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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 09 Dicembre 2014
TIRRENO POWER, REGIONE LIGURIA HA ESPRESSO IL SUO DISSENSO SULL’IMPOSTAZIONE DEL GRUPPO ISTRUTTORE  
 
Genova, 9 Dicembre 2014 - Si è svolta giovedì 4 dicembre, a Roma la terza seduta della conferenza dei servizi per valutare le condizioni per il rilascio dell´Aia, l´autorizzazione integrata ambientale per poter consentire a Tirreno Power di effettuare tutti gli adempimenti per il riavvio dell´attività. La conferenza ha approvato a maggioranza le indicazioni del gruppo istruttore, costituito dal Ministero della Salute, dell´Ambiente, dai Comuni interessati e dalla Provincia di Savona per la realizzazione dei lavori per il contenimento delle emissioni in un´unica fase, contestuali cioè al riavvio dell´attività. Su questa impostazione la Regione Liguria ha espresso il suo dissenso in quanto favorevole invece alle due fasi comprendenti il riavvio dell´attività, con valori dentro il quadro normativo e successivamente l´adeguamento a limiti più bassi. "Abbiamo ribadito – spiega l´assessore regionale allo sviluppo economico Renzo Guccinelli – le nostre perplessità e preoccupazioni sull´impostazione data dal gruppo istruttore. Anche perché dal punto di vista sanitario non si riescono ad avere elementi completi. Soprattutto a fronte delle ultime posizioni espresse dalla Asl 2 Savonese e dal Ministero della salute sarebbe stato utile una sospensione della procedura dell´Aia per acquisire tutte le certezze necessarie". A questo punto la palla passa all´azienda che dovrà decidere se adeguarsi, realizzando tutti gli interventi necessari e richiesti e successivamente riaprire, oppure no.  
   
   
BOLZANO: RILEVAMENTO DEL CONSUMO DI ENERGIA, TERMINE PROROGATO SINO A FINE 2016  
 
Bolzano, 9 dicembre 2014 - Gli edifici con più di quattro utenze costruiti prima del 30 giugno 2000 e dotati di impianto centralizzato di riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria, devono essere dotati degli specifici sistemi di rilevamento individuale del fabbisogno energetico. Il termine per l´installazione è stato prorogato a fine 2016. Inizialmente, il termine per installare il sistema di rilevamento, come ad esempio il classico ripartitore di calore da applicare ai termosifoni, scadeva all´inizio del prossimo anno, ma la Giunta provinciale, su proposta dell´assessore Richard Theiner, ha deciso di concedere una proroga sino al 31 dicembre del 2016. In questo modo, dunque, verrà concesso a tutti i condomini il tempo necessario ad adeguarsi alle nuove normative in materia. In ogni caso, e al di là della tempistica, il rilevamento e la contabilizzazione del consumo effettivo e del fabbisogno di energia offrono un notevole potenziale di risparmio. "Introducendo il principio del consumo - sottolinea l´assessore Theiner - chi consuma più energia è chiamato a pagare di più. In questo modo si agevola la riduzione dei consumi offrendo a ogni nucleo familiare la possibilità di regolare il fabbisogno adeguandolo alle proprie esigenze in un´ottica di risparmio finanziario". Oltre alla proroga del termine per l´installazione dei sistemi di rilevamento nei condomini con più di quattro utenze costruiti prima del 30 giugno 2000, la Giunta provinciale ha anche approvato lo spostamento in avanti della data ultima entro la quale presentare domanda di contributo. Le richieste vanno presentate entro il 30 settembre 2015, e consentono di ricevere un sostegno pari al 30% delle spese sostenute. Tutte le informazioni relative ai sistemi di rilevamento del consumo di energie e ai contributi per l´installazione sono a disposizione sulla Rete Civica all´indirizzo www.Provincia.bz.it/agenzia-ambiente/energia/rilevamento-consumo-effettivo-fabbisogno-energetico.asp  
   
   
BOLZANO: CENTRALE DI SAN FLORIANO, OK AGLI ANTICIPI SUI FONDI AMBIENTALI AI COMUNI  
 
Bolzano, 9 dicembre 2014 - Per consentire ai Comuni di Egna, Salorno e Anterivo di portare avanti gli investimenti previsti in materia di ambiente e tutela del paesaggio, la Giunta provinciale ha deciso di dare il via libera alla liquidazione degli anticipi per la Centrale di San Floriano. Si tratta di 2,5 milioni di fondi ambientali relativi al periodo 2011-2013. La materia è stata recentemente oggetto di un accordo tra la Provincia di Bolzano e la società Sf Energy Srl, sottoscritto dall´assessore Richard Theiner e dal presidente di Sf Energy, Wolfram Sparber. L´intesa prevede appunto lo sblocco degli investimenti ambientali relativi al periodo 2011-2013 della Centrale di San Floriano, situata al confine tra Alto Adige e Trentino, per la quale erano sorti dei problemi riguardanti la distribuzione dei fondi di compensazione. Nel corso dell´ultima seduta di martedì 2 dicembre, la Giunta provinciale ha dato il via libera all´anticipo dei fondi, per un totale di 2,5 milioni di euro: i due terzi, pari a 1,7 milioni, saranno versati da Sf Energy ai Comuni di Egna, Salorno e Anterivo, i restanti 800mila euro andranno alla Provincia. L´esecutivo, inoltre, ha anche dato parere positivo alle misure previste, per quanto riguarda gli investimenti ambientali, nell´ambito dell´accordo fra la Provincia e i Comuni stessi.  
   
   
NASCE L’ALBERGO SOCIALE DIFFUSO GRAZIE AI CONTRIBUTI SARANNO RECUPERATI 35 ALLOGGI POPOLARI SOTTOSOGLIA E DESTINATI A RESIDENZA TEMPORANEA  
 
Milano, 9 dicembre 2014 – Comune di Milano e Fondazione Cariplo hanno firmato il 5 dicembre il Protocollo d’ intesa che dà avvio all’“Albergo sociale diffuso”. Al progetto partecipano Abitare Sociale Metropolitano che ne assumerà la gestione e Fondazione Housing Sociale che ha sviluppato lo studio di fattibilità e realizzerà il progetto esecutivo dei lavori di ristrutturazione. L’accordo apre il percorso di recupero di 35 alloggi “sottosoglia” (cioè inferiori ai 28,8 mq di superficie) di proprietà comunale nei quartieri Isola - Garibaldi, Niguarda e Quarto Oggiaro che saranno riqualificati grazie ad un finanziamento di 785.000 euro, 400.000 euro attraverso un contributo di Fondazione Cariplo e la parte restante investiti da Abitare Sociale Metropolitano. Gli alloggi rimessi a nuovo e arredati saranno assegnati temporaneamente, fino ad un massimo di 18 mesi, a persone in stato di necessità abitativa. Per tutte queste persone l’emergenza abitativa sopraggiunge a seguito della perdita del lavoro, di uno sfratto, di una separazione familiare o della fine di una coabitazione. Insieme all’alloggio i beneficiari saranno coinvolti in un percorso di accompagnamento all’autonomia effettuato dal gestore Abitare Sociale Metropolitano con il sostegno degli assistenti sociali. È prevista la possibilità che gli assegnatari, proporzionalmente alla propria condizione economica, contribuiscano al costo del servizio. I primi alloggi saranno utilizzabili nella seconda metà del 2015. Il progetto sociale è curato dal Comune di Milano attraverso i propri Servizi e, d’intesa con Fondazione Cariplo e Fondazione Housing Sociale, dall’impresa sociale Abitare sociale metropolitano che comprende alcuni tra i principali operatori del non profit milanese: Consorzio Farsi Prossimo, Consorzio Sistema Imprese Sociali, Cooperativa Sociale La Strada e Cooperativa Sociale Chico Mendes. Il Protocollo d’intesa è stato firmato questa mattina a Palazzo Marino dall’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino, dall’assessore alla Casa e Demanio, Daniela Benelli, dal presidente di Fondazione Cariplo, Giuseppe Guzzetti e dal consigliere delegato di Fondazione Housing Sociale, Marco Gerevini. Il Protocollo durerà 15 anni con la possibilità di essere rinnovato con l’accordo delle parti “Con l’Albergo sociale diffuso – spiega l’assessore alle Politiche sociali e Cultura della Salute, abbiamo saputo integrare risorse e competenze diverse trasformando problemi drammatici, come l’emergenza abitativa, in occasioni di soluzioni che guardano al futuro. Un’operazione di spending review che rifiuta l’idea di un welfare che arretra di fronte alla contrazione delle risorse che lo Stato trasferisce agli enti locali, ma che, al contrario, grazie all’alleanza istituzioni, enti e privato sociale, riesce a dare risposte più sostenibili ai problemi dei cittadini. È un altro passo del complessivo ripensamento del welfare milanese, che mette al centro i bisogni della persona e valorizza le sinergie tra pubblico e privato, per moltiplicare gli interventi e unire le risorse. Insieme ad un alloggio temporaneo aiuteremo le persone ad uscire dalla situazione di emergenza accompagnandoli verso una nuova autonomia”. “Questo progetto – dichiara l’assessore alla Casa Daniela Benelli – rientra nell’impegno del Comune di Milano per mettere a disposizione dell’emergenza abitativa, soluzioni nuove e alloggi inutilizzati. Il recupero dei sottosoglia, che non sarebbero comunque destinabili alle graduatorie Erp, è un esempio virtuoso di come questa Amministrazione si stia sforzando, concretamente, per trovare il modo di rispondere anche alle varie tipologie di single o famiglie che si trovano in grande difficoltà. Un ringraziamento a Fondazione Cariplo e Abitare sociale è doveroso: la loro collaborazione a questo progetto, in cui hanno creduto insieme a noi, è stata la chiave di volta per renderlo fattibile” “E’ un progetto che abbraccia periferie, sulle quali siamo impegnati da tempo – afferma Giuseppe Guzzetti, Presidente di Fondazione Cariplo – e dove il disagio è sempre più evidente. Si tratta di un’altra iniziativa concreta che risolve i problemi delle persone in difficoltà, promuovendo un modello di welfare efficace che valorizza risorse e competenze di vari attori. Un altro esempio di come il privato sociale stia collaborando con gli enti locali, alle prese a loro volta con pesanti tagli di risorse. Se la legge di Stabilità in discussione proprio in queste ore passerà, toglierà con la scure fiscale risorse alle Fondazioni e progetti come questi saranno sempre più difficili da realizzare, con conseguenze facilmente immaginabili. Gli alloggi sottosoglia nel patrimonio comunale sono in totale 392, di cui circa 180 liberi e non assegnabili. Una parte di questi saranno accorpati per renderli utilizzabili e assegnarli attraverso il bando per le case popolari. Questo progetto fa parte dell’accordo di programma stipulato con il Ministero delle Infrastrutture (che cofinanzia al 50 per cento gli interventi di riqualificazione) per gli ambiti di Quarto Oggiaro (via Lopez/pascarella) e via Solari 40. Gli alloggi sottosoglia sono utilizzati anche in un secondo progetto denominato “Ospitalità solidale” realizzato tra i quartieri Ponti (via del Turchino) e Niguarda, attraverso un finanziamento nazionale del dipartimento della Gioventù. In questo caso i lavori di ristrutturazione non hanno modificato l’ampiezza della superficie e gli alloggi sono stati assegnati a giovani in cambio di iniziative di vicinato solidale.  
   
