strategiche per affermare una nuova qualità dell´abitare, attenta ai bisogni delle classi più deboli e orientata verso una valorizzazione della qualità edilizia. "Regione Lombardia - ha precisato Zambetti - individuerà nuovi soggetti che possano favorire una migliore erogazione dei servizi abitativi. La promozione del welfare abitativo si gioverà del ricorso all´adozione di mezzi per la rilevazione puntuale della domanda e dell´offerta abitativa, con l´utilizzo degli strumenti di sostegno alle famiglie per l´abitazione che troveranno la loro sintesi all´interno di un Patto Regionale per la casa che deve vedere il coinvolgimento degli operatori di settore accanto a Comuni, Aler, Cooperative, Imprese, sindacati e sistema bancario". "Le linee di quest´azione - ha proseguito l´assessore - mireranno alla riqualificazione del patrimonio edilizio, ad una migliore e performante gestione dei servizi abitativi e alla realizzazione di contesti urbani sostenibili e di qualità". Nello sviluppo delle politiche abitative, il contributo del comparto produttivo dell´edilizia, nelle sue diverse componenti di filiera, sarà decisivo sia nella fase di aiuto e sostegno alla proposizione che nella definizione e attuazione delle azioni regionali. "La valorizzazione della qualità edilizia - ha aggiunto Zambetti - trova la propria realizzazione nell´ambito delle azioni che la Regione mette in campo con i programmi operativi relativi a una nuova qualità dell´abitare". "I Programmi di riqualificazione dei quartieri e delle abitazioni che l´assessorato alla Casa sta progettando - ha spiegato l´assessore - saranno realizzati avendo come obiettivo l´adozione di standard di costruzione sostenibili quali lo sviluppo di tecnologie per la domotica nelle abitazioni, le sperimentazioni di materiali e tecnologie innovativi nell´edilizia, la promozione di modelli di edilizia ´verdi e sostenibili´ e la promozione di interventi per l´utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili e per il risparmio energetico". Particolare attenzione sarà riservata agli indirizzi per il miglior inserimento paesaggistico e ambientale dei nuovi quartieri e per il recupero degli esistenti degradati. "In un contesto di crisi economica come quella attuale - ha detto Zambetti - siamo chiamati a elaborare soluzioni innovative che soddisfino le esigenze dei cittadini contenendo il consumo del suolo e riducendo l´impatto ambientale". Zambetti ha anche ricordato come regione Lombardia non parta da zero. "Tra gli interventi di edilizia residenziale pubblica - ha ricordato -, solo per fare un esempio recente, va citato il ´Bird´ a Brescia che si colloca all´interno di un Programma di edilizia residenziale pubblica (Prerp) che ha previsto la realizzazione di alloggi a ´impatto zero´ dagli standard elevati". "L´obiettivo - ha proseguito Zambetti - è quello di investire nella ricerca di soluzioni in grado di soddisfare il fabbisogno abitativo e sociale, ma anche di rispettare l´ambiente. Per questo, canalizzare le energie del mondo degli amministratori pubblici e del sistema edilizio pubblico e privato è oggi più che mai necessario". "La strada da percorrere - ha spiegato l´assessore - è quella del ´cooperare´, del ´fare sistema´ sperimentando livelli sempre più avanzati di collaborazione con gli operatori socioeconomici del territorio e le diverse esperienze di innovazione". "Regione Lombardia - ha concluso Zambetti - vuole essere protagonista di nuove forme di sviluppo da trasmettere come modelli anche alle altre regioni italiane. Lo vuole fare realizzando interventi che rispondano ai nuovi bisogni delle nostre città e dando risposte concrete e ai bisogni del territorio".  
   
   
MILANO: COMUNE E ALER RIQUALIFICHERANNO IL QUARTIERE SANT’AMBROGIO  
 
 Milano, 13 luglio 2010 - Nell’ultima seduta di Giunta è stato approvato un protocollo Comune-aler per la riqualificazione del quartiere Sant’ambrogio. L’intesa tra i due soggetti punta a migliorare la qualità della vita all’interno dei caseggiati di edilizia residenziale pubblica alla periferia sud di Milano, favorendo l’integrazione sociale. “La logica - spiega l’assessore alla Casa Gianni Verga - è quella di creare un mix sociale all’interno dei quartieri o di uno stesso stabile per evitare i ghetti. L’amministrazione comunale ha già sperimentato questo sistema, ad esempio, con l’immobile di piazzale Dateo e le nuove case di via Appennini, inaugurate lo scorso dicembre. Vogliamo che anche il quartiere Sant’ambrogio ritorni ad essere un centro vitale, in cui si mescolano famiglie di ceto medio, anziani, studenti universitari”. Il progetto di riqualificazione prevede un incremento degli alloggi di edilizia sociale per privilegiare l’ingresso di popolazione giovane. In programma anche interventi sulle infrastrutture e azioni per favorire il risparmio energetico e la riduzione delle emissioni. Verranno venduti gli alloggi dei caseggiati in condominio e i proventi saranno utilizzati per finanziare il miglioramento di servizi e infrastrutture. I nuovi alloggi saranno di tre tipologie: in locazione perpetua a canone sociale, in locazione a canone convenzionato e in vendita a prezzi convenzionati. Le risorse necessarie saranno reperite attraverso la partecipazione a programmi regionali e nazionali di finanziamento ed eventualmente mediante il coinvolgimento di altri soggetti pubblici e privati. Per la riqualificazione del quartiere, Comune e Aler costituiranno un gruppo di lavoro composto da tecnici delle direzioni centrali Casa e Sviluppo del Territorio e dell’Aler. Il quartiere Sant’ambrogio si trova nella periferia sud di Milano, tra l’asse di via Famagosta e il Parco Agricolo Sud, in prossimità dell’Autostrada del Sole. È costituito dai complessi “Sant’ambrogio 1”, di proprietà del Comune di Milano, e “Sant’ambrogio 2” dell’Aler, entrambi progettati dallo stesso architetto. Il primo è stato realizzato tra il 1964 e il 1965, mentre il secondo tra il 1971 e il 1972. Il quartiere è caratterizzato dal progressivo invecchiamento della popolazione e dal declino delle funzioni commerciali. La zona è servita dalla linea 2 della metropolitana che ferma a Famagosta. Comune e Aler sono proprietari a Milano di oltre 75mila alloggi, la maggior parte dei quali all’interno dei quartieri di edilizia residenziale pubblica.  
   
