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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 11 Ottobre 2011
MERCATI DELL´ENERGIA: LA COMMISSIONE EUROPEA SI COMPIACE DELL´ADOZIONE DI NUOVE NORME SULLA COMPRAVENDITA DI ELETTRICITÀ E GAS ALL´INGROSSO  
 
Bruxelles, 11 ottobre 2011 – L´ue ha adottato ieri nuove norme stringenti sulla compravendita di energia all´ingrosso. Obiettivo principale è di impedire l´uso di informazioni privilegiate e altre forme di abuso di mercato che distorcono i prezzi all´ingrosso dell´energia e si traducono di solito in prezzi dell´energia più alti del necessario per imprese e consumatori. Grazie alla nuova legge, che entrerà in vigore entro la fine di quest´anno, la compravendita di energia sarà per la prima volta passata al vaglio a livello unionale per portare allo scoperto gli eventuali abusi. Le autorità degli Stati membri introdurranno sanzioni nell´intento di far cessare e prevenire la manipolazione del mercato. Günther Oettinger, commissario europeo per l´energia, si è così espresso: "Oggi è un giorno importante per lo sviluppo del mercato interno. Le nuove norme sulla compravendita contribuiranno a rendere equi i prezzi dell´energia. Inoltre,in un mercato più integro e trasparente, tutti gli operatori avranno una maggiore fiducia nel buon funzionamento del mercato interno, e ciò a beneficio della concorrenza e dei consumatori, i quali avranno la garanzia di avere sempre i prezzi migliori". Contesto - Vi sono In Europa svariate centinaia di imprese che operano nel commercio all´ingrosso di elettricità e gas e ogni giorno avvengono fino a 10 000 transazioni. Nel settore dell´energia, più che in altri settori, i prezzi di mercato sono estremamente sensibili alla disponibilità delle capacità di produzione e trasporto, e ciò è dovuto al fatto che l´elettricità non può essere immagazzinata su scala industriale. È per questo che i prezzi sono facilmente influenzabili, falsando la reale disponibilità di capacità o riducendo di fatto la produzione. I mercati europei di energia all´ingrosso stanno inoltre assumendo un carattere sempre più transfrontaliero: i prezzi sono determinati dall´interazione della domanda e dell´offerta tra paesi diversi e le transazioni sono spesso concluse fuori dal paese interessato dalla compravendita. Tutti questi elementi spianano la strada ad abusi di mercato che trascendono i confini nazionali. Dal momento che finora le autorità di regolamentazione degli Stati membri non hanno avuto accesso a tutti i dati sulle transazioni transfrontaliere, è stato difficile capire cosa accadeva in questi mercati e individuare efficacemente gli abusi. Il regolamento adottato oggi si prefigge di porre fine a questa situazione. Si applicherà a tutte le compravendite all´ingrosso di elettricità e gas nell´Ue, inclusi i contratti per il trasporto di questi beni ai clienti. Il regolamento definisce peraltro un sistema di rilevamento degli abusi di mercato e prevede sanzioni in caso le norme non siano rispettate. In particolare: vieta l´uso di informazioni privilegiate al momento della compravendita nei mercati all´ingrosso dell´energia. Le informazioni esclusive o che possono alterare i prezzi devono essere rese note prima che avvenga la transazione; mette al bando le operazioni manipolative o la divulgazione di informazioni tendenziose che forniscano indicazioni false o fuorvianti circa l´offerta, la domanda o i prezzi; obbliga i rivenditori di energia a comunicare le proprie transazioni all´agenzia per la cooperazione dei regolatori dell´energia (Acer), direttamente o per mezzo di terzi (un intermediario o un sistema di notifica degli scambi). I dati da comunicare includono il prezzo, i volumi, la data e l´ora della transazione, il nome del venditore, dell´acquirente e del beneficiario. Questo particolare obbligo diverrà applicabile con un regolamento di esecuzione, che sarà preparato nei prossimi mesi e preciserà con esattezza quali dati vanno comunicati; assegna all´(Acer) il compito di monitorare in maniera indipendente tutte le attività di compravendita e verificare il rispetto delle norme. L´agenzia, in base ai dati ricevuti, sarà in grado di eseguire la propria analisi. Qualora la valutazione iniziale confermi il sospetto di abuso di mercato, essa chiederà ai regolatori nazionali di effettuare un´indagine in loco e, nel caso di manipolazioni transfrontaliere, coordinerà le indagini. I regolatori, una volta appurata una violazione della legge, applicheranno le sanzioni del caso, che dovranno rispecchiare il danno causato ai consumatori. Tutte queste misure figuravano già nella proposta della Commissione, tranne il registro Ue, che mira ad aumentare la trasparenza individuando gli operatori attivi nel mercato, e la precisazione che le sanzioni riflettano il danno causato ai consumatori. Entrambe queste disposizioni favoriranno il raggiungimento della finalità perseguita da questo regolamento. La Commissione ha proposto un regolamento sull´integrità e la trasparenza del mercato dell´energia l´8 dicembre 2010. Il testo è stato adottato in prima lettura dal Parlamento europeo il 14 settembre 2011. Oggi il regolamento è stato adottato dal Consiglio e sarà ben presto pubblicato nella Gazzetta ufficiale. Ulteriori informazioni Il regolamento sull´integrità e la trasparenza del mercato dell´energia può essere consultato qui. Pagina web della Commissione: http://ec.Europa.eu/energy/gas_electricity/markets/wholesale_en.htm    
   
   
ENERGIE RINNOVABILI, SÌ A PARCO EOLICO QUILIANO-ALTARE, NEL SAVONESE  
 
Genova, 11 Ottobre 2011 - La giunta Burlando approva progetto presentato dalla vicepresidente Marylin Fusco Genova. Primo via libera della Regione Liguria per la realizzazione di un grande parco eolico, dopo quello di Stella. Il nuovo parco sarà installato in un’area montana dei comuni di Quiliano e Altare, sempre nel Savonese. La giunta della Regione Liguria , su proposta della vicepresidente e assessore all’Urbanistica e alla Pianificazione Territoriale Marylin Fusco, ha approvato la deroga al Piano territoriale di coordinamento paesistico e le autorizzazioni paesistiche previste, prima della decisione della Conferenza dei Servizi. Il nuovo parco eolico, che prevede cinque aerogeneratori da 2 Mw ciascuno, alti 65 metri con un diametro del rotore di 70/80, e con una potenzialità complessiva di 10 Mw, verrà situato in località Monte Burot e Monte Baraccone, lungo il crinale fra i due comuni del Savonese. Il progetto assicura il mantenimento delle caratteristiche paesistiche e ambientali e della vegetazione, non prevede nuove infrastrutture viarie, bensì l’utilizzo di quelle esistenti adeguate e migliorate.  
   
   
PARCO EOLICO DI “POGGIO TRE VESCOVI”, LA REGIONE TOSCANA DICE NO  
 
Firenze, 11 ottobre 2011 – Sarà direttamente il Consiglio dei Ministri a decidere se il Parco eolico di “Fresciano- Poggio Tre vescovi” si farà. Una cosa è certa: al momento le Regioni Toscana e Emilia Romagna e il Ministero per i beni e le attività culturali, oltre la Provincia di Arezzo, hanno espresso parere negativo per motivi che riguardano aspetti ambientali e paesaggistici, a differenza dei Comuni e le Comunità montane interessate che hanno confermato il loro parere positivo. E’ questo l’esito della Conferenza dei servizi che si è svolta ieri a Firenze per il rilascio della Via interregionale al progetto del grande parco eolico presentato dalla società Geo Italia che dovrebbe sorgere tra i Comuni di Badia Tedalda (Ar) Verghereto (Fc) e Casteldelci (Rn). Alla conferenza dei servizi hanno partecipato le Regioni Toscana e Emilia Romagna, il Ministero per i beni e le attività culturali, le Province di Arezzo e di Rimini, i Comuni e le Comunità montane interessate. Se da una parte le due Regioni interessate e il Ministero che ha raccolto anche i pareri negativi delle soprintendenze di Arezzo e Ravenna, hanno espresso parere negativo, così come la Provincia di Arezzo mentre quella di Rimini ha chiesto integrazioni prima di esprimersi, i Comuni e le Comunità montane coinvolte hanno confermato il loro parere positivo già espresso in precedenza. Per questo, in base all’articolo 14 quater, comma 3 della legge 241/90 sul procedimento amministrativo, la conferenza ha deciso di rimettere la deliberazione al Consiglio dei Ministri. Il progetto di parco eolico di “Fresciano- Poggio Tre vescovi” prevede l’installazione di 36 aerogeneratori alti 180 metri l’uno, 22 in Toscana e 14 in Emilia, per una potenza totale di 122 Mw.  
   
   
DE FILIPPO A SORGENIA: STOP A CENTRALE, INVESTITE IN ENERGIA VERDE IL PRESIDENTE HA CHIESTO AL GRUPPO DI RINUNCIARE ALLA CENTRALE A TURBOGAS IN VAL BASENTO. “PRONTI A SOSTENERE PROGETTI IN CUI CREDIAMO E AD OSTEGGIARE QUELLI CALATI DALL’ALTO”.  
 
