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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 13 Maggio 2014
ENERGIA: LA COMMISSIONE EUROPEA PREVEDE 750 MILIONI DI EURO PER I PROGETTI INFRASTRUTTURALI PRONTI  
 
Bruxelles, 13 maggio 2014 - Il primo invito a presentare proposte nell´ambito del "Connecting Europe Facility", dello strumento finanziario per promuovere un importante progetti di infrastrutture energetiche transeuropee è aperto. Per i progetti prioritari, in particolare nel settore del gas e dell´elettricità, sarà fornito un totale di 750 milioni di euro. Obiettivo di questi progetti è quello di aumentare la sicurezza dell´approvvigionamento e porre fine all´isolamento di alcuni Stati membri nel settore dell´energia. Inoltre, il progetto contribuirà a completare il livello Ue mercato interno dell´energia e integrare energia rinnovabile nella rete elettrica. Attraverso gli investimenti finanziamento dell´Ue è la costruzione di collegamenti mancanti transfrontalieri accelerati dalle necessarie risorse pubbliche e private sono mobilitati. A questo scopo, ha dichiarato il commissario europeo per l´Energia Günther Oettinger: " Questo è un passo fondamentale. Tale grande sovvenzione Ue porterà qualcosa di concreto. L´attuale crisi in Ucraina rende chiaro quanto sia importante lo sviluppo delle infrastrutture energetiche e la creazione di una mancanza di interconnessione tra gli Stati membri al fine di migliorare la sicurezza dell´approvvigionamento energetico nell´Ue. In linea di principio, gli Stati membri possono aiutare con le forniture di energia tra di loro solo quando le connessioni tra loro il lavoro. Inoltre, l´ammodernamento delle infrastrutture energetiche è un prerequisito per il completamento del mercato interno dell´energia, che avvantaggia sia i consumatori e le imprese dell´Ue ". Con il "Connecting Europe Facility" 5.850 milioni di euro in totale coprirà il periodo 2014-2020 per lo sviluppo delle infrastrutture energetiche transeuropee. Per un´applicazione da fare, un progetto nel cosiddetto elenco dei progetti deve essere elencato di interesse comune. Il primo elenco di questo tipo è stata adottata dalla Commissione nell´ottobre 2013. Esso contiene circa 250 progetti di infrastrutture energetiche chiave che portano dopo il suo completamento di almeno due vantaggi significativi degli Stati membri, migliorare la sicurezza energetica, rafforzare l´integrazione del mercato e la concorrenza e la riduzione di Co 2 emissioni comporterà. Con gli studi finanziari e progetti di costruzione possono essere finanziati. Progetti infrastrutturali di petrolio sono infatti esclusi dal sostegno finanziario per studi su tutti gli altri progetti di interesse comune, ma sono disposti a concedere prestiti. Questo vale anche per le sovvenzioni per progetti di costruzione (ad eccezione dei progetti per i pompaggi). Tuttavia, per un progetto di costruzione è ammissibile al finanziamento, deve soddisfare alcuni criteri rigorosi: l´analisi costi-benefici deve essere significativi benefici per la sicurezza dell´approvvigionamento, la solidarietà o l´innovazione nascono. Necessità per il progetto, una decisione da parte delle autorità nazionali di regolamentazione sulla ripartizione dei costi transfrontaliera o - se il loro parere non corrispondono - l´Agenzia per la cooperazione dei regolatori dell´energia (Acer) sono presenti. Inoltre, il progetto non può essere praticabile e quindi deve fare affidamento su un finanziamento Ue-seme, secondo il business plan commerciale. Il livello di finanziamento dell´Unione europea in linea di principio non supera il 50% dei costi ammissibili. In casi eccezionali, se un progetto contribuisce in modo significativo alla sicurezza degli approvvigionamenti e una maggiore solidarietà energetica tra gli Stati membri, la sovvenzione Ue, ma può essere fino al 75% del costo. Il termine ultimo per la presentazione delle proposte è il 19 ago 2014. La decisione finale su quali progetti riceveranno un finanziamento da parte della Commissione del "Connecting Europe Facility", viene rilasciato al più tardi nel mese di novembre 2014.  
   
   
FRONTIERE DELL´UE: LA LITUANIA SI COLLEGA ALLA RETE EUROPEA  
 
Strasburgo, 13 maggio 2014 - Una statua raffigurante la dea dell´energia é stata realizzata per celebrare la prima centrale elettrica di Vilnius. Questa statua, ora visibile al centro della città, era tanto popolare da essere citata nelle canzoni tradizionali. Da quando la centrale ha cessato di essere in funzione é stata avviata una campagna affinché fosse riconosciuta come patrimonio nazionale ed oggi rappresenta un´importante attrattiva per i visitatori del Museo dell´Energia e della Tecnologia. Come una delle economie europee con la crescita più rapida, la Lituania ha bisogno di un rifornimento affidabile di energia. Ma, come gli altri due stati baltici, risente degli scarsi collegamenti con il resto dell´Europa. Nonostante sia considerata un´"isola di energia" sono pochi i fornitori da cui puó acquistarla. Per le importazioni di gas é in larga misura dipendente dalla Russia, che ha alzato i prezzi. Nel 2012 la Lituania ha pagato il 15% in più rispetto alla media europea per il gas naturale. La Lituania si è posta come obiettivo il raggiungimento dell´indipendenza energetica entro il 2020 attraverso una serie di progetti, che un alto funzionario ha paragonato ai pezzi di una partita a scacchi con la Russia. Gli elementi più importanti della strategia lituana includono: creare una possibile nuova centrale nucleare, una centrale di gas naturale liquefatto, slegarsi dalla rete energetica dell´ex Unione Sovietica e stabilire un interconnessione energetica con l´Ue. Una centrale di gas naturale liquefatto sarà aperta a Klaipéda alla fine dell´anno, mentre i collegamenti con Polonia e Svezia sono in cantiere. Ad esempio la Lituania sostiene il Piano d´interconnessione del mercato energetico del Baltico nell´elettricità (Bemip) per incrementare le interconnessioni energetiche e sviluppare il mercato energetico nella regione del mar Baltico. "L´unione europea è un comun denominatore per tutti i Paesi baltici, e sta svolgendo un grande lavoro spingendo i governi a pensare agli interessi regionali e non solamente nazionali" ha affermato Reinis Aboltins, un esperto di energia del gruppo di lavoro Providus in Lettonia. Quando le linee elettriche con la Svezia e la Polonia saranno finite la Lituania potrà beneficiare di prezzi molto più bassi. Aboltins ha aggiunto che "le linee elettriche permettono di restare connessi. É come aggregarsi ad un´Unione europea dell´elettricità, attraverso mezzi fisici e reali". L´ue ha fatto pressione per anni per creare un´infrastruttura integrata dell´energia, che potrebbe promuovere la competitività, ridurre i prezzi ed essere dipendenti da pochi fornitori. La necessità di questo percorso é stata dimostrata nel 2009, nel periodo in cui la Russia interruppe il rifornimento di gas all´Ucraina a causa di fatture non pagate, privando del gas numerosi Paesi del sud-est dell´Europa. Quest´anno la Russia ha anche mostrato di essere pronta ad utilizzare il suo gas nel conflitto con l´Ucraina. La pensionata Darata Liukeciene, 75 anni, pensa che i recenti avvenimenti dovrebbero essere un segnale per l´intera Europa. "Spero che dopo quanto accaduto in Ucraina, l´Unione europea si attivi per fare qualcosa. Con nuovi collegamenti saremmo più al sicuro".  
   