   
EDILIZIA, SOTTOSCRITTO ACCORDO CON ENTI LOCALI PER VALORIZZAZIONE EX STRUTTURE DEL DEMANIO LA LIGURIA È LA PRIMA REGIONE IN ITALIA AD AVVIARE GARE PER VALORIZZARE STRUTTURE NEI COMUNI DI ALBENGA, DIANO CASTELLO, VALLE CROSIA, E ALLA SPEZIA. PRIMO PUV IN ITALIA IN STATO DI CONCRETO AVANZAMENTO  
 
 Genova, 13 luglio 2010 - È stato sottoscritto ieri presso la Regione Liguria l´accordo quadro tra l´Agenzia del Demanio e i comuni liguri per attuare il piano unitario di valorizzazione che prevede il riutilizzo di ex strutture militari di proprietà del demanio e consentire l´avvio delle gare. Alla firma dell´accordo erano presenti l´assessore regionale alle Politiche abitative e ai Lavori pubblici, Giovanni Boitano, il vicedirettore dell´Agenzia del Demanio, Carlo Petagna, il sindaco del Comune di Vallecrosia, Silvano Croese, il sindaco del comune di Albenga, Rosy Guarnieri, il sindaco di Diano Castello, Antonello Campagna e il sindaco della Spezia, Massimo Federici. I quattro comuni interessati hanno stipulato l´accordo attuativo che prevede il riuso di nove strutture, per un valore complessivo di circa 100 milioni di euro, che potranno essere messe sul mercato per dare il via alla trasformazione attraverso gare pubbliche che dovranno individuare gli operatori. Si tratta del primo Piano unitario di valorizzazione in Italia che raggiunge un livello così avanzato di attuazione. I comuni interessati dalla dismissione delle strutture del Demanio hanno già adottato le nuove destinazioni urbanistiche che stanno per essere approvate definitivamente. Ai quattro comuni in totale andranno 36 milioni di euro per le opere di urbanizzazione previste, oltre ad ulteriori 15 milioni derivanti dall´accordo con l´Agenzia del Demanio. "Si tratta di un risultato molto significativo per il nostro territorio – ha sottolineato l´assessore Boitano – che ci colloca al primo posto in Italia per stato di avanzamento del piano unitario di valorizzazione, mettendo in atto in quattro comuni liguri un´importante azione di trasformazione e recupero di porzioni di territorio in direzione federalista che consente tra l´altro di attuare una significativa quota di edilizia residenziale sociale. Infatti è previsto per ogni intervento residenziale una quota del 20% per l´edilizia residenziale pubblica". L´importanza del piano per la Liguria è stata sottolineata anche dal vicedirettore dell´Agenzia del Demanio, Petagna che ha ribadito i benefici della valorizzazione per il territorio, sia dal punto di vista urbanistico che economico e l’ottimo lavoro tecnico effettuato dagli uffici di diversi enti". "Ad Albenga i beni destinati a rientrare nei piani di sviluppo e riqualificazione del territorio sono: la Caserma Piave, i Magazzini di artiglieria, Sedime deposito munizioni a Terraconiglio e la Caserma Turinetto per un valore globale di 50 milioni di euro. A Diano Castello l´elenco comprende la Caserma Camandone per la quale è previsto un 40% di trasformazione in Rsa, attrezzature sanitarie e benessere, un 35% di ricettivo e un 25% di residenziale e di edilizia sociale. Nel Comune di Vallecrosia, nell’imperiese, è previsto il riuso della Caserma Pellizzari destinata prevalentemente al residenziale e all´edilizia sociale che consentirà il trasferimento del Comune in una zona più centrale. Alla Spezia l´elenco comprende tre aree in località Valdilocchi. Per queste ultime strutture è prevista una destinazione per il 65% cantieristica e produttiva e per la parte rimanente commerciale. La firma di oggi è conseguente alla più ampia intesa istituzionale avviata nel 2007 tra Ministero dell’Economia e delle Finanze, Agenzia del Demanio e Regione Liguria che individua 34 beni localizzati in 19 comuni liguri appartenenti al Ministero della Difesa e consegnati all´Agenzia del Demanio per essere valorizzati. "Con l´accordo odierno i comuni di Albenga, Vallecrosia, Diano Castello e La Spezia sono stati i primi – ha concluso l´assessore Boitano – a concludere il percorso di valorizzazione per definire le compatibilità paesistiche, ambientali e infrastrutturali, il valore dei beni e le destinazioni urbanistiche, per avviare le concrete trasformazioni del territorio".  
   
   
APPALTI LAVORI PUBBLICI, FORNITURE: FIRMATA INTESA LIGURIA CON DIA - DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA  
 
Genova, 13 Luglio 2010 - Regione Liguria e Dia-direzione investigativa antimafia - Centro operativo di Genova hanno firmato un protocollo di intesa per prevenire e contrastare tentativi di infiltrazione malavitosa e le irregolarità negli appalti pubblici e nei luoghi di lavoro. L´intesa, approvata dalla giunta Burlando, su proposta dell’assessore all´Edilizia e Lavori pubblici Giovanni Boitano che l´ha sottoscritta con il comandante della Dia, il colonnello Luigi Marra, prevede, in particolare, una collaborazione fra l´Osservatorio regionale dei Contratti pubblici, istituito dalla Regione Liguria e la Dia che potrà così acquisire i dati riguardanti appalti, offerte, lavori, servizi, forniture per la realizzazione di opere pubbliche nel settore della viabilità, sanitario ed edilizio. L´intesa si colloca nell´ambito delle iniziative che la Regione Liguria ha da tempo intrapreso per favorire la trasparenza e la qualità degli appalti, i cui dati maggiormente significativi sono disponibili sul sito internet www.Appaltiliguria.it  
   
   
HOUSING SOCIALE - LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA E LE FONDAZIONI BANCARIE INSIEME PER LA CASA: VERSO LA CREAZIONE DI UN FONDO IMMOBILIARE ETICO CON UN POTENZIALE DI INTERVENTI ABITATIVI PER 100 MILIONI DI EURO. L´ASSESSORE MUZZARELLI: "NECESSARIO IMPEGNARSI PER DARE RISPOSTE A CHI È PIÙ ESPOSTO AL DISAGIO ABITATIVO"  
 