   
SARDEGNA, LAVORI PUBBLICI: 20MILIONI DI EURO PER LE OPERE DI PRONTA CANTIERABILITÀ  
 
Cagliari, 9 Dicembre 2014 - L’assessorato regionale dei Lavori Pubblici informa che a partire da oggi 4 dicembre è possibile presentare proposte progettuali per l’accesso alla procedura di finanziamento di opere pubbliche di pronta cantierabilità per le seguenti linee di attività del Por Fesr 2007/2013: - linea di attività 3.1.2.A - Sostegno all´adozione dei principi di risparmio ed efficienza energetica. - linea di attività 4.1.1.A - Azioni di prevenzione dei fenomeni di dissesto idrogeologico, erosione e degrado, desertificazione del suolo. - linea di attività 4.2.4.C – Promozione, riqualificazione ed integrazione degli itinerari tematici che valorizzino il patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale sardo. - linea di attività 5.1.2.A - Ristrutturazione del patrimonio architettonico, recupero degli spazi pubblici e delle aree verdi, finalizzati ad accrescere l’attrattività delle città e promuovere attività socioeconomiche, unitamente all’offerta di servizi urbani innovativi e di eccellenza, incentivando anche il ricorso agli strumenti di Partnership Pubblico Privato (Ppp). - linea di attività 5.2.1.A - Iniziative di riqualificazione dei sistemi ambientali e delle loro opere costruttive di pregio per migliorare l’attrattività e la fruizione dei sistemi territoriali dei centri minori. Per semplificare le procedure di presentazione delle domande di finanziamento, è predisposta una piattaforma informatica che consentirà ai proponenti, dopo la fase di accreditamento, di caricare tutti i dati necessari e di stampare la domanda. Per quanto concerne il progetto definitivo, o il livello progettuale acquisito nel caso sia già stato disposto l´affidamento mediante appalto di progettazione ed esecuzione, si richiede sia la presentazione in cartaceo, sia in supporto informatico (Cdrom/dvd) in formato immagine Jpeg o Pdf, che dovrà essere inviato, insieme a tutta la documentazione richiesta . Le proposte progettuali dovranno essere inoltrate in formato cartaceo entro 5 giorni dalla presentazione della domanda telematica. Le proposte verranno esaminate per essere giudicate ammissibili a finanziamento secondo l´ordine cronologico di arrivo. La scadenza ultima per la presentazione delle domande è prevista il 31 gennaio 2015 e la scadenza per la comunicazione dell´avvenuta ammissione a selezione è fissata al 1 marzo 2015. Risorse disponibili: 20 milioni di euro. Beneficiari: Comuni e Province, in forma singola o associata. Responsabile procedimento: Ing. Alberto Piras, e-mail albepiras@regione.Sardegna.it  Autorità di Gestione del Pofesr 2007/2013: Direttore Centro regionale di programmazione, e-mail: crp@regione.Sardegna.it  Info procedimento: presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico dell’Assessorato regionale dei Lavori pubblici, Viale Trento, 69 – 09123 Cagliari - Tel. 070 6067036 , e-mail llpp.Urp@regione.sardegna.it  Info procedure telematiche presso: - Sardegnait – tel: 070 2796360, Via Dei Giornalisti 6 09122 Cagliari, e-mail supporto.Opc@sardegnait.it    
   
   
ACQUISTO PRIMA CASA, ASSESSORE UMBRIA A GIOVANI COPPIE: ENTRO IL 9 DICEMBRE LA DOMANDA PER ACCEDERE AL BONUS REGIONALE  
 
Perugia, 9 dicembre 2014 – "C´è tempo fino a martedì prossimo, 9 dicembre, per presentare la domanda di accesso ai contributi, a fondo perduto, che la Regione Umbria assegna alle giovani coppie per l´acquisto della prima casa e che ammontano fino a 40mila euro nel caso l´alloggio sia ubicato nel centro storico di Perugia o di Terni". Lo ricorda l´assessore regionale alle politiche della casa, Stefano Vinti, aggiungendo che il bando è stato pubblicato lo scorso 8 ottobre sul Bollettino Ufficiale della Regione Umbria (supplemento ordinario 3 del Bur n. 47 – Serie generale). "Anche in questo bando, – ha rilevato Vinti – è stato elevato il bonus erogato per l´acquisto della prima casa nei centri storici, in particolare dei due capoluoghi di provincia. Per l´acquisto di un appartamento nei centri storici delle altre città, il contributo sarà fino a un massimo di 35mila euro, negli altri casi fino a 30mila euro". "La Giunta regionale – ha detto - ha stanziato significative risorse, circa 3 milioni e 600mila di euro, per garantire il diritto alla prima casa da parte di alcune tipologie familiari che più di altre sono in difficoltà economica. Allo stesso tempo, vogliamo favorire il reinsediamento di giovani coppie e famiglie nei centri storici, condizione indispensabile per contrastarne lo spopolamento e contribuire alla ricostruzione di un tessuto sociale e alla loro rivitalizzazione". Le giovani coppie che beneficeranno dei contributi "potranno accedere anche al mutuo per l´acquisto della prima casa garantito dalla Regione Umbria – ha ricordato inoltre l´assessore – con le modalità e i vantaggi derivanti dalla convenzione con Gepafin, cui hanno aderito dodici istituti di credito". Entrando nei dettagli, destinatarie dei contributi per l´acquisto della prima casa sono le coppie che, alla data di pubblicazione del bando, sono coniugate o conviventi nel medesimo stato di famiglia anagrafico, che abbiano un´età inferiore ai 40 anni o compiano 40 anni nel 2014. Sono ammesse a beneficiare delle agevolazioni anche le coppie anagraficamente inserite in altro nucleo familiare dal quale si distacchino, entro i termini previsti, per trasferirsi nell´alloggio acquistato. Per favorire il ritorno dei residenti nei centri storici, avranno priorità e contributi più alti le coppie che individuino l´abitazione da acquistare nelle zone A dei Comuni (ad eccezione delle zone A delle frazioni). Il contributo è pari al 40 per cento del costo dell´alloggio fino ad un massimo di 40.000 euro qualora l´alloggio sia ubicato nel centro storico dei Comuni di Perugia e Terni; al 35% del costo dell´alloggio fino ad un massimo di 35.000 euro se l´alloggio è nel centro storico degli altri Comuni della Regione; al 30% del costo dell´alloggio fino ad un massimo di 30.000 euro negli altri casi. Per quanto riguarda il reddito familiare Isee, il nucleo familiare deve essere titolare di un reddito alla data di pubblicazione del bando e deve avere un Isee 2014 (redditi 2013 e situazione patrimoniale al 31 dicembre 2013) compreso tra 9.000 e 23.500 euro. I requisiti soggettivi per l´accesso ai contributi restano pressoché invariati: cittadinanza italiana o di un Paese che aderisce all´Unione Europea o di Paesi che non aderiscono all´Unione Europea, in regola con le norme sull´immigrazione; residenza o attività lavorativa in Umbria da almeno ventiquattro mesi consecutivi; non titolarità del diritto di proprietà, comproprietà, nuda proprietà, uso, usufrutto o di altro diritto di godimento su alloggi, o quote parti di essi, sul territorio nazionale; non aver mai usufruito di altri contributi pubblici per l´acquisto o il recupero di una abitazione (sono esclusi i finanziamenti per la ricostruzione a seguito di eventi sismici). Gli alloggi da acquistare devono essere ubicati in Umbria; devono far parte di un fabbricato costituito da almeno due alloggi; devono essere accatastati nelle categorie A/2, A/3, A/4, A/5, A/6; avere una superficie utile non superiore a mq 95. Inoltre non devono essere di proprietà di ascendenti entro il secondo grado della coppia, né essere realizzati con contributo pubblico. Le domande, una soltanto per coppia, deve essere compilata usando il modello approvato dalla Regione, pubblicato sul portale regionale e trasmessa entro il 9 dicembre 2014, per raccomandata con avviso di ricevimento o consegnata a mano presso la Direzione Regionale "Programmazione innovazione e competitività dell´Umbria", "Servizio Politiche della casa e Riqualificazione Urbana" , P.zza Partigiani, 1 Perugia. Nella formazione della graduatoria, oltre alle priorità legate all´ubicazione della prima casa nei centri storici, si terrà conto di particolari condizioni della coppia coniugata o convivente quali la residenza in un alloggio oggetto di sfratto esecutivo non emesso per inadempienza contrattuale o di ordinanza di sgombero totale, la presenza nel nucleo familiare di almeno un componente disabile, la titolarità esclusivamente di redditi da lavoro precario. Il Servizio Politiche della Casa e Riqualificazione urbana della Regione istruirà le domande pervenute mediante apposita procedura informatizzata e formulerà la graduatoria provvisoria, sulla base delle dichiarazioni rese dai richiedenti. A parità di punteggio le domande saranno collocate in graduatoria in ordine crescente di Isee. Qualora persistano le condizioni di parità, si procederà al sorteggio. Ai richiedenti non saranno inviate comunicazioni di ammissione o di esclusione al finanziamento. Pertanto, le graduatorie dovranno essere consultate o collegandosi all´indirizzo internet della Regione: www.Regione.umbria.it, o consultando il Bollettino Ufficiale della Regione. Entro 30 giorni dalla data di pubblicazione, nel Bollettino Ufficiale della Regione, della graduatoria provvisoria, i richiedenti possono presentare ricorso, qualora esclusi, ovvero chiedere l´eventuale revisione del punteggio attribuito, presentando idonea documentazione. Dopo l´esame dei ricorsi e i necessari controlli a campione, su almeno un terzo delle domande ammesse, il Servizio formula la graduatoria definitiva, che viene pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione e all´indirizzo Internet www.Regione.umbria.it. Ai beneficiari ammessi definitivamente a contributo verrà inviata la relativa comunicazione. Il contributo verrà erogato in un´unica soluzione, dopo la presentazione degli atti di acquisto. Tutte le domande che otterranno il contributo – ha sottolineato l´assessore Vinti - verranno sottoposte a controllo da parte del Comando regionale Umbria della Guardia di Finanza, con cui la Regione ha stipulato un apposito protocollo d´intesa. Sono stabiliti alcuni vincoli da rispettare, pena la decadenza dal contributo. L´alloggio deve essere cointestato al 50% ai componenti della coppia e la residenza deve esservi mantenuta per cinque anni. Conseguentemente, per lo stesso periodo l´alloggio non può essere né venduto né locato, salvo autorizzazione regionale, concessa solo per gravi e sopravvenuti motivi. Tale vincolo deve essere inserito nell´atto di acquisto o in un atto aggiuntivo successivo e trascritto alla Conservatoria dei Registri immobiliari.  
   