   
UE: SNELLIRE E SEMPLIFICARE LE NORME PER APPARECCHI A GAS MIGLIORERÀ ULTERIORMENTE LA SICUREZZA  
 
Bruxelles, 13 maggio 2014 - Ieri la Commissione europea ha proposto di sostituire la direttiva apparecchi a gas che disciplina la sicurezza degli apparecchi a gas e di sicurezza, regolazione e controllo di dispositivi per regolamento direttamente applicabile. Ciò significa che i 28 pezzi della normativa nazionale di trasposizione della direttiva attuale saranno sostituiti da un unico atto legislativo, che sarà disponibile in tutte le lingue ufficiali dell´Ue. Esempi di apparecchi a gas sono cucine, stufe, radiatori, scaldabagni istantanei, luci a gas e caldaie per il riscaldamento. Di conseguenza, la legislazione copre una gamma molto ampia di prodotti comuni di consumo e commerciali da semplice attrezzatura da campeggio tipo di caldaie per riscaldamento blocchi di grandi edifici. Solo gli apparecchi a gas utilizzati nei processi industriali non sono coperti. La proposta introdurrà norme più coerenti che abbasserà i costi di conformità per le imprese, soprattutto per le piccole e medie imprese. Ciò comprende le responsabilità più chiare per i produttori, importatori e distributori che vendono prodotti. La sicurezza dei prodotti sarà migliorata attraverso una migliore tracciabilità che consentirà di rintracciare i prodotti difettosi o non sicuri. Le autorità saranno meglio attrezzati per fermare prodotti pericolosi importati da paesi terzi attraverso una maggiore sorveglianza del mercato nazionale. La proposta, pertanto, rendere la sicurezza del prodotto più efficace in tutta l´Ue. Commissario europeo Michel Barnier, in qualità commissario per l´industria e l´imprenditoria, ha dichiarato: "La proposta di aggiornare la direttiva apparecchi a gas è ancora un´altra iniziativa per semplificare la legislazione Ue prodotto con conseguente riduzione degli oneri amministrativi e dei costi Norme comuni per i prodotti industriali consentire ai produttori di avere. Maggiore certezza giuridica. Essi possono meglio organizzare i propri processi di produzione, migliorare la qualità e la sicurezza dei prodotti e investire in innovazione. Essa porterà ad un rafforzamento del mercato unico, aiutando le imprese a crescere ". Sicurezza gas sarà ulteriormente potenziata La sicurezza gas sarà ulteriormente rafforzata migliorando e chiarendo le esigenze di ogni apparecchio a gas deve soddisfare. Per esempio, al fine di aumentare la sicurezza intrinseca dei prodotti, il regolamento richiede che i produttori hanno sempre per evitare o ridurre i rischi invece di utilizzare solo gli avvisi solo. I requisiti di sicurezza ogni apparecchio deve soddisfare verranno aggiornati in modo da rispondere al progresso tecnologico per garantire la compatibilità con le nuove tecnologie innovative e crescente utilizzo di combustibili gassosi da fonti rinnovabili. I costi per le imprese saranno abbassati Norme più coerenti in tutti i settori merceologici saranno abbassare i costi di compliance per le imprese, soprattutto per le piccole e medie imprese ( Ip/11/1385 ). Le regole aggiornate saranno allineati tra i vari settori merceologici fine di evitare prescrizioni contrastanti o ridondanti per i prodotti disciplinati da più di un pezzo di legislazione e garantirà più facile accesso al mercato e un livello elevato di tutela della vita e della proprietà. Esse comporteranno: Responsabilità più chiare per produttori, importatori e distributori che vendono prodotti; Più garanzie per la sicurezza dei prodotti attraverso una migliore ne consenta la rintracciabilità rintracciare i prodotti difettosi o non sicuri e attraverso norme più chiare e una migliore supervisione degli organismi di valutazione della conformità; Migliorata nazionale di sorveglianza del mercato in quanto autorità sarà meglio attrezzata per fermare prodotti pericolosi importati da paesi terzi: Migliorata la chiarezza delle disposizioni, attraverso l´introduzione di definizioni per la terminologia specifica del settore usato riducendo la necessità di interpretazione facilitando così l´applicazione della normativa; Introduzione di contenuti armonizzati e modulo per la comunicazione delle condizioni di approvvigionamento del gas negli Stati membri che consentono la progettazione e costruzione di prodotti sicuri e performanti correttamente; e Chiarire il rapporto con le altre normativa di armonizzazione dell´Unione applicare agli apparecchi a gas. T iniziativa fa parte di uno sforzo generale per rendere la sicurezza del prodotto più efficace in tutta l´Ue, al fine di garantire maggiore coerenza e facilitare il rispetto delle norme in tutti i settori. Proposte simili sono stati recentemente adottati per altri dieci settori industriali ( Ip/14/111 , Ip/14/319 ). Ciò dovrebbe contribuire a superare i requisiti contrastanti o ridondanti per i prodotti disciplinati da più di un pezzo di legislazione  
   