Bologna, 13 luglio 2010 – Cento milioni di euro in arrivo per l’housing sociale in Emilia-romagna. Con un obiettivo preciso: contrastare il disagio abitativo che affligge fasce sempre più ampie della popolazione, a partire dai giovani. Con il protocollo di collaborazione tra sei Fondazioni bancarie e Regione, si consolida infatti il percorso verso la costituzione di un Fondo immobiliare etico per l’housing sociale: una tappa decisiva che consentirà di costituire in poco tempo uno strumento strategico per le politiche abitative regionali. “Opereremo perché questa nuova misura possa potenziare il Piano Casa dell’Emilia-romagna – ha sottolineato Gian Carlo Muzzarelli, assessore all’Edilizia della Regione, durante la conferenza stampa di presentazione – . Siamo perfettamente consapevoli di quanto la casa sia centro degli affetti e luogo di vita per ognuno; a maggior ragione, in una fase di crisi come quella che stiamo attraversando, è necessario impegnarsi per dare risposte a chi è più esposto al disagio abitativo, e quindi giovani coppie e studenti. Grazie alle Fondazioni – ha aggiunto l’assessore – mettiamo in moto 100 milioni di euro, che consentiranno di riqualificare ‘pezzi’ di città e mettere a disposizione circa 2000 appartamenti in più”. Il Comitato promotore del Fondo immobiliare etico, costituito da sei importanti Fondazioni bancarie regionali – Fondazione Carisbo, Fondazione Cassa di Risparmio di Forlì, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Fondazione Cr Piacenza e Vigevano, Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini – in accordo con la Regione sta perfezionando la costituzione di un fondo immobiliare chiuso per rispondere al disagio abitativo che colpisce fasce crescenti di popolazione (in prima battuta giovani coppie e studenti) con redditi medio-bassi, insufficienti per accedere alla casa in proprietà, ma anche per confrontarsi con il libero mercato dell’affitto. Il Fondo sarà gestito da una Società di gestione del risparmio (Sgr) con criteri etici e non speculativi. Con la sottoscrizione del protocollo, il Comitato si impegna a condividere con la Regione finalità e criteri che ispireranno l’attività del Fondo immobiliare. Il protocollo pone così le basi per definire la struttura e il funzionamento del Fondo, e per una valutazione dei modi e tempi di una partecipazione dell’amministrazione regionale alle operazioni. Il Fondo immobiliare avrà un patrimonio iniziale di 35 milioni di euro che consentirà di accedere al Sistema integrato di fondi nazionale e locale (con una dotazione di oltre 2,6 miliardi di euro, di cui 1 miliardo della Cassa Depositi e Prestiti, 150 milioni del ministero del Tesoro e 1,5 miliardi da Intesa Sanpaolo, Unicredit, Generali, Allianz e una decina di casse di previdenza private) previsto dal cosiddetto “Piano Casa”. In questo modo si attiveranno ulteriori risorse per la partecipazione a Fondi immobiliari di carattere etico locali nella misura pari al 40% del patrimonio. Il Fondo si avvarrà inoltre di accordi con le amministrazioni locali per la disponibilità di aree e immobili da destinare a interventi di edilizia sociale come previsto dal Piano territoriale regionale. Complessivamente, a regime, il Fondo sarà in grado di attivare interventi per oltre 100 milioni di euro. Uno strumento in più, che si va a sommare alle diverse misure già varate dalla Regione sul tema “casa”: i finanziamenti destinati attraverso il Bando per le giovani coppie, il Programma 3000 case per l’affitto e la prima casa di proprietà, e il “Piano casa” regionale esplicitato con la legge regionale 6/2009 a cui si aggiunge la recentissima sottoscrizione dell’Accordo di programma, con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, denominato “Programma di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile”.  
   
   
QUATTRO MILIONI DI EURO PER IL PIRP DI CERIGNOLA  
 
Bari, 13 luglio 2010 - Siglato ieri mattina l’accordo di programma tra la regione Puglia e il comune di Cerignola per la realizzazione del Pirp (programma integrato di riqualificazione delle periferie) “La terra vecchia e la periferia nord della città nel comune di Cerignola”. Per la regione Puglia, il presidente Nichi Vendola e l’assessore alla qualità del territorio, Angela Barbanente. Per il comune di Cerignola, il sindaco Antonio Giannatempo. Il finanziamento della regione Puglia è di 4 milioni di euro mentre l’importo complessivo del Pirp, presentato dal comune di Cerignola, ammonta ad oltre 24 milioni di euro. Il programma che prevede molteplici interventi pubblici di risanamento del patrimonio edilizio, il restauro e la riqualificazione di alcune zone della città, dovrà essere attuato in un periodo massimo di 16 mesi dalla pubblicazione sul Burp. I Pirp (129 in tutta la Puglia) sono finalizzati alla rigenerazione delle periferie urbane, rese marginali dai processi di sviluppo insediativi e afflitte da problemi di degrado fisico, sociale ed economico.  
   
   
A TORINO PARTE ‘C.A.S.A. - CIASCUNO A SUO AGIO’, PROGETTO PER L’AUTONOMIA ABITATIVA DEI GIOVANI: DAL 7 SETTEMBRE SARA’ POSSIBILE INOLTRARE LE DOMANDE E OTTENERE UN PRESTITO  
 
Torino, 13 Luglio 2010 - È stato selezionato e finanziato dal Ministero della Gioventù come il miglior progetto “per incrementare la disponibilità di alloggi da destinare in locazione ai giovani nelle città metropolitane e sostenere la fase di avviamento dei percorsi di autonomia abitativa” tra i 14 presentati. Ora C.a.s.a. - Ciascuno A Suo Agio, predisposto dal Settore Politiche Giovanili della Città e realizzato con la partnership della Compagnia di San Paolo, è pronto per entrare nella sua fase operativa. Dal 7 settembre, i giovani che decidono di lasciare la casa famigliare e andare ad abitare per conto proprio potranno presentare domanda e ottenere un prestito fino ad un massimo di 3mila e 500 euro. La somma dovrà essere restituita in tre anni senza alcun interesse. Il progetto della Città, che è rivolto ai giovani tra i 20 e i 30 anni residenti a Torino da almeno un anno, intende favorire e sostenere la ricerca di autonomia dei giovani con strumenti concreti. Prevede, infatti, l’istituzione di un Fondo rotativo da destinare a chi ha deciso di metter su casa, cercandola nel mercato privato della locazione, e si trova a dover affrontare le prime spese legate all’affitto di un alloggio: cauzione, utenze… C.a.s.a. - Ciascuno A Suo Agio è nato dalla constatazione che oggi il mercato della casa richiede un impegno economico iniziale difficilmente sostenibile da parte di giovani che entrano nel mondo del lavoro con poche garanzie di continuità e stabilità. Per facilitare l’incontro tra domanda e offerta, promuovendo la stipula di contratti di locazione convenzionati tra proprietari di immobili e i giovani beneficiari del Fondo rotativo, il progetto C.a.s.a. - Ciascuno A Suo Agio prevede anche l’istituzione un Fondo di Garanzia, che verrà utilizzato per corrispondere al proprietario fino a un massimo di nove mensilità del canone di locazione in caso di morosità del giovane locatario. Alla base di C.a.s.a. - Ciascuno A Suo Agio c’è un’idea semplice: poche, ma fondamentali, le regole che devono essere rispettate. Il giovane deve presentare alla Città il contratto di affitto – libero o convenzionato – regolarmente registrato, cambiare la residenza anagrafica nel nuovo alloggio, impegnarsi a restituire il prestito. Il prestito a tasso zero non è uno strumento riservato solo ai meno abbienti, perché il problema dell’autonomia abitativa riguarda i giovani a prescindere dalle condizioni sociali ed economiche. Perciò l’elemento essenziale non è il reddito dei giovani – che non viene richiesto – ma la volontà di assumersi le responsabilità di una vita in autonomia. Presso il Centro Informagiovani cittadino – in via delle Orfane 20 – è già in funzione lo sportello informativo Abitare Giovani. Allo sportello si potranno ricevere tutte le informazioni riguardanti il Progetto C.a.s.a. E in modo particolare per quanto riguarda il Fondo Rotativo ed il suo funzionamento, i requisiti richiesti e le procedure e le modalità per accedere al prestito. Ulteriori informazioni all’indirizzo internet: www.Comune.torino.it/infogio/casa/index.htm    
   