 Potenza, 11 ottobre 2011 - Il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo ha chiesto alla società Sorgenia Spa, titolare di un giudizio favorevole di compatibilità ambientale rilasciato dal Ministero dell’ambiente nel 2009 per la costruzione di una centrale di generazione elettrica a turbogas in Val Basento, di rinunciare alla realizzazione dell’impianto e riconvertire gli investimenti su energia pulita. “La questione energetica è rilevante per il Paese ma non più della questione ambientale – ha spiegato il Presidente – e la Basilicata è una terra ricca di energia e di ambiente che deve necessariamente far coesistere queste due peculiarità. Per questo – ha continuato, il nostro modello è quello di candidarci ad essere l’hub energetico del Paese, ma traghettando dalle opportunità e i problemi che ci presenta la localizzazione del più grande giacimento di idrocarburi in terraferma d’Europa nel nostro sottosuolo, verso un modello avanzato di produzione di energia pulita. E a Sorgenia chiediamo di tralasciare un’ipotesi legata alle fonti fossili per seguirci in questo progetto innovativo. E deve essere ben chiaro che un tema di questo tipo non può essere affrontato solo in termini di diritti acquisiti, che non si disconoscono, ma non riteniamo siano sufficienti sotto il profilo sociale”. La società energetica avrebbe espresso la propria disponibilità a confrontarsi con la Regione sulla richiesta venuta dal presidente De Filippo, sottolineando, al tempo stesso, la necessità del gruppo di muoversi in un quadro di certezze sia per gli investimenti che per i tempi. “La posizione della Basilicata è chiara e responsabile – ha aggiunto il presidente – siamo pronti a sostenere progetti che hanno la nostra condivisione così come ad osteggiare quelli che dovessero essere calati sul nostro territorio. E siamo pronti a mettere in campo tutto il nostro impegno in entrambi i casi”.  
   
   
ROYALTY ESTRAZIONI PETROLIFERE, IL CONSIGLIO DI STATO ACCETTA IL RICORSO DELLA REGIONE MOLISE  
 
Campobasso, 11 ottobre 2011 - Il Consiglio di Stato ha accettato il ricorso presentato dalla Regione Molise circa l´attribuzione delle royalty per le estrazioni petrolifere nel territorio regionale e, in particolare, a Rotello. Quindi, la Regione Molise potrà usufruire di fondi da destinare allo sviluppo delle aree che in qualche modo sono "espropriate" di un loro bene. «Come Governo regionale - ha detto il Presidente della Regione Michele Iorio - ci eravamo già mossi per stringere uno specifico Protocollo di Intesa con il Comune di Rotello per rinvestire proprio su quel territorio le royalty provenienti dallo sfruttamento delle risorse del sottosuolo».  
   
   
EDISON: CEDUTI IMPIANTI DI TARANTO ALL’ILVA  
 
Milano, 11 ottobre 2011 – Edison ha ceduto ieri ad Ilva (Gruppo Riva) l’intero capitale sociale di Taranto Energia Srl, società nella quale Edison ha conferito il ramo d’azienda costituito dalle centrali termoelettriche Cet 2 e Cet 3, situate all’interno del sito industriale dell’Ilva a Taranto. Il valore incassato da Edison è stato di circa 164,4 milioni di euro.  
   
   
DE FILIPPO A TOTAL: COINVOLGERE IMPRESE E MAESTRANZE LUCANE LA DECISIONE DOPO UN INCONTRO CON L’ANCE A SEGUITO DI UNA DECISIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA CHE ESCLUDE LE COMPAGNIE DAL RISPETTO DELLE NORME SUGLI APPALTI PUBBLICI  
 
Potenza, 11 ottobre 2011 - “Se le estrazioni di petrolio in Basilicata producessero occasioni di lavoro essenzialmente per aziende e addetti non lucani sarebbe il paradosso. Per questo riteniamo che Total Italia, per i lavori necessari all’entrata in produzione del giacimento di Tempa Rossa, debba sfruttare tutte le opportunità offerte dalla legge per privilegiare imprese e lavoratori lucani, a partire dalla Decisione di esecuzione della Commissione europea dello scorso 24 giugno che esclude il settore della prospezione di petrolio e gas dall’obbligo di applicazione delle procedure sugli appalti pubblici”. Con questa motivazione, il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, ha inviato una lettera a Total per promuovere un protocollo d’intesa finalizzato al coinvolgimento di imprese e personale lucani per i lavori relativi alla concessione di cui la compagnia francese è capofila a partire dai lavori di realizzazione del centro oli, per i quali è prevista una spesa di 750 milioni di euro. La decisione del presidente ha fatto seguito ad un incontro avuto in mattinata dalla Giunta regionale (oltre a De Filippo c’erano gli assessori all’Ambiente Agatino Mancusi, Alle infrastrutture Rosa Gentile, e alle attività produttive Erminio Restaino) con una delegazione dell’Ance (Associazione nazionale costruttori edili) di Basilicata guidata dal presidente Antonio Giuzio e dal direttore generale Giuseppe Carriero.in cui i costruttori edili hanno sollecitato proprio un intervento in tal senso. “Abbiamo già provato a confrontarci con Total – ha detto Giuzio – ma senza ottenere altri risultati che non un generico impegno a sensibilizzare al coinvolgimento dei lucani l’azienda che si aggiudicherà i lavori di costruzione. Ma ciò che chiediamo noi non è una ‘segnalazione’ ma di poter partecipare a queste attività, ovviamente nel rispetto della trasparenza e delle regole di mercato”. “Quando le compagnie vanno in altri Paesi ad effettuare le loro attività – ha aggiunto De Filippo – negoziano con gli stati un’intesa definita ‘local content’ con cui si stabiliscono anche le ricadute che debbono esserci per imprese e lavoratori del luogo. L’italia, non essendo un Paese petrolifero, su questo aspetto è impreparata, ma noi dobbiamo sollecitare Total, come gli altri operatori, a sostenere l’economia di una regione che rappresenta la più importante piattaforma energetica italiana, specie in un momento di difficoltà come quello attuale. E la logica – ha concluso il presidente – è la stessa di quella alla base del memorandum d’intesa col Governo: se l’attività estrattiva impatta sul territorio lucano, anche i benefici collegati devono ricadere, almeno in parte, qui. E questo deve essere vero per le Compagnie ma anche per lo stato che con una fiscalità sul petrolio tra le più pesanti al mondo e che supera il 50% del valore delle estrazioni, è quello che beneficia più di tutti del petrolio lucano e che deve reinvestire su questo territorio almeno una parte significativa della ricchezza ricavata”.  
   
   
PIEMONTE: IN VIGORE DA GENNAIO I NUOVI REGOLAMENTI SULL’EDILIZIA SOCIALE  
 
 Torino, 11 ottobre 2011 - Tutti i sette regolamenti attuativi della l.R. N.3/2010 sull’assegnazione ed i canoni di edilizia sociale - frutto di un lungo e impegnativo confronto con gli enti locali, le organizzazioni sindacali e le Agenzie territoriali per la casa - sono stati pubblicati sul Bollettino Ufficiale della Regione del 6 ottobre. Si è concluso così quello che il vicepresidente e assessore all’Edilizia, Ugo Cavallera, definisce “un complesso lavoro che vede la Giunta impegnata fin dall’inizio della legislatura. Il filo conduttore è l’attenzione per le fasce deboli, con particolare riguardo agli anziani ed ai portatori di handicap”. I regolamenti, che entreranno in vigore dal prossimo mese di gennaio, comprendono numerose ed importanti novità. Tra queste, in particolare, vanno segnalate: l’utilizzo, al fine dell’accesso all’edilizia sociale, dell’Isee quale indicatore più idoneo per l’individuazione dei nuclei più bisognosi; una collocazione degli assegnatari in fasce di canone più articolate, che consentirà una più equa corrispondenza tra reddito percepito e canone dovuto; una revisione complessiva dei canoni di locazione, con una graduale applicazione dei medesimi nell’arco di un biennio; la facoltà per i Comuni di procedere a frequenti integrazioni delle graduatorie per l’assegnazione degli alloggi, allo scopo di fornire una più celere risposta ai bisogni abitativi e ai casi di emergenza; una rigorosa regolamentazione delle fattispecie di emergenza abitativa, per garantire omogeneità sul territorio regionale; una diversa articolazione dei punteggi per la formazione delle graduatorie per l’assegnazione degli alloggi, con particolare attenzione a nuove tipologie di disagio; nuovi parametri dimensionali per l’assegnazione degli alloggi in rapporto alla composizione del nucleo; un nuovo meccanismo di attribuzione del fondo sociale, mirato ad una maggiore responsabilizzazione degli assegnatari e degli enti gestori; termini più brevi per il rilascio degli alloggi da parte di coloro che hanno perso i requisiti per la permanenza e conseguente maggior disponibilità alloggiativa per gli aventi titolo.  
   
