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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 04 Ottobre 2011
NEL PAVESE IL DATA CENTER PIÙ PULITO DEL MONDO ALTRO PASSO IMPORTANTE VERSO ´SMART REGION´  
 
Ferrera Erbognone/pv, 4 ottobre 2011 - Un immenso data center con superficie utile pari a 6 campi da calcio regolamentari (44.000 mq), una sala server dove si potrebbero giocare contemporaneamente 10 partite di basket (4.200 mq) e uffici per ulteriori 1.200 mq. Si presenta così l´ambiziosissimo cantiere del Green data center di Eni, inaugurato ieri mattina nel pavese alla presenza dell´assessore regionale all´Ambiente, Energia e Reti Marcello Raimondi. Si tratta di un progetto interamente italiano, dall´ingegneria della progettazione alla realizzazione dell´impianto, che unifica tutti gli attuali centri elaborazione dati Eni e comporta, a piena potenza (prodotta tramite turbogas a metano, ´green´), una riduzione di emissione di Co2 pari a 335.000 tonnellate annue. Con questo centro, pronto per la fine del prossimo anno, a parità di dati trattati, si consumerà 1/3 rispetto ad oggi. L´obiettivo dichiarato è di superare il record del mondo in termini di efficienza energetica, raggiungendo un Pue (Power Usage Effectiveness) inferiore a 1,2, superando quindi quello di Google - il numero 1 al mondo - che dichiara un coefficiente pari a 1,27. La media italiana presenta valori tra 2 e 3. Al fine di raggiungere tali obiettivi, sono state studiate e messe a punto soluzioni realizzative e macchinari innovativi (ad esempio gruppi di continuità con tecnologia ultramoderna che intervengono solo quando necessario). L´efficienza del raffreddamento, quale principale fonte di ottimizzazione dell´impianto, prevede l´utilizzo prevalentemente di aria esterna per raffreddare i calcolatori (sistema di Free-cooling diretto) per almeno il 75 per cento delle ore dell´anno, limitando così l´utilizzo dei condizionatori al più al 25 per cento residuo (rispetto al tradizionale funzionamento di tali sistemi elettrici per il 100 per cento dell´anno, 7x24x365). La Lombardia Del Futuro - ´Il tema dell´energia e dell´efficienza energetica - ha detto Raimondi - per noi è cruciale. La nostra idea di ´Smart Region´ passa dalla possibilità di gestire i dati e i flussi di energia in maniera completa e intelligente, proprio come avviene qui. E in questo percorso Pavia sta diventando sempre più la provincia leader dell´innovazione. Ict (Information communication technology), rispetto dell´ambiente, efficientamento energetico e innovazione tecnologica sono i pilastri su cui costruire la ´Regione intelligente´ che abbiamo in mente´. La Tecnologia A Servizio Dell´ambiente - ´A livello mondiale - ha proseguito Raimondi - l´Information technology è responsabile di più del 2-3 per cento delle emissioni di anidride carbonica, pari a quanta ne produce l´industria aeronautica. Un altro aspetto importante è quello economico (il 20 per cento dei costi di gestione di un data center è legato al pagamento delle bollette di consumo) e un altro ancora è quello dell´assorbimento di energia (i data center necessitano di quantità di energia elettrica molto elevate e concentrate in aree ristrette). Invece il risultato ottenuto con questo centro di Eni dimostra che una grande azienda energetica investe nel nostro territorio anche tenendo presente le sfide ambientali´. La Sfida Di Regione Lombardia - ´Di fronte a questa sfida verso una sostenibilità sempre più consapevole e tecnologicamente gestita - ha proseguito l´assessore - Regione Lombardia non è stata a guardare. A maggio è stato assegnato il bando per la copertura del servizio di internet veloce al 100 per cento della popolazione lombarda, arrivando così ad avere la più grande rete telematica d´Europa´. C´é un filo rosso che collega questo grande progetto di Eni all´attività di Regione Lombardia per quanto riguarda l´efficientamento energetico. Il percorso avviato per aiutare famiglie e imprese a sapere quanto consumano e quindi quanto spendono ha portato al record italiano di certificazioni rilasciate: oltre 600.000. Da qui, dunque, l´augurio che questo Data center ´possa diventare l´esempio di un nuovo modo di guardare all´energia: con attenzione all´ambiente e, quindi, alla vita´.  
   
   
BOLZANO: RICORSO SULLA CONCESSIONE PER LE PICCOLE CENTRALI IDROELETTRICHE  
 
Bolzano, 4 ottobre 2011 - La Giunta provinciale ha deliberato nella seduta del 3 ottobre di presentare ricorso in Cassazione contro la decisione del Magistrato delle acque, che ha dichiarato l´illegittimità della legge provinciale sull´assegnazione delle concessioni per le nuove centrali idroelettriche fino a 3 megawatt perché considera l´assenso preventivo dei proprietari dei fondi alla concessione dello sfruttamento idroelettrico in contrasto con le normative europee del settore. Dal 2010 i gestori di tali impianti in Alto Adige, al momento di richiedere l’autorizzazione all’esercizio, devono dimostrare la disponibilità del fondo e, di conseguenza, esibire l´assenso del relativo proprietario. Tale procedura, in base alla sentenza del Magistrato delle acque di Venezia, contrasterebbe con la vigente legislazione Ue, che prevede invece una concorrenza libera e aperta. La posizione dominante del proprietario del fondo è stata interpretata come distorsione della concorrenza. La Giunta ha deciso di proporre ricorso contro questa interpretazione che non tiene conto della proprietà privata e apre la strada agli espropri. "Lavoriamo per arrivare a un compromesso che possa considerare anche le dimensioni delle centrali in questione: per quelle più grandi si può ravvisare l´interesse pubblico, mentre per gli impianti molto picooli il discorso potrebbe essere diverso", ha osservato il presidente Durnwalder.  
   
