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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 15 Gennaio 2008
SISTEMA COMPUTAZIONALE INNOVATIVO POTREBBE SEMPLIFICARE LA GESTIONE DEGLI STOCK ITTICI DEL MONDO  
 
Un´équipe di ricercatori della Fiupm, la facoltà di informatica del Politecnico di Madrid (Spagna), sta studiando un sistema di valutazione e di allarme precoce inteso a prevenire l´esaurimento e lo sfruttamento eccessivo degli stock ittici del mondo. Da un documento che è stato di recente presentato a una conferenza di intelligenza artificiale è emerso che le reti ontologiche potrebbero contribuire a estrapolare, con rapidità ed efficacia, dalla grande quantità di dati disponibili relativi alla pesca, le informazioni necessarie a valutare la condizione degli stock ittici. «La gestione delle risorse ittiche mondiali è una sfida molto impegnativa», sottolineano i ricercatori del dipartimento di intelligenza artificiale dell´università. «Per farlo, è essenziale essere in grado di reperire le informazioni migliori e più complete, nonché di mettere in relazione tutti i diversi fattori che possono interessare la pesca. » Le scienze ontologiche, oggi impiegate in numerosi settori della scienza computazionale, quali l´intelligenza artificiale, l´ingegneria dei software o il «web semantico», sono una serie strutturata di concetti utilizzati per dare significato alle informazioni e rappresentano, come un modello di dati, un insieme di concetti e la relazione tra di essi in uno specifico campo della conoscenza. Pertanto, costituiscono uno strumento di organizzazione e accesso a enormi quantità di dati in breve tempo. Con l´utilizzo del sistema in corso di sviluppo, le organizzazioni della pesca «potrebbero impiegare le tecnologie ontologiche e semantiche al fine di aiutare i paesi a monitorare la pesca e il livello di riserve critiche, nonché attuare strategie intese a migliorare le informazioni relative allo stato e alle tendenze dei metodi di cattura», dichiarano gli scienziati informatici. La ricerca fa parte del progetto Neon (Lifecycle support for Networked Ontologies), finanziato con 10 Mio Eur a titolo del Sesto programma quadro (6°Pq). I 14 partner del progetto, tra cui università e istituti di ricerca nonché organizzazioni del settore pubblico e privato, ritengono che le grandi serie di dati oggi trovate nel settore della pesca e in quello farmaceutico non sono gestibili impiegando la tecnologia attuale. Quest´ultima è stata ereditata «dai tempi dei sistemi chiusi e con pochi dati». Le reti ontologiche, invece, forniscono il proprio sostegno a favore di «accesso intelligente, integrazione, condivisione e utilizzo dei dati». L´obiettivo del progetto Neon è di creare la prima infrastruttura aperta e orientata ai servizi e relativa metodologia al fine di promuovere lo sviluppo del ciclo vitale di una nuova generazione di applicazioni semantiche. Per ulteriori informazioni consultare: Progetto Neon: http://www. Neon-project. Org/ Facoltà di Informatica presso il Politecnico di Madrid: http://www. Fi. Upm. Es/ Dipartimento di intelligenza artificiale del Politecnico di Madrid: http://www. Dia. Fi. Upm. Es/ .  
   
   
PESCA: VERSO CONTRATTO UNICO DI LAVORO PER INTERA FILIERA FIRMATO PROTOCOLLO D’INTESA TRA COOPERAZIONE E SINDACATI. RINNOVATO IL CCNL DEI NON IMBARCATI CON AUMENTO MEDIO DI 75,00 EURO LORDI MENSILI.  
 
“Primo importante passo verso la definizione di un contratto unico che tuteli tutti i lavoratori del mondo della pesca”. Questo il commento dei presidenti dell’Agci Agrital, Giampaolo Buonfiglio, Federcoopesca-confcooperative, Massimo Coccia, e della Lega Pesca, Ettore Ianì, alla sigla del protocollo d’intesa tra i sindacati e associazioni di categoria per la definizione di un contratto che, per la prima volta, tuteli tutta la filiera. L’accordo tra mondo cooperativo (Agci Agrital, Federcoopesca-confcooperative, Lega Pesca) e sindacale (Fai-cisl, Flai-cgil, Uila-pesca), raggiunto oggi nell’ambito del rinnovo del Contratto collettivo dei non imbarcati, prevede che nel futuro contratto il personale delle cooperative –pesca marittima, maricoltura, acquacoltura, trasformazione e commercializzazione dei prodotti- sia equiparato. “Quella di oggi –concludono Buonfiglio, Coccia, Ianì- è una firma sicuramente importante perché interessa direttamente tutti i lavoratori della filiera, impiegati in strutture cooperative che rappresentano l’80% dei lavoratori del settore. L’impegno è quello di sviluppare un contratto che sia applicabile e che dia certezza retributiva a tutti i lavoratori del comparto impegnati a lavorare in mare o a terra. Uno strumento utile, per imprese e lavoratori, per dare compattezza e stabilità al settore, soprattutto nei momenti di crisi ”. Sarà di 75,00 euro lordi mensili, invece, l’aumento medio retributivo, calcolato sul parametro 100, alla base del rinnovo del Contratto collettivo nazionale dei non imbarcati. L’aumento sarà suddiviso in due tranche la prima di 40,00 euro lordi, a partire dal 1 gennaio 2008, e la seconda pari a 35,00 euro lordi, dal 1 luglio 2008. Gli aumenti andranno a coprire il biennio 2007-2008. .  
   
   
BARI - AGROALIMENTARE E BIOTECNOLOGIE NEL 7PQ_  
 
Oggi 15 gennaio, ha luogo la Giornata nazionale di lancio delle iniziative 2008 del 7° Programma Quadro comunitario per la promozione della ricerca sul tema "Prodotti alimentari, agricoltura e pesca, biotecnologie". L´evento, organizzato dall’Arti - Agenzia Regionale per la Tecnologia e l´Innovazione della Puglia, in collaborazione con la Commissione Europea, il Ministero dell´Università e della Ricerca e l´Apre - Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea, si svolgerà nella Sala Europa dell´Hotel Mercure Villa Romanazzi Carducci di Bari a partire dalle ore 9. 00. Sono previsti gli interventi di: Gianfrannco Viesti, presidente dell´Arti, Enzo Russo, assessore regionale alle Risorse Agroalimentari, Cosimo Lacirignola, Direttore dello Iam di Bari e presidente della Fiera del Levante, Mario Alì, direttore generale del Mur, Antonio Di Giulio, capo unità della Dg Ricerca della Commissione Europea, Paolo Ajmone Marsan, esperto del Mur per il tema "Prodotti alimentari, agricoltura e pesca, biotecnologie" Gianluca Rossi, responsabile dell´Apre per il tema "Prodotti alimentari, agricoltura e pesca, biotecnologie" .  
   
   
ITALIA: CONVEGNO SULLA SELEZIONE E LA COLTURA DELLE ALBICOCCHE  
 
 Dal 16 al 20 giugno si terrà a Matera un convegno sulla selezione e la coltura delle albicocche. Alla manifestazione interverranno oratori da tutto il mondo che illustreranno le tendenze scientifiche attuali, presenteranno nuove scoperte e pianificheranno progetti di ricerca in tutti i settori della produzione di albicocche. I principali argomenti in discussione sono: il ruolo multifunzionale dell´agricoltura; biologia e fisiologia; progettazione e gestione dei frutteti; tecnologia frutticola: qualità, postraccolta e lavorazione; frutta e vantaggi per la salute umana; varietà, rizomi, moltiplicazione e selezione; aspetti socioeconomici e relativi al marketing; protezione delle piante: infestanti e malattie. Oltre al programma scientifico, sono previsti un tour precedente il convegno, escursioni in campi specializzati e una visita di un giorno all´Azienda agricola sperimentale dimostrativa Pantanello di Metaponto per la fiera frutticola annuale. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Unibas. It/apricot2008/home. Htm .  
   
   
BISTECCA CLONATA, PER LA TOSCANA OCCORRE MAGGIORE CAUTELA  
 
Firenze «Sono preoccupata per un‘apertura di questo tipo» commenta a caldo l’assessore all’agricoltura, Susanna Cenni. L’unione europea andrà al voto a maggio, ma il comitato scientifico dell’Efsa, l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare, si è già espressa con un primo parere e quel primo sì, sia pur non decisivo, alla bistecca clonata e al latte prodotto da animali fotocopia apre un versante pericoloso che è l’opposto delle politiche di salvaguardia portate avanti negli ultimi venti anni dalla Regione Toscana. «Io apprezzo molto un principio, sostenuto anche da molti scienziati: non tutto ciò che si può, si deve fare – spiega l’assessore - E il parere favorevole dell´Autorità europea per la sicurezza alimentare sull´uso di carne e latte di mucche clon! ate mi pare che sia la negazione dell´impegno di questa ! Regione in relazione alla difesa e al recupero della biodiversità, delle razze autoctone, della zootecnia anche nelle zone montane. Anche la tracciabilità dei prodotti a difesa del consumatore viene messa a rischio, poiché dall’etichetta, ad esempio, nessuno potrà in futuro capire se sta bevendo latte che proviene da una filiera clonata o se sta mangiando carne di una mucca clonata«. «Su questo tema – sottolinea con forza - vigileremo costantemente e siamo pronti a prendere qualsiasi tipo di iniziativa si renderà necessaria». «Rischiamo davvero di impoverire il patrimonio genetico delle nostre razze» prosegue. Da più di venti anni la Regione ha investito importanti risorse per la salvaguardia e il recupero delle razze autoctone. Di cinta senese erano rimaste solo cinque scrofe: oggi sono mille e cinquecento e permettono la produzione di carni e salumi di grande qualità. La chianina ! e la vacca maremmana sono altre razze su cui la Regione è intervenuta. «Ben venga la selezione, che fa parte della zootecnia – sottolinea l’assessore - ma con metodi naturali e in modo che sia legata all’adattabilità degli animali ai diversi territori». Il mantenimento della biodiversità è necessario per non perdere la straordinaria varietà di specie, di colture, di opportunità che la natura offre all’uomo, e quel repertorio di tradizioni secolari che le culture contadine hanno elaborato. Dal 1997 la Toscana, prima in Italia, ha una legge sulla biodiversità per salvaguardare il patrimonio genetico delle produzioni tipiche: una normativa successivamente rafforzata con la legge regionale 64 del 2004, che introduce nuovi strumenti, come il registro regionale delle varietà da conservazione e il contrassegno per i prodotti ottenuti da razze e varietà locali ! a rischio di estinzione, con i quali difendere il patrimonio a! groalime ntare contro la dilagante tendenza delle multinazionali alla vendita di varietà “globali”. La clonazione, come l’utilizzo di Ogm in agricoltura a cui la Toscana si è altrettanto fermamente opposta, alla testa dal 2005 di altre regioni europee, rischia proprio di privilegiare la standardizzazione e la perdita di specificità. . .  
   