   
INFILTRAZIONI CRIMINALI IN EDILIZIA: REGIONE UMBRIA HA FATTO PIENAMENTE LA SUA PARTE CON SPECIFICHE NORME DI SETTORE  
 
Perugia, 11 ottobre 2011 - “Lotta al lavoro nero, ribassi nelle aggiudicazioni dei contratti, controlli nei cantieri sono solo alcuni degli ambiti in cui le Regioni possono emanare specifiche disposizioni per arginare il fenomeno della criminalità organizzata, essendo la normativa antimafia di esclusiva competenza statale. E su questo fronte la Regione Umbria ha fatto pienamente la sua parte, a cominciare dalle norme nel settore dei lavori in edilizia sia pubblica che privata”. Lo ha affermato l’assessore regionale ai lavori pubblici, Stefano Vinti, in merito ad alcune notizie apparse sugli organi di stampa e alla recente audizione del Presidente di Anci in Commissione regionale d’inchiesta sulle infiltrazioni mafiose in Umbria. “La nuova legge regionale sugli appalti pubblici (n.3/2010) e quella sull’edilizia privata (n. 1/2004), recentemente modificata dalla legge (n. 8/2011) sulla semplificazione amministrativa, sono da questo punto di vista assolutamente esemplificative – ha detto Vinti. Si tratta di norme che seppure non investono direttamente la materia antimafia tuttavia producono effetti che vanno in questa direzione. L’umbria – ha sottolineato l’assessore – ha saputo anticipare principi poi accolti dalla normativa nazionale. Con la legge regionale sugli appalti pubblici ci siamo posti l’obiettivo di intervenire concretamente sulle carenze croniche del settore, apportando elementi innovativi rispetto al quadro nazionale, come il potenziamento della qualità dei progetti e delle opere, la semplificazione delle procedure, il supporto alle amministrazioni del territorio, il contenimento dei ribassi eccessivi, la lotta al lavoro nero, tramite la verifica della regolarità contributiva e della congruità dell’incidenza della manodopera impiegata nel cantiere interessato dai lavori. Così come nella legge in materia di lavori privati – ha concluso Vinti - abbiamo individuato norme che mirano a contrastare il lavoro nero, la presenza di imprese irregolari sul territorio e fenomeni connaturati alla criminalità organizzata, anche grazie a diverse forme di controllo sugli interventi edilizi, posti soprattutto a carico dei Comuni”. Entrando nel merito dei due provvedimenti, Vinti ha ricordato che il Governo ha impugnato alcune norme della legge regionale sugli appalti pubblici davanti alla Corte Costituzionale che si è pronunciata rigettando, quasi in toto, i motivi di impugnativa. E dunque l’impianto normativo della legge rimane sostanzialmente integro. Prima ancora che la normativa statale introducesse il principio della non ribassabilità del costo del personale (art. 64, comma 3 bis del Codice dei Contratti pubblici), l’art. 23 della legge (costi della sicurezza nell´affidamento dei lavori) ha previsto che i soggetti aggiudicatori nei capitolati, nei bandi di gara, negli avvisi e nelle lettere di invito relativi alle gare per l´affidamento di lavori pubblici, devono indicare specificamente e separatamente dall´importo dell´intervento, il costo della sicurezza, l´onere quota parte intera delle spese generali per la sicurezza e il costo presunto della manodopera utilizzata, che devono essere congrui rispetto all´entità e alle caratteristiche del lavoro da affidare. Per onere della sicurezza si intende la quota parte intera della spesa generale che il datore di lavoro nello specifico cantiere deve sostenere al fine della tutela della sicurezza, dell´igiene e della salute dei lavoratori. Il costo della manodopera, come previsto dalla normativa statale per il costo e l’onere della sicurezza, non è soggetto a ribasso d’asta. Gli oneri relativi alla sicurezza ed alla manodopera non sono soggetti a riduzione anche in sede di subappalto; a tale fine, essi devono essere evidenziati separatamente nel relativo contratto. Lo stesso articolo prevede che la Regione supporta l’attività dei soggetti aggiudicatori anche tramite la predisposizione di linee guida per il calcolo dei costi e degli oneri della sicurezza e per la determinazione del costo presunto della manodopera. Ciò è stato fatto con la Dgr n. 569 del 7 giugno 2011. I soggetti aggiudicatori devono indicare separatamente i costi sopra esposti a far data dal 1° ottobre 2011. Ancora prima che l’obbligo della tracciabilità venisse introdotto dalla normativa statale (L.136/2010), l’art. 24 della stessa legge ha previsto l’obbligo per gli imprenditori, gli operatori economici e affidatari comunque denominati, di indicare un numero di conto dedicato, bancario o postale, del quale si avvalgono per tutte le movimentazioni finanziarie relative all’appalto e che la causale di tutte le operazioni finanziarie da questi praticate, a mezzo dei conti bancari o postali, deve recare il Codice unico di progetto (Cup) assegnato dal Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) al soggetto aggiudicatore. Infine che i soggetti imprenditoriali, gli operatori economici e gli affidatari comunque denominati devono comunicare al soggetto aggiudicatore qualunque violazione degli obblighi di cui sopra. L’art. 25 sulle “Clausole dei capitolati speciali” dispone che i capitolati speciali devono prevedere l’obbligo dell’impresa appaltatrice di informare immediatamente il soggetto aggiudicatore e l’Autorità giudiziaria di qualsiasi atto di intimidazione commesso nei suoi confronti nel corso del contratto con la finalità di condizionarne la regolare e corretta esecuzione. Relativamente alla “qualità del lavoro e delle imprese” (Art. 27), le amministrazioni aggiudicatrici, nella scelta dell´offerta migliore, utilizzano, di preferenza, il criterio dell´offerta economicamente più vantaggiosa. Con questo articolo, impugnato dal Governo davanti alla Corte costituzionale ma rigettato da quest’ultima, la Regione Umbria ha svolto un ruolo di apripista cercando di arginare la pratica di gare al massimo ribasso. La norma, pur non potendo costituire un obbligo per le stazioni appaltanti del territorio, in quanto ciò sarebbe incostituzionale, ha voluto tuttavia “indirizzare” – sostiene Vinti - verso l’utilizzo “ordinario” di tale criterio di aggiudicazione nell’affidamento delle gare. Per quanto riguarda le “verifiche e i controlli nei cantieri pubblici” (art. 36), sempre allo scopo di arginare i ribassi eccessivi con i quali vengono di recente aggiudicate le gare, si prevede l’individuazione, da parte del responsabile del procedimento, di una percentuale ad incremento della media aritmetica dei ribassi, oltre la quale sono previsti maggiori controlli e verifiche nei cantieri pubblici. Con Dgr n. 1438 del 18 ottobre 2010, sono state dettate le linee guida che illustrano le modalità con le quali il responsabile del procedimento, all’interno dello svolgimento della gara, prima dell’apertura delle buste contenenti le offerte economiche, può individuare la percentuale che sarà sommata alla media aritmetica dei ribassi presentati dalle imprese ammesse a partecipare alla gara e che faranno scattare, per l’impresa aggiudicataria dell’appalto con un ribasso superiore alla soglia come sopra individuata, maggiori verifiche nel cantiere. I maggiori controlli previsti consistono nel potenziamento delle visite ispettive che effettuano i soggetti istituzionalmente preposti (Asl e Direzione regionale del lavoro), in relazioni trimestrali del Direttore Lavori e del Collaudatore in corso d’opera da trasmettere all’Osservatorio Regionale, illustrative dell’andamento dei lavori con particolare riferimento alle varianti e agli aspetti legati alla sicurezza nel cantiere, nella presenza assidua dell’Ufficio di Direzione Lavori in cantiere, nel vincolare il ribasso d’asta alla copertura della spesa aggiuntiva dovuta a tale maggiore presenza, nello svincolare la rimanente quota del ribasso d’asta previa acquisizione del parere positivo reso dal Comitato tecnico amministrativo dei lavori pubblici, nuovo organismo previsto anch’esso a supporto del sistema nella legge regionale 3/2010. La procedura appena descritta si applica agli interventi di lavori pubblici di importo superiore a 500 mila euro. La Legge regionale (n.1/2004) in materia di edilizia privata introduce la verifica sulla regolarità contributiva per tutti gli interventi e sulla congruità dell’incidenza della manodopera (art. 11, per gli interventi di importo superiore a 50 mila euro), oltre alla previsione di un Elenco nel quale sono inserite le imprese risultate irregolari con il Durc che hanno, come conseguenza, l’impossibilità di conseguire lavori pubblici e privati nei due anni conseguenti l’iscrizione. Con l’emanazione del Regolamento regionale n. 2/2009 è stato posto a carico dei Comuni l’obbligo di avviare la procedura che fa scattare l’inserimento delle imprese irregolari con il Durc nell’Elenco. Per l’attività edilizia soggetta a “permesso di costruire” si dispone che il titolare del medesimo deve comunicare la data di effettivo inizio dei lavori al Comune, almeno tre giorni prima del loro inizio, con l’indicazione del direttore dei lavori e dell’impresa cui si intendono affidare i medesimi, inclusi i dati di cui all’articolo 3, comma 8 del D.lgs. N. 494/1996 (ora art. 90 comma 9 lettera c) del Decreto legislativo n. 81/2008) quali il Durc, copia della notifica preliminare e una dichiarazione attestante la verifica dell’idoneità tecnico professionale dell’impresa affidataria, delle impresse esecutrici e dei lavoratori autonomi in relazione alle funzioni e ai lavori da affidare. Deve essere comunicata al comune anche la variazione del direttore dei lavori e dell’impresa. Per l’attività edilizia soggetta a “denuncia di inizio attività” è previsto che la denuncia rechi l’indicazione del direttore dei lavori, il quale deve comunicare la data di effettivo inizio dei lavori, con l’indicazione dell’impresa cui si intendono affidare i lavori, inclusi i dati di cui all´ articolo 3, comma 8 del D.lgs. N. 494/1996 (ora art. 90 comma 9 lettera c) del Decreto legislativo n. 81/2008) quali il Durc, copia della notifica preliminare e una dichiarazione attestante la verifica dell’idoneità tecnico professionale dell’impresa affidataria, delle impresse esecutrici e dei lavoratori autonomi in relazione alle funzioni e ai lavori da affidare. L’eventuale variazione del direttore dei lavori e dell’impresa è comunicata al Comune a cura del titolare della denuncia di inizio di attività. In tema di vigilanza sull’attività edilizia, l’art. 39 assegna ai Comuni alcuni compiti in materia di controlli sui titoli e le opere eseguite. In particolare, nel testo precedente alla modifica apportata dalla l.R. N. 8/2011: il comma 1 prevede che il comune esercita i compiti di vigilanza dell’attività edilizia, verificando anche la veridicità delle dichiarazioni e certificazioni dei progetti previste dagli articoli 7 comma 2, 18, 21 e la corrispondenza delle opere in corso di realizzazione mediante permesso di costruire, denuncia di inizio attività e comunicazione di cui all’articolo 7, comma 2; Il comune è tenuto a eseguire semestralmente i controlli di cui al comma 1 su un campione di almeno il dieci per cento (dopo la modifica apportata dalla l.R. N. 8/2011, il controllo è stato innalzato al 20%) e del trenta per cento sulle dichiarazioni di cui al comma 2. Di tale attività è data comunicazione alla provincia competente che, a sua volta, invia apposita relazione con analoga periodicità alla Regione, salvo altri obblighi di legge e regolamentari. Dell’attività di controllo svolta dai comuni viene presentata apposita relazione annuale al Consiglio regionale. Il Comune con il Regolamento edilizio individua le modalità per effettuare il controllo a campione. Inoltre il comma 7 prevede che, qualora il Comune accerti che la comunicazione di inizio dei lavori non contenga i dati di cui all´articolo 3, comma 8, del D.lgs. N. 494/1996, acquisiti nei limiti e con le modalità di cui all´articolo 11 o sia segnalata dal direttore dei lavori la violazione degli stessi, provvede all´immediata sospensione dei lavori, ai sensi dell´articolo 27, comma 3 del D.p.r. N. 380/2001 che ha effetto fino alla regolarizzazione della relativa documentazione; il comma 9 prevede che in tal caso il Comune segnala le inadempienze dell´impresa alla Direzione regionale del lavoro e alla Regione la quale provvede all´inserimento dell´impresa inadempiente nell´elenco delle imprese irregolari con il Durc. Oltre agli obblighi posti dalla normativa regionale in materia, occorre ricordare l’applicazione degli obblighi previsti al riguardo dalla normativa statale in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, (art. 90 e 99 D.lgs. N. 81/2008) che impone l’obbligo di dare comunicazione ai Comuni di ogni nuova impresa che entra in cantiere, laddove obbliga il responsabile dei lavori, a trasmette all’amministrazione concedente, prima dell’inizio dei lavori oggetto del permesso di costruire o della denuncia di inizio attività, copia della notifica preliminare di cui all’articolo 99 e i relativi aggiornamenti in caso di ingresso di ogni nuova impresa in cantiere; dai Regolamenti comunali edilizi che obbligano a dare comunicazione ai comuni stessi di ogni trasferimento di immobile al fine della modifica del titolo abilitativo (si veda, ad es. , per il Comune di Perugia, la disposizione dell’Allegato A) del Regolamento edilizio che prevede che, nel caso in cui l’immobile oggetto d’intervento venga trasferito nel corso dell’esecuzione dell’intervento o comunque nel periodo di validità del permesso, il successore o avente causa dell’immobile deve produrre allo Sportello unico apposita domanda di voltura corredata da copia dell’atto di trasferimento con gli estremi di trascrizione nei Registri immobiliari.  
   