   
NUOVA ALER LODI-PAVIA, BULBARELLI: RISPARMI PER 300.000 EURO  
 
Pavia, 9 dicembre 2014 - "Grazie alla fusione tra le Aler di Pavia e Lodi si registrerà un risparmio di circa 300.000 euro all´anno, fondi che potranno essere utilizzati per le manutenzioni. Si tratta dell´ennesima conferma che la nostra riforma della prima parte della legge 27 sta andando nella direzione giusta, ottenendo i risultati sperati". Lo ha detto l´assessore regionale alla Casa, Housing Sociale e Pari Opportunità, Paola Bulbarelli, commentando la fusione tra le due aziende di edilizia popolare a margine della conferenza stampa di presentazione degli interventi di manutenzione straordinaria dei caseggiati Aler di via Colombarone. Un´azienda Unica Da Oltre 8.000 Alloggi - Sono oltre 8.000 gli alloggi che la nuova azienda dovrà gestire: un patrimonio immobiliare importante che consta anche di 484 alloggi sfitti. Una gestione che richiederà controlli sempre più severi, grazie anche all´ausilio dell´Agenzia delle Entrate e dei Comuni. "Chi oggi chiede una casa popolare - ha detto l´assessore - chiede un bene fondamentale e deve averne veramente bisogno. Di conseguenza, deve riceverla in quanto si trova in una situazione di estrema necessità". Dall´incrocio dei dati delle due vecchie Aler è emersa una morosità che si attesta intorno al 18 per cento nel territorio di Pavia, salendo sino al 28 per quando riguarda Lodi e provincia. 1,25 Milioni Per Il Recupero Di 90 Alloggi Sfitti - L´assessore ha poi ricordato che la "Giunta regionale ha stanziato 1.251.901 euro per il recupero di 90 alloggi sfitti, di proprietà sia dell´Aler sia del Comune di Pavia". Di seguito la ripartizione dei fondi, tenendo conto che l´Aler e il Comune di Lodi non hanno partecipato al programma di recupero: - Aler Pavia: 42 alloggi per 624.901 euro - Comune di Pavia: 48 alloggi per 627.000 euro 1,2 Milioni Di Euro Per Altri Interventi - Nell´ultimo anno Pavia ha beneficiato di un pacchetto di interventi che hanno visto coinvolte risorse regionali per oltre 1 milione e 200 mila euro, a dimostrazione "dell´attenzione di Regione Lombardia nei confronti delle famiglie pavesi in difficoltà e che hanno bisogno di aiuti concreti per arrivare a fine mese". Il Nuovo Circolo Diurno - Successivamente l´assessore ha partecipato all´inaugurazione del Centro Diurno "Circolo Protagonisti, vero e proprio punto di riferimento del quartiere Colombarone soprattutto per gli anziani. "Un´inaugurazione che mi rende particolarmente felice - ha detto l´assessore regionale - in quanto, grazie anche all´impegno di don Emilio e dei suoi collaboratori, viene restituito alla comunità un luogo di aggregazione fondamentale. Ecco un esempio di buona politica: la collaborazione tra pubblico e privato permette di dare risposte concrete ai cittadini, che così possono vivere meglio la loro quotidianità, con servizi mirati ed efficienti. Finalmente al centro dell´attenzione generale torna la persona e i suoi bisogni".  
   
   
LOMBARDIA: 66 MILIONI PER SALVARE ALER  
 
Milano, 9 dicembre 2014 - "Diamo nuova vita all´Aler di Milano, con tutto quello che ne può conseguire in termini di sopravvivenza dell´azienda stessa e di risposte concrete a chi oggi chiede un tetto". Così l´assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità Paola Bulbarelli ha introdotto la delibera approvata dalla Giunta che recepisce il parere positivo del Collegio dei sindaci circa il Piano di risanamento dell´Aler di Milano. Altri 66 Milioni Per Dare Ossigeno All´azienda - "Con il provvedimento odierno - ha aggiunto Bulbarelli - abbiamo approvato un altro stanziamento di 66 milioni (che si vanno ad aggiungere ai 30 già assegnati lo scorso anno), perché l´Aler possa continuare il suo importante e prezioso lavoro". Tempi Di Erogazione Dei Fondi - I fondi saranno erogati con la seguente modalità: - 21,2 milioni di euro subito, a seguito dell´approvazione della delibera; - 20 milioni entro il mese di gennaio 2015; - 24,8 milioni di euro entro ottobre 2015, a seguito della prima verifica semestrale (giugno 2015) sulla base della relazione sottoscritta dal presidente e dal direttore generale dell´Aler di Milano. Le Azioni Per Il Risanamento: Si Parte Dall´abbattimento Della Morosità - Sono fondamentalmente 4 le leve che individua il Piano per risanare i conti dell´Aler. "Partiamo dalla morosità - ha detto l´assessore -, che da qua al 2017 dovrà passare dall´attuale 43 per cento a un più fisiologico e accettabile 13 per cento". Il primo passo è quello di distinguere fra morosi colpevoli, che "dovranno risarcire il debito", e morosi incolpevoli, che, invece, "saranno concretamente aiutati a uscire dalla situazione di difficoltà in cui sono incappati anche tramite strumenti ad hoc come il Fondo sostegno affitti". Bulbarelli ha anche spiegato che per rientrare dal debito, con tutta probabilità, si ricorrerà a una società di recupero crediti che "non è ancora stata individuata". In particolare si prevedono maggior introiti su: - Canoni: la morosità dovrà passare 46,5 milioni di euro a 15,8 milioni di euro; - Utenze: l´attuale credito di 28,2 milioni di euro dovrà attestarsi a circa 9,6 milioni. 452,9 Milioni Dal Piano Straordinario Vendite - Uno dei punti forti del Piano è senza dubbio il piano vendite straordinario. E´ prevista infatti l´alienazione di 6.688 alloggi, per ricavi stimati di circa 452,9 milioni di euro. "Per facilitare questo percorso - ha spiegato l´assessore - abbiamo anche istituito un Fondo ad hoc presso Finlombarda, con una dotazione di 6 milioni di euro, che serviranno ad aiutare chi decide di fare questo passo". I contributi, fino al 10 per cento del costo dell´alloggio, potranno servire, ad esempio, per le prime spese o come garanzie per le banche. 13 Milioni Di Risparmio Sul Personale - Anche quella del personale è una leva sulla quale Aler agirà per arrivare ad un risparmio di circa 13 milioni di euro. "Buona parte dei risparmi - ha chiarito l´assessore - arriveranno dai prepensionamenti". L´assessore ha anche spiegato che sono in corso trattative sindacali con il Comune di Milano per il personale in esubero dall´Aler. 5,6 Milioni Dalla Riduzione Costi Di Gestione - La riduzione delle spese di amministrazione e generali permetterà un risparmio di 5,6 milioni di euro l´anno.  
   
   
ANCE TOSCANA: GLI ANZIANI E L’ABITAZIONE, TRA DOMANDA CRESCENTE E RISPOSTA INSUFFICIENTE UN CONFRONTO CON ALTRE ESPERIENZE EUROPEE  
 
Firenze, 9 dicembre 2014 - Dal 2001 al 2011 la percentuale della popolazione di 65 anni e più in Italia è passata dal 18,7% al 20,8%, che tradotto in cifre significa un aumento di oltre 2 milioni di persone: in Toscana gli ultrasessantacinquenni sono più di 870.000, pari al 24% e le proiezioni dicono che questa quota arriverà al 33% con crescenti quote di non autosufficienti e con evidenti conseguenze sulla sostenibilità dell’attuale sistema di welfare. E’ la ricerca dell’Associazione E.s.t. Di Venezia, che al convegno Gli anziani e l’abitazione : tra domanda crescente e risposta insufficiente, organizzato da Ance Toscana svoltasi a Firenze, offre il quadro della situazione toscana e italiana. I dati mostrano che in Toscana più di 216.000 di questi anziani vivono da soli, spesso in case in proprietà: quasi 53.000 hanno 85 o più anni e 90.000 circa un’età compresa tra 75 ed 84 anni: accanto alle difficoltà per garantire l’autosufficienza in un contesto di crisi del modello assistenziale fondato sulla famiglia tradizionale (il familismo ascendente) una molteplicità di indagini evidenzia l’aumento dei costi abitativi per gli anziani che si trovano a dover sostenere costi eccessivi in case nella maggior parte dei casi troppo grandi e inadatte alle loro esigenze, in un regime di fiscalità penalizzante. Dati confermati anche da una seconda indagine presentata durante l’incontro odierno, commissionata dalla Fondazione Turati alla società Microcosmos s.R.l di Siena sulla condizione abitativa degli anziani e sulle loro aspettative e richieste, risulta che scegliendo di cambiare casa, il 76,2% degli intervistati la vorrebbe più piccola (l’81% vicino ai figli). Alla luce di questi risultati l’incontro odierno, organizzato da Ance Toscana, ha messo a confronto la realtà italiana con le esperienze che stanno maturando a livello internazionale e nazionale: da un lato attraverso l’incentivazione del downsizing ovvero del trasferimento in abitazioni più piccole e dall’altro dello sviluppo di nuovi modelli residenziali nei quali siano offerti servizi in grado di assicurare la condizione di autonomia ed autosufficienza degli anziani, ovvero i modelli extra –care. Sono indicazioni che puntano al recupero ed alla valorizzazione dell’esistente, della rigenerazione urbana contenendo il consumo di nuovo territorio ma che richiedono incentivi, snellezza burocratica e celerità dei tempi ed un processo di maturazione collettiva. Nello stesso tempo rappresentano l’opportunità per lo sviluppo di nuovi servizi alla persona e di conseguenza opportunità per nuova occupazione.  
   