   
ATTIVITÀ OFFSHORE: MISE E MARINA MILITARE INSIEME PER LA SALVAGUARDIA  
 
Roma, 12 maggio 2014 - È operativo l’Accordo di cooperazione siglato tra Ministero dello Sviluppo Economico e Marina Militare, per rafforzare la salvaguardia delle risorse nazionali e degli impianti di estrazione di idrocarburi a mare. La Marina Militare metterà a disposizione risorse umane e mezzi per la vigilanza sugli impianti con particolare riguardo alle aree marine lontane dalla costa e alle acque profonde, fornendo un importante supporto alle attività di controllo della Direzione Generale per le Risorse Minerarie ed Energetiche del Mise. La collaborazione prevede la condivisione delle informazioni e dei dati di rispettivo interesse, inclusi quelli disponibili presso l’Istituto Idrografico della Marina Militare. L’esecuzione congiunta delle attività regolate dall’Accordo, garantisce economia di spesa per entrambe le amministrazioni, che in questo modo mettono in campo le proprie risorse nel comune interesse del Paese. Le operazioni verranno coordinate nel pieno rispetto delle competenze di tutte le amministrazioni che si occupano della tutela e della sicurezza dei mari.  
   
   
LO “SPALMA INCENTIVI” ALLO STUDIO DEL GOVERNO AFFOSSEREBBE LA GREEN ECONOMY. ASSORINNOVABILI PORTERÀ LE SUE PROPOSTE AL MISE IN UN TAVOLO DI CONFRONTO AD HOC  
 
Milano, 13 maggio 2014 - Assorinnovabili, l’associazione che rappresenta oltre 500 imprese attive in Italia e all’estero nella produzione di energia rinnovabile per oltre 20.000 Mw installati, ha espresso totale contrarietà all’ipotesi di un provvedimento retroattivo e obbligatorio quale sarebbe lo “spalma incentivi”. La misura ipotizzata dal Mise, attraverso una variazione unilaterale dei contratti in essere tra Stato e imprese, andrebbe a ridurre ulteriormente e ingiustificatamente la profittabilità degli impianti fotovoltaici. Tale misura produrrebbe molti risultati disastrosi tra cui: il Governo avrà un pessimo ritorno d’immagine e di credibilità poiché verrebbero minati i principi dello stato di diritto e della Costituzione; il Governo avrà un’importante battuta d’arresto nel riposizionamento dell’Italia nell’Unione Europea, che in più occasioni si è espressa sulla necessità di evitare norme simili; gli investitori, che hanno fatto affidamento su contratti certi firmati con un’azienda dello Stato Italiano (Gse), congeleranno tutti i progetti di sviluppo in Italia e il piano infrastrutturale verrà boicottato; il sistema del credito avrà forti sofferenze e rallenterà la ripresa economica del Paese; la stragrande maggioranza degli operatori fallirà, con seri impatti occupazionali e gravi impatti anche sul sistema bancario; lo Stato perderà importanti entrate fiscali per un valore pari a oltre 600 milioni di euro. “Già solo l’intenzione del Governo – dichiara Agostino Re Rebaudengo, presidente di assoRinnovabili – sta provocando forti contraccolpi nel sistema creditizio che di fatto ha “congelato” i nuovi finanziamenti, paralizzando il settore con ripercussioni occupazionali ingenti per i circa 100.000 addetti del fotovoltaico, ma anche per le casse dello Stato, che potrebbero rinunciare a entrate fiscali per oltre 600 milioni di euro. A livello Paese, l’enorme impatto negativo vanificherebbe gli auspicati marginali benefici sulle Piccole e Medie Imprese (Pmi)”. “Peraltro – continua Re Rebaudengo – l’obiettivo del Governo di ridurre le bollette elettriche è già stato ottenuto proprio grazie alle fonti rinnovabili, che nell’ultimo anno e mezzo hanno fatto diminuire il prezzo dell’energia elettrica all’ingrosso da 70 a 45 €/Mwh per un risparmio complessivo compreso tra 7 e 8 miliardi di euro. Se le Pmi e i cittadini non hanno ancora ottenuto questi benefici non è certo responsabilità delle rinnovabili. Ricordo inoltre che il settore fotovoltaico è già stato penalizzato da interventi regolatori retroattivi che avranno un impatto di oltre 1 miliardo di Euro all’anno”. “Le rinnovabili rappresentano il presente e il futuro - conclude Agostino Re Rebaudengo - per la capacità di produrre vantaggi per il sistema economico, per l’obiettivo strategico di preservare l’indipendenza energetica del Paese e per la salvaguardia sempre più urgente dell’ambiente. Questo Governo a parole si dice favorevole alla green economy, ma alla prova dei fatti si sta dimostrando fortemente incoerente. Mi auguro che prima delle prossime elezioni europee venga espresso un orientamento chiaro e duraturo.” In un’ottica di dialogo costruttivo e responsabile, assoRinnovabili ha avviato con il Mise un tavolo di confronto in cui si stanno analizzando diverse soluzioni alternative che consentirebbero al Governo di perseguire il condivisibile obiettivo di ulteriore riduzione del costo finale dell’energia elettrica per le Pmi senza mettere in ginocchio il settore.  
   
   
IL MINISTRO GUIDI AL CONSIGLIO COMPETITIVITA’ DI ATENE: “DOBBIAMO AVVIARE IL RINASCIMENTO INDUSTRIALE DELL’EUROPA” IL RILANCIO DELLA MANIFATTURA, AL CENTRO DELLE PRIORITÀ STRATEGICHE DEL SEMESTRE DI PRESIDENZA ITALIANO.  
 