   
ALIENAZIONE IMMOBILI IN CANSIGLIO: OPERERAZIONE IN ACCORDO CON GLI ENTI LOCALI  
 
Venezia, 11 ottobre 2011 - “Ribadisco che ogni decisione che possa riguardare ipotizzata alienazione di immobili di proprietà regionale in Cansiglio, che non servono all’attività dell’amministrazione pubblica, sarà presa in accordo con gli enti locali direttamente interessati. E’ un impegno che ho sempre preso con me stesso, che ho confermato pubblicamente in agosto e che ripeto ora”. Così si è espresso l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato, che sulla questione ha incontrato ieri mattina a Legnaro, in provincia di Padova, il presidente della Provincia di Belluno Gianpaolo Bottacin e l’amministratore delegato di Veneto Agricoltura Paolo Pizzolato. “Abbiamo preso il comune impegno – ha aggiunto Manzato – che Comuni e Province interessati siano coinvolti a pieno titolo in ogni iniziativa che vada in questa direzione, tenuto conto di quale è la storia del Cansiglio e della presenza dell’uomo su questo straordinario altopiano, affidato alla gestione pubblica da almeno mezzo millennio ma dove vivono comunità e famiglie che poi tale gestione l’hanno concretamente realizzata”. “La partecipazione alla discussione dunque sin d’ora si allarga – ha concluso Manzato – e a breve promuoverò un incontro cui saranno chiamati ad intervenire tutti gli enti territoriali interessati”.  
   
   
PUGLIA: NUOVI INVESTIMENTI PER ZONE INDUSTRIALI  
 
 Bari, 11 ottobre 2011 - Nuove infrastrutture nelle zone industriali della Puglia. Gli investimenti per oltre 4,8 milioni di euro saranno realizzati nei Comuni di Orta Nova, in provincia di Foggia, Racale e Sannicola in provincia di Lecce. Si tratta di nuove aree industriali per le quali grazie al bando regionale “Iniziative per le infrastrutture di supporto degli insediamenti produttivi” si interverrà per la viabilità, il verde, la rete idrica, i marciapiedi, l’illuminazione e le reti telefoniche. Oggi i sindaci dei tre Comuni, accolti dalla vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone, hanno firmato il disciplinare di convenzione con la Regione Puglia, cioè il documento che regola il rapporto tra la stessa Regione e i Comuni e che precede l’avvio delle gare d’appalto per l’assegnazione dei lavori, scandendo con un cronoprogramma le fasi dell’intervento. Con questi salgono a 69 i progetti finanziati complessivamente per le zone industriali (con le risorse del Bando regionale “Iniziative per le infrastrutture di supporto degli insediamenti produttivi” e dalle Aree Vaste) e ad oltre 103,8milioni di euro gli investimenti programmati. In particolare, il progetto di Orta Nova (Foggia) è stato ammesso a finanziamento per un importo complessivo di € 3.300.000,00 di cui € 3.000.000,00 a carico del Po Fesr e il resto (€ 300.000,00) cofinanziato dal Comune beneficiario. Sono previste opere di viabilità, verde, pubblica illuminazione, rete telefonica, rete idrica e fognante. A Racale (Lecce) saranno realizzate infrastrutture primarie, rete idrica, fogna nera, ammodernamenti, attrezzamento di aree a verde, marciapiedi e illuminazione a led per un totale di € 783.221,99 interamente a carico del Po Fesr. A Sannicola (Lecce) il progetto prevede opere di pubblica illuminazione, lavori di acquedotto e lavori di fognatura nera per un totale di €. 775.025,91 di cui €. 735.817,18 a carico del Po Fesr ed il resto cofinanziato dal Comune. Soddisfatta la vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone: “Vogliamo zone industriali belle e funzionali, che siano in grado di attrarre nuovi investimenti in Puglia. Per questo, grazie a varie economie, siamo riusciti a scorrere la graduatoria e a finanziare anche questi progetti. Adesso i Comuni procedano celermente all’avvio delle gare per la realizzazione dei lavori”.  
   
   
PARTENARIATO, PER LA REGIONE LOMBARDIA È LEVA DI SVILUPPO  
 
Milano, 11 ottobre 2011 - ´Per Regione Lombardia la compartecipazione con i privati rappresenta un vero e proprio metodo di lavoro che garantisce efficienza sia sul fronte dei costi e dei tempi di risposta, sia per quanto riguarda la qualità dei servizi prestati´. Lo ha detto l´assessore al Commercio, Turismo e Servizi della Regione Lombardia Stefano Maullu, intervenuto a Palazzo Giureconsulti al convegno dal titolo ´Partenariato pubblico - privato nella conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale: finanza, sponsorizzazione, partecipazione´. L´incontro è stato organizzato dall´Aie, l´associazione delle imprese edili e complementari delle province di Milano, Monza e Lodi. ´I Distretti del commercio e i Sistemi turistici locali - ha proseguito Maullu - rispondono al meglio a questo principio, perché valorizzano la nostra economia e il nostro territorio. Sono due esempi virtuosi e ben avviati, che confermano la volontà di Regione Lombardia di dare spazio alla creatività e all´intraprendenza dei privati per la realizzazione di progetti comuni, che mirano alla promozione del nostro territorio anche a livello internazionale´. ´Per essere competitivi in una economia dove ci viene sempre più richiesto di saper coniugare locale e globale - ha concluso l´assessore - non si può non considerare che le bellezze paesaggistiche e naturalistiche, l´offerta artistico- culturale e di intrattenimento e le tipicità del territorio costituiscono asset irrinunciabili per saper attrarre persone e investimenti nella nostra bella Regione´.  
   