   
URBANISTICA REVISIONE DEL PPR: OGGI A CARBONIA UN NUOVO INCONTRO  
 
Cagliari, 12 Luglio 2010 - Amministratori e tecnici degli Enti Locali, i cui territori ricadono nell’Ambito di paesaggio n. 6 "Carbonia e isole suscitane", sono invitati a intervenire oggi, a Carbonia, al laboratorio di progettazione paesaggistica dove potranno essere segnalati i paesaggi, le specificità locali, i valori materiali e immateriali che costituiscono il carattere identitario dei luoghi e i temi emergenti da approfondire e specificare localmente in riferimento all’articolato normativo, ai vincoli e agli indirizzi progettuali. Gli incontri già svoltisi hanno visto i partecipanti collaborare alla costruzione di un quadro condiviso di obiettivi e strategie finalizzati alla tutela e valorizzazione attiva del territorio e dei suoi paesaggi. L’appuntamento è previsto per le ore 9:30, presso la sede del Crfp, in via Costituente n. 43, a Carbonia con i Comuni di Carbonia, Calasetta, Carloforte, Gonnesa, Portoscuso, San Giovanni Suergiu e Sant’antioco.  
   
   
FORMAZIONE PROFESSIONALE: INTESA TRA PROVINCIA E SCUOLA EDILE IRPINA  
 
Avellino, 13 luglio 2010 - Formazione professionale: semaforo verde all’intesa tra l’Assessorato provinciale al Lavoro e Formazione e la Scuola Edile della provincia di Avellino. Ad annunciare la notizia l’assessore al ramo di Palazzo Caracciolo, Giuseppe Solimine, nell’incontro su “Il ruolo della formazione nei sistemi di gestione della sicurezza sul lavoro” tenutosi oggi (venerdì 9 luglio) presso la sala convegni di Piazza Duomo della Camera di Commercio di Avellino. Patrocinato dal Collegio dei geometri e geometri laureati della provincia di Avellino, l’appuntamento ha rappresentato un momento di dibattito sull’utilità della formazione continua funzionale a migliorare le norme vigenti in materia di prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro. Presenti in platea il presidente ed il direttore dell’Ance di Avellino rispettivamente Angelo D’agostino e Paolo Foti, il presidente del Collegio dei Geometri di Avellino, Antonio Santosuosso, il vicepresidente del Cfs nonché segretario provinciale della Filca-cisl, Fulvio Pirchio, il direttore del Cfs irpino Giovanni Solimene, ed il segretario provinciale della Feneal-uil, Carmine Piemonte. “La prossima settimana – dichiara Solimine - sigleremo il protocollo con il Cfs per rafforzare la formazione professionale in Irpinia”. Al vaglio anche il progetto dell’anno della sicurezza in edilizia. “Da poter realizzare – continua – mediante una sinergia forte con la Scuola Edile irpina da portare avanti con progettualità comuni, creando una proficua rete di relazioni dove coinvolgere anche gli enti di ricerca, come l’Isfol, per un supporto nelle analisi di settore”. Riflettori puntati anche sul comparto edile territoriale. “Il vero valore aggiunto della nostra economia – conclude Solimine – è stato negli anni passati il settore delle costruzioni che rappresentava l’anima dell’economia domestica. Mantenere ancora fermo questo ramo significa ritardare lo sviluppo del nostro territorio. Ritengo essenziale un dialogo fra imprenditori, sindacati ed istituzioni per rilanciare e rafforzare sempre più il comparto endogeno”. Ad analizzare l’importanza di quanto la formazione professionale sia un parametro fondamentale per innalzare i livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro, l’ingegnere Antonio Turtoro presidente del Centro per la Formazione e Sicurezza in Edilizia della provincia di Avellino (Scuola Edile) che ha illustrato le risultanze del progetto “Servizi di promozione, assistenza, informazione e formazione di base per la diffusione della cultura della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro in Campania”, finanziato da Fondimpresa (il principale fondo interprofessionale in Italia per la formazione continua) il cui bando regionale è stato vinto ed affidato ad un’Associazione temporanea di scopo, formata da vari organismi, e che vede il Cfs irpino in qualità di ente capofila. “L’aspetto centrale di questo intervento formativo – spiega – è stata la fase di assistenza che ci ha permesso di capire il fabbisogno formativo delle aziende per poi implementare una didattica mirata e specifica alle singole necessità”. “Abbiamo fatto – aggiunge Turtoro – una formazione capillare rivolta sia alla grandi che alle piccole imprese”. Focus anche sulla strategia comunitaria tesa a rafforzare la sicurezza sul lavoro. “Per il periodo che va dal 2007 al 2012 – mette in evidenza Giuliana Tesauro ricercatrice dell’Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori per la sede decentrata di Benevento – l’Europa intende raggiungere entro il 2012 per l’Ue 27 il tasso complessivo di incidenza degli infortuni del lavoro del 25 per cento ogni 100mila lavoratori”. “Un cambiamento del comportamento nei confronti dei problemi inerenti alla salute e alla sicurezza sul luogo di lavoro – prosegue - passa, tra l´altro, attraverso la sensibilizzazione degli attori nelle imprese e mediante l´applicazione effettiva e completa in ambito aziendale delle norme in materia d´informazione, formazione e partecipazione dei lavoratori, che permettano loro di ottenere le opportune conoscenze professionali, di acquisire riflessi preventivi e svolgere i loro compiti in maniera sicura”. “Gli investimenti professionali - termina Tesauro – risultano fondamentali per aumentare la competitività interna delle aziende e modernizzare il processo produttivo”. Valutazioni tecniche anche sulla legislazione che disciplina il settore della sicurezza in Italia. “E’ importante – sottolinea Pierguido Soprani, avvocato, ex magistrato inquirente e giurista esperto in materia di sicurezza, una formazione concepita e spalmata sapientemente sia a livello generale che all’interno dell’organizzazione aziendale. Credo che la prevenzione sia un obiettivo ancorato ad un programma sistemico e che ciascuna impresa deve porsi”. “Il problema della formazione – conclude - è coniugare qualità della tutela e mantenimento della produttività, puntando molto sulla valorizzazione del capitale umano”. Per Enrico Ferrara, vicepresidente Obr Campania (Organismo bilaterale regionale per la formazione), il vettore della didattica continua e specialistica costituisce un aspetto essenziale. “Credo – dice – che il Cfs abbia messo in piedi un percorso di formazione pregevole in Irpinia”. “Gli enti bilaterali, e la Scuola Edile è una di queste, hanno – afferma - come merito quello di saper indirizzare la spesa di questi fondi verso le vere necessità del territorio. E la formazione di qualità può essere una risposta valida alla crisi congiunturale”. “Come Obr – sottolinea Ferrara – abbiamo presentato in Irpinia alla Provincia un progetto sperimentale che coniuga la formazione continua e l’incontro tra domanda ed offerta”.  
   