Roma, 13 maggio 2014 - Il Consiglio informale Competitività, tenutosi ieri ad Atene, ha segnato il passaggio di testimone con la Presidenza greca in materia di politica industriale e rilancio della competitività delle imprese manifatturiere europee . “Ad Atene – ha commentato il Ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi - ho sottolineato le priorità strategiche del Semestre di Presidenza italiano ormai alle porte: dobbiamo avviare un vero e proprio Rinascimento industriale, in grado di invertire la tendenza alla riduzione della quota del manifatturiero in Europa, scesa negli ultimi anni al 14 per cento del Pil continentale, e che ci è costata la scomparsa di interi settori produttivi e la perdita e di oltre 3 milioni di posti di lavoro. “L´italia – ha proseguito il Ministro Guidi –, insieme ai Paesi Ue "Amici dell´industria", si è posta l´obiettivo di riportare la manifattura al centro della politica europea: non chiederemo di abbassare il livello di avanguardia mondiale raggiunto dall´Ue nella tutela dell´ambiente, nella sicurezza sui luoghi di lavoro e nelle difesa delle sacrosante esigenze di tutela dei consumatori, ma chiediamo di sottoporre a un’attenta valutazione la sostenibilità industriale delle future decisioni, tenendo in considerazione anche i comportamenti dei nostri principali concorrenti extra-europei e gli scenari a breve termine sui mercati energetici. “Il Semestre italiano sarà caratterizzato da cambiamenti istituzionali che coinvolgeranno tutti gli organismi comunitari - ha concluso il Ministro Guidi. - Ciononostante, cercheremo di tracciare linee di azione che abbiano un concreto effetto operativo a breve termine: la completa realizzazione del Mercato Interno, il finanziamento delle Pmi, il sostegno alle industrie energivore, lo stimolo alla ricerca e alla diffusione delle ‘migliori esperienze’, per favorire l´occupazione, soprattutto quella giovanile. Vogliamo che accanto agli ambiziosi obiettivi che ci siamo posti in materia di energia-clima e di sostenibilità fiscale, sia dato adeguato risalto anche a quelli di rilancio industriale che, ricordiamolo, sono stati alla base dell´ideale di Europa e del Trattato di Roma del 1957”.  
   
   
RICERCA MISE-CENSIS SULLA CONTRAFFAZIONE A ROMA IL 74,6% DEI GIOVANI COMPRA MERCE FALSA  
 
Ricerca Mise-censis Sulla C Roma, 13 maggio 2014 – La grande maggioranza dei giovani romani (il 74,6%) acquista merce contraffatta. Al primo posto della classifica dei prodotti più venduti nel mercato romano del falso ci sono i capi d’abbigliamento (67,3%), seguiti da cd e dvd (48,3%), accessori come cinture, portafogli, borse (45,3%), scarpe (37,5%), occhiali da sole (31,6%), orologi e bigiotteria (20,1%), prodotti elettronici (20,1%), prodotti informatici (18,2%), profumi e cosmetici (16,1%). È quanto emerge da un’indagine realizzata dal Censis, su incarico della Direzione Generale Lotta alla Contraffazione-uibm del Ministero dello Sviluppo Economico, basata su un campione di giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni intervistati a Roma nei mercati di Porta Portese, Via Sannio e Villaggio Olimpico. I luoghi privilegiati per l’acquisto di merce fake sono la strada, con le sue bancarelle (indicata dall’81,2% dei giovani acquirenti), e i mercati (segnalati dal 48%). Altro luogo deputato all’acquisto di merce contraffatta è la spiaggia (32,7%). Il 22,8% trova prodotti falsi nei negozi. Solo il 16,6% dei giovani romani li compra su Internet. E il 7,5% persino all’interno di case private. L’acquisto è il risultato di una scelta intenzionale: solo l’11% era convinto di acquistare un prodotto autentico. Ed è guidato in primo luogo dalla volontà di risparmiare (69,6%), poi di possedere qualcosa di poco impegnativo (29,8%) o di cui si aveva effettivamente bisogno (28%). Comprare contraffatto dà soddisfazione anche perché permette di «punire» le griffe amate e desiderate, ma allo stesso tempo odiate a causa dei prezzi troppo elevati: è di questa opinione il 76,1% degli intervistati. Poco importa se la qualità del falso è inferiore rispetto a quella dell’originale: chi compra merce contraffatta sa a cosa va incontro, senza aspettarsi e pretendere troppo in termini di qualità, durata e riuscita complessiva del prodotto. È comunque pienamente (34,7%) o in parte soddisfatto (57,7%) di quello che ha acquistato. Certo, qualche accorgimento è necessario, soprattutto se si ha bisogno di articoli che potrebbero risultare dannosi per la salute, come un paio di occhiali da sole. In questo caso il 53,4% dei giovani romani dichiara che preferisce rimandare l’acquisto fino a quando avrà i soldi necessari per comprare quelli originali. Ma il 26,2% non si fa scrupoli e compra quelli falsi. L’acquisto di merce contraffatta è un atto socialmente accettato, che fanno tutti: la pensa così il 66,5% dei giovani romani. Anche quando c’è la percezione che la contraffazione è un reato, viene comunque considerato un illecito di lieve entità, che non merita una particolare attenzione da parte delle forze dell’ordine (lo crede il 63,9% degli intervistati). Non c’è quindi piena consapevolezza delle implicazioni negative per l’economia e il fisco, per la società e la salute, per il lavoro e la sicurezza personale. Questo non significa che non ci sia un certo imbarazzo nell’indossare o possedere una copia illegale. Per il 40,9% dei giovani non dipende però dal fatto di compiere un illecito, ma dal rischio di fare brutte figure nel caso qualcuno si accorgesse del bluff. I temi in grado di colpire maggiormente l’attenzione e la sensibilità dei più giovani in vista di future campagne di informazione anticontraffazione sono: lo sfruttamento della manodopera e la negazione dei più elementari diritti dei venditori (per il 35,2%), e l’implicazione della criminalità organizzata nel processo di produzione, distribuzione e vendita di merce contraffatta (32,8%). Si tratta di lati oscuri del fenomeno che farebbero aumentare il livello di allarme sociale, collegando la contraffazione con reati percepiti come ben più gravi e pericolosi come il contrabbando, il traffico di droga, la tratta di esseri umani. “La pericolosità sociale della contraffazione è dato ormai acclarato – dichiara il Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi – e la ricerca realizzata dal mio Ministero, con la collaborazione del Censis, fornisce ulteriore dati scientifici a supporto in tal senso. A fronte di un comportamento dei consumatori, soprattutto giovani, che sembra sempre più orientato a non considerare l’acquisto come un atto responsabile, anch’esso incluso nei propri doveri di cittadinanza, la risposta delle istituzioni non può che essere anzitutto incentrata sull’informazione qualificata, prima che sulla repressione. In tal senso la presentazione dello studio a Napoli, con il supporto del Comune e con il coinvolgimento attivo delle scuole superiori della città, rappresenta il simbolo di tale impegno a fianco dei cittadini di domani, per un consumo consapevole e responsabile, e soprattutto per la legalità.”
 