   
LA CALABRIA INCONTRA FEDERLEGNO NEL CORSO DELLA SECONDA GIORNATA DEL MADE EXPO 2011  
 
Milano, 11 ottobre 2011 - Completare la filiera di produzione ed avvicinare la domanda e l’offerta delle produzioni forestali calabresi. Si è discusso di questo in occasione della seconda giornata del Made Expo 2011 a Milano, fiera dedicata all’architettura design ed edilizia che attualmente offre la possibilità a tredici imprese calabresi del settore bosco-legno di esporre le proprie produzioni, confrontandosi con le migliori aziende mondiali del settore. Anche nel corso della seconda giornata, il 7 ottobre, sono stati numerosi i visitatori che hanno avuto modo di incontrare le aziende calabresi, apprezzando la qualità e la disponibilità del legno calabrese e le relative lavorazioni. La Regione Calabria, Assessorato all’agricoltura foreste e forestazione, per la prima volta, ha voluto garantire la partecipazione all’evento fieristico Made expo 2011 a queste aziende produttrici di strutture in legno, legno lamellare, case ecologiche e arredamenti d’esterno per favorire il loro ingresso su nuovi mercati e fornire loro ulteriori possibilità di crescita. A tal proposito rientrano gli incontri e gli accordi fra il Dipartimento Agricoltura Foreste e Forestazione ed i rappresentanti di Federlegno presenti all’evento milanese per sviluppare future sinergie per il comparto. Per l’occasione erano presenti il Dirigente Generale del Dipartimento agricoltura foreste e forestazione Giuseppe Zimbalatti, il Dirigente del settore forestazione Giuseppe Oliva ed i rappresentanti di Federlegno Paolo Ninatti (Presidente Assolegno) e Sebastiano Cerullo (Segretario Generale Federlegno). “L’incontro con Federlegno – ha affermato il Dirigente Generale Zimbalatti – è stato molto proficuo, in quanto si è istaurata una felice alleanza che ci consentirà di avviare prestissimo un’intensa attività che avrà come obiettivo quello di qualificare il settore ed innalzare il livello delle produzioni certificate e certificabili”. “L’attuale Programma di Sviluppo Rurale - ha dichiarato il Dirigente di settore Oliva – ha avviato, su questo filone di attività, specifiche misure che ci consentono di perseguire un miglioramento competitivo delle imprese che operano nel settore forestale. Stiamo lavorando affinchè si possa sempre più completare l’attuale filiera di produzione”. “Quello che abbiamo auspicato negli anni passati – ha affermato Paolo Ninatti presidente di Assolegno – si sta concretizzando. La Calabria sembrava, per tutto il nostro settore, una scommessa e la realtà che stiamo conoscendo qui al Made Expo conferma la grande qualità e la grande potenzialità del legno calabrese. La vostra presenza a Milano è una grande notizia, state procedendo in modo corretto – ha aggiunto Ninatti – il vostro potenziale è notevole anche perché avete delle valide professionalità”. “E’ nostra ferma intenzione – ha dichiarato l’Assessore Trematerra in merito all’incontro con Federlegno e, più in generale alla nostra partecipazione a Made Expo, – rivalutare al meglio il comparto forestale che, come ha più volte affermato il Presidente Scopelliti, deve diventare una risorsa da valorizzare e non più un problema. La Calabria è una regione ricca di materia prima, non solo dal punto di vista quantitativo ma anche qualitativo. L’assessorato è fortemente impegnato affinchè si possa attuare una politica di gestione sostenibile dei boschi e quindi della trasformazione del legno per renderla più competitiva sui mercati nazionali ed esteri”.  
   
   
SARDEGNA: LAVORI PUBBLICI, GIOVEDÌ INCONTRO SU MESSA IN SICUREZZA DIGA POGGIO DEI PINI  
 
Cagliari, 11 Ottobre 2011 - Giovedì prossimo a Cagliari l’assessore dei Lavori pubblici, Angela Nonnis, ha convocato un incontro con L’ente foreste e la cooperativa “Poggio dei Pini” sulla messa in sicurezza della diga nell’insediamento residenziale di Capoterra. "Abbiamo ben chiara la problematica dello sbarramento di Poggio dei Pini - dice Nonnis - e stiamo procedendo con decisione anche su questo fronte. Giovedì affronteremo tutte le problematiche legate alle competenze sugli interventi. Gli abitanti della frazione sappiano che l’assessorato dei Lavori pubblici sta lavorando a pieno ritmo al fine di appaltare in tempi brevissimi i lavori per la risistemazione del territorio colpito dalle alluvioni di tre anni fa - continua l´assessore - così come concordato durante il recente incontro con il sindaco di Capoterra, Francesco Dessì". Per il rifacimento della diga di Poggio dei Pini la Regione ha stanziato 3,5 milioni di euro e ha già acquisito uno studio di fattibilità in base al quale si bandirà la gara pubblica per la progettazione e la realizzazione delle opere.  
   
   
LA CALABRIA FIRMA L’ ACCORDO CON “JEREMIE” PER IL FINANZIAMENTO DELLE MICRO, PICCOLE E MEDIE IMPRESE CALABRESI  
 
Catanzaro, 11 ottobre 2011 - L’assessore regionale alle Attività Produttive Antonio Caridi ha evidenziato l’importanza del protocollo che la Regione firma oggi, assieme al Fondo per gli investimenti Europei. “Si tratta – ha detto – di un insieme di azioni coerenti volte a facilitare l’accesso alla finanza da parte delle piccole, medie e micro imprese, ivi comprese le imprese sociali e le iniziative imprenditoriali poste in essere da soggetti svantaggiati. Da oggi anche la Regione Calabria ha istituito, con l’approvazione della delibera di Giunta, il “Fondo di Investimento Jeremie per il finanziamento delle micro, piccole e medie imprese calabresi”, finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) all’interno del Por Calabria Fesr 2007-2013. Un atto fortemente voluto dal Presidente e definito in stretta collaborazione con il Dipartimento “Attività Produttive”, al quale è demandata la successiva definizione delle disposizione operative del medesimo Fondo, previa consultazione del tavolo partenariale che sarà istituito all’uopo che sarà costituito da un Comitato d’Investimento, quale organismo di raccordo con il Fei e di monitoraggio e controllo della realizzazione dell’iniziativa “Jeremie Calabria”. Di esso fanno parte, di diritto, un rappresentante del Presidente della Giunta regionale ed uno rappresentante ciascuno dei Dipartimenti regionali “Attività Produttive”, “Bilancio” “Programmazione Nazionale e Comunitaria” “. In alcuni casi il Comitato potrà essere integrato da rappresentanti del partenariato economico e sociale della Regione. Secondo l’Assessore Caridi la mission del fondo “Jeremie” consente di facilitare l’accesso al credito e alla finanza da parte del sistema imprenditoriale, con particolare riferimento alle piccole, medie e micro imprese, attraverso strumenti di ingegneria finanziaria calibrati sulle specifiche esigenze del territorio. L’iniziativa, peraltro, rientra nella strategia complessiva tracciata dal piano triennale predisposto dal Dipartimento “Attività Produttive”, nel quale è prevista l’attivazione di fondi rotativi volti a migliorare sia la competitività che l’accesso al credito delle Pmi calabresi. La Regione, anche secondo le precise direttive dettate dal Presidente Scopelliti, ha già, da tempo,individuato quale elemento strategico delle politiche per la competitività delle imprese regionali un più facile e rapido accesso ai canali di finanziamento. Discendono da questa consapevolezza una serie di azioni attivate dalla stessa Regione, in particolare dall’Assessorato alle Attività Produttive, finalizzate anche alla promozione di più efficaci relazioni banca-impresa, nell’intento di facilitare la crescita dimensionale delle Pmi e la promozione del ricorso a strumenti di ingegneria finanziaria. L’assessore Caridi si dice certo, in conclusione, che le misure adottate dalla Giunta, unitamente a quelle già in cantiere e di prossima attivazione, daranno un consistente impulso al sistema produttivo calabrese, il quale avrà risorse e strumenti per un pronto rilancio che traccerà le linee di un percorso finalizzato alla ripresa del tessuto socio-economico regionale  
   
   
A SCUOLA CONTRO IL MERCATO DEI FALSI: LOTTA SENZA TREGUA A ECONOMIA OSCURA CHE CI RUBA 8 MILIONI DI EURO E IMPOVERISCE LA NOSTRA QUALITÀ  
 