   
PUGLIA: NESSUN VUOTO NORMATIVO PER EOLICO  
 
Bari, 4 ottobre 2011 - La Regione, in ottemperanza a quanto disposto dai tribunali amministrativi, riavvia l´iter di valutazione dell¹impatto ambientale di alcuni impianti eolici a Stornarella e Serracapriola. In questi giorni si è parlato di un vuoto normativo nel settore dell¹energia o di una possibile invasione di torri eoliche a seguito di alcune sentenze del Tar Bari. Lorenzo Nicastro, assessore regionale alla qualità dell¹ambiente, precisa che si tratta di sentenze di annullamento di precedenti pareri ambientali favorevoli relativi ad impianti eolici per i quali erano state previste le restrizioni del parametro di controllo, ai sensi dell¹allora vigente regolamento regionale 16/06. Il Tar, nell¹annullare le precedenti determinazioni, fa salve esclusivamente quelle torri eoliche soggette alle restrizioni del parametro di controllo. Gli uffici regionali competenti stanno provvedendo ad informare le società interessate del riavvio dei procedimenti di valutazione ambientale, che saranno condotte alla luce della vigente normativa. Nessun semaforo verde a priori, dunque, per gli aerogeneratori sospesi per effetto del parametro di controllo, indice dell¹affollamento di torri in un determinato territorio. Intendiamo procedere con trasparenza e chiarezza, conclude l¹assessore. Lo sviluppo delle fonti rinnovabili resta un nostro punto fermo, ma non può prescindere dalle evoluzioni normative più recenti.  
   
   
BOLZANO: PRELAZIONE AI COMUNI NELLA DISTRIBUZIONE DI ENERGIA  
 
Bolzano, 4 ottobre 2011 - La Giunta provinciale aspetta entro l´anno una risposta dai Comuni in merito al diritto di prelazione sulla rete della distribuzione di energia elettrica, l´ex rete Enel che Selnet gestisce dal 2011. Nella seduta del 3 ottobre la Giunta ha fatto il punto sulla distribuzione di energia elettrica in Alto Adige, dopo che a inizio 2011 Selnet ha assunto la rete distributiva a media e bassa tensione già dell´Enel. I singoli Comuni hanno un diritto di prelazione sulla rete distributiva ed entro l´anno devono comunicare alla Giunta se intendono esercitare tale opzione e in quale forma, attraverso Selnet o in gestione diretta. Un punto importante va ancora chiarito e riguarda quei Comuni che sarebbero interessati a subentrare nella gestione della rete attraverso la propria Municipalizzata. "Ma in questo caso potrebbe essere obbligatorio un bando di gara, trattandosi di cessione di servizio pubblico, con il rischio che ad aggiudicarsi l´appalto sia un´azienda terza", ha spiegato il presidente Durnwalder. Al di là di questo nodo da sciogliere, "c´è anche da precisare che la rete si trova in cattivo stato - ha ricordato ancora Durnwalder - considerato che negli ultimi anni l´Enel concessionario uscente non ha effettuato gli interventi di manutenzione necessari." Attraverso Selnet la Provincia ha previsto un piano di risanamento pluriennale delle linee con un investimento annuo di circa 20 milioni di euro.  
   
   
BOLZANO: A LAIVES BARRIERE ANTIRUMORE CON RIVESTIMENTO FOTOVOLTAICO  
 
Bolzano, 4 ottobre 2011 - Barriere stradali antirumore in calcestruzzo con rivestimento fotovoltaico: è la via innovativa che la Giunta provinciale ha approvato oggi (3 ottobre) e che verrà sperimentata a Laives nella nuova circonvallazione. La Giunta ha definito le caratteristiche tecniche di questo innovativo intervento sulla Statale 12 a Laives, proposto dall´assessore Florian Mussner, nel quadro dei lavori di realizzazione della circonvallazione: le barriere in calcestruzzo con rivestimento fotovoltaico saranno lunghe complessivamente 387 metri, avranno un´altezza massima di 4,75 metri per una superficie complessiva di 3.450 metri quadrati. "La produzione elettrica annua minima è calcolata in 100mila kwh", ha spiegato il presidente Luis Durnwalder. Il finanziamento di circa 1,2 milioni di euro avviene con i fondi europei Fesr concessi per lo sviluppo regionale. A seguire i lavori sarà l´Assessorato provinciale ai lavori pubblici.  
   