   
IMPRESE UE: INVESTIRE DI PIÙ IN RICERCA E SVILUPPO PER RESTARE COMPETITIVE SUI MERCATI MONDIALI  
 
Bruxelles, 9 dicembre 2014 - Gli investimenti nella ricerca e sviluppo da parte delle imprese aventi sede nell’Ue sono aumentati del 2,6% nel 2013, nonostante il contesto economico sfavorevole. Tuttavia, questo aumento ha subito un rallentamento rispetto al 6,8% dell’anno precedente, attestandosi al di sotto della media mondiale del 2013 (4,9%) e dei livelli delle imprese aventi sede negli Stati Uniti (5%) e in Giappone (5,5%). Questi risultati sono pubblicati oggi nel Quadro di valutazione 2014 dell´Ue sugli investimenti nella ricerca e sviluppo industriale, che esamina le prime 2500 imprese a livello mondiale, le quali rappresentano il 90% circa della spesa totale delle imprese in R&s. Secondo questi dati, le 633 imprese aventi sede nell’Ue hanno investito 162,4 miliardi di Eur nel 2013, a fronte dei 193,7 miliardi di Eur investiti dalle 804 imprese con sede negli Stati Uniti e degli 85,6 miliardi di Eur investiti dalle 387 imprese con sede in Giappone. Carlos Moedas, Commissario per la ricerca, la scienza e l’innovazione, ha dichiarato: "Nonostante il contesto economico difficile, le imprese europee continuano a investire in R&s. È un dato positivo, ma occorre fare di più per stare al passo con la concorrenza. In un periodo in cui le risorse pubbliche sono limitate, è ancora più importante attrarre gli investimenti privati in R&s. Il programma quadro Orizzonte 2020 coinvolge un numero di imprese più elevato che mai, ma adesso siamo pronti a fare un salto di qualità. Il piano di investimenti da 315 miliardi di Eur presentato dalla Commissione e dalla Banca europea per gli investimenti contribuirà a fare aumentare gli investimenti privati per i progetti più rischiosi, a beneficio della ricerca e sviluppo in tutta Europa." Tibor Navraciscs, Commissario per l’Istruzione, la cultura, i giovani e lo sport, ha sottolineato: “La presenza di ottimi ricercatori e di buone opportunità di condividere le conoscenze fa dell´Europa una destinazione attraente per gli investimenti in R&s. Tuttavia, per far fronte alla concorrenza mondiale occorre potenziare gli investimenti, che dovranno essere indirizzati verso una serie di discipline e ambiti di ricerca. La costruzione di un’economia basata sulla conoscenza richiede basi solide, e noi contiamo sul fatto che i nostri partner industriali ci affiancheranno in questo impegno.” Imprese e settori leader negli investimenti in R&s Il gruppo automobilistico europeo Volkswagen guida la classifica mondiale per il secondo anno consecutivo, con un totale di investimenti in R&s pari a 11,7 miliardi di Eur (+ 23,4%), seguito da Samsung (Corea del Sud) e Microsoft (Stati Uniti) al secondo e al terzo posto. Il settore automobilistico, nel quale gli investimenti hanno continuato ad aumentare del 6,2%, rappresenta un quarto del totale degli investimenti in R&s delle imprese presenti nel quadro di valutazione dell’Ue. D’altro lato, i settori ad alta tecnologia come l’industria farmaceutica o quella dell’hardware e delle attrezzature tecnologiche hanno registrato una crescita più contenuta, che ha fatto calare la media globale degli investimenti in R&s in Europa. Occupazione Nel 2013 le aziende elencate nel quadro di valutazione hanno dato lavoro a 48 milioni di persone in tutto il mondo. Negli ultimi 8 anni (2005-2013), l’occupazione nelle imprese con sede nell’Ue ha registrato una crescita del 18,2%, guidata dai settori a forte intensità di R&s. Questa tendenza si riconferma, nonostante la lieve diminuzione dell’occupazione (0,6%) registrata dalle imprese dell’Ue l’anno scorso. Tendenze Il 97% degli investimenti totali in R&s delle imprese aventi sede nell’Ue riguarda imprese situate in 10 paesi. Il risultato globale è riconducibile principalmente a imprese con sede in tre paesi: Germania, Francia e Regno Unito, che rappresentano oltre due terzi del totale degli investimenti. In Germania e nel Regno Unito, gli investimenti delle imprese hanno continuato ad aumentare a un livello superiore alla media (rispettivamente 5,9% e 5,2%); , mentre le imprese francesi hanno registrato una diminuzione degli investimenti in R&s (- 3,4%). Il calo degli investimenti in alcune grandi imprese dell’Ue, come Nokia (- 17,1%) e Stmicroelectronics (- 19,2%), si è riflesso in maniera particolare sugli investimenti totali in R&s dei rispettivi paesi (- 11,6% per la Finlandia e - 0,1% per i Paesi Bassi), due tra i primi dieci paesi d´Europa. Buone notizie per le imprese italiane; infatti gli investimenti in R&s delle aziende di alcuni paesi europei comprese nel quadro di valutazione sono aumentati oltre la media mondiale: si tratta dell’Irlanda (13,6%) dell’Italia (6,4%), e della Spagna (4.4%). La crescita degli investimenti in R&s della Fiat (2,0 %), che rappresentano oltre il 38 % degli investimenti in R&s di tutte le imprese aventi sede in Italia, contribuisce in misura significativa alla crescita degli investimenti in R&s dell’Italia. Contesto Il quadro di valutazione 2014 dell’Ue sugli investimenti nella ricerca e sviluppo industriale viene pubblicato ogni anno dalla Commissione europea (Dg Ricerca e innovazione e Centro comune di ricerca – Jrc). Il quadro di valutazione 2014 si basa su un campione di 2500 imprese. La ricerca raccoglie i principali indicatori economici e di R&s delle imprese, sulla base degli ultimi conti pubblicati. Viene misurato il valore totale del loro investimento complessivo in R&s finanziato con fondi propri, indipendentemente dal luogo dove tali attività di R&s si svolgono, e comprende le imprese che hanno investito più di 15,5 milioni di Eur in R&s nel 2013. Tali aziende hanno sede nell’Ue (633), negli Stati Uniti (804), in Giappone (387) e in altri paesi (676) come la Cina (199), Taiwan (104), la Corea del Sud (80) e la Svizzera (62). La base dati del quadro di valutazione, che contiene le informazioni sulle principali imprese di R&s dal 2003, permette di analizzare il comportamento e i risultati delle imprese su periodi più lunghi. L’indagine 2014 sulle tendenze negli investimenti in R&s delle imprese Ue si basa su un campione allargato dei 1000 principali investitori in R&s dell’Ue.  
   
   
ARTIGIANI, MARONI: CHIEDONO DI NON ESSERE SOFFOCATI DA TASSE  
 
Milano, 9 dicembre 2014 - "Qui c´è l´eccellenza delle imprese, non solo lombarde, un´eccellenza che noi vogliamo sostenere in ogni modo possibile. In Lombardia c´è una micro impresa ogni 10 abitanti e queste nostre eccellenze artigianali non chiedono nulla allo Stato se non di non essere soffocate dalle tasse e dalla burocrazia". Lo ha spiegato il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni nel corso della sua visita all´´Artigiano in Fiera´, presso la Fiera di Rho-pero (Milano). Al Via Sperimentazione Angeli Anti Burocrazia - "Noi stiamo facendo del nostro meglio in Regione a riguardo e nella lotta contro la burocrazia - ha sottolineato Maroni - anticipo che la settimana prossima daremo il via alla sperimentazione con i 30 cosiddetti ´angeli della burocrazia´, 30 giovani laureati in università lombarde che, dopo un periodo di formazione, metteremo a disposizione delle imprese lombarde a chiamata, per cui un imprenditore che ha un problema con la burocrazia dovrà solo chiamare e arriva l´angelo della burocrazia che gli risolve il problema. E´ una sperimentazione e se, come penso, funzionerà daremo un aiuto concreto a chi fa impresa".  
   
   
CAMERE DI COMMERCIO DELL’EUROREGIONE ALPMED: COLLABORAZIONE TRANSFRONTALIERA STRATEGICA ANCHE CON GLI ATTORI POLITICI REGIONALI ED EUROPEI  
 
Torino, 9 dicembre 2014 - Si è tenuta , venerdì 5 dicembre 2014, presso la sede di Unioncamere Piemonte a Torino, l’Assemblea Generale delle Camere di commercio dell’Euroregione Alpmed (Liguria, Piemonte, Provence Alpes Côte d’Azur, Rhône-alpes, Valle d’Aosta, Corsica e Sardegna). “Le Camere di commercio dell’Euroregione Alpmed, nonostante le difficoltà economiche e politiche che sta attraversando il Sistema camerale italo-francese, hanno l’intenzione di proseguire nella valorizzazione del progetto che vede i nostri territori uniti e coesi in una costante attività di coordinamento e di lobby per monitorare e influenzare le politiche comunitarie” ha dichiarato Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte e Presidente dell’Euroregione delle Camere di commercio Alpmed. I Presidenti delle rispettive Unioni regionali si sono confrontati sul programma delle attività per il 2015, e in particolare sulla politica di coesione per il periodo 2014-2020 e sulle strategie di collaborazione con l’Euroregione Alpi Mediterraneo delle Regioni. “L’europa ci offre grandi opportunità di crescita, che dobbiamo essere in grado di intercettare con maggior energia per rispondere alle richieste delle nostre imprese, anche in collaborazione con l’Euroregione Alpi Mediterraneo delle Regioni – ha aggiunto Dardanello -. Nella consapevolezza che la strada imboccata sia l’unica percorribile e in linea con la Strategia Macroregionale Alpina promossa dall’Unione europea, continueremo a lavorare con energia sui temi che rappresentano le grandi sfide per il nostro futuro: lo sviluppo economico, le infrastrutture, il turismo e l’enogastronomia, l’imprenditoria femminile e la promozione delle eccellenze dei nostri territori”. L’euroregione Delle Camere Di Commercio Alpmed La nascita dell’Euroregione Alpmed è collegata al disegno politico che ha visto Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta, Provence-alpes-côte d’Azur e Rhône-alpes firmare nell’ottobre 2007 un documento ufficiale che sancisce l’istituzione dell’Euroregione Alpi-mediterraneo, con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione territoriale in ambito politico, economico e culturale. Le Unioni regionali delle rispettive Camere di commercio, condividendo tale progetto, hanno avviato un tavolo di concertazione volto a favorire un maggiore interscambio commerciale. Per rafforzare la collaborazione reciproca, con l’obiettivo di sviluppare la competitività del territorio e delle sue imprese attraverso partenariati interregionali e cooperazioni strategiche, nel 2009 è stata inaugurata la sede camerale comune a Bruxelles, in Rue du Trône 62, nella stessa sede degli uffici di rappresentanza delle Regioni Alpi-mediterraneo. Nel 2011, con l’adesione di Sardegna e Corsica, l’Euroregione Alpmed si è ampliata passando da 5 a 7 Camere regionali e si è presentata alle istituzioni europee sotto forma di associazione senza scopo di lucro, costituendo un Segretariato permanente denominato Asbl (Associacion Sans But Lucratif) Alpmed. Il Segretariato Permanente ha il compito di promuovere, nel cuore dell’Unione Europea, gli interessi delle imprese e di tutte le realtà economiche presenti nel territorio dell’Euroregione Alpi-mediterraneo, svolgendo un’intensa attività di lobby al fine di monitorare e influenzare le politiche comunitarie per la coesione territoriale, il commercio e il mercato unico europeo, le imprese, la ricerca e l’innovazione, l’ambiente, l’energia, l’educazione e gli affari sociali. Partecipa inoltre alle consultazioni pubbliche lanciate dalla Commissione Europea e ne monitora gli inviti a presentare proposte, partecipando, in collaborazione con le Camere di commercio locali e regionali e con molteplici attori istituzionali provenienti dai 27 Stati dell’Unione Europea, a progetti transfrontalieri e transnazionali per sostenere lo sviluppo socioeconomico dei territori dell’Euroregione. L’associazione può così gestire le attività comuni alle 36 Camere di commercio basandosi su un piano finanziario condiviso con l’obiettivo di promuovere a livello di Unione Europea tutte le realtà economiche e turistiche presenti su un territorio che, con i suoi 142mila Km², 19 milioni di abitanti e un tessuto economico costituito da quasi 2 milioni di imprese, rappresenta un forte motore economico a livello internazionale. Il Pil dell’Euroregione sfiora infatti i 550 miliardi di euro e il suo sistema economico si caratterizza per un’elevata capacità di esportazione, pari a 106 miliardi di euro annui. I territori italiani di Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e Sardegna e quelli francesi di Rhône-alpes Provence-alpes-côte d’Azur e Corsica condividono, oltre alla vicinanza geografica, anche una storia e una cultura comune. Si tratta di un territorio che possiede una straordinaria varietà di eccellenze nel campo industriale, in quello agroalimentare e nella ricettività turistica, e che ha impostato il proprio modello di sviluppo su una forte proiezione internazionale, sulla qualità di prodotti e servizi e della ricerca innovativa.  
   