Padova, 11 ottobre 2011 - Quello delle merci contraffatte è un mercato “oscuro” e in crescita che, solo in Italia, si valuta valga oltre 8 miliardi di euro. Per il consumatore il risparmio è apparente e l’acquisto spesso pericoloso, oltre che di dubbia quando non scarsissima qualità. Il falso danneggia l’economia seria, onesta, che fa ricerca e si impegna a produrre al massimo livello; sottrae soldi all’erario, causa non di rado malattie anche gravi, certamente è tra delle fonti di finanziamento che alimentano la criminalità. “Il contrasto al tarocco non può quindi che essere totale, organizzato e al massimo livello di preparazione degli operatori addetti al controllo e alla repressione”, ha ribadito oggi l’assessore alla tutela del consumatore del Veneto Franco Manzato, presentando il percorso formativo, le cui lezioni inizieranno lunedì e proseguiranno fino al febbraio del 2012, che punta a potenziare le conoscenze utili per le attività di indagine, intervento e repressione contro la vendita di prodotti falsi, contraffatti e non sicuri, formando operatori della Polizia Locale.. Il corso è finanziato dalla Regione con le partite di bilancio destinate alla tutela dei consumatori. “Il falso non si nasconde solo in strade con i ‘vu cumprà’ – ha ricordato Manzato – ma è molto più subdolo e organizzato: si cela nei negozi, e non solo in quelli di visibile basso livello. Riguarda merci prodotte sottocosto senza le caratteristiche e i materiali di qualità e di legge, falsi marchi anche di discreta fattura, inganni spesso celati tanto al commerciante quanto al consumatore. Si va dal falso prosciutto Dop agli slip da donna cancerogeni, dall’apparente “Made in Italy” alle false griffe, dai giocattoli che possono produrre nei bambini conseguenze terribili ai cosmetici che causano dermatiti o peggio, agli occhiali che danneggiano la vista”. Distinguere il falso dal vero non è semplice, e spesso può anche essere pericoloso: la formazione insomma è necessaria. Oggi, alla presentazione del corso, sono stati mostrati alcuni esempi: dai falsi orologi ai falsi calici di murano, dai marchi a quattro punte anziché tre come l’originale alle camice griffate con poco cotone, fino al condizionatore “quasi” perfetto: il filo elettrico tende ad incendiarsi. L’iniziativa, introdotta per la Camera di Commercio dal presidente di Coldiretti Padova Marco Calaon, è stata illustrata dalla dott.Ssa Cinzia Cecconello, responsabile ufficio formazione della Scuola Regionale Veneta per la Sicurezza e la Polizia Locale, dal sindaco di Chioggia Giuseppe Casson e dalla Comandante della Polizia locale di Treviso Federica Franzoso. Ma erano anche presenti rappresentanti delle Polizie Municipali dei Comuni, o aggregazioni di Comuni, aderenti al corso di formazione (quelli con oltre 25 mila abitanti): Castelfranco Veneto, Bassano, Chioggia, Conegliano, Jesolo, Adria, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona, Villafranca, Vittorio Veneto, Vicenza, Valdagno, Alto Vicentino, Arzignano, oltre ai soggetti formatori: Scuola regionale per la sicurezza, Agenzia delle Dogane, Inail Veneto, Inps Veneto, Ministero del Lavoro, Camere di Commercio, laboratori di analisi, Associazioni dei Consumatori. Il progetto è attuato grazie alla collaborazione fra Regione del Veneto, Guardia di Finanza, Agenzia delle Dogane, Inail Veneto, Inps Veneto, Ministero del Lavoro, Unioncamere e Associazioni dei Consumatori. Http://uce.regione.veneto.it/annexe    
   
   
IMPRESE, ANTICIPI PIÙ FACILI E MENO COSTOSI SUI PAGAMENTI BLOCCATI DAL PATTO DI STABILITÀ  
 
Firenze, 11 ottobre 2011 - Sarà più facile per le imprese farsi anticipare i soldi che devono riscuotere dalla pubblica amministrazione, bloccati dal patto di stabilità interno. Anche tutti. E costerà meno di adesso. Sarà possibile grazie ad un protocollo d’intesa firmato ieri dalla Regione, le associazioni degli enti locali toscani – ovvero Upi, Anci e Uncem -, Unioncamere Toscana e sistema bancario. Un modo per assicurare liquidità alle aziende che lavorano con il pubblico. In particolare l’accordo è stato siglato per adesso, come capo capofila di più gruppi, da Banca Mps Leasing&factoring, Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo, Cassa di risparmio di Firenze, Credito cooperativo di Cambiano, Cassa di risparmio di Volterra, Cassa di risparmio di San Miniato, Cassa di risparmio di Lucca, Pisa e Livorno, Centro factoring, Banca popolare dell’Etruria e del Lazio, Banca Federico del Vecchio e Banca di Lucca e del Tirreno. Il problema è noto. Comuni e e enti locali hanno a volte in cassa le risorse per fare investimenti ed aprire cantieri, ma sono costretti a rinviare gli interventi di mesi per rispettare il patto di stabilità imposto dal governo, di anno in anno più aspro: perchè quegli investimenti formalmente andrebbero ad aumentare il deficit nazionale. Ma ci sono anche situazioni più paradossali: di imprese che hanno ultimato opere pubbliche e non possono essere pagate da Comuni e enti locali, che i soldi in cassa anche in questo caso ce li hanno e li hanno anche impegnati, ma hanno già esaurito a giugno o settembre il plafond di spesa autorizzato dal governo e si trovano nella situazione di dover quindi rinviare tutti i pagamenti all’inizio dell’anno prossimo. “Un corto circuito – annota l’assessore toscano al bilancio e che tiene anche i rapporti con gli enti locali, on. Riccardo Nencini – che, oltre a ritardi nei lavori, crea evidenti danni all’economia e alle aziende, in difficoltà nel pagare fornitori e lavoratori. Una soluzione arriva con questo accordo, che consente di sbloccare l’impasse. Già ora le aziende potevano rivolgersi alle banche e cedere il credito per farsi anticipare quanto dovuto: ma ora lo potranno fare più velocemente e con procedure più snelle, soprattutto con costi e tassi di interesse decisamente più favorevoli”. Spread e interessi - Basta dare un’occhiata agli spread massimi che le singole banche si sono impegnate ad applicare per capirlo: oscillano dall’1,5 al 3 per cento. I più bassi (1,5%) sono quelli di Banca infrastrutture innovazione e sviluppo, Centro factoring, Cassa di risparmio di Firenze. Banca Mps Leasing & factoring e Credito cooperativo di Cambiano applicheranno il 2,5 per cento e la Banca di Lucca e del Tirreno il 2,9 per cento: tutti gli altri il 3 per cento. Lo spread, che è il margine di guadagno dell’istituto, si somma ai tassi Euribor in vigore. E così, a conti fatti, un anticipo di tre mesi, se l’ente certifica che pagherà entro tale termine, costerà oggi alle imprese al massimo tra lo 0,76 e l’1,12 per cento: tra il 3 e il 4,6 per cento se lo stesso ente si impegna a pagare non prima di un anno. Procedure più semplici - La Regione, dopo l’accordo di oggi, contatterà anche il consiglio nazionale dei notai, per definire, se possibile, tariffe agevolate per le formalità inderogabili previste dalla normativa nazionale per la cessione dei crediti. Fin da ora, grazie all’intesa siglata stamani, alle imprese creditrici non sarà comunque più chiesta dalle banche alcuna garanzia. Inoltre gli istituti applicheranno in automatico le condizioni del protocollo firmato oggi, se migliori, a tutti quegli accordi che eventualmente Comuni, Province o Comunità montane avessero già autonomamente raggiunto con uno o più istituti di credito. L’intesa vale un anno ed è rinnovabile.  
   
   
EMILIA ROMAGNA: EXPORT, FINANZIATE 210 IMPRESE  
 
Bologna, 11 ottobre 2011 - Stanziati dalla Regione Emilia-romagna 3 e 130 mila euro a sostegno di 24 progetti di aggregazioni di imprese, che coinvolgono complessivamente 210 imprese. Con queste iniziative - che hanno un valore complessivo di 6 milioni 710 mila euro a cui la Regione contribuisce al 46% della spesa totale - le imprese diventeranno ancora più competitive, in particolare sui mercati, oggi in grande espansione, dei cosiddetti paesi Bricst, Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica, Turchia. Infatti, diciassette dei ventiquattro progetti ammessi a contributo, si rivolgono specificamente ad uno di questi paesi, mentre i rimanenti sette sono dedicati ad altri mercati esteri. La maggior parte dei progetti ha interessato il settore della meccanica in vari dei suoi sub-settori (45,2%), seguito dal macro-settore dell’abitare/costruire (25,8%), abbigliamento (12,9%), alimentare (9,7%), energia (3,2%) ed informatica (3,2%). Le 210 imprese coinvolte nelle Ati sono così suddivise: in modo sostanzialmente proporzionale al peso in termini di export del relativo territorio provinciale: Reggio Emilia 22%, Bologna 21%, Modena 18%, Parma 11%, Ravenna 10%, Forlì-cesena 8%, Piacenza 5%, Rimini 4% e Ferrara 3%. «Il bilancio del bando regionale è quindi nettamente positivo - ha commentato l’assessore alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli - per l’alta adesione ed interesse delle imprese e per la consonanza tra Regione e imprese in relazione ai mercati target ma anche per la buona composizione delle imprese in termini di filiera. Per le imprese di questa Regione, in una fase molto delicata dell’economia del Paese, l’export, (pari al 17% nel primo semestre 2011) garantisce le migliori opportunità per continuare a crescere e svilupparsi. Con questo bando e con le altre azioni oggi in campo, vogliamo supportare i loro sforzi, perché chi continua a investire e “a crederci” in un momento così difficile merita doppia stima e sostegno. I dati dell’export danno ragione a questo sforzo comune del sistema Emilia Romagna». I progetti finanziati - Si tratta di fashionitaly.Er@ru, B&b Brazil for Business, Greentech – Greentech in South Africa, Frid – Furnish Russia with Italian Design, Prht – Prosthetic, Rehabilitation and Health in Turkey, Blt – Building & Living in Turkey, Biglietica 2011-2016, Blackbra 2011 - Oleo-hydromechanic components in Brasil, Greenturc 2011 - Farming and Agricultural Technologies in Turkey, China Fruit Process 2011, Russiahome 2011 - Home & Bath Furnishing in Russia, Brasoff 2011- Automotive in Brasil, Euroclean 2011 - Italian Clean Technology in Europe e di Adrinautica, Hi-mech India Iv, Ctre – Carpi Trade Russia Event, Ifabib – Italian Food and Beverages in Brazil, Beauty Italian Excellence 2012, Idr – Italian Design to Russia, Net.ab – Netmade Abroad, Pro Brasil 3, Mier Fashion Selecter - manifatture italiane Emilia-romagna, Di & Di 3, Filiera Avanzata Piacenza Parma.  
   