   
MILANO: CASA. APERTO BANDO PER CAMBIO ALLOGGI ERP LE DOMANDE SARANNO RACCOLTE DA ALER FINO AL 17 DICEMBRE  
 
Milano, 13 luglio 2010 -“Da oggi, fino al 17 dicembre prossimo, è aperto il bando per l’aggiornamento e l’integrazione della graduatoria per la mobilità degli assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica”. Lo ha reso noto il 12 luglio, l’assessore alla Casa Gianni Verga. “Per la prima volta – spiega l’assessore - le domande saranno raccolte da Aler, presso la sede di viale Romagna 26”. Per partecipare al bando gli utenti dovranno contattare il numero verde 800.118.675 messo a disposizione da Aler Milano per fissare un appuntamento. Aler provvederà anche all’inserimento nel sistema informatico delle domande di cambio alloggio per la formazione della graduatoria. Con il nuovo bando, l’Amministrazione comunale intende affrontare il bisogno abitativo dei nuclei familiari che da tempo si trovano a vivere in situazioni di disagio. Il bando consente di utilizzare al meglio il patrimonio abitativo del Comune, andando incontro alle esigenze delle famiglie che, ad esempio, cambiano composizione nel tempo o luogo di lavoro. L’assessorato alla Casa punta in questo modo a rendere il patrimonio pubblico sempre più adeguato alla domanda dei suoi utenti. Gli alloggi saranno assegnati secondo l’ordine della graduatoria comunale, a nuclei familiari che già occupano regolarmente un alloggio erp e che al momento della presentazione della domanda dimostreranno di essere ancora in possesso dei requisiti richiesti. Requisiti necessari: 1. Sovraffollamento o sottoutilizzo dell’alloggio a seguito di variazioni del nucleo familiare; 2. Malattia del richiedente o di componenti del nucleo familiare che comporti grave disagio con la permanenza nell’alloggio; 3. Necessità di avvicinamento al posto di lavoro; 4. Ricongiungimento con parente invalido o avvicinamento a parente, anche ricoverato, bisognoso di cura e/o assistenza morale, materiale o sanitaria; 5. Gravi e documentate necessità del richiedente o del nucleo familiare. Il testo del bando e la relativa modulistica sono pubblicati sul sito www.Comune.milano.it/    
   
   
IL SI DELLA GIUNTA PIEMONTESE ALLA VARIANTE DEL PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE  
 
Torino, 13 Luglio 2010 - Tutela del verde, uso di fonti rinnovabili e miglioramento del sistema viabilistico tra le priorita´ La Giunta dice «si» alla variante del Piano Territoriale Provinciale denominato Ptc2. Il parere positivo di compatibilità ambientale è stato espresso questa mattina, nel corso della seduta di Giunta, dagli assessori all’ Urbanistica e Opere pubbliche, Ugo Cavallera e all’Ambiente, Roberto Ravello. La Regione è infatti tenuta ad esprimersi in qualità di autorità competente per la Vas (Valutazione Ambientale Strategica). Una parere, quello espresso ieri mattina, a cui si è arrivati dopo un lungo percorso che ha visto l’attivazione dell’organo tecnico regionale e il coinvolgimento delle direzioni regionali interessate e di Arpa piemonte. La variante al piano provinciale, oltre ad illustrare la struttura del territorio piemontese, definisce obiettivi, politiche e strategie per salvaguardarne le caratteristiche in relazione alle necessità di trasformazione e di sviluppo della regione. Tra gli obbiettivi prioritari individuati ed approvati dalla giunta regionale: · La salvaguardia della risorsa suolo, per la quale si propongono politiche volte a contenere il consumo di suolo evitando il dilagare di aree edificabili a discapito delle aree destinate ad uso agricolo e a verde. · Edificazioni residenziali ed edilizia sociale. La variante propone l’adozione di un sistema di regole finalizzate da un lato a favorire il recupero e il completamento delle aree edilizie e dall’altro meglio regolare lo sviluppo degli insediamenti produttivi previsti dai piani regolatori locali. · Sistema viabilistico. Altro elemento centrale del piano è l’adeguamento della rete infrastrutturale stradale e ferroviario piemontese. Viene riconfermata la priorità del completamento dell’anello tangenziale (tangenziale est Torino) e dell’attraversamento della conurbazione torinese (direttrice di corso Marche). Sempre nell’ambito della comunicazione, ampio spazio è dedicato alle iniziative finalizzate all’eliminazione della marginalizzazione delle aree decentrate attraverso la creazione di infrastrutture a «banda larga». · Fonti Rinnovabili. Da utilizzare per la produzione di energia, delle centrali a biomassa e degli impianti idroelettrici. · Tutela del verde. Si definiscono norme di tutela delle aree periurbane della città, la «Tangenziale verde sud» viene individuata quale corridoio ecologico di connessione tra il Parco di Stupinigi e il Parco del Po e propone linee guida per la costruzione della Rete ecologica provinciale. «La variante approvata quest’oggi - sottolinea l’assessore all’Ambiente Roberto Ravello - è l’esempio di quanto necessaria sia una pianificazione territoriale a tutto tondo, che prenda in considerazione i diversi aspetti sociali, economici e ambientali del territorio. Le tematiche ambientali devono iniziare ad essere lette in chiave positiva e propositiva, per concorrere a promuovere la centralità della pianificazione come luogo di confronto e crescita. In quest’ottica la Valutazione Ambientale Strategica, di cui è competente la Regione, rappresenta non un aggravio delle procedure, ma uno strumento in grado di rendere queste ultime quanto più possibile leggere e concrete, affinché la pianificazione e l´ambiente costituiscano un valore aggiunto da diffondere a tutti i livelli» .  
   