   
MILANO, SPORTING MIRASOLE: TROVATA LA SOLUZIONE SI PUNTA SU CANONE CONVENZIONATO E PATTO DI FUTURA VENDITA  
 
Opera/mi, 4 ottobre 2011 - Soluzione vicina per le centinaia di inquilini del complesso Sporting Mirasole di Opera (Mi), interessati da procedimenti di vendita frazionata e di sfratto da parte del Fondo proprietario. L´assessore regionale alla Casa Domenico Zambetti ha incontrato ieri sera le famiglie, spiegando di aver avviato un tavolo con Aler Milano, Confcooperative, Lega Cooperative e Fondazione housing sociale e il Fondo stesso. ´Regione Lombardia - ha detto l´assessore Zambetti - ha fatto una proposta seria, che va avanti solo se nasce dal basso ed è condivisa dai cittadini, a cui ho chiesto di rispondere entro una settimana al questionario che abbiamo loro consegnato per capire il gradimento dell´offerta´. ´E´ definitivamente superata - ha aggiunto Zambetti - la stagione delle ostilità e ho anche garantito il ritardo di almeno 15 giorni della convalida delle esecuzioni di sfratto´. La Proposta, Quattro Opportunita´ - Al centro della proposta è la prospettiva di divisione dei 70 appartamenti di grandi dimensioni (che saranno completamente rimessi a nuovo), la maggior parte dei quali abitati da persone sole e anziani, in appartamenti più piccoli, nei quali potrebbero trasferirsi indicativamente 140 nuclei familiari, (escludendo quelli numerosi), che potrebbero beneficiare di un canone di locazione convenzionato per 30 anni. Le famiglie interessate potranno anche valutare una seconda possibilità, quella cioè di permanere nell´appartamento in cui attualmente alloggiano con un aggiornamento del canone, con valori analoghi a quello del canone convenzionato, con un possibile adeguamento del canone mensile complessivo. Un´ulteriore possibilità riguarda poi l´opportunità di affitto con previsione di riscatto all´ottavo anno. Infine, ci sarà la possibilità della conservazione dell´usufrutto, con la cessione della proprietà e il mantenimento della disponibilità dell´appartamento per tutta la vita. ´Questi appartamenti - ha concluso Zambetti - saranno acquistati e frazionati da una cooperativa di nuova costituzione, a cui daranno vita le famiglie del quartiere, che si trasferiranno negli appartamenti ottenuti´. ´Le famiglie che non intendono aderire a nessuna di queste opzioni - ha concluso l´assessore - potranno proseguire la trattativa con la proprietà, ferma restando l´esigenza di assicurare equità di trattamento rispetto a coloro che hanno già completato l´acquisto´.  
   
   
PUGLIA: VITTORIA AL TAR SU PUNTA PALASCÌA  
 
Bari, 4 ottobre 2011 - L’assessore all’Assetto del territorio, Angela Barbanente e la vicepresidente con delega allo Sviluppo economico, Loredana Capone hanno illustrato alla stampa il 309 settembre la sentenza del Tar Lecce su “Punta Palascìa”. Al termine di un complicato iter, iniziato nel 2007 con un sequestro ad opera della Polizia provinciale del cantiere, un tribunale mette la parola “fine” (prima del possibile ricorso al Consiglio di Stato) all’ampliamento della base militare e della costruzione di alloggi nell’estremo lembo ad est del Salento. “Oggi è una giornata di festa – ha detto la Barbanente – non ci sembrava possibile raggiungere questo risultato ma così è stato. La sentenza dà ragione a un principio, quello della tutela del paesaggio così come previsto dall’art. 9 della Costituzione. La sentenza ribadisce che il paesaggio è interesse primario anche a confronto con gli interessi della Difesa. La Regione continuerà questa battaglia anche davanti al Consiglio di Stato: punta Palascìa deve essere un luogo di pace e non un luogo militare”. Il ministero della Difesa aveva infatti deciso di ampliare la base militare di Punta Palascìa, potenziando gli impianti e realizzando, in una zona protetta, alloggi di servizio. La vicepresidente ha definito la sentenza di ieri “come un sogno realizzato. Noi spesso parliamo di federalismo, sussidiarietà, beni comuni. Spesso è una corsa ad ostacoli realizzare uno solo di questi obiettivi. Ora invece, gli enti locali, i comitati e le associazioni hanno aperto un processo che abbraccia tutti e tre questi obiettivi. La sentenza afferma che gli interessi debbano essere contemperati. E credo che in Salento ci possano essere, con le tecnologie attualmente a disposizione, altri luoghi dove poter esercitare la sicurezza nazionale. Da salentina, ringrazio l’assessore Barbanente per il gioco di squadra combattuto e vinto: affiancheremo la Regione al Consiglio di Stato contro i ministeri nel caso di un ricorso”. L’avvocato Valentina Stamerra, tra le legali che hanno promosso il primo ricorso al Tar ha ricordato “che in una prima fase avevamo al nostro fianco anche il ministero dell’Ambiente, che poi s’è defilato. Spero che questa sentenza dia fiato anche ad altre battaglie”. Luisella Guerrieri, dell’Ente Parco Costa d’Otranto ha infine affermato come “non si può tutelare la sicurezza nazionale quando non si tutelano i beni comuni come il paesaggio. Un paese dove non si tutelano ambiente e paesaggio non è sicuro neppure con l’esercito”.  
   