   
IMPRESE. GIBELLI: IL ´BY LOMBARDIA´ RICONOSCIUTO NEL MONDO A LODI PRESENTATO IL BANDO MIUR PER L´INNOVAZIONE  
 
Lodi, 11 ottobre 2011 - ´Regione Lombardia ha la grande capacità di mettere in campo misure eccezionali anche avendo a disposizioni solo strumenti ordinari´. E´ quanto detto dal vice presidente e assessore all´Industria e Artigianato di Regione Lombardia Andrea Gibelli alla presentazione del bando ´Miur´ avvenuta Ieri mattina presso la sede territoriale di Regione Lombardia a Lodi. L´evento rientra nel progetto che mira a rafforzare il rapporto con il territorio iniziato lo scorso lunedì 3 ottobre presso la Confindustria di Monza e Brianza. ´Esempi concreti - ha proseguito il vice presidente - sono il bando ´Miur´, con un investimento economico straordinario di 118 milioni di euro e l´accordo siglato con la Banca Europea d´Investimenti pari a 200 milioni di euro. Numeri ed esempi eccezionali, che fanno della Lombardia la regione economicamente più importante del Paese´. ´Nello specifico - ha proseguito ancora l´assessore - questo bando rientra nella logica di favorire le aggregazioni tra imprese, così da passare da un sistema di eccellenza di singola impresa a quella di reti di imprese d´eccellenza. Solo così, infatti, le Pmi lombarde possono conquistare i mercati internazionali prima difficilmente raggiungibili´. ´Questa necessità - ha argomentato Gibelli - la riscontro in ogni missione istituzionale: dalla Cina al Brasile tutti riconoscono il modello ´Made in Italy by Lombardia´; è fondamentale quindi proseguire in questo percorso, che vede coinvolte non solo le istituzioni, ma anche le banche´.  
   
   
SI SONO SVOLTI IN CALABRIA GLI INCONTRI PROMOSSI DALL’ASSESSORATO INTERNAZIONALIZZAZIONE E LA CAMERA DI COMMERCIO ITALIANA PER LA SVIZZERA  
 
Lamezia Terme, 11 ottobre 2011 - Si sono conclusi a gli incontri promossi dall’Assessorato regionale ai Programmi Speciali Ue e Internazionalizzazione e la Camera di Commercio Italiana per la Svizzera in collaborazione con “Unioncamere Calabria” per la Promozione del Sistema Calabria in Svizzera. L’azione promozionale inserita nel “Progetto Paese Svizzera” nel Piano Esecutivo Annuale 2011 del Programma Calabriainternazionale ha come obiettivo quello di allargare i rapporti commerciali tra Calabria e Svizzera per rafforzare il sistema economico calabrese ed aumentarne il grado di internazionalizzazione. La Svizzera, piccolo paese ma grande mercato di esportazione di prodotti italiani (sesto al mondo alle spalle di Germania, Francia, Usa, Spagna e Regno Unito) oltre a consentire un più agevole inserimento di prodotti di nicchia ad alto valore aggiunto, è anche molto sensibile alla varietà dell´offerta turistica italiana. Un più intenso rapporto con il tessuto produttivo calabrese e con l´offerta territoriale calabrese, può, quindi, favorire l´inserimento dei prodotti calabresi nella distribuzione svizzera e l´aumento dei flussi turistici in entrata dalla Svizzera in Calabria, generando quindi effetti virtuosi sul ciclo economico della Calabria. L’interessante workshop dal titolo “Le opportunità del mercato Svizzero”, configurandosi come una sorta di vademecum per le aziende calabresi del settore agroalimentare, ha offerto le indicazioni utili ad accedere al mercato alimentare svizzero ed a partecipare all’evento “Igeho 2011”, fiera che si tiene ogni due anni a Basilea e specializzata nel comparto alimentare. Nella sede di Unioncamere a Lamezia sono convenuti numerosi rappresentanti del mondo imprenditoriale calabrese che, favorevolmente interessati dall’iniziativa, hanno preso parte ai lavori ascoltando le relazioni e i dati sul mercato elvetico e, interagendo a loro volta, ponendo domande, proponendo suggerimenti, creando un proficuo interscambio che potrà portare giovamento a tutto il settore imprenditoriale calabrese. Per la Camera di Commercio Italiana in Svizzera hanno relazionato Andrea Lotti, Segretario Generale della Ccis e Fabrizio Macrì, responsabile del marketing e dei progetti speciali, oltre ai tecnici dell’Assessorato all’Internazionalizzazione. La seconda fase di questa “due giorni”, si è tenuta a Catanzaro, nella sede dell’Assessorato all’Internazionalizzazione con il workshop “Commercializzare la ricerca: progetto di internazionalizzazione degli spin-off dell’Università della Calabria” L’azione ha come obiettivo la commercializzazione sul mercato svizzero e, sui mercati internazionali dei risultati della ricerca realizzata dalle imprese spin-off dell’università della Calabria Hanno raccolto l’invito spin-off provenienti da tutte le Università calabresi, presentando progetti innovativi, alcuni dei quali sono stati ritenuti, dai rappresentanti della Camera di Commercio, di grande interesse per le possibili ricadute applicative e per l’attrattiva di un determinato prodotto sulla platea dei consumatori svizzeri. Gli incontri sono stati caratterizzati da un’entusiastica partecipazione da parte degli operatori economici, convinti che il nuovo modus operandi possa portare effetti benefici sul territorio calabrese.  
   
   
PERNAMBUCO.GIBELLI:PER UN ARRICCHIMENTO RECIPROCO CON PMI  
 
Milano, 11 ottobre 2011 - ´L´incontro di oggi è la dimostrazione della funzionalità delle missioni impostate su quella nuova idea di un supporto tecnico-operativo alle imprese, e che ha caratterizzato anche quella svolta in Brasile. Questo perché stiamo dando seguito alla promessa di continuare concretamente con gli impegni di supporto alle piccole medie imprese lombarde nella costituzioni di partnership con quelle del Pernambuco´. Lo ha detto il vice presidente e assessore all´Industria e Artigianato di Regione Lombardia Andrea Gibelli durante l´incontro avvenuto ieri presso il Palazzo Lombardia con Mauricio Rands, che ha guidato la delegazione brasiliana, e i rappresentanti delle imprese che hanno partecipato alla missione. Questo è il secondo incontro tra il vice presidente Gibelli e Rands che rientra nel progetto tra Lombardia e il Pernambuco, che ha avuto inizio con la visita istituzionale di Regione Lombardia nello stato sud-americano nel luglio scorso. ´Come ha confermato anche Rands - ha continuato Gibelli - le possibilità di partnership tra le imprese lombarde e quelle dello stato del Pernambuco sono tantissime, perché in quella zona esistono molti settori adatti a sviluppare importanti business: dall´oil e gas, alla siderurgia, all´automotive´. ´E´ fondamentale quindi - ha concluso il vice presidente - proseguire in un progetto cosi ambizioso e importante nel supporto concreto delle nostre piccole e medie imprese, perché esistono forti possibilità di arricchimento reciproco´.  
   
   
MOTO MALAGUTI, NESSUN ACCORDO E CHIUSURA IL 31 OTTOBRE DELLO STABILIMENTO  
 
Bologna, 11 ottobre 2011 - «Prendo atto, con molta amarezza e preoccupazione, della chiusura del confronto per trovare un accordo e della chiusura dell´impresa, proprio in un momento in cui Regione e istituzioni stanno avviando azioni per rimettere in cammino l’industria delle due ruote in Emilia-romagna. La rinuncia alla ricerca di nuovi prodotti, e prima ancora alla ‘fatica di fare impresa’ sfidando le difficoltà, è comunque un errore che penalizza il territorio, i lavoratori e la stessa storia della nostra regione, caratterizzata da una grande e coraggiosa cultura e tradizionale imprenditoriale». Lo ha detto l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli, al termine dell’incontro del tavolo regionale per la crisi della Moto Malaguti, convocato ieri pomeriggio in Regione che si è concluso senza alcun accordo. L’azienda ha quindi confermato sia la chiusura dell’attività produttiva al 31 ottobre, sia la disponibilità ad accordi individuali con ogni lavoratore, riconoscendogli 30 mila euro. All’incontro, hanno preso parte, oltre alla Regione, la Provincia di Bologna, il Comune di Castel San Pietro, la proprietà, Unindustria Bologna, i sindacati di categoria e i rappresentanti dei lavoratori.  
   