   
   
VERTENZA ELECTROLUX: IL MINISTRO INCONTRA I VERTICI DELL’AZIENDA E DEI SINDACATI METALMECCANICI GUIDI: “OGNUNO STA FACENDO LA SUA PARTE: UN SEGNALE IMPORTANTE PER RILANCIARE L’INDUSTRIA IN ITALIA”. SCIOLTI ALCUNI NODI CRUCIALI A TARDA SERA, LA TRATTIVA PROSEGUE DOMANI: MERCOLEDÌ IL TAVOLO GENERALE AL MINISTERO, GIOVEDÌ LA PRESENTAZIONE A PALAZZO CHIGI.  
 
Roma, 13 maggio 2014 - Il Ministro Federica Guidi ha incontrato nella serata di ieri a Roma, presso la sede del dicastero di via Veneto, i vertici dell’azienda, i segretari generali dei metalmeccanici Maurizio Landini (Fiom-cgil), Giuseppe Farina (Fim-cisl), Rocco Palombella (Uilm-uil) per fare il punto sulla vertenza Electrolux. All’incontro ha preso parte anche il Vice Ministro Claudio De Vincenti e il Sottosegretario al Lavoro Teresa Bellanova. In tarda serata, è stato sottoscritto un verbale di accordo su alcuni nodi cruciali rimasti insoluti che permetterà alle parti di riprendere domani la trattativa con la prospettiva di arrivare a una conclusione positiva della vertenza. “Nella vicenda Electrolux, ognuno sta facendo bene la sua parte- ha detto il Ministro Guidi al termine dell’incontro -. Il Governo e le Regioni, attraverso la decontribuzione e il finanziamento agevolato alla ricerca; l’azienda, con un piano di investimenti consistente e l’impegno a ridurre al minimo l’impatto occupazionale; i sindacati e i lavoratori accettando contratti di solidarietà e flessibilità. Una volta completato in ogni suo aspetto l’accordo tra le parti, ci ritroveremo mercoledì prossimo al Tavolo generale presso il Ministero, con la partecipazione dei Presidenti delle Regioni, per la ratifica dell’intesa complessiva che giovedì verrà presentata al primo ministro Matteo Renzi a Palazzo Chigi. Sarà un segnale importante della capacità del sistema Italia di salvaguardare e rilanciare l’industria manifatturiera, il vero motore per la crescita e l’occupazione”.  
   
   
PRESIDENTE LOMBARDIA: INNOVAZIONE PER RILANCIO ECONOMIA  
 
Milano, 13 maggio 2014 - "L´innovazione costituisce una modalità reale e concreta per rilanciare l´economia del territorio lombardo. Obiettivo principale della ´Settimana dell´Innovazione´ è di fornire alle imprese lombarde prospettive di crescita e occasioni di visibilità internazionale". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, in relazione alla prima ´Settimana dell´innovazione´, presentata a Palazzo Lombardia. L´evento, promosso dalla Regione e dedicato alle imprese e alle Start up, sarà articolato in diversi momenti di approfondimento e confronto, che si svolgeranno da domani, martedì 13, a venerdì 16 maggio. La ´Settimana dell´Innovazione´ sarà aperta a imprese, aspiranti imprenditori, investitori italiani ed esteri, incubatori e acceleratori e a tutti i soggetti direttamente o indirettamente interessati. L´impegno Di Palazzo Lombardia - Il sostegno all´innovazione e alla ricerca, ha ricordato il governatore, "è una delle priorità dell´azione della Regione Lombardia. La Giunta regionale, già nel primo anno di attività, ha assunto iniziative significative su questo fronte. La più importante delle quali è senz´altro il Programma integrato di interventi a favore della creazione di impresa ´Start-up e Re-start´, i cui criteri operativi sono stati approvati con delibera di Giunta l´11 ottobre 2013". Dati Incoraggianti - All´inizio della scorsa settimana è stato presentato, a Milano, uno studio di Unioncamere Lombardia sullo stato dell´economia industriale e artigiana in Lombardia nel primo trimestre del 2014. Dai dati pubblicati emerge che si può parlare di (timida) ripresa. Il primo trimestre 2014 fa segnare, infatti, una crescita della produzione dell´1,7 per cento rispetto al primo trimestre 2013 (variazione tendenziale) e una crescita 0,6 per cento rispetto all´ultimo trimestre 2013 (variazione congiunturale). La variazione congiunturale mostra il segno "+" per il quarto trimestre consecutivo. Bene Numeri Sul Fatturato - Anche i dati sul fatturato fanno ben sperare: il primo trimestre 2014 fa segnare una crescita del 3,7 per cento rispetto al primo trimestre 2013 (variazione tendenziale) e una crescita dello 0,9 per cento rispetto all´ultimo trimestre 2013 (variazione congiunturale). Anche in questo caso, la variazione congiunturale mostra il segno "+" per il quarto trimestre consecutivo. Nostri Cluster Eccellenza Mondiale - L´innovazione, ha osservato il presidente lombardo, "è un elemento fondamentale anche nella capacità di aggregarsi, rappresentando un valore aggiunto per lo sviluppo delle economie del territorio". "I cluster italiani - ha aggiunto - rappresentano punte di eccellenza a livello mondiale per la tecnologia e la qualità dei loro prodotti. Ed è per questo che Regione Lombardia mira al rafforzamento di collaborazioni con partner stranieri anche nell´ottica del perseguimento di obiettivi europei (Horizon 2020)".  
   