   
CAMPANIA: GRANDE PROGETTO POLO FIERISTICO  
 
 Napoli, 3 ottobre 2011 - "Per l´elaborazione dei progetti che rientrano nel ´Polo fieristico-congressuale regionale´ sono state impiegate esclusivamente risorse umane della Regione Campania e dell´Ente Mostra d´Oltremare. Neanche un euro è stato speso in progettazione curata da esterni." Lo sottolinea l´assessore all’Urbanistica e al Governo del Territorio della Regione Campania Marcello Taglialatela, in riferimento al Grande Progetto "Polo fieristico congressuale di eccellenza". "In sostanza - spiega l´assessore - a lavorare ai singoli elaborati che rientrano nel Grande Progetto sono stati ingegneri, architetti e funzionari della Regione e dell´Ente Mostra. E´ la dimostrazione - conclude Taglialatela - che se c´è volontà politica si può valorizzare il personale interno e risparmiare in termini di progettazione."  
   
   
MONZA: IN 8 MESI 44MILA NUOVE IMPRESE IN LOMBARDIA  
 
Monza, 4 ottobre 2011 - In Lombardia in 8 mesi sono nate 44mila nuove imprese. La parte del leone la fa Milano: dallo scorso gennaio hanno sfidato la crisi oltre 16mila nuovi imprenditori nel capoluogo lombardo, seguito da Brescia (con 5.656 nuove imprese), Bergamo (4.744) e Monza e Brianza (3.551). Tra i nuovi imprenditori c’è anche chi ha scelto di mettersi in proprio per necessità, chi la crisi ha lasciato senza lavoro. Stando all’osservatorio di Punto Nuova Impresa, il servizio gratuito della Camera di commercio di Monza e Brianza, circa la metà di chi è intenzionato ad aprire un’impresa a Monza e Brianza è senza lavoro. Sono i servizi il settore in cui si aprono più nuove imprese (circa 27mila), seguiti dall’industria (oltre 15mila), tra la manifattura (quasi 4mila) e le costruzioni (più di 11mila). È quanto emerge da una elaborazione dell’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese. “In questo momento è fondamentale stimolare la nascita di nuove imprese che a sua volta genera lavoro – ha dichiarato Carlo Edoardo Valli Presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza – offrendo alle start-up tutti gli strumenti e i servizi per strutturarsi e rimanere sul mercato perché le “figlie della crisi” diventino una risorsa permanente per il territorio” Punto Nuova Impresa e l’identikit dell’aspirante imprenditore Con Punto Nuova Impresa la Camera di commercio di Monza e Brianza in collaborazione con Formaper ha assistito oltre 500 aspiranti imprenditori dall’inizio di quest’anno ad oggi. Circa la metà sono intenzionati ad aprire un’impresa “per forza”: sono infatti più di 200 i disoccupati. Sempre 200 sono i dipendenti (compresi co.Co.co. E apprendisti) e 105 sono gli imprenditori e i liberi professionisti. Gli aspiranti imprenditori sono soprattutto giovani (244 fino a 35 anni); 225 nella fascia tra i 36 e i 50 anni; ma ci sono anche over 50 (37). Punto Nuova Impresa è un servizio gratuito indirizzato agli aspiranti imprenditori che fornisce informazioni su procedure, finanziamenti, scelta della forma giuridica, piano di impresa. Seminari - incontri – assistenza gratuiti del mese di Ottobre per l’avvio e lo sviluppo di nuove imprese e di lavoro autonomo. Formazione Mettersi in proprio nel settore culturale e creativo – 26 ottobre. Seminario di 1 giorno – ore 9.15 -18.00. Incontro Servizi e finanziamenti per le nuove imprese. Come comprendere la fattibilità della propria idea – 19 ottobre. Incontro di 2 ore – ore 15.00 – 17.00. Assistenza personalizzata per la pianificazione d’impresa e la stesura del business plan. La partecipazione alle iniziative è riservata esclusivamente ad aspiranti, neo imprenditori e lavoratori autonomi residenti e domiciliati nei comuni della provincia di Monza e Brianza e a piccole e medie imprese con sede nel medesimo territorio.  
   
   
STEFANO PARISI: CONFINDUSTRIA FORTE SE RAPPRESENTA LE ESIGENZE DI TUTTE LE IMPRESE  
 
Roma, 4 ottobre 2011 - “L’uscita della Fiat dalla Confindustria segna un indebolimento che il sistema delle imprese, in questo momento di crisi economica, non può permettersi” - così Stefano Parisi, presidente di Confindustria Digitale che, nell’ esprimere grande preoccupazione rispetto alla recente decisione del vertice della casa automobilistica di uscire dalla massima rappresentanza degli industriali italiani, afferma invece la necessità per Confindustria di “ritrovare la capacità di rappresentare le esigenze di tutte le imprese” “Su tutte le grandi questioni – continua Parisi- le regole del mercato del lavoro, le politiche fiscali, il rilancio degli investimenti, la modernizzazione e digitalizzazione del Paese, occorrono azioni coerenti con quanto è emerso dalle assise di Bergamo e con l’accordo del 28 Giugno. E’ assolutamente necessario dare immediatamente risposte chiare a questo disagio che non deve contagiare altre imprese. Le imprese italiane possono fare molto per la crescita e devono essere messe in condizioni di competere sui mercati internazionali mantenendo gli investimenti in Italia. Il nostro primo vincolo è l’iper-regolazione del mercato del lavoro: la sua rimozione deve continuare a essere una priorità dell’agenda di Confindustria”. “La Fiat negli ultimi anni, con gli accordi sindacali di Pomigliano e Mirafiori- conclude il presidente di Confindustria Digitale - ha svolto una funzione molto importante in questa direzione. Della sua azione potranno beneficiare tutte le imprese italiane. Se questi accordi dovessero rimanere un caso isolato, il danno per il nostro sistema economico sarebbe gravissimo”.  
   