   
PROGETTI MULTISTAKEHOLDER: GLI STRUMENTI PER REALIZZARLI CON SUCCESSO  
 
Milano, 9 dicembre 2014 – L´individuazione di una priorità sociale cui dare risposta, la costruzione di un network di stakeholder strategici, l´elaborazione di una metodologia di sviluppo, monitoraggio e valutazione replicabile, cui far seguire la realizzazione dell´intervento concreto sul territorio. Questo, in sintesi, il processo che Terna, Arci Milano, il Comune di Milano, Fondazione Sodalitas e Sda Bocconi School of Management hanno strutturato a fine 2013 per a supporto del progetto sociale “Arrivano i nonni”. Il programma, ideato per valorizzare l´impegno volontario dei nonni milanesi nell´organizzazione di attività di intrattenimento presso oltre 40 scuole dell´infanzia del territorio. I risultati raggiunti dopo il primo anno di monitoraggio sono stati presentati oggi a Milano in occasione del convegno “Nuovi modelli per partnership profit-nonprofit”. Realizzare e misurare progetti multistakeholder: una proposta metodologica Le priorità sociali che caratterizzano la società di oggi non possono essere risolte con iniziative individuali: solo un approccio multistakeholder, che metta al centro del processo la soluzione del problema e non chi lo individua, può davvero fare la differenza nel favorire una crescita sostenibile. In una logica di collaborazione multistakeholder, gli attori coinvolti: - devono rappresentare gli interlocutori prioritari e strategici per il raggiungimento dell´obiettivo sociale individuato - partecipano, alla pari, alla costruzione di tutte le fasi di sviluppo e realizzazione del progetto, pur partendo dalla “spinta” di un “attivatore” autorevole e forte che assuma la responsabilità e la titolarità dell´intervento che si andrà a costruire - suddividono il progetto in fasi per poterne monitorare e misurare più facilmente performance, risultati e impatti sulla comunità e sulle popolazioni di riferimento, utilizzando di volta in volta gli strumenti di analisi e approfondimento più adatti - stabiliscono, per ciascuno step del progetto, i relativi ruoli e responsabilità, e chiariscono contributi ed elementi premianti che ciascun interlocutore dovrà aspettarsi - lavorano in un’ottica di condivisione e contaminazione culturale delle rispettive conoscenze e competenze - mettono al centro la comunicazione, perchè l´esperienza maturata possa essere accessibile e replicabile. Centralità del problema, sensibilità, mobilitazione, pianificazione, monitoraggio, responsabilità, chiarezza, condivisione, comunicazione e replicabilità: queste le 10 parole chiave da utilizzare per sviluppare progetti multistakeholder di successo. L´applicazione pratica: il progetto “Arrivano i nonni” Il contesto Ogni mese a Milano oltre 94.000 pensionati svolgono attività di volontariato e aiuto informale, dedicandovi una media di 32 ore mensili. Il tasso di copertura dei servizi forniti da centri ricreativi è però solo del 6%: ciò significa che gli anziani milanesi hanno energie e creatività che il sistema non è in grado di capitalizzare, dimostrando di essere potenzialmente un’importante risorsa di un welfare di rete. Contestualmente, le scuole dell’infanzia hanno sempre meno risorse economiche per garantire la compresenza degli educatori e la varietà dell’offerta educativa. Obiettivi, attività, numeri Il progetto “Arrivano i nonni” è partito come intervento di coesione sociale e di volontariato attivo nelle scuole facendo leva sui talenti degli over 60 per rafforzare la crescita dei bambini. L’iniziativa si è da subito strutturata come una partnership multistakeholder, cui hanno partecipato: Fondazione Sodalitas, reale “attivatore” del progetto grazie al programma Sodalitas Social Innovation; Terna e Arci Milano, che si sono incontrate proprio in questo contesto e portatrici rispettivamente dell’interesse a realizzare un progetto d’impatto a sfondo educativo nel territorio di Milano e dell’esperienza sul campo, maturata in oltre 10 anni di attività; il Comune di Milano, come istituzione territoriale di riferimento; Sda Bocconi School of Management, portatrice delle competenze scientifiche per definire una metodologia adatta ad un monitoraggio dei benefici in ottica di replicabilità dell’iniziativa. I nonni volontari selezionati nella fase di reclutamento e selezione sono stati assegnati alle scuole dell’infanzia coinvolte secondo criteri di prossimità geografica e di coerenza del talento offerto con le esigenze e le risorse di ogni singola struttura. A ciascun volontario - una volta creato questo matching - è stato chiesto di mettere a disposizione una o più mattine alla settimana per svolgere la propria attività, in modo da poter creare con i bambini relazioni sistematiche e durature. Ciascun nonno, prima dell’avvio delle attività, è stato presentato al collegio dei docenti e alle famiglie dei bambini. Nel corso dell’anno scolastico 2013-2014 15 nonni hanno proposto attività di intrattenimento e laboratorio presso 12 scuole dell’infanzia, raggiungendo 720 bambini. La cura dell’orto e la costruzione di piccoli attrezzi da giardinaggio, l’apprendimento delle lingue, il riciclo creativo degli oggetti, la raccolta differenziata, le danze di gruppo e la pittura: queste alcune delle attività proposte durante gli ultimi 12 mesi. Processo Per raggiungere gli obiettivi stabiliti, i partner, sotto la supervisione scientifica di Sda Bocconi, hanno ideato un processo di monitoraggio di tipo induttivo per misurare il valore generato in termini di: - input, per rispondere alla domanda “Quali risorse investire per raggiungere gli scopi prefissati?” - output, per rispondere alla domanda “Quali attività concrete implementare per arrivare allo scopo?” - impact, per rispondere alle domande “Quali i benefici (individuali ed organizzativi) da generare nei comportamenti, nella qualità della vita, nel miglioramento dei servizi offerti?”, nonché “Quali cambiamenti concreti produrre nei gruppi di individui coinvolti?”. Nel 2015, quando verrà messa in atto la fase successiva del progetto, il monitoraggio e la valutazione permetteranno di definire linee guida per la replicabilità dell´intero processo. Per il monitoraggio del progetto sono stati utilizzati questionari (in fase di avvio), focus group con educatrici, nonni e bambini (in fase di avvio, di sviluppo e conclusione del primo periodo di attività) e interviste in profondità con le direttrici scolastiche e i nonni coinvolti nel progetto. Questi strumenti, affiancati ad una Swot analysis del progetto - che ha messo in luce i punti di forza, di debolezza, le minacce e le opportunità - hanno permesso di rilevare i punti critici degli interventi e di suggerire azioni correttive con cui renderli più efficaci. “Questo monitoraggio sui beneficiari finali – ha dichiarato Fulvio Rossi, Csr Manager di Terna - rappresenta un esempio concreto di come Terna si impegna nel sociale: non con un semplice sostegno economico ma mettendo a disposizione strumenti per conoscere e migliorare. In questo caso – ha proseguito Rossi – un monitoraggio che indagasse gli impatti effettivi sui beneficiari ci è sembrato lo strumento migliore per capire, assieme a tutti i nostri partner, la reale capacità del progetto di creare valore”. “Per un´associazione come Arci Milano è molto importante avere gli strumenti per misurare il valore creato dal coinvolgimento di cittadini attivi, come nel caso di questo progetto” ha aggiunto Emanuele Patti, Presidente di Arci Milano. “La collaborazione con enti con competenze diversificate e specifiche ci ha permesso di sviluppare e acquisire strumenti e tecniche utili al lavoro di monitoraggio che permettono inoltre di comunicare con chiarezza e semplicità l´utilità sociale del progetto, obiettivo fondamentale per le associazioni di promozione sociale. Questa esperienza costituisce per noi un modello nella definizione dei rapporti tra profit e non-profit, stabilendo ruoli precisi che valorizzino le competenze di tutti i soggetti coinvolti”. Conclusioni I questionari, i focus group e le interviste in profondità condotte su tutte le popolazioni dei beneficiari del progetto hanno messo in luce che: - i nonni hanno raccontato con soddisfazione l’esperienza e se ne sono sentiti coinvolti sia emotivamente che concretamente - le educatrici si sono sentite aiutate e sostenute dai nonni, che si sono rivelati degli interlocutori competenti e sensibili - i bambini hanno individuato nei nonni delle figure di riferimento positivo, di cui conservano un ricordo chiaro, di cui ripetono l’esempio e di cui parlano anche nel contesto familiare. Il monitoraggio che ha accompagnato il progetto ha permesso di rendere più efficaci soprattutto le fasi di reclutamento, motivazione e formazione dei nonni, la standardizzazione dei laboratori e il rapporto tra volontari e personale scolastico. I momenti di valutazione e riflessione in cui il progetto si è articolato hanno infatti evidenziato come critiche: il periodo di tempo di coinvolgimento dei nonni presso la singola classe (non sempre sufficientemente lungo) e la scarsa comunicazione del progetto stesso. “Arrivano i nonni” è un progetto realizzato da Terna e Arci Milano in collaborazione con Fondazione Sodalitas e il Comune di Milano e con scientifico di Sda Bocconi School of Management.  
   
   
SARDEGNA: FONDO PER LO SVILUPPO DEL SISTEMA COOPERATIVISTICO, AL VIA I CONTRIBUTI  
 
Cagliari, 9 dicembre 2014 - Pubblicato dall’Assessorato regionale del lavoro l’avviso per la presentazione delle domande di contributo a favore delle associazioni cooperativistiche legalmente riconosciute per l’attuazione degli interventi relativi alle attività connesse al Fondo per lo sviluppo del sistema cooperativistico in Sardegna. Le attività connesse del fondo, finalizzato a supportare il processo di capitalizzazione e rafforzamento delle cooperative sarde già esistenti, riguarderanno in particolare: - le attività di animazione e di informazione che avranno luogo nell’intero territorio regionale e verranno direttamente attuate dalle Centrali cooperativistiche, cui verrà affidato il compito di supportare le cooperative per l’accesso ad ogni informazione necessaria, legata alla partecipazione del fondo; - le attività di tutoraggio che consisteranno nello sviluppo del gruppo di progetto candidato a costituire la cooperativa attraverso la formazione manageriale, la definizione degli ambiti di mercato e del piano organizzativo, la definizione del piano finanziario, la formazione degli operatori economici nella fase successiva al finanziamento no nchè le verifiche periodiche che si pongono l’obiettivo di analizzare i risultati ottenuti, i cambiamenti osservati e di valutare insieme i passi successivi. Il contributo complessivo di 500mila euro verrà ripartito tra le associazioni che faranno richiesta. Le domande dovranno pervenire entro il 10 dicembre all’Assessorato regionale del Lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale Via Xxviii Febbraio, 1 - 09131 Cagliari.  
   