   
IMPRESE, ASSESSORE LOMBARDIA: AL VIA LA ´SETTIMANA DELL´INNOVAZIONE´  
 
Milano, 13 maggio 2014 - Da martedì 13 a venerdì 16 maggio Palazzo Lombardia ospiterà la prima ´Settimana dell´Innovazione´. L´evento, promosso da Regione Lombardia e dedicato alle imprese e alle Start up, sarà articolato in diversi momenti di approfondimento e confronto. Il 13 e 14 maggio, si terrà ´U-start Conference´, un meeting che vedrà la presenza di circa 1000 ospiti tra investitori istituzionali e Start up provenienti da tutto il mondo. Il 15 e 16 maggio ci saranno due importanti eventi dedicati alla ricerca e innovazione agroalimentare (´Il Sistema cluster nazionale e regionale per la ricerca e l´innovazione agroalimentare´) e all´artigianato (´Il futuro è nel lavoro artigiano´). Innovazione Chiave Per Crescere - L´iniziativa è stata presentata oggi in una conferenza stampa dall´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione, insieme ai protagonisti dei diversi appuntamenti: il Ceo di U-start, il presidente di Confartigianato Lombardia e il chairperson del Comitato di Coordinamento del Cluster di Alta Tecnologia Agrifood Lombardia Cat.al. "Si tratta - ha detto l´assessore - di un momento particolarmente importante per Regione Lombardia. Abbiamo voluto creare da quest´anno la prima ´Settimana dell´Innovazione´, convinti come siamo che innovazione e ricerca siano attività prioritarie e imprescindibili per il rilancio dell´economia". "Sarà una settimana densa di eventi - ha aggiunto l´assessore - attraverso cui Regione Lombardia vuole coinvolgere tutti i mondi legati all´innovazione: è questo l´unico modo per garantire risposte efficaci". Crisi Occasione Di Cambiamento - "Crisi, dal greco, significa ´cambiamento´ - ha aggiunto - e questo momento è decisivo, perché ci permette di fornire soluzioni vincenti. Noi crediamo in una innovazione che parta dal basso, raccogliendo le domande dal territorio, dai giovani e da chi è considerato ´piccolo´, cioè l´artigianato. L´innovazione è la modalità concreta per rilanciare lo sviluppo". U-start Conference - E´ un evento internazionale annuale organizzato a Milano, dall´Associazione Bloom, in collaborazione con U-start, con l´obiettivo di mettere in contatto investitori e imprenditori di diversi ecosistemi, per creare il così detto, U-start Entrepreneurs global network. Su questo evento, l´assessore ha sottolineato in particolare il fatto che ci siano "giovani che si mettono a disposizione nei vari distretti del mondo, si confrontano e fanno da facilitatori per le imprese che vogliono ripartire e rilanciarsi". Altro elemento importante dell´evento, "il confronto serrato che ci sarà per l´intera giornata di mercoledì, con attori da tutto il mondo. Sarà un momento fondamentale di interlocuzione per le nostre realtà". Agroalimentare - Nella giornata di mercoledì si svolgerà l´evento ´Il Sistema cluster nazionale e regionale per la ricerca e l´innovazione agroalimentare´. L´iniziativa, promossa dal Cluster Agrofood Nazionale Cl.an in collaborazione con il Cluster Alta Tecnologia Agroalimentare Lombardia Cat.al e Regione Lombardia, "rappresenterà - ha precisato l´assessore - un momento di confronto costruttivo sulle prospettive della ricerca e dell´innovazione nel settore agroalimentare in Lombardia, in Italia e nel panorama europeo". Tra le tematiche che saranno affrontate, le opportunità offerte ai cluster dalla nuova programmazione europea, in particolare in Horizon 2020. Artigianato - Obiettivo prioritario dell´incontro in programma venerdì su ´Il futuro è nel lavoro artigiano´ è quello di "stimolare il confronto sul tema dell´innovazione nell´ambito dell´artigianato, anche alla luce dei progressi tecnologici in atto". "Anche gli artigiani - ha concluso l´assessore - possono e devono fare ricerca e innovazione, mettendo a patrimonio comune la propria creatività".  
   
   
FVG, INDUSTRIA: TRA DUE SETTIMANE PRONTO IL PIANO DI SVILUPPO REGIONALE  
 
Udine, 13 maggio 2014 - La Regione sta lavorando al Piano di sviluppo regionale delle politiche industriali che sarà pronto in queste settimane. Lo ha confermato la presidente della Regione Debora Serracchiani concludendo il convegno "La politica industriale del Friuli Venezia Giulia e il ruolo dei Consorzi industriali", organizzato dal Consorzio per lo sviluppo industriale del Friuli Centrale e ospitato nella sede della Camera di commercio di Udine. Il Piano, che oltre ad effettuare una mappatura accurata ed un´analisi della situazione contingente delle crisi indicherà anche le riforme da effettuare nel settore, sarà esaminato dalla Giunta entro due settimane e comincerà il percorso della concertazione per approdare a giugno in Commissione consiliare. Il Piano ha realizzato una mappatura di tutti i Consorzi e delle opere loro affidate in delegazione intersoggettiva. Per essi la Regione sta ragionando in un´ottica di ridefinizione delle funzioni e delle competenze. In merito al loro futuro, la presidente ha indicato la necessità di trovare nuove vocazioni - industriali, sociali, gestionali - laddove essi si occupino ormai solo di infrastrutture già realizzate o coordinino aree industriali dove la loro costruzione non sia più strategica. Al convegno, introdotto dal presidente della Cciaa di Udine Giovanni Da Pozzo e dal presidente del Consorzio Ziu Renzo Marinig, è stata l´assessore regionale alle Infrastrutture Maria Grazia Santoro a ricordare le azioni concrete che la Regione ha messo in campo per risolvere le necessitá contingenti dei Consorzi industriali: la realizzazione dello scalo ferroviario nella Ziu, l´attuazione degli interventi previsti dai patti territoriali nel consorzio Aussa Corno (18 milioni di euro), l´avvio della banda larga. Al convegno è intervenuto anche il presidente e amministratore delegato del Gruppo Danieli, Gianpietro Benedetti, illustrando i prossimi investimenti (350 milioni di euro) che riguarderanno lo stabilimento della Abs di Cargnacco. Benedetti ha fatto presenti le principali necessità infrastrutturali legate al potenziamento degli impianti che producono acciai speciali: solo per citare il settore dei trasporti, la movimentazione di materiale in arrivo raggiungerà quota 1,5 mtpy (tonnellate metriche all´anno) e sarà altrettanto quello in partenza.  
   