   
ADDEBITI BANCARI, IN ITALIA SONO MOLTO PIÙ CARI RISPETTO AD ALTRI PAESI DELLA UE SECONDO LA BOCCONI LE COMMISSIONI PESANO IN MEDIA 159 EURO ALL’ANNO  
 
Lecce, 4 ottobre 2011 - Che gli italiani fossero tra i cittadini più tartassati questa è cosa nota, ma che oltre a tasse, imposte, multe, r. C.auto e balzelli di vario tipo dovessero letteralmente subire gli addebiti bancari tra i più cari d’Europa, forse questo era meno risaputo. Diciamo “subire” perché per ogni cittadino nella nostra società è un obbligo pressoché quotidiano intrattenere rapporti bancari di ogni specie, da conti correnti, libretti di deposito, carte di credito, deposito di titoli, e chi più ne ha più ne metta, tant’è che i costi degli addebiti bancari vengono quasi percepiti come delle vere e proprie tasse contro le quali nulla si può fare se non mettersi le mani in tasca, o meglio, nel conto, e pagare. Secondo alcune indagini effettuare da vari analisti, infatti, le commissioni bancarie ed i costi accessori pesano sempre di più nelle tasche di noi consumatori, sino ad una media di 159 euro all’anno, per quanto ha potuto stimare di recente l’Università Bocconi. Ed il trend pare in inarrestabile aumento, seppur a volte impercettibilmente mese dopo mese, perché se già l’anno scorso Corriereconomia in collaborazione con la stessa università milanese aveva rilevato che negli ultimi sette mesi del 2010 il costo medio dei conti correnti era rincarato in media del 3% con punte anche del 6% per i depositi dei pensionati con costi che potevano arrivare a 111,70 per lo stesso anno, adesso si è giunti a poco più di 48 euro in più rispetto all’anno precedente. Ed allora che fare per tentare di ridurre tali spese se non tutti, specie gli anziani non sono in grado di gestire un conto corrente online decisamente più “economico” di quelli tradizionali? Al di là della possibilità di eliminare alcune voci di spesa a seconda dei contratti che ciascun consumatore ha stipulato o sta per stipulare, tutte circostanze che riguardano il livello di attenzione del singolo contraente da una parte e la trasparenza dei vari contratti bancari dall’altra, per Giovanni D’agata componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, sarebbe auspicabile un’indagine coordinata di Antitrust e Banca d’Italia per verificare se livelli così elevati dei costi medi per gli addebiti bancari rispetto al resto dell’Ue siano compatibili con un mercato concorrenziale come quello che dovrebbe essere il nostro e che non vi siano distorsioni dovute ad un deficit di concorrenza come sovente accade in molti settori economici del Nostro Paese.  
   
   
FIRMATO VERBALE D´ACCORDO PER IL RILANCIO DEL CONSORZIO INDUSTRIALE DI OTTANA  
 
Ottana, 4 ottobre 2011 - "Esprimo profonda soddisfazione - ha affermato l’assessore regionale dell’Industria Alessandra Zedda - per il verbale d’accordo sottoscritto 30 Settembre tra l’Assessorato dell’Industria, il Consorzio Industriale Provincia di Nuoro, le società Ottana Polimeri e Ottana Energia, la Confidustria Sardegna Centrale e le rappresentanze sindacali. Con questo documento abbiamo confermato gli accordi assunti nel Patto per il Territorio del marzo 2010 e definito lo stato di attuazione degli impegni presi nei precedenti incontri circa la riduzione dei costi afferenti ai servizi industriali nel sito di Ottana”. Il documento prevede un accordo commerciale fra Ottana Energia, Biopower Sardegna, Ottana Polimeri e il Consorzio Industriale fino al mese di Dicembre 2011 riguardo l’ erogazione immediata dei sospesi. Il Consorzio si impegna ad avviare un piano di ristrutturazione per la gestione dei servizi, a favorire l’esodo incentivato di 40 lavoratori, secondo criteri condivisi con le organizzazioni sindacali. L’assessorato dell´Industria provvederà ad approvare in tempi brevi la delibera di Giunta che regola il prepensionamento dei dipendenti del Consorzio, e a definire con l’Inps la convenzione necessaria per garantire loro i contributi previdenziali. La Regione, inoltre, interverrà presso il Ministero dello Sviluppo Economico per accelerare le procedure per l’espletamento di quanto previsto dall’accordo di Programma 2007. Al termine dell’ incontro l’assessore Zedda - ha partecipato all’inaugurazione della più grande centrale fotovoltaica della Sardegna, realizzata, senza contributi pubblici, da Ottana Solar Power che fa capo al gruppo Clivati. “Un progetto importante - ha affermato l’esponente dell’esecutivo Cappellacci - realizzato senza agevolazioni pubbliche da un gruppo imprenditoriale che ha voluto scommettere in Sardegna e che rappresenta oggi il principale attore della zona industriale di Ottana. Una grande occasione di sviluppo per il territorio ma soprattutto un segnale di ripresa e di speranza.  
   