   
INCONTRO REGIONE E IMPRENDITORI DELL’AREA INDUSTRIALE DI COSENZA  
 
Cosenza, 13 luglio 2010 - L’assessore regionale alle Attività produttive Antonio Caridi ha presieduto, ieri mattina, nella sede dell’assessorato, un incontro con gli imprenditori dell’area industriale di Cosenza. Erano presenti, tra gli altri, il presidente dell’Asi Diego Tommasi, il presidente dell’Associazione zona industriale di Corigliano (Azicor) Claudio Malavolta e il responsabile del Comitato Imprenditori Piano di Lago Arturo Crispino. L’assessore Cardi ha spiegato l’importanza del tavolo di confronto “nato – ha detto – dalla consapevolezza che il ruolo della piccola e media impresa ha una funzione essenziale ed irrinunciabile per la crescita e lo sviluppo della Calabria”. Gli imprenditori hanno sottoposto all’assessore alle Attività produttive una serie di azioni che, a loro avviso, sono necessarie per il rilancio infrastrutturale dell’area cosentina. Per Tommasi “la disponibilità dell’assessore Caridi ad avviare un proficuo dialogo è stata totale. Questo segna l’inizio di un rapporto positivo con gli imprenditori per dare vita ad un nuovo processo di sviluppo per Cosenza”. Al termine, gli imprenditori hanno espresso soddisfazione per l’esito dell’incontro e anche per la nuova fase che l’Asi intende avviare. “Le istanze degli imprenditori – hanno affermato - portate avanti ormai da più di un anno, sembrano finalmente trovare soluzione grazie all’attenzione ed alla sensibilità dell’assessore Caridi e al ruolo incisivo svolto dalla Regione Calabria”. Caridi ha preso atto dei positivi risvolti scaturiti dal confronto ed ha garantito la prosecuzione del dialogo sulle tematiche di maggiore interesse per l’imprenditoria calabrese.  
   
   
PIÙ ORIENTE PER LA MECCANICA MADE IN ITALY BONOMI: GUARDIAMO PIÙ ALLO YUAN CHE AL DOLLARO. TRACCIAMO UNA NUOVA VIA DELLA SETA PER LE NOSTRE AZIENDE.  
 
Milano, 13 luglio 2010 – In occasione dell’Assemblea annuale dei Soci la Federazione Anima presenta una prima inversione di tendenza nel 2010 per produzione (+2,1%) ed export (+3,1%) continua seppur attenuato il calo dell’occupazione (-1,1%) e investimenti stabili sui livelli 2009. “Le esportazioni stanno ripartendo e nel mercato post-crisi si stanno delineando nuove rotte per l’export. O meglio, è cambiato nel giro di pochi mesi il peso specifico di certe destinazioni – afferma Sandro Bonomi Presidente Anima- con i mercati extraeuropei che stanno diventando sempre più importanti per la meccanica nostrana”. In due anni le esportazioni verso l’Europa (Europa a 27 + altri paesi Eu) perdono 9 punti percentuali passando dal 60% nel 2007 al 51% nel 2009, mentre si assiste ad un’espansione dell’export verso i paesi emergenti, come quelli Africani (dal 7% nel 2007 all’11% nel 2009) e quelli Asiatici (dal 20% del 2007 al 24% del 2009), mentre resta sostanzialmente invariato il peso di America Latina (4%) e Nord America (8%). “La ripresa globale inizia a delinearsi partendo da est. L’industria italiana sta risalendo la china grazie alle esportazioni e sembra poter agganciare prima di altri settori la crescita in atto nel commercio mondiale.- continua Sandro Bonomi - Il settore manifatturiero e la meccanica in particolare stanno guadagnando spazi di manovra verso i paesi emergenti, soprattutto Est Europa, Africa settentrionale e Asia. In questo nuovo scenario, per poter rimanere competitivi, è necessario mettere in atto nuove strategie di cooperazione con l’intera filiera produttiva, sia a livello nazionale che europeo. Per questo chiediamo una forte spinta alla definizione di una politica industriale europea che si basi su proposte condivise a partire da Federacciai e Assofond, ad esempio, .- conclude Bonomi – per una miglior affermazione del Made in italy della meccanica all’interno di un’Europa che si muova, finalmente, in modo coordinato e con strategie comuni a tutti gli stati membri.” Considerando i sei macrosettori che rappresentano all’interno di Anima distinte realtà produttive, notiamo innanzitutto che nel 2009 il comparto delle Macchine e impianti per la produzione di energia (-4% consuntivo 2009, +2,2% previsioni 2010) ha accusato meno il colpo rispetto agli altri comparti e al totale generale; rilevante l’exploit delle turbine a gas, per le quali, dopo il crollo nel 2009 (-14,9%), si prevede un forte rimbalzo nel 2010 (+26%). Da segnalare anche un modesto recupero delle pompe nelle previsioni 2010 (+4,5%) dopo la contrazione verificatasi nel 2009 (-16,9%). Prosegue il trend positivo di attrezzature e impianti petroliferi: nel 2009 +6,6%, nel 2010 +4,8%. Per quanto attiene l’occupazione, si registrano segnali positivi per le turbine idrauliche: +2,9% nel 2009, +6,9% previsioni 2010, e pesantemente negativi per i regolatori per gas (stabile nel 2009, -15,4% nelle previsioni 2010). Il settore Logistica e movimentazione delle merci (-16,5% consuntivo 2009; +2,4% previsioni 2010): da rilevare il parziale recupero di carrelli industriali semoventi (da –37,8% di fatturato 2009 a +14,1% previsioni 2010) e ruote (consuntivo 2009 -24,7%; previsioni 2010 +10%). L’occupazione per il comparto dei carrelli ha subito una forte contrazione nel 2009 (-10%) e si prevede stabilità nel 2010. Tecnologie e attrezzature per prodotti alimentari (-10,2% consuntivo 2009; +1,8% previsioni 2010): ancora in grave crisi le attrezzature frigorifere per il commercio (-18% consuntivo 2009; -6,9% previsioni 2010). All’interno del comparto presentano un diverso andamento le macchine per il caffè espresso (consuntivo 2009 -14%, previsioni 2010 +14,6%); affettatrici e tritacarne (-20,9% consuntivo 2009; +14,7% previsioni 2010). Per quasi tutte le produzioni di questo comparto l’occupazione è in calo con una punta più accentuata relativamente a macchine e impianti per la lavorazione delle carni nelle previsioni 2010 (-16,7%). All’interno del comparto Tecnologie e prodotti per l’industria (consuntivo totale 2009 -22,7%, previsioni 2010 +11,6%): gli impianti di finitura denunciano nelle previsioni 2010 un parziale recupero sia nella produzione totale (+14,5%) che nell’export (+13,9%) dopo il forte ribasso del 2009 (-39,6% produzione e –34,9% export). Anche l’occupazione, dopo un accentuato decremento nel 2009 (-7,9%) dà cenni di parziale ripresa per il 2010 (+3,4%). Impianti, Macchine e Prodotti per l’edilizia (-21,8% consuntivo 2009) è stato un settore colpito più pesantemente. Le previsioni 2010 parlano di un modesto recupero (+1%) ma alcune produzioni sono ancora in crisi, fra queste le macchine edili, stradali minerarie e affini (consuntivo 2009 –35%; previsioni 2010 –3,8%) che anche nell’export al momento non riescono a recuperare (2009 -38,6%; previsioni 2010 –8,6%); grigliati in acciaio (consuntivo 2009 –13,2%; previsioni 2010 –15,2%). Da notare, a consuntivo 2009, la grave sofferenza del settore idrotermosanitario ancor più accentuata nell’export: macchine e impianti termici produzione totale –17,3%, export –18,9%; apparecchi e impianti aeraulici: produzione totale -17,6%, export –25,4%; valvole e rubinetti: -17% produzione totale, export –22,8%. Un modesto recupero è atteso per queste produzioni nel 2010. L’occupazione per le diverse produzioni del comparto “edilizia” è in generale contrazione nel 2009, stabile nelle prospettive 2010, fatta eccezione per i grigliati in acciaio, in ulteriore calo nelle previsioni 2010 (-6,7%). Macchine e impianti per la sicurezza dell’uomo e dell’ambiente: -17,8% consuntivo 2009; previsioni 2010 andamento stabile. Alcune produzioni all’interno del comparto si discostano da questo trend, purtroppo in senso negativo: le casseforti presentano un consuntivo 2009 di –15% aggravato da un valore negativo nelle previsioni 2010 (-7,4%); impianti di insonorizzazione: consuntivo 2009 –12,1%; previsioni 2010 -9,7%. L’occupazione si registra in forte contrazione nel 2009 per casseforti, (-10%), dispositivi di protezione individuale sul lavoro (-10%), impianti e apparecchiature per la depurazione di acque reflue (-23,3%), impianti per il trattamento dei rifiuti (-29,4%). Mentre in generale le previsioni per il 2010 sono all’insegna della stabilità, le previsioni per l’occupazione nel 2010 si discostano in senso negativo per le casseforti (-9,7%) e positivo per i dispositivi di protezione individuale sul lavoro (+9,9%).  
   