   
FLUORITE DI SILIUS: COSTITUITO GRUPPO DI LAVORO PER DEFINIZIONE NUOVO ACCORDO LAVORATORI  
 
Cagliari, 11 Ottobre 2011 - E´ stato costituito un gruppo di lavoro tra l’Assessorato dell’Industria, quello del Lavoro, i liquidatori della Fluorite di Silius e le rappresentanze sindacali per esaminare le singole posizioni lavorative e procedere alla definizione di un piano di ricollocamento e prepensionamento per i 105 lavoratori della miniera. Lo hanno assicurato l’assessore dell’Industria Alessandra Zedda e l’assessore del Lavoro Antonello Liori durante la riunione odierna convocata, presso la sede dell’Assessorato dell’Industria, per discutere le problematiche relative al futuro della Fluorite di Silius S.p.a. "Il bando pubblico e il piano di reinserimento dei lavoratori sono due strade separate ma parallele che seguiamo con lo stesso impegno - hanno precisato Zedda e Liori - I nostri uffici stanno studiando tutte le soluzioni percorribili per venire incontro alle esigenze dei lavoratori: il ricorso agli ammortizzatori sociali, i corsi di alta formazione ed eventualmente l’impiego in altre amministrazioni". Il gruppo di lavoro si riunirà il prossimo 19 ottobre, mentre per il giorno 21 è prevista la convocazione del tavolo tra la Regione, l’azienda, le rappresentanze sindacali e le amministrazioni locali.  
   
   
COMMERCIO IN LOMBARDIA:DIFENDERE L´UNICITÀ DELLE FILIERE  
 
 Varese, 11 ottobre 2011 - ´Il valore unico dei commercianti va ricordato, non solo per il sostegno straordinario all´economia della nostra Regione, ma anche per l´apporto che essi garantiscono in termini di sicurezza e di presidio del territorio. C´è una filiera di eccellenza, fatta di negozi di vicinato, di fiere e mercati della tradizione, che in questi anni ci siamo impegnati a valorizzare e a difendere per tutelare l´unicità dei nostri borghi e centri storici´. Con queste parole Stefano Maullu, assessore al Commercio, Turismo e Servizi della Regione Lombardia, ha aperto ieri a Ville Ponti di Varese il convegno organizzato in occasione del 65° anniversario di Uniascom Varese. ´La partnership tra pubblico e privato - ha proseguito Maullu - serve ad armonizzare e valorizzare tutto questo. Regione Lombardia ha sviluppato negli anni un piano competitivo complesso. Gli strumenti dei Sistemi turistici e dei Distretti del commercio servono a garantire il massimo della proiezione positiva, alleggerendo i vincoli burocratici ma imponendo regole certe per tutti. I 13 Sistemi turistici istituiti dalla Regione in questi anni hanno coinvolto 893 soggetti pubblici e 1.117 soggetti privati, che in totale hanno gestito fondi per il cofinanziamento di progetti per 35 milioni di Euro. I Distretti del commercio, che hanno toccato quota 150 su tutto il territorio regionale - ha concluso Maullu - hanno saputo garantire la razionalizzazione delle risorse e una serie di interventi puntuali per riqualificare le aree commerciali´.  
   
   
MOBILE IMBOTTITO, INCONTRO IN REGIONE BASILICATA  
 
Potenza, 11 ottobre 2011 - I parlamentari lucani della provincia di Matera faranno fronte comune per sollecitare al ministro Paolo Romani un’adeguata compartecipazione del Governo nazionale allo sforzo economico che la Regione Basilicata ha messo in campo nell’ambito dell’Accordo di programma sul mobile imbottito. E’ questo il risultato dell’incontro convocato ieri mattina dall’assessore alle Attività Produttive – Erminio Restaino - al quale hanno partecipato i parlamentari e i consiglieri regionali della provincia di Matera, rappresentanti di Provincia e Comune di Matera, organizzazioni sindacali e datoriali. “Dobbiamo stringere i tempi e gli impegni del Ministero dello Sviluppo Economico per ottenere rapidamente la conclusione questa vicenda ormai datata – ha detto l’assessore Restaino. E’ già pronto uno schema per la sottoscrizione dell’Accordo di Programma– ha spiegato l’assessore alle attività produttive - che per quanto riguarda la Regione Basilicata prevede: il cofinanziamento per cinque milioni di euro di investimenti produttivi agevolati (legge 181 del 1989) e investimenti per 62 milioni di euro per il finanziamento di quindici iniziative imprenditoriali. Ritengo soddisfacente – ha detto ancora Restaino – il risultato dell’incontro di oggi. E’ infatti necessario l’impegno di tutti per sollecitare al ministro Romani anche la necessità di snellire le procedure della previste dalla legge 181 del 1989 sopratutto per le previsioni legate alla certificazione di bilancio (prevista per tre anni) e per la partecipazione al capitale di rischio. In questo momento di crisi e difficoltà – ha osservato Restaino- sarebbero penalizzate soprattutto le piccole e medie imprese. Insieme ai consiglieri regionali della provincia di Matera - ha detto ancora Restaino – chiederemo ai presidenti De Filippo e Vendola di incontrare il ministro Romani, per notificargli l’esigenza delle due Regioni di pervenire prima possibile alla definizione dell’entità di partecipazione finanziaria all’Accordo da parte del Ministero”. L’accordo – in particolare - sarà finalizzato alla promozione di nuovi investimenti produttivi in grado di assicurare la salvaguardia della presenza industriale e dell’occupazione nelle aree in crisi della Murgia con interventi sia tesi a mantenere la vocazione produttiva del territorio nel settore del mobile imbottito, sia all’inserimento di imprese in settori diversificati. L’ Accordo dovrà garantire requisiti di stabilità nel medio-Iungo periodo, la qualificazione tecnologica e commerciale, la possibilità di riutilizzare i lavoratori provenienti dalle imprese in crisi. Oltre che dalle Regioni Basilicata e Puglia, il documento sarà sottoscritto dal Ministero delle Sviluppo Economico che dovrà concorre al finanziamento degli investimenti alle imprese, dal Ministero del Lavoro e della Politiche Sociali che dovrà invece garantire le risorse necessarie per il sostegno al reddito dei lavoratori licenziati dalle aziende. Italia Lavoro si occuperà invece del progetto di sostegno all’occupazione del lavoratori colpiti dalla crisi del mobile imbottito attraverso l’accesso alle misure del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione Le Aziende e Società beneficiarie dei finanziamenti dovranno impegnarsi ad assumere prioritariamente il personale espulso dalle aziende murgiane della filiera del mobile imbottito. Queste fruiranno, ove necessario, di supporti alle attività di formazione e riconversione professionale , tenendo anche conto degli specifici accordi tra le parti in ordine ad eventuali stabilizzazioni del personale operante in aziende interessate al reimpiego.  
   
   
LA REGIONE MARCHE ALLA FIERA ´MUSIC CHINA´ DI SHANGAI.  
 
Ancona, 11 Ottobre 2011 - Prende il via oggi la decima edizione di ´Music China´, a Shangai fino al 14 ottobre. La manifestazione rappresenta il corrispettivo asiatico di uno dei piu` importanti eventi fieristici europei del settore: la Musikmesse di Francoforte, in fase di crescente internazionalizzazione. L´edizione 2010 si e` svolta con la partecipazione di 1.274 espositori provenienti da 27 Paesi, su una superficie espositiva di 70.000 mq., registrando oltre 48.000 visitatori. Quest´anno saranno presenti oltre 1400 espositori provenienti da 28 Paesi e Regioni; a loro disposizione un totale di 78.500 mq di spazio espositivo. Sulla base del Programma Promozionale 2011, la Regione Marche partecipa a ´Music China´ con una collettiva di 10 aziende, di cui 5 nel settore ´strumenti musicali acustici´ e 5 nel ´settore strumenti musicali elettronici´. In quest´ultimo settore, la Regione Marche sara` inoltre presente con un proprio stand per promuovere il distretto musicale ed il territorio. Negli ultimi anni, il mercato cinese ha registrato un incremento costante per quanto riguarda l´import di strumenti musicali, particolarmente per i prodotti di fascia alta e medio-alta e la manifestazione ´Music China´, la piu` grande e importante in tutta l´area asiatica, rappresenta una grande opportunita` per un intero distretto, come quello della strumentazione musicale acustica ed elettronica, e per l´economia marchigiana. Solo Pechino vanta 14 orchestre sinfoniche e 2 conservatori, mentre tutta la Cina ha oltre 100 orchestre sinfoniche e 25 conservatori. Nell´ultimo decennio la domanda interna si e` evoluta creando una segmentazione in varie fasce di prezzo e qualita`: nella fascia medio-alta si aprono opportunita` di inserimento per i marchi stranieri. Tra i Paesi fornitori della Cina l``Italia si colloca al 7 posto con un valore delle esportazioni nel 2009 pari a 3,45 milioni Usd registrando un + 2,8% rispetto al 2008. E´ il 3 paese fornitore di strumenti ad arco, 5 per pianoforti e 6 per strumenti a fiato e fisarmoniche. Accanto alla parte fieristica, espositori e visitatori avranno la possibilita` di partecipare a eventi didattici e di intrattenimento.