   
ATTIVITÀ PRODUTTIVE: ASSESSORE FVG INCONTRA IMPRENDITORI DISTRETTO MOBILE  
 
Pordenone, 4 ottobre 2011 - Un incontro per spiegare i criteri di utilizzo delle risorse (5 milioni di euro) che la Regione ha messo a disposizione di un settore importante come quello che si riconosce nel Distretto del Mobile di Pordenone grazie alle variazioni di bilancio dell´estate scorsa. Per questo l´assessore regionale alle Attività produttive, Federica Seganti, ha incontrato il 30 settembre nella sede di Unindustria pordenonese gli imprenditori del settore, guidati dal presidente dell´Asdi, Mauro Manassero, mentre Unindustria era rappresentata dal direttore Paolo Candotti. Data la crisi del settore legno, nei mesi scorsi Unindustria e Distretto avevano elaborato un Piano straordinario di interventi, poi presentato alla Regione, fondato sulla ristrutturazione delle aziende, sull´innovazione di processi e prodotti, sull´internazionalizzazione. Sulla base di tale piano e dei contatti avuti con gli imprenditori "la Regione - ha affermato Seganti - ha accolto la richiesta di un sostegno, che si è tradotta appunto nelle risorse inserite nella legge di assestamento di bilancio. Anche dagli studi condotti dalla Regione emerge che i vantaggi competitivi del nostro sistema produttivo si basano su innovazione e internazionalizzazione e sulla certificazione del prodotto per poter entrare in un mercato più ampio". Sull´innovazione - ha chiarito l´assessore - vi sono risorse ingenti che vengono messe a disposizione con vari bandi; sull´internazionalizzazione si lavora per coordinare le varie iniziative presenti. "La risposta concreta alle richieste con 5 milioni di euro posti a bilancio, deve tradursi ora nell´ancora più concreta fase di loro trasferimento alle imprese. Del plafond complessivo, 2 milioni saranno destinati al sostegno delle imprese tramite il Fondo di rotazione; 1 milione sarà destinato alle garanzie; 2 milioni, infine, saranno gestiti direttamente dall´Asdi. Per questo stiamo lavorando sulla tempistica - ha concluso l´assessore Seganti -: per la garanzia serve una convenzione con Confidi; per il fondo di rotazione e l´Asdi servono due regolamenti per i quali stiamo lavorando". Dagli imprenditori è venuta sostanzialmente una sola raccomandazione: fare presto. Per questa legge come per la legge 4, per la quale la Seganti ha annunciato una revisione prevista già nei prossimi mesi.  
   
   
LAIKA: LA REGIONE TOSCANA SOSTIENE LO SVILUPPO DELL’AZIENDA  
 
Firenze, 4 ottobre 2011 – “Seguiamo da sempre la vicenda dalla Laika Caravans e condividiamo le preoccupazioni dei lavoratori per le prospettive future dell’azienda. Abbiamo più volte ribadito la nostra volontà di fare la nostra parte per sostenere il rafforzamento della presenza di Laika in Toscana, garantendo la prosecuzione e lo sviluppo dell’attività e i posti di lavoro”. Ad affermarlo è l’assessore alle attività produttive, lavoro formazione Gianfranco Simoncini che ricorda come l’interesse da parte della Regione si sia concretizzato nel cofinanziamento di progetto di investimento, reso possibile grazie allo strumento dei protocolli localizzativi. “Quello della Laika è stato il primo – spiega Simoncini – fra i progetti ammessi a finanziamento. Il contributo da parte della Regione è di quasi 3 milioni e mezzo, a fronte di un investimento molto più consistente. Il progetto di sviluppo presentato dall’azienda, che coinvolge la filiera allargata del camper e dell’arredamento e le macchine per la lavorazione del legno e prevede la realizzazione di un nuovo stabilimento, è stato valutato come strategico perchè è un progetto innovativo, contribuisce a mantenere sul territorio l’attività di un’azienda multinazionale fra le prime a livello mondiale nel settore del camper e incide positivanente, con una logica di rete e di filiera, su un comparto della nostra economia che oggi è fra i più colpiti dalla crisi. Sono queste le direttrici sulle quali la Regione lavora e continuerà ad agire”. L’assessore Simoncini auspica quindi “che l’avvio dei lavori di costruzione del nuovo stabilimento possa proseguire celermente”.  
   