   
CREAZIONE D´IMPRESA IN SARDEGNA, ALLA VETRERIA DI PIRRI L´OPEN DAY PROMOSSO DALL´AGENZIA REGIONALE PER IL LAVORO  
 
Cagliari, 13 Luglio 2010 - Oggi, con inizio alle ore 17, l´ex vetreria di Pirri in via Ampere 2 ospiterà l´Open day sulla creazione d´impresa, promosso dall´Agenzia regionale per il lavoro. Il via lo darà il direttore dell´Agenzia, Stefano Tunis che presenterà in anteprima il Dvd "Imprendiamoci - in viaggio verso l´impresa", destinato a tutti coloro che sono interessati allo sviluppo di un´idea imprenditoriale. A seguire una tavola rotonda che vedrà la partecipazione del presidente della Sfirs, dei rappresentanti del Centro servizi per le imprese della Camera di commercio di Cagliari, del Suap del Comune di Cagliari, del Comitato per l´imprenditoria, del Centro dei servizi per il lavoro, dell’Associazione Orientare; contribuiranno coi loro interventi anche consulenti in micro impresa, rappresentanti di Sviluppo Italia Sardegna e di Città dell´impresa. Il coordinamento sarà affidato al giornalista Vito Biolchini. Gli interessati possono inviare la scheda d´iscrizione al numero di fax 070.6067917 o all´indirizzo mail; dell´Agenzia regionale per il lavoro.  
   
   
L’UNIONE FA LA FORZA AL VIA L’ALLEANZA TRA IMT-PARITEL E FMT.  
 
 Bologna, 13 luglio 2010 - Firmato a Bologna il contratto per l’integrazione di Fmt S.p.a. (Future Manufacturing Technology) in Imt - Italian Machine Tools-. Il conferimento di Fmt in Imt -Italian Machine Tools dà vita a un nuovo campione europeo in uno dei comparti a maggior contenuto tecnologico: il gruppo Imt -Italian Machine Tools è oggi il più grande in Italia, e uno dei primi in Europa, tra quelli specializzati nella produzione di macchine utensili di altissima precisione - rettificatrici cilindriche e non, macchine multitasking con operazioni combinate di rettifica, tornitura e fresatura -. Imt (Italian Machine Tools), che già opera con i brand Morara-decima e Tacchella Macchine, è la sub holding controllata da Paritel S.p.a. La Finanziaria bolognese di partecipazioni industriali, che da oltre 20 anni opera nella gestione di piani di rilancio, a medio lungo termine, di imprese industriali. Fmt S.p.a. (Future Manufacturing Technology) detiene i marchi Meccanodora, Favretto e Cimat Obiettivo del progetto è una holding che salvaguardi ogni brand, con un modello organizzativo divisionale, basato su siti produttivi fortemente specializzati per prodotto o per funzione, dotati di staff locali estremamente semplificate, con un unico centro decisionale per il coordinamento e le funzioni di staff comuni. Obiettivo prioritario di mercato è vincere la sfida come player globali: ciò garantirà la crescita del gruppo e dell’occupazione, e nel contempo una buona profittabilità del business. Gli effetti immediati dell’alleanza vanno dalle sinergie progettuali, a quelle produttive e commerciali, con una penetrazione strutturata e un controllo capillare dei mercati di sbocco. Infine, l’alleanza fornirà uno strumento per fronteggiare l’attuale crisi, che non ha previsioni certe di terminare a breve. Maurizio Frari, presidente di Fmt S.p.a. Ha così commentato: “la firma dell’accordo è la logica continuazione del progetto che fu alla base della nascita di Fmt nel 2006 e che aveva come obiettivo principale la crescita dell’azienda e la creazione di un gruppo in grado di offrire linee complete di rettificatrici e di competere sui mercati internazionali attraverso l’aggregazione di brand importanti e riconosciuti ovunque nel mondo”. Luca Peli, chairman di Paritel S.p.a. E di Imt -Italian Machine Tools ha affermato: “Imt rappresenta il motore dell’aggregazione e non si sostituirà ai marchi attuali, né a quelli che potranno essere aggregati in futuro. I marchi storici sono un valore dal quale non vogliamo né possiamo prescindere. Noi prevediamo di tornare in un triennio a volumi 2008 grazie all’allargamento dell’offerta tramite cross selling e sviluppando la nostra presenza nel Bric. Vogliamo continuare a crescere anche per acquisizioni, con l’obiettivo di raggiungere un fatturato consolidati di Imt decisamente superiore ai 100 milioni di Euro.” Paritel impegnata nella aggregazione prima di Decima (fusione di Demm e Cima leader nella produzione di dentatrici), poi di Morara (storico marchio bolognese nelle rettificatrici), di Tacchella Macchine, (l’importante costruttore italiano di rettificatrici), aggiunge con Fmt un nuovo tassello al progetto Imt – Italian Machine Tools. Il processo di aggregazione tra Imt ed Fmt, - sottolinea Alberto Tacchella, Vice Presidente di Imt e immediate past president di Ucimu - risponde alla filosofia di Ucimu-sistemi Per Produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione. Con il modello “Mu holding”, lo strumento a sostegno dei processi di aggregazione attorno a una holding di settore che sia in grado di “mettere insieme” realtà complementari, Ucimu opera proprio per favorire la crescita delle dimensioni di impresa, dimensioni che sono oggi il primo limite allo sviluppo sia delle singole realtà imprenditoriali che del settore nel suo complesso. Per dare maggiore respiro a queste iniziative e togliere la necessità di fare profitto entro i tempi brevi che invece caratterizzano le normali iniziative finanziarie, il modello Mu holding deve essere costituito da un mix di fondi pubblici e privati,. Occorre inoltre, come più volte sottolineato, rendere fiscalmente neutrali tutti i processi di aggregazione tra imprese aventi obiettivi comuni, dalle fusioni alle alleanze.  
   