   
MARKETING E PROGETTI DI SISTEMA PER LA NUOVA TRENTINO SVILUPPO  
 
Trento, 9 dicembre 2014 - La nuova Trentino Sviluppo? Sarà anzitutto un integratore di sistema, la chiave in grado di valorizzare le risorse espresse dal territorio, pubbliche e private, mettendole a fattor comune e semplificando accesso e fruizione da parte di imprese e cittadini. Qualche esempio? Un’unica area per il primo contatto con aziende e clienti, “pacchetti servizio” per valorizzare in modo unitario l’offerta di enti pubblici, soggetti privati, categorie economiche ed enti di ricerca, una task force dedicata alle imprese, una nuova unità per il marketing territoriale ed un’area che avrà il compito di attrarre attività imprenditoriali ed investimenti da fuori provincia. Tra i 128 dipendenti – per il 70% laureati, 41 anni l’età media - ci sono le risorse in precedenza occupate da Trentino Sprint, Ceii Trentino, Progetto Manifattura, Distretto del Porfido e delle Pietre Trentine, Arca Casa Legno, tutte società ora incorporate nella “capogruppo”, così come parte del personale di Trentino Marketing non direttamente impiegato nella promozione turistica. «Trentino Sviluppo - ha ribadito Ugo Rossi, presidente della Provincia autonoma di Trento - deve avere un ruolo di catalizzatore di tutti gli elementi positivi che il sistema Trentino è in grado di esprimere e deve farlo sul versante interno ma anche e sempre più verso l´esterno. Alla società di sistema è affidato il compito di dimostrare che siamo un territorio amico delle imprese, dove è bello e profittevole investire e lavorare. Lo deve fare in una logica cooperativa, che sappia combinare le imprese locali con capitali anche non locali. Il Pil non è l’unico indicatore di benessere e qualità della vita di un territorio, ma certo è uno dei parametri che misura l’efficienza e l’appeal di un sistema produttivo. Dobbiamo essere capaci di far ripartire la competitività delle nostre imprese e Trentino Sviluppo in questo può e deve aiutarci». Frutto di un’accurata attività di mappatura ed analisi condotta con risorse esclusivamente interne, a costo zero, il nuovo assetto organizzativo di Trentino Sviluppo è oggi operativo. Nuove unità operative, un nuovo approccio verso l’esterno, nuove sfide da affrontare per raggiungere l’obiettivo di sempre: la crescita sostenibile del territorio. «Aggiustare la rotta senza smarrire il senso di quanto fatto finora. Cambiare per poter rimanere gli stessi. Questo quello che abbiamo voluto fare», spiega il presidente Flavio Tosi. Una riorganizzazione di sostanza, non un semplice restyling, resa necessaria dalle vicende societarie degli ultimi mesi: la costituzione della nuova Trentino Marketing, collocata in seno alla società di sistema, e la fusione nella “capogruppo”, da ultime, di Progetto Manifattura, Arca Casa Legno e Distretto del porfido e delle pietre trentine, prima realtà societarie distinte seppur controllate. Ma a rendere urgente un profondo ripensamento del modo di essere e di operare di Trentino Sviluppo è stato l’orientamento strategico del socio di maggioranza, la Provincia autonoma di Trento, che nell’assemblea dell’estate scorsa ha chiesto una svolta: focalizzarsi su obiettivi strategici e riconfigurare l´assetto organizzativo per garantire servizi specialistici, integrando la funzione immobiliare-finanziaria, fino ad ora prevalente ma non più sufficiente. Gli snodi cruciali sono quindi l´innovazione - sia in senso diffuso, sia concentrata nei poli tecnologici - l´export, la nuova imprenditorialità, l´utilizzo dei fondi europei per lo sviluppo e l´occupazione, la promozione di investimenti e, in generale, del differenziale competitivo del Trentino. Per questo all’incontro di presentazione a categorie economiche, istituzioni della ricerca e parti sociali – tenutosi oggi, giovedì 4 dicembre, presso il Polo Tecnologico di Rovereto – hanno voluto essere presenti il presidente Ugo Rossi, il vicepresidente Alessandro Olivi e l’assessore Michele Dallapiccola. La nuova organizzazione: cosa cambia Ad affiancare il Consiglio di amministrazione presieduto da Flavio Tosi e composto da Fulvio Rigotti e Giovanna Flor sarà un team di quattro direttori a capo di altrettante “macro-aree”: tre dipartimenti dedicati a Sviluppo Economico (Filippo Manfredi), Marketing-internazionalizzazione-asset Turistici (Mauro Casotto), Turismo e Promozione (Paolo Manfrini), ai quali si affianca una Direzione Affari Generali (Stefano Robol) dove sono state unificate tutte le aree di servizio trasversali, dal personale alla segreteria, dagli appalti agli acquisti, dall’informatica alle analisi economico-finanziarie. Netta quindi, rispetto al passato, la distinzione tra le diverse funzioni. Che per quanto riguarda l’impatto sull’esterno si sdoppiano: una funzione di produzione di servizi, a supporto di startup e nuove aziende, dei percorsi di innovazione e crescita delle imprese esistenti e di aiuto alle aziende in difficoltà, con un’unica area per tutti gli incubatori d’impresa ed in particolare i due poli di Progetto Manifattura e Meccatronica; ed una funzione di promozione e marketing territoriale, tipicamente “commerciale”, con il compito di gestire il primo contatto ed i rapporti con imprese e clienti, ma anche di guidare le aziende trentine verso nuovi mercati esteri, ricercare imprenditori interessati ad investire in Trentino ed attrarre nuove iniziative da fuori provincia. La funzione di marketing territoriale prevede inoltre la creazione di “pacchetti servizio”, d’intesa e in collaborazione con categorie economiche, istituzioni formative, enti di ricerca, in modo da poter realizzare anche in ambito produttivo quanto ormai assodato nel settore turistico, dove l’ente pubblico non eroga direttamente servizi riservandosi piuttosto una funzione di “regia”, con l’obiettivo di mettere a fattore comune le diverse tipologie di offerta provenienti dal comparto ricettivo, dell’animazione e della promozione turistica, dalla produzione culturale, dal commercio, dall’artigianato e così via. Lo stesso si farà con l’offerta di servizi integrati di localizzazione - a disposizione di aziende locali ma anche italiane ed estere - che combineranno l’eccellenza trentina della ricerca con le disponibilità di location di tipo immobiliare, i servizi finanziari, le agevolazioni e i contributi concessi dalla Provincia tramite Apiae con le opportunità formative e di aggiornamento professionale, gli strumenti di trasferimento tecnologico con le opere infrastrutturali come la fibra ottica, la competenza dei professionisti locali con il valore aggiunto rappresentato dal vivere in un ambiente come quello trentino. Un approccio reso necessario dalla ricchezza e al tempo stesso complessità del sistema locale, dove Trentino Sviluppo ha censito circa 170 punti di contatto per le imprese operanti sul territorio. Serve pertanto fare sintesi e valorizzare al meglio il contributo di ciascuno, evitando doppioni e sovrapposizioni, in particolare tra offerta pubblica ed offerta privata. Tra le priorità sulle quali si concentrerà l’attività della società di sistema (6 tipologie di clienti, 24 progetti e 73 attività rilevate) ci sono i servizi nell’ambito delle “smart specialisation”, ovvero i settori strategici sui quali la provincia ha deciso di focalizzarsi in sintonia con le direttive europee: tecnologie verdi e meccatronica, anzitutto, con piani integrati di filiera, la messa a disposizione di tecnologie abilitanti, iniziative di promozione e di attrazione ed il completamento dei due incubatori tematici dedicati a meccatronica e green-tech, che prevedono investimenti pubblici per circa 100 milioni di euro nei prossimi cinque anni.  
   
   
VERTICE PIGLIARU - DELRIO: IMPEGNI PER UNO SVILUPPO DUREVOLE. GLI INCONTRI CON I LAVORATORI DEL SULCIS  
 
Cagliari, 9 Dicembre 2014 - Vertice sul dossier Sardegna tra il presidente Francesco Pigliaru e il sottosegretario della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Graziano Delrio, il 4 dicembre in Viale Trento, dove si è tenuta una conferenza stampa congiunta. Francesco Pigliaru ha discusso con l´esponente del Governo i temi caldi dell´industria del polo di Portovesme, nella prospettiva della creazione di lavoro e di sviluppo durevole: dall´esigenza del metano per gli insediamenti produttivi all´esigenza delle bonifiche e dell´accelerazione dell´operatività del Piano Sulcis per il quale 127milioni di euro - 72 milioni per interventi infrastrutturali e 55 milioni per i progetti di "99Ideas" - dovrebbero entrare nel prossimo ordine del giorno del Cipe. A testimoniare della coerenza dell´impegno, il trattamento di favore energetico decennale per Glencore, perseguito dalla Regione e concesso dal Governo, che fa sì che nei prossimi giorni la multinazionale inizierà a trattare con Alcoa le condizioni dell´acquisto degli impianti. Il Presidente ha poi ricordato, rispondendo alle domande dei giornalisti, che la Sardegna, che ha seguito un percorso innovativo sull´armonizzazione del bilancio e la stabilità, vanta un credito col Governo di oltre 800 milioni di euro e che sta lavorando per la rateizzazione triennale dal 2015 e per il raggiungimento di un accordo per gli accantonamenti di 97 milioni di euro previsti dalla legge di Stabilità. Il presidente Pigliaru e il sottosegretario Delrio si sono recati nella tarda mattinata a Portovesme, al presidio dei lavoratori Alcoa. Accolti dagli operai e da alcuni sindaci della zona, hanno fatto il punto sulla vertenza. Sia il Presidente che il Sottosegretario hanno evidenziato come Regione e Governo abbiano creduto nel rilancio del progetto dello stabilimento Alcoa, lavorando insieme per attrarre nuovi investitori sino a portare alla trattativa con Glencore. Sia Francesco Pigliaru che Graziano Delrio hanno sottolineato poi l’importanza di aver ricevuto fiducia, nel difficile percorso, da parte degli stessi operai e dei sindaci del territorio. E’ stata inoltre indicata come buona notizia, il fatto che il dialogo tra i vertici di Alcoa e quelli di Glencore prosegua negli Stati Uniti, andando ad inserirsi nell´ampio scenario delle trattative tra le due multinazionali. La seconda tappa nel Sulcis-iglesiente per il Presidente e il Sottosegretario è stata la miniera di Monteponi. Le 37 donne che la occupano da giorni per portare all´attenzione dell´opinione pubblica la vertenza Igea, hanno accolto all’interno del presidio i rappresentanti delle istituzioni ed esposto le loro ragioni. Le parole di Francesco Pigliaru e Graziano Delrio sono state ascoltate con attenzione e alla fine dell’incontro, cui era presente anche l’assessore dell’industria Maria Grazia Piras, le operaie dal volto coperto hanno accompagnato Presidente e Sottosegretario al cancello e ascoltato le interviste rilasciate alle telecamere, sottolineando le risposte con un applauso. Un esempio cui fare riferimento per Igea, è stato detto, è il modello tedesco, che utilizza società pubbliche ben gestite, che fanno utili e fatturati, per realizzare le bonifiche.  
   
   
TOSCANA: ALLUVIONE E CONTRIBUTI ALLE IMPRESE LA RITENUTA D´ACCONTO SARÀ RIMBORSATA  
 
Firenze, 9 dicembre 2014 - In merito alla ritenuta d´acconto sui contributi concessi alle imprese alluvionate, la Regione precisa di essere intervenuta su Sviluppo Toscana per cui d´ora in poi, per quanto riguarda i contributi erogati alle imprese nel 2014, si dovrà procedere al ricalcolo delle ritenute e, laddove queste siano state riferite all´acquisto di beni strumentali, le imprese dovranno essere rimborsate della ritenuta stessa. Sviluppo Toscana si è impegnata a rimborsare le somme dovute entro quindici giorni lavorativi. Per tutte le pratiche ancora da pagare invece, sarà effettuata la determinazione della quota dei contributi da assoggettare a ritenuta e quella da non assoggettare. Cosa è successo Sviluppo Toscana spa, alla quale compete la gestione dei bandi, precisa che la ritenuta d´acconto del 4% è obbligatoria per norma nazionale e che l´eventuale esenzione doveva essere richiesta direttamente dalle imprese. Il bando per il contributo alle imprese alluvionate comprende una serie di casistiche di intervento, tra le quali l´acquisto di beni strumentali (ad esempio macchinari), unica tipologia esente dall´acconto. Pertanto, la combinazione tra la mancata richiesta d´esenzione e le diverse tipologie di spesa previste dal bando ha fatto sì che venisse applicata la ritenuta del 4% in tutti i casi e a tutte le imprese. Da un primo calcolo fatto da Sviluppo Toscana è emerso che il totale delle trattenute operate è stato pari a circa 150 mila euro, comprensive anche delle ritenute corretamente effettuate, su un totale di 3,8 milioni di euro già erogati a circa 160 imprese.  
   
   
IGEA, ASSESSORE SARDEGNA IN MINIERA CON LE DONNE IN OCCUPAZIONE. L’ABBRACCIO DELLE LAVORATRICI DOPO L´APPELLO DELL´ASSESSORE. "LAVORIAMO INSIEME PER DARE UN FUTURO ALLA SOCIETÀ"  
 
Iglesias, 9 Dicembre 2014 - Un abbraccio commovente, da donna a donna, dentro i tunnel scuri e gli antri umidi della Galleria Villamarina della miniera di Monteponi, dove da quasi una settimana va avanti la protesta di 37 lavoratrici dell´Igea che sollecitano il rilancio della società partecipata della Regione. E per una mattina anche un´altra Maria, l´assessore dell´industria Maria Grazia Piras, si è aggiunta a tutte le altre "Maria" - così hanno deciso di ribattezzarsi - asserragliate all´interno dell´ex sito minerario che a lungo ha rappresentato uno degli impianti metalliferi più importanti d´Italia. L´assessore Piras è arrivata a Monteponi a metà mattina per partecipare alla messa celebrata in onore di Santa Barbara. In precedenza aveva partecipato alla cerimonia religiosa officiata a Nuraxi Figus, sito minerario della Carbosulcis. Sono state le stesse lavoratrici Igea, che assistevano alla messa da dietro le inferriate all´imbocco della Galleria, ad aprire i cancelli e a far entrare l´assessore, ad accoglierla con abbracci e strette di mano. È stato un incontro che ha sciolto la tensione maturata in questi giorni di protesta e di rivendicazioni. In una delle sale della miniera occupata, le donne hanno potuto approfondire con l´esponente della giunta Pigliaru i temi che sono alla base della contestazione. L´assessore Piras, accompagnata dal nuovo commissario liquidatore Michele Caria, ha illustrato nei dettagli il provvedimento legislativo approvato ieri sera dal Consiglio regionale che consentirà a breve di garantire ai lavoratori Igea il pagamento delle retribuzioni. "So che la vostra protesta non riguarda soltanto gli stipendi - ha detto l´assessore rivolgendosi alle lavoratrici - e questo vi fa onore. Intanto, però, abbiamo risolto il problema delle retribuzioni. Nel frattempo continuiamo a lavorare, e lo stiamo facendo da mesi, anche grazie all’impegno del precedente liquidatore, l’ingegner Antioco Gregu, perché Igea si trasformi in un’azienda virtuosa e in grado di svolgere i lavori che le saranno assegnati. Non sono gli stanziamenti a mancare: i soldi ci sono e dovranno essere spesi. Ecco perché Igea, al cui interno opera personale altamente qualificato, deve essere risanata e al più presto. Sono sicura che, anche grazie alla vostra tenacia e alla vostra collaborazione, daremo un futuro alla società e, di conseguenza, a chi lavora in Igea".  
   