   
GFE-SNATT, TAVOLO ISTITUZIONALE IN REGIONE  
 
Bologna, 4 ottobre 2011 - Conferma, ieri , dell’impegno dell’accordo dello scorso 14 luglio, “quando avevamo detto chiaramente che il primo ed essenziale punto della questione è la ricollocazione del personale”. Queste le parole, al termine della riunione, dell’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli. Il tavolo istituzionale convocato in Regione, cui hanno preso parte Regione, Provincia di Reggio Emilia, proprietà, sindacati e rappresentanze dei lavoratori, “ha confermato la disponibilità – ha sottolineato l’assessore – ad applicare interamente quell’accordo, a partire proprio dalla questione occupazionale, che in un momento così delicato è la prima delle priorità”. Una riunione importante, quella di oggi, oltre che per la conferma degli impegni, per fare il punto sull’applicazione concreta dell’accordo riguardo la ricollocazione dei lavoratori che sono stati posti in cassa integrazione in deroga 11 mesi fa (l’anno di cigs in deroga scade ai primi di novembre). E´ stata inoltre già stata individuata la data del prossimo incontro, giovedì 3 novembre, per la riconferma degli ammortizzatori sociali in deroga, e di un altro incontro di poco successivo, lunedì 7 novembre, per monitorare l’applicazione dell’accordo. Oltre ai 26 lavoratori che avevano trovato un nuovo posto di lavoro prima dell’accordo del 14 luglio, è stata confermata la disponibilità di 97 lavoratori ad essere ricollocati nell’ambito delle proposte Snatt e, ad oggi, circa 70 di questi 97 hanno ricevuto una lettera di assunzione con la specificazione delle mansioni e della data di inizio dell’attività, cui corrisponde la rinuncia ad esercitare la rivalsa legale nei confronti di Snatt già dichiarata nelle udienze. “Prosegue quindi con responsabilità – ha concluso Muzzarelli – l’impegno delle istituzioni con le parti per assicurare ogni misura utile a dare risposte ai lavoratori, tra cui la riconferma della cassa integrazione”.  
   
   
NUOVA ITTIERRE, IORIO: «UN MESSAGGIO DI SPERANZA PER FARE FRONTE COMUNE»  
 
Campobasso, 4 ottobre 2011 - Il Presidente della Regione Molise, Michele Iorio, ha avuto il 30 settembre un incontro con Antonio Bianchi, proprietario della nuova Ittierre presso lo stabilimento di Pettoranello, per discutere dello stato dell´azienda e delle prospettive future. «Da quanto mi hanno riferito, il dottor Bianchi e i suoi stretti collaboratori - ha detto il Presidente Iorio - l´azienda è in crescita, sta mantenendo in pieno il cronoprogramma che si era data con il Piano industriale di rilancio, anzi ha già raggiunto 590 unità lavorative impiegate, rispetto alla previsione di 570 entro la fine di dicembre 2011. In più, mi si dice che sono stati praticamente conclusi accordi per due nuove licenze che porteranno all´azienda nuovo e stabile lavoro. In pratica, lo stabilimento di Pettoranello diventerà il cuore pulsante e produttivo di tutta l´azienda. Questo consentirà un coinvolgimento pieno anche dell´indotto e di chi vi lavora. Dunque, in un difficile momento di crisi è incoraggiante per tutto il Molise vedere che una delle sue più grosse aziende, rappresentative e di prestigio, si riorganizza e si struttura sul mercato nazionale e internazionale. Il tutto creando nuova occupazione. Tutto questo ci ripaga dell´impegno che abbiamo profuso come Governo regionale per salvare quest´azienda e tutti coloro che vi erano occupati, sia direttamente che indirettamente. La nostra prossima scommessa è di rioccupare anche i lavoratori oggi in cassa integrazione e senza concrete prospettive. Lo faremo ampliando lo stimolo per la crescita della filiera del tessile e utilizzando le loro indubbie professionalità. Dall´ittierre, in definitiva, viene un messaggio di speranza che il Molise deve cogliere per fare fronte comune e superare l´attuale difficile fase congiunturale nazionale e internazionale».  
   
   
CESSIONE CREDITI: FIRMATA CONVENZIONE REGIONE BASILICATA – BANCA POP. DI BARI  
 
Potenza, 4 ottobre 2011 - Individuare strategie al fine di rendere più agevole l’accesso al credito da parte delle imprese creditrici della Regione Basilicata mediante lo strumento della certificazione e della cessione dei crediti secondo quanto previsto dal Codice Unico degli Appalti. E’ quanto prevede una convenzione per la cessione del credito pro soluto e pro solvendo a banche e intermediari finanziari da parte delle imprese creditrici della Regione Basilicata, siglata oggi a Matera, nella sede della Regione di via Annibale Francia, dal presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo e dal vicedirettore generale della Banca Popolare di Bari, Gianluca Jacobini. In particolare la convenzione prevede che la Regione Basilicata, si impegni a rilasciare, entro venti giorni lavorativi dalla presentazione dell’istanza e secondo la normativa in materia di patto di stabilità e pagamenti delle pubbliche amministrazioni, una certificazione attestante la certezza, liquidità ed esigibilità del credito vantato dall’impresa. Tale certificazione riporterà tutti i dati identificativi del creditore, gli estremi dei giustificativi del credito, l’attestazione che il credito sia certo, liquido ed esigibile e la data individuata per il rimborso del credito. Il pagamento dei crediti avverrà in un’unica soluzione entro la data indicata nella certificazione. La richiesta di anticipazione sui crediti certificati della Regione Basilicata dovrà essere presentata alla Banca da parte dell’impresa creditrice della Regione Basilicata precisando la clausola con la quale s’intende perfezionare il contratto di cessione del credito “pro soluto” o “pro solvendo”. Nel caso del pro soluto il cedente, non deve rispondere dell´eventuale inadempienza del debitore, garantisce solamente dell´esistenza del credito. Nel caso del credito pro solvendo, invece, il cedente risponde dell´eventuale inadempienza del debitore. La Banca s’impegna, nei limiti del plafond di credito concesso (pari a 15milioni di euro complessivi) e parte integrante della convenzione, a soddisfare tutte le richieste delle imprese creditrici ed a riservare ogni migliore attenzione per la sollecita evasione delle domande presentate dalle imprese creditrici della Regione Basilicata. La convenzione si configura a sostegno dell´attuale crisi economica caratterizzata da un lato dalla tensione nell´erogazione del credito e dall´altro dai vincoli del Patto di stabilità. La stessa è diretta ad assicurare, in tempi brevi, la liquidità necessaria per le imprese che lavorano per la Regione. La Banca popolare di Bari ha espresso la propria disponibilità a sottoscrivere contratti di cessione del credito con i fornitori della Regione che ne facciano richiesta entro il 31/12/2011.  
   