   
BENEVENTO - NASCE IL LABORATORIO DELLE IDEE E DEI BREVETTI  
 
Benevento, 13 luglio 2010 - Nell’ambito dell’ampio programma di iniziative di promozione, animazione territoriale, informazione e ricerca per sviluppo, messe in campo dalla Cdc di Benevento s’inserisce il progetto finalizzato alla costituzione di un Laboratorio delle idee e dei brevetti. A presentarne il piano di attività, nel corso di un incontro presso l’Ente camerale, Gennaro Masiello, presidente della Camera di Commercio di Benevento, Marilina Labia, dirigente dell’Istituto “Guglielmo Tagliacarne” ed Elio Di Tullio della De Tullio&parteners, Intellectuale Property Attorneys. Il Laboratorio delle idee e dei brevetti, che sarà attivato ed opererà con il sostegno delle associazioni di categoria della provincia – intende offrire un concreto supporto consulenziale alle imprese interessate al tema della brevettazione, per valutare l’opportunità e/o la migliore strategia per tutelare giuridicamente, con un brevetto, una invenzione o un nuovo prodotto; procedere alla registrazione di un marchio, o ancora, affrontare problematiche di contraffazione. Il progetto prevede, altresì, alcune giornate di formazione su tali tematiche e sulle più recenti modifiche normative. Il Laboratorio di idee – in affiancamento all’Ufficio Brevetti e Marchi della Camera, riferimento istituzionale per il deposito dei titoli brevettuali per la provincia di Benevento – opererà come “servizio di supporto” per le imprese del territorio e punto di riferimento informativo per quanti (università, privati, professionisti, enti, ecc) saranno interessati ad approfondire i diversi aspetti legati alla tutela dell’attività inventiva e delle innovazioni, nonché al contrasto delle attività di contraffazione, con particolare riferimento al settore agroalimentare in considerazione della sua rilevanza per l’economia della provincia. “Per dare ampia diffusione all’iniziativa – ha sottolineato il presidente Gennaro Masiello – e nell’ottica di andare incontro alle imprese e gestire il servizio in prossimità delle stesse, tale progetto sarà realizzato in sinergia con le associazioni di categoria più rappresentative della provincia. Il Laboratorio avrà, infatti, carattere itinerante e – sempre con il coordinamento dell’Ente camerale – sarà attivato, di volta in volta, oltre che presso la sede della Camera, presso le sedi delle associazioni, prevedendo un puntuale calendario di incontri”. Gli incontri del Laboratorio itinerante avranno cadenza settimanale (fino ad un massimo di cinque giornate) e saranno animati da esperti (mandatario esperto in brevetti, mandatario esperto in marchi, consulenti esperti in azioni di tutela dei diritti di proprietà industriale) che accoglieranno le richieste di assistenza, erogando il servizio di consulenza di primo livello. La programmazione degli incontri sarà concordata d’intesa con le associazioni interessate.  
   
   
SIDEL: ECCO L’ACCORDO PRESENTATA IN PROVINCIA L’INTESA CHE DÀ GARANZIE SUL FUTURO DELLA SEDE DI PARMA. PREVISTI 85 ESUBERI, BASATI SULLA VOLONTARIETÀ  
 
Parma 13 luglio 2010 – La riduzione degli esuberi, da 99 a 85, che avverrà con il criterio della volontarietà, e garanzie sul futuro produttivo della sede di Parma. Questi alcuni dei contenuti dell’accordo, sottoscritto da Sidel e dai sindacati Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, che è stato presentato questa mattina in Provincia dal vicepresidente Pier Luigi Ferrari, dall’assessore del Comune di Parma Paolo Zoni, dal direttore Risorse Umane della Sidel Guido Zatti, da Enea Bianchini dell’Unione Parmense degli Industriali, da Sergio Bellavita di Fiom Cgil e da Daniele Valentini di Uilm-uil. L’intesa, raggiunta dopo una complessa vertenza durata quasi cinque mesi, anche grazie al lavoro del tavolo istituzionale coordinato dalla Provincia, prevede un ridimensionamento dell’organico di 85 unità, che avverrà con il criterio della volontarietà: l´uscita dei lavoratori, che sarà opportunamente incentivata, non sarà quindi “forzata” ma dovrà essere rigorosamente volontaria, e se la quota auspicata da Sidel non dovesse essere raggiunta entro fine settembre, a quel punto potrà essere attivata la cassa integrazione straordinaria per 12 mesi. L’accordo contiene inoltre impegni precisi sul futuro produttivo della sede di Parma e la garanzia che la Sidel non procederà a ulteriori riorganizzazioni che prevedano tagli occupazionali nello stabilimento di via Spezia fino al 2013. “È stata una lunga trattativa, molto articolata, e siamo quindi soddisfatti di essere riusciti a raggiungere un accordo. Ringrazio tutte le parti che si sono cimentate in un’impresa così difficile e che si sono impegnate fino in fondo per trovare una soluzione, a beneficio soprattutto del dato occupazionale, anche se ogni perdita di posti di lavoro è una perdita per tutto il nostro territorio – ha detto il vicepresidente della Provincia Pier Luigi Ferrari, che ha aggiunto: “Tutti adesso auspichiamo il rilancio di questa grande realtà così importante e strategica per Parma e per il Parmense”.