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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 17 Febbraio 2015
TAP: REGIONE PUGLIA CHIEDE DI ASCOLTARE I TERRITORI  
 
Bari, 17 febbraio 2015 - ´ francamente incomprensibile come, ancora, si continui a tentare di far passare notizie che non corrispondono al vero in relazione alle richieste formulate dalla Regione Puglia nell´incontro a Roma di mercoledì scorso sulla vicenda Tap”. A dichiararlo l´Assessore alla Qualità dell´Ambiente della Regione Puglia, Lorenzo Nicastro. “La posizione della Puglia – prosegue l´assessore - è stata quella di chiedere in una sede ´istituzionale´ che si tenesse conto delle voci che si levano dai territori, che si prendessero in considerazione le eccezioni tecniche sollevate nei pareri Via regionali in ordine agli impatti ambientali e alle questioni di sicurezza sin dal 2013”. “Non abbiamo proposto localizzazioni alternative, come qualcuno tenta di far passare, abbiamo chiesto che si avviasse una procedura di confronto con i territori, per un approdo diverso da San Foca, partendo, come era logico, dalle altre ipotesi analizzate dal proponente all´interno della procedura di Valutazione ambientale. E´ del tutto evidente – conclude Nicastro - che la nostra proposta mira proprio a restituire spazi di confronto tra le istituzioni, prima tra tutte quelle locali”.  
   
   
SCARLINO ENERGIA, INCONTRO IN REGIONE TOSCANA CON LA RSU  
 
Firenze 17 febbraio 2015 – "La Regione condivide le preoccupazioni dei lavoratori e conferma la sua attenzione alla vicenda che coinvolge l´azienda e il suo futuro". L´assessore a ambiente e energia, Anna Rita Bramerini, sintetizza così il senso dell´incontro che ha avuto oggi con i rappresentanti della Rsu di Scarlino Energia. La riunione era stata convocata per fare il punto della situazione sull´azienda maremmana, ferma da quando la sentenza del Consiglio di Stato ha bloccato il cogeneratore di Scarlino. La Regione, ha tra l´altro ribadito l´assessore Bramerini, qualora l´azienda presentasse la richiesta di riapertura delle procedure di Via e di Aia, seguirà l´iter con la massima attenzione, trattandosi di un procedimento complesso che dovrà tener conto dei rilievi del Consiglio di Stato.  
   
   
HOUSING SOCIALE: IL NUOVO REGOLAMENTO DELLA REGIONE LAZIO  
 
 Roma, 17 febbraio 2015 - Dopo la legge approvata a novembre sul Piano Casa, la Regione ha presentato il nuovo Regolamento per la gestione degli alloggi per l’housing sociale. Il tutto rispettando i tempi previsti dalla legge per adeguare il regolamento alle nuove norme. Novità, regole nuove e più chiare. I proprietari degli immobili saranno tenuti a rispettare le nuove norme sulla gestione degli alloggi a canone calmierato. Tra le novità c’è anche da rilevare lo snellimento delle procedure per l’individuazione dei soggetti a cui saranno affittati gli appartamenti. Ridefiniti e migliorati anche i criteri per la determinazione dei canoni d’affitto secondo gli indirizzi della normativa nazionale sulla riforma delle locazioni. Altre novità riguardano le modalità e i criteri per l’alienazione degli alloggi. I prezzi di vendita saranno riferiti alle quotazioni medie dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare. Una scelta che tiene conto della sostenibilità economico finanziaria degli interventi e che incentiva la realizzazione di nuove case con affitti a canone calmierato. L’obiettivo è sempre lo stesso: il rinnovo e la rigenerazione del patrimonio edilizio esistente, anche per rispondere al meglio al problema dell’emergenza abitativa. Un ruolo centrale alle amministrazioni comunali nelle attività di controllo. La Regione ha introdotto la possibilità di adeguarsi ai criteri e agli indirizzi del nuovo regolamento anche per chi già ha realizzato gli alloggi per l’housing sociale. Il nuovo regolamento, tra l’altro, restituisce alle amministrazioni comunali un ruolo centrale nelle attività di controllo. La nuova anagrafe dedicata all’housing sociale. La Regione la istituisce negli uffici comunali per monitorare al meglio i nuovi alloggi da destinare a canone calmierato. Viene mantenuto l’obbligo per i proprietari degli immobili di trasmettere ai Comuni i contratti di affitto sottoscritti con i conduttori. Sanzioni per i proprietari che non rispettano il regolamento. Le sanzioni non erano previste nel regolamento precedente e vanno a completare il nuovo scenario di regole per la gestione degli alloggi in housing sociale. E poi sono uno strumento importante per le attività di controllo e di prevenzione da parte delle amministrazioni comunali.  
   
   
APPROVATO IL PIANO PAESAGGISTICO DELLA REGIONE PUGLIA, COMPLIMENTI DA ASSESSORE TOSCANA  
 
 Firenze 17 febbraio 2015 - "I miei più vivi complimenti ad Angela Barbanente per l´approvazione del Piano paesaggistico territoriale della Regione Puglia". Così l´assessore regionale toscano a urbanistica, pianificazione del territorio e paesaggio Anna Marson si rivolge alla sua omologa della Regione Puglia. "Si tratta del primo piano paesaggistico regionale copianificato con il Mibact – aggiunge Marson - Confidiamo di poter presto dar seguito a questo importante risultato con l´approvazione del nostro Piano paesaggistico da parte del Consiglio regionale toscano".  
   