   
BOLZANO: RAPPORTO SUL MERCATO DEL LAVORO: TIMIDI SEGNALI DI RIPRESA  
 
Bolzano, 9 dicembre 2014 - Quella che emerge dal Rapporto sul mercato del lavoro in provincia di Bolzano relativo al semestre maggio – ottobre 2014 è un’immagine che lascia spazio ad un lieve ottimismo, anche se non mancano i settori, come ad esempio l’edilizia, dove a tutt’oggi non si intravvede la luce alla fine del tunnel. Quella che emerge dal Rapporto sul mercato del lavoro in provincia di Bolzano relativo al semestre maggio - ottobre 2014 è un´immagine che lascia spazio ad un lieve ottimismo, anche se non mandano i settori, come ad esempio l´edilizia, dove a tutt´oggi non si intravvede la luce alla fine del tunnel. I dati più confortanti illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa organizzata a Palazzo Widmann dall´assessora provinciale al lavoro, Martha Stocker, dal direttore della Ripartizione lavoro, Helmuth Sinn, e dal direttore dell´´Osservatorio del mercato del lavoro, Stefan Luther, sono rappresentati dal tasso di disoccupazione che nel semestre in oggetto è passato dal 4,6 al 4,1%. I valori restano comunque più elevati rispetto a quanto rilevato prima della crisi: meno per le donne (3,7%) ma soprattutto per gli uomini (4,4%), per i giovani (12,2% - valore 2013) e per gli extracomunitari (20,6% - valore 2013). "In questo contesto" ha sottolineato nel corso della conferenza stampa il direttore Sinn "anche il raggiungimento dell´obiettivo occupazionale per l´anno 2020 fissato dalla Provincia (tasso di occupazione tra i 20 e 64 anni pari a 80%) appare tuttora abbastanza difficile da realizzare. Attualmente (2013) il tasso si attesta al 76,6%". L´assessora al lavoro, Martha Stocker, nel suo intervento ha posto l´accento sui segni di ripresa del mercato del lavoro, oltre alla già accennata riduzione del tasso di disoccupazione, ha menzionato il fatto che circa l´80% dei lavoratori rimasti senza lavoro dopo la chiusura dell´impresa Zh ha trovato un´occupazione, circa il 50% dei disoccupati della Würth è rientrato nel mondo del lavoro e, come è noto, per l´ex Memc di Sinigo è stata trovata una soluzione positiva che lascia ben sperare per il futuro. Il direttore Sinn ha ribadito che il settore edile registra i dati peggiori da 14 anni a questa parte con una crisi che colpisce più pesantemente le imprese industriali del settore e lascia qualche spiraglio per quelle che operano nel settore artigianale. La disoccupazione in questo settore colpisce ormai sia gli operai che gli impiegati. Nel settore turistico - alberghiero, a fronte di una certa saturazione complessiva, si registra un leggero aumento degli occupati a tempo determinato e parallelamente ad una riduzione dei contratti a tempo indeterminato. Un altro aspetto menzionato dal direttore della Ripartizione lavoro riguarda la sempre più massiccia presenza, in questo specifico settore, di lavoratori rumeni che hanno in parte scalzato i lavoratori provenienti da Ungheria e Slovacchia. Nel complesso il mercato del lavoro altoatesino registra un progressivo e sensibile invecchiamento, già oggi, infatti, circa un quarto degli occupati ha più di 50 anni, nel 2020 tale percentuale sarà probabilmente del 50%. Durante il semestre maggio - ottobre 2014 risultavano lavorare mediamente 46.229 lavoratori con 50 e più anni. Ciò corrisponde ad un aumento del +9,2% rispetto all´anno precedente, pari a +3.889 occupati. Complessivamente, al momento risulta che il 24,4% dei lavoratori dipendenti ha almeno 50 anni, +1,8 punti percentuali più dell´anno precedente e +6,6 punti più di cinque anni prima. Dunque non solo si confermano gli incrementi degli ultimi anni, ma anche il fatto che ogni anno gli incrementi aumentano di intensità e che sono sempre più dovuti a lavoratori con più di 55 anni. Il direttore dell´´Osservatorio del mercato del lavoro, Stefan Luther, ha quindi preso in esame il lavoro giovanile, i contratti di apprendistato ed i contratti di lavoro precari. Durante il periodo maggio - ottobre 2014 hanno lavorato mediamente 33.758 giovani residenti con meno di 30 anni, -430 (-1,3%) rispetto all´anno precedente. Questo calo è da ricondurre sostanzialmente ad una minore partecipazione al mercato del lavoro da parte dei giovani residenti e non all´andamento demografico, visto il leggero aumento della popolazione residente di questa classe di età (+1,3%). Il calo occupazionale è stato più forte tra gli under 20 (-2,8%) rispetto ai 20-29-enni (-1,0%). Durante le vacanze estive di quest´anno (giugno - settembre) il numero di giovani sotto i 20 anni che ha fatto un´esperienza lavorativa è rimasto sui livelli dell´anno scorso. Quest´estate si è assistito ad un aumento dei tirocini del +13,9%, grazie ad una normativa meno severa. Le rimanenti forme occupazionali, come ad esempio i contratti di apprendistato ed i contratti estivi a tempo determinato, hanno invece registrato un calo: questo vale sia per l´occupazione strettamente estiva (-87; -8%) - ovvero quella iniziata e terminata al di fuori del periodo scolastico - sia per l´occupazione dipendente successiva al conseguimento di un titolo di studio (-79; -13%). Anche il lavoro a chiamata e i contratti a progetto risultano in flessione (-53; -22%). Complessivamente la percentuale di giovani con meno di 20 anni che fanno un´esperienza lavorativa durante i mesi estivi si è ridotta dal 37% di 5 anni fa all´attuale 33%. Il testo integrale del Rapporto sul mercato del lavoro in provincia di Bolzano relativo al semestre maggio - ottobre 2014 è disponibile all´indirizzo http://www.Provincia.bz.it/lavoro/servizi/pubblicazioni.asp.  
   
   
IL PROGETTO PUGLIESE DIPTERA VINCE IL PREMIO NAZIONALE PER L’INNOVAZIONE 2014 NELLA CATEGORIA AGRIFOOD-CLEANTECH  
 
Valenzano, 9 dicembre 2014 - Nella finale del 5 dicembre, tenutasi al Teatro Verdi Sassari, con 58 idee in gara provenienti da tutta Italia, la Puglia conquista anche il premio Franci@innovazione con il progetto Caresilkla farina di insetti è un sostituto della farina di pesce utilizzata nei mangimi, ma costa di meno ed è più sostenibile. Lavorando su questa idea, Vittorio Bava e Fabio Salerno hanno messo a punto un processo produttivo particolarmente innovativo, che permette di produrre più efficientemente, con minori costi di manodopera ed energia, rispetto alle aziende già esistenti sul mercato delle farine di insetti.È con questa idea imprenditoriale, il progetto Diptera, che i due pugliesi si sono aggiudicati il primo premio nella categoria Agrifood-cleantech del 12° Premio Nazionale per l’Innovazione, la cui finale si è tenuta ieri sera al Teatro Verdi di Sassari. Erano 58 le idee in gara, provenienti da tutta Italia.diptera, al quale va un premio di 25mila euro offerto dal gruppo energetico Iren, main sponsor del Pni, era giunto alla Finale in quanto vincitore dell’analoga categoria della Start Cup Puglia 2014, la competizione tra idee di imprese innovative organizzata dall’Arti su incarico della Regione Puglia-assessorato allo Sviluppo Economico. Prima di quest’anno, solo un’altra startup della regione che aveva partecipato alla Start Cup del Cnr nel 2010, la Amolab, si era aggiudicata il primo premio nazionale.Nell’unione Europea si consumano più di 1 milione di tonnellate all´anno di farine di pesce, 70mila tonnellate solo in Italia. A causa dei recenti rialzi dei prezzi delle farine di pesce, i mangimifici sono in cerca di un´alternativa più economica, ma che abbia simili proprietà nutritive. Il mercato è attualmente suddiviso tra pochissime imprese, tutte di recente costituzione, tanto che la più anziana è attiva da meno di tre anni. Ma Diptera si stacca dal gruppo, proponendo un processo produttivo più interessante e sostenibile.Sempre nel corso della Finale del Pni di ieri sera, al progetto salentino Caresilk, vincitore assoluto di Start Cup Puglia 2014, è stato conferito il premio dell’Ambasciata francese Franci@innovazione, che consiste in un soggiorno in Francia, presso un incubatore, per esplorare le possibilità di internazionalizzazione del progetto. Caresilk ha sviluppato un filo di seta con proprietà antibatteriche, ricoprendo foglie di gelso con un film d’argento e facendone cibo “antibatterico” per bachi da seta. Con il filo ottenuto si producono dispositivi biomedicali in grado di riparare i tessuti umani da ferite difficili e dalle infezioni ad esse associate."Le mie congratulazioni a Vittorio Bava e Fabio Salerno per l´importante riconoscimento ottenuto e per la straordinaria intuizione che auguro possa presto portare grandi soddisfazioni – ha dichiarato Loredana Capone, assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia, che ha aggiunto - Le start up innovative della nostra regione continuano a dare motivo di orgoglio. È segno che la semina sta dando i suoi frutti e che la determinazione, il coraggio e le competenze dei giovani pugliesi stanno diventando eccellenze nazionali. Continueremo a sostenere le nostre start up innovative, a farle conoscerle ed affiancarle, con il supporto di Arti, cercando sempre nuovi strumenti per promuoverle"“Un grande risultato – commenta a caldo la presidente dell’Agenzia regionale Eva Milella – che conferma l’importanza del percorso avviato in Puglia di potenziamento della cultura di impresa innovativa. È la prima volta in 7 edizioni di Start Cup Puglia, che un nostro vincitore sale sul gradino più alto del podio del Pni. Segno che le buone idee vanno seguite, coltivate e potenziate, attraverso un’azione coordinata, che si avvalga del supporto professionale di coach e di occasioni formative e di mentoring di alto livello. È quello che l’Arti ha messo in campo quest’anno, insieme alla Regione, con un programma di attività di affiancamento ai finalisti della nostra competizione e grazie all’apporto della commissione di valutazione, di matrice imprenditoriale, che ha selezionato i vincitori regionali”.  
   