   
INVESTIMENTI ESTERI: "REPUTAZIONE" DELLA TOSCANA AL TOP  
 
Firenze, 13 maggio 2014 - Fondi d´investimento e aziende toscane si sono incontrati a Firenze. E´ l´Investors Day, che si è svolto ieri al Palazzo dei Congressi. Non si tratta di un convegno, ma di un incontro di lavoro molto concreto: un´opportunità offerta ad almeno trenta imprese eccellenti toscane (quelle con un fatturato sopra 150 milioni e a 43 fondi di investimento, un utile lordo del 15% e un indebitamento inferiore a 30 milioni), di incontrarsi con i più importanti fondi d´investimento internazionali (dalla Roschild al Black Rock) chiamati a Firenze dalla Kon Group, che ha proprio qui da noi un suo ufficio dedicato. La Toscana è una regione in controtendenza, ha spiegato il presidente della Toscana. Mentre in Italia nel 2012 gli investimenti esteri hanno subito un tracollo del 71% ( a livello mondiale – dati Eurispes – sono calati del 18%), in Toscana dal 2010 al 2013 sono aumentati di 400 milioni all´anno, toccando la cifra di 1,2 miliardi di investimenti esteri da parte di 29 grandi imprese provenienti da 9 Paesi diversi. Perché investire in Toscana? Quali vantaggi per le multinazionali? Da qui è partito l´intervento del presidente della Regione sollecitato dal giornalista Sandro Rossi, che ha coordinato la tavola rotonda. Il presidente ha risposto raccontando l´attività svolta della Regione nel settore. Negli ultimi anni, ha detto, la Regione ha attivato un sistema di relazioni con le multinazionali: da ottobre 2010 è stato aperto per la prima volta un settore per l´attrazione degli investimenti presso la presidenza, sia a supporto delle 500 multinazionali (420 straniere) già presenti sia per nuovi investitori. Oggi iniziamo a raccogliere i primi frutti: non sono avvenute delocalizzazioni significative e su 80 richieste di assistenza dal 2011 al 2013, da 9 paesi diversi, 29 hanno poi portato ad investimenti per un totale di €1,2 miliardi, 1.031 nuovi posti di lavoro e 1.592 consolidati. Un dato positivo e in crescita. Per il futuro sono previsti nuovi strumenti, tra cui protocolli di insediamento con incentivi per investimenti esteri a fronte di impegni in innovazione, attività e posti di lavoro per almeno 5 anni, e operazioni di politica industriale in diversi settori: energia, trasporti, scienze della vita e da ultimo il rilancio siderurgico. La Toscana oggi è in grado di proporre soluzioni personalizzate e continuative per gli investitori, e queste sono anche le ragioni per cui la Toscana ha ricevuto di recente un premio da parte delle rivista Fdi del Financial Times per la migliore strategia di promozione degli investimenti esteri tra le regioni del sud-Europa. Al buon "intenditore-investitore" la Toscana è in grado di fare buone proposte. Spesso i manager delle multinazionali sottolineano infatti la qualità della ricerca locale, le competenze e l´affidabilità della forza lavoro, un buon grado di coesione sociale e di collaborazione inter-istituzionale. E´ stato sufficiente aprire anche alle grandi imprese i bandi per la ricerca 2011-13 con 140 milioni di fondi europei per assistere ad un nuovo protagonismo nello sviluppo di filiere di innovazione con investimenti finali pari a 490 milioni. In sostanza, ha concluso il presidente, la Toscana si sta costruendo una sua "reputazione" dimostrando la capacità di affrontare la complessità che ogni investimento estero comporta.  
   
   
ARTIGIANATO: OK DALLA GIUNTA AL NUOVO TESTO UNICO. ECCO COSA PREVEDE IL LAZIO SEMPLIFICA LE PROCEDURE, ABOLISCE LE SPESE INUTILI E INVESTE IN NUOVI SERVIZI A DISPOSIZIONE DELLE IMPRESE ARTIGIANALI MIGLIORI DEL TERRITORIO.  
 
Roma, 12 maggio 2014 - La Giunta della Regione approva il nuovo Testo Unico sull’artigianato. L’obiettivo è semplificare innovare e sostenere in modo concreto le imprese migliori del territorio. “Nel nuovo Testo Unico sull’artigianato - ha affermato il Presidente Nicola Zingaretti - c’è un fondo regionale per l’artigianato di 12 milioni, c’è meno burocrazia e ci sono più servizi”. “Abbiamo tagliato le spese inutili come commissioni burocratiche e risparmiamo 2 milioni di euro che daremo tutti agli artigiani e al mondo del lavoro. Vogliamo che gli artigiani si sentano meno soli”. Nel Lazio ci sono circa 100mila imprese artigiane, che pur avendo un enorme potenziale, stanno vivendo una situazione difficile. Con la trasparenza e la semplificazione sono gli strumenti si possono sostenere queste realtà imprenditoriali e combattere la corruzione. Che cosa prevede il nuovo testo unico? Agevolazioni tariffarie per ristrutturare gli immobili, acquistare macchinari e attrezzature, adeguare i locali e metterli in sicurezza. Iniziative promozionali per conquistare nuovi mercati. Attraverso l’innovazione anche una piccola impresa può arrivare all’estero e resistere nonostante il periodo economico difficile. Botteghe scuola. Viene riconosciuta la figura del Maestro artigiano capace di trasmettere ai più giovani conoscenze e antichi mestieri. Entrano a pieno diritto nel mondo della formazione, per tramandare le loro capacità e aumentare il ricambio generazionale. Nuove occupazioni. In caso di particolari esigenze di produzione, per tre mesi all’anno l’azienda può superare i limiti al numero dei dipendenti stabilito. Meno burocrazia. L’iter amministrativo per avviare l’attività diventa più breve, perché l’scrizione all’Inps, all’Inail e all’Agenzia delle entrate, ad esempio, avviene in modo automatico. Risparmi per due milioni di euro all’anno, grazie all’abolizione delle commissioni provinciali e dell’osservatorio dell’Artigianato. Inoltre, è previsto un Fondo speciale di 12 milioni di euro per far nascere nuove imprese e rafforzare quelle in attività. “L´artigianato – ha concluso Zingaretti – è patrimonio della cultura italiana. È la capacità di produrre con lavoro non delocalizzato, quindi si fa qui e crea ricchezza e lavoro qui. Nel mondo è cresciuta la domanda di prodotti di qualità, ed è cresciuta la domanda di questo tipo di prodotto del made in Italy”. Infine, ha sottolineato Guido Fabiani, assessore alle Attività Produttive: "Non tutti i sistemi economici possono vantare la presenza di una comunità artigiana che è frutto della storia, che ha millenni alle spalle, ma che si è trasformata ed è presente e attiva con competenze, passione, rispetto delle tradizioni e peculiarità territoriali - ha detto Fabiani - Il mondo dell´artigianato è una ricchezza del sistema produttivo e sociale del Lazio. Noi vogliamo metterlo a valore, vogliamo che si affermi sul piano interno ed internazionale e perciò investiamo e semplifichiamo".  
   