   
BURLANDO, PALAZZO STELLA TRIORA  
 
Genova, 17 Febbraio 2015 - Il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando è intervenuto, lunedi´ 16 febbraio 2015, sul suo profilo Facebook ( https://www.Facebook.com/burlando.claudio ) in merito ai lavori per palazzo Stella a Triora. Di seguito il suo intervento: "Palazzo Stella Triora. Sono terminati i lavori del terzo lotto e sono cominciati gli interventi del quarto e ultimo lotto di recupero e risanamento dello storico Palazzo Stella, nel cuore del centro storico di Triora, noto come "paese delle streghe". Infatti tra il 1587 e il 1589 il borgo fu teatro di atroci processi di cui furono vittime donne accusate di stregoneria e Palazzo Stella fu il fulcro di queste azioni persecutorie. Con questo ultimo lotto vengono finanziati anche gli allestimenti e gli arredi del nuovo Museo Internazionale della Stregoneria. Il museo, già presente in paese e molto visitato, trova una collocazione definitiva e prestigiosa in un edificio di particolare rilievo storico e architettonico".  
   
   
PIANO VENDITA ALER, ASSESSORE LOMBARDIA: NESSUNO SARÀ OBBLIGATO A LASCIARE PROPRIA CASA  
 
Milano, 17 febbraio 2015 - "Nessuno sarà obbligato a lasciare il proprio alloggio e a trasferirsi da un´altra parte". Lo ha assicurato l´assessore regionale all´Expo, Internazionalizzazione delle imprese, Casa e Housing sociale Fabrizio Sala, rispondendo - durante la trasmissione Orario Continuato in onda su Telelombardia - a un telespettatore ´spaventato´ dalle voci che circolano in merito al piano vendita che Aler sta portando avanti in alcuni condomini misti di Milano. "La legge - ha chiarito Sala - è a favore dei cittadini: a loro è data l´opportunità di comprare l´alloggio nel quale vivono usufruendo di uno sconto del 50 per cento circa rispetto al prezzo di mercato". L´assessore ha poi precisato che "comunque, nel caso in cui decidono di non comprare, non succede niente, rimangono nella casa in cui abitano". Sala ha poi garantito che la Regione verificherà con grande attenzione "se ci sono stati casi di aut aut". Aler, Presto Legge Di Riforma Assegnazioni - Sarà sottoposta entro un paio di mesi alla Giunta regionale lombarda la Legge che riforma i criteri di assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Controlli Rigorosi, Alloggio Solo A Chi Non Può Permetterselo "Il nostro obiettivo - ha detto Sala - è di garantire un alloggio a chi proprio non riesce ad averlo. Modificheremo i requisiti in modo tale che il nuovo sistema di assegnazioni sia maggiormente rispondente alle necessità di oggi. E faremo controlli rigorosissimi affinchè chi non ha più diritto ad una casa popolare la lascia a chi, invece, il diritto ce l´ha. Non è giusto infatti che tutti cittadini contribuiscano con le proprie tasse al pagamento di una casa per chi se la può permettere". Rivedere Alcuni Aspetti Che Non Funzionano Più - Riferendosi poi alla nuova Legge, Sala ha precisato che "oggi alcuni aspetti sono farraginosi e parametri che sembrano dare una certa giustizia non funzionano e quindi vanno rivisti". Oltre a questo il nuovo Testo consentirà anche l´assegnazione di alloggi non finiti "a chi vi entra e completa i lavori necessari ad ottenere l´abitabilità". Sala, sottolineando che la nuova Legge varrà anche per gli alloggi di proprietà del Comune di Milano che gestisce Mm dal 1 gennaio, ha concluso che l´obiettivo è quello di fare in modo che "funzioni per i prossimi 20 anni".  
   
   
CONTRATTI DI RETE, L’ANCE ATTIVA UNO SPORTELLO TELEMATICO PER LE IMPRESE DI COSTRUZIONI  
 
Salerno, 17 febbraio 2015 - Ance Salerno attiva uno sportello telematico dedicato alla consulenza operativa per le imprese iscritte che intendono utilizzare contratti di rete. «È urgente incentivare l’attivazione di questi contratti in tutti i settori produttivi – dichiara il presidente di Ance Salerno, Antonio Lombardi - con l’obiettivo di favorire i processi di filiera, stimolando i percorsi di aggregazione e di specializzazione delle imprese nel comparto delle costruzioni e, nello stesso tempo, aumentando la capacità di impatto strategico sui mercati specializzati interni ed esteri». La decisione prende spunto dai dati elaborati dal Centro Studi Ance Salerno sulla base del report analitico del sistema Unioncamere (diffuso qualche giorno fa) che fornisce il dettaglio dei contratti di rete al 31 dicembre 2014. «Per il comparto delle costruzioni – aggiunge il presidente Lombardi – assume primaria importanza anche allargare il perimetro della tradizionale filiera di riferimento avviando un interscambio virtuoso con gli ordini professionali, con le piccole aziende artigiane e con i produttori di materiali ecocompatibili. Il segmento della cosiddetta edilizia green o bioedilizia si configura come asset centrale nell’ambito delle politiche di recupero ed efficientamento energetico all’interno di inevitabili processi di riqualificazione urbana». «Per queste motivazioni - conclude Lombardi - Ance Salerno intensificherà l’assistenza ai propri iscritti attraverso azioni di consulenza e di sostegno operativo al fine di incentivare il ricorso ai contratti di rete nel proprio settore ed in particolare nel segmento della bioedilizia». I Contratti Di Rete Nelle Province Campane La provincia di Salerno con 149 soggetti aderenti risulta collocata al diciottesimo posto nella graduatoria nazionale e precede le province di Napoli (20° posto, 143 soggetti), Caserta (63° posto, 58 soggetti), Benevento (77° posto, 30 soggetti), Avellino (83° posto, 23 soggetti). Se, invece, si prende in considerazione il numero di contratti di rete, la provincia di Salerno (34° posto in Italia) con 40 contratti è seconda in Campania solo a quella di Napoli (19° posto) che si segnala con 63 contratti. Dietro Salerno: Caserta (56° posto, 26 contratti), Avellino (81° posto, 12 contratti), Benevento (84° posto, 10 contratti). I Dati Regionali - Nella graduatoria delle regioni la Campania risulta al 9° posto in termini di soggetti aderenti ai contratti di rete: 403. Tra le regioni che rientrano nell’Obiettivo Convergenza è preceduta soltanto dalla Puglia (7° posto) con 512 soggetti aderenti. Seguono la Campania: la Sicilia (15° posto, 200 soggetti) e la Calabria (16° posto, 193 soggetti). Complessivamente nelle regioni Obiettivo i soggetti che hanno aderito ai contratti di rete (355 in totale) sono 1.308. Il Quadro Nazionale - «Il monitoraggio di Unioncamere sui contratti di rete, su dati Infocamere – è scritto nel documento pubblicato agli inizi di febbraio - mette in luce che al 31 dicembre 2014 si è arrivati a 1.884 contratti e il numero dei soggetti coinvolti si sta avvicinando alle 10.000 unità». Il dettaglio su scala nazionale: 1.884 contratti di rete (di cui 206 con soggettività giuridica), 9.866 soggetti coinvolti (di cui: 9.812 imprese). Coinvolte 105 province e 20 regioni. Se si guarda alla distribuzione regionale dei soggetti aderenti ai contratti di rete è la Lombardia a guidare questa speciale graduatoria con 2.112 soggetti che incidono per il 21,4% sul totale Italia. La regione che risulta, invece, meno sensibile a questa tipologia di strumento è la Val d’Aosta con 3 soggetti aderenti. A livello di macro-aree nelle 4 regioni obiettivo (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia) i soggetti aderenti sono 1.308, mentre nell’area Sud e Isole sono 2.356 (23,9% sul totale Italia). Dal punto di vista del numero di contratti di rete è sempre la Lombardia a risultare prima in classifica con 579 contratti (30,7% sul totale Italia). In questo ambito di riferimento analitico è ancora la Val d’Aosta a posizionarsi ultima in graduatoria con solo 3 contratti. Da questo punto di vista le regioni obiettivo totalizzano complessivamente 355 contratti (18,8% sul totale Italia); in tutto il Sud e Isole i contratti attivati sono 535 (28,4%). Ripartizione Settoriale Delle Imprese Aderenti A Contratti Di Rete - All’interno di questo quadro analitico nel settore di attività economica “Costruzioni/edilizia” le imprese aderenti a livello nazionale sono 983. A guidare questa specifica graduatoria sono le imprese ricadenti nell’industria in senso stretto: 3.051. Quelle che fanno riferimento ai servizi alle imprese sono 2.682, mentre quelle specializzate in attività commerciali sono 1.052.  
   
   
ANSALDO CALDAIE, AZIENDA APRE A NUOVO PIANO INDUSTRIALE PER GIOIA DEL COLLE TEMPI MOLTO STRETTI PER TRATTARE: SI COMINCIA IL 18, IL 26 SI TIRANO LE SOMME  
 
 Roma, 16 febbraio 2015- La Ansaldo Caldaie mostra disponibilità ed accoglie il recente invito del Governo e della Regione Puglia a ripensare la chiusura del sito di Gioia del Colle (Bari). Contestualmente, l’Esecutivo chiede tempi stretti per verificare, nel confronto Azienda- Sindacati, la sostenibilità di un Piano Industriale che consenta la prosecuzione della produzione nello stabilimento pugliese. Si comincia già mercoledì prossimo a discutere per poter arrivare a tirare le somme il 26 febbraio quando, alla presenza di Governo e Regione, si dovrà valutare- alle luce degli incontri tra le parti - la possibilità di un accordo che comporti il ritiro della procedura di mobilità attivata nei confronti dei circa 200 lavoratori. Il percorso è stato messo a punto ieri al Mise, nel corso della riunione del Tavolo che- presieduta dal Vice Ministro Claudio De Vincenti- ha visto la presenza del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e dell’Assessore regionale al Lavoro Leo Caroli, dei vertici aziendali, di Confindustria Bari e delle organizzazioni sindacali nazionali e territoriali dei metalmeccanici. Il Governo- nel prendere positivamente atto dell’esistenza dei presupposti per una trattativa- ha sollecitato Ansaldo Caldaie ad accelerare nella predisposizione del Piano Industriale e i Sindacati ad affrontarne il merito senza pregiudiziali.  
   
   
A TREVISO EVENTO FINALE PROGETTO “RAPID OPEN INNOVATION” PER LA COMPETITIVITA’ DELLE PMI (AVN)  
 
 Venezia, 16 febbraio 2015 Martedì 24 febbraio si svolgerà presso l’hotel Bhr di Treviso l’evento finale del progetto di cooperazione europea “Rapid Open Innovation – Speeding time to market”, sviluppato e finanziato nell‘ambito del Programma Interreg Iv Italia-austria. Il tema della giornata sarà “L’open Innovation per la competitività delle Pmi”: Grazie infatti a questo progetto, un gruppo di partner italo-austriaci ha sviluppato un modello, strumenti, servizi, approcci laboratoriali e soluzioni di matching con centri di ricerca e d’innovazione per favorire l’accesso delle Piccole e Medie Imprese a percorsi di innovazione, secondo la logica “Open Innovation”. Il progetto è rivolto, in particolare, alle aziende delle filiere della Bio-edilizia, della Meccanica e del Legno-arredo, ma la sua trasversalità permette di fornire know-how, strumenti e servizi a tutti i settori economici. L’evento finale offrirà spunti e indicazioni concreti per agire in modo innovativo. I lavori saranno aperti da Roberto Santolamazza direttore di “t2i” società consortile per l’innovazione promossa dalle Camere di Commercio di Treviso e Rovigo; seguirà un confronto sulle modalità per gestire la collaborazione e lo scambio tra aziende e mondo della ricerca nel contesto austriaco e veneto con Sara Matt-leubner di Transidee Centro di trasferimento tecnologico Università Innsbruck e Antonio Bonaldo dirigente della Sezione Ricerca e Innovazione della Regione del Veneto. Oltre alla presentazione dei principali risultati conseguiti nell’ambito del progetto, l’incontro prevede la possibilità di partecipare ad una delle tre sessioni parallele per la condivisione di metodologie e strumenti a supporto dell’Innovazione e dell’Open Innovation, coordinate da Giada Francia di Fraunhofer Iec Italia, Giovanni Bernardi di Certottica e Sandra Kainz di Itg Innovationsservice für Salzburg. La partecipazione all’evento è gratuita, previa registrazione on line all’indirizzo www.T2i.it/eventi entro venerdì 20 febbraio.  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: LA CORTE CHIARISCE LA NOZIONE DI «TARIFFE MINIME SALARIALI» DEI LAVORATORI DISTACCATI  
 
Lussemburgo, 17 febbraio 2015 - La direttiva relativa al distacco dei lavoratori prevede che, in materia di tariffe minime salariali, le condizioni di lavoro e di occupazione garantite ai lavoratori distaccati siano fissate dalla normativa dello Stato membro ospitante e/o, nel settore edile, dai contratti collettivi dichiarati di applicazione generale nello Stato membro ospitante. La legge finlandese relativa al distacco dei lavoratori prevede che il salario minimo sia una retribuzione determinata sulla base di un contratto collettivo di applicazione generale. La Elektrobudowa Spolka Akcyjna («Esa»), una società polacca, ha concluso, in Polonia e secondo il diritto polacco, contratti di lavoro con 186 lavoratori prima di distaccarli presso la sua succursale finlandese per l’esecuzione di lavori di elettrificazione sul cantiere della centrale nucleare di Olkiluoto, nel comune di Eurajoki in Finlandia. I lavoratori, sostenendo che l’Esa non aveva concesso loro la retribuzione minima spettante in base ai contratti collettivi finlandesi di applicazione generale conclusi per le branche dell’elettrificazione e degli impianti tecnici di edificio, hanno individualmente ceduto i propri crediti al Sähköalojen ammattiliitto (sindacato finlandese del settore dell’energia elettrica) affinché quest’ultimo ne garantisse la riscossione. Dinanzi al Satakunnan käräjäoikeus (Tribunale di primo grado di Satakunta), il sindacato sostiene che i contratti collettivi prevedono un calcolo della retribuzione minima dei lavoratori basato su criteri più favorevoli ai lavoratori rispetto a quelli applicati dall’Esa. Tali criteri riguardano la classificazione dei lavoratori in gruppi retributivi, la determinazione della retribuzione (su base oraria o a cottimo) oppure la concessione ai lavoratori di una gratifica per ferie, di un’indennità giornaliera, di un’indennità per il tragitto nonché l’assunzione dei costi relativi al loro alloggio. L’esa afferma che il sindacato non dispone della legittimazione ad agire in nome dei lavoratori distaccati, in quanto il diritto polacco vieta la cessione di crediti derivanti da un rapporto di lavoro. Il giudice finlandese chiede alla Corte di giustizia se il diritto a un ricorso effettivo, sancito dalla Carta dei diritti fondamentali, ammetta che la normativa di uno Stato membro, in forza della quale è vietata la cessione di crediti derivanti da rapporti di lavoro, possa impedire che un sindacato presenti ricorso dinanzi a un giudice dello Stato membro ospitante per il recupero dei crediti che gli sono stati ceduti da lavoratori distaccati. Esso chiede inoltre se la direttiva sul distacco dei lavoratori debba essere interpretata nel senso che la nozione di tariffe minime salariali include gli elementi retributivi oggetto del procedimento principale, quali definiti in un contratto collettivo di applicazione generale. Nella sentenza odierna la Corte constata che la legittimazione ad agire dinanzi al giudice del rinvio, del Sähköalojen ammattiliitto è disciplinata dal diritto processuale finlandese e che risulta senza ambiguità dalla direttiva sul distacco dei lavoratori che le questioni vertenti sulle tariffe minime salariali sono disciplinate, qualunque sia la legge applicabile al rapporto di lavoro, dalla normativa dello Stato membro ospitante, ossia, nel caso di specie, la Finlandia. La Corte rileva che non sussiste alcun motivo che possa rimettere in discussione l’azione promossa dal sindacato dinanzi al Satakunnan käräjaoikeus e, dunque, il diritto al ricorso effettivo garantito dalla Carta. La Corte ricorda poi che la direttiva persegue un duplice obiettivo: da un lato, mira a garantire una leale concorrenza tra le imprese nazionali e quelle che svolgono una prestazione di servizi transnazionale, e, dall’altro, ha lo scopo di garantire ai lavoratori distaccati l’applicazione di un nucleo di norme imperative di protezione minima dello Stato membro ospitante. Tuttavia, la Corte sottolinea che la direttiva non ha armonizzato il contenuto sostanziale di tali norme, sebbene essa fornisca talune informazioni in merito. Pertanto, la Corte rileva che la direttiva fa espresso rinvio alla legislazione o alla prassi nazionale dello Stato membro ospitante per determinare le tariffe minime salariali, purché tale definizione non abbia l’effetto di ostacolare la libera prestazione dei servizi tra gli Stati membri. Da quanto precede la Corte giunge alla conclusione che le modalità di calcolo delle tariffe e i criteri ad esso applicati devono parimenti essere di competenza dello Stato membro ospitante. Alla luce di tali considerazioni, la Corte conclude che la direttiva non osta a un calcolo del salario minimo su base oraria e/o a cottimo, basato sull’inquadramento dei lavoratori in gruppi retributivi, purché tale calcolo e tale inquadramento siano effettuati sulla base di norme vincolanti e trasparenti, accertamento questo che spetta al giudice nazionale. La Corte rileva poi che l’indennità giornaliera, destinata a garantire la tutela sociale dei lavoratori grazie alla compensazione dei disagi dovuti al distacco, non è versata a titolo di rimborso delle spese effettivamente sostenute a causa del distacco. Ne consegue che essa deve essere qualificata come indennità specifica per il distacco e fa dunque parte integrante, conformemente alla direttiva, del salario minimo a condizioni identiche a quelle cui è subordinata la sua inclusione nel salario minimo versato ai lavoratori locali in occasione di un distacco all’interno dello Stato membro interessato. La Corte osserva inoltre che, quando un’indennità per il tempo del tragitto giornaliero non è versata a titolo di rimborso delle spese effettivamente sostenute dal lavoratore a causa del distacco, essa deve essere considerata, conformemente alla direttiva, come un’indennità specifica per il distacco e, dunque, come facente parte integrante del salario minimo. La Corte osserva ancora che l’assunzione, da parte dell’Esa, dei costi relativi all’alloggio dei lavoratori nonché la distribuzione di buoni pasto a titolo di compensazione del costo della vita dagli stessi effettivamente sostenuto a causa del loro distacco non possono costituire elementi del salario minimo. Riguardo alla concessione di una gratifica per ferie, la Corte ricorda che ogni lavoratore ha diritto a ferie annuali retribuite. Ne consegue che la direttiva deve essere interpretata nel senso che la gratifica minima per ferie, che deve essere accordata al lavoratore distaccato per la durata minima delle ferie annuali retribuite, corrisponde al salario minimo cui quest’ultimo ha diritto durante il periodo di riferimento.  
   
   
ARTIGIANATO IN LOMBARDIA: PRESTO UNA NUOVA LEGGE  
 
Vigevano/pv, 17 febbraio 2015 - Formazione, accesso alle tecnologie, nuovi strumenti per il credito, semplificazione, internazionalizzazione. Saranno questi i punti salienti di una nuova proposta di legge "che promuova il profilo e la specificità del lavoro artigiano, segnando un percorso di politiche specifiche e differenziate, che possa dare un contributo concreto all´evoluzione del settore". Un gruppo di lavoro dedicato a questo è già al lavoro in Regione Lombardia. Potenzialità Economica - Lo ha annunciato l´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini, questa sera, a Vigevano (Pavia), intervenendo all´incontro, promosso da Confartigianato Imprese Lomellina, ´Come valorizzare il saper fare - Nuovi strumenti a sostegno delle micro imprese e del valore artigiano´. "Quando parliamo di valore artigiano - ha spiegato Melazzini - ci riferiamo a una potenzialità economica, innovativa, di sviluppo, che investe tutto il territorio lombardo e che può avere un ruolo centrale nella crescita del nostro sistema produttivo". Dopo alcuni mesi di confronto con tutti gli stakeholder, avvenuto in più momenti, "è giunto il momento di dare anche una veste formale e una concretizzazione operativa alle riflessioni di questi mesi" ha detto l´assessore. Da qui l´idea di una nuova legge. Consultazione On Line - Per definire i contenuti della nuova normativa, "resta fondamentale il metodo dell´ascolto e del confronto con gli attori del sistema produttivo". Per questo è aperta sul sito regionale (http://www.Attivitaproduttive.regione.lombardia.it/) una consultazione pubblica, tramite cui raccogliere le indicazioni e gli orientamenti del mondo artigiano. Formazione, Tecnologie E Credito - "Dobbiamo promuovere un artigianato che si proietta su una dimensione internazionale - ha detto Melazzini - e, per farlo, servono percorsi formativi adeguati. Un impegno attraverso la nuova legge sarà certamente quello di sostenere e promuovere l´acquisto della nuova tecnologia disponibile". Per quanto riguarda, inoltre, il credito, nelle nuove norme andrà valutata la possibilità di una "finanza artigiana, il cui asse si può in parte spostare dal capitale di debito a quello di rischio, tramite strumenti come il private equity o il crowdfundig". Expo E Internazionalizzazione - Dal punto di vista dell´affermazione all´estero, ha aggiunto Melazzini, "un´occasione che il mondo artigiano e tutta la Lombardia non possono perdere è ovviamente Expo". L´assessore ha preannunciato, infine, l´apertura di due misure: un´iniziativa ´Ergon´, che mette a disposizione 1,2 milioni di euro per l´acquisizione, da parte di reti di imprese, dei servizi temporanei di manager, che ne consolidino l´azione anche in tema di internazionalizzazione, e l´attivazione di voucher a rimborso delle spese che gli artigiani sosterranno per partecipare alle iniziative del ´Fuori Expo´.  
   
   
FISCO: CGIA, 100 MLD ANNO SOLIDARIETÀ A PAESE DA REGIONI NORD. ZAIA: “IL VENETO VERSA ALLO STATO MOLTO PIU’ DI QUANTO RICEVE”  
 
Venezia, 17 febbraio 2015 - ´´Non avevo dubbi in merito, ma penso sia salutare per tutti – a partire dal governo centrale – che, dati alla mano, qualcuno di tanto in tanto ce lo ricordi. Aiuta a capire che le richieste di maggior autonomia il Veneto le ha formulate a ragion veduta”. Il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta con queste considerazioni i dati diffusi oggi da Cgia secondo cui le Regioni a statuto ordinario del Nord danno oltre 100 miliardi di euro all´anno come contributo di solidarietà al resto del Paese, in base ai dettami del Patto di Stabilità. “Cgia fa bene a evidenziare che tutte le Regioni del Nord a statuto ordinario presentano un saldo positivo – aggiunge Zaia - e ciò significa che versano molto di più di quanto ricevono dallo Stato. Il Veneto risulta in saldo positivo per più di 18 miliardi che, invece di tornare a beneficio dei veneti che li hanno pagati, restano comunque nelle casse romane. Se potessimo disporre di queste risorse saremmo in grado di investire per la crescita della nostra regione e, a cascata, questo avrebbe effetti positivi per la crescita di tutto il sistema Paese”. “Su questo stesso filone – conclude Zaia – si innestano le nostre richieste di una vera applicazione dei costi standard a livello nazionale: questo si tradurrebbe in un risparmio di almeno 30 miliardi di risorse ovvero circa un terzo degli interessi che l’Italia paga per il suo debito pubblico. Di fronte ai dati confermati da Cgia, che per qualche realtà sono a dir poco imbarazzanti, è difficile dar contro e non sposare la linea di maggior autonomia che noi chiediamo. Questi sono fatti, non chiacchiere, e i numeri sono dalla nostra parte”.  
   
   
STATISTICA. BOOM DI START UP INNOVATIVE IN VENETO  
 
Venezia, 17 febbraio 2015 - Il Veneto è la quarta regione in Italia per numero di start-up innovative, dopo Lombardia, Emilia Romagna e Lazio. A sottolinearlo è il vicepresidente della Regione Marino Zorzato, rendendo note le ultime elaborazioni della sezione Sistema Statistico su questo aspetto dell’economia veneta. “Se l’impresa tradizionale fa fatica nell’attuale stagnazione del ciclo economico – fa presente Zorzato - si registra una vigorosa crescita delle start-up innovative venete che sono fortemente aumentate nell´ultimo anno, passando dalle 144 di inizio 2014 alle 246 del 2015, con un incremento del 71%. Allo sviluppo di tali imprese, fondamentale per favorire la crescita economica, lo sviluppo tecnologico e l’occupazione, in particolare quella giovanile, punta anche l’Agenda Digitale della Regione a cui stiamo dando attuazione”. Si tratta di particolari società, costituite da non più di 48 mesi, il cui scopo primario è quello di sviluppare, produrre e vendere prodotti e servizi considerati a tutti gli effetti innovativi e ad alto valore tecnologico. Al 19 gennaio 2015 le start-up innovative venete registrate nella sezione speciale del Registro delle imprese delle Camere di Commercio sono 73 a Padova, 51 a Treviso, 47 a Verona, 6 a Rovigo e 3 a Belluno. Quasi il 73% opera nei servizi (prevalentemente di produzione di software e attività connesse), il 23% circa nell’industria e il 4,5% nel commercio. Il fatto di essere imprese giovani, con elevate esigenze di flessibilità e autonomia, ha spinto più dell’80% delle start-up innovative venete ad adottare la natura giuridica di Società a responsabilità limitata, la più adatta a soddisfare tali necessità. Seguono le Società cooperative, le Società a responsabilità limitata semplificata, le Società a responsabilità limitata con capitale ridotto e le Società a responsabilità limitata con un unico socio, che insieme di poco superano il 17% del totale regionale. Sono solo 7 invece le start-up innovative venete che hanno deciso di assumere la forma giuridica di Società per azioni. Ad accompagnare e a sostenere le start-up innovative dal concepimento dell’idea imprenditoriale al suo primo sviluppo ci pensano gli incubatori certificati: società di capitali in grado di favorire il contatto tra investitori e le idee imprenditoriali stimate ad alto potenziale di ritorno economico, ma non ancora appetibili per il mercato dei capitali. Tali strutture permettono alle nuove imprese innovative di lanciare la propria attività sul mercato in modo efficace e in tempi rapidi. In Veneto sono presenti 3 incubatori certificati che tutti noi conosciamo: il Parco scientifico e tecnologico Vega (Venezia), l’ H-farm S.r.l. (Treviso) e M31 Italia S.r.l. (Padova).
Start-up Innovative: numero e quota percentuale per regione. Anni 2014 e 2015.
Regioni Gennaio 2015 Quota % 2015 Febbraio 2014(*)
Lombardia 698 21,9 341
Emilia-romagna 361 11,3 192
Lazio 306 9,6 177
Veneto 246 7,7 144
Piemonte 231 7,3 133
Toscana 211 6,6 123
Campania 184 5,8 83
Marche 136 4,3 82
Puglia 134 4,2 72
Sicilia 119 3,7 54
Trentino-alto Adige 116 3,6 83
Sardegna 99 3,1 54
Friuli Venezia Giulia 87 2,7 59
Calabria 76 2,4 20
Liguria 54 1,7 27
Abruzzo 48 1,5 30
Umbria 36 1,1 21
Basilicata 19 0,6 9
Molise 14 0,4 10
Valle d´Aosta 10 0,3 5
Italia 3.185 100,0 1.719
(*) Unico dato di riferimento del 2014
Fonte: Elaborazioni Regione Veneto - Sezione Sistema Statistico Regionale su dati Registro Imprese
 
   
   
ACCORDO RAGGIUNTO PER LA GALLAZZI  
 
Milano, 17 febbraio 2015 - L´assessore all´ Economia, Crescita e Semplificazione della Regione Lombardia, Massimo Garavaglia, esprime la sua soddisfazione per l´esito positivo dell´accordo per l´acquisto del Gruppo Gallazzi. "Questo accordo permette alla Gallazzi di continuare ad essere un punto di riferimento industriale del nostro territorio", ha sottolineato Garavaglia. L´accordo, spiega una nota dell´ assessorato all´ Economia, è stato raggiunto al Mise (Ministero dello Sviluppo economico) a Roma, alla presenza del viceministro De Vincenti, dei tre commissari e dei rappresentanti sindacali Ermanno Donghi (Filctem-cgil), Antonio Parisi (Uiltec-uil) e Pietro Apadula (Femca-cisl). L´assessore Garavaglia si è interessato al problema fin dall´inizio della vicenda, fin dallo scorso mese di dicembre, interessando, con la collaborazione dell´assessore regionale alle Attività Produttive, Mario Melazzini, anche il Ministero dello Sviluppo Economico. Nell´ultimo incontro di giovedì scorso al Ministero, la Gallazzi è stata aggiudicata dalla multinazionale americana Tekni Plex, con sedi produttive negli Stati Uniti, Belgio e Italia. Nel piano industriale entro il 2020 sono previste 175 nuove assunzioni negli stabilimenti di Tradate e Gallarate. Mancava solo la firma definitiva del Ministero, ora arrivata.  
   
   
FVG: MERCATO DEL LEGNO RICHIEDE PRODOTTI INNOVATIVI  
 
Udine, 17 febbraio 2015 - "L´offerta della filiera del legno del Friuli Venezia Giulia trova risposte positive, ma non nella sua complessità: serve mettere tutto a sistema e fare alcune scelte di fondo, poiché non è più possibile avere una produzione di prodotti poveri e non innovativi". Lo ha affermato il vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Sergio Bolzonello, alla cerimonia di premiazione dei vincitori del concorso di idee per la realizzazione dello stand espositivo della Regione Fvg in legno certificato Pefc, che si è tenuta oggi nel capoluogo friulano presso la sede della Confindustria. All´incontro, che è servito a fare il punto della situazione nel settore, è stato ricordato come in Friuli Venezia Giulia si utilizza "solo" il 15-20 per cento dell´accrescimento reale dei boschi. Per ricavare maggiori quantità di legno, sarebbe necessario sviluppare, secondo i produttori, l´utilizzo del legno anche nel settore delle costruzioni e delle ristrutturazioni. L´esperienza maturata dalle imprese regionali nella ricostruzione dopo il sisma del 1976 permetterebbe quindi, insieme ad altre iniziative attuate dalla Regione (Rilancimpresa, i finanziamenti per la viabilità ad uso forestale, etc.), lo sviluppo delle aziende, il rilancio del settore e quindi anche dell´economia della montagna. Ai selvicoltori del Fvg che hanno parlato della "sudditanza psicologica" (verso i prodotti in legno provenienti dall´estero), hanno evidenziato "gli alti costi" d´estrazione del legno e la necessità d´introdurre una certificazione regionale specifica, il vicepresidente Bolzonello ha ricordato come "all´estero non hanno prodotti e aziende migliori, ma forse riescono a dare al mercato delle risposte migliori dalle nostre". "Serve quindi uno sforzo comune - ha detto il vicepresidente - per offrire delle risposte efficaci ad un mercato che richiede prodotti con un certo livello d´innovazione: in Friuli Venezia Giulia siamo sulla buona strada, ma occorre mettere insieme tutti i vari attori della filiera ed offrire una lettura nuova" che considera la gestione forestale sostenibile e la qualità del legno regionale. All´incontro, al quale sono intervenuti il segretario della Confindustria Udine Ezio Lugnani, il presidente del Consorzio Innova Fvg Michele Morgante, a nome della Confindustria Tolmezzo Vittorio Di Marco e per l´Università di Udine Piott Barbarewicz, ha presenziato il consigliere regionale Enzo Marsilio.  
   
   
IMPRESE: FVG, QUALCHE SEGNALE POSITIVO IN VISTA DI EXPO 2015  
 
Trieste, 16 febbraio 2015 - "Segnali positivi, seppure in misura alternata, contraddistinti da un progressivo minore calo percentuale di imprese artigiane che stanno comunque innovando, lavorando in funzione di una ripartenza lenta ma reale all´interno di un processo di trasformazione che le sta dotando di elevata professionalità, condizione essenziale per entrare e rimanere sui mercati attuali". È la considerazione espressa dal vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Sergio Bolzonello, in occasione dell´incontro tra Confindustria Fvg e la stampa, svoltosi nel palazzo della Regione a Trieste. "Se - ha aggiunto Bolzonello - riusciremo, a livello nazionale e, di conseguenza, in ambito regionale attraverso il Rilancimpresa appena approvato e con una serie di norme a favore della piccola-media impresa subito a disposizione, ad invertire la tendenza degli ultimi anni, potremo ripartire anche con la tanto attesa ed auspicata crescita occupazionale". Rifacendosi ai punti più importanti affrontati nella sua relazione dal presidente Graziano Tilatti, Bolzonello ha rimarcato la presenza di Confartigianato Fvg all´interno dell´iniziativa nazionale Fuori Salone all´Expo di Milano, valutandola "molto significativa in quanto garantirà un´importante vetrina a 27 nostre eccellenze nella settimana in cui, a inizio luglio, anche la Regione Friuli Venezia Giulia avrà lo spazio più grande nel Padiglione Italia". "Unendo le forze e creando quel sistema che è ormai fondamentale per essere competitivi - ha concluso - saremo in grado di mettere in mostra nel migliore dei modi capacità e potenzialità delle imprese regionali".  
   
   
REGIONE FVG DISPONIBILE A SOSTENERE RILANCIO SINTESI  
 
Pordenone, 17 febbraio 2015 - "La Regione è disponibile a sostenere con gli strumenti a disposizione l´eventuale rilancio dello stabilimento Sintesi di Spilimbergo, che ha rappresentato, e rappresenta, un elemento cardine dell´economia e dell´occupazione nello Spilimberghese". Lo ha dichiarato il vicepresidente della Giunta regionale, Sergio Bolzonello, rivolgendosi, a Pordenone, nella sede dell´Amministrazione, ai rappresentanti dell´azienda Sintesi, che ha sede a Giussano (Mi), intervenuti a un incontro con i sindacati e con i rappresentanti della Direzione centrale del lavoro sul futuro dei dipendenti dello stabilimento. L´azienda, già oggetto di un accordo con le parti sociali siglato nel 2013, che prevedeva il rilancio del sito di Spilimbergo, aveva infatti annunciato la necessità di dichiarare nuovi esuberi rispetto ai lavoratori attualmente occupati. Nel corso della riunione odierna, alla quale ha partecipato il sindaco di Spilimbergo, Renzo Francesconi, l´azienda Sintesi, tramite i suoi rappresentanti, non ha fatto trasparire prospettive di ripresa. Il vicepresidente Bolzonello ha infatti rilevato che l´ipotesi avanzata dall´azienda, al momento, non lascia spazio a possibili interventi da parte della Regione. Bolzonello ha invece colto l´occasione per rilanciare alla proprietà di Sintesi la disponibilità degli strumenti che la Regione ha a disposizione, con l´obiettivo di garantire i lavoratori attualmente occupati presso lo stabilimento Spilimberghese. Purché, ha precisato Bolzonello, Sintesi sia in grado di produrre un piano di sviluppo, rilancio e valorizzazione aziendale praticabile, che consenta all´Amministrazione regionale di agire attraverso le proprie linee di intervento. Sulla scorta di buone prassi che, come ha concluso Bolzonello -"In altre situazioni di crisi aziendale hanno consentito di produrre buoni risultati".