   
TOSCANA: SICUREZZA SUL LAVORO, FORMAZIONE E LEGALITÀ CENTRALI PER LA PREVENZIONE  
 
Firenze 9 dicembre 2014 - "Tenere alta la guardia sui temi della sicurezza e della tutela della salute sui luoghi di lavoro è non solo doveroso ma necessario, perchè la prevenzione non è un costo ma rappresenta, al contrario, un investimento più che mai necessario e prezioso in una fase di crisi economica come l´attuale, che costringe a fare i conti con importanti cambiamenti nell´organizzazione del lavoro, nei processi produttivi, nei rapporti fra impresa, lavoro e territorio. E soprattutto per rispettare il primo fondamentale diritto di ogni lavoratore che è quello di poter tornare a casa dopo il lavoro come ne è uscito". L´ha ricordato l´assessore alle attività produttive credito e lavoro della Regione Toscana Gianfranco Simoncini, coordinatore per il lavoro della Ix Commissione, portando il saluto della Conferenza delle Regioni al seminario organizzato dal ministero del lavoro e dall´Inail sul tema "Sostenere la crescita e la competitività delle imprese promuovendo salute e sicurezza sul lavoro". Quello della sicurezza è un tema, ha sottolineato Simoncini, che richiede un impegno a tutto tondo per la prevenzione da parte delle istituzioni, che devono lavorare in sinergia e coinvolgendo anche le imprese, per ridurre il numero degli incidenti e combattere elusione e irregolarità. "La responsabilità e il pieno coinvolgimento delle aziende è essenziale - ha avvertito l´assessore - perchè la formazione per la sicurezza è una loro specifica competenza che va ad integrarsi con quella erogata dal pubblico, a favore dei soggetti più deboli del mercato del lavoro". "Il tema della legalità è centrale" ha detto l´assessore ricordando la tragedia di Prato, dove proprio un anno fa morirono in un incendio 7 lavoratori cinesi. "A seguito di questo grave incidente – ha spiegato l´assessore – la Toscana ha varato un piano straordinario per incentivare le azioni per contrastare i rischi dei lavoratori, anche favorendo collaborazioni tra più forze per favorire la legalità e rafforzando le strutture. Il piano interessa l´intera area vasta, un territorio che comprende i Comuni di Firenze, Prato, Pistoia ed Empoli. Grazie a questo piano sono stati messi in campo controlli straordinari potenziando il personale delle Asl, che hanno già coinvolto oltre 7 mila aziende. A questo piano collaborano anche le forze dell´ordine e sono coinvolte anche le imprese, invitate a sottoscrivere un Patto per il lavoro sicuro".  
   
   
SARDEGNA: CONTRIBUTI PER IL FONDO RISCHI DEI CONFIDI DEL SETTORE INDUSTRIA  
 
Cagliari, 9 Dicembre 2014 - L´assessorato dell´Industria informa che fino al 19 dicembre 2014 i consorzi fidi operanti nel settore industria potranno richiedere i contributi destinati all´integrazione del fondo rischi. Le risorse finanziarie disponibili per l´intervento ammontano complessivamente a 2milioni di euro. Possono richiedere l´agevolazione i consorzi di garanzia collettiva fidi che: - siano costituiti per almeno il 60% da piccole e medie imprese, escluse quelle costituite in forma cooperativa; - fossero già vigenti al 31 dicembre 2013; - non abbiano fini di lucro; - abbiano una sede operativa in Sardegna; - svolgano la propria attività di concessione delle garanzie prevalentemente nell’interesse delle piccole e medie imprese aventi sede operativa in Sardegna; - operino prevalentemente nel settore industriale e dei servizi, con un ammontare degli affidi a favore delle imprese operanti in tali settori non inferiore al 60% del totale degli affidi in essere al 31 dicembre 2013; - siano iscritti nell´apposita sezione dell´elenco generale degli intermediari finanziari. Le domande dovranno pervenire tramite raccomandata al seguente indirizzo: Assessorato regionale dell´Industria, Servizio per le politiche dello sviluppo industriale. Viale Trento, 69 - 09123 Cagliari. La domande, inoltre, potranno essere consegnate a mano presso l’Ufficio protocollo dell’Assessorato dell’Industria, o per posta elettronica certificata con firma digitale all’indirizzo: Indirizzo emailindustria@pec.Regione.sardegna.it  
   
   
FVG: REDDITO DI INSERIMENTO RICHIEDE ANALISI  
 
Udine, 9 dicembre 2014 - "Per quanto riguarda la proposta della Cgil sul reddito di inserimento occorre fare notare che è una misura che fa centro sull´individuo e non sulla famiglia e ciò rende molto difficile individuare la platea di destinatari. Oltre a ciò, non specifica l´entità del trasferimento monetario, in particolare è silente sulla nozione di reddito e soglia di povertà". Lo sottolinea l´assessora regionale al Lavoro Loredana Panariti, in merito alla proposta del "reddito di inserimento" che da mesi la Cgil, tramite il segretario regionale Franco Belci, sollecita all´amministrazione regionale. "Queste brevi osservazioni solo per ribadire - precisa Panariti - che è necessario l´approfondimento sull´analisi dei problemi informativi e tecnici di attuazione della misura, in particolare per quanto attiene agli aspetti organizzativi e amministrativi. Serve - conclude l´assessora - individuare con chiarezza: la platea di potenziali beneficiari, la distribuzione dei trasferimenti, il costo potenziale complessivo della misura".  
   
   
RISCOPERTA DEGLI ANTICHI MESTIERI, WORKSHOP DELLA CNA BASILICATA  
 
Potenza, 9 dicembre 2014 - Antichi mestieri e riscoperta di manualità e semplicità. E´ questo lo spirito delle iniziative che la Cna sta promuovendo e che si apre con un appuntamento del tutto speciale. Nell´ambito delle attività sostenute dalla Cciaa di Matera è stato programmato, infatti, un workshop rivolto a tutti gli appassionati di lavoro a maglia, principianti e non, articolato su due sessioni pomeridiane da tenersi in Cciaa per sensibilizzare la collettività sul valore dell´Antico mestiere della lavorazione della lana con i ferri. Le due sessioni pomeridiane si terranno giovedì 11 e martedì 16 dicembre 2014 dalle ore 15.30 alle 18.30 alla Camera di Commercio con docenti di provata esperienza ed abilità nel settore. Il primo pomeriggio sarà dedicato alla realizzazione del Baktus, il secondo alla realizzazione del Cappellino. “Il nostro obiettivo - afferma Leo Montemurro - è quello di trasferire le prime nozioni necessarie per la realizzazione di maglie, sciarpe, scalda collo,etc rigorosamente fatti a mano con l´utilizzo dei ferri, strumenti di lavoro cari alle nostre mamme e alle nostre nonne. Il workshop è aperto alla partecipazione di tutti”. Per le iscrizioni e per confermare la propria partecipazione è possibile contattare la segreteria Cna ai seguenti recapiti :telefono 0835/387744 fax 0835/271831 email segreteria.Mt@cna.it    
   
   
BARI FONDERIE MERIDIONALI (BFM): FIRMATO ACCORDO PER SUPERARE CRISI  
 
Bari, 9 dicembre 2014 - Firmato il 4 dicembre in Regione l’accordo per la vertenza Bari Fonderie Meridionali (ex Breda Fucine Meridionali), fabbrica siderurgica della zona industriale di Bari. Lo annuncia l’assessore al Lavoro, Leo Caroli, “soddisfatto” dopo la firma. “Il ruolo della Regione e della Task Force regionale è stato determinante per il raggiungimento dell’intesa per la gestione della crisi Bfm e ci consente di guardare con più serenità al futuro per i lavoratori e la continuità produttiva. E’ positivo inoltre che al tavolo di oggi abbia partecipato anche il commissario giudiziale”. “Oggi – ha specificato – si è decisa la proroga della cassa integrazione, l’anticipo delle indennità e si è sancito che la ristrutturazione del debito sia finalizzata alla continuità aziendale. Infatti la proprietà di Bfm ha annunciato la acquisizione di alcune manifestazioni di interesse per il sito barese che saranno rese pubbliche dopo il prossimo 17 dicembre. La continuità aziendale potrà esserci anche attraverso la gestione indiretta (con l’affitto del ramo d’azienda), che potrà garantire il consolidamento industriale e l’occupazione. A garanzia del processo deciso oggi e per monitorare lo stato di avanzamento della crisi, il tavolo è stato reso permanente e sarà convocato periodicamente alla presenza dei commissari giudiziali e della Bfm per completare il percorso”. “Confermo – ha concluso – l’impegno della Regione ad incontrare le aziende interessate a rilevare le attività per valutare impegni e necessità”.  
   
   
CANTIERI DI CITTADINANZA E LAVORO MINIMO DI CITTADINANZA. ASSESSORE PUGLIA SU TARANTO  
 
 Bari, 9 dicembre 2014 - “Nella difficile situazione occupazionale, ambientale e sociale della città di Taranto, il tema del lavoro rappresenta la priorità assoluta, perché è solo il lavoro, soprattutto quello nuovo, a generare un cambio di rotta nelle coscienze e nel modello di sviluppo di una realtà come quella tarantina. Così il giorno dopo il successo per l’accordo siglato a Roma che mira al completo reintegro dei lavoratori dell’ex Marcegaglia, sono costretto a tornare sulle criticità, spronando! Trovo infatti singolare che ancora ad oggi la Provincia di Taranto non si sia attivata per dare seguito, anche in quei territori, ai “cantieri di cittadinanza” e al protocollo per il “Lavoro minimo di cittadinanza”, così come spero che i risultati dei recenti colloqui con esponenti dell’amministrazione comunale di Taranto non restino lettera morta.” Così l’assessore alle Politiche per il Lavoro, Leo Caroli, -dopo aver accolto nella capitale il progetto di reindustrializzazione della Otlec Spa ed il ritorno al lavoro degli 84 lavoratori rimasti disoccupati- torna sul tema sollevato dal segretario generale della Cgil di Taranto, Giuseppe Massafra, e dall’Assessore regionale Fabrizio Nardoni.(...) “Conosco personalmente il Presidente della Provincia di Taranto, e so della sua attenzione verso le persone che vivono condizioni di fragilità rispetto al mercato del lavoro – continua Caroli – e per questo voglio pensare che si tratti solo di una mancanza di informazioni adeguate sulla Legge regionale per i Cantieri di cittadinanza e sul Protocollo per il lavoro minimo di cittadinanza. Spero, pertanto, che il tempo perduto sinora possa essere prontamente recuperato. “Ma se la provincia di Taranto, l’unica in Puglia a non aver avviato questi due importanti strumenti di programmazione, non si è fatta ancora sentire, altrettanto distratta risulta l’amministrazione del Comune capoluogo. “Taranto registra diffuse situazioni di drammaticità estrema – dice Caroli – spesso sfociate nel più orribile dei drammi, quello dei sucidi, che raccontano del grave disagio che molti uomini e donne di diverse età e diversa estrazione sociale vivono in quella terra. Vi è, pertanto, una platea di persone a rischio di esclusione sociale che preme sulla responsabilità di chi ha ruolo pubblico. Le sollecitazioni giunte dal collega Nardoni e dal segretario di Taranto della Cgil, sono un richiamo ad evitare che l’autolesionismo consumi quella comunità che per questa ragione ha bisogno più di altre di muovere politiche attive che restituiscano insieme al lavoro, anche speranza. “Sono fiducioso – termina l’Assessore regionale, Leo Caroli – e attendo che si faccia presto, perchè le azioni connesse a questi due importanti strumenti nati per dare possibilità di lavoro a disoccupati di lungo corso o lavoratori percettori di ammortizzatori sociali, possano approdare nel più breve tempo possibile a risposte che diano nuovamente valore al lavoro e al bene comune.”