   
AST:RIUNIONE IN REGIONE UMBRIA, SARÀ RICHIESTO INCONTRO CON PRESIDENTE DEL CONSIGLIO  
 
 Perugia, 13 maggio 2014 – Sarà richiesto al più presto un incontro urgente al Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, sul futuro delle acciaierie di Terni, prima della presentazione da parte di Thyssen Krupp del piano industriale, al fine di scongiurare qualsiasi ipotesi di ridimensionamento del ruolo strategico nazionale ed internazionale di Ast nel settore della produzione degli acciai, a vantaggio di altre realtà produttive europee e mondiali. E´ quanto emerso al termine dell´incontro svoltosi questa mattina a Perugia, a Palazzo Donini, cui hanno partecipato i vertici istituzionali di Regione Umbria, Provincia e Comune di Terni, ed i rappresentanti delle organizzazioni sindacali confederali e di categoria e i coordinatori delle Rsu delle aziende del gruppo Ast. E´ stato sottolineato nel corso dell´incontro come a tre mesi dalla chiusura definitiva della riacquisizione di Ast da Outokumpu realizzata da Thyssen Krupp lo scorso mese di novembre e ad oggi definitivamente confermata sia necessaria l´apertura di un confronto formale – prima che la multinazionale tedesca presenti ufficialmente il nuovo piano industriale - su questioni decisive per il futuro del polo siderurgico ternano. In primo luogo occorre chiarezza sulla struttura dell´operazione rispetto agli obiettivi di Thyssen Krupp con riferimento ad un settore strategico per il sistema produttivo regionale e nazionale. E´ necessaria altresì la formalizzazione da parte di Thyssen Krupp dei contenuti del piano industriale per Ast rispetto a cui la gestione dell´azienda in questi mesi di transizione non può essere solo quella ordinaria. Deve essere altresì considerato come essenziale il mantenimento e la valorizzazione dell´attuale perimetro industriale in termini di attenta valutazione degli impatti occupazionali del piano industriale che sarà proposto da Thyssen Krupp, oltre che il mantenimento degli attuali volumi produttivi e del programma di investimenti. Questo attraverso una costante attività di informazione e verifica dei punti essenziali della strategia di rilancio di Ast su cui Tk si è impegnata anche con il Governo italiano attraverso un potenziamento commerciale, investimenti e ristrutturazione organizzativa. Di particolare importanza la questione relativa agli interventi infrastrutturali fondamentali per la competitività delle acciaierie di Terni, e anche di tutto il sistema industriale dell´area, per i quali Governo e Parlamento devono assicurare le necessarie risorse al fine di proseguire nella realizzazione di alcune opere pubbliche e di viabilità già programmate o parzialmente realizzate, a partire dal completamento della Orte-civitavecchia. Si apre ora per la Regione, le Istituzioni locali ed i sindacati dei lavoratori una nuova fase di confronto con Thyssen Krupp rispetto ai contenuti del piano industriale che la multinazionale si è impegnata a presentare in esito alle decisioni della Commissione Europea. Un piano che per quanto ci riguarda dovrà prevedere un impegno forte e visibile dell´azienda rispetto agli investimenti ed al potenziale competitivo in termini di sviluppo dei mercati di sbocco delle produzioni ternane, nonché la prospettiva concreta della tenuta dei livelli occupazionali in una logica di valorizzazione di uno degli "assets" strategici del sistema produttivo regionale e del sistema paese. A tal fine è stato anche sottolineato come sia altrettanto necessario che l´attuale proprietà sia vincolata al rispetto delle raccomandazioni che la Commissione Europea aveva formalmente comunicato a Outokumpu nella fase di ricerca dell´acquirente del sito produttivo di Terni. Infine è stato sottolineato l´impegno della Regione e delle Istituzioni locali per quanto riguarda il costante monitoraggio delle emissioni in atmosfera e della salvaguardia delle condizioni ambientali del territorio.  
   
   
AGENZIA DELLE ENTRATE E COMUNE DI MILANO INCONTRANO I CITTADINI PER IL 730  
 
Milano, 13 maggio 2014 - Agenzia delle Entrate e Comune di Milano insieme per incontrare i cittadini e dare informazioni utili alla compilazione dei redditi. Nelle nove sedi dei consigli di zona della città di Milano i funzionari degli Uffici dell’Agenzia saranno disponibili per rispondere alle domande dei contribuenti, chiarire le novità della dichiarazione e aiutarli a comprendere le norme fiscali. L’iniziativa è stata promossa dalla Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate in collaborazione con il Comune di Milano. Il fine è illustrare ai cittadini tutte le nuove opportunità previste dalla normativa, consentendo loro di usufruire delle varie agevolazioni recentemente introdotte. Si comincia giovedì 15 maggio, nel pomeriggio dalle 17 alle 19 nella sala Consiliare di via A. Da Baggio 55, presso il consiglio di zona 7, e nella sala della zona 9 in via Guerzoni 38. Poi si continuerà fino al 28 maggio toccando tutte le altre zone sempre negli stessi orari. Di seguito gli appuntamenti programmati:
Zona Sede Giorno Orario
1 Cam Ponte delle Gabelle Via San Marco, 45 martedì 27 maggio 2014 dalle 17,00 alle 19,00
2 Consiglio di Zona 2 - Sala Consiliare Viale Zara, 100 venerdì 16 maggio 2014 venerdì 23 maggio 2014 dalle 17,00 alle 19,00 dalle 17,00 alle 19,00
3 Auditorium Via Valvassori Peroni, 56 lunedì 19 maggio 2014 dalle 17,00 alle 18,30
4 Consiglio di Zona 4 - Sala Consiliare Via Oglio, 18 mercoledì 21 maggio 2014 venerdì 23 maggio 2014 dalle 17,00 alle 19,00
5 Consiglio di Zona 5 - Sala Consiliare Viale Tibaldi, 41 venerdì 16 maggio 2014 dalle 17,00 alle 19,00
6 Consiglio di Zona 6 - Sala Consiliare Viale Legione Romane, 54 giovedì 22 maggio 2014 dalle 17,30 alle 19,00
7 Consiglio di Zona 7 - Sala Consiliare via A. Da Baggio, 55 giovedì 15 maggio 2014 martedì 27 maggio 2014 mercoledì 28 maggio 2014 dalle 17,00 alle 19,00 dalle 17,00 alle 19,00 dalle 17,00 alle 19,00
8 Cam - Via Lampugnano, 145 martedì 20 maggio 2014 dalle 17,00 alle 19,00
9 Consiglio di Zona 9 - Sala Consiliare Via Guerzoni ,38 giovedì 15 maggio 2014 giovedì 22 maggio 2014 dalle 17,00 e le 19,00