   
"ENTRO DUE MESI BANDO DI GARA PER MINIERA SILIUS"  
 
Cagliari, 4 Ottobre 2011 - L´assessorato del´Industria ha reso noto che sarà pubblicato tra due mesi il bando di gara internazionale per l´estrazione della fluorite dalla miniera di Silius. "L’attività della Fluorsid, un’azienda solida presente in Sardegna da cinquant’anni - ha spiegato l´assesssore Alessandra Zedda - è indipendente dalla situazione della miniera, pertanto l’assessorato segue le due vicende separatamente ma con lo stesso interesse".  
   
   
TRENTO: SOSTEGNO ALLE COOPERATIVE, IN ARRIVO IL FONDO A CAPITALE PUBBLICO E PRIVATO  
 
Trento 4 ottobre 2011 - La Giunta provinciale ha approvato, su iniziativa dell´assessore Franco Panizza, l´atto preliminare che porterà alla creazione di un fondo a capitale misto pubblico e privato per la partecipazione nel capitale a rischio delle imprese cooperative. Si tratta di uno strumento che consentirà di investire in cooperative agricole e del settore del consumo dei capitali freschi per sostenere il loro sviluppo. Due i requisiti: essere aziende sane e con prospettive di sviluppo. Il fondo vedrà quindi la partecipazione della Provincia autonoma di Trento con un importo pari a 3 milioni di euro e di soggetti privati e società finanziarie, tra le quali Promoccop, del mondo cooperativo per un volume di finanziamenti almeno pari agli apporti della Provincia . Una volta rilanciate, la Provincia disinvestirà, con relativi utili, il capitale per concentrarsi su altri interventi. In ogni caso, l´investimento pubblico nella singola azienda non potrà superare il 49 per cento del totale, così che la maggioranza di nuovi capitali venga garantita da privati: l’importo massimo di ciascun intervento non potrà essere superiore 1,5 milioni di euro. Il testo, dopo l´approvazione della Giunta, dovrà passare l´esame obbligatorio della Commissione consiliare, per poi tornare in Giunta per l’approvazione definitiva. L´iter si chiuderà con un provvedimento per la selezione del gestore del fondo. "L´intesa assume particolare rilevanza - ha detto l´assessore Panizza - al fine di sostenere la capitalizzazione delle imprese cooperative e di reperire risorse finanziarie nell´attuale quadro di difficoltà del sistema creditizio". La proposta, approvata in via preliminare dalla Giunta provinciale, prevede la costituzione di un fondo a sostengo del capitale a rischio di cooperative agricolo e del settore del consumo. Tale fondo è alimentato, oltre che da capitale pubblico, da capitale privato. Il fondo sarà affidato ad una società sulla base di criteri che la Giunta fisserà a breve. Il fondo - come ricorda l´atto licenziato dall´esecutivo - interviene nella capitalizzazione di imprese cooperative che intendono realizzare un progetto di sviluppo, garantendo, per ogni intervento, la partecipazione nel capitale sociale di capitali privati per più del 50% del valore finanziario dell’intervento stesso, esclusi eventuali interventi pubblici. Al fine di ottimizzare gli effetti dell’investimento pubblico, la Giunta provinciale ha ritenuto necessario prevedere dei requisiti e limiti per la costituzione del fondo in una logica di mercato. Per quanto riguarda la quota di partecipazione delle risorse pubbliche, queste non potranno essere superiori a quella delle risorse private, così come non dovranno alterare l´equilibrio complessivo tra quota pubblica e quota privata del capitale di rischio della cooperativa. Inoltre, la maggioranza del capitale sociale della cooperativa finanziata dovrà restare in possesso dei soci cooperatori e degli altri investitori privati mentre l´investimento pubblico, una volta dismesso, dovrà essere remunerato nella logica propria dell’investitore privato. La Giunta ha fissato anche i termini temporali dell´investimento: il fondo dovrà disinvestire la propria quota nel capitale delle imprese entro e non oltre cinque anni dalla data di sottoscrizione della quota stessa. Per l´anno 2011, il fondo potrà contare per risorse a carico del bilancio provinciale per 3 milioni di euro mentre analoga entità dovrà essere apportata dal sistema delle cooperative. Obblighi sono stati assegnati anche al gestore del fondo che dovrà presentare alla Provincia la rendicontazione circa la redditività degli interventi attuati nonché dei rapporti periodici di monitoraggio sullo stato di attuazione del progetto di sviluppo.