   
PROGETTO “ENTRA IN VALTELLINA”: APPROVATE LE GRADUATORIE  
 
Sondrio - Si è conclusa l’ 11 gennaio la selezione delle aziende partecipanti al progetto “Entra in Valtellina”, attivato lo scorso mese di luglio nell’ambito dell’Asse 3 “Promozione del Territorio e Ambiente” dell’Accordo di programma sottoscritto tra Regione Lombardia e Sistema camerale, per la riqualificazione e il riposizionamento della rete commerciale della provincia di Sondrio. L’iniziativa, cofinanziata dall’Assessorato Regionale “Commercio, Fiere e Mercati”, Camera di Commercio di Sondrio e Provincia di Sondrio e gestita dall’Ente camerale in collaborazione con l’Unione del Commercio, Turismo e Servizi della provincia di Sondrio, prevede l’erogazione di un pacchetto integrato di interventi (contributi a fondo perduto, agevolazioni finanziarie, iniziative formative e attività di comunicazione) a favore delle micro e piccole imprese che intendono migliorare la propria capacità di valorizzare le eccellenze del comparto agroalimentare, in una strategia di sistema mirata all’incremento della competitività dell’offerta produttiva, turistica e culturale. A seguito dell’attività istruttoria svolta dagli uffici camerali e sulla base dalle valutazioni effettuate dalla Commissione di valutazione prevista dal bando, le domande risultate ammissibili sono 28, per un totale di spese ammissibili superiore ad 800. 000 euro e con un ammontare di contributi riconosciuti pari a poco meno di 500. 000 euro. Come previsto dal progetto, i titolari dei progetti prescelti parteciperanno ad uno specifico percorso formativo gestito dalla Camera di Commercio di Sondrio e propedeutico all’ottenimento del contributo assegnato, al fine di fornire agli operatori le competenze tecniche utili per affrontare in maniera efficace e competitiva i nuovi scenari. Nell’ambito dell’attività formativa suddetta, articolata in lezioni di gruppo e colloqui individuali, saranno trattati diversi temi quali i marchi comunitari e territoriali, i prodotti tipici, l’organizzazione aziendale, le tecniche di vendita e il commercio elettronico. A scelta dell’impresa, la parte di spese non coperta dal contributo a fondo perduto potrà essere finanziata a condizioni agevolate, grazie alla garanzia offerta da Sofidi - Sondrio Confidi al Terziario, sulla base di un accordo in via di definizione. Al termine dell’attività formativa suddetta, le imprese che avranno partecipato ad almeno il 75% del percorso, avranno accesso al contributo assegnato, previa trasmissione della rendicontazione inerente le spese sostenute per la realizzazione del “corner Valtellina” e saranno inserite in un circuito di promozione integrata e coordinata, gestito dall’Ente camerale. “La qualità dei progetti selezionati è un eccellente risultato” ha affermato l’Assessore regionale al Commercio, Fiere e Mercati, Franco Nicoli Cristiani “ che conferma la validità di questo progetto, cui Regione Lombardia ha dato pieno appoggio sin dagli esordi, apprezzandone in particolare il carattere innovativo e la riproponibilità in altre realtà lombarde con analoghe caratteristiche. Credo che l’azione di riqualificazione del sistema distributivo di vicinato operata tramite “Entra in Valtellina” aiuterà le imprese commerciali a realizzare al meglio i loro investimenti e a qualificare l’offerta rivolta ai consumatori e sono certo che le singole imprese sapranno mettere a frutto il percorso di formazione a loro riservato preparandosi ad affrontare al meglio la sfida cui si sono candidate. Seguirò sicuramente con attenzione gli sviluppi di questa iniziativa basata sulla capacità di tutti i partner di “fare sistema” per realizzare obiettivi comuni finalizzati a valorizzare le potenzialità del nostro territorio. “Gli ottimi risultati conseguiti con questa iniziativa - commenta Emanuele Bertolini, Presidente dell’Ente camerale – testimoniati sia dall’elevato numero di domande pervenute da parte di imprese appartenenti a tutti e cinque i mandamenti della nostra provincia, sia dall’elevato grado di qualità degli interventi di riqualificazione presentati, hanno indotto i soggetti promotori, ai quali va il mio sentito ringraziamento, ad incrementare da 300. 000 a 490. 000 le risorse destinate all’intervento, al fine di finanziare tutti i 28 progetti ammissibili. Il successo del progetto “Entra in Valtellina” è l’ennesima dimostrazione delle grandi potenzialità espresse dal “gioco di squadra”, che consente di implementare in maniera significativa i fondi destinati alle azioni promosse a livello locale, accrescendone l’entità e rafforzandone quindi l’impatto sul territorio, con evidenti benefici a favore dell’intero sistema imprenditoriale” “L’iniziativa ha trovato il convinto sostegno della Provincia - ha affermato l’Assessore provinciale al Turismo Maurizio Del Tenno – per le sue molteplici finalità, ovvero contestuale valorizzazione dei comparti: commerciale, agroalimentare e turistico. In definitiva un esempio riuscito, anche da un punto vista culturale, di vera sinergia pubblico/privato tesa a promuovere il Sistema Valtellina. Da rimarcare il fatto che la Valtellina, quale area a forte vocazione turistica, potrà continuare a competere in un mercato sempre più agguerrito anche grazie ad azioni di questo genere che concorrono a migliorare, anche sotto l’aspetto culturale (in quest’ottica ha grande significato il previsto corso formativo), la sua offerta complessiva. Le sfide del futuro si giocheranno sempre di più sulla capacità di un territorio di offrire al turista “saperi e sapori “ autentici in sintonia con la proprie tradizioni culturali. ” “Come Unione del Commercio, Turismo e Servizi - ha dichiarato il Presidente Marino Del Curto Del Curto - siamo molto soddisfatti di come hanno risposto le aziende del nostro comparto a questa importante opportunità, un progetto che anche l’Unione, fin dall’inizio, ha fortemente voluto e sostenuto. Decisamente buono anche l’esito che ha avuto l’istruttoria delle domande pervenute, che ha riconosciuto come finanziabili la quasi totalità di quelle presentate e ritenute ammissibili. È molto positivo vedere come, grazie a questo progetto, il comparto distributivo e turistico si integrino sempre di più con quello delle produzioni tipiche locali, il tutto nell’ottica di uno sviluppo sempre più significativo ed armonico del nostro Sistema Valtellina. Un sentito ringraziamento agli enti che hanno offerto questa importante opportunità alle aziende dei nostri settori, dando così un segnale concreto della loro attenzione verso gli operatori. Il nostro augurio è che "Entra in Valtellina" sia il primo passo per un lavoro di ampio respiro e di lungo periodo che favorisca la crescita delle varie realtà operanti a livello provinciale. .  
   
   
MELE ALTOATESINE, ROMA CONFERMA IL VIA LIBERA ALLA COESISTENZA DEI MARCHI  
 
Buone notizie per i produttori di mele altoatesini. L’assessore all’agricoltura Hans Berger, nel corso di un incontro svoltosi a Roma, ha ricevuto il via libera alla coesistenza tra il marchio di origine e il marchio di qualità del frutto più conosciuto della nostra Provincia. Dal 2005, le mele altoatesine hanno ottenuto la cosiddetta Igp, ovvero il riconoscimento di prodotto con indicazione geografica protetta. Recentemente erano però sorti dei dubbi dal punto di vista giuridico sulla compatibilità tra il marchio "Mele Alto Adige Igp" e il marchio di qualità riportato dai produttori locali. La questione è stata risolta, in maniera positiva per i frutticoltori altoatesini, nel corso di un incontro svoltosi quest´oggi (giovedì 10 gennaio) a Roma presso il Ministero dell´agricoltura tra l´assessore Hans Berger e la direttrice di dipartimento Laura Marisa La Torre. "Si è trattato di un successo importante per l´agricoltura altoatesina - commenta Berger - visto che Roma ha confermato la possibilità di riportare, accanto all´indicazione Igp, anche il marchio di qualità del produttore". Alla trasferta romana hanno partecipato anche i vertici di Eos, la società che si occupa di sostenere l´export altoatesino, e delle due più grandi cooperative frutticole locali, ovvero la Vip e la Vog. .  
   
   
CARNE DI MAIALE: OPPORTUNITÀ D´INVESTIMENTO IN EST  
 
Europa Ci sono molte possibilità di investire in Europa dell´Est (particolarmente Russia, Romania, Ungheria, Ucraina) per quanto riguarda la catena di produzione della carne di maiale. Lo riferisce il "Budapest Business Journal", riprendendo un resoconto dell´istituto economico agricolo olandese Lei. In questi Paesi sono necessari ancora molti progressi nel settore amministrativo, nella conoscenza e nella produzione intensiva: allevamento, tecnologia degli alloggi e conoscenze specifiche di base. La Romania è autosufficiente per la farina, il mais e i girasoli. Ci sono possibilità di investire nel settore dell´alimentazione per le grosse fattorie. In Ucraina, le maggiori opportunità sono nella coltivazione di materie prime. In Russia l´investimento deve riguardare l´intera catena produttiva delle carni, dall´alimentazione alla macellazione. .  
   
   
CUNEO: RICERCA ED INNOVAZIONE NELL’AGROALIMENTARE  
 
L’ufficio innovazione e trasferimento tecnologico di Unioncamere Piemonte, la Camera di commercio di Cuneo e Tecnogranda organizzano un seminario informativo per le aziende sul bando comunitario relativo a prodotti alimentari, agricoltura e pesca e biotecnologie, per fornire una panoramica sulle attuali tendenze e strategie per lo sviluppo del settore agroalimentare. L’appuntamento è per lunedì 21 gennaio alle 9. 15 nel salone d’onore della Camera di commercio. Nel pomeriggio vi sarà una sessione di taglio più formativo per aziende, centri di ricerca e università che intendono partecipare a progetti di ricerca comunitari, durante la quale saranno forniti degli strumenti utili per presentare delle proposte di successo. La partecipazione è gratuita, previa iscrizione entro il 16 gennaio 2008. Il programma e il modulo di adesione sono scaricabili da http://www. Cn. Camcom. It/agrifood Per informazioni e adesioni: tel. 848 800 348 e-mail: innovazione@cn. Camcom. It .  
   
   
15 MILIONI DI EURO PER I PASTORI DEL LAZIO COME CREDITO DI CONDUZIONE PER L´ANNO 2007  
 
I pastori potranno ottenere 15 milioni di euro come credito di conduzione per l’anno 2007. “I pastori - dice Daniela Valentini, assessore regionale all’Agricoltura - potranno beneficiare fino a 30 euro a capo di contributi per l’acquisto del foraggio. Il finanziamento rientra infine nell’ambito dell’accordo di filiera per il rafforzamento del comparto lattiero-caseario ovino firmato lo scorso 28 dicembre con le organizzazioni professionali e di categoria, il mondo della cooperazione, i rappresentanti dei caseifici, la Federlazio e l’Assolatte”. Il credito di conduzione è una soluzione creata per consentire all’allevatore di affrontare le spese per la normale gestione dell’azienda. “In questo modo - prosegue la Valentini - i pastori avranno la liquidità necessaria per acquistare i mezzi utili alla produzione e, insieme agli altri strumenti di sviluppo economico previsti dall’accordo, di rilanciare e rendere più competitivo un comparto di grande tradizione del territorio che da solo conta un patrimonio ovino di 800. 000 esemplari”. Per poter accedere al prestito di conduzione le aziende dovranno presentare domanda presso l’Area decentrata agricoltura della propria provincia. .  
   
   
PATATE DA CONSUMO FRESCO: OK DEL MINISTERO ALL´ACCORDO QUADRO PROMOSSO DALLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA. RABBONI: "UN BUON INIZIO PER L´ANNO INTERNAZIONALE DELLA PATATA"  
 
Bologna - Dopo la valutazione di conformità è ora pubblicato sul sito Internet del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali il contratto quadro per le patate da consumo fresco sottoscritto a Bologna lo scorso agosto tra tutte le parti in causa. Il Ministero ha espresso il parere di conformità sul contratto, in base alla normativa ora vigente, che ha abolito gli accordi interprofessionali. Con questo tipo di contratto, uno dei primi esempi operativi in Italia, vengono definiti nuovi strumenti di relazione di mercato – più vincolanti e impegnativi – nell´ottica di veri e propri contratti collettivi di compravendita. Il contratto quadro triennale 2007-2009 è stato sottoscritto dalle organizzazioni dei produttori di patate Appe e Assopa, dalle cooperative maggiormente interessate alla produzione di questo prodotto, dall´associazione dei commercianti Aneioa, oltre al Cepa quale ente promotore della Borsa Patate e riguarda circa 100. 000 tonnellate di prodotto, pari al 40% del totale regionale. L’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni ha espresso viva soddisfazione per il riconoscimento ministeriale e ha ricordato che “ l’Agenzia per l’alimentazione dell’Onu ha proclamato il 2008 anno internazionale della patata allo scopo di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale sulle caratteristiche nutrizionali e sulla funzione alimentare di questo straordinario tubero. L’accordo regionale che estenderà i suoi effetti su gran parte del territorio nazionale rappresenta un concreto contributo alla realizzazione degli obiettivi dell’Onu e dunque un buon inizio per l’anno internazionale dedicato alla patata. ” “L’alleanza tra mondo agricolo, commercianti e cooperative per promuovere la coltivazione della patata e rafforzare il ruolo dell’Emilia-romagna come polo di eccellenza – ha proseguito Rabboni - trova ora il suo pieno compimento e potrà contribuire ad assicurare ai consumatori un prodotto assolutamente competitivo per qualità, periodo di offerta e diffusione commerciale”. Da parte loro le associazioni firmatarie dell’accordo hanno sottolineato che "questo contratto – in particolare con le modalità di determinazione dei prezzi – estende i suoi effetti non solo alla produzione regionale ma a tutto il centro-nord, conferendo ancora più valore all’accordo". Cosa Prevede Il Contratto - Il contratto quadro stabilisce il quantitativo complessivo di prodotto, permettendo la massima programmazione delle colture e degli stoccaggi, utili a garantire la migliore fluidità di mercato; conferma le modalità di funzionamento della Borsa Patate; fissa le modalità di definizione del prezzo e di cessione del prodotto sia in natura sia confezionato, e delle relative modalità di pagamento; definisce lo schema con cui effettuare la liquidazione del prodotto; prevede le norme di qualità per la sua classificazione. In particolare è stato inserito il “Disciplinare di produzione regionale per il Marchio Qualità Controllata-qc” per le patate, definito ai sensi della L. R. 28/99, come standard produttivo. L’accordo impegna inoltre i firmatari a pervenire alla costituzione di un fondo di esercizio privato, alimentato in base ad un apposito regolamento e gestito secondo una logica interprofessionale, per sviluppare azioni di miglioramento e qualificazione del prodotto, per un’efficace diffusione sui mercati nazionali ed esteri e per la promozione verso i consumatori. L’emilia-romagna, con circa 7. 000 ettari di coltivazioni a patate e con una produzione nel 2006 di circa 250. 000 tonnellate, concentrate per oltre la metà in provincia di Bologna, rappresenta una consistente quota della produzione nazionale, ma anche un punto di riferimento nazionale per lo sviluppo del sistema organizzato e delle relazioni, che negli anni è maturato, anche con il supporto della Regione Emilia-romagna e degli Enti locali. Importanti realizzazioni, all’interno di questo percorso, sono state la Borsa Patate, il Consorzio delle Buone Idee, che ha dato vita a Selenella, ed il Consorzio per la patata di Bologna Dop, in un intreccio di relazioni interprofessionali e societarie che fino ad ora ha dato ottimi frutti. .  
   
   
UN COORDINAMENTO CONTRO LA ZANZARA TIGRE SARÀ GUIDATO DALLA CONFERENZA TERRITORIALE SANITARIA PIACENTINA, PRESIEDUTA DA GIANLUIGI BOIARDI  
 
La lotta alla zanzara tigre tra i temi di discussione dell’Esecutivo della Conferenza territoriale sociale e sanitaria (Ctss), riunitosi , sotto la presidenza di Gianluigi Boiardi, nella sede della Provincia di Piacenza. Per contrastare la diffusione del temibile insetto e proseguire la prevenzione della Chikungunya, ricordiamo, la Regione sta predisponendo un piano che sarà approvato entro gennaio, dopo un confronto con esperti nazionali ed internazionali, e che prevede l’attivazione, a livello provinciale, di un coordinamento tra tutti i soggetti interessati, guidato dalla Ctss. Il coordinamento deve essere definito e comunicato in Regione entro il 21 gennaio. L’esecutivo in tal senso ha deciso di affidare il coordinamento alla Ctss e attivare un gruppo ristretto composto da tecnici e amministratori, con funzioni anche di monitoraggio. A rappresentare la nostra provincia nel gruppo regionale di coordinamento per la lotta alla zanzara tigre si sono individuati un tecnico dell’Azienda Usl (il dott. Alessandro Chiarante, veterinario) ed un rappresentante degli Enti locali (Carlo Capelli, sindaco di Castelsangiovanni). Si sono, inoltre, scelti i componenti del gruppo misto provinciale, che si riunirà il 18 gennaio: ne faranno parte il dott. Roberto Miotti, per la Provincia, l’ing. Claudio Grisanti, Albino Cassinari, sindaco di Travo, l’assessore del Comune di Fiorenzuola, Tiziano Chiocchi, il dott. Brescia, per l’azienda Usl. Due ulteriori componenti verranno indicati dal Comune di Piacenza, e dal distretto di levante (val d’Arda e Val Nure). L’esecutivo ha inoltre definito la pianificazione dell’attività della Conferenza per il 2008, anno in cui verrà approvato dalla Regione il nuovo Piano Sociale e Sanitario Regionale. Entro il prossimo giugno l’organismo dovrà approvare l’atto di indirizzo e coordinamento triennale contenente le priorità strategiche in area sociale, sociosanitaria e sanitaria. Si tratta di un documento fondamentale, previsto dalla nuova normativa regionale, dal quale deriveranno le pianificazioni distrettuali nel settore sociosanitario: i primi Piani triennali per la Salute e il Benessere distrettuali. Nelle intenzioni dell’Esecutivo, l’atto triennale deve nascere da un percorso di coinvolgimento di tutte le componenti istituzionali, sociali e del terzo settore come momento di riflessione complessiva sul sistema sociosanitario provinciale. Oltre agli strumenti tradizionali di consultazione verranno attivati strumenti di comunicazione elettronica e di e. Democracy. Perno del percorso per la presentazione dell’atto triennale sarà la Conferenza provinciale del Welfare prevista per il mese di Aprile. L’esecutivo ha anche definito il programma di lavoro 2008 della Ctss, che, oltre alle procedure previste per l’Atto triennale, dovrà definire le priorità degli interventi in conto capitale finanziabili ai sensi della legge 2/2003, il regolamento per il funzionamento della Ctss e dell’Ufficio di Presidenza e per la costituzione dell’Ufficio di supporto, esprimere un parere sul programma di trasformazione delle Ipab presentato dai Distretti ed esprimere pareri (obbligatori) sul percorso del bilancio Ausl e sugli atti di programmazione sanitaria più rilevanti fra i quali il Piano Strategico 2008/2010, che si dovrà raccordare con l’atto di indirizzo triennale. Sui percorsi che porteranno a tali adempimenti si è soffermato, nella seduta dell’esecutivo, Gianluigi Boiardi, che ha anche richiamato il ruolo di più forte indirizzo della Ctss nel governo del sistema integrato sociale e sanitario e di raccordo della programmazione regionale e distrettuale. Per quanto riguarda i finanziamenti in conto capitale: gli interventi potranno riguardare cinque aree (minori, disabili, anziani, povertà ed esclusione sociale, immigrazione straniera); il contributo copre il 50% dell’investimento, le risorse disponibili per Piacenza sono di circa 2. 200. 000 euro per le prime quattro aree e 365. 000 euro per l’area immigrazione. Le priorità verranno individuate entro metà febbraio, con conseguente assegnazione di risorse (in base a criteri demografici, di riequilibrio e sulla base di eventuali progetti sovradistrettuali); entro giugno si sceglieranno gli interventi per area e si invierà la proposta di finanziamento in Regione. Sarà inoltre definita l’agenda dei confronti con le organizzazioni sindacali prevista dal protocollo d’intesa a suo tempo stipulato. Nella foto, un momento della seduta dell´Esecutivo. .  
   
   
EBLEX E LA ‘BISTECCA PERFETTA’ PROTAGONISTE A “IDENTITA’ GOLOSE 2008” PHILIP CRANSTON, PRESIDENTE DELLA GUILD OF Q BUTCHERS PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA  
 
Nuovo, ricco appuntamento con Eblex e le carni inglesi che, per il terzo anno consecutivo, giocano un ruolo da protagonista sul palcoscenico del convegno più prestigioso dell’alta gastronomia, in scena a Palazzo Mezzanotte dal 27 al 30 gennaio. Sarà Philip Cranston, presidente della Guild Of Q Butchers, l’Associazione Nazionale Macellai Inglesi impegnati nel garantire la più alta qualità di servizi e prodotti al consumatore, a svelare i segreti dell’eccellenza delle carni inglesi. Martedì 29, nella giornata dedicata proprio a questo prodotto, Cranston e i rappresentanti di Eblex presenteranno davanti ad un pubblico di intenditori la Bistecca Perfetta, un prodotto di altissima qualità, il fiore all’occhiello di un comparto evoluto. La Bistecca Perfetta è il frutto dell’esperienza e della conoscenza approfondita delle tecniche di produzione che hanno permesso agli allevatori d’oltremanica di ottenere un prodotto ‘perfetto’ dal punto di vista qualitativo e di gusto: la qualità gustativa della bistecca inglese si misura, oltre che dalla sua tenerezza, anche dalla sua succulenza e dal suo sapore. Mangiandola si scioglie in bocca, è tenera, gustosa e leggermente sugosa, ma anche fibrosa e carnosa. Il gusto è deciso e il profumo invitante. Identità Golose sarà l’occasione ideale per spiegare ai gourmand italiani ed internazionali il segreto della Bistecca Perfetta e in generale dell’eccellenza di tutta carne bovina inglese; da sempre, infatti, i più grandi cuochi ed estimatori sono d’accordo nel riconoscere la qualità di queste carni, che sono il risultato di secoli di tradizione nell’allevamento e delle tecniche più innovative di macellazione e maturazione. Le ragioni di questo successo sono riconducibili a quattro componenti fondamentali - razza, ambiente, tecniche di macellazione e di maturazione- che gli allevatori inglesi definiscono con orgoglio le “4 colonne della qualità”. Per ottenere un risultato perfetto esse devono incidere allo stesso modo. Una Bistecca Perfetta è data perciò da un buon animale (25%), dall’ambiente sano in cui cresce (25%), dai metodi di macellazione (25%) e dal processo di maturazione (25%). Durante tutti i giorni del congresso, presso lo stand Eblex, sarà possibile inoltre accedere a degustazioni ed assistere a spiegazioni sugli allevamenti e sui tagli di questa carne eccezionale. .  
   
   
APPROVATO DAL CONSIGLIO IL NUOVO DISEGNO DI LEGGE SULLA NUOVA DISCIPLINA DELLE QUOTE LATTE  
 
Aosta - L’assessore all’Agricoltura e Risorse naturali Giuseppe Isabellon giovedì 10 gennaio 2008 ha espresso la propria soddisfazione per l’approvazione, da parte del Consiglio regionale, del disegno di legge sulla nuova disciplina delle quote latte. “La legge – sottolinea l’Assessore – è stata approvata all’unanimità nella mattinata di oggi, giovedì 10 gennaio, in virtù della competenza esclusiva della nostra Regione in materia di agricoltura. Il testo ben si armonizza con la disciplina comunitaria e nazionale esistente, tenendo conto delle caratteristiche specifiche del nostro sistema zootecnico, come la realtà degli alpeggi o la grande presenza di produttori titolari di quote di vendita diretta al consumatore. Si tratta, quindi, – prosegue Isabellon – di un nuovo importante strumento per la gestione delle procedure relative a questo settore. La legge contiene, altresì, alcuni elementi di semplificazione delle procedure sui sistemi di trasporto e un’attenzione particolare al sistema sanzionatorio, che prevede la possibilità, in caso di infrazioni, di effettuare delle valutazioni, finalizzate a considerarne preventivamente l’eventuale impatto sull’intero sistema, prima di procedere al sanzionamento. ” .  
   
   
CARNE E LATTE CLONATI? NO, GRAZIE A RISCHIO BIODIVERSITÀ E SICUREZZA ALIMENTARE PER I CITTADINI  
 
 L’agenzia europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa), ha dato il via libera scientifico alla vendita di latte e carne provenienti da maiali e mucche clonate e dalla loro progenie sostenendo che non ci sono differenze in termini di sicurezza per questi alimenti che presentano componenti nutrizionali nella normalità rispetto a quelli ottenuti dagli altri animali. Il parere segue di qualche giorno una scelta angola delle autorità americane. Da parte della Fda americana si tratta di una decisione limitata, che riguarda solo cloni convenzionali, anche se la clonazione è uno dei metodi con il quale potrebbero essere prodotti animali transgenici. La Fda ha comunque ammesso di aver bisogno di nuovi dati, visto che quelli disponibili sono scarsi e riguardano quasi solo i bovini. “Nessuna esigenza di approfondimento da parte dell’Efsa? Nessun pericolo dunque? “, chiede Valentino Valentini, Presidente di Res Tipica, l’Associazione dell’Anci e delle Città di Identità italiane. “Il timore che il “dossier carni e latte clonati” da parte dell’Efsa possa essere stato trattato come quelli sulla commercializzazione Ogm esiste: visionati gli studi predisposti dalle multinazionali, ne riscontravano la congruenza. ”, prosegue Valentini, “Così ora chiediamo: quali studi e quali ricerche sono stati fatti, e con che durata, per esprimere questo parere?” “Questi fatti sono una ulteriore dimostrazione”, sostiene Valentini, ”dell’atteggiamento disinvolto che si sta adottando in tema di sicurezza alimentare: problemi nel recente passato ce ne sono stati molti e noi auspichiamo che anche in questo campo si adottino parametri intesi a considerare maggiormente l’impatto ambientale, di conservazione della biodiversità (che è un bene altrettanto prezioso ed irrinunciabile), oltre che etici, prima di concedere pareri e/o autorizzazioni rispondenti agli interessi di pochi, anziché al bene comune. ” “Ora”, conclude Valentini, “aspettiamo prese di posizione altrettanto chiare da parte dell’industria alimentare italiana e da parte della distribuzione organizzata”. .  
   
   
AGRICOLTURA, TURISMO, ENERGIE RINNOVABILI:IL GRUPPO DI AZIONE LOCALE (GAL) PER LO SVILUPPO DELLA ZONA BERICA  
 
Cinque obiettivi per il neonato Gruppo di Azione Locale (Gal), il progetto intercomunale di cui fa parte anche il Comune di Lonigo. Ovvero: sviluppo della diversificazione delle aziende agricole (potenziamento ospitalità turistica, creazione fattorie didattiche, sviluppo dei prodotti tipici); sviluppo di energie rinnovabili (promozione d´impianti a carico e beneficio delle aziende agricole ma anche delle amministrazioni pubbliche e dei loro consorzi); sviluppo turistico (Incremento dello sviluppo turistico dell´area tramite realizzazione d´itinerari segnalati, punti di accoglienza, supporti promozionali); tutela del patrimonio rurale (recupero e valorizzazione di elementi tipici del paesaggio rurale tramite anche censimenti, studi e ricerche); formazione ed informazione (realizzazione di stage e corsi di formazione per gli operatori del territorio). L´iniziativa coinvolge i ventidue comuni del Patto Territoriale, insieme a Montegalda e Montegaldella, la Provincia di Vicenza, la Camera di Commercio, le associazioni di categoria e il consorzio Vicenza È. La sua durata prevista è fino al 2020 con possibilità comunque di proroghe. "Si tratta di un ulteriore, importante passo per la valorizzazione e la promozione della nostra area, nella quale Lonigo può diventare il centro progettuale - ha sottolineato il sindaco Silvano Marchetto - e siamo quindi orgogliosi del fatto che quest´iniziativa trovi sede a Lonigo, all´Istituto Strampelli, in locali messi a disposizione dall´amministrazione provinciale di Vicenza. " Gli enti che aderiscono al Gruppo parteciperanno uniti ai bandi promossi dalla Regione, per mettere in atto adeguate strategie di potenziamento dell´ospitalità turistica, la creazione di fattorie didattiche, lo sviluppo di prodotti tipici e la creazione di nuovi itinerari segnalati con punti di accoglienza. Ma anche lo sviluppo sul territorio delle energie rinnovabili tramite la promozione di impianti a biogas per aziende, enti pubblici e consorzi, il recupero e la valorizzazione di elementi tipici del paesaggio rurale attraverso censimenti e ricerche scientifiche, e per finire la realizzazione di stage e corsi di formazione per gli operatori turistici della zona. Esistono già progetti concreti di promozione turistica tra cui la creazione di un nuovo logo "Terra Berica", che apparirà in grande evidenza su nuovi cartelli installati accanto a quelli che segnalano l´entrata nel territorio di un comune. Un modo per informare subito il turista che troverà una serie di percorsi naturalistici, culinari e culturali certificati "Terra Berica". .  
   
   
BARI – VERTENZA LATTE: LA GIUNTA CAMERALE SOLLECITA UN INCONTRO  
 
Un incontro che metta d’accordo le parti, per evitare che la “vertenza latte” diventi un problema di difficile gestione, nell’interesse dei consumatori, della qualità del prodotto trasformato, e più in generale per l’equilibrio del mercato. Lo chiede agli assessorati regionali alle Risorse Agroalimentari ed allo Sviluppo Economico, la Camera di Commercio di Bari, nella prima riunione di giunta del 2008 svoltasi ieri. “È necessario che le parti addivengano quanto prima ad un’intesa – spiega il presidente dell’ente, Luigi Farace – perché la situazione può sfuggire di mano ed inevitabilmente a patirne le conseguenze saranno i consumatori. La questione è delicata ed ha implicazioni anche sulla qualità del prodotto e può danneggiare la nostra agricoltura che già di per sé soffre una concorrenza agguerrita. Siamo in tempo per assumere decisioni importanti anche per un futuro certificato dei prodotti trasformati e della mozzarella in particolare affinché la sua identità sia tutelata, insieme al territorio di provenienza. ” “Le politiche di marchio sono fondamentali e vanno sostenute – prosegue Farace – Lo scorso anno la Camera di Commercio di Bari si è già interessata della questione, ospitando un incontro in cui è stato presentato un disciplinare per la mozzarella proposto dal Centro ricerca regionale zooprofilattico di Putignano, un vero e proprio atto per la salvaguardia e la valorizzazione della filiera lattiero-casearia e del marchio aziendale. Il disciplinare consentirebbe all´imprenditore di avvalersi dell´esistente marchio regionale Prodotti di Puglia per caratterizzare le produzioni casearie locali, dare certezze al consumatore e valore aggiunto al produttore, nell´ottica del miglioramento e valorizzazione del comparto”. La giunta della Camera di Commercio di Bari ha altresì deliberato la concessione di un contributo per l’edizione 2008 del Carnevale di Putignano, espressione di tradizioni e capacità artigianali che hanno segnato positivamente il destino economico di una città e della regione, dandole popolarità nazionale. Inoltre il governo dell’ente ha deliberato un bando pubblico, di imminente diffusione, per la concessione di incentivi finalizzati all’acquisto e all’installazione di apparecchi di videosorveglianza e teleallarme collegati con le forze dell’ordine, al fine di garantire la sicurezza nell’esercizio delle attività economiche. Inoltre la giunta dell’ente si è impegnata per l’erogazione di un contributo per l’organizzazione in Lituania di una mostra su Bona Sforza, contestuale a momenti promozionali di prodotti locali nel Paese estero. .  
   
   
VITERBO: OLIO E VINO DELLA TUSCIA NEGLI STATI UNITI  
 
I prodotti della Tuscia volano negli Stati Uniti per la 33ª edizione del Winter Fancy Food, in programma a San Diego dal 13 al 15 gennaio, per quello che è considerato come uno dei principali appuntamenti fieristici del settore agroalimentare di tutto il Nord America. L’iniziativa s’inserisce nell’ambito del progetto “Sapori d’Italia nel Mondo”, promosso dall’Istituto Nazionale per il Commercio Estero, in collaborazione con Promofirenze e Unioncamere, articolato in tre momenti: due già svolti in Corea del Sud e Cina, e quest’ultimo appunto negli Stati Uniti, dove la Camera di Commercio di Viterbo, sulla base del successo riscontrato a Seoul, ha rilanciato l’invito a partecipare alle imprese della Tuscia. L’edizione di San Diego del Fancy Food, così come quella di New York e Chicago, rappresenta per le aziende alimentari italiane un ottimo strumento promozionale sia per l´acquisizione di nuove posizioni di mercato sia per il consolidamento di quelle preesistenti, in quanto la fiera è aperta solo agli operatori specializzati del settore agroalimentare, compresi vini e bevande. Per dare un’idea della rilevanza della manifestazione, l’ultima edizione del Winter Fancy Food ha visto la partecipazione di oltre 2. 600 aziende espositrici, di cui circa 280 italiane, con oltre 27mila operatori del settore provenienti per la maggior parte da Usa, America Latina e Sud Est Asiatico. Per l’appuntamento di San Diego il progetto “Sapori d’Italia nel Mondo” sostiene la partecipazione di 28 aziende italiane, tra cui anche tre della provincia di Viterbo fortemente interessate all’export negli Stati Uniti: l’Antica Cantina Leonardi di Montefiascone (vino) e due licenziatari del marchio Tuscia Viterbese, Società Agricola Sciuga di Montefiascone (olio) e L’oliveto Matarazzo di Viterbo (olio). A queste si unisce in forma autonoma il Frantoio Tuscus di Vetralla (olio). .  
   
   
LAZIO: I MIGLIORI OLI EXTRAVERGINE REATINI IN CONCORSO  
 
Ancora pochi giorni per partecipare al “Concorso per i migliori oli extravergine di oliva del Lazio” bandito da Unioncamere Lazio nell’ambito della campagna di valorizzazione degli oli extravergine di oliva e Dop del Lazio che vede in prima linea i numerosi olivicoltori della provincia di Rieti. La Camera di Commercio di Rieti ricorda infatti che scade il 15 gennaio 2008 il termine per partecipare al concorso, che rappresenta tra l’altro la prima fase della selezione per la partecipazione al successivo premio nazionale “Ercole Olivario”. Il concorso è riservato all’olio extra vergine d’oliva di qualità ottenuto da olive prodotte nelle zone a denominazione d’origine, già riconosciute in ambito comunitario e ad olive prodotte nei diversi ambiti territoriali. La territorialità è attestata dal partecipante con autodichiarazione sull’attività svolta e la provenienza delle olive (da produrre secondo il fac-simile inserito nella domanda di partecipazione). Non sono ammessi al concorso gli oli che verranno immessi sul mercato allo stato sfuso, o comunque non confezionati nel rispetto della normativa europea, e gli oli provenienti da olive per le quali non sia stata attestata la provenienza. Possono partecipare al concorso, con una sola denominazione, ed unicamente per una delle due tipologie sopradescritte, gli olivicoltori del Lazio produttori di olio in proprio, gli oleifici cooperativi, organizzazioni di produttori o produttori associati con sede nella regione Lazio, limitatamente al prodotto proveniente da oliveti della regione Lazio ed i detentori, nella relativa zona di origine, di prodotto pronto per l’immissione al consumo con certificazione a denominazione di origine. Le aziende che vogliono partecipare devono compilare e inviare una delle due domande di partecipazione relativa alla tipologia di prodotto per la quale intende concorrere (Extravergine o Dop/igp). Come per le passate edizioni, allo scopo di dare più visibilità alle qualità degli oli delle cinque province del Lazio e di rendere il concorso regionale più completo, oltre alla sezione dedicata all’olio biologico, sono state previste due ulteriori categorie di premi: il miglior olio ad alto contenuto di polifenoli e tocoferoli, certificato tale dal Laboratorio Chimico Merceologico della Camera di Commercio di Roma ed il miglior olio extravergine di oliva monovarietale (con l’opportunità, in caso di premiazione, di una segnalazione al concorso nazionale per essere presentato in una apposito spazio promozionale al di fuori del concorso). I primi tre oli delle rispettive graduatorie degli oli extravergine e di quelli con certificazione Dop/igp verranno ammessi a partecipare al concorso nazionale “Ercole Olivario”. Il regolamento e tutta la documentazione informativa è disponibile sul sito www. Unioncamerelazio. It, oppure contattando l’Ufficio Promozione della Camera di Commercio di Rieti ai numeri 0746/201364-201365. .  
   
   
ESCLUSIVI E LIMITATI COPERTI NELLA RESTAURANT ROOM DI LOTUS A MILANO  
 
Lotvs è un locale multiforme inaugurato a Febbraio 2007 nella storica sede dell´Istituto di moda Marangoni. Il nome “Lotvs” esprime l´attitudine armonica e raffinata: fiore della densa simbologia che rappresenta il naturale avvicendarsi della luce e dell´ordine dopo il caos. Il locale di mille metri quadrati di superficie si sviluppa su 3 diversi livelli: Lounge Room, Restaurant Room e Meeting Room, ognuno caratterizzato da una differente funzionalità e accomunati dallo stesso criterio ispiratore: originalità, unicità e qualità di dettagli. Le tonalità delle pareti vanno dall’ambra all’oro a tutti i toni del marrone, se non coperte da raffinati tendaggi di preziosi velluti o trasparenti organze, con pavimenti scuri che si alternano ad una divertente moquette a righe. Lounge Room Il Livello 0 è il fulcro della struttura e si estende su 300 mq dominati da un imponente bancone retro-illuminato, realizzato in Wilde Agate di Antolini, pietra semi-preziosa dai toni ambrati. I salotti, gli arredi, i divani, le poltrone e le lampade sono quasi tutti dei pezzi unici appositamente creati dall´interior designer Alessandro La Spada. Il risultato è un confortevole ed elegantissimo salotto di ispirazione decò che rappresenta una preview di quella che sarà la linea di Interior design firmata Lotvs. Il locale si candida così a superare questa restrittiva definizione per proporsi come “total brand” capace di esprimere una propria visione creativa in materia di arte, moda e design. Nella Louge Room trova spazio anche un corner dedicato alla degustazione della birra, con la selezione di oltre 40 etichette. Restaurant Room Il Livello 1 è dedicato al ristorante con esclusivi e limitati coperti. L´austerità total white dei tavoli e delle sedie contrapposta alla loro silhouette decò, connota l´ambiente in modo luminoso e rilassante. Ogni tavolo ha il suo guardaroba privato, ricavato dalle nicchie presenti nella vecchia struttura. La cucina, affidata ai giovani cuochi Danilo Nardoni, Paolo Casanova, è italiana eclettica dal gusto molto raffinato. Una proposta gastronomica che lascia sentire il sapore di ogni singolo ingrediente senza confonderli e regala al palato ampia lettura. La carta dei vini accontenta anche i palati più difficili, proponendo ottime selezioni italiane e francesi. Il menù viene ciclicamente aggiornato lasciando alle stagioni il compito di dettare i contenuti e gli abbinamenti. Sul fondo della sala si intravede il fumoir, connotato da un´atmosfera da club inglese, creato in collaborazione con Dunhill. L’atmosfera da salotto di casa, i dettagli lussuosi, l’accoglienza, il servizio, le proposte musicali d’avanguardia e ricercate, caratterizzano il Lotvs come il luogo ideale per ritrovarsi con gli amici per un aperitivo, un after-dinner o semplicemente per cenare spostandosi sul piano superiore. Www. Lotvs. It .  
   
   
MILANO CAPITALE DEL GUSTO DAL 27 AL 30 GENNAIO 2008 TORNA L´EVENTO CULT DELLA CUCINA D´AUTORE  
 
Il carisma dei più grandi chef, il gusto in evoluzione, lo spettacolo della creatività. Sono gli ingredienti di Identità Golose - congresso italiano di cucina d´autore, evento cult della gastronomia di eccellenza. L’originalità e la ricchezza dei contenuti hanno fatto di Identità Golose il punto di riferimento di tutto ciò che accade di nuovo sulla scena della cucina, intesa come espressione internazionale di concetti e idee innovativi, secondo un binomio ormai consolidato: qualità e innovazione. La quarta edizione andrà in scena a Milano, a Palazzo Mezzanotte, dal 27 al 30 gennaio. Oltre 70 saranno gli chef - fra i più noti del panorama internazionale - provenienti da tutta Europa, dal Brasile e dagli Stati Uniti che, attraverso il racconto della propria esperienza, offriranno una full immersion nella qualità e nella innovazione del gusto. La quattro giorni proporrà l´alternarsi sul palcoscenico dei cuochi che illustreranno al pubblico l´esecuzione di una nuova tecnica, l´utilizzo di ingredienti inediti, l´estrema padronanza della materia. Tutto eseguito e filmato dietro le quinte, assaggiato e commentato per il pubblico che potrà assistere alla preparazione del piatto, proiettata su grande schermo. Fra i piu attesi protagonisti dell´edizione 2008 Heston Blumenthal, patron del ristorante The Fat Duck a Bray on Thames, 3 stelle Michelin; Alex Atala, figlio di oriundi palestinesi, ex dj, oggi carismatico patron del ristorante D. O. M. Di San Paolo del Brasile, una finestra aperta sulla gastronomia del terzo millennio, seduttivo intreccio fra culture, esperienze e biodiversità e Lidia Bastianich, la first lady della cucina italiana, nota a milioni di americani grazie alla trasmissione Lidia´s Italian Table, Best Chef in New York nel 1999 e proprietaria, dal 1981, del ristorante Felidia che la celebre guida Zagat segnala da anni fra i top restaurant della Grande Mela. Quest´anno riflettori puntati sull´Inghilterra - nazione ospite del congresso - alla scoperta della rivoluzionaria scena gastronomica britannica e sulle attese performance dei più promettenti chef dell´Abruzzo, regione ospite 2008. Ricco e articolato il programma degli interventi: dal focus sulla Lombardia, all´evento Di Gene in Genio - generazioni a confronto, dai seminari sulle carni, all´approfondimento su pane e pizze e sulla pasticceria. Infine l´Abcd della creatività dove A sta per Andoni Luis Aduriz (Spagna), B per Heston Blumenthal (Inghilterra), C per Carlo Cracco (Italia), D per Jacques Decoret (Francia): è il pokerissimo che calerà sull’ultima delle giornate del congresso. La quarta edizione di Identità Golose vede, a conferma del crescente successo dell´iniziativa, il supporto di grandi realtà leader nel loro settore: Consorzio Tutela Grana Padano, Acqua Panna - S. Pellegrino, Consorzio Tutela Asti D. O. C. G. E Birra Moretti. E´ possibile partecipare al congresso effettuando l´iscrizione direttamente dalla home page del sito www. Identitagolose. It Contemporaneamente al congresso 38 ristoranti milanesi (innovativi, tradizionali, etnici) proporranno menu ispirati a Identità Golose. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito alla voce "fuori congresso". Tutti gli aggiornamenti sul congresso sono on line : www. Identitagolose. It Informazioni : 800 825 144 (numero verde) . .  
   
   
SUPPERA D´ARGINT, IN LIZZA CUOCHI ´GENTLEMEN´ PRESENTE ALLA PRIMA FINALE DEL ´TORNEO´ GASTRONOMICO ANCHE IL PRESIDENTE BOIARDI  
 
Piacenza - Vellutata di ceci con code di gamberi, filetto di struzzo in crema di Gutturnio. E, ancora, risotto alla pera kaiser e castelmagno con finitura di foie gras e lepre alla Segalini. Sono i piatti con cui rispettivamente i cuochi “gentlemen” Gianluca Fochi e Stefano Segalini hanno partecipato giovedì sera alla prima delle due finali della Süppêra d’argint, giunta quest’anno alla sua ventiseiesima edizione e che ha visto come ospite il presidente della provincia Gianluigi Boiardi. Dieci i membri della giuria che hanno valutato le preparazioni sia dal punto di vista degli accostamenti che della presentazione dei piatti: tra questi, il preside dell’Agrario Mauro Sangermani, l’avvocato Dattilo, Lelio Signaroldi, Marco Sgroi, Nicola Silvestri, Alberto Paganuzzi, Leone Lambertini (ex vincitore della Süppêra d’argint), Silvano Romagnoli, Attilio Cò e il segretario Paolo Costa. Un rosso fermo ed un bianco, entrambi della Cantina Luretta hanno accompagnato rispettivamente il primo e il secondo piatto. Pietanze apprezzate dal presidente della Provincia, al quale al termine della serata è stato chiesto un commento: “Non sono certo un esperto e non ho un palato fine come i rappresentanti di questa qualificata giuria – ha sottolineato Boiardi -. La mia preferenza alla vellutata di ceci e al risotto, i due primi piatti. Ma, al di là dei gusti che sono sempre molto personali, ciò che più mi ha colpito è la passione che ha accompagnato la realizzazione di questi piatti. In particolare, mi riferisco a Segalini che già domenica mattina era indaffarato nella preparazione del fegato d’anatra e che dimostra un grande entusiasmo e attenzione ai particolari in tutti i suoi piatti”. Parole confermate dallo stesso cuoco Segalini che, al termine della cena, insieme al collega Fochi ha spiegato le diverse fasi di preparazione dei cibi, rispondendo alle curiosità della giuria: “Cucinare è sempre stata una passione coltivata fin da piccolo – ha spiegato Segalini – quando alla prematura morte di mia madre mi sono ritrovato a cucinare per mio padre e tutti i miei fratelli. In questo modo, posso ritrovare ogni volta mia madre tra i fornelli e nelle sue preziose ricette”. .  
   
   
AL VIA, A ROVEREDO DI GUÀ, LA 12° EDIZIONE DELLA FIERA DEL RADICCHIO ROSSO DI VERONA 30 SINDACI HANNO ACCOMPAGNATO IL LANCIO DEL RADICCHIO ROSSO VERONESE.  
 
 E’ successo l’ 11 gennaio, all’inaugurazione della 12° edizione fieristica del radicchio rosso di Verona, che come di consueto si è svolto nella pianura veronese, a Roveredo di Guà. La fiera è iniziata con i saluti ufficiali del Presidente della Provincia di Verona Elio Mosele, del vicepresidente e sindaco di Roveredo di Guà Antonio Pastorello, dell’Assessore provinciale all’Agricoltura Dionisio Brunelli, del sindaco di Casaleone Gabriele Ambrosi, del presidente della Coldiretti Verona e vicepresidente della camera di Commercio Damiano Barzacola. Oltre a loro vi era il presidente del consiglio provinciale Massimo Galli Righi, l’Assessore alle politiche per la sicurezza Giovanni Codognola, l’assessore ai trasporti Alberto Martelletto, numerosi presidenti di varie associazioni e ben 30 sindaci, tutti a rappresentare la partecipazione dei territori veronesi alla festa del radicchio. Tra questi il primo cittadino di Cologna Veneta, di Montagnana in provincia di Padova, di Lonigo in provincia di Vicenza, di Bevilacqua, Pressana, Bonavigo, Legnago, Zimella, Veronella, Villa Bartolomea, Terrazzo, ecc… Poco dopo il taglio del nastro si è svolto un convegno sul futuro del radicchio rosso di Verona e sull’intenzione di raggruppare produttori, commercianti e consumatori in un unico consorzio, capace di far raggiungere all’ortaggio il tanto atteso marchio Igp. Il presidente Mosele ha detto: “Sono contento si riesca a coniugare istituzioni e categorie con questa fiera, che fa da catalizzatore non solo a Verona, ma anche alle altre due province”. Roveredo di Guà si trova infatti a cavallo tra le province di Verona e Vicenza, e proprio qui si concentra l’area produttiva più consistente di questo tipo di radicchio. Il Vicepresidente e sindaco Pastorello ha aggiunto: “Il lavoro di tanti ha dettato il successo di questa fiera. Vorremo che la bontà del radicchio rosso veronese fosse assaggiato su ogni tavola. Questo evento non è stato voluto solo dai comuni, ma dalla Regione Veneto, dalla Provincia di Verona, dalle associazioni di categoria e dalla Camera di Commercio. Siamo fieri della folla presente”. All’entrata della fiera, un’aiuola di radicchio dava il benvenuto ai molti presenti. L’affluenza di persone è stata notevole e continua, fino ad arrivare verso metà serata ad occupare interamente i 2. 400 metri quadrati della struttura fieristica. La festa continuerà ancora oggi e domani, con gli stand gastronomici delle Pro Loco di Roveredo, con balli ed animazioni, mentre stasera alle 21 la “Notte della Bellezza” vedrà la prima selezione di Miss Provincia di Verona in collaborazione con Miss Mondo Italia. L’anno scorso è stata proprio una delle selezioni di Miss Provincia ad aprire la strada all’attuale Miss Italia, la veronese Silvia Battisti. Domenica cortei e gare di trattori saranno protagonisti della “Trattorada”, mentre il pomeriggio sarà dedicato alle esibizioni di musici, sbandieratori e danzatrici brasiliane. Tre giornate dedicate all’ “oro rosso”, che con le sue caratteristiche benefiche e le particolari tecniche di coltivazione, è infatti uno dei protagonisti indiscussi dell’agricoltura roveredana, del colognese e della zona di Casaleone. .  
   
   
E SE LE RICETTE RACCONTASSERO UNA STORIA? LA STORIA NEL PIATTO TRENTINO ALTO ADIGE  
 
Come è nato il Kaiserschmarren? A che epoca risalgono i canederli? Qual è il segreto del perfetto tortel de patate? La storia di un luogo si può raccontare in molti modi, anche attraverso le sue ricette tipiche perché la gastronomia è lo specchio fedele della storia di un popolo e di un territorio. La cucina trentina e altoatesina sono indissolubilmente legate alle vicende storico-culturali che hanno caratterizzato queste terre nei secoli scorsi, nonché alla loro non facile collocazione geografica. L’isolamento delle popolazioni nel corso dei millenni e la brusca accelerazione di contatti degli ultimi decenni (dovuta prevalentemente all’avvento del turismo) hanno fatto sì che vi fosse una rapida trasformazione, da una civiltà rurale schiettamente contadina ad un’altra più frenetica e meno attenta alle tradizioni, anche nelle abitudini gastronomiche. Nel lontano passato l’economia di queste zone era basata quasi esclusivamente sull’allevamento e sull’agricoltura e ogni valle era autosufficiente da un punto di vista alimentare. Si coltivavano il frumento ed il grano saraceno così come il farro, il miglio e il sorgo. Dai campi si ricavavano anche lino e canapa e la diffusione della pastorizia offriva la possibilità di avere merce di scambio durante le fiere (tra le più importanti c’era quella di Bolzano). Successivamente, a tali produzioni alimentari si venne ad aggiungere l’uso della patata, nonché quello dei crauti, che arrivarono a seguito dell’influenza germanica nella zona. Nei dolci era molto diffuso l’utilizzo del papavero, che cresceva spontaneo oppure veniva coltivato, mentre il condimento era rappresentato dal burro, ma ancor più dallo strutto derivato dall’allevamento del maiale, qui molto diffuso. Ecco quindi che in molte ricette tipiche uno degli ingredienti base è proprio il burro, da utilizzare in grandi quantità – almeno mezzo etto a persona – cosa non esattamente ideale per i cittadini sedentari di oggi. Non c’è problema, invece, per chi vive in zone elevate e fa un lavoro duro: e in Trentino-alto Adige, nonostante l’evoluzione degli ultimi decenni, gente che fa questa vita ce n’è ancora. È la regione italiana con la più alta percentuale di popolazione residente oltre i settecento metri e tra quelle con maggiore aliquota di addetti all’agricoltura sul totale degli occupati. Questo fenomeno è alla base di molte tradizioni, anche culinarie e, per questo, cucinare alla maniera trentina e altoatesina non è fare dell’archeologia gastronomica perché le antiche ricette sono tuttora in uso in numerose famiglie. Ecco che quindi “La storia nel piatto” si propone di andare alla scoperta della cultura, della vita e delle leggende del Trentino Alto Adige: quelle racchiuse nei piatti e nei prodotti più tradizionali del territorio. Non si tratta di un semplice libro di ricette. Il volume racconta la storia e le fantasie popolari dei più importanti piatti della regione (corredandole da due ricette, quella antica e quella rivisitata in chiave moderna), dei prodotti tipici e dei vini locali. Ne La storia nel piatto hanno messo lo zampino anche due special guest: gli chef Markus Baumgartner (Maso Franch) e Walter Miori (Locanda Margon). A entrambi la guida Michelin 2008 ha assegnato l’ambitissima Stella. Nel libro anche una penna di prestigio, quella del critico gastronomico più severo, grande e grosso d’Italia, Edoardo Raspelli, volto noto di Melaverde di Rete4, che ha firmato la prefazione. Le ricette de La storia nel piatto sono corredate anche dagli abbinamenti enologici curati da Marco Larentis dell’Associazione Italiana Sommelier Trentino. Il risultato è un affascinante viaggio nella storia, tra sapori e saperi, tra tradizioni e usanze, antiche e moderne. Per raccontare il Trentino Alto Adige da un punto di vista inedito che stupirà. Francesca Negri è una giornalista freelance di Trento. Le principali testate con cui collabora sono il Corriere del Trentino, Trentinomese, Uomini&business e Vero. Prefazione di Edoardo Raspelli. Ai fornelli: due chef stellati, Markus Baumgartner di Maso Franch (Giovo, Trento) e Walter Miori di Locanda Margon (Ravina, Trento). In cantina: Associazione Italiana Sommelier Trentino (per gli abbinamenti enologici). . .  
   
   
DALL’ESPERIENZA BUITONI ARRIVANO LE INNOVATIVE PROPOSTE NELLA GAMMA SURGELATI: SAPORI TRADIZIONALI, PRATICITÀ MODERNA  
 
Buitoni è un’azienda che ha fatto, da sempre, della cucina italiana un’arte, mantenendone la tradizione e i sapori ma adattandoli ai cambiamenti di costume e di abitudini alimentari. Testimone della sua vocazione all’innovazione e alla sperimentazione di nuovi prodotti è il recente lancio sul mercato delle novità surgelate per i marchi Buitoni, Buitoni La Valle degli Orti e Buitoni Bella Napoli. Gli chef Buitoni hanno creato dei prodotti nei quali il piacere di ritrovare i sapori, i profumi e i colori dei piatti tradizionali si unisce all’estrema praticità e velocità di preparazione. Buitoni La Valle degli Orti, professionista indiscusso dei vegetali surgelati, presenta due prodotti innovativi che permettono di gustare la bontà delle verdure, risparmiando tempo e fatica ma senza rinunciare a gusto e leggerezza: i Gratin di verdure e i Flan. I Gratin sono sfiziosi accostamenti di verdure, accompagnati da una deliziosa crema di ricotta e dolcemente ricoperti da una croccante gratinatura aromatizzata. Sono piatti leggeri, da preparare al forno, nei quali si sposano perfettamente l’originalità degli accostamenti e la cucina della tradizione italiana. Le verdure dei Gratin, in due stuzzicanti ricette, naturalmente gustose, sono già tagliate e preparate in una praticissima teglia, pronte da mettere in forno. Gratin di verdure con zucchine, pomodorini, melanzane e peperoni Gratin di verdure con spinaci, funghi, zucchine e piselli I Flan Buitoni sono delicati tortini di verdure, dalla morbida consistenza, che racchiudono un delicato e inaspettato cuore filante. In entrambe le raffinate ricette, il gusto delicato delle verdure, arricchito da delizioso formaggio filante, rende i flan un contorno appetitoso e originale, ideale anche per le occasioni speciali grazie all’ottima presentazione in tavola. Già pronti in un praticissimo incarto ideale per la cottura, i flan si preparano velocemente anche al microonde, per avere in pochi minuti un contorno di verdure sano, leggero e “coreografico”! Flan di patate con cuore di carciofi e formaggio Flan di asparagi con cuore di patate e formaggio Buitoni Bella Napoli è il marchio Buitoni che, grazie alla sua competenza, è diventato negli anni lo specialista delle pizze surgelate. Non a caso, i consumatori riconoscono alle pizze Bella Napoli l’alta qualità degli ingredienti e il rispetto della tipicità italiana nel gusto autentico e genuino dell’impasto. Buitoni Bella Napoli, per attestare questa fiducia, si evolve ulteriormente per offrire ai consumatori una varietà più ampia, completa e moderna di prodotti: nascono così Le Veraci di Buitoni Bella Napoli, una nuova gamma di pizze con la tradizionale pasta lievitata naturalmente per 22 ore e allargata a mano, alla quale si unisce una farcitura ancora più ricca. Le nuove pizze Veraci si distinguono per ingredienti gustosi, di qualità e ben dosati, che insieme alla pasta tradizionale Buitoni portano il gusto e il profumo della pizzeria a casa tua. Le nuove e sfiziose ricette, Pizza Capricciosa - con prosciutto cotto, olive nere, carciofi e funghi champignon - e Pizza Prosciutto e Funghi, con prosciutto cotto, funghi champignon e porcini, ti offrono il sapore verace della tradizionale pizza italiana e si aggiungono alla gamma di: Pizze Classiche (Margherita e Margherita con mozzarella di Bufala Campana), Pizze Microonde (Pomodoro e Mozzarella, Capricciosa e Salame e Prosciutto), Mini Pizze (Mini Pizza Margherita, Mini Pizza Prosciutto, Piccolinis Margherita e Piccolinis Formaggio e Prosciutto). Pizza Capricciosa Le Veraci Bella Napoli Pizza Prosciutto e Funghi Le Veraci Bella Napoli Buitoni Piaceri da Forno è una delle linee di piatti pronti Buitoni, studiate per dare la possibilità di portare in tavola piatti genuini, ma di laboriosa preparazione, in modo comodo e alla portata di tutti. Nei Piaceri da Forno troviamo le ricette della tradizione culinaria italiana, create appositamente per il forno e per riscoprire il piacere dei gusti autentici. Dopo il successo delle Lasagne alla Bolognese e delle Lasagnette agli Asparagi, Buitoni presenta i Cannelloni Ricotta e Spinaci dal classico, morbido ripieno, racchiuso in una fragrante pasta fresca all’uovo. Basta inserire la vaschetta nel forno e aspettare che la fusione degli ingredienti diffonda i suoi deliziosi profumi in cucina. Senza fatica, è adesso possibile realizzare i piatti della tradizione italiana, lasciandosi tentare dal gusto impareggiabile di una teglia colma e fumante. .  
   
   
BLACK BOTTLE PREMIUM BLENDED SCOTCH WHISKY  
 
La Fratelli Rinaldi Importatori di Bologna ha acquisito la distribuzione, in esclusiva per l’Italia, del Premium Blended Scotch Whisky Black Bottle. Creata nel 1879 dalla Gordon Graham & Co, una società mercantile di Aberdeen, la marca Black Bottle si è affermata in Scozia nel corso degli anni per la sua eccezionale qualità, e per la forma peculiare della sua bottiglia scura, che ricorda un alambicco da distillazione. Nella sua composizione sono presenti, con un peso complessivo non inferiore al 40%, tutti i whisky di malto delle distillerie ancora attive sull’isola di Islay. Black Bottle Classic Gradazione alcolica: 40% vol. Capacità: ml. 700. Categoria: Premium Blended Scotch Whisky. Provenienza: isola di Islay – Scozia (tutte e 7 le distillerie attive). Esame visivo: colore dorato e pieno. Esame olfattivo: profumo fresco e fruttato, con accenni di torba. Esame gustativo: gusto pieno, rotondo, con note deliziosamente affumicate. Sensazioni finali: calde e prolungate. Premi e riconoscimenti: la “Whisky Bible 2005” di Jim Murray lo ha collocato al primo posto assoluto fra i blended whisky con meno di 10 anni. Info@rinaldi. Biz. .  
   
   
FRANCESCO AMADORI, NUOVO PRESIDENTE DEL CONSORZIO TUTELA VINI TERRADEIFORTI LO SCORSO 8 GENNAIO IL PASSAGGIO DEL TESTIMONE  
 
Avvicendamento alla presidenza del Consorzio Tutela Vini Terradeiforti: Paolo Castelletti passa il testimone a Francesco Amadori, presidente della cantina Viticoltori in Avio. La decisione è frutto di un accordo tra i membri del consiglio di amministrazione, all’interno del quale Paolo Castelletti continua a rivestire il ruolo di consigliere. Riconfermato alla vicepresidenza Albino Armani dell’omonima cantina di Dolcè mentre Paolo Zanoni della cantina La Prebenda di Brentino subentra ad Antonio Anzelini di Maso Roveri di Vò Sinistro. Francesco Amadori, viticoltore trentino di Avio, presiede la Cooperativa Viticoltori in Avio, locale cantina sociale, che rappresenta una importante realtà nella produzione di vin Doc nel territorio Terradeiforti. “Gli avvicendamenti intercorsi nel consiglio – spiega il neopresidente – rappresentano un passaggio di testimone nell’ambito di un progetto territoriale sviluppato fin dal 2000 dal presidente Paolo Castelletti e dai soci. Castelletti, che ringrazio per l’opera profusa, continuerà a mettere a disposizione la propria esperienza e capacità nello sviluppo della Terradeforti, a maggiore ragione considerati gli incarichi professionali che svolge all’interno di Unione Italiana Vini”. Il progetto, fondato su tutela, valorizzazione delle produzione enologiche e del territorio continua secondo i presupposti portati avanti fin qui. Progetto “Terradeiforti” che è il nome dato dal Consorzio Tutela Vini a quella porzione della valle dell’Adige a cavallo fra Trentino-alto Adige e Veneto compresa fra i Comuni di Avio, Dolcè, Brentino Belluno e Rivoli Veronese. Essa è limitata a sud da un sistema di fortificazioni austro-ungariche a protezione della Chiusa di Ceraino, mentre a nord fa da baluardo il bel Castello di Sabbionara d’Avio, dimora medioevale dei Conti di Castelbarco. In cifre: i viticoltori sono 700 con 16 cantine private ed una cantina sociale. La superficie è di 1250 ettari vitati in un territorio lungo 25 chilometri e largo mediamente 2,5. “In quest’ottica - prosegue Amadori – continua il progetto di zonazione viticola che, da tre anni a questa parte, vede impegnati nello studio e nella ricerca la Regione Veneto, Veneto Agricoltura, la Provincia Autonoma di Trento e l’Istituto Agrario di S. Michele all’Adige per il miglioramento produttivo ed il pieno sviluppo delle potenzialità espressive dei vitigni autoctoni Enantio e Casetta così come di Pinot Grigio e Chardonnay. Nuove sfide ci attendono a partire dalla piena valorizzazione della nuova Doc Terradeiforti che, dalla vendemmia 2007, può essere rivendicata dalle nostre aziende. Motivo di ulteriore crescita qualitativa e quantitativa della produzione vitivinicola. Nel contempo continuerà la promozione del territorio e di tutte le sue risorse attraverso la partecipazione al prossimo Vinitaly e l’organizzazione di eventi che avranno come protagonista la Terradeiforti”. “Ringrazio tutti i soci del Consorzio per la fiducia accordatami in questi anni - afferma Paolo Castelletti – Sono sicuro che quanto sviluppato fino ad ora sarà portato avanti dal nuovo presidente Francesco Amadori. Il consorzio ha , infatti, accompagnato la crescita delle aziende, partendo da un nuovo progetto di sviluppo di Terradeiforti, nel quale la vocazionalità della vite è indiscusso elemento in grado di rappresentare, sotto l’aspetto vitienologico e turistico, una valida alternativa a territori più conosciuti. Il consorzio è riuscito a coinvolgere altri operatori come ristoratori, albergatori, caseifici ed artigiani attraverso la Strada del Vino e dei Prodotti Tipici della Terradeiforti. Un valido apporto è arrivato dalle istituzioni, a partire dall´amministrazione comunale di Dolcè, che hanno creduto nel progetto. L´auspicio è quello che tutti i soggetti che operano nel nostro territorio, pubblici e privati, rinnovino con entusiasmo l’impegno di far confluire i propri sforzi di valorizzazione in un progetto unitario". .  
   
   
BOLZANO: MASO ANREITER, PRESA DI POSIZIONE DI LAIMER E KASSLATTER MUR CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA TUTELA DEGLI INSIEMI E AL PROGETTO DI REALIZZAZIONE DELLA NUOVA CANTINA SOCIALE GRIES.  
 
Gli assessori competenti Michl Laimer e Sabina Kasslatter Mur prendono posizione in merito alle recenti notizie apparse sugli organi di stampa riguardo la vicenda del Maso Anreiter di Bolzano, con particolare riferimento alla tutela degli insiemi e al progetto di realizzazione della nuova Cantina sociale Gries. "Prima di esprimere giudizi – precisano Kasslatter Mur e Laimer – bisogna conoscere a fondo tutta la vicenda relativa a tutela del paesaggio, dei beni culturali e degli insiemi, per evitare di diffondere notizie in modo fuorviante e poco trasparente". I due assessori provinciali competenti sulla materia precisano innanzitutto che il Maso Anreiter è da anni sotto il vincolo della Sovrintendenza ai beni culturali e, in secondo luogo, che il piano paesaggistico del Comune di Bolzano prevede che gran parte dell’area ricada tra le cosiddette zone di rispetto, dove vige il divieto di edificare. "La particella su cui dovrebbe sorgere la nuova Cantina sociale Gries – precisa Michl Laimer – non ricadeva sin dall’inizio all’interno di questa zona di rispetto. Quindi, nel dare parere positivo al progetto di trasferimento della cantina abbiamo tenuto nella dovuta considerazione sia le esigenze economiche, sia quelle paesaggistiche e culturali". La recente delibera adottata il 28 dicembre dalla giunta provinciale, dunque, secondo i due assessori, non introduce alcuna novità in tutta la vicenda. "Inoltre – aggiunge la Kasslatter Mur – sull’area di Maso Anreiter vige anche una tutela indiretta dei beni culturali". "La giunta – concludono i due assessori - si è mossa in maniera coerente e trasparente: da un lato il maso è sotto vincolo diretto e indiretto dei beni culturali, dall’altro è protetto anche dalla zona di rispetto prevista nel piano paesaggistico comunale. Dunque, se effettivamente si procederà al trasferimento della Cantina sociale Gries, l’area su cui sarà possibile edificare si ricaverà precisamente da quanto scaturito dal piano paesaggistico e dalla tutela indiretta dei beni